Addio a , pezzo di storia del design italiano

È scomparso a New York, all’età di 83 anni, Massimo Vignelli, una tra le personalità di maggior rilievo del design italiano. Passato alla storia per il celebre slogan “Design is one”, con cui identificava che il design è “unico” e che se si è in grado di progettare una cosa, si può progettare tutto, Vignelli ha realizzato opere e lavori che sono rimasti impressi nella memoria collettiva, dai loghi di moltissime aziende mondiali fino a segnaletiche il cui potere iconico è ancora oggi immutato (come ad esempio quelle per le ferrovie italiane).

Nato a Milano nel 1931, studia architettura al Politecnico e poi allo Iuav di Venezia. Il suo primo contatto con il product design avviene già da studente, collaborando alla realizzazione di alcune lampade in vetro soffiato per Venini.

Fondamentale è l’incontro Elena Valle, al secolo Lella, con la quale avvia un legame professionale e personale, sposandola nel 1957. Nello stesso anno, grazie a un incarico temporaneo, si trasferisce con Lella negli Stati Uniti, facendo la spola con l’Italia per qualche anno. A Milano nel 1960 la coppia fonda il primo studio di design, operativo fino al trasferimento definitivo negli Usa, nel 1964.

Qui partecipa all’avvio di “Unimark International”, studio di design internazionale e interdisciplinare, di cui è co- fondatore insieme a Ralph Eckerstrom, , Jay Doblin, James Fogelman, Wally Gutches e Larry Klein. Vignelli lascia Unimark nel 1971 per fondare la Vignelli Associates, lo studio che ha attraversato la sua carriera fino ai giorni nostri. Fig.: La segnaletica ambientale curata da Vignelli per le Ferrovie dello stato, con l’ideazione della celebre font ancora oggi presente in tutte le stazioni

Da qui in poi i Vignelli collezioneranno una fittissima serie di collaborazioni prestigiose: tra vari marchi come Benetton, Ducati, Poltrona Frau, Artemide, Ibm, si ricordano in particolare la American Airlines, per la quale Vignelli curerà l’immagine coordinata e il celebre logo, utilizzato su livree e divise fino al rinnovamento di pochi mesi fa, e nel 1972 la firma della mappa della Metropolitana newyorkese, proprio quest’ultima considerata universalmente come uno dei picchi della sua visione sul design, che rivoluzionerà il modo di concepire le mappe urbane. Fig.: Un airbus con la celebre grafica e logo di Vignelli, rimasta operativa fino al 2013 Fig.: Alcuni elementi della grafica pensata per la Metropolitana di New York

Nella sua carriera gli sono stati tributati moltissimi riconoscimenti: tra essi si ricordano i due premiCompasso d’Oro Adi nel 1964 e nel 1998, la Laurea honoris causa in belle arti da parte del Pratt Institute di New York, la Gold medal dell’Aiga (American Institute of Graphic Art).

Inoltre il Rochester Institute of Technology nel 2000 gli tributa il Vignelli center for design studies, che ospita un’esposizione dei suoi lavori e dove si tengono workshop in linea con il suo pensiero professionale ed artistico.

Nel 2013 è stato realizzato un documentario dedicato all’opera di Massimo e Lella Vignelli, di cui di seguito è disponibile il trailer. Un film che poteva avere un solo titolo: “Design is one”.