N. 13 Turismo E Migrazione a Cura Di Pierluigi Musarò Emanuela Piga Bruni
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n. 13 Turismo e migrazione a cura di Pierluigi Musarò Emanuela Piga Bruni © Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali SCRITTURE MIGRANTI, N. 13/2019 ISSN 2035-7141 Scritture Migranti | ISSN 2035-7141 Il periodico, nato nel 2007, è pubblicato dal Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Ha sviluppato un lavoro critico sulle scritture generate dai processi migratori, esplorando i temi dell’esilio, della diaspora, del viaggio, ed i movimenti transculturali innescati dalla condizione postcoloniale, mettendo in campo intrecci disciplinari, prodotti testuali e risorse espressive convergenti su vari nuclei tematici. Esso si prefigge una risposta politica, partecipata e praticabile, alle difficili sfide di un mondo in trasformazione, dove il movimento, la fuga, l’espatrio, e le loro impronte sull’immaginario, segnano la mondialità dinamica delle traiettorie migratorie. Direttore responsabile Fulvio Pezzarossa, Università di Bologna, Italia Direttrice scientifica Donata Meneghelli, Università di Bologna, Italia Redazione Guido Mattia Gallerani (segretario di redazione), Università di Bologna, Italia Emanuela Piga Bruni, Università di Bologna, Italia Silvia Baroni, Università di Bologna, Italia Giulia Molinarolo, Università di Bologna, Italia Sara Alessio, Università di Bologna, Italia Stefano Mauriello, Università di Bologna, Italia Silvia Albertazzi, Università di Bologna, Italia Giuliana Benvenuti, Università di Bologna, Italia Luigi Franchi, Università di Bologna, Italia Andrea Gazzoni, University of Pennsylvania, USA Federica Zullo, Università di Urbino, Italia Ilaria Vitali, Università di Macerata, Italia Comitato scientifico Francesca Coin, Lancaster University, UK Lidia Curti, Università l’Orientale di Napoli, Italia Rainier Grutman, University of Ottawa, Canada Giulio Iacoli, Università di Parma, Italia Sandro Mezzadra, Università di Bologna, Italia Pierluigi Musarò, Università di Bologna, Italia Graziella Parati, Darmouth College, USA Frédéric Regard, Paris-Sorbonne Université, France Massimo Riva, Brown University, USA Gabriella Turnaturi, Università di Bologna, Italia Bart van den Bossche, KU Leuven, Belgium Héliane Ventura, Université de Toulouse, France Itala Vivan, Università Statale di Milano, Italia Walter Zidarič, Université de Nantes, France Scritture migranti è inserita in classe A dall’Anvur per l’area 10. Tutti i contributi, originali e non ancora pubblicati, sono sottoposti a una double blind peer review. Non sono richieste tariffe né per la proposta di articoli né per la loro revisione. La rivista ha periodicità annuale e segue una politica di “open access”. Per le linee guida agli autori, le sezioni e Call for Papers si prega di consultare il sito web della rivista. Sito web: https://scritturemigranti.unibo.it/ Email: [email protected] ISSN 2035-7141 Scritture Migranti n. 13 | 2019 Indice TURISMO E MIGRAZIONE A cura di Pierluigi Musarò ed Emanuela Piga Bruni INTRODUZIONE Pierluigi Musarò, Emanuela Piga Bruni, Ripensare la mobilità. Oltre la i contrapposizione turismo/migrazione DECOSTRUIRE UNA CONTRAPPOSIZIONE Angelo Turco, Turismo e migrazioni. Un percorso nell’immaginario sociale 1 Ilenya Camozzi, Giovani in transizione. Una lettura generazionale dei concetti di 20 mobilità, migrazione e turismo Melissa Moralli, Quando l’Altro incontra l’Altrove. Riflessioni sul ruolo 40 dell’innovazione sociale nel turismo e nella migrazione ARTI E IMMAGINARIO Gino Frezza, Morire e ri-nascere. Estremi di storie migranti nel cinema 65 Laura Gemini, Francesca Giuliani, Viaggi teatrali. Osservazione e narrazione tra 83 migrazione e turismo nel teatro contemporaneo Elena Lamberti, Ladri di canoe. Turismo, migrazione e identità indigena in Canada 110 LUOGHI CRITICI Chiara Rabbiosi, Prosper Wanner, Dal “diritto alla città” al “diritto alla 129 mobilità”. Spunti per una critica socio-spaziale della definizione di “turista” Fabio Corbisiero, I beni comuni come antidoto alla turistificazione dei centri storici? 154 Il caso di Santa Fede Liberata a Napoli Marina Guglielmi, Visitare la follia. L’ospedale psichiatrico come meta turistica 177 © Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali SCRITTURE MIGRANTI, N. 13/2019 ISSN 2035-7141 Francesco Vietti, WELCOME TO LESVOS! Incontri di confine tra locali, 205 turisti e migranti nelle isole dell’Egeo settentrionale LA GRANA DELLA VOCE Emanuela Piga Bruni, La guida turistica come atto politico. Conversazione con 232 Michela Murgia Video SCRITTURE/VISIONI Alberto Masala, Se questo mare… 235 Poesia, testo e audio SCRITTURE MIGRANTI, N. 13/2019 ISSN 2035-7141 RIPENSARE LA MOBILITÀ OLTRE LA CONTRAPPOSIZIONE TURISMO/MIGRAZIONE Pierluigi Musarò, Emanuela Piga Bruni Sebbene la distinzione tra migrante e turista sia artificiale – frutto di definizioni statistiche, normative e fiscali utilizzate per delimitare il settore del viaggio e dell’ospitalità – a queste parole si associano immagini, stereotipi ed emozioni contrastanti, spesso opposte. Da un lato, i migranti o rifugiati percepiti come pesi morti, portatori di angoscia e pericolosità, da respingere in quanto problema sociale. Dall’altro, i turisti o viaggiatori descritti come ospiti da accogliere in luoghi confortevoli, quali portatori di un plusvalore immediato, in primis economico. Con l’intento di andare oltre una mera critica della cinetofobia (paura del movimento) e delle diverse forme che questa assume, il saggio invita a rimettere in discussione le fondamenta “residenzialiste” dello Stato-nazione e a sviluppare una nuova comprensione dell'interazione tra mobilità e appartenenza. Esplorando i significati simbolici e le implicazioni politiche che le categorie migranti/turisti si portano dietro, il saggio mappa l’emergere di un mondo dove la libertà di movimento è il principale fattore di stratificazione sociale. Infine, il saggio introduce le riflessioni presentate in questo volume, evidenziando come le prospettive disciplinari diverse e complementari dei saggi qui raccolti non solo rimettono in discussione le categorie di pensiero con le quali si definisce la pratica del viaggio e l’esperienza della diversità, ma contribuiscono a sviluppare nuove prospettive sulla mobilità intesa come un fenomeno sociale totale. Parole chiave Turismo; Migrazione; New mobility paradigm; Narrazioni; Interdisciplinarietà; Diversità RETHINKING MOBILITY BEYOND THE DICHOTOMY TOURISM/MIGRATION Although the distinction between migrant and tourist is artificial – linked to statistical, juridical and economic definitions used to delimit the travel and hospitality sector – these words are associated with conflicting and often opposite images, stereotypes and emotions. On the one hand, migrants or refugees are usually perceived as dead weights, carriers of anguish and danger, to be rejected as a social problem. On the other hand, tourists or travellers are depicted as opportunities, special guests to be accommodated in comfortable places, as bearers of a positive economic value. Aiming at going beyond a mere critique of kinetophobia (fear of movement) and of the different forms it takes, the essay invites to question the “residentialist” foundations of the nation-state and to develop a new understanding of the interaction between mobility and belonging. By exploring the symbolic meanings and political implications that the migrant / tourist categories carry with them, the essay maps the emergence of a world where freedom of movement is the main factor of social stratification. Finally, the essay introduces the reflections presented in this volume, highlighting how the different and complementary disciplinary perspectives of the essays collected not only call into question the conceptual categories that define the practice of traveling and the experience of diversity, but they contribute to developing new perspectives on mobility understood as a total social phenomenon. Keywords Tourism; Migration; New mobility paradigm; Narratives; Interdisciplinarity; Diversity https://doi.org/10.6092/issn.2035-7141/12046 SCRITTURE MIGRANTI, N. 13/2019 ISSN 2035-7141 RIPENSARE LA MOBILITÀ OLTRE LA CONTRAPPOSIZIONE TURISMO/MIGRAZIONE Pierluigi Musarò, Emanuela Piga Bruni La vacanza per gli uccelli si chiama migrazione, partono con l’inverno e vanno verso la bella stagione, e fanno una bella villeggiatura, sempre in mezzo alla natura! Il gatto col cappello1 Viaggio, fuga, erranza, pellegrinaggio, vagabondaggio, migrazione, turismo, sono solo alcune delle parole che esprimono uno spostamento di persone. Parole diverse che pongono l’accento su aspetti diversi (motivazioni, cause, mete, obiettivi del movimento) e dietro cui si nasconde spesso uno sguardo gerarchizzante, che discrimina perché non rende conto delle disparità e disuguaglianze insite nelle diverse categorie. A queste parole si associano immagini, stereotipi ed emozioni contrastanti, spesso opposte. Da un lato, i migranti o rifugiati percepiti come pesi morti, portatori di angoscia e pericolosità, da respingere in quanto “problema sociale”. Dall’altro, i turisti o viaggiatori da ospitare in luoghi confortevoli, in quanto portatori di un plusvalore immediato, in primis economico. La pratica del viaggio e la relativa esperienza della diversità è preceduta da un immaginario sociale che non solo non riconosce i nessi tra turismo e migrazione – prova ne sia la quasi mancanza di letteratura che indaghi insieme i due fenomeni –, ma spesso li focalizza come diametralmente opposti. Eppure, per quanto oggi risulti essere prevalentemente sedentaria, l’umanità nasce nomade,