I Culti Misterici in Area Padana
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I culti misterici in area padana Iside e Mitra Il viaggio degli dei da Pessinunte e da Emesa Cibele I sec. a.C. Patera di Parabiago IV sec. Formia Elagabal Finalità • L’incontro si propone di esaminare attraverso fonti letterarie e iconografiche i caratteri dei culti misterici nella loro specificità e nella loro tendenza al sincretismo culturale, le ragioni della loro diffusione in epoca ellenistica e il ruolo da essi svolto nell’ambito della religiosità tradizionale romana. Iside greco-romana Iside a Industria Mensa Isiaca Danzatrice (da Industria) Museo di Antichità di Torino Iside – IO (Pompei I sec. d. C.) Iside-Afrodite Iside- Demetra (Dion). Dea di Efeso, simile a Cibele e identificata con Artemide “ Grande è Artemide degli Efesini” Atti 19 : 28 Serapide da Pozzuoli Domiziano (Benevento) Iseo campense 43 a. C. Il Mitraismo Dura Europos La diffusione del mitraismo nel Mediterraneo Mitra (Musei Vaticani) Mitreo di San Clemente II sec. D. C: Ostia sono attestati 16 mitrei Mitreo delle sette sfere Le sfere rappresentano simbolicamente i sette gradi di iniziazione. Mitreo di Aosta Martigny Cristo Sol Invictus III sec. Iside Iside da Ercolano. Iside e Maria Iside dal Fayum Madonna in trono : S. Sofia Bibliografia • Dulaey M., I simboli cristiani, San Paolo • Giebel M., I culti misterici nel mondo antico, ECIG • Grabar A., Le vie dell’iconografia cristiana, pag. 35 – 59, Jaca Book • Turcan R., Eliogabalo e il culto del sole, ECIG • Il Nilo a Pompei, catalogo mostra, Panini Edizioni AFRODITE Statua acefala di Afrodite, età ellenistica (Parigi, Louvre) Venere Braschi, dalla Villa dei Quintili, Roma (età imperiale romana, Monaco,Glyptotek) Statua di Afrodite appoggiata (II sec. d.C.). Copia romana dell'età imperiale da un originale greco dell'età classica (Napoli, Museo Archeologico, Collezione Farnese) Afrodite Lovatelli (I sec. d. C. Museo Archeologico di Napoli) ALESSANDRO A CAVALLO Mosaico raffigurante la battaglia di Isso da Pompei (Napoli, Museo Archeologico) Il cosiddetto “sarcofago di Alessandro” (310 a. C. circa), da Sidone (Istambul, Museo Archeologico) Bronzo, forse II sec a.C , Alessandro e Bucefalo , cavallo aggiunto successivamente. Museo Archeologico di Firenze Arte indo-greca e del Gandhara (Pakistan settentrionale-Afghanistan orientale): I sec. a.C - Vsec.d.C. Il Budda in piedi, conservato al Museo nazionale di Tokyo è una delle prime raffigurazioni note di Buddha: proviene da Gandhara ed è in stile ellenistico (I sec. a. C.) Apollo del Belvedere (metà IV sec. a.C.) Testa di Buddha proveniente dal Gandhāra (Museo Guimet, Parigi) (I sec. a. C.) Banchetto in stile greco tra vino e musica. Dettaglio proveniente dallo stupa di Chakhil-i-Ghoundi nel sito di Hadda (I-II secolo d. C.). Un ittio-Centauro. (II secolo d.C.), Gandhāra, Victoria and Albert Museum, Londra Amorini e ghirlande.(I-II secolo d. C.), Gandhāra, museo Guimet, Parigi Rappresentazione erculea di Vajrapani (destra) come protettore di Buddha, (Gandhāra, British Museum. II sec. D. C.) Fregio di Gandhara con devoti (Pakistan, I-II sec. d.C.) Divinità buddiste Pancika (sin.) e Hariri (ds.), simbolo dell’amore sponsale. Gandhara, III sec. d.C. (British Museum) Un capitello indo-corinzio con il Buddha al suo centro (Gandhāra, III-IV secolo d.C.). COMMENTO ALLE DIAPOSITIVE REPERTI DA AI-KHANUM (AFGHANISTAN) 1. III sec. a. C.: placca con Cibele sul carro. (argento dorato, cm. 25 di diametro). Cibele è rappresentata frontalmente in piedi sul carro trainato da leoni, con accanto una Vittoria alata; sono presenti anche due galli, sacerdoti della dea, col caratteristico copricapo conico e l’abito lungo stretto in vita. Quello che sta dietro il carro regge un grande parasole, l’altro sta officiando un sacrificio, consistente probabilmente nel bruciare incenso. Nel cielo notiamo tre astri: una stella, la luna e il sole, nella figura antropomorfa di Helios. E’ un’opera rappresentativa della produzione artistica ibrida greco-orientale: la dea e gli elementi relativi al suo culto, diffusi in Frigia (Asia Minore) e poi in tutto il mondo greco-romano, sono uniti ad altri elementi più tipicamente orientali e persiani: ad es. il modelo del cocchio e dell’altare, con gandi gradini, di cui si conoscono parallelia Pasargade e a Dura-Europos sull’Eufrate. E’ probabile che il culto di Cibele si sia diffuso fin nelle regioni più orientali dell’Impero persiano proprio con la conquista di Alessandro Magno. La mancanza di prospettiva e di profondità, la giustapposizione delle figure, la ieraticità e la posizione rigida e frontale di Cibele, simile ad un idolo, attribuiscono all’opera un’impronta orientale; la resa del panneggio della Vittoria e della Dea, al contrario, sono tipicamente greco-ellenistici. REPERTI DA TILLIA TEPE (AFGHANISTAN) 2. I sec. d. C.: coppia di pendenti (oro, turchese, granati) con “il Signore dei draghi” (cm. 12,5 x cm. 6,5) e coppia di pendenti con “la Signora degli animali” (cm. 5,8 x cm. 4,6), entrambi da contesti funerari. I personaggi maschile e femminile sono presentati frontalmente nell’atto di reggere due creature fantastiche di profilo; la figura femminile tiene un frutto in una mano. La figura maschile è particolarmente interessante: come la figura femminile porta una corona e un lungo abito; il volto è caratterizzato da zigomi larghi e appiattiti e da occhi di taglio obliquo. Sulla fronte spicca un segno rotondo alla maniera indiana, che caratterizza anche altre figure umane provenienti da contesti simili. Le due creature dette “draghi” sembrano piuttosto dei cavalli alati, però le fauci presentano delle zanne e il dorso è sinuoso come quello dei felini della “Signora degli animali”. 3. I sec. d. C.: coppia di fermagli in orro con guerrieri (cm. 9 x cm. 6,3). L’uomo è armato di una panoplia i cui elementi sono quelli dei soldati greco-macedoni o greco-battriani, specialmente l’elmo, che presenta anche il caratteristico orecchio di toro che figura anche sulle immagini di Alesssandro Magno e sulla monetazione dei re di Battriana, come per esempio Eucratide (II sec. a. C.). Al fianco di ciascun guerriero, però, si ergono due leoni-draghi tipici delle espressioni artistiche cinesi, come pure sono caratteristici dell’arte dei nomadi delle steppe gli elementi vegetali con uccelli da cui sono inquadrate le due figure 4. I sec. d. C.: fibbie da calzatura in oro e turchese (cm. 5,5 di diametro). Un uomo abbigliato “alla cinese” sta seduto in un cocchio, simile a quello della dea Cibele, tirato da due animali fantastici che ricordano molto i titpici draghetti cinesi. Elementi dell’estremo Oriente ritornano un po’ ovunque, per esempio anche nell apettinatura dell’uomo, da quel poco che se ne può vedere, e nel carro leggero, la cui tipologia rimanda a simili cocchi attestati nella Cina degli Han. 5. I sec. d. C.: coppia di fermagli in oro e turhese, con Dioniso e Arianna (cm. 6,5 x 7). La coppia cavalca un animale fantastico tipo drago cinese, ma caratteristico anche del repertorio figurativo dei nomadi delle steppe. Dioniso, a cavallo dell’animale, cinge con un braccio le spalle di Arianna, mentre con l’altra mano regge una coppa scanalata; ai suoi piedi sta Sileno, che tende un corno per bere (rhyton, in greco) verso la coppa; alle spalle della coppiasi trova una Vittoria alata con una corona nella mano. Dioniso è abbigliato con la nébride, la caratteristica pelle di cerbiatto riconoscibile dalle chiazze rotonde e da una zampa dell’animale che spunta tra i corpi del Dio e di Arianna. I tratti del volto di Dioniso sono spiccatamente asiatici, mentre l’abbigliamentoè greco, con i lunghi riccioli e la corona, probabilmente di edera. Quest’oggetto testimonia il successo dei motivi dionisiaci in Batttriana e fino in India, paese, quest’ultimo, non certo ignoto a Dioniso, come narra il suo mito. 6. I sec. d. C.: applique detta “Afrodite della Battriana”, in oro e turchese. La figura è evidentemente ispirata a motivi ellenistici, a cominciare dalla postura fino al drappeggio dell’abito (tipo drappeggio “bagnato”) e all’acconciatura. I tratti somatici, invece, appaiono piuttosto orientali, in particolar modo indiani: per esempio il volto, il taglio degli occhi, il punto centrale sulla fronte; anche la gran quantità di bracciali ricorda certe statuette di divinità indiane. Particolare da notare: le due corte ali, che nel repertorio figurativo greco sono attributi di Nike (Vittoria) e non di Afrodite. REPERTI DA BEGRAM (AFGHANISTAN) 7. I SEC. D. c.: Serapide-Eracle in bronzo (cm. 24,1 x cm. 6,45). In questa statuetta sono curiosamente mescolati elementi caratteristici di Giove-Serapide ( testa barbuta, corona “ a modio” e di Eracle (clava). 8. I sec. d. C.: cavaliere barbaro in bronzo (cm. 14,7 x cm. 4,7). Il cavaliere, con attributi tipicamente barbarici nel taglio dei capelli e dei baffi, riproduce lo schema della figura di cavaliere del tipo “Alessandro giovane a cavallo”, questa volta di aspetto assolutamente greco, ritrovata sempre a Bagram e risalente alla stessa epoca (cm. 13,5 x cm. 3,5, bronzo). DIONISO Delo, casa privata, Dioniso su pantera (II-I sec. a. C.) Dioniso a cavallo di una tigre, rovine romane di Acholla, Tunisia, II sec d. C Sarcofago di età romana imperiale con Dioniso, Metropolitan Museum Sarcofago di età imperiale romana con Dioniso e Arianna (Berlino, Altes Museum) Fronte di sarcofago con Dioniso e Arianna (secondo quarto del II secolo d.C. Modena, Galleria Estense) Coin of the Baktrian King Agathokles (190-180 a. C.), written in Brahmi language. The coin shows Hindu deities: Vasudeva-Krishna and Balarama-Samkarshana. Coin of Apollodotus I (180-160 a. C.). British Museum Coin of the Indo-Greek queen Agathokleia (130-120 a. C.) Coin of the Indo-Greek king Strato I (120-110 a. C.) Coin of Demetrius III (100 a.