N° 6 DEL 13 FEBBRAIO 2002

OGGETTO: Ridelimitazione dell’ambito territoriale della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno con l’inserimento del di .

IL CONSIGLIO COMUNALE Dato atto che il Comune di Medesano, confinante con i comuni montani di , Varano Melegari e Fornovo Taro, chiede da tempo di essere inserito nella Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno; SENTITA la relazione in ordine alla necessità di definire un nuovo assetto della Comunità Montana delle Valli del Taro e Ceno con la partecipazione del Comune di Medesano che, per tradizione consolidata nello svolgimento delle attività sociali, economiche e per la gestione di servizi comuni, appartiene territorialmente all’ambito richiamato, per cui si propone di costituire una Comunità Montana più omogenea sotto il profilo territoriale, organizzativo e amministrativo; VISTA la deliberazione del Consiglio Regionale del 19.12.2001, n. 311, che ha fatto propri gli indirizzi per la formulazione del programma di riordino territoriale previsto dalla Legge Regionale 11/2001, giusto quanto proposto dalla deliberazione di Giunta Regionale del 26/11/2001, prot. 2603/2001; VISTA la nota del 4/1/2002 dell’Assessore regionale all’innovazione amministrativa che richiede, da parte del comuni interessati al programma di riordino, l’espressione delle proprie opzioni entro il 15/02/02; VISTA la L.R. 26 aprile 2001, n. 11 e particolarmente gli articoli 4, 5, 6 e 7; VISTO il Dlgs 18 agosto 2000, n. 267 con riferimento agli articoli 27, commi 1,2,3 e 5; 28, comma 7; 32, comma 5; VISTA la deliberazione n. 311 del 19.2.2001 del Consiglio regionale; VISTA la legge costituzionale 3/2001; SENTITA la dettagliata relazione del Sindaco; L'INTERVENTO del Consigliere RICCOBONI che dichiara di non condividere l'esposizione del Sindaco e di ritenere "il tutto" un'operazione politica, dà lettura a nome del Gruppo di Minoranza e del Consigliere Ferrari Luciano del seguente documento, che viene acquisito agli atti e consegnato al Segretario Comunale: "AL CONSIGLIO COMUNALE DI ALBARETO Albareto, lì 13.02.2002 L'ampliamento della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno con

1 l'ingresso del Comune di Medesano, è questione già nota che è stata dibattuta più volte in passato. In tutte le occasioni si è ritenuto di doversi opporre all'ingresso a pieno titolo di Medesano. per molteplici e motivate ragioni. Prima di tutto si riteneva e si ritiene che siano di ostacolo a tale ingresso l'assenza, anche per le caratteristiche geo-morfologiche proprie del Comune di Medesano, dei requisiti di "montanità" richiesti e previsti dalla Legge. E' indiscutibile, ovvia e pacifica la differenza del territorio di Comuni come Albareto, Bedonìa, Bardi. Borgataro e , solo per citarne alcuni, da quello di Medesano, sempre che non si voglia negare l'evidenza. In secondo luogo, completamente diverse appaiono le caratteristiche socio -economiche di un Comune come Medesano. rispetto a quelle degli altri quindici Comuni che già compongono la Comunità Montana. Queste realtà presentano aspetti e problematiche talmente diversi che potranno risultare addirittura inconciliabili e quindi molto difficili da affrontare e risolvere con una gestione associata di servizi come vuole lo spirito della Legge di riordino degli Enti Locali. Inoltre, porterebbe alla ribalta dei problemi nuovi che rischierebbero di snaturare e svilire i fini istituzionali attribuiti dal Legislatore alle Comunità Montana. Nel 1995 l'allora maggioranza della Comunità Montana, si è espressa per una collaborazione, ancora in corso, con il Comune di Medesano, limitata solo ed esclusivamente alla gestione dei servizi sociali. Già questa materia può far capire quanto diverse siano le problematiche e quali impegno abbia portato e porti per la Comunità Montana a livello di risorse e dì difficoltà di gestione. Sì pensi che, se nei "Comuni di Montagna" una sola assistente sociale riesce a coprire il fabbisogno di quattro - cinque Comuni, solo per Medesano sarebbe necessaria una dì queste figure a tempo pieno. Perché, purtroppo, ben maggiori sono i fatti di tossicodipendenze, più difficile è la gestione di un numero più cospicuo di immigrati, dì senza lavoro, di disagi minorili, con tutti i relativi problemi a livello anche di reperimento degli alloggi, accoglienza. alfabetizzazione, assistenza, ecc. Vogliamo pensare, ancora, a quante risorse potrebbe assorbire in materia di agricoltura, una delle deleghe più importanti assegnate alla nostra Comunità Montana, andando ad impoverire delle risorse che già non si presentano eccessivamente floride. Ci troveremo a fare i conti con una realtà dove l'economia agricola presenta degli aspetti ed una diffusione a noi completamente sconosciute. Unico settore in cui, probabilmente, non subiremmo grossi contraccolpi nella distribuzione dei finanziamenti assegnati alla Comunità Montana, e questo la dice lunga sulle caratteristiche montane del Comune di

2 Medesano, è la Forestazione, per la quasi assenza di boschi sul Suo territorio. Ancora, l'entrata di un Comune di quasi diecimila abitanti, andrebbe a rompere motti di quegli equilibri che già sono piuttosto precari per la vasta estensione del territorio comunitario, si pensi tanto per dirne una, alle conseguenze sui poli sanitari di Borgataro e Fornovo. Vista l'importanza che assumono i numeri nella gestione della Sanità, porterebbe ad un sempre maggiore spostamento di tutti i servizi verso la zona pedemontana, con la conseguente mortificazione del polo dì Borgataro che già da tempo subisce un inarrestabile impoverimento. Tutto questo, appare ancora più grave, se si pensa che questo ingresso è stato promosso dalla Regione Emilia Romagna, con una tempistica eccezionale, non guardando agli interessi dei "MONTANARI", ma solo ed esclusivamente per questioni politiche di bassa lega, ovvero cercare di cambiare i rapporti di maggioranza e quindi cambiare la guida della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno. E speriamo vivamente che non siano anche da attribuire a qualche "gran politico" che non ha esitato a mettere a repentaglio il bene della MONTAGNA per cercare di soddisfare le proprie ed egoistiche smanie di potere. Significativo è il fatto che la Regione abbia deciso in tal senso con Delibera del Consiglio Regionale n. 311 del 19-12.2001. senza neanche consultare preventivamente l'Ente locale direttamente interessato da questo cambiamento, che quindi si trova, suo malgrado, a dover subire, senza neanche aver avuto la possibilità di discuterne, una situazione voluta esclusivamente da altri, con una grave ed impensabile lesione della sua autonomia. Infine, non dobbiamo dimenticare che il Comune di Albareto come tutti i Comuni appartenenti alla Comunità Montana, con propria deliberazione, ai sensi dell'art. 7 L. 265/99, ha riconosciuto quale area territoriale ottimale quella della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno. ma oggi, evidentemente, non è più così o fa più comodo disattendere una decisione del Consiglio Comunale. A nulla vale che sia stato deliberato che la gestione associata delle funzioni dei servizi si realizzi meglio in un ambito non eccessivamente esteso in quanto esso non consentirebbe la gestione di molte funzioni o servizi di interesse pubblico, che richiedono un agevole coordinamento e monitoraggio. Per questi motivi, il gruppo di minoranza del Comune di Albareto dichiara il proprio voto contrario all'allargamento della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno ed all'ingresso dei Comune di Medesano. Il gruppo di minoranza del Comune di Albareto Riccoboni - Cavazzini - Cerrettelli - Ferrari F. + Consigliere Ferrari Luciano"

3 NE SEGUE un'ampia discussione, con particolare riferimento agli aspetti Socio Sanitari, Distretto, Poli Ambulatori......

IL CONSIGLIERE CAVAZZINI chiede che si proceda a votazione segreta;

IL SINDACO chiede chiarimenti al Segretario Comunale;

IL SEGRETARIO COMUNALE fa rilevare che la richiesta del Consigliere Cavazzini non può essere accolta; che le votazioni hanno luogo con voto palese e sono effettuate in forma segreta quando siano espressamente previste per Legge ed in particolare sono da assumere a scrutino segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull'apprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dell'azione da questi svolta;

CON VOTI FAVOREVOLI 7, CONTRARI 5 (Riccoboni, Cavazzini, Cerrettelli, Ferrari Francesco e Ferrari Luciano), espressi nelle forme di Legge, dai 12 Consiglieri presenti e votanti,

DELIBERA

1) di approvare la relazione richiamata in premessa che, allegata al presente atto ne costituisce parte integrante; 2) di chiedere, pertanto, alla Regione di ridelimitare la Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno, inserendovi il Comune di Medesano, cosicché risulti composta dai seguenti 16 Comuni: Albareto, Bardi, , Berceto, Bore, Borgo , , , Medesano, Pellegrino Parmense, , , , , Varano de’ Melegari e , dando atto che detto territorio costituisce l’ambito ottimale per l’esercizio associato delle funzioni comunali di cui all’articolo 23 della L.R. 3/1999; 3) di chiedere che la Regione contestualmente disponga per l’elezione degli organi provvisori della nuova Comunità Montana così come proposto nella sopra richiamata relazione.

4 Allegato alla deliberazione Consiliare n. 6 del 13 febbraio 2002

RELAZIONE

Il Comune di Medesano ha da tempo avanzato la richiesta di essere ricompreso nell’ambito territoriale della nostra Comunità Montana. La richiesta è stata di recente reiterata in vista della definizione da parte della Regione del programma di riordino territoriale di cui alla L.R. 11/2001. Si indicano di seguito le principali disposizioni in merito dettate dalla Regione: 1. La delimitazione territoriale delle Comunità montane deve prioritariamente tenere conto della volontà espressa dai consigli dei Comuni interessati, per tali intendendosi sia i Comuni che propongono la modifica sia quelli che ne subiscono gli effetti; 2. La decisione sulla proposta di delimitazione viene assunta ai sensi dell’articolo 5 della l.r. n. 11/01, sentite le Comunità Montane e le Provincie interessate, tenendo conto in particolare della presenza di elementi di integrazione territoriale a livello intercomunale, derivanti da:

a) preesistenti aggregazioni volontarie dei Comuni, per l’esercizio di funzioni e di servizi tramite forme associative e di cooperazione; b) ambiti o distretti individuati in base a disposizioni di settore della normativa regionale e statale;

3. Nei casi in cui non si consegue l’unanimità dei Comuni interessati, prevale la soluzione che si presenti condivisa dalla maggioranza dei Comuni i cui abitanti, secondo i dati dell’ultimo censimento ufficiale, costituiscono anche la maggioranza della popolazione del territorio complessivamente considerato; 4. Nella applicazione dei criteri di cui ai presenti punti, sono in ogni caso da preferire le soluzioni che evitino sovrapposizioni tra Comunità montane e altre forme associative, anche in considerazione della possibilità per i Comuni di pervenire autonomamente alla costituzione di zone, ai sensi dell’art. 13 della l.r. n. 11/01; 5. In considerazione del periodo temporale necessario per valutare la funzionalità a regime delle nuove delimitazioni territoriali, il Programma può recepire istanze di modifica alle stesse soltanto decorso un triennio dalla loro attuazione. Tale disposizione si applica anche alle ridelimitazioni adottate dal primo Programma di riordino territoriale.

5 6. Qualora in occasione della ridelimitazione di comunità montane, sia in caso di scorporo che di adesione di nuovi comuni, si rendano necessarie modifiche statutarie per consentire l’adeguamento della composizione degli organi rappresentativi, il decreto di ridelimitazione del Presidente della Giunta regionale, può, su richiesta degli enti interessati, dettare disposizioni transitorie concernenti gli organi, il consiglio della comunità montana deve in ogni caso provvedere a tali modifiche statutarie entro 60 giorni dalla ridelimitazione.

Ribadito il concetto espresso dal Consiglio Regionale che la ridelimitazione della Comunità Montana non può prescindere dai legami territoriali, funzionali, storici e sociali ed economici consolidati sul territorio di seguito si elencano gli elementi oggettivi per cui il Comune di Medesano è di fatto parte integrante dell’attuale Comunità Montana delle Valli del Taro e Ceno come richiesto alle voci a) e b) del punto 2 di cui sopra. SISTEMA GEOGRAFICO E TERRITORIALE - Medesano, con superficie di Kmq.88 e popolazione di 9092 abitanti, si inserisce da sempre nel sistema geografico della attuale Comunità Montana, sia per la natura prevalentemente collinare del proprio territorio, che si pone quale continuazione geomorfologia di Comuni montani (Pellegrino Parmense) e collinari (Fornovo Taro – Varano Melegari), appartiene allo stesso bacino idrografico e all’esistente funzionante bacino imbrifero.

VIABILITA’ Come risulta dal P.T.C.P. della Provincia, il territorio del Comune di Medesano è interessato da molteplici relazioni con i Comuni montani derivanti anche dalla presenza di numerose direttrici che, attraversando o lambendo il Comune di Medesano, creano una rete viaria che converge in questi territori e risulta essere molto importante per il loro sviluppo socio-economico.

I collegamenti con la Valle del Ceno avvengono attraverso la S.P. n.28 di Varsi, la S.P. n.64 di Varano Marchesi e attraverso la ex Strada Statale n.357 di Fornovo; la ex S.S. n.308 di Fondovalle Taro permette il collegamento principale verso la Valle del Taro; attraverso queste si raggiungono la A15 e la S.S. n.62 della Cisa. Il Comune di Pellegrino Parmense è collegato con una strada, di recente potenziata con il

6 finanziamento della Comunità Montana e della Provincia, che attraversando le frazioni Varano Marchesi e Boscaini, giunge sulla provinciale Varano Melegari-Pellegrino P.se in prossimità di questo centro abitato. La presenza della linea ferroviaria Fornovo- con fermata a Medesano, collegata con la -La Spezia e la direttrice Milano-, garantisce un sistema ferroviario di particolare valenza.

C’è inoltre da evidenziare l’inserimento nel “Programma triennale di interventi sulla rete di interesse regionale 2000-2004” del collegamento – Medesano tra la S.S. 62 della Cisa e la ex S.S. 357 di Fornovo Taro, con ponte sul fiume Taro. Tale intervento, di strategica importanza per la viabilità provinciale, porterà indiscutibili vantaggi all’intera Comunità Montana e il territorio del Comune di Medesano diverrà la cerniera tra le aree di pianura e quelle di montagna.

ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI.

Notevoli sono i benefici che ne deriveranno, non solo finanziari (vedere contributi statali e regionali) ma funzionali ed organizzativi con l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali di cui all’articolo 13 della legge regionale 11/2001, essendo Medesano parte integrante della zona individuata dai Comuni di Pellegrino Parmense, Bore, Varano de Melegari, Fornovo Taro, Solignano. In questo senso il Comune di Medesano si inserisce naturalmente in modo ottimale consentendo così il migliore esercizio delle funzioni di cui si tratta. Si deve all’uopo sottolineare come Medesano gravita già su Comuni viciniori della Comunità Montana per servizi decentrati sul territorio, senza dimenticare le convenzioni in essere con Fornovo Taro per il servizio di asilo-nido, nonché di emergenza medica e con diversi Comuni facenti parte a pieno titolo della Comunità Montana (Varano Melegari, Bardi, Pellegrino P.se, Varsi). Si avvale del servizio di Sportello Unico con sede in Fornovo Taro.

SISTEMA DEL LAVORO. In questo contesto va sottolineato come nel nuovo sistema locale del lavoro della Provincia di Parma sono state individuate, per il caso che interessa, entità territoriali, legate tra loro dai

7 flussi di pendolarismo lavorativo, rappresentative del modo in cui la società si organizza attraverso la localizzazione delle unità residenziali, produttive e di svago in relazione alle quali si svolgono attività economiche e rapporti sociali. Nell’area della Comunità Montana che si propone sono stati individuati da tempo due sistemi locali, così composti: - (Albareto, Borgo Val di Taro, Bedonia, Compiano, Tornolo) - Fornovo Taro (Bardi, Berceto, Bore, Fornovo di Taro, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Valmozzola, Varano dè Melegari, Varsi);

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI. Medesano si pone, per la sua posizione geografica, quale candidato alla localizzazione, sul proprio territorio, di aree produttive di rilievo sovracomunale sulla base di criteri di accessibilità per le infrastrutture esistenti ed in corso di realizzazione, come sopra evidenziato, ed in relazione alla mobilità locale esistente, con previsioni di miglioramento della situazione socio-economica locale, ma più in generale di tutta la Comunità Montana.

RAGIONI ECONOMICHE E FINANZIARIE

Da ultimo, ma non meno importante, è la ragione economica, complessivamente intesa, che giustifica la richiesta quale elemento assorbente e decisivo per un nuovo assetto territoriale. Per esemplificare si fa riferimento alle caratteristiche delle attività più consistenti quali l’agricoltura, l’artigianato, l’industria, la mobilità del lavoro e l’integrazione complessiva che ne deriva dalle varie attività economiche a favore del tessuto civile sociale economico della montagna considerata con l’integrazione del comune confinante che meglio ne garantisce la difesa e che offre migliori possibilità di insediamenti produttivi. Dal punto di vista finanziario non vi è alcun dubbio che la consistenza numerica del Comune di Medesano (quasi 9.000) in costante aumento, apporterà maggiori risorse nei vari settori ove il numero della popolazione e la dimensione territoriale sono parametri fondamentali per l’assegnazione dei fondi per le esigenze di funzionamento, di investimento e per l’esercizio associato di funzioni. In tal senso molto rilevanti sono i benefici finanziari nei settori sanitario e sociale.

8 SISTEMA SCOLASTICO Medesano è inserito, da sempre, unitamente alla Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno nel distretto scolastico n.5 della Provincia di Parma. Contribuisce, con la sua partecipazione e l’elevato numero di alunni, a difendere il sistema scolastico locale e le strutture legate inesorabilmente al numero degli utenti come per esempio per l’ITSOS di Fornovo Taro. Anche in questo delicato ed irrinunciabile servizio, con la presenza del distretto scolastico, con i collegamenti e la mobilità degli alunni all’interno dello stesso ambito territoriale e delle zone collegate, Medesano consente alla Comunità Montana di arrestare l’emorragia verso la città e aiuta a salvaguardare le esigenze della Comunità Montana. SERVIZI SANITARI E SOCIALI. Elementi decisivi in questa proposta risultano essere la gestione dei servizi sanitari e sociali che legano indissolubilmente il Comune di Medesano al territorio considerato dal 1995. Per quanto attiene al Sistema Sanitario, Medesano, con i suoi determinanti 9.000 abitanti circa, ha consentito alla Regione, sulla base anche delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e della bassa densità di popolazione residente, di costituire il distretto sanitario, con sede in Borgotaro, assicurando così mezzi finanziari, risorse umane e capacità organizzativa al Distretto coincidente con l’ambito territoriale della Comunità Montana. Il Servizio Sociale dal 1995 viene svolto a favore del Comune di Medesano da parte della presente Comunità Montana sulla base di una specifica convenzione tenuto conto del fatto che Medesano fa parte integrante del distretto sanitario. Va sottolineato che in data 25.09.1006 è intervenuta tra la Comunità Montana, , il Comune di Medesano, l’AUSL di Parma e tutte le istituzioni pubbliche e private che gestiscono servizi per anziani (ivi compreso la Casa protetta “Patrioli” di Medesano) l’Accordo di Programma per la realizzazione e gestione del servizio anziani. L’Accordo, migliorato e rinnovato, è tuttora operante; Alla luce della nuova proposta di legge regionale in materia di interventi e servizi sociali, in attuazione della legge 328/2000, si deve evidenziare come i Comuni promuovano e garantiscano nei modi e nelle forme di cui agli articoli 18, 19 e 20 la realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete. La programmazione e la realizzazione degli interventi sociali si realizza prevalentemente con il Piano di zona su base di distretto e con Convenzioni con l’Azienda USL. Decisiva risulta la previsione dell’articolo 19 “Esercizio delle funzioni e ambiti associativi” che per opportunità si trascrive:

9 1. I Comuni esercitano le funzioni e i compiti di cui al comma 1 dell’articolo 18 in forma singola o associata, secondo quanto previsto dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n.267 e dalla Legge Regionale 2604.2001 n. 11. 2. Per l’individuazione dell’ambito associativo i Comuni tengono conto dell’esigenza di facilitare i cittadini nella fruizione dei servizi nonché di criteri di efficienza ed efficacia della rete, anche in relazione alle esigenze di tutela dei minori. 3. Gli ambiti territoriali di cui all’articolo 8, comma 3, lett. a) della legge n.328 del 2000 sono quelli individuati dai Comuni ai sensi dell’articolo 23 della legge regionale n.3 del 1999. 4. La Regione, nel riparto del Fondo regionale per le politiche sociali di cui all’articolo 46, comma 1, lettera b), prevede un contributo maggiorato a favore delle forme associative di cui alla legge regionale 26 aprile 2001, n.11, previste per la gestione dei servizi di cui alla presente legge. 5. Per la gestione dei servizi e delle attività di cui alla presente legge, i Comuni si avvalgono delle forme previste all’articolo 113 del T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n.267/00, della delega di cui all’art.20, nonché delle Aziende pubbliche di servizi alla persona di cui all’articolo 25.

Non vi è alcun dubbio che Medesano che, già di fatto e di diritto appartiene al sistema dei servizi sociali e sanitari della attuale Comunità Montana, si conferma a pieno titolo, con la nuova legge regionale sul sociale, nell’ambito territoriale che si propone tenuto conto anche della previsione del punto 4 dell’articolo 19 soprariportato.

Si ribadisce, pertanto, alla luce delle considerazioni svolte, che l’ambito associativo ottimale per l’esercizio delle funzioni comunali di cui all’art. 23 della L.R. 21.04.99 n. 3, è quello sopra indicato. La presente determinazione costituisce, per quanto necessario, revoca di ogni precedente deliberazione al riguardo. Si ritiene di dovere concludere la ricognizione fatta sulla reale situazione dei rapporti esistenti tra il Comune di Medesano e l’attuale Comunità Montana affermando che esistono tutte le condizioni favorevoli previste dal D.Lgs. 267/00 all’articolo 27, ultima parte del comma 5, che la legge regionale può prevedere, per un più efficace esercizio delle funzioni e dei servizi svolti in forma associata, l’inclusione dei Comuni confinanti, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti, che siano parte integrante del sistema geografico e socio-economico della Comunità: Si deve altresì dare atto, come richiesto al punto 5 della richiamata deliberazione regionale, che non si vengono a creare sovrapposizioni tra Comunità Montana nuova e altre forme associative

10 esistenti, tenuto conto della possibilità di cui all’articolo 13 della L.R. 11/01 di individuare, all’interno della stessa, più zone dell’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali; X X X X X X X X X X Resta da delineare con quali modalità si possa pervenire in tempi rapidi alla costituzione della Comunità ridelimitata e con quali organi che, seppure provvisori, siano rappresentativi delle maggioranze e delle minoranze di tutti i Comuni, Medesano compreso. La nuova Comunità qui individuata si pone ad ogni effetto anche come Unione dei Comuni ed è pertanto necessario ed assolutamente utile che, ferme le successive determinazioni del nuovo statuto che l’ente dovrà successivamente approvare, gli organi provvisori rispettino le previsioni dell’art. 27, comma 2 (organi composti da sindaci, assessori e consiglieri dei Comuni partecipanti; elezione dei rappresentanti comunali da parte dei consigli comunali con il sistema del voto limitato garantendo la rappresentanza delle minoranze), dell’art. 28, comma 7 e dell’art. 32, comma 5 del Dlgs 267/2000 (componenti degli organi non possono eccedere in quanto a numero i limiti previsti per i comuni di dimensioni pari alla popolazione complessiva dell’ente: pertanto, essendo la nuova popolazione pari a circa 46.000 abitanti, spettano sino a 30 membri per l’organo rappresentativo e sino a 1/3 di questi per l’organo esecutivo) Si condivide infatti quanto affermato dall’Assessore regionale alle Autonomie locali nella sua nota prot. 13/02 del 9/1/02 alla Presidente della nostra Comunità Montana.

Ritenuto pertanto superato il sistema elettorale vigente per il quale i Consigli Comunali eleggevano 2 consiglieri in rappresentanza della maggioranza ed uno per la minoranza, occorre procedere ad individuare per la nomina provvisoria degli organi una procedura che, nel mentre risulti conforme al nuovo T.U. degli Enti Locali, sia ineccepibile sotto il profilo del principio della rappresentanza e garante delle minoranze.

Considerato che nel caso specifico si impongono preliminari modifiche statutarie sulla composizione numerica del Consiglio della attuale Comunità Montana che, in data 11.1.2002 è stato confermato in 45 membri e che, con la stessa procedura di nomina fissata vedrebbe, con Considerato che nel caso specifico si impongono preliminari modifiche statutarie sulla composizione numerica del Consiglio della attuale Comunità Montana che, in data 11.1.2002 è stato confermato in 45 membri e che, con la stessa procedura di nomina fissata vedrebbe, con l’inserimento di Medesano, salire il numero dei consiglieri a 48 unità per cui si chiede alla Regione di intervenire ai sensi del punto 6 della richiamata deliberazione del Consiglio regionale 311/2001.

11 Ricordata l’esperienza positiva di cui alla L.R. n.1 del 30.1.1980 che regolava la costituzione della assemblea generale delle UU.SS.LL., organo deliberante composto dai consiglieri comunali che componevano l’associazione dei comuni che gestivano le UU.SS.LL.: infatti ai sensi dell’articolo 3 della richiamata legge venivano convocati, per nominare loro rappresentanti, i consigli comunali in un medesimo giorno e in un’unica sede per una unica votazione su liste diverse garantendo la presenza plurima di rappresentanze, comprese quelle delle minoranze.

Si ritiene altresì che, stante l’alto valore dell’assemblea elettiva per l’ampia partecipazione di consiglieri comunali rappresentativi di tutto il territorio considerato sia sotto il profilo politico, amministrativo, civile, economico e sociale, sia opportuno procedere anche alla elezione diretta del Presidente;

Dato atto che il potere di nomina dei rappresentanti in seno al Consiglio della Comunità Montana spetta ai Consigli Comunali (comma 2 articolo 27 D.Lgs. 267/00) si ritiene di proporre il seguente sistema elettorale provvisorio: - tutti i Consigli Comunali interessati vengono convocati in una seduta congiunta e plenaria dove tutti consiglieri comunali votano su liste contrapposte per il Presidente e i membri del Consiglio Comunitario composto di 30 membri, di cui il Presidente e 19 assegnati alla maggioranza e 10 alle minoranze in proporzione dei voti acquisiti, trasferendo così lo stesso meccanismo preesistente che valeva per singolo Comune (due a uno). Si ritiene altresì di indicare il numero degli assessori che il Presidente provvisorio dovrà nominare, entro 7 giorni dalla nomina, ai sensi dell’articolo 47 voce a) del D.Lgs 267/00, nel numero di 6. Si ribadisce che, con il nuovo statuto da approvarsi entro 60 giorni dalla ridelimitazione della Comunità Montana, si fisserà in via definitiva la procedura per la nomina del Consiglio, del Presidente e della Giunta per cui una volta divenuta esecutiva la deliberazione di approvazione dello Statuto si provvederà alla nomina definitiva degli organi secondo le regole fissate.

Spetta ora alla Regione adottare, alla luce delle disposizioni regionali, gli atti necessari per assicurare il rispetto della volontà dei Comuni dell’ambito territoriale che, si ha ragione di credere, costituiranno, sul totale, la maggioranza per numero e per popolazione rappresentata.

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