REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI

COMUNE DI OCCHIEPPO INFERIORE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

VARIANTE PARZIALE

Ai sensi dell’Art. 17 della L.R. 56/77 e s.m.i.

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Aggiornamento: Settembre 2012

Estensore:

Arch. Pianificatore Rossi Elisa INDICE

1. PREMESSA……………………………………………………………………………….Pag. 3 1.1 Situazione urbanistica comunale preesistente……………………………………Pag. 3 1.2 Elaborati costituenti la Variante…………………………………………………….Pag. 3 1.3 Aree oggetto di Variante…………………………………………………………….Pag. 5 2. ANALISI DI COERENZA DELLA VARIANTE………………………………………….Pag. 7 2.1 Verifica di rispondenza alle previsioni urbanistiche………………………………Pag. 7 2.2 Situazione della pianificazione sovra ordinata e compatibilità della Variante…Pag. 9 3. ESTRATTO DEL P.R.G. VIGENTE CON LA LOCALIZZAZIONE DEGLI AMBITI OGGETTO DI VARIANTE……………………………………………………………...Pag. 10 4. MODIFICHE CARTOGRAFICHE……………………………………………………...Pag. 12 Modifica 1 – Zona di P.R.G. : Aree Edificate / Aree di espansione………………....Pag. 13 Modifica 2 – Zona di P.R.G. : Aree per Nuovi Insediamenti Produttivi……………..Pag. 16 Modifica 3 – Zona di P.R.G. : Aree per Attrezzature Pubbliche/di Uso Pubblico….Pag. 20 Modifica 4 – Zona di P.R.G. : Aree per Attrezzature Pubbliche/di Uso Pubblico….Pag. 22 Modifica 5 – Zona di P.R.G. : Aree per Attrezzature Pubbliche/di Uso Pubblico….Pag. 25 Modifica 6 – Zona di P.R.G. : Nucleo di Antica Formazione………………………...Pag. 27 Modifica 7 – Zona di P.R.G. : Nucleo di Antica Formazione………………………...Pag. 32 5. MODIFICHE NORMATIVE……………………………………………………………...Pag. 36 Modifica 8 – Art. 3.3.2 Aree Edificate (A.E.R.)………………………………………..Pag. 36 Modifica 9 – Art. 3.4.1 Aree con Impianti Produttivi che si confermano (I.P.C.)…..Pag. 39 6. CORREZIONE DI ERRORI MATERIALI………………………………………………Pag. 41 Modifica 10 – Correzione di errore materiale…………………………………………Pag. 41 Modifica 11 – Correzione di errore materiale…………………………………………Pag. 41 Modifica 12 – Correzione di errore materiale…………………………………………Pag. 41 7. COMPATIBILITA’ ACUSTICA DELLA VARIANTE…………………………………….Pag. 43 8. ESCLUSIONE DAL PROCESSO DI VAS…………………………………………….Pag. 44 9. DICHIARAZIONI DI INTENTO RESPINTE…………………………………………...Pag. 46 Dichiarazioni di intento respinte n° 1- 2………………………… …………………….Pag. 47 Dichiarazione di intento respinta n° 3………………………………… ……...……….Pag. 48 Dichiarazione di intento respinta n° 4………………………………… ……...……….Pag. 49 Dichiarazioni di intento respinte n° 5 – 6 – 7 ...… …………………………...……….Pag. 50 Dichiarazione di intento respinta n° 8………………………………… ……...……….Pag. 52 Dichiarazione di intento respinta n° 9………………………………… ……...……….Pag. 53 Dichiarazione di intento respinta n° 10……………………………… ……...……..….Pag. 54

1 Dichiarazione di intento respinta n° 11……………………………… ………...…..….Pag. 55 Dichiarazione di intento respinta n° 12……………………………… ……….……….Pag. 57 Dichiarazioni di intento respinte n° 13 – 14 – 15 – 16……………………...……….Pag. 59 Dichiarazione di intento respinta n° 17……………………………… ………...……...Pag. 61 Dichiarazione di intento respinta n° 18..………………………… …………...……….Pag. 62

APPENDICE……………………………………………………………………………...... Pag. 65 Nuovo Piano Territoriale della Regione Piemonte (P.T.R.)………………………….Pag. 66 Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.)………………………………………………Pag. 71 Variante n°1 al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)………..Pag. 78

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1. PREMESSA

A pochi mesi dall’approvazione della Variante Strutturale n°1 al Piano Regolatore Generale Comunale (di seguito P.R.G.), al termine di un iter di approvazione piuttosto lungo ed elaborato, l’Amministrazione Comunale di Occhieppo Inferiore ha valutato la necessità di redigere un’ulteriore Variante Parziale ai sensi dell’art.17 della L.R. 56/77, al fine di procedere ad una serie di interventi sulla zonizzazione urbanistica ed alla risoluzione di alcuni problemi emersi durante la lunga fase di salvaguardia e poi di attuazione del Piano, di natura non strutturale. Alla base delle precedenti varianti al P.R.G. ci sono state le mutate condizioni del quadro socio-economico dell'intera area biellese, che hanno avuto come conseguenza uno sviluppo lineare dei centri abitati lungo la direttrice che va da Occhieppo Inferiore a . Al fine di rispondere al meglio alle esigenze di un territorio in cambiamento, nel corso degli anni sono state approvate cinque varianti parziali, a cui ha fatto seguito una generale opera di revisione del Piano, attraverso la già citata Variante strutturale n°1. Da tali considerazioni nasce anche il processo di elaborazione della presente Variante parziale, la quale ha lo scopo di correggere gli errori rilevati e risolvere alcune problematiche emerse, non modificando in alcun modo la capacità insediativa del vigente P.R.G., escludendo ogni considerazione legata all’incremento delle aree edificabili, alla modifica dell’assetto infrastrutturale principale e del sistema delle tutele e dei vincoli territoriali ed idrogeologici vigenti. L’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuna, durante la fase preliminare di stesura della Variante, una consultazione con la popolazione, al fine di mettere a fuoco le esigenze e le problematiche irrisolte, mediante le segnalazioni di proposte riferite a specifiche aree individuate dal P.R.G. vigente, riservandosi la facoltà di estrarne le valutazioni complessive e strategiche volte a migliorare lo strumento urbanistico nel suo complesso.

1.1 Situazione urbanistica comunale preesistente La Variante strutturale n° 1 al P.R.G. ha rappresen tato una revisione generale del precedente Piano, risalente al 2001. Prima della Variante strutturale erano state predisposte cinque varianti parziali, in cui erano state modificate le modalità tipologiche di intervento nel Nucleo di Antica Formazione e modifica nelle destinazioni d’uso senza variare le capacità edificatorie né modificare le superfici delle diverse zone urbanistiche previste dal P.R.G. Tali varianti sono state predisposte e divenute esecutive negli anni tra il 2001 ed il 2005, quando è iniziato il processo di revisione di tipo strutturale dello strumento urbanistico. La presente variante ha, come già sottolineato in precedenza, lo scopo di correggere alcuni errori materiali rilevati ed apportare modifiche di lieve entità emerse durante il lungo iter che ha riguardato l’approvazione della Variante strutturale e la sua applicazione in regime di salvaguardia.

1.2 Elaborati costituenti la Variante

Gli elaborati che costituiscono la presente Variante parziale sono:

 Relazione illustrativa  Tavole di P.R.G. vigente con evidenziate le aree di variante  Tavole di variante  Norme Tecniche di Attuazione  Aggiornamento della schedatura documentaria del nucleo di antica formazione

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I seguenti elaborati, invece, non subiscono variazioni:

1. Rappresentazione sintetica del Piano con le fasce marginali dei comuni contermini – Elaborato V1/PR1. 2. Relazione sulla localizzazione L2 – Elaborato V1/PRC.a. 3. Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l'insediamento al dettaglio in sede fissa del commercio – Elaborato V1/PRC.b. 4. Aree servite di urbanizzazioni primarie – V1- AT2. 5. Studi Geologici – Verifiche di compatibilità idrogeologica:

 Elaborato G1: Relazione geologico-tecnica e schede;  Elaborato G2: Carta dell'acclività;  Elaborato G3: Carta geologica;  Elaborato G4: Carta geomorfologica e dei dissesti;  Elaborato G5: Carta reticolo idrografico e delle opere idrauliche;  Elaborato G6: Carta idrogeologica;  Elaborato G7: Carta litotecnica;  Elaborato G8: Carta di sintesi e di idoneità all'utilizzazione urbanistica;  Elaborato G9: Carta delle aree di nuovo intervento;  Elaborato G10: Relazione aree di nuovo intervento;  Elaborato G10/b: Relazione aree di nuovo intervento (Nuova strada Biella – ;  Elaborato G11: Relazione integrativa con documentazione studi idraulici.

6. Studi Idraulici- Aree con pericolosità idraulica omogenea lungo il Rio Romioglio a seguito dell'esecuzione di opere di mitigazione del rischio (scolmatore al torrente Elvo e altri):

 Elaborato I1:Appendice alla relazione geologico - idraulica;  Elaborato I2: Carta dei bacini idrografici;  Elaborato I3a: Carta della pericolosità idraulica – Stato di fatto;  Elaborato I3b: Carta della pericolosità idraulica – A seguito lavori in corso di esecuzione;  Elaborato I3c: Carta della pericolosità idraulica – Cronoprogramma interventi di mitigazione;  Elaborato I4a: Sezioni trasversali – Stato di fatto dicembre 2009;  Elaborato I4b: Sezioni trasversali – A seguito lavori in corso di esecuzione;

7. Studio idraulico dell'asta del torrente Elvo tra la traversa Massalenghe in Comune di Occhieppo Inferiore e la passerella Pidello a monte del lago Apos in Comune di :

 Elaborato 1: Relazione idraulica;  Elaborato 2: Planimetria esondazioni ante 2006;  Elaborato 3: Planimetria esondazioni 2009;  Elaborato 4: Profili;  Elaborato 5: Sezioni significative.

4 1.3 Aree oggetto di variante

Il quadro delle esigenze espresse dai residenti, in seguito alla richiesta pubblica di “dichiarazioni di intenti” promossa dalla Pubblica amministrazione in occasione della redazione della presente revisione, ha evidenziato alcuni orientamenti: - la correzione di errori materiali e di lievi incongruenze tra gli elaborati di piano; - la riperimetrazione e la parziale modifica di aree destinate a strumento urbanistico esecutivo; - la riduzione, nei limiti consentiti dalla legge, delle aree a standard urbanistico per lo stralcio di due piccole porzioni di territorio; - la riclassificazione delle tipologie di intervento per alcune aree comprese nel Nucleo di Antica Formazione; - la definizione di nuove aree di espansione, sia residenziale che produttiva 1.

Tali proposte vanno ad aggiungersi alle necessità di modifica già rilevate dalla stessa Pubblica Amministrazione e vanno a costituire il quadro generale della presente Variante parziale. A titolo riepilogativo, le tabelle 1 e 2 riportano una sintesi della variante, sia per quanto riguarda le modifiche cartografiche che normative, con il riferimento, laddove presente, alle dichiarazioni di intenti presentate. La tabella 3 riporta invece le modifiche che non costituiscono variante, ovvero le semplici correzioni di errori materiali o le discordanze individuate tra gli elaborati di piano.

Tabella 1. Aree oggetto di variante: Modifiche cartografiche

Riferimento Numero Modifiche cartografiche dichiarazione di intenti Adeguamento di limitatà entità del perimetro di strumento urbanistico esecutivo in via Matteotti, al fine di risolvere una criticità legata alla difficile applicazione della previsione di 1 P.R.G.C. così come definita attualmente. Contestuale - correzione di errore materiale nel disegno cartografico di un’Area edificata residenziale immediatamente adiacente al P.E.C. menzionato. Modifica nella definizione dell'entrata principale di P.E.C. situato in via per Muzzano e destinato ad attività produttive, Prot. 3685 del 2 con conseguente stralcio dell’infrastruttura prevista precedentemente dal Piano, che muta la sua classificazione 26/06/2012 da strada di P.E.C a nuova strada di P.R.G. Stralcio di un'area lungo via Cavour destinata ad attrezzature Prot. 3973 del 3 pubbliche, in particolare a parcheggi pubblici, con la conseguente classificazione come area agricola. 02/07/2012 Modifica di un'area in via Alle Querce destinata ad attrezzature pubbliche, in particolare a giardini pubblici e Prot. 3930 del 4 parchi giochi, con la conseguente classificazione in Area 06/07/2012 edificata residenziale.

1 Tali modifiche non rientrano nell’ambito della presente variante; pertanto si è ritenuto opportuno demandarne l’approfondimento ad una successiva fase di revisione generale dello strumento urbanistico. (Si veda a tal proposito il paragrafo 9: Elenco delle schede di intenti rigettati) 5 Stralcio di un'area lungo via delle Betulle destinata ad Prot. 3995 del 5 attrezzature pubbliche, in particolare a parcheggi pubblici, 10/07/2012 con la conseguente classificazione come area agricola. Modifica della tipologia d'intervento su un edificio ed un rustico che ne costituisce la pertinenza, situati in via Prot. 3832 del 6 Repubblica ed attualmente classificati in “Manutenzione 03/07/2012 ordinaria e straordinaria”, ai fini della ristrutturazione edilizia. Modifica della tipologia d'intervento su un edificio, situato in via Aporti ed attualmente classificato in “Manutenzione Prot. 3984 del 7 ordinaria e straordinaria”, ai fini della realizzazione di un 09/07/2012 piccolo ampliamento.

Per una descrizione analitica delle modifiche apportate, si rimanda al paragrafo 4 della presente Relazione Illustrativa.

Tabella 2. Aree oggetto di variante: Modifiche normative

Numero Caratteristiche della modifica normativa Inserimento all’interno dell’art. 3.3.2 “Aree edificate (A.E.R.)” di alcune 8 precisazioni in merito ai Piano di Recupero a destinazione residenziale individuati dalle tavole di Piano. Inserimento all’interno dell’art. 3.4.1 “Aree con impianti produttivi esistenti che 9 si confermano (I.P.C.)” di alcune precisazioni in merito al Piano di Recupero a destinazione produttiva individuato dalle tavole di Piano lungo via Pista.

Per una descrizione analitica delle modifiche apportate, si rimanda al paragrafo 5 della presente Relazione Illustrativa.

Tabella 3. Rettifiche e correzioni di errori materiali

Numero Caratteristiche della correzione Definizione di un simbolo univoco per l'individuazione sulle tavole di P.R.G. delle aree destinate ai parcheggi pubblici, in quanto attualmente la presenza di 10 simboli diversi (alcuni dei quali non inseriti in legenda) possono indurre situazioni di difficile interpretazione. Eliminazione dalle Norme tecniche di attuazione e dal relativo quadro sinottico 11 dell'Area di completamento n°10, che era stata in p recedenza stralciata solamente nelle tavole ma non nei suddetti elaborati. Correzione di alcune discordanze emerse tra la tavola riguardante il Nucleo di antica formazione e la relativa schedatura documentaria, che riportavano, per 12 le aree in esame, diciture contrastanti in merito alle tipologie di interventi edilizi consentiti.

Per una descrizione analitica delle modifiche apportate, si rimanda al paragrafo 6 della presente Relazione Illustrativa.

6 2. ANALISI DI COERENZA DELLA VARIANTE

2.1 Verifica di rispondenza alle prescrizioni urbanistiche

La presente Variante parziale rientra nei disposti di cui all’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i., in quanto non presenta i caratteri di cui all’art. 17 comma 4 e, più precisamente:

a) non modifica l’impianto strutturale del P.R.G. vigente e la funzionalità delle infrastrutture di rilevanza sovracomunale; b) non riduce né incrementa la quantità globale delle aree a servizi in misura superiore a 0,5 mq/ab, nel rispetto dei valori minimi di cui alla legge urbanistica; c) non incide sulla struttura generale dei vincoli nazionali e regionali indicati dal vigente Piano Regolatore Generale a tutela di emergenze storiche, artistiche, paesaggistiche, ambientali ed idrogeologiche, fatte salve le correzioni di errori materiali, di cui all’8° comma lettera a della L.R. 56/77 e s.m.i.; d) non incrementa la capacità insediativa residenziale del P.R.G. vigente; e) non incrementa le superfici territoriali o gli indici di edificabilità del P.R.G., relativi ad attività economiche, produttive, direzionali, turistico-ricettive, commerciali, anche di adeguamento della L.R. sulla Disciplina del commercio in Piemonte in attuazione del D.Lgs. 114/1998, risultanti dagli atti del piano medesimo, in misura superiore al 3%. Per quanto riguarda la verifica delle rispondenze alla L.R. 56/77 in merito alle superfici destinate ai vari usi, si riportano di seguito una serie di tabelle esplicative.

Tabella 4. Verifica delle superfici destinate a spazi pubblici

Valori della 1° Valori Valori standard variante dell'attuale Tipologia di SP ex art.21 L.R. 56/77 strutturale al Variante P.R.G.C. parziale mq/ab mq mq mq Asilo nido 2,50 19.897 Scuola materna 32.900 invariato Scuola elementare 2,75 21.888 Scuola media 1,75 13.928 Totale 7,00 55.713 32.900 invariato Chiese e attrezzature religiose Centri sociali Centri culturali 3,00 23.877 54.800 invariato Attrezzature sanitarie Attrezzature assistenziali Uffici pubblici amministrativi Giardini pubblici e parchi gioco 7,00 55.713 151.030 150.830 Attrezzature sportive 5,50 43.774 Totale 12,50 99.487 151.030 150.830

7 Parcheggi pubblici 2,50 19.817 34.900 33.961 Totale 25,00 198.974 273.630 272.491

Abitanti teorici / Capacità Insediativa Residenziale Teorica (invariata rispetto alla 1° Variante Strutturale) = 7.959

Mq SP/ ab prima della Variante parziale = 34,38 Mq SP / ab a seguito della Variante parziale = 34,20 La differenza di mq/ab è pari a 0,18, quindi rispetta i requisiti sanciti dall'art. 17 comma 4 della L.R. 56/77 e s.m.i.

La capacità insediativa residenziale, così come la superficie destinata ad attività produttive e commerciali non subisce alcuna modifica rispetto alla situazione approvata dalla Regione Piemonte per la variante strutturale n° 1.

Tabella 5. Verifica delle superfici destinate a usi privati di P.R.G. all'interno dei perimetri delle aree urbanizzate e urbanizzande

Superficie Superficie Tipologia di uso privato % Mq/ab (ha) (mq) Residenza ed attività compatibili (comprese le aree libere marginali 88,58 885.800 69,62 111,29 e intercluse) Giardini e perchi privati vincolati 2,93 29.300 2,30 3,68 Impianti produttivi: superficie 30,24 302.400 23,77 37,99 complessiva Attrezzature commerciali, 5,49 54.900 4,31 6,9 direzionali, ricreazionali private Totale 127,24 1.272.400 100 159,86

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2.2. Situazione della pianificazione sovra ordinata e compatibilità della Variante

Ai fini della verifica di compatibilità con la pianificazione sovra ordinata sono stati presi in considerazione i seguenti strumenti: • nuovo Piano Territoriale Regionale approvato con D.G.R. n. 122 - 29783 del 21/07/2011; • Piano Paesaggistico Regionale adottato con D.G.R. n. 53 – 11975 del 04/08/2009; • La Variante n°1 al Piano Territoriale di coordiname nto Provinciale della Provincia di Biella approvata con D.C.R. n. 60 - 51347 del 01/12/2010.

Le modifiche di cui alla presente variante non incidono su aree vincolate dalla pianificazione sovra ordinata; inoltre, le previsioni della variante non incidono sulle limitazioni definite a livello idrogeologico e geomorfologico, concordate ed approvate dagli Uffici regionali durante l’iter formativo della Variante strutturale n°1 al P.R.G. La variante non comporta problematiche di tipo acustico in relazione alla vigente Classificazione acustica del Comune, come meglio dettagliato nella Verifica di compatibilità acustica di cui al paragrafo 9. In Appendice, oltre ad una breve descrizione degli strumenti di pianificazione sopra elencati, vengono sottolineati gli obiettivi e le linee d’azione previste ai diversi livelli per l’ambito in esame, evidenziandone la compatibilità con il presente progetto di Variante.

9 3. ESTRATTO DEL P.R.G. VIGENTE CON LA LOCALIZZAZIONE DEGLI AMBITI OGGETTO DI VARIANTE

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6 8

8 7

2 5 3 4

1

9

Modifiche cartografiche

Modifiche normative

11 Immagine fuori scala 4. MODIFICHE CARTOGRAFICHE

12 MODIFICA N°1 – ZONA DI P.R.G.: AREE EDIFICATE – ARE E DI ESPANSIONE

La proposta di variante in oggetto riguarda due aree adiacenti e due modifiche diverse per natura ma accomunate dall’esigenza da parte dell’Amministrazione comunale di garantire un disegno armonico dell’abitato lungo la via Matteotti, una delle arterie su cui si è concentrato lo sviluppo residenziale degli ultimi anni. Una prima modifica riguarda la correzione di un errore materiale riguardante un’area classificata come Area Edificata Residenziale, per la quale il disegno di Piano non aderisce alla situazione reale: la disposizione degli edifici è differente, così come l’accesso all’area; inoltre, non esiste la strada di attraversamento disegnata nelle tavole del P.R.G. attuale. La seconda modifica riguarda, invece, la ridefinizione dei confini di un’area P.E.C., situata immediatamente a sud della precedente (e di cui ne costituisce il completamento dal punto di vista del disegno urbano), in quanto la sua conformazione è risultata come elemento penalizzante per il processo di trasformazione. In particolare, il disegno di P.R.G. individua per il S.U.E. in oggetto una porzione centrale, di forma piuttosto regolare, a cui si aggiunge un’altra area a nord-est della precedente, in posizione decentrata e di forma non regolare, nella quale viene collocata un’area pubblica. La posizione e la conformazione di tale area appare come un limite ai fini di un’efficace trasformazione del P.E.C. e di un disegno il più possibile omogeneo della zona di Piano.

Area interessata dal P.E.C. in oggetto

Per quanto riguarda la prima modifica, l’art. 17 comma 8 lettera a della L.R. 56/77 e s.m.i. prevede, tra gli interventi che non costituiscono varianti del Piano Regolatore Generale, “ le correzioni di errori materiali, nonché gli atti che eliminano contrasti fra enunciazioni dello stesso strumento e per i quali sia evidente ed univoco il rimedio”. Pertanto, l’Area Edificata Residenziale in esame viene disegnata in modo corrispondente alla situazione esistente. Per ciò che concerne invece la seconda modifica, il già citato art. 17 della L.R. 56/77 e s.m.i., al comma 7, definisce come varianti parziali le modifiche che hanno rilevanza esclusivamente limitata al territorio comunale, come nel caso della ridefinizione della superficie del P.E.C. in oggetto. Inoltre, la quantità di area a standard precedentemente

13 individuata nella porzione stralciata può essere ridistribuita in modo organico all’interno dei nuovi confini dello Strumento Urbanistico Esecutivo. Il totale di superficie a cessione prevista, pari a 1900 mq, viene garantito dalla nuova distribuzione, non comportando alcun cambiamento nei rapporti tra superfici ed area pubblica previsti dal Piano, ai sensi dell'art.17 della L.R. 56/77 e s.m.i. La rappresentazione grafica alla pagina successiva è esplicativa delle modifiche effettuate. La variante in oggetto non comporta alcun tipo di modifica alle Norme Tecniche di Attuazione per quanto riguarda le Aree di espansione da attuarsi tramite P.E.C. Per quanto riguarda, invece, il disegno di Piano nelle aree circostanti a quelle oggetto di variante, l'unico cambiamento consiste nell'estensione di una porzione di Area Edificata Residenziale, situata a nord est del P.E.C., al fine di uniformare il disegno di Piano e di non creare aree residuali e marginali. Tale minima modifica non è quindi da considerarsi in alcun modo come un incremento di Capacità Insediativa Residenziale del Piano. Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene corretto e congruo apportare una modifica nei confini del P.E.C. situato lungo la via Matteotti.

In merito alle aree in oggetto, la presente variante modifica i seguenti elaborati: • PR2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:4000); • PR3 Foglio 1 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); Inoltre, la tavola PR4 – Normativa geologica e idraulica, viene aggiornata solamente a livello di base cartografica, senza modificare la classificazione delle aree di Piano.

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Area Edificata Resideziale

Area a P.E.C. esisten te

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR3 – P.R.G. vigente

Area Edificata Resideziale

Area a P.E.C. in variante

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR3 – Proposta di variante

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MODIFICA N°2 – ZONA DI P.R.G.: AREE PER NUOVI INSED IAMENTI PRODUTTIVI

La seguente modifica fa seguito a Dichiarazione di intenti presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3685 in data 26/06/2012

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome della Sig.ra PIANTINO SARA.

L'istanza è riferita ad un'area classificata dal P.R.G.C. vigente come Strumento Urbanistico Esecutivo, in particolare come Piano Esecutivo Convenzionato per la realizzazione di Nuovi impianti produttivi. La proprietà chiede che venga riconosciuto come accesso all'area una strada esistente che si diparte dalla via per Muzzano, in luogo della nuova strada di P.E.C. individuata dal Piano, che si collega alla via per .

Accesso esistente da via per Muzzano

P.E.C. in oggetto

Strada di P.E.C. da via per Camburzano

Localizzazione: F 3 Mp 471-474-475-213 Via per Muzzano

PROGETTO: La strada in oggetto è rappresentata nel Piano Regolatore per un tratto iniziale, anche se non risulta collegata al P.E.C. in esame. Il Piano vigente individua l’area di espansione e, al fine di non creare una situazione di interclusione, definisce un nuovo collegamento, sfruttando una serie di aree libere, che si va ad innestare sulla via per Camburzano. A seguito di un’analisi della situazione esistente, è da considerarsi ragionevole la modifica richiesta, che consente la valorizzazione di un

16 accesso più facilmente comunicante con l’area in esame. Tale collegamento dalla via per Muzzano risulta comunque compatibile con la destinazione d’uso industriale del P.E.C., in quanto la strada risulta già parzialmente utilizzata dalle industrie confinanti con l’area oggetto di variante. Inoltre, l’attuale disegno di Piano non riporta le reali dimensioni della strada, che risulta essere più larga; pertanto, alla modifica si accompagna anche una correzione nella rappresentazione cartografica dell’accesso in oggetto. Attraverso tale variante, il P.E.C. a destinazione industriale risulta valorizzato. Tale progetto rientra nei criteri stabiliti dall'art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i., in quanto non sono previste modifiche ad infrastrutture di rilevanza sovracomunale. Inoltre, l'art. 17 al comma 8 prevede “ gli adeguamenti di limitata entità della localizzazione delle aree destinate alle infrastrutture, agli spazi ed alle opere destinate a servizi sociali ed alle attrezzature di interesse generale ” (lettera b) e “ l'adeguamento di limitata entità nel perimetro delle aree sottoposte a strumento urbanistico esecutivo ”. Coerentemente con quanto previsto dalla Legge, la variante prevede lo stralcio del nuovo collegamento dall’area sottoposta a Strumento Urbanistico Esecutivo, ma non ne contempla la totale cancellazione, al fine di non penalizzare in alcun modo le aree circostanti. Pertanto, tale modifica è da considerarsi di lieve entità, ai sensi del sopra citato art. 17 comma 8. Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene corretto e congruo modificare i confini e l’accesso del P.E.C. in oggetto, con sbocco sulla via per Muzzano .

In merito alle aree in oggetto, la presente variante modifica i seguenti elaborati: • PR2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:4000); • PR3 Foglio 1 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); Inoltre, la tavola PR4 – Normativa geologica e idraulica, viene aggiornata solamente a livello di base cartografica, senza modificare la classificazione delle aree di Piano.

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Area di espansione oggetto di variante

Strada di P.E.C esistente

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR3 – P.R.G. vigente

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Nuova strada di P.E.C

Nuova strada di P.E.C.

Area di espansione oggetto di variante

Area di espansione oggetto di variante

Precedente strada di P.E.C. trasformata in nuova strada di P.R.G.

Immagine fuori scala Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR3 – Proposta di variante

19 MODIFICA N°3 – ZONA DI P.R.G.: AREE PER ATTREZZATUR E PUBBLICHE O DI USO PUBBLICO

La seguente modifica fa seguito a Dichiarazione di intenti presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3793 in data 02/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome dei Sigg. VERONESE MASSIMO e BILATO PATRIZIA.

L'istanza è riferita ad un'area situata lungo la via Cavour, all’interno del Nucleo di Antica Formazione, individuata dal P.R.G.C. vigente come Area per attrezzature pubbliche o di uso pubblico e destinata a parcheggio pubblico. La richiesta riguarda lo stralcio dell’area destinata a superficie pubblica e la sua conseguente classificazione come Territorio ad uso agricolo.

Localizzazione di area a parcheggio pubblico

Localizzazione: F 4 Mp 113 Via Cavour

PROGETTO: L’art 17 comma 8 lettera b della L.R. 56/77 e s.m.i. definisce come situazioni che non costituiscono variante al P.R.G.C. “ gli adeguamenti di limitata entità della localizzazione delle aree destinate alle infrastrutture, agli spazi ed alle opere destinate a servizi sociali e ad attrezzature di interesse generale”. Inoltre, lo stesso art.17, al comma 4 lettera b, stabilisce che costituiscono varianti strutturali al P.R.G.C. le modifiche che “riducono la quantità globale delle aree a servizi per più di 0,5 metri quadrati per abitante, nel rispetto, comunque, dei valori minimi, di cui alla presente legge”. L’area in oggetto ha una superficie pari a 98 mq e riduce la quantità globale delle aree a parcheggi pubblici per un valore inferiore a 0,1 mq/ab; pertanto vengono rispettati i limiti stabiliti dall’Art. 17 comma 4 lettera b della L.R. 56/77 e s.m.i. Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene corretto, oltre che congruo, modificare la destinazione d'uso dell'area sopra citata da Aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico a Territorio ad uso agricolo .

20 In merito all’area in oggetto, la presente variante modifica i seguenti elaborati: • PR2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:4000); • PR3 Foglio 1 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); • PR5 – Nuclei di antica formazione (scala 1:1000) Inoltre, la tavola PR4 – Normativa geologica e idraulica, viene aggiornata solamente a livello di base cartografica, senza modificare la classificazione delle aree di Piano.

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR5 – P.R.G. vigente

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR5 – Proposta di variante

21 MODIFICA N°4 – ZONA DI P.R.G.: AREE PER ATTREZZATUR E PUBBLICHE O DI USO PUBBLICO

La seguente modifica fa seguito a Dichiarazione di intenti presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3930 in data 06/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione riguarda la proprietà a nome del Sig. MOLINERIS AGOSTINO

L'istanza è riferita ad un'area situata in via alle Querce, individuata dal P.R.G.C. vigente come Area per attrezzature pubbliche o di uso pubblico ed in particolare destinata a Giardini pubblici e parchi gioco. La richiesta riguarda la modifica nella classificazione di una parte di tale area, trasformandola in Area edificata residenziale, in quanto zona pertinenziale di un adiacente fabbricato ad uso residenziale. Le esigenze alla base della richiesta non riguardano le possibilità di un incremento volumetrico o di una modifica della Capacità Insediativa Residenziale, ma configurano l’utilizzo dell’area solo a fini accessori alla residenza.

Localizzazione di area a giardino pubblico

Localizzazione: F 5 Mp 264 Via alle Querce

PROGETTO: L’art 17 comma 8 lettera b della L.R. 56/77 e s.m.i. definisce come situazioni che non costituiscono variante al P.R.G.C. “ gli adeguamenti di limitata entità della localizzazione delle aree destinate alle infrastrutture, agli spazi ed alle opere destinate a servizi sociali e ad attrezzature di interesse generale”. Inoltre, lo stesso art.17, al comma 4 lettera b, stabilisce che costituiscono varianti strutturali al P.R.G.C. le modifiche che “riducono la quantità globale delle aree a servizi per più di 0,5 metri quadrati per abitante, nel rispetto, comunque, dei valori minimi, di cui alla presente legge”. Data la collocazione dell'area, che si affaccia sul Rio Romioglio, nel valutare la proposta di variante vanno considerati gli studi idrogeologici: del mappale in esame, una parte è classificata come area ad elevata pericolosità

22 geomorfologica (Classe 3A), mentre una restante porzione è assimilata all'adiacente fabbricato residenziale, incluso nelle “Aree esondabili in caso di eventi di piena di bassa energia (con tempo di ritorno pari a 500 anni). Pertanto, si considera il cambiamento nella destinazione urbanistica solamente dell'area posta in classe 3A, coerentemente con quanto prescritto dalla normativa idrogeologica. Vista la natura della modifica e le previsioni delle Norme tecniche di Attuazione, non si configura un incremento tale da modificare la Capacità insediativa residenziale, così come definita dalla L.R. 56/77 e s.m.i. Va comunque precisato, vista la collocazione dell’area in fronte al rio Romioglio, che qualunque intervento deve attenersi alle Norme di cui all’art. 90 e segg. del R.D. 1904 n.523 e della normativa in materia di paesaggio. L’area in oggetto riduce la quantità globale delle aree a giardini pubblici e parchi gioco per un valore di 0,1 mq/ab; pertanto vengono rispettati i limiti stabiliti dall’Art. 17 comma 4 lettera b della L.R. 56/77 e s.m.i. Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene corretto, oltre che congruo, modificare la destinazione d'uso dell'area sopra citata da Aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico a Area edificata residenziale. In merito all’area in oggetto, la presente variante modifica i seguenti elaborati: • PR2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:4000); • PR3 Foglio 1 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); Inoltre, la tavola PR4 – Normativa geologica e idraulica, viene aggiornata solamente a livello di base cartografica, senza modificare la classificazione delle aree di Piano.

23

Stralcio Tavola PR3 – P.R.G. vigente

Stralcio Tavola PR3 – Proposta di variante

24

MODIFICA N°5 – ZONA DI P.R.G.: AREE PER ATTREZZATUR E PUBBLICHE O DI USO PUBBLICO

La seguente modifica fa seguito a Dichiarazione di intenti presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3995 in data 10/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome della Sig.ra BETTIN TIZIANA.

L'istanza è riferita ad un'area situata lungo la via Pista, individuata dal P.R.G.C. vigente come Area per attrezzature pubbliche o di uso pubblico e destinata a parcheggio pubblico. La richiesta riguarda lo stralcio dell’area destinata a superficie pubblica e la sua conseguente classificazione come Territorio ad uso agricolo.

Localizzazione di area a parcheggio pubblico

Localizzazione: F 6 Mp 325 Via delle Betulle

PROGETTO: L’art 17 comma 8 lettera b della L.R. 56/77 e s.m.i. definisce come situazioni che non costituiscono variante al P.R.G.C. “ gli adeguamenti di limitata entità della localizzazione delle aree destinate alle infrastrutture, agli spazi ed alle opere destinate a servizi sociali e ad attrezzature di interesse generale”. Inoltre, lo stesso art.17, al comma 4 lettera b, stabilisce che costituiscono varianti strutturali al P.R.G.C. le modifiche che “riducono la quantità globale delle aree a servizi per più di 0,5 metri quadrati per abitante, nel rispetto, comunque, dei valori minimi, di cui alla presente legge”. L’area in oggetto ha una superficie pari a 123 mq e riduce la quantità globale delle aree a parcheggi pubblici per un valore inferiore a 0,1 mq/ab. Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene corretto, oltre che congruo, modificare la destinazione d'uso dell'area sopra citata da Aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico a Territorio ad uso agricolo .

Il totale della riduzione degli spazi pubblici operata dalla presente variante è di circa 0,20 mq/ab < 0,50 mq/ab, come evidenziato dalla Tabella 4 al paragrafo 2.1.

25 In merito all’area in oggetto, la presente variante modifica i seguenti elaborati: • PR2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:4000); • PR3 Foglio 1 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); Inoltre, la tavola PR4 – Normativa geologica e idraulica, viene aggiornata solamente a livello di base cartografica, senza modificare la classificazione delle aree di Piano.

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR3 – P.R.G. vigente

Immagine fuori scala

Stralcio Tavola PR3 – Proposta di variante

26

MODIFICA N°6 – ZONA DI P.R.G.C.: NUCLEO DI ANTICA F ORMAZIONE

La seguente modifica fa seguito a Dichiarazione di intenti presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3832 in data 03/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome della S ig.ra ZELWEGER MARIA ELENA.

L'istanza è riferita ad un edificio e ad un rustico ad esso annesso, situati all’angolo tra via Repubblica e via Martiri della Libertà, all’interno del Nucleo di Antica Formazione, e per i quali il Piano attualmente prevede come tipologia di intervento edilizio la “Manutenzione ordinaria e straordinaria”. La richiesta riguarda, in particolare:

1 • Il cambiamento della tipologia di intervento sul fabbricato principale al fine di una sua ristrutturazione edilizia, anche con l’adeguamento in altezza all’edificio confinante lungo la via Martiri della Libertà; 2 • Il recupero e la ristrutturazione del rustico, attualmente adibito a deposito.

2

Edifici oggetto 1 di variante

Localizzazione: F 2 Mp 211 Via Repubblica ang. Via Martiri della Libertà

PROGETTO: L’art 17 comma 8 lettera della L.R. 56/77 e s.m.i. definisce come situazioni che non costituiscono variante al P.R.G. “ le modificazioni parziali o totali ai singoli tipi di intervento sul patrimonio edilizio esistente, sempre che esse non conducano all’intervento di ristrutturazione urbanistica, non riguardino edifici o aree per le quali il Piano Regolatore abbia espressamente escluso tale possibilità o siano individuati dal Piano Regolatore Generale fra i beni culturali ambientali di cui all’art 24, non comportino variazioni, se non limitate, nel rapporto tra capacità insediativa ed aree destinate a pubblici servizi ”.

27 Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene congruo modificare le tipologie di interventi edilizi previsti per i due fabbricati. In particolare, si prevede:

• per il fabbricato principale la Ristrutturazione edilizia di tipo A; • per il rustico la Ristrutturazione edilizia di tipo B, in quanto il suo recupero è valutato come idoneo e congruo ai fini residenziali/accessori alla residenza, in applicazione della L.R. n°9 del 29 aprile 2003 “Recupero funzionale dei rustici”.

In merito alle aree in oggetto, la presente variante modifica la tavola PR5 – Nuclei di antica formazione e l’elaborato AT1 – Schedatura documentaria del nucleo urbano di antica formazione per “Ambiti di aree”.

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Immagine fuori scala

2

1

Stralcio Tavola PR5 – P.R.G. vigente

Immagine fuori scala

2

1

Stralcio Tavola PR5 – Proposta di Variante

29 Modifica all’elaborato AT1 - Schedatura documentaria del nucleo di antica formazione

30 INTERVENTI EDILIZI DI P.R.G.: (3/7) Fabbricato - Ristrutturazione Edilizia di TIPO B (RE) (3/8) Fabbricato - Manutenzione ordinaria (MO) (3/9) Fabbricato - Ristrutturazione Edilizia di TIPO A (RE)

31

MODIFICA N°7 – ZONA DI P.R.G.C.: NUCLEO DI ANTICA F ORMAZIONE

La seguente modifica fa seguito a Dichiarazione di intenti presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3984 in data 09/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome del Sig. MARINELLI VINCENZO.

L'istanza è riferita ad un edificio situato lungo la via Aporti, all’interno del Nucleo di Antica Formazione, per il quale il Piano attualmente prevede come tipologia di intervento edilizio la “Manutenzione ordinaria e straordinaria”. La richiesta riguarda il cambio della tipologia di intervento edilizio, al fine di consentire la realizzazione di un piccolo ampliamento del fabbricato.

Edificio oggetto di variante

Localizzazione: F 4 Mp 132 Via Aporti

PROGETTO: L’art 17 comma 8 lettera f della L.R. 56/77 e s.m.i. definisce come situazioni che non costituiscono variante al P.R.G.C. “ le modificazioni parziali o totali ai singoli tipi di intervento sul patrimonio edilizio esistente, sempre che esse non conducano all’intervento di ristrutturazione urbanistica, non riguardino edifici o aree per le quali il Piano Regolatore abbia espressamente escluso tale possibilità o siano individuati dal Piano Regolatore Generale fra i beni culturali ambientali di cui all’art 24, non comportino variazioni, se non limitate, nel rapporto tra capacità insediativa ed aree destinate a pubblici servizi ”. Alla luce di quanto sopra enunciato, si ritiene congruo modificare la tipologia di intervento edilizio previsti per il fabbricato in oggetto da Manutenzione ordinaria e straordinaria a Ristrutturazione edilizia di tipo B. In merito alle aree in oggetto, la presente variante modifica la tavola PR5 – Nuclei di antica formazione e l’elaborato AT1 – Schedatura documentaria del nucleo urbano di antica formazione per “Ambiti di aree”.

32

Edificio oggetto di variante

Stralcio Tavola PR5 – P.R.G. vigente

Edificio oggetto di variante

Stralcio Tavola PR5 – Proposta di variante

33

Modifica all’elaborato AT1 - Schedatura documentaria del nucleo di antica formazione

34

INTERVENTI EDILIZI DI P.R.G.: (6/2-3-4) Fabbricati - Manutenzione ordinaria e straordinaria (MO-MS) (6/1) Fabbricato - Ristrutturazione edilizia di tipo B (RE) (6/5-6) Fabbricati accessori - Ristrutturazione Edilizia di tipo A (RE)

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5. MODIFICHE NORMATIVE

Le modifiche di tipo normativo riguardano, sostanzialmente, i Piani di Recupero (P.R.), già individuati dal precedente P.R.G., anche se solamente a livello cartografico (e non a livello normativo). La variante introduce alcune precisazioni sulla natura dei P.R., pur inserendole in un contesto che non si pone in alcun modo in contrasto con le disposizioni normative e le quantità definite dal precedente Piano, secondo quanto prescritto dall’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. Di seguito vengono riportati gli articoli relativi alle aree menzionate, con le relative modifiche evidenziate in rosso.

MODIFICA N°8 – ART. 3.3.2 AREE EDIFICATE (A.E.R.)

Art. 3.3.2 - Aree edificate (AER)

1) Definizione : Parti del territorio urbano con prevalente destinazione residenziale, caratterizzate dalla presenza di lotti edificati, per lo più di recente formazione, dotati totalmente o parzialmente di infrastrutture che non richiedono interventi radicali di trasformazione igienica, statica o funzionale, né presentano valori ambientali da salvaguardare; trattasi quindi di un tessuto edilizio corrispondente ai caratteri ed alle forme d'intervento di epoche moderne o di aree edificate isolate, generalmente con aspetti di casualità e con risultati ambientali per lo più disomogenei. Il piano si pone l'obiettivo di rendere urbanisticamente compiuti gli insediamenti, mediante opere di urbanizzazione e di riassetto ambientale; per gli altri edifici prevede interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica; non consente nuove costruzioni residenziali al fine di evitare rilevanti carichi urbanistici addizionali. 2) Destinazioni d'uso proprie, ammesse, in contrasto: 2.a) Destinazioni proprie : le residenze e le relative pertinenze funzionali (autorimesse, depositi di attrezzi agricoli, laboratori di casa, ecc), i servizi sociali ed attrezzature, pubbliche e private, di interesse collettivo, le attività culturali e sociali, il commercio al dettaglio, gli esercizi pubblici, gli uffici, le attrezzature turistiche e ricettive. 2.b) Destinazioni ammesse : residenza rurale con relativi depositi e stalle, purché limitatamente alle preesistenze e ove non giudicate incompatibili con le attività residenziali, artigianato non nocivo né molesto che si possa svolgere agevolmente anche in unità immobiliari di carattere residenziale e che non comporti l'occupazione di aree esterne con depositi di materiali e prodotti. 2.c) Destinazioni in contrasto : l'artigianato di produzione che sia giudicato nocivo e molesto su parere del Sindaco, sentita la C.I.E. e l'Unità Sanitaria Locale.

3) Tipi di intervento ammessi : - manutenzione ordinaria (MO) - art. 2.1.2 - manutenzione straordinaria (MS) - art. 2.1.3 - restauro e risanamento conservativo (RC) - art. 2.1.4 - con le relative distinzioni fra:

a) restauro rigoroso (RC1) b) risanamento conservativo (RC2)

- ristrutturazione edilizia (RE) - art. 2.1.5 - con le relative distinzioni fra:

36 • senza aumenti di superfici e di volumi (TIPO A) • con variazioni di superficie utile e recupero di volumi (TIPO B) - demolizione senza ricostruzione (DS) - art. 2.1.6 - demolizione con ricostruzione (DR) - art. 2.1.7 - nuova costruzione di fabbricati accessori per la residenza (NCA) art. 2.1.11 - ristrutturazione urbanistica (RU) - art. 2.2.1 Nell'ambito degli interventi è da osservare quanto contenuto al comma 4 dell'art. 2.0.1.

Si considera valevole l'acquisizione di aree adiacenti libere interstiziali (art. 3.5.8), ed è ammessa la modifica di destinazione d'uso, per la residenza, di fabbricati già adibiti ad altro uso, purché debitamente accatastati o autorizzati; in tale possibilità rientrano anche i volumi o le parti di edifici adibiti a funzioni produttive; si rimanda all'art. 2.3.1 per quanto attiene i casi particolari e le specifiche modalità di applicazione. Per tipologia costruttiva, materiali usati, caratteristiche di finitura, le nuove strutture dovranno armonizzarsi con l'edificio principale e con le costruzioni limitrofe di migliori qualità formali. Il tetto dovrà essere a falde inclinate con copertura in tegole curve od omogenea a quella dell'edificio principale.

4) Parametri :

4.a) Nei casi di intervento edilizio diretto la densità fondiaria è pari all'esistente con eventuali incrementi (da concedere per una sola volta) secondo i valori quantitativi indicati al CAPO 1° del TITOLO II per i singoli tipi di intervento nel rispetto dei seguenti parametri:

IF: indice di densità fondiaria massima 2,00 mc/mq Re: rapporto di copertura 40% H: altezza massima 10,50 m o pari all’esistente D: distanza tra le costruzioni 10,00 m salvo casi di sopralzo particolari Dc: distanza della costruzione dal confine 5,00 m oppure nulla, mediante accordo scritto fra le parti confinanti con intervento del Comune.

In carenza di normativa si fa riferimento al Codice Civile.

Fino alla scadenza del quinto anno a partire dalla data di entrata in vigore del presente P.R.G., alle costruzioni uni-bifamiliari di modesta dimensione, esistenti su aree urbanizzate, sono consentiti interventi di ampliamento e sopraelevazione (art.2.1.8) esclusivamente per lo sdoppiamento del nucleo familiare, secondo i seguenti parametri : - per edifici sino a 500 mc = aumento del 50 % - per edifici sino a 750 mc = aumento del 30 % 4.b) Nel caso di modifica di destinazione d'uso di edifici produttivi , (considerata destinazione in contrasto per le aree AER) è ammesso che tale volume venga trasformato in residenziale mediante strumento urbanistico esecutivo, previa inclusione di tale previsione nel P.P.A. agli effetti della verifica degli standard urbanistici. 4.e) per gli interventi di nuove costruzioni accessorie e manufatti di pertinenza alla residenza (NCA) valgono i seguenti parametri : Rc: rapporto di copertura 20% superficie territoriale (St) H: altezza massima 2,80 m 37 Dc : distanza della costruzione dal confine 3,00 m, salvo accordo scritto tra i confinanti, per costruzioni in aderenza sul confine; tale norma è svincolata nei casi di fabbricati già esistenti sul confine; limitatamente ai NAF valgono le norme del vigente Codice Civile D: distanza tra le costruzioni 3,00 m DS: distanza minima dai cigli di per le strade pub bliche valgono le strade pubbliche o private norme del Codice Stradale, negli ambiti privati l'arretramento sarà di ml 4,50 dal ciglio strada, oppure rispetterà gli allineamenti esistenti

Le costruzioni in oggetto, quando siano di pertinenza di edifici esistenti e quindi sul medesimo lotto, sino alla misura di una per tipo e di una per ogni unità immobiliare e sino ai limiti dimensionali indicati ai seguenti punti a) e b), sono considerate "in franchigia" e cioè non costituiscono volume né superficie utile lorda, ma solo superficie coperta (SC) : a) autorimesse - limite dimensionale per cadauna = 30 mq di superficie netta b) laboratori familiari, depositi di attrezzi, di legna ed altri materiali, ricoveri per animali domestici o da cortile, tettoie aperte aventi requisiti di stabilità e di durata, serre familiari - limite dimensionale per cadauna = 20 mq di superficie netta.

Relativamente alle aree sottoposte a Piano di Recupero (P.R.), l'attuazione del P.R.G. può avvenire solo a seguito di definitiva approvazione dello Strumento Urbanistico Esecutivo. Fino all'approvazione del P.R. sono consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria e di restauro e risanamento conservativo di cui agli Artt. 2.1.2, 2.1.3 e 2.1.4 delle presenti N.T.A. In particolare, in merito alle aree situate lungo via Martiri della Libertà, il Piano di Recupero dovrà prevedere aree di interesse comune, così come indicate nella cartografia di P.R.G. Per quanto riguarda le destinazioni ammesse, i tipi d'intervento ed i relativi parametri, valgono le prescrizioni contenute al presente Art. 3.3.2 Aree edificate (A.E.R.).

38

MODIFICA N°9 – ART. 3.4.1 AREE CON IMPIANTI PRODUTT IVI CHE SI CONFERMANO (I.P.C.)

Art. 3.4.1 - Aree con impianti produttivi esistenti che si confermano (IPC) 1) Definizione : Parti del territorio comunale ove sono insediati impianti produttivi, industriali o artigianali, di varie dimensioni; per essi si ammettono, nel periodo di validità del piano, interventi di manutenzione e di adeguamento ai processi produttivi, alla condizione dell'esistenza o della contemporanea realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria ai sensi di legge.

2) Destinazioni d'uso proprie, ammesse, in contrasto: 2.a) destinazioni proprie : impianti per attività produttive, industriali o artigianali, non nocive né moleste (ovvero non comportanti emissione di polveri, esalazioni moleste inquinanti, rumori eccessivi, vibrazioni, pericoli di scoppio, scarichi inquinanti); locali per il commercio dei prodotti propri od affini, nonché uffici collegati alle attività, attrezzature e servizi sociali per gli addetti alla produzione, tettoie; 2.b) destinazioni ammesse : impianti per attività non produttive che richiedono edifici assimilabili, per tipologia edilizia, alle attività produttive quali: commercio all'ingrosso, magazzini di deposito, depositi di autotrasportatori; residenza per titolari o custodi (o chi per ragioni di lavoro deve obbligatoriamente risiedervi) nella misura massima di un alloggio per ogni unità immobiliare e nelle dimensioni più avanti specificate; 2.c) destinazioni in contrasto : le attività produttive escluse dalle destinazioni proprie; per le attività esistenti, riscontrate nocive e moleste su relazione dell'U.S.L., si richiederà (tramite apposita ordinanza del Sindaco, ed entro i limiti di tempo congrui) la predisposizione di ogni strumento atto ad eliminare le cause di nocività e molestia; scaduto il periodo di tempo prefissato ed ove le predisposizioni non siano state effettuate ovvero effettuate in misura inadeguata, l'impianto viene classificato quale "impianto in sede impropria", ai sensi e per gli effetti dell'Art. 26, comma 1, sub. e, L.R.n°56/77. 3) Tipi di intervento ammessi : - manutenzione ordinaria (MO), art. 2.1.2 - manutenzione straordinaria (MS), art. 2.1.3 - ristrutturazione edilizia (RE) - art. 2.1.5 -con le relative distinzioni fra: • senza aumenti di superfici e di volumi (TIPO A) • con variazioni di superficie utile e recupero di volumi (TIPO B) - demolizione senza ricostruzione (DS), art. 2.1.6 - demolizione con ricostruzione, connaturata alla ricostruzione (DR), art. 2.1.7 - nuova costruzione di fabbricati a destinazione produttiva o terziaria, purché funzionali ad attività già esistenti (NCP), art. 2.1.10 − le abitazioni incluse nelle aree in oggetto, qualora non più utilizzabili dal titolare o dal custode (o da chi per ragioni di lavoro deve obbligatoriamente risiedervi), saranno soggette a demolizione oppure a manutenzione ordinaria e straordinaria (MO e MS) oppure, nei casi di cambiamento di destinazione d'uso al servizio dell'attività produttiva, anche a ristrutturazione edilizia (RE).

4) Parametri : Rc: rapporto di copertura = 60% della SF; sino al 50% della superficie utile coperta, sono consentiti per edifici di superficie coperta non superiore a 4.000 mq; ed ampliamenti non superiori a 500 mq per gli edifici di maggiore dimensione;

39 H: altezza massima = 10,00 m, salvo altezze maggiori ammesse in presenza di edifici adiacenti più alti o nel caso di parti tecnologicamente indispensabili;

Dc : distanza della costruzione dal confine = 6,00 m in caso di accordo scritto tra confinanti, con l'intervento del Comune, è ammessa la costruzione in aderenza o l'assunzione di servitù, per distanze inferiori, registrate e trascritte; per gli ampliamenti degli impianti già esistenti, limitatamente ai “NAF”, valgono le norme del vigente Codice Civile; Standard urbanistici = si rimanda all'art. 3.1.1 sub b);

- le residenze ammesse potranno essere utilizzate come segue: viene consentita una unica residenza che dovrà essere riferita ad una superficie produttiva non inferiore a 500 mq.

Relativamente alle aree sottoposte a Piano di Recupero (P.R.) lungo via Pista, l'attuazione del P.R.G. può avvenire solo a seguito di definitiva approvazione dello Strumento Urbanistico Esecutivo. Il Piano di Recupero dovrà prevedere aree di interesse comune, così come indicate nella cartografia di P.R.G. Per quanto riguarda le destinazioni ammesse, i tipi d'intervento ed i relativi parametri, valgono le prescrizioni contenute al presente Art. 3.4.1 Aree con impianti produttivi che si confermano (IPC). Sono fatte salve tutte le prescrizioni previste dalla normativa e dalle presenti N.T.A. in materia geologico – idraulica, che risultano immediatamente prevalenti, in quanto di livello sovraordinato.

40 6. CORREZIONI DI ERRORI MATERIALI

Ai sensi dell’art. 17 comma 8 lettera a della L.R. 56/77, non costituiscono varianti del P.R.G. “ le correzioni di errori materiali, nonché gli atti che eliminano contrasti fra enunciazioni dello stesso strumento e per i quali sia evidente ed univoco il rimedio”. Dall’applicazione del P.R.G. in regime di salvaguardia sono emersi alcuni errori materiali o discordanze tra diversi elaborati; all’interno del processo che ha riguardato la presente Variante parziale si è deciso di correggere anche queste situazioni.

MODIFICA N°10 – CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE

Questa correzione ha lo scopo di uniformare la simbologia delle tavole di Piano per quanto riguarda, in particolare, le aree individuate come Aree di interesse comune - Parcheggi pubblici. Nel precedente Piano, infatti, erano presenti simboli diversi, alcuni dei quali non definiti in legenda, che potevano creare situazioni di difficile interpretazione. Tale modifica riguarda tutte le tavole oggetto della presente variante:

• PR2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:4000); • PR3 Foglio 1 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); • PR3 Foglio 2 – Infrastrutture e suolo urbano. Usi e vincoli (scala 1:2000); • PR4 – Normativa geologica e idraulica; • PR5 – Nuclei di antica formazione.

MODIFICA N°11 – CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE

La modifica in oggetto riguarda l’eliminazione dalle Norme tecniche di attuazione e dal quadro sinottico, in esse contenuto, relativo ai parametri delle aree di completamento presenti sul territorio comunale, dell’Area di completamento n°10. Tale area era già stata stralciata dalle tavole di Piano durante il processo di approvazione della Variante strutturale al P.R.G., ma ne era rimasto un riferimento all’interno delle norme, che ne riportavano ancora i parametri urbanistici. Ciò comportava un contrasto tra parti dello stesso strumento, che attraverso tale correzione viene eliminato. La modifica in oggetto riguarda solamente le Norme Tecniche di Attuazione ed i relativi allegati.

MODIFICA N°12 – CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE

La modifica in oggetto riguarda l’eliminazione di alcune discordanze emerse tra la tavola riguardante il Nucleo di antica formazione e la relativa Schedatura documentaria, che riportavano, per le aree in esame, diciture contrastanti in merito alle tipologie di interventi edilizi consentiti. In particolare, le aree interessate sono:

• AREA 2, scheda 13/14 , correzione della Schedatura documentaria che, nel definire le tipologie di intervento previste, denomina erroneamente gli edifici come 3/13 e 3/14, invece che 2/13 e 2/14. • AREA 2 scheda 15/17 , correzione della Schedatura documentaria che, per il fabbricato residenziale 2/15 individua come tipologia di intervento edilizio la

41 ristrutturazione edilizia di tipo A, in contrasto con la tavola di Piano PR5, che prevede invece il Restauro ed il risanamento conservativo. • AREA 2 scheda 35/36 , correzione della Schedatura documentaria che, per il fabbricato residenziale 2/35 individua come tipologia di intervento edilizio il Risanamento conservativo, in contrasto con la Tavola di piano PR5, che prevede invece la Ristrutturazione edilizia di tipo A. • AREA 2 scheda 45/46 , correzione della Schedatura documentaria che, per il fabbricato adibito a dependance 2/46 individua come tipologia di intervento edilizio la Ristrutturazione edilizia di tipo A, in contrasto con la Tavola di piano PR5, che invece prevede il Risanamento conservativo. • AREA 4 scheda 42/55 , diverse correzioni nella Schedatura documentaria, che riguardano i fabbricati 4/49, e 4/55 e che vengono classificati con le tipologie edilizie consentite, rispettivamente, come Manutenzione ordinaria e straordinaria a Ristrutturazione edilizia di tipo A. • AREA 4 scheda 77/78 , correzione della Schedatura documentaria che, per il fabbricato 77/78 individua come tipologia di intervento edilizio il Restauro Rigoroso, in contrasto con la Tavola di piano PR5, che invece prevede il Risanamento conservativo; • AREA 5 scheda 4/14 , correzione della Schedatura documentaria che, per gli edifici in esame, individuava come tipologia di intervento la Ristrutturazione edilizia di tipo A, in contrasto con la Tavola di piano PR5, che prevede invece la Ristrutturazione edilizia di tipo B. • AREA 5 scheda 50/60 , correzione della Schedatura documentaria che, per il fabbricato 5/59, prevede la Ristrutturazione edilizia di tipo B, in contrasto con la Tavola di piano PR5, che prevede invece la Manutenzione ordinaria e straordinaria.

42 7. COMPATIBILITA’ ACUSTICA DELLA VARIANTE

Tipologia della Classe acustica Modifiche di N° modifica modifica di Compatibilità attuale classe variante Correzione di errore III materiale e 1 Aree di tipo - SI ridefinizione dei misto confini di P.E.C Ridefinizione della IV strada di accesso di 2 Aree di intensa area a P.E.C. a - SI attività umana destinazione produttiva II Cambiamento di Aree ad uso 3 destinazione - SI prevalentemente urbanistica residenziale II Cambiamento di Aree ad uso 4 destinazione - SI prevalentemente urbanistica residenziale IV Cambiamento di 5 Aree di intensa destinazione - SI attività umana urbanistica Cambiamento nella III tipologia ndi 6 Aree di tipo intervento edilizio - SI misto su fabbricato esistente Cambiamento nella II tipologia ndi Aree ad uso 7 intervento edilizio - SI prevalentemente su fabbricato residenziale esistente Non incide in alcun modo sulla 8 - Modifica normativa - classificazione acustica Non incide in alcun modo sulla 9 - Modifica normativa classificazione acustica

Alla luce delle considerazioni contenute nella presente tabella, si evidenzia la compatibilità delle scelte di piano con la Classificazione Acustica comunale; pertanto, le modificazioni introdotte con la presente variante parziale non richiedono alcun tipo di aggiornamento del Piano Acustico.

43 8. ESCLUSIONE DAL PROCESSO DI VAS

Il contesto normativo in materia di VAS è rappresentato dalla Direttiva 2001/42/CE, “Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente ”, il cui obiettivo principale è quello di “ garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile”, assicurando che sia “effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente 2”. Tale direttiva, oltre a definire le principali caratteristiche della VAS, demandava agli Stati membri il compito di adeguare la propria normativa in materia. Il 31 luglio 2007 è entrata in vigore la Parte Seconda del D.Lgs. “Norme in materia ambientale”, concernente, tra le altre cose, le procedure per la VAS. Il 13 febbraio 2008 è, peraltro, entrato in vigore il D.Lgs. 4/08 “Ulteriori disposizioni correttive ed interpretative del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 ”, il cui art. 1, comma 3, sostituisce integralmente la Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 precedentemente menzionata. La Regione Piemonte ha emanato in data 9 giugno 2008 la DGR n.12-8931, con la quale ha fornito alcuni indirizzi operativi per l’applicazione delle procedure in materia di Valutazione ambientale strategica. Tale provvedimento garantisce, inoltre, l'applicazione della L.R. 40/1998, “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione ” che, anticipando le previsioni europee e nazionali di settore, già prevedeva l'adozione e l'approvazione di determinati piani e programmi alla luce delle analisi di compatibilità ambientale. In particolare, per quanto riguarda gli indirizzi che incidono in modo specifico sulla pianificazione urbanistica, la regione ha definito un quadro entro cui collocare le procedure previste per l’elaborazione, l’adozione e l’approvazione delle diverse tipologie di strumenti urbanistici. In sintesi, secondo le linee guida regionali:

1. Deve essere effettuata obbligatoriamente una valutazione ambientale nel caso di: - Nuovi Piani regolatori comunali o intercomunali, loro Revisioni o Varianti Generali, art. 17 c. 2, formate e approvate ai sensi dell’art. 15 della l.r. 56/77 e s.m.i.; - Varianti strutturali ai sensi dell’articolo 17, c. 4, lett. a) e d) della l.r. 56/77 e s.m.i. come modificata dalla l.r. 1/2007.

2. Si deve procedere alla verifica preventiva di assoggettabilità a valutazione ambientale nel caso di: - Varianti strutturali ai sensi della l.r. 56/77 e s.m.i. come modificata dalla l.r. 1/2007 che non ricadano nei casi precedentemente definiti; - Varianti parziali formate e approvate ai sensi dell’art. 17, c. 7 della l.r. 56/77 e s.m.i., fermo restando quanto stabilito al successivo punto; - Piani Particolareggiati con contestuale Variante al Piano regolatore formati e approvati ai sensi dell’art. 40, c. 6 e 7 della l.r. 56/77 e s.m.i.; - Varianti agli strumenti urbanistici comunali conseguenti all’applicazione di disposti legislativi alternativi alla l.r. 56/77 e s.m.i. (normativa relativa agli accordi di programma, alla disciplina degli espropri, agli sportelli unici per le attività produttive, ecc.);

2 Direttiva 2001/42/CE, “Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente” 44 - Strumenti Urbanistici Esecutivi in attuazione del PRGC nel caso in cui prevedano progetti sottoposti a procedure di VIA o di Valutazione di Incidenza, aree soggette ad interferenze con attività produttive con presenza di sostanze pericolose (D.lgs 334/1999 e s.m.i.) o aree con presenza naturale di amianto.

3. Sono di norma esclusi dal processo di valutazione ambientale: - Varianti obbligatorie di adeguamento a norme e piani sovra ordinati, in caso di esclusivo recepimento di indicazioni normative, ivi comprese le Varianti di esclusivo adeguamento al PAI; - Strumenti Urbanistici Esecutivi in attuazione del PRGC che non ricadono nei casi precedentemente definiti; - Varianti parziali formate e approvate ai sensi e nei limiti previsti dall’art. 17, c. 7 della legge regionale 56/77 e s.m.i., a condizione che: non riguardino interventi soggetti a procedure di VIA; non prevedano la realizzazione di nuovi volumi, se non ricadenti in contesti già edificati; non riguardino modifiche comportanti variazioni al sistema delle tutele ambientali previste dallo strumento urbanistico vigente; non interessino aree vincolate ai sensi degli art. 136, 142 e 157 del D. lgs. 42/2004 e s.m.i., nonché ambiti sottoposti a misure di salvaguardia e protezione ambientale derivanti da specifici disposti normativi (aree protette, siti di importanza comunitaria, zone di protezione speciale, aree soggette ad interferenze con attività produttive con presenza di sostanze pericolose, aree con presenza naturale di amianto, aree vulnerabili ecc.).

Si ritiene che la Variante parziale in oggetto rientri all’interno di quest’ultima categoria. Come si è potuto constatare ai paragrafi precedenti, le modifiche apportate sono tutte di lieve entità, riguardano principalmente la modifica di alcune situazioni puntuali, la correzione di discordanze tra le tavole di Piano, la revisione del confine di uno strumento urbanistico esecutivo e l’introduzione di alcune precisazioni in merito ai Piani di Recupero nelle Norme di Piano. Le modifiche introdotte non comportano alcun aumento del carico antropico né modifiche nel sistema delle tutele ambientali; inoltre, sulle aree non sono presenti vincoli, salvo due eccezioni, che riguardano le modifiche n°4 e 5. In entrambi i casi si tratta di aree che rientrano all’interno della fascia di 150 m dal torrente (Romioglio nel primo caso, Elvo nel secondo), vincolate ai sensi del D.Lgs 42/2004 e s.m.i. Tuttavia, si sottolinea come le due modifiche non presentino, per natura, entità, caratteristiche, alcun elemento di rilievo a livello di impatti che possa essere giustificativo di un processo di Valutazione Ambientale. Inoltre, va anche precisato che nessuna delle due aree è considerata in modo significativo a livello di pianificazione sovra ordinata. Nel primo caso, la modifica della classificazione dell’area situata in via delle Querce è dettata dall’esigenza di collegarla all’adiacente Area edificata residenziale preesistente, al fine di costituirne una pertinenza. La conformazione dell’area, la sua collocazione ed estensione è comunque tale da non consentire un incremento di carico antropico o un aumento volumetrico, da cui deriverebbero degli effetti sull’ambiente, ma solamente il suo uso ai fini accessori alla residenza. Inoltre, in sede di variante non è stata modificata tutta la superficie richiesta dalla dichiarazione d’intento, ma solamente una parte, in modo da non creare alcun elemento di contrasto con la normativa geologica ed idraulica. Il secondo caso riguarda invece lo stralcio di una piccola area a parcheggio lungo via delle Betulle, con conseguente classificazione dell’area come agricola, in analogia alle porzioni di territorio ad essa adiacente. Le due modifiche risultano veramente di lieve entità; per questo motivo si ritiene che la situazione emersa dalla Variante parziale rientri nei criteri di esclusione.

45 9. DICHIARAZIONI D’INTENTO RESPINTE

46 DICHIARAZIONI DI INTENTO RESPINTE N° 1 - 2

Dichiarazioni di intenti presentate presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3599 in data 21/06/2012 ed al Prot. 3600 in data 21/06/2012.

INTENTO: Le due dichiarazioni sono riferite ad un'unica proprietà, a nome dei Sigg. NOVARETTI CLAUDIO e LAMPO SILVANA

L'istanza riguarda lo stralcio di un'area compresa all'interno di due Strumenti Urbanistici Esecutivi individuati dal P.R.G.C., ovvero due Piani Esecutivi Convenzionati a destinazione residenziale. I proprietari chiedono il cambio di destinazione urbanistica dell'area con la conseguente classificazione come Territorio ad uso agricolo.

Localizzazione: F 8 Mp 155 Via del Sole

Tale area è collocata in una posizione centrale all’interno della zona di espansione che comprende i due P.E.C. Pertanto, non si tratta di un completamento isolato ma di una porzione di territorio che riveste un ruolo importante nella trasformazione finale dell’ambito. Inoltre, la mancata realizzazione di tale porzione di P.E.C. comporterebbe anche un’interruzione nel collegamento rappresentato dalla strada prevista dal Piano (che costituisce un allargamento dell’esistente via del Sole). Per i motivi sopra indicati, si ritiene che tale modifica andrebbe inquadrata in un più generale ripensamento del disegno della zona destinata ad espansione residenziale e, di conseguenza, che non rientri nei criteri previsti dall’art.17 della L.R. 56/77e s.m.i. per le varianti di tipo parziale e per le modificazioni che non costituiscono variante al P.R.G.C . In conclusione, si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Immagine fuori scala

Area oggetto di dichiarazione di intento

Strada di collegamento dei P.E.C.

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

47 DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 3

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3926 in data 06/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome del Sig. IORIOZ PIETRO.

L'istanza riguarda il cambio di destinazione urbanistica di un'area, situata nella regione San Clemente, da Rambla Verde ad Area di espansione.

Localizzazione: F 8 Mp 73 Regione San Clemente

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita. Ogni altro tipo di incremento rientra nell’ambito di riferimento delle Varianti strutturali, ai sensi dell’art. 17 comma 4 lettera e della suddetta legge regionale. Dato che l’incremento residenziale previsto dall’art. 17 non è disponibile, la domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per tale ragione si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Immagine fuori scala

Area di espansione prevista dal P.R.G.C. Area oggetto di dichiarazione di intento

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

48 DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 4

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3943 in data 06/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome del Sig. BLOTTO ALBERTO.

L'istanza riguarda il ripristino della destinazione urbanistica per una porzione di un'area di espansione (la cui attuazione era demandata a P.E.C.), stralciata dalla Regione Piemonte in sede di approvazione della Variante strutturale n°1.

Localizzazione: F 8 Mp 170 Regione San Clemente

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita. Ogni altro tipo di incremento rientra nell’ambito di riferimento delle Varianti strutturali, ai sensi dell’art. 17 comma 4 lettera e della suddetta legge regionale. Dato che l’incremento residenziale previsto dall’art. 17 non è disponibile, la domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per tale ragione si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Area oggetto di dichiarazione di intento

Immagine fuori scala

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

49

DICHIARAZIONI DI INTENTO RESPINTE N° 5-6-7

Dichiarazioni di intenti presentate presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4018 in data 11/07/2012, al Prot. 4020 in data 11/07/2012 ed al Prot. 4022 in data 11/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione riguarda diverse proprietà, tutte facenti parti di un'area destinata a Strumento Urbanistico Esecutivo. a nome dei Sigg. BLOTTO GIANFRANCO, BLOTTO MARIA RITA, PERETTO GIOACHINO, NESCI FRANCA, NESCI PAOLINA.

L'istanza riguarda la soppressione o l'esclusione dal perimetro di P.E.C. a destinazione residenziale di un tratto di strada, inclusa nel progetto dello Strumento Urbanistico Esecutivo, posta sul lato est dell'area in esame. La richiesta deriva dalla considerazione che la realizzazione di tale strada è per la proprietà un costo eccessivo in proporzione all'area costruibile.

Localizzazione: F 8 Mp 68, 69, 70, 71 Regione San Clemente

L'art. 17 della L.R. 56/77 e s.m.i. al comma 8 prevede alla lettera b “ gli adeguamenti di limitata entità alla localizzazione delle aree destinate alle infrastrutture, agli spazi ed alle opere destinate a servizi sociali e ad attrezzature di interesse generale”; ed alla lettera c “ gli adeguamenti di limitata entità dei perimetri delle aree sottoposte a strumento urbanistico esecutivo” . Il disegno dell'attuale P.R.G.C. individua tale strada come un collegamento verticale alternativo alla via San Clemente, che ha lo scopo di servire una serie di Aree di espansione, tra le quali anche quella oggetto della presente richiesta di modifica, e la cui realizzazione è legata all'attuazione degli Strumenti Urbanistici Esecutivi. L'eliminazione di un tratto del collegamento in oggetto comporta una revisione generale nel sistema di accesso delle aree di espansione che da tale strada sono servite. Pertanto l'adeguamento non può considerarsi di limitata entità; in quanto non riferito solo all'area in oggetto ma ad un generale disegno di un'intera porzione di Piano. La domanda non può essere accolta perchè non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante, ai sensi dell'art. 17 della L.R. 56/77 e s.m.i, che rappresenta l'ambito di riferimento per il presente progetto di Variante . Per queste ragioni si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione riterrà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

50

Area oggetto di dichiarazione di intento

Tratto di strada di cui è richiesto lo stralcio

Collegamento dell’intera zona di espansione prevista dal P.R.G.C.

Immagine fuori scala

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

51

DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 8

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4025 in data 11/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome del Sig. OLDANI FRANCO.

L'istanza riguarda il cambio della destinazione urbanistica per una porzione di Territorio, attualmente definita in parte come Territorio ad uso agricolo ed in parte come Aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico – Giardini pubblici e parchi giochi, e la sua conseguente classificazione come Area di completamento.

Localizzazione: F 6 Mp 297 Via Pista

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita; tale incremento non è alla situazione attuale disponibile. Inoltre, il suddetto art. 17 al comma 4 lettera d, stabilisce come varianti strutturali le modifiche che “ incidono sulla struttura generale dei vincoli nazionali e regionali indicati dal Piano Regolatore Generale vigente a tutela delle emergenze storiche, artistiche, paesaggistiche, ambientali ed idrogeologiche, fatte salve le correzioni di errori materiali […]”. La domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per queste ragioni si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione riterrà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Immagine fuori scala Area oggetto di dichiarazione di intento

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

52

DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 9

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4026 in data 11/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome del Sig. VIALARDI FRANCO.

L'istanza riguarda il cambio della destinazione urbanistica per un'area in parte classificata come Territorio ad uso agricolo ed in parte come Area edificata residenziale, con la definizione di Area di completamento.

Localizzazione: F 7 Mp 32-33-219-254 Via San Clemente

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita. Ogni altro tipo di incremento rientra nell’ambito di riferimento delle Varianti strutturali, ai sensi dell’art. 17 comma 4 lettera e della suddetta legge regionale. Dato che l’incremento residenziale previsto dall’art. 17 non è disponibile, la domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per tale ragione si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Area oggetto di dichiarazione di intento

Immagine fuori scala

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

53

DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 10

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4024 in data 11/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome della Sig.ra OTTELLA LOREDANA.

L'istanza riguarda il cambio della destinazione urbanistica per una porzione di Territorio ad uso agricolo e la sua classificazione come Area di completamento.

Localizzazione: F 7 Mp 34 Via San Clemente

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita. Ogni altro tipo di incremento rientra nell’ambito di riferimento delle Varianti strutturali, ai sensi dell’art. 17 comma 4 lettera e della suddetta legge regionale. Dato che l’incremento residenziale previsto dall’art. 17 non è disponibile, la domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per tale ragione si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Area oggetto di dichiarazione di intento

Immagine fuori scala

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

54

DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 11

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4034 in data 11/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione p resentata è a nome del Sig. VERONESE GASTONE.

L'istanza riguarda il cambio della destinazione urbanistica per una porzione di Territorio ad uso agricolo e la sua classificazione come Area di completamento.

Localizzazione: F 6 Mp 71 Via Pista

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita; tale incremento non è alla situazione attuale disponibile. Inoltre, il suddetto art. 17 al comma 4 lettera d, stabilisce come varianti strutturali le modifiche che “ incidono sulla struttura generale dei vincoli nazionali e regionali indicati dal Piano Regolatore Generale vigente a tutela delle emergenze storiche, artistiche, paesaggistiche, ambientali ed idrogeologiche, fatte salve le correzioni di errori materiali […]”. Su tale area insiste un vincolo di tipo idrogeologico imposto dal P.R.G.C., che la pone in classe 3A - Territorio non edificato, fasce lungo i corsi d'acqua – Pericolosità geomorfologica elevata. Le Norme Tecniche di Attuazione, all'art. 4.2.4 specificano : “ In questa classe ricadono le aree che sono soggette o assoggettabili a condizioni di pericolosità geomorfologica ed ove il rischio può accrescersi con l'urbanizzazione. La limitazione è dovuta alla presenza di una o più delle seguenti caratteristiche : • aree interessate da fenomeni di dissesto; • pendii molto acclivi con condizioni predisponenti ad instabilità; • aree con emergenze idriche diffuse e ristagni; • aree soggette ad azione idrica; • fasce di rispetto dei corsi d'acqua.

Nell ’ambito di queste aree sono vietate le nuove edificazioni, mentre per gli edifici esistenti sono consentiti solo interventi che non aumentino il carico antropico. “ La Regione Piemonte, con la delibera di approvazione della Variante strutturale n°1, ha completato il menzionato artico lo con la seguente dicitura: “Nelle porzioni d’area ricadenti in Classe IIIA non sono consentite nuove edificazioni, ma neppure movimenti di terra e quant’altro possa produrre effetti negativi sull’assetto geomorfologico dei luoghi; eventuali movimenti terra dovranno pertanto essere supportati da idonei studi di dettaglio in grado di verificarne la reale fattibilità. Altresì, dovranno essere evitati tutti gli interventi che possano pregiudicare l’officiosità idraulica dei corsi d’acqua, siano essi naturali o artificiali.”

La domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . 55 Per queste ragioni si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione riterrà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Immagine fuori scala

Area oggetto di dichiarazione di intento

Estratto di P.R.G.C.vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

REGIME DI P.R.G.C .: Area soggetta a vincolo di tipo idrogeologico. Inoltre, l'intero mappale oggetto della richiesta di variante è parte della Zona di Salvaguardia del Parco ambientale ed ittico sul torrente Elvo denominato Spina Verde.

Stralcio della tavola della Normativa Geologica e Idraulica

CLASSE 3A: Territorio non edificato, fasce lungo i corsi d'acqua. Pericolosità geomorfologica elevata. Caratterizzata da caratteri geomorfologici ed idrogeologici che le rendono inidonee all'insediamento.

56

DICHIARAZIONE DI INTENTI RESPINTA N° 12

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 3712 in data 27/06/2012.

INTENTO: La dichiarazione presentata è a nome della Sig.ra SIMONELLI Paola.

L'istanza propone la modifica nella destinazione urbanistica di un'area attualmente classificata come Terreno ad uso agricolo. La proprietà chiede l’inserimento in Aree con impianti produttivi che si confermano, in annessione a due aree confinanti, ai fini della nuova costruzione di fabbricati a destinazione produttiva o terziaria, funzionali alle attività già esistenti.

Localizzazione: F 3 Mp 202 Via per Muzzano

L'art. 17 al comma 4 lettera f della L.R. 56/77 e s.m.i. prevede come interventi necessari di Variante strutturale quelli che “ incrementano le superfici territoriali o gli indici di edificabilità del Piano Regolatore Generale vigente, relativi alle attività economiche produttive, direzionali, turistico- ricettive, commerciali, […] in misura superiore al 6 per cento nei Comuni con popolazione non eccedente i diecimila abitanti [...]”. Lo stesso comma alla lettera d prevede come interventi sempre necessari di Variante strutturale quelli che “ incidono sulla struttura generale di vincoli nazionali e regionali indicati dal Piano Regolatore Generale vigente a tutela di emergenze storiche, artistiche, paesaggistiche, ambientali ed idrogeologiche, fatte salve le correzioni di errori materiali di cui al comma 8, lettera a”. Tale area risulta infatti inserita dalla normativa geologica nella Classe 3A – Territorio non edificato, fasce lungo i corsi d'acqua – Pericolosità geomorfologica elevata. Le Norme Tecniche di Attuazione, all'art. 4.2.4 specificano : “ In questa classe ricadono le aree che sono soggette o assoggettabili a condizioni di pericolosità geomorfologica ed ove il rischio può accrescersi con l'urbanizzazione. La limitazione è dovuta alla presenza di una o più delle seguenti caratteristiche : • aree interessate da fenomeni di dissesto; • pendii molto acclivi con condizioni predisponenti ad instabilità; • aree con emergenze idriche diffuse e ristagni; • aree soggette ad azione idrica; • fasce di rispetto dei corsi d'acqua.

Nell ambito di queste aree sono vietate le nuove edificazioni, mentre per gli edifici esistenti sono consentiti solo interventi che non aumentino il carico antropico. “ La Regione Piemonte, con la delibera di approvazione della Variante strutturale n°1, ha completato l'art. con la seguen te dicitura: “ Nelle porzioni d’area ricadenti in Classe IIIA non sono consentite nuove edificazioni, ma neppure movimenti di terra e quant’altro possa produrre effetti negativi sull’assetto geomorfologico dei luoghi; eventuali movimenti terra dovranno pertanto essere supportati da idonei studi di dettaglio in grado di verificarne

57 la reale fattibilità. Altresì, dovranno essere evitati tutti gli interventi che possano pregiudicare l’officiosità idraulica dei corsi d’acqua, siano essi naturali o artificiali.”

La domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per le ragioni sopra citate, si ritiene corretto ed equo demandare l'approfondimento dell'intento e della sua legittimità pubblica al momento in cui l'Amministrazione Comunale riterrà opportuna una revisione di natura strutturale del vigente strumento urbanistico.

Area oggetto di dichiarazione di intento

Aree produttive che si confermano

Immagine fuori scala

Estratto di P.R.G.C.vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

REGIME DI P.R.G.C.: Area soggetta a vincolo di tipo idrogeologico. Una parte del mappale oggetto della richiesta di variante è, inoltre, parte della Zona di Salvaguardia del Parco ambientale ed ittico sul torrente Elvo denominato Spina Verde.

Stralcio della tavola della Normativa Geologica e Idraulica

AreeAree con con impianti impianti produttiviproduttivi che che si si confermano confermano CLASSE 3A: Territorio non edificato, fasce lungo i corsi d'acqua. Pericolosità geomorfologica elevata. Caratterizzata da caratteri geomorfologici ed idrogeologici che le rendono inidonee

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DICHIARAZIONI DI INTENTO RESPINTE N° 13-14-15-16

Dichiarazioni di intenti presentate presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4036 in data 11/07/2012, al Prot. 4037 in data 11/07/2012, Prot. 4038 in data 11/07/2012 ed al Prot. 4039 in data 11/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione riguarda diverse proprietà, tutte facenti parti di un'area destinata a Strumento Urbanistico Esecutivo a nome dei Sigg. IORIOZ FRANCESCO, BERSANO ANTONINO, BLOTTO GIANFRANCO, PAVIGNANO MARIA LUCIA.

L'istanza riguarda la suddivisione in due comparti di un'area di espansione da attuare attraverso P.E.C., al fine di favorire una più veloce trasformazione immobiliare dell’area su cui ricadono le proprietà sopra citate.

Localizzazione: F 7 Mp 128 parte – 129 parte – 130 parte - 186 Via San Clemente

A livello normativo, l’art. 17 comma 8 della L.R. 56/77 e s.m.i. prevede come modifica che non costituisce variante al P.R.G.C. “ gli adeguamenti di limitata entità dei perimetri delle aree sottoposte a strumento urbanistico esecutivo” . La compartimentazione funzionale di un P.E.C. è da ritenersi all’interno di tale casistica, in quanto non snatura nè il disegno, né le caratteristiche dello Strumento Urbanistico Esecutivo, ma può costituire un incentivo per la sua trasformazione. Nel caso in questione, va sottolineata la presenza di una strada, prevista dal P.E.C. e sua componente integrante, che attraversa l’intera area di espansione e la collega alla via San Clemente. A seguito della compartimentazione, tale strada verrebbe equamente suddivisa per i tratti ricadenti all’interno delle due suddivisioni dello Strumento Urbanistico Esecutivo. Tuttavia, dei due comparti che si verrebbero a creare, quello in questione risulterebbe in posizione arretrata rispetto al primo; senza la concomitante attuazione anche dell’altro comparto (e del relativo tratto di strada), il lotto non potrebbe essere trasformato, in quanto non ha altri accessi. Tale situazione di interclusione vanificherebbe le esigenze della proprietà di una rapida trasformazione immobiliare. Per tali motivi, appare equo, oltre che ragionevole, non procedere alla compartimentazione, vista comunque la necessità che l’intera area venga realizzata secondo un unico disegno di piano, che comprende anche la realizzazione di un unico collegamento .

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Immagine fuori scala Area oggetto di dichiarazione di intento

Strada di P.E.C.

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

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DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 17

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot. 4027 in data 11/07/2012

INTENTO: La dichiarazione è presentata a nome della Sig.ra BERTINO Adriana

L'istanza riguarda il cambio della destinazione urbanistica per una porzione di Territorio ad uso agricolo e la sua classificazione come Area Edificata Residenziale, analogamente alle aree situate a nord e ad est di quella in oggetto.

Localizzazione: F 7 Mp 54 - 185 Via San Clemente

L’art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. consente un incremento della capacità insediativa residenziale solo ai comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti con capacità insediativa residenziale esaurita. Ogni altro tipo di incremento rientra nell’ambito di riferimento delle Varianti strutturali, ai sensi dell’art. 17 comma 4 lettera e della suddetta legge regionale. La collocazione dell’area in prossimità di una zona di espansione del P.R.G. e la sua caratteristica di area libera interstiziale, la qualificano più come una possibile zona di completamento del disegno di Piano, piuttosto che il suo inserimento come Area edificata. Tuttavia, tale modifica comporta necessariamente un incremento della capacità insediativa residenziale di Piano. Dato che l’incremento residenziale previsto dall’art. 17 non è disponibile, la domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per tale ragione si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

Immagine fuori scala

Area oggetto di dichiarazione di intento

Estratto di P.R.G.C. vigente con individuazione dell'area oggetto di Dichiarazione di intento

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DICHIARAZIONE DI INTENTO RESPINTA N° 18

Dichiarazione di intento presentata presso il Comune di Occhieppo Inferiore al Prot 3964 in data 09/07/2012.

INTENTO: La dichiarazione è presentata dal Sig. BLOTTO ALBERTO, in qualità di curatore fallimentare della ditta “Lometto Adelmo Sas”.

L'istanza riguarda il cambio della destinazione urbanistica per l’area che comprende un fabbricato industriale dimesso e la porzione di terreno circostante, che ne costituisce pertinenza. Attualmente l’area è classificata come Aree con impianti produttivi che si confermano (I.P.C.), per la quale il Piano prevede la definizione di un Piano di Recupero. La richiesta vorrebbe la sua trasformazione in area a destinazione residenziale e commerciale.

Localizzazione: F 6 Mp Vari Via Pista

L'art. 17 al comma 4 lettera f della L.R. 56/77 e s.m.i. prevede come interventi necessari di Variante strutturale quelli che “ incrementano le superfici territoriali o gli indici di edificabilità del Piano Regolatore Generale vigente, relativi alle attività economiche produttive, direzionali, turistico- ricettive, commerciali, […] in misura superiore al 6 per cento nei Comuni con popolazione non eccedente i diecimila abitanti [...]”. La modifica in oggetto rientra sicuramente all’interno dei criteri individuati per le varianti di tipo strutturale. Inoltre, lo stesso comma alla lettera d prevede come interventi sempre necessari di Variante strutturale quelli che “ incidono sulla struttura generale di vincoli nazionali e regionali indicati dal Piano Regolatore Generale vigente a tutela di emergenze storiche, artistiche, paesaggistiche, ambientali ed idrogeologiche, fatte salve le correzioni di errori materiali di cui al comma 8, lettera a”. Tale area risulta infatti inserita dalla normativa geologica per una piccola parte nella Classe 3A – Territorio non edificato, fasce lungo i corsi d'acqua – Pericolosità geomorfologica elevata, e per la maggior parte nella Classe 3B1 – Aree edificate – Pericolosità geomorfologica elevata. Le Norme Tecniche di Attuazione, all'art. 4.2.4 specificano : “ Settori edificati della piana in destra del torrente Elvo interessabili, secondo lo Studio di fattibilità della proposta di variante delle Fasce fluviali del PAI, da acque di esondazione del torrente Elvo in caso di piena con tempo di ritorno di 200 anni. (In queste aree l 'attuazione delle previsioni urbanistiche è sospesa sino alla verifica della validità delle opere di sistemazione recentemente realizzate lungo il torrente Elvo con conseguente prevista trasformazione in una delle Classi 3B successive.) Sino alla verifica della validità delle opere di sistemazione, con conseguente prevista trasformazione in una delle Classi IIIb, saranno consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico quali, a titolo di esempio, interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, ecc; per le opere di interesse pubblico non altrimenti localizzabili varrà quanto previsto all’art. 31 della L.R. 56/77”.

62 Dato che l’incremento residenziale previsto dall’art. 17 non è disponibile, la domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per tale ragione si ritiene corretto demandare l'approfondimento dell'intento al momento in cui la Pubblica Amministrazione valuterà opportuna una modifica di tipo strutturale al vigente strumento urbanistico.

La domanda non può essere accolta, in quanto non rientra né nei requisiti imposti dal regime delle varianti parziali, né nelle modifiche che non costituiscono variante . Per le ragioni sopra citate, si ritiene corretto ed equo demandare l'approfondimento dell'intento e della sua legittimità pubblica al momento in cui l'Amministrazione Comunale riterrà opportuna una revisione di natura strutturale del vigente strumento urbanistico.

Tuttavia, dato che il Piano di Recupero era individuato solo a livello cartografico e non presentava specifici riferimenti all’interno nelle NTA, l’Amministrazione comunale ha deciso, attraverso la presente variante parziale, di introdurre alcune precisazioni sulla natura dei P.R., pur inserendole in un contesto che non si pone in alcun modo in contrasto con le disposizioni normative e le quantità definite dal P.R.G.. A tal proposito, si veda il precedente paragrafo 5, Modifiche normative.

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Area oggetto di dichiarazione di intento

Stralcio della tavola della Normativa Geologica e Idraulica

CLASSE 3A: Territorio non edificato, fasce lungo i corsi d'acqua. Pericolosità geomorfologica elevata. Caratterizzata da caratteri geomorfologici ed idrogeologici che le rendono inidonee all'insediamento.

CLASSE 3B1: Aree edificate. Pericolosità geomorfologica elevata. Aree in cui l’attuazione delle previsioni urbanistiche è sospesa sino alla verifica della validità delle opere esistenti con successiva prevista trasformazione in una delle classi 3B successive

64 APPENDICE

65 NUOVO PIANO TERRITORIALE DELLA REGIONE PIEMONTE (Approvato con DGR n. 122-29783 del 21/07/2011)

Il nuovo Piano Territoriale Regionale rappresenta una revisione di quello vecchio, in vigore dal 1997, con l'obiettivo di definire le nuove indicazioni programmatiche territoriali per il futuro della regione. Il nuovo PTR si configura come uno strumento prevalentemente strategico, in quanto prevede la suddivisione del territorio regionale in Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT), che hanno lo scopo di favorire una visione integrata a livello locale di tutte le tematiche su cui il PTR si concentra; in particolare, il Comune di Occhieppo Inferiore appartiene all'AIT n°6, che comprende l'intera Prov incia di Biella. Di seguito, oltre allo stralcio della tavola di progetto riguardante l’AIT in oggetto, si allegano la scheda descrittiva di cui al paragrafo 4.4.4 della Relazione Illustrativa del PTR e lo schema degli obiettivi strategici che il Piano fissa per l’Ambito territoriale integrato n°6. Gli obiettivi specifici definiti a livello di pianificazione regionale non inducono elementi di incompatibilità con la presente Variante parziale, né con l'impostazione e le strategie generali del P.R.G.C. del Comune di Occhieppo Inferiore.

AIT n° 6 – Scheda descrittiva

1. Componenti strutturali L’Ait occupa sia un vasto tratto dell’alta e media pianura pedemontana, tra lo sbocco del Sesia e la Serra d’Ivrea, sia la montagna prealpina retrostante (39% del territorio), corrispondente ai bacini vallivi Elvo, Cervo, e Sessera. Conta poco più di 182.000 abitanti, distribuiti principalmente tra il piede dei rilievi e la bassa montagna industrializzata, lungo le direttrici che fanno capo a Biella. Questa città è il polo di gravitazione e il capoluogo amministrativo di una provincia di recente istituzione, il cui territorio (il Biellese) ha una forte coesione e un’identità storica consolidata. L’Ait che ad esso corrisponde ha quindi tutte le caratteristiche di un sistema locale capace di programmare il proprio sviluppo. Le dotazioni naturali principali sono idriche, forestali e pedologiche (nella pianura risicola). Quelle patrimoniali - sia naturalistiche che storico-culturali e paesaggistiche, pur non essendo di particolare eccellenza, – sono oggetto di attenzione da parte degli attori locali pubblici e privati (Fondazione Pistoletto ecc). La loro capacità promozionale colloca l’Ait ai primi posti in Piemonte, fatto confermato anche dalle presenze turistiche. La dotazione funzionale urbana è elevata e si concentra nel capoluogo e nelle sue propaggini suburbane. L’attività economica storicamente prevalente è quella manifatturiera laniera, che fa di Biella uno dei distretti industriali più attivi e più noti in Italia e nel mondo. La sua tendenza attuale è di evolvere da produzioni tradizionali mature verso altre più complesse (macchine tessili, nuove fibre ecc), con specializzazioni, qualificazioni e innovazioni trasversali (informatica, nanotecnologie, ecc.) che mirano a contrastare la concorrenza dei mercati emergenti. Questo processo, facilitato dalla presenza di imprese dinamiche grandi e medie, ha portato da un lato a integrare nel sistema sempre più servizi specializzati e attività di ricerca e formazione superiore (Città Studi) dall’altro a delocalizzare in paesi in via di sviluppo le fasi lavorative non automatizzate. Le principali criticità riguardano: il rischio idrogeologico derivante da eventi meteorologici catastrofici ricorrenti; il carico edilizio e lo sprawl urbano nella fascia pedemontana centrale; il basso livello di accessibilità stradale (manca il raccordo autostradale) e ferroviaria (linee obsolete). Un problema rilevante è rappresentato dalla riconversione innovativa dell’industria, limitata a una parte solo delle imprese, per la difficoltà delle numerose piccole imprese di accedere all’innovazione tecnologica e manageriale e il numero relativamente basso di occupati con titoli di studio superiori. Ciò, a dispetto dell’elevatissimo reddito medio pro-capite, ha ricadute negative immediate sull’occupazione meno qualificata, con problemi di disoccupazione e rilocalizzazione della forza-lavoro. C’è anche il rischio che una ristrutturazione eccessivamente selettiva riduca eccessivamente la massa critica necessaria per la riproduzione competitiva del sistema.

2. Sistema insediativo La trama insediativa imperniata sul nodo di Biella è ricca di impianti produttivi ed è particolarmente densa lungo il piede della montagna, allo sbocco dei fondi vallivi e lungo le espansioni che si irradiano nell’alta pianura. L’espansione residenziale della conurbazione si registra in modo diffuso nei rilievi dei territori di Biella e dei comuni contermini oltre che nei pressi di . Previsioni significative di nuove aree residenziali sono collocate nel comune di , probabilmente indotte dalla realizzazione del raccordo autostradale e dal potenziamento del polo industriale. L’espansione industriale invece è rilevante in tutto il territorio e soprattutto lungo le direttrici viarie della pianura, soprattutto verso sud e ovest rispetto al centro urbano di Biella. Si rilevano due poli di trasformazione nell’ambito provinciale: il raccordo autostradale presso lo stabilimento della Lancia a

66 (vicino all’aeroporto di Cerrione), candidato ad ospitare nuove funzioni connesse all’innovazione del sistema biellese e l’area di Cavaglià individuata come piattaforma eco-tecnologica.

3. Ruolo regionale e sovraregionale Nonostante la marginalità fisica, in ragione delle difficili connessioni infrastrutturali, da tempo rilevante il sistema industriale e finanziario dell’Ait, rivestono un ruolo nazionale e internazionale cui s’aggiunge, più recentemente, la vivacità delle istituzioni e delle iniziative culturali (anch’esse di vasta portata). Per rafforzare le sue relazioni a scala del Nord Ovest e della macroarea padana, l’Ait partecipa alla Fondazione delle Province del Nord Ovest e al tavolo interregionale dell’Adria PO Valley; a scala transfrontaliera partecipa all’Interreg IIIA Italia-Svizzera e il suo territorio è compreso nell’area di cooperazione dell’Euroregione Alpi Mediterraneo.

4. Dinamiche evolutive, progetti, scenari L’Ait occupa una posizione di rilievo nella regione soprattutto per la sua massa demografica, per il reddito prodotto nel settore industriale e per le risorse naturalistiche e quelle culturali, sia storiche che attuali. Assai ridotta è in proporzione la sua influenza sull’organizzazione territoriale sovralocale, che si limita a interdipendenze con gli Ait confinanti, soprattutto con quello di Borgosesia. Ciò sottolinea problemi storici di relativo isolamento territoriale, un tempo giustificati dal forte auto-contenimento del sistema, ma che vanno ora risolti anzitutto a livello di quadrante, in particolare migliorando le connessioni autostradali e ferroviarie con Torino, Novara e Milano. E’ invece da tempo rilevante il ruolo nazionale e internazionale svolto dal sistema industriale e finanziario dell’Ait, a cui s’aggiunge ora la vivacità delle istituzioni e delle iniziative culturali, anch’esse di vasta portata. La specializzazione laniera, di origine assai antica, ha segnato l’evoluzione economica, sociale e culturale del sistema nel corso degli ultimi due secoli. Le sue già ricordate tendenze attuali portano l’IRES a individuare tre possibili scenari. Il primo, decisamente catastrofico, prevede una risposta alla crisi settoriale affidata unicamente al tessile tradizionale attraverso la compressione dei costi. Il secondo prevede una riduzione del tessile ad attività di nicchia, con una riconversione complessiva del sistema verso il post- manifatturiero tecnologico e di servizi e con una prevedibile riduzione quantitativa della base occupazionale e demografica specie nelle aree periferiche. Il terzo, ritenuto auspicabile, combina il mantenimento di funzioni manifatturiere tecnologicamente aggiornate con la valorizzazione diffusa delle risorse locali culturali e paesaggistiche, come fattori di un’economia che punta sulla qualità ambientale e sociale, sull’attrazione turistica e residenziale, su attività creative, di servizio e di formazione. Questo ultimo scenario risponde a tendenze in atto rappresentate da progetti ambientali (rete ecologica, ANPIL e PVA del PTC, sicurezza ambientale, energia da biomasse, Cordar s.p.a) e culturali (museo del territorio, distretto culturale). Sul fronte dell’innovazione industriale vi sono progetti di potenziamento del polo universitario (laurea specialistica in Ingegneria tessile, progetto “Tessile e salute”). I progetti più territorialmente rilevanti e impegnativi riguardano tuttavia le infrastrutture della mobilità rivolte ad aumentare l’accessibilità di livello regionale e transregionale. La proposta di potenziamento dell’aeroporto di Cerrione è volta a immettere anche questo piccolo scalo locale dentro al sistema aeroportuale piemontese e lombardo per un possibile utilizzo commerciale. I programmi di potenziamento della rete viabilistica mirano alla chiusura di un circuito a carattere autostradale che integri il Biellese nel sistema della grande viabilità e in particolare con il quadrante regionale del Nord Est. Questa nuova viabilità pedemontana si articola in due tratte: - la -Romagnano Sesia (tratta di km 15 a doppia carreggiata di collegamento del Biellese con la A26 a Romagnano Sesia con innesti proposti: sulla SP 315 a Masserano-Buronzo, sulla SP 64 Roasio- Rovasenda, sulla ex SS 594 Gattinara-Vercelli, sulla SS 299 di Alagna); - la Biella-A4 Autostrada (tratta a doppia carreggiata di collegamento di Biella con lo svincolo A4 di Santhià. Quanto alla rete del ferro, si pensa di potenziare la linea per Novara (stazione TAV) e il ramo Biella- Santhià (ancora oggi a binario unico non elettrificato), esistono ben due iniziative di Movicentro: a Biella l’opera, che interessa l’area della stazione ed è finalizzata a migliorare l’accessibilità locale e lo scambio gomma ferro, è già completata, mentre a Cossato il nuovo nodo, oltre a realizzare un'interfaccia tra modi di trasporto, rappresenta un'occasione per la riqualificazione e la riorganizzazione di un'importante e strategica area urbana.

5. Progettazione integrata I confini dell’ambito non coincidono con quelli delle aree nelle quali sono stati attivati i programmi di sviluppo locale oggetto di analisi, che vedono l’aggregazione di differenti Comunità Montane (oltre all’Ait di Biella vengono coinvolti anche quelli di Borgosesia e Vercelli). Al suo interno, tuttavia, sono presenti alcuni programmi integrati o comunque riconducibili a tale modalità di azione. Particolarmente significativo, anche per la sua complessa articolazione organizzativa e per la sua estensione territoriale, è il progetto Ecomuseo, espressione della rete di relazioni che caratterizza il distretto biellese, con un’ampia partecipazione di attori pubblici e privati. Nell’insieme, la progettualità è rivolta:

67 - al mantenimento della integrità e della qualità del distretto tessile, facendone un centro dell’eccellenza tecnologica e manageriale per l’industria dell’abbigliamento della regione con capacità di attrazione internazionale, - alla produzione energetica rinnovabile per la sostenibilità dei processi produttivi, - alla definizione di un polo di eccellenza della ricerca e formazione universitaria nel campo chimicotessile e corsi di laurea specializzanti in scienze economiche giuridiche e sociali, - alla creazione di una nuova realtà ricettivo-turistica per lo sviluppo del turismo di breve periodo, con particolare riferimento ai Sacri Monti, alla promozione della città di Biella come città a forte vocazione turistica e all’archeologia industriale, - alla tutela dell’ambiente e del territorio, con particolare attenzione all’assetto del territorio (aspetti idrogeologici e salvaguardia dei centri urbani dagli eventi alluvionali), - al rilancio di capacità propositive del territorio montano in ambito agricolo-pastorale e alla ricomposizione e riqualificazione delle proprietà forestali, - ad interventi sul trasporto pubblico legati al potenziamento della viabilità minore e della mobilità dolce.

6. Interazioni tra componenti La transizione in atto della società e dell’economia biellese verso una base esportatrice di manufatti e servizi ad alto valore aggiunto richiede una forte integrazione tra la filiera tessile, i settori tecnologicamente più avanzati (chimica, elettronica, nanotecnologie), la ricerca (università, ospedale) e la formazione superiore, il tutto sostenuto sia dai già ricordati interventi infrastrutturali rivolti ad accrescere le connessioni veloci con i centri metropolitani, gli aeroporti e la TAV, sia da misure capaci di riciclare le forze di lavoro in esubero e il patrimonio di conoscenze contestuali. A tutto ciò dovrebbe concorrere l’emergere di una base economica basata sull’industria ecologica, la valorizzazione culturale e altre attività di servizio rivolte alla riqualificazione ambientale. In questo insieme sinergico l’agricoltura avrebbe un ruolo di primo piano in termini di superfici utilizzate (nella pianura), addetti, prodotti tipici, servizi ambientali e paesaggio. Le interazioni di prossimità che possono generare effetti e impatti negativi sono: l’eccessiva concentrazione di funzioni e di carico edilizio attorno a Biella e in una ristretta fascia pedemontana; le compromissioni ambientali e paesaggistiche che ne derivano; l’urbanizzazione (edifici, impianti, infrastrutture) in zone a rischio idrogeologico (non particolarmente estese, ma presenti); i già ricordati effetti di espulsione traumatica di imprese e forza-lavoro in seguito a una riconversione eccessivamente selettiva.

68 AIT n° 6 – Stralcio della Tavola di progetto del PT R

La tavola, oltre a visualizzare tramite il diagramma a torta la rilevanza degli obiettivi fissati per l’ambito (così come puntualizzati nel successivo “schema degli obiettivi strategici”), evidenzia alcuni elementi che concorrono a definire un quadro territoriale generale di riferimento: - Altimetria: l’intero territorio comunale è classificato come “di montagna”; - Sistema gerarchico urbano: il Comune di Occhieppo Inferiore, così come i territori limitrofi, ha come unico centro di riferimento di livello superiore il capoluogo, la città di Biella. Il Comune risulta classificato semplicemente come “comune di appartenenza”; - Infrastrutture per la mobilità: le infrastrutture per la mobilità che attraversano l’ambito sono tutte provinciali. Il PTR non individua progetti né esigenze di potenziamento delle infrastrutture esistenti.

69 AIT n° 6 – Schema degli obiettivi strategici

Strategie Indirizzi Nella fascia pedemontana e basso valliva: riorganizzazione del tessuto suburbano e periurbano e e del sistema dei servizi e della mobilità stradale e ferroviaria in un'ottica intercomunale multipolare, con recupero di aree dismesse, eventuale bonifica di siti e riduzione della dispersione, specie lungo gli assi stradali esterni alla conurbazione; prevenzione del rischio idraulico. Valorizzazione del Nella zona montana e collinare: tutela e gestione, in chiave energetica territorio dell'ingente patrimonio boschivo (compreso rischio incendi) e delle acque; mantenimento delle attività produttive nelle valli e valorizzazione turistica delle risorse ambientali per evitare lo spopolamento e la marginalizzazione della montagna interna. Nella pianura agricola: difesa del suolo agrario, controllando la dispersione urbana e l'estrazione di inerti in terreni alluvionali. Attivazione di APEA. Produzione integrata da fonti rinnovabili, con particolare riferimento alla produzione idroelettrica e da biomasse vegetali derivanti dall'ingente patrimonio boschivo. Agro – industria: Risorse e produzioni - produzione risicola: tutela delle aree di risaia e integrazione nella filiera degli primarie AIT di Vercelli e Novara; - produzione viti – vinicola: integrazione nel distretto pedemontano Nord; - produzione floro – vivaistica: politiche di qualificazione delle aree destinate alla produzione e integrazione nel distretto pedemontano Nord che fa capo ai laghi. Riconversione delle produzioni tradizionali (tessile, abbigliamento, moda, macchine tessili) verso produzioni a più alto valore aggiunto, integrando nella filiera tecnologie innovative (chimica, elettronica, ICT, nanotecnologie ecc.). Promozione di forme di cooperazione tra imprese e servizi avanzati, in Ricerca, tecnologia, particolare: finanziari, trasferimento tecnologico, ricerca e formazione (con produzioni industriali Città studi e I.T.I.S.), design, logistica di distretto. Rafforzamento del polo universitario come centro di ricerca e formazione di eccellenza internazionale nei settori connessi con le specializzazioni produttive locali. A partire da queste interazioni multisettoriali, promuovere uno sviluppo più differenziato della base economica. […] Integrazione dell'AIT nella grande viabilità sovraregionale: attuazione dei progetti di connessione veloce di Biella con i fasci infrastrutturali dei corridoi 5 e 24: grande viabilità pedemontana (Masserano – Romagnano e raccordo di Trasporti e logistica Biella con Novara e con l'autostrada Torino – Milano); potenziamento delle linee ferroviarie che collegano Biella con Novara e con Santhià – Torino. Inserimento dell'areoporto di Cerrione nel sistema areoportuale del Nord- Ovest. Promozione integrata dei prodotti turistici del territorio di valenza regionale: attività outdoor e turismo religioso. Relativamente all'offerta per le pratiche outdoor: valorizzazione del patrimonio naturalistico e consolidamento e promozione dell'offerta di itinerari per la pratica di attività sportive (mountain bike, escursionismo, cavallo, golf) in sinergia con il versante eporediese della Turismo Serra e la Valsesia. Promozione del sistema dei santuari (a partire da quello di Oropa sede della borsa del turismo devozionale) e degli itinerari per la fruizione dei beni culturali (ricetti, giardini, musei e mostre, archeologia industriale, ecomusei, centri storici, castelli) e paesaggistici del territorio.

70 PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE (PPR) (Adottato con DGR n. 53-11975 del 04 agosto 2009)

Il Piano Paesaggistico Regionale ha rappresentato, fin dal suo avvio nel 2005, una nuova fase per la pianificazione piemontese, a seguito del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) e della Convenzione Europea del Paesaggio. Il PPR, adottato con D.G.R. n.53-11975 del 04 agosto 2009, rappresenta lo strumento principale per fondare sulla qualità del paesaggio e dell'ambiente lo sviluppo sostenibile dell'intero territorio regionale. L'obiettivo principale del PPR è la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesistico, naturale e culturale, in sintonia con quanto stabilito anche dal PTR. Il Piano definisce l'articolazione normativa in: − regole per gli ambiti di paesaggio; − regole per i beni e componenti; − regole per le reti.

Gli “Ambiti di paesaggio” in cui risulta suddiviso il territorio regionale sono 75; il Comune di Occhieppo Inferiore è parte dell’ambito n°26, denominato “Val li Cervo, Oropa ed Elvo”. Il territorio di questo ambito, seppur non molto vasto, è estremamente eterogeneo: si passa dalla pianura, rappresentata da una parte dell’area urbana che circonda la città di Biella, alla collina morenica del limite sud-occidentale, fino alle aree alpine al confine con la Valle d’Aosta. Il Piano definisce inoltre, all’interno dei singoli ambiti di paesaggio, delle sotto articolazioni, ovvero le “Unità di paesaggi”, definite come zone caratterizzate da peculiari sistemi di relazioni (ecologiche, funzionali, storiche, culturali e visive) , tali da restituire un complessivo e riconoscibile senso identitario. L’unità di paesaggio che comprende l’ambito in esame è la n° 2 602 denominata “Occhieppo e la Valle Elvo” e classificata come area Naturale/rurale o rurale a media rilevanza e integrità.

71 Di seguito si riportano i principali elementi di analisi e di orientamento strategico desumibili dalla scheda relativa all’ambito di paesaggio in oggetto e, successivamente, lo schema “obbiettivi e linee di azione” di cui all’allegato B delle Norme di Attuazione del PPR

Dinamiche in atto - Criticità legate alla dismissione delle fabbriche che rimangono sovente “contenitori vuoti” che degradano l’intorno ambientale; - Realizzazione della strada di collegamento tangenziale di Mongrando, tra la SS 419 e la SP 401, per diminuire il tempo di collegamento stradale tra Biella e Ivrea; - Spopolamento delle alte valli, soprattutto in Valle Cervo e sulla Serra, con riduzione/marginalizzazione delle attività legate al territorio, in particolare di castagneti e superfici pascolive marginali o di difficile accesso, con rinaturalizzazione spontanea per invasione di specie forestali arboree o arbustive e formazioni erbacee e suffrutticose alpine di maggiore naturalità a ridotto valore pabulare. In particolare si riscontrano alcuni programmi e progetti di interesse: - l’Ecomuseo del Biellese è un sistema, del quale fanno parte le cellule ecomuseali e numerose istituzioni culturali. E’ rappresentativo di tutta l’area biellese, degli ambienti naturali di montagna, collina, pianura e delle loro peculiarità. […] - il DocBI, Centro di documentazione e tutela della cultura biellese, è una Onlus attiva sul territorio che promuove studi, ricerche, restauri e attiva politiche di sensibilizzazione alla tutela dei beni culturali.[…] - la comunità montana Alta valle Elvo da tempo spinge per la realizzazione di un parco regionale nell’area dell’alta valle al di sopra della strada del Tracciolino; - il progetto le Vie della Fede ha favorito il recupero di sentieri e vie di collegamento tra i santuari biellesi, nonché l’apposizione di nuova cartellonistica turistica.

Condizioni Discreta integrità del paesaggio tradizionale in quota, dovuta essenzialmente alla scarsa antropizzazione attuale dei luoghi, anche se il Santuario di Oropa è meta di molte migliaia di persone all’anno, con un impatto del traffico automobilistico e del flusso turistico non indifferente. La stabilità del paesaggio è localmente compromessa dall’abbandono della praticoltura e del pascolo, nonché dall’effetto dei fenomeni erosivi e di dissesto delle basse sponde soprattutto in Valle Cervo; tali criticità devono essere ridotte ma certo non possono essere eliminate. L’antica morena che si situa nella parte sud-occidentale è una rarità da valorizzare e salvaguardare. In generale si riscontra: - modesta attenzione ai manufatti storici e scarsa sensibilità per la conservazione negli interventi sul tessuto edilizio storico; in particolare verso il tessuto edilizio legato all’industrializzazione, soprattutto case e villaggi operai, spesse volte coinvolti in opere edilizie frammentarie, non frutto di una progettualità unitaria che tenga in considerazione il valore di testimonianza del manufatto; - pascolo spesso irrazionale, con abbandono delle superfici più lontane dagli alpeggi non serviti dalla viabilità e contemporaneamente carico eccessivo in quelle più prossime, talora anche in bosco con degrado della cotica, innesco dei fenomeni erosivi e danni alla rinnovazione forestale; - rischio di taglio di cedui invecchiati senza verifica della facoltà di rinnovazione agamica, ed in generale utilizzazione irrazionale dei boschi privati (spesso notevolmente frammentati) con degrado della qualità paesaggistica ed ecologica del bosco; - degrado di castagneti per fattori diversi, quali incendio, collasso colturale o più semplicemente per abbandono; - fenomeni erosivi e dissestivi di una certa rilevanza riguardanti i versanti più scoscesi, mentre alluvioni, soprattutto del Cervo, sono possibili in concomitanza con precipitazioni intense (tipiche della zona) con trasporto solido notevole a valle; - urbanizzazione congestionata nella parte dell’ambito prossima alla pianura, specialmente lungo l’asse Biella – Mongrando; […]

Indirizzi e orientamenti strategici In generale: - incentivare azioni integrate di recupero urbano ed edilizio al fine di riqualificare paesaggisticamente i borghi storici e gli spazi pubblici urbani dei centri maggiori; recupero puntuale degli aspetti architettonici caratterizzante l’architettura rurale (murature in sasso, coperture in lose, loggiati e balconi in legno) e l’architettura della tradizione industriale tra il XIX e XX secolo (villaggi operai, manifatture, spazi di aggregazione); - i centri maggiori in prossimità di Biella (Occhieppo, Mongrando, , , Adorno Micca, ) presentano diffuse aree di sprawl urbano, sia residenziale che produttivo con annullamento degli spazi tra i nuclei urbani; in un’ottica di riqualificazione e valorizzazione paesistica delle

72 aree di ingresso nelle valli, risulta opportuno verificare strategie integrate di recupero del paesaggio urbano con ridefinizione degli ingressi, dei bordi e degli spazi che rafforzano la riconoscibilità urbana dei nuclei; - nelle basse valli, recuperare le tracce dell’economia protoindustriale (opere idrauliche, fucine e magli per la lavorazione del ferro, filature e tessiture) nell’ottica di consolidare le potenzialità turistiche del territorio; […] Dal punto di vista del paesaggio rurale e naturale: - il rischio di elevato trasporto solido da parte delle acque deve essere ridotto tramite un’attenta opera di regimazione a monte con interventi di sistemazioni idrauliche, anche con opportuni utilizzi di ingegneria naturalistica; - è necessaria una politica di salvaguardia dell’agricoltura montana per mantenere il presidio del territorio ed un’alternanza nel paesaggio che rischia oggi di perdersi tra l’invasione del bosco e l’urbanizzazione. Al contempo una valorizzazione dell’area morenica potrebbe anche fornire un’incentivazione al turismo naturalistico che vede già nella vicina Bessa un centro di attrazione; - attivare azioni di salvaguardia degli elementi che costituiscono il paesaggio rurale con recupero degli alpeggi, delle testimonianze di cultura materiale rurale, dei percorsi, delle mulattiere, dei pascoli e dei bordi del bosco, con idonei interventi di gestione selvicolturale; - è necessario favorire la conservazione delle praterie alpine più vocate al pascolo e con produzioni tipiche, con incentivi alla zootecnia montana, ancora viva anche grazie al caseificio della Valle Elvo. E’ importante anche incentivare la gestione forestale attiva sostenibile e polifunzionale; - nella gestione selvicolturale delle superfici forestali si devono evitare tagli di maturità/rinnovazione su superfici continue accorpate maggiori di 5 ettari, da ridurre a 2-3 ettari su aree più sensibili e protette, per fini paesaggistici e di tutela della biodiversità; - negli interventi selvicolturali di qualsiasi tipo (tagli intercalari, di maturità/rinnovazione) devono essere valorizzate le specie spontanee rare, sporadiche o localmente poco frequenti conservandone i portaseme e mettendone in luce il novellame, per il loro ruolo di diversificazione del paesaggio e dell’ecosistema; - nelle zone forestali non a gestione attiva (secondo gli indirizzi dei Piani di gestione forestale e dei Piani Territoriali forestali), si devono prevedere esclusivamente l’eventuale messa in sicurezza o recupero di situazioni critiche per fini di stabilità del territorio; - per quanto riguarda i fabbricati ad uso produttivo dimessi è necessario fare scelte oculate, ponderate di volta in volta, a seconda del tipo di edificio (può avere o no valore storico-documentario) per decidere sul tipo di intervento (conservazione e valorizzazione, demolizione).

73 Ambito 26 “Valli Cervo, Oropa ed Elvo” - Schema obiettivi e linee d'azione

Obiettivi Linee d'azione Conservazione e valorizzazione degli ecosistemi a “naturalità Contenimento dei tagli di diffusa” delle matrici agricole tradizionali, per il miglioramento maturità/rinnovazione forestale in superfici 1.2.3 dell'organizzazione complessiva del mosaico paesistico, con accorpate inferiori a 5 ettari. particolare riferimen to al mantenimento del presidio antropico minimo necessario in situazioni critiche o a rischio di degrado. Salvaguardia e valorizzazione del patri monio storico, Promozione di azioni integrate di recupero architettonico, urbanistico e museale e delle aree agricole di dei borghi storici, degli spazi pubblici 1.3.3 particolare pregio paesaggistico, anche attraverso la urbani, dei caratteri dell'architettura rurale conservazione attiva e il recupero degli impatti penalizzanti nei e industriale storica. contesti paesaggistici di pertinenza. Salvaguardia e valorizzazione degli aspetti di panoramicità Promozione di strategie integrate di regionali e locali, con particolare attenzione agli spa zi aperti che recupero del paesaggio u rbano mediante 1.4.4 consentono la percezione in profondità del territorio e il contenimento degli sviluppi insediativi a l'inquadramento dei beni di interesse storico culturale e carattere dispersivo, la ridefinizione degli all'aspetto consolidato degli skyline urbani, collinari e montani. ingressi, dei bordi e degli spazi che rafforzano la riconoscibilità urbana, Potenziamento della caratterizzazione del paesaggio costruito soprattutto nei centri prossimi a Biella con particolare attenzione agli aspetti localizzativi (crinale, costa, 1.8.2 (Occhieppo, Pralongo, Andorno Micc a, pedemonte, terrazzo) tradizionali e alle modalità evolutive dei Sagliano) nuovi sviluppi urbanizzativi. Sviluppo e integrazione nelle economie locali degli aspetti Conservazione delle praterie alpine più colturali, tradizionali o innovativi, che valorizzano le risorse locali vocate al pascolo anche per valorizzare le e le specificità naturalistiche e culturali dei paesaggi collinari, produzioni d'alpeggio tipiche; promozione pedemontani e montani, che assicurano la manutenzione del di azioni di salvaguardia del paesaggio 1.6.1 territorio e degli assetti idrogeologici e paesaggistici consolidati. rurale con idonei in terventi di gestione selvicolturale, per mantenere il presidio del territorio e favorire la valorizzazione dell'area morenica. Contrasto all'abbandono del territorio, alla scomparsa della Mantenimento della varietà paesistica con varietà paesaggistica degli ambiti boscati (bordi, isole prat ive, presidio diffuso del territorio agricolo e 1.8.1 insediamenti nel bosco) e all'alterazione degli assetti delle aziende policulturali, per contrastare idrogeologici e paesistici consolidati e del rapporto tra versante l'abbandono delle alte valli dell'Elvo. e pianura. Riuso e recupero delle aree e dei complessi industriali o Contenimento, mitigazione e impiantistici dismessi od obsoleti o ad alto impatto ambientale, in riconversione delle strutture industriali 1.9.1 funzione di un drastico contenimento del consumo di suolo e dismesse. dell'incidenza ambientale degli insediamenti produttivi. Contenimento dei rischi idraulici, sismici, idrogeologici mediante Messa in sicurezza o recupero di la prevenzione dell'instabilità, la naturalizzazione, la gestione situazioni critiche ai fini della stabilità del 2.6.1 assidua dei versanti e delle fasce fluviali, la consapevolezza territorio, nelle zone forestali non soggette delle modalità insediative o infrastrutturali. a gestione attiva. Integrazione paesistico-ambientale delle infrastrutture territoriali, Potenziamento dell'attraversa mento da considerare a partire dalle loro caratteristiche progettuali transvallivo, con contenimento degli (localizzative, dimensionali, costruttive, di sistemazione impatti paesaggistici dovuti alla 3.1.1 dell'intorno). realizzazione dei nuovi interventi infrastrutturali (zona del Santuario d'Oropa). Sviluppo di reti di integrazione e di attrezzature leggere per il Recupero, nelle basse valli, di tracce turismo locale e diffuso , rispettoso e capace di valorizzare le dell'economia protoindustriale (opere specificità e le attività produttive locali. idrauliche, fucine e magli per la 4.5.1 lavorazione del ferro, filature e tessiture) per consolidare le potenzialità turistiche del territorio.

74 La tavola “P4.2 – Componenti paesaggistiche”, della quale si riporta di seguito lo stralcio relativo al territorio del Comune di Occhieppo Inferiore, individua i principali elementi di tutela e di gestione paesaggistico- ambientale.

Legenda Stralcio tavola Fascia fluviale allargata (art. 14) P4.2 Territori a prevalente copertura boscata (art. 16)

Aree di elevato interesse agronomico (art. 20)

Rete viaria di età romana e medievale (art.22)

Aree e impianti della produzione industriale ed energetica di interesse storico (art.27)

Porte urbane (art. 10)

Aree urbane consolidate dei centri minori (art. 35 m.i.3)

Tessuti discontinui suburbani (art.36 m.i.4)

Aree a dispersione insediativa prevalentemente speciali stica (art.38 m.i.7)

Aree rurali di pianura o collina con edificato diffuso (art.40 m.i.10)

L'apparato cartografico del PPR è completato dalle tavole “P2-Beni paesaggistici”e “P5-Rete ecologica, storico-culturale e fruitiva”, di cui si allegano di seguito i relativi stralci cartografici riferiti al territorio comunale ed alle legende.

Stralcio tavola P2

Corsi d'acqua vincolati ai sensi dell'art.142, lett c) del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. Aree assegnate alle università agrarie e zone gravate da usi civici ai sensi dell'art. 142, lett h) D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. 75

Stralcio tavola P5

Legenda Connessioni ecologiche / Corridoi da mantenere

Mete di fruizione di interesse naturale/culturale – Sistemi di valorizzazione del patrimonio culturale

Circuiti di interesse fruitivo

Aree urbanizzate, di espansione e relative pertinenze

Contesti periurbani di rilevanza regionale

In generale, rispetto ai beni ed alle classificazioni del territorio sopra enunciate, il Piano prevede una serie di indirizzi e direttive, sia per la pianificazione provinciale che per quella urbanistica. La direttiva di tutela nello sviluppo urbano è demandata alla pianificazione comunale, e viene di fatto già ottemperata dal vigente PRG che, attraverso la precedente Variante strutturale, si è posto come obiettivo un’equilibrata coniugazione tra le esigenze di sviluppo e la salvaguardia del territorio urbano (in particolare dal problema della diffusione insediativa), attraverso l’individuazione puntuale delle aree di completamento interne all’ urbanizzato e la definizione di aree di espansione omogenee tra loro e connesse al centro il più possibile attraverso le reti esistenti. Le aree oggetto della presente Variante non si discostano da tale impostazione né sono in conflitto con le indicazioni fornite dal PPR. L’individuazione della “fascia allargata”, di cui all’art. 14 “Sistema idrografico” è in sintonia con la tavola P2, lungo il corso del torrente Elvo. Le previsioni di PRG si allineano alle direttive del PPR, anche grazie all’individuazione della Spina Verde, un’area di riserva naturale in cui tutelare le specificità e gli alti valori ambientali dell’ambito fluviale, che supera i confini comunali, al fine di favorire il più possibile la connessione delle reti e la valorizzazione dell’infrastruttura ecologica rappresentata dal corso del torrente. Le aree di variante non riguardano nuove previsioni o modificazioni a quanto già stabilito per quest’ambito.

76 La porzione meridionale del territorio comunale, classificata dalla tavola P.4. come “Area di elevato interesse agronomico”, risulta attualmente a destinazione agricola e la presente Variante non determina cambiamenti alla situazione vigente. Un discorso analogo riguarda anche i “Territori a copertura boscata”, rispetto ai quali la Variante non prevede alcun tipo di modifica normativa o di zona. Complessivamente si può quindi ritenere che la Variante parziale sia compatibile rispetto alle indicazioni contenute nel Piano Paesaggistico Regionale.

77 VARIANTE N° 1 AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENT O PROVINCIALE della Provincia di Biella (Approvata con DCR n. 60-51347 del 1 dicembre 2010)

Il Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Biella è stato approvato dal Consiglio Regionale con Delibera n. 90-34130 del 17/10/2006. Successivamente è stata redatta la Variante n°1, ap provata con DCR n.60-51347 del 1 dicembre 2010, con lo scopo di rivisitare ed aggiornare le politiche e gli obiettivi messi in campo dal PTCP, al fine di indirizzare lo sviluppo futuro di un territorio in costante ricerca della propria identità. Gli elaborati del Piano comprendono: il Documento programmatico, la Relazione Illustrativa, le Norme di Attuazione, le Tavole di Piano ed il Rapporto Ambientale. Si riporta una sintesi delle principali direttive del PTCP, prendendo in considerazione sia gli indirizzi di carattere generale che le direttive derivanti da specifiche caratteristiche individuate sul territorio comunale dalla cartografia di Piano, di cui si allegano gli stralci. Un primo gruppo di Tavole, denominate CTP, costituiscono la Carta dei Caratteri Territoriali e Paesistici, che consente di individuare, per ogni ambito, gli elementi di rilevanza ai fini della tutela e della valorizzazione del paesaggio. Da un punto di vista dell’articolazione degli ambiti insediativi, il Comune di Occhieppo Inferiore è in parte compreso all’interno della concentrazione urbana del capoluogo, in parte connesso ai comuni situati più a sud, ai quali è legato dalla presenza del torrente Elvo. A livello di quadri ambientali, viene inserito nel sistema urbano pedemontano.

Stralcio della Tavola CTP – ART: Articolazione territoriale in ambiti insediativi

La Tavola CTP – PAE: Sensibilità paesistiche ed ambientali, di cui alla pagina seguente si riporta lo stralcio relativo al territorio comunale in esame, evidenzia l’insieme degli elementi di maggior pregio, a livello areale, lineare e puntuali, sui quali si fondano gli obiettivi generali di tutela e valorizzazione individuati dal Piano.

78

Un’ulteriore serie di tavole, denominate IGT, mostrano a livello cartografico gli indirizzi individuati dal Piano per il governo del territorio della Provincia biellese.

L’elaborato IGT- F: Indirizzi di Governo del Territorio – Politiche territoriali della fruizione, individua i nodi e le reti di connessione del sistema che rappresenta l’offerta fruitiva sul territorio. Il comune di Occhieppo Inferiore presenta, nel suo centro storico e nell’impianto rurale decentrato, due nuclei storici di rilevanza minore. Gli elementi puntuali di rilevanza sovra locale sono individuati nell’archeologia industriale, nel santuario di San Clemente e nel sistema delle antiche cascine. Per quanto riguarda, invece, il sistema dei percorsi, appena oltre i confini comunali ad est dell’abitato storico parte una delle “Strade di interesse turistico e/o di connessione tra l’armatura urbana ed il circuito principale”, che dall’area metropolitana di Biella raggiunge prima , con il suo parco La Burcina, e poi l’area montana.

LEGENDA

BENI AMBIENTALI Boschi e foreste (Art. 2.2)

Corsi d’acqua e relative fasce di rispetto fluviali (Art. 2.3)

BENI CULTURALI TEMI DI BASE Tessuti storici minori (Art. 2.13) Idrografia

Beni culturali isolati (Art. 2.14) Confini comunali Archeologie industriali Viabilità

Architetture religiose Edifici Architettura rurale

AREE A DOMINANTE COSTRUITA (Art. 3.2) 79 Di seguito vengono riportati, in sintesi, gli obiettivi definiti dalle Norme di Attuazione del P.T.C.P in merito alle componenti precedentemente individuate.

Art. 2.2 – Boschi e foreste

Obiettivi:

• Ottenimento di ecosistemi stabili, in equilibrio con le condizioni stazionali, al fine di conferire maggiore stabilità all'ambiente, cercando di ottenere un equilibrio ecocompatibile con le attività antropiche; • Ricerca del miglior uso delle risorse forestali compatibilmente con la salvaguardia dell'ambiente in generale e dell'ecosistema bosco in particolare; • Orientamento alla funzione produttiva del bosco, ma anche alle funzioni protettive, di connessione ecologica e di fruizione turistico-ambientale; • Valorizzazione delle produzioni locali, primarie e secondarie, legate alla presenza del bosco, al fine di rilanciare l'economia di aree marginali poste nelle zone montane e favorire il presidio del territorio da parte della popolazione locale; • Mantenimento o aumento della superficie boscata soprattutto in aree di pianura o collinari a forte intensivazione agricola.

Art. 2.3 – Corsi d’acqua e relative fasce di rispetto fluviali

L’obiettivo generale perseguito dal PTCP in questo caso è quello di garantire la tutela e il miglioramento della funzionalità dei corsi d’acqua attraverso un processo di rinaturalizzazione degli stessi. Le Norme di Attuazione, al fine di favorire il riformarsi della vegetazione spontanea e la costituzione di corridoi ecologici, nonché di consentire il regolare svolgimento delle attività di vigilanza, manutenzione, irrigazione e difesa del suolo, prescrivono il divieto, ad una distanza inferiore a 10 m dagli alvei incisi dei corsi d’acqua, per le seguenti attività: - la nuova edificazione; - l’utilizzazione agricola del suolo fatte salve quelle in atto; - i rimboschimenti a scopo produttivo - gli impianti per l'arboricoltura da legno.

Gli ambiti paesistici di pertinenza fluviale possono essere riconosciuti quali corridoi ecologici principali, componenti della rete ecologica provinciale ed essere fatti oggetto di interventi di miglioramento naturalistico e, se compatibili con la funzionalità ecologica del corridoio, di fruizione naturalistico-ambientale.

Art. 2.13 – Tessuti storici

Obiettivi:

• Tutela e valorizzazione dei tessuti storici da considerarsi nella unitarietà del sistema di connessioni che li relazionano al contesto ambientale, agli altri tessuti storici, urbani e rurali, alle emergenze singolari ed alle principali infrastrutture; • Considerazione unitaria dei tessuti storici come complesso generato da una stratificazione di interventi urbanistici ed edilizi, formato da edifici di diverso valore architettonico e destinati a diversi usi e funzioni, pertinenze inedificate, spazi e percorsi pubblici o di uso pubblico, da conservare nella loro unitarietà evitando processi di scorporo, trasformazioni edilizie e urbanistiche incongrue, e processi di impoverimento funzionale che riducono il rango territoriale del tessuto stesso; • Tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio di impianto storico, sia esso formato da emergenze architettoniche, edifici di interesse architettonico e/o tipologico, o edifici minori che non emergono singolarmente ma che partecipano a formare il valore d'insieme del tessuto e a qualificare l'inserimento urbanistico e paesistico degli edifici di maggiore pregio; • Tutela e valorizzazione degli spazi e dei percorsi pubblici o di uso pubblico; • Tutela e valorizzazione dei parchi e giardini privati, pubblici o di uso pubblico; • Tutela delle pavimentazioni, dei manufatti e delle decorazioni originari o loro sostituzione e ripristino con interventi consoni con la tradizione locale, • Tutela e valorizzazione della integrità paesistica percettiva che connette il tessuto storico alle componenti ambientali poste al contorno; • Sviluppo di occasioni di fruizione sociale dell'ambiente, orientate alle attività culturali e ricreative.

80 Art. 2.14 – Beni culturali isolati

Obiettivi:

• Considerazione unitaria dei beni come complessi di edifici e pertinenze non edificate da conservare e/o ripristinare nella loro unitarietà, evitando processi di scorporo o parcellizzazione; • Considerazione dei manufatti come bene di valore paesistico e percettivo di cui tutelare la visibilità e l'inserimento nel paesaggio; • Considerazione e riconoscimento di sistemi di beni tra loro interconnessi da rapporti funzionali, relazionali e gerarchici, valorizzandone le tracce e le permanenze; • Sviluppo di occasioni di fruizione sociale dell'ambiente, anche attraverso la previsione di usi orientati alla fruizione culturale.

Un secondo gruppo di Tavole compone invece la serie IGT – Carta degli Indirizzi di Governo del Territorio. In particolare, la Tavola IGT – U riporta le politiche per l’assetto urbanistico ed infrastrutturale del territorio biellese.

LEGENDA RETE URBANA PROVINCIALE (Art. 3.1) AREE A DOMINANTE COSTRUITA (Art. 3.2), di cui:

Centri di base “NB” Aree a prevalente destinazione reside nziale Rete stradale (Art. 3.12) Viabilità primaria di integrazione interurbana Aree a prevalente destinazione produttiva Esistenti Idrografia 81 In progetto Confini comunali In questo caso, gli obiettivi definiti dalle Norme di Attuazione del P.T.C.P in merito alle componenti individuate dalla cartografia di Piano sono riportati di seguito.

Art. 3.1 – Rete urbana provinciale

Il Piano Provinciale non individua nel Comune di Occhieppo Inferiore un centro della rete urbana di Secondo livello, centrale dal punto di vista dell’aggregazione locale (come nel caso del vicino Mongrando), ma come un centro di base. L’obiettivo, in questo caso, è la costituzione di un punto di riferimento per l’individuazione dell’articolazione del sistema del popolamento in ambito rurale e montano cui riferire prioritariamente le politiche locali di sviluppo

Art. 3.2 – Aree a dominante costruita

Il P.T.C.P. individua il perimetro delle aree utilizzate per i diversi scopi, demandando ai P.R.G.C. la competenza in materia di pianificazione puntuale. Tuttavia, la norma dà come indirizzo la definizione di programmi ed azioni di riqualificazione urbana, in particolare delle aree dimesse, ponendo una particolare attenzione ai temi della qualità formale, sociale ed ecologica degli spazi pubblici.

Art. 3.12 – Rete stradale

In questo caso il Piano individua e classifica le infrastrutture, in relazione alla mobilità servita ed alle condizioni ambientali del contesto, diversificando le diverse categorie di strade. Per “Strade rosse” si intendono gli elementi della viabilità primaria di integrazione interurbana da riqualificare e, localmente, completare in modo da integrare il sistema delle valli e della pianura con il corridoio pedemontano ed estendere l’accessibilità territoriale alla rete dei centri integrativi di primo e secondo livello e ai poli funzionali di rilievo territoriale, garantendo la migliore integrazione con i tessuti urbani interessati, anche attraverso politiche di moderazione. Le Norme stabiliscono che la progettazione di qualsiasi nuovo collegamento debba specificare le misure di mitigazione ambientale e paesaggistica e gli indicatori di monitoraggio degli effetti prodotti sul contesto ambientale di riferimento dalla realizzazione degli interventi in progetto. Tali indicatori devono essere correlati al piano di monitoraggio del P.T.P..

La Tavola IGT-F- Politiche territoriali della fruizione riporta, nel caso del territorio di Occhieppo Inferiore, riferimenti ad articoli delle Norme di Attuazione e considerazioni simili a quelle effettuate finora.

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LEGENDA STRADE “VERDI” – Viabilità di connessione principale del territorio rurale e di servizio alla fruizione (Art. 3.12)

Strade di interesse turistico e/o di connessione tra l’armatura urbana e il circuito principale POLARITA’ AMBIENTALI E CULTURALI TEMI DI BASE Tessuti storici minori (Art. 2.13) Idrografia

Archeologie industriali (Art. 2.14) Confini comunali Architetture religiose (Art. 2.14) Boschi

Architettura rurale (Art. 2.14) INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’ (Art. 3.12) Altra viabilità principale AREE A DOMINANTE COSTRUITA (Art. 3.2) Altra viabilità minore

La Tavola IGT – S si concentra su di un inventario degli elementi normativi contenuti all’interno del Piano Provinciale. Vengono evidenziate le superfici esondabili e la vulnerabilità delle diverse parti del territorio in materia geologica ed idraulica. Inoltre, sono riportati i confini tra le aree definite dal Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI).

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LEGENDA

VULNERABILITA’ INTEGRATA (Art. 4.3 comma 1)

Alta

Elevata

Estremamente elevata 84 Gli indirizzi di Piano, per le aree che mostrano situazioni critiche dal punto di vista della vulnerabilità integrata, riguardano l’approfondimento conoscitivo il più possibile capillare della situazione in atto sul territorio, al fine di chiarire la natura e le intensità degli impatti, nonché le modalità per una loro riduzione. Infine, l’elaborato IGT-A individua le politiche per l’assetto del sistema agricolo e rurale.

LEGENDA

CAPACITA’ D’USO DEI SUOLI TEMI DI BASE II classe Idrografia

AREE A DOMINANTE COSTRUITA (Art. 3.2) Confini comunali

Boschi AREE COLTIVATE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’ (Art. 3.12) Seminativi Altra viabilità principale Prato pascoli Altra viabilità minore

PATRIMONIO EDILIZIO RURALE (Art. 3.8) Architettura rurale di valore storico culturale 85 Art. 3.8 – Insediamento rurale

Obiettivi:

• Contenimento degli usi del territorio riduttivi della risorsa suolo e valorizzazione dei contenuti paesaggistici e fruitivi dei paesaggi agrari, degli ambiti ricompresi nelle aree di prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo e nelle aree interessate dalle colture viticole e risicole di specializzazione. • Ripristino e mantenimento del paesaggio agrario a valenza culturale; • Consolidamento di assetti produttivi e fondiari improntati a condizioni di efficienza e funzionalità delle aziende agricole limitando l'inserimento di funzioni extragricole nel recupero dei manufatti esistenti, nelle aree di particolare vocazione agraria (I e II classe di capacità d’uso); • Garantire e fare promozione della conservazione dei beni di valore storico-culturale individuati dal P.T.P. e dai P.R.G., in tutte le aree del territorio provinciale; • Promozione dell’utilizzazione del patrimonio edilizio rurale ai fini della fruizione e della valorizzazione ambientale, specialmente nelle aree collinari e montane, con particolare riferimento alle aree interessate dai Progetti di Valorizzazione Ambientale in relazione alle finalità e con le limitazioni conseguenti agli stessi progetti di valorizzazione.

Il P.R.G. del Comune di Occhieppo Inferiore non presenta alcun elemento di discordanza in merito alle politiche di assetto del territorio ed agli obiettivi di sviluppo previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Biella. La Variante in esame si pone sulla stessa lunghezza d’onda, non creando alcuna situazione di contrasto con le considerazioni effettuate finora.

In conclusione, si può affermare che la verifica di coerenza esterna della Variante parziale al P.R.G. del Comune di Occhieppo Inferiore dia risultati positivi rispetto alla pianificazione sovra ordinata in esame.

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