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20 lo sport lunedì 4 febbraio 2002

INGHILTERRA SPAGNA GERMANIA COPPA D’AFRICA Liverpool a valanga Real Madrid ko dopo 11 gare Bayern batte Bayer 2-0 Sorpresa nei quarti di finale quattro reti al Leeds travolgente rimonta Espanyol Monaco più vicino alla vetta Il Mali sconfigge il Sudafrica

Grandissimo Liverpool a Leeds. I Reds, Prima scofitta dopo undici gare per il Real Vittoria per dua a zero del Bayern di Vittoria per due a zero per la nazionale del avversari della Roma nel girone di Madrid che ieri è stato battuto per due a Monaco nello scontro che lo opponeva ai Mali a scapito degli ex campioni della Coppa Champions League, hanno infatti travolto la uno da un ispiratissimo Espanyol nello primi della classe del Bayer Leverkusen. D’Africa del Sudafrica. Le reti sono state squadra semifinalista sempre in Champions Stadio Olimpico di Montjuic. Il gol della Entrambe le reti dei padroni di casa sono segnate al 15’ da Toure e al 44’ della ripresa l'anno scorso, imponendosi per 4-0 nel vittoria è stato segnato da Raul Tamudo state realizzate nel secondo tempo. Con Coulibay. Con la vittoria di ieri la squadra posticipo della Premier League. I gol sono quando mancavano quindici minuti alla fine questa vittoria il Bayern di Monaco, quarto del Mali accede per la terza volta consecutiva stati segnati da Emile Heskey (2), dal della partita. Il gol del Real Madrid è stato in classifica, riduce di due punti lo alle semifinali della Coppa D’Africa, e dovrà flash dal mondo Pallone d'Oro Michael Owen (per lui rete n. invece ad opera di Figo dopo appena trenta svantaggio con l’attuale capolista, il affrontare, nella propria capitale di Bamako, 21 in 29 partite giocate in questa stagione) e secondi di gioco. L’Espanyol ha saputo Borussia Dortmund, sabato fermato sul la vincente della partita tra Camerun ed c'è stata un'autorete di Rio Ferdinand. reagire prima pareggiando al 33’ con pari fuori casa. Ora il Bayern è a sei punti Egitto in programma oggi. Grazie a questo successo il Liverpool è ora QuiQue de Lucas, per poi vincere al 75’. dalla prima, cinque dal Leverkusen e a Il Sudafrica raggiunge invece la Tunisia tra le secondo in classifica, con 49 punti, a due Vittoria tennistica per il Barcellona, sei a quattro dal Kaiserslautern, ieri vittorioso squadre vincitrici della Coppa d’Africa lunghezze dal Manchester United. zero sul campo del Tenerife. fuori casa. eliminate dal torneo.

MONACO La squadra del Principato nasce nel 1924. Nel palmarès 7 titoli nazionali e 5 coppe di Francia Arriva Deschamps l’anti-italiano E se ne vanno Simone e Panucci Francesco Caremani Quando l’ex juventino, campione del mondo e d’Euro- pa, era stato chiamato a guidare il MONTECARLO Il mare, l’Italia, la Fran- Monaco, in molti avevano avuto la sensazione di un cia, in mezzo il Principato di Monaco regalo alla carriera. Lo stesso Didier aveva avuto con la sua città stato, Montecarlo. Città qualche perplessità ma poi ha preso la patata bollente famosa per il gran premio d’automobili- tra le mani e si è dato da fare. All’inizio, con Simone, smo, per essere dimora ricercata di molti Panucci e Roma, sembrava che Didier volesse forte- vip e dimora fiscale per molti sportivi, mente italianizzare la formazione monegasca. Poi tennisti in modo particolare. Montecarlo qualcosa si è rotto, la squadra ha iniziato prendendo con le sue strade che scendono al mare, gol da tutte le parti e rimanendo nei bassi fondi della con il suo Casinò, con le sue vetrine grif- classifica. Lo spogliatoio aveva qualche spina e De- fate sembra vivere in una dimensione fuo- schamps ha pensato bene di mandare via gli italiani ri dal tempo e dallo spazio. La reggia e il Simone e Panucci, mentre il portiere Roma ha dimo- cambio della guardia, che giornalmente strato tutte le sue qualità prendendo il posto a Porato, attira centinaia di turisti, sembrano usciti in odore di mondiali e per questo inviperito dall’arrivo da una favola. Tutto verrebbe da pensare del giovane numero uno italiano. Adesso il Monaco è in un posto come questo, tranne che gio- a centro classifica, lo spauracchio della retrocessione care al pallone. Il luogo stesso non invita è lontano e questa passerà alla storia come la ca a praticare il football, visto che tutta la stagione di rodaggio per Didier e tutto il Principato. costa è scoscesa e il mare incombe. Non fr. car. verrebbe nemmeno da pensare che a Montecarlo ci sia uno stadio, uno dei più avveniristici, lo stadio in cui, da qualche tempo a questa parte, ogni agosto si di- sputa la finale della Supercoppa Europea. La squadra di calcio, di cui il principe ereditario è grande tifoso, potrebbe appa- rire come il giocattolo sfizioso di un re- gnante moderno, annoiato dai cerimonia- li di corte e desideroso di avere il suo Montecarlo e il calcio, nobile per forza “circo”, il più ricco, il più famoso che ci sia: il calcio. Un giocattolo quindi? Nien- t’affatto. Il primo tifoso è il principe Alberto, ma in Costa Azzurra è più amata l’Olympique Marsiglia Solo nel ’53 il Monaco conosce la massima serie francese, dopo essere stato promosso alle spalle del Tolone al termi- Arsène Wenger L’altalena tra D1 (A francese) e D2 (B porto italiano Delio non ha mai rinuncia- Oberti costava troppo e le doti umane di sa arriva nell’87-88, con sei punti di van- ne del campionato ‘52-53. La squadra ora all’Arsenal francese) inizia con la retrocessione nella to. A Buenos Aires Delio inizia a giocare Delio fecero il resto. L’attaccante argenti- taggio sul Bordeaux, mentre nel ’91 la monegasca non tarda a far vedere di che è l’allenatore stagione ‘68-69. Un continuo saliscendi a calcio, i primi passi e i primi gol li fa no non patisce il cambio di clima e di Coppa di Francia (un’altra era stata vinta pasta è fatta e nel ‘55-56 si classifica terza che ha dato dal purgatorio al paradiso e viceversa che con la squadra di Almagro, quartiere peri- campionato, segnando rispettivamente nell’85) conquistata grazie a un gol di in campionato alle spalle del Nizza cam- al Monaco finisce con la promozione in D1 del ’77, ferico della Capitale federale. Le sue doti 22 e 17 gol nelle prime due stagioni fran- Gerald Passi, nella finale contro l’Olympi- pione e del Lens. L’allenatore del Mona- una dimensione in panchina era, guarda caso, tornato Lu- sono subito evidenti: tecnica non eccelsa, cesi e permettendo al Reims di salvarsi in que Marsiglia. L’anno successivo, in Cop- co era Louis Dupal e il giocatore più rap- da “grande” cien Leduc. E’ lui l’artefice della rinascita tocco un po’ grezzo, ma implacabile tutta tranquillità. Nell’estate del ’73 passa pa delle Coppe, il Monaco sarà eliminato presentativo l’argentino Raul Conti, in- In alto lo stadio prima e del miracolo poi, infatti, il Mona- quando ce da buttarla dentro, insomma al Monaco dove s’impone come il più dalla Sampdoria in semifinale. L’ultimo terno, autore di ben 16 reti in quella sta- Louis II co da neopromosso va a vincere il titolo un bomber di razza che macina reti su continuo uomo-gol del campionato fran- alloro risale al ‘99-00, con il titolo france- gione. Raul Conti passerà poi alla Juven- di Montecarlo francese, terzo della sua storia, superan- reti. Dopo quattro stagioni viene acqui- cese. se vinto dominando tutto e tutti, vinto tus, intessendo così quel legame tra Mo- dove si gioca do di un solo punto i “Canarini” del Nan- stato dal Gimnasia y Esgrima di La Plata Fisicamente imponente (1,80 m. per anche grazie alle reti di , naco e l’Italia che è forte ancora oggi. Nel la supercoppa tes. Il mediano Jean Petit (poi Direttore e agli ordini di José Varacka (ex naziona- 80 kg.), vederlo giocare non è certo uno tanto per rinverdire quel legame forte e ’58 un altro terzo posto a sette punti dal europea sportivo dei monegaschi) e l’ala Chri- le argentino), nella stagione ‘69-70, si lau- spettacolo per gli occhi, ma sicuramente silenzioso che lega la squadra del Princi- Reims campione di Francia e nel ’59 la In alto a destra stian Dalger, entrambi nazionali francesi, rea capocannoniere del campionato som- una goduria per il cuore, vista l’efficacia pato all’Italia. Legame, però, che dopo prima grande svolta con l’ingaggio del Cristian Panucci sono due importanti protagonisti di quel- mando le reti segnate nel sotto porta. Delio è forte di testa, sa tirare l’avvento di Deschamps in panchina sem- tecnico Lucien Leduc, ex mediano della passato le stagioni, ma l’idolo indiscusso del “Metropolitano” e quelle siglate nel al volo e in un modo o nell’altro la butta bra aver perso mordente. Gli addii im- Nazionale francese ed ex giocatore del dal Monaco “Louis-II” era il bomber italiano Delio “Nacional”. La Francia appare ancora dentro, anche in maniera un po’ goffa. Il provvisi di Simone (Milan) e Panucci Venezia nei primi anni Cinquanta. Con alla Roma Onnis, proveniente dall’Argentina. Delio molto lontana, ma il destino percorre vie suo motto era “entrare nella foto”... del (Roma) hanno un significato: in fondo il lui il Monaco compie il salto di qualità Onnis era nato a Roma il 24 marzo 1948, impensabili e quando degli emissari del gol, naturalmente. In sei stagioni con la Monaco è pur sempre una squadra fran- che si traduce, come spesso accade nel da padre sardo e madre romana, e quan- Reims vanno in Argentina per acquistare maglia del Monaco segna la bellezza di cese. calcio, con la prima importante vittoria do non ha ancora tre anni si trasferisce in il centravanti Oberti del Rosario Central, 165 reti (tra D1 e D2), conquistando due della storia biancorossa. Nel 1960 i mone- Argentina con la famiglia. Ma al passa- tornano a casa con Delio Onnis. In realtà volte la classifica cannonieri (una a pari Le puntate precedenti: gaschi battono in finale, per 4-2, il Saint merito), un campionato e una Coppa di Etienne e si aggiudicano la Coppa di Francia. Nell’estate dell’80 passa al 1) Racing Avellaneda 1 ottobre; Francia e l’anno successivo vincono il Tours, per poi finire la carriera nel Tolo- 2) Manchester City 15 ottobre; campionato, superando di un solo punto ne, sempre a suon di gol, diventando il 3) Rayo Vallecano 22 ottobre; il Racing Club Paris. In mezzo al campo “Louis-II” stadio gioiello per pochi intimi più grande cannoniere del campionato 4) Everton 29 ottobre; furoreggiavano un dinamico Michel Hi- francese. Nella stagione ‘81-82 il Monaco 5) Espanyol 5 novembre; dalgo e la classe di Théo, entrambi grandi Il Monaco è una squadra che non ha vinto mol- tion Sportive de Monaco, gli inizi sono di basso è di nuovo campione, con Gérard Banide 6) Tottenham Hotspur 12 novembre; protagonisti delle prime affermazioni del to, ma che fa parte dell’élite del calcio francese e profilo e solo nella stagione ‘33-34 si ha notizia in panchina, il portiere Jean-Luc Ettori e 7) Botafogo 19 novembre; Monaco. L’inserimento di due nazionali che ha sempre praticato un bel calcio, dando di una fugace apparizione del Monaco nel cam- il terzino Manuel Amoros, entrambi gio- 8) Honved 26 novembre; francesi come il difensore Marcel Artele- spettacolo dentro e fuori il “Louis-II”, diventato pionato di Seconda divisione. Bisogna attendere catori della Nazionale francese, di lì a 9) Sporting Lisbona 3 dicembre; sa e l’interno Yvon Douis rafforzano la con il tempo il tempio del Monaco: i tifosi non il 1948, cioè l’immediato Dopoguerra, per trova- poco campione d’Europa. Anche Patrick 10) Austria Vienna 10 dicembre; squadra che continua a mietere successi e sono tantissimi, ma l’entusiasmo non manca. re i monegaschi nel calcio professionistico fran- Battiston e Bruno Bellone hanno vestito 11) Nacional Montevideo 17 dicembre; a imporsi come la squadra più forte della Non dimenticando che la maggior parte degli cese, prima di allora i biancorossi avevano vinto la maglia monegasca, così come gli ingle- 12) Rangers Glasgow 24 dicembre; Francia. Nella stagione ‘62-63, infatti, il abitanti della Costa Azzurra tifa per l’Olympique 7 campionati della Costa Azzurra e si erano lau- si Glenn Hoddle e Mark Hateley, guidati 13) Palmeiras 31 dicembre; Monaco vince il campionato davanti allo Marsiglia, più popolare e più vincente dei reati campioni del Sud Ovest della Francia nel a loro volta da un giovane Arsene Wen- 14) West Ham United 7 gennaio; e la Coppa di Francia, “cugini” biancorossi. Cugini nati nel 1924 (nel ’31 e nel ’48. ger, il demiurgo francese che ha fatto la 15) Hajduk Spalato 14 gennaio; battendo in finale il Lione per 2-0... gli 2004 il Monaco compirà 80 anni) come Associa- fr. car. fortuna dell’Arsenal anni Novanta. 16) Vasco da Gama 21 gennaio inglesi direbbero “double”. Punti di for- Il quinto titolo della storia biancoros- 17) Athletic Bilbao 28 gennaio. za della formazione del Principato sono i difensori Casolari e Artelesa, l’intero cen- trocampo composto da Hidalgo, Bianche- ri, Douis e Théo, la coppia d’attacco for- PIANETA BRERA Nel 1989 il giornalista lombardo intraprese una “campagna” per portare il Codino in azzurro ai Mondiali del ’90 organizzati in Italia mata dall’ala destra Djibrill e dal potente centravanti Cossou. Una squadra concre- ta e spettacolare al tempo stesso, una squadra tipicamente francese: gran pos- Così scriveva Gioann: Robertino Baggio, divino in terra sesso palla e ripartenze fulminanti, con l’inserimento dei centrocampisti dalle re- trovie. Il successo dà, però, alla testa e la Un Brera doc, annata 1989, scriveva in modo (12. giornata, campionato '88/'89) Brera scriveva «Fa sensazione la caduta della Fiorentina, ma è Baggio ben assestato nel match di ieri tocca al Sul capitolo “infortuni” Brera scrisse per società commette l’imperdonabile errore entusiastico di un giovane fantasista vicentino, infatti: «Il carisma di Baggio si ripropone agli troppo alta la personalità di Baggio per giostrare secchio del massaggiatore quando viene sostitui- “Whisky” Liguori, il calciatore del Bologna che di cacciare il tecnico Leduc, rimpiazzato Roberto Baggio da Caldogno, e della sua squa- amanti della Nazione. Aveva senz'altro ragione il favorevolmente quei rozzi fantasmi». to». esattamente 31 anni fa si ruppe un ginocchio e da . Nella Coppa dei Cam- dra, la "storica" Fiorentina, iniziando un’autenti- collega che ha giudicato un 'colpo sotto' di Bag- L'anno successivo Baggio, passato alla Juve, Ma il più grande complimento a Baggio è vide finire la sua promettente carriera a San Siro pioni, manifestazione molto sentita dai ca campagna per portarlo in azzurro. Si era alla gio per Aldo Serena come un meritato sfottò per «trasforma magicamente 5 rigori su 5 concessi l’accostamento enoico di uno degli ultimi pezzi dopo l’incidente occorsogli in una partita con- nuovi re del calcio transalpino, il Mona- vigilia delle convocazioni per le ultime partite di il ct Vicini che l'aveva mandato in campo a soli 8 alla vecchia irriducibile Signora dei campionati». di uscito su Repubblica (ne L’Accademia di Bre- tro il Milan di Rocco. co deve assaggiare sino in fondo l’amaro preparazione dei Mondiali di Italia 90. minuti dalla fine (nell'ultima partita degli Azzur- E veniamo a un Roma-Juve (proprio il big ra) nel dicembre 1992 pochi giorni prima dell’in- «Ne ho indovinato appena qualche mossa calice della sconfitta, contro l’Inter di un «Il ct Azeglio Vicini ci incoraggia, noi tifosi ri, ndr). Davvero maradoniano, Baggio: e infatti match di domenica prossima!): il gol del fantasi- cidente mortale: «Ed ecco il divino in terra, Ro- stilistica. Correva come il vento. Aveva tolto una certo Helenio Herrera, che da lì a qual- d'Italia, ricordandoci che nella Fiorentina gioca il mattino dopo è rimasto a letto anche lui (cioé sta vicentino contro i giallorossi è «segnato da bertino Baggio, che è uno spumante Bellavista palla all’abatino Rivera uscendo in dribbling in che anno avrà conquistato l’Europa e il certo Roberto Baggio, e che i viola disputano il non ha giocato, ndr). Che macchia!». angolatura impossibile, quasi a scontare le como- di Vittorio Moretti che nel cor mi sta». battuta sinistra. Fosse stato un fichetto non mondo. In campionato, se possibile, va campionato italiano. Baggio può rivelarsi il nuo- Nel successivo commento Brera celebrava la de battute dagli 11 metri». Giovedì scorso a Parma si è stappata forse avrebbe teso il destro a contrastare Romeo Be- ancora peggio con il beffardo secondo vo Paolo Rossi nostrano. Se vi torna possibile, Fiorentina che «ha giocato con tanta vena da Nel match di ritorno (25 marzo '91) ecco l’ultima bottiglia di un vino che ha deliziato i netti: si sarebbe spaventato a vederlo accorrere a posto alle spalle del Saint Etienne, lonta- non ditelo a nessuno: tacerne mena buono». surclassare l'Ascoli. Baggio ha ubriacato la con- che «madama Juve cava lo stiletto e taglia un tifosi italiani per una quindicina d’anni. Il calice quel modo. Invece per pura generosità agonisti- no tre soli punti. Nell’incapacità di gesti- Così si chiude "La leggenda dei Mondiali" correnza: giunto al fin della licenza, ha sempre orecchio alla Lupa. Trionfa Maifredi grazie a che si voleva levare per salutare il quarto Mon- ca e perché non poteva interrompere il tackle s’è re il successo c’è spesso la chiave di lettu- (ediz. Pindaro) opera uscita proprio poco prima toccato con tanto e così fortunato garbo da rime- Baggio, il maradoniano, en artiste». diale del nostro ultimo Pallone d’oro, è rimasto rovinato la carriera. Ho visto la faccia di Liguori, ra dei periodi neri di molte squadre, è che iniziasse Italia 90. La sua "campagna" per diare tre gollastroni imperiali. Qualcuno ha pen- Ma Brera ricorda anche il caratterino di Ro- a mezz’aria. Stappiamo dunque un "brut" di umiliato dal destino. Vorrei saper pregare per te così anche per il Monaco che inizia una portare Roby Baggio alla corte di Vicini era parti- sato con imbarazzo a Vicini». E sul match di berto (dimostrato se era necessario nell’ultima Bellavista per consolarci, baggiani ovunque di- povero ragazzo». parabola discendente senza precedenti. ta da lontano. Nel presentare Fiorentina-Ascoli ritorno, pur perso dai viola, Gioann scriveva: biografia La porta del cielo): «Il solo calcio di spersi. Gibigianna