Provincia di SETTORE TUTELA DEL TERRITORIO SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

P.I.A.E. PIANO INFRAREGIONALE ATTIVITA’ ESTRATTIVE ai sensi dell’art. 27 della L.R. 24 marzo 2000 n. 20

VARIANTEVARIANTE GENERALEGENERALE adottata con del. C.P. n. 107 del 30.10.2007 approvata con del. C.P. n. 117 del 22.12.2008

ElaboratoElaborato P2P2 AmbitiAmbiti comunalicomunali vincolativincolati

dicembre 2008 Schede progettuali degli ambiti estrattivi comunali vincolati

AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC10-NAVIGLIO TARO ( DI ) ...... 3 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC12-MADREGOLO (COMUNE DI COLLECCHIO) ...... 5 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC22-CA’ PIANO (COMUNE DI VARANO DE’ MELEGARI)...... 7 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC24-BARZIA DI SOTTO (COMUNE DI BARDI)...... 9 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC26-GROPPO DI GORA (COMUNE DI BARDI)...... 11 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC27-PIANAZZO (COMUNE DI ) ...... 13 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC28-ZALLONI (COMUNE DI ALBARETO) ...... 15 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC29-GROPPALBERO (COMUNE DI BORGOTARO) ...... 17 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC30-LE PREDELLE (COMUNE DI BORGOTARO) ...... 19 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC36-PIAN DELLE MOGLIE (COMUNI DI ALBARETO E )...... 21 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC47-IL MOLINO (COMUNE DI NEVIANO ARDUINI) ...... 23 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC48-CORSENNA (COMUNE DI BARDI)...... 25 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC49-CAROBBIO (COMUNE DI )...... 27 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC50-CARBONIZZO (COMUNE DI )...... 29 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC51-MONTE ZUCCONE (COMUNE DI TORNOLO) ...... 31 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC52-CASE FERRARI (COMUNE DI )...... 33 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC53-ROMITAGGIO (COMUNE DI )...... 35 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC54-CE.P.I.M. (COMUNE DI FONTEVIVO)...... 37 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC55-GALGANA (COMUNE DI )...... 39 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC56-GHIAIE DI MEZZO (COMUNE DI )...... 41 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC57-MARCHETTA (COMUNE DI NOCETO)...... 43 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC58-LA BETTOLA (COMUNE DI NOCETO) ...... 45 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC59-SPIP (COMUNE DI PARMA) ...... 47 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC60-ROVACCHIOTTO (COMUNE DI ) ...... 49 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC61-CARZETO (COMUNE DI SORAGNA) ...... 51 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC62-MONTALETTO (COMUNE DI ) ...... 53 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC63-FOSSETTA ALTA (COMUNE DI )...... 55 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC64-CA’ BIANCA (COMUNE DI TRECASALI)...... 57 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC65-CROCILETTO (COMUNE DI ZIBELLO) ...... 59 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC66-PONTE SCODELLINO (COMUNE DI BORGOTARO)...... 61 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC67-LA PACE (COMUNE DI COLLECCHIO)...... 63 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC68-PIETRA MACINATA (COMUNE DI FORNOVO TARO)...... 65 AMBITO COMUNALE CINCOLATO AC69-CA’ DEL PIANO (COMUNE DI FORNOVO DI TARO) ...... 67 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC70- (COMUNE DI BUSSETO)...... 69 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC71-PIACENTINE (COMUNE DI BUSSETO) ...... 71

1 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC72-SELVANIZZA (COMUNE DI ) ...... 73 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC73-BUDELLUNGO (COMUNE DI PARMA)...... 75

2 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC10-NAVIGLIO TARO (COMUNE DI COLLECCHIO)

Inquadramento Media Val Taro, nel Comune Collecchio, in destra idraulica del F. Taro. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed in corso di attuazione nell’ambito del PAE vigente (Variante 2003), di potenzialità pari a 100.000 mc di ghiaie pregiate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni recenti e medio-recenti del F. Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree incolte e/o oggetto di attività estrattive in atto e pregresse, comprese aree di pertinenza dell’esistente impianto di selezione e frantumazione (frantoio) e aree agricole a seminativi semplici. Vincoli L’area rientra per lo più nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA) ed è localizzata all’interno del Parco Fluviale Regionale del Taro (Zona P2.1 – Pre-parco speciale (frantoio) del vigente Piano Territoriale del Parco). L’area si posiziona all’interno della Zona di Protezione Speciale, nonché Sito di Importanza Comunitaria, denominata “Medio Taro” (sito della rete Natura 2000, ZPS-SIC IT 4020021). Previsioni di piano 100.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica, secondo le modalità stabi- lite dal PAE 2003 in conformità con il vigente Piano Territoriale del Parco. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico dell’intera area estrattiva, secondo le modalità finale previste dal PAE 2003 in conformità con le indicazioni e prescrizioni del vigente Piano Territoriale del Parco. Prescrizioni Vedi Art. 50 (Unità di cava 4 – Naviglio Taro) delle N.T.A. del PAE 2003, elaborate in conformità con le prescrizioni dell’Ente gestore del Parco Fluviale Regionale del Taro.

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Ambito non interessabile da attività estrattiva

4 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC12-MADREGOLO (COMUNE DI COLLECCHIO)

Inquadramento Bassa Val Taro, nel Comune Collecchio, in destra idraulica del F. Taro, presso la località omonima. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed in corso di attuazione nell’ambito del PAE vigente (Variante 2003), della potenzialità di 450.000 mc di ghiaie pregiate (di cui 170.000 mc già autorizzati). Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni recenti e medio-recenti del F. Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree incolte e/o oggetto di attività estrattive in atto e pregresse, comprese aree di pertinenza degli esistenti impianti di selezione e frantumazione (frantoi), aree naturalistiche con boschetti ripariali e mesofili, aree agricole a seminativi semplici. Vincoli L’area rientra parzialmente nelle “Zone di tutela dei caratteri am- bientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA) ed è localizzata all’interno del Parco Fluviale Regionale del Taro (Zona P1.1 – Pre-parco speciale con destinazione finale na- turalistica, Zona P1.2 – Pre-parco speciale con destinazione finale agricola e Zona P2.1 – Pre-parco speciale (frantoio) del vigente Pia- no Territoriale del Parco). L’area si posiziona all’interno della Zona di Protezione Speciale, nonché Sito di Importanza Comunitaria, denominata “Medio Taro” (sito della rete Natura 2000, ZPS-SIC IT 4020021). Previsioni di piano 280.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cave di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con o senza intercettamento della falda freatica, secondo le modalità stabilite dal PAE 2003 in conformità con il vigente Piano Territoriale del Parco. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico, agricolo e produttivo (piazzali di pertinenza finale degli impianti di selezione esistenti), secondo le modalità previste dal PAE 2003 in conformità con le indicazioni e prescrizioni del vi- gente Piano Territoriale del Parco. Prescrizioni Vedi Art. 47 (Unità di cava 1 – Ca’ Taro), Art. 48 (Unità di cava 2 – Impianto SIP) e Art. 49 (Unità di cava 3 – Ca’ Rossa Sud) delle N.T.A. del PAE 2003, elaborate in conformità con le prescrizioni dell’Ente gestore del Parco Fluviale Regionale del Taro.

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Ambito non interessabile da attività estrattive

6 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC22-CA’ PIANO (COMUNE DI VARANO DE’ MELEGARI)

Inquadramento Media Val Ceno, nel Comune Varano de’ Melegari, in sinistra idrau- lica del T. Ceno, circa 1 Km a monte del capoluogo. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed attuato nell’ambito del PAE vigente. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni recenti e medio-recenti del T. Ceno). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree incolte e/o oggetto di attività estrattive in atto e pregresse, aree naturalistiche con boschetti ripariali e mesofili (lungo la sponda del T. Ceno), aree agricole a seminativi semplici. Vincoli L’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA). Previsioni di piano 150.000 mc di ghiaie pregiate. Modalità di escavazione Cava di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con o senza intercettamento della falda freatica. Le profondità di scavo dovranno in ogni caso posizionarsi almeno un metro al di sopra delle quote medie che presenta l’alveo del T. Ceno nel tratto prospiciente l’intervento stesso. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico, tramite creazione di ambienti umidi differen- finale ziati, praterie aride e prati stabili e messa a dimora di essenze arboree e arbustive di natura mesofila e igrofila e/o ripristino agronomico, con ritombamento totale o parziale del vuoto di cava con terre natu- rali e terre di scavo (ai sensi dell’art. 186 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.). Prescrizioni Le modalità di coltivazione dovranno aumentare, per quanto possibi- le, la capacità di invaso e la sicurezza idraulica complessiva del tratto fluviale sotteso all’intervento estrattivo (compresa l’area della con- fluenza T. Dordia/T. Ceno), anche tramite la previsione di idonee opere di stabilizzazione delle sponde, concordate con l’ente idraulico competente. Al fine di definire puntualmente le modalità complessive di recupero dell’intero settore estrattivo in esame, il PAE dovrà correlarsi con i piani e programmi di valorizzazione ambientale e turistica in corso e/o previsti a livello provinciale e intercomunale.

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8 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC24-BARZIA DI SOTTO (COMUNE DI BARDI)

Inquadramento Media Val Ceno, nel Comune Bardi. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed in corso di attuazione nell’ambito del PAE vigente, della potenzialità di 210.000 mc di ghiaie pregiate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni recenti e medio-recenti del T. Ceno). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree incolte e/o oggetto di attività estrattive in atto. Vincoli L’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA). L’area si posiziona all’interno del SIC denominato “Monte Barigaz- zo, Pizzo d’Oca” (sito della rete Natura 2000, SIC IT 4020012). Previsioni di piano 85.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico dell’intera area estrattiva, tramite creazione di finale ambienti umidi differenziati, praterie e prati stabili e la piantumazio- ne di essenze arboree e arbustive di natura mesofila lungo le scarpate fluviali, con l’esclusione in ogni caso di ripristini di tipo agronomi- co. Prescrizioni Le modalità di coltivazione dovranno aumentare, per quanto possibi- le, la capacità di invaso e la sicurezza idraulica complessiva del tratto fluviale sotteso all’intervento estrattivo, anche tramite la previsione di idonee opere di stabilizzazione delle sponde, concordate con l’ente idraulico competente dando preferenza a tecniche di ingegneria natu- ralistica.

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10 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC26-GROPPO DI GORA (COMUNE DI BARDI)

Inquadramento Media Val Ceno, in Comune di Bardi, sul versante meridionale del rilievo ofiolitico denominato Groppo di Gora, a ridosso del confine provinciale con Piacenza. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed attuato nell’ambito del PAE vigente. Materiali estraibili Ofioliti e detriti ofiolitici. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava esistente. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Il T. Corsenna è inserito tra i corsi d’acqua meritevoli di tutela del PTCP (NTA, Allegato 5). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. L’area si posiziona all’interno del SIC denominato “Monte Menego- sa, Monte Lama, Groppo di Gora” (Sito della Rete Natura 2000, IT 4010002). Previsioni di piano 50.000 mc di inerti non pregiati. Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, interessando unicamente i depositi detritici ofiolitici accumulati alla base del rilievo di Grop- po di Gora. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli ambienti ofiolitici. Prescrizioni Il progetto di sistemazione finale dell’area di cava dovrà essere sot- toscritto da un tecnico naturalista con comprovata esperienza nel re- cupero di siti ofiolitici. Va valutata la possibilità di recupero del fronte di cava non a gradoni ma interessando falesie esistenti con cenge riparate per costituire habitat adatti agli uccelli rapaci. Il PAE ed il conseguente piano di coltivazione e sistemazione finale dovranno essere assoggettati alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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12 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC27-PIANAZZO (COMUNE DI TORNOLO)

Inquadramento Alta Val Taro, in Comune di Tornolo, sul versante orientale del ri- lievo denominato La Scaletta, a ridosso del confine provinciale con Piacenza. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal PAE vigente (ambito PP2), della po- tenzialità di 70.000 mc di inerti non pregiati. Materiali estraibili Depositi morenici e detriti ofiolitici. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti, prati aridi e area di cava pregressa. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. Previsioni di piano 70.000 mc di inerti non pregiati (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, interessando unicamente i depositi detritici morenici e ofiolitici accumulati alla base del rilie- vo. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area, ovvero messa a dimora di prati arbustati, se compatibili con gli ambienti del vicino SIC denominato “Monte Penna, Monte Trevine, Groppo, Groppetto” (Sito della Rete Natura 2000, IT 4020007). Prescrizioni Il PAE ed il conseguente piano di coltivazione e sistemazione finale dovranno essere assoggettati alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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14 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC28-ZALLONI (COMUNE DI ALBARETO)

Inquadramento Alta Val Gotra, affluente destro del F. Taro, in Comune di Albareto, sul versante settentrionale del Massiccio di M.te Gottero, a ridosso del confine provinciale con Massa Carrara e La Spezia. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed in corso di attuazione nell’ambito del PAE vigente (Variante 2002). Materiali estraibili Arenarie di Monte Gottero e detriti arenacei (detriti di falda). Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava pregressa. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. L’area si posiziona all’interno del SIC denominato “Monte Gottero” (Sito della Rete Natura 2000, SIC IT 4020010). Il Torrente Schiena, che passa al piede dell’area, è inserito negli e- lenchi delle acque pubbliche ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Previsioni di piano 60.000 mc di inerti non pregiati. L’area estrattiva è ridotta quasi del 50 % rispetto alle previsioni del PIAE ’93, al fine di garantire il pieno rispetto della naturalità ricono- sciuta al rilievo retrostante. Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, interessando esclusiva- mente i depositi detritici arenacei accumulati alla base del rilievo re- trostante. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli habitat riconosciuti dal SIC (alternanza di boschi di castagno e faggio). Prescrizioni Il PAE ed il conseguente piano di coltivazione e sistemazione finale dovranno essere assoggettati alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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16 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC29-GROPPALBERO (COMUNE DI BORGOTARO)

Inquadramento Media Val Tarodine, affluente di destra del F. Taro, in Comune di Borgo . Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed attuato nell’ambito del PAE vigente. Materiali estraibili Arenarie di Monte Gottero detriti arenacei. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava pregressa. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. Previsioni di piano 150.000 mc di inerti non pregiati. Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli habitat riconosciuti al contorno (alternanza di boschi di castagno e radure). Prescrizioni Al fine di mitigare gli impatti prospettici (compresa la produzione di polveri), la prosecuzione dell’attuale attività estrattiva dovrà preve- dere ed attuare la progressiva sistemazione morfologica e naturalisti- ca delle aree di cava ultimate. L’accesso della viabilità di cava sulla S.P. n. 20 del Bratello dovrà essere migliorato in termini di sicurezza e visibilità, secondo modali- tà che verranno concordate con il competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma.

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18 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC30-LE PREDELLE (COMUNE DI BORGOTARO)

Inquadramento Media Val Taro, in Comune di . Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed attuato nell’ambito del PAE vigente. Materiali estraibili Ofioliti e detriti ofiolitici. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava pregressa, con annesso impianto di frantumazione e vagliatura. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. L’area si posiziona in prossimità del SIC denominato “Groppo di Gorro” (sito della rete Natura 2000, SIC IT 4020011). Previsioni di piano 100.000 mc di inerti non pregiati. Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli ambienti ofiolitici cir- costanti (SIC “Groppo di Gorro”). Prescrizioni Il progetto di sistemazione finale dell’area di cava dovrà essere sot- toscritto da un tecnico naturalista con comprovata esperienza nel re- cupero di siti ofiolitici. Il PAE ed il conseguente piano di coltivazione e sistemazione finale dovranno essere assoggettati alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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20 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC36-PIAN DELLE MOGLIE (COMUNI DI ALBARETO E COMPIANO)

Inquadramento Media Val Taro, nel Comuni di Albareto e Compiano. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed in corso di attuazione nell’ambito dei PAE comunali vigenti, della potenzialità di 236.000 mc di ghiaie pregiate (196.000 mc per il Comune di Albareto e 40.000 per il Co- mune di Compiano) Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del F. Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree oggetto di attività estrattive in atto e attività agronomiche, che si esplicano prevalentemente con coltivazioni erbacee. Vincoli Parte dell’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” (art. 12) ed in “Ambiti agricoli di rile- vo paesaggistico” (art. 40) delle NTA del PTCP vigente. Da segnalare che l’area in esame è attraversata da un metanodotto. Previsioni di piano 80.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE, di cui 40.000 mc pre- visti dal Comune di Albareto e 40.000 mc dal Comune di Compia- no). Modalità di escavazione Cava di pianura e fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con o senza intercettamento della falda freatica, a seconda delle modalità di sistemazione finale previste. Modalità di sistemazione Per il settore compreso tra il F. Taro ed il metanodotto, occorrerà finale prevedere il recupero idraulico-naturalistico delle aree oggetto di at- tività estrattiva, tramite previsione di habitat umidi differenziati, pra- terie e prati stabili e piantumazione di essenze arboree e arbustive ri- pariali lungo le scarpate, con l’esclusione in ogni caso di ripristini di tipo agronomico. Nel settore più lontano dal fiume (quello compreso tra il metanodot- to e la S.C.), saranno consentite anche modalità di ripristino ad uso agronomico delle cave, previo ritombamento totale o parziale del vuoto di cava, da attuarsi prevalentemente con terre naturali. Prescrizioni Le modalità di coltivazione del tratto compreso tra il F. Taro e il me- tanodotto dovranno aumentare, per quanto possibile, la capacità di invaso e la sicurezza idraulica complessiva del tratto fluviale sotteso all’intervento estrattivo, anche tramite la previsione di idonee opere di stabilizzazione delle sponde, concordate con l’ente idraulico com- petente.

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22 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC47-IL MOLINO (COMUNE DI NEVIANO ARDUINI)

Inquadramento Media Val d’Enza, nel Comune di Neviano Arduini, in sinistra i- draulica del T. Enza, presso la località omonima. Stato di fatto Ambito estrattivo in corso di recepimento nell’ambito del PAE co- munale, della potenzialità di 80.000 mc di ghiaie pregiate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del T. Enza. Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole a prevalenti seminativi erbacei, incolti arbustivi e bo- schetti ripariali. Vincoli L’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA). Previsioni di piano 80.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PIAE). Modalità di escavazione Cava di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica e con arretramento progres- sivo del terrazzo alluvionale recente e medio-recente del T. Enza. Modalità di sistemazione L’intervento estrattivo dovrà essere finalizzato al miglioramento na- finale turalistico e idraulico di questo settore fluviale. A tal fine, dovrà pre- vedersi il parziale arretramento del terrazzo fluviale, sulle cui sponde andranno messe a dimora essenze tipiche degli habitat fluviali e peri- fluviali del greto del T. Enza. In alternativa, potrà prevedersi il recupero agronomico del sito, da attuare comunque a quota ribassata e senza alcuna forma di ritom- bamento. Prescrizioni Le modalità di coltivazione, nel caso finalizzate al miglioramento della capacità di invaso e sicurezza idraulica del tratto di T. Enza in esame, dovranno prevedere anche il rifacimento di idonee opere di stabilizzazione delle sponde torrentizie, da concordare con l’ente i- draulico competente.

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24 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC48-CORSENNA (COMUNE DI BARDI)

Inquadramento Media Val Ceno, nel Comune di Bardi, alla confluenza del T. Cor- senna nel T. Ceno. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo localizzato in parte nell’area occupata da un frantoio (pertinenza mineraria). Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del T. Ceno e del T. Cor- senna). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree degradate per attività industriali in atto (piazzali e aree di fran- toio) e incolti erbacei e arbustivi. Vincoli Parte dell’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA). L’area si posiziona all’interno del SIC denominato “Monte Barigaz- zo, Pizzo d’Oca” (sito della rete Natura 2000, SIC IT 4020012). Previsioni di piano 100.000 mc di ghiaie pregiate. Modalità di escavazione Cava di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica e con arretramento progres- sivo del terrazzo alluvionale recente e medio-recente. Modalità di sistemazione Gli interventi estrattivi dovranno essere finalizzati al recupero idrau- finale lico e naturalistico della conoide alluvionale del T. Corsenna ed a rendere meglio compatibile con l’assetto ambientale di pregio esi- stente al contorno (SIC denominato “Monte Barigazzo e Pizzo d’Oca”) l’attività di frantoio. A tal fine, gli interventi di recupero dovranno prevedere la messa a dimora di essenze tipiche degli habitat dei terrazzi fluviali e sassosi dei torrenti Ceno e Corsenna, i quali ospitano boschi alluvionali ad Ontano (soprattutto Ontano nero) e formazioni riparie boschive a pioppi e salici arbustivi a Salix eleagnos. Siepi con le stesse associazioni dovranno essere messe a dimora al contorno dell’area di frantoio, per mitigarne gli impatti prospettici ed ambientali. Prescrizioni Le modalità di coltivazione all’interno della conoide alluvionale del T. Corsenna dovranno aumentare, per quanto possibile, la capacità di invaso e la sicurezza idraulica del tratto di T. Ceno sotteso alla co- noide stessa, anche tramite la previsione di idonee opere di stabiliz- zazione delle sponde torrentizie, da concordare con l’ente idraulico competente, preferendo tecniche di ingegneria naturalistica. Il PAE ed il conseguente piano di coltivazione e sistemazione finale dovranno essere assoggettati alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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26 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC49-CAROBBIO (COMUNE DI TIZZANO VAL PARMA)

Inquadramento Media Val Parma, in Comune di Tizzano Val Parma, lungo la S.P. 84, a circa 1,5 Km a est dell’abitato di Carobbio. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto nell’ambito del PAE comunale vigente, della potenzialità di 135.000 mc di inerti non pregiati. Materiali estraibili Calcari e calcari marnosi. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti, boschetti di latifoglie miste e aree agricole (a colti- vazioni erbacee prevalenti). Vincoli La porzione più occidentale dell’ambito estrattivo ricade entro Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vigente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. Previsioni di piano 500.000 mc di inerti non pregiati (comprensivi di 135.000 mc di re- sidui di PAE). Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale e agronomico, tramite rimodel- finale lamento morfologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e arbustive tipiche dell’area e compatibili con gli ambienti circostanti (boschi di latifoglie miste, a cerro e roverella prevalenti). L’intervento estrattivo è altresì finalizzato ad attuare una variante al tratto di S.P. 84 di Carobbio (rettifica del tracciato esistente) che de- limita l’ambito estrattivo stesso, secondo le modalità e le prescrizioni già previste dal PAE comunale vigente. Prescrizioni Considerata l’inidoneità della S.P. 84 di Carobbio al traffico di mez- zi pesanti, l’attuazione del progetto di coltivazione sarà subordinata ad una puntuale quantificazione degli oneri connessi alla manuten- zione ordinaria e straordinaria dell’intero percorso di strada provin- ciale interessato dai mezzi di cava: tali oneri, che verranno imputati alla ditta esercente l’attività estrattiva in parola, dovranno essere concordati e messi a disposizione del competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma.

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28 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC50-CARBONIZZO (COMUNE DI TRAVERSETOLO)

Inquadramento Media Val d’Enza, nel Comune di Traversetolo, in destra idraulica del T. Enza, circa di fronte a Ciano d’Enza. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo (proposto dal PTCP). Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del T. Enza. Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree con incolti erbacei e arbustivi, boschetti ripariali. Vincoli L’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA). Previsioni di piano 200.000 mc di ghiaie pregiate. Modalità di escavazione Cava di fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica e con arretramento progres- sivo del terrazzo alluvionale recente e medio-recente del T. Enza. Modalità di sistemazione Gli interventi estrattivi dovranno essere finalizzati alla realizzazione finale di un invaso ad uso plurimo (ossia ad uso naturalistico, irriguo, ricre- ativo), secondo le indicazioni del PTCP (approfondimento in materia di Tutela delle Acque) e del “secondo Piano degli interventi urgenti per fronteggiare la crisi idrica” approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 205 del 24/09/2007. A tal fine, il bacino ad uso plurimo dovrà essere completato da inter- venti di recupero naturalistico delle sponde, attraverso la messa a dimora di essenze tipiche degli habitat fluviali presenti al contorno. Prescrizioni Le modalità di coltivazione non dovranno modificare la capacità di invaso né la sicurezza idraulica del tratto di T. Enza sotteso all’ambito estrattivo in parola. A tal fine, dovranno prevedersi anche idonee opere di stabilizzazione delle sponde torrentizie, da concorda- re con l’ente idraulico competente. Il PAE comunale dovrà contenere una progettazione di massima de- gli interventi necessari per la realizzazione del bacino ad uso pluri- mo, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (condotte di ad- duzione/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): il progetto dovrà essere condiviso ed approva- to dal Servizio Tecnico dei Bacini della Regione Emilia-Romagna e dal consorzio idraulico interessato allo sfruttamento del bacino stes- so. La destinazione finale del bacino ad uso plurimo dovrà essere a fina- lità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consor- zio idraulico interessato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento.

29 La progettazione del bacino ad uso plurimo dovrà, altresì, essere co- ordinata e/o correlata con eventuali analoghe previsioni contenute nel PTCP della Provincia di Reggio Emilia.

30 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC51-MONTE ZUCCONE (COMUNE DI TORNOLO)

Inquadramento Alta Val Taro, in Comune di Tornolo, sul versante nord-orientale di Monte Zuccone Scaletta, a ridosso del crinale appenninico e del con- fine provinciale con La Spezia. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo, localizzato in corrispondenza di attività e- strattive pregresse (anni ’70 e ’80). Materiali estraibili Arenarie di M. Zuccone (Macigno) e detriti arenacei. Utilizzazione Blocchi e massi arenacei per la produzione di conci e lastre da utiliz- zare in edilizia. Gli scarti di coltivazione devono essere riutilizzati in alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi e opere di drenaggio. Uso reale del suolo Rocce affioranti, boschi di latifoglie miste e area di cava pregressa. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. Previsioni di piano 50.000 mc di pietre da taglio. Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, interessando prevalente- mente i depositi detritici accumulati alla base del rilievo e le aree di cava pregressa. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli habitat alto- appenninici in esame. Prescrizioni Il PAE dovrà individuare puntualmente le aree da assoggettare ad escavazione, dando priorità a quelle già degradate da attività estratti- ve pregresse.

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32 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC52-CASE FERRARI (COMUNE DI FELINO)

Inquadramento Alta pianura parmense, nel Comune di Felino, a lato della S.P. 665R Massese, circa 250 m a valle di Pilastro. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE del Comune di Felino (Area 2 – Case Ferrari), della potenzialità di 200.000 mc di ghiaie pregiate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del T. Parma). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Da segnalare che l’area in esame è attraversata da un metanodotto. Previsioni di piano 200.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 5 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Ripristino morfologico e agronomico dell’area, tramite ritombamen- finale to totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre natu- rali, secondo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). Prescrizioni Dovranno prevedersi adeguate misure di mitigazione per il conteni- mento dell’impatto acustico e da polveri rispetto agli edifici presenti al contorno (messa in opera di barriere perimetrali, siepi o altri si- stemi). L’utilizzo della S.P. 665R Massese per l’allontanamento degli inerti potrà essere consentito previo parere favorevole del competente Ser- vizio Viabilità provinciale, il quale provvederà altresì a definire gli eventuali oneri a carico dei soggetti interessati, al fine di compensa- zione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garanti- re la sicurezza stradale del tratto interessato.

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34 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC53-ROMITAGGIO (COMUNE DI FONTEVIVO)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Fontevivo, a valle della Strada Cispadana, in sinistra idraulica del F. Taro. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2006 del Comune di Fontevivo (Area AC1 – Romitaggio), della potenzialità di 100.000 mc di ghiaie pregiate Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del F.Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 100.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 8 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Ripristino morfologico e agronomico dell’area, tramite ritombamen- finale to parziale o totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre naturali, secondo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). Prescrizioni Dovrà utilizzarsi la Strada Cispadana per l’allontanamento degli i- nerti estratti. Il competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma potrà defi- nire e quantificare eventuali oneri a carico dei soggetti interessati, al fine di compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubbli- ca e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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36 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC54-CE.P.I.M. (COMUNE DI FONTEVIVO)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Fontevivo, a lato dell’A15 ed a ridosso dell’area Ce.P.I.M. (Centro Padano Interscambio Mer- ci). Stato di fatto Ambito estrattivo del vigente PAE 2006 del Comune di Fontevivo (Area AC2 – Ce.P.I.M.), della potenzialità di 100.000 mc di ghiaie pregiate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del F.Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive e aree di cava pregressa. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 100.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 7 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Ripristino morfologico e naturalistico dell’area, tramite ritombamen- finale to parziale o totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre naturali, secondo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). Prescrizioni Dovranno utilizzarsi le strade interne del Ce.P.I.M. e quindi la Strada Cispadana per l’allontanamento degli inerti estratti. Il competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma potrà defi- nire e quantificare eventuali oneri a carico dei soggetti interessati, al fine di compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubbli- ca e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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38 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC55-GALGANA (COMUNE DI FORNOVO DI TARO)

Inquadramento Media Val Taro, in Comune di Fornovo di Taro. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE ’97 del Comune di For- novo di Taro (I.D.3-Galgana), della potenzialità di 10.000 mc di i- nerti non pregiati. Materiali estraibili Ofioliti e detriti ofiolitici. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava pregressa. Vincoli L’area di posizione all’interno delle “Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale” del PTCP vigente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. L’area è localizzata all’interno del SIC denominato “Monte Prinze- ra” (sito della rete Natura 2000, SIC IT 4020006). Previsioni di piano 10.000 mc di inerti non pregiati (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante, interes- sando in via prioritaria i depositi detritici accumulati alla base del ri- lievo ofiolitico. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli ambienti ofiolitici cir- costanti (SIC “Monte Prinzera”). Prescrizioni Il progetto di sistemazione finale dell’area di cava dovrà essere sot- toscritto da un tecnico naturalista con comprovata esperienza nel re- cupero di siti ofiolitici. Il piano di coltivazione e sistemazione finale dovrà essere assogget- tato alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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40 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC56-GHIAIE DI MEZZO (COMUNE DI NOCETO)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Noceto, a lato dell’A15, circa 1 Km a est del capoluogo. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2007 del Comune di No- ceto (AE7 – Ghiaie di Mezzo), della potenzialità di 350.000 mc di ghiaie pregiate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del F. Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 350.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 8 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Ripristino morfologico e agronomico dell’area, tramite ritombamen- finale to parziale o totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre naturali, secondo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). In alternativa, è prevista una destinazione finale come “Zona per im- pianti fissi di lavorazione di inerti”, nel caso venga delocalizzato l’impianto ubicato entro il Parco del Taro. Prescrizioni Dovrà prevedersi la piantumazione di siepi autoctone plurispecifiche lungo i confini di proprietà e la viabilità interpoderale (per una sup. minima del 10 % della superficie totale dell’ambito estrattivo). Per l’allontanamento degli inerti estratti si dovrà utilizzare la S.C. Ghiaie di Mezzo. In sede di valutazione di impatto ambientale dovranno prevedersi adeguate misure di mitigazione per il contenimento dell’impatto acu- stico rispetto agli edifici presenti al contorno. Nell’ambito della V.I.A. dovrà altresì verificarsi la compatibilità ambientale dell’eventuale nuovo frantoio.

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42 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC57-MARCHETTA (COMUNE DI NOCETO)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Noceto, a lato della S.P. 357R di Fornovo, circa 1 Km a sud del capoluogo. Stato di fatto Ambito estrattivo del vigente PAE 2007 del Comune di Noceto (AE8 – Marchetta), della potenzialità di 350.000 mc di ghiaie pregia- te. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni antiche e medio-recenti del F.Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 450.000 mc di ghiaie pregiate (di cui 350.000 mc di residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 8 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Bacino ad uso plurimo, secondo le indicazioni del PTCP (approfon- finale dimenti in materia di Tutela delle Acque). Prescrizioni Dovrà prevedersi la piantumazione di siepi autoctone plurispecifiche lungo i confini di proprietà e la viabilità interpoderale (per una sup. minima del 10 % della superficie totale dell’ambito estrattivo). Dovrà individuarsi il soggetto gestore del bacino ad uso plurimo rea- lizzato. Per l’allontanamento degli inerti estratti si dovrà utilizzare la S.P. 357R di Fornovo, ovvero la nuova circonvallazione di Noceto, se utilizzabile. Il competente Servizio Viabilità della Provincia di Par- ma potrà definire e quantificare eventuali oneri a carico dei soggetti interessati, al fine di compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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44 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC58-LA BETTOLA (COMUNE DI NOCETO)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Noceto, a lato della S.P. 357R di Fornovo, circa 1,5 Km a sud del capoluogo. Stato di fatto Ambito estrattivo del vigente PAE 2007 del Comune di Noceto (AE9 – La Bettola), della potenzialità di 100.000 mc di ghiaie pre- giate. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni antiche e medio-recenti del F.Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 200.000 mc di ghiaie pregiate (di cui 100.000 mc di residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 8 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Ripristino morfologico e agronomico dell’area, tramite ritombamen- finale to parziale o totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre naturali, secondo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). In alternativa potrà prevedersi un bacino ad uso plurimo, secondo le indicazioni del PTCP (approfondimenti in materia di Tutela delle Acque). Prescrizioni Dovrà prevedersi la piantumazione di siepi autoctone plurispecifiche lungo i confini di proprietà e la viabilità interpoderale (per una sup. minima del 10 % della superficie totale dell’ambito estrattivo). Dovrà individuarsi il soggetto gestore del bacino ad uso plurimo rea- lizzato. Per l’allontanamento degli inerti estratti si dovrà utilizzare la S.P. 357R di Fornovo, ovvero la nuova circonvallazione di Noceto, se utilizzabile. Il competente Servizio Viabilità della Provincia di Par- ma potrà definire e quantificare eventuali oneri a carico dei soggetti interessati, al fine di compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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46 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC59-SPIP (COMUNE DI PARMA)

Inquadramento Bassa e media pianura parmense, nel Comune di Parma, a valle dell’A1, in località Paradigna. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo finalizzato all’ampliamento dell’esistente Cassa di espansione sul Canale Naviglio Navigabile (opera del Con- sorzio di Bonifica P.se). Materiali estraibili Limi argillosi e sabbiosi (alluvioni antiche e medio-recenti del T. Parma). Utilizzazione Inerti per riempimenti e rilevati, sottofondi stradali e per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 60.000 mc di limi argillosi e sabbiosi. Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (come da progetto del Consorzio di bonifica). Modalità di sistemazione Recupero agronomico o naturalistico dell’area, con eventuale realiz- finale zazione di argini perimetrali (come da progetto del Consorzio di bo- nifica). Prescrizioni L’attuazione dell’ambito estrattivo dovrà rapportarsi al Progetto pre- sentato dal Consorzio della Bonifica Parmense per la sicurezza i- draulica il settore in esame, con particolare riferimento alla regola- zione piene del Canale Naviglio Navigabile). A tal fine, il PAE comunale dovrà contenere anche una progettazione di massima degli interventi necessari per la realizzazione dei bacini di laminazione, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (con- dotte di adduzione/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): il progetto dovrà essere condiviso dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale dei bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico inte- ressato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento.

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48 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC60-ROVACCHIOTTO (COMUNE DI SORAGNA)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Soragna, alla confluenza tra il T. Stirone e il T. Rovacchia. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo finalizzato alla messa in sicurezza idraulica del territorio, tramite realizzazione di uno o più bacini di laminazio- ne a ridosso del Collettore Rovacchiotto. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del T. Stirone e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico” del PTCP vigente (art. 40 delle NTA). Previsioni di piano 300.000 mc di argille per laterizi. Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero agronomico e/o naturalistico dell’area, con eventuale rea- finale lizzazione di argini perimetrali. Prescrizioni Il PAE comunale dovrà contenere una progettazione di massima de- gli interventi necessari per la realizzazione delle casse di laminazio- ne, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (condotte di ad- duzione/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): il progetto dovrà essere condiviso e approvato dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale dei bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico inte- ressato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento. L’eventuale utilizzo della S.P. 10 di Cremona per l’allontanamento degli inerti potrà essere consentito solo previo parere favorevole del competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma, il quale provvederà altresì a determinare gli eventuali oneri a carico dei sog- getti interessati come compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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50 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC61-CARZETO (COMUNE DI SORAGNA)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Soragna, circa 500 m a sud- est dell’abitato di Carzeto, a ridosso della S.P. 50 di Carzeto. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo finalizzato alla messa in sicurezza idraulica del territorio, tramite realizzazione di uno o più bacini di laminazio- ne a ridosso del Colatore Rovacchiotto. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del T. Stirone e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 300.000 mc di argille per laterizi. Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero agronomico e/o naturalistico dell’area, con eventuale rea- finale lizzazione di argini perimetrali. L’ambito potrà anche essere destinato alla realizzazione di uno o più bacini ad uso plurimo (rete idraulica afferente al Collettore Rovac- chiotto). Prescrizioni Il PAE comunale dovrà contenere una progettazione di massima de- gli interventi necessari per la realizzazione dei bacini di laminazione, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (condotte di adduzio- ne/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): il progetto dovrà essere condiviso e approvato dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale dei bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico inte- ressato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento. L’eventuale utilizzo della S.P. 50 di Carzeto per l’allontanamento degli inerti potrà essere consentito solo previo parere favorevole del competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma, il quale provvederà altresì a determinare gli eventuali oneri a carico dei sog- getti interessati come compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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52 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC62-MONTALETTO (COMUNE DI TERENZO)

Inquadramento Media Val Taro, in Comune di Terenzo, circa 500 m a ovest dell’abitato di Boschi di Bardone. Stato di fatto Ambito estrattivo del vigente PAE 2005 del Comune di Terenzo (I.D.2 “Montaletto”), della potenzialità di 80.000 mc di inerti non pregiati. Materiali estraibili Ofioliti e detriti ofiolitici. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava pregressa. Vincoli Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale del PTCP vi- gente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. L’area si posiziona all’interno del SIC denominato “Monte Prinzera” (sito della rete Natura 2000, SIC IT 4020006). Previsioni di piano 80.000 mc di inerti non pregiati (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante, interes- sando in via prioritaria i depositi detritici accumulati alla base del ri- lievo ofiolitico. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze vegetali tipi- che dell’area e compatibili con gli ambienti ofiolitici circostanti (SIC “Monte Prinzera”). Prescrizioni L’intervento estrattivo dovrà, per quanto possibile essere circoscritto all’area già oggetto di attività estrattiva, senza interessare nuovi ha- bitat ofiolitici. Il progetto di sistemazione finale dell’area di cava dovrà essere sot- toscritto da un tecnico naturalista con comprovata esperienza nel re- cupero di siti ofiolitici. Il piano di coltivazione e sistemazione finale dovrà essere assogget- tato alla valutazione di incidenza, ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7.

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54 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC63-FOSSETTA ALTA (COMUNE DI TORRILE)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Torrile, a monte dell’abitato di S. Polo di Torrile, a lato della S.P. 343R Asolana. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2003 del Comune di Tor- rile (Area 1-Fossetta Alta), finalizzato alla messa in sicurezza idrau- lica del territorio, tramite realizzazione di uno o più bacini di lamina- zione a ridosso del Collettore Fossetta Alta. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del F. Taro e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 140.000 mc di argille per laterizi (compresi 80.000 mc di residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero idraulico, agronomico e/o naturalistico dell’area, con even- finale tuale realizzazione di argini perimetrali. Prescrizioni Il PAE comunale dovrà contenere una progettazione di massima de- gli interventi necessari per la realizzazione dei bacini di laminazione, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (condotte di adduzio- ne/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): il progetto dovrà essere condiviso e approvato dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale dei bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico inte- ressato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento.

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56 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC64-CA’ BIANCA (COMUNE DI TRECASALI)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Trecasali, circa 1 Km a est del capoluogo, a ridosso della S.P. 43 Trecasali-Torrile. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2003 del Comune di Trecasali (Ambito Ca’ Bianca), della potenzialità di 150.000 mc di argille per laterizi. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del F. Taro e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 500.000 mc di argille per laterizi (compresi 150.000 mc di residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero agronomico e/o naturalistico dell’area, con eventuale rea- finale lizzazione di casse di laminazione per la messa in sicurezza idraulica del territorio. L’ambito potrà anche essere destinato alla realizzazione di uno o più bacini di laminazione o ad uso plurimo (rete idraulica afferente al Cavo Milanino). Prescrizioni Il PAE comunale dovrà contenere una progettazione di massima de- gli eventuali interventi idraulici previsti, comprensiva di un crono- programma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (condotte di adduzione/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.). Il proget- to dovrà essere condiviso e approvato dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale degli eventuali bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico interessato acquisiscano la piena disponibilità delle aree in- teressate, una volta completato l’intervento. L’eventuale utilizzo della S.P. 43 per l’allontanamento degli inerti potrà essere consentito solo previo parere favorevole del competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma, il quale provvederà al- tresì a determinare gli eventuali oneri a carico dei soggetti interessati come compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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58 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC65-CROCILETTO (COMUNE DI ZIBELLO)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Zibello, presso la località omonima, a ridosso della S.P. 59 di Diolo. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE del Comune di Zibello (Ambito Crociletto), della potenzialità di 175.000 mc di argille per laterizi. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del F. Taro e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 400.000 mc di argille per laterizi (compresi 175.000 mc di residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero agronomico e/o naturalistico dell’area, con eventuale rea- finale lizzazione di casse di laminazione per la messa in sicurezza idraulica del territorio. L’ambito potrà anche essere destinato alla realizzazione di uno o più bacini di laminazione o ad uso plurimo (rete idraulica afferente al Cavo Milanino). Prescrizioni Il PAE comunale dovrà contenere anche una progettazione di mas- sima degli eventuali interventi idraulici previsti, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indica- zione delle opere accessorie (condotte di adduzione/derivazione, o- pere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.). Il progetto dovrà essere condiviso e approvato dal Consorzio di Bonifi- ca P.se. La destinazione finale degli eventuali bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico interessato acquisiscano la piena disponibilità delle aree in- teressate, una volta completato l’intervento. L’eventuale utilizzo della S.P. 59 per l’allontanamento degli inerti potrà essere consentito solo previo parere favorevole del competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma, il quale provvederà al- tresì a determinare gli eventuali oneri a carico dei soggetti interessati come compensazione degli impatti arrecati all’infrastruttura pubblica e/o per garantire la sicurezza stradale del tratto interessato.

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60 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC66-PONTE SCODELLINO (COMUNE DI BORGOTARO)

Inquadramento Media Val Taro, nel Comune di Borgo Val di Taro, in sinistra idrau- lica, in località Ponte Scodellino, a lato dell’ex S.S. Centocroci. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2004 del Comune di Borgotaro (A.E.3.1 – Ponte Scodellino) ed in fase di attuazione. Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del F. Taro). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree interessata da attività agronomiche intensive, che si esplicano prevalentemente con coltivazioni erbacee. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti agricoli di rilevo paesaggistico” (art. 40) delle NTA del PTCP vigente. Previsioni di piano 50.000 mc di ghiaie pregiate. Modalità di escavazione Cava di pianura e fondovalle, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Ripristino ad uso agronomico della cava, previo ritombamento totale finale del vuoto di cava, da attuarsi prevalentemente con terre naturali, e recupero idraulico e naturalistico della porzione più prossima al F. Taro, sulla base delle disposizioni e prescrizioni di cui all’art. 17bis delle N.T.A. della Variante Generale di P.I.A.E.. Prescrizioni Per l’allontanamento del materiale estratto dovrà utilizzarsi la S.P. 523R ed il tratto dell’ex S.S. 523 ora di competenza comunale (fino al ponte sul F. Taro).

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62 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC67-LA PACE (COMUNE DI COLLECCHIO)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Collecchio, presso la locali- tà omonima, in prossimità della tangenziale di Collecchio. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2004 del Comune di Col- lecchio (UC6-La Pace), della potenzialità di 150.000 mc di argille per laterizi. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del F. Taro). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 150.000 mc di argille per laterizi (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Ripristino agronomico dell’area, con ritombamento totale del vuoto finale di cava da attuare con terre di scavo e terre naturali, ai sensi del D.Lgs. 152/2006. In alternativa potrà prevedersi un recupero naturalistico e/o ricreativo dell’area Prescrizioni Per l’allontanamento degli inerti dovrà utilizzarsi unicamente la S.C. dello Scodoncello, fino a raggiungere la tangenziale di Collecchio. Dovranno prevedersi adeguate misure di mitigazione degli impatti legati alla diffusione di rumori e polveri, rispetto alle abitazioni esi- stenti al contorno.

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64 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC68-PIETRA MACINATA (COMUNE DI FORNOVO TARO)

Inquadramento Media Val Taro, in Comune di Fornovo di Taro. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed attuato nell’ambito del vigente PAE 2002 del Comune di Fornovo di Taro (I.D.2-Pietra Macinata). Materiali estraibili Ofioliti e detriti ofiolitici. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e area di cava pregressa, compresa le aree interessa- te dall’esistente impianto di selezione e trasformazione (frantoio). Vincoli L’area rientra negli “Ambiti agricoli di rilevo paesaggistico” (art. 40) delle NTA del PTCP vigente. Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. Previsioni di piano 300.000 mc di inerti non pregiati. Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante, interes- sando in via prioritaria i depositi detritici accumulati alla base del ri- lievo ofiolitico. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli ambienti ofiolitici cir- costanti (SIC “Monte Prinzera”). Prescrizioni Il progetto di sistemazione finale dell’area di cava dovrà essere sot- toscritto da un tecnico naturalista con comprovata esperienza nel re- cupero di siti ofiolitici.

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66 AMBITO COMUNALE CINCOLATO AC69-CA’ DEL PIANO (COMUNE DI FORNOVO DI TARO)

Inquadramento Media valle del T. Sporzana, nel Comune di Fornovo di Taro, a lato della S.P. 39, circa 2 Km a monte dell’abitato di Respiccio. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto ed attuato nell’ambito del vigente PAE 2002 del Comune di Fornovo di Taro (PP1-Ca’ del Piano). Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del T. Sporzana). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra nelle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua” del PTCP vigente (art. 12 delle NTA). Previsioni di piano 50.000 mc di ghiaie pregiate. Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con o senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Nel caso di scavi sopra falda, dovrà prevedersi il ripristino morfolo- finale gico e agronomico dell’area, tramite ritombamento parziale o totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre naturali, se- condo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). In alternativa, nel caso di scavi sottofalda, dovrà attuarsi un recupero naturalistico-funzionale dell’area, anche attraverso creazione di ba- cini ad uso plurimo o casse di laminazione. Prescrizioni Dovrà prevedersi la piantumazione di siepi autoctone plurispecifiche lungo i confini di proprietà e la viabilità interpoderale (per una sup. minima del 10 % della superficie totale dell’ambito estrattivo). In caso di recupero naturalistico, dovrà individuarsi il soggetto ge- store dei bacini realizzati.

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68 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC70-BUSSETO (COMUNE DI BUSSETO)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Busseto, a valle del Capo- luogo presso l’area dell’esistente depuratore. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo finalizzato alla messa in sicurezza idraulica del territorio, tramite realizzazione di un bacino di laminazione a servizio del capoluogo (raccolta acque di prima pioggia). Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del T. Ongina e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive, a ridosso dell’esistente depura- tore comunale. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 30.000 mc di argille per laterizi. Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero agronomico e idraulico dell’area, con realizzazione di ar- finale gini perimetrali di delimitazione del bacino di laminazione. Prescrizioni Il PAE comunale dovrà contenere una progettazione di massima de- gli interventi necessari per la realizzazione del bacino di laminazio- ne, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (condotte di ad- duzione/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): il progetto dovrà essere condiviso e approvato dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale del bacino dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico inte- ressato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento.

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70 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC71-PIACENTINE (COMUNE DI BUSSETO)

Inquadramento Bassa pianura parmense, nel Comune di Busseto, alla confluenza tra Canale delle Roncole/Cavo Lavadura Superiore/Scolo Fontana, pres- so la località omonima. Stato di fatto Nuovo ambito estrattivo finalizzato alla messa in sicurezza idraulica del territorio, tramite realizzazione di uno o più bacini di laminazio- ne a servizio della rete idrica del Consorzio di Bonifica. Materiali estraibili Argille per laterizi (alluvioni antiche e medio-recenti del T. Stirone e del F. Po). Utilizzazione Inerti per l’industria dei laterizi. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Previsioni di piano 200.000 mc di argille per laterizi. Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, con o senza intercettamento della falda freatica. Modalità di sistemazione Recupero agronomico o naturalistico dell’area, con realizzazione di finale argini perimetrali di delimitazione dei bacini di laminazione. Prescrizioni Il soggetto attuatore dell’intervento estrattivo in esame dovrà farsi carico della realizzazione di un ulteriore bacino di laminazione in lo- calità Fienile Nuovo, sempre in Comune di Busseto, finalizzato alla messa in sicurezza idraulica della rete idrica afferente alla Fossa Parmigiana. Tale intervento idraulico, localizzato all’interno della ZPS denominata “Prati e ripristini ambientali di Frescarolo e Sambo- seto” (sito della rete Natura 2000, ZPS IT 4020018), dovrà essere re- alizzato senza modificare le caratteristiche morfologiche e ambienta- li esistenti (solo realizzazione di arginature perimetrali). A tal fine il PAE comunale dovrà contenere anche una progettazione di massima degli interventi necessari per la realizzazione dei bacini di laminazione, comprensiva di un cronoprogramma esecutivo degli stessi e di una preliminare indicazione delle opere accessorie (con- dotte di adduzione/derivazione, opere di presa e rilascio, arginature, opere di difesa spondale, ecc.): i progetti dovranno essere condivisi dal Consorzio di Bonifica P.se. La destinazione finale dei bacini dovrà essere a finalità pubblica: in tal senso sarà necessario che il Comune o il consorzio idraulico inte- ressato acquisiscano la piena disponibilità delle aree interessate, una volta completato l’intervento.

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72 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC72-SELVANIZZA (COMUNE DI PALANZANO)

Inquadramento Media Val Cedra, in Comune di Palanzano, a ridosso della variante alla S.P. 665R Massese in costruzione, circa 1,5 Km a nord dell’abitato di Selvanizza. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto nell’ambito del vigente PAE del Comune di Palanzano (Area 3 – Selvanizza), della potenzialità di 30.000 mc di inerti non pregiati, Materiali estraibili Arenarie e detriti arenacei. Utilizzazione In alternativa alle ghiaie fluviali, per la produzione di pietrischi, massi per difese spondali e idrauliche, opere di drenaggio, ecc.. Uso reale del suolo Rocce affioranti e aree incolte, cespugliati e boschetti di latifoglie miste. Vincoli La parte più orientale dell’ambito estrattivo (lato a valle della varian- te in costruzione) ricade entro Zone di particolare interesse paesaggi- stico-ambientale del PTCP vigente (art. 14 delle NTA). Vincolo idrogeologico, ex R.D. 3267/23. Previsioni di piano 130.000 mc di inerti non pregiati (comprensivi dei 30.000 mc di re- sidui di PAE). Modalità di escavazione Cava a mezza costa, da coltivare a gradoni, che dovranno svilupparsi in maniera da raccordare morfologicamente le superfici interessate dall’attività estrattiva con il pendio circostante e retrostante. Modalità di sistemazione Recupero naturalistico-vegetazionale, tramite rimodellamento mor- finale fologico dell’area di scavo e piantumazione di essenze arboree e ar- bustive tipiche dell’area e compatibili con gli ambienti circostanti (boschi di latifoglie miste, a cerro e roverella prevalenti). L’intervento estrattivo è altresì finalizzato al completamento della variante alla S.P. 665R Massese (rettifica del tracciato esistente), che attraversa l’ambito estrattivo stesso, secondo le modalità e le prescri- zioni che dovranno essere concordate con il competente Servizio Viabilità della Provincia di Parma. Prescrizioni Una parte dei quantitativi estraibili dovranno essere messi a disposi- zione del Servizio Viabilità della Provincia di Parma, per completare l’intero tratto di variante alla S.P. 665R già progettato.

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74 AMBITO COMUNALE VINCOLATO AC73-BUDELLUNGO (COMUNE DI PARMA)

Inquadramento Media pianura parmense, nel Comune di Parma, a lato del Rio delle Fontane, circa 2,5 Km a sud-est del capoluogo. Stato di fatto Ambito estrattivo previsto dal vigente PAE 2000 del Comune di Parma (Ambito Budellungo), della potenzialità di 275.000 mc di ghiaie (di cui 140.000 mc già autorizzati ed estratti). Materiali estraibili Ghiaie pregiate (alluvioni medio-recenti del T. Parma). Utilizzazione Inerti per calcestruzzi, pietrischi stradali e bitumati, previa vagliatura e frantumazione. Uso reale del suolo Aree agricole intensive ed estensive. Vincoli L’area rientra negli “Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola” del PTCP vigente (art. 42 delle NTA). Il Rio delle Fontane è tutelato ai sensi dell’art. 12 bis del PTCP (Corsi d’acqua meritevoli di tutela). Previsioni di piano 135.000 mc di ghiaie pregiate (residui di PAE). Modalità di escavazione Cava di pianura, da coltivare a fossa con fronte unico di scavo, senza intercettamento della falda freatica (profondità massima di scavo pari a 7 m dal p.c.). Modalità di sistemazione Ripristino morfologico e agronomico dell’area, tramite ritombamen- finale to totale del vuoto di cava, da attuare con terre di scavo e terre natu- rali, secondo l’attuale legislazione in materia (D.Lgs. n. 152/2006). Dovrà valutarsi la possibilità di prevedere interventi di rimboschi- mento, ovvero di impianti di fitodepurazione o eco-sistemi filtro del- le acque superficiali nell’area di rispetto del Rio delle Fontane (ex art. 12bis del TPCP). Prescrizioni Particolare attenzione dovrà essere posta alla disposizione della rete di scolo secondaria (fossi e scoline), che dovrà essere completa- mente ripristinata al termine dell'attività estrattiva, potenziandone la valenza paesaggistica tramite piantumazione di vegetazione ar- boreo-arbustiva ripariale in siepi e filari continui. Per l’allontanamento degli inerti e per il transito dei mezzi in entra- ta ed uscita dall’area di cava dovrà prevedersi e progettarsi un nuo- vo tracciato stradale, anche di carattere provvisorio, che escluda l’attuale S.C. del Budellungo e la S.P. di Martorano. Tale previsione viabilistica sarà vincolante all’attuazione dell’intervento.

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76 Ambiti comunali vincolati - quantitativi assegnati ghiaie limi argillosi inerti non pietre da argille per AMBITI VINCOLATI COMUNE pregiate e sabbiosi pregiati (mc) taglio (mc) laterizi (mc) (mc) (mc) Ac10-Naviglio Taro Collecchio 100.000 0000 Ac12-Madregolo Collecchio 280.000 0000 Ac22-Ca’ Piano Varano Melegari 150.000 0000 Ac24-Barzia di Sotto Bardi 85.000 0000 Ac26-Groppo di Gora Bardi 0 50.000 0 0 0 Ac27-Pianazzo Tornolo 0 70.000 0 0 0 Ac28-Zalloni Albareto 0 60.000 0 0 0 Ac29-Groppalbero Borgotaro 0 150.000 0 0 0 Ac30-Le Predelle Borgotaro 0 100.000 0 0 0 Ac36-Pian d. Moglie Albareto 40.000 0000 Compiano 40.000 0000 Ac47-Il Molino Neviano Arduini 80.000 0000 Ac48-Corsenna Bardi 100.000 0000 Ac49-Carobbio Tizzano V.P. 0 500.000 0 0 0 Ac50-Carbonizzo Traversetolo 200.000 0000 Ac51-Monte Zuccone Tornolo 0 0 50.000 0 0 Ac52-Case Ferrari Felino 200.000 0000 Ac53-Romitaggio Fontevivo 100.000 0000 Ac54-CE.P.I.M. Fontevivo 100.000 0000 Ac55-Galgana Fornovo Taro 0 10.000 0 0 0 Ac56-Ghiaie di Mezzo Noceto 350.000 0000 Ac57-Marchetta Noceto 450.000 0000 Ac58-La Bettola Noceto 200.000 0000 Ac59-SPIP Parma 000060.000 Ac60-Rovacchiotto 0 0 0 300.000 0 Ac61-Carzeto 0 0 0 300.000 0 Ac62-Montaletto Terenzo 0 80.000 0 0 0 Ac63-Fossetta Alta Torrile 0 0 0 140.000 0 Ac64-Ca’ Bianca Tresacali 0 0 0 500.000 0 Ac65-Crociletto Zibello 0 0 0 400.000 0 Ac66-Ponte Scodellino Borgotaro 50.000 0000 Ac67-La Pace Collecchio 0 0 0 150.000 0 Ac68-Pietra Macinata Fornovo Taro 0 300.000 0 0 0 Ac69-Ca’ del Piano Fornovo Taro 50.000 0000 Ac70-Busseto Busseto 0 0 0 30.000 0 Ac71-Piacentine Busseto 0 0 0 200.000 0 Ac72-Selvanizza Palanzano 0 130.000 0 0 0 Ac73-Budellungo Parma 135.000 0000 TOTALI 2.710.000 1.450.000 50.000 2.020.000 60.000