Comune Di Vobarno, Può Presentarla in Luogo Della Dichiarazione Di Cui Al Comma 1
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CCOOMMUUNNEE DDII VVOOBBAARRNNOO Assessorato alle Politiche Sociali MODIFICATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 48 DEL 25.11.2011 REGOLAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI Indice pag. 1 Premessa pag. 2 Obiettivi delle politiche sociali pag. 4 Destinatari degli interventi pag. 5 L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (I.S.E.E.) pag. 5 Aree di intervento dei servizi sociali pag. 12 Interventi rivolti alla generalità dei cittadini pag. 13 Segretariato Sociale pag. 13 Servizio Sociale Professionale e Pronto Intervento Sociale per situazioni di emergenza personali e familiari pag. 14 Attività di analisi dei bisogni, progettazione, programmazione, coordinamento e attivazione di percorsi amministrativi pag. 14 Collaborazione con il volontariato pag. 15 ALER pag. 15 Anziani e disagio adulto: pag. 16 Servizio di Assistenza Domiciliare pag. 16 Pasti a domicilio pag. 17 Servizio trasporto pag. 17 Telesoccorso pag. 18 Bagno assistito e pulizia degli indumenti pag. 18 Ricovero in strutture protette pag. 18 Soggiorni climatici e gite giornaliere pag. 19 Carta d’argento pag. 20 Progetto “Metti in moto il movimento” pag. 20 Progetto Socializzazione per persone anziane pag. 20 Area famiglia, minori e giovani: pag. 21 Contributi per il mantenimento presso strutture residenziali o per progetti di affido familiare di minori pag. 21 Servizio di Assistenza Domiciliare Minori (A.D.M.) pag. 22 Interventi di tutela dei minori e rapporti con l’autorità giudiziaria pag. 22 Progetti a sostegno della famiglia e dei minori pag. 23 E…state a scuola pag. 23 Area Disabilità: pag. 24 Servizio Educativo Scolastico (Assistenza ad personam) pag. 24 Servizio Educativo Domiciliare Disabili pag. 25 Contributo per la frequenza di servizi semi-residenziali pag. 26 Centro Diurno Disabili pag. 26 Centro Socio Educativo (C.S.E.) pag. 26 Frequenza a servizi residenziali (C.R.H. e comunità alloggio) pag. 27 Interventi a sostegno di persone con handicap di particolare gravità pag. 28 Social Work pag. 28 Coordinamento Servizi Handicap pag. 29 Voucher socio assistenziale pag. 29 Progetto “Il maglio sul Chiese” pag. 30 Area Immigrazione: pag. 31 Sportello Immigrati pag. 31 Progetti finalizzati all’integrazione del cittadino straniero pag. 31 Contributi economici a sostegno delle fasce deboli della popolazione : pag. 32 Assegno di maternità – Assegno per i nuclei familiari numerosi pag. 32 Contributo per il sostegno all’accesso alla locazione (F.S.A.) pag. 33 Contributi straordinari e prestiti d’onore pag. 33 Contributo spese di riscaldamento pag. 33 Contributo spese farmaceutiche e ticket sanitari pag. 34 Buono sociale pag. 34 PREMESSA La Legge Quadro n. 328 dell’08/11/2000 “ Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” segna un momento di svolta e di cambiamento nel settore dei servizi sociali, visti non più come sistema settoriale e frammentario, ma come un sistema articolato di opportunità, interventi e servizi che attengono non solo al comparto sociale, ma più precisamente alle politiche sociali, come sistema integrato in cui ogni attore istituzionale e non, pubblico e privato, ha propri ruoli e responsabilità in uno spirito di “sussidiarietà”. In quest’ottica il Piano Politiche Sociali diventa lo strumento programmatico in cui vengono definiti finalità e obiettivi che si intendono perseguire, metodologie e strategie di intervento, rimandando a successivi atti della Giunta Comunale la definizione delle tariffe dei diversi servizi, delle quote di compartecipazione al costo dei servizi stessi da parte dei tenuti agli alimenti (art. 433 C.C.), della tempistica nella presentazione della domande per accedere ai diversi benefici illustrati nel presente documento. Il tutto facendo riferimento a principi di equità, imparzialità, pari opportunità, trasparenza ed omogeneità di trattamento, cioè a quei principi costituzionali che garantiscono a tutti i cittadini, che ne facciano richiesta, il diritto a servizi e prestazioni di carattere individuale, a fronte di una partecipazione alla spesa commisurata alla capacità reddituale del singolo. Il Piano Politiche Sociali fa riferimento al Piano di Zona (Legge n° 328/2000 art. 19) per il sistema integrato di interventi e servizi sociali del Distretto n. 12 di Valle Sabbia e al conseguente Accordo di Programma tra Comuni e Comunità Montana di Valle Sabbia. La Legge (art. 6) ribadisce che “i Comuni sono titolari delle funzioni amministrative concernenti le politiche sociali svolte a livello locale (…)”. Tale funzione non è infatti delegabile ad altri soggetti concorrenti alla realizzazione del sistema integrato delle prestazioni e dei servizi sociali. Sono delegabili invece gli interventi, la loro progettazione e realizzazione. Attraverso il Tavolo Zonale di Coordinamento e di Programmazione, strumento di analisi dei bisogni e di verifica della situazione della rete dei servizi ed interventi sociali, Tavolo che vede – al suo interno - la presenza dei vari interlocutori privilegiati del territorio ( Assessore della Comunità Montana di Valle Sabbia, Amministratori dei Comuni, Tecnici dei servizi, ASL, Terzo Settore, Parrocchie, Sindacati e Associazioni, ecc.), le Amministrazioni Comunali coordinano i vari interventi per il raggiungimento degli obiettivi comuni, determinando il ruolo e gli impegni di ogni soggetto, i tempi, il funzionamento e gli adempimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi. Il processo avviato dalla Legge n° 328/2000 mette sul tavolo anche il concetto di Responsabilità Sociale, concetto che non investe solo il mondo degli affari e dell’impresa, ma che si ritiene debba essere applicabile ed utilizzabile da parte di ogni tipo di organizzazione, a maggior ragione da quella pubblica. Il tentativo messo in atto è quello di avvicinarsi il più possibile ad un’ amministrazione condivisa nella quale gli amministratori si “alleano” con i cittadini attivi, al fine di trovare soluzioni a problemi di interesse generale. La Responsabilità Sociale nel settore Socio Sanitario ed Educativo richiede un approccio che includa l’intera persona nella sua complessità, basato su un processo che metta in risalto la responsabilità individuale delle persone coinvolte nei servizi verso gli utenti ed i cittadini. Tale approccio considera essenziali valori la trasparenza, la partecipazione ed il partnerariato, attraverso partnership strategiche ed il coinvolgimento di tutti gli interlocutori privilegiati (stakeholder), e individua come valore aggiunto la promozione della professionalità ed il sostegno a processi di cambiamento sociale. Oltre alla Legge Quadro n. 328/2000, la normativa cui si fa riferimento per la stesura del presente Piano è la seguente: Legge Regionale n. 1 del 07/01/1986 “Riorganizzazione e programmazione dei servizi socio-assistenziali della Regione Lombardia”, che unifica tutte le disposizioni in materia di assistenza e definisce obiettivi, criteri e modalità per la programmazione, l’organizzazione e l’erogazione dei servizi socio assistenziali nel territorio della Regione Lombardia e l’esercizio delle funzioni spettanti agli enti locali; Legge Regionale n. 1 del 05/01/2000 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia”, con riferimento specifico all’art.4 – servizi alla persona e alla comunità; Piano Socio-Sanitario Regionale 2002/2004, strumento di programmazione unico e integrato che contiene le linee di sviluppo del sistema socio-sanitario; D.P.R. del 03/05/2001 “Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001/2003; D.Lgs. n. 109 del 31/03/1998 riguardante la valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate e successivi decreti attuativi; Legge 285 del 28/08/1997 “Disposizioni per la promozione dei diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”; Legge Regionale n. 23 del 06/12/1999 “Politiche regionali per la famiglia”; Legge Regionale n. 45 del 18/02/1999 “ Disposizioni per il fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei servizi per le tossicodipendenze”; Legge n. 40 del 06/03/1998 “Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione degli stranieri”; Decreto Legislativo 31.03.1998 n. 109, e successive modifiche e integrazioni, relativo alla valutazione dell’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente); Legge Regionale 12.03.2008 n° 3 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario. OBIETTIVI DELLE POLITICHE SOCIALI L’obiettivo principale delle politiche sociali del Comune è favorire il raggiungimento, da parte di ogni persona, dello stato di benessere inteso come stato di salute fisica, psichica e sociale; rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona incontra nel corso della sua vita. L’Amministrazione comunale riconosce e sostiene il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale; sostiene e valorizza altresì i molteplici compiti che le famiglie svolgono sia nei momenti critici e di disagio, sia nello sviluppo della vita quotidiana. Tutto ciò anche attraverso la valorizzazione delle risorse presenti nella comunità locale e la condivisione del modello di rete del lavoro sociale che privilegi l’integrazione e la collaborazione con diverse istituzioni sia pubbliche (ASL, scuole, ecc.) che private (volontariato, privato sociale, ecc.). Con le politiche sociali del Comune si perseguono le finalità presenti nella Legge Quadro n° 328/2000 ed, in particolare: - assicurare alle persone