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Serbia libri film musica Il progetto "Racconta l'Europa all'Europa" è cofinanziato dall'Unione Europea LIBRI Serbia hardcore Dušan Veličković Zandonai, 2008 Brillanti e beffarde, colte e irriverenti, queste short stories, veri e propri “racconti dal vivo”, vanno quasi a comporre un romanzo in frantumi e narrano di un luogo chiamato Belgrado, di un Paese chiamato Serbia in una travagliata fase di transizione. Dušan Veličković presta la propria voce a una comunità lacerata, che vive in biblico tra un "passato che non è mai passato" e dal quale si ereditano conflitti, tragedie e triviali derive nazionalistiche, e un futuro appeso a un filo di incertezza e scetticismo che dovrà sciogliere il dilemma di una colpa collettiva. Sottocoperta Vladimir Arsenijević ComEdit 2000, 1 995 Sottocoperta è il posto dove avete il minor numero di possibilità di salvarvi quando la nave affonda. Nello stesso tempo è il posto dove potete vivere più a lungo, perché passa abbastanza tempo prima che l’acqua vi raggiunga. Un libro sulla Belgrado anni '90 di Vladimir Arsenijević che nei primi anni '80 dà vita alla punk band Urbana Gerila e successivamente ai Berliner Strasse, uno dei punti di riferimento del postrock jugoslavo. Nel 1994 è il più giovane scrittore ad aggiudicarsi il Premio NIN, il più importante riconoscimento letterario in Jugoslavia prima e in Serbia poi. Una tomba per Boris Davidović Danilo Kiš Adelphi, 2005 Il volto di Boris Davidović e quello butterato del suo carnefice, intento a estorcergli l’ennesima «falsa confessione», si fronteggiano nel buio di una cella densa di fumo: il primo cerca www.balcanicaucaso.org 1 di conservare la dignità nella caduta e nella morte, l'altro di preservare la severità impersonale e astratta della "giustizia" stalinista. Sette racconti, variazioni su un unico tema, quello della sopraffazione e della persecuzione nel XX secolo da un remoto distretto dell’Europa orientale, ai fondali di una squallida Dublino. In un iter dell’orrore, la guida più ferma è la scrittura di Kiš: il suo stile "estremamente denso, e dunque altamente allusivo", come ha detto Brodskij, rende l’arte, nella sua funzione di testimonianza, "ancora più devastante delle statistiche". FILM La polveriera (Titolo originale: Bure baruta) regia di Goran Paskaljević, 1 998 Belgrado, fine anni Novanta. Manù, emigrato, fa ritorno a casa sperando di ritrovare Natalia, la fidanzata di un tempo. Due amici si rivelano i reciproci tradimenti fino a che uno dei due uccide l'altro con una bottiglia spezzata. Poi sale su un treno e si fa saltare per aria insieme a una giovane passeggera. Un tassista dà un passaggio a un anziano poliziotto per rivelargli di essere stato il suo aggressore poco tempo prima. Uno dei film più "a cuore aperto" che la cinematografia balcanica abbia prodotto. The Parade (Titolo originale: Parada) regia di Srđan Dragojević, 2011 Radmilo 35 anni e Mirko 30, sono giovani di successo con la colpa di essere una coppia gay. Sarebbero stati una coppia felice altrove, ma non in Serbia. Cercano di vivere discretamente, ma ogni giorno subiscono abusi. Inoltre, Mirko è un attivista dei diritti gay, e il suo sogno è quello di organizzare il primo evento “Pride” a Belgrado. Chiederà aiuto a un reduce delle guerre nell'ex Jugoslavia, profondamente omofobo, che alla fine sacrificherà se stesso per proteggere la libertà gay nel suo Paese. www.balcanicaucaso.org 2 The Trap (Titolo originale: Kopkla) regia di Srđan Golubović, 2007 Ritratto noir della transizione serba in un incubo fatto di ingiustizia sociale, proliferare dei nuovi ricchi sotto l'ombrello del patriottismo, impoverimento e sfruttamento della classe media. Un uomo qualunque, che si trova a scegliere tra la vita o la morte di suo figlio. La trappola è un film sulla Serbia postMilošević. Non c'è più la guerra ma resta un deserto morale ed esistenziale. Il volto inquietante di una società in transizione. MUSICA Boban Marković Orkestar Brano consigliato: Hava nagila http://www.youtube.com/watch?v=z4PxDdfXsNc Trombettista serbo di grande fama, Boban Marković è il fondatore dell’omonima orchestra, un ensemble di tredici musicisti in grado di interpretare perfettamente la variegata cultura musicale balcanica. Hanno girato mezzo mondo, Italia compresa, e pubblicato tredici album (da Hani Rumba del 1997, a Balkan Brass Battle del 2011 in compagnia dei Fanfare Ciocărlia). Vantano collaborazioni prestigiose come quella con Emir Kusturica per i film Underground e Arizona Dream e hanno ottenuto molti premi fra cui “Trumpet Maestro”, “Golden Trumpet” e “The Best Concert”. Boban Marković Orchestra partecipa inoltre a Unblocked-Music from the Eastern Europe, compilation statunitense. L’orchestra venne presentata ufficialmente nel corso del festival del “Dragačevski Sabor” di Guča, festival che dal 1961 è capace di calamitare 600mila persone ogni anno. Ekatarina Velika Brano consigliato: Ti si sav moj bol http://www.youtube.com/watch?v=OCitnvg2kN4 Leggendaria band di Belgrado, spesso indicata con la sigla EKV, nasce nel 1982 inizialmente con il nome di Katerina II in nome di un amore non corrisposto di un membro della band dalle ceneri dei Šarlo Akrobata, influenzata da figure come Paul Weller, XTC ed Elvis Costello. Tre i membri principali del gruppo: www.balcanicaucaso.org 3 Milan Mladenović (voce e chitarra), Margita Stefanović (tastiere), Bojan Pečar (basso). Nel 1984, dopo essersi esibiti alla biennale di Zagabria, registrano il primo disco presso lo studio Druga Maca e gli studi della RTV Slovenia di Lubiana. Propongono un’energica new wave, sostenuta dai testi vibranti di Mladenović. L’album, giudicato fra i migliori della loro carriera, non desta il successo sperato e manda in crisi il gruppo: il chitarrista Dragomir Mihajlović finisce per un breve periodo in carcere, il batterista Ivan Vdović abbandona la band per problemi di droga finendo nei Du Du A. Cambiano ufficialmente il nome in Ekaterina Velika pubblicando, nel 1985, l’omonimo album. Seguono S'vetrom uz lice (1986), Ljubav (1987), Samo par godina za nas (1989), Dum Dum (1991), Neko nas posmatra (1993). Dopo essere diventati famosi in gran parte dell’Europa dell’est, la band tiene l’ultimo concerto il 24 agosto 1994 al Pjesma Mediterana Festival: cinque mesi dopo, ad appena 36 anni, muore per una grave malattia Milan Mladenović, sancendo il tramonto artistico della band. Nel 2003 esce un albumtributo a Mladenović intitolato Kao da je bilo nekad... (Posvećeno Milanu Mladenoviću). Horkestar Brano consigliato: Jedem ti malter http://www.youtube.com/watch?v=vongRbusE Una delle più originali formazioni serbe: si forma nel 1990 in un atelier abbandonato della facoltà di Architettura dell’Università di Belgrado, dall’incontro fra Djordje “Zole” Balzamović e Dragan “Prota” Protić, in occasione della consegna di un premio presso il Centre for Cultural Decontamination della capitale. È un ensemble corale in grado di cimentarsi nei generi più diversi, dall’elettronica degli indimenticati Kraftwerk, al rap dei Public Enemy, dalle ballate “alla francese” di George Brassens, ai canti di lotta della Jugoslavia socialista. Non ci sono regole: tutti possono cantare liberamente, al di là di schemi e partiture. Originariamente battezzati Horkeškart, non sono accompagnati da una classica orchestra (come accade alla maggior parte dei cori), ma da un gruppo di musicisti rock. In oltre vent’anni di storia hanno suonato dal vivo in numerose città, pubblicato diversi dischi e collaborato con figure importanti della tradizione musicale serba come Jarboli band, Luka Stanisavljević e Marija Balubdžić. www.balcanicaucaso.org 4 Per saperne di più visita la pagina http://www.balcanicaucaso.org/aree/Serbia Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) è un media elettronico e un centro studi che esplora le trasformazioni sociali e politiche nel sudest Europa, in Turchia e nel Caucaso. Si occupa di 26 paesi e regioni, di cui sette sono già membri dell'Unione Europea, altri sei hanno intrapreso il percorso di integrazione e una buona parte è l'Europa postsovietica oggi coinvolta nella politica di vicinato di Bruxelles. Promotori Fondazione Opera Campana dei Attraverso l'interazione tra un gruppo di lavoro con sede a Caduti Rovereto e una rete di oltre 50 corrispondenti e collaboratori Forum trentino per la Pace e i locali produce informazione, analisi e ricerca pubblicati Diritti Umani quotidianamente sul portale www.balcanicaucaso.org, visitato da Enti finanziatori oltre 120mila lettori ogni mese: docenti e ricercatori; giornalisti; Provincia autonoma di Trento studenti; diplomatici; funzionari di enti locali, regionali e Ministero degli Affari Esteri nazionali; policy makers; volontari e professionisti della Comune di Rovereto solidarietà internazionale; operatori economici; cittadini delle Unione Europea diaspore del sudest Europa e del Caucaso; turisti e viaggiatori; semplici curiosi. Accanto al lavoro di informazione della testata giornalistica online, OBC promuove attività di divulgazione e formazione. Tra queste rientrano la produzione di documentari e materiali multimediali, la realizzazione di supporti didattici e di docenze, l'organizzazione e la partecipazione a eventi pubblici. OBC sfrutta le potenzialità del multimedia, utilizza tecnologia opensource ed è presente sui principali social network. Osservatorio Balcani e Caucaso è anche su: http://www.facebook.com/BalcaniCaucaso http://twitter.com/balcanicaucaso http://www.youtube.com/osservatorio.