S.A.Bro.M S.p.A.

AUTOSTRADA REGIONALE INTEGRAZIONE DEL SISTEMA TRANSPADANO DIRETTRICE --MORTARA

PROGETTO DEFINITIVO

ARCHEOLOGIA VERIFICA PREVENTIVA DI INTERESSE ARCHEOLOGICO RELAZIONE ARCHEOLOGICA

A 14/03/11 Emissione P. Terenzi D.C. Timalo D. Spoglianti Rev. Data Descrizione Redatto Controllato Approvato Attività: A.131.S.101.D1 Documento: GN_ARC_0000_RG_001_A

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INDICE

1. PREMESSA ...... 2 1.1. DESCRIZIONE DELL ’INTERVENTO ...... 2 1.2. DESCRIZIONE DELL ’ELABORATO IN OGGETTO ...... 6 2. INQUADRAMENTO STORICO ...... 8 2.1. LA VIABILITÀ ANTICA ...... 8 2.2. LA CENTURIAZIONE IN ETÀ ROMANA ...... 11 3. CATALOGO DEI SITI ARCHEOLOGICI SEGNALATI ...... 13

4. ANALISI TOPONOMASTICA E NOTIZIE STORICHE ...... 29

5. ANALISI DEI CAROTAGGI ESAMINATI ...... 42

6. LA RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA ...... 45 6.1. DESCRIZIONE DEI RINVENIMENTI ...... 45 6.2. GALLERIA FOTOGRAFICA ...... 58 7. ANALISI DELLE FOTO AERE ...... 67

8. LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO ...... 72 8.1. METODOLOGIA ADOTTATA ...... 72 8.2. ANALISI DEI DATI RACCOLTI ...... 72 8.3. VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO ...... 76 9. PROGETTAZIONE DELLE INDAGINI ARCHEOLOGICHE ...... 82 9.1. ATTIVITÀ DI INDAGINI PRELIMINARI ...... 82 9.2. DESCRIZIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI ...... 90 9.3. DOCUMANTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO ...... 91 10. ARCHIVI CONSULTATI E BIBLIOGRAFIA CITATA ...... 92 10.1. ARCHIVI CONSULTATI ...... 92 10.2. BIBLIOGRAFIA CITATA ...... 92 11. TABELLA RIEPILOGATIVA DEI SITI SEGNALATI ...... 99

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1. PREMESSA

1.1. DESCRIZIONE DELL ’INTERVENTO

Lo studio in oggetto è relativo alla verifica preventiva del rischio archeologico per L’Autostrada Regionale Broni-Pavia-Mortara. Il corpo stradale in progetto si sviluppa per la maggior parte in rilevato (83%), avente un’altezza media sul piano di campagna pari a 2.5 m, fatta eccezione per un breve tratto in trincea (2%), oltrepassando i corsi d’acqua principali, le linee ferroviarie e le autostrade interferenti in viadotto (15%). La sezione è composta da due carreggiate, ciascuna formata da due corsie di marcia da 3,75 m, fiancheggiate da una banchina di larghezza 3,00 m in destra e una di 0,70 in sinistra, separate da uno spartitraffico da 2,60 m per una larghezza complessiva della piattaforma stradale pari a 25,00. Gli elementi marginali nei tratti in sede naturale sono costituiti da un arginello di 1,25 m in rilevato e da un ciglio di 0,75 m più un fosso di guardia di 1,50 m in trincea. Sono previsti il sistema di smaltimento delle acque di piattaforma e la posa di barriere antirumore per la mitigazione degli impatti acustici. Il percorso autostradale è diviso in due tratte e prevede la localizzazione di caselli di esazione distribuiti lungo il tracciato in corrispondenza degli svincoli. La prima tratta, che va da Broni a , comprende i caselli di a 5 isole e di Pavia a 7 isole. La seconda tratta termina a Mortara (a 7 isole) e comprende i caselli di e di , ambedue a 5 isole. L’area dei caselli, occupata dai fabbricati di stazione e dall’edificio contenente gli impianti, comprendente anche gli spazi destinati a parcheggio e a verde sarà completamente recintata, e comprenderà oltre alle piste di esazione con le relative pensiline ed i sistemi di controllo e riscossione dei pedaggi, il fabbricato di stazione, il fabbricato tecnologico, le aree destinate a parcheggio per i mezzi del personale di servizio e degli utenti in transito al Punto Blu e le aree a verde di rispetto. Gli svincoli e le interconnessioni previste sono: - Interconnessione di Broni, costituita da 4 rampe monodirezionali a una corsia, che garantisce il collegamento con l’autostrada A21 ed è ubicata all’inizio del

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tracciato previsto in comune di con parte delle rampe nei comuni di Broni S.Giulietta e . - Lo svincolo di Verrua Po, che garantisce il collegamento con la ex SS35, è in comune di tra il Riale S.Zeno e l’argine principale del fiume Po. - Lo svincolo di Pavia Sud, che garantisce il collegamento con la tangenziale di Pavia e . - L’interconnessione di Gropello, costituita da 8 rampe monodirezionale a 1 e 2 corsie. - Lo svincolo di Garlasco, che garantisce il collegamento con la strada provinciale SP 206; è caratterizzato da uno schema funzionale a trombetta, costituito da 4 rampe monodirezionali e una bidirezionale. - Lo svincolo di Tromello, che garantisce il collegamento con la strada provinciale SP183; è caratterizzato da uno schema funzionale a trombetta, costituito da 4 rampe monodirezionali e una bidirezionale. - Lo svincolo di Mortara, che garantisce il collegamento con la SS211; è caratterizzato da uno schema funzionale a trombetta, costituito da 4 rampe monodirezionali e una bidirezionale. - Lo svincolo di Castello d’Agogna, che garantisce il collegamento con la strada statale SS494. Detto svincolo in una prima fase realizzativa si configura come tratto terminale autostradale, comprensivo di piazzale di esazione e cuciture con la viabilità ordinaria, successivamente assume la configurazione definiva di svincolo a trombetta. Per quanto concerne il superamento del fiume Po e le relative fasce di esondazione, è prevista la realizzazione di un viadotto, realizzato mediante due impalcati separati uno per la carreggiata Nord (direzione Broni – Mortara) e uno per la carreggiata Sud (Mortara – Broni), sostenuti da pile. Le opere d’arte maggiori per la tratta 1 sono: - Viadotto 2 interconnessione Broni - Ponte a solettone in c.a.p. - Ponte a solettone in c.a.p. - Viadotto linea FS Bottarone – Pavia - Viadotto Riale S.Zeno - Ponte a solettone in c.a.p. - Viadotto linea FS Milano – Genova

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- Viadotto linea FS Alessandria – Pavia - Viadotto scavalco cava esistente - Sottovia interconnessione Gropello a solettone in c.a.p. - Sottovia interconnessione Gropello a solettone in c.a.p. - Viadotto interconnessione Gropello A/ - Viadotto 1 interconnessione Gropello - Viadotto 2 interconnessione Gropello. Le opere d’arte maggiori per la tratta 2 sono: - Ponte sul torrente Terdoppio - Viadotto sulla linea FS Asti-Mortara - Viadotto sulla linea FS Alessandria-Mortara L’asse autostradale in progetto interseca la rete stradale esistente in corrispondenza di strade provinciali, comunali e di tipo poderale. Le risoluzioni di queste interferenze viarie sono costituite, nella tratta 1, da n.10 interventi progettuali, composti da n.8 cavalcavia, n.1 sottovia e n.1 variante sottopassante il viadotto Riale S. Zeno in progetto; per la tratta 2 sono previsti 15 cavalcavia. Saranno previste aree attrezzate per la manutenzione localizzate in prossimità degli svincoli di Verrua Po e Tromello . Presso lo svincolo di Pavia in aree adiacenti il casello sono previste la Caserma della Polizia, gli uffici della concessionaria SABROM e gli uffici viabilità e MCT.

Le viabilità connesse sono: - Variante ex S.S. n. 35: l’intervento interessa i comuni di Bressana Bottarone, e e consiste nella variante alla ex SS n. 35 “dei Giovi” ad est del comune di Brezzana Bottarone. Il tracciato in progetto, della lunghezza di km 3,239, inizia in corrispondenza dell’intersezione tra la ex SS n. 35 e la SP n.140 (svincolo 1) e dopo aver superato la SP187 ove è prevista una rotatoria per il collegamento con la viabilità locale (svincolo 2) supera la linea ferroviaria Bottarone-Broni mediante un cavalcavia ad unica campata al km 1+400, per poi proseguire verso nord fino alla SP 113 dove è prevista una terza rotatoria di collegamento con la rete stradale locale (svincolo 3). L’intervento termina in corrispondenza del nuovo svincolo autostradale di Verrua Po. - Collegamento alla Tangenziale di Pavia: il tracciato, della lunghezza di km 4+772, inizia in corrispondenza del nuovo svincolo autostradale di Pavia sud, scavalca l’autostrada e la SS 596 e prosegue verso nord parallelamente alla

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linea ferroviaria Pavia-Alessandria-Vercelli, per poi piegare ad ovest per sotto passare la linea Genova-Milano e si innesta alla tangenziale di Pavia in corrispondenza del sottopasso esistente sotto l’ultima linea ferroviaria citata. Sono previste le interconnessioni con la SS596 “dei Cairoli”, la SP n, 193bis (svincolo 1) e la via Piemonte in comune di (svincolo 2). - Variante di Cava Manara: il tracciato interessa i comuni di Cava Manara e , è lungo km 4+364 ed inizia in corrispondenza della s SS n.35 in località Tre Re (svincolo 1) e prosegue verso nord fino ad intercettare la SP 193 bis, ove è prevista una rotatoria (svincolo 2), per poi terminare in corrispondenza del nuovo svincolo autostradale di pavia sud e del nuovo collegamento alla Tangenziale di Pavia a cui ci si interconnette mediante uno svincolo. - Variante di Castello d’Agogna e riqualifica alla cat. C1 della ex SS n.494: l’intervento in oggetto è composto da quattro tratti. Un primo tratto in uscita all’abitato di Castello d’Agogna della lunghezza di km 0,357; di un secondo tratto di raccordo con la ex S.S. n°596dir della lunghezza di km 0,462; un terzo di immissione al casello autostradale lungo km 0,355 e l’ultimo, di raccordo con la ex S.S. 494 di km 2,4599 . Nel suo complesso funge pertanto da collegamento tra la zona nordest di Mortara, il nuovo Polo Logistico e l’autostrada Broni-Pavia-Mortara attraverso il casello di Castello d’Agogna. Il tracciato della variante, interamente compreso nel territorio comunale di Castello d’Agogna, inizia in corrispondenza di una nuova rotatoria in progetto che collega la ex SS n° 596dir, il nuovo svincolo autostradale di Castello d’Agogna e, dopo aver scavalcato con un viadotto da 98m il Torrente Agogna, proseguendo parallelamente alla linea ferroviaria Mortara-Casale-Asti per circa un chilometro e piegando verso nord, la ex SS n° 494 in corrispondenza della fine del centro abitato, ove è prevista la realizzazione di una seconda rotatoria. Da qui si diparte il tratto di riqualifica alla Cat. C1 della ex SS n° 494 che consiste nell’allargamento del sedime stradale esistente, che attualmente misura circa 6.50m, per una larghezza media di 4.00m. La riqualifica prosegue fino all’intersezione tra la ex SS n°494 e la SP n° 26 in Comune di Mortara, in corrispondenza di una nuova rotatoria in fase di realizzazione da parte della Provincia di Pavia che funge da accesso al costruendo Polo Logistico di Mortara.

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1.2. DESCRIZIONE DELL ’ELABORATO IN OGGETTO

Lo studio in oggetto si riferisce alla valutazione del rischio archeologico relativo alle opere in progetto, in ottemperanza alla normativa sulla verifica preventiva del rischio archeologico (D.L. 109/2005, artt. 2ter-quinquies, poi recepito dal D.L. 163/2006 artt. 95-96). L’estensore del presente studio, dott.ssa Piera Terenzi, è in possesso del diploma di specializzazione in archeologia, come richiesto dall’art.95, c.1, del decreto legislativo 12 aprile 2006 n.163 e dall’art.3 del Regolamento emanato con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali del 20 marzo 2009 n.30 e ha presentato alla Direzione Generale per i Beni Archeologici, in data 17 novembre 2009, domanda per l’inserimento nella seconda sezione dell’elenco istituito presso la stessa Direzione sulla base del disposto dell’articolo 95, c.2, del decreto legislativo 12 aprile 2006 n.163. In ottemperanza alla normativa citata è stata elaborata una relazione, corredata di cartografia esplicativa in scala 1:10.000, nella quale sono stati presi in esame il maggior numero possibile di “fonti di dati” al fine di elaborare un’analisi del rischio archeologico che evidenzi, nel maggior dettaglio possibile, le probabili interferenze archeologiche. A tal fine sono state eseguite: la ricerca bibliografica, la ricerca d’archivio presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, l’analisi toponomastica, la ricognizione archeologica, la lettura dei carotaggi effettuati per lo studio geologico della zona e l’esame delle foto aeree. I risultati di questi studi sono presentanti nella presente relazione generale, suddivisa in diversi capitoli. Il capitolo 2 riguarda un sintetico l’inquadramento storico, con la descrizione della centuriazione d’età romana e dell’evoluzione della viabilità. Sulla base della documentazione bibliografica e dalle ricerche effettuate presso l’Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia è stato redatto il catalogo dei siti segnalati (capitolo 3) e l’analisi toponomastica del territorio con sintetiche notizie storiche degli insediamenti principali (capitolo 4). I capitoli 5, 6 e 7 espongono, nell’ordine, i risultati della lettura archeologica dei carotaggi geognostici eseguiti nell’area, i risultati della ricognizione superficiale dei terreni interessati dall’opera e la lettura delle foto aeree. A seguito della raccolta di tutti i dati è stata redatta una planimetria del rischio archeologico relativo che riporta, in sovrapposizione con l’opera in progetto, tutti i siti individuati attraverso le ricerche e le analisi di cui sopra, distinguendoli sulla base della

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AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica fonte (bibliografia, notizia storica, toponimo) e dà un’immediata visibilità della disposizione dei siti archeologici individuati o presunti. A questa prima fase di elaborazione è stata sovrapposta la valutazione del rischio relativo, analizzato in dettaglio nel paragrafo 8.3. La verifica preventiva è stata integrata con la progettazione di indagini archeologiche, in ottemperanza alle prescrizioni legislative emanate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 12 luglio 2005 (capitolo 9). Il capitolo 10 raccoglie la bibliografia citata e gli archivi consultati. Il capitolo 11 presenta una tabella riepilogativa dei siti segnalati.

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2. INQUADRAMENTO STORICO

2.1. LA VIABILITÀ ANTICA

Una pista risalente il terrazzo sinistro del Po e collegata ai valichi occidentali delle Alpi risulta comunque frequentata come percorso di scambio interagente con le grandi vie d’acqua Po-Ticino-Verbano almeno dal periodo Golasecca II. 1 La presenza e la frequentazione di antiche piste preromane nel Piacentino, come di una pista risalente il corso del Po sulla riva sinistra (forse prefigurazione della via che nella seconda metà del I sec. a.C.) collegherà stabilmente Piacenza con Pavia), sono suggerite dagli eventi bellici della guerra romano-gallica. 2 Il percorso più frequentato per la Gallia sembra staccarsi da Placentia , per raggiungere Ticinum , Laumellum , Augusta Taurinorum , Segusium , il passo del Monginevro e quindi la valle del Rodano e la Narbonensis . Tra la mansio di Laumello () e Ticinum (Pavia), l’itinerario Hierosolymitamum segnala la mutatio Duriis , cioè . 3 Circa il percorso tra Lomello e Pavia, essa seguiva molto probabilmente quello poi ricalcato dall’antica strada pavesa ovvero da Dorno raggiungeva Pioppo del Gropello (presso Gropello Cairoli), per poi probabilmente curvare verso S.Spirito, portandosi da qui a Carbonara e Sabbione ed attraversando infine la bassura del letto preistorico del Ticino fino a Pavia. 4 L’esistenza di un percorso abbreviato da Ticinum a Vercellae (attraverso Mortaria ) è il presupposto stesso degli scontri fra gli eserciti franco e longobardo nei pressi di Mortara, ma è in dubbio la sua esistenza già in epoca romana, configurandosi quasi una sorta di variante più breve 5. Secondo alcuni autori questa variante si staccava dall’itinerario sopra descritto proprio all’altezza di Gropello Santo Spirito. 6 Sulla base del supposto rinvenimento di due miliari, rispettivamente a Sommo e a , e sulla base della presenza di due insediamenti documentati dall’altomedioevo (C.na Travedo Vecchia e Nuova), è stata avanzata anche la teoria che esistesse una strada romana che, partendo da Pavia, si dirigeva a Sairano,

1 MACCABRUNI 1998, p. 262 2 TOZZI 1990, p. 262 3 FRACCARO 1957b, p. 176 4 FRACCARO 1957b, pp. 188-189 5 TOZZI 1998, scheda 1. 6 MACCABRUNI 1998, p. 44  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  8/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica costeggiando quindi il terrazzo settentrionale del Po e che divenne di uso preminente a seguito dell’abbandono della strada di Duriae e Laumellum . 1 Posteriore all’età augustea viene invece considerato l’allestimento del tratto Mediolanum -Ticinum . 2 Nel loro percorso convergente su Piacenza, la strada per la Gallia e la Postumia presentano per un lungo tratto uno sviluppo tendenzialmente parallelo, lungo i due opposti terrazzi del Po, con molteplici opportunità di collegamento in corrispondenza dei più agevoli punti di attraversamento. 3 La SS 10 Padana Inferiore ricalca il tratto occidentale della Postumia piacentina. Il tratto a ridosso delle propaggini appenniniche, ai margini della pianura alluvionale, è, se non l’unico, certo il migliore possibile tra Clastidium e Placentia . La sostanziale corrispondenza dell’attuale all’antico tracciato à confermata dai ritrovamenti archeologici coevi all’intersezione della strada con lo sbocco dei solchi vallivi. Clastidium , antico capoluogo degli Anari, associato nella memoria degli autori antichi alla vittoria sugli Insubri del console Marcello, arroccata sul promontorio del Pistornile, occupata da Annibale, riconquistata e distrutta nel 197 a.C., risorge lungo la Postumia, al guado del Coppa, dove sin dalla fine del secolo scorso sono segnalati ritrovamenti. Di Camillomagus o Cameliomagus , altro vicus della colonia di Placentia ricordato dalle fonti itinerarie forse per il ruolo rivestito di nodo stradale nelle comunicazioni con Ticinum , resta incerta la localizzazione. Il toponimo stesso ci avverte dell’esistenza di un abitato preromano, da ubicare probabilmente su una propaggine appenninica, ma un addensamento di necropoli, indizio dell’esistenza nei pressi di un vasto abitato, si registra sul percorso della Postumia, tra Redavalle e Cassino Po. Sui terrazzamenti di fondovalle dello Scuropasso una serie di ritrovamenti segnala le preesistenze romane di Broni, sul Versa quelle di Stradella. 4 Punto fisso del collegamento tra Ticinum e la Postumia è il ponte romano di cui restano tracce nei pressi dell’attuale ponte coperto sul Ticino. Da qui paiono distinguersi due tronconi, uno per l’osteria la Rotta, S. Martino, C.na Bargitta, C.na Zerbi, l’altro tendente a S. Martino Siccomario. Sul primo sorgeva la chiesa di S.Maria, ricordata negli Statuti del 1250 come Ecclesia Sancte Marie de Pado, sive da la Strata ‘ Chiesa di

1 FRACCARO 1957b, pp. 191-192 2 MACCABRUNI 1998, p. 360 3 MARINI CALVANI 1998, p. 227 4 MARINI CALVANI 1998, p. 227  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  9/ 104

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S.Maria del Po o della Strada’. I due tracciati si arrestano a una certa distanza dal grande fiume, su cui difficilmente un tempo doveva trovarsi un ponte fisso. 1 Dall’altra parte del Po si nota un grande rettifilo che da Cassino Po (in corrispondenza del sito in cui indizi archeologici e topografici portano a collocare Comelimagus2) per Barbianello si spinge fin nei pressi di Cà de Giorgi; si noti inoltre l’andamento del Rile di Verzate verso nord-est, che fino a C.na Paglia è fiancheggiato da una via di campagna: queste due vie sembrano incontrarsi all’inizio delle divagazioni antiche del Po. Si segnala anche il grande rettifilo che da raggiunge Bressana, in parte coincidente con la SS n. 35, in assoluta conformità con la divisione agraria, in quanto risulta mediano fra due cardini della centuriazione di Placenti a, ad ulteriore dimostrazione della sua origine antica. 3 Un tratto di strada in conglomerato è venuto alla luce a N/NW di Casteggio presso , in località la Pavesa. Il tracciato doveva svilupparsi parallelamente al corso del torrente Coppa, che si è proposto di identificare con il fiume Hadra della Tabula Peutingeriana fino alla confluenza del Po (spostata più a sud rispetto alla posizione attuale), dove le fonti rinascimentali attestano un insediamento denominato Bricolano o Bricola , forse in corrispondenza di un punto di intersezione tra vie terrestri e vie d’acqua. 4 Come i tratti a sud e a nord del Po si congiungessero non è chiaro a causa delle ripetute divagazioni del corso del fiume, che doveva qui essere superato mediante traghetto 5 Anche il forum di Iria () fruiva di un collegamento diretto con la Lomellina, che seguiva il corso dello Staffora fino alla valle del Po; attraversato il fiume verosimilmente a est della foce dell’Agogna, il percorso poteva congiungersi alla grande strada da Ticinum afferente a Laumellum (che proseguiva poi per Cuttiae , Vercelli e Torino 6) o, più probabilmente, a una via secondaria che costeggiava il terrazzo sinistro del Po. E’ probabile che nel sito di Laumellum confluisse anche un collegamento abbreviato per Mediolanum , che attraversava il Ticino in prossimità di (a Viginticolumnae ?) risalendo in direzione di Ozzero, Abbiategrasso e Gaggiano. 1 Un itinerario secondario usciva da Dorno verso NNE e, compiendo un grande arco, si portava a E di Garlsco e risaliva quindi il terrazzo destro del Ticino per Madonna delle

1 TOZZI 1990, p. 373 2 MACCABRUNI 1998, p. 262 3 TOZZI 1990, p. 374 4 MACCABRUNI 1998, p. 262 5 TOZZI 1990, p. 374 6 PASSERINI 1953, p. 154  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  10/ 104

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Bozole, Torrazza, Stradella Belcresa. Il percorso è seguibile almeno fino alla periferia meridionale di Vigevano e segnato da ritrovamenti archeologici. Il suo tracciato è ancora ravvisabile sulla Carta del Ministero della guerra piemontese, Lomellina, del 1770 ca. Va infine ricordato che in generale i limites della centuriazione, sia nel cardine e decumano massimi sia nei cardini e nei decumani quintarii (cadenti a intervalli di cinque) rappresentavano delle vere e proprie strade. 2 L’itinerario della via Francigena, ormai definito nel tracciato nei secoli XI e X, faceva capo ad una serie di località dotate di strutture assistenziali e ricettive. Il percorso da Pavia a Vercelli, superato il Ticino tramite il ponte romano le cui strutture erano state riutilizzate nel medioevo, toccava Tremel (Tromello) 3. Tra le strutture assistenziali nel tratto tra Pavia e Vercelli si citano qui il Romitorio di Sant’Aldo in località Sabbioni, Santa Maria a Carbonara Ticino, Santo Spirito tra Carbonara e Gropello, Ospizio Beccari a Gropello, una dipendenza di Santa Maria in Betlem a Garlasco, Santa Maria delle Barze presso Mortara, Santo Sepolcro al guado dell’Agogna a Ceretto. 4 A partire dai primi decenni del XII secolo la fondazione di nuove strutture “hospitalarie” esterne rispetto alle linee di transito conosciute indicano un progressivo evolversi dell’assetto viario preesistente, Esemplare è il caso della direttrice condotta da sino al’innesto con la Francigena tradizionale nel Siccomario: questo percorso, che univa Borgo Franco, Pieve del Cairo, Sannazzaro de’ Burgundi, , Zinasco Nuovo e Vecchio, Sairano e S. Martino, veicolava a Pavia i flussi di transito dal Piemonte sud-occidentale. 5

2.2. LA CENTURIAZIONE IN ETÀ ROMANA

L’Oltrepò pavese conserva tracce della centuriazione romana, pertinenti però non Pavia ma altre città, cioè a Piacentia (Piacenza), a Forum Iulium Iriensium (Voghera) e forse in piccolissima parte a Dertona (Tortona). L’agro di Ticinum (Pavia) non si estendeva quindi a sud del Po, ma anche nella Lomellina, cioè nella parte del territorio pavese ad ovest del Ticino, non si sono conservati relitti della centuriazione. Tuttavia questa regione conserva molti toponimi di origine romana e specialmente preromana ed un tratto della strada per le Gallie, e l’assenza di tracce centuriali deve molto probabilmente essere imputata ai grandi lavori

1 MACCABRUNI 1998, p. 262 2 TOZZI 1984, p. 175 3 STOPANI 1998a, pp. 20 e 22 4 STOPANI 1998b, pp. 38-39 5 BARUFFI 1998, scheda 10  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  11/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica di spianamento e di irrigazione, che trasformarono profondamente la superficie della regione. 1 Nonostante la mancanza di relitti della centuriazione, le fonti antiche citano per la zona tra il Ticino e il Po, quindi in Lomellina, le coltivazioni del lino e della vite: in uno scavo a Gropello Cairoli, da una tomba di età augustea-tiberiana, è stata restituita un statuetta coroplastica di figura maschile ammantata e incappucciata, con un roncolo nella mano destra e un grappolo d’uva nella sinistra. 2 Nell’area centuriata gli abitati si mostrano discretamente frequenti secondo una prevalente regolarità lungo cardini e decumani che talvolta hanno determinato la forma dell’abitato ancora oggi chiaramente riconoscibile, nelle vicinanze di Pavia e nella fascia a ridosso del Ticino, non centuriata, gli abitati si mostrano più radi e irregolari, in genere a concentrazione notevole (centri di terrazzo) o assai modesta (cascine e case sparse). 3 La Lomellina, in particolare la parte sud-orientale, era pavese, mentre il territorio di Novaria si spingeva fino a meridione di Vigevano. E’ verosimile che anche Laumellum e la parte sud occidentale della Lomellina appartenessero al territorio di Ticinum . Non è certa invece la dipendenza da Ticinum delle terre sulla sinistra dell’Olona. 4 Il territorio di Piacenza, invece, chiuso fra il Po e le colline del versante padano dell’Appennino, si estendeva assai più in lunghezza e si spingeva verso occidente fino a comprendere Casteggio. 5 Nella zona a nord di Casteggio fino al Po si sono conservati alcuni tracciati che mantengono l’orientamento dei cardini della divisione agrimensoria: - La strada da S. Giulietta a S. Re - La strada a nord di Pinerolo Po - La via con andamento serpeggiante per Stradellino e con il Fosso la Cerca - Il breve tratto stradale fra le Cascine, il Sabbione e Fosso Nuovo - La via di Casatisma e di Argine - Il torrente Coppa e la via affiancata - Il corso della Roggietta. 6

1 FRACCARO 1957c, p. 55 2 TOZZI 1984, p. 161 3 TOZZI 1974, p. 27 4 TOZZI 1974, p.25 nota 26 5 TOZZI 1990, p. 325 6 TOZZI 1990, p. 333  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  12/ 104

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3. CATALOGO DEI SITI ARCHEOLOGICI SEGNALATI

I numeri tra parentesi corrispondono alla numerazione dei siti in cartografia (elaborati n. GN_ARC_000_PL_001-010_A).

Comune di Alagna Lomellina Cascina Guzza. Cava Albani (108) Durante i lavori di scoticamento nella Cava Albani (F. VIII, map. 12, 13, 17) sono state portate alla luce tracce di una necropoli romana di età augustea. 1 La necropoli era ubicata in corrispondenza di un dosso di origine alluvionale e le sepolture erano ad una profondità di 0,60-1 m al di sotto del piano di campagna attuale. Nel 1991, sempre nella zona di Cascina Guzza, è stata rinvenuta un’antefissa fittile nel riempimento di un pozzo che potrebbe far pensare a testimonianze insediative 2.

Comune di Barbianello A S-E di San Re (19) Materiale di epoca romana (laterizi e lastrine litiche). Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Nei pressi della ferrovia (25) Tratto di strada antica, probabilmente pertinente al tracciato Camillomagus-Ticinum .3

Comune di Bressana Bottarone A Nord di Argine (1) Materiale romano sporadico. 4

Fornace Valpadana (2) Materiale vario probabilmente relativo ad una necropoli romana. 5

Stazione Argine (3) Sepoltura romana con ubicazione incerta. 6

Comune di Nel territorio di Carbonara al Ticino, sono venute in luce, oltre ad alcuni sporadici reperti relativi all’età del Bronzo, alcune tombe a cremazione della cultura La Tène.7 Presso la Regione Ronco si segnala un vaso contenente ossa umane e un asse della famiglia Valeria, e alcune punte di lancia in bronzo. 8 Il Bergamo riporta che verso la metà del 1800 furono trovati nel territorio fittili d’epoca romana (augustea). 9

1 CAPORUSSO 1990, p. 136 2 DIANI 1999, p. 163 3 CERA 2000, p. 173 4 MARINI CALVANI 1988, tav. 15, N° 25.002 5 ANTICO GALLINA 1996, p. 51 6 MARINI CALVANI 1988, tav. 15, N ° 25.001 7 MARIANI 1995b, p. 64 8 PONTE 1964, p. 179 9 BERGAMO 1995, vol. I, p. 185  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  13/ 104

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Loc. Sabbione (38) Si segnalano cinque pugnali relativi al Bronzo Medio-Recente e un’ armilla di VIII-VII sec. tipo “Chiavari”. 1

Comune di Casatisma La Bettola (4) A 6 metri di profondità vennero in luce resti di strutture murarie e ceramica, pertinenti a un insediamento rustico. 2

La Pavesa (5) Necropoli di prima età imperiale. 3

Comune di Castello di Agogna Cascina Porra (152) Pozzo di età romana che risulta essere ancora in situ e non ancora indagato archeologicamente. 4

Cascina Vallunga (153) Punte di freccia in selce e materiale in bronzo. Periodo calcolitico. 5 In occasione di lavori agricoli nel 1883 si rinvennero numerosi resti di tombe romane sconvolte. 6

A E di Castello di Agogna (155) Rinvenimento di una selce in corso di ricognizione.

A N di sito 154 (156) Ceramica ad impasto pre-protostorica, scorie di fusione, frammenti di tegole ad aletta. Il rinvenimento è stato effettuato incorso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Comune di Cava Manara Nel 1938 ritrovamenti di epoca longobarda nel comune di Cava Manara quali un umbone di scudo da parata, una fibbia di cintura in ferro, una fibbia con guarnizioni in bronzo di tipo bizantino e un frammento di cesoie. 7

A S-W di C.na Bellana (27) Materiale ceramico romano (complessivamente due frammenti). Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

A N-W di Ca’ Matta (32) Reperto sporadico romano quale un probabile frammento di lucerna. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

1 PEARCE 1994, p. 115 2 CERA 2000, p. 169 3 ANTICO GALLINA 1996, p. 52 4 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; notizia verbale riportata dalla dott.ssa Invernizzi 5 PEARCE 1994, p. 108 6 PONTE 1964, p. 129 7 DE MARCHI 1995, p. 60  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  14/ 104

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Torre dei Torti - “Chiappa Gabette” (41) Rinvenimento di una decina di tombe ad inumazione databile presumibilmente ad epoca tardo antica. 1

Torre dei Torti, A Sud del cimitero (43) Tomba longobarda. 2

Torre de’ Torti (44) Ara romana. 3

A N di sito 53 (52) Rinvenimento sporadico di una moneta bronzea di età indeterminata. L’oggetto è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arata con visibilità buona.

A E di di C.na Agliarolo (53) Rinvenimento di materiale ceramico di età romana (due frammenti) . Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Comune di Valcassone (142) Tombe con spallette in cotto con copertura a forma di tetto da embrici sesquipedali, con corredo tra cui un medio bronzo di Antonino Pio. 4

Tra Valcassone e Gramignaro (144) Furono scoperte tra il 1840 e il 1850 due tombe ad inumazione longobarde: ciascun inumato presentava sopra il torace una crocetta in lamina aurea. 5

Podere Gramignaro (145) Nel 1870 rinvenimento di “cinque tavolette marmoree scritte che erano state dissepolte durante lo scavo di un fosso irriguo”. I rinvenimenti sono stati effettuati negli anni 1870, 1906, 1927 e 1930. Tra i corredi, un grande bronzo di Claudio I. 6 Rinvenimento nel 1941 di un ripostiglio monetale costituito da 624 denari repubblicani 7

Podere Giandinè (Ghiandeto) (148) Rinvenimento di oltre 100 tombe romane ad incinerazione con corredo già manomesse, soltanto 10 in buono stato di conservazione. Si tratta di fosse scavate in nuda terra con copertura in tegoloni. “La regione Giandinè, fittissima di cocci sesquipedali e vasari, fornì nel 1903-13 anche 3 fibuloni La Theene, una punta di lancia, una placca, una rotella…. un’armilla tutti di bronzo, fusaiole, asticine di ferro. Nello stesso sedime del fabbricato agricolo misti ad

1 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, prot. 2138, lettera del Lentini 24- 11-55. 2 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; INVERNIZZI, DIANI, VECCHI 2002, p. 140; DE MARCHI 2010a, p. 56-58 3 BERGAMO 1995, p. 233, p. 237; Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia 4 PEZZA 1940, pp. 45 5 PEZZA 1940, pp. 45 6 PEZZA 1940, pp. 42-43 e 45 7PERASSI 1988 , pp. 16-20  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  15/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica embrici furono rinvenuti nel 1921 due medi bronzi di Marco Aurelio e di Antonino Pio. Nel 1913 la Val S. Michele mostrò alcune fondazioni ad embrici…” 1

Comune di Campi a Nord del Cimitero (150) Rinvenimento di materiali fittili e di ceramica ad uso domestico presumibilmente di epoca romana. 2

Comune di Dorno Dal territorio di Dorno proviene un’olpe in bronzo di fabbricazione etrusca. 3

A S-W di C.na Albera (79) Frammenti laterizi di età romana. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

San Materno (82) Nel 1972 in seguito a uno sterro per l’impianto della coltivazione a riso si rinvenne una necropoli ad incinerazione romana. 4

Cascina Moglia (91) Durante lavori agricoli e di asportazione di sabbia si segnalano una tomba a cassetta e altre tre in nuda terra di epoca romana. Nella tomba a cassetta il vano contenente il corredo aveva una profondità di 40 cm. 5

Cascina Grande (110) Presso il campo “Ghiacciaia” veniva individuata una necropoli a seguito di lavori di spianamento. Si tratta di tombe a cremazione collocabili tra il periodo tardo La Téne e quello romano. 6

Cascina I Dossi (174) Rinvenimento di tomba tardoromana. 7

Comune di Garlasco L’area archeologica delle Bozzole di Garlasco ha messo in luce una serie di ritrovamenti dal Medio Bronzo all’altomedioevo tale da connotare il sito come uno dei punti di aggregazione più significativi del popolamento antico in Lomellina. Il ritrovamento, nel territorio delle Bozzole (cascina Bonifica), di un bacile bronzeo di probabile produzione etrusca (orvietana), in un contesto funerario di VI sec. a.C., è un indizio dell’inserimento dell’itinerario lungo il terrazzo occidentale del Ticino, forse complementare alla via d’acqua, in un percorso di scambio della Prima Età del Ferro. 8 In località La Commenda è stato ritrovato un mestolo in vetro azzurro. 9

1 PEZZA 1940, pp. 42-45 e nota 75 2 BERTOLA 1977, p. 331 3 PEARCE 1991, p. 142 4 ANTICO GALLINA 1985, p. 113 5 ALLINI 1985, p. 166 6 ALLINI 1984, pp. 122-123; INVERNIZZI 2010, pp. 31-33; pp. 34-35 7 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 8 MACCABRUNI 1999, p. 43, p. 44 nota 9 BANZI 1995, p. 76.  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  16/ 104

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A E di C.na Allimana (87) Segnalazione da foto aerea. In questo campo a E di C.na Allimana e in prossimità di una strada poderale a S della SS596 è possibile osservare due linee chiare parallele che sembrano chiudere a nord con un semicerchio.

C.na Reale (107) Conserva un’antica ghiacciaia, da molti anni in disuso. 1

A S di C.na Reale (109) Segnalazione da foto aerea. 1) Nel campo immediatamente a N di strada Realetta è possibile notare un’anomalia di colore chiaro e di forma pseudo-triangolare. 2) Nel campo a S del Terdoppio si nota una seconda anomalia scura che sembrerebbe circoscrivere un’area di forma pseudo-rettangolare, con margini netti e ben definiti.

A N di Chiusa di Battera (112) Segnalazione da foto aerea. Nel campo a N di Chiusa Battera e in prossimità dell’incrocio tra strada Realetta e strada Mulino si nota un’anomalia di colore chiaro e di forma pseudo- rettangolare/trapezoidale.

A N di C.na Luglio (113) Segnalazione da foto aerea. In un campo a N di C.na Luglio si osserva un’anomalia caratterizzata da un’area rettangolare chiara con limiti rettilinei e ben definiti.

Garlasco. Loc. Campo Altino – via Altino (115) Frammenti di ceramica e una fibula a sanguisuga – periodo di Golasecca - ritrovamento del 1963. 2

A N-E di C.na Luglio (116) Frammento in metallo e frammenti laterizi non databili. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Comune di Gropello Cairoli Dal territorio di Gropello proviene un’antefissa romana a soggetto vegetale confrontabile con quella rinvenuta ad Alagna presso Cascina Guzza. Il confronto tra questi pezzi è interessante se si considera la vicinanza dei due comuni, che può far ipotizzare una circolazione di modelli nel territorio. 3

Dosso del Maronin – proprietà Panzarasa (60) Durante sterri compiuti in concomitanza con la costruzione dell’autostrada Milano- Genova si rinvengono tombe a cremazione dell’età del Ferro. 4

Località Cascina Speranza (62) Tombe romane. 1

1 BERGAMO 1995, vol.1, p. 419 2 PEARCE 1994, p. 110 3 INVERNIZZI 1996, p. 92 4 MACCHIORO 1991, p. 347-348  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  17/ 104

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Località Marone-Vughera/Podere Pagani e Mantica (63) Estesa area necropolare 2 con tombe a cremazione che vanno dal periodo La Téne C/D sino agli inizi del II secolo d.C. La vasta area dei rinvenimenti si allinea entro una fascia ai piedi dell’altura di Santo Spirito e lungo l’antica strada Ticinum-Duriae .3In particolare per le tombe presso il Podere Pagani il livello superiore delle fosse tombali si trovava a una profondità di circa 50-80 cm rispetto al piano attuale di campagna. 4

C.na Beccari (64) Sepolture databili tra il Tardo La Tène e epoca romana. 5

Area podere Passerini o dosso della Passerina (65) Fornace romana. 6

Altura di Santo Spirito – Cava Albani 7 (66) Area di importante interesse archeologico ove si segnalano: un abitato dell’età del Ferro, materiale dell’età del Bronzo tra cui sei asce in pietra levigata e oggetti in bronzo e materiale ceramico, due pozzi 8, resti di edifici in laterizio e una fornace di età romana. 9 Si suppone anche la presenza di una villa romana. 10 Nell’area del promontorio si ha poi notizia anche di diverse sepolture, alcune ad incinerazione di epoca romana non meglio specificabili e due ad inumazione. 11 Segnalazione riportata da Maccabruni circa resti di strutture insediative presso il ponte sul canale Cavour, a S. Spirito. 12

A W di sito 69 (67) Ceramica ad impasto pre - protostorica. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

C.na Gozzola (68) Sepolture databili tra il Tardo La Tène e epoca romana. 13

A W di C.na Corri (69) Una selce e alcuni frammenti ceramici ad impasto pre - protostorici. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Località Fraz. Morgarolo (70) Sito romano. 14

1 Carta del rischio archeologico – Piano Territoriale di Coordinamento – Parco Lombardo della Valle del Ticino, 1994, sito n.149; MACCHIORO 1991, p. 348 2 In particolare si vedano quattro possedimenti terrieri quali: “boschetto Panzarasa”, “dosso (o pioppeto) Lanfranchi”, “poderi Lanfranchi/Castoldi” e “podere Panzarasa/Pagani”, cfr. MACCHIORO 1991, pp. 346-347, p. 360 (Fig.1), p. 362 (Fig.5).; INVERNIZZI 2010, p. 42-45 3 MACCHIORO 1991 p. 346 4 CAPORUSSO 1984, p. 144 5 INVERNIZZI 2002, p. 64 6 MACCHIORO 1991, p. 349 7 Nota prima come “Cava Baggini”, cfr. MACCHIORO 1991, p. 340 8 CAPORUSSO-INEVRNIZZI 1991, p. 58 9 PEARCE 1994, p. 112; MACCHIORO 1991, p. 360 figura 1, p. 361 figura 2. 10 INVERNIZZI, DIANI, VECCHI 2002, p. 151 11 MACCHIORO 1991, p. 345 12 MACCABRUNI 2002, p. 60 13 INVERNIZZI 2002, p. 64 14 Carta del rischio archeologico – Piano Territoriale di Coordinamento – Parco Lombardo della Valle del Ticino, 1994, sito n.155  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  18/ 104

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A N di C.na Corri (71) Frammenti di ceramica ad impasto pre - protostorici e frustuli di laterizi di epoca indeterminata. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

A S di C.na Corri (72) Scorie di fusione e ceramica presumibilmente di età romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

A S-E di C.na Corri (73) Frammento sporadico di ceramica ad impasto grigio di età romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Località Cascina Miradolo – podere Cerri (81) Tombe ad incinerazione di età augusteo-tiberiana. 1

Località Cascina Guala (o Cascina Robertina) (83) Resti di laterizi romani, tegole e frammenti ceramici, chiodi di ferro, scorie di lavorazione, pesi ad anello in terracotta, frammenti di anfore e di ceramica comune che coprono un arco cronologico piuttosto ampio, cioè dal I secolo a.C. al III-IV secolo d.C. Si segnala anche una tomba ad incinerazione con materiale inquadrabile al periodo La Téne. A poca distanze dalle due tombe affiorano anche resti di strutture murarie ad abbondanti scorie di fusione e frammenti di vetri fusi. 2 Questi ultimi rinvenimenti potrebbero far pensare alla presenza di una officina vetraria. Infatti l’approvvigionamento idrico, indispensabile per l’attività artigianale, era garantito da pozzi, i resti di uno dei quali sono conservati presso il Museo Civico Archeologico di Gropello. 3

Località Cascina Nuova (84) Affioramenti in superficie di mattoni romani. 4

Località Cascina Menabrea-vigna Marabelli 5 (85) Necropoli databile tra la metà del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. 6

Località San Massimo (86) La carta archeologica di Rittatore 7 segnala resti di mura non meglio precisati e un pozzo costruito in mattoni “a circa duecento metri dalla Cascina San Massimo in fondo di proprietà del dott. Matteo Fontana”. Si segnalano poi tombe ad incinerazione. Una di esse conteneva “due bronzi di Magnenzio, un bronzo di Probo e un bronzo forse di Costanzo”.Nel 1956 in seguito a scavi abusivi si recuperano “frammenti di tipo gallico e romano più comune” non meglio precisati. 8

1 MACCHIORO 1991, p. 351 2 MACCHIORO 1991, p. 351-352 3 BANZI 1995, p. 76. 4 MACCHIORO 1991, p. 352 5 La zona è anche indicata come dosso del “Magone” o “Magon”cfr. MACCHIORO 1991, p. 349 6 MACCHIORO 1991, p. 350; Carta del Rischio Archeologico – Piano Territoriale di Coordinamento – Parco Lombardo della Valle del Ticino, 1994, sito n.152; INVERNIZZI 2010, pp. 39-42 7 RITTATORE VONWILLER, Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000, f. 59 (Pavia), Firenze 1939, p. 34 n.7. Delle tombe ad inumazione segnalata non ci è riscontro. 8 MACCHIORO 1991, p. 352  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  19/ 104

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A E di C.na Malpensata (89) Dispersione di laterizi, elementi in ferro e frammenti di ceramica pre-protostorica. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Carotaggio SE27 a NE di cascina Malpensata a Gropello Cairoli (90) Da –0.2 a –0.6m matrice limo sabbiosa sciolta grigio chiaro con scheletro composto da ghiaia millimetrica e centimetrica. Si registra la presenza di frammenti laterizi.

Cimitero vecchio (92) Cippo anepigrafe reimpiegato come paracarro da leggersi forse in relazione con il tracciato minore che risaliva la sponda del fiume. 1

Dosso vicino al ponte del canale Cavour – Cascina Ruga (93) Resti edilizi romani quali tegoloni, mattoni e frammenti ceramici affioranti in superficie. Negli stessi terreni vengono anche rinvenute tracce di una cremazione con resti di un corredo che sembra scrivibile al I secolo d.C. 2

Castello (94) Attualmente sono visibili i resti delle strutture del XIV e XV secolo, tuttavia il castello, secondo dati di archivio, esisteva già nel IX-X secolo. 3 Si cita la notizia fornita da Bergamo circa il rinvenimento di un ripostiglio di monete romane avvenuto dopo la metà del 1800 vicino alla mura di cinta del parco del castello. 4

A S-E di C.na Cairoli (95) Dispersione di frammenti laterizi di epoca indeterminata, frammenti ceramici pre - protostorici e metallo sporadico. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Zona del Costone – vigna Marabelli (96) Materiale dell’età del bronzo. 5

Località Castagné (o Castagnevo) 6 – Vigna Sassi/Gerardi/Cristiani (97) Necropoli con materiale inquadrabile complessivamente fra il I secolo a.C. e il I d.C. 7

Comune di Mortara Dalla zona di Mortara proviene un vaso biconico decorato con la tecnica della Kerbschnitt Keramik , un unicum in ambito padano, databile all’età del Bronzo recente. 8

A W di sito 133 (130) Concentrazione di laterizi ad aletta e ceramica romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

1 BANZI MIRELLA 1999, p. 144 2 MACCHIORO 1991, p. 349 3 MARIANI 1995c, p. 82 4 BERGAMO 1995, p. 455, vol.I. 5 MACCHIORO, 1991, p. 360, fig. 1 6 Denominata anche “Frascate” o “Frascà” cfr. MACCHIORO 1991, p. 348 7 MACCHIORO 1991, p. 348; per Vigna Cristiani cfr. anche INVERNIZZI 2001-2002, pp. 134-135 8 PEARCE 1991, p. 44  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  20/ 104

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A N di sito 130 (131) Frammento sporadico di ceramica pre–protostorica, ceramica e laterizi presumibilmente di epoca romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

A S-W di C.na Costa (132) Frammento ceramico sporadico di età pre – protostorica e tre frammenti di ceramica graffita medievale. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

C.na Taverna (133) Nella campagna della cascina orientata verso Olevano le livellazioni e le arature profonde riportano spesso in luce numerosi tegoloni. 1

C.na Pinchiarola (134) Dal sedime della cascina si ricavarono, nel 1914, cocci di marmo lavorato, una forchetta e un cucchiaio romani di bronzo, a manici ornati. 2

Roncone (136) Nel Roncone, presso il casello 23 della ferrovia Mortara-Pavia, rinvenimento nel 1877- 1878 di tombe ad incinerazione con struttura laterizia. Le sepolture sono a un metro di profondità. 3 “…Monilerie, tipo cestelli o elmetti in miniatura, nella propaggine distale Roncone e Marcitone di S.Albino, estratte nel 1890 entro vaso di bronzo contenente anche cerchietti e fili a spirale, furono….. giudicate dell’età del bronzo.” 4

Regione Sabbioni/ S. Albino (137) Estesa necropoli ad incinerazione di probabile età romana il cui materiale risulta quasi del tutto disperso, inoltre non molto distante dal torrente Arbogna, si rinvennero punte di freccia di selce grigia dell’età del Rame. All’interno della chiesa di S. Albino nel 1928 vennero individuate al di sotto dell'altare due piccole tombe sovrapposte, a cassa di laterizi. Recentemente in occasione di lavori di restauro, è stato effettuato uno scavo nella zona centrale della chiesa che ha messo in luce alcune strutture murarie, riferibili a precedenti fasi costruttive della chiesa (forse del XV-XVI sec.) e alcune tombe di epoca piuttosto recente (1700-1800). Altri scavi, all'esterno della chiesa, hanno evidenziato un terreno di riempimento macerioso, con frammenti di laterizi (alcuni di epoca romana), ciottoli, malta e frammenti di ceramica postmedievale. 5 Una porzione di massicciata in ciottoli fu scoperta nel 1938 in regione Sabbioni, a 1500 metri a oriente della città di Mortara. 6

Cascina Nuova (139) Segnalazione di tombe romane. 7

1 PEZZA 1948, p. 90, nota 118 2 PEZZA 1948, p. 90, nota 118 3 PONTE 1964, p. 127 4 PEZZA 1940, pp. 42-45 e nota 75 5 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, prot. 683 del 19 luglio 1952 e “Mortara (PV), chiesa di S. Albino. Assistenza archeologica e scavo. Relazione” di R. Invernizzi; INVERNIZZI 1999-2000, pp. 236-237 6 PEZZA 1940, p. 44 nota 73 7 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, P.T.C.P.-Schede comunali dei siti archeologici Pavia, n°269  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  21/ 104

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Cascina Borghesa (140) Segnalazione di tombe romane. 1

Ronchi di Borghesetta (143) Antistanti al Ronco Sellino e prospicienti il fabbricato di Cascina Nuova, rinvenimento di tombe come quelle rinvenute a Valcassone, con abbondante corredo vasario. 2

Cavo Passerini (146) Tomba romana a cassetta. 3

Ronco Sellino (147) Dodici tombe a cremazione. Datazione: I a.C. – IV d.C. 4

Cascina Panizzina (158) Segnalazione di una tomba di età romana. 5

Madonna del Campo (162) Recupero di un tesoretto di monete d'argento romane repubblicane. 6Una sepoltura romana. 7

Ex fornace Olivelli (164) Nel 1894 si rinvennero sepolture alla cappuccina. Poco distante, emersero i resti di una fossa con rivestimento in embrici. 8

Mortara (165) Basilica di S.Lorenzo - Torre Civica: rinvenimento di una sepoltura in nuda terra e di tre livelli pavimentali nel corso di un sondaggio praticato a lato della torre civica. La sepoltura doveva far parte di una necropoli, che occupava tutta piazza Martiri della Libertà e parte di corso Garibaldi, sorta poco fuori le mura della Basilica di S.Lorenzo. Infatti, durante gli scavi per l'acquedotto, in pieno centro storico, si rinvennero ossa umane pertinenti sepolture di età medievale. La torre civica fu costruita nel XIV sec. e costituisce oggi il campanile della Basilica di S. Lorenzo, anch'essa del XIV sec. I tre livelli pavimentali in mattoni sono relativi alla piazza che circondava la chiesa in un momento in cui questa non venne più utilizzata come necropoli. 9 Nel 1914 durante i restauri di San Lorenzo si rinvenne un miliario dedicato a Costantino. 10 Esso si trovava murato nella facciata e al momento non si hanno notizie circa la collocazione originaria. 11 Cortile dell’albergo Tre Re: un’epigrafe romana dedicata ai Mani di Caio Macio Verecondo reimpiegata come abbeveratoio. Canonica di Santa Croce: luogo di provenienza di un’arca anepigrafe.

1 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, P.T.C.P.-Schede comunali dei siti archeologici Pavia, n°262 2 PEZZA 1940, pp. 45 3 PONTE 1964, p. 128 4 PEZZA 1940, pp. 45 5 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, P.T.C.P.-Schede comunali dei siti archeologici Pavia, n°260 e Mortara prot. n° 340 dell’11 marzo 1950. 6 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 7 PONTE 1964, p. 129 8 PONTE 1964, p. 129 9 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia 10 FRACCARO 1957a, p. 180; BANZI MIRELLA 1999, p. 150 11 BANZI MIRELLA 1999, p. 150  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  22/ 104

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Presso la Giudicatura e nell’attiguo Malcantone: rinvenimento di materiale laterizio forse relativo a tombe. Piazza Silvabella: rinvenimento di un gladio. 1 Il Bergamo riporta che tra la piazza del Teatro e la chiesa di S. Croce nel 1912 vennero alla luce residui di mura medievali e molte ossa umane residuato di quello che fu un lazzareto creato presumibilmente durante la peste del 1630. Si rinvennero inoltre due zecchini d’oro del 1600 coniati dalla repubblica veneta. 2

S.Quirico (167) Nel campo subito a N della linea ferroviaria, si rinvennero vari reperti, tra cui monete di Costantino, alcuni cocci medievali e tracce di ustrini romani. Vennero individuate anche sepolture a cremazione di possibile età del Bronzo Medio - Tardo. 3

A sud di C.na Medaglia (168) Nei campi a S della cascina Medaglia, nel corso di lavori di spianamento, vennero distrutte parecchie sepolture ad incinerazione con corredo. 4

A nord del Cimitero (169) In un campo a N del Cimitero, si rinvennero vasi, ollette e probabili ustrini. 5

Nord di C.na Medaglia/ pressi del cimitero di Mortara (170) Necropoli ad incinerazione inquadrabile tra la seconda metà del I sec. a.C. (presenza di ceramica di tradizione tardo La Tène) e la metà del II sec.d.C. Il deposito archeologico si trovava ad una profondità compresa tra 0,20 e 0,60 m di profondità dal p.d.c. In un campo limitrofo, in seguito ad arature sono venuti alla luce numerosi frammenti di letti funerari in osso. 6

Provinciale Mortara Pavia – presso la Piramide (171) Livellando il fondo a destra della provinciale Mortara-Pavia, 150 m dalla Piramide e 50 m dalla strada, furono trovate parecchie tombe ad incinerazione con struttura in laterizio. 7

Nei pressi del Cimitero (172) Rinvenimento di reperti romani da una raccolta di superficie. 8

Ad E della strada dal Cimitero a c.na Medaglia (173) Nel 1991, nel campo posto ad E della strada che va dal Cimitero alla cascina Medaglia, vennero alla luce una serie di sepolture gallico-romane, di cui una decina a cremazione. Appena più sotto, nei campi subito a N-E del Cimitero, erano apparse anche tombe alla cappuccina. 9

1 PONTE 1964, pp. 125-126 2 BERGAMO 1995, vol. II, p. 24 3 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 4 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 5 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 6 INVERNIZZI 1992-93b, pp. 88 – 89; SIMONE 1991, pp. 69-71. 7 PONTE 1964, p. 127 8 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 9 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  23/ 104

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Comune di Olevano Lomellina La Mortizza (157) Tombe romane. 1

C.na Melegnana (135) Nel 1892 furono scoperte a poche decine di metri dall’abitato della Melegnana, in regione Vigne, tombe a cremazione con spade di ferro, ago crinale di bronso e sigillato BMN, vasi gallici, scudo e cuspidi di ferro; e a 200 metri in regione dosso di Francia, presso la strada dei muli, 15 tombe alla cappuccina a tegoloni con fittili vari e monete di bronzo tra cui alcune del III secolo. 2

Comune di Pavia Ponte sul Ticino (59) Rudere di un pilone del ponte romano. 3

Comune di Pinarolo Po Località Il Luogo – Logo (11) A circa 5 metri di profondità si rinviene una tomba di epoca presumibilmente medievale. 4

Località La Crocetta (13) Si rinvennero embrici, anfore e ceramica di epoca romana. 5 I ritrovamenti sono avvenuti ad una profondità compresa tra i 3 e i 5 metri. 6 Qualche frammento di tavellone è stato recuperato a -2.50 metri. 7

Incrocio tra la ferrovia e il Rile Verzate (14) Sepolture romane a incinerazione in urna (alcune contenenti monete). 8

A S-W di C.na Paglia (15) Ceramica post-medievale. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Comune di Redavalle A S-W di C.na Angiolina (20) Segnalazione da foto aerea. In quest’area a S-W di C.na Angiolina e in particolar modo nei campi a S dell’A21 si notano delle tracce scure rettilinee. Alcune di esse corrono parallele tra di loro perpendicolarmente all’autostrada. Una di queste corre invece in direzione E-W intersecandosi con le altre.

1 PATRONI 1903, p. 100 2 PEZZA 1948, p. 85 nota 99 3 STENICO 1953, p. 38 4 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Pinarolo Po - 9 agosto 1965 5 CERA 2000, p. 173 6 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Pinarolo Po – 25/02/1959 prot. 361 e lettera di Lentini del 29/01/1960 7 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia 8 CERA 2000, p. 173  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  24/ 104

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Nei pressi di C.na Colombara a N-E del passaggio a livello (22) Dispersione di laterizi, una moneta a un frammento di probabile ditale in bronzo di epoca romana (?). I materiali si sono rinvenuti in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Località Fornace Bornaghi e Fornace Castellazzi (24) A circa due metri di profondità furono scoperti una sepoltura a cremazione con corredo e resti di altri corredi databili tra l’età tardo repubblicana e la prima età imperiale. 1 Si segnala anche un frammento di pugnale in selce ed un molare equino relativi all’età del Rame. A 200 metri da questo sito si rinvennero due punte di freccia in selce sempre dell’età del Rame. 2

Comune di Robecco Pavese Venne ritrovata ceramica grossolana con cordone plastico applicato lavorato a polpastrello e schegge di selce. 3

Prajetto, località Casa Abruschi (10) Sarcofago a Cassapanca (in collocazione secondaria) riferibile al III secolo. d.C. 4

Comune di San Giorgio Lomellina Lungo la strada provinciale Tromello-San Giorgio (117) Frammenti e ceramica di laterizi. 5

Comune di San Martino Siccomario Nel territorio di San Martino Siccomario sono state rinvenute alcune tombe a cremazione golasecchiane. 6

Tra C.na Paradiso Nuovo e il confine di Carbonara Ticino (Cava Baggini) (37) Tre pozzi di età romana. 7 Reperti di epoca longobarda. 8

Campo Collarini (39) Tombe romane. 9

Paradiso Vecchio (40) Tombe e materiali di epoca romana. 10 Due frammenti di ceramica preistorica e due cucchiai di bronzo. 11

1 CERA 2000, p. 172 2 PEARCE 1994, 115 3 ANTICO GALLINA 1983, p. 13 4 CERA 2000, p. 173 5 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 6 MARIANI 1995d, p. 89-90 7 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 8 DE MARCHI 2010b, pp. 59-60 9 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 10 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 11 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia.  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  25/ 104

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Santa Croce (42) Nel 1951, in occasione della rettifica della strada Mortara - Pavia, alla profondità di 2,5 m, sono venute alla luce una ventina di tombe con corredi databili tra il II-I a.C. e il III-V a.C 1. Si segnala il rinvenimento di un pozzo di età romana. 2

A-W di sito 49 (48) Materiale ceramico pre - protostorico/romano. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

A N-E di Torre dei Cani (49) Una selce, un frammento ceramico presumibilmente di età romana e un frammento di graffita post-medievale. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Comune di Santa Giulietta Nei pressi di Cascina Costanza (17) Necropoli e insediamento romano. 3

Comune di Sommo Sommo (35) A Pavia durante i lavori di demolizione dell’antica facciata della cattedrale Santo Stefano si rinvenne un miliario con iscrizione di Antonino Pio. 4 Secondo il Majocchi il monumento sarebbe stato trasportato a Pavia dalla località di Sommo ove la chiesa pavese aveva dei possessi ricordati da Ennodio ( Vita Epiphani 21: Summias vocitatur ager )5

San Fedele (36) Nella casa detta “Convento o Collegio” in occasione di uno scavo, fu trovata, alla profondità di un metro circa, una punta di freccia in selce. A Est della casa fu ritrovato anche un sarcofago di serizzo reimpiegato come abbeveratoio. 6

Loc. Ca’ Bianca – Costa per Travedo (78) Frammenti di embrice romano e una selce. 7

Comune di Travacò Siccomario Case i Dossi (56) In seguito a lavori agricoli sono venute in luce le testate di due muri sicuramente post- medievali. Da fonti di archivio risulta che nella zona doveva essere situata la chiesa di S. Lorenzo in Pozzuolo, distrutta nel XVIII sec. con annesso convento. Le strutture rinvenute potrebbero quindi appartenere ad un edificio collegato in qualche modo al

1 PANAZZA 1955, pp. 93-94 2 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 3 MARINI CALVANI 1988, tav. 15, n° 16.001 4 BANZI MIRELLA 1999, p. 148 5 FRACCARO 1957a, p. 179, 190 6 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia 7 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  26/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica convento. Nella cascina era fino al 1964 conservato un coperchio di un sarcofago di età medievale, utilizzato come abbeveratoio la cui ubicazione attuale è sconosciuta. 1 Nella stessa area sono stati rinvenuti dei mattoni di età romana, riferibili ad un edificio o ad una necropoli di questo periodo. 2

Comune di Tromello Presso Tromello si segnala un pugnale a base arrotondata con 2 chiodetti e stretta lama triangolare del Bronzo Medio. 3

A N-W di Cascina Mariannina (98) Resti di un pozzo probabilmente di età post-medievale. 4

A N-E di Cascina Mariannina (99) Area necropolare di epoca romana. 5

C.na Stramiana (100) Tombe romane. 6

S. Stefano – Nuova tangenziale per Alagna (101) Tomba La Tène. 7

C.na Luisiana (102) Materiale romano. 8

Torrente Terdoppio (103) Dal greto del Terdoppio provengono diversi bronzi gallo-romani. 9

A S di C.na Donzellina (118) Ceramica romana. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Ad ovest di roggia Biraga (119) Segnalazione da foto aerea. Nei campi tra strada per San Giorgio e C.na Donzellina si nota un piccolo dampmark scuro sub circolare.

Carotaggio SE33 a SW di cascina Usellina (120) Da 00.00 a – 1.00m matrice sciolta sabbiosa marrone, con scheletro composto da ghiaia millimetrica. Si riscontra la presenza di frammenti laterizi.

1 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Lettera della dott.ssa Invernizzi, relativa al sopralluogo del 23/06/1997 2 MARIANI 1995e, p. 99 3 PEARCE 1994 p. 116, ROGATE UGLIETTI 1980, p. 15 fig. 9c, NAVA 1984, p. 99 4 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 5 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 6 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 7 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 8 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Tromello – 15/07/2004 9 PONTE 1964, p.185 nota 1  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  27/ 104

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A N di C.na Verdura (125) Segnalazione da foto aerea. Nella porzione settentrionale del campo a N di C.na Verdura e a W della S.P 183 è possibile notare una serie di piccoli dampmarks scuri allineati affiancati ad ovest da un dampmark scuro la cui forma è assimilabile ad una C.

A N di C.na Verdura (126) Dispersione di laterizi, ferro, materiale ceramico recente e frammenti ceramici presumibilmente di epoca pre-protostorica. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

C.na Negrina (127) Rinvenimento di tombe di epoca tardo La Tène e romane (I secolo). 1 Le tombe sono state trovate ad una profondità superiore al metro.2

Comune di Valleggio C.na Tessera (104) Necropoli indagata tra il 1976 e il 1977 e che ha restituito 207 sepolture ricoprenti un arco di tempo che va dal La Tène C2 (inizio II sec. a.C.) ai Flavi (fine I sec. d.C.). 3 Le sepolture raggiungevano in media una profondità compresa tra 0,80 e 1-2 metri circa. Alcune risultavano anche superficiali e intaccate da probabili precedenti lavori agricoli. 4

Comune di Villanova d’Ardenghi In località indeterminate si segnalano tombe a cremazione del periodo tardo La Tène e frammenti di figurine di terracotta, ceramica e vetri di età romana emersi da uno sterro in un campo. 5

Villanova d’Ardenghi/Nei pressi del moderno cimitero (74) Due tombe romane. 6

Comune di Zinasco Loc. Rissolina – C.na Rissolina (61) Strumenti in selce del mesolitico. Sei pozzetti rinvenuti durante lavori agricoli nel 1973. Secondo la Nava si tratta di tombe. Il materiale data al bronzo medio. 7

1 INVERNIZZI 1992-1993, p. 90; INVERNIZZI 2010, pp. 33-34 2 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 3 PANZERI 1999, p. 16 e tav. III; INVERNIZZI 2010, p. 28-29 4 MOLINARI 1984, pp. 262-263; p. 271 5 MARIANI 1995a, p. 106 6 MARIANI 1995a, p. 106 7 PEARCE 1994, p. 119  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  28/ 104

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4. ANALISI TOPONOMASTICA E NOTIZIE STORICHE

I numeri tra parentesi corrispondono alla numerazione dei siti in cartografia (elaborati n. GN_ARC_000_PL_001-010_A).

Comune di Alagna Lomellina Alagna (105) Il suo nome rappresenta una traccia dell’etonimo Alani , popolo associatosi con i Longobardi nella loro discesa in Italia seguendoli un po’ ovunque nella loro conquista ed opera di insediamento. 1 Nel 1404 Filippo Maria Visconti confermò l’esenzione per i beni del luogo di Alagna a Sinometto e Galeazzo Visdomini. Nel 1466 risulta che Francesco Sforza investì quali feudatari di Alagna i Malaspina. Il castello fu costruito nel 1534, forse su castro preesistente. 2

Cascina Guzza (108) Al cascinale Guzza appaiono le tracce di un cenobio di origine Vallombrosana. Nella parte più antica del fabbricato si notano finestrelle del XIV secolo e basamento scarpato. L’ala destra dell’ingresso del podere è sormontata da un pinnacoletto- campanile simile a quello riscontrabile in altre costruzioni Vallambrosane. 3 Si tratta del convento dei PP. Francescani Riformati con chiesa dedicata a S. Maria degli Angeli, già esistente nel 1360 e soppresso nel 1808.

Comune di Barbianello Carotaggio SE4 a SE di cascina Paglia (16) Da –0,30 a –0,80 m matrice nerastra, mediamente sciolta, limo sabbiosa con scheletro composto da ghiaia millemetrica e centimetrica. Si rileva la presenza di laterizi e probabile ceramica.

San Re (18) La denominazione potrebbe derivare dal culto dei Magi in Lombardia sviluppato tra il 1200 e il 1300. 4

Torrente Scuropasso (21) Citato come Crispassi ( vallis -) nel 1216. 5

Barbianello (23) Il toponimo si configura come un diminutivo di Barbiano , forse un altro nome di luogo, a sua volta derivato col suffisso aggettivale –anus da un personale latino Barbius e anche Balbius . 6

1 MARCATO 1990, p. 13 2 BERGAMO 1995, vol.1, op.124-126 3 BERGAMO 1995, vol.1, p.127 4 MONTESANO 1998, pp. 180-183 5 OLIVIERI 1961, p. 496 6 MARCATO 1990, p. 61; MARAGLIANO 1923, pp. 299-301  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  29/ 104

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Comune di Carbonara al Ticino Sabbione (38) La località è menzionata in una carta del 1192. Nel 1374 i pavesi costruirono una bicocca, torre destinata a ricevere armati, evidentemente a vigilanza della strada citata nel 1387 come stratarum a Sablono propre pontem Gravaroni . 1

Carbonara al Ticino (76) Il territorio dove sorge Carbonara al Ticino rientra nella vastissima foresta detta Sylva Carbonaria che si estendeva dal Terdoppio all’Agogna e da Dorno e Valleggio. Viene citato un diploma regio di Cuniperto emesso nel 690 in una località denominata curte Carbonaria , forse corrispondente al sito in oggetto. Un altro documento del 747 del re Longobardo Rachis viene menzionato il bosco regio denominato Carbonaria . Nell’ 891 l’imperatore Guido concesse l’uso della Sylva Carbonaria al monastero di S. Maria Teodata di Pavia ed un monastero di S.Maria con ospedale venne eretto nel luogo. L’ hospitale Carbonarie viene ancora citato negli estimi pavesi del 1228. 2 Santa Maria era sul percorso della via Francigena. 3

Comune di Castello d’Agogna Cascina Porra (152) Dal fondatore, Antonio Porro, conte di Pollenzo, che ebbe in feudo il capoluogo dal 1387 al 1432 e Zeme dal 1387. 4

Castello di Agogna (154) Il toponimo è composto dalla voce castello che deriva dal latino castellum , generalmente ritenuta un diminutivo di castrum nel senso di fortezza, campo munito. 5 La documentazione medievale presenta Agonia (anno 1208), in alternanza al più raro Agogna (anno 1224). Potrebbe derivare dal gentilizio romano Aconius , documentato come Acconius nelle iscrizioni di Ispra (CIL V, 5493).6

Comune di Cava Manara Mezzana Corti (28) Risulta essere comune dal secolo XIV. Alla prima denominazione Mezzana si aggiunse nel Settecento Corti dal nome della nobile famiglia pavese. La chiesa, parrocchia dal 1391, era intitolata a S. Lorenzo martire. 7

Gerrechiozzo (29) Era nato dall’unione delle località Gerre (Glareorum) e Chiozzo ( locis Clausi ) già prima del 1400. Le località sono citate in un documento dei Visconti del 1406. 8

C. il Rotto (30) E’ citato in un documento dei Visconti del 1406. 9 Fiume Po (31)

1 BERGAMO 1995, vol.1, pp.190-191 2 OLIVIERI 1961, p. 482; BERGAMO 1995, vol.1, pp.181-182 3 STOPANI 1998b, p. 38 4 BOSELLI 1986, p. 377 5 MARCATO 1990, p. 169 6 ROSSEBASTIANO 1990, p. 11 7 BERGAMO 1995, vol.1, pp. 240-241 8 BERGAMO 1995, vol.1, p. 242 9 BERGAMO 1995, vol.1, p. 242  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  30/ 104

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Il nome classico è Padus , il quale convive con Bodincus che designa in epoca antica il tratto a monte del fiume. Mentre quest’ultimo è un idronimo di possibile origine indeuropea, dalla base *bhedh (da cui il latino fundus ) con il suffisso ligure –inko , Padus è di origine incerta, seppure non si esclude che abbia una derivazione comune a Bodincus . 1

La Spezza (34) Nominata in documenti del XIII secolo come Spexa de Canibus .2

Torre de’ Torti (44) Denominata Torre in documenti dell’inizio del XII secolo, era sotto la giurisdizione di Pavia e dominio dei Salimbeni, poi dei Visconti che lo diedero in feudo agli Eustachi. Nel 1485 subentreranno come con feudatari i Torti che diedero la definitiva denominazione alla località. La parrocchia è nominata nelle “ Rationes decimarum ” del 1323 ed era intitolata a S. Pietro della Costa. Vi era anche un monastero fondato dalle Benedettine, intitolato a S. Maria. 3

Cava Manara (46) Il territorio in antico faceva parte della Sylva Carbonaria . La località è già menzionata nel 1200 e faceva parte del feudo di Sommo. Nel XIV secolo vi venne costruita una bicocca dai pavesi. Nel 1400 vi era un oratorio campestre, intitolata a S. Agostino. 4

Comune di Ceretto Lomellina Ceretto Lomellina (151) Nel 988 è definito Ceretum . Si tratta di un derivato dal fitonimo latino cerrus ‘cerro’ con il suffisso collettivo –etum .5 La specificazione Lomellina deriva da Lomello centro attestato nel sec. VII come “ mansio Laumelli”, poi nel 907 nella forma dell’etnico “iudicaria Laumellense ”. E’ un toponimo che pare essere composto dalla voce prelatina (oppure celtica) *mellum, *mello ‘collina’. 6 Al guado dell’Agogna era lo spedale intitolato al Santo Sepolcro, sull’itinerario della via Francigena. 7

Comune di Cergnago Cergnago (141) In un documento dell’Abbazia di Nonantola, si apprende che nel 907 l’abate Pietro concedette in enfiteusi alcuni beni posita in loco et fundo Cirniaco in judiciaria Laumellensi . Altre citazioni sono in documenti del 988 e 1012. Nell’estimo pavese del 1255 si legge estimum Rolandi Potoni di Porta Palacio della parrocchia Sancti Teodori de Cergnagho . 8

1 MARCATO 1990, p. 501 2 BERGAMO 1995, vol.1, p. 239 3 BERGAMO 1995, vol.1, p. 238 4 BERGAMO 1995, vol.1, pp. 227, 232, 234 5 MARCATO 1990, p. 192 6 MARCATO 1990, p. 360 7 STOPANI 1998b, pp. 38-39 8 BERGAMO 1995, vol.1, p. 255  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  31/ 104

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E’ denominato Cerregnagho nel XVI secolo. Il toponimo deriva verosimilmente da un antico personale Ceren(n)ius con il suffisso aggettivale –acus ad indicare appartenenza. 1 Secondo Tozzi. Il toponimo è di probabile formazione ligure. 2 Della chiesa campestre della Madonna di S.Stefano si sono trovate memorie del 1106. 3

Comune di Dorno Dorno (80) La località è citata nell’ Itinerarium Hierosolymitanum del 333 quale mutatio Duriis . Il toponimo ha altri riscontri in Lombardia ed altrove, in nomi locali francesi come Dourne , Dourn , e risale verosimilmente al gallico Durno - (durnos ) ‘pugno’, impiegato anche con funzione oronimica per designare una sporgenza, un dosso e simili. 4 Nel IX secolo faceva parte del feudo di Lomello. Tra il 1140 e il 1144 i conti di Lomello diedero origine a molti rami che assunsero il titolo specifico degli insediamenti ove dimorarono, da qui nacque la dinastia dei conti di Dorno. La pieve di Dorno era dedicata a Santa Maria Maggiore. 5

In questo stralcio della Tabula Imperii Romani, f. 32, Mediolanum, Roma 1966 la località di Dorno ( Duriae ) è indicata con la vignetta che contraddistingue i luoghi di fermata lungo le grandi vie romane. 6

1 OLIVIERI 1961, p. 170; MARCATO 1990, p. 192 2 TOZZI 1984, p. 162 3 BERGAMO 1995, vol.1, p. 259 4 MARCATO 1990, p. 253. 5 BERGAMO 1995, vol.1, pp.303-313 6 ANTICO GALLINA 1985, tav. IV  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  32/ 104

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San Materno (82) La denominazione della zona a circa 1 Km dall’abitato di Dorno deriva dall’intitolazione di un’antica chiesetta ora distrutta. 1 La chiesa nel 1576 risulta cadente, restaurata nel 1635 e demolita nel corso del XX secolo. 2

C.na degli Angeli (111) La Chiesa ed il convento francescano di S. Maria degli Angeli furono costruiti nel 1450 e soppressi nel 1810. 3

Comune di Garlasco C.na S. Veronica (106) Vi era nei pressi un cenobio di canonichesse che fu distrutto nel 1533 nel corso di eventi bellici. 4

Fornace (114) Nella Carta d’Italia IGM compare il toponimo “ Fornace ” che potrebbe indicare la presenza di una struttura legata alla produzione artigianale.

Garlasco (115) Forse corrisponde alle attestazioni medievali quali de Carlasi, Carlaxe, Carlasco . Il toponimo dipenderà da un antroponimo romano Carus o *Carrulus , o germanico Carilo o Carolus , attraverso un *Carulacis . 5 Secondo Tozzi il toponimo è di probabile formazione ligure. 6 E’ citato in un diploma che Berengario I inviò ad Ageverto, preposto della chiesa di San Giovanni Domnarum di Pavia, del 909. In un diploma dell’imperatore Ottone II del 981 l’abitato di Garlasco ed il territorio circostante, sono assegnati in possesso al monastero di San Salvatore di Pavia. Il castello, del quale sono stati individuate strutture in nel corso di scavi effettuati in via delle Mura, sorse certamente su rovine preesistenti e subì vari saccheggi e distruzioni, l’ultima della quali, nel 1524, provocò la perdita delle sue caratteristiche di roccaforte a favore della funzione civile. 7 A Garlasco era una dipendenza di Santa Maria in Betlem che era sul percorso della via Francigena. 8

Comune di Gropello Cairoli Santo Spirito (66) Nel 1259 vi era un insediamento denominato Pioppo con chiesa intitolata allo Spirito Santo. In documenti del 1315 è menzionato un hospitale . Della chiesa esistono ancora alcune parti. 9

C.na Guala (83) Potrebbe risalire dal nome personale germanico Wala o Guala. 10

1 ANTICO GALLINA 1985, p. 113 2 BERGAMO 1995, vol.1, pp.317-318 3 BERGAMO 1995, vol.1, p.318 4 BERGAMO 1995, vol.1, p.426; SILVA 2008, p.38 5 MARCATO 1990, p. 298 6 TOZZI 1984, p. 162 7 BERGAMO 1995, vol.1, pp.411 e 419 8 STOPANI 1998b, p. 38 9 BERGAMO 1995, vol.1, p.460 10 OLIVIERI 1965, p. 183  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  33/ 104

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San Massimo (86) Nel 1200 si chiamava Olecola e risulta avesse una cappella dedicata a S.Massimo dal 1300. Era stata eretta dai monaci Vallombrosani della regola di S.Gualberto. 1

Rovine (88) Nella Carta d’Italia IGM compare il toponimo “ Rovine ” che potrebbe indicare la presenza di strutture antiche.

C.na Ruga (93) Toponimo stradale. 2

Gropello Cairoli (94) Il toponimo è una forma diminutiva di groppo , equivalente all’italiano groppo nel senso di ‘altura, dosso’. La specificazione è dovuta al fatto che Gropello è il paese d’origine dei fratelli Cairoli, che vi sono sepolti. 3 Secondo Tozzi il toponimo è di probabile formazione ligure. 4 Il Castrum Grupelli è citato in un diploma di Berengario I (datazione incerta, 891-900). Nel 966 la rocca risulta posseduta da Bernardo e Rogliada de’ Conti che lo donarono nel 976 o 979 ai canonici e al prevosto della chiesa della SS. Trinità di Pavia. Il sito è denominato Grupello in un documento del 1019 e Gropello in un documento del 1133. Nel XIV secolo nello spazio dell’antica rocca venne costruito dai Beccaria un castello, un secolo dopo trasformato dai Visconti come luogo di svago e cacce. 5 L’Ospizio Beccari era sul percorso della via Francigena. 6

Comune di Mortara C.na Taverna (133) Ovvia derivazione da taberna “bottega” 7. Possibile toponimo stradale?

S. Albino (137) Il monastero di Sant’Albino di Mortara, dedicato a Sant’Albino d’Angers dai monaci di Tours che l’abitarono in origine, fu costruito nella seconda metà dell’VIII secolo accanto alla chiesa di Sant’Eusebio (detta poi di Sant’Albino, dal nome del convento), che già esisteva dalla seconda metà del sec. IV 8. La località diventerà il principale punto di sosta della via Francigena nel tratto tra Vercelli e Pavia 9

Torrente Arbogna (138) Citato come Albonia in carte degli anni 1046 e 1189, andrà riportato al gentilizio latino Albonius .10

1 BERGAMO 1995, vol.1, p.459 2 OLIVIERI 1961, p. 480 3 MARCATO 1990, p. 318 4 TOZZI 1984, p. 162 5 BERGAMO 1995, vol.1, pp.449-454 6 STOPANI 1998b, pp. 38-39 7 OLIVIERI 1961, p. 530 8 BOSELLI 1986, p. 438; BERGAMO 1995, vol.2, pp. 27-28 e p. 60 nota 1 9 STOPANI 1998, p. 13 10 OLIVIERI 1961, p. 58  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  34/ 104

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Casoni di S. Albino (149) In parte già antico possesso dell’Abbazia di Sant’Albino di Mortara. 1 La frazione sorse presso la chiesa S. Maria delle Barze sorta intorno al 1147 e che aveva anche un ospizio per i conversi. 2 Lo spedale era sul percorso della via Francigena. 3

Chiesetta di San Giacomo (159) Era sulla strada di Ceretto verso la cascina Gianolo e fu demolita nel 1700. Nel 1576 era già desolata ed abbandonata. 4

Madonna del Campo (162) Nel 1347 i canonici della Pieve di S. Albino di Mortara menzionano una terra quae fuit Sanctae Mariae in Pertica (Consignationes, p. 291). L’attuale chiesetta di ‘S. Maria del Campo’, presso Mortara, sorgente su una interessante zona archeologica, nel 1145- 1177 è detta S.Maria de Pertica e la officia un prete Siro. Il toponimo antico indicherebbe la presenza di un cimitero longobardo, sulla base di quanto descritto da Paolo Diacono circa l’usanza longobarda di ricordare gli arimanni uccisi in battaglia, lontano dal luogo ove risiedeva la famiglia e la sippe, con pertiche piantate nel terreno sulla cui sommità veniva posta una colomba lignea che guardasse verso il punto dell’orizzonte ove il guerriero aveva perso la vita. Infatti, ad esempio, a Pavia era stata eretta una chiesa di S.Maria ad Perticas , sepolcreto regio. 5

Molino delle Fontane (163) Il toponimo è di palese significato e risale alla voce latina molinum ed è indicativo dell'attività produttiva che venne svolta in quella zona. 6

Mortara (165) Il toponimo è attestato nel sec. XI-XII “ Mortarium, Mortario, Mortaria ”; quanto all’etimologia, possono concorrere un latino tardo mortarium ‘stagno, luogo di raccolta di acque stagnanti’ od un latino volgare murtaria , formazione collettiva dal fitonimo latino myrtu s. 7 Il feudo di Mortara, compreso nel comitato di Lomello, nel 970 venne concesso con titolo signorile ai cugini Guiberto e Guitelmo. In quest’epoca il feudo era costituito dalle due pievi di S. Croce di S.Albino. 8 E’ citato come Morters nella memoria del viaggio lungo la via Francigena dall’isola di Corfù alla Francia, effettuato nel 1191 dal re di Francia Filippo Augusto di ritorno dalla terza Crociata. 9

C.na Fornace vecchia (166) Toponimo indicato su I.G.M. Dal latino fornax,-acis ‘fornace’. E' indicativo dell' attività produttiva che venne svolta in quella zona. 10

1 BOSELLI 1986, p. 143 2 BERGAMO 1995, vol.2, pp.55 e 61 3 STOPANI 1998b, p. 38 4 BERGAMO 1995, vol.2, p. 58 5 CAVANNA 1967, p. 260 nota 392. 6 ROSSEBASTIANO 1990, p. 400 7 MARCATO 1990, p. 431 8 BERGAMO 1995, vol.2, p. 9 9 STOPANI 1998, p. 25 10 MARCATO, p. 281  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  35/ 104

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Cascina Medaglia (170) Nel 1133 vi era la chiesa intitolata a S. Quirico. 1 Infatti la località nel Cinquecento si chiamava ancora Cascina San Quirico. Nel 1225 la chiesetta fu oggetto di contestazione fra l’abbazia di S. Pietro in Ciel d’oro e la prepositura di S. Albino, con intervento arbitrale del vescovo di Tortona e del papa Onorio III. Riapparve investita di proprietà nella consegna ecclesiastica del 1347 e infine la si ritrova citata nel 1578 nel censimento delle anime della parrocchia di S. Lorenzo. 2

Comune di Olevano Lomellina Torrente Agogna (129) Nella parte media e bassa del suo corso fu un tempo chiamato anche Novaria (Tabula Peutingeriana ). La documentazione medievale presenta Agonia (anno 1208), in alternanza al più raro Agogna (anno 1224). Potrebbe derivare dal gentilizio romano Aconius , documentato come Acconius nelle iscrizioni di Ispra (CIL V, 5493). 3

C.na Melegnana (135) Una bolla di Urbano III dell’8 giugno 1187 conferma al monastero di S. Agata di Pavia il possesso di un podere in “Milignano”. In un documento del 1177 si apprende che la chiesa di Melegnano era sotto il titolo di Santa Maria.4 La chiesa risulta essere già in decadenza nel 1300. Demolita nel 1500, essa venne ricostruita nel 1795. 5

Mortizza (157) Piccolo insediamento denominato Rivalta ricordato nel 1256 e 1259 presso la sponda sinistra dell’Agogna in regione Mortizza, che venne travolto dalla corrente del fiume verso la fine del XIV secolo. La chiesa, intitolata a S. Eusuperio, è citata nelle Rationes decimarum del 1300. 6

Olevano Lomellina (160) E’ “ Olivolum ” nell’a. 1014, poi “ Olevalo , Olevero , Oleveno , Oleyvano nell sec. XIII. Si tratta di un toponimo di difficile e incerta interpretazione. E’ poco probabile che sia un derivato da olivus , ‘olivo’ mentre appare più plausibile un riscontro formale con il nome locale toscano Lévane presso Montevarchi che viene fatto derivare dal personale antico * Leuna .7 Secondo Tozzi il toponimo è di probabile formazione latina. 8 La specificazione Lomellina deriva da Lomello centro attestato nel sec. VII come “mansio Laumelli”, poi nel 907 nella forma dell’etnico “ iudicaria Laumellense ”. E’ un toponimo che pare essere composto dalla voce prelatina (oppure celtica) *mellum, *mello ‘collina’. 9

Cavo Levada (161) Da vie Levatae , ossia “strade elevate rispetto al suolo circostante”. 10

1 BERGAMO 1995, vol.2, p. 63 2 PEZZA 1925, pp. 90-91 3 ROSSEBASTIANO 1990, p. 11 4 PEZZA 1925, p. 36, nota (6) 5 BERGAMO 1995, vol.2, p. 94 6 BERGAMO 1995, vol.2, p. 94 7 MARCATO 1990, p. 452 8 TOZZI 1984, p. 162 9 MARCATO 1990, p. 360 10 BOSELLI 1986, p. 266  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  36/ 104

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Comune di Pavia Carotaggio SE16 a SW di cascina Rottino Nuovo (50) Da 00.00 a – 2.00m: matrice sciolta sabbiosa marrone scuro, con scheletro composto da ghiaia millimetrica e centimetrica. Si rileva la presenza di frammenti laterizi.

Fiume Ticino (57) L’idronimo di documentazione classica è Ticinus in fonti latine. La denominazione ha origine prelatina. 1

Borgo Ticino (58) Lo spedale di Santa Maria in Betlem era sul percorso della via Francigena. 2 Attorno alla chiesa di Santa Maria in Betlem e allo spedale ad essa annesso e lungo la strada si sviluppò il borgo 3. La più antica menzione risale al 1130 anno in cui il prete Raineiro lasciando i suoi beni siti in vari luoghi dell’Oltrepò e del Siccomario ai coniugi Pagano Coriolo e Otta dispone che dopo la loro morte passino all’ospedale di Betlem che era quindi a quella data già funzionante. 4

Comune di Pinarolo Po Pinarolo Po (12) Forse corrisponde all’attestazione “in Pino” dei secoli X-XI. 5

Comune di Rea Rea (33) Possibile toponimo stradale, confrontandolo con i rilessi veneti di una base *reda ‘sentiero, viottolo’. O con il canavesano rea ‘ciglione erboso di monte’. 6

Comune di Robecco Pavese Robecco Pavese (6) Il toponimo si riconduce ad un appellativo rebec, rebecco, col significato di ‘opposto, contrario’, poi verosimilmente ‘fortilizio contrapposto, contro ridotta, con riferimento alla presenza di castelli, luoghi fortificati. 7 Il primo documento che ne cita il nome ( Rebeccum ) è datato 1244. 8

Ponte in Pietra (7) Toponimo stradale.

Stradellino (8) Toponimo stradale. 9

1 MARCATO 1990, p. 653 2 STOPANI 1998b, pp. 38-39 3 STOPANI 1998c, p. 65 4 CROTTI 1998, p. 92 5 MARCATO 1990, p. 496 6 MARCATO 1990, p. 532 7 MARCATO 1990, p. 543 8ARBUSCHI 1987, p. 9 9 MARCATO 1990, p. 639; CALZOLARI 1994, pp. 37-38  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  37/ 104

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Comune di San Martino Siccomario Santa Croce (42) Chiesa che nel XV secolo era di proprietà dei PP. Crociferi . Anche Colombarolo e C.na Molinello sono di antica origine. Vicino al Mollinello vi era un oratorio intitolato a S. Giovanni Evangelista ed era di patronato del Bellingeri pavesi. Venne distrutto quasi certamente nel 1800. 1

C.na Maddalena (45) Citata come Cascina Maddalena di Campagna in un documento del 1493. 2

Torre dei Cani (47) Nel 1400 era di proprietà dei De Canibus, patrizi pavesi. Nelle vicinanze c’era la chiesetta di S. Jacopo con annesso ricovero dei pellegrini. Viene citata anche una torretta-piccionaia, forse riconducibile alla Torre Vecchia (vedetta). 3

C.na Pezzana (51) Prediale in –ana dal gentilizio latino Peccius , Pettius . 4

San Martino Siccomario (54) Il toponimo si rifà al culto di San Martino. La specificazione Siccomario è in origine il nome del territorio che comprende anche San Martino e in genere si ritiene un riflesso di un personale germanico, di cui si hanno altre attestazioni lombarde come Sichemari , Sigimario ecc. tra il sec. VIII e IX. 5 Secondo un estimo del 1250, nel Siccomario, cioè territorio di S. Martino e Travacò, vi dovevano essere le località Domus Bogie de Gargano , Domus de Gratis Guillelmi de Strada , Domus Alloni , Domus Resonati mancipata , Domus Beltrami Runei , Domus Lantelmi Ferrarii sive Uberti , Domus Pirle , Domus Silani de Juvenali , S. Maria de Rocamadore (in Strata?). Carlo Magno, con precetto datato da Pavia, fra gli altri, donava al monastero di S. Martino di Tours la Val Camonica e l’Ospizio di S. Martino Siccomario in “ locum Wahan ”, con case e terreni di sua pertinenza. La donazione sarà confermata da Carlo il grosso nel 887. In una carta del 1219 si legge: in territorio S. Martini in terra arsa juxta stratam Papie versus Gravalonem . La pieve venne eratta da S. Crispino I, vescovo di Pavia (433-466). La chiesa parrocchiale conserva un abside stimato al X secolo. 6

Gravellone (55) E’ nome del corso d’acqua e della località, attualmente inglobata in S. Martino. Odone, figlio di re Arduino, a cavallo tra il 1008 e il 1009 rilasciò una carta di donazione di buona parte del terreno aratorio posto fra il Ticino ed il Gravellone, ai Canonici della Cattedrale di Pavia. In una carta del 1219 si legge: in territorio S. Martini in terra arsa juxta stratam Papie versus Gravalonem . 7

1 BERGAMO 1995, vol.2, p.243 2 BERGAMO 1995, vol.2, p.235 3 BERGAMO 1995, vol.2, p.243 4 MARCATO 1990, p. 653 5 MARCATO 1990, p. 584 6 BERGAMO 1995, vol.2, pp.230, 237-238 7 BERGAMO 1995, vol.2, p.230  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  38/ 104

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Comune di Sommo I Ronchi (26) Riferimento a luogo disboscato o pascolo. 1

Sommo (35) Sommo è ricordato nella vita di S.Epifanio, scritta dopo il 500 da Ennodio, vescovo di Pavia, col nome di Summias o Summitas . Il luogo venne donato con Monte Vellere (una località scomparsa tra Zinasco e Sommo o tra questo e Cava) e Sairano al vescovo di Pavia da Lotario I e Ludovico II nel 849 e le donazioni confermate con diploma di Ottone II del 977. Dopo il Mille questo territorio passa nel Comitato di Lomello, quindi poi è diventato di soggettanza del Comune di Pavia. Questo luogo, insieme con altri paesi circonvicini, faceva parte del Siccomario. Si fa menzione di un castello in documenti del XIV e XV secolo. 2

San Fedele (36) Le prime notizie storiche risalgono al 1200 con il nome di Frasceta . Nelle “ Rationes decimarum ” del 1320 circa vi è indicata la chiesa di Sancti Fidelis de Frascheta . Nel cascinale Collegio si possono vedere testimonianze murarie anteriori al X secolo, forse relative ad una casa-forte. 3

C.na Travedo Vecchia e Nuova (77) Corrispondono rispettivamente alle località Teveredo ( castrum Teveredum, poi Torvedo) e Sextamascum (o Sextenascum ) citate in un diploma del re Ugo del 929 e in un documento del 1041 dell’imperatore Enrico III. Il toponimo Sextenasco è riconducibile ad una derivazione da una cifra miliaria romana con il noto suffisso ligure –asco. 4

Comune di Travacò Sicomario Case i Dossi (56) Vicino alla frazione Dossi era la Chiesa San Lorenzo di Pociolo , citata nelle Ratione decimarum del 1320 dove è intitolata a S.Laurencii e Cataldi ). Non distante era anche la parrocchia di S. Maria della Strada detta anche di Pozzolo, de Pociolo . Entrambe scomparvero nell’alluvione del 1778. Sia S. Lorenzo che S. Maria della Strada erano comune e parrocchia. 5

Comune di Tromello A N-W di Cascina Mariannina (98) Si ipotizza che in questa zona fosse ubicato un lazzaretto del XVII secolo. 6

C.na Luisiana (102) Costruzione del sec. XV. 7

1 MARCATO 1990, p. 553 2 BERGAMO 1995, vol.2, p 313-314, 318 3 BERGAMO 1995, vol.2, pp. 319 e 323-324 537 4 FRACCARO 1957a, pp. 190-191 5 BERGAMO 1995, vol.2, pp. 374-375 6 Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. 7 BERGAMO 1995, vol.2, p.387  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  39/ 104

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Torrente Terdoppio (103) Denominato “ Tardubius ” nel 978. Il toponimo potrebbe derivare da un nome personale Tardubius supponibile su Tardus .1

C.na Roventino (121) Roventino è nominato in una infeudazione del 1164. La chiesa nel 1300 era intitolata a S. Maiolo. 2

C.na Conca (122) Citata nell’elenco delle tasse pavesi nel 1181 come Villanova de Conchis . In un documento del 1259 si apprende che aveva la chiesa dedicata a San Giovanni appartenente all’ordine mortariense di Santa Croce. 3 Il vicino ed omonimo molino deriva il nome dalla cascina. Essi sono localizzati lungo il Naviglio che fu scavato nel 1613. 4

C.na Montagione (123) Già Maticianus , forse dal nome personale Maticius . 5

C.na Verdura (124) Vi era una chiesa dedicata a S. Eurosia, invocata in ambiente rurale contro fulmini, tempeste e grandine, il cui culto venne portato in nord Italia dagli Spagnoli. Essendo cadente fu riedificata ad onore della B.V. Immacolata in forma rotonda e a volta. Ora non è più officiata. 6

Tromello (128) Secondo Tozzi il toponimo è di probabile formazione ligure. 7 La località è nominata come Tremel quale tappa della via Francigena nella memoria dell’arcivescovo di Canterbury del 990, relativa a quando si recò a Roma per ricevere il pallium .8

Comune di Valleggio C.na Tessera (104) Il nome della Cascina deriva da “Tasséra”, come viene chiamata ancora oggi nel dialetto locale, stando a significare luogo dei tassi. Dagli archivi comunali risulta che nel 1866 e nel 1876 il nome era Cassina Tasserra , mentre nel 1884 era diventato “Cascina Tassera”. 9

1 OLIVIERI 1961, p. 533 2 BERGAMO 1995, vol.2, p.392 3 PEZZA 1925, p. 39, nota (5) 4 BOSELLI 1986, p. 131 5 BOSELLI 1986, p. 309 6 BERGAMO 1995, vol.2, p.391 7 TOZZI 1984, p. 162 8 STOPANI 1998, pp. 20 e 22 9 MOLINARI 1984, p. 256  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  40/ 104

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Comune di Verrua Po Palasio (9) Già detto Palatium , certamente fu dunque così chiamata da un palatium (rovine di un edificio antico?). 1

Comune di Villanova d’Ardenghi Villanova d’Ardenghi (74) Il territorio dove sorse questo paese era compreso nella Sylva Carbonaria ed appartenne perciò al monastero di S. Maria Teodata di Pavia fin dall’anno 891. E’ possibile che Ardenghi si riferisca ad un cognome (presente in documenti in zona dal XIII secolo). La chiesa di Villanova era tra le cappelle dipendenti dal monastero di S.Maria Teodata già dall’VIII secolo, divenne parrocchia nel XII. In una carta del 1214 si parla del comune e della parrocchia di San Cristoforo. 2

Comune di Zinasco Fraz. Sairano (75) Forse risale da *Sarianus , aggettivazione da Sarius , gentilizio romano. 3 Le prime notizie storiche risalgono ad un diploma di Lotario I e Ludovico II del 849 dove vengono donate al vescovo di Pavia le località di Monte Vellere, Sommo e Sairano. Questa donazione sarà poi confermata nei diplomi dei re Ugo e Lotario II tra gli anni 939 e 943. 4

1 OLIVIERI 1961, p. 400 Vedi Capsoni, Memorie storiche pavesi, I, 283. 2 BERGAMO 1995, vol.2, pp.535 e 537 3 OLIVIERI 1961, p. 143 4 BERGAMO 1995, vol.2, p.576  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  41/ 104

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5. ANALISI DEI CAROTAGGI ESAMINATI

E’ stata presa visione di tutti i carotaggi eseguiti. Vengono qui descritti unicamente quelli la cui analisi ha permesso di individuare stratigrafia archeologica. I numeri tra parentesi corrispondono alla numerazione dei siti in cartografia (elaborati n. GN_ARC_000_PL_001-010_A).

Comune di Barbianello Carotaggio SE4 a SE di cascina Paglia (16) Da 0.00 a –0.30 m: matrice sciolta limo sabbiosa Da –0.30 a –0.80 m: matrice nerastra, mediamente sciolta, limo sabbiosa con scheletro composto da ghiaia millimetrica e centimetrica. Si rileva la presenza di laterizi e probabile ceramica. Da –0.80 a –1.40 m: matrice limo sabbiosa sciolta marrone contenente frammenti laterizi Da –1.40 a –2.40 m: matrice limo argillosa grigio chiara, con discreta presenza di sabbia Da –2.40 a –3.20 m.: matrice limo argillosa grigio chiaro compatta Da –3.20 a –3.40 m: (terreno probabilmente prelevato per campione) Da –3.40 a –4.00 m: matrice limo argillosa grigio chiaro compatta Da –4.00 a –5.00 m: matrice limo sabbiosa grigio chiara mediamente sciolta.

Carotaggio SE4 da 0.00 a 5.00m fotografia digitale

Comune di Gropello Cairoli Carotaggio SE27 a NE di cascina Malpensata a Gropello Cairoli (90) Da 00.00 a –0.20 m: matrice limo sabbiosa sciolta, con scheletro composto da ghiaia millimetrica e centimetrica

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  42/ 104

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Da –0.2 a –0.6 m: matrice limo sabbiosa sciolta grigio chiaro con scheletro composto da ghiaia millimetrica e centimetrica. Si registra la presenza di frammenti laterizi Da –0.6 a –1.40 m: matrice sabbiosa mediamente sciolta marrone con scheletro composto da rari ciottoli centimetrici Da –1.40 a –1.80 m: matrice argillosa compatta grigio chiaro Da –3.60 a –4.00 m: matrice argillo sabbiosa mediamente compatta grigio marrone Da –2.00 a –3.00 m: poco terreno a matrice limo sabbiosa marrone Da –3.00 a –3.25 m: matrice argillosa compatta grigia Da –3.25 a –4.00 m: matrice limo sabbiosa marrone chiaro mediamente sciolta con scheletro composto da rari ciottoli centimetrici Da –4.00 a –5.00 m: matrice limo sabbiosa mediamente sciolta marrone.

Carotaggio SE27da 0.00 a 5.00m fotografia digitale

Comune di Pavia Carotaggio SE16 a SW di cascina Rottino Nuovo (50) Da 00.00 a –2.00 m: matrice sciolta sabbiosa marrone scuro, con scheletro composto da ghiaia millimetrica e centimetrica. Si rileva la presenza di frammenti laterizi Da –2.70 a –3.00 m: pochissima terra a matrice sabbiosa marrone scuro decisamente sciolta Da –3.00 a –5.00 m: matrice argillosa grigia, decisamente compatta.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  43/ 104

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Carotaggio SE16 da 0.00 a 5.00m fotografia digitale

Comune di Tromello Carotaggio SE33 a SW di cascina Usellina (120) Da 00.00 a – 1.00 m: matrice sciolta sabbiosa marrone, con scheletro composto da ghiaia millimetrica. Si riscontra la presenza di frammenti laterizi Da –1.00 a –1.80 m: matrice sciolta sabbiosa marrone chiaro Da –1.80 a –2.00 m: assenza di terreno probabilmente per prelievo Da –2.00 a –3.00 m: matrice sabbiosa mediamente sciolta marrone chiaro Da –3.00 a –3.60m: matrice limo sabbiosa mediamente sciolta marrone grigiastra Da –3.60 a –4.00m: matrice sabbiosa mediamente sciolta marrone scuro Da –4.00 a –5.00m: matrice limo sabbiosa mediamente sciolta marrone grigiastra

Carotaggio SE33 Tromello da 0.00 a 5.00m fotografia digitale

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  44/ 104

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6. LA RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA

La survey nel territorio interessato dal progetto in esame e dalla relativa cantierizzazione, è stata effettuata nei mesi di dicembre 2010 e gennaio 2011 con tre differenti campagne di ricognizione. Nonostante il periodo dell’anno la maggior parte dei terreni si trovavano ancora in fase di riposo e presentavano visibilità scarsa o nulla. Ciò ha permesso di analizzare soltanto una limitata parte dell’area interessata. I numeri tra parentesi corrispondono alla numerazione dei siti in cartografia (elaborati n. GN_ARC_000_PL_011-020_A).

6.1. DESCRIZIONE DEI RINVENIMENTI

Comune di Barbianello A S-E di San Re (19) Materiale di epoca romana (laterizi e lastrine litiche). Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 19

Comune di Cava Manara A S-W di C.na Bellana (27) Materiale ceramico romano (complessivamente due frammenti). Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  45/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 27

A N-W di Ca’ Matta (32) Reperto sporadico romano quale un probabile frammento di lucerna. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 32

A N di sito 53 (52) Rinvenimento sporadico di una moneta bronzea di età indeterminata. L’oggetto è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arata con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  46/ 104

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Particolare della moneta in bronzo (sito 52)

A E di di C.na Agliarolo (53) Rinvenimento di materiale ceramico di età romana (due frammenti). Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 53

Comune di Dorno A S-W di C.na Albera (79) Frammenti laterizi di età romana. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  47/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 79

Comune di Castello di Agogna A E di Castello d’Agogna (155) Rinvenimento di una selce.

A N di sito 154 (156) Ceramica ad impasto pre-protostorica, scorie di fusione, frammenti di tegola ad aletta. Il rinvenimento è stato effettuato incorso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Particolare dell’affioramento di frammenti laterizi nell’area dove è stato individuato il sito 156

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  48/ 104

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Comune di Garlasco A N-E di C.na Luglio (116) Frammento in metallo e frammenti laterizi non databili. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 116

Comune di Gropello Cairoli A W di sito 69 (67) Ceramica ad impasto pre - protostorica. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 67

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  49/ 104

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Particolare della moneta in bronzo (sito 67)

A W di C.na Porri (69) Una selce e alcuni frammenti ceramici ad impasto pre - protostorici. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 69

A N di C.na Corri (71) Frammenti di ceramica ad impasto pre - protostorici e frustuli di laterizi di epoca indeterminata. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  50/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 71

A S di C.na Corri (72) Scorie di fusione e ceramica presumibilmente di età romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 72

A S-E di C.na Corri (73) Frammento sporadico di ceramica ad impasto grigio di età romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  51/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 73

A E di C.na Malpensata (89) Dispersione di laterizi, elementi in ferro e frammenti di ceramica pre-protostorica. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 89

A S-E di C.na Cairoli (95) Dispersione di frammenti laterizi di epoca indeterminata, frammenti ceramici pre - protostorici e metallo sporadico. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  52/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 95

Comune di Mortara A W di sito 133 (130) Concentrazione di laterizi ad aletta e ceramica romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 130

A N di sito 130 (131) Frammento sporadico di ceramica pre – protostorica, ceramica e laterizi presumibilmente di epoca romana. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  53/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 131

A S-W di C.na Costa (132) Frammento ceramico sporadico di età pre – protostorica e tre frammenti di ceramica graffita medievale. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 132

Comune di Pinarolo Po A S-W di C.na Paglia (15) Ceramica post-medievale. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  54/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 15

Comune di Redavalle Nei pressi di C.na Colombara a N-E del passaggio a livello (22) Dispersione di laterizi, una moneta ed un frammento di probabile ditale in bronzo di epoca romana (?). I materiali si sono rinvenuti in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 22

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  55/ 104

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Comune di San Martino Siccomario A-W di sito 49 (48) Materiale ceramico pre - protostorico/romano. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

A N-E di Torre dei Cani (49) Una selce, un frammento ceramico presumibilmente di età romana e un frammento di graffita post-medievale. Il rinvenimento è stato effettuato in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 49

Comune di Tromello A S di C.na Donzellina (118) Ceramica romana. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  56/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 118

A NE di C.na Verdura (126) Dispersione di laterizi, ferro, materiale ceramico recente e frammenti ceramici presumibilmente di epoca pre-protostorica. Il materiale è stato rinvenuto in corso di ricognizione in un campo arato con visibilità buona.

Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 126

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  57/ 104

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Panoramica dell’area dove è stato individuato il sito 126

6.2. GALLERIA FOTOGRAFICA

Panoramica verso N dell’area in cui sorgerà il Panoramica verso N dell’area in cui sorgerà lo cavalcavia a N di Redavalle svincolo a N di Redavalle

Panoramica verso SE dell’area in cui sorgerà Panoramica verso SW dell’area in cui lo svincolo a W di San Re sorgerà il sottopasso a NE di Pinarolo Po

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  58/ 104

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Panoramica verso N dell’area dove sarà Panoramica verso N dell’area sarà potenziata potenziata la viabilità a N di Bressana Bottarone la viabilità a N di Bressana Bottarone

Panoramica verso SE dell’area in cui verrà Panoramica verso SE dell’area in cui verrà realizzato lo svincolo a NE di Bressana realizzata la cantierizzazione a E di Cava Bottarone Manara

Panoramica verso NE dell’area in cui verrà Panoramica verso NW dell’area in cui verrà realizzata un’opera di cantierizzazione realizzata un’opera di cantierizzazione

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  59/ 104

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Panoramica verso E dell’area in cui verrà Panoramica verso N dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a E di Cava Manara potenziata la viabilità esistente

Panoramica verso SW dell’area in cui verrà Panoramica verso N dell’area in cui verrà realizzato lo svincolo a NW di Cava Manara realizzata la cantierizzazione a N di Cava Manara

Panoramica verso N-NE dell’area in cui verrà Panoramica verso E dell’area in cui verrà potenziata la viabilità a NW di S. Martino potenziata la viabilità esistente Siccomario

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  60/ 104

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Panoramica verso SE dell’area in cui verrà Panoramica verso NE dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a SE di Gropello Cairoli realizzato il cavalcavia a nord di Santo Spirito

Panoramica verso S dell’area in cui verrà Panoramica verso NW dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a S di Villanova realizzato il cavalcavia a S si Carbonara D’Ardenghi

Panoramica verso W dell’area in cui verrà Panoramica verso S dell’area in cui verrà realizzata una cantierizzazione a S di Carbonara realizzata una cantierizzazione a SW di Carbonara

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  61/ 104

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Panoramica verso W dell’area in cui verrà Panoramica verso S dell’area in cui verrà realizzata una cantierizzazione a Villanova D. realizzato lo svincolo a S di Gropello Cairoli

Panoramica verso W dell’area in cui verrà Panoramica verso SW dell’area in cui verrà realizzata una cantierizzazione a Villanova D. realizzato il cavalcavia a e di cascina Malpensata

Panoramica verso NW dell’area in cui verrà Panoramica verso NW dell’area in cui realizzato il cavalcavia a W di c.na Malpensata verrà realizzato il cavalcavia a NW di cascina Attoccasete

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  62/ 104

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Panoramica verso NE dell’area in cui verrà Panoramica verso NE dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a SW di Gropello Cairoli realizzato il cavalcavia a NE di cascina Lupa

Panoramica verso SE dell’area in cui verrà Panoramica verso W dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a S-SE di Garlasco realizzato lo svincolo a S di Garlasco

Panoramica verso SW dell’area in cui verrà Panoramica verso W dell’area in cui verrà realizzato lo svincolo a S di Garlasco realizzato il cavalcavia a S di Garlasco

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  63/ 104

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Panoramica verso SE dell’area in cui verrà Panoramica verso SE dell’area in cui verrà realizzato lo svincolo a S di cascina Mariannina realizzato lo svincolo a SW di Garlasco

Panoramica verso SE dell’area in cui verrà Panoramica verso NW dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a NE di c.na Verdura realizzato il cavalcavia a S di c.na Usellina

Panoramica verso SW dell’area in cui verrà Panoramica verso N dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a NE di Cergnago realizzato il cavalcavia a N Cergnago

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  64/ 104

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Panoramica verso NW dell’area in cui verrà Panoramica verso SW dell’area in cui verrà realizzato lo svincolo a NW di Cergnago realizzato il cavalcavia a NE di

Panoramica verso SE dell’area in cui verrà Panoramica verso SW dell’area in cui verrà realizzato il cavalcavia a SE di Castello di Agogna realizzata un’opera di cantierizzazione a SW di Mortara

Panoramica verso N dell’area in cui verrà Panoramica verso NW dell’area in cui verrà realizzata l’opera di cantierizzazione a SW di realizzato lo svincolo a SW di Castello di Mortara Agogna

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  65/ 104

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Panoramica verso E dell’area in cui verrà Panoramica verso SE dell’area in cui verrà realizzato lo svincolo a SW di Castello di realizzato lo svincolo a SW di Castello di Agogna Agogna

Panoramica verso SW dell’area in cui verrà Panoramica verso N dell’area in cui verrà realizzata la cantierizzazione a SW di Mortara realizzato il potenziamento della viabilità W di Mortara

Panoramica verso SW dell’area in cui verrà Panoramica verso NE dell’area in cui verrà realizzato il potenziamento della viabilità realizzato il potenziamento della viabilità W di Mortara W di Mortara

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  66/ 104

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7. ANALISI DELLE FOTO AERE

Sono state esaminate le foto aeree, di ottima qualità e facenti parte di un volo a bassa quota, fornite dalla Committenza. I numeri tra parentesi corrispondono alla numerazione dei siti in cartografia (elaborati n GN_ARC_000_PL_001-010_A).

Comune di Garlasco A E di C.na Allimana (87) In questo campo a E di C.na Allimana e in prossimità di una strada poderale a S della SS596 è possibile osservare due linee chiare parallele che sembrano chiudere a nord con un semicerchio.

Fig. 1 Sito (87) – Foto aerea 100817b6984brom1001_06-0220_rgbn

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  67/ 104

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A S di C.na Reale (109) 1) Nel campo immediatamente a N di strada Realetta è possibile notare un’anomalia di colore chiaro e di forma pseudo-triangolare. 2) Nel campo a S del Terdoppio si nota una seconda anomalia scura che sembrerebbe circoscrivere un’area di forma pseudo-rettangolare, con margini netti e ben definiti.

1

2

Fig. 2 Sito (109) – Estratto da foto aerea 100817b6984brom1001_05-0241_rgbn

A N di Chiusa di Battera (112)

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  68/ 104

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In questo campo a N di Chiusa Battera e in prossimità dell’incrocio tra strada Realetta e strada Mulino si nota un’anomalia di colore chiaro e di forma pseudo- rettangolare/trapezoidale.

Fig. 3 Sito (112) – Foto aerea 100817b6984brom1001_05-0244_rgbn

A N di C.na Luglio (113) In un campo a N di C.na Luglio si osserva un’anomalia caratterizzata da un’area rettangolare chiara con limiti rettilinei e ben definiti.

Fig. 4 Sito (113) – Foto aerea 100817b6984brom1001_05-0245_rgbn

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  69/ 104

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Comune di Redavalle A S-W di C.na Angiolina (20) In quest’area a S-W di C.na Angiolina e in particolar modo nei campi a S dell’A21 si notano delle tracce scure rettilinee. Alcune di esse corrono parallele tra di loro perpendicolarmente all’autostrada. Una di queste corre invece in direzione E-W intersecandosi con le altre.

Fig. 5 (20) – Foto aerea 100817b698brom1001_13_0322_rgbn

Comune di Tromello Ad ovest di roggia Biraga (119) Nei campi tra strada per San Giorgio e C.na Donzellina si nota un piccolo dampmark scuro sub circolare.

Fig. 6 Sito (119) – Foto aerea 100817b6984brom1001_04-0135_rgbn

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  70/ 104

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A N di C.na Verdura (125) Nella porzione settentrionale del campo a N di C.na Verdura e a W della S.P 183 è possibile notare una serie di piccoli dampmarks scuri allineati affiancati ad ovest da un dampmark scuro la cui forma è assimilabile ad una C.

Fig. 7 Sito (125)– Foto aerea 100817b6984brom1001_04-0146_rgbn

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  71/ 104

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8. LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO

8.1. METODOLOGIA ADOTTATA Per effettuare la valutazione di rischio archeologico, oltre a procedere allo studio dell’evoluzione storica dell’area indagata ed alla ricerca di notizie edite e di archivio relative a rinvenimenti archeologici in zona, si è proceduto alla elaborazione di una planimetria che potesse inquadrare quali preesistenze archeologiche rientrino nell’area prevista dai lavori. In questo ambito sono state elaborate le ipotesi ricostruttive della viabilità in epoca romana e riportati gli assi della centuriazione come si desume dalle fonti bibliografiche. Pur nei limiti conseguenti alle evidenti difficoltà riscontrate nell’assemblare le informazioni provenienti dalle varie fonti, è stato possibile individuare alcuni elementi che possono indicare la possibilità di effettuare rinvenimento archeologici nell’area interessata dai progetto.

8.2. ANALISI DEI DATI RACCOLTI La frequentazione in età preistorica del territorio sembra testimoniata sia a sud (Redavalle, sito 24) 1 che a nord del Po dove la distribuzione areale dei rinvenimenti fino ad oggi individuati sembra localizzata in tre zone. La prima, rappresentata dai rinvenimenti di Dorno, Zinasco (sito 61) 2, Sommo (siti 78 e 36) 3 e San Martino Siccomario (oltre ai siti 40 e 49 4 sono segnalate tombe golasecchiane) potrebbe indicare l’esistenza di una pista preistorica che si snoda a nord del terrazzo del Po. Un secondo nucleo di rinvenimenti è invece localizzato più a nord del precedente, comprendendo i territori comunali di Garlasco, dove alle Bozzole si segnala un sito del Medio Bronzo, e Gropello Cairoli (siti 66 e 96) 5 e Carbonara Ticino (sito 38 6), che potrebbero appartenere ad una direttrice nord-sud da Gravellona Toce, passando per Vigevano e , verso il Po, sfruttando per gli insediamenti le emergenze sabbiose dei terrazzi fluviali degli affluenti del grande fiume. 7

1 Loc. Fornace Bornachi e Fornace Castellazzi, reperti dell’età del rame 2 Loc. Rissolina, strumenti in selce del mesolitico e pozzetti del bronzo medio. 3 Rinvenimenti di una punta di freccia in selce a San Fedele (sito 36) e di una selce in loc. Ca’ Bianca (sito 78) 4 Reperti preistorici a Paradiso Vecchio (sito 40) e rinvenimento di una selce in corso di survey a NE di Torre dei Cani (sito 49) 5Materiale dell’età del Bronzo sull’altura di Santo Spirito – Cava Albani (sito 66)e nella zona del Costone – vigna Marabelli (sito 96 5) Loc. Sabbione: si segnalano cinque pugnali relativi al Bronzo Medio-Recente.

7 PANZERI 1999, pp. 15-16  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  72/ 104

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Il terzo nucleo è invece relativo alle segnalazioni nei territori comunali di Mortara (siti 136, 137 e 167)1 e Castello d’Agogna (siti 153 e 155)2, forse anche in questo caso da porre in relazione con insediamenti sui terrazzi prospicienti i torrenti Agogna ed Arbogna. Si può ragionevolmente presumere che la pista preistorica a nord del terrazzo del Po abbia acquistato una certa rilevanza a partire dall’epoca protostorica, come si deduce dal toponimo gallico di Dorno (sito 80), dal cui territorio proviene un’olpe in bronzo di fabbricazione etrusca; dall’allineamento tra le necropoli di c.na Grande (sito 110) e C.na Tessera (sito 104), su un ipotetico asse tra Valleggio e Dorno; dal rinvenimento in corso di survey di materiale pre-protostorico individuato in corso di survey presso Torre dei Cani (sito 48). Lievemente spostata verso nord da questo itinerario è una notevole concentrazione di segnalazioni di materiale protostorico in territorio di Gropello Cairoli, dove nell’area avente come vertici C.na Corri, Santo Spirito, C.na Santo Spirito e C.na Malpensata si enumerano quattro necropoli coeve 3 , un abitato dell’età del Ferro (Santo Spirito, sito 66) e cinque recuperi di reperti in corso di ricognizione superficiale. 4 Questo addensamento di segnalazioni potrebbe far pensare alla presenta di un insediamento di notevoli dimensioni o piuttosto, in considerazione dell’alto numero di aree funerarie, di una capillare distribuzione sul territorio di piccoli insediamenti. L’area di Gropello Cairoli, peraltro nelle sue propaggini settentrionali risulta essere sulla direttrice Gravellona Toce – fiume Po già segnalata nel contesto dei rinvenimenti preistorici,lungo il terrazzo occidentale del Ticino. La continuazione d’uso di questo itinerario in epoca protostorica sembra testimoniato anche dalla necropoli di C:na Guala, sempre in territorio di Gropello Cairoli (sito 83); i reperti recuperati presso Garlasco 5; le necropoli ad est ed ovest di Tromello 6, toponimo di probabile formazione ligure (sito 128) e l’armilla individuata in comune di Carbonara Ticino (loc. Sabbioni, sito 38).

1 Non distante dal torrente Arbogna sono state individuate punte di freccia dell’età del Rame (sito 137) e reperti dell’età del Bronzo (sito 136), presso San Quirico sono state individuate sepolture del Bronzo Medio-Tardo (sito 167). 2 Presso Cascina Vallunga, punte di freccia in selce e materiale in bronzo del periodo calcolitico (sito 153) e ad est di Castello d’Agogna, nei pressi della strada per Mortara, in corso di survey è stata individuata una selce. 3 Dosso del Maronin – proprietà Panzarasa, sito 60; Località Marone-Vughera/Podere Pagani e Mantica, sito 63; C.na Beccari, sito 64; C.na Gozzola, sito 68. 4 Siti 67, 69, 71, 89 e 95. 5 Oltre alla zona delle Bozzole, si segnala il sito 115, loc. Campo Altino. 6 Siti 101 (loc. S. Stefano – nuova tangenziale per Alagna) e 127 (C.na Negrina).  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  73/ 104

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Continua in questa epoca anche lo stanziamento di genti nella fascia di territorio tra Mortara - dove oltre alla necropoli presso C.na Medaglia (sito 170) si segnalano 2 rinvenimenti in corso di survey lungo la direttrice verso Olevano di Lomellina 1 - e Castello d’Agogna (sito 156). Per quanto concerne l’epoca romana, la porzione di Oltrepo Pavese rientrante nell’area vasta oggetto di questo studio risulta sottoposto a divisione agrimensoria. Relitti di detta ripartizione sono ancora conservati e corrispondono a tratti di viabilità, divisioni campestri e orientamenti di canali che ne hanno mantenuto l’orientamento e si interrompono in prossimità delle aree golenali del Po. Una centuria (la cui dimensione media era 710 x 710 m) era pari a 20x20 actus , corrispondenti a 200 iugera cioè 50 ettari e considerando che nelle deduzioni coloniali note 2 la media di assegnazione a famiglia era di 100 iugera , si può ritenere che in ciascuna centuria fossero situate due fattorie. Il paesaggio dell’epoca doveva essere caratterizzato pertanto da una fitta rete stradale, spesso coincidente con gli assi della divisione agrimensoria, presso la quale erano localizzati insediamenti rustici e necropoli, alle quali si riferiscono infatti le preesistenze archeologiche fino ad ora individuate nel territorio 3. L’asse viario principale dell’Oltrepo era costituito dalla via Postumia, transitante tra Placentia e Clastidium a ridosso delle propaggini appenniniche, ai margini della pianura alluvionale. Da Clastidium un asse rettilineo, coincidente con la SS n. 35, si dirige verso il Po, interrompendosi all’altezza di Bressana Bottarone. Si può presumere che in zona esistesse un guado o ponte per superare il fiume, per poi riprendere il tragitto in direzione di Ticinum , forse in qualche modo congiungendosi con la strada che tuttora congiunge C.na Zerbi con San Martino Siccomario. All’altezza di quest’ultimo insediamento giungeva in uscita da Pavia anche la strada per Lomello, passante per Sabbione, Carbonara, S. Spirito, Pioppo del Gropello e Dorno (la mutatio Duriis , indicata negli itinerari), quindi ricalcando almeno parzialmente la direttrice protostorica. La zona di Gropello Cairoli, già evidenziata per quanto concerne l’epoca protostorica è particolarmente densa di segnalazioni archeologiche,

1 Siti 131 e 132. 2 GABBA 1983 3 Necropoli individuate nei comuni di Bressana Bottarone (siti 2 e 3), Casatisma (sito 5), Robecco Pavese (sito 10), Redavalle (sito 24) e Santa Giulietta (sito 24), dove è segnalato anche un insediamento. Un contesto abitativo è venuto alla luce anche in comune di Casatisma (sito 4), mentre segnalazione di reperti sporadici provengono dai territori di Bressana Bottarone (sito 1), Pinarolo Po (sito 13) e Barbianello (sito 19). Si sottolinea l’individuazione di reperti in corso di survey, presso C.ma Colombara di Redavalle (sito 22).  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  74/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica relative a necropoli 1, insediamenti 2 e reperti sporadici 3 da lasciar presumere l’esistenza di una forte antropizzazione dell’area. E’ possibile comunque che un collegamento stradale congiungesse direttamente Carbonara e la zona di San Martino Siccomario, via Santa Croce, dati i numerosi rinvenimenti archeologici coevi 4 Anche per quanto concerne la viabilità protostorica che si snoda a nord del terrazzo del Po, almeno da Dorno a San Martino Siccomario, si può desumere una continuazione d’uso sulla base dell’individuazione di preesistenze archeologiche 5, oltre alla presenza dei toponimi romani di Sommo (sito 77) e Zinasco (sito 75). Un altro forte nucleo di aggregazione antropica risulta essere la zona di Mortara (sito 164), dove si segnalano numerosi ed importanti siti archeologici, e dove nel territorio circostante si notano interessanti allineamenti di necropoli e rinvenimenti coevi atti ad indicare una ramificazione piuttosto capillare di strade di collegamento con le principali località circostanti 6. Una necropoli notevolmente estesa è localizzata a sud est di Mortara al confine con Cergnago 7. Essa sembra svilupparsi lungo una strada ora vicinale, a tratti interrotta ma ricostruibile, che da Tromello raggiunge Olevano di Lomellina. Se l’ipotesi trovasse riscontro archeologico, si potrebbe presumere l’esistenza di un ponte o guado sul torrente Arbogna e all’esistenza, nei pressi della direttrice, di un insediamento di ragguardevole estensione. Si ricorda inoltre che oltre l’Arbogna è presente sul tracciato stradale la cascina Melegnana (sito 134), dove era una chiesa intitolata a Santa Maria, già esistente nel XII secolo. Secondo il Pezza 1, una strada collegava Mortara a Cergnago passando per Taverna (133) e Cascina Melegnana (135). Sempre sul supposto percorso sono segnalati reperti archeologici coevi anche a C.na Pinchiarola. La presenza di forti nuclei di aggregazione, concentrati nei pressi delle viabilità maggiori, non esclude peraltro la possibilità che nei territori circostanti ora carenti in

1 Località Cascina Speranza (62) Località Marone-Vughera/Podere Pagani e Mantica (63) C.na Beccari (64) Località Castagné (o Castagnevo) 1 – Vigna Sassi/Gerardi/Cristiani (97). 2 Area podere Passerini o dosso della Passerina (65), altura di Santo Spirito – Cava Albani (66), fraz. Morgarolo (70) 3 Presso le località Cimitero vecchio (92) e Castello (94), oltre alle segnalazioni di rinvenimenti in corso di survey presso C.na Corri (siti 72 e 73) 4 A Cava Baggini, tre pozzi di età romana (sito 37); a Paradiso Vecchio e Campo Collarini (siti 39 e 40) tombe; presso Santa Croce (sito 42) tombe e un pozzo. 5 Le necropoli di San materno ( 82) e C.na Moglia (91) in comune di Dorno, i reperti individuati a Sommo (35) e nello stesso comune presso Ca’ Bianca (78), i rinvenimenti in corso di survey in comune di San Martino Siccomario (siti 48 e 49). 6 Verso , i siti 167, 168, 169, 170, 172, 173; verso Madonna del Campo i siti 162 e 164; in direzione di Castello d’Agogna, e Zeme i siti 156, 152 e 153; verso Olevano di Lomellina i siti 130 e 131; verso Tromello i siti 127, 146 e 171; verso Cergnago i siti 136, 137 e 140. 7 Siti 138, 141, 142, 144, 146, 147  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  75/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica segnalazioni archeologiche di età romana possano in futuro restituire preesistenze coeve. Sebbene non vi sia certezza che la porzione di Lomellina presa in esame fosse sottoposto a divisione agrimensoria, non si esclude che in dette aree il paesaggio dell’epoca fosse caratterizzato dalla presenza di insediamenti rustici e piccoli nuclei di necropoli, collegati da viabilità minore. Per quanto concerne l’epoca tardo-antica, si segnala la prima attestazione della chiesa di S.Albino di Mortara (sito 137) nel IV secolo, cui poi si aggiunse un monastero nell’VIII secolo, l’attestazione documentaria di Sommo (V secolo, sito 35) e le tombe tardo antiche/longobarde presso Torre de’ Torti (sito 41). Sempre in territorio di San Martino Siccomario, a Torre de Torti è segnalata anche una tomba longobarda (sito 43), come coevi sono i reperti individuati presso Paradiso Nuovo (37). Il toponimo stesso Siccomario viene fatto rimontare ad epoca germanica (sito 54), come pure a tale epoca potrebbero risalire C.na Guala (sito 83) e Alagna (sito 105). Tombe longobarde sono anche segnalate nella vasta necropoli tra Mortara e Cernago (sito 144). All’epoca il territorio doveva essere in parte occupato da boschi, come si deduce dalle citazioni della Sylva Carbonaria che doveva essere nell’area ora compresa nel territorio di Villanova d’Ardenghi (sito 74) e Carbonara Ticino (sito 76). Al IX secolo risale la prima citazione documentaria di Sairano (sito 75), mentre le prime notizie storiche di Ceretto Lomellina (sito 151), Mortara (sito 165), Tromello (sito 128), Garlasco (sito 115) e Gropello Cairoli (sito 94) risalgono al X secolo.

8.3. VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO

Per la valutazione del rischio relativo bisogna tenere conto dei seguenti capisaldi: Siti individuati ad una profondità superiore ai 2 metri - Casatisma, La Bettola (4) a sei metri di profondità - Pinarolo Po, Località Il Luogo – Logo (11); Località La Crocetta (13) - Redavalle, Località Fornace Bornaghi e Fornace Castellazzi (24) - San Martino Siccomario, Santa Croce (42) Siti individuati ad una profondità superiore e a seguito di spianamenti e livellamenti: - Dorno, Cascina Grande (110) - Mortara, A sud di C.na Medaglia (168); Provinciale Mortara Pavia – presso la Piramide (171)

1 PEZZA 1948, pp. 84-89.  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  76/ 104

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- Tromello, C.na Negrina (127) Siti individuati entro il primo metro di profondità dal piano di campagna (sterri e lavori agricoli): - Alagna Lomellina, Cascina Guzza, Cava Albani (108) - Castello di Agogna, Cascina Vallunga (153) - Cergnago, Podere Gramignaro (145) - Dorno, San Materno (82); Cascina Moglia (91) - Gropello Cairoli, Dosso del Maronin – proprietà Panzarasa (60); Località Marone- Vughera/Podere Pagani e Mantica (63) - Mortara, Roncone (136); Nord di C.na Medaglia/ pressi del cimitero di Mortara (170) - Sommo, San Fedele (36) - Travacò Siccomario, Case i Dossi (56) - Tromello, Carotaggio SE33 a SW di cascina Usellina (120) - Valleggio, C.na Tessera (104) - Zinasco, Loc. Rissolina – C.na Rissolina (61) Segnalazioni di reperti archeologici in superficie: - Barbianello, a S-E di San Re (19) - Castello di Agogna a E dell’abitato (154); a N di sito 154 (156) - Cava Manara, a S-W di C.na Bellana (27); a N-W di Ca’ Matta (32); a N di sito 53 (52); a E di di C.na Agliarolo (53) - Cergnago, Podere Giandinè (Ghiandeto) (148) - Dorno, A S-W di C.na Albera (79) - Garlasco, a N-E di C.na Luglio (116) - Gropello Cairoli, a W di sito 69 (67); a W di C.na Corri (69); a N di C.na Corri (71); a S di C.na Corri (72); a S-E di C.na Corri (73); località Cascina Nuova (84); a E di C.na Malpensata (89); Dosso vicino al ponte del canale Cavour – Cascina Ruga (93); a S-E di C.na Cairoli (95) - Mortara, a W di sito 133 (130); a N di sito 130 (131); a S-W di C.na Costa (132); nei pressi del Cimitero (172) - Pinarolo Po, A S-W di C.na Paglia (15) - Redavalle, Nei pressi di C.na Colombara a N-E del passaggio a livello (22) - San Martino Siccomario, A-W di sito 49 (48); a N-E di Torre dei Cani (49) - Tromello, A S di C.na Donzellina (118); a N di C.na Verdura (126). Tenendo conto di tutti i dati raccolti, si presenta la seguente valutazione di potenziale rischio relativo.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  77/ 104

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Potenziale rischio relativo alto : - Cavalcaferrovia sulla linea Alessandria-Piacenza, ad eccezione dell’innesto alla strada esistente. Area centuriata in età romana; rinvenimenti in zona: in località Fornace Bornaghi e Fornace Castellazzi, tomba romana e reperti dell’età del Rame a due metri di profondità (24) e in adiacenza all’opera rinvenimento di reperti di età romana in corso di survey (sito 22). - Tratto dall’interconnessione con l’autostrada A21 (ad eccezione delle opere rientranti nell’area in cui nel corso della survey in campo a visibilità alta non sono stati individuate preesistenze archeologiche) a km 3+680 ca., compreso opere di adeguamento della viabilità locale all’altezza di km 1+800. Area centuriata in età romana: un asse noto da bibliografia che verrebbe intercettato dall’opera a km 1+530 ca.; probabile asse stradale di età romana che potrebbe essere intercettato dall’opera a km 3+200; rinvenimenti in zona: rinvenimenti in corso di survey di cui uno inerente reperti di età romana (sito 19) ed uno di reperti postmedievali (sito 5); presso la supposta strada citata sopra, rinvenimento di necropoli romana (sito 14). - Tratto da km 3+970 ca. a km 4+800. Area centuriata in età romana: un asse noto da bibliografia che verrebbe intercettato dall’opera a km 4+100 ca. - I tratti da km 4+990 a km 5+150, da km 5+240 a km 5+540. Area centuriata in età romana. - Tratto da km 10+340 a km 16+620, comprensivo degli adeguamenti alla viabilità locale per la cantierizzazione previsti nel tratto e aree di cantiere. Rinvenimenti archeologici in corso di ricognizione: siti 32, 58, 49, 52, 53. Altri siti archeologici segnalati in zona: 39, 40, 41, 42, 44, 56. - Tratto da km 20+380 a km 24+830 comprensivo di opere di cantierizzazione, cavalcavia e interconnessione con l’autostrada A7 (ad eccezione delle opere rientranti nell’area in cui nel corso della survey in campo a visibilità alta non sono stati individuate preesistenze archeologiche). Rinvenimenti archeologici in corso di ricognizione: siti 67, 69, 71, 72, 73, 89 e 95. Altri siti archeologici segnalati in zona: 93, 60, 64, 63, 66, 62, 91, 68. Nel tratto rientrano anche la segnalazione da foto aerea sito 87 e quella da carotaggio sito 90. Possibile transito nell’area dell’arteria stradale romana Ticinum-Lomellum , che potrebbe essere intercettato intorno al km 23+700.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  78/ 104

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- Tratto da km 26+700 a km 27+800. Si segnala il rinvenimento archeologico in corso di ricognizione sito 79, inerente reperti di età romana, e la tomba tardo romana individuata a nord di cascina I Dossi (sito 174) - Porzione dello svincolo di Garlasco dove è segnalato il rinvenimento da survey sito 116, inerente reperti cronologicamente non determinabili. - Tratto da km 28+980 a km 31+900. Visibilità nulla in corso di survey e segnalazioni da foto aerea (siti 109, 112 e 113). - Tratto da km 32+800 a km 35+250 ca., comprensivo di svincolo, casello e cavalcavia rientranti nel tratto. Si segnala il rinvenimento archeologico in corso di ricognizione sito 126, inerente reperti di epoca pre-protostorica e postmedievali, e nei pressi la segnalazione da foto aerea 125. Altri siti archeologici segnalati in zona: si sottolinea l’allineamento dei siti di età romana 103, 102 e 99 e in stretta adiacenza con il tracciato previsto il sito 100, relativo ad una necropoli romana. - Tratto da km 38+750 ca. a km 39+170. Si segnala il rinvenimento archeologico in corso di ricognizione sito 118, inerente reperti di età romana. - Tratto da km 40+800 ca. a km 46+580, compreso lo svincolo di Mortara, il casello e il cavalcavia e l’adeguamento della viabilità per la cantierizzazione (ad eccezione delle opere per la cantierizzazione rientranti nell’area in cui nel corso della survey in campo a visibilità alta non sono stati individuate preesistenze archeologiche). Si segnala la forte concentrazione di siti a nord del tratto indicato (137, 142, 143, 144, 145, 147, 148) inerenti ad una estesa necropoli riferibile ad un insediamento nei pressi ma attualmente non localizzabile e presumibilmente lungo una strada forse di collegamento tra Tromello e Olevano, che potrebbe essere intercettata dal tracciato. Possibile transito in zona di un asse viario di età romana da Mortara a Olevano, che potrebbe essere testimoniato dai siti 130, 131 e 132. Possibile transito in zona di un asse viario di età romana da Mortara a Cergnago via C.na Melegnana (135), che potrebbe essere testimoniato dai siti 133 e 134. - Tratto da km 49+250 ca. a km 50+080 e lo svincolo di Castello d’Agogna (tranne i tratti a rischio relativo medio), In adiacenza il sito segnalato 152, di età romana. - Cantiere base in comune di Bressana Bottarone. Area centuriata in età romana. - Cantiere base in comune di Tromello. Siti archeologici segnalati in zona: 101, 102, 103.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  79/ 104

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- Variante ex S.S. n. 35 dallo svincolo 1 allo svincolo 3, ad eccezione dei tratti a potenziale rischio relativo medio. Si presume che la SP140 ricalchi un tratto di viabilità di epoca romana. La zona era sottoposta a divisione agrimensoria in epoca romana e un asse di centuriazione, noto da bibliografia, potrebbe essere intercettato in posizione mediana tra lo svincolo 1 e lo svincolo 2. Siti archeologici segnalati in zona: le necropoli romane siti 2 e 3 e il coevo sito 1. - Variante di Cava Manara, ad eccezione dei tratti a potenziale rischio relativo medio. Si segnala il rinvenimento archeologico in corso di ricognizione sito 27, inerente reperti di età romana. Siti archeologici segnalati in zona: 41, 43 e 44. - Collegamento alla Tangenziale di Pavia. Si presume il transito di due viabilità di epoca romana. Si sottolinea la concentrazione di siti di epoca romana (37, 39, 40, 42) tra Paradiso Vecchio e C.na Colombarolo in comune di San Martino Siccomario. - Adeguamento di via Olevano da Mortara ad Olevano, ad eccezione dei tratti a potenziale rischio relativo medio. Sulla base dei siti archeologici individuati lungo il suo percorso (siti 130, 131, 132), non si esclude che in zona fosse una viabilità antica poi ripresa dalla strada in oggetto. - Variante di Castello d’Agogna e riqualifica alla cat. C1 della ex SS n.494: nel tratto dalla SP14 alla roggia di Olevano. Siti archeologici segnalati in zona: 155 e 156 Potenziale rischio relativo medio: - Adeguamento alla strada esistente del cavalcaferrovia sulla linea Alessandria- Piacenza. - Breve tratto nell’interconnessione all’autostrada A21, i tratti da km 3+680 ca. a km 3+970 ca., da km 4+800 ca. a km 4+990 ca., da km 5+150 a km 5+240 ca., breve porzione dell’interconnessione con l’autostrada A4, parte dello svincolo di Castello d’Agogna e della viabilità connessa; Variante ex S.S. n. 35 dallo svincolo 1 allo svincolo 3 nei tratti non a potenziale rischio relativo alto; adeguamento della viabilità per la cantierizzazione a nord della stazione di Carbonara;adeguamento di via Olevano da Mortara ad Olevano ad eccezione delle aree a potenziale rischio relativo alto; variante di Cava Manara ad eccezione delle aree a potenziale rischio relativo alto. I campi in cui rientrano questi tratti in corso di survey erano a visibilità alta non sono stati individuate preesistenze archeologiche.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  80/ 104

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- Tratti da km 16+620 a km 20+380, da 23+700 a km 26+700, da km 31+900 a km 32+800, da km 39+170 a km 40+800.. Non si segnalano rinvenimenti archeologici nei pressi. - Tratto da km 27+800 a km 28+980, comprensivo dello svincolo, casello, cavalcavia e allacciamento alla viabilità, ad eccezione del tratto nello svincolo dove è segnalato il rinvenimento da survey sito 116. Non si segnalano rinvenimenti archeologici nei pressi, ad eccezione del sito segnalato e di una segnalazione da carotaggio. - Tratto da km 35+250 ca. a km 38+750 ca., comprensivo dell’area di servizio Tromello e dell’adeguamento della viabilità per la cantierizzazione. Non si segnalano rinvenimenti archeologici nei pressi, ad eccezione di un sito segnalato da foto aerea (119) e di una segnalazione da carotaggio (120). - Tratto da km 46+580 ca. a km 49+250 comprensivo dell’adeguamento della viabilità per la cantierizzazione. Siti i segnalati (155, 156, 157, 158 sono piuttosto distanti dal tratto indicato. - Variante di Castello d’Agogna e riqualifica alla cat. C1 della ex SS n.494: ad eccezione del tratto dalla S.P.14 all’innesto con la S.P.26. Potenziale rischio relativo basso: - Tratto da km 5+540 a km 10+340, comprensivo degli adeguamenti stradali per la cantierizzazione e aree di cantiere previsti in adiacenza.; - Variante ex S.S. n. 35 dallo svincolo 3 allo svincolo autostradale di Verrua Po. Area dei meandri del fiume Po La maggior parte dei campi in corso di survey erano a visibilità buona e non sono state individuate preesistenze archeologiche. - Variante di Castello d’Agogna e riqualifica alla cat. C1 della ex SS n.494: dalla roggia di Olevano all’innesto con la S.P.26. Tratto già eseguito.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  81/ 104

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9. PROGETTAZIONE DELLE INDAGINI ARCHEOLOGICHE

La progettazione di indagini archeologiche ha lo scopo di consentire una maggiore definizione del rischio archeologico, in ottemperanza alla normativa sulla verifica preventiva del rischio archeologico (D.L. 109/2005, artt. 2ter-quinquies, poi recepito dal D.L. 163/2006 artt. 95-96), integrando la verifica preventiva ai sensi dell’art.95 con le verifiche in oggetto, previste dall’art.96, c.1, lett. a. Poiché la campagna di ricognizione archeologica eseguita non è stata risolutiva per una generale percentuale piuttosto bassa di visibilità buona delle superfici da esaminare, si consiglia se possibile la ripetizione della survey dopo le arature, al fine da localizzare gli eventuali siti in cui eseguire indagini archeologiche mirate, siano esse trincee esplorative o prospezioni geofisiche. Sulla base delle segnalazioni archeologiche da fonti bibliografiche e di archivio, della ricostruzione della centuriazione e della viabilità in epoca romana e medievale, dei rinvenimenti archeologici effettuati in corso di ricognizione archeologica, sono state aree direttamente interessate dalle operazioni di scavo per l’opera in progetto dove è consigliabile l’esecuzione di verifiche preventive al fine di permettere una migliore definizione del rischio.

9.1. ATTIVITÀ DI INDAGINI PRELIMINARI Area A L’area A è localizzata in riferimento al cavalcaviaferrovia sulla S.P.94, in comune di Redavalle. In zona sono segnalati: - i rinvenimenti effettuati presso Fornace Bornaghi e Fornace Castellazzi (sito 24), riferibili ad una sepoltura di età romana (a due metri di profondità circa), reperti attribuiti al Calcolitico e, sempre di quest’ultima epoca, due punte di freccia in selce individuate a circa 200m di distanza. - In corso di ricognizione archeologica, nei pressi di C.na Colombara a N-E del passaggio a livello sono stati individuati reperti archeologici di epoca romana (sito 22). Si consiglia l’esecuzione di 3 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m in corrispondenza della rampa di accesso nord di detto cavalcaferrovia.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  82/ 104

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Area B L’area B è localizzata in riferimento al tracciato, all’altezza della kilometrica 0+800 circa, in comune di Barbianello. In adiacenza in corso di ricognizione archeologica è stato individuato materiale di epoca romana a SE di San Re (sito 19). Si consiglia l’esecuzione di 8 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m in corrispondenza del tratto e del rinvenimento in corso di survey indicati.

Area C L’area C è localizzata in riferimento al cavalcavia sul tracciato all’altezza della kilometrica 1+530 ca, in comune di Barbianello. In zona sono segnalati: - Ia segnalazione toponomastica riferita a San Re (sito 18) - La segnalazione da fonte bibliografica di un asse della centuriazione di età romana, ricalcato dalla S.P. 66 Si consiglia l’esecuzione di 5 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi sul tracciato: due ad ovest e 3 ad est del cavalcavia.

Area D L’area D è localizzata tra i comuni di Pinarolo Po e Barbianello, in corrispondenza del tracciato tra le km 3+100 e 3+370. Nel tratto oltre al tracciato è prevista la deviazione di via Meda. In zona sono segnalati: - Segnalazione da fonte bibliografica di strada romana (probabilmente corrispondente di un asse di centuriazione) ricalcante l’andamento del riale Verzate - Segnalazione del rinvenimento di tombe romane presso l’incrocio tra la ferrovia e il Rile Verzate (sito 14) - In corso di ricognizione archeologica, S-W di C.na Paglia, è stata individuata ceramica postmedievale (sito 15). Si consiglia l’esecuzione di 6 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi sul tracciato: 4 in corrispondenza della segnalazione da survey, 1 a nord del riale Verzate e 1 a sud di detto riale.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  83/ 104

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Area E L’area E è localizzata in comune di Pinarolo Po, in corrispondenza della kilometrica sul tracciato 4+100 ca. A questa kilometrica il tracciato intercetta un asse della centuriazione romana, noto da fonte bibliografica. Si consiglia l’esecuzione di 2 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi presso gli incroci delle strade esistenti, sul tracciato previsto.

Area F L’area F è localizzata in comune di Cava Manara, a NW di Cà Matta, in corrispondenza al tracciato all’altezza della kilometrica 10+750 ca. In zona sono segnalati: - Le notizie storiche di epoca medievale circa i siti Gerrechiozzo (29) e C. Il Rotto (30). - In corso di ricognizione archeologica, a N-W di Ca’ Matta è stato rinvenuto un probabile frammento di lucerna di età romana (sito 32) Si consiglia l’esecuzione di 6 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi sul tracciato in corrispondenza alla segnalazione da survey.

Area G L’area G è localizzata in comune di Cava Manara, a NW di Cà Matta, in corrispondenza al tracciato tra le kilometriche 11+100 e ca. 11+400. Oltre al tracciato è previsto un cavalcavia su via Agliarolo. In zona sono segnalati: - Le notizie storiche di epoca medievale circa i siti Gerrechiozzo (29),C. Il Rotto (30) e Torre dei Cani (47). - In corso di ricognizione archeologica, ad est C.na Agliarolo è stato individuato materiale ceramico di età romana (sito 53) ed a nord di questo sito è stata individuata una moneta non determinabile archeologicamente (sito 52). Si consiglia l’esecuzione di 8 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi: 7 sul tracciato tra le due segnalazioni da survey indicate, 1 in corrispondenza della spalla ovest del cavalcavia previsto.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  84/ 104

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Area H L’area H è localizzata in comune di San Martino Siccomario, a N/NWdi Torre dei Cani, in corrispondenza al tracciato tra le kilometriche 11+800 e ca. 12+460. In zona sono segnalati: - Le notizie storiche di epoca medievale circa il sito di Torre dei Cani (47). - In corso di ricognizione archeologica, a N-E di Torre dei Cani sono stati individuati reperti di epoca preistorica, romana e postmedievale (sito 49). Ad ovest di questo sito è stato individuato materiale ceramico pre - protostorico/romano (sito 48). - La segnalazione del possibile transito di una strada di età romana che da Pavia raggiungeva il Po, su cui l’opera potrebbe impattare circa alla km 11+820. Si consiglia l’esecuzione di 12 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi sul tracciato, 8 in corrispondenza delle segnalazioni da survey indicate e 4 nei pressi della km 11+820 in relazione al possibile transito della strada romana.

Area I L’area I è localizzata presso Torre de’ Torti, lungo la strada di collegamento tra lo svincolo e Cava Manara, in comune di Cava Manara. In zona sono segnalati: - Le notizie storiche di Torre de’ Torti (44), risalenti al medioevo - I rinvenimenti di età romana segnalati a Torre de’ Torti (44) - La tomba longobarda individuata a sud del cimitero di Torre de’ Torti (43) - Le tombe presumibilmente di epoca tardo antica individuate a nord di Torre dei Torti - località Chiappa Gabette (41) Si consiglia l’esecuzione di 6 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi sul tracciato della strada descritta, all’altezza del cimitero di Torre de Torti.

Area K L’area K è localizzata presso Torre de’ Torti, lungo la strada di collegamento tra lo svincolo e Cava Manara, in comune di Cava Manara. Nel tratto è compreso anche il cavalcavia su via Brondelli In zona sono segnalati: - Le notizie storiche di Torre de’ Torti (44), risalenti al medioevo

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  85/ 104

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- I rinvenimenti di età romana segnalati a Torre de’ Torti (44) - La tomba longobarda individuata a sud del cimitero di Torre de’ Torti (43) - Le tombe presumibilmente di epoca tardo antica individuate a nord di Torre dei Torti - località Chiappa Gabette (41) Si consiglia l’esecuzione di 8 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi da realizzarsi sul tracciato della strada descritta a nord di via Brondelli .

Area J L’area J è localizzata presso lo svincolo previsto in comune di San Martino Siccomario e Cava Manara. In zona, tra la S.S.596 e le cascine Paradiso Nuovo e Paradiso Vecchio sono segnalati pozzi di età romana e reperti di epoca longobarda (sito 37); tombe e materiali di epoca romana, ceramica preistorica e reperti in bronzo (sito 40), tombe romane (siti 39 e 42). Si consiglia l’esecuzione di 15 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi in corrispondenza delle opere previste nel tratto indicato, 13 nella porzione rientrante in comune di S. Martino Siccomario e 2 in comune di Cava Manara.

Area L L’area L è localizzata in comune di Gropello Cairoli, tra le kilometriche 20+450 e 20+450 ca. Oltre al tracciato è previsto un cavalcavia a 20+890 ca. In zona sono segnalati: - Estesa area necropolare in località Marone-Vughera/Podere Pagani e Mantica (sito 63) databile tra età protostorica e II sec. d.C. In particolare le tombe presso il Podere Pagani erano a circa cm 50-80 di profondità rispetto al piano attuale di campagna. - Tombe romane presso cascina Speranza (sito 62) - Sepolture databili tra il Tardo La Tène e epoca romana presso C.na Gozzola (68) - In corso di ricognizione archeologica, nei campi intorno a C.na Corri sono stati individuati 5 siti restituenti ceramica di epoca romana (sito 73), scorie di fusione e ceramica romana (sito 72), selce e frammenti ceramici presumibilmente di età romana (sito 69), ceramica pre-protostorica (siti 67 e 71).

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  86/ 104

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Si consiglia l’esecuzione di 30 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi 24 lungo il tracciato, 3 lungo la rampa nord e 3 lungo la rampa sud del cavalcavia indicato.

Area M L’area M è localizzata in comune di Gropello Cairoli, tra le kilometriche 21+730 e 22+300. Nel tratto è previsto un sottopasso alla kilometrica 22+150 circa. In zona sono segnalati: - Estesa area necropolare in località Marone-Vughera/Podere Pagani e Mantica (sito 63) databile tra età protostorica e II sec. d.C. In particolare le tombe presso il Podere Pagani erano a circa cm 50-80 di profondità rispetto al piano attuale di campagna. - Tombe romane presso cascina Speranza (sito 62) Si consiglia l’esecuzione di 17 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi 15 lungo il tracciato e 2 lungo il sottopasso indicato.

Area N L’area N è localizzata in comune di Gropello Cairoli, in riferimento alla variante di viabilità collegata allo svincolo a sud dell’abitato. In zona sono segnalati: - Resti edilizi e sepoltura di età romana presso C.na Ruga (93) - Tombe a cremazione dell’età del Ferro in proprietà Panzarasa (60) - Estesa area necropolare in località Marone-Vughera/Podere Pagani e Mantica (sito 63) databile tra età protostorica e II sec. d.C. In particolare le tombe presso il Podere Pagani erano a circa cm 50-80 di profondità rispetto al piano attuale di campagna. - Possibile transito di viabilità di epoca romana il cui tracciato è stato poi ricalcato dalla SP19. - In corso di ricognizione archeologica, a SE di C.na Cairoli è stata individuata una dispersione di frammenti laterizi di epoca indeterminata, frammenti ceramici pre - protostorici e metallo sporadico (sito 95); ad E di C.na Malpensata è stata individuata una dispersione di laterizi, elementi in ferro e frammenti di ceramica pre-protostorica (sito 89).

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  87/ 104

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Si consiglia l’esecuzione di 13 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da realizzarsi: 1 lungo la rampa ovest e 7 lungo la rampa est del cavalcavia sull’autostrada A7; 5 sul ramo di collegamento dal cavalcavia all’altezza della kilometrica 23+420 alla rotonda presso c.na Cairoli.

Area O L’area O è localizzata in comune di Gropello Cairoli, in riferimento al tracciato tra i cavalcavia alle kilometriche 23+650 e 23+800. In zona sono segnalati: - Resti edilizi e sepoltura di età romana presso C.na Ruga (93) - In corso di ricognizione archeologica, a SE di C.na Cairoli è stata individuata una dispersione di frammenti laterizi di epoca indeterminata, frammenti ceramici pre - protostorici e metallo sporadico (sito 95); ad E di C.na Malpensata è stata individuata una dispersione di laterizi, elementi in ferro e frammenti di ceramica pre-protostorica (sito 89). - Possibile transito di viabilità di epoca romana il cui tracciato è stato poi ricalcato dalla SP19. Si consiglia l’esecuzione di 6 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, nell’area del rinvenimento in corso di survey.

Area P L’area P è localizzata in comune di Dorno, all’altezza della kilometrica 27+650. In corso di ricognizione superficiale, a S-W di C.na Albera, è stato individuato materiale laterizio di età romana (sito 79). Si consiglia l’esecuzione di 3 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m.

Area Q L’area Q è localizzata in comune di Garlasco, all’altezza dello svincolo. In corso di ricognizione superficiale, a N-E di C.na Luglio sono stati individuati reperti archeologici non determinabili cronologicamente (sito 116). Si consiglia l’esecuzione di 3 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m.

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  88/ 104

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Area R L’area R è localizzata in comune di Tromello tra le kilometriche 32+860 e 33+550. Nel tratto è previsto un cavalcavia al km 33+450. In stretta adiacenza è segnalata una necropoli di età romana (C.na Stramiana,131) e in zona sono state individuate anche un’area necropolare di epoca romana (a N-E di Cascina Mariannina, sito 99) e materiale romano presso C.na Luisiana (102). Si consiglia l’esecuzione di 12 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da eseguirsi 8 lungo il tracciato, 3 lungo la rampa nord e una lungo la rampa sud del cavalcavia citato.

Area S L’area S è localizzata in comune di Tromello, all’altezza dello svincolo. In corso di ricognizione superficiale, a N di C.na Verdura è stata individuata una dispersione con laterizi, ferro, materiale ceramico recente e frammenti ceramici presumibilmente di epoca pre-protostorica (sito 126). Si consiglia l’esecuzione di 10 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da eseguirsi: 4 sul tracciato, 2 nel ramo di svincolo verso Nord e 4 in relazione alla spalla nord del cavalcavia.

Area T L’area T è localizzata in comune di Tromello, tra le kilometriche 38+900 e 39+000. In corso di ricognizione archeologica, a sud di C.na Donzellina è stata individuata ceramica romana (sito 118). Si consiglia l’esecuzione di 6 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da eseguirsi nell’ambito del tracciato.

Area U L’area U è localizzata in comune di Cergnago e Mortara tra le km 41+940 e 43+600 e in parte interessa lo svincolo di Mortara. La presenza poco a nord del tratto indicato di una vastissima necropoli di età romana (siti 139, 142, 143, 144, 145, 147, 148) indica la presenza in zona di un vicus di una certa importanza e di una viabilità ad esso riferito non ancora individuati. Non si esclude che la strada ripercorra la direttrice per C.na Melegnana, ora in parte ricostruibile sulla base di una strada vicinale. Presso C.na Melegnana stessa sono

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  89/ 104

AUTOSTRADA REGIONALE BRONI -PAVIA -MORTARA Archeologia Verifica preventiva di interesse archeologico Relazione Archeologica state rinvenute tombe romane (135). Sempre la stessa cascina secondo il Pezza sarebbe sull’itinerario di una strada tra Mortara e Cergnago. Si ritiene opportuna l’esecuzione di 8 trincee esplorative lunghe 100m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da eseguirsi: 6 nell’ambito del tracciato e due nell’area dello svincolo.

Area V L’area V è localizzata in comune di Castello d’Agogna, a sud dell’abitato, in relazione alla rotonda e rami inerenti ad essa, ad est dello svincolo. Nell’area viene segnalato un pozzo di età romana che risulta essere ancora in situ e non ancora indagato archeologicamente (Cascina Porra, sito 152). Non si esclude peraltro l’individuazione di un insediamento in zona. Si consiglia l’esecuzione di 14 trincee esplorative lunghe 20m, larghe circa 1m e che raggiungano la profondità massima di 1m, da eseguirsi 7 lungo il tracciato e 7 nell’ambito della rotonda e suoi rami nord ed est di collegamento stradale.

9.2. DESCRIZIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI Le operazioni saranno condotte secondo un preciso programma di intervento stabilito prima dell’inizio dei lavori in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia: per l’esecuzione delle indagini ci si dovrà avvalere di operatori archeologi specialisti in materia e si dovranno seguire i dettami della migliore regola d’arte, stabiliti in accordo con la Soprintendenza competente. Tali attività saranno condotte a seguito di autorizzazione da parte dai funzionari della Soprintendenza e sotto la loro direzione scientifica. Le metodologie utilizzate saranno indicate dai funzionari preposti alla tutela. Per quanto concerne l’esecuzione delle trincee di verifica, esse verranno realizzate mediante l’ausilio di escavatore dotato di benna di dimensioni variabili (da 0,80 a 1,20 m); esse avverranno secondo le indicazioni della competente Soprintendenza ma nel rispetto dei piani di sicurezza. Si prevede in assistenza un archeologo esperto ed un eventuale autocarro per lo spostamento dei materiali di risulta all’interno del cantiere. Lo scavo sarà eseguito, in assenza di stratigrafie archeologiche significative fino alla profondità max di 1,0m. In presenza di stratigrafie archeologiche le attività di rimozione del terreno si fermeranno al tetto dei livelli archeologici. L’archeologo oltre alle normali attività di assistenza e direzione del cantiere si occuperà anche della redazione della documentazione grafica e fotografica.  Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  90/ 104

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Una volta riportati alla luce i livelli antropici si eseguirà una accurata pulizia dei medesimi con piccoli attrezzi e trowel da parte di personale specializzato e verrà eseguito il rilievo e la documentazione fotografica della stratigrafia. Gli eventuali scavi di approfondimento dovranno essere autorizzati o richiesti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. La chiusura delle trincee e dei saggi sarà eseguita solo dopo autorizzazione da parte della Soprintendenza competente, ed andrà effettuata secondo le prescrizioni da essa impartite; normalmente, in presenza di strutture o stratificazioni archeologiche lasciate in situ, queste andranno protette con geotessuto, quindi si provvederà a stendere circa cm 10 di sabbia ricoprendo poi con la terra di risulta. Per quanto attiene all’assistenza archeologica essa deve essere prevista per tutti i movimenti di terreno e svolta da operatori archeologi qualificati.

9.3. DOCUMANTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO

Il complesso dei dati raccolti attraverso le indagini preliminari confluirà in una relazione conclusiva che dovrà fornire una valutazione del "rischio archeologico" associata alle emergenze individuate. In allegato dovranno essere fornite per ogni singolo sito: - relazione tecnica - posizionamento topografico delle singole indagini (saggio, trincea, sondaggio) - ubicazione dell’area indagata - una scheda riassuntiva per ogni indagine eseguita - la documentazione grafica relativa - la documentazione fotografica. La documentazione sarà completata da una planimetria che dovrà discriminare la reale portata dei ritrovamenti ai fini dell'attribuzione del rischio archeologico nelle aree indagate. Essa andrà inviata alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia sia per le determinazioni conseguenti (svincolo dell’area o successive prescrizioni, livello ulteriore di progettazione di eventuali scavi archeologici), sia per la verifica scientifica del prodotto. Piera Terenzi

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10. ARCHIVI CONSULTATI E BIBLIOGRAFIA CITATA

10.1. ARCHIVI CONSULTATI

Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Lombardo della Valle del Ticino PGT 2009, Gropello Cairoli – Carta dei vincoli PGT 2009, San Martino Siccomario – Carta dei vincoli PGT del Comune di Verrua Po.

10.2. BIBLIOGRAFIA CITATA

ALLINI 1984 P. Allini, Dorno (PV) Loc. Cascina Grande. Necropoli ad incinerazione , in Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia , 1984, pp. 122-123.

ALLINI 1985 P. Allini, Dorno (PV) Cascina Moglia – Tomba Romana , in Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia , 1985, p. 166

ANTICO GALLINA 1983 M. V. Antico Gallina, Avvio ad una indagine topografica nel territorio di Casteggio (Pv) , Casteggio 1983

ANTICO GALLINA 1985 M. V. Antico Gallina, La necropoli di Dorno (Pavia). Località S.Materno , in Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como , 1986, pp.113-150

ANTICO GALLINA 1996 M. V. Antico Gallina, Clastidium vicus. Documenti per la conoscenza di un territorio , Milano 1996

ARBUSCHI 1987 Arbuschi Roberto, Rebeccum: storie e documenti di Robecco Pavese , Voghera 1987

BANZI 1995 E. Banzi, Garlasco (Pv), in Archeologia del Parco del Ticino , Quart 1995, pp. 75-77.

BANZI MIRELLA 1999 E. Banzi Mirella, Cura viarum e propaganda imperiale nel Pavese e in Lomellina , in Multas per gentes et multa per aequora. Culture antiche in provincia di Paia: Lomellina, Pavese. Oltrepò , atti della giornata di studi (Gambolò, 18 maggio 1997), Milano 1999, pp. 144-155.

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BARUFFI 1998 G. Baruffi, L’evoluzione della viabilità pellegrinale nel pavese dall’alba del Millennio al Primo Giubileo , in R. Stopani (a cura di), La via Francigena in Lombardia. Storia e Cultura di una strada medioevale , Firenze 1998, scheda 10.

BERGAMO 1995 R. Bergamo, Storia dei Comuni, frazioni e parrocchie della Lomellina , voll. I-II, Pavia 1995

BERTOLA 1977 E. Bertola, Notiziario Archeologico , in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria , Pavia 1976-1977, pp. 329-332

BOSELLI 1986 P. Boselli, Toponomastica pavese , Pavia 1986

CALZOLARI 1994 M. Calzolari, Contributi toponomastici alla ricostruzione della rete stradale dell’Italia romana, in Opera di assetto territoriale ed urbano , a cura di L. Quilici e S. Quilici Gigli, Atlante tematico di topografia antica 3, 1994, Roma, pp. 35-67

CAPORUSSO 1984 D. Caporusso, Gropello Cairoli (PV), Podere Pagani. Recupero di tombe da sbancamento abusivo , in Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia , 1984, p. 144

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11. TABELLA RIEPILOGATIVA DEI SITI SEGNALATI

Nr. Sito Località Comune Pagina 1 A Nord di Argine Bressana Bottarone 13 2 Fornace Valpadana Bressana Bottarone 13 3 Stazione Argine Bressana Bottarone 13 4 La Bettola Casatisma 14 5 La Pavesa Casatisma 14 6 Robecco Pavese Robecco Pavese 37 7 Ponte in Pietra Robecco Pavese 37 8 Stradellino Robecco Pavese 37 9 Palasio Verrua Po 41 10 Prajetto - località Casa Abruschi Robecco Pavese 25 11 Località Il Luogo - Logo Pinarolo Po 24 12 Pinarolo Po Pinarolo Po 37 13 La Crocetta Pinarolo Po 24 14 Incrocio tra la ferrovia e il Rile Verzate Pinarolo Po 24 15 A S-W di C.na Paglia Pinarolo Po 24; 54 16 Carotaggio SE4 a SE di C.na Paglia Barbianello 29; 42 17 Nei pressi di C.na Costanza Santa Giulietta 26 18 San Re Barbianello 29 19 A S-E di San Re Barbianello 13; 45 20 A S-W di C.na Angiolina Redavalle 24; 70 21 Torrente Scuropasso Barbianello 29 22 Pressi di C.na Colombara a N-E del passaggio a livello Redavalle 25; 55 23 Barbianello Barbianello 29 24 Località Fornace Biraghi e Fornace Castellazzi Redavalle 25 25 Nei pressi della ferrovia Barbianello 13 26 I Ronchi Sommo 39 27 A S-W di C.na Bellana Cava Manara 14; 45 28 Mezzana Corti Cava Manara 30 29 Gerrecchiozzo Cava Manara 30 30 C. il Rotto Cava Manara 30 31 Fiume Po Cava Manara 31 32 A N-W di Ca’ Matta Cava Manara 15; 46 33 Rea Rea 37 34 La Spezza Cava Manara 31 35 Sommo Sommo 26; 39 36 San Fedele Sommo 26; 39 37 Tra C.na Paradiso N. e confine di Carbonara T. San Martino Siccomario 25 38 Sabbione Carbonara al Ticino 14; 30 39 Campo Collarini San Martino Siccomario 25

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Nr. Sito Località Comune Pagina 40 Paradiso Vecchio San Martino Siccomario 25 41 Torre dei Torti - “Chiappa Gabette” Cava Manara 15 42 Santa Croce San Martino Siccomario 26; 38 43 Torre dei Torti, A Sud del cimitero Cava Manara 15 44 Torre dei Torti Cava Manara 15; 31 45 Cascina Maddalena San Martino Siccomario 38 46 Cava Manara Cava Manara 31 47 Torre dei Cani San Martino Siccomario 38 48 A-W di sito 49 San Martino Siccomario 26; 56 49 A N-E di Torre dei Cani San Martino Siccomario 26; 56 50 Carotaggio SE16 a SW di C.na Rottino Nuovo Pavia 37; 43 51 C.na Pezzana San Martino Siccomario 38 52 A N di sito 53 Cava Manara 15; 46 53 A E di di C.na Agliarolo Cava Manara 15; 47 54 San Martino Siccomario San Martino Siccomario 38 55 Gravellone San Martino Siccomario 38 56 Case i Dossi Travacò Siccomario 26; 39 57 Fiume Ticino Pavia 37 58 Borgo Ticino Pavia 37 59 Ponte sul Ticino Pavia 23 60 Dosso del Maronin – proprietà Panzarasa Gropello Cairoli 17 61 Loc. Rissolina – C.na Rissolina Zinasco 28 62 Località C.na Speranza Gropello Cairoli 17 63 Località Marone-Vughera/Pod. Pagani e Mantica Gropello Cairoli 18 64 C.na Beccari Gropello Cairoli 18 65 Area podere Passerini o dosso della Passerina Gropello Cairoli 18 66 Santo Spirito - Altura di Santo Spirito – Cava Albani Gropello Cairoli 18; 33 67 A W di sito 69 Gropello Cairoli 18; 49 68 C.na Gozzola Gropello Cairoli 18 69 A W di C.na Corri Gropello Cairoli 18; 50 70 Località Fraz. Morgarolo Gropello Cairoli 18 71 A N di C.na Corri Gropello Cairoli 19; 50 72 A S di C.na Corri Gropello Cairoli 19; 51 73 A S-E di C.na Corri Gropello Cairoli 19; 51 74 Villanova d’Ardenghi/Nei pressi del moderno cimitero Villanova d’Ardenghi 28; 41 75 Fraz. Sairano Zinasco 41 76 Carbonara al Ticino Carbonara al Ticino 30 77 C.na Travedo Vecchia e Nuova Sommo 39 78 Loc. Ca’ Bianca – Costa per Travedo Sommo 26 79 A S-W di C.na Albera Dorno 16; 47 80 Dorno Dorno 32 81 Località C.na Miradolo – podere Cerri Gropello Cairoli 19 82 San Materno Dorno 16; 33 83 C.na Guala Gropello Cairoli 19; 33

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Nr. Sito Località Comune Pagina 84 Località Cascina Nuova Gropello Cairoli 19 85 Località Cascina Menabrea-vigna Marabelli Gropello Cairoli 19 86 Località San Massimo Gropello Cairoli 19; 34 87 A E di C.na Allimana Gropello Cairoli 17; 67 88 Rovine Gropello Cairoli 34 89 A E di C.na Malpensata Gropello Cairoli 20; 52 90 Carotaggio SE27 a NE di C.na Malpensata Gropello Cairoli 34; 42 91 Cascina Moglia Dorno 16 92 Cimitero vecchio Gropello Cairoli 20 93 C.na Ruga- Dosso vicino al ponte del canale Cavour Gropello Cairoli 20; 34 94 Gropello Cairoli/Castello Gropello Cairoli 20; 34 95 A S-E di C.na Cairoli Gropello Cairoli 20; 52 96 Zona del Costone – vigna Marabelli Gropello Cairoli 20 97 Loc Castagné – Vigna Sassi/Gerardi/Cristiani Gropello Cairoli 20 98 A N-W di Cascina Mariannina Tromello 27; 39 99 A N-E di Cascina Mariannina Tromello 26 100 C.na Stramiana Tromello 27 101 S. Stefano – Nuova tangenziale per Alagna Tromello 27 102 C.na Luisiana Tromello 27; 39 103 Torrente Terdoppio Tromello 27; 40 104 C.na Tessera Valleggio 28; 40 105 Alagna Alagna Lomellina 29 106 C.na S. Veronica Garlasco 33 107 C.na Reale Garlasco 17 108 Cascina Guzza. Cava Albani Alagna Lomellina 13; 29 109 A S di C.na Reale Garlasco 17; 68 110 Cascina Grande Dorno 16 111 C.na degli Angeli Dorno 33 112 A N di Chiusa di Battera Garlasco 17; 69 113 A N di C.na Luglio Garlasco 17; 69 114 Fornace Garlasco 33 115 Garlasco/Loc. Campo Altino – via Altino Garlasco 17; 33 116 A N-E di C.na Luglio Garlasco 17; 49 117 Lungo la strada provinciale Tromello-San Giorgio San Giorgio Lomellina 25 118 A S di C.na Donzellina Tromello 27; 56 119 Ad ovest di roggia Biraga Tromello 27; 70 120 Carotaggio SE33 a SW di cascina Usellina Tromello 27; 44 121 C.na Roventino Tromello 40 122 C.na Conca Tromello 40 123 C.na Montagione Tromello 40 124 C.na Verdura Tromello 40 125 A N di C.na Verdura Tromello 28; 71 126 A N-E di C.na Verdura Tromello 28; 57 127 C.na Negrina Tromello 28

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  101/ 104

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Nr. Sito Località Comune Pagina 128 Tromello Tromello 40 129 Torrente Agogna Olevano Lomellina 36 130 A W di sito 133 Mortara 20; 53 131 A N di sito 130 Mortara 21; 53 132 A S-W di C.na Costa Mortara 21; 54 133 C.na Taverna Mortara 21, 34 134 C.na Pinchiarola Mortara 21 135 C.na Melegnana Olevano Lomellina 24, 36 136 Roncone Mortara 21 137 Regione Sabbioni/ S. Albino Mortara 21; 34 138 Torrente Arbogna Mortara 34 139 Cascina Nuova Mortara 21 140 Cascina Borghesa Mortara 22 141 Cergnago Cergnago 31 142 Valcassone Cergnago 15 143 Ronchi di Borghesetta Mortara 22 144 Tra Valcassone e Gramignaro Cergnago 15 145 Podere Gramignaro Cergnago 15 146 Cavo Passerini Mortara 22 147 Ronco Sellino Mortara 22 148 Podere Giandinè (Ghiandeto) Cergnago 15 149 Casoni di S. Albino Mortara 35 150 Campi a Nord del Cimitero Ceretto Lomellina 16 151 Ceretto Lomellina Ceretto Lomellina 31 152 Cascina Porra Castello di Agogna 14; 30 153 Cascina Vallunga Castello di Agogna 14 154 Castello di Agogna Castello di Agogna 30 155 A E di Castello di Agogna Castello di Agogna 14; 48 156 A N di sito 154 Castello di Agogna 14; 50 157 La Mortizza Olevano Lomellina 24; 36 158 Cascina Panizzina Mortara 22 159 Chiesetta di San Giacomo Mortara 35 160 Olevano Lomellina Olevano Lomellina 36 161 Cavo Levada Olevano Lomellina 36 162 Madonna del Campo Mortara 22; 35 163 Molino delle Fontane Mortara 35 164 Ex fornace Olivelli Mortara 22 165 Mortara Mortara 22; 35 166 C.na Fornace vecchia Mortara 35 167 S.Quirico Mortara 23 168 A sud di C.na Medaglia Mortara 23 169 A nord del Cimitero Mortara 23 170 N di C.Medaglia/ pressi cimitero Mortara/ C.Medaglia Mortara 23; 36 171 Provinciale Mortara Pavia – presso la Piramide Mortara 23

 Attività: A.131.S.101.D1  :Documento GN_ARC_0000_RG_001_A  102/ 104

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Nr. Sito Località Comune Pagina 172 Nei pressi del Cimitero Mortara 23 173 Ad E della strada dal Cimitero a C.na Medaglia Mortara 23 174 C.na Dossi Dorno 16

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