AAARGH REPRINTS Giugno 2008
[email protected] Il Gotteskampf di Johann von Leers Claudio Mutti PRIMA PARTE Sol Invictus E queste Rocce, lo sapevo, erano state il centro dei riti solari germanici in un tempo immemorabile. (…) Qui, più di quattromila anni fa, i saggi e le guide spirituali delle tribù germaniche (…) si riunivano per salutare il primo levarsi del Sole nel giorno sacro di giugno. Savitri Devi, Pilgrimage, Calcutta 1958. Se dovessimo credere a certi cacciatori di nazisti alla disperata ricerca di “criminali di guerra”, il prof. dr. Johann von Leers sarebbe oggi, nell’anno 2004 dell’era volgare, ancor vivo e vegeto (1). E avrebbe la veneranda età di centodue anni. In realtà, il professor von Leers morì nel 1965, a sessantatré anni. 1 Secondo un certo Luigi Vianelli, infatti, Johann von Leers complotta con empi negatori dell’Olocausto quali il prof. Faurisson e Ahmed Rami: „(Ahmed) Rami è amico personale di Faurisson, nonché di Johannes von Leers“ (Luigi Vianelli, I negazionisti geopolitici, www.Olokaustos.org). Anche Jorge Camarasa, consulente del Centro Simon Wiesenthal e, cosa significativa, scrittore di fantapolitica, fa vivere von Leers oltre il 1965, ma… con juicio: “Al Cairo – scrive infatti costui – von Leers condusse fino alla fine degli anni Sessanta un programma radiofonico, La voce degli arabi, che veniva trasmesso prima e dopo le orazioni rituali” (Jorge Camarasa, Organizzazione Odessa. Dossier sui nazisti rifugiati in Argentina, Mursia, Milano 1998, p. 97). Più prudentemente, un altro autore osserva: “Naturalmente è possibile si trattasse di trasmissioni registrate oppure di repliche” (Umberto Barbisan, Sulle tracce dell’Odessa. Mito o enigma del Novecento?, Tecnologos, Mantova 2002, p.