Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

Città di Protezione Civile (Provincia di )

PREMESSA L’intervento si pone come obiettivo prioritario quello di dotare il Comune di uno strumento tecnico di semplice utilizzo, che individui le attività fondamentali da svolgere permettendo allo stesso tempo all’Amministrazione una notevole flessibilità operativa, condizione necessaria per una corretta gestione delle emergenze. Gli obiettivi fondanti del piano sono: ‐ contenere la perdita di vite umane; ‐ contenere i danni materiali; ‐ contenere i tempi di ripristino della normalità. I punti chiave di questo strumento possono essere sintetizzati come segue:  Sintesi delle informazioni relative al territorio.  Definizione semplificata del sistema comunale di protezione civile con i relativi strumenti per il coordinamento delle criticità.  Individuazione delle aree di protezione civile, loro mappatura e produzione di schede di sintesi necessarie all’atto dell’attivazione ed allestimento.  Elenco sintetico delle attività che le singole funzioni di supporto del C.O.C. devono compiere.  Definizione schematica delle attività specifiche da compiere in relazione ai rischi specifici presenti nel territorio e individuazione di strutture o zone particolarmente vulnerabili che dovranno essere monitorate con particolare attenzione. L’approccio nell’uso del piano dovrà essere altamente dinamico, ovvero, partendo dalle informazioni e dalle procedure di base inserite, si dovrà individuare ed attuare la migliore strategia per il raggiungimento degli obiettivi prioritari previsti in caso di emergenza, ossia garantire l’incolumità delle persone, il soccorso e l’assistenza alla popolazione, la tutela dei beni e dell’ambiente ed il ripristino delle condizioni precedenti l’evento. Il piano deve costituire una guida per l’Amministrazione nell’interazione con le strutture sovraordinate, deputate a supportare il Comune in caso di emergenza, attraverso schemi di comunicazione, modulistiche condivise e schemi standardizzati per una corretta reportistica.

Via Giovanni De Falco, 7 – 84135 SALERNO Tel./Fax: 089-723869 (st.) 348-7982713 (cell.) 1 C.F.: DLN MRZ 62R16 H703Z – P.IVA: 0311620 065 4 Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta)

Uno degli aspetti di maggiore importanza risiede nell’integrazione informatica della pianificazione comunale. Questo livello di integrazione consente un notevole risparmio di risorse e, attraverso l’acquisizione delle informazioni territoriali, permette di poter disporre di un sistema pienamente operativo e condiviso a tutti i livelli. La presente proposta di progetto contempla un insieme di azioni coordinate ed integrate, connesse all’articolazione di un mix di investimenti destinati ad implementare e migliorare il sistema di protezione civile locale, rendendo coerente alle previsioni tecniche, normative e regolamentari contenute nelle Linee Guida Regionali, il tool di attività, misure e strumenti previsto dal piano e, nel contempo, caratterizzando le dotazioni, le modalità operative e gli interventi a farsi in maniera da qualificare al meglio il sistema di protezione civile in funzione delle esigenze, delle istanze e delle aspirazioni a livello locale. Il progetto d’intervento prevede le seguenti linee di attività, nel seguito meglio dettagliate ed articolate:  Redazione di Piani di Emergenza, comunali o comprensoriali, conformi alle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della Protezione Civile e delle Linee Guida approvate dalla Giunta Regionale della con propria Deliberazione n° 146 del 27/05/2013.  Diffusione/informazione dei Piani di Emergenza, comunali o comprensoriali, redatti o da redigersi in conformità alle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della Protezione Civile e delle Linee Guida approvate dalla Giunta Regionale della Campania con propria Deliberazione n° 146 del 27/05/2013.  Applicazione dei Piani di Emergenza di cui ai precedenti punti per il potenziamento dei sistemi atti a gestire l’emergenza da parte dei Comuni.

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta)

INQUADRAMENTO GENERALE Capriati a Volturno è un comune italiano della provincia di Caserta in Campania al confine con il Molise, situato a circa 290 m sopra il livello del mare. Il territorio comunale confina con i comuni di , Pozzilli, Monteroduni, , e Ciorlano.

Capriati ha antiche origini e fu certamente frequentata nell'antichità grazie alla sua posizione favorevole lungo la via Minucia Traiana. Le vicende del paese dopo l'unità d'Italia sono state caratterizzate da miseria e da fenomeni di emigrazione massiccia verso l'America ed i paesi del centro Europa. Con l'avvento del fascismo e con l'abolizione nel 1927 della provincia di Caserta, Capriati fu aggregata alla provincia di Campobasso, ma nel dopoguerra, con la ricostituzione della provincia di Caserta, ritornò di nuovo a far parte di quest'ultima. A causa del fenomeni migratori la popolazione è via via diminuita. Capriati a Volturno si estende per 18.28 Km2 ed ha una popolazione di 1594 abitanti con un

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) numero di nuclei familiari pari a 648 (Censimento ISTAT – ottobre 2011), cui corrisponde una densità demografica di circa 86 ab/km2. Il trend della popolazione vede un decremento pressoché costante dagli anni ’70 fino al 2011, in cui la popolazione si è attestata a circa 1600 abitanti, con una variazione dell’ordine del -10%, proseguendo poi in maniera molto meno significativa fino al 2013.

L’estensione territoriale comunale è pari a 18.28 km2, con territorio prevalentemente collinare/montuoso; le porzioni di territorio che ricadono al di sotto dei 200 m s.l.m. sono pari a 7.16 km2 (39.17%), quelle comprese nella fascia 200-400 m s.l.m. sono pari a 5.45 km2 (29.81%), quelle comprese nella fascia 400-600 m s.l.m. sono pari a 2.27 km2 (12.42%) e quelle poste a quote superiori ai 600 m s.l.m. sono pari a 3.40 km2 (18.60%) (vedi Tavola 4).

Dal Censimento ISTAT dell’ottobre 2011 risulta una popolazione pari a 1594 individui, mentre dal più recente aggiornamento anagrafico a disposizione dell’Amministrazione Comunale (31.12.2014) risulta una popolazione residente pari a 1597 persone.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Per raggiungere Capriati a Volturno è necessario percorrere l'A1 Napoli-Roma, svincolo di per chi proviene da Napoli, San Vittore per chi proviene da Roma; prendere la SS 85 in direzione di Venafro fino allo svincolo di Capriati a Volturno. La distanza da Napoli è di 82 km. L'aeroporto più vicino è Napoli - Capodichino. La mobilità è assicurata da linee bus extraurbane e autolinee interregionali che collegano Capriati a Napoli e Caserta.

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta)

ENTI COMPETENTI Il territorio comunale, a seguito degli accorpamenti attuati nelle more del riordino normativo di cui all’articolo 1 della legge 27 febbraio 2009, n° 13 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n° 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente), e della conseguente riorganizzazione in ambito regionale, è stato ricompreso nell’ambito di pertinenza dell’Autorità di Bacino “Nazionale Liri-Garigliano e Volturno”. Capriati a Volturno fa parte della Comunità Montana del “Matese” (Legge regionale del 30-09-2008 n° 12).

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE Il Piano Regolatore Comunale adottato è stato approvato il 16/12/1991. E’ in corso di redazione il Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.).

CENTRO OPERATIVO Il C.O.M. (Centro Operativo Misto) di pertinenza è il COM6-CE con sede nel comune di (CE).

TIPOLOGIE DI RISCHIO ED AMBITI DI INTERVENTO Per le sue caratteristiche strutturali, strategiche, produttive e socio culturali il Comune, secondo memoria storica degli ultimi anni ed in previsione futura, presenta sul suo territorio le seguenti tipologie di rischio:  Rischio sismico  Rischio idraulico  Rischio idrogeologico  Rischio Incendi

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta)

Con riferimento ai “Criteri di Valutazione” adottati per la selezione delle istanze presentate dai Comuni con Decreto Dirigenziale n° 60 del 29/01/2014 del Dipartimento 53 - Politiche Territoriali Direzione Generale 8 - Lavori Pubblici e Protezione Civile, avente ad oggetto “REGIONE CAMPANIA - Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile - P.O.R. Campania FESR 2007/2013 - Obiettivo Operativo 1.6 - Approvazione schema avviso pubblico per interventi finalizzati alla predisposizione, applicazione e diffusione dei piani di protezione civile ( D.G.R. n. 146 del 27 maggio 2013), il comune presenta territori ricadenti in area individuata a R4 - molto elevato rischio idrogeologico nei Piani delle Autorità R3 - elevato di Bacino presenta territori ricadenti in area individuata a R4 - molto elevato rischio idraulico nei Piani delle Autorità di

Bacino, è compreso tra le aree individuate, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale NO n.299 del 30/06/2005, a rischio di colate di fango ricade in zona sismica classificate con Zona 2 Deliberazione di Giunta regionale della

Campania del 7 novembre 2002 n. 5447) ricade nella zona individuata a rischio vulcanico dal Dipartimento Nazionale di // Protezione Civile. presenta territori su ricadono più aziende a NO rischio di incidente rilevante

Con riferimento al sistema di allertamento per il rischio idrogeologico ed idraulico della Regione Campania ai fini di protezione civile - adottato in attuazione degli indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, emanati con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004, pubblicata nel supplemento ordinario n° 39 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dell'11 marzo 2004, n° 59, così come modificata ed integrata dalla successiva Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 febbraio 2005, pubblicata nella G.U.R.I. n° 55 dell’08 marzo 2005 – il Comune rientra nella Zona di Allerta (delimitata secondo i seguenti fattori gerarchici: idrografia e morfologia;

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) pluviometria; geologia e uso del suolo; tipologie di rischio idraulico ed idrogeologico dominanti; limiti amministrativi): ZONA DI ALLERTA 2 – ALTO VOLTURNO E MATESE Regioni interessate: Campania - Molise Province interessate: Caserta, Isernia Superficie: 2839 km2 Bacini idrografici principali: Alto Volturno Altimetria e morfologia: rilievi fino a quota 2000 m area pluviometrica omogenea principale VAPI A3 Pluviometria: precipitazione media annua 1500 mm Principali scenari di rischio: inondazioni delle zone di fondovalle

Rischio idrogeologico Per il contrasto del rischio idrogeologico - rischio da inondazione, frane ed eventi meteorologici pericolosi di forte intensità e breve durata -, prodotto da movimento incontrollato di masse d'acqua sul territorio, a seguito di precipitazioni abbondanti o rilascio di grandi quantitativi d'acqua da bacini di ritenuta (alluvioni); instabilità dei versanti (frane) innescati da precipitazioni o da eventi sismici; nonché da eventi meteorologici pericolosi quali forti mareggiate, nevicate, trombe d'aria, il piano prende in esame scenari differenziati. Con riferimento al rischio idraulico (rischio di inondazione da parte di acque provenienti da corsi d’acqua naturali o artificiali e da mareggiata) è necessario definire gli scenari di evento, oltre ai dati di base territoriali, avvalendosi di dati più specifici sulla base dei quali dimensionare le risorse e le operazioni da predisporre in emergenza. Si è dunque tenuto conto, nel quadro di riferimento per la valutazione del danno atteso nel caso di eventi critici di natura idraulica, nella redazione del Piano di Emergenza, delle informazioni contenute nel Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI), nonché nelle carte delle Aree Inondabili. Sulla base della perimetrazione delle aree a pericolosità elevata e molto elevata, il piano individua gli elementi esposti, ovvero le persone e i beni potenzialmente interessati dall’evento atteso.

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta)

Il piano contempla la documentazione e/o gli elaborati cartografici (in scala 1:10.000, dalla base originaria in scala 1:5.000) e, in particolare: la carta della rete idrografica con indicazione dei tratti arginati, tombati e attraversamenti stradali; la mappa delle dighe con indicazione delle caratteristiche e dell’ente gestore; la stima della popolazione coinvolta nelle aree inondabili; la stima delle attività produttive coinvolte nelle aree inondabili; la quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private coinvolte nelle aree inondabili; indicatori di evento (reti di monitoraggio); la carta aree inondabili (PSAI -Autorità di Bacino); la carta di pericolosità delle fasce fluviali (PSAI Autorità di Bacino); la carta del rischio idraulico (PSAI -Autorità di Bacino); la carta dei punti di crisi idraulica, se disponibile (PSAI -Autorità di Bacino); la carta rischio idraulico legato alla presenza di dighe. Con riferimento al rischio frane (rischio legato al movimento o alla caduta di materiale roccioso o sciolto causati dall’azione esercitata dalla forza di gravità) la definizione degli scenari di evento, oltre ai dati di base territoriali, fa riferimento ed adotta le informazioni contenute nelle Carte di Pericolosità Geomorfologica o da Frana del PSAI e nelle Carte Inventario delle Frane del PSAI. Sulla base della perimetrazione delle aree a pericolosità elevata e molto elevata, il piano individua gli elementi esposti, ovvero le persone e i beni che si ritiene potrebbero essere interessati dall’evento atteso, quelli, cioè, che ricadono all’interno delle suddette aree ad elevata pericolosità, elaborando la seguente documentazione e/o elaborati cartografici (in scala 1:5.000): la carta di pericolosità per frane (PSAI - Autorità di Bacino); la stima della popolazione nell’area instabile; la quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private nelle aree a pericolosità da frana; gli indicatori di evento (reti di monitoraggio); la carta del rischio frane (PSAI -Autorità di Bacino).

Rischio sismico Per fronteggiare il rischio sismico, connesso ai terremoti che sono fenomeni che si verificano senza possibilità di preannuncio, il piano di emergenza riguarda solo la fase di allarme per interventi post-evento che a seconda dei casi viene coordinata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ovvero dalla Regione, in ragione dell’intensità dell’energia propagata e dell’impatto sul territorio. In entrambi i casi, il

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) piano prevede le misure appropriate per il territorio e la comunità colpiti dal sisma, secondo le direttive della OPCM 4007 del 2012 che ha introdotto la Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) dell’insediamento urbano. Sulla base dell’individuazione degli elementi di base della pianificazione di protezione civile e della condizioni limite di gestione dell’emergenza, la CLE - indicando la condizione per cui un insediamento urbano, dopo un terremoto, nonostante i danni subiti interrompano la quasi totalità delle funzioni presenti, compresa la residenza, conserva comunque l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale - potrà essere impiegata come utile ausilio sia in una prima fase di impostazione del Piano e sia come test per la funzionalità del piano dopo la sua stesura. Per la definizione degli scenari relativi al rischio sismico, oltre ai dati di base territoriali, il piano contempla dati più specifici sulla base dei quali dimensionare le risorse e le operazioni da predisporre in emergenza: il sistema viario, gli impianti a rischio, gli altri edifici strategici. Il piano fa riferimento al set di dati su base locale: dati da reti sismiche e accelerometriche presenti nell’area; campi macrosismici dei terremoti storici più significativi (CNR-PFG 1985); classificazione sismica; estrazioni del catalogo GNDT- NT4 relative ai terremoti storici interessanti l’area in oggetto; carta della pericolosità sismica (INGV); carta di microzonazione; vulnerabilità per franosità indotta da sisma. Il piano di emergenza individua gli elementi esposti, ovvero le persone e i beni che si ritiene potrebbero essere interessati dall’evento atteso, impiegando documentazione e/o elaborati cartografici (in scala 1:5.000): carta di pericolosità sismica; carta degli edifici (pubblici e privati) nelle classi di vulnerabilità A,B, C e D (EMS ’98) per Comune; carta della vulnerabilità delle infrastrutture e dei servizi essenziali; numero medio di abitazioni per edifici con classe di vulnerabilità A,B, C e D (EMS ’98); stima della popolazione nell’area esposta. In tale ottica, il piano dovrà prevedere la predisposizione del quadro territoriale dell’area colpita (popolazione, densità abitativa, numero e distribuzione stanze di albergo, numero e distribuzione aule scolastiche, etc.), la scelta dell’input sismico di riferimento, ovvero individuazione degli eventi “critici” da assumere per la

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) quantificazione del danno utile alle previsioni di gestione dell’emergenza. Ai fini della Pianificazione Comunale di Emergenza, si terrà conto del riferimento assunto dalla Regione Campania per la determinazione dell’impatto atteso sul territorio comunale (scenari di danno), ovvero i valori di intensità su base comunale fissati dalla carta di pericolosità ufficiale pubblicata sulla GU 108/200613, disponibile sul sito dell’INGV. Tale carta fornisce i valori di scuotimento attesi al sito per periodi di ritorno preassegnati del tipo 98, 475 e 2475 anni etc. Gli scenari di evento che dovranno essere assunti per tarare il piano sono: quello corrispondente ad uno scuotimento al sito atteso per un periodo di ritorno di 98 anni (generalmente associabile ad una emergenza di rilevanza locale); e quello corrispondente ad un periodo di ritorno di 475 anni (generalmente associabile ad una emergenza di rilevanza nazionale). Per l’analisi dell’impatto, il piano - una volta definito l’input di riferimento, dovrà prevedere lo scenario d’impatto atteso in termini di: valutazione di morti, feriti, senzatetto, edifici crollati, inagibili e danneggiati; valutazione di effetti sul territorio e sugli elementi a rischio esposti causati da pericolosità indotte dal sisma, come frane, tsunami; funzionalità del sistema viario, attraverso lo studio dei percorsi interrotti, dei percorsi alternativi; funzionalità degli ospedali, divisi per specialità, con individuazione del numero massimo di persone che possono essere assistite grazie alle strutture esistenti e dei tempi di trattamento nonché la valutazione della necessità di predisporre ospedali da campo; valutazione dei danni agli impianti a rischio ed dell’impatto sul territorio di eventuali incidenti conseguenti al sisma, come ad esempio possibili servizi interrotti; funzionalità di altri edifici strategici, sede COM, Prefetture, etc. L’analisi dell’impatto a scala comunale andrà operata con riferimento ad una discretizzazione del territorio comunale secondo una griglia (500x500m) fornita dalla Regione Campania.

Rischio incendio boschivo e di interfaccia Tenuto conto della superficie forestale esposta, nel periodo secco, al pericolo degli incendi, cui si aggiungono altre vaste superfici non boscate, praterie, pascoli ed incolti arbustivi, oltre che colture di cereali, soggetti agli incendi nel periodo estivo- autunnale (giugno-ottobre) e, in misura minore, quello tardo invernale (febbraio- aprile),

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) il piano di emergenza dovrà fare riferimento alla valutazione degli scenari di rischio imputabili essenzialmente all'azione dell'uomo, sia colposa sia dolosa. Il piano, fatte salve le procedure per la lotta attiva agli incendi boschivi di cui alla Legge 353/2000, dovrà prevedere misure di contrasto agli incendi di interfaccia, per pianificare sia i possibili scenari derivanti da tale tipologia di incendi, sia il corrispondente modello di intervento per fronteggiarne la pericolosità e controllarne le conseguenze sull’integrità della popolazione, dei beni e delle infrastrutture esposte. A tal fine, il piano dovrà individuare le interfaccia urbano-rurale che insistono sul territorio ovvero zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta dove il sistema urbano e quello rurale interagiscono. Il piano dovrà prevedere scenari di potenziale incendio con origine sia in prossimità dell’insediamento (ad es. dovuto all’abbruciamento di residui vegetali o all’accensione di fuochi durante attività ricreative in parchi urbani e/o periurbani, ecc.), sia come incendio propriamente boschivo per poi interessare le zone di interfaccia. Per la definizione degli scenari di evento relativi al rischio legato agli incendi boschivi, oltre ai dati di base territoriali, è necessario che il piano consideri dati più specifici sulla base dei quali dimensionare le risorse e le operazioni da predisporre in emergenza: carta dell’uso del suolo (estensione del patrimonio boschivo); carta climatica del territorio; carta degli incendi storici; carta degli approvvigionamenti idrici. Le zone più esposte al pericolo incendio, valutate in base al tipo di vegetazione, l'esposizione del versante, l'altitudine sul livello del mare, individuate a livello sia provinciale che comunale, nell'ambito del Piano per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi ivi compreso il livello di vulnerabilità, valutato sulla base della frequenza di accadimento e sulla localizzazione territoriale degli incendi degli ultimi anni. Il piano, dall'incrocio della mappa di pericolosità con quella di vulnerabilità, dovrà ricavare le mappe di rischio degli incendi boschivi su base comunale. Tale set di dati insieme con quelli meteo climatici che indicano i momenti favorevoli per lo sviluppo degli incendi, rappresenteranno lo scenario di riferimento per la pianificazione d'emergenza che riguarda gli interventi di contrasto, di contenimento e di spegnimento degli incendi.

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PIANO DI EMERGENZA COMUNALE

A seguito della modifica della legge 225/92, avvenuta per mezzo della legge 100/2012, sono state introdotte specifici adempimenti per le amministrazione comunali in materia di protezione civile. In particolare, dette amministrazione hanno l’onere dell’approvazione del piano comunale di protezione civile che, hai sensi dell’art. 3-ter, deve essere periodicamente verificato, aggiornato e trasmesso agli organi sovraordinati di competenza. Il piano comunale di protezione civile (di seguito, Piano di Emergenza Comunale) va inteso come lo strumento capace di definire le attività coordinate e le procedure da adottare per fronteggiare un evento calamitoso atteso e/o in atto nel territorio comunale al fine di garantire una risposta efficiente ed efficace mediante l’impiego delle risorse disponibili e necessarie ad organizzare i primi interventi, per prevenire, soccorrere e superare un’emergenza e favorire il ritorno alle normali condizioni di vita.

Le Linee Guida per la redazione dei piani di emergenza comunale emanate dalla Giunta Regionale della Campania - Assessorato alla Protezione Civile – stabiliscono, nelle Note introduttive di ordine generale, che la prima risposta all’emergenza, qualunque sia la natura dell’evento che la genera e l’estensione dei suoi effetti, deve essere garantita dalla struttura locale, a partire da quella comunale, preferibilmente attraverso l’attivazione di un Centro Comunale (generalmente denominato Centro Operativo Comunale – C.O.C.), dove siano rappresentate le diverse componenti che operano nel contesto locale. L’individuazione della sede ove localizzare il C.O.C. è nelle responsabilità del Sindaco. A livello comunale, il Sindaco assume la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del comune, nonché il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita e provvede ai primi interventi necessari a fronteggiare l’emergenza, dando attuazione a quanto previsto dalla pianificazione di emergenza. In particolare, anche utilizzando il potere di ordinanza, il Sindaco, attraverso il personale della sua struttura comunale, chiede l’ausilio delle componenti e

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) strutture di protezione civile presenti ed operanti sul territorio (vigili del fuoco, forze di polizia, strutture sanitarie, enti gestori della rete idrica, elettrica, del gas, dei rifiuti e della telefonia, volontariato locale, etc.). Il livello immediatamente sovraordinato è rappresentato, a livello provinciale, dal Centro di Coordinamento dei Soccorsi (C.C.S.) che assicura la direzione unitaria degli interventi da coordinare con quelli realizzati a livello comunale. In relazione all’estensione dell’area interessata ed alla popolazione da assistere, per supportare l’attività del C.O.C. e per raccordare gli interventi attuati a livello comunale con quelli del C.C.S. sono di norma attivati i Centri Intercomunali (Centri Operativi Misti – C.O.M.) responsabili, tra l’altro, del coordinamento delle risorse da impiegare negli ambiti comunali di riferimento (C.O.C.).

Da quanto sopra brevemente esposto, si evince che, per la gestione dell’emergenza, il primo e fondamentale supporto operativo di riferimento è rappresentato dal Piano di Emergenza Comunale il cui primo obiettivo è quello di salvaguardare la vita delle persone ed i beni presenti in un’area a rischio riducendo, per quanto possibile, il danno che l’evento provoca sul territorio. Per ciascuna tipologia di evento atteso (alluvioni, terremoti, frane, etc.) vanno elaborati specifici scenari di evento in grado di descrivere l’evoluzione dinamica e l’estensione dell’evento stesso e del suo conseguente impatto sul territorio. Per ciascuno dei predetti scenari (ove necessario) occorre definire una risposta operativa consistente in un modello di intervento costituito da attività logicamente e temporalmente coordinate funzionali alla gestione e al superamento dell’emergenza (Metodo Augustus). Tale metodo, oltre che costituire un indirizzo pianificatorio, deve tendere a delineare con chiarezza l’individuazione e l’attivazione delle procedure di una efficace risposta di protezione civile.

Il piano di emergenza comunale deve contenere:  Indicazioni di coordinamento ed indirizzo per tutte le fasi di risposta previste dal Piano;  Procedure semplici e non particolareggiate;

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 Individuazione delle singole responsabilità nel modello di intervento;  Flessibilità operativa nell’ambito delle responsabilità individuate.

Il Piano di Emergenza Comunale deve essere in grado di rispondere ai seguenti quesiti:  Quali eventi calamitosi posso interessare il territorio comunale?  Quali persone, strutture e servizi ne saranno coinvolti o danneggiati?  Quale risposta operativa è necessaria per ridurre al minimo l’impatto dell’evento?  Quali risorse sono disponibili per fronteggiare l’emergenza?  A chi vengono assegnati i ruoli e i compiti per la gestione dell’emergenza?

Atteso quanto sopra, le principali fasi per la redazione del Piano di Emergenza Comunale possono essere cosi schematizzate: i. Studio delle caratteristiche di base del territorio. ii. Individuazione dei rischi. iii. Conoscenza delle reti di monitoraggio e dei precursori di evento. iv. Valutazione della pericolosità. v. Valutazione della vulnerabilità degli elementi a rischio. vi. Sviluppo degli “scenari di evento e di danno”. vii. Valutazione delle risorse disponibili. viii. Confronto tra le necessità e le disponibilità. ix. Verifica della capacità di intervento. x. Sviluppo del “modello di intervento”. xi. Informazione e coinvolgimento della popolazione. xii. Predisposizioni degli interventi di riduzione dei rischi.

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Parte generale Informazioni relative alla conoscenza del territorio e alle reti di monitoraggio presenti, finalizzate all’elaborazione dei possibili scenari di danno che si possono verificare nell’area

Dati di base territoriali Comune  Capriati a Volturno Provincia  Caserta Autorità di Bacino  Liri-Garigliano Volturno Comunità Montana  Matese

Popolazione residente  1597 (agg. 31.12.2014) Nuclei familiari  638 Popolazione aggiuntiva fluttuante giornaliera  29 (Scuola materna: 2; Scuola elementare: 5; Scuola media: 10; Ufficio di segreteria scolastica: 3; Municipio: 1; ASL: 2; Carabinieri: 5; Commercianti: 1) Foglio I.G.M. (1:50.000)  F. 404 “Isernia” (vedi Tavola 1) Sezione I.G.M. (1:25.000)  161 III NE (vedi Tavola 2) Elementi C.T.R. (1:5.000)  404062 – 404063 – 404101 – 404102 – 404103 – 404104 – 404113 – 404114 (vedi Tavola 3) Estensione totale del comune  18.28 km2 Distribuzione altimetrica del territorio comunale  (vedi Tavola 4) Da quota 0.00 a 200 m s.l.m.  7.16 km2 (39.17 %) Da quota 201 a 400 m s.l.m.  5.45 km2 (29.81 %) Da quota 401 a 600 m s.l.m.  2.27 km2 (12.42 %) Oltre quota 601 m s.l.m.  3.40 km2 (18.60 %) Piano Urbanistico Comunale  In corso di redazione Carta delle Vie di comunicazione e delle principali strutture di interesse  vedi Tavola 5.

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Individuazione cartografica sede comunale, forze armate, presidio sanitario, etc.  vedi Tavola 7. NUMERI DI INTERESSE

DENOMINAZIONE UBICAZIONE TELEFONO Municipio Via Croce 0823/944600 – 0823/944953 Fax 0823 944953 Carabinieri Via S. D’Acquisto 0823/948024 Fax 0823/948900 Farmacia Dott. Schioppa Michelangelo Via A. De Gasperi 0823/944344 Parrocchia Santa Maria delle Grazie Via G. Andreucci 0823/948061 Scuola Materna Via Condotto 0823/944644 Scuola Elementare Via San Rocco 0823/944017 Scuola Media Via San Rocco 0823/944017

Individuazione cartografica istituti scolastici, luoghi di aggregazione di massa, strutture di accoglienza (anche per categorie di popolazione speciali)  vedi Tavola 7 Individuazione cartografica centrali elettriche, reti di distribuzione energia elettrica, gas, acqua, attività produttive, industrie a rischio di incidente rilevante, discariche, impianti di smaltimento rifiuti pericolosi, impianti – depositi – siti di stoccaggio contenente materiale radiologico  vedi Tavola 7.

Fornitori di materiali e mezzi utili all’attuazione delle azioni di competenza delle diverse funzioni di supporto (ad esempio, mezzi movimento terra, mezzi di trasporto, etc.)

ELENCO ATTREZZATURE MEZZI SIA PRIVATI CHE COMUNALI DISPONIBILITA’ PUBBLICHE Amministrazione Comunale Automezzi per Raccolta dei Rifiuti Scuola Bus Amministrazioni Private

SCENARIO DELL’EVENTO DI RIFERIMENTO Per scenario dell’evento di riferimento si intende la valutazione preventiva delle caratteristiche dell’evento o agli eventi di riferimento scelti, quali i più significativi, ai fini della quantificazione delle risorse e utili alla pianificazione dell’emergenza. La misura dell’evento è espressa sia in termini di estensione dell’area interessata e sia attraverso

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Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) i parametri di intensità che caratterizzano l’evento (i.e. Magnitudo, Accelerazione di picco, Intensità Macrosismica per un evento sismico, oppure tirante di acqua per un alluvionamento, oppure altezza del fronte, velocità e densità per una frana rapida etc.) La misura del danno è espressa attraverso la valutazione della variazione di stato degli elementi a rischio più significativi, ad esempio:  POPOLAZIONE: morti, feriti, senzatetto;  STRUTTURE ABITATIVE E PRODUTTIVE: edifici crollati o inagibili;  INFRASTRUTTURE: collegamenti viari interrotti, ponti e viadotti crollati o insicuri;  PATRIMONIO AMBIENTALE E CULTURALE.

Lo scenario dell’evento di riferimento rappresenta anche uno strumento di supporto utile ad indirizzare le attività di monitoraggio e vigilanza da porre in essere per la previsione e la prevenzione dei rischi.

AREE DI EMERGENZA Nel presente piano di emergenza comunale vengono individuate le aree di emergenza per le quali viene assicurato il controllo periodico della loro funzionalità. Ciascuna area è rappresentata nella tavola 7 in scala 1:5.000 utilizzando la specifica simbologia tematica proposta a livello nazionale e per esse ne è prevista l’immediata disponibilità e/o fruibilità ai fini di protezione civile in caso di pre-emergenza o emergenza. Sono state individuate e classificate tre diverse tipologie di aree di emergenza:  AREE DI ATTESA, nelle quali accogliere la popolazione prima dell’evento o nell’immediato post-evento;  AREE DI ACCOGLIENZA O DI RICOVERO, nelle quali installare i primi insediamenti abitativi o le strutture per l’accoglienza della popolazione colpita;  AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI E RISORSE, nelle quali convogliare i soccorritori, le risorse ed i mezzi necessari al soccorso della popolazione.

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Le aree di emergenza sono spazi e strutture che in caso di eventi calamitosi sono destinate ad uso di protezione civile per l’accoglienza della popolazione colpita e per l’ammassamento delle risorse destinate al soccorso ed al superamento dell’emergenza. Il Piano di Emergenza Comunale individua le Aree, assicura il controllo periodico della loro funzionalità. A tal fine, è preferibile che tali aree abbiano caratteristiche polifunzionali, in modo da poter svolgere sia una funzione in regime ordinario,che ne garantirebbe la continua manutenzione, sia una funzione in fase d’emergenza attraverso la immediata riconversione a fini di protezione civile. Inoltre, soprattutto per i piccoli comuni, potrebbe essere utile stabilire accordi con le amministrazioni confinanti per condividere, se necessario, centri/aree di accoglienza secondo un principio di mutua solidarietà, nonché stipulare convenzioni con ditte specializzate per assicurare la manutenzione delle aree. Ciascuna area di emergenza, con i relativi percorsi di accesso, è rappresentata su cartografia in scala 1:5.000 (su supporto cartaceo e su cartografia digitale) utilizzando la simbologia tematica proposta a livello nazionale.  vedi Tavola 7 La destinazione d’uso di queste aree deve essere, in ogni caso, compatibile con l’immediata disponibilità e fruibilità ai fini di protezione civile in caso di pre-emergenza o emergenza.

TIPOLOGIE DI AREE DI EMERGENZA Si possono classificare tre tipologie differenti di aree di emergenza da individuare in fase di pianificazione sul territorio comunale: Il Sindaco, il cui comune ospita anche la sede del C.O.M., deve inoltre individuare l’area di ammassamento dei soccorritori e delle risorse. I Comuni sede di COM, oltre alle aree sopra riportate, devono individuare, con il supporto delle Amministrazioni provinciale e regionale, almeno un’ulteriore area di ammassamento soccorritori e risorse in grado di rispondere alle esigenze dell’ambito territoriale del C.O.M., in cui confluiranno gli aiuti destinati a tutti i Comuni afferenti al C.O.M. Tale area deve essere recepita nel piano provinciale di emergenza.

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Per la scelta di tali aree valgono i seguenti criteri generali.

Le Aree di Attesa sono luoghi di primo ritrovo per la popolazione e di ricongiungimento per le famiglie. Il numero delle aree scelte è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero complessivo degli abitanti. In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento ed i primi generi di conforto, in attesa di essere sistemata presso le aree di accoglienza o ricovero.

Le Aree di Accoglienza o di Ricovero della popolazione sono luoghi in grado di assicurare un ricovero alla popolazione colpita. Il numero e l’estensione di tali luoghi è funzione della popolazione da assistere. Il ricovero della popolazione è assicurato all’interno di strutture esistenti coperte pubbliche e/o private in grado di soddisfare esigenze di alloggiamento della popolazione, come nel caso di rischio idrogeologico, oppure è garantito in aree nelle quali allestire alloggi temporanei (tende, roulottes, moduli abitativi provvisori, etc.), come nel caso di rischio sismico.

L’area di ammassamento soccorritori e risorse è l’area ricettiva nella quale far affluire i materiali, i mezzi e gli uomini che intervengono nelle operazione di soccorso.

LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE Vengono fissati gli obiettivi che devono essere conseguiti individuando le componenti e le strutture operative (artt. 6 e 11 della legge 225/92) che devono essere attivate. In particolare detti lineamenti definiscono gli obiettivi che il Sindaco (autorità di protezione civile sul proprio territorio) deve conseguire per garantire una prima risposta ordinata degli interventi in emergenza, nonché il successivo coordinamento con gli organi sovraordinati, finalizzati alla salvaguardia della popolazione e del territorio.

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Gli obiettivi prioritari da perseguire, immediatamente dopo il verificarsi di un evento, possono essere cosi sinteticamente descritti:  Direzione e coordinamento di tutti gli interventi di soccorso da attuarsi presso la sede del Centro Operativo Comunale (C.O.C.).  Raggiungimento delle aree di attesa da parte della popolazione attraverso l’intervento delle strutture operative locali (volontari e polizia municipale), coordinate dall’analoga funzione di supporto attivata all’interno del C.O.C..  Informazione costante alla popolazione presso le aree di attesa inerente l’evoluzione del fenomeno in atto, le conseguenze sul territorio comunale, l’attività di soccorso in corso di svolgimento, gli indirizzi operativi e comportamentali conseguenti l’evolversi della situazione.  Assistenza alla popolazione confluita nelle aree di attesa mediante volontari, polizia municipale, personale medico e paramedico.  Eventuale organizzazione del pronto intervento di squadre S.A.R. (search and rescue) supportate dalla presenza delle forze dell’ordine.  Ispezione e verifica della agibilità della rete viaria di collegamento per la valutazione delle condizioni di fruibilità dei percorsi di evacuazione e soccorso.  Assistenza socio sanitaria di eventuali feriti, persone anziane, bambini e soggetti non autosufficienti o diversamente abili.

Ulteriori azioni, da attivare anche per mezzo del necessario raccordo con il C.O.M. di afferenza, sono rappresentate da: 1. Ispezione degli edifici a fine di appurarne l’agibilità, favorendo il rientro della popolazione nelle proprie abitazione e riducendo cosi sia il disagio sia le dimensione dell’emergenza. 2. Ispezione e verifica delle aree a maggior rischio idrogeologico (frane ed alluvioni). 3. Ripristino e/o mantenimento delle ordinarie funzioni amministrative. 4. Acquisizione dei beni e servizi necessari alla gestione dell’emergenza ed eventualmente non disponibili.

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5. Ripristino della funzionalità dei principali elementi economico-produttivi presenti sul territorio.

MODELLO DI INTERVENTO (v. diagrammi allegati) Vengono fissate le procedure organizzative da attuare al verificarsi dell’evento finalizzate sia al soccorso sia al superamento dell’emergenza. Nell’ottica del “chi fa cosa” le procedure da porre in essere al verificarsi dell’evento dovranno:  Individuare le competenze.  Individuare le responsabilità.  Definire il concorso di strutture ed enti.  Definire la successione logica delle azioni.

Il modello di intervento, quindi, traduce in termini di procedure e protocolli operativi le azioni da compiere in relazione agli obiettivi dei lineamenti della pianificazione. La diversificazione delle competenze si esplicita in un modello organizzativo strutturato in funzioni di supporto (metodo augustus). Resta inteso che il modello di intervento è funzionale alla tipologia di rischio considerata ed in particolare alla loro prevedibilità, estensione ed intensità. In linea del tutto generale una prima macro classificazione può essere effettuata tra eventi con e senza preannuncio. Per un evento con preannuncio il modello prevede una fase di “attenzione”, “preallarme”, “allarme”. L’attivazione di ciascuna fase è stabilita dalla Struttura Regionale di Protezione Civile, ferma restando la facoltà del sindaco di attivare uno stato di allerta in autonomia decisionale e sulla base di proprie valutazioni. La fase di attenzione è attivata quando le previsioni relative all’evento fanno ritenere possibile il suo accadimento. Essa comporta l’attivazione dei servizi di reperibilità e delle strutture preposte al monitoraggio ed alla vigilanza.

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La fase di preallarme viene attivata quanto i parametri di monitoraggio dell’evento superano assegnate soglie o subiscono improvvise e significative variazioni. Essa comporta la convocazione degli organismi di coordinamento e l’adozione delle misure preparatorie ad una possibile emergenza. La fase di allarme viene, altresì, attivata quando i parametri di monitoraggio assegnano all’evento preannunciato una elevata probabilità di accadimento. Essa comporta la completa attivazione degli organismi di coordinamento e degli interventi di messa in sicurezza ed assistenza alla popolazione previsti nel piano.

Nel caso di eventi senza preannuncio, il modello di intervento comporta la messa in campo di tutte le azioni afferenti una fase di allarme, con priorità per quelle necessarie alla salvaguardia delle persone.

L’attivazione del C.O.C. in fase di emergenza da parte del sindaco ne determina anche l’immediata comunicazione agli enti sovraordinati (Regione, Prefettura, Provincia) per le conseguenti fasi di supporto eventualmente necessarie.

Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) è stato individuato nella sede del municipio non essendo disponibile, all’uopo, una diversa struttura. Lo strumento per il coordinamento degli interventi è individuato nelle funzioni di supporto aventi, ciascuna, un responsabile con funzione, tra l’altro, dell’aggiornamento dei dati e delle procedure. In ottemperanza a quanto proposto nelle direttive del metodo augustus, di seguito vengono elencate le funzioni di supporto previste: 1. Funzione tecnica e di pianificazione. La funzione garantisce il supporto tecnico al sindaco per determinare l’attivazione delle diverse fasi operative previste nel piano di emergenza. Obiettivo prioritario della funzione è quello di mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche, tecniche e gestionali sul territorio ai fini dell’aggiornamento dell’analisi conoscitiva dell’evento e del rischio ad esso associato.

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FUNZIONE 1 - TECNICO SCIENTIFICO-PIANIFICAZIONE La funzione tecnica e di pianificazione ha il compito di coordinare i rapporti tra le varie componenti tecniche, cui è richiesta un’analisi del fenomeno in atto o previsto, con finalizzazioni relative all’impatto sul territorio comunale INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Perfetto Francesco 392 - 3815474

2. Funzione sanità, assistenza sociale e veterinaria. La funzione gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio-sanitari dell’emergenza. FUNZIONE 2 - SANITA’ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINAIA La funzione pianifica e gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio-sanitari dell’emergenza INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Paolo Amato 338 - 4043396 D’orsi Giovanna 393 - 5834170

3. Funzione volontariato. La funzione provvede al raccordo dei gruppi e/o volontari presenti sul territorio. Obiettivo prioritario della funzione è quello di redigere un quadro delle risorse (mezzi, materiali, uomini e professionalità) disponibili in relazione alla specificità dell’evento. La funzione provvede, tra l’altro, a coordinare i volontari nelle aree di attesa e, successivamente, nelle aree di ricovero ed alloggiamento. FUNZIONE 3 – VOLONTARIATO La funzione coordina e rende disponibili uomini, mezzi e materiali da impiegare operativamente e partecipa alle operazioni di monitoraggio, soccorso ed assistenza INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Moscatiello Alessio 333 - 7026488 Forte Giuseppina 0823 - 948148

4. Funzione materiali e mezzi. La funzione provvede all’aggiornamento delle risorse disponibili in condizioni di emergenza attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi pubblici e/o privati presenti sul territorio. Obiettivo prioritario della funzione è quello di mettere a disposizione le risorse disponibili in base alle richieste avanzate dalle altre funzioni. Ove verificata l’indisponibilità di materiali o mezzi, il

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responsabile della funzione ne informa il sindaco che provvederà immediatamente ad inoltrarne la richiesta agli organi sovraordinati. FUNZIONE 4 - MATERIALI E MEZZI La funzione fornisce ed aggiorna il quadro delle risorse disponibili o necessarie INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Cambio Antonio Brancazio Pasquale 0823 - 944114

5. Funzione servizi essenziali ed attività scolastica. La funzione provvede al raccordo delle attività delle aziende e delle società erogatrici dei servizi primari sul territorio. Obiettivo prioritario della funzione è quello di coordinare le azioni messe in campo nel provvedere ad immediati interventi sulle reti per garantirne l’efficienza anche in situazioni di emergenza. Per quanto concerne l’attività scolastica la funzione ha il duplice compito di conoscere e verificare l’esistenza di piani di evacuazione delle scuole, da un canto, e di prevedere una idonea strategia per il ricongiungimento della popolazione scolastica con le relative famiglie nelle aree di attesa, dall’altro. FUNZIONE 5 - SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITA’ SCOLASTICA La funzione ha il compito di coordinare i rappresentanti dei servizi essenziali (luce,gas, acqua)al fine di provvedere agli interventi urgenti per il ripristino delle reti INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

D’orsi Ugo 338 - 1577790 Viccione Alfonso 333 - 3424185

6. Funzione censimento danni a persone e cose. La funzione provvede al coordinamento delle attività finalizzate ad una ricognizione del danno e delle condizioni di fruibilità dei manufatti presenti sul territorio. L’obiettivo della funzione è anche quello di individuare le criticità urgenti per l’emissione delle prime ordinanze di sgombero e degli interventi di somma urgenza sempre finalizzati alla salvaguardia della pubblica e/o privata incolumità. FUNZIONE 6 - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE L’attività ha il compito di censire la situazione determinatasi a seguito dell’evento calamitoso con particolare riferimento a persone, edifici pubblici, edifici privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere di interesse culturale, infrastrutture pubbliche ecc. al fine di predisporre il quadro delle necessità

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INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Perfetto Nicola 0823 - 374332 Petrillo Mario 329 - 0295563

7. Funzione strutture operative locali, viabilità. La funzione provvede al coordinamento di tutte le strutture operative locali, ivi comprese quelle preposte alla viabilità. Obiettivo prioritario della funzione è il raccordo delle attività delle strutture impegnate nelle operazioni di presidio del territorio e di informazione, soccorso ed assistenza alla popolazione, monitorandone la dislocazione e gli interventi. FUNZIONE 7 - STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’ La funzione ha il compito di coordinare tutte le strutture operative locali, con la finalità di regolamentare la circolazione in corso di evento , per ottimizzare l’afflusso dei mezzi di soccorso INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Perfetto Francesco 392 - 3815474 Testa Ludovico 347 - 0957359

8. Funzione telecomunicazioni. La funzione provvede al coordinamento delle attività svolte dalla società di telecomunicazione presente sul territorio e dalle eventuali organizzazioni di volontariato dei radioamatori. FUNZIONE 8 – TELECOMUNICAZIONI La funzione coordina le attività di ripristino delle reti di telecomunicazione utilizzando anche le organizzazioni di volontariato (radioamatori) per organizzare una rete di telecomunicazioni alternativa. Al fine di garantire l’affluenza ed il transito delle comunicazioni di emergenza dalla ed alla sala operativa comunale INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Viccione Paolo 328 - 0757753 Carusone Alberto 320 - 8630230

9. Funzione assistenza alla popolazione. La funzione gestisce tutte le problematiche relative all’erogazione di una adeguata assistenza alla popolazione colpita sia nelle aree di attesa sia nelle aree di ricovero. La funzione è inoltre responsabile del quadro conoscitivo delle disponibilità di alloggiamento, della distribuzione dei pasti alla popolazione evacuata, del censimento degli appartenenti delle categorie deboli

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e/o a rischio, della loro dislocazione e dei loro immediati fabbisogni specifici nella prima fase di emergenza. FUNZIONE 9 - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Per fronteggiare le esigenze della popolazione sottoposta a stati di emergenza la funzione assistenza ha il compito di agevolare al meglio la popolazione nell’acquisizione di livelli di certezza relativi alla propria collocazione alternativa, alle esigenze sanitarie di base, al sostegno psicologico, alla continuità didattica ecc. INCARICATO TELEFONO SOSTITUTO TELEFONO

Vozza Annalisa 0823 - 944841 Fortuna Valentino

Le funzioni di supporto cosi come sopra brevemente descritte vanno intese in una logica di massima flessibilità in relazione alle specifiche caratteristiche dell’evento potendo esse essere accorpate, ridotte e/o implementate secondo le necessità operative individuate dal sindaco per una più efficace gestione dell’emergenza, sulla base, delle caratteristiche e disponibilità del comune.

Nelle tabelle che seguono si riportano ì nominativi ed i riferimenti telefonici (laddove disponibili) delle persone resesi disponibili per il supporto di volontariato (mancando nel territorio comunale specifiche organizzazioni e strutture), dei cittadini abilitati all’uso del defibrillatore, dei donatori di sangue, dei detentori di risorse, del personale medico e paramedico, delle strutture da adibire ad aree di ricovero/alloggiamento.

ELENCO VOLONTARI NOME COGNOME NUMERO DEL NUMERO DEL TELEFONO FISSO TELEFONO MOBILE Mattia Marcaccio 0823-944847 Ugo Viccione Maria Giuseppa Forte 0823-948148 Carolina Passerella 339-6493854 Giancarlo Cambio 329-4322821 Pierluigi Cambio 327-8647225 Elvira Parrillo Antonio Cambio 333-7787041 Mario Passarella 0823-944705 340-1593682

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Marco Marcaccio 0823-944847 Domenico Cambio Giovanna D’orsi 0823-948195 Laila Cambio 0823-944105 Maria Rosaria Albanese 0823-944811 Mario Passarella 0823 – 944705 340-1593682 Francesco Perfetto 392-3815474 Alessio Moscatiello 0823 – 944232 Elvio Di Stefano 0823 – 944903 Rayhond Villanova 0865 – 927552 Francesco Graziano 0823 – 944884 329-1568393 Tonino Di Stefano 0823 – 944903 Giuseppe Lato 331-8731685 Giovanni Nicola Moscatiello 0823 – 944785 Mario Viviani 0823 – 948158 Ugo D’orsi 338-1577790 Francesco Marcaccio 0823 – 944847 Rocco Ferri 340-7255198 Massimo Forte 389-6403711

ELENCO DEI VOLONTARI E DEI CITTADINI ABILITATI ALL’USO DEL DEFRIBBRILLATORE NOME COGNOME NUMERO DEL NUMERO DEL TELEFONO FISSO TELEFONO MOBILE Michela Ricci 328-3850601

ELENCO DEI VOLONTARI E DEI CITTADINI DONATORI DI SANGUE NOME COGNOME NUMERO DEL NUMERO DEL TELEFONO FISSO TELEFONO MOBILE Cambio Antonio 333-7787041 Porcelli Giuseppa 0823-944921 Passarella Carolina 339-6493854 Russo Antonio Iovoli Lorella 366-1582825 Ferri Rocco 340-7255198

ELENCO VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE NOME COGNOME NUMERO DEL NUMERO DEL TELEFONO FISSO TELEFONO MOBILE Mario Passarella 0823 – 944705 340-1593682 Francesco Perfetto 392-3815474 Alessio Moscatiello 0823 – 944232 Elvio Di Stefano 0823 – 944903 Rayhond Villanova 0865 – 927552 Francesco Graziano 0823 – 944884 329-1568393 Tonino Di Stefano 0823 – 944903

Via Giovanni De Falco, 7 – 84135 SALERNO Tel./Fax: 089-723869 (st.) 348-7982713 (cell.) 27 C.F.: DLN MRZ 62R16 H703Z – P.IVA: 0311620 065 4 Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta)

Giuseppe Lato 331-8731685 Giovanni Nicola Moscatiello 0823 – 944785 Mario Viviani 0823 – 948158 Ugo D’orsi 338-1577790 Francesco Marcaccio 0823 – 944847 Rocco Ferri 340-7255198 Massimo Forte 389-6403711

ELENCO DETENTORI DI RISORSE UTILI IN CASO DI EMERGENZA NOMINATIVO RISORSA UBICAZIONE TELEFONO 333-3630935 Forte Francesco Macelleria Via A. De Gasperi 0823-944732 Marcaccio Antonio Macelleria Piazza Roma 333-6256939 333-9084639 Pistacchio Vincenzo Macelleria Via Macchie 0823-944823 Passarella Pescheria Via San Rocco 339-3520533 Giuseppina Brancazio Maria Alimentari e Diversi Via Trivio 339-6769004 Maddalena Scotto Di Vetta Piazzale Della Alimentari e Diversi 0823-944640 Agostino Libertà Via Papa Giovanni Canale Maddalena Alimentari e Diversi 0823-948049 XXIII Di Pietrantonio Via Papa Giovanni Alimentari e Diversi Caterina XXIII Cimorelli Paola Alimentari e Diversi Piazza Roma 338-9922842 Ingrosso Alimenti e 0823-944824 Canale Maddalena Via S. Lanni Coloniali 0823-948049 Piazzale Della Carusone Antonietta Bar 328-0467879 Libertà Ciarlo Margherita Bar Via A. De Gasperi 0823-9448879

Parrillo Giovanni Bar Via G. Andreucci 0823-948124

Rocchio Anna Maria Bar Piazza Roma 328-9428784 Cimorelli Maria Bar Vicolo S. Leonardo 320-7517385 Giovanna De Simone Alfonso Bar Via S. D’acquisto 327-6362388

Viccione Antonio Ristorante - Pizzeria Via Latina 0823-944001 Via S. Maria Del D’aiello Luciano Ristorante - Pizzeria 340-5340413 Piano

Via Giovanni De Falco, 7 – 84135 SALERNO Tel./Fax: 089-723869 (st.) 348-7982713 (cell.) 28 C.F.: DLN MRZ 62R16 H703Z – P.IVA: 0311620 065 4 Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

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Terracciano Nicolina Frutta e Verdura Via S. D’acquisto 339-4375870 Materiale da Via Papa Giovanni Capaldi Fioravante 0823-944182 Costruzione XXIII Materiale da Maddalena Carmela Via S.P. Ponte Reale 333-1736896 Costruzione Ricci Elena Prodotti di Panetteria Via Fonticelme 0823-948001

Bucci Lidia Parafarmacia Piazza Roma 0823 – 948169 Schioppa Farmacia Via A. De Gasperi 0823-944344 Michelangelo

PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO PRESENTE SUL TERRITORIO PERSONALE MEDICO NOME COGNOME TELEFONO Giovan Battista Viccione 0823-944770 333-8975171 Antonietta De Rita 339-4199512 Vitale Vozza 0823-944841 338-2288968 Mariano Negri 368-3463707 Concetta Acquaro 339-4705459 PERSONALE PARAMEDICO NOME COGNOME TELEFONO Anna Meloni 0823-941441 333-8497406 Anna Bucci 338-1021985 Luca Brancazio 366-3725866 Antonio Bagaglia 348-7167911 Anna Palombo 0823-944807 Pasqualina Macri 333-8642667 Annalisa Vozza 0823-944841 389-9253398 Rossella Passarella 0823-944705 388-8972913 Maria Barone 333-9675511 Fortuna Valentino Davide Rocchio 329-1453050 Claudia Salzillo Alessandra Salzillo Ylenia Frungillo 327-1717855 Federica Morra 329-1103323 Paola Bucci 333-2806109 Lucia D’ippolito 334-9722241

STRUTTURE SANITARIE STRUTTURE GIORNI DI APERTURA ORARI ASL Martedi / Giovedi 8,00 – 14,00

Via Giovanni De Falco, 7 – 84135 SALERNO Tel./Fax: 089-723869 (st.) 348-7982713 (cell.) 29 C.F.: DLN MRZ 62R16 H703Z – P.IVA: 0311620 065 4 Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

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STRUTTURE PRIVATE DA ADIBIRE AD AREE DI RICOVERO – ALLOGGIAMENTO STRUTTURE PRIVATE UBICAZIONE TELEFONO Country House Strada Statale 158 0823-944823 333-9084639 Casa Vacanza Luigi Testa Strada Provinciale 11 0823 - 944028 “Pontereale” BB Frattini Angelo Via Sorve 0823 - 944764

Dinamica del piano: aggiornamento, esercitazioni, informazione alla popolazione. È previsto l’aggiornamento periodico del piano (ogni tre anni), ovvero a seguito del verificarsi di un evento calamitoso. La sopravvenienza di nuove e più affidabili informazioni utili ad un aggiornamento delle analisi di rischio territoriali (e da esse di nuovi scenari di danno) potrà costituire ulteriore elemento di aggiornamento periodico del piano.

Si prevede di svolgere periodiche esercitazioni aventi il fondamentale ruolo di verificare la reale efficacia del piano di emergenza testando il modello di intervento e preparando, inoltre, sia i soggetti impegnati nella gestione dell’emergenza sia la popolazione interessata ai corretti comportamenti da adottare.

Fattore di non secondaria importanza è rappresentato dalla attività di informazione alla popolazione riguardante sia i rischi ai quali è esposta, sia i contenuti del piano di emergenza sia, infine, le istruzioni e le misure da seguire ed adottare in caso di emergenza. L’informazione, in tale contesto, si configura come un significativo fattore di riduzione del rischio in quanto si può affermare che un sistema, inteso nella sua globalità, risulta tanto più vulnerabile, rispetto ad un determinato evento, quanto più basso è il livello di conoscenza riguardo alla fenomenologia dell’evento stesso, al suo modo di manifestarsi e alle azioni necessarie a mitigarne gli effetti. L’informazione alla popolazione è discretizzata in due fasi: una preventiva, nella quale la popolazione è messa a conoscenza delle caratteristiche del rischio, delle disposizioni del piano di emergenza dei comportamenti da assumere e dei mezzi e delle modalità di diffusione delle informazioni e degli allarmi, ed una in emergenza,

Via Giovanni De Falco, 7 – 84135 SALERNO Tel./Fax: 089-723869 (st.) 348-7982713 (cell.) 30 C.F.: DLN MRZ 62R16 H703Z – P.IVA: 0311620 065 4 Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

Città di Capriati a Volturno Protezione Civile (Provincia di Caserta) nella quale i messaggi diramati hanno l’obiettivo di chiarire la fase dell’emergenza, la tipologia di evento accaduto e la sua diffusione ed evoluzione, le strutture operative attivate ed i comportamenti da assumere.

Rischi attesi Rischio idrogeologico Per rischio idrogeologico di intende il rischio da inondazione, frane ed eventi meteorologici pericolosi di forte intensità e breve durata. Le due prevalenti tipologie di rischio idrogeologico sono, pertanto, rappresentate da: 1. Rischio idraulico da intendere come rischio inondazione da parte di acque provenienti da corsi d’acqua naturali o artificiali 2. Rischio frane da intendere come rischio connesso con il movimento e/o la caduta di materiale roccioso o sciolto causati dall’azione esercitata dalla forza di gravità.

Rischio idraulico Lo scenario di riferimento per la valutazione del danno atteso nel caso di eventi critici di natura idraulica è rappresentato dalle informazioni contenute negli specifici tematismi del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) della Autorità di Bacino territorialmente competente.

Negli specifici elaborati cartografici sono riportati gli elementi di interesse per la gestione di emergenza connessa con eventi di questo tipo.

Rischio Frane Lo scenario di riferimento per la valutazione del danno atteso nel caso di eventi critici causati da frane è rappresentato dalle informazioni contenute negli specifici tematismi del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) della Autorità di Bacino territorialmente competente.

Via Giovanni De Falco, 7 – 84135 SALERNO Tel./Fax: 089-723869 (st.) 348-7982713 (cell.) 31 C.F.: DLN MRZ 62R16 H703Z – P.IVA: 0311620 065 4 Il Tecnico incaricato: Dott. Geol. Maurizio Di Landri Ha collaborato: Fabiola Genovese

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Negli specifici elaborati cartografici sono riportati gli elementi di interesse per la gestione di emergenza connessa con eventi di questo tipo.

La risposta del sistema di protezione civile agli scenari di emergenza è articolata in quattro fasi operative la cui attivazione e disattivazione è diretta responsabilità della Sala Operativa Regionale Unificata (SORU) ferma restando la facoltà del sindaco di attivare uno degli stati di allerta in autonomia decisionale e sulla base di proprie valutazione di opportunità. In tale ultimo caso la procedura operativa viene descritta nei diagrammi di flusso di seguito allegati.

Allegati Modelli di intervento, ruoli e compiti della struttura di protezione civile

Tavole fuori testo Tav. 1 – Inquadramento territoriale (scala 1:50.000) Tav. 2 – Corografia (scala 1:25.000) Tav. 3 – Inquadramento del territorio comunale (scala 1:10.000) Tav. 4 – Distribuzione altimetrica del territorio comunale (scala 1:10.000) Tav. 5 – Carta delle vie di comunicazione (scala 1:50.000) Tav. 6 – Carta con indicazione delle principali vie di comunicazione interna (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 7 – Carta con individuazione delle strutture strategiche per le attività di Protezione Civile (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 8 – Carta delle aree di emergenza e dei principali percorsi di evacuazione (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 9 – Carta della densità abitativa (scala 1:10.000) Tav. 10 – Carta geolitologica (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 11 – Carta delle pendenze (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 12 – Carta della rete idrografica con indicazione delle dighe, centrali e tratti di attraversamento stradale (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 13 – Mappa della pericolosità idraulica (scala 1:10.000) Tav. 14 – Carta del rischio da Frana (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 15 – Carta della zonizzazione sismica (scala 1:5.000) [Foglio 1 – Foglio 2 – Foglio 3] Tav. 16 – Planimetria della rete di monitoraggio (scala 1:10.000)

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