Provincia di a i d r a di b 2010 m o L e n P o i g e T R G Comune di Paisco Loveno

Piano di Governo del Territorio

Documento di Piano

Adozione: Delibera del Consiglio Comunale n. ______del ______

Approvazione: Delibera del Consiglio Comunale n. ______del ______

Pubblicazione: BURL n. ______del ______

03 Relazione illustrativa del PGT

Architetto Fausto Bianchi Studio Tecnico Arch. Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 (BS) tel. 0364 73207 - fax. 0364 71156

Progettista: arch. Fausto Bianchi Coordinamento Generale P.G.T.: pian. Fabio Maffezzoni Collaboratori: geom. Giovanni Bornatici Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Sommario

1. LEGISLAZIONE URBANISTICA E PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO ...... 4

1.1. PREMESSA ...... 4 1.2. LA NUOVA LEGGE URBANISTICA DELLA LOMBARDIA E I CONTENUTI DEL PIANO ...... 4 1.3. LA GOOD GOVERNANCE ...... 5 2. ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO ...... 7

2.1. DOCUMENTO DI PIANO ...... 8 2.2. PIANO DEI SERVIZI ...... 8 2.3. IL PIANO DELLE REGOLE ...... 9 3. PAISCO LOVENO ...... 10

3.1. LA STORIA ...... 10 3.2. OGGI ...... 11 3.3. BENI ARTISTICI E PAESAGGISTICI ...... 16 3.4. LOCALITÀ COMUNALI SIGNIFICATIVE ...... 17 4. IL DOCUMENTO DI PIANO ...... 21

4.1. PRINCIPI E LINEE GUIDA ...... 21 4.1.1. Riqualificazione del territorio a partire da fabbricati rurali tradizionali ...... 22 4.2. QUADRO RICOGNITIVO ...... 25 4.2.1. La pianificazione e programmazione sovra‐ordinata ...... 25 4.2.2. Piano Territoriale Regionale (PTR) ...... 25 4.2.3. Piano Territoriale di Coordinamento provinciale (PTCP) ...... 54 4.2.4. Rete ecologica provinciale ...... 56 4.2.5. Piano della viabilità nella Provincia di Brescia ...... 59 4.2.6. Mosaico degli Strumenti Urbanistici ...... 59 4.2.7. Individuazione dei vincoli e delle tutele “ope legis” ...... 59 4.2.8. Proposte, istanze, richieste ...... 61 4.3. QUADRO CONOSCITIVO ...... 62 4.3.1. Lo strumento urbanistico vigente (PRG) ...... 62 4.3.2. Il consumo di suolo del PRG ...... 62 4.3.3. Distribuzione delle attività economiche...... 64 4.3.4. Componenti paesistiche ...... 65 4.3.5. Elementi di Criticità/Potenzialità ed criticità delle aziende agricole con sovrapposizione dell’uso del suolo agricolo fonte SIARL...... 65 4.3.6. Proposta rete ecologica comunale ...... 65 4.4. OBIETTIVI ED AZIONI DEL PGT ...... 66 4.5. IL PROGETTO DI PIANO ...... 69 4.5.1. Gli Ambiti di Trasformazione ...... 69 4.5.2. Il consumo di suolo del PGT ...... 72 4.6. IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO ...... 75 5. IL PIANO DEI SERVIZI ...... 79

5.1. CONTENUTI E INDIRIZZI METODOLOGICI ...... 79 5.2. IL RAPPORTO CON IL DOCUMENTO DI PIANO ED IL PIANO DELLE REGOLE ...... 81 5.3. IL PROGETTO DELLA CITTÀ PUBBLICA ...... 82 5.3.1. Qualità dei servizi e qualità urbana ...... 82 5.4. IDENTIFICARE I SERVIZI ESISTENTI SUL TERRITORIO ...... 83 5.4.1. Attività e fasi...... 83 5.4.2. Implementazione banca dati ...... 83 5.4.3. La scheda di rilevazione ...... 85 5.4.4. Sintesi dello stato di fatto dei servizi per gruppi e tipologie ...... 86 5.4.5. La rete dei servizi del sottosuolo ...... 90

2 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

5.5. IDENTIFICARE I BISOGNI DI SERVIZI ...... 93 5.5.1. Nuove categorie culturali nella redazione del Piano dei Servizi ...... 93 5.6. CONFRONTARE L’OFFERTA E LA DOMANDA DI SERVIZI: LA RICERCA DELLE PRIORITÀ ...... 94 5.6.1. Prime azioni del piano dei servizi ...... 94 5.7. ELABORARE IL PROGETTO DI PIANO DEI SERVIZI ...... 94 5.7.1. Le linee strategiche del Piano dei Servizi ...... 94 5.7.2. Le nuove tipologie di servizio ...... 96 5.7.3. La costruzione del progetto di Piano dei Servizi ...... 96 5.7.4. Il quadro normativo del Piano dei Servizi ...... 97 5.7.5. Le aree soggette ad acquisizione pubblica ...... 97 5.7.6. Perequazione, compensazione, incentivazione ...... 98 5.7.7. Servizi minimi e le dotazioni per i piani attuativi e gli ambiti di trasformazione ...... 98 5.7.8. Servizi aggiuntivi ...... 99 5.8. VALUTARE LA FATTIBILITÀ ECONOMICA DEL PIANO ...... 100 5.9. LA GESTIONE DEL PIANO DEI SERVIZI ...... 100 5.9.1. Le strutture di gestione del Piano ...... 100 5.9.2. Calcoli quantitativi di servizi ...... 101 6. IL PIANO DELLE REGOLE ...... 103

6.1. I NUCLEI STORICI E L’EVOLUZIONE DEL COMUNE ...... 103 6.1.1. Programma per la riqualificazione e la valorizzazione dei nuclei storici...... 104 6.1.2. Schedatura dei nuclei di antica formazione ...... 106 6.1.3. Obiettivi di indirizzo ...... 108 6.2. LE NORME TECNICHE ...... 108 6.3. ARTICOLAZIONE DEL TERRITORIO ...... 109 6.3.1. Nuclei di antica formazione ...... 110 6.3.2. Ambiti residenziali consolidati (bassa, media ‐ alta densità) ...... 112 6.3.3. Ambito turistico ...... 113 6.3.4. Ambiti per servizi pubblici e di uso pubblico ...... 113 6.3.5. Ambiti territoriali (Ambiti agricoli, Ambiti boschivi) ...... 113 6.3.6. Istituzione del parco locale di interesse sovra comunale (PLIS delle miniere di Paisco Loveno) ...... 117 6.4. ALCUNI ASPETTI QUALITATIVI ...... 119 6.4.1. Incentivi per le aree agricole, che svolgono specifiche funzioni ecologiche...... 119 6.4.2. Spazi verdi: indicazioni generali per gli interventi ...... 119 6.4.3. Norme per la tutela, la conservazione e la creazione dei percorsi pedonali e la conservazione dei muri in pietra 120 6.4.4. Permesso di costruire convenzionato (PCC) ...... 120 6.4.5. Manufatti accessori ...... 121 6.4.6. Regolamenti allegati ...... 122 7. ALLEGATO 1: ELENCO ELABORATI ...... 124 8. ALLEGATO 2 QUADRO ECONOMICO DEL PDS ...... 128 9. ALLEGATO 3 PROPOSTA DI COSTITUZIONE DEL PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRA COMUNALE (PLIS DELLE MINIERE DI PAISCO LOVENO) ...... 134

9.1. LE RAGIONI DI UN PLIS ...... 134 9.2. ELEMENTI IDENTIFICATIVI ...... 135 9.3. PAESAGGIO E AMBIENTE ...... 138 9.4. MINIERE ...... 140 10. ALLEGATO 4 STUDIO DI DETTAGLIO SULLE TIPOLOGIE VEGETAZIONALI REALIZZATO NEL 2003 ...... 141

3 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 1. Legislazione urbanistica e Piano di Governo del Territorio

1.1. Premessa Costituiscono parte integrante della presente relazione i documenti redatti per la VAS e tutti gli atti prodotti e correlati al presente PGT.

1.2. La nuova legge urbanistica della Lombardia e i contenuti del piano Il Piano di Governo del Territorio di Paisco Loveno si inquadra all’interno della nuova legge urbanistica regionale n° 12 del 2005. La nuova legge urbanistica modifica la forma tradizionale del piano urbanistico (il piano della LR 51/85, sulla base della quale è stato predisposto lo stesso PRG vigente di Paisco Loveno) proponendo una sua maggiore articolazione di contenuti e di strumenti, ma anche una diversa procedura di costruzione. La nuova legge, nel passaggio dal Piano Regolatore Generale al Piano di Governo del Territorio, propone elementi di forte novità nella pratica urbanistica: • una maggiore autonomia decisionale da parte delle comunità locali. Alcune parti del piano di Governo del Territorio dopo la sua prima approvazione e, più in particolare, il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi, possono essere approvate direttamente dal Consiglio Comunale, senza alcuna procedura di controllo o di approvazione da parte di enti superiori; • la semplificazione delle procedure di formazione del piano. Si passa dal concetto di approvazione e controllo da parte dell’organo superiore preposto a quello di compatibilità degli atti di programmazione locale con quelli di livello superiore; • la certezza dei tempi di definizione del procedimento di formazione del piano. Da un lato è introdotta la decadenza dell’intero procedimento, superato il periodo di 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle osservazioni; dall’altro s’introduce l’istituto del silenzio-assenso, nella formulazione del parere di compatibilità delle scelte di pianificazione comunale da parte dell’ente superiore preposto; • una netta separazione tra le indicazioni che hanno carattere immediatamente conformativo (in particolare le prescrizioni riguardanti le parti consolidate del territorio) da quelle che hanno carattere orientativo di scelte che assumeranno valore conformativo solo attraverso la successiva pianificazione attuativa (in particolare le previsioni per le aree oggetto di ambiti di trasformazione urbanistica). Tale separazione produce una semplificazione negli stessi meccanismi di discussione sui contenuti del piano, differendo nel tempo scelte generali e scelte di dettaglio;

4 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • la formalizzazione di alcuni istituti da tempo presenti nel dibattito interno alla disciplina urbanistica: la perequazione, la compensazione, l’incentivazione; • l’ampliamento delle pratiche partecipative nella stesura del piano attraverso l’individuazione di molteplici momenti di confronto sugli obiettivi e sulle scelte urbanistiche; • l’introduzione della Valutazione Ambientale Strategica, ovvero della procedura di definizione e controllo degli affetti attesi o indotti dalle trasformazioni sull’ambiente inteso nel suo senso più ampio; • l’introduzione di strumenti differenti in relazione alla necessità di governare i diversi aspetti territoriali: la città consolidata (governata attraverso il Piano delle Regole), la città pubblica (governata attraverso il Piano dei Servizi), la città in trasformazione (governata attraverso il Documento di Piano). Il punto fondamentale della nuova legge è, però, il passaggio da una visione tipicamente centrata sul controllo fondiario del piano (dove il piano è fondamentalmente strumento di controllo della redditività dei suoli) a un’idea più complessa e articolata di controllo delle trasformazioni territoriali. Tutto questo si basa sulla concertazione tra operatore pubblico e operatore privato, sul confronto con le diverse aspettative di trasformazione del territorio, sul nuovo ruolo del privato nella realizzazione e gestione dei servizi. Il territorio è quindi considerato come bene collettivo, non solo pubblico, alla cui trasformazione tutti sono chiamati a contribuire.

1.3. La good governance La crescente complessità di processi di governo urbano, hanno reso inevitabile una sostanziale ridefinizione sia degli strumenti concettuali, sia di quelli operativi necessari per comprendere adeguatamente e per gestire efficacemente i processi di policy making in ambito urbano. L’idea di governance fa perciò la propria comparsa come una prospettiva teorica e operativa in grado di catturare quest’ampio orizzonte concettuale, nel quale le relazioni tra pubblico e privato sono rappresentate dal disegno di nuove tipologie d’interazione, cooperazione e partenariato. Vi sono alcune caratteristiche ricorrenti riguardanti la governance. In primo luogo, la prima peculiarità consiste nella produzione e nella distribuzione dei servizi pubblici. Sembrano, inoltre, divenire sempre più rilevanti, le valutazioni di produttività ed efficienza rispetto all’identità (pubblica o privata) di chi produce i servizi. In secondo luogo, sebbene il settore pubblico rimanga titolare esclusivo dei poteri legislativi ed esecutivi, sono sempre più numerosi i settori di policy nei quali esso si scopre dipendente dagli attori sociali, sia per questioni di carenza di risorse, sia per mancanza di legittimazione, sia per la crescente ingovernabilità delle aree decisionali. La good governance si fonda su cinque principi che costituiscono il fondamento delle democrazie e del principio di legalità e sono applicate a tutti i livelli di governo, globale, europeo, nazionale, regionale e locale. Questi principi sono: • apertura, ritenuta necessaria per migliorare la comunicazione con i cittadini e per accrescerne la fiducia nelle istituzioni; • partecipazione, quale condizione indispensabile per migliorare la pertinenza, la qualità e l’efficacia delle politiche;

5 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • responsabilità, intesa come chiara definizione dei ruoli all’interno dei percorsi legislativi da parte di tutti coloro che partecipano, a qualsiasi livello, all’elaborazione e all’attuazione delle politiche; • efficacia, considerata in termini di capacità di produrre i risultati richiesti in base a obiettivi chiari, all’attuazione secondo criteri di proporzionalità e alla valutazione dell’impatto futuro delle politiche; • coerenza della leadership politica, in altre parole l’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, tali da assicurare un’impostazione coerente all’interno di un sistema complesso. La governance va quindi intesa come insieme delle molteplici modalità in cui individui e istituzioni, pubbliche e private, affrontano le questioni di interesse collettivo. Essa è un processo continuo attraverso il quale interessi diversi o in conflitto possono essere conciliati per dare vita a forme di azione cooperativa. Le azioni di governance assumono quindi particolare rilievo in un contesto, temporale e spaziale, in cui la capacità di competere in aree e territori differenti dipende sempre più, oltre che dai processi di agglomerazione e dalle attività realizzati nel tempo, anche dalle capacità di valorizzare risorse e competenze esistenti, attraverso un uso adeguato delle conoscenze e dei rapporti di cooperazione.

6 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 2. Articolazione dei contenuti del Piano di Governo del Territorio

Il Piano di Governo del Territorio è il nuovo strumento urbanistico, articolato in tre atti che il Comune di Paisco Loveno ha elaborato per definire l’assetto dell’intero territorio comunale, ai sensi della legge regionale n. 12/2005. Il PGT è uno strumento di nuova generazione che ha come scopo la pianificazione territoriale e va a sostituire il precedente PRG (Piano Regolatore Generale). La necessità di un’organizzazione è determinata dall’arricchirsi della complessità urbana, dal moltiplicarsi delle esigenze e delle domande, dal crescere del numero dei soggetti attivi e infine, dall’aumentata rapidità dei cambiamenti. Il PGT è quindi uno strumento che delinea l’evoluzione del territorio, ovvero una guida per uno sviluppo armonico e sostenibile nei confronti dell’ambiente e degli agglomerati urbani. La redazione del PGT prevede un’articolazione complessa, composta da tre elementi principali: il Documento di Piano, il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi. Il Documento di Piano è lo strumento che spiega strategie, obiettivi e azioni attraverso le quali si persegue un quadro complessivo di sviluppo socio-economico e infrastrutturale. Ricordando di considerare le risorse ambientali, paesaggistiche e culturali a disposizione come elementi da valorizzare. Il Piano delle Regole, tratta gli aspetti regolamentativi e gli elementi di qualità della città e del territorio Il Piano dei Servizi, si occupa dell’armonia tra insediamenti funzionali e i sistema dei servizi e della coerenza tra attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. Il PGT deve considerare la totalità del territorio comunale e deve indicare necessariamente: • la rete delle principali vie di comunicazioni, • la divisione in zone del territorio comunale con la precisazione delle zone destinate all’espansione dell’aggregato urbano e la determinazione dei vincoli e dei caratteri da osservare in ciascuna zona, • le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o sottoposte a speciali servitù, • le aree da riservare ad edifici pubblici o di uso pubblico, nonché ad opere di interesse collettivo e sociale, • i vincoli da osservare nelle zone a carattere storico, ambientale e paesistico, • le norme per l’attuazione del Piano Definisce, quindi, uno scenario territoriale condiviso dalla comunità che attraverso i suoi attori locali, pubblici e privati, diviene essa stessa attuatrice. Determina, inoltre, politiche di intervento adeguate e ne verifica la sostenibilità ambientale e la coesione paesaggistica delle previsioni di sviluppo. Tutto questo per dimostrare la compatibilità delle politiche di intervento individuate relazionandole al quadro delle risorse economiche attivabili. Fondamentale è, infine, ricordare che il ricorso allo scambio e al negoziato durante la fase attuativa, non rappresenta necessariamente un compromesso della politica o una carenza attuativa, ma al contrario diventa una risorsa utile per la realizzazione del piano.

7 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

2.1. Documento di piano Il Documento di Piano definisce il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, utilizzando anche le proposte dei cittadini singoli o associati. Descrive il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante delle trasformazioni avvenute, individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili. Delinea le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico storico monumentale e le relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario (SIC). Espone gli aspetti socio-economici, culturali, rurali, la struttura del paesaggio agrario e l’assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo. Individua gli obiettivi di sviluppo, di miglioramento e di conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, indicandone i limiti e le condizioni in ragione dei quali gli interventi siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni di livello sovracomunale. Tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici di interesse pubblico o generale, anche a livello sovra comunale. Definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione. Il Documento di Piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime dei suoli, ha validità quinquennale, solo per i comuni con popolazione superiore alle 2.000 unità, ed è sempre modificabile.

2.2. Piano dei Servizi Il Piano dei Servizi non rappresenta un piano di settore, ma anzi la sua caratteristica principale è proprio un’articolata e non facile intersettorialità, che si estende dai servizi per la mobilità a quelli per la finanza, dalla sanità all’istruzione, includendo i servizi alla persona e all’impresa, servizi pubblici e privati. Assume, inoltre, una duplice finalità, strategica ed operativa. La finalità strategica del piano consiste nell’indicare le politiche spaziali dei servizi che l’Amministrazione Comunale intende seguire, con il risultato di indirizzare direttamente o indirettamente le azioni di trasformazione urbana, private e pubbliche. In particolare il piano dei servizi precisa le scelte spaziali pubbliche di interesse generale e ridisegna gli standard urbanistici. Il carattere strategico del piano dei servizi è sottolineato dalla specificità spaziale o temporale e dalla operatività delle sue scelte, nel caso in cui si tratti di scelte già del tutto realizzate oppure da tradurre in atto. Il piano viene redatto determinando il numero degli utenti dei servizi dell’intero territorio, seguendo i seguenti i criteri: popolazione stabilmente residente, popolazione da insediare, popolazione gravitante nel territorio È, inoltre, compilato con il fine di assicurare una dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. Definisce le eventuali aree per

8 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) l’edilizia residenziale pubblica e le dotazioni del verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste. Valuta prioritariamente l’insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità, esplica la sostenibilità dei costi. Nei comuni caratterizzati da rilevanti presenze turistiche, il Piano dei Servizi contiene la previsioni di servizi pubblici aggiuntivi in relazione ai fabbisogni espressi dalla popolazione fluttuante. Le previsioni contenute nel Piano dei Servizi hanno carattere prescrittivo e vincolante. I vincoli preordinati all’espropriazione per la realizzazione ad opera della pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi previsti dal piano hanno la durata di cinque anni, decorrenti dall’entrata in vigore del piano stesso. Questi vincoli decadono qualora, entro tale termine, l’intervento cui sono preordinati non sia inserito nel programma triennale delle opere pubbliche. Il piano non ha termini di validità ed è sempre modificabile.

2.3. Il Piano delle Regole Il Piano delle Regole definisce all’interno dell’intero territorio comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato, indica inoltre gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale e individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante. Delinea le zone destinate all’agricoltura, le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche e quelle soggette a trasformazione urbanistica. Identifica i nuclei di antica formazione ed individua i beni ambientali e storico-artistico-monumentali oggetto di tutela. Traccia, inoltre, i parametri da rispettare negli interventi di nuova edificazione o sostituzione, seguendo in particolare i punti successivi: • caratteristiche tipologiche, allineamenti, orientamenti e percorsi, • consistenza volumetrica o superficie lorde di pavimento esistenti o previste, • rapporti di copertura esistenti e previsti, • altezze massime e minime, • modi insediativi che consentono continuità di elementi di verde e continuità del reticolo idrografico superficiale, • destinazioni d’uso non ammissibili, • interventi di integrazione paesaggistica. Le indicazioni contenute nel Piano delle Regole hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, non hanno termini di validità e sono sempre modificabili.

9 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 3. Paisco Loveno

3.1. La storia Questa bella ma impervia e stretta valle, su cui insistono i due paesi di Paisco e di Loveno e molti altri piccoli e caratteristici agglomerati di case rurali o cascine, per la sua collocazione geografica e le grandi difficoltà a percorrerla, ha mantenuto, per secoli, un certo isolamento con il resto della Valle Camonica.

Il nome Paisco (Paìsch), potrebbe derivare dal latino "pagus", da "pagensis" per indicare un luogo abitato, oppure da "paésh" o "paìsh" (paese, borgo). Altri studiosi di toponomastica propongono la sua origine dal termine dialettale "pàia" (paglia). Loveno (Loè) invece deriverebbe da "lupus" (lupo), animale che in antichità doveva essere presente in questa stretta valle, che sale verso il passo del Vivione. Notizie di insediamenti abitativi o di gruppi organizzati in borghi o castellieri prima dell'XI secolo non si hanno con certezza, ma la ricchezza in zona di minerali di ferro avrebbe attratto nella zona una notevole attività di carbonai e minatori fin da epoca precedente l'anno Mille. Anche la vicinanza della Val di Scalve (attraverso il passo del Vivione) dove, fin dalla preistoria, vi era una forte attività legata alla lavorazione dei metalli, fa pensare ad alcuni insediamenti, forse stagionali, di lavoratori impegnati nell’estrazione del minerale grezzo e in tutto il ciclo della primitiva metallurgia. Della storia più antica dei due borghi si sa realmente poco e solo nella famosa relazione, il "Catastico", fatta dal rettore Giovanni da Lezze, nel 1610, delegato dalla Serenissima Repubblica Veneta, si trovano 10 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) accenni a Paisco "era terra posta tra boschi, molto selvatica, con poco terreno arativo et la maggior ricchezza consiste in alcune vene di ferro et un forno et gli abitanti tendono tutti al cavar e condur vene e tagliar et condur carboni et far ferro et vi è anco un molino e una rasega....". Mentre per l’ancora più piccolo borgo di Loveno il Da Lezze scrisse che era la “terra più selvatica di questa valle (Camonica). L'isolamento in cui erano confinati i due minuscoli borghi non evitò però che la grande peste del 1630, portata in valle dalle truppe dei Lanzichenecchi, facesse numerose vittime tra la già scarsa popolazione che venne falcidiata dal terribile morbo, tanto che si era ridotta a poche decine di persone. Paisco e Loveno già prima del 1500 e durante il primo periodo della dominazione Veneta, formavano una unica entità comunale ed erano amministrati congiuntamente. Dal 1600 restarono divisi anche amministrativamente per i tre secoli successivi, sotto Venezia, l'Impero Austro-Ungarico e il Regno d'Italia, fino al 1928, quando furono di nuovo uniti in un unico comune.

3.2. Oggi A Nord-Ovest di , in località Forno d'Allione, ha inizio la valletta di Paisco Loveno che porta attraverso il passo del Vivione alla bergamasca Val di Scalve. Il "paese dei lupi" è raccolto intorno agli abitati di Ardinghelli, Case di Bornia, Case del Longo, Grumello, Loveno e Paisco, sorti nel Medioevo per dare alloggio ai lavoratori delle miniere di ferro dell'alta Val Paisco. Il territorio del comune risulta compreso tra i 506 e i 2.744 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 2.238 metri. Il territorio di Paisco Loveno confina con diversi comuni: a ovest quello di e Teglio, a nord quello di Golgi e , ad est quello di , ed a sud quello di , , e . Il paese di Paisco giace in una posizione tale da rimanere diversi mesi l'anno (quelli invernali) senza luce del sole.

11 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Paisco Loveno conta 200 abitanti (Paischesi) e ha una superficie di 35,5 chilometri quadrati e sorge a 853 metri sopra il livello del mare.

12 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Da Loveno si gode una straordinaria vista sull'antistante gruppo dell'Adamello e d'estate agli abitati si aggiungono turisti e villeggianti. Sulla destra idrografica della valle si trovano, da tempo immemorabile, alcune miniere per l'estrazione della barrite, un minerale di ferro; un esempio è dato dalla cava esistente, e ancora attiva, posta in prossimità di Malga Garzeto e del passo omonimo.

Risultano insistere sul territorio del comune 4 attività industriali con 11 addetti pari al 28,21% della forza lavoro occupata, 2 attività di servizio con 4 addetti pari al 5,13% della forza lavoro occupata, altre 5 attività di servizio con 15 addetti pari al 10,26% della forza lavoro occupata e 4 attività amministrative con 41 addetti pari al 12,82% della forza lavoro occupata. Gli abitanti sono distribuiti in 137 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 1,88 componenti.

Il comune di Paisco Loveno ha fatto registrare nel censimento del 1991 con una popolazione pari a 319 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 257 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991-2001 una variazione percentuale di abitanti pari al -20,19%. Nell’ultima indagine statistica risalente al 2010, Paisco Loveno, risulta essere abitato di 200 abitanti. Il comune ha quindi subito un notevole deflusso della popolazione residente anche come emerge dal grafico soprastante. La continua diminuzione della residenza è dipesa anche dalle scarse attrattive lavorative della località e dall’impervietà della zona. Paisco Loveno sta però cercando di migliorare la propria attrattiva, apportando modifiche nei vari centri storici per creare tipicità e per incentivare l’attrazione turistica.

13 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Frazioni Residenti Popolazione fluttuante (fonte: comune (fonte: acquedotto comunale Anno: 01/10/2011) Anno: 2000) Paisco 166 295 Loveno 8 180 Grumello 11 390 Perdonico 1 Ardinghelli 8 Ca del Bornia 1 Case Sparse (loc Coren) 3 Case del Lungo 0 30 Totale 198 895

Il numero medio di persone che attualmente ogni anno frequentano il comune soprattutto nelle seconde case è di circa 400 persone.

Il comune è attraversato dal torrente Allione, che nasce al Passo del Sellero, nell Alpi Orobie e percorre la valle del Sellero e la valle di Paisco per poi confluire da destra nell’. La valle di Paisco è percorsa dalla Strada Statale 294 della valle di Scalve tra Forno d’Allione ed il Passo del Vivione. La Val Paisco è una valle alpina, tributaria laterale della Valle Camonica. Il suo imbocco è a circa 466 m di quota, in corrispondenza del paese di Forno Allione mentre la sua testata è data dal Passo del Vivione a1828 m s.l.m.

Dall'abitato si possono effettuare escursioni interessanti e alla portata di tutti coloro che abbiano un minimo di allenamento e dispongano di un equipaggiamento da media montagna.

14 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

15 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 3.3. Beni artistici e paesaggistici La Parrocchiale di Paisco è dedicata a san Paterio vescovo, che visse nel VII secolo, e sarebbe stata fondata dai benedettini nel 900, e questa data pone il tempio tra i più antichi dell’alta Valle Camonica. Vari rifacimenti hanno snaturato la struttura originaria del primo edificio, infatti la costruzione attuale è in classico stile barocco. Il bel portale è in pietra locale e risale al 1700. La volta è affrescata, ma l’autore è ignoto. E’ attribuita invece al pittore Sante Cattaneo di Salò la pala dell’altare maggiore che rappresenta “San Paterio ordinato vescovo”. Tra altri dipinti presenti nella chiesa, interessanti sono l’ex voto dopo la peste del 1630 e le statue ottocentesche. Degno di menzione particolare il coro in noce e l’organo del 1700.

La Parrocchiale di Loveno-Grumello è dedicata a Sant’Antonio da Padova, fu costruita nel '300-'400 per agevolare gli abitanti per i quali era difficile nella stagione invernale raggiungere la chiesa parrocchiale di Malonno a cui dovevano far riferimento, e che perciò fu presa a modello per la costruzione della chiesa locale, che ad essa è molto simile. La chiesa divenne parrocchia autonoma solo nel 1639 anche se la prima costruzione risale addirittura al 1300: una vasta ristrutturazione con ampliamento fu eseguita nel 1700. Altri lavori, sempre di ampliamento furono messi in cantiere nel XIX secolo e portati a termine nel XX. Contiene affreschi del 1711 di Alberto Uberti e dipinti dei pittori Volpi (di ) e del bresciano Emilio Pasini.

Il Giardino Botanico Alpino "Vivione" è stato creato dal Consorzio Forestale Valle Allione, nei pressi della sua sede a Paisco. Aperto nel 2001 grazie ai finanziamenti comunitari, programma Leader II messi a disposizione dal Gruppo di Azione Locale della Vallecamonica, ed a contributi stanziati dagli Assessorati provinciali all'Ambiente e all'Agricoltura, è l'unico esempio di giardino botanico alpino della Provincia di Brescia. Il Giardino ospita nei suoi 900 mq. circa 250 specie caratteristiche delle Orobie orientali, suddivise in 15 settori corrispondenti ad altrettanti habitat, che partono dai fiori del fondovalle fino ad arrivare alla flora dei ghiaioni e delle vallette nivali. 16 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Percorrendo i sentieri del Giardino è possibile incontrare culture autoctone, tra le quali spicca la coltivazione del Fagiolo di Paisco, piante igrofile, specie del sottobosco, delle zone umide e dei pascoli. Di particolare importanza è la torbiera d'alta quota, accuratamente ricostruita dopo lo studio delle torbiere del passo del Vivione, da cui è tratto il nome del Giardino. Tutto questo con il messaggio di fare cultura con la natura. L' Associazione collegata al Giardino Botanico Alpino "Vivione" si impegna a diffondere e accrescere la coscienza ecologica del pubblico: insegnare a rispettare e a vivere correttamente l'ambiente significa innanzitutto conoscerlo in tutte le sue manifestazioni (eventi meteorologici, diffusione delle specie, rapporti tra esse, …); imparare a convivere in armonia con la natura che ci circonda è il primo passo verso il miglioramento delle condizioni ecologiche attuali e della nostra qualità della vita. L'Associazione del Giardino Botanico perciò dedica ampio spazio alla divulgazione e alla sensibilizzazione delle coscienze nonché ai dinamismi che regolano gli equilibri dell'ecosistema.

3.4. Località comunali significative Molte delle località di seguito riportate forse non sono più presenti nella memoria delle nuove generazioni o nelle carte, o nei contratti notarili o nei testi contemporanei. Alcune risalgono, nella loro identificazione, a molti secoli addietro, altre hanno mantenuto intatto la loro localizzazione e il loro nome passando di proprietà in proprietà, altre ancora, anche ai nostri giorni, sono presenti in carte catastali, in contratti di compra vendita o semplicemente nella parlata di tutti i giorni. Ardinghelli (Caringhèi): a 1.263 m, piccolo e antico agglomerato di case non lontane dal borgo di Paisco. Campolungo (Camlóng) a1.650 m e 1.399 m: località montane su cui già nel secolo scorso erano presenti delle "malghe Campolungo" a sud-ovest di Loveno: "camp" (campo) e "lòng" (lungo): toponimo molto diffuso in tutti i comuni della Valle Camonica. Carnazza (Cornàsha): piccola valle posta nel fianco settentrionale del monte Cuèl, sul versante destro di Val di Paisco, percorsa dall’Aglione confluente di destra dell’Oglio. Non molto discosta dal corso del torrente, si trova una vecchia "malga Cornesello" posta sul versante a sud della montagna che assume caratteristiche ripide e rocciose nella sua cresta sovrastante: "còrna" (rupe, balza scoscesa) e "cornasha" è il dispregiativo di corna (brutta roccia). Co (Có): un "Prat del Có" è localizzato nei pressi di Loveno, in posizione dominante sulla Val dell’Allione. La parola deriva da "Có" (capo, apice, estremità) a indicare la conformazione del terreno. Colombaro (Colombér) a 2.684 m: il Monte Colombér è ad ovest di Loveno. "Colombarium" aveva vari significati: luogo frequentato da colombi, edificio ove nidificano i colombi e, per metafora, buco nel muro. Cornesello (Cornesèl): a 1.383 m era segnata, su un’antica mappa catastale, una "Malga Cornesello" ad est di Loveno, ma posta sul versante destro di Val dell’Aglione. "Cornesèl"

17 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) diminutivo di "corna" (rupe). La localizzazione della malga giustifica questo nome molto diffuso anche in altri comuni della Valle Camonica. Culvegla (Cülvecla) a 2.600 m circa: il Monte Culvegla è all’inizio della Val di Campovecchio a nord ovest di Loveno. "Cul" (cavità sotto rupe sporgente dove si rifugiavano i pastori con le greggi all’alpeggio). La conformazione del monte, piuttosto arrotondata, potrebbe anche far pensare al termine dialettale "cül" (culo). Dosmal (Dosmàl) a 1.210 m: delle "Baite Dosmàl" erano già presenti nell’800 a sud-est di Paisco, ma sul versante destro della valle dell’Aglione. Il nome deriva chiaramente da "dòsh" (dosso) e "malus" (cattivo). Una vecchia leggenda locale indica questo luogo come colpito, specialmente d’estate, da violenti temporali e copiose precipitazioni. Eman (Èmen): a 1.200 m erano presenti, già alle fine del 1800 delle "Baite Eman" a sud-est di Paisco sul versante destro di Val dell’Allione. Erbigno (Erbìgn): a 1.700 m ed a 1.664 m si trovano due località: “Erbigno superiore” ed “Erbigno inferiore” poste a poca distanza una dell’altra, a nord-ovest del Passo di Erbigno (m.1.981) e a sud di Loveno, sul versante destro di Val del fiume Aglione. Forno (Fùren) due località portano il nome di "Il Forno" a sud-ovest di Paisco e sulla riva sinistra del torrente Allione poste a 800 m e a quota decisamente superiore a 1.770 m a sud-ovest di Loveno. Gardena (Gardéna) a 2.157 m: monte a sud-ovest di Loveno-Grumello sulle cui pendici erano presenti una "Malga Gardena" superiore (1.590 m) ed inferiore (1.323 m) sul versante destro della valle di Paisco. "Gardéna" (turdus pilaris e merula torquata) è un uccello presente in zona. Giovo (Söch): a 1.961 m: monte a sud di Loveno Grumello sul versante destro di Valle dell’Allione: "Suf" è il giogo (sia quello adoperato per condurre animali che geograficamente, sinonimo di passo). Gleri (Glère) a 450 m: località a sud di Malonno ed a nord ovest di Paisco, allo sbocco di tre piccole valli. Il nome potrebbe derivare da "Gler" (ghiro) ma anche da "glera" (ghiaia). Gnù (Gnö) a 1.300 m: una "Cà del Gnö" (casa del Gnò) era già riportata su alcune mappe militari del 1750 e identificava delle case sopra Grumello di Loveno sul versante sinistro di Val dell’Aglione. La particella "del" nel toponimo lascia sospettare che sia derivato da un soprannome. Grumello (Grümel) a 1.263 m: piccolo agglomerato di vecchie case, sul versante sinistro della valle di Paisco o dell’Aglione. Il nome è diffuso in molte valli ed è il diminutivo della voce "grumo" (dosso): dossello. Ialle (Ài) 1.411 m: le Ài" era il nome, già segnato nel 1750 su una mappa catastale veneta, di una malga posta a sud-est di Loveno, sul versante destro della Val di Paisco. Questa malga era posta dentro una fitta abetaia che faceva da contorno a numerosi torrentelli e piccole valli da cui il nome "Le ài" (le valli). Largone (Largù) a 2.448 m: monte a nord-ovest di Loveno in Val dell’Aglione, tributario di destra dell’Oglio sotto Malonno. A 1.984 m e 1.788 m sono presenti delle vecchie malghe “Largone superiore ed inferiore”, poste lungo il corso del torrente omonimo. "Largh" (largo) e "Largù" è forma accrescitiva. Il monte e la vicina cima di Gaviera hanno i fianchi coperti da vasti prati, e danno l’impressione di una larga distesa di pascoli. Longo (Lóngh) a 1.550 m: era riportata su una vecchia mappa una "cà del lòng" (casa del Lungo), a nord-est di Loveno, ad est di Grumello in Val dell’Aglione: "lóng" (lungo), ed è facilmente (deducibile dal presente “del”) il soprannome dato ad una persona alta. 18 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Manna (Mana): il torrente Manna (Val Mana) è tributario di destra dell’Aglione, tra Paisco e Loveno. "Mana" (cosa molto opportuna) "manna" (manna… di biblica memoria) ma in dialetto locale è anche il sugo biancastro e dolcigno che cola da olmi, frassini e piante simili. Matti-o (Maç) a 2.321 m: un Monte Matti è localizzato a nord-ovest di Loveno, nel versante sinistro di Val dell’Aglione. Molte sono le derivazioni possibili per questo nome: da "Mattro", "mattero" voci Svizzere (del Luganese) per poggio, "Matterorn" nome tedesco del Cervino ma “Matto” in Val dell’Arno si chiama la piramide di sassi costruita dai pastori sulle cime e "Mata" è antica voce prelatina per guglia, cespuglio. Menadore (Menadùr) a 1.450 m: località montana a sud-ovest di Loveno, sul versante sinistro di Val dell’Aglione. Poco lontano esisteva un antico forno fusorio: la valle aveva infatti nei secoli scorsi alcune miniere di ferro che furono sfruttate specialmente nel periodo di dominazione veneta della Valle Camonica e "Menador" è una voce veneta che indica un sentiero da cui si faceva scendere il legname per alimentare le carbonaie per i forni. In dialetto camuno ha la voce "menadùr" può indicare vari strumenti od oggetti che servono a muovere, a portare o trasportare. Molini (Molì): un torrente “dei Molini” è tributario di sinistra del fiume Aglione a nord di Loveno. Perdonico (Perdónech): a 1.250 m, fin dal 1700 erano già presenti delle "Case Perdonico" poste poco a nord di Ardinghelli, antica frazione di Loveno. Il nome deriva da "Dominus" (signore), da cui a sua volta dominicus e domnicus: il toponimo dunque viene da "pratum dominicum" (prato del signore). Pizzólo (Pishöl) a 1.737 m: vecchia malga a sud-ovest di Loveno, sul fianco sinistro di Val del Sellero. "Picia" identifica una frazione di terreno, ("pezza" in Trentino) e "Pizzola" è il diminutivo. Plaberta (Plabèrta) a 1.150 m: località sul fianco destro di Rio Plaberta, tributario di destra del torrente Aglione, in una zona boschiva a sud-ovest di Paisco. Su questo terreno sorgeva già nell’800 una malga che era costruita su un’area in dolce pendio e esposta a sud-est perciò con una insolazione diurna molto lunga. "Plaberta" alterazione di "Plaverta", sincopato di "Pla-averta" (piano aperto o piano esposto al sole). Ronco (Rüch) a 1.032 m: località poco a nord di Paisco: "Rüch" (colle coltivato) da "Ronchus" (rovo, pruno, spino, vigneto a ripiani, colle a ciglioni) è toponimo diffusissimo nelle valli alpine. Scala (Scala): la "Äl de la Scala" è una piccola valle tributaria di sinistra del torrente Aglione. A quota più elevata, a 2.085 m, sono localizzati dei laghetti di Val di Scala mentre a 2.000 m e a 2.200 m, già su mappe del 1800, erano segnate delle Malghe di Val di Scala a nord di Paisco. Questa zona era, da secoli, adibita a pascolo estivo e d’alta montagna (alpeggio) e si presenta a vasti ripiani. Scontano (Scontàna) a 1.150 m: in questa località erano, già su mappe del 1750, individuabili delle case rurali, a nord-ovest di Paisco. Sparsinica (Sparsìnega): convalle posta a sud-ovest di Paisco e tributaria di sinistra del torrente Aglione. Una località posta tra questa valle e la contigua valle dei Molini, prende lo stesso nome che deriva dalla voce dialettale “spars": sparso. Traversagna (Traershana): a 2.300 m già nel 1500 sembra che in questa località vi fossero delle miniere di materiale ferroso, poste a nord-ovest di Loveno sotto il monte Gaviera.

19 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) "Traversagna" è una voce non camuna ma lombarda che indica un argine artificiale posto a contrafforte di una discarica o di un fiume. Valbona (Valbuna) a 2.033 m: su una mappa militare del periodo veneto, era riportato un laghetto alpino segnato ad ovest di Loveno ed a nord-est del monte Venerocolo: "bùna" (buona): questo aggettivo si riferisce molto probabilmente alla bontà dei pascoli che erano in zona. Vallarta (Val Àrca) è una piccola valle che scende a sud-est di Loveno tributaria di destra del torrente Aglione. "Arca" è, anche in dialetto camuno, un argine o una piccola diga artificiale che veniva costruita per impedire al materiale alluvionale di scendere a valle nel greto dei torrenti.

20 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4. Il Documento di Piano

4.1. Principi e linee guida I contenuti del Documento di Piano del comune di Paisco Loveno si sono delineati nell’ambito dei principi generali che hanno ispirato la guida politica del territorio stesso, sono basati, infatti, su principi ispiratori. Questi principi si fondano sullo sviluppo strategico territoriale e sono il principio di sostenibilità, il principio di equità ed il principio di competitività. Il principio di sostenibilità implica l’individuazione di un percorso in cui trovino integrazione ed equilibrio sinergico il sistema ambientale del territorio, quello socio-culturale e quello economico. Da questo principio ispiratore derivano una serie di criteri che sono alla base delle scelte di pianificazione del comune. In particolare la pianificazione comunale del territorio è funzionale al progresso della persona umana e alla soddisfazione delle esigenze spirituali e materiali. Si considera, inoltre, fondamentale la massima efficienza nell’utilizzazione delle risorse disponibili, ponendo particolare attenzione a quelle scarse e non rinnovabili. Si vuole limitare la costruzione di edifici in quanto si corre il rischio di modifiche notevoli sull’ambiente. Si è inoltre applicata l’equità territoriale nella distribuzione delle opportunità, per favorire ed agevolare il massimo coinvolgimento di tutti gli attori del territorio nel suo processo di crescita, attraverso l’applicazione della compensazione. Il principio di equità intergenerazionale e intragenerazionale si basa sulle pari opportunità tra le generazioni presenti e quelle future. Nello specifico l’equità intergenerazionale è intesa come il dovere delle generazioni presenti di garantire pari opportunità alle generazioni future, quindi di conservare e mantenere la diversità delle risorse naturali e culturali attuali affinché i giovani del futuro vi possano accedere. L’equità intragenerazionale garantisce a tutte le persone di qualsiasi livello sociale e culturale le stesse opportunità e gli stessi benefici. Il principio di competitività pone come oggetto della pianificazione il progressivo rafforzamento delle dotazioni di risorse e il miglioramento della loro organizzazione nel territorio, poiché decisivi per la sua attrattività e fondamentali per le condizioni di contesto che influenzano la competitività delle imprese locali. La strategia di sviluppo economico del territorio deve tendere a favorire l’insediamento e il progressivo radicamento nel territorio di quei soggetti economici e istituzionali che apportano al territorio le risorse utili per lo sviluppo sostenibile. La realizzazione operativa del Documento di Piano segue anche i principi del marketing territoriale che comprende quattro tipi di obiettivi: lo sviluppo, la comunicazione, l’organizzazione ed il sostegno. Lo sviluppo si attua attraverso lo stimolo o la diretta attuazione di azioni di rafforzamento o d’innovazioni delle componenti dell’offerta territoriale; si è deciso, infatti, di diffondere ulteriormente il turismo alberghiero. La comunicazione si riferisce alla capacità di esprimere in maniera chiara e concisa le idee della pianificazione per evitare possibili conflitti, attraverso il coinvolgimento degli abitanti.

21 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) L’organizzazione si svolge con il coordinamento dei diversi attori che governano le componenti nell’offerta territoriale e che possono essere in vario modo coinvolti nella strategia di marketing. Il sostegno si traduce tramite il miglioramento delle misure operative volte a facilitare la creazione e lo sviluppo delle reazioni tra determinati soggetti che costituiscono una domanda potenziale e le componenti in cui si manifesta l’offerta territoriale, per esempio il miglioramento della viabilità per potenziare la ricettività. In particolare, il procedimento di attuazione del PGT avviene nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento statale e comunitario, nonché delle peculiarità storiche, culturali, naturalistiche e paesaggistiche del territorio in analisi e i contenuti degli strumenti attuativi di trasformazione hanno come propositi: • la riduzione del consumo di suolo orientandosi principalmente verso azioni di riqualificazione urbanistica, paesistica, ambientale; solo dopo una valutazione attenta e ponderata; • la sostenibilità ambientale degli interventi e delle trasformazioni, intesa come la salvaguardia dei diritti delle future generazioni attraverso azioni di riduzione del consumo delle risorse e il rispetto dei principi e delle finalità di tutela dell’ambiente enunciate dal D.Lgs 152/06; • la salvaguardia della memoria storica e delle emergenze ambientali attraverso la preservazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale e dei relativi segni nonché della cultura materiale e degli elementi del paesaggio sedimentati nel tempo; • la promozione di attività turistiche per il sostengo dell’economia del territorio; • la realizzazione dei servizi previsti del Piano dei Servizi; • la definizione degli allineamenti, l’adeguato orientamento degli edifici, la viabilità interna, la definizione delle aree; • la definizione delle volumetrie possibili e delle destinazioni d’uso idonee allo specifico ambito; • la promozione delle misure di risparmio energetico in tutti gli ambiti di intervento del PGT.

4.1.1. Riqualificazione del territorio a partire da fabbricati rurali tradizionali

4.1.1.1. Introduzione Di seguito si presenta il percorso culturale, metodologico ed applicativo, seguito nella redazione del PGT, che porta alla riqualificazione del territorio a partire dai fabbricati rurali tradizionali. Si tratta di un ingente patrimonio spesso inutilizzato a causa dell'abbandono dell'attività agricola, che se lasciato a se stesso, porta al degrado ed alla perdita d'identità di una civiltà, che nel passato ha lasciato pregevoli testimonianze, perdute le quali non resta traccia. Questo non significa che deve essere recuperato e riqualificato tutto l'intero complesso di edifici esistenti. Per motivi pianificatori, strutturali, sociali ed economici si potrà provvedere

22 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) solo al recupero di alcuni di essi, in particolare risulterà importante recuperare quelli meglio conservati e più accessibili. Recuperare queste strutture non deve essere solo un incentivo di legge, com'è previsto ad esempio dalle numerosi leggi promulgate in Italia, sia a livello nazionale1 sia soprattutto regionale. È, invece e soprattutto, un dovere civico per lasciare testimonianza delle attività antropiche che hanno addomesticato il territorio, creando degli ambienti più salubri ed idonei ad una presenza stabile dell'uomo che si estrinseca nell'abitazione e nello sviluppo di un'attività agricola vitale.

4.1.1.2. L'approccio teorico Il percorso teorico che consente di riqualificare il territorio, partendo dagli elementi che lo caratterizzano, nello specifico caso i fabbricati rurali tradizionali, si esplica in tre fasi principali: • conoscere, • tutelare, • valorizzare, individuando nell'ultima le possibili alternative. È quindi necessario, in via preliminare, individuare l'oggetto (fabbricato rurale tradizionale) che deve essere tutelato e valorizzato. Si tratta di un problema assai complesso. Una chiave di possibile lettura ed interpretazione è la legislazione vigente, che fornisce una definizione ufficiale alla quale è necessario attenersi. La legge 378/2003, anche se tuttavia non è esaustiva nell'affrontare l'argomento, nell'articolo 1 essa riconosce come tali i "fabbricati presenti nell'intero territorio nazionale realizzati tra il XIII ed il XIX secolo e che costituiscono testimonianza dell’economia rurale tradizionale". Un altro riferimento di rilievo in questa materia è l'articolo 102 del Decreto Legislativo 42/2004, il quale ne riconosce lo status di beni culturali e che devono essere pertanto oggetto di tutela.

Esistono degli approcci più pratici che permettono di individuare quali possono essere i fabbricati rurali tradizionali. La tradizionalità di un fabbricato rurale, seguendo un approccio ormai consolidato, va messa in relazione a diversi fattori quali l'uso, la funzionalità, la tipologia, la forma tipica, il materiale usato per la costruzione e l'inserimento nel contesto territoriale. Quest'ultimo aspetto ha assunto una rilevanza sempre maggiore nel tempo, tanto che attualmente, con il termine territoriale si comprende non solo il tessuto economico-sociale dell'area considerata ma anche l'assetto paesaggistico.

1 Si veda, ad esempio, la Legge 378/2003 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale), che ha stanziato a tal fine un discreto budget per azioni di recupero. 2 Lettera l comma 4: “le architetture rurali aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell’economia rurale tradizionale.” 23 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Tuttavia non si può, come pone in evidenza Turri (1990), pensare di ricostruire uno scenario storico dissonante con le moderne condizioni del lavoro agricolo. È però necessario raggiungere il giusto equilibrio tra esigenze produttive dell'azienda agricola e conservative del patrimonio edilizio tradizionale.

4.1.1.3. Le applicazioni La presenza di un'area protetta dovrebbe essere da stimolo per preservare il patrimonio edilizio esistente. Ciò in accordo con l'articolo 7 della Legge 394/91, il quale prevede fra le attività svolte da un Ente parco, la promozione del restauro dei centri storici e degli edifici di particolare valore storico-culturale nonché il recupero dei nuclei abitati in ambito rurale. Questo dovrebbe avvenire non solo nell'area protetta in quanto previsto per legge, ma anche nei territori limitrofi, rappresentati dalle aree pre-parco e dai comuni confinanti, per un "effetto traino", al fine di preservare dal degrado un patrimonio spesso unico ed irriproducibile e, contestualmente migliorare le condizioni ambientali e paesaggistiche del territorio.

Il patrimonio edilizio rurale tradizionale delle aree montane è gravato da una serie di problemi di abbandono, aggravato dalla marginalità dei territori che non consentono condizioni di vita agiate per la popolazione residente. Ciò innesca un processo che porta ad un loro abbandono, in alcuni casi totale e radicale, favorito da attività la cui redditività era al limite della sussistenza e da condizioni di lavoro molto gravose e disagevoli.

La riqualificazione delle aree montane e delle strutture presenti si scontra con il problema principale di questo territorio che è mantenere la popolazione in loco ed evitare emorragie ed abbandoni verso aree limitrofe. Diventa prioritario incentivare le attività agricole ove presenti attraverso la produzione di prodotti tipici, favorire le attività turistiche-ricreative, in particolare l'agriturismo che ben si concilia con un territorio rurale e montano. Queste ultime possono rappresentare un'interessante fonte di reddito per gli imprenditori che le esercitano. Trattandosi di aree a parco o limitrofe, e comunque ecologicamente sensibili, è necessario incentivare sistemi di agricoltura ecocompatibili, così come attività turistiche sostenibili dal punto di vista ambientale.

24 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.2. Quadro ricognitivo

4.2.1. La pianificazione e programmazione sovra-ordinata Di seguito si riportano i principali strumenti pianificatori sovraordinati che interessano il territorio comunale.

4.2.2. Piano Territoriale Regionale (PTR) Il Piano Territoriale Regionale, in base alla l.r. 12/2005, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico, si è quindi proceduto nel nuovo PTR ad integrare ed aggiornare il precedente Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato con deliberazione del Consiglio Regionale 6 marzo 2001 n.197. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato in via definitiva il Piano Territoriale Regionale con deliberazione del 19/01/2010, n.951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.6, 3° Supplemento Straordinario del 11 febbraio 2010. Il Piano acquista efficacia dal 17 febbraio 2010 per effetto della pubblicazione dell’avviso di avvenuta approvazione sul BURL n.7, Serie Inserzioni e Concorsi del 17 febbraio 2010.

Tratto dal PTPR

Unità Tipologiche di Paesaggio Fascia Alpina 1.1 PAESAGGI DELLA NATURALITA’ DELL’ALTA MONTAGNA (I PAESAGGI DELLE ENERGIE DI RILIEVO) Il paesaggio dell’alta montagna è un paesaggio aperto, dai grandi orizzonti visivi, che si frammenta nel dettaglio delle particolarità litologiche, nel complesso articolarsi dei massicci, nelle linee verticali delle pareti rocciose, nelle frastagliate linee di cresta. I processi di modificazione, lentissimi, sono soprattutto dovuti all’azione degli elementi meteorici ed atmosferici. La copertura vegetale è limitata a praterie naturali, cespugli, ad ambienti floristici rupicoli e di morena. Gli elementi componenti di questo paesaggio rientrano pressoché esclusivamente nel settore geomorfologico-naturalistico.

INDIRIZZI DI TUTELA L’alto grado di naturalità di questi paesaggi costituisce una condizione eccezionale nell’ambito regionale. Gli indirizzi di tutela riguardanti morfologia, formazioni glaciali, idrografia, condizioni floristiche e faunistiche impongono quindi una generale intangibilità, a salvaguardia della naturalità. La fruizione escursionistica, alpinistica, turistica di queste aree va orientata verso la difesa delle condizioni di naturalità: questo deve essere il principio a cui deve informarsi la tutela. Fanno eccezione le limitate parti del territorio destinate dagli strumenti urbanistici comunali e dagli strumenti di programmazione provinciali e regionali ad aree da utilizzare per l’esercizio degli sport alpini. In queste aree è consentita la realizzazione di impianti a fune aerei e interrati, di impianti di innevamento artificiale, di piste, anche con interventi di modellazione del suolo.

25 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Gli interventi sono comunque soggetti a giudizio di impatto paesistico ed eventualmente a valutazione di impatto ambientale, in conformità a quanto previsto dal d.p.r. 12 aprile 1996 (Atto di indirizzo e coordinamento per l’attuazione dell’articolo 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146 concernente disposizioni in materia di valutazioni di impatto ambientale).

Descrizione degli ambiti geografici 3.11 VALCAMONICA Ambito corrispondente al corso alpino e prealpino dell’Oglio, nella provincia di Brescia. Ben circoscritto in termini geografici, è inoltre dotato di una sua definita identità storica. Sotto il profilo geografico si distinguono tre diverse porzioni di valle: la bassa, dall’orlo superiore del Sebino a Breno; la media, da Breno a Edolo; l’alta, da Edolo al Passo del Tonale. Racchiude al suo interno la parte lombarda del Gruppo dell’Adamello e del Baitone. I caratteri del paesaggio mutano profondamente nel risalire o nel discendere il corso dell’Oglio. Dall’aspetto alpino, dominato da rocce, ghiacciai, nevai e versanti boscati dell’alta valle, si succede l’influsso termico e ambientale prealpino della media e bassa valle. Anche l’antropizzazione aumenta con il diminuire del livello altimetrico: al fondo valle chiuso e incassato di alcuni tratti della porzione superiore della valle (Cedegolo è un significativo esempio di costrizione insediativa) si succedono conche o pianori di sufficiente ampiezza nella media valle dove si collocano i centri maggiori (Breno, Boario Terme, Capo di Ponte). L’allargamento del solco vallico nella parte bassa aumenta le vocazioni insediative e genera rilevanti fenomeni espansivi sia di carattere residenziale, sia di carattere commerciale o altrimenti produttivo (cfr. l’area urbanizzata Lovere, , Darfo-Boario Terme). Ne viene pregiudicato l’assetto agricolo del fondovalle che conserva buoni connotati di paesaggio soprattutto laddove si compone sui conoidi, si terrazza sui versanti, si adagia sui dossi e sulle conche moreniche. A ciò si aggiunge la spessa coltre boschiva che, nella dominanza del castagno, vivifica e integra l’assetto delle coltivazioni tradizionali. Nella parte alta della valle, le resinose si distribuiscono asimmetricamente sui versanti a seconda della più o meno favorevole esposizione climatica. Due i momenti storici che connotano il paesaggio storico della valle. Rilevantissimo quello preistorico che conferisce alla Valcamonica il primato di maggior comprensorio europeo d’arte rupestre, e pure notevole quello rinascimentale e successivo che, soprattutto nella produzione artistica e architettonica, rileva personaggi di spicco e una singolare elaborazione culturale in grado di plasmare con tipicità diversi scenari urbani locali.

Ambiti, siti, beni paesaggistici esemplificativi dei caratteri costitutivi del paesaggio locale. Componenti del paesaggio fisico: forra del Dezzo, dossi di Boario (‘crap’) e Monticolo, coni di deiezione (Cerveno), ripiani e terrazzi morenici; morene e ghiacciai d’alta quota; pareti ed energie di rilievo (tonalite) del gruppo Adamello-Presanella; nevai perenni (Pian di Neve); laghi intermorenici (lago Moro) e laghi alpini (lago di Lova, laghi del gruppo Adamello- Presanella); Componenti del paesaggio naturale: aree naturalistiche e faunistiche (massiccio dell’Adamello-Presanella, valli Campovecchio e Brandet, alta valle di e Concarena, val Dorizzo, valle Grande del Gavia); Componenti del paesaggio agrario: ambiti del paesaggio agrario particolarmente connotati (campagna della ‘prada’ di Malonno, castagneti da frutto della bassa valle, pascoli del Mortirolo, prati della conca di Zone e del Gölem, terrazzi e coltivi del colle di Breno e crinale di Astrio; vigne, campi promiscui del pedemonte di ; trama particellare del conoide di Cerveno); dimore rurali dell’alta valle (Pezzo, Lecanù); nuclei di poggio e di terrazzo (Vissone, Solato, Villa di Lozio, Astrio, Pescarzo, Odecla, Nazio, Moscio, Lando, Villa d’Allegno); percorrenze piano- monte, sentieri, mulattiere; malghe e alpeggi, casere; ambiti e insediamenti particolarmente connotati sotto il profilo paesaggistico (terrazzo morenico di , , Ceto, e ; campagna di Ono San Pietro; frazioni e nuclei di Malonno e di ; nuclei e contrade della Val Paisco); Componenti del paesaggio storico-culturale: siti delle incisioni rupestri (Boario, Capo di Ponte, Niardo, Paspardo…); altri siti archeologici (, Breno); tradizione della lavorazione del ferro (valle di , Malonno) e relative testimonianze; archeologia industriale (villaggio operaio e cotonificio di Cogno); centrali idroelettriche storiche (Sonico, Cedegolo); tracciati storici (via ‘romana’ di valle); ponti storici (ponte di Dassa a Sonico); mulini e altri edifici tradizionali

26 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) con funzioni produttive; aree minerarie della Val Paisco; apparati difensivi, castelli (Cimbergo, Breno, ‘rocche’ di Plemo…); edifici monumentali isolati (San Clemente di Vezza d’Oglio, San Siro di Capo di Ponte, San Pietro in Cricolo a Ono San Pietro, parrocchiale di ); sistemi difensivi e strade militari della prima guerra mondiale; santuari (, Cerveno), conventi (Annunciata di Piancogno, monastero di San Salvatore a Capo di Ponte), eremi (San Glisente); Componenti del paesaggio urbano: centri storici (, Erbanno, superiore, Borno, , Breno, Bienno, Niardo, Braone, Ceto, Cerveno, Nadro, Ono San Pietro, Capo di Ponte, Saviore dell’Adamello, Malonno, Edolo, Sonico, Monno, Vezza d’Oglio, , Canè…); Componenti e caratteri percettivi del paesaggio: belvedere (convento dell’Annunciata a Borno, Adamello dalla Val d’Avio…); infrastrutture di trasporto di rilevanza paesaggistica (Ferrovia della Valle Camonica); aree alpinistiche (Adamello-Presanella); luoghi dell’identità locale (dosso e castello di Breno, pieve di San Siro a Capo di Ponte, Adamello e Lobbia Alta, conca di Pontedilegno, passo e rifugio del Gavia, passo del Tonale…).

Aspetti particolari Indirizzi di tutela

Energie di rilievo Va tutelato il loro massimo grado di naturalità. Le vette, i crinali, le Compongono la struttura visibile e la sommità, in quanto spartiacque dei bacini idrografici assumono sagoma dell’imponente architettura rilevanza paesistica. Devono essere vietate le attività che alterino alpina, epifenomeni della morfologia la morfologia o i fattori di percezione visiva al di fuori delle aree terrestre, elementi primari nella definizione destinate all’esercizio degli sport alpini precedentemente dello spazio. considerati.

Acque Va evitata ogni compromissione dei laghi, delle zone umide, delle Sono l’elemento di integrazione, sorgenti, dei ghiacciai, delle cascate e in genere di tutti gli modificazione e di ulteriore enfasi delle elementi che formano il sistema idrografico delle alte quote. energie di rilievo, sotto forma di masse Eventuali impianti di captazione debbono essere realizzati nel glacializzate o nevose dove prevale la massimo rispetto della naturalità dei luoghi con opere di modesto fissità, l’imponenza, la luminosità, o sotto impatto. Vanno controllati e programmati in modo efficace i forma di torrenti, laghi e cascate dove prelievi idrici per gli impianti di innevamento artificiale. Indirizzi prevale il carattere dinamico, la normativi relativi a invasi e bacini per sfruttamento idroelettrico trasparenza, l’immaterialità, la risonanza e sono inseriti nel 1° Piano di Sistema, “Infrastrutture a rete”, al quale il fragore sonoro. si rimanda.

Va promossa ed estesa la tutela della flora alpina anche tramite Vegetazione una maggiore attività didattico-informativa in materia. La copertura vegetale presenta le Nelle parti di territorio destinate agli sport alpini eventualmente particolarità della flora degli orizzonti rimodellate per le necessità di fruizione, deve essere curato e nivale e alpino. favorito il ripristino del sistema vegetazionale preesistente anche nel caso di dismissione di impianti.

Vanno riconosciuti e sottoposti a tutela gli ambiti di particolare rilevanza faunistica e, più in generale, vanno tutelati i caratteri e le Fauna condizioni territoriali che possono contribuire al mantenimento o al Vi si ritrovano gli habitat delle specie nuovo insediamento delle diverse specie. animali più protette (rapaci, roditori, Nelle parti di territorio destinate agli sport alpini deve essere posta mustelidi, cervidi, bovidi). particolare cura alla salvaguardia della fauna esistente, ove possibile, o al suo trasferimento in aree limitrofe, opportunamente attrezzate.

Percorrenze I passi e i valichi sono spesso interessati da Devono in linea di massima essere esclusi nuovi tracciati e, al tracciati storici con funzione di contempo, devono essere promossi la tutela e il recupero di tutti collegamento di lunga distanza o di gli elementi (massicciate, ponti, ricoveri, cippi, gallerie ....) che comunicazione fra alpeggi di diversi compongono o sono di supporto al sistema stradale storico. versanti. In alcuni casi poi sostituiti da carrozzabili di valico.

Elementi intrusivi L’apertura di nuovi impianti sciistici deve essere, in linea di Interventi antropici di periodo recente massima, preclusa nelle zone di massima espressione della determinati dallo sfruttamento delle risorse naturalità alpina, ed essere limitata nelle altre zone, si rimanda in 27 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) montane (infrastrutture a rete, domini proposito ai disposti dell’art. 17 delle norme di attuazione del sciistici ...). P.T.P.R. Nei casi di interventi non soggetti a V.I.A., e per quelli di riorganizzazione o ristrutturazione di impianti e attrezzature esistenti, i progetti devono comunque rispondere a criteri di massimo rispetto degli ecosistemi locali, a tal fine è opportuno che i progetti siano corredati da una relazione tecnica specifica, che espliciti i criteri adottati in materia. Devono essere limitate le installazioni di elettrodotti e di impianti per la telecomunicazione.

Strutture Insediative e Valori Storico-Culturali del Paesaggio

2. Infrastrutture di rete, strade e punti panoramici Le “infrastrutture” costituiscono elementi di organizzazione territoriale degli insediamenti antropici. Formano sistemi “di rete” i tracciati funzionali alla comunicazione tra centri e al trasferimento di beni e risorse. Tracciati, manufatti e contesti sono riferibili alle seguenti categorie strutturali: a) viabilità su strada o sterrato, sia carrabile che pedonale; b) viabilità su ferro (ferrovie, tranvie, funicolari ecc.); c) vie d’acqua (laghi, fiumi, navigli e canali).

LA TUTELA E I SUOI OBIETTIVI Obiettivi di tutela sono la memoria storica ed il paesaggio. La tutela della memoria investe: a) i tracciati ed i percorsi storici e quelli archeologici (nella loro presenza, traccia o memoria) e gli elementi ad essi sostanziali o accessori; b) le direttrici assiali di tali tracciati e l’impronta che determinano nei limiti amministrativi e negli orientamenti delle colture, dei fabbricati ecc.; c) i contesti ambientali (morfologici, vegetazionali o insediativi) evocativi o testimoniali della memoria storica. La tutela del paesaggio investe: a) l’orizzonte sensibile ed i singoli elementi e mete ottiche fruibili dal percorso o da punti di visuale isolati; b) l’emergenza paesaggistica, in quanto riconoscibile e localizzabile per oggetti, caratteri, percorsi e/o punti di visuale; c) l’inserimento di tracciati ed elementi materiali visibili dal loro intorno in un contesto ambientale consolidato; d) i punti peculiari di osservazione di determinate emergenze paesaggistiche. La disciplina di intervento, cui compete la conservazione e valorizzazione dei beni ed elementi tutelati, interessa: a) gli interventi di manutenzione e trasformazione di tracciati, manufatti ed attrezzature (quali alberature, siepi, separatori, arredi ecc., comunque preesistenti); b) la realizzazione di nuovi tracciati e varianti di tracciati preesistenti che implichino il disassamento delle direttrici storiche tutelate, la formazione di manufatti attrezzature ed arredi nonché la trasformazione di contesti ambientali comunque stabilizzati; c) la predisposizione di fasce di rispetto e protezione visiva della viabilità di interesse paesaggistico, calibrate e distinte da quelle di pura inedificabilità. L’utilizzazione di tali aree è condizionata dal mantenimento di un assetto di decoro ambientale, con esclusione di deposito e accatastamento di materiali residuati o di scorte, macchinari ecc.; con esclusione di ogni indiscriminato uso espositivo e pubblicitario e non autorizzato in ordine alla compatibilità ambientale. Indicazioni più particolari sono contenute nel secondo Piano di Sistema.

28 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Identificazione Indirizzi di tutela

Viabilità storica Costituiscono beni storici (ed identificano in prima istanza la rete della viabilità storica) i tracciati su strada, su sterrato e su ferro di cui è accertabile la presenza nella prima cartografia I.G.M. 1:25.000 e Si rimanda alla normativa specifica contenuta nell’art. 20 dal confronto con le cartografie preunitarie. La delle Norme di Attuazione del presente piano e alle rete di viabilità storica è verificata ed integrata indicazioni riportate nel secondo Piano di Sistema. dalla consultazione dei catasti e dei documenti d’archivio. Tracciati, strutture ed arredi della viabilità antica, pubblica o successivamente privatizzata, costituiscono patrimonio e memoria collettiva.

La tutela si esercita sugli elementi propri e su quelli di connessione ed integrazione al territorio, in relazione ai valori della memoria storica e di caratterizzazione e Navigli e canali storici fruibilità del paesaggio, garantendo: Costituiscono beni storici (anche ove non inclusi a) la salvaguardia, ovvero recupero o tutela, dei negli elenchi delle acque pubbliche di cui al regio manufatti originali: conche, chiuse, incili, alzaie, ponti, decreto 11 dicembre 1933 n. 1775 “Approvazione molini e opifici ecc. caratteristiche dei rivestimenti, sistema del testo unico delle disposizioni di legge sulle dei derivatori ed adduttori ecc.; acque e sugli impianti elettrici”) i navigli, i canali e b) la salvaguardia, ovvero recupero e tutela, di quegli le rogge di cui è accertabile la presenza aspetti per cui i valori originari dell’opera possono essere anteriormente alla prima cartografia I.G.M. resi ancora evidenti e fruibili: navigabilità originaria, 1:25.000 ed i cui tracciati risultino censiti nelle percorribilità e caratteri delle alzaie, connessione diretta mappe dei cessati catasti. con la falda idrica, protezione dall’inquinamento delle Costituiscono emergenze particolari della memoria acque; storica quelle di cui può essere documentata e c) la libera ed immediata percezione visiva degli elementi supposta l’antichità, la funzione originaria e che condensano e sottolineano i valori dell’opera ed il l’identità del costruttore. suo inserimento attivo nel paesaggio: vegetazione di margine, ville e parchi contermini; profondità e caratteri del paesaggio.

29 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Tratto dal PTR

Descrizione delle unità tipologiche di paesaggio

FASCIA ALPINA La parte alpina vera e propria della Lombardia è fondamentalmente imperniata sull’asse valtellinese che forma il bacino superiore del fiume Adda. Una grande valle, uno di quei grandi solchi strutturali che, anche in un tessuto regionale come quello lombardo, così intimamente raccordato in tutte le sue parti, si impongono come regione o microregione a sè. Nella Valtellina confluiscono le valli trasversali di San Giacomo-Chiavenna, Masino e Valmalenco, mentre il sistema delle ‘cinque valli’ forma la testata valliva della Valtellina stessa, ambito però storicamente legato, più che alla Lombardia, ai rapporti interalpini. Il paesaggio della naturalità trova nell’ambito valtellinese i suoi spazi più ampi, soprattutto alle quote sopra i 1500 metri (l’insediamento permanente più elevato è Trepalle, nel giogo che separa il bacino dell’Adda dalla Val di Livigno, nel bacino dell’Inn). Una serie di massicci, le cui cime si spingono fin sopra i 3000, metri formano l’area di naturalità: il Disgrazia e il Bernina sul lato settentrionale della valle, l’Ortles-Cevedale presso la testata valliva, l’Adamello, che però gravita anche, idrograficamente, sulla Valcamonica e le Giudicarie. Questa superba corona di montagne le cui cime sono ancor oggi soggette alla condizione glaciale, domina il grande solco, popoloso e ricco di elementi antropici. Anch’esso tuttavia conserva ancor vive le eredità del glacialismo pleistocenico, con la sua forma ad U, i versanti rocciosi montonati, i “verrou” che sbarrano il fondovalle, le valli laterali sospese ecc. Ma la morfogenesi glaciale è anche all’origine di fenomeni post- glaciali come i bei conoidi che si allineano densi di vita e di coltivazioni allo sbocco delle valli laterali, il fondovalle alluvionale dove scorre, talvolta esondando, l’Adda, le frane che intaccano i versanti e che mostrano, come quella recente e gigantesca di Morignone, l’ininterrotta attività di assestamento morfogenetico a cui è soggetta la montagna valtellinese. Di eredità post-glaciale sono gli stessi assetti vegetazionali, che comprendono fasce boschive diverse, dalle latifoglie sui bassi versanti (dove è presente tra l’altro il castagno) alle conifere, le quali però formano una fascia piuttosto esigua, anche a causa del clima valtellinese tendenzialmente arido, sormontate dalle praterie montane. Ma alle quote superiori i 3000 metri si entra nel dominio dell’attività glaciale, ancor oggi con ampie superfici coperte di ghiacciai e aree associate soggette al glacialismo attivo, con morfologie moreniche ‘in fieri’, circhi, conche palustri, laghetti glaciali, fenomeni crionivali, ecc. Questa fascia superiore della montagna lombarda è, come già si è detto, il livello della naturalità; ma ciò non significa assenza totale di elementi antropici, rappresentati da manufatti spesso arditi, anche alle quote più elevate, con le strade (Stelvio, Gavia, Spluga, tra le più alte delle Alpi italiane), gli sbarramenti idroelettrici, oltre che con gli impianti sciistici di Madesimo (Val di Lei), Val Malenco, Bormio, Valfurva, Livigno, Aprica, , Stelvio, e con i rifugi alpini sotto le cime maggiori, per tacere delle testimonianze lasciate dalla prima guerra mondiale (sull’Adamello in particolare). Il territorio vallivo vero e proprio presenta, ai livelli antropici, un’organizzazione territoriale intimamente legata alla disposizione longitudinale della Valtellina nel suo tratto principale. I due versanti sono infatti fortemente discriminati dalla diversa esposizione al sole. 30 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Versante boscoso, poco popolato, quello meridionale, orobico, posto ad ombrìa; fortemente antropizzato e coltivato quello opposto, a solatìo, dove spiccano, alti sui terrazzi montonati, le splendide chiese e i fortilizi delle passate organizzazioni, mentre i centri abitati si raccolgono prevalentemente sui conoidi o, in alto, sui terrazzi di versante. Il vigneto, che ammanta i versanti più soleggiati e asciutti, è una caratteristica coltivazione nella sezione intermedia della vallata, resa ancor oggi conveniente dalla tradizionale ed affermata commercializzazione dei vini valtellinesi sui mercati d’oltralpe. Esso rappresenta l’elemento caratteristico, insieme con la fitta edilizia abitativa (e oggi anche turistica), sottintesa da un’agricoltura che richiede molte cure, del paesaggio vallivo. La viticoltura è oggi fiancheggiata dal frutteto che occupa i conoidi e il fondovalle, dove negli ultimi decenni si è anche inserita la piccola industria, che si pone ai due lati della direttrice stradale principale. Così fin oltre il gomito di Tirano a partire dal Pian di Spagna, il delta vallivo che dà sul Lago di Como. Più su è l’ambiente bormiese della testata valliva, delle autonomie storiche, dei rapporti intervallivi e interalpini, riconvertito ormai nella sudditanza monocolturale all’attività sciistica e di soggiorno montano, come appendice alpina della aree urbanizzate della Lombardia. Anche la Valtellina, quindi, in quanto “periferia” per eccellenza del territorio lombardo, sua parte più lontana e marginale, è oggi integrata col resto della regione. Ciò si è imposto come fenomeno recente, legato al generale sviluppo dell’economia e ai processi di riconversione degli usi territoriali. Di fatto la popolazione che oggi vive ancora secondo i generi di vita del passato è estremamente esigua, anche nei cantoni vallivi più isolati e nei quali era più profondamente radicata la cultura alpina sottesa al paesaggio; il quale non è andato del tutto cancellato nei suoi lineamenti essenziali, in quanto funzionalmente dettati dai condizionamenti naturali, non facilmente eludibili. Anche nella fascia alpina, come in quella prealpina, vaste aree sono oggi tutelate. Oltre a quella compresa nel Parco Nazionale dello Stelvio si ricordano il parco regionale dell’Adamello e quello delle Orobie Valtellinesi. Essi ospitano la fauna propria della montagna alpina, tra l’altro comprendente mammiferi come il camoscio, rapaci come l’aquila, ecc.

I. Paesaggi delle energie di rilievo Il paesaggio della montagna, delle alte quote - generalmente oltre i 2000 metri sul livello del mare, anche se non si può fissare un’isoipsa valida ovunque - appartiene alla grande partitura orografica delle Alpi, dove gli affioramenti rocciosi, le nevi e i ghiacciai, predominano sulla copertura vegetale. Si tratta di un paesaggio aperto, di spiccata verticalità ma dai grandi orizzonti visuali che si concentra attorno alle vette più elevate, che si frammenta nel dettaglio delle particolarità e dei cromatismi litologici, nelle frastagliate linee di cresta, nella ripidità dei pendii e nei forti dislivelli. Trae il suo carattere precipuo dall’elevato grado di naturalità. Corrisponde alla fascia d'affioramento del basamento cristallino, dove sono localizzati i rilievi più elevati del territorio regionale. Essa è costituita in prevalenza da rocce metamorfiche (gneiss, micascisti, filladi) ed è interessata da importanti sistemi di discontinuità tettonica di grande scala che comportano un'intrinseca propensione al dissesto. Comprende le Alpi Retiche, vale a dire il versante settentrionale della Valtellina con l’incisione della Valchiavenna, e buona parte delle Alpi Orobie, vale a dire il versante meridionale della Valtellina e quello settentrionale o di testata delle valli bergamasche. Sono i luoghi dove, in sostanza, s'osservano più evidenti i complessi meccanismi dell’orogenesi alpina, ivi comprese le forme più visibili del modellamento glaciale

31 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) quaternario con le sue larghe e lunghe vallate che definiscono l’articolazione orografica e idrografica di questo complesso territorio. Tutte le forme orografiche esistenti possono essere classificate in due categorie: erosive e d'accumulo. Le prime sono il risultato dell’asportazione di materiale, le seconde del deposito gravitativo dello stesso. È un paesaggio, in questo senso molto dinamico, considerati ovviamente i tempi dell’evoluzione naturale, soggetto cioè a un continuo processo morfogenetico. I tipi e i modi di questo processo dipendono dagli agenti del modellamento (ghiaccio, neve ecc.), da fattori geologici (litologia, cioè composizione e coerenza delle rocce, e tettonica, cioè dislocazione e giacitura delle rocce), dalle condizioni climatiche. I due contesti paesaggistici dominanti sono il paesaggio periglaciale e il paesaggio glaciale. Nel primo caso si considerano tutti i fenomeni geomorfologici tipici delle aree esterne al limite delle nevi perenni, caratterizzate dalla completa fusione estiva della neve e soprattutto dall’alternanza gelo-disgelo. Tali fenomeni possono essere di vario tipo, vale a dire: le falde e i coni detritici, tipiche forme di accumulo come risultato finale del processo di disgregazione meccanica e dell’azione della gravità; frane e processi gravitativi profondi; nivomorene, cioè argini detritici di versante o al piede delle falde; pietraie semoventi; forme legate al geliflusso e altro. Nel caso dei paesaggi glaciali si considerano invece i fenomeni propri del lavorìo dei ghiacciai, primi artefici del modellamento di valli e versanti. Vi si distinguono fenomeni epiglaciali, che avvengono in altre parole sulla superficie stessa del ghiacciaio (lingue, morene), e fenomeni classici d'erosione, provocati dal movimento del ghiaccio verso la valle cui appartengono, ad esempio, le valli glaciali con le relative spalle, i circhi e altri fenomeni minori. Infine, per completare il quadro del paesaggio delle energie di rilievo, vanno annoverati anche gli effetti delle acque di scorrimento, in altre parole le forme fluviali proglaciali, i coni alluvionali, i laghi, la cui origine è spesso connessa alla presenza di una depressione naturale o di uno sbarramento. In tali ambienti la presenza dell’uomo è sporadica, limitata stagionalmente (quasi nulla nel lungo periodo invernale). Si tratta, al più, di presidi connessi al controllo di impianti idroelettrici, di rifugi alpini, di impianti sciistici. In alcuni luoghi si rinvengono però tracce di frequentazioni umane antiche, dipendenti da un diverso rigore climatico, con siti minerari o di raccolta (il caso significativo del Pian dei Cavalli in Val San Giacomo), tracciati, opere fortificate. In un periodo più recente s'inscrive la realizzazione di grandi e ardite strade transalpine, opere di notevole impegno ingegneristico (Stelvio, Spluga). In sostanza, l’elenco dei beni storici, limitandosi ai manufatti stradali, cioè ad elementi di transito e non di permanenza, è indicativo di una presenza umana difficile in un ambiente ostile dove resta pertanto elevata la naturalità. Proprio per il suo carattere d'ambiente poco incline alla colonizzazione più feconda è stata la sua sacralizzazione in termini evocativo- divinatori, reinterpretata anche nelle forme della pratica alpinistica di stampo ottocentesco. Gli elementi di questo paesaggio rientrano pressoché del tutto nel settore geomorfologico e naturalistico.

Indirizzi di tutela (Paesaggi delle energie di rilievo). L’alto grado di naturalità di questi paesaggi costituisce una condizione eccezionale nell’ambito regionale. Gli indirizzi di tutela riguardanti morfologia, glacialismo, idrografia, flora e fauna impongono quindi una generale intangibilità, un rispetto assai rigido. Ciò è contenuto nella stessa legge 431/1985 che interessa le aree al di sopra dei 1600 metri d’altezza. Nel processo di pianificazione regionale e provinciale questo valore deve

32 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) essere integrato dall’indicazione delle specificità paesistiche riferite alle condizioni dell’habitat naturale (aree floristiche o faunistiche di eccezionale rilievo) da non sottoporre a sfruttamento antropico. Laddove vi sono insediamenti e impianti (infrastrutture, domini sciabili ecc.) che possano imporre interventi di un certo peso, ogni trasformazione sarà soggetta a precise verifiche di compatibilità. La fruizione escursionistica, alpinistica, turistica di queste aree va ammessa compatibilmente alla difesa delle condizioni di naturalità, valutandone attentamente il peso e l’impatto.

Energie di rilievo. Sono la struttura visibile e la sagoma dell’imponente architettura alpina, epifenomeni della morfologia terrestre, elementi primari nella definizione dello spazio alpino. Possiedono pertanto caratteri di unicità, verticalità, rilevanza cromatica, spettacolarità, profondità, spazialità, immutabilità (in senso storico), complessità, concatenazione. Va tutelato il loro massimo grado di naturalità con l’evidenza degli elementi materici. Le vette, i crinali, le sommità, in quanto spartiacque dei bacini idrografici assumono rilevanza paesistica poiché definiscono bacini percettivi e caratterizzano il relativo paesaggio. Per ciascuno di questi elementi possono essere definiti uno o più ambiti complementari di tutela, tenuto conto degli aspetti geomorfologici, vegetazionali, visuali e insediativi, con particolare riguardo alla salvaguardia della skyline. Devono essere vietate le attività che alterino la morfologia, come ad esempio le attività estrattive, o quelle che alterino in modo significativo i fattori di percezione visiva, come le edificazioni di crinale. Devono essere limitate, e comunque rese compatibili, le installazioni di elettrodotti e di impianti per la telecomunicazione. Le testate di valle e i circhi glaciali sono fra gli elementi più preziosi e delicati di questo contesto paesaggistico. Sono gli elementi di sfondo della struttura valliva e sono un fondamentale riferimento visivo in quanto conclusione, termine della valle stessa. Di questi ambienti va assicurata la più assoluta tutela.

Le acque. Sono l’elemento di integrazione, modificazione e di ulteriore enfasi delle energie di rilievo, sottoforma di masse glacializzate o nevose dove prevale la fissità, l’imponenza, la luminosità, o sottoforma di torrenti, laghi e cascate dove prevale il carattere dinamico, la trasparenza, l’immaterialità, la risonanza e il fragore sonoro. I laghi d’alta quota hanno effetto smaterializzante, riflettente che mitiga la fissità della configurazione orografica; le zone umide, i prati e le torbiere alle testate o sui ripiani delle valli conferiscono indeterminatezza e cromatismo al contesto, ricchezza di specie animali e vegetali. Va evitata ogni compromissione del laghi, delle zone umide, delle sorgenti, dei ghiacciai, delle cascate, in genere di tutti gli elementi che formano la rete idrografica d’alta quota. Eventuali impianti di captazione devono essere realizzati nel massimo rispetto della naturalità dei luoghi con opere di modesto impatto e di efficace mimetismo. I prelievi idrici per gli impianti di innevamento artificiale vanno fortemente controllati e programmati. Indirizzi normativi relativi a invasi e bacini per sfruttamento idroelettrico sono inseriti nel Piano di Sistema delle infrastrutture a rete, al quale si rimanda.

La vegetazione. La copertura vegetale, seppur ridotta, presenta le particolarità della flora degli orizzonti nivale e alpino, ostacolata dal rigore climatico. In genere prevalgono la discontinuità, la disposizione in colonie, o pulvini, o zolle, il carattere pioniero, particolarmente fragile. Va

33 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) rafforzata ed estesa, va controllata e fatta rispettare la tutela della flora alpina proprio per la fragilità dei suoi caratteri riproduttivi.

La fauna. Vi si ritrovano gli habitat delle specie animali più protette (rapaci, roditori, mustelidi, cervidi, bovidi ecc.). Vanno riconosciuti e sottoposti a tutela. Va rigorosamente controllata l’attività venatoria.

Le percorrenze. I passi e i valichi sono spesso interessati da tracciati storici, la cui fortuna e frequentazione dipese dalle contingenze politiche e economiche dei territori collegati. Ebbero funzione di collegamento di lunga distanza (per esempio, la ‘Via Imperiale d’Alemagna’ nel Bormiese) o di semplice comunicazione fra alpeggi di diversi versanti. Confinate nella memoria o persistenti per alcuni tratti residuali, testimoniano dei tentativi di penetrazione umana alle alte quote dietro necessità ed esigenze superiori. Hanno anche valore di documento sui contatti e le influenze fra le diverse comunità alpine. In alcuni casi, laddove la loro importanza non è decaduta, sono stati sostituiti, specie nel corso dell’Ottocento, da carrozzabili di valico (Stelvio, Spluga…) che conservano oggi rilevante interesse ingegneristico, panoramico e turistico. Tutti gli elementi (massicciate, muri, ponti, ricoveri, cippi, gallerie, punti e torri di avvistamento e controllo, dogane, locande, cantoniere…) che compongono, o sono di supporto, al sistema stradale storico vanno tutelati e riabilitati secondo programmi organici di valorizzazione e fruizione turistica.

Elementi intrusivi. Interventi antropici di periodo recente, determinati dallo sfruttamento delle risorse montane (impianti idroelettrici, domini sciabili…), hanno un evidente impatto con l’ambiente montano di alta quota. L’apertura di nuovi impianti sciistici invernali deve essere preclusa nelle zone della massima espressione della naturalità alpina, deve essere limitata nelle altre zone dove ogni intervento, oltre a essere soggetto a precisa valutazione di impatto, deve anche contenere criteri di sfruttamento del territorio volti al massimo rispetto dell’ecosistema locale (limitazione del taglio degli alberi, garanzie di rinverdimento estivo delle piste, divieto di alterazione dei flussi idrici, idoneo inserimento ambientale degli impianti…). In ogni caso si possono esprimere forti perplessità sull’ulteriore sviluppo di nuovi domini sciabili in area alpina, considerata la loro già alta diffusione, il fragile equilibrio su cui si regge stagionalmente tale attività (condizionata dal clima e dalla nevosità), la sfavorita esposizione dei versanti nell’arco alpino meridionale, il discutibile impatto di tali impianti nella stagione secca.

Sacralità delle vette. L’inviolabilità delle cime, il terribile verificarsi degli eventi della natura, i riti magici e le manifestazioni verso gli spiriti della montagna (cui forse fanno riferimento molte delle incisioni rupestri camune) hanno alimentato per secoli una venerazione e un rispetto verso la montagna e i suoi misteri. Anche nella fase di esplorazione e di scoperta alpinistica si sono riproposte, in altri termini, forme di idealizzazione e mitizzazione, come pure durante gli eventi bellici che hanno visto le Alpi come teatro di battaglia della ‘Guerra bianca’. La memoria, il ricordo, le testimonianze fisiche o trascritte sono dati della storia di questi 34 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) luoghi che vanno salvaguardati e valorizzati anche come forma di rispetto e di corretto comportamento dell’azione dell’uomo nei confronti della montagna.

II. Paesaggi delle valli e dei versanti Al di sotto della fascia aperta delle alte quote si profila con gradualità l’ambiente umanizzato dei territori alpini. Sono i lunghi e declinanti versanti che accompagnano le vallate alpine principali e secondarie, domini forestali delle resinose (Laris, Pinus, Picea) alle quote più elevate, delle latifoglie (faggeta, castagneto, latifoglie miste) alle quote inferiori. A differenza delle alte quote, dove i rilievi sono facilmente isolabili e riconoscibili, qui i caratteri del paesaggio sono apparentemente più uniformi per la densità della copertura forestale, per la continuità morfologica dei versanti. Le discontinuità, vale a dire l’imboccatura delle convalli, i gradini glaciali, le fasce di terrazzo intermedie o le emergenze intercluse, i conoidi rappresentano dunque importanti chiavi per l’identificazione dei luoghi. Gli orizzonti vegetali spesso si compenetrano fra loro senza limiti precisi poiché oltre all’altitudine subentrano altri fattori come l’esposizione, la piovosità, la vicinanza di vallate ampie o di massicci montuosi. Percettivamente il paesaggio vallivo si può scomporre in senso altitudinale passando dal fondovalle ai versanti, dai versanti alle cime che sovrastano le valli. A questa scomposizione corrisponde un diverso grado di antropizzazione. La presenza dell’uomo, delle sue attività, delle sue forme di organizzazione si attenua infatti passando dal basso all’alto. Ma esso si attenua anche passando dalle sezioni delle valli più vicine ai loro sbocchi rispetto alle loro porzioni superiori; e si attenua altresì passando dai versanti in umbrìa a quelli a solatìo. Quest’ultima condizione all’interno dei bacini vallivi è spiccatamente presente nelle valli o nelle loro sezioni a sviluppo longitudinale (alta Valcamonica, Valtellina). Ma la scomposizione dei paesaggi di valle si ha soprattutto passando dalle grandi valli, su cui si impernia lo spazio alpino lombardo, alle loro valli laterali. Le prime hanno spesso la caratteristica sezione modellata dai ghiacciai pleistocenici, con i fondovalle ampi; le seconde presentano notevoli approfondimenti post-glaciali e sono talvolta prive di fondovalle, specie nelle sezioni prossime agli sbocchi. Altra situazione particolare si ritrova nelle testate vallive, punto topico della geografia alpina, dominato dagli alti massicci, dalle pareti e dalle insellature di valico, elementi però già descritti nel paesaggio delle energie di rilievo. Nell’agricoltura e nell’allevamento si sviluppano economie di tipo “verticale’’, cioè legate al nomadismo stagionale degli addetti. In questo caso è netta la divisione fra i versanti bassi, dove ai boschi si alternano i prati-pascoli, con abitazioni temporanee, ricoveri per il bestiame e fienili, frequentati nel periodo primaverile (maggenghi), e i versanti alti, dove sono gli alpeggi e i pascoli, con le relative stalle e ricoveri, raggiunti nel periodo estivo. Una fitta rete di percorsi pedonali (ora sempre più frequentemente di strade) si stende sul dorso di questi versanti collegando le due fasce di permanenza stagionale. Nelle alte valli, dove mancano i prati intermedi, la migrazione avviene direttamente fra fondovalle e pascoli alti. Talvolta agli spostamenti in verticale si aggiungono quelli in orizzontale, all’interno delle valli secondarie fino a raggiungere le quote appropriate (molto noto il caso degli alpeggi della valle di Mello, appartenenti agli abitanti dell’omonimo comune della Valtellina, distante alcune decine di chilometri). Tale organizzazione umana determina un sistema unitario e organico che aderisce alla varietà delle situazioni naturali altitudinalmente date, costituenti a loro volta piccoli ambiti di naturalità che si ritrovano con una loro relativa integrità soprattutto sui versanti a umbrìa, poco segnati dalle trasformazioni. Non mancano, fino a una certa quota, le sedi umane permanenti, spesso di antichissima origine come siti privilegiati rispetto ai 35 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) fondovalle malsani e paludosi. La loro collocazione (vedi Valtellina) è preferenziale rispetto all’esposizione e alla giacitura (sui terrazzi o sull’addolcimento interglaciale dei versanti), predominando, per ragione di economia degli spazi, in forma accentrata con l’immancabile dotazione degli equipaggiamenti comunitari (chiesa, scuola, forno, mulino…). Grossi elementi di spicco, a ragione della loro collocazione strategica, sono le torri e i castelli, sulle emergenze dei versanti, di intere porzioni di valle, così come le chiese e gli oratori, essi pure fulcri di riferimento per popolazioni disperse, con le loro attività, su territori molto vasti. Il portato storico, specie nelle valli principali, trova radici antichissime nei petrogrifi, nelle rocce istoriate, testimonianze di popolamenti antichissimi e manifestazione di culti pagani legati ai fenomeni naturali. Attualmente molti di questi caratteri e, in sostanza, la stessa economia montana rivela segni di lenta agonia che si riflettono con puntualità sul paesaggio. Ne consegue un’immagine penalizzata non solo da intrusioni moderne (strade, edilizia, reti tecnologiche…) ma anche e soprattutto degradata dall’abbandono dei presidi umani, dai campi a terrazzo, ai prati, ai vecchi nuclei, ai maggenghi, agli alpeggi, al bosco. Ulteriori considerazioni si devono fare per i grandi fondovalle conformati dall’azione di incisione dei ghiacciai di età quaternaria. Le grandi vallate principali, corridoi naturali entro i quali le correnti di traffico, la civilizzazione e le culture di popoli stanziali o di passo si sono accostate alla montagna. In Lombardia si riconoscono fondamentalmente nella Valtellina, fino alla stretta delle Prese, e nella parte bassa della Valchiavenna, e nell’alta Valcamonica. La prima è l’esempio forse più emblematico nell’arco meridionale delle Alpi, di varco con andamento longitudinale, parallelo alla catena principale, determinato da una lunga linea di contatto tettonica. La sezione trasversale, comunemente definita a U, è dovuta all’escavazione dei grandi ghiacciai delle ere quaternarie con tutta una serie di fenomeni derivati: i terrazzamenti laterali, la sentita acclività delle pendici basse, i larghi conoidi di deiezione allo sbocco delle valli secondarie, la lieve pendenza e le modeste altitudini del fondo rispetto alle elevazioni delle catene e dei massicci circostanti (massimo l’esempio del Legnone, elevato di oltre 2000 metri rispetto alla sottostante Valtellina). Il modesto livello altitudinale introduce nelle valli, fino a una certa distanza, caratteri vegetazionali e colture tipiche di zone della pianura. Sui processi di modificazione del paesaggio di fondovalle vale quanto già detto nella voce Valtellina nel paragrafo 2.4.

Indirizzi di tutela (paesaggi delle valli e dei versanti). In quanto soggetti all’azione antropica, i paesaggi riconducibili all’organizzazione valliva devono essere considerati come spazi vitali, quindi necessariamente aperti alla trasformazione; ma devono anche essere tutelati nelle loro caratteristiche fisionomie, salvaguardando sia gli equilibri ambientali sia gli scenari in cui più originalmente si combinano elementi naturali ed elementi antropici nel segno della storia e della cultura montanara, valligiana. La tutela va dunque in primo luogo esercitata su tutto ciò che è parte del contesto naturale e su tutti gli elementi che concorrono alla stabilità dei versanti e all’equilibrio idrogeologico. Poi occorre riconoscere la specificità, nelle valli longitudinali, dei versanti a umbrìa con le loro sequenze forestali che non vanno alterate, e di quelli a solatìo con le loro organizzazioni antropiche che vanno controllate. Ciò si esprime non solo salvaguardando i singoli elementi, ma anche i contesti nei quali gli elementi stessi strutturano il versante, con i legami fra centro di fondovalle, i suoi dintorni coltivati, i boschi, i maggenghi, gli alpeggi. Vanno sottoposti a tutela la struttura caratteristica dei centri abitati e la loro edilizia tradizionale (abitazioni, stalle, fienili), i sentieri e le mulattiere che si snodano sui versanti, con le loro cappelle devozionali, i 36 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) maggenghi con i loro spazi prativi e gli edifici d’uso, gli alpeggi con le loro baite, i prati e i pascoli. Una salvaguardia attenta va esercitata nei confronti di quei ‘brani’ di paesaggio rappresentati dai conoidi coltivati e occupati da insediamenti, dai versanti a vigneto e a campi terrazzati, nonché dai fondovalle con le loro sistemazioni agrarie, le piantate, le alberature di ripa fluviale, i sistemi irrigui, le case e gli appoderamenti. Alla tutela in sé degli elementi costitutivi e dei contesti in cui essi si organizzano va associata la difesa della fruizione paesistica che consenta la visione delle cime, dei versanti, degli scenari della valle, specie di quelli che maggiormente entrano a formare l’immagine tramandata. Importanza speciale assumono versanti e testate, che sono i luoghi topici della percezione locale.

Crinali, versanti e valli. Sebbene idealmente una valle possa sembrare un concetto unitario, in realtà l’articolazione di questo elemento di ‘vuoto’ nella morfologia delle aree alpine è notevolmente differenziato. Si riconoscono, ad esempio, nell’insieme di un versante montuoso, diverse conformazioni vallive lasciando ai fondovalle principali una notazione a sé stante: valli glaciali secondarie ampie o con tratti particolarmente incisi, percepibili unitariamente; semplici valloni di scorrimento raccordati alle prime e scomponenti l’unitarietà dei versanti; valli sospese. Anche i versanti, generalmente ritenuti elementi di raccordo fra fondovalle e energie di rilievo, possono dar luogo a configurazioni differenti: versanti semplici molto acclivi con detriti di falda, versanti semplici poco acclivi, versanti terrazzati. Il versante è, in questo caso, l’elemento percettivo dominante, che determina la plastica dei paesaggi vallivi con la presenza diffusa di elementi morfologici particolari quali: orli di terrazzo, conoidi di deiezione, conoidi misti, depositi morenici, rocce esposte, detriti di falda, coltri eluviali, rupi, cascate, corsi d’acqua incisi, calanchi, rocce montonate o lisciate, piramidi di terra, paleofrane… Il lavorìo dei ghiacciai quaternari ha poi condotto alla particolare morfologia del terrazzo di valle, ambito favorito per l’insediamento umano e per le attività agricole. Per il suo carattere solitamente deforestato si configura come potente elemento di contrasto con l’omogeneità della copertura boschiva dei versanti. Per la sua collocazione di mezzacosta e per l’angustia dei fondovalle costituisce il principale portato insediativo delle economie locali. La natura geologica del terrazzo può essere ricondotta a due configurazioni principali: alla presenza di coltri moreniche o alla presenza di depositi fluvio- glaciali e/o fluviali la cui litologia, in entrambi i casi, varia di poco essendo generalmente costituita da depositi ghiaiosi eterometrici. Gli orli del terrazzo, non privo di dissesti, si presentano talvolta in forma di ripide scarpate. Nell’ambito geomorfologico dei terrazzi sono dunque presenti elementi e fenomeni di varia natura in grado di diversificare notevolmente l’apparente uniformità del paesaggio di versante.

Boschi e foreste. L’aspetto vegetazionale assume sui versanti carattere peculiare riconoscendovi orizzonti botanici dei più diversi in spazi relativamente contenuti. Occorre ovviamente distinguere l’esposizione e le condizioni climatiche. Si tratta di aggregazioni di piante legnose e/o arbustive che formano, per colore, volume, estensione, variabilità stagionale un ambiente omogeneo. Ma si tratta anche dell’ambiente oggi più soggetto ad abbandono essendo in gran parte decadute, specie nel caso dei boschi poco pregiati, le prerogative di sfruttamento economico o anche quelle di elementare risposta alle esigenze locali del legnatico. Il bosco, non più governato, viene aggredito da infestanti, mentre il

37 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) sottobosco, non ripulito, impedisce la crescita e il rinnovamento delle specie arboree. La mancanza di manutenzione e la colonizzazione spontanea sono altresì fattori di instabilità idrogeologica (inaridimento dei suoli o sovrascorrimento idrico). La successione altimetrica dal bosco ceduo di latifoglie (roverella, castagno, faggio) a quello di aghifoglie (pino, larice, abete) è la costante paesistica dei versanti alpini meridionali. Il castagno, in particolare, introdotto dall’uomo, rappresentò a lungo una delle fondamentali basi alimentari delle genti di montagna.

Prati e pascoli, percorrenze piano-monte, maggenghi e alpeggi. All’interno dell’omogeneità visiva delle estese coperture boschive, le porzioni di prato e pascolo sono un elemento paesistico di grande rilievo. Oltre a individuare la sede, periodica o stabile, dell’insediamento umano, esse contribuiscono a diversificare i caratteri del paesaggio di versante, individuano le aree di più densa colonizzazione montana, stabiliscono rapporti di tipo verticale fra fondovalle e alte quote a piani altitudinali prestabiliti. Sono anche le porzioni del paesaggio agrario di montagna più delicate e passibili di scomparsa perché legate ad attività di allevamento transumante di difficile tenuta considerate le difficoltà oggettive di questa plurisecolare consuetudine e le non proporzionate rese economiche. Sono altresì noti i possibili danni derivanti da un eccessivo ‘carico’ di bestiame sui maggenghi e gli alpeggi. La trasformazione dell’economia di montagna induce a nuove forme di utilizzazione. I maggenghi sono spesso trasformati in dimore di soggiorno domenicale da parte dei valligiani residenti in fondovalle, gli alpeggi sono progressivamente abbandonati o fortemente ridotti di numero. Si accentua la legittima richiesta di nuove strade per raggiungere questi luoghi con mezzi meccanici e si osserva la ristrutturazione, in forme spesso discutibili, delle dimore rurali. La ridotta frequentazione dei luoghi riduce gli spazi prativi a favore del bosco spontaneo o li rende facile preda di infestanti. L’accessibilità veicolare fa infine dimenticare i vecchi percorsi pedonali, spesso opere di notevole applicazione costruttiva, che in breve tempo vengono riguadagnati dalla vegetazione. Viene meno anche l’attaccamento ai luoghi come spesso rivela la scarsa attenzione che si rivolge ai segni minimi di identificazione locale: affreschi murali, santelle, muri in pietra, lavatoi ecc. La realizzazione di nuove strade o il miglioramento delle esistenti deve conformarsi a criteri di corretto inserimento ambientale con esercizi progettuali finalizzati a questo scopo. In ogni caso è da auspicare, da parte degli Enti locali, la redazione di piani complessivi per la viabilità minore e di montagna, entro i quali razionalizzare la distribuzione della rete e contemperare le esigenze di tutela ambientale con le reali possibilità di spesa.

Insediamenti permanenti di pendio. Specie sui versanti a solatìo la disposizione “a terrazzo” di molti centri storici rappresenta una ricercata componente estetica nell’osservazione del quadro montano. La loro collocazione, che varia generalmente fra livelli altitudinali compresi fra 600 e 800 metri, segue l’addolcimento delle linee di pendenza laddove gli intervalli glaciali hanno determinato fasce di terrazzo o pendii poco acclivi. Talvolta la loro collocazione segna anche il limite fra orizzonte delle latifoglie e delle resinose. In senso orizzontale l’alternanza di questi centri o nuclei è così ammirevole da far presumere un ordine distributivo primordiale. Si ponga, ad esempio, l’attenzione sui nuclei di terrazzo della Costiera dei Cech in Valtellina, o sui nuclei di versante della media Val

38 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Camonica. Gli spazi che separano un insediamento dall’altro sono coltivi a forte parcellizzazione (frutteti, vigneti, cereali di montagna…). È importante la riconferma del loro carattere sequenziale evitando saldature o l’eccessivo peso di strade di collegamento. All’interno di ogni nucleo di pendio l’edificato si dispone quasi sempre a piani sfalsati sia per ovvie ragioni morfologiche, sia per sfruttare al meglio l’esposizione climatica (ad esempio Trezzone nell’Alto Lario, Scilironi e Spriana in bassa Val Malenco, Savogno e Dasile in Val Bregaglia tutti splendidi episodi di urbanistica spontanea). Nei nuclei di terrazzo, dove la disponibilità di terreni piani è maggiore, la disposizione è più libera ma pur sempre allineata sui percorsi paralleli alle linee di pendenza. Quasi sempre l’edificio religioso risulta eccentrico al nucleo compatto dell’edificato per ragioni di spazio o per la sua non contemporaneità con la formazione dello stanziamento. Spesso si colloca in situazione di particolare enfasi visuale, su sproni o dossi, in vicinanza di macchie boschive, quasi mai all’interno di aree agricole che, per la loro esiguità, sono sempre state rispettate nella loro integrità.

Coltivazioni tradizionali. Attorno agli abitati permanenti, ma anche nei maggenghi, si ritrovano forme di conduzione agrarie a livello famigliare, piccoli fondi ‘chiusi’, spesso con muri a secco, tenuti a grano, orzo, segale, patate, ortaggi. Le componenti residuali di questi ‘micropaesaggi agrari’, in passato determinanti per la vita delle popolazioni locali, sono oggi spesso aggredite dalle urbanizzazioni. Del tutto particolare ed esemplare nella sua composizione formale, il vigneto terrazzato di montagna, specie nella Valtellina. È una componente irrinunciabile del paesaggio di valle, specie del versante meridionale alpino, una sorta di bastionata di pietra a sostegno della montagna. La disposizione dei terrazzi, il microclima che favorisce specie endemiche e, in genere, una flora xerofita, il sistema dei collegamenti, la struttura e l’integrazione degli insediamenti (detti appunto ‘di vigna’), la qualità del prodotto e la sua notorietà sono fattori che depongono a favore della sua conservazione anche con eventuali sussidi economici a favore dei viticoltori. Sono evidenti infatti i limiti produttivi di tale sistema colturale, difficilmente meccanizzabile.

Tradizione e cultura materiale. Il mantenimento della fisionomia tipica del paesaggio alpino dipende anche dalla conservazione dei valori tradizionali, della cultura materiale, particolarmente preziosi in un ambiente difficile come quello montano che oltretutto sta subendo tutta la carica tentatrice delle culture urbane d’importazione. È la riconferma di quei caratteri che differenziano, distinguono, qualificano le genti valligiane, fra una valle e l’altra, fra le parti di una stessa. Cerimonie religiose, rogatorie, riti espiatori, manifestazioni storiche e rievocazioni, fiere e sagre, usanze, lavorazioni e abitudini alimentano la memoria dei luoghi e ne tramandano l’importanza e l’inviolabilità. I sistemi di lavorazione artigiana (legno, ferro), le produzioni agricole più tradizionali (il trattamento della castagna), le tecniche e i materiali, le risorse locali invitano al rispetto della tradizione e, dunque, alla conservazione di una immagine propria e costitutiva del paesaggio montano.

Il fiume, il torrente. Sono gli elementi fisici predominanti dei larghi fondovalle alpini, le tracce fisiche della continuità di questi assetti morfologici. Nelle alte valli e in quelle secondarie hanno 39 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) carattere torrentizio delineando un solco, più o meno escavato, più o meno scaglionato in sbalzi di quota successivi, dove si accentuano i caratteri di naturalità con prerogative ambientali di grande pregio. La costruzione di strade eccessivamente vicine agli alvei ne riduce l’effetto. I coltivi e i piani di fondovalle ne rispettano invece l’andamento occupando le fasce laterali fino al piede dei versanti e lasciando sempre un consistente diaframma arboreo che rimarca le sinuosità dei letti e contiene i loro impeti. Molti abitati permanenti si situano a cavallo dei corsi d’acqua, ma in punti preordinati (allo sbocco di vallate laterali, come Sondrio, Morbegno, Chiavenna), spesso per sfruttarne l’energia, ma la loro disposizione planimetrica non è quasi mai simmetrica sulle due sponde. In passato un solo ponte, in pietra, assumeva la funzione di connessione fra le due parti dell’abitato e spesso di ripartitore dei percorsi divergenti dalla valle principale (vedi Edolo), mentre il letto del torrente corre fra alte sponde talvolta rappresentate, come a Chiavenna, dalle dimore stesse (in questo caso la Mera). Talvolta sulla riva meno favorita si disponevano stalle e fienili, oppure, in Valchiavenna, i caratteristici ‘crotti’ (Pratogiano, Mese, Prosto) che dalla condizione di relativa umidità ma anche di aerazione traevano vantaggio. Nei fondovalle principali il letto dei fiumi si allarga e può anche assumere andamenti meandriformi, a seconda della forza dei depositi delle convalli laterali, conservando pur sempre ampie fasce di divagazione dove si addensa maggiormente la vegetazione arborea. È l’ultima traccia del divenire spontaneo dei corsi d’acqua originari, quando spandevano liberamente la loro forza sull’intera piana (si veda l’ultimo tratto dell’Adda in Valtellina prima di defluire nel Lario, in parte rettificato e in parte ancora sinuoso). La scarsa profondità e la purezza delle acque sono qualità che accentuano i riflessi luminosi, specie se osservati dall’alto dei versanti in particolari condizioni di luce. Gli insediamenti più antichi sono qui più lontani, proprio per le diverse situazioni ambientali originarie o per sfruttare al meglio positure dominanti sull’alto dei conoidi di deiezione. Quelli più recenti sfidano l’eccezionale dinamismo delle acque montane con conseguenze talvolta disastrose. L’attuale tendenza alla regimazione dei corsi d’acqua montani con arginature e rettificazioni comporta non solo una perdita di valore percettivo ma anche la scomparsa degli elementi naturali di corredo a questi ambienti vitali. Altre trasformazioni sono date dall’interposizione di bacini di ritenuta, di vasche, briglie fino alla totale artificializzazione di fiumi e torrenti. Particolare attenzione va dunque rivolta alla tutela dei corpi idrici interessati da nuove opere di regimazione e regolazione. Anche in questo caso occorre che la pratica progettuale si adegui al rispetto dell’ambiente con interventi calibrati a misura del contesto, con materiali e mezzi di lavoro idonei, con un’applicazione concettuale che non sia esclusivamente di carattere tecnico-ingegneristico.

Gli insediamenti. Si è già fatto cenno agli insediamenti di versante. Caratteri molto differenti hanno invece gli insediamenti di fondovalle, specie nelle valli principali. Molto diffusa e indice di primitiva localizzazione è la sistemazione di conoide che sfrutta sapientemente, da un lato la sicurezza di una positura elevata e quindi protetta dalle esondazioni, dall’altro la vicinanza con suoli alluvionali asciutti e molto produttivi. Per questo motivo, quasi sempre il nucleo si colloca esattamente sul punto più elevato del conoide in corrispondenza con lo sbocco della convalle, evitando così anche l’eventuale spagliamento del confluente sulla superficie del conoide. La sua posizione dominante consente una distribuzione dei percorsi stradali discendenti in forma di raggiera e, di conseguenza, una suddivisione dei coltivi in molteplici parcelle allungate e razionali nello sfruttamento del suolo (vedi Talamona, Chiuro, Ponte in Valtellina). Le espansioni edilizie tendono erroneamente a

40 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) occupare queste preziose porzioni di spazio cancellando i caratteri ordinatori dell’insediamento originario.

Le percorrenze. Il disegno consolidato delle percorrenze di valle rispetta rigorosamente quello morfologico con andamento a pettine (vedi Valtellina), vale a dire una direttrice preferenziale di fondovalle e numerosi raccordi perpendicolari laterali. Talvolta questi, in corrispondenza del gradino di valle, trasgrediscono forzatamente alla norma con risalite a tornanti sui versanti attigui meno dirupati e, poi, all’interno delle valli secondarie, si regolarizzano al fondovalle. In prossimità delle testate di valle i percorsi transvallivi ricercano i passaggi meno impegnativi e, di conseguenza, svolgono andamenti irregolari. È singolare osservare come i maggiori ostacoli, da un punto di vista dell’acclività o della morfologia accidentata, non si riscontrano nei punti di valico, ma soprattutto durante la risalita della valle in corrispondenza di soglie o di gradini morfologici: caso emblematico, la Val San Giacomo che propone un relativamente agevole transito in quota (lo Spluga), ma accidentati e a lungo temuti passaggi intermedi (Cardinello, stretta del Vhò). La recente fase di infrastrutturazione ha modificato e integrato questo disegno fondativo replicando i tracciati di fondovalle, suggerendo complicati percorsi di mezzacosta o di attestamento sui versanti. Si tratta di interventi non sempre comprensibili, spesso estranei a precisi scopi di miglioramento delle comunicazioni montane, irrispettosi dei vincoli imposti dall’orografia. Ne risulta sconvolta la tradizionale gerarchia dei percorsi montani, stabilita proprio sulle tolleranze di natura geografica: la strada carrozzabile, la mulattiera, il sentiero. Strade carrozzabili giungono ora in ambiti che furono esclusivi di mulattiere e sentieri, ne intersecano i tracciati, ne discriminano l’importanza consegnandoli all’abbandono. Inoltre mettono in chiara luce tutti i loro limiti in quanto interventi spesso sovraportata, dalle nefaste conseguenze sotto il profilo paesaggistico e, anche, dell’equilibrio idrogeologico (valga per tutti il caso della strada di San Marco sul versante valtellinese della Valle del Bitto di Albaredo). La pur condivisibile necessità di attrezzare le fasce montane meno favorite non giustifica comunque l’abbandono di elementi paesaggistici primari quali erano le mulattiere e i sentieri e impone, senza dubbio, un ripensamento critico sui criteri progettuali che sottendono alla realizzazione di strade di montagna. Valutazioni sul calibro della sede, sul disegno del tracciato, sulle opere di sostegno e di contenimento, sul tipo di pavimentazione, sul regime di scorrimento delle acque dovrebbero essere interamente riviste alla luce dell’impatto paesistico che provocano, soprattutto nelle positure esposte dei versanti montuosi. Nei fondovalle la direttrice di percorrenza preferenziale, che è spesso il principale supporto percettivo del paesaggio, è soggetta a pressioni insediative di carattere lineare a destinazione commerciale o industriale, con aspetti di immagine formale molto discutibili. Si tratta di un fenomeno degenerativo che oltre a sottrarre preziose aree agricole pianeggianti, dequalifica l’estetica dell’ambiente e occlude le prospettive visive. La costruzione di nuove varianti e collegamenti veloci, spesso determinata proprio dall’indebita saturazione edilizia delle fasce limitrofe alle strade già esistenti, se ha il pregio di ristabilire nuove visuali ha, sotto un altro punto di vista, il danno di interporre su aree libere opere ingegneristiche di notevole impatto (su viadotto o su terrapieno) e di creare nuovi spazi interclusi che sono il più immediato invito a nuovi processi di espansione edilizia o, peggio, di degrado.

41 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Le soglie e le partizioni. Vallate come quelle dell’Adda e dell’Oglio, di grande estensione, si distinguono in parti che spesso sono indicate da particolare emergenze morfologiche. Ciò induce, nel transito da una parte all’altra, a un mutamento delle visuali e, a volte, anche di caratteri ambientali e climatici. Si può ricordare come il Culmine di Dazio, nella Valtellina, determini una precisa separazione fra bassa e media valle, così come la soglia di Breno in ecc. Talvolta confini amministrativi di consigli o comunità di valle furono stabiliti proprio su questi limiti. Si tratta di elementi geografici che hanno grande importanza nel mantenere quegli aspetti di diversità all’interno di un grande comparto di valle. Da ciò ne discende un indirizzo impostato al massimo rispetto dei loro elementi costitutivi: rupi, forre, punti di avvistamento, ex-dogane, cippi, croci, conservazione della naturalità e della difficile accessibilità ai luoghi.

L’identificazione e la toponomastica. Anche l’identificazione nominale di una valle nella memoria collettiva ha una sua rilevanza. L’evidente conformazione morfologica ha tradizionalmente assegnato un nome ad ogni grande bacino idrografico alpino, ne ha poi assegnati altri ai vari sub- bacini e alle diramazioni vallive. Si tratta di attributi in cui si identificano gli abitanti tutti e che vanno salvaguardati nella loro esatta estensione e determinazione. Si avvertono infatti, specie quando una valle diventa potenziale risorsa turistica da immettere sul mercato, deformazioni dei termini originari, dilatazioni territoriali ingiustificate, nuove attribuzioni connesse alla ricerca di slogan accattivanti. Non avendo reali radici storiche ma essendo solo motivate da convenienze momentanee risultano decisamente criticabili anche perché sostitutive di quelle da sempre conosciute. La salvaguardia della toponomastica locale, anche di quella dialettale nei nomi geografici, va fortemente sostenuta. Riprendendo le parole di Vidal de la Blache, geografo francese d’inizio secolo, «un nome geografico non è un’etichetta, ma una testimonianza», una testimonianza utile a comprendere i legami fra i luoghi, i modi di organizzazione sociale e la popolazione che li vi è insediata.

42 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Estratto dalla “Normativa” del Piano Paesaggistico

Ambiti di elevata naturalità [art 17] 1. Ai fini della tutela paesaggistica si definiscono di elevata naturalità quei vasti ambiti nei quali la pressione antropica, intesa come insediamento stabile, prelievo di risorse o semplice presenza di edificazione, è storicamente limitata. 2. In tali ambiti la disciplina paesaggistica persegue i seguenti obiettivi generali: a) recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi; b) recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo; c) favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione del territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali; d) promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell’ambiente; e) recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono. 3. Gli ambiti di elevata naturalità di cui al comma 1, individuati nel presente Piano nella tavola D e nel repertorio a questo allegato, coincidono con quelli già perimetrati dalla d.g.r. 3859/1985 e succ. mod. e int., ad esclusione di quelli ricadenti nelle Province di Milano e di Pavia e degli ambiti di contiguità ai parchi regionali dell’Oglio Nord e dell’Oglio Sud in Provincia di Bergamo e in Provincia di Brescia. 4. In applicazione del criterio di maggiore definizione, di cui all'articolo 6, gli atti a valenza paesaggistica di maggior dettaglio ed in particolare i P.R.G. e i P.G.T., a fronte degli studi paesaggistici compiuti, verificano e meglio specificano la delimitazione degli ambiti di elevata naturalità e ne articolano il regime normativo, tenendo conto delle disposizioni del presente articolo e degli obiettivi di tutela indicati al comma 2. 5. Sono escluse dalle disposizioni del presente articolo le aree ricomprese in parchi regionali dotati di P.T.C. definitivamente approvati, o nelle riserve naturali regionali dotate di piano di gestione. Nelle aree ricomprese in riserve naturali e parchi regionali istituiti ma non dotati di strumenti di pianificazione definitivamente approvati, valgono le disposizioni del presente articolo limitatamente agli aspetti non specificamente disciplinati dalle norme di salvaguardia contenute nei relativi atti istitutivi o piani adottati. 6. Negli ambiti di cui al presente articolo, gli interventi sottoelencati sono soggetti alla seguente disciplina, fatti comunque salvi gli indirizzi e le determinazioni contenuti nel Piano del Paesaggio Lombardo nonché le procedure di V.I.A., qualora previste dalla vigente legislazione: a) la realizzazione di nuove grandi attrezzature relative allo sviluppo ricettivo, sportivo e turistico, è possibile solo se prevista nel Piano Territoriale di Coordinamento provinciale; nelle more dell'entrata in vigore del P.T.C.P. sono ammessi esclusivamente i predetti interventi che siano ricompresi in strumenti di programmazione regionale o provinciale; b) la realizzazione di opere relative alle attività estrattive di cava e l'apertura di nuove discariche, è possibile solo se prevista in atti di programmazione o pianificazione territoriale di livello regionale o provinciale; 43 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) c) la realizzazione di nuove strade di comunicazione e di nuove linee per il trasporto di energia e fluidi, che non siano meri allacciamenti di strutture esistenti, è consentita individuando le opportune forme di mitigazione, previa verifica dell’impraticabilità di soluzioni alternative a minore impatto da argomentare con apposita relazione in sede progettuale. 7. Negli ambiti di cui al presente articolo, non è consentita la circolazione fuori strada, a scopo diportistico, di mezzi motorizzati; le autorità competenti possono limitare a specifiche categorie di utenti l’accesso alla viabilità locale anche attraverso la realizzazione di specifiche barriere. 8. Non subiscono alcuna specifica limitazione per effetto del presente articolo, le seguenti attività: a) manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed eventuale ampliamento dei manufatti esistenti, nonché gli interventi ammessi nelle situazioni indicate al comma 12, purché gli interventi siano rispettosi dell’identità e della peculiarità del costruito preesistente; b) opere di adeguamento funzionale e tecnologico di impianti e infrastrutture esistenti; c) utilizzazione agro-silvo-pastorale del suolo, ivi compresa la realizzazione di strutture aziendali connesse all'attività agricola anche relative alle esigenze abitative dell'imprenditore agricolo d) opere relative alla bonifica montana, alla difesa idraulica, nonché tutti gli interventi di difesa della pubblica incolumità e conseguenti a calamità naturali; e) piccole derivazioni d’acqua, ove risulti comunque garantito il minimo deflusso vitale dei corpi idrici, da verificarsi anche in relazione ai criteri di cui alla d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006; f) opere di difesa dall’inquinamento idrico, del suolo, atmosferico ed acustico, previo studio di corretto inserimento paesaggistico delle stesse; g) eventuali nuove strade, necessarie per consentire l’accesso ad attività già insediate, realizzate nel rispetto della conformazione naturale dei luoghi e della vegetazione, con larghezza massima della carreggiata di m. 3,50 e piazzole di scambio. 9. I committenti ed i progettisti degli interventi ammessi e degli strumenti pianificatori sono tenuti al rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale, nonché a garantire la coerenza delle opere e delle previsioni dei piani con i contenuti del presente articolo e con gli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale. A tal fine i predetti progettisti fanno riferimento, per quanto applicabili, a: - Indirizzi di tutela, contenuti nel presente P.P.R.; - Criteri e procedure per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia dei beni paesaggistici approvati con d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006 e pubblicati sul 3° supplemento straordinario del B.U.R.L. del 31 marzo 2006; - “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti” approvati con d.g.r. n.11045 dell’8 novembre 2002 e pubblicati sul 2° supplemento straordinario del B.U.R.L. del 21 novembre 2002; - Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi approvati con d.g.r. n. 675 del 21 settembre 2005 (Pubblicata nel B.U.R.L. 4 ottobre 2005, I S.S. al

44 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) B.U.R.L. 3 ottobre 2005, n. 40.) e successivamente modificati con d.g.r. n. 8/3002 del 27 luglio 2006 (pubblicata sul 2° Supplemento Straordinario del B.U.R.L. del 24 agosto 2006); - “Quaderno Opere Tipo di ingegneria Naturalistica” approvato con d.g.r. n. 48470 (pubblicata sul B.U.R.L. 9 maggio 2000, n. 19 S.S.); - Direttiva per il reperimento di materiale vegetale vivo nelle aree demaniali da impiegare negli interventi di ingegneria naturalistica, approvata con d.g.r. n. 2571 del 11 dicembre 2000 e pubblicata sul B.U.R.L. n. 52 del 27 dicembre 2000. 10. In fase di revisione dei propri strumenti urbanistici i comuni, qualora ravvisino la presenza negli ambiti di elevata naturalità di campeggi o di altre attività o attrezzature, non compatibili con gli obiettivi di tutela degli ambiti stessi, individuano aree idonee al loro trasferimento. 11. Sino a quando i comuni, il cui territorio ricade interamente o parzialmente all'interno degli ambiti di elevata naturalità, non rivedono i propri strumenti urbanistici in conformità alla disciplina del presente piano e agli obiettivi e alle disposizioni del presente articolo, si applicano le norme dei piani urbanistici vigenti, assumendo quali indirizzi progettuali quelli contenuti in “I criteri e le procedure per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia dei beni paesaggistici“approvati con d.g.r. n. 2121 del 15 marzo 2006, esclusivamente nelle seguenti situazioni: a) ambiti che alla data di entrata in vigore del presente piano risultino edificati con continuità, compresi i lotti interclusi ed escluse le aree libere di frangia, a tal fine perimetrate dai comuni; b) previsioni contenute in piani urbanistici attuativi già convenzionati o in programmi di intervento già beneficiari di finanziamenti pubblici e situazioni di diritti acquisiti alla data di entrata in vigore del presente piano; al di fuori delle situazioni di cui alle lettere a) e b) del presente comma, non possono essere realizzati interventi urbanistici ed edilizi, fatto salvo quanto disposto al comma 8.

Strade panoramiche [art.26 comma 9] 9. E’ considerata viabilità di fruizione panoramica e di rilevanza paesaggistica quella che domina ampie prospettive e quella che attraversa, per tratti di significativa lunghezza, zone agricole e boschive, parchi e riserve naturali, o comunque territori ampiamente dotati di verde, o che costeggia corsi d’acqua e laghi o che collega mete di interesse turistico anche minore.

Tracciati guida paesaggistici [art.26 comma 10] 10. E’ considerata viabilità di fruizione ambientale la rete dei percorsi fruibili con mezzi di trasporto ecologicamente compatibili, quali sentieri escursionistici, pedonali ed ippici, di media e lunga percorrenza, piste ciclabili ricavate sui sedimi stradali o ferroviari dismessi o lungo gli argini e le alzaie di corsi d’acqua naturali e artificiali; in particolare la rete risponde ai seguenti requisiti: - risulta fruibile con mezzi e modalità altamente compatibili con l’ambiente e il paesaggio, vale a dire con mezzi di trasporto ecologici (ferroviari, di navigazione, pedonali ..); - privilegia, ove possibile, il recupero delle infrastrutture territoriali dimesse; - tende alla separazione, ovunque sia possibile, dalla rete stradale ordinaria;

45 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) - persegue l’interazione con il sistema dei trasporti pubblici locali e con la rete dell’ospitalità diffusa.

Visuali sensibili [art.27 comma 3] 3. Le visuali sensibili rappresentano i luoghi dai quali si possono godere ampie vedute panoramiche degli scenari paesaggistici regionali e che rappresentano, in termini di percezione visuale e valore simbolico, siti di rilevanza regionale da salvaguardare nella propria integrità e potenzialità panoramica tramite un attento controllo delle trasformazioni all’intorno.

Estratto dagli “Indirizzi di tutela” del Piano Paesaggistico

• Aree sottoposte a fenomeni franosi [par 1.2] • Elettrodotti [par 2.3] • Centri e nuclei storici soggetti a perdita di identità e riconoscibilità [par 2.4] • Piccoli centri, nuclei edificati e edifici tradizionali diffusi (con particolare riferimento all’edilizia rurale storica) in abbandono [par 4.4] • Strutture forestali in abbandono (Boschi) [par 4.7] • Aree agricole dismesse (Pascoli sottoposti a rischio di abbandono) [par 4.8]

46 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

1.2 AREE DEGRADATE E/COMPROMESSE A CAUSA DI FENOMENI FRANOSI; Si tratta delle aree interessate da fenomeni franosi in cui sono riconosciute condizioni di degrado e/o compromissione (o a rischio di degrado e/compromissione) paesaggistica. Territori maggiormente interessati : fascia alpina (Livignasco, Valtellina), Oltrepò pavese

Criticità: • forte alterazione della struttura idrogeomorfologica • perdita del patrimonio vegetale e modificazione radicale dell’habitat • distruzione/forte compromissione del patrimonio edilizio e infrastrutturale • compromissione dei caratteri del paesaggio agrario e delle potenzialità produttive • introduzione di elementi di forte impatto paesaggistico a seguito delle opere di consolidamento e di messa in sicurezza

Indirizzi di riqualificazione Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Difesa del suolo e di Protezione civile.3 Azioni: • riqualificazione (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto e ripristinando, ove possibile, condizioni analoghe alle preesistenti se ancora visibili e recuperabili, con riferimento a specifici elementi di particolare rilevanza paesaggistica • mantenimento della nuova conformazione con valorizzazione della sua eccezionalità come potenziali geositi (geologica/geomorfologica,etc.) a scopo scientifico, didattico, fruitivo etc.

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Difesa del suolo e di Protezione civile. Azioni: • attenzione paesaggistica nella definizione dei programmi di manutenzione e gestione dei territori a rischio e nelle azioni conseguenti di consolidamento e messa in sicurezza (interventi di forestazione etc.) • uso di manufatti di contenuto impatto paesaggistico per forma, materiali, raccordo con il contesto; possibile attenta applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica

2.3 TERRITORI CONTERMINI ALLE RETI INFRASTRUTTURALI DELLA MOBILITÀ E DEL TRASPORTO E PRODUZIONE DELL’ENERGIA

3 Vedi anche : Deliberazione Giunta Regionale 24 marzo 2005 –n.7/21205 – “Direttiva regionale per l’allertamento per rischio idrogeologico e idraulico e la gestione delle emergenze regionali” 47 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Riguarda le porzioni più o meno ampie e continue di territorio caratterizzate dalla presenza intrusiva di manufatti infrastrutturali, sia della mobilità che del trasporto e produzione dell’energia. Territori maggiormente interessati: fenomeno diffuso. In particolare, per quanto le grandi infrastrutture per la mobilità, oltre a quelle che interessano gli ambiti della “megalopoli padana” e della sua possibile espansione (corridoi paneuropei, sistema viabilistico pedemontano, l’accessibilità all’aeroporto della Malpensa, tangenziale est esterna di Milano, la Bre-Be-Mi) e delle “conurbazioni” di cui ai punti precedenti, si segnalano come ambiti a rischio le aree contigue ai tracciati delle grandi infrastrutture di collegamento di nuova realizzazione e/o potenziamento in corso o previste : in particolare si segnala la Broni-Mortara, il raccordo autostradale tra l’A4 e la Valtrompia e la grande crociera tra l’asse autostradale Brennero-Verona-Parma-La Spezia (TiBre) e l’autostrada Cremona- Mantova.

Criticità • Inserimento di elementi estranei ed incongrui ai caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici del contesto • frattura e frammentazione ecosistemica, d’uso e delle relazioni percettive, con formazione di aree marginalizzate, perdita di continuità e relazioni del sistema del verde e degli spazi agricoli, conseguente riduzione di caratterizzazione identitaria e progressiva omologazione dei paesaggi attraversati In particolare si segnalano le criticità paesaggistiche provocate dalla conformazione delle stazioni di servizio poste lungo i principali assi stradali e autostradali, sia per quanto attiene ai caratteri eterogenei dei diversi manufatti edilizi che alle loro reciproche relazioni ed alle relative aree di pertinenza

Indirizzi di riqualificazione Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione territoriale e di settore (PTCP, aree protette etc.) e di Governo locale del territorio (PGT)4 Azioni : • interventi di mitigazione anche tramite equipaggiamenti verdi in grado di relazionarsi con il territorio • interventi correlati alle infrastrutture esistenti attenti alle zone marginali e volti a ridurre la loro estraneità al contesto e l’effetto frattura che generano • attenta considerazione degli interventi di servizio alle infrastrutture cercando di evitare la possibile accentuazione dell’effetto di frattura indotto, operando riconnessioni funzionali tra i territori separati e recuperando gli ambiti marginali con la massima riduzione dell’impatto intrusivo; in particolare : - le barriere antirumore dovranno avere caratteristiche di qualità paesaggistica, oltreché ambientale, sia per quanto riguarda il lato interno, verso l’infrastruttura stessa, sia per quanto riguarda il lato esterno, rivolto verso il territorio circostante

4 vedi anche : Deliberazione Giunta Regionale 16 febbraio 2005 –n.7/20907 – “Piano di risanamento per l’adeguamento degli impianti radioelettrici esistenti ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione ed agli obiettivi di qualità, stabiliti secondo le norme della legge 22 febbraio 2001, n.36 ”) 48 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) - gli interventi di manutenzione e adeguamento delle aree di servizio dovranno porsi obiettivi di riqualificazione paesaggistica

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio Integrazione degli aspetti paesaggistici nelle politiche e nelle azioni di Pianificazione territoriale e di settore (PTCP, aree protette etc.) e di Governo locale del territorio (PGT), Progettazione tecnica di settore Azioni : • progettazione integrata del tracciato, comprensivo del suo equipaggiamento verde, attenta ai caratteri paesaggistici dei contesti • progettazione unitaria dei manufatti e delle relative aree di servizio attenta ai caratteri paesaggistici dei contesti • eventuale acquisizione delle aree laterali all’infrastruttura in misura adeguata allo sviluppo e attuazione di un progetto di valorizzazione paesaggistica dei territori attraversati

Riferimenti a linee guida e/o buone pratiche • “Criteri ed indirizzi tecnico-progettuali per il miglioramento dei rapporti tra infrastrutture stradali e ambiente naturale” D.d.g. 7 maggio 2007 – n.4157 – pubblicato su BURL - 1° suppl. straordinario al n.21-22 maggio 2007 • “Linee guida per la valutazione degli impatti delle grandi infrastrutture sul sistema rurale e per la realizzazione di proposte di intervento di compensazione” – Val.Te.R. VALorizzazione del TErritorio Rurale – Regione Lombardia , Direzione Agricoltura – Politecnico di Milano CeDAT – Dic.2006 • Ministero per i beni e le attività culturali – “Linee Guida per l’inserimento paesaggistico degli interventi di trasformazione territoriale. Gli impianti eolici : suggerimenti per la progettazione e la valutazione paesaggistica .”Gangemi Editore, 2006

2.4 CENTRI E NUCLEI STORICI SOGGETTI A PERDITA DI IDENTITÀ E RICONOSCIBILITÀ Si tratta di centri e nuclei storici nei quali si determina una progressiva perdita di identità per la sistematica sottrazione irreversibile di elementi e caratteri storico/testimoniali e/o identitari a seguito di trasformazioni urbanistiche e sostituzioni edilizie significative, quasi sempre dovute a cambiamenti radicali delle destinazioni d’uso (tendenza alla “monofunzionalizzazione” verso attività terziarie, commerciali e direzionali) e delle pratiche sociali (turismo, seconde case, etc.). Territori maggiormente interessati: fenomeno diffuso

Criticità: _ perdita di qualità urbana e di valori identitari e testimoniali _ banalizzazione e/o omologazione negli interventi di recupero e di arredo urbano spesso dovuti all’applicazione diffusa di modelli impropri con perdita di autenticità irriproducibili _ inserimento di elementi estranei ed incongrui ai caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici del contesto

49 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Indirizzi di riqualificazione Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione (PISL), di Governo locale del territorio (PGT, in particolare Piano dei Servizi e Piano delle Regole), di Progettazione urbana e architettonica Azioni: • rimozione di elementi intrusivi di maggior impatto _ interventi di riqualificazione volti ad un attento recupero dei manufatti di valore storicoarchitettonico • cura e attenta riqualificazione dello spazio pubblico attraverso la condivisione degli obiettivi di riqualificazione e una progettazione delle opere di sistemazione e arredo attenta ai caratteri dei luoghi • utilizzo di specifiche tecniche per la manutenzione e il recupero dell’edilizia tradizionale

Riferimenti a linee guida e/o buone pratiche • Regione Lombardia. Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie, Guida alla manutenzione e al recupero dell’architettura rurale in Valle d’Intelvi , maggio 2006 • Regione Lombardia, Progetto CULTURALP, Knowledge and Enhancement of Historical centres and cultural landscape in Alpine Space, June 2005

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione (PISL), di Governo locale del territorio (PGT, Piano dei Servizi e Paino delle Regole), di Progettazione urbana Azioni: • iniziative per prevenire la perdita di vitalità dei centri e nuclei storici e la realizzazione di opere non compatibili • iniziative per prevenire la realizzazione di elementi incongrui • Interventi di riqualificazione con sviluppo di attività culturali, di sedi per la ricerca scientifica e di formazione e di nuove funzioni civili e spazi qualificati di intrattenimento e di comunicazione • attività di promozione, diffusione, stesura di apposite “guide” e incentivazione, anche tramite appositi finanziamenti e/o sgravi fiscali, di interventi di manutenzione e recupero del patrimonio architettonico tradizionale per la conservazione dei valori identitari

Riferimenti a linee guida e/o buone pratiche • Regione Lombardia. Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie, Guida alla manutenzione e al recupero dell’architettura rurale in Valle d’Intelvi , maggio 2006 • Regione Lombardia, Progetto CULTURALP, Knowledge and Enhancement of Historical centres and cultural landscape in Alpine Space, June 2005

4.4 PICCOLI CENTRI, NUCLEI EDIFICATI E EDIFICI TRADIZIONALI DIFFUSI (CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’EDILIZIA RURALE STORICA) IN ABBANDONO Si tratta del patrimonio edilizio ed urbano storico sottoposto ad un costante spopolamento, con conseguente riduzione del presidio dei luoghi, che prende progressivamente forma di ruderi e rovine. 50 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Territori maggiormente interessati: fascia alpina e prealpina, (nuclei di montagna) e della pianura irrigua (in particolare nuclei e complessi rurali ).

Criticità: • perdita del patrimonio architettonico cosiddetto “minore” con gravi riflessi sulla conservazione dei diversi paesaggi da esso connotati • formazione di aree fortemente degradate con ruderi e rovine • usi impropri • formazione di emergenze ambientali e sociali

Indirizzi di riqualificazione Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione anche settoriale (ad es. commercio) e riqualificazione urbana, (PISL, PRUSST); di Governo locale del territorio (PGT, PII); Azioni: • impostazione di politiche e interventi di recupero e di valorizzazione dei caratteri identitari di matrice storica all’interno di scenari di sistema più ampi legati agli usi multifunzionali dell'agricoltura, alla promozione del turismo sostenibile, alla soluzione di problematiche insediative, alla formazione della rete verde e dei percorsi di fruizione paeasaggistica

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione economica, agricola, territoriale e di Governo locale del territorio (PGT) Azioni: • definizione di scenari di sviluppo e valorizzazione che prevedano incentivi a iniziative organiche e integrate per il recupero del patrimonio edilizio storico, correlati alla promozione di iniziative volte al rafforzamento o alla introduzione di nuove attività con concrete possibilità di sviluppo futuro, inserite in una logica di sistema più ampia

4.7 STRUTTURE FORESTALI IN ABBANDONO (BOSCHI) Si tratta dei boschi e delle foreste in cui la sospensione delle pratiche colturali provoca significative trasformazioni dell'assetto innescando processi di degrado paesistico e ecosistemico. Territori maggiormente interessati: fascia alpina e prealpina

Criticità: • semplificazione del mosaico paesistico; • diminuzione della stabilità ecologica con aumento di fitopatie e di piante infestanti; • aumento dei rischi di incendio

51 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Indirizzi di riqualificazione Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Gestione agro-forestale e di Protezione civile Azioni: • mantenimento e recupero di formazioni forestali ad alta valenza storico paesaggistica • promozione di iniziative e interventi per la conservazione e l'apertura di nuovi spazi aperti all’interno dei boschi eccessivamente densi, per il mantenimento di attività agricole tradizionali, in particolare delle attività di pascolo, anche come presidio del territorio • integrazione delle azioni connesse e coerenti alle attività di prevenzione degli incendi che prevedono interventi di trasformazione dei boschi (sentieri tagliafuoco, piazzole per l’atterraggio elicotteri, etc) • integrazione delle attività agricolo-forestali con attività turistico-ricreative compatibili

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Gestione agro-forestale e di Protezione Civile Azioni : • programmi di utilizzi multipli delle strutture forestali legati al turismo sostenibile, in grado di costituire presidio del territorio e contribuire a prevenire il rischio di abbandono, rispondendo al contempo all'esigenza di tutela dei valori paesistici connotativi

4.8 AREE AGRICOLE DISMESSE (PASCOLI SOTTOPOSTI A RISCHIO DI ABBANDONO) Si tratta di aree e infrastrutture agricole per le quali la sospensione delle pratiche colturali provoca significative trasformazioni dell'assetto da un lato verso l'incolto e dall'altro verso l'imboschimento spontaneo di scarsa qualità, sia ecologica che estetico-percettiva, con elevato rischio di possibili effetti di degrado/compromissione a catena. Le cause di abbandono sono generalmente dovute a: • frammentazione delle superfici agricole a seguito di frazionamenti delle proprietà, interventi di infrastrutturazione, etc.; • attesa di usi diversi, più redditizi, legati all’espansione urbana; • forte diminuzione della redditività di alcune colture, in particolare dei pascoli.

Territori maggiormente interessati: fascia alpina e prealpina (aree a pascolo), fascia della alta pianura asciutta e, in misura più o meno consistente, le zone periurbane di tutti i centri maggiori, e alcuni ambiti della bassa pianura, in particolare nel basso bresciano e nel mantovano.

Criticità: • progressiva alterazione del paesaggio agrario tradizionale con perdita di valore e significato ecologico • degrado/compromissione dei manufatti e infrastrutture agricole

52 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • elevato rischio di usi impropri, occupazioni abusive, etc.

Si segnala in proposito come l’applicazione della normativa europea sui Nitrati 10 potrebbe innescare nuove forme di abbandono e degrado, in particolare per le attività di allevamento dei suini, coinvolgendo anche allevamenti di grandi dimensioni. In riferimento a questo scenario ci si potrebbe trovare a dover fronteggiare due opposte situazioni di rischio/criticità paeasaggistica: • abbandono e degrado di manufatti di scarso pregio e dimensioni rilevanti in contesti rurali di pregio non direttamente correlati ai corridoi della mobilità, con difficoltà di messa in atto di azioni per il recupero ambientale, funzionale e paesistico • alta pressione trasformativa verso usi residenziali, turistici o logistici, a seconda del pregio e dell'accessibilità dell'area, dei manufatti e delle infrastrutture in abbandono in aree più direttamente interessate dai corridoi della mobilità, utile per il recupero, ma che necessita grande attenzione in riferimento al contenimento dei consumi di suolo (vedi punto 5.3).

Indirizzi di riqualificazione Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione e Gestione agro-forestale (PSR regionale e provinciali); di Pianificazione territoriale (PTCP- ambiti agricoli) e di Governo locale del territorio (PGT) Azioni: • promozione di progetti integrati di uso multiplo degli spazi agricoli • interventi di riqualificazione finalizzati al potenziamento del sistema verde comunale e delle reti verdi provinciali • valorizzazione del patrimonio edilizio rurale di valore storico-testimoniale anche in funzione di usi turistici e fruitivi sostenibili

Indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio Integrazione degli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione e Gestione agro-forestale (PSR regionale e provinciali); di Pianificazione territoriale (PTCP- ambiti agricoli) e di Governo locale del territorio (PGT) Azioni : • attenta valutazione degli effetti di frammentazione e marginalizzazione degli spazi agricoli determinata da previsioni urbanistiche e infrastrutturali • promozione di politiche, piani e programmi connessi alle misure agro-ambientali di uso multiplo dello spazio rurale valutando gli aspetti paesistici, ambientali e di potenziale fruizione

53 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.2.3. Piano Territoriale di Coordinamento provinciale (PTCP) Il PTCP è stato approvato con delibera di Consiglio Provinciale n. 22 del 21/04/2004. Con successiva delibera di Consiglio Provinciale n. 14 del 31/03/2009 è stata adottata la variante di adeguamento del PTCP alla LR 12/2005.

Struttura di piano Nella tavola di struttura del PTCP il territorio comunale è interessato da: • ambiti a statuto particolare proposti • zone a prevalente non trasformabilità a scopo edilizio • piste ciclabili e sentieri

Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici Sulle frazioni abitate ci sono delle aree a rischio idrogeologico molto elevato in Zona 1 e in Zona 2.

Carta inventario dei dissesti Numerosi sono i dissesti presenti sul territorio. I principali a seguito di interventi sono stati contenuti e resi innocui.

Tavola paesistica Il territorio è caratterizzato principalmente dalle componenti del paesaggio fisico naturale e dagli ambiti di elevato valore percettivo liminari alla strada provinciale SP 294. Il piano presenta anche itinerari di fruizione paesistica.

Ambiti agricoli strategici Gli ambiti agricoli strategici corrispondo ai prati a pascolo e il piano non individua Ambiti esterni all’urbanizzato / urbanizzabile del PRG.

Rete ecologica La rete ecologica provinciale individua i seguenti ambiti: • Core areas (BS1) • Matrici naturali interconnesse alpine (BS5) • Principali barriere infrastrutturali ed insediative (BS22)

Ecomosaico provinciale L’ecomosaico provinciale individua i seguenti ambiti: • E13 Ghiacciai e nevai del monte Sellero • E16 Val di Paisco

54 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Carta della qualità e criticità ambientale La carta della qualità e criticità ambientale individua i seguenti elementi presenti: Livello di qualità: Alta naturalità / Bassa antropizzazione Strada provinciale

Carta della rete ecologica Core areas Matrici naturali interconnesse Viabilità principale

55 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.2.4. Rete ecologica provinciale

Core areas (BS1) Le core areas in ambito montano sono rappresentati da ambiti territoriali vasti, caratterizzati dalla dominanza di elementi naturali di elevato valore naturalistico ed ecologico e costituiscono dei nodi della rete. Questi nodi si appoggiano essenzialmente su aree già individuate come Siti di Rete Natura 2000, ad elevata naturalità attuale, e si collegano idealmente ad una più ampia rete ecologica di livello internazionale;

Matrici naturali interconnesse alpine (BS5) L’ambito montano è connotato dalla prevalenza di unità ecosistemiche naturali o paranaturali che costituiscono la matrice fondamentale della porzione montana della provincia. In tali aree risulta opportuno il mantenimento delle valenze naturalistiche ed ecologiche intrinseche anche in considerazione del loro ruolo ecologico rispetto a quelle degli ambiti confinanti favorendo azioni di sviluppo locale ecosostenibile ed un adeguato governo degli effetti ambientali delle trasformazioni.

Principali barriere infrastrutturali ed insediative (BS22) (elemento primario della Rete Ecologica Regionale Pianura padana e Oltrepo pavese) Rappresentano il complesso delle barriere alla permeabilità ecologica del territorio e sono costituite da elementi lineari come le principali infrastrutture di trasporto e dall’insieme delle aree urbanizzate che costituiscono barriere di tipo areale spesso diffuso che determinano la frammentazione del territorio.

Core areas (BS1) 1. Le core areas in ambito montano costituiscono gli ambiti funzionali di maggiore significato naturalistico in ragione della rilevanza delle presenze. L’appartenenza ad essi delle aree Rete Natura 2000 non solo rafforza il loro significato locale ma rappresentano il contributo della Provincia di Brescia ad una più ampia rete ecologica di livello internazionale; 2. Obiettivi della Rete Ecologica: a) mantenimento delle valenze naturalistiche ed ecologiche connotanti le aree in considerazione del loro ruolo fondante il sistema ecologico alpino. 3. Per tali ambiti si indicano le seguenti raccomandazioni: a) attivazione di un sistema di controlli e monitoraggi sulla qualità naturalistica ed ecologica delle aree in oggetto, attraverso indicatori generali di qualità dell’ecosistema (ornitofauna, mappe licheniche ecc.), habitat di importanza specifica e specie guida (minacciate, di valore fruitivo, infestanti). La Provincia, in accordo con i soggetti pubblici e privati: a) promuove specifiche azioni istituzionali (es. protocolli di intesa, o altre forme più efficaci) volte a favorire il coordinamento con il governo di altre unità della rete ecologica di ordine superiore (Rete Natura 2000) Il Comune:

56 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) a) definisce modalità di intervento in modo che le trasformazioni consentite non pregiudichino gli obiettivi di funzionalità ecologica di cui al precedente comma 2; b) nella scelta delle proprie azioni tiene conto delle raccomandazioni di cui al precedente comma 3.

Matrici naturali interconnesse alpine (BS5) 1. ambiti territoriali, connotati dalla prevalenza di unità ecosistemiche naturali o paranaturali che costituiscono la matrice fondamentale della porzione montana della provincia. 2. Obiettivi della Rete Ecologica: a) mantenimento delle valenze naturalistiche ed ecologiche intrinseche delle aree anche in considerazione del loro ruolo ecologico rispetto a quelle degli ambiti confinanti; b) controllo degli effetti ambientali delle trasformazioni; c) favorire azioni di sviluppo locale ecosostenibile. 3. Per tali ambiti si indicano le seguenti raccomandazioni: a) divieto tendenziale di nuove opere in grado di compromettere le caratteristiche di naturalità e di funzionalità ecologica dell’ambito; qualora sia dimostrata l'oggettiva impossibilità di diversa localizzazione, devono essere previste idonee misure di mitigazione e compensazione ambientale; b) conservazione di particolari habitat anche attraverso un programma di azioni materiali per il miglioramento della qualità degli habitat locali, sulla base di obiettivi di biodiversità specifici per le aree in esame; c) miglioramento ecologico dei boschi attraverso la silvicoltura naturalistica favorendo la formazione di unità ecosistemiche per il sostegno della biodiversità; d) realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (energia eolica, mini-idroelettrica, da biomasse), subordinata ad un quadro complessivo di verifiche sul loro dimensionamento ed allocazione che ne valuti anche la compatibilità ambientale; e) attivazione di un sistema di controlli e monitoraggi sulla qualità naturalistica ed ecologica delle aree in oggetto, attraverso indicatori generali di qualità dell’ecosistema (ornitofauna, mappe licheniche ecc.), habitat di importanza specifica e specie guida (minacciate, di valore fruitivo, infestanti). La Provincia, in accordo con i soggetti pubblici e privati: a) promuove specifiche azioni istituzionali (es. protocolli di intesa, o altre forme più efficaci) volte a favorire il coordinamento con il governo di altre unità della rete ecologica di ordine superiore; b) attiva, in coerenza con i dati e le attività delle politiche di settore, di azioni di monitoraggio e controllo delle risorse naturali rinnovabili presenti stato dei boschi, portate utili, stato dei venti, censimento delle biomasse disponibili, specie animali selvatiche di interesse naturalistico o faunistico; sulla base dei risultati ottenuti e delle valutazioni di compatibilità ambientale, potranno essere promossi programmi di sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile; c) attivazione, all'interno dei programmi generali di settore, uno specifico programma di azione per il turismo naturalistico, che consideri e limiti i possibili impatti ambientali negativi associati a modalità errate di pressione turistica. Il Comune:

57 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) a) definisce modalità di intervento in modo che le trasformazioni consentite non pregiudichino gli obiettivi di funzionalità ecologica di cui al precedente comma 2; b) nella scelta delle proprie azioni tiene conto delle raccomandazioni di cui al precedente comma 3.

Principali barriere infrastrutturali ed insediative (BS22) 1. Le principali infrastrutture esistenti e programmate e le aree edificate che costituiscono barriere rispetto alla rete ecologica. 2. Obiettivi della Rete Ecologica a) Rendere permeabile la cesura determinata dalle suddette barriere e di condizionarne la formazione di nuove per non aggravare i livelli di frammentazione esistenti. nell'ottica di un mantenimento e/o di un recupero della continuità ecologica e territoriale 3. Per tali ambiti si indicano le seguenti raccomandazioni a) previsione di specifici interventi di miglioramento della permeabilità ; tali interventi sono da considerarsi prioritari nel caso di realizzazione di nuove infrastrutture. Il Comune: a) recepisce le disposizioni precedenti; b) partecipa, singolarmente o in coordinamento con la Provincia, alla realizzazione di appositi interventi.

58 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.2.5. Piano della viabilità nella Provincia di Brescia Nella Tavola della “Classificazione funzionale della rete stradale provinciale” la SP 294 viene classificata come “Rete locale” Nella Tavola della “Classificazione amministrativa della rete stradale” la SP 294 viene classificata come “Strada provinciale SP 294” Nella Tavola della “Classificazione tecnico funzionale della rete stradale esistente” la SP 294 viene classificata come “Strada di tipo F” Nella Tavola della “Classificazione tecnico funzionale della rete stradale di progetto” il territorio comunale non è interessato da progetto di viabilità.

4.2.6. Mosaico degli Strumenti Urbanistici Il Mosaico degli Strumenti Urbanistici della Regione Lombardia costituisce una sintesi ed un’interpretazione degli strumenti urbanistici comunali.

4.2.7. Individuazione dei vincoli e delle tutele “ope legis” Beni storico culturali Il censimento e la schedatura dei beni puntuali storico culturali di cui al presente piano integra i contenuti del Repertorio dei Beni Storico Artistico Culturali di cui all’Allegato 2 delle NTA del PTCP che per comodità di consultazione qua vengono riportate per il comune interessato.

59 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Frazione Denominazione Vincolo Segnalato Vincolato nel nel PTCP PGT Chiesa di S. Paterio (presenza SI (segnalata nel della pala di S. Cattaneo) B.A.P.) Cimitero comunale SI (segnalata nel B.A.P.) Nucleo storico medioevale e SI veneziano di Paisco Palafitta età del bronzo SI LOVENO Il forno di Loveno SI GRUMELLO Chiesa S. Antonio (Venez. SI (segnalata nel ampliata nel XVIII sec.) B.A.P.) Chiesa S. Cuore di Gesù SI

60 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

4.2.8. Proposte, istanze, richieste Nessun cittadino ha inoltrato istanze, richieste o proposte scritte all’amministrazione comunale nel processo di PGT. Solo in alcuni incontri successivi sono emersi elementi di interesse che sono stati riportati all’interno del PGT, nel processo VAS.

61 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.3. Quadro conoscitivo Nel quadro conoscitivo vengono riportati cartograficamente la maggior quantità possibile di aspetti e dati del territorio comunale, atti a creare una visione integrale e completa del comune in oggetto.

4.3.1. Lo strumento urbanistico vigente (PRG) Il PRG attualmente vigente è stato approvato con delibera di Giunta Regionale n.34174 il 12/01/1998. Il piano, soprattutto per problematiche di tipo idrogeologico e di decremento costante della popolazione non è stato attuato e le principali espansioni previste risultano non attuate.

4.3.2. Il consumo di suolo del PRG Nei calcoli emerge come tante previsioni soprattutto a standard siano rimaste inattuate. Anche diversi piani attuativi sono rimasti inattuati soprattutto per problematiche di tipo geologico.

STIMA CONVENZIONALE DI CONSUMO DI SUOLO con riferimento all'art. 141 delle NTA del PTCP Comune di PAISCO LOVENO Tipo di comune: montano PRG VIGENTE Periodo di riferimento gli ultimi 10 anni: 2001 2010 Popolazione e famiglie 2001 2010 Popolazione al 31/12: 257 200 Famiglie al 31/12: 123 104 Popolazione residente/famiglia 2,09 1,92 Saldo naturale nel periodo considerato Nati (0-n): 13 Morti (0-n): 39 Saldo naturale (nati-morti) (0-n): -26 Crescita esogena media del Dati SUS (%): 1,2% Crescita esogena media del 1 SUS (n.famiglie):

CONVENZIONALE O 183.820,46 (A) O (1+2+3+4+5+6) AT NIZZ SUOL URBA

62 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

PARCHI URBANI SOVRACOMUNALI E 0,00 TERRITORIALI REALIZZATI (7)

COMPLESSIVO (8+9) 183.820,46

IN ESSERE (residuo del Prg previgente non interessato da permessi di costruire) (11+12+13+14+15) 123.758,80

AGGIUNTIVO (nuovo PGT) (17+18+19+20+21) 0,00 PARCHI URBANI SOVRACOMUNALI E TERRITORIALI PREVISTI (16+22) 0,00

COMPLESSIVO (24+25+26) 123.758,80

SUOLO URBANIZZABILE SUOLO URBANIZZABILE STANDARD ARRETRATO (23) 0,00 CONVENZIONALE (24+25- (B) 28) 123.758,80 SUOLO EFFETTIVAMENTE CONSUMATO ED IMPEGNATO DA 307.579,26 (C=A+B) PGT (PREVISTO) Calcoli DA CALCOLO MEDIO DEL SUS* ENDOGENO 35.350,09 (D) ESOGENO -28.492,17 88.375,22 (E) NUOVO SUOLO URBANIZZABILE (F=A+D+E POTENZIALE (ai sensi dell'art. 141 NTA 190.678,37 307.545,76 ) PTCP) DIFF (SUOLO CONSUMATO ED IMPEGNATODA PRG) - (SUOLO 116.900,88 33,49 (G=C-F) POTENZIALE) SUOLO ESOGENO DA CONCERTARE CON LA -28.492,17 88.375,22 PROVINCIA SUOLO ESOGENO

PTCP PTCP ULTERIORE (da concertare 116.900,88 33,49 con il SUS su intesa con la Art. 13 NTA del provincia) *crescita esogena media riferita al SUS con minimo 50 famiglie

63 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

4.3.3. Distribuzione delle attività economiche

64 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

4.3.4. Componenti paesistiche L’analisi paesistica è stata fatta in coerenza con quanto riportato nelle norme dei piani di livello superiore (PTR, PTCP). Le norme paesistiche sono riportate nell’allegato “02 Norme Tecniche di PGT per la tutela e valorizzazione dei beni storico culturali del paesaggio”.

4.3.5. Elementi di Criticità/Potenzialità ed criticità delle aziende agricole con sovrapposizione dell’uso del suolo agricolo fonte SIARL. In queste tavole sono rappresentati i principali elementi di criticità ed i principali elementi di potenzialità-valore del territorio comunale.

4.3.6. Proposta rete ecologica comunale È stata riportata nell’allegato “04 Prima proposta di rete ecologica comunale” e la tavola di riferimento è la “DP10 Proposta Rete Ecologica Comunale”.

65 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.4. Obiettivi ed azioni del PGT In linea schematica, di seguito si illustrano gli obiettivi condivisi del PGT, finalizzati alla conseguimento di una crescita economica sostenibile, attraverso un equilibrio dinamico dell’ambiente, che porta all’equilibrio ed alla coesione sociale. Per un maggiore approfondimento si rimanda alla documentazione prodotta per la VAS.

Temi Obiettivi generali Obiettivi specifici Azioni di Piano 1.1.1. Proposta di creare un parco locale di interesse sovracomunale 1. Tutelare gli 1.1. Preservare i (PLIS) per le aree a maggior carattere aspetti valori di naturalità e limitrofe ad ambiti AMBIENTE naturalistici e ecologico/ambienta Natura 2000. ambientali. li della montagna. 1.1.2. Redazione a livello comunale della rete ecologica con relativa normativa di tutela. 2.1.1. Incentivo per l’uso di tecnologie rispettose dell’ambiente tramite premi volumetrici aggiuntivi (edifici in classe energetica A, B). 2. Promuovere 2.1.2. Promuovere l’utilizzo di impianti 2.1. Incentivare e interventi che di piccole dimensioni (idroelettrico, incrementare diminuiscano solare) nei nuclei abitati o case l’utilizzo delle fonti ENERGIA l’impatto sparse in modo che possano energetiche sull’ambiente del diventare autonomi attraverso sistemi rinnovabili di sistema poco impattanti sul paesaggio. provenienza locale. energetico. 2.1.3. La nuova realizzazione di centraline idroelettriche per la vendita di energia, potrà essere realizzata solo se compatibile con il contesto ambientale. 3.1.1. Aggiornamento dello studio idrogeologico a supporto della pianificazione e conseguente 3. Garantire una individuazione di aree a rischio pianificazione sismico. territoriale attenta alla 3.1.2. Arginare l’erosione dovuta alle RISCHI difesa del suolo, 3.1. Prevenzione dei acque e contenere i deflussi in IDROGEO all'assetto rischi superficie, preferibilmente attraverso LOGICI idrogeologico e l’impiego di tecniche di ingegneria alla gestione naturalistica e di gestione forestale in integrata dei sintonia con quanto riportato nel rischi. Quaderno opere tipo di Ingegneria Naturalistica della Regione Lombardia, pubblicato sul BURL il 9 maggio 2000

66 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 3.1.3. Predisposizione di programmi di intervento mirati per la sistemazione dei dissesti, il monitoraggio e la mitigazione del rischio dei centri abitati e delle principali infrastrutture. 3.1.4. Realizzazione del piano di Protezione Civile. 4.1.1. Prevedere un limitato sviluppo 4.1. Limitare il andando a ridurre le previsioni del consumo di suolo. PRG. 4.2.1. Effettuare uno studio particolareggiato dei Nuclei di Antica Formazione. 4.2.2. Censire gli edifici situati in area 4.2. Tutelare e agricola, analizzando e valorizzare i nuclei condizionando la possibilità di frazionali e i singoli trasformare la destinazione per quelli 4. Tutelare gli episodi della cultura non più destinati all'agricoltura. aspetti locale. paesaggistici, PAESAG 4.2.3. Redazione di un manuale per culturali, GIO l’intervento sugli edifici dei Nuclei di architettonici ed Antica Formazione e sugli edifici rurali identitari del di interesse storico. territorio 4.3.1. Definizione della componente paesistica del PGT con la carta condivisa del paesaggio e la 4.3. Controllo creazione di norme specifiche, alfine paesistico sugli di controllarne in modo sostenibile le interventi e sulle trasformazioni. trasformazioni del territorio. 4.3.2. Redazione di un piano paesistico di contesto per ogni trasformazione del territorio attuata con piano attuativo. 5.1. Promuovere 5.1.1. Sostenere la silvicoltura per la misure atte al manutenzione di versante, la mantenimento ed valorizzare il patrimonio forestale allo sviluppo attraverso pratiche di selvicoltura 5. Promuovere dell’economia naturalistica e sviluppare nuove uno sviluppo agricola in ambiente forme di integrazione fra attività AGRICOL rurale e montano, tenendo agro-forestali e tutela del territorio. conto delle TURA produttivo 5.1.2. Sostenere la multifunzionalità condizioni naturali rispettoso delle attività agricole e dell’alpeggio sfavorevoli dei siti e dell’ambiente e incentivare l’agricoltura biologica, i nel contempo del processi di certificazione e la ruolo che essa creazione di sistemi per la messa in riveste per la rete delle produzioni locali. conservazione e la tutela del paesaggio 5.1.3. Promozione di prodotti locali e

67 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) naturale e rurale e la vendita in loco tramite mercatini, per la prevenzione gas (gruppi di acquisto sociale) a dei rischi kilometri zero. (idrogeologico e d’incendio in primis). 6.1.1. Promuovere la manutenzione e l’utilizzo della rete sentieristica ai fini di un turismo eco-compatibile e per la valorizzazione e la fruizione paesaggistica del territorio. 6.1. Rivalutare il 6.1.2. Valorizzare le risorse locali territorio montano (alpeggi) tramite la creazione di come risorsa anche circuiti turistici collegandolo al 6. Valorizzare i turistica. sistema di rifugi. caratteri del 6.1.3. Ristrutturare le malghe con territorio a fini un’ottica polifunzionale che tenga turistici, in una conto oltre della valenza produttiva TURISMO prospettiva di di altre esternalità quali quella lungo periodo, didattica, ricreativa e turistica. senza pregiudicarne la 6.2. Sviluppare 6.2.1. Incentivi turistici per agriturismi qualità l’agriturismo per e/o piccole strutture turistiche. promuovere la conoscenza diretta delle attività produttive locali, in un’ottica 6.2.2. Potenziamento della ricettività multifunzionale e di diffusa sul territorio. valorizzazione economica delle attività. 7.1.1. Favorire i servizi di vicinato. 7.1.2. Creare parcheggi pubblici vicino ai Nuclei di Antica Formazione. 7. Sviluppare 7.1. Garantire i servizi 7.1.3. Eliminare le barriere un’offerta di essenziali per la architettoniche (soprattutto in ambito SERVIZI servizi per la popolazione alfine di storico). popolazione e contenerne lo 7.1.4. Migliorare e completare le reti per i turisti spopolamento. infrastrutturali del sottosuolo. 7.1.5. Potenziare la raccolta differenziata, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti.

68 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.5. Il progetto di piano Il progetto di piano del documento di PGT conferma alcune strategie già presenti nel PRG. In particolar modo si fa carico di migliorare la qualità ambientale e la vita dei cittadini migliorando la presenza e la funzionalità dei servizi, favorendo azioni di riqualificazione e recupero degli edifici storici.

Tavola delle strategie

4.5.1. Gli Ambiti di Trasformazione Per gli ambiti di trasformazione si rimanda alle specifiche schede e a tutte le analisi riportate nella VAS. Per brevità si ricorda che ogni AT è soggetto ad uno studio paesistico di contesto con i contenuti e secondo le modalità previste dalle “NORME PER LA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI PAESAGGISTICI”. Le norme del Documento di piano prevedono dei bonus urbanistici fino all’occorrenza massima complessiva del 15%.

69 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Di seguito l’elenco degli Ambiti di Trasformazione: Paisco Loveno AT

PGT PRG Nuova

Destinazione previsione del Destinazione Nome Superficie Superficie PRG (esclusa PGT (agricola principale l’agricola) nel PRG) AT 01 5.574 residenziale 5.574 residenziale 0

AT 02 3.450 residenziale 3.450

AT 03 1.404 residenziale 505 residenziale 898

AT 04 1.867 residenziale 1.867 residenziale

AT 05 2.409 residenziale 215 residenziale 2.194

AT P01 4.049 produttiva 4.049 standard

18.752 12.210 6.542

70 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Indice di Superficie Volume Residenziale densità territoriale massimo / turistico territoriale (St) insediabile (V) (It) mq. mc./mq. mc. ATR 01 5.574 1,0 5.573,57 ATR 02 3.450 1,0 3.449,78 ATR 03 1.404 1,0 1.403,51 ATR 04 1.867 1,2 2.240,89 ATR 05 2.409 1,0 2.408,87 Totale 14.703 15.076,62

INCENTIVAZIONE Il documento di piano può prevedere, a fronte di rilevanti benefici pubblici, aggiuntivi rispetto a quelli dovuti e coerenti con gli obiettivi fissati, una disciplina di incentivazione in misura non superiore al 15% della volumetria ammessa per interventi ricompresi in piani attuativi.

Incentivazione: Bonus urbanistico Il bonus urbanistico consiste nell’attribuire, a fronte di rilevanti benefici pubblici, maggiori diritti edificatori, fino al 15% della volumetria minima ammessa, da riconoscere agli interventi ricompresi in ATR, ATP e piani attuativi comunque denominati (PR, PL, PE, PIP, PdZ, ecc.) o PCC a fronte del conseguimento di benefici pubblici aggiuntivi rispetto a quelli ordinariamente previsti e riguardanti: • significativi miglioramenti della qualità ambientale interna al PA; • interventi di riqualificazione paesaggistica / ecologica e di rimozione dei manufatti paesaggisticamente intrusivi e/o ostruitivi, anche eseguiti in area esterna al PA; • interventi con quota di edilizia residenziale pubblica o edilizia sociale con obbligo di convenzionamento da valutare dall’Amministrazione comunale;

71 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • realizzazione diretta di servizi o la cessione di aree aggiuntive riportate all’interno del PdS con obbligo di convenzionamento.

Incentivazione: Bonus economico Bonus economico consiste nella riduzione degli oneri di urbanizzazione, fino al 15% del dovuto, anche per interventi in esecuzione diretta del PGT per promuovere interventi di: • edilizia bio-climatica, di utilizzo di fonti energetiche alternative (riferite a quelle normalmente erogate dalle reti di urbanizzazione pubbliche) • risparmio energetico e di isolamento acustico sensibilmente superiori rispetto a quanto stabilito dalle vigenti disposizione di legge nel momento della richiesta dei Permessi di Costruire o dell’inoltro del titolo abilitativo ad eseguire le opere.

4.5.2. Il consumo di suolo del PGT

STIMA CONVENZIONALE DI CONSUMO DI SUOLO con riferimento all'art. 141 delle NTA del PTCP Comune di PAISCO LOVENO Tipo di comune: montano PGT DI PROGETTO Periodo di riferimento gli ultimi 10 anni: 2001 2010 Popolazione e famiglie 2001 2010 Popolazione al 31/12: 257 200 Famiglie al 31/12: 123 104 Popolazione residente/famiglia 2,09 1,92 Saldo naturale nel periodo considerato Nati (0-n): 13 Morti (0-n): 39 Saldo naturale (nati-morti) (0-n): -26 Crescita esogena Dati media del SUS (%): 1,2% Crescita esogena media del SUS 1 (n.famiglie):

T CONVENZIONALE (1+_+11) 184.708,25 (A)

PARCHI URBANI SOVRACOMUNALI E 0,00 O TERRITORIALI REALIZZATI (12) SUOLO COMPLESSIVO (13+14) 184.708,25 URBANIZZA

IN ESSERE (residuo del Prg previgente

O 23.868,29 UR BA NIZ non interessato da permessi di costruire) ZAB

72 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) (16+_+26)

AGGIUNTIVO (nuovo PGT) (28+_+38) 9.054,53

PARCHI URBANI SOVRACOMUNALI E TERRITORIALI PREVISTI (27+39) 0,00 COMPLESSIVO (41+42+43) 32.922,82

STANDARD ARRETRATO (40) 0,00 CONVENZIONALE (41+42-45) 32.922,82 (B) SUOLO EFFETTIVAMENTE CONSUMATO ED 217.631,06 (C=A+B) IMPEGNATO DA PGT (PREVISTO) Calcoli DA CALCOLO MEDIO DEL SUS* ENDOGENO 35.520,82 (D) ESOGENO -28.629,78 88.802,04 (E) NUOVO SUOLO URBANIZZABILE (F=A+D+E 191.599,28 309.031,10 POTENZIALE (ai sensi dell'art. 141 NTA PTCP) ) DIFF (SUOLO CONSUMATO ED IMPEGNATODA PRG) - (SUOLO 26.031,78 -91.400,04 (G=C-F) POTENZIALE) SUOLO ESOGENO DA CONCERTARE CON LA 0,00 0,00 PROVINCIA SUOLO ESOGENO ULTERIORE (da PTCP PTCP concertare con il SUS su intesa con -2.598,00 0,00 la provincia) Art. 13 NTA del *crescita esogena media riferita al SUS con minimo 50 famiglie

73 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Il consumo di suolo e inferiore alla componente endogena prevista.

74 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 4.6. Il dimensionamento del piano Il Documento di Piano del P.G.T è lo strumento pilota che determina in massima parte il dimensionamento relativo alla popolazione che si insedierà nel territorio comunale. Precisiamo che: • il conteggio del numero di abitanti, per il calcolo dei servizi, è stato effettuato con i valori di 100 mc. ogni abitante, il che corrisponde con 1 abitante ogni 33 mq di superficie. Il numero di abitanti teorici risultanti sono maggiori degli effettivi residenti, in quanto oggi il numero di mq per abitante è maggiore di mq. 33) • il conteggio del numero di appartamenti è stato calcolato dividendo il volume totale per 3 metri di altezza, questo valore corrisponde indicativamente con la SLP lorda che viene divisa per 120 valore della superficie lorda di un appartamento. Il conteggio della popolazione tiene conto di diverse componenti tra cui: A. la popolazione attualmente residente; B. la popolazione che si andrà ad insediare negli ambiti assoggettati alle nuove previsioni di piano; C. la popolazione che si andrà ad insediare nei recuperi del tessuto residenziale consolidato e sottoutilizzato (nuclei di antica formazione, recupero dei sottotetti); D. la popolazione gravitante (turisti principalmente in seconde case) presenza di circa 400 persone ogni anno.

Spieghiamo nel dettaglio: A) La popolazione residente al 31 dicembre dell’anno antecedente l’adozione del PGT (2011) ammonta a 200 abitanti. B) La popolazione che si insedierà negli ambiti assoggettati a PA: • Volume AT residenziali (AT 01, AT 02, AT 03, AT 04, AT 05) mc. 15.076. • Stima numero abitanti teorici (100 mc/ab) = 151 abitanti • Stima numero abitanti reali (150 mc/ab) = 100 abitanti • Stima numero famiglie reali (1,92 ab/fam) = 52 famiglie • Stima numero di appartamenti = (15.076 / 3) / 110 = 46 appartamenti Possiamo affermare che il numero potenziale di appartamenti ricavabili potrà essere un intorno di 46.

C) La popolazione che si andrà ad insediare nei recuperi del tessuto residenziale consolidato e sottoutilizzato (nuclei di antica formazione, recupero dei sottotetti) • Il numero di unità potenzialmente recuperabili nei prossimi cinque anni ammonta a circa 25 unità. • Stima numero famiglie reali = 25 famiglie • Stima numero abitanti reali (1,92 ab/fam) = 48 abitanti

75 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) D) La popolazione gravitante (turisti principalmente in seconde case) presenza di circa 400 persone ogni anno.

La popolazione totale ad oggi insediata e gravitante sul territorio sul territorio di Paisco è di (200 + 400) = 600 abitanti.

La popolazione totale prevista (insediata e gravitante) a seguito dell’attuazione del PGT sul territorio di Paisco è di (200 + 100 + 48 + 400) = 748 abitanti. Bisogna considerare che per le dinamiche in atto la nuova popolazione potrà essere principalmente turistica e di seconde case.

Alla popolazione residente e gravitante deve essere assicurata una dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale pari a 18 mq. per abitante: • Esistente: 600 x 18 = 10.800 mq • Prevista a seguito dell’attuazione del PGT: 748 x 18 = 13.464 mq La superficie di servizi esistenti è pari a 17.992 mq La superficie di servizi in progetto è pari a 7.849 mq La superficie totale (servizi esistenti + progetto) è pari a 25.841 mq e quindi risulta ampiamente verificata la norma regionale.

PATRIMONIO IMMOBILIARE ESISTENTE SUL TERRITORIO DI PAISCO LOVENO Di seguito si riporta una stima indicativa del patrimonio edilizio presente sul territorio comunale di Paisco Loveno distinto per ambito: • Edifici situati negli ambiti territoriali; • Edifici situati nei Nuclei di Antica Formazione (NAF); • Edifici situati nel tessuto urbano consolidato (esclusi i NAF).

Edifici situati negli ambiti territoriali Volume Destinazione stimato Esistenti 100.292 Crollati o parzialmente crollati 20.184 120.476

Edifici situati nei Nuclei di Antica Formazione (NAF) Volume stimato Case Destinazione prevalente Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Accessori residenza 264 0 0 0 36 0 300

76 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Residenza 78012 6851 6494 3647 25120 21265 141.389 Depositi magazzini 508 243 93 0 259 902 2.005 Municipio 0 0 0 0 0 1163 1.163 Culto 4515 0 0 0 3787 0 8.302 83.299 7.094 6.587 3.647 29.202 23.330 153.159

Numero degli edifici Case Sottotetti Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Sottotetto da recuperare 65 4 0 3 21 17 110 Sottotetto già recuperato 38 1 2 2 8 8 59 Sottotetto non presente 46 14 13 2 35 29 139 149 19 15 7 64 54 308

Numero degli edifici Case Stato di conservazione Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Integro 20 1 1 1 7 3 33 Poco alterato 92 18 10 4 41 37 202 Alterato 34 0 3 2 15 14 68 Molto alterato 3 0 0 0 0 0 3 Recente 0 0 1 0 1 0 2 149 19 15 7 64 54 308

Numero degli edifici Case Valore architettonico Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Nullo 118 13 11 4 42 40 228 Modesto 18 6 3 3 13 14 57 Buono 6 0 1 0 2 0 9 Rilevante 7 0 0 0 7 0 14 149 19 15 7 64 54 308

Numero degli edifici Case Stato di dissesto Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Numerose lesioni 21 1 0 1 5 6 34 Poche lesioni 10 8 0 0 12 14 44 Lesioni non presenti 118 10 15 6 47 34 230 149 19 15 7 64 54 308

Tipo di interesse Numero degli edifici

77 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Case Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Storico 3 0 0 0 3 0 6 Architettonico 4 0 0 0 4 0 8 Tipologico 8 1 0 0 1 0 10 Ambientale / di contesto 62 15 6 6 41 42 172 Nessuno, neutro 72 3 9 1 15 12 112 149 19 15 7 64 54 308

Numero degli edifici Case Rilevanza paesistica Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia Negativo, contrastante 2 0 0 0 0 0 2 Neutro o senza rilievo 72 3 10 1 16 11 113 Complementare al 52 12 5 6 35 35 145 paesaggio Caratterizzanti / significativi 23 4 0 0 13 8 48 per il paesaggio 149 19 15 7 64 54 308

Numero degli edifici Case Livelli di intervento Paisco Ardinghelli Perdonico del Grumello Loveno TOTALE Bornia 1° Livello come da norme 4 0 0 0 4 0 8 2° Livello come da norme 18 5 0 0 17 11 51 3° Livello come da norme 91 12 8 6 33 36 186 4° Livello come da norme 36 2 7 1 10 7 63 149 19 15 7 64 54 308

Edifici situati nel tessuto urbano consolidato (esclusi i NAF)

Volume esistente nel tessuto urbano consolidato (esclusi i NAF) mc. 38.285

VOLUME TOTALE ESISTENTE STIMATO SUL TERRITORIO DI PAISCO LOVENO = 311.920 mc.

Un volume paragonabile a quanto presente nei NAF è distribuito nelle aree agricole del territorio comunale.

78 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 5. Il Piano dei Servizi

Il Piano dei Servizi, riconfermato dalla nuova LR 12/2005, si configura oggi come elemento cardine del collegamento tra le politiche di erogazione dei servizi, nei loro riflessi urbanistici, e le problematiche più generali di regolazione degli usi della città che complessivamente interagiscono nella determinazione della qualità della vita e urbana. La costruzione del Piano dei Servizi si basa sull’analisi dei servizi di livello locale e sovralocale, in riferimento alla dotazione esistente, nei caratteri di qualità, accessibilità spaziale e temporale, fruibilità e in relazione al fabbisogno rilevabile. Il Piano individua l’offerta attuale dei servizi pubblici e di interesse pubblico e generale nella realtà comunale, censita in un database georeferenziato che raccoglie caratteristiche quali-quantitative dei servizi. Il tema della domanda è affrontato attraverso un processo partecipativo che fa emergere il quadro dei bisogni pregressi nei diversi ambiti territoriali, analizzato alle diverse scale di riferimento (di prossimità, urbana e territoriale). L’analisi tiene conto delle caratteristiche delle strutture esistenti, delle caratteristiche dell’area e dei servizi presenti, degli abitanti residenti e temporanei fruitori dei servizi, delle risorse territoriali disponibili e accessibili evidenziando le criticità e le opportunità per la nuova programmazione e per un coerente disegno dello spazio pubblico. Il Piano si pone l’obiettivo di fornire una base di conoscenza ed indicazioni adeguate, fornendo criteri per la realizzazione di nuovi servizi ed il potenziamento e miglioramento di quelli esistenti nella logica della costruzione di sistemi integrati di servizi. Ruolo rilevante ha l’impostazione di un metodo organizzativo in grado di accompagnare il Piano nelle fasi di costruzione e applicazione delle conoscenze relative ai servizi esistenti e programmati, per dare l’avvio ad una procedura che dovrà essere consolidata e condivisa all’interno dell’Amministrazione e con le istituzioni pubbliche e private coinvolte nelle politiche dei servizi del comune e del suo intorno.

5.1. Contenuti e indirizzi metodologici Già introdotto dalla L.R. 1/2001, come elaborato obbligatorio di integrazione e di accompagnamento del Piano Regolatore Generale, finalizzato alla “attuazione di una concreta politica dei servizi di interesse pubblico”, e ripreso nella L.R. 12/2005 il Piano dei Servizi (PdS) è uno strumento potenzialmente innovativo che obbliga i Comuni ad affrontare il tema dei servizi, delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, non più solo in termini quantitativi, misurati e dimostrati semplicemente attraverso un bilancio di aree destinate a tali funzioni in riferimento ad uno standard di legge predefinito, ma anche attraverso criteri qualitativi e valutazioni di funzionalità, efficienza, accessibilità, fattibilità e distribuzione. Questo documento assume le caratteristiche di strumento di pianificazione e programmazione delle attività di realizzazione e predisposizione dei servizi e delle attrezzature sia da parte pubblica che privata. A partire dai principi definiti dall’articolato di legge e attraverso le indicazioni metodologiche e dei contenuti indicati nei “Criteri orientativi” (D.G.R. n. VII/7586) si possono delineare alcuni dei caratteri più rilevanti costitutivi del nuovo strumento. 79 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) La dimensione analitica costituisce una delle componenti fondative del Piano dei Servizi. L’indagine sull’offerta dei servizi esistenti richiede approfondimenti nuovi rispetto alle analisi urbanistiche più tradizionali, non solo finalizzate a restituire la quantificazione areale e la localizzazione delle attrezzature di interesse collettivo presenti sul territorio comunale, ma anche capaci di fornire ulteriori elementi conoscitivi indirizzati a valutarne la reale capacità prestazionale. Innanzitutto verificando il grado di accessibilità e di fruibilità dell’area e/o dell’attrezzatura, individuando inoltre per ogni tipologia di servizio, le caratteristiche urbanistiche, edilizie ed ambientali che ne determinano le condizioni qualitative in essere. In questo senso la definizione dei requisiti qualitativi costituisce un aspetto importante sia nella ricognizione puntuale dei servizi esistenti, quanto nella valutazione e programmazione dei nuovi servizi. Allo stesso tempo il campo della analisi si amplia a tutti quei servizi che abbiano i caratteri di interesse generale e collettivo, sia pubblici che privati, superando una identificazione statica e predeterminata del concetto di standard. L’interesse generale e collettivo sostituisce la tradizionale accezione di interesse pubblico. In questo senso diventano oggetto dell’indagine anche quei servizi a gestione diffusa sul territorio, spesso non riconoscibili dall’esistenza di apposite strutture (servizi sociali e di assistenza), ma che garantiscono funzioni di interesse collettivo complementari nonché talvolta sostitutive rispetto ai servizi forniti direttamente da strutture territorialmente identificabili. La nozione di servizio di interesse pubblico o generale che definisce l’ambito di indagine non coincide necessariamente con quella di standard computabile in fase di verifica dei parametri minimi quantitativi prescritti dalla legge. Spetta al Piano dei Servizi definire le condizioni prestazionali sulla base delle quali selezionare tra i servizi individuati quelli classificabili come standard urbanistici. ”Sono e saranno standard quegli specifici servizi ed attrezzature (di interesse generale) che la collettività locale, nel tempo, riconosce come essenziali e basilari per l’adeguata strutturazione del territorio, e che ne determinano una implementazione in termini qualitativi”. Quei servizi che possono portare ad un miglioramento della qualità della vita individuale e sociale della comunità. La determinazione dei parametri e delle caratteristiche qualitative specifiche per ciascuna tipologia di servizio può dunque assumere una funzione diversificata. Per i servizi esistenti di proprietà e gestione pubblica i caratteri qualitativi individuati hanno un ruolo prevalentemente descrittivo - conoscitivo, finalizzato in una logica programmatoria all’adeguamento di eventuali carenze, alla miglior gestione del servizio e all’utilizzo ottimale delle risorse finanziarie. Per i servizi e le strutture di interesse generale esistenti di proprietà e/o gestione privata, i parametri e i criteri qualitativi possono assumere un ruolo prevalentemente descrittivo - valutativo; in base al grado di soddisfacimento dei requisiti qualitativi indicati questi servizi potranno essere o meno classificati e computati come standard. Per i servizi privati dovranno inoltre essere fissati i contenuti degli atti di regolamentazione d’uso e di asservimento (convenzionamento, concessione, accreditamento, etc) che garantiscano la permanenza nel tempo, la qualità prestazionali e l’accessibilità economica del servizio. Infine per i servizi di nuova previsione, sia di proprietà (ovvero realizzazione e gestione) pubblica che privata i parametri qualitativi possono costituire alcuni degli obiettivi prestazionali (urbanistici, edilizi e ambientali) sulla base dei quali valutare l’opportunità e la coerenza dei progetti. Il Piano dei servizi è al tempo stesso strumento di programmazione. Sulla base dei bisogni riscontrati e della capacità di rispondervi dei servizi esistenti definisce le scelte relative alla

80 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) politica per i servizi di interesse pubblico e le specifiche priorità d’azione. “Definisce il quadro delle esigenze da soddisfare e delle prestazioni da fornire, configurandosi tecnicamente come disegno urbanistico nel quale si compongono e si organizzano i rapporti reciproci tra i diversi spazi destinati a servizi e le aree urbane consolidate e da urbanizzare”. Assume un carattere strategico, indicando sulla base della domanda rilevata e dell’offerta esistente un “capitolato delle necessità”, un quadro di azioni prioritarie e di obiettivi da perseguire che restituiscono gli intenti dell’Amministrazione in materia di servizi: le iniziative da assumere per riqualificare, differenziare, incrementare l’offerta dei servizi, definite in base a priorità, valutate sulla base della fattibilità economica e urbanistica (disponibilità di risorse pubbliche nell’arco temporale individuato, possibilità di utilizzare risorse private, disponibilità di suoli) e precisate per quanto riguarda dotazioni che l’Amministrazione intende deferire all’iniziativa privata. E’ opportuno che il quadro programmatico del Piano dei Servizi sia integrato con altri strumenti di settore, quali in particolare il Programma triennale delle opere pubbliche, di cui il Piano dei Servizi può costituire una sorta di inquadramento redatto su scale temporali e territoriali di più ampio respiro. Infine dato il carattere programmatorio e strategico, il Piano dei servizi svolge anche il ruolo di strumento di valutazione nella gestione di eventuali strumenti di programmazione negoziata (accordi di programma, PII, etc). Il Piano dei Servizi si trova ad intervenire direttamente sul disegno urbanistico vigente affrontando allo stesso tempo la questione degli standard non attuati e della loro difficile reiterazione (sentenza C.C. 179/99) nonché le difficoltà attuative connesse con modalità di tipo espropriativo, garantendo il perseguimento degli obiettivi di interesse generale e le condizioni di equità delle trasformazioni.

5.2. Il rapporto con il Documento di Piano ed il Piano delle Regole Il Piano dei Servizi concorre al perseguimento degli obiettivi dichiarati nel Documento di Piano per realizzare un coerente disegno di pianificazione sotto l’aspetto della corretta dotazione di aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico e di interesse generale, con riferimento anche alle indicazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Le indicazioni contenute nel Piano dei Servizi, come le indicazioni del Piano delle Regole, relative alle aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici, hanno carattere prescrittivo e vincolante, producendo effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, con validità illimitata. Il Piano dei Servizi concorre ad assicurare, attraverso il sistema dei servizi, l’integrazione tra le diverse componenti del tessuto edificato e a garantire a tutta la popolazione, residente e temporanea, un’adeguata e omogenea accessibilità spaziale e temporale ai diversi servizi. Determina altresì importanti ricadute in termini di “disegno” del territorio, in particolare dello spazio pubblico del comune e degli spazi “aperti” da salvaguardare. Inoltre, il Piano dei Servizi interagisce con il Piano delle Regole nella definizione delle modalità d’intervento sui servizi e negli spazi pubblici all’interno del tessuto consolidato.

81 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Il PdS costituisce l’occasione per costruire un efficace raccordo e coordinamento con gli altri strumenti / politiche di pianificazione, oggi redatti o in corso di redazione. In particolare il PdS supporta ed indirizza la costruzione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche che si configura come uno dei principali strumenti operativi d’attuazione del piano.

5.3. Il progetto della Città Pubblica Il disegno dello spazio pubblico nel progetto del Piano dei Servizi vuole contribuire a dare forma all’intero sistema urbano, reintegrando in una sequenza leggibile brani di tessuto disomogeneo. Il Piano dei Servizi, così impostato, diventa l’occasione per progettare il telaio sul quale riqualificare l’esistente: la continuità, la compiutezza e la riconoscibilità di questo telaio permette di ritrovare coerenza tra le diverse categorie di servizi e tra queste e gli altri elementi della struttura urbana. Se dunque il Piano dei Servizi si pone l’obiettivo di dare una risposta qualitativa ai bisogni (pregressi e insorgenti) espressi dalla comunità e vuole concorrere a restituire identità e senso di appartenenza ai luoghi e spazi pubblici, proponendo una strategia per il disegno della città pubblica, deve essere costruito all’interno di un processo di scambio e di dibattito aperto e allargato ai diversi soggetti pubblici e privati che operano sul territorio comunale.

5.3.1. Qualità dei servizi e qualità urbana La qualità della vita urbana è posta esplicitamente come finalità globale del PGT e il Piano dei Servizi diviene uno strumento decisivo per prefigurarla e attuarla. In particolare una dotazione quantitativa “standardizzata” di servizi oggi non è sufficiente per rispondere alle esigenze dettate da nuovi stili di vita e da nuovi modi di uso della città e del territorio. Il PdS rappresenta dunque lo strumento per attuare la transizione dal concetto di standard quantitativo a quello di standard qualitativo: per questo costituisce l’elemento cardine tra le politiche relative alla erogazione dei servizi - nei loro riflessi urbanistici - e le problematiche generali di regolazione degli usi della città, che complessivamente interloquiscono e determinano la qualità della vita urbana. Il PdS deve: • Identificare i servizi esistenti sul territorio • Identificare i bisogni di servizi • Confrontare l’offerta e la domanda di servizi: la ricerca delle priorità • Elaborare il progetto di Piano dei Servizi • Valutare la fattibilità economica del piano • La gestione del Piano dei Servizi

82 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 5.4. Identificare i servizi esistenti sul territorio

5.4.1. Attività e fasi Il Piano dei Servizi si configura come un’importante occasione per l’Amministrazione comunale di conoscenza approfondita del proprio patrimonio, relativamente alle aree e ai servizi esistenti sul territorio, di proprietà e gestione sia pubblica che privata, riconducibili ad una comune accezione di interesse generale. Conoscere le risorse disponibili ed attivabili e i beni da valorizzare costituisce una premessa indispensabile per calibrare opportunamente le strategie d’azione e di gestione in vista del miglioramento dell’efficacia dell’intervento pubblico. In questo paragrafo si illustrano le modalità di aggiornamento e dell’implementazione del data-base relativo alla ricognizione dell’offerta di servizi e del suo utilizzo, al fine di ottenere un quadro di sintesi dell’offerta utile per indagare indirettamente la domanda.

La banca dati è stata: 1. adeguata all’esistente; 2. implementata se è stata riscontrata la presenza di nuovi servizi rispetto al quadro trasferitoci dalla ricognizione effettuata nel PRG; Inoltre, alla luce delle difficoltà incontrate per perfezionare e mantenere aggiornata la banca dati a disposizione degli uffici comunali, è stata studiata e condivisa una modalità più efficace di trasferimento dati che si inserisce negli iter burocratici dei settori coinvolti. Per procedere alla classificazione qualitativa dei servizi, anche attraverso mappe tematiche e di sintesi, si sono utilizzati i requisiti minimi quali elementi di partenza per procedere ad una prima valutazione qualitativa dell’offerta.

5.4.2. Implementazione banca dati Nell’ambito del processo di elaborazione del nuovo Piano dei Servizi uno dei momenti fondativi è rappresentato dalla costruzione dell’archivio informativo, strumento di supporto conoscitivo e gestionale finalizzato all’ordinamento e alla classificazione dei materiali di analisi raccolti a partire dalle informazioni fornite dagli Uffici comunali, puntualmente aggiornate e integrate attraverso un’indagine diretta sul territorio, e incrociate con la verifica del livello di attuazione delle previsioni del PRG vigente in materia di standard. Questo processo finalizzato alla costruzione di una base dati comune appare rilevante in quanto consente la condivisione dei materiali analitici conoscitivi provenienti da settori e uffici diversi. Le aree e le attrezzature esistenti e in corso di realizzazione sono state cartografate nella tavola “PS3: Ricognizione con individuazione cartografica dei servizi esistenti”, e quantificate nell’Allegato 2 al presente elaborato. A partire da queste valutazioni si sono definite la struttura e i contenuti specifici del sistema informativo, garantendo la possibilità di una continua verifica e implementazione delle informazioni presenti nell’archivio, definito con l’obiettivo di fornire uno strumento di gestione e monitoraggio che permetta di avere sotto controllo il quadro generale in essere del sistema dei servizi e di arricchire nel tempo con nuove informazioni gli elementi descrittivi quantitativi e prestazionali riconducibili ad ogni singola area o attrezzatura.

83 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) L’archivio informativo raccoglie informazioni quantitative e prestazionali: sul patrimonio dei servizi di interesse generale esistenti già identificati come standard dal PRG; sulle aree destinate a standard dalla disciplina vigente, ma non ancora attuate; sui servizi di interesse generale a gestione e/o proprietà privata; sui servizi a localizzazione diffusa sul territorio che attualmente non sono classificati come standard, ma che potrebbero potenzialmente risultarlo alla luce delle innovazioni introdotte prima con la L.R. 1/2001 poi con la L.R. 12/2005. Per ogni servizio esistente sono state sistematizzate informazioni di carattere identificativo, localizzativo e dimensionale necessarie ad una individuazione puntuale sul territorio e ad una prima valutazione sulle prestazioni erogate.

84 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

5.4.3. La scheda di rilevazione I criteri per la verifica in termini di accessibilità e fruibilità, declinati a seconda della tipologia del servizio, sono serviti a selezionare i parametri qualitativi, prendendo in esame sia le condizioni del contorno (viabilità, capacità di sosta, condizioni ambientali, ecc.) sia quelle intrinseche delle strutture (rispondenza a standard dimensionali minimi, condizioni manutentive e di sicurezza, strutture minime di supporto, ecc.). La ricognizione, estesa a tutte le attrezzature suscettibili di essere qualificate come servizio di interesse pubblico o generale, sia pubbliche che private, è stata sintetizzata nelle schede in cui, oltre alle principali caratteristiche del servizio, sono state riportate le principali criticità / opportunità se rilevate. Per ciascuna tipologia di servizio si sono quindi evidenziate e descritte sommariamente le criticità rilevate. Al fine di ottimizzare il necessario scambio di materiale informativo si è predisposto una scheda molto dettagliata, elaborata in modo tale da potere essere utilizzabile per l’analisi di tutti i servizi evidenziando gli elementi significativi per ogni tipologia. Secondo quanto detto sopra la scheda si suddivide in cinque sezioni:

1) Identificazione. Rappresenta la carta d’identità del servizio in quanto contiene tutti i dati relativi all’identificazione informatica e quelli specifici relativi alla denominazione e agli indirizzi; 2) Localizzazione. Evidenzia la localizzazione nel territorio del servizio. Gli obiettivi dell’analisi all’interno di questa sezione sono la valutazione del rapporto funzionale destinazione/luogo (verifica delle incompatibilità urbanistiche- ambientali) insieme alla verifica del rapporto spaziale struttura/ contesto (verifica delle interazioni fisiche con il contesto); 3) Gestione. Evidenzia tutti i dati relativi al regime di gestione particolarmente importanti per i servizi gestiti da soggetti privati. Anche attraverso il confronto tra i dati relativi alla capacità della struttura ed il numero di utenti sarà possibile valutare il rapporto tra offerta/domanda di quello specifico servizio; 4) Accessibilità. Evidenzia tutti i dati relativi alla possibilità di accesso alla struttura dall’esterno, in questa sezione si è ritenuto importante evidenziare la vicinanza dei mezzi pubblici, la disponibilità di posti auto su strada, e la presenza o meno di barriere architettoniche esterne; 5) Fruibilità. Evidenzia tutti i dati relativi alla fruibilità interna alla struttura (presenza o meno di barriere architettoniche interne) e ai servizi strettamente connessi alla funzione principale. Per quanto attiene alle caratteristiche della struttura si rappresentano i valori dimensionali, lo stato di conservazione (necessità di interventi di manutenzione,

85 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) ristrutturazione o altro) o di adeguatezza rispetto alle normative tecniche (sicurezza e adeguatezza degli impianti tecnologici). Mentre per ciò che attiene le modalità di fruizione si intende mettere in evidenza la diversificazione della funzione e quindi il suo grado di flessibilità.

5.4.4. Sintesi dello stato di fatto dei servizi per gruppi e tipologie La sintesi, qualitativa e quantitativa, dello stato di fatto dei servizi presenti sul territorio comunale che ci si presta ad introdurre è il frutto della ricognizione di aggiornamento della banca dati relativa ai servizi sin qui svolta (dicembre 2010). L’oggetto d’indagine è per sua natura soggetto a variazione pertanto le caratteristiche rilevate e riportate nelle schede dovranno essere monitorate e aggiornate attraverso un work in progress ad opera dell’Ufficio preposto alla gestione del Piano dei Servizi. L’analisi è stata condotta per gruppi e tipologie di servizio attraverso una lettura critica dei parametri e degli indici di sintesi computati per ciascun servizio censito. Ogni singolo servizio da noi catalogato è stato ricondotto in una tipologia di servizio che a sua volta è stata acclusa in un gruppo di servizio, come riportato nello schema a seguire.

Tabella 1: Tabella delle categorie individuate e dei tipi. Categoria Tipologia Descrizione Sistema dei servizi a) servizi vari (municipio, • Sede Municipio pubblici e di interesse scuola, biblioteca) • Sede Consorzio Forestale (Valle pubblico e sistema Allione) - Bar – Alimentari dell’istruzione (IP) • ex Scuole elementari (Grumello) • Ex segheria, deposito (Paisco) • Ex caseificio (Case del Bornia) • Ex segheria (Grumello) • Deposito (ex municipio Loveno) Sistema delle a) chiese, edifici religiosi • Cimitero Paisco strutture religiose (SR) • Parrocchiale di Paisco b) oratori, campi sportivi • Oratorio c) cimiteri • Cimitero Grumello • Parrocchiale di Loveno - Grumello Sistema dello sport e a) strutture sportive • Campo Sportivo comunale tempo libero (AS) • Piastra polifunzionale per attività sportiva Sistema del verde a) verde attrezzato R • Parco giochi Paisco (VE) • Giardino Botanico Alpino Vivione b) giardino botanico Sistema dei a) parcheggio a raso R parcheggi (PP) Sistema della a) percorso ciclo e/o mobilità e dei pedonale trasporti (MT) b) linee e fermate del trasporto pubblico c) sentieri

86 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Sistema degli a) servizi tecnologici • fossa biologica Paisco impianti tecnologici • ex area bomboloni gas (IT)

Sistema dei servizi pubblici e di interesse pubblico e sistema dell’istruzione (IP) Sono riportati nelle relative schede. Fanno parte di questa categoria anche tutti servizi non strettamente legati ad uno spazio fisico e le attività organizzate non solo dall’ente pubblico, ma anche dalle associazioni del privato sociale.

Sistema delle strutture religiose (SR) Sono riportate nelle relative schede. Gli edifici di culto presenti sul territorio, oltre ad una rilevante valenza architettonico e artistica, hanno una valore storico-affettivo significativo.

87 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Sistema dello sport e tempo libero (AS) Gli impianti sportivi devono essere conformi: • alle norme di Legge che sotto qualsiasi titolo regolano la loro progettazione, costruzione ed esercizio, con particolare riferimento a quelle di sicurezza, igiene, superamento delle barriere architettoniche, ecc., • ai regolamenti delle Federazioni sportive nazionali e internazionali, in relazione al livello di attività previsto, sia per quanto attiene le caratteristiche dimensionali, costruttive ed ambientali degli spazi destinati alla pratica sportiva, che per la dotazione e le caratteristiche delle attrezzature fisse e mobili. Gli impianti devono essere accessibili e situati nelle vicinanze di parcheggi, piste ciclabili, percorsi protetti, fermate di mezzi pubblici.

Sistema del verde (VE) A - Verde attrezzato Si tratta in genere di piccole aree verdi presenti in diversi punti del tessuto urbano. Gli spazi verdi sono utilizzati prevalentemente dagli abitanti della zona, che utilizzano queste aree con funzione ricreativa, di svago e di incontro. I criteri di progettazione di questi spazi verdi, considerato l’utilizzo generalmente intensivo, a fronte di una modesta estensione, devono essere semplici: alberi, arbusti e zone a prato vanno ubicati in modo da alternare zone d’ombra a zone al sole; devono essere previste aree pavimentate attrezzate per il gioco e la sosta, anche per limitare un eccessivo utilizzo dei prati; le specie da utilizzare devono essere rustiche e non particolarmente vigorose, per consentire una manutenzione ridotta; le barriere architettoniche devono essere eliminate, per consentire il libero movimento anche ai portatori di handicap. Elementi da considerare per una buona qualità del verde: • area gioco, illuminazione, panchine, sosta ombreggiata, piante, monumenti, area pic-nic, area cani, fontana, videosorveglianza, prato ben tenuto Accessibilità: • Percorsi e attraversamenti protetti: pedonali, ciclabili • Parcheggi: presenti • Elementi per il superamento delle barriere architettoniche

B - Verde di arredo • Verde stradale e viali alberati Il verde stradale permette l’arredo di vie, viali, piazze e parcheggi. Rappresenta una tipologia di verde estremamente importante, che condiziona in modo sostanziale il paesaggio e l’ambiente urbano e la grande viabilità, ed è composto in prevalenza da alberi e arbusti. I viali alberati (detti anche alberate) di frequente sono intimamente connessi alla storia della strada e costituiscono, dunque, un patrimonio da salvaguardare. Spesso si rende necessaria la sostituzione degli individui presenti, per ragioni derivanti da cattive condizioni fitosanitarie delle piante e per la sicurezza pubblica. 88 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

• Aiuole ai margini della viabilità Le aiuole ai margini della viabilità sono senz’altro molto utili per le funzioni che esercitano a favore degli automobilisti e per il decoro e qualità dell’immagine del comune.

Sistema parcheggi (PP) I nuclei storici si presentano del tutto inadatti al traffico veicolare pertanto è indispensabile prevedere nuove aree di parcheggio. La tipologia si riduce essenzialmente a: • parcheggi in sede propria, se ricavati in apposito spazio a ridosso delle attrezzature da servire, definito con esattezza nelle zone di sosta e nelle corsie di scorrimento, • parcheggi “a nastro”, ricavati sul bordo delle strade, semplicemente delimitati con segnaletica orizzontale, oppure definiti da apposite insenature che non sottraggono, in tal modo spazio alla circolazione. Per parcheggio si intende uno spazio scoperto destinato alla sosta delle auto. I parcheggi devono quando possibile essere alberati. Nel computo delle superfici minime richieste quali pertinenze o standard si considerano anche le parti a verde, i percorsi pedonali e gli spazi di manovra. Per il nuovo impianto o per la ristrutturazione di quelli esistenti si dovranno seguire i seguenti criteri: • Riconoscibilità spaziale e corretto inserimento nel tessuto urbano. Si tratta di definire i rapporti spaziali tra parcheggio e tessuto urbano in cui si colloca. Il parcheggio può configurarsi come una piazza ma anche come una zona filtro (a servizio di giardini, parchi, impianti sportivi). Ciò comporta una diversa attenzione alla caratterizzazione spaziale dell'area, ossia alla scelta dei materiali (alberi, arbusti, pavimentazioni, apparecchi illuminanti) e all'organizzazione delle sequenze degli stessi. Si ottiene attraverso un corretto rapporto con la viabilità ordinaria, la visibilità degli accessi e la complessiva facilità d’orientamento (chiarezza dei sensi di marcia e manovra). La sistemazione di un parcheggio a raso deve essere comunque, "reversibile", in maniera da poter destinare l'area ad altro scopo qualora il parcheggio venisse impedito o non fosse più necessario. • Manovrabilità degli automezzi e sicurezza per le persone. Si aumenta il comfort per l’utente e la sicurezza dei pedoni attraverso il corretto dimensionamento degli spazi di entrata/uscita e di manovra, in relazione al tipo di stallo (in linea, a pettine, a spina). A questo riguardo sono fondamentali anche la scelta dei materiali (articolazione degli stessi, superfici antisdrucciolo, giunzioni di dimensioni adeguate ... ); il livello di illuminamento, legato alle dimensioni dei parcheggio, alla sua frequenza d’uso e all’illuminazione delle aree circostanti. • La protezione ambientale del suolo e delle acque superficiali e sotterranee e la garanzia di un’adeguata protezione del suolo e delle acque si ottiene con l’adozione generalizzata, sia per le superfici di sosta che di manovra, di pavimentazioni impermeabili o, eventualmente, semipermeabili in superficie (cioè con uno strato impermeabile interrato), allo scopo di evitare la trasmissione delle acque inquinate verso gli strati sotterranei. La permeabilità dovrebbe essere quindi limitata alle fasce di impianto degli alberi/siepi. Per motivi di corretto insediamento paesaggistico e di mitigazione dell’impatto, gli stalli per le auto potranno essere 89 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) realizzati con superfici inverdite; in questo caso, il sistema di raccolta delle acque dovrà essere predisposto al di sotto del volume di terreno necessario e sufficiente a garantire la crescita dell'erba. I parcheggi destinati ad ospitare un numero di auto inferiore a trenta saranno di preferenza impermeabilizzati e le acque meteoriche saranno recapitate nella fognatura. • Il contenimento delle esigenze e dei costi di manutenzione attraverso la selezione di specie adatte all’uso nei parcheggi, alla previsione di adeguati spazi permeabili d’impianto, agli interassi tra le piante, alla presenza di eventuali sistemi di protezione contro l’intrusione accidentale o l’uso improprio dell’ area permeabile. Soprattutto i parcheggi, anche privati, a servizio delle attività produttive abbisognano di miglioramenti della pavimentazione e mitigazione ambientale a verde.

Sistema mobilità e trasporti (MT) Per gli elementi di qualità nella definizione dei percorsi ciclo-pedonali si rimanda al “Manuale per la realizzazione della rete ciclabile regionale” adottato con deliberazione di giunta n. VI/47207del 22 dicembre 1999.

Sistema impianti tecnologici (IT) Sono riportati nelle relative schede. Generalmente negli impianti tecnologici bisogna migliorare la mitigazione a verde verso i luoghi pubblici.

5.4.5. La rete dei servizi del sottosuolo Nel piano dei servizi vengono inoltre riportate graficamente le varie reti dei servizi d’infrastrutturazione del sottosuolo quali: acquedotto, rete fognaria, rete elettrica e gas. Per un maggiore approfondimento si rimanda a quanto riportato nel Rapporto Ambientale.

Acquedotto

90 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Rete fognaria

91 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Rete elettrica e gas

92 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 5.5. Identificare i bisogni di servizi Il tema della definizione dei bisogni locali; un obiettivo centrale della componente analitico conoscitiva del Piano, affrontato non solo a partire da una indagine diretta degli usi del territorio e delle dinamiche demografiche e socio economiche, ma che ha richiesto il coinvolgimento diretto e consapevole, anche attraverso modalità di “ascolto” e di “comunicazione”, di una popolazione, messa in condizione di esprimere i propri bisogni per il welfare locale. Un secondo momento fondativo del processo di costruzione del Piano dei Servizi è stato identificato nella elaborazione di un quadro strutturale preliminare finalizzato a definire gli elementi fondativi del territorio rispetto ai sistemi insediativi, infrastrutturali e ambientali, in base ai quali indicare alcune specifiche strategie di azione: un quadro di coerenze territoriali e di indirizzi strategici su cui innestare le azioni progettuali e programmatorie del documento di piano ed anche del piano dei servizi.

5.5.1. Nuove categorie culturali nella redazione del Piano dei Servizi La possibilità di introdurre nella pianificazione del territorio criteri e categorie culturali tradizionalmente esclusi nell’astratta legislazione previdente, ha spinto il comune di Paisco Loveno ad utilizzare metodologie e tecnologie innovative, oggi disponibili, per l’identificazione, la quantificazione e la previsione dei bisogni e dei fabbisogni di servizi per i propri abitanti; in particolare ha potuto introdurre a livello pubblico-istituzionale tre fattori di assoluta rilevanza nella pianificazione del territorio: • Il tempo inteso come criterio di verifica, cioè di giudizio sulla effettiva attendibilità delle proposte formulate nella pianificazione; • Lo spazio comune, cioè l’uso comune per bisogni di interesse pubblico e generale, di spazi che possono essere di proprietà di un privato come di un ente pubblico e tuttavia utili, nel concreto, per rispondere a bisogni collettivi; • Un rapporto diretto e interattivo tra pubblica amministrazione e popolazione locale che, attraverso metodologie statistiche e sociologiche adeguate, è in grado di identificare in tempi prestabiliti la mappa dei bisogni via via emergenti nel contesto del territorio comunale.

Con l’Amministrazione Comunale di Paisco e con i tecnici estensori del PGT sono avvenuti alcuni incontri con l’obiettivo di definire una politica per il territorio il più possibile rispondente alle necessità della popolazione, valutando, al contempo, le criticità ambientali rilevate e riportate nel quadro conoscitivo. In questi incontri si sono ascoltati i suggerimenti degli enti portatori di interessi sovraccomunali ed infine, ma non per importanza, le richieste dei portatori di interessi generali. Alcune richieste hanno segnalato la necessità di prevedere dei nuovi parcheggi soprattutto nelle vicinanze dei nuclei storici.

93 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 5.6. Confrontare l’offerta e la domanda di servizi: la ricerca delle priorità Il comune di Paisco Loveno non ha molti servizi esistenti. Per i servizi esistenti si necessita spesso di adeguamenti e di manutenzioni. È importante guardare ad un livello comprensoriale, di Unione dei comuni e al livello di Comunità Montana.

5.6.1. Prime azioni del piano dei servizi La prima azione del Piano sarà, inevitabilmente, l'attuazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche già dotato di copertura finanziaria. Gli interventi in esso previsti si integrano favorendone la continuità, alle previsioni di più ampio respiro del Piano dei Servizi. La realizzazione di parcheggi è una priorità evidenziata anche negli incontri pubblici.

5.7. Elaborare il progetto di Piano dei Servizi

5.7.1. Le linee strategiche del Piano dei Servizi Le fasi di analisi e gli incontri con vari soggetti coinvolti nel processo ricognitivo e conoscitivo hanno determinato una visione aggiornata delle caratteristiche della città pubblica per come oggi è (o si presenta percepita). Il Piano dei Servizi declina la visione della città pubblica in quattro linee di azione strategica che orienteranno e disciplineranno le scelte progettuali.

1. LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE Con il progetto di Piano dei Servizi si intende dare continuità e connessione alle parti di città costruita e in trasformazione attraverso la creazione di un sistema del verde fruibile e di mobilità dolce. Tale obiettivo dovrà essere perseguito attraverso le seguenti azioni: a) concorrendo ad attuare le strategie del Documento di Piano per la tutela delle aree verdi limitrofe all’abitato; b) creando continuità e connessioni tra i servizi esistenti, in progetto e la città costruita; c) valorizzando la rete ecologica anche in termini fruitivi.

2. PROGETTARE UNA “FILIERA DI SERVIZI” Con il progetto di Piano dei Servizi si intende creare una visione integrata dei servizi esistenti e di progetto che regoli l’efficienza del sistema dei servizi in una logica unitaria. La filiera diviene efficace tanto più sono efficaci ed efficienti i percorsi e i mezzi/modi per raggiungere i servizi che la costituiscono. Si porrà particolare attenzione alle condizioni di 94 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) accessibilità fisica e di integrazione con il contesto a livello di Unione dei Comuni e di Comunità Montana. Tale obiettivo dovrà essere perseguito attraverso le seguenti azioni: a) costruendo una rete di servizi (esistenti e di progetto) tra loro complementari in risposta ai bisogni espressi dagli abitanti residenti e temporanei; b) valorizzando i servizi esistenti aumentandone le interconnessioni, garantendone un’accessibilità spaziale e aumentandone la qualità; c) rispondendo ad esigenze pregresse ed insorgenti anche attraverso forme innovative di servizi e l’uso flessibile degli spazi; d) valorizzando il sistema di relazioni con i servizi del territorio extracomunale.

3. GARANTIRE ACCESSIBILITÀ SPAZIALE E TEMPORALE Con il progetto di Piano dei Servizi, si intende ripensare al concetto di accessibilità mettendo al centro l’utente del servizio con particolare attenzione all’età, alle condizioni di mobilità e alla possibilità di garantire i suoi spostamenti mediante una mobilità sostenibile. L’accessibilità spazio-temporale deve essere garantita al servizio e al suo spazio fisico d’accesso considerato alle diverse scale di riferimento (frazione/ambito – urbana - territoriale). Tale obiettivo dovrà essere perseguito attraverso le seguenti azioni: a) garantendo un accesso multimodale ai servizi con privilegio della mobilità dolce che completi e implementi la rete esistente e nello specifico costruendo itinerari ciclo-pedonali verdi e sicuri casa - scuola/lavoro - servizio/evento prestando particolare attenzione ai bambini; b) strutturando lo spazio pubblico in modo flessibile, polivalente e attrezzato in coerenza con i diversi calendari di uso e con le diverse età della vita;

4. GENERARE QUALITÀ URBANA E DEI SERVIZI Con il progetto di Piano dei Servizi si intende promuovere la qualità dei servizi e urbana attraverso la qualità architettonica dello spazio pubblico (aperto e costruito), la manutenzione, la sicurezza, l’accoglienza, la sensibilità ad ospitare diverse età e la loro compresenza. Tale obiettivo dovrà essere perseguito attraverso la garanzia dei seguenti requisiti: a) sicurezza degli spazi aperti, da perseguire garantendo una mixitè di funzioni in grado di costituire un presidio di giorno e di sera ed un coerente arredo urbano (illuminazione, presenza di punti informativi, ...); b) accessibilità/multimodalità (mobilità dolce); c) identità, mediante la condivisione del progetto con gli abitanti per costruire ex ante un senso di riconoscibilità e appartenenza al luogo; d) multiscalarità, da perseguire integrando lo spazio pubblico nel contesto e verificando costantemente la funzionalità alle diverse scale (di prossimità, urbana e territoriale); e) flessibilità di utilizzo, in relazione ai calendari d’uso, alle diverse età della vita e alle diverse popolazioni che lo abitano - abiteranno; f) vivibilità/ospitalità, da perseguire conciliando i diversi usi dello spazio sia in termini percettivi (il paesaggio) che fruitivi (la festa, il gioco, il relax, ...).

95 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

5.7.2. Le nuove tipologie di servizio Il Piano dei Servizi deve assumere a proprio oggetto tutte le categorie di servizi in quanto concorrenti a delineare la qualità dello spazio urbano. A tal fine è indispensabile comprendere nell’offerta dei servizi anche quelle tipologie che esplicano una funzione di tipo pubblico ancorché non strettamente riconducibili al concetto di standard urbanistico.

Il Sistema del Commercio e le attrezzature ricettive Il Piano dei Servizi di Paisco intende comprendere nel progetto di Piano anche gli esercizi pubblici, le attrezzature ricettive e la rete dei servizi commerciali di vicinato ritenendo che tali servizi contribuiscano a determinare la qualità, la vivibilità e l’ospitalità del comune. Essendo uno strumento improntato anche a criteri di sovracomunalità, è importante sottolineare la stretta attinenza tra le scelte urbanistiche del settore commerciale ed il Piano stesso. Rappresenta lo strumento atto a promuovere una corretta integrazione delle funzioni commerciali con i servizi pubblici di interesse generale per la comunità. Il Piano dei Servizi rivolge particolare attenzione, nei centri storici, all’allocazione di attività e iniziative che fungano da elemento attrattore e quindi di potenziamento degli esercizi di vicinato e di media-piccola distribuzione che usualmente si collocano in tali ambiti, di cui si deve riconoscere il ruolo di coadiuvante nella conservazione di elementi di qualità nella vita dei nuclei storici. Tale attenzione può essere riportata, oltre che all’articolazione del comparto del commercio nei centri storici, con scelte mirate della politica dei servizi, perseguendo, tramite la condivisione ed il raccordo con il trasporto pubblico, l’incentivazione del commercio di vicinato.

5.7.3. La costruzione del progetto di Piano dei Servizi Sulla base degli obiettivi del piano e in relazione alle disposizioni contenute nella Sentenza della Corte Costituzionale n° 179 del 1999 in materia di indennizzabilità e di reiterazione dei vincoli urbanistici, le verifiche effettuate sulle aree vincolate a standard dal PRG vigente e successive varianti hanno condotto all’individuazione delle aree da confermare o non confermare a destinazione pubblica e delle nuove aree da prevedere a tale funzione nel PGT. Le scelte sono state assunte attraverso i seguenti criteri guida. 1) Sono state confermate le aree e/o gli immobili previsti a standard dal PRG in cui sono state realizzate o risultano in corso di realizzazione attrezzature pubbliche, o non sono state realizzate attrezzature, ma risultano di proprietà pubblica. 2) Non sono state confermate le aree e/o gli immobili previsti a standard dal PRG in cui è stata verificata una buona dotazione di servizi nel contesto e presentano caratteristiche tipologiche idonee per altre destinazioni d’uso. 3) Sono state individuate nuove aree da destinare a servizi: • all’interno degli ambiti di trasformazione o nelle loro immediate vicinanze (prevalentemente verde e parcheggi)

96 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • insediamento di nuovi servizi (in particolare parcheggi) in zone carenti in vicinanza dei nuclei storici e luoghi pubblici.

5.7.4. Il quadro normativo del Piano dei Servizi Le norme del Piano dei servizi sono riportate nell’apposito allegato normativo. Gli ambiti di trasformazione sono obbligati a cedere o monetizzare i servizi in funzione delle quantità riportate nell’apposita schedatura del Documento di Piano. I piani attuativi devono corrispondere quantità di servizi pari a quello che viene previsto nelle norme del piano delle regole.

5.7.5. Le aree soggette ad acquisizione pubblica Le previsioni contenute nel piano dei servizi, concernenti le aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, hanno carattere prescrittivo e vincolante. I vincoli preordinati all'espropriazione per la realizzazione, esclusivamente ad opera della pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi previsti dal piano dei servizi hanno la durata di cinque anni, decorrenti dall'entrata in vigore del piano stesso. Detti vincoli decadono qualora, entro tale termine, l'intervento cui sono preordinati non sia inserito, a cura dell'ente competente alla sua realizzazione, nel programma triennale delle opere pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia stato approvato lo strumento attuativo che ne preveda la realizzazione. È comunque ammessa, da parte del proprietario dell'area, entro il predetto termine quinquennale, la realizzazione diretta di attrezzature e servizi per la cui attuazione è preordinato il vincolo espropriativo, a condizione che la Giunta comunale espliciti con proprio atto la volontà di consentire tale realizzazione diretta ovvero, in caso contrario, ne motivi con argomentazioni di interesse pubblico il rifiuto. La realizzazione diretta è subordinata alla stipula di apposita convenzione intesa a disciplinare le modalità attuative e gestionali.

97 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza le previsioni del piano dei servizi che demandino al proprietario dell'area la diretta realizzazione di attrezzature e servizi, ovvero ne contemplino la facoltà in alternativa all'intervento della pubblica amministrazione (questo vale per i parcheggi privati). Il piano dei servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile. La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse da quelle specificamente previste dal piano dei servizi, comporta l'applicazione della procedura di variante al piano stesso.

5.7.6. Perequazione, compensazione, incentivazione Il PGT di Paisco, così come riportato nel Documento di Piano e nel Piano delle Regole prevede: • la perequazione diretta all’interno dei comparti. Intendendo l’individuazione di ambiti territoriali all’interno dei quali ripartire tra tutti i proprietari degli immobili interessati dagli interventi i diritti edificatori e gli oneri derivanti dalla dotazione di aree per opere di urbanizzazione, mediante l’attribuzione di un identico indice di edificabilità territoriale, confermate le volumetrie degli edifici esistenti, se mantenuti • la compensazione intendendola come l’attribuzione di diritti edificatori in cambio della cessione gratuita al comune di aree per la realizzazione di servizi pubblici e di interesse pubblico. • L’incentivazione si intendono tutte le azioni di piano finalizzate ad incentivare la riqualificazione urbana ed ambientale nonché interventi improntati a criteri di edilizia bioclimatica e di risparmio energetico, in cambio di un surplus volumetrico rispetto agli indici definiti dal Documento di Piano o dal Piano delle Regole.

5.7.7. Servizi minimi e le dotazioni per i piani attuativi e gli ambiti di trasformazione I servizi minimi per le attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale che si devono tenere in considerazione per ogni ATR e ATP e per ogni PA, sono riportati nella tabella successiva:

Verde Servizio di Parcheggi Quantità Destinazione Quantità pubblico qualità % max monetizzabile % max aggiuntivo 18 mq./ab. o RESIDENZA 50% Slp. 50% Slp. 50% 54% Slp ATTIVITÀ 20% Slp. 50% Slp. 50% Slp. 50% SECONDARIE

ATTIVITÀ TERZIARIE- Servizi COMMERCIO Aggiuntivi (Esercizio di 50% Slp. 50% Slp. 50% Slp. 50% vicinato; Bar e ristoranti) ATTIVITÀ TERZIARIE- COMMERCIO 80% Slp. 50% Slp. 50% Slp. 50% (Medie strutture di

98 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) vendita) ATTIVITÀ TERZIARIE- 80% Slp. 50% Slp. 50% Slp. 50% DIREZIONALI ATTIVITÀ TERZIARIE- 20% Slp. 50% Slp. 50% Slp. 50% TURISTICHE ATTREZZATURE 80% Slp. 50% Slp. 50% Slp. 50% PRIVATE 2. Le aree per servizi come sopra individuate, dovranno essere reperite prioritariamente all’interno dell’ambito di intervento, fatto salvo quanto previsto successivamente. 3. L’A.C. potrà accettare aree destinate a servizi anche all’esterno delle aree di intervento purché già individuate nel Piano dei Servizi. In tal caso la dimensione delle aree in cessione dovrà essere valutata in ragione della loro localizzazione e proporzionalmente rapportata all’ambito di competenza dell’intervento, con riferimento al valore di monetizzazione delle aree. 4. Il reperimento delle aree destinate a servizi, può essere ottenuto anche con asservimento dell’area stessa ad uso pubblico perpetuo e regolato da apposito atto notarile soggetto a trascrizione e registrazione. In tal caso la manutenzione ordinaria e straordinaria delle suddette aree, intendendo con ciò qualsiasi opera di riparazione o rifacimento necessaria per il pieno utilizzo pubblico, nonché la pulizia, la sostituzione delle essenze arboree ecc..., sono a carico delle proprietà private. 5. Le quantità monetizzabili previste in tabella, a discrezione dell’A.C., possono essere derogate, per ogni singolo intervento, sia in aumento che in diminuzione. 6. Oltre alla quantità di servizi minimi definiti nella tabella precedente, in ogni ambito AT, sono previsti dei servizi aggiuntivi funzionali alla creazione di servizi necessari al soddisfacimento della popolazione residente e gravitante nel Comune.

5.7.8. Servizi aggiuntivi I servizi aggiuntivi previsti dal PdS sono servizi vari, ma funzionali al soddisfacimento della popolazione residenziale e gravitante nel comune, finalizzati al miglioramento della qualità dell’intervento in relazione alla situazione urbanistica dell’area. Sono i servizi riportati all’interno del PdS e possono anche essere legati direttamente all’attuazione di AT o PA. Possono essere costituiti: • dalla sola cessione di aree; • dalla cessione di aree attrezzate con opere di urbanizzazione primaria o secondaria; • ovvero dalla sola realizzazione di opere di urbanizzazione eseguite su aree individuate dal PdS. Sono dovuti solo per gli Ambiti di Trasformazione (ATR e ATP). L’A.C. valuterà la convenienza economica dello standard di qualità per ogni singolo caso specificando e motivando eventuali scostamenti dalla norma generale. 5. I servizi aggiuntivi possono essere parametrati stimando un valore dei servizi aggiuntivi fino a 2 volte gli oneri di urbanizzazione secondaria aggiornati. Tale quota aggiuntiva potrà essere oggetto di negoziazione in sede di pianificazione attuativa secondo

99 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) modalità che saranno recepite dalla convenzione urbanistica, così come definito dall’art.8, comma 2 della LR 12/2005 e s.m.i. L’A.C. potrà accettare aree destinate a servizi aggiuntivi per una quantità pari al massimo al valore parametrato precedentemente o a quanto diversamente definito nella convenzione. Il reperimento delle aree destinate a servizi può essere ottenuto anche con asservimento dell’area stessa ad uso pubblico perpetuo e regolato da apposito atto notarile soggetto a trascrizione e registrazione stimando un valore pari a quanto riportato precedente. In tal caso la manutenzione ordinaria e straordinaria delle suddette aree, intendendo con ciò qualsiasi opera di riparazione o rifacimento necessaria per il pieno utilizzo pubblico, nonché la pulizia, la sostituzione delle essenze arboree ecc..., sono a carico delle proprietà private se non disciplinato diversamente dalla convenzione. Il parametro di 2 volte gli oneri di urbanizzazione secondaria permette di bilanciare economicamente le entrate con le uscite del PGT, così come riportato nell’allegato 2.

5.8. Valutare la fattibilità economica del piano Nell’Allegato 2 Quadro economico sono stati riportati i calcoli connessi alle entrate previste del piano e alle uscite per i servizi previsti e di adeguamento dell’esistente. Sia gli adeguamenti dei servizi esistenti che i nuovi servizi legati agli AT o liberi sono stati calcolati con i prezzi reali, tuttavia l’amministrazione comunale può sempre adeguare i valori economici con atto successivo anche all’approvazione del PGT.

5.9. La gestione del Piano dei Servizi Il Piano deve essere uno strumento flessibile e necessita di un costante aggiornamento. Tale flessibilità è insita: nella dinamica dei servizi che mutano nel tempo le loro caratteristiche, la loro localizzazione e la loro operatività o che danno inizio alla loro attività; nella dinamica altrettanto variabile dei bisogni insorgenti; nella disponibilità delle risorse economiche necessarie; e nella volontà delle pubblica amministrazione. A fronte di questa peculiarità si è agito: in primo luogo riconoscendo all’Ufficio Tecnico un ruolo chiave e di mediatore; progettando e mettendo a regime una semplice piattaforma informativa in grado di gestire, monitorare e archiviare la dinamica dei servizi.

5.9.1. Le strutture di gestione del Piano La realizzazione di un sistema informatico per il Piano dei Servizi ha caratteristiche di natura sperimentale, in quanto consiste nella gestione di uno strumento urbanistico di nuova concezione. Il progetto si pone come obiettivo principale di classificare, archiviare ed aggiornare, nel modo più puntuale possibile, tutti i servizi disponibili al miglior livello di dettaglio.

100 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Il sistema informativo di riferimento, scelto per la gestione del Piano dei Servizi consiste in una schedatura collegata con la cartografia vettoriale. Il tutto risulta interconnesso e facilmente gestibile e modificabile rendendo possibile l’aggiornamento continuo e costante.

5.9.2. Calcoli quantitativi di servizi

Calcolo SERVIZI ESISTENTI

Si considera nel mq/abitanti Categoria Tipologia calcolo dello standard SI NO 200 Sistema dei servizi pubblici e a) servizi vari (municipio, di interesse pubblico e 3.584 scuola, biblioteca) sistema dell’istruzione (IP) 3.584 0 17,9

a) chiese, edifici religiosi 1.182 Sistema delle strutture b) oratori, campi sportivi 349 religiose (SR) c) cimiteri 1.112 2.643 0 13,2

Sistema dello sport e tempo a) strutture sportive 6.071 libero (AS) 6.071 0 30,4

a) verde attrezzato 222 Sistema del verde (VE) b) giardino botanico 1.233 1.455 0 7,3

Sistema dei parcheggi (PP) a) parcheggio a raso 4.239 4.239 0 21,2

Sistema degli impianti a) servizi tecnologici 834 tecnologici (IT) 0 834 0,0

17.992 834 90,0

18.826

Calcolo SERVIZI DI PROGETTO

Si considera nel calcolo dello Categoria Tipologia standard SI NO Sistema dei servizi pubblici e di a) servizi vari (ampliamento interesse pubblico e sistema 617 magazzino, pista elicotteri) dell’istruzione (IP) 617 0

Ampliamenti stradali 1.929 0 1.929

Sistema del verde (VE) a) verde attrezzato 1.935 101 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) b) verde di arredo 1.906 c) verde privato 3.963 3.840 3.963

a) parcheggio a raso 3.052 Sistema dei parcheggi (PP) b) parcheggio in struttura 340 3.392 0

Sistema degli impianti a) servizi tecnologici 120 tecnologici (IT) 0 120

7.849 6.012

13.861

Calcolo SERVIZI DI PGT (Esistenti + Progetto)

Si considera nel calcolo mq/abitanti Categoria Tipologia dello standard SI NO 399 Sistema dei servizi pubblici e di interesse pubblico e a) servizi vari 4.201 0 sistema dell’istruzione (IP) 4.201 0 10,5

Ampliamenti stradali 0 1.929 0 1.929 0,0

a) chiese, edifici religiosi 1.182 0 Sistema delle strutture b) oratori, campi sportivi 349 0 religiose (SR) c) cimiteri 1.112 0 2.643 0 6,6

Sistema dello sport e a) strutture sportive 6.071 0 tempo libero (AS) 6.071 0 15,2

a) verde attrezzato 2.157 0 b) giardino botanico 1.233 0 Sistema del verde (VE) b) verde di arredo 1.906 0 c) verde privato 0 3.963 5.295 3.963 13,3

a) parcheggio a raso 7.291 0 Sistema dei parcheggi (PP) b) parcheggio in struttura 340 0 7.631 0 19,1

Sistema degli impianti a) servizi tecnologici 0 954 tecnologici (IT) 0 954 0,0

25.841 6.846 64,8

32.687

Gli standard per abitante sono altissimi. Nel calcolo dei servizi in progetto non sono calcolate le cessioni interne agli AT.

102 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 6. Il Piano delle Regole

6.1. I nuclei storici e l’evoluzione del comune Le problematiche legate alla riqualificazione e alla valorizzazione dei nuclei storici e della loro identità, sono il presupposto per la ricerca della migliore qualità della vita, e si concretizzano solamente se integrate alla realtà culturale. Bisogna cioè pensare al territorio come un laboratorio, dove integrare testimonianze del passato e innovazione socio economica; è necessario cioè, qualificare l’esistente in sintonia con le aspettative attuali attraverso la dimensione della salvaguardia.

Bisogna quindi contemporaneamente: • fornire maggiori opportunità (economiche e culturali) e servizi per i cittadini; • garantire la qualità e la sostenibilità come presupposto irrinunciabile per la conservazione e il futuro delle testimonianza storiche del passato. La valorizzazione dei centri storici deve cioè restituire al costruito e al suo ambiente il ruolo originario di fulcro, di risorsa per l’economia locale, è necessario però far emergere l’identità locale per favorire le opportunità d’uso contemporaneo. Le trasformazioni innovative di funzioni, devono cioè garantire la coerenza, l’integrità dei valori d’uso tradizionali e gli obiettivi della tutela.

103 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Se investito del ruolo di centrale che gli compete il nucleo storico in sé partecipa dell’identità locale, entrando in relazione propositiva con il contesto istituzionale e socio economico sia del sistema locale che del territorio. Da qui l’esigenza d’individuare un modello di sviluppo sul quale far convergere le decisioni, le richieste, i progetti, il dibattito decisionale, la visibilità. Un modello, in grado di superare la frammentarietà delle azioni a vantaggio della programmazione concertata tra città e territorio, capace cioè, di garantire una gestione per sistemi, processi e funzioni. Per assicurare la salvaguardia del patrimonio storico e trasmetterlo alle future generazioni, bisogna cioè valorizzare un loro uso compatibile in grado però di alimentare il sistema produttivo dell’economia locale, bisogna saper coniugare la visibilità e le potenzialità emergenti, saper tradurre il valore dei luoghi in opportunità. Organizzare le risorse locali e la loro tipicità e unicità costituisce cioè una valida risposta ai processi di banalizzazione dei luoghi e delle culture e permette di orientare la promozione locale verso il “turismo culturale”, quale fattore importante dello sviluppo imprenditoriale ed economico, e presupposto per l’emergere di potenzialità innovative coerenti ed ecosostenibili. Ciò che si deve perseguire quindi, non può essere solo un “restauro”, la valorizzazione è costituita da una complessità di fattori che si intersecano e si sostanziano “a sistema” secondo regole di mercato e di continuità temporale. La qualità non si ottiene in modo spontaneo, deve essere provocata, occorre cioè un programma strategico dove tutti i soggetti interessati possono riconoscere la prospettiva di sviluppo sostenibile. La prospettiva quindi, risiede negli obiettivi della promozione complessiva delle risorse, integrata in un sistema culturale e produttivo proiettato alla loro valorizzazione e in grado di sostenerla nel tempo.

6.1.1. Programma per la riqualificazione e la valorizzazione dei nuclei storici. Paisco Loveno con un po’ di buona volontà e d’impegno, con scelte oculate e rispettose della natura e, naturalmente potendo disporre di adeguate risorse, potrebbe trasformarsi in luogo di villeggiatura tranquilla e riposante. La riqualificazione e la valorizzazione del comune di Paisco Loveno sono subordinate ad un’analisi dettagliata dei contesti territoriali e al rilievo critico delle risorse e delle aspettative locali, allo scopo di impostare una politica di qualità diffusa capace di risolvere i fattori di crisi. Tre gli aspetti fondamentali: • riconoscere, tutelare e promuovere l’identità locale (genius loci) quale bene culturale e potenziale, anche economico, di sviluppo locale (unicità); • inserire la gestione delle risorse culturali nelle strategie economiche e metterle a sistema con i principali fattori produttivi e di crescita del territorio; • qualificare il rapporto pubblico – privato per sviluppare la qualità della fruizione, le prospettive di valorizzazione compatibile, la partecipazione imprenditoriale e la cooperazione delle istituzioni sovracomunali. La sinergia tra paesaggio costruito e paesaggio naturale, se espressione di qualità e cultura, esprime la continuità delle trasformazioni dell’identità locale e costituisce un valore, anche economico, per il riferimento alle potenzialità del sistema territorio.

104 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Puntare sull’eccellenza e l’unicità del paesaggio culturale, per organizzare le potenzialità e le tipicità locali è la più efficiente proposta di sviluppo competitivo.

L’allegato “PR3 - Manuale per l’intervento sugli edifici dei nuclei di antica formazione e edifici rurali di interesse storico” costituisce elemento fondamentale che indirizza e norma gli interventi nei nuclei storici e nelle aree agricole, nel rispetto dei caratteri storici-culturali del contesto.

Loveno Loveno è un piccolo borgo, collocato nelle Alpi Orobie, in una zona di costa montuosa. È circondato da pochi prati, ancora soggetti a sfalcio e da zone boscose. Il bosco che contorna l’abitato si suddivide in due tipologie. La prima è composta da peccete e abetaie e si tratta di boschi antichi. La seconda è formata da latifoglie, ed è di recente formazione. L’incuria e l’assenza di sfalcio ha trasformato i pascoli in boschi, composti principalmente da specie pioniere tra cui spiccano le betulle. La località è facilmente raggiungibile seguendo una strada asfaltata con molte curve, che termina proprio in questa località. In passato il borgo era più popolato, infatti, se si osserva attentamente il paesaggio circostante è possibile riconoscere tra prati e boschi, numerose case sparse. Alcune sono completamente diroccate, altre presentano ristrutturazioni tipiche degli anni 80-90. Compito del Piano delle Regole è fornire delle norme di edificazione ed estetica, per cercare di ricreare un armonia visiva, gradevole per gli abitanti e per i turisti, tenendo ovviamente conto della tecnica costruttiva.

Grumello Grumello è una piccola frazione collocata a qualche centinaia di metri da Loveno, nelle Alpi Orobie, è collocato a 1200 m s.l.m. circa ed è raggiungibile dalla strada asfaltata che parte dalla località Case Sparse. Il borgo è costituito da un piccolo raggruppamento di case. L’utilizzo del sasso è molto diffuso sia per quanto riguarda gli edifici che nelle strade più interne del borgo, realizzate in selciato. L’aspetto estetico della frazione è abbastanza 105 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) omogeneo, compito del piano è migliorare il contesto, tracciando delle linee guida da seguire. In particolar modo le strade presenti nel borgo storico realizzate in asfalto vanno trasformate in strade a selciato. Edifici malamente ristrutturati o fatiscenti vanno modificati e adattati al contesto urbano.

Paisco Il borgo di Paisco è collocato più a valle rispetto alle frazioni di Loveno e Grumello. È situato in una zona di mezzacosta in montagna e per diversi mesi all’anno, più precisamente novembre, dicembre, gennaio, non è esposta hai raggi del sole. È quindi più freddo e più umido rispetto alle altre due contrade. Risulta essere il più popoloso. Scopo del piano è fornire indirizzi utili per uno sviluppo ancora più omogeneo del centro abitato. La frazione è costituita da case ben ristrutturate, da edifici ammodernati in parte e da costruzioni diroccate. È opportuno fornire delle linee guida per gli interventi edilizi nel centro storico e per gli edifici di particolare pregio artistico. È necessario ristrutturare gli edifici pericolanti cercando però di mantenere le caratteristiche architettoniche, quindi preservando il sasso e diffondendo l’utilizzo del legno. Per gli edifici già presenti si suggerisce di creare omogeneità estetica. Le strade all’interno del centro storico sono realizzate in porfido oppure in ciottolato e vanno preservate seguendo questo stile. Le fontane presenti devono essere conservate e idoneamente ristrutturate.

6.1.2. Schedatura dei nuclei di antica formazione La stesura del Piano delle Regole si è basata su analisi e ricognizioni preliminari indirizzate ad una conoscenza più approfondita e nei limiti del possibile documentata della componente storicizzata del territorio comunale. I nuclei di antica formazione, sono elementi fondamentali, in quanto caratterizzanti, per l’identificazione del paesaggio, non solo urbano, ma del territorio nel suo insieme. È quindi evidente come la loro tutela ed il loro recupero siano due aspetti fondamentali che devono essere affrontati per la definizione delle strategie del PdR.

106 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) L’indagine conoscitiva circa lo stato di conservazione degli edifici storici ha rilevato alterazioni e manomissioni perpetrate sugli stessi anche in tempi relativamente recenti. Le misure di tutela e salvaguardia da adottare non possono quindi prescindere da una normativa attenta e puntuale non solo rivolta agli edifici integri, ma, finalizzata alla ricostituzione del tessuto storico urbano anche attraverso il recupero dei manufatti edilizi manomessi, o in pessimo stato di conservazione. Tutti gli edifici siti all’interno del perimetro dei nuclei storici sono stati analizzati e catalogati attraverso una scheda che sintetizza gli elementi principali di ogni singolo edificio, dimensioni, stato di conservazione, tipologia architettonica, ecc. Tale schedatura fornisce una visione chiara della struttura e dell’evoluzione edilizia del nucleo storico e consente così una pianificazione studiata per la conservazione o il miglioramento delle caratteristiche tipologiche – architettoniche. L’intero lavoro di schedatura viene poi sintetizzato attraverso delle tavole che riportano graficamente i dati emersi.

107 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

6.1.3. Obiettivi di indirizzo Gli obiettivi prefissati verso cui dovranno essere indirizzati gli interventi, a qualsiasi livello, su edifici storici e sui loro ambiti di inserimento, sono sintetizzabili in: 1) Recupero anche attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici, dei tracciati e dei percorsi storici interni ai nuclei storici stessi; 2) Recupero a fini residenziali o con questi compatibili del patrimonio edilizio storico; 3) Tutela e recupero dell’immediato contesto e degli spazi aperti, come corti, orti e broli, giardini, che costituiscono l’ambito dei singoli edifici o nuclei storici; 4) Individuazione di particolari contesti che richiedono interventi di pianificazione o progettazione unitaria, a prescindere dalle singole proprietà; 5) Definizione di norme ed indirizzi per il recupero a scopi residenziali degli edifici dismessi.

6.2. Le Norme Tecniche Per la concreta definizione delle previsioni formulate, il Piano del Governo del Territorio si avvale di specifiche Norme Tecniche di Attuazione; una parte di queste riguarda in particolare l’attuazione dei contenuti programmatici del Piano delle Regole. Per la revisione delle vigenti Norme di Attuazione del PRG che ha portato alla stesura della normativa in esame, si è operato, nei limiti del possibile, con l’intento di non determinare situazioni di forte squilibrio con le norme previgenti.

108 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) La parte introduttiva delle Norme Tecniche di Attuazione da disposizioni di carattere generale, in particolare contiene le definizioni dei singoli indici urbanistici e parametri edilizi così come previsti dalla vigente normativa. Inoltre vengono trattati gli aspetti paesaggistici del Piano e le modalità relative all’esame di impatto paesistico dei progetti. Vengono definiti i riferimenti normativi riguardanti la componente geologica, idrogeologica e sismica. L’uso del territorio e la suddivisione dello stesso, in quelli che vengono definiti ambiti, introduce il successivo insieme di norme riguardanti essenzialmente il tessuto urbano consolidato. Particolare attenzione viene rivolta, con specifiche norme, al recupero ed alla tutela dei nuclei di antica formazione, nonché dei contesti ambientali e paesaggistici nei quali sono inseriti.

6.3. Articolazione del territorio Il PdR, ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 e in coerenza con la pianificazione di livello regionale e provinciale, definisce, all’interno dell’intero territorio comunale: a) Ambiti del tessuto urbano consolidato, parti del territorio su cui è già avvenuta l'edificazione e la trasformazione dei suoli comprendendo in essi le aree libere intercluse di completamento. o Nuclei di antica formazione o Ambiti residenziali a bassa densità o Ambiti residenziali a media-alta densità o Ambito turistico o Ambiti per servizi pubblici e di uso pubblico b) Ambiti territoriali: parti del territorio esterne al centro edificato destinate all'agricoltura e a usi con essa compatibili. o Ambiti agricoli o Ambiti boschivi c) Ambiti di trasformazione: derivanti dal Documento di Piano e per i quali vengono dettate norme di salvaguardia sino all'approvazione dei relativi Piani Attuativi. Sono individuati inoltre il Sistema della viabilità (strade e relative pertinenze) ed il Sistema delle acque (corsi d'acqua e relative pertinenze). Gli ambiti ed i sistemi come sopra evidenziati sono individuati nell'elaborato grafico PR4 “Classificazione generale degli ambiti del territorio Comunale”. Per le diverse unità territoriali, il PdR stabilisce la disciplina urbanistica per la conservazione, la valorizzazione e la trasformazione, definendo le condizioni di assetto per la realizzazione di uno sviluppo locale sostenibile.

109 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 6.3.1. Nuclei di antica formazione

6.3.1.1. Criterio generale Il presente Piano è steso nello spirito e per gli effetti, nonché con gli obiettivi stabiliti dall’art. 10 della L.R. 12/05. Il Piano delle Regole ha verificato le condizioni degli insediamenti sotto il profilo igienico- sanitario, lo stato di conservazione edilizia, la coerenza architettonica e ambientale con il contesto urbano e le destinazioni d’uso e tende ad assicurare la tutela e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione promuovendo azioni e creando le condizioni normative adeguate, finalizzate a favorirne sia il restauro sia la migliore fruibilità. Il patrimonio edilizio ricompreso nella perimetrazione dei nuclei di antica formazione è stato analizzato tramite schede puntuali per ogni edificio sotto il profilo: • dell’identificazione e localizzazione fisica e catastale, • della tipologia edilizia, • della destinazione d’uso, • dello stato di conservazione, degrado e dissesto, • dello stato di vincolo • e dei valori storici, architettonici e ambientali, • della tipologia di interventi cui sottoporre l’edificio e dell’atteggiamento progettuale del tecnico responsabile dei lavori. Fra questi sono stati individuati come particolarmente significativi una serie di edifici aventi valore architettonico, tipologico ma anche storico e ambientale e sono state formulate indicazioni puntuali e modalità di intervento ammissibili per la miglior tutela del bene e del contesto, prevedendo anche particolari condizioni operative tese al recupero generale dell’immagine dei nuclei storici. Le schede dei nuclei di antica formazione costituiscono parte integrante del dettato normativo del piano delle regole integrando le presenti prescrizioni. L’allegato PR3 “Manuale per l’intervento sugli edifici dei nuclei di antica formazione e edifici rurali di interesse storico” costituisce parte integrante delle presenti norme. Il presente Piano ha comunque individuato e sottoposto ad apposite modalità di intervento tutti i beni storici, monumentali, artistici ed ambientali, meritevoli di salvaguardia e di conservazione e sottoposti ad apposita procedura tutela a seguito degli effetti degli artt. 10 e 11 del D.Lgs. 42/2004. Pur in assenza di esplicita individuazione a seguito di declaratoria ministeriale sono comunque sottoposti a tutela i beni appartenenti ad enti pubblici aventi età superiore ai 50 anni.

6.3.1.2. Articolazione delle norme Il Piano delle Regole definisce e detta le norme che regolano gi interventi edilizi all’interno dei nuclei di antica formazione. Le finalità di detta normativa sono essenzialmente indirizzate: • alla tutela dei caratteri storici ed ambientali degli edifici in esame, nonché dello specifico tessuto urbano; 110 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • al ripristino dei caratteri architettonici originari, nonché delle caratteristiche tipologiche e ambientali; • al recupero degli elementi morfologici costitutivi, anche con l’impiego di materiali e tecniche costruttive legate alla tradizione locale, e comunque coerenti per tipo, forma e qualità con le preesistenze o, l’utilizzo laddove possibile di materiali di recupero; • di sostituzione, coerenti con le preesistenze per caratteristiche qualitative ed estetiche. Detta normativa è estesa anche agli spazi ed ai fabbricati collegati che costituiscono parte integrante ed essenziale degli edifici storici principali. Il PdR ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 10 della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12, dell’articolo 25 delle norme di attuazione del Piano Paesaggistico del PTR e dell’articolo 127 delle norme di attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, individua i seguenti nuclei di antica formazione: a) Paisco b) Loveno c) Grumello d) Ardinghelli e) Cà del Borgna f) Perdonico Gli edifici compresi all’interno dei nuclei di antica formazione, sono suddivisi, sulla base delle loro specifiche caratteristiche storico-artistiche ed ambientali, in cinque categorie, alle quali corrispondono differenti modalità di salvaguardia o di intervento: • Livello 1 – Edifici vincolati o monumentali; • Livello 2 – Edifici di specifico interesse ambientale ed architettonico meritevoli di salvaguardia; • Livello 3 – Edifici di interesse ambientale con caratteristiche tipologiche riconoscibili; • Livello 4 – Edifici privi di specifiche qualità architettoniche e/o ambientali di recente realizzazione o modifica (soggetti a Piani di Recupero); • Livello 5 – Episodi volumetrici di irrilevante valenza ambientale.

Interventi di primo livello - Edifici vincolati o monumentali e edifici di notevole valenza architettonica, emergenze storico-ambientali Appartengono al Livello 1 gli edifici vincolati o monumentali di notevole valenza architettonica, emergenze storico-ambientali, che comprendono: a) gli edifici civili (municipio, palazzi, ville con parco, ecc.); b) gli edifici a carattere religioso (chiese, cappelle, ecc). Sono gli edifici e i complessi architettonici antichi, intorno ai quali si sono coagulati gli insediamenti urbani nel tempo costituendo un sistema di elevata rappresentatività e connotazione dell’ambito paesistico che presenta evidenti permanenze della struttura storica e delle forme architettoniche originarie.

111 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Interventi di secondo livello - edifici di specifico interesse ambientale e architettonico meritevoli di salvaguardia Appartengono al Livello 2 gli edifici che hanno formato i tessuti edilizi originari, costituendo i nuclei “urbani” intorno agli edifici monumentali. Si tratta dei tipi edilizi storici prenovecenteschi che hanno mantenuto forme ed elementi architettonici originari, anche se non di pregio. In genere sono edifici rurali, accostati fra loro, con uno o più fronti esterni disposti su strada, con corpi edilizi accessori. La loro aggregazione determina la matrice strutturale ed il carattere ambientale specifico degli insediamenti storici.

Interventi di terzo livello - edifici di interesse ambientale con caratteristiche tipologiche riconoscibili Edifici di interesse ambientale con caratteristiche tipologiche riconoscibili Appartengono al Livello 3 gli edifici, di derivazione agricola od urbana, costituenti i tessuti edilizi originari, edifici pertanto di interesse ambientale che sono stati interessati da interventi di parziale o radicale trasformazione rispetto all’organismo originale che generalmente insistono sull’impianto planimetrico originario e che hanno subito variazioni dei profili altimetrici originari. Rientrano nel Livello 3 anche gli edifici che mantengono caratteri originari degni di conservazione, ma necessitano di un recupero funzionale. Della categoria possono far parte anche edifici, o parti di essi, che non presentano particolari caratteristiche storiche o tipologiche e che tuttavia sono coerenti con l’organizzazione del tessuto urbanistico.

Interventi di quarto livello - edifici privi di specifiche qualità architettoniche e/o ambientali Appartengono al Livello 4 gli edifici privi di specifiche qualità architettoniche e/o ambientali, che occupano in modo adeguato la relativa unità urbanistica, spesso di recente realizzazione o modificazione per i quali è previsto un intervento di riqualificazione urbana previo Piano di recupero obbligatorio con possibilità di incremento volumetrico predeterminato.

Interventi di quinto livello - episodi volumetrici di irrilevante valenza ambientale Appartengono al Livello 5 gli episodi volumetrici di irrilevante valenza edilizia ovvero le superfetazioni eseguite in epoca più o meno recente, la cui presenza è nettamente turbativa dell’ambiente e della zona o in contrasto con rilevanti interessi pubblici o generali. Questi edifici sorgono generalmente lungo i confini di proprietà delineandoli in modo confuso e precario e sono stati realizzati in buona parte, recuperando edifici rustici originari (pollai, ricoveri attrezzi, ecc.) o addirittura, in epoca recente, trasformando tettoie provvisorie in locali stabili.

6.3.2. Ambiti residenziali consolidati (bassa, media - alta densità) Sono ambiti destinati prevalentemente alla residenza rispettivamente a bassa, a media- alta densità edilizia in cui si prevede il completamento edificatorio e l’adeguamento degli edifici per il miglioramento della qualità abitativa.

112 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) In questo ambito ricadono edifici di varia epoca di solo interesse paesistico senza però particolari emergenze, in molti casi fortemente rimaneggiati rispetto all'epoca della loro costruzione, con interventi, soprattutto in tempi recenti, che ne hanno stravolto l'aspetto, la consistenza originaria e l'impianto tipologico.

6.3.3. Ambito turistico È un ambito con un edificio destinato ad accogliere turisti. Obiettivo del piano è il mantenimento di tale destinazione turistica.

6.3.4. Ambiti per servizi pubblici e di uso pubblico In attuazione delle previsioni del Piano dei Servizi, sono ambiti destinati ai servizi pubblici del comune i servizi previsti nel PdS. La destinazione specifica delle singole aree, nell'ambito degli usi consentiti sopra citati è definita nel PdS. All'interno dei perimetri di PA l'ubicazione degli ambiti a servizio ha, nella planimetria di P.G.T., carattere indicativo.

6.3.5. Ambiti territoriali (Ambiti agricoli, Ambiti boschivi) Le aree agricole sono distinte in più ambiti, in base alle caratteristiche geopedologiche, morfologiche, ambientali, produttive ed insediative che le contraddistinguono: • Ambiti agricoli: sono le aree destinate all’esercizio delle attività direttamente o indirettamente connesse con l’agricoltura. • Ambiti boschivi: sono le aree attualmente boscate, indipendentemente dall’esistenza di un vincolo specifico; dove esistano condizioni stazionali tali da consentire il mantenimento o l’insediarsi di popolazioni arboree (fustaia) ed arbustive (ceduo) stabili, indipendentemente dalle capacità produttive. In questi ambiti la disciplina urbanistica ed edilizia è regolata, oltre che dalle prescrizioni della L.R. 12/2005 Artt. 59, 60, 61, 62, anche dalle seguenti norme. In tali zone, dove oggi l’agricoltura è esercitata come attività marginale, questa non può essere intesa soltanto come funzione produttiva, ma principalmente come strumento di salvaguardia del sistema idrogeologico, del paesaggio e dell’equilibrio ecologico ed ambientale. Ogni intervento edilizio e/o di trasformazione del territorio all’interno degli ambiti territoriali è sottoposto al parere obbligatorio della commissione per il paesaggio. Tutti gli interventi nei presenti ambiti sono soggetti alle disposizioni dell’art.90.7. Tecnologie, materiali, finiture. È ammessa la costruzione di nuovi rifugi e bivacchi in conformità al piano di settore turistico, sempre che non sia possibile il recupero di strutture edilizie esistenti. È ammesso il recupero, l’adeguamento igienico sanitario e la razionalizzazione dei volumi dei rifugi esistenti, anche con minimi incrementi volumetrici, comunque compresi entro il 15% dei volumi esistenti.

113 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 6.3.5.1. Conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente Tutti gli edifici ricadenti negli ambiti territoriali, anche se non individuati in cartografia, ma che per la loro origine storica costituiscono elemento storicizzato e pertanto imprescindibile e caratterizzante del paesaggio agro forestale locale, anche se successivamente alla data di edificazione sono stati oggetto di interventi di trasformazione sono classificati di terzo livello. Per gli edifici esistenti, nel rispetto dei caratteri architettonici locali, è ammesso un ampliamento “una tantum” secondo quanto riportato nella tabella seguente: Edificio esistente Ampliamento massimo Fino a mq 50,00 di Slp e con l’esclusione di Ampliamento concesso fino al quanto riportato per i piccoli manufatti raggiungimento di mq 50,00 di Slp complessiva. Tali edifici non potranno più usufruire di alcun incremento volumetrico. Maggiore di mq 50,00 e minore di mq. 25% della volumetria esistente alla data di 250,00 di Slp adozione del PGT e comunque fino ad un massimo di 300 mc Maggiore di mq. 250,00 di Slp 10% della volumetria esistente alla data di adozione del PGT e solo per motivi igienico sanitari Negli interventi di restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, demolizione, ricostruzione, ampliamento e modifica della destinazione d’uso è fatto esplicito obbligo di • demolizione per tutte quelle costruzioni a carattere precario quali baracche, tettoie o altro, non autorizzate in virtù di alcun atto abilitativo o di condono edilizio divenuto attuativo a pieno titolo in quanto accolto; • estendere l’intervento, almeno per quanto riguarda le parti esterne, all’intero corpo di fabbrica; • estendere l’intervento alle eventuali aree e fabbricati di pertinenza dell’edificio principale, conservando e/o ripristinando la vegetazione autoctona ed eliminando quanto alteri o costituisca elemento di degrado del contesto. • eliminare quelle parti, anche consistenti, costruite a ridosso di eventuali edifici storici o di particolare pregio, anche se non esplicitamente individuati nelle tavole di piano, che ne alterino le peculiari caratteristiche architettoniche. Nel caso gli edifici accessori non adibiti all’uso agricolo siano in contrasto con un corretto inserimento paesaggistico o richiedano interventi di mitigazione ambientale, previa verifica dell’U.T., potranno essere demoliti ed accorpati all’edificio principale a condizione che tale edificio sia ubicato nel raggio di m. 200 dal sedime dell’edificio demolito. La traslazione e l’accorpamento degli edifici pertinenziali non è consentita nelle zone 4 dello studio geologico ed idrogeologico del territorio. Gli edifici esistenti in classe 4 dello studio geologico ed idrogeologico del territorio potranno essere oggetto di trasferimento volumetrico, nel rispetto delle volumetrie reali preesistenti localizzandoli all’esterno delle aree di rischio nell’area immediatamente adiacente. È ammessa la demolizione e ricostruzione degli edifici. Lo spostamento del sedime di fabbricati esistenti è ammissibile esclusivamente al fine della realizzazione di opere 114 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) pubbliche e di interesse pubblico o generale o per comprovati motivi di sicurezza o per necessità di adeguamento igienico-sanitario. Il sedime del nuovo fabbricato potrà essere edificato anche esternamente al limite della fascia di rispetto stradale purché in prossimità del limite stesso. L’ubicazione dovrà comunque essere individuata secondo criteri di compatibilità paesaggistica e naturalistica. Ogni intervento edilizio interessante edifici non adibiti all’uso agricolo dovrà essere dotato di idoneo sistema di raccolta fognario conforme alle normative vigenti in materia (Regolamento regionale 24 marzo 2006 - n. 3).

6.3.5.2. Edifici in area territoriale non a servizio di aziende agricole o con destinazioni d’uso difforme esistenti alla data di adozione del PGT Il cambiamento di destinazione d’uso, da agricola o altro a residenziale o terziario- turistica, previa verifica di dismissione dell’attività agricola da oltre 5 anni da documentare, è possibile nel rispetto del maggior aumento di fabbisogno di standard. È obbligatoria la sottoscrizione di un PdC convenzionato che stabilisca impegni ed obblighi per il privato.

6.3.5.3. Distanze degli allevamenti zootecnici dagli ambiti residenziali Il PGT recepisce per le distanze degli allevamenti agli ambiti residenziali il Decreto direttore generale 29 dicembre 2005 - n. 20109 “Linee guida regionali: criteri igienici e di sicurezza in edilizia rurale”. Le strutture di allevamento dei centri aziendali di nuova attivazione devono essere situate a congrua distanza rispetto al limite degli azzonamenti residenziali, commerciali o destinati ad attività terziaria. Si ritengono in prima battuta congrue distanze: • 200 m per gli allevamenti zootecnici; • 400 m per gli allevamenti suinicoli o avicoli; • 50 m di rispetto degli allevamenti dai corpi idrici Alla luce di quanto sopra esposto le distanze dalle zone residenziali potranno essere ridotte (al massimo fino al 50%) in caso si adottino soluzioni dimostratamente atte a migliorare la situazione igienico-sanitaria di allevamento e ad eliminare ogni molestia per i lavoratori e la popolazione circostante; particolare rispetto può essere viceversa riservato alle zone «sensibili» e alle zone a parco. Analogamente i centri aziendali esistenti che non rispettano i limiti di distanza di cui ai precedenti punti devono realizzare migliorie tecnico/impiantistiche atte ad eliminare ogni molestia per i lavoratori e la popolazione circostante. Non possono in questi casi essere ammessi cambiamenti di specie allevata se non passando su specie a minore impatto (da suini a bovini, ma non viceversa, da bovini da carne a bovini da latte, ma non viceversa), con numerosità che comunque garantiscano un miglioramento in termini di impatto. Ampliamenti delle strutture e del numero dei capi possono essere concessi una tantum purché documentatamente collegati alla realizzazione di migliorie tecnico/impiantistiche. In ogni caso l’insediamento dovrà dimostrare, all’operatività, di non indurre diffusione di odori molesti che interessino le zone abitate; accertato il contrario, l’allevatore si dovrà impegnare a risolvere tale problema adottando soluzioni tecniche idonee o riducendo la consistenza degli animali.

115 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) La distanza da case sparse o case isolate può essere determinata in relazione al tipo e al numero di capi allevati; è prudente comunque mantenere una distanza di almeno m 100 dall’allevamento. La preesistenza di stalle e fabbricati per allevamenti alla data di adozione del P.G.T. non costituisce impedimento all’attuazione delle previsioni di piano del P.G.T. stesso, ancorché risultino non rispettati i limiti di distanza fissati dalle presenti norme.

6.3.5.4. Piccoli manufatti Per i piccoli manufatti (capanni per ricovero attrezzi o allevamento animali da cortile per uso famigliare in assenza di altro edificio sul lotto di proprietà) è consentita, per una sola volta su area di proprietà contigua avente una superficie minima di mq. 1.500,00, ove non esistano già, l’installazione di piccoli edifici di legno di massimo mq. 12 lordi con eventuali portici, (indicativamente potranno avere i lati di 3 o 4 metri e altezza massima in colmo 2,50 metri e altezza media massima 2,20 metri), da adibire al ricovero attrezzi od all’allevamento famigliare di animali da cortile. Dovranno essere semplicemente posati al suolo su terra o altri sistemi di ancoraggio leggeri senza sottostanti vani interrati, né fondazioni. La copertura dovrà essere in scandole di legno autoctono o lastre di pietra o lamiera zincata color testa di moro. Dovrà essere dimostrata l’effettiva necessità del manufatto e l’indisponibilità di altri edifici con la stessa funzione.

6.3.5.5. Edifici esistenti in area agricola Gli edifici esistenti in area agricola sono stati schedati nell’allegato “PR2a - Catalogo degli edifici rurali” Per ogni edificio si è valutato lo stato di conservazione, le dimensioni (superficie-altezza- piani) e la classe di fattibilità geologica in cui ricadono.

116 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Il patrimonio in termini volumetrici stimato è notevole circa mc. 120.400. L’attenzione con la quale si dovrà recuperare il patrimonio edilizio è fondamentale per il futuro di Paisco Loveno. I criteri di recupero sono stati riportati nel manuale “PR3 - Manuale per l’intervento sugli edifici dei nuclei di antica formazione e edifici rurali di interesse storico”

6.3.6. Istituzione del parco locale di interesse sovra comunale (PLIS delle miniere di Paisco Loveno) L’areale individuato nelle tavole specifiche (PR4 - Classificazione generale degli ambiti del territorio comunale) costituisce una proposta per l’individuazione del confine del Parco Locale di Interesse Sovacomunale denominato “PLIS DELLE MINIERE DI PAISCO LOVENO”. Il PLIS ha una specifica finalità paesistica-ambientale, nella quale è consentita l’attività umana compatibile con le finalità di tutela stabilite da un successivo regolamento. Gli obiettivi del PLIS all’interno degli obiettivi generali del PGT sono: Obiettivi generali Obiettivi particolari Tutelare gli aspetti • Preservare la caratterizzazione a forte valenza paesaggistica ed naturalistici e ambientali ecologico/ambientale della montagna. • Mantenere un adeguato livello di conservazione degli ecosistemi. • Promuovere l’uso sostenibile delle risorse idriche e uno sfruttamento dell’energia idrica che tenga conto nel contempo degli interessi della popolazione locale e dell’esigenza di conservazione dell’ambiente. • Incentivare e incrementare l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili di provenienza locale. Garantire una • Operare una difesa attiva del suolo, che privilegi la prevenzione dei pianificazione territoriale rischi attraverso una attenta pianificazione territoriale, il recupero attenta alla difesa del della funzionalità idrogeologica del territorio, lo sviluppo dei sistemi di suolo, all'assetto monitoraggio e di gestione integrata di tutti i rischi presenti idrogeologico e alla (idrogeologico, valanghe, incendi, ...). gestione integrata dei • Arginare l’erosione dovuta alle acque e contenere i deflussi in rischi superficie, preferibilmente attraverso l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica e di gestione forestale. • Predisporre programmi di intervento mirati per la sistemazione dei dissesti e la mitigazione del rischio dei centri abitati e delle principali infrastrutture. Tutelare gli aspetti • Sostenere la silvicoltura per la manutenzione di versante, valorizzare il paesaggistici, culturali, patrimonio forestale e sviluppare nuove forme di integrazione fra architettonici ed attività agro-forestali e tutela del territorio. identitari del territorio • Incentivare il recupero, l’autorecupero e la riqualificazione

117 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) dell’edilizia montana rurale in una logica di controllo del consumo del suolo, mediante i principi della bioedilizia e delle tradizioni locali, conservando i caratteri propri dell’architettura spontanea di montagna. • Tutelare e valorizzare i nuclei frazionali e i singoli episodi della cultura locale. • Controllo paesistico sugli interventi e sulle trasformazioni dei fabbricati non rurali in zona agricola. Promuovere uno • Promuovere misure atte al mantenimento ed allo sviluppo sviluppo rurale e dell’economia agricola in ambiente montano, tenendo conto delle produttivo rispettoso condizioni naturali sfavorevoli dei siti e nel contempo del ruolo che dell’ambiente essa riveste per la conservazione e la tutela del paesaggio naturale e rurale e per la prevenzione dei rischi. • Sostenere la multifunzionalità delle attività agricole e di alpeggio e incentivare l’agricoltura biologica, i processi di certificazione e la creazione di sistemi per la messa in rete delle produzioni locali. Valorizzare i caratteri del • Rivalutare il territorio collinare e montano come risorsa anche territorio a fini turistici, in turistica. una prospettiva di lungo • Promuovere la manutenzione e l’utilizzo della rete sentieristica ai fini di periodo, senza un turismo eco-compatibile e per la valorizzazione e la fruizione pregiudicarne la qualità paesaggistica del territorio. • Sviluppare l’agriturismo per promuovere la conoscenza diretta delle attività produttive locali, in un’ottica multifunzionale e di valorizzazione economica delle attività. • Armonizzare le attività turistiche e del tempo libero con le esigenze ecologiche e sociali, limitando le attività che possono recare danno potenziale all’ambiente e al paesaggio. Sviluppare un’offerta di • Garantire i servizi essenziali per la popolazione. servizi per la • Sviluppare un’offerta turistica sostenibile: integrazione e valorizzazione popolazione e per i dei percorsi turistici e fruitivi presenti nel territorio. turisti • Valorizzazione dei sentieri esistenti e messa in sicurezza. • Contenere il fenomeno dello spopolamento, attraverso misure volte alla permanenza della popolazione in questi territori. Le norme che si applicano all’interno del PLIS sono quelle riportate all’interno delle norme del Piano delle Regole.

118 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 6.4. Alcuni aspetti qualitativi Di seguito si riportano alcuni aspetti di qualità, soprattutto sulla riqualificazione dell’esistente, introdotti nel piano.

6.4.1. Incentivi per le aree agricole, che svolgono specifiche funzioni ecologiche Per le aree agricole l’A.C. promuove una politica di intervento che ha come obiettivo quello di riqualificare il territorio. Tale politica è finalizzata a migliorare complessivamente la qualità della vita dei cittadini ponendosi in modo complementare alla realizzazione di opere e servizi. Gli interventi sono riconducibili alle seguenti categorie: • realizzazione di itinerari ciclo pedonali; • valorizzazione della rete ecologica; • riqualificazione della maglia di sentieri e piste ciclabili. L’A.C. promuove forme di convenzionamento con i proprietari delle aree interessate dagli interventi di cui sopra, per la realizzazione ed il mantenimento delle opere di riqualificazione ambientale e valorizzazione ecologica. A tal fine l’A.C., come forma di incentivo economico, potrà avvalersi della quota percentuale del contributo di costruzione determinata ai sensi dell’art. 43, comma 2bis della L.R. 12/2005 e della D.g.r. 22 dicembre 2008 n. 8/8757 “Linee guida per la maggiorazione del contributo di costruzione per il finanziamento di interventi estensivi delle superfici forestali”. 5. Maggiorazioni del costo di costruzione in funzione delle caratteristiche territoriali e paesistiche: Ambiti Maggiorazione ATR 01, ATR 02, ATR 03, ATP 01 3% ATR 04, ATR 05, 4% Ambito di Paisco 3% Tutto il resto del territorio 4%

6.4.2. Spazi verdi: indicazioni generali per gli interventi La progettazione degli interventi terrà conto dell'importante valore estetico-percettivo rivestito dagli spazi verdi, che possono contribuire a creare un ambiente gradevole e a migliorare la qualità complessiva degli spazi edificati. Per la progettazione delle aree verdi si dovrà pertanto considerare con attenzione il rapporto con il contesto paesistico, tenendo conto delle indicazioni della dGR del 8.11.2002, n. VII/11045 “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti”, con particolare attenzione, nel trattamento delle superfici libere, nella scelta delle essenze e nella disposizione delle stesse, a:

119 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • rispetto delle regole morfologiche di organizzazione del comparto urbano con mantenimento degli allineamenti consolidati di edifici e recinzioni; • coerenza con le connotazioni degli spazi verdi limitrofi e adiacenti, privilegiando ad esempio: la continuità di siepi o alberate di delimitazione del lotto ove già consolidate quale connotazione del comparto urbano; il trattamento a giardino in contesti residenziali fortemente progettati e quello a prato e macchie boschive in contesti a connotazione più naturale; la coerenza con le tessiture del territorio rurale, anche in funzione di ricomposizione paesaggistica dei margini urbani, in situazioni di frangia; • rispetto della riconoscibilità degli elementi verdi connotativi del sistema degli spazi pubblici o rimarcanti presenze culturali e paesaggistiche consolidate, valutando per esempio con attenzione l'introduzione di alberate al fine di evitare di entrare in competizione con filari consolidati e viali alberati eventualmente adiacenti, per non mortificare continuità e riconoscibilità di componenti ad elevato valore simbolico ed identitario del paesaggio; • salvaguardia e valorizzazione degli elementi verdi connotativi del sistema degli spazi pubblici o rimarcanti presenze culturali e paesaggistiche consolidate, valutando per esempio con attenzione l'introduzione di filari ed essenze ad alto fusto in aree limitrofe a viali alberati, alberate monumentali o rimarcanti particolari coni visuali al fine di non mortificare e non compromettere continuità e riconoscibilità di componenti ad elevato valore simbolico ed identitario del paesaggio; • tutela e valorizzazione di eventuali corsi d’acqua, naturali o artificiali, eventualmente presenti; • rispetto degli andamenti morfologici del terreno (terrazzamenti in collina e montagna, continuità del piano di campagna e rispetto delle scarpate morfologiche in pianura ...); • tutela e valorizzazione di tutti gli elementi propri della tessitura territoriale storica ancora riconoscibili (rogge ed altri elementi dell'idrografia, percorsi, accessi e relativi corredi verdi, manufatti e muretti di delimitazione o accesso agli insediamenti, ..)

6.4.3. Norme per la tutela, la conservazione e la creazione dei percorsi pedonali e la conservazione dei muri in pietra I muri in pietra esistenti che delimitano strade o proprietà essendo manufatti di rilevanza paesistica ed ambientale non potranno essere abbattuti ma dovranno essere conservati ed eventualmente consolidati. È ammessa la formazione di aperture per eventuali passi carrai e pedonali.

6.4.4. Permesso di costruire convenzionato (PCC) Il permesso di costruire convenzionato (di seguito PCC) è lo strumento previsto dal PGT per l’attuazione dei disposti di cui all’articolo 36 della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12, al fine di assicurare la partecipazione degli interventi edilizi all’urbanizzazione del territorio.

120 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 6.4.5. Manufatti accessori Sono individuati come manufatti accessori i manufatti destinati in modo durevole a servizio o ad ornamento di edifici, quali: • i manufatti di ingresso integrati nelle recinzioni; • i gazebo; • i manufatti per il gioco; • le serre non destinate all’attività agricola professionale. • i ripostigli; • i vani per ricovero attrezzi; • le legnaie; • i manufatti per il ricovero degli animali; I manufatti accessori potranno essere autorizzati solo al servizio di un fabbricato principale e come tali non potranno essere adibiti ad usi diversi da quello per cui sono stati autorizzati. Qualora fosse accertato l’uso diverso il titolo autorizzativo relativo si considera automaticamente decaduto e la costruzione dovrà essere rimossa. In caso di inadempienza la rimozione può essere eseguita d'ufficio a spese del proprietario. I ripostigli, i vani per il ricovero attrezzi, le legnaie e i manufatti per il ricovero degli animali potranno essere essenzialmente di due tipi: Manufatto provvisorio in legno da autorizzare all’interno del tessuto urbano consolidato e negli ambiti di trasformazione I manufatti accessori sono consentiti, per una sola volta sull’area di proprietà contigua all’edificio principale, ove non esistano già, purché rispondenti ai requisiti dimensionali massimi e tipologici riportati nel seguente grafico:

121 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

La copertura dovrà essere in scandole di legno autoctono o lastre di pietra o lamiera zincata color testa di moro. Dovrà essere dimostrata l’effettiva necessità del manufatto e l’indisponibilità di altri edifici con la stessa funzione.

Piccolo manufatto in legno da autorizzare all’interno degli ambiti territoriali Per i piccoli manufatti (capanni per ricovero attrezzi o allevamento animali da cortile per uso famigliare in assenza di altro edificio sul lotto di proprietà) è consentita, per una sola volta su area di proprietà contigua avente una superficie minima di mq. 1.500,00, ove non esistano già, l’installazione di piccoli edifici di legno di massimo mq. 12 lordi con eventuali portici, (indicativamente potranno avere i lati di 3 o 4 metri e altezza massima in colmo 2,50 metri e altezza media massima 2,20 metri), da adibire al ricovero attrezzi od all’allevamento famigliare di animali da cortile. Dovranno essere semplicemente posati al suolo su terra o altri sistemi di ancoraggio leggeri senza sottostanti vani interrati, né fondazioni. La copertura dovrà essere in scandole di legno autoctono o lastre di pietra o lamiera zincata color testa di moro. Dovrà essere dimostrata l’effettiva necessità del manufatto e l’indisponibilità di altri edifici con la stessa funzione.

6.4.6. Regolamenti allegati Le norme di piano integrano alcuni regolamenti di qualità, autonomi dalle norme, che per comodità vengono allegati. 122 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Il Consiglio comunale potrà aggiornare, modificare, o integrare tali regolamenti in autonomia, qualora si verificassero esigenze di modifica, di integrazione o di specificazione. I regolamenti sono: • REGOLAMENTO INSTALLAZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI o Installazione di nuovi impianti fissi di ricezione radio televisiva o Installazione di impianti di condizionamento e altri apparecchi tecnologici o Pannelli solari/fotovoltaici ed impianti tecnologici • REGOLAMENTO PER L’INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DI IMPIANTI PUBBLICITARI E INSEGNE DI ESERCIZIO

123 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 7. Allegato 1: Elenco elaborati

Allegati relazionali: 00: Elenco elaborati PGT 01: Norme Tecniche PGT 01b: Norme per gli Ambiti di Trasformazione 02: Norme Tecniche di PGT per la tutela e valorizzazione dei beni storico culturali del paesaggio 03: Relazione Illustrativa del PGT 04: Prima proposta di rete ecologica comunale 05: Relazione Agronomica 06: Ricognizione siti Natura 2000 e Valutazione di Incidenza

DP - DOCUMENTO DI PIANO DPA - Quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento Allegati: Tav. A1 - Estratto dal SIT della Provincia di BS: Inquadramento territoriale generale Tav. A2 - Estratti dal PTR Tav. A3 - Estratti dal PTCP Tav. A4 - Estratti dal Piano della viabilità nella Provincia di Brescia Tav. A5 - Estratto del mosaico dei piani Tav. A6 - Estratti vari dal SIT della Provincia di BS Tav. A7 - Estratto dal Piano di Assestamento Forestale Tavole Grafiche DP1a: Individuazione dei vincoli e delle tutele “ope legis” (vincoli amministrativi ed ambientali) scala 1:5.000 DP1b: Individuazione dei vincoli e delle tutele “ope legis” (vincoli amministrativi ed ambientali) scala 1:10.000

DPB – Quadro conoscitivo del territorio comunale Allegati: Tav. B1 - Sistema della mobilità inquadramento territoriale Tav. B2 - Dinamica storica dell’utilizzo del suolo con l’individuazione delle soglie di crescita Tav. B3 - Distribuzione delle attività economiche Tav. B4 - Carta delle proprietà comunali Tav. B5 - Zonizzazione acustica 124 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Tav. B6 - Analisi individuazione e coerenziazione delle componenti del paesaggio fisico e naturale Tav. B7 - Analisi individuazione e coerenziazione delle componenti del paesaggio agrario e dell’antropizzazione colturale Tav. B8a - Analisi individuazione e coerenziazione delle componenti del paesaggio urbano Tav. B8b - Analisi individuazione e coerenziazione delle componenti del paesaggio e storico culturale Tav. B9a - Rilevanza paesistica, componenti identificative, percettive e valorizzative del paesaggio Tav. B9b - Rilevanza paesistica, componenti di criticità e degrado del paesaggio Tav. B10 - Carta dell’uso del suolo (funzione, n piani edificio, presenza sottotetto, abitabile) Tav. B11 - Criticità degli elettrodotti e relativi rispetti Tav. B12 - Piano cimiteriale Tavole Grafiche Sistema della mobilità DP2a: Sistema della mobilità comunale scala 1:5.000 DP2b: Sistema della mobilità comunale scala 1:10.000 Sistema urbano DP3: PRG: Stato d’attuazione della pianificazione vigente ed analisi quantitativa dell’utilizzo del suolo scala 1:2.500 DP4: PGT: Stato d’attuazione della pianificazione ed analisi quantitativa dell’utilizzo del suolo scala 1:2.500 Sistema dei beni culturali e del paesaggio DP5a: Sintesi delle componenti paesistiche alla scala comunale scala 1:2.500 DP5b: Sintesi delle componenti paesistiche alla scala comunale scala 1:7.000 DP6a: Scomposizione del territorio in classi di sensibilità paesistica scala:1:2.500 DP6b: Scomposizione del territorio in classi di sensibilità paesistica scala:1:7.000 Criticità DP7: Criticità delle aziende agricole con la sovrapposizione dell’uso del suolo agricolo fonte SIARL scala 1:2.500 DP8a: Elementi di criticità / potenzialità scala 1:2.500 DP8b: Elementi di criticità / potenzialità scala 1:7.000 DP9: Ambiti agricoli strategici scala 1:7.000 DP10: Proposta Rete Ecologica Comunale scala 1:7.000 Componente geologica, idrogeologica e sismica DP11: Estratto della carta della fattibilità geologica sui centri abitati scala 1:2.500

125 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) DPC – Progetto di piano Allegati: Tav. C1 - Quadro di sintesi delle strategie di piano Tavole Grafiche Indicazioni di piano DP12a: Tavola delle previsioni di piano scala 1:2.500 DP12b: Tavola delle previsioni di piano scala 1:7.000 DP13a: Previsioni di piano con sovrapposizione area agricola nello stato di fatto articolo 43 scala:1:2.500 DP13b: Previsioni di piano con sovrapposizione area agricola nello stato di fatto articolo 43 scala:1:7.000

PS - PIANO DEI SERVIZI Allegati: PS1: Inventario dei servizi esistenti PS2: Inventario dei servizi di progetto Tavole Grafiche PS3: Ricognizione con individuazione cartografica dei servizi esistenti scala 1:1.000 PS4a: Stato di fatto dei servizi d’infrastrutturazione del sottosuolo: acquedotto scala 1:1.000 PS4b: Stato di fatto dei servizi d’infrastrutturazione del sottosuolo: acquedotto scala 1:4.000 PS5: Stato di fatto dei servizi d’infrastrutturazione del sottosuolo: rete fognaria scala 1:1.000 PS6: Stato di fatto dei servizi d’infrastrutturazione del sottosuolo: rete elettrica e gas scala 1:1.000 PS7a: Ricognizione con individuazione cartografica dei servizi esistenti e di progetto scala 1:1.000 PS7b: Ricognizione con individuazione cartografica dei servizi esistenti e di progetto scala 1:2.500

PR - PIANO DELLE REGOLE Allegati: PR1: Catalogo degli edifici rurali Tav. D1 - Individuazione degli edifici rurali scala 1:7.000 PR2: Manuale per l’intervento sugli edifici dei nuclei di antica formazione e edifici rurali di interesse storico PR3: Schede di analisi e d’intervento per ogni singolo edificio dei nuclei di antica formazione 126 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) Tav. E1 - Analisi degli edifici: restituzione sintetica del tipo di interesse Tav. E2 - Analisi degli edifici: restituzione sintetica dello stato di dissesto Tav. E3 - Analisi degli edifici: restituzione sintetica dello stato di conservazione Tav. E4 - Analisi degli edifici: restituzione sintetica della rilevanza paesistica Tav. E5 - Analisi degli edifici: restituzione sintetica del valore architettonico Tav. E6 - Analisi degli edifici: destinazione d’uso principale Tav. E7 - Analisi degli edifici: presenza sottotetto Tav. E8 - Analisi degli spazi pubblici e dei percorsi: caratteristiche e funzioni Tavole Grafiche Classificazione generale degli ambiti PR4a: Classificazione generale degli ambiti del territorio comunale scala 1:2.000 PR4b: Classificazione generale degli ambiti del territorio comunale scala 1:7.000 Nuclei di antica formazione PR5: Individuazione delle unità minime di intervento scala 1:1.000 PR6: Progetto: restituzione sintetica delle previsioni con individuazione delle strategie d’intervento scala 1:1.000 PR7: Progetto: restituzione sintetica degli interventi previsti per gli spazi pubblici scala 1:1.000

VAS – VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Allegati: VA1: Documento di Scoping VA2: Rapporto Ambientale VA3: Sintesi non Tecnica VA4: Parere motivato VA5: Dichiarazione di sintesi

127 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 8. Allegato 2 Quadro economico del PdS

USCITE

ALLEGATO 2a – PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 INVESTIMENTO OPERE Solo Solo Solo PdS PdS PdS OOPP OOPP OOPP Riqualificazione ex caseificio nella frazione € 650.000 Grumello come casa museo delle miniere Realizzazione ecomuseo della strade Verde delle € 300.000 Orobie TOTALE € 300.000 € 650.000 € 0 € 0 € 0 € 0 € 950.000 € 0 € 0 € 950.000

ALLEGATO 2b - QUADRO ECONOMICO DEI SERVIZI ESISTENTI Sistema dei servizi pubblici e di interesse pubblico e sistema dell’istruzione (IP) Costo PdS Condizionati Costo Valore Costo Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Finanziamento effettivo unitario unitario totale privato finanziamenti PdS esterni Riqualificazione ex caseificio nella frazione a € € IP_05 1 Pubblico/privato € 650.000,00 € 0,00 Grumello come corpo 650.000,00 650.000,00 casa museo delle miniere € Totale € 0,00 € 650.000,00 € 0,00 650.000,00 Sistema dei parcheggi (PP) Costo PdS Condizionati Costo Valore Costo Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Finanziamento effettivo unitario unitario totale privato finanziamenti PdS esterni Rifacimento PP_05 ml 75 € 5,00 € 375,00 Pubblico/privato € 375,00 segnaletica Sistemazione € PP_07 mq 79 € 60,00 € 4.740,00 Pubblico/privato fondo 4.740,00 Sistemazione € € PP_09 mq 173 € 60,00 Pubblico/privato fondo 10.380,00 10.380,00 Rifacimento PP_12 ml 135 € 5,00 € 675,00 Pubblico/privato € 675,00 segnaletica Sistemazioni € PP_14 mq 434 € 80,00 ATP 01 € 34.720,00 € 0,00 generali 34.720,00 Sistemazione € PP_19 mq 148 € 60,00 € 8.880,00 Pubblico/privato fondo 8.880,00 Sistemazione € € PP_21 mq 298 € 60,00 Pubblico/privato fondo 17.880,00 17.880,00 € € Totale € 34.720,00 € 0,00 77.650,00 42.930,00 € € Riepilogo € 34.720,00 € 650.000,00 727.650,00 42.930,00

ALLEGATO 2c - QUADRO ECONOMICO DEI SERVIZI DI PROGETTO

128 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Sistema del verde Costo PdS

Condizionati Costo Valore Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Costo totale Finanziamento effettivo unitario unitario privato finanziamenti PdS esterni

P_01 Verde attrezzato mq 393 € 25,00 € 9.834,85 Pubblico/privato € 9.834,85 € P_02 Verde attrezzato mq 1.129 € 25,00 € 28.232,26 Pubblico/privato 28.232,26 P_03 Verde attrezzato mq 412 € 25,00 € 10.300,00 ATR 04 € 10.300,00 € 0,00 P_04 Verde di arredo mq 423 € 15,00 € 6.345,00 Pubblico/privato € 6.345,00 P_05 Verde di arredo mq 405 € 15,00 € 6.068,02 Pubblico/privato € 6.068,02 P_06 Verde di arredo mq 122 € 15,00 € 1.833,32 Pubblico/privato € 1.833,32 € P_07 Verde di arredo mq 739 € 15,00 € 11.078,36 Pubblico/privato 11.078,36 P_08 Verde di arredo mq 40 € 15,00 € 605,65 Pubblico/privato € 605,65 P_09 Verde di arredo mq 177 € 15,00 € 2.655,00 ATR 01 € 2.655,00 € 0,00 € € 76.952,46 € 12.955,00 € 0,00 63.997,46

Sistema dei parcheggi Costo PdS

Condizionati Costo Valore Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Costo totale Finanziamento effettivo unitario unitario privato finanziamenti PdS esterni

Parcheggio a raso € € P_16 mq 703 € 70.304,62 Pubblico/privato pubblico 100,00 70.304,62 Parcheggio a raso € € P_17 mq 348 € 45.240,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 45.240,00 Parcheggio a raso € € P_18 mq 265 € 34.450,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 34.450,00 Parcheggio a raso € € P_19 mq 348 € 45.240,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 45.240,00 Parcheggio in € P_20 mq 340 € 237.690,81 Pubblico/privato € 237.690,81 € 0,00 struttura 700,00 Parcheggio a raso € P_23 mq 31 € 4.030,00 Pubblico/privato € 4.030,00 pubblico 130,00 Parcheggio a raso € € P_24 mq 272 € 35.360,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 35.360,00 Parcheggio a raso € € P_25 mq 252 € 32.760,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 32.760,00 Parcheggio a raso € € P_26 mq 737 € 95.810,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 95.810,00 Parcheggio a raso € € P_27 mq 96 € 12.480,00 Pubblico/privato pubblico 130,00 12.480,00 € € 613.365,44 € 0,00 € 237.690,81 375.674,62

Sistema degli impianti tecnologici Costo PdS

Condizionati Costo Valore Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Costo totale Finanziamento effettivo unitario unitario privato finanziamenti PdS esterni

P_21 Centralina Biomassa mq 120 € 150.000,00 Pubblico/privato € 150.000,00 € 0,00 € 150.000,00 € 0,00 € 150.000,00 € 0,00

Sistema dei servizi pubblici e d'interesse pubblico Costo PdS

Condizionati Costo Valore Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Costo totale Finanziamento effettivo unitario unitario privato finanziamenti PdS esterni

129 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

Ampliamento P_22 mq 79 € 40.000,00 Pubblico/privato € 40.000,00 € 0,00 magazzino esistente Pista atterraggio P_28 mq 538 € 40.000,00 Pubblico/privato € 40.000,00 € 0,00 elicottero € 80.000,00 € 0,00 € 80.000,00 € 0,00

Sistema della viabilità Costo PdS

Condizionati Costo Valore Costo Finanziamento a Identificativo Proposta Unità Costo totale Finanziamento effettivo unitario unitario privato finanziamenti PdS esterni

Ampliamento € S_01 mq 81 € 8.910,00 ATR 04 € 8.910,00 € 0,00 stradale 110,00 Ampliamento € S_02 mq 28 € 3.080,00 Pubblico/privato € 3.080,00 stradale 110,00 Ampliamento € S_03 mq 42 € 5.460,00 Pubblico/privato € 5.460,00 stradale 130,00 Ampliamento € S_04 mq 42 € 5.460,00 ATR 01 € 5.460,00 € 0,00 stradale 130,00 Ampliamento € S_05 mq 43 € 5.590,00 ATR 01 € 5.590,00 € 0,00 stradale 130,00 Ampliamento € Parte ATR 02 e S_06 mq 948 € 123.240,00 € 123.240,00 € 0,00 stradale 130,00 parte ATP 01 Viabilità di accesso € VP_01 mq 165 € 26.372,38 ATR 03 € 26.372,38 € 0,00 al AT 160,00 Viabilità a servizio € VP_02 mq 580 € 92.800,00 Pubblico/privato € 92.800,00 Centralina biomassa 160,00 € 270.912,38 € 169.572,38 € 92.800,00 € 8.540,00

€ € Riepilogo € 182.527,38 € 560.490,81 1.191.230,28 448.212,09

130 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) ENTRATE

ALLEGATO 2d – STIMA DEI PROVENTI DA ATTIVITA' EDILIZIA ATTIVABILI MEDIANTE LA CAPACITA' INSEDIATIVA RESIDUA DELLE PREVISIONI DEL PIANO DELLE REGOLE

Superfi Stim cie a comple n.abit TOTALE Super Volu Volum oneri oner costo Standa standar Indice ssiva Smalti anti Proventi ENTRATE Destina ficie me e urb. i di rd d TOT territo stimata mento insed Monetiz PER zione territo insedi reside Prim urb. costru necess monetiz ALE riale per rifiuti iati zazioni AMMINIST riale abile nziale aria sec. zione ari zabili libero (100 RAZIONE mercat mc/a o b) Lotti 100,00 mq mc Mq € € € € ab. Mq Mq € € € liberi % Ambiti residen 1.30 2.42 12.21 ziali a 933 1,00 933 933 373 8.482 9 12.214 6 6 4 bassa densità Ambiti residen ziali a 1.74 560 1,20 672 672 269 941 6.109 7 8.797 8.797 media- 7 alta densità 2.24 4.17 21.01 Totale 1.605 642 14.592 16 21.012 7 3 2 Superfi Stim cie a Altez comple n.abit TOTALE Super Volu Volum oneri oner costo Parche standar za ssiva Smalti anti Proventi ENTRATE Destina ficie me e urb. i di ggi d TOT piano stimata mento insed Monetiz PER zione copert insedi reside Prim urb. costru pertine monetiz ALE virtua per rifiuti iati zazioni AMMINIST a abile nziale aria sec. zione nziali zabili le libero (100 RAZIONE mercat mc/a o b) mq mc % Mq € € € ab. Mq Mq € € € Recupe ro sottotet 29.99 116.9 ti in 9.998 3,00 7.499 2.999 26.245 68.172 75 750 375 22.496 116.912 4 12 ambiti consoli dati Recupe ro patrimo nio edilizio agricol 20.07 120.4 4.21 7.83 114.5 o 6.024 2.410 54.765 60 1.590 795 47.700 114.512 9 75 7 1 12 dismes so a destina zione residen ziale 150.4 122.93 231.4 Totale 5.409 38.292 135 2.340 1.170 70.196 231.424 69 7 24 252.4 Totale 252.436 36

131 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

ALLEGATO 2e – STIMA DEI PROVENTI DA ATTIVITA' EDILIZIA ATTIVABILI MEDIANTE LA CAPACITA' INSEDIATIVA DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

Super Sti costo ficie ma Val di Prov comp one n.ab ori TOTALE Supe one costr Ces Standa enti Volu lessiv ri Smalt itant Stan eco ENTRATE A rficie Indice ri uzion sion rd Mon Destin Volu me a urb. iment i dard nom TOTAL PER mb territ territo urb e i monet etizz azione me reside stimat Pri o inse nece ici E AMMINIS iti orial riale .sec liber min izzabil azio nziale a per mar rifiuti diati ssari aggi TRAZION e . o ime i ni libero ia (100 unti E merc (1) merca mc/ vi ato to ab) 100,0 mq mc Mq € € € € ab. Mq Mq Mq € € € € 0% IN AT Resid 5.57 5.57 11. 16. 50.67 1.00 30.2 OP R 1,00 5.574 2.229 56 504 504 108.780 80.912 enza 4 4 147 721 2 8 40 ER 01 E IN AT Resid 3.45 3.45 6.9 10. 31.36 18.3 OP R 1,00 3.450 1.380 34 612 306 306 66.972 49.723 enza 0 0 00 349 3 60 ER 02 E IN AT Resid 1.40 1.40 2.8 4.2 12.76 7.56 OP R 1,00 1.404 561 14 252 126 126 27.337 20.320 enza 4 4 07 11 0 0 ER 03 E IN AT Resid 1.86 2.24 4.4 6.7 20.37 11.8 OP R 1,20 2.241 896 22 396 198 198 43.457 32.253 enza 7 1 82 23 3 80 ER 04 E IN AT Resid 2.40 2.40 4.8 7.2 21.90 12.9 OP R 1,00 2.409 964 24 432 216 216 46.904 34.860 enza 9 9 18 27 0 60 ER 05 E 14.7 15.0 15.07 30. 45. 137.0 2.70 1.3 81.0 6.031 150 1.350 0 293.451 218.068 03 77 7 153 230 68 0 50 00 Indice Supe Val Prov di rficie one ori TOTALE Supe one Ces Standa enti utilizz lorda ri Smalt Stan eco ENTRATE A rficie ri sion rd Mon Destin azion di urb. iment dard nom TOTAL PER mb territ urb i monet etizz azione e pavi Pri o nece ici E AMMINIS iti orial .sec min izzabil azio territo ment mar rifiuti ssari aggi TRAZION e . ime i ni riale o ia unti E (1) (Ut) (Slp) vi mq./ mq mq. € € € Mq Mq Mq € € € € mq. IN AT Produ 4.04 1.41 7.0 4.2 4.25 OP P 0,35 5.668 142 71 21.255 9.919 ttivo 9 7 85 51 1 ER 01 E 4.04 7.0 4.2 0,35 5.668 142 21.255 9.919 9 85 51 Totale complessivo 314.706 227.987 I valori riportati nella presente tabella sono indicativi e non normativi, per le norme si rimanda al Documento di piano e al Piano dei Servizi (1) A titolo puramente esmplificativo, è stata prevista la monetizzazione del 50% degli standard previsti.

378,81 €/mq Costo di Costuzione 6% Percentuale di costo determinata dalla Regione per Classi edificio I,II,III 3,00 mt. Altezza 100 mc/ab Dotazione media di volume di progetto per abitante 18,0 mc/ab Fabbisogno di standard residenziale 60,00 €/mq Costo monetizzazione 10% Fabbisogno di standard commerciale o direzionale 60,00 €/mq Costo monetizzazione

132 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS)

ALLEGATO 2f – QUADRO ECONOMICO GENERALE Entrate Totale entrate ALLEGATO 2d – STIMA DEI PROVENTI DA ATTIVITA' EDILIZIA ATTIVABILI MEDIANTE LA CAPACITA' INSEDIATIVA RESIDUA DELLE € 252.436

PREVISIONI DEL PIANO DELLE REGOLE ALLEGATO 2e – STIMA DEI PROVENTI DA ATTIVITA' EDILIZIA ATTIVABILI MEDIANTE LA CAPACITA' INSEDIATIVA DEGLI AMBITI DI € 227.987

TRASFORMAZIONE Totale € 480.423 Condizionati a Costo effettivo Finanziamento Uscite finanziamenti PdS privato esterni Stima costi per adeguamento dei servizi esistenti € 42.930 € 650.000 € 34.720 Stima costi dei nuovi servizi di progetto € 448.212 € 560.491 € 182.527 OOPP da Piano triennale (anno 2010) € 300.000 OOPP da Piano triennale (anno 2011) OOPP da Piano triennale (anno 2012) Totale € 491.142 € 1.510.491 € 217.247

SALDO -€ 10.719 Saldo NEGATIVO tra Entrate ed Uscite

Le previsioni dei costi e dei ricavi sono ipotesi a lungo termine e puramente indicative.

133 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 9. Allegato 3 Proposta di costituzione del Parco Locale di Interesse Sovra Comunale (PLIS delle miniere di Paisco Loveno)

9.1. Le ragioni di un PLIS L’areale individuato nelle tavole specifiche costituisce la proposta per l’individuazione di un PLIS, avente specifica finalità paesistica, storico-culturale nella quale è consentita l’attività umana compatibile con le finalità di tutela stabilite da un successivo e più approfondito regolamento attuativo. Così come definito dalla Legge Regionale 4 agosto 2011, n. 12 “I PLIS sono finalizzati alla valorizzazione e alla salvaguardia delle risorse territoriali e ambientali, che necessitano di forme di gestione e tutela di tipo sovracomunale e sono orientati al mantenimento e alla valorizzazione dei tipici caratteri delle aree rurali e dei loro valori naturali e seminaturali tradizionali. I PLIS sono istituiti dai comuni interessati, singoli o associati, con apposita deliberazione consiliare, che definisce il perimetro del parco e la disciplina d'uso del suolo, improntata a finalità di tutela. Tale deliberazione può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico del comune interessato.” 134 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) L’areale soggetto a PLIS è in continuità con il Parco delle Orobie e con la riserva delle Valli di Sant’Antonio confinante verso nord sul comune di Corteno Golgi. Il territorio è caratterizzato da un’elevata biodiversità di ambienti e di specie estremamente elevata tra le Zone di Protezione Speciale (ZPS) e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) delle province di Brescia e Bergamo.

9.2. Elementi identificativi DENOMINAZIONE PROPOSTA: PLIS DELLE MINIERE DI PAISCO LOVENO PROVINCIA INTERESSATA: Provincia di Brescia COMUNE INTERESSATO: Paisco Loveno GESTIONE PROPOSTA: Comune di Paisco Loveno SEDE PROPOSTA: Consorzio Forestale Valle Allione via Nazionale n° 74, 25050 Paisco-Loveno (BS), tel. e fax 0364 636160, E-mail: [email protected] SUPERFICIE: circa 2439,60 ha Gli OBIETTIVI DEL PLIS all’interno degli obiettivi generali del PGT sono: Obiettivi generali Obiettivi particolari Tutelare gli aspetti • Preservare la caratterizzazione a forte valenza paesaggistica ed naturalistici e ambientali ecologico/ambientale della montagna. • Mantenere un adeguato livello di conservazione degli ecosistemi. • Promuovere l’uso sostenibile delle risorse idriche e uno sfruttamento dell’energia idrica che tenga conto nel contempo degli interessi della popolazione locale e dell’esigenza di conservazione dell’ambiente. • Incentivare e incrementare l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili di provenienza locale. Garantire una • Operare una difesa attiva del suolo, che privilegi la prevenzione dei pianificazione territoriale rischi attraverso una attenta pianificazione territoriale, il recupero attenta alla difesa del della funzionalità idrogeologica del territorio, lo sviluppo dei sistemi di suolo, all'assetto monitoraggio e di gestione integrata di tutti i rischi presenti idrogeologico e alla (idrogeologico, valanghe, incendi, ...). gestione integrata dei • Arginare l’erosione dovuta alle acque e contenere i deflussi in rischi superficie, preferibilmente attraverso l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica e di gestione forestale. • Predisporre programmi di intervento mirati per la sistemazione dei dissesti e la mitigazione del rischio dei centri abitati e delle principali infrastrutture. Tutelare gli aspetti • Sostenere la silvicoltura per la manutenzione di versante, valorizzare il paesaggistici, culturali, patrimonio forestale e sviluppare nuove forme di integrazione fra architettonici ed attività agro-forestali e tutela del territorio. identitari del territorio • Incentivare il recupero, l’autorecupero e la riqualificazione dell’edilizia montana rurale in una logica di controllo del consumo del suolo, mediante i principi della bioedilizia e delle tradizioni locali, conservando i caratteri propri dell’architettura spontanea di montagna. • Tutelare e valorizzare i nuclei frazionali e i singoli episodi della cultura locale. 135 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) • Controllo paesistico sugli interventi e sulle trasformazioni dei fabbricati non rurali in zona agricola. Promuovere uno • Promuovere misure atte al mantenimento ed allo sviluppo sviluppo rurale e dell’economia agricola in ambiente montano, tenendo conto delle produttivo rispettoso condizioni naturali sfavorevoli dei siti e nel contempo del ruolo che dell’ambiente essa riveste per la conservazione e la tutela del paesaggio naturale e rurale e per la prevenzione dei rischi. • Sostenere la multifunzionalità delle attività agricole e di alpeggio e incentivare l’agricoltura biologica, i processi di certificazione e la creazione di sistemi per la messa in rete delle produzioni locali. Valorizzare i caratteri del • Rivalutare il territorio collinare e montano come risorsa anche territorio a fini turistici, in turistica. una prospettiva di lungo • Promuovere la manutenzione e l’utilizzo della rete sentieristica ai fini di periodo, senza un turismo eco-compatibile e per la valorizzazione e la fruizione pregiudicarne la qualità paesaggistica del territorio. • Sviluppare l’agriturismo per promuovere la conoscenza diretta delle attività produttive locali, in un’ottica multifunzionale e di valorizzazione economica delle attività. • Armonizzare le attività turistiche e del tempo libero con le esigenze ecologiche e sociali, limitando le attività che possono recare danno potenziale all’ambiente e al paesaggio. Sviluppare un’offerta di • Garantire i servizi essenziali per la popolazione. servizi per la • Sviluppare un’offerta turistica sostenibile: integrazione e valorizzazione popolazione e per i dei percorsi turistici e fruitivi presenti nel territorio. turisti • Valorizzazione dei sentieri esistenti e messa in sicurezza. • Contenere il fenomeno dello spopolamento, attraverso misure volte alla permanenza della popolazione in questi territori.

CARATTERISTICHE DELL’AMBITO SOGGETTO A PLIS: 1. Tutela paesistico-ambientale dell’ambiente montano. Il progetto consiste nell’ampliamento delle aree di Rete Natura 2000 contermini al Comune di Paisco Loveno. Più nello specifico si vuole creare un’area che possa avere delle interconnessioni positive con i Siti di Importanza comunitaria (SIC): “Valli di San Antonio” codice IT 2070017 e “Alta Valle di Scalve” codice IT 2060004. Inoltre è possibile individuare le Zone di Protezione Speciale (ZPS) confinanti con il comune oggetto di studio del Comune di Paisco Loveno: la ZPS “Foresta dei Legnoli” codice IT 2070301 e la ZPS “Parco Regionale Orobie Bergamasche” codice IT 2060401. Il PLIS nasce con l’obiettivo di tutelare da un punto di vista paesistico-ambientale un ambito montano di grande pregio nel cuore dell’Alta Valle Camonica, ponendosi come area ad elevato valore naturalistico e turistico, oltre ad aspetti architettonici culturali della tradizione montana. 2. Valorizzazione turistica e culturale del territorio di Paisco Loveno sugli aspetti dell’attività mineraria e alpestre del passato. Affinché questi elementi si tramutino effettivamente in risorse per le popolazioni locali, occorre promuoverli e renderli al contempo accessibili e fruibili attraverso percorsi adeguati (sentieri, carraie, viabilità minore da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike secondo ritmi lenti contrapposti ai ritmi veloci della città). La fruibilità del territorio montano per un turismo a velocità lenta è in stretta connessione con la funzionalità di un reticolo viario minore che, a sua volta, è condizionata dalla tenuta idrogeologica del territorio. Fino a pochi decenni fa esisteva una fitta rete di carraie, tratturi, sentieri che collegavano le varie località e gli abitati sparsi e che era mantenuta dalla popolazione presente sul territorio. Con lo spopolamento della montagna questa

136 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) rete è collassata, si sono interrotte le pratiche diffuse di manutenzione, aggravando così un generale dissesto idrogeologico del territorio. Stante la necessità di difendere e sostenere le attività agricole ancora in essere, anche ai fini di preservare la varietà paesaggistica e l’assetto del territorio, le opportunità di sviluppo del territorio sono legate, qui come d’altronde in molte altre zone della montagna, alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale presente, in vista di una sua fruizione turistica e didattico-ricreativa.

137 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 9.3. Paesaggio e ambiente

Il territorio di Paisco Loveno è costituito da un grandioso patrimonio boschivo segnato dai numerosi solchi torrentizi. La stretta vallata è solcata dal torrente Allione che nasce dalla fusione delle vallate del Vivione e del Sellero, alimentato, poi, da vivaci ruscelli che scendono dai due scoscesi versanti montani. Il territorio comunale presenta rigogliosi boschi: castagneti, cedui e folte abetaie, oltre le quali si aprono i pascoli delle malghe.

Il patrimonio naturale del PLIS proposto è in buona parte costituito dai boschi che ricoprono gran parte dei versanti. Sono presenti numerose tipologie ambientali, differenti per la maggior parte in funzione del gradiente altitudinale: • Nelle forre e nei versanti ripidi si trovano acero-tiglieti che s’insinuano lungo la vallata fino a 1050 m di quota. Le essenze vegetali più rappresentative sono: il frassino (Fraxinus ornus), l’acero (Acer pseudoplatanus), il salicone (Salix caprea) e la robinia (Robinia pseudoacacia). • I boschi di conifere interessano la fascia montana e subalpina tra 1300 e 1700 m s.l.m. Fino a 1500 m dove domina l’abete rosso (Picea abies), al di sopra il larice (Larix decidua), che colonizza le frange boscate in quota ed i versanti più

138 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) accidentati (Val di Scala). Nella fascia montana è presente l’abete bianco (Abies alba), ma limitatamente ai versanti rivolti a nord tra 1000 e 1400 m s.l.m.; • Tra 1600 m e 2100 m s.l.m. si estendono pascoli ed arbusteti con dominanza di ontano verde (Alnus viridis); queste alnete spesso invadono le aree pascolive abbandonate e ne limitano pesantemente l’utilizzo; • Il limite superiore della vegetazione ad arbusti nani segna il passaggio alle praterie alpine. A queste quote il paesaggio vegetale è caratterizzato quasi esclusivamente da piante erbacee, anche se alcuni arbusti a spalliera, come i salici nani, possono spingersi ancora più in alto. Le praterie alpine sono costituite da tipi di vegetazione piuttosto stabili ed evoluti e da comunità pioniere, limitate nel loro sviluppo dal severo clima d'altitudine.

139 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 9.4. Miniere

Da Loveno si gode una straordinaria vista sull'antistante gruppo dell'Adamello e d'estate gli abitati sono animati da turisti ed escursionisti. Sulla sinistra idrografica della valle si trovano, da tempo immemorabile, alcune miniere per l'estrazione della barrite, un minerale di ferro. Per la collocazione geografica e le difficoltà a percorrerla, la valle di Paisco Loveno ha mantenuto un certo isolamento dalla Valle Camonica. Non ci sono segni di insediamenti abitativi prima del Mille, ma la ricchezza di ferro fa pensare alla presenza di carbonai e minatori anche precedentemente a tale data.

Figura 1 :Siti mineari località “Gaviera-Traversagna” e località “Dosso Medel”

140 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156 Relazione PGT P.G.T. - COMUNE di PAISCO LOVENO (BS) 10. Allegato 4 Studio di dettaglio sulle tipologie vegetazionali realizzato nel 2003

141 Architetto Fausto Bianchi via Sala 38 - 25048 Edolo (BS) - email: [email protected] - tel. 0364/73207 fax 0364/71156