’ L A N T I 'C A C I T T À DI VE"

DES C R 1 T T A E DIMO S T R A T A C O N I MO N UM EN T I

DA L C A V . L U IG I C A N I N A

NELLA QUALIT À DI DIRETTORE DELLE OPERE m B ELLE AR TÎ

G)MMESSE IN ROMA DA SUA MAESTÀ CRISTINA m BORR0NE

R EGIN A VEDO VA DI S A R DEGNA

PO SSEDI'I'B ICE DEL DOMINIO DIRET PO DEL LUOGO GIÀ OCCUPA TO

DALLA ENUNCIATA CITTÀ ETRUSCA

R O M A

' DA ! T lPl DELLO STESSO CANIN A 1 847

A L C O N T E DO N F IL IB ER T O DI C O L O B IA NO GRAN MA STRO CONSERVA TORE E CAVALIERE DI ONORE SUA MAESTA MARIA “CRISTINA DI B O RB O NE REGINA VEDOVA DI SAR DEGNA

E A DEL ' D SA DE s U IZ E AZZAR D COR TO GRAN CORDONE DELLOR INE RDO I s . MA R IO L O

E DI E PO N IFI I DI S. E O I A N QU LLO T C O GR G R O M G O ,

'

A VA IE E DELL IN SIGNE R INE DI s. ENNA E E DUE I ILIE C L R O D G RO D LL S C ,

E INE P N IFI I DI I E DI s. VI DI A DI P I A A E D LLORD O T C O CR STO LUDO CO LUCC R M CL SS , COMMENDATO RE DELL'O RDINE IMPE RIA LE DI LEOPOLDO DI A USTRIA E E A E I NE DI N E DI F AN IA D LL L G O O OR R C , E CAVALIERE DELL 'ORDINE MILITARE DI SAVOIA

EC . EC . EC .

EC CELLENZA

Ella ha gradito che fosse pubblicata colla

ll ntico T usculo che m i u còm rnessa da S v M ae l nome la descrizione de a , f na s ì i Mar ia C ristina di B orbone Regina vedo va d Sardegna col m ezzo dei S uoi

’ u iata escrizione dell a nt a i di V ii on i li è ben iusto che la en nc ic e ttà e , c s g , g d dis osizioni e colla medesim a m ediazione otten a le stesse sovrane . eseguita per p , g

C ' er i S uoi buoni o îc si trovano o ra illustrate eziandio il suddetto favore. osì p fi j

' ‘ iderata tra le iù ò due vetuste città delle adiacenze di Roma ; l una cons p c spièue

’ ’ ’ ti dell antico Lazio e l altra annoverata tra le do ici ca itali dellEtruria e {Or , d p

iù di tre secoli e mezzo . e manlenulasi emula di Rom a stessa per p E facendo seguito alle beneficenze annoverate nella i ndicata intitolazione

’ tu ulana che urono com ar tite alla sulloda ta S ovr dell opera sc , f p d ana in favore

lle arti m i è rato di otere a iun ere uesta nuova u delle be , g p gg g q p bblicazione ;

’ d illu trare il luo o i poichè mentre essa tende a s g n cui es is teva l antica città di

' V ii ora osse uto in dominio iretto dalla medesima Re ina luz oi er e , p d d g , p p scopo

l sto ri di dim ostrare di quanta utilità per a a antica e per le arti siano le notizie

' ‘ ’ r si u ono dalle medesimesco erte. E vie i u m eritano s i atte d che:. ded c p pp /f isposi zi o ni

“ er te tra le bene cenze sovrane erchè ebbero solo " di e ssere annov a fi , p per oggetto d i

’ I cooperare all u tile agenerale.

' ” le uesto Mi è grato di potere ;ofi rir :q pubblico attestato della m ia stima e

distintissim a e nel t em o di e arl d co nsiderazione , p pr g a i ;gradire i sincer i

v miei sentimenti di rispettme di ossequio.

R oma 1 2 Dicembre 48 46. P R E F A Z I O N E

P er essere stato deputato da Sua Maestà Maria Cristina di Borbone regina vedova

Sar e na do o la m orte del marc ese B on a diri ere uanto si commette di d g , p h i di, g q

al a stessa So vr ana a favore e e e e art e e e ant c tà mi venne of erto un d l d ll b ll i d ll i hi , lodevole mezzo di far conoscere i benefìzj che ridondarono dalle diverse scoperte ' ’ ' ese uite nel uo o occu ato a ant co T usculo sua “ ro r et co a ub g l g già p d ll i di p p i à , ll p

’ blicazione e o era che er ta e ar omento fu nt to ata DESCRI I NE DEL d ll p , p l g , i i l Z O

’ ’ L T L n cat AN ICO TUSCU O e che v e la uce ne anno 1 841 . s ccome a e e , id l ll E i ll i di

sco erte tusculane tennero etro a tre ra uardevolissime che si fecero nel - uo o p di l gg , l g

’ occu ato al ant ca c tt Ve del ua e e an o a art ene il om nio già p d l i i à di ii , q l zi di pp i d i di

’ retto alla stessa Sovrana così per dichiarare la importanza degl indicati ritrova

m en v i n ti e entani mi ve ne com messo di pubblicare la enunciata o pera ; e così si ebbe m otivo di prod urre la illustrazione di due delle antic he c ittà che furono

’ ma ormente ce e rate ne e v cinanze Roma ed anzi uest u t ma fu consi ggi l b ll i di , q l i

’ era d ta nei primi seco li dello stabilim ento romano come l em ula di R oma stessa.

“ ’ E se il T usc ulo fu eziandio grandemente celebrato nel tempo dell im pe ro romano

’ i er amen t e a sua os one che fu resce ta a referen a d o n a tro uo o p l i à d ll p izi , p l p z g i l l g

e e a acen e Rom a m entre Ve aceva uas a an onata uesta u tima d ll di z di , ii gi q i bb d ; q l

c tt oi vantava so ra m una m a ore vetusta ros er t erc era ià i à p di p pp ggi p p i à , p hè g

’ ' annoverata tra le dodici c ittà c apitali dell Etruria sino dal tempo che precedette la

“ v tt te na nta ìnura che si o teva ara o fondazione di Roma. A eva la c i à s ssa u ci di p p g

nare a ue a Atene e d era in ossesso un am o terr toro che si sten eva q ll di , p di pi i i d

m tanta era la sua sino a pochi passi di distanza dal luogo in cui fu stabilita Ro a. E fortezza che anche dopo di avere sofferto i disastri delle guerre e le r agguardevoli

e tra on del suo terr tor o fatte urante tutto tem o del overno rea e Rom a d zi i i i , d il p g l di , s i dovettero impie gare dieci an ni di continuo assedio d ai romani per vincerla. P II E F A Z I 0 N E

La n cata ce e r t ch o eva la c tt Ven nei tem ant c v ene i di l b i à , e g d i à di pi i hi , i

L v o on in rt r dichiarata ampiamente nei primi libri di i i e di Di is io pa icola e. Ma poi non vi è forse scrittore antico c he non abbia in qualche modo fatta m enzione del

t nta m ortan a s no dai rim tem in cui o o veiente. In se u to a o p p lo g i di i p z i p i pi , d po

’ m o t o i ar ar sm o s im resero a curare li stu e e ant c t o tre l i sec l di b b i p g di d ll i hi à , l

’ t venne es to ne e enera i descr on dell Italia che si u carono r quan o pos ll g l izi i , p bbli p in ’ ’ ’ ci almente dal Volaterano dall Alberti dal Cluverio dall O lstem o e dall U helho p , , , g , ' furono poi riferite diverse parziali notizie sull antica città di Veii per determ inare la sua s one da vers eru t scr ttor ua r m eram ente furono (Il o inione po izi di i di i i i , i q li p i i p

Perciocchè da amano ar n nel suo scr tto tra loro assai discordi. F i N di i i su Veio illu

’ strato dal a occ tanto ne a sua ettera su Ve o e nel su em en , M zz hi ll l i ppl to all opera

s u C v ta Caste ana uanto nel suo Ve o ifeso da ic e e co e dal ast i i i ll , q i d , M h l Mi C igl oni

in s m le sc r tto ub cato nel T omo VIII del B urm anno dal F err . a n i i i p bli , zzi ella sua o era int to ata la Sco etta da cco ar n nei suo sc r tt su a t p i l p , Ni lò N di i i i i ll ca tedra vesc o

v e e dal e f ett sui or i Rom a e uo v c n al Soratte l il di N pi, D gli E i b gh di l ghi i i i , da

' ar ani su ant c veienti e dal Zanc nel suo Ve o ustrato M i gli i hi , hi i ill , si esposero di

vers arer su a n icata os ione Ve determinandola ora a C v ta Caste an i p i ll i d p iz di ii i i ll a,

ora a a ese ora a ano ora a on ano ora a B racc ano ed ora a G ll Fi , P z , i , Martignano.

in tutte le c tate O ere nonostante il sud etto ssent men Ed i p , d di i to , Venne sem pre di

mos trata la m ortan a ran ssim a e o sta m ento veient o “ i p z g di d ll bili e. D po pOi la scoperta ’ fatta in se u to e scavament o erat ’ , g i d gli i p i dall anno 1 81 2 al 1 81 7 nell area corri

’ s o ndente v c no al cas te o dell Isola arnese e a ver ’ p i i ll F , d ll a posizione occupata dall an

t ca c tt Ven i nel T om o I del a i i à di , il N bby vi ggio antiquario nei contorni di Rom a , fu r m o c he in modo os t vo m ostr la m ortan a un a ta il p i più p i i di ò i p z di le scoperta.

u n Cell ne fece conoscere anc e c iara “ Q i di il h più h mente la corrispondenza della città ’ ant ca nell indicata os z one con una , es os one su avan di Ve ustrat i p i i p izi gli zi ii ill i , che ’ fu u cata nel T omo I e e m emor e dell Instit t p bbli d ll i u o di corrispondenza archeo o ca e , osc a anch e r ro otta nel Tomo Il e l gi p i ip d d lla s ua opera e dita in Londra ed

nt to ata la to o ra a di Roma e e e sue v c nan e. Suc i i l p g fi d ll i i z . cessivamente dal Nibby venne anche nuovo es osta la n icata sua re az one di p i d l i sulle scoperte v eientane nel

” T omo III e a u t m a di lui o era nt to ata Ana s — d ll l i p i i l li i s torico to o r fi - p g a c o antiquario ” ’ ’ e a carta dei ntorn di R oma. L d ll d i i abate Coppi facendo seguito ll , a e m emorie s ui uo ’ una vo ta a tat ed ora esert e a r l ghi l bi i d i d ll g o rom ano m r — , i p ese a pubblica; si da

monsi . co a scr sse ure una g Ni l i , i p illustrazione Ve che f di ii , u inserita nel T omo V e e isserta on e a ont fic d ll d zi i d ll p i ia accademia romana di archeologi a. III fi ne do po le 1 P R E F A Z I O N E 9

' ' ‘ ’ ' sm erte che s im resero a fare rec uamente della arte settentr ona e e a c tt p , p p ip p i l d ll i à

‘ Ve er s os one S ua Maestà la re na ar a Cr st na si e e re a one di ii p di p izi di gi M i i i , di d l zi dal m archese B iondi di una tabella votiva in m arm o trovata nelle sc avazioni da lui

' rette che fu nser ta nel T o m o IX e e sserta on e a an etta acca em a di , i i d ll di zi i d ll zid d i

' ' arc e " di h ologia. E per dare ulteriori no tizie dei medesimi ritrovam enti fu pubblicata

dal m arc ese Seco n ano Cam anar una descriìionè dei vas tt edot t a e h di p i . i fi ili d i d ll

’ sc0 erte f e v ender in fi n e e l m r p atte nei s polcri degli antichi eienti. A r e e pal s a i po

tan a e e success ve scava on fatte nel uo o me es mo er le stesse dis osiziòni z d ll i zi i , l g d i p p

' ' sovrane so tto la mia re one scr ss vers ar t c o che fi1 ro nò u cat nei di zi , i i già di i i li p bbli i f l ’ ' ogli de l Ins tituto di corrispondenza archeologica ; e si lesse anche da m e s tesso

’ una dissertazione nell accademia romana di archeologia,in cui furono accennati i

' ' “ r nc a benefi z h r a e me s m o r p i ip li j c e si dedusse o d ll dei e sc pe te . Produssero po i tutte

' le indicate opere di verse parziali o sservazio ni che furono esposte da alcuni dotti

' ' n i r scrittori in periodiche pubblicazioni ben Cog ite agl e uditi di sillatti st udi.

' onostante er tutte le enunc ate espòsizioni non * si aveva“ ancora alcuna N p ò i l

' ' ben c hiara m ostra one tutto uanto si otuto Conosc ere tanto ntorno a s i di zi di q è p , i r nom ato o o o uanto su a sua c tt ca ta e ed anc e su rat c e tenute i p p l , q ll i à pi l , h lle p i h

' Laon e la en nc ata o era m entre serve ad illustrare le u t m e sco ne e art . u ll i d i p , l i

’ erte non ancora c arate su sce oi all indicata m ancan a e d offre nel tem o p di hi , ppli p z , p

" stesso per la prim a vo lta esposta in modo più esteso la illustrazione delle indicate

L a on oi h a e ‘ i r o re u e veientane . a re e c e v vano ant c ve enti con a t liq i l zi p , gli i hi gli l i p

' ’ o dclle cont ue re ioni viene m ostrata ne a m a o era su trur a m ar t t m a p li ig g , di ll i p ll E i i i

co m resa ne a one ont c a che si stà u can o a a calco rafi a Cam erale . p ll dizi P ifi i , p bbli d d ll g A rendere più distinta la dimostrazione delle var ie enunc iate mem orie si è

’ giudicato opportuno di conservare l ordinam ent o m edesimo che fu tenuto ne lla d e

’ culo cioè cons erare in tre art ment rinc a le stesse scrizione dell antico T us ; . di id p i i p ip li

“ Nel r mo si ren ono a c arare tutte le no t e re at ve ai v eiènti a m emorie . p i p d di hi izi l i t l t N u sa stor a e erc v ene s nto con i t o o ES SI I E S RICA. g i di i , p iò i di i i l di PO Z O TO

' Nel econdo si escr ve t utta la re one s ettante a o stesso o òlò e si st n ue s d i gi p ll p p , di i g

nel ter o si rendono in perciò c o l titolo di ESPOSIZIONE TOPOGRAF ICA. E z p

es r vere vers M onum ent che si anno dei v eienti e erc è particolare a d c i i di i i h , p iò

In o nuno dei m e esim distinto col titolo di DESCRIZIONE DEI MONUMENTI. g d i

“ si a un ono le m ortant not e su o s tato partimenti alle m em orie antic he ggi g . più i p i izi ll

' f l m ostra one e e me es m e m emor e ant c e attuale,o ndelrendere pl ll acile a di zi d ll d i i i h ,

‘ e nel tempo stesso esibire una intera conoscenza della indicata regione . IO P R E F A Z I O N E

d iv sa nei SI I NE S ORICA contenuta ne a arte r ma, su La. ESPO Z O T , ll P p i è d i

‘ l t to o Ca to . seguenti cinque partim enti secondari distinti Co i l di pi li

in a corr s on ente avant la fon a one di Rom a. Si ren e I. Prim a epoc i p d i d zi p d

' tahi esso a dim ostrare primieramente quale fosse la più probabile origine dello s

e ua e suo ro resso s no al rado otere essere annoverato limento veiente, q l il p g i g di p

i . tra i dodici popoli principali dell Etrur a

“ m vere c n a e ca corr s on ente al overno dei re di Ro a. o o a Il . Se o d po i p d g D p di

‘ ’ - ll n nci o e indicato lo stato di prosperità in cui si trovava la città di Veii ne e u at s con o er o o tem o si narrano tutte uel e circostan e che ortarono o olo d p i d di p , q l z p il p p veiente a fare guerra ai r omani.

er a e oca corr s on ente al overno e a re u ca rom ana. uesto III. T z p i p d g d ll p bbli Q periodo è quello di m aggior interessamento per la storia dello stesso po polo veiente

erc si vo e a far conosc ere ue e v cen e che mentre resero ma orm ente p hè lg q ll i d , ggi

r nomata la c tt Ven ne ro ussero oi la sua rov na. enc term ne e i i à di , p d p i E b hè il i d gli s tessi avvenimenti acc adesse nel princ ipio del governo della repubblica ro mana

’ r i rotrae no al term ne e a stessa e oca on e conservare or in u e s s e s ta to . p p i i d ll p , d l d bili

' l erno m e a di om I . uarta e oca corr s on ent a uan V Q p i p d e gov i p ri le R a. Q to con cerne lo s ta mento del m un c o veiente ed suo stato urante la an ett bili i ipi il , d zid a

’ ll n e oc a v ene es os to ne enu ciato uarto C a to o . p , i p q pi l ’ i ot e sul Caste o dell ISola arnese . S com ren e V. N izi ll F p d in tale indicazione quanto è più importante a conoscersi sulle vicende a c ui andò soggetto il luogo

’ oc c u ato a antica c tt Ven nel m e o evo e lo sta mento del ca p d ll i à di di , bili stello de tto

Iso la Farnese.

La ar te secon a nt to at a ES SI I NE GRAFICA v P d , i i l PO Z O TOPO , è di isa in sei

n Capito li nel Segue te m odo .

I. C tt Ve i. Tanto la form a che aveva la c nta del-le m ura a i à di i i , qu nto la di s os o ne di tutte ue le fa r c e c ui r m an ono a c une re u e p izi q l bb i h di i g l liq i , si prendono ’ a m os trare nell enunciato r di p imo Capito lo .

’ II. A ro V i e ente . ua e fosse la r g Q l p imitiva estensione dell enunciato terr tori i o,

' e u a i le etra on c he ne vennero success vam ente fatte dai rom an q l d zi i i i , sono nel se

u to mostrate e viene anc e n cat lo s g i di h i di o tato in c ui si trovava la stessa regione

’ al te o e m ero rom n mp d ll i p a o .

III. t à C t re ne . S ccom i di F ge i e nell antico possedimento dei veienti si c om

ren eva ure uo o in cui s t va ta ta la n p d p il l g a s bili e unciata città cosi si giudica O P ortuno arne una ua c e n ca on p di d q l h i di zi e . ‘ P R E F A Z I O N E Il Al i IV. C tt Pe i à di s o . r lo stesso moti vo si aggiungono alcune notizie sullo sta il m l b i ento a sietino .

V. Vie che tran a i i com ren ono in uesta escri sit vano per l agro ve ente. S p d q d zione Ie vie che furono stabilite dopo la protrazione del dominio rom ano in tale re

one e a e me es me si e ucono a cune not e su e ant c e nonos tante gi , d ll d i d d l izi ll più i h ,

che non ne r m i angano pill tracce .

’ ’

n c on l n . i udica necess VI. I di azi e dell attuale partimento del agro veie te S gi ques ta descrizio ne per potere determinare in miglior modo la corrispo ndenza dei

uo r no mat r s o n l ghi più i i p e s gli a tichi della stessa regione.

La ar te ter a nt to ata DESCRI I NE DEI M NUMEN I visa nei P z , i i l Z O O T , è di

se t i gue nti quattordici Capi ol .

“ e e e r fa r e ti ne e n d l I. Descrizion d ll p incipali bb iche mod rne es isten ll vicina ze e

’ i sem r er luogo già occupato dall antica città di Veii e sue adiacenze . S è p e p age volare la conosc enza della corrispondenza del luogo occ upato dalle reliquie super st l c he si ren e necessar o di mos trare uan to attuahnente es ste ne a re one i i, d i di q i ll gi

presa a descrivere.

' i s ten e uesta a. escr vere s os one enera e e la c tt di Ve . S II. E p izi g l d l i à ii d q d i

’ t l re i u e es s tent ne area occu ata a a stessa c tt uanto in tutto tan o e l q i i i ll p d ll i à , q il

’ suo d intorno .

di n Si ren e ad esam nare art co ar m odo « con ura e a c tt Ve . e III. M d ll i à p d i il p i l cui vennero costrutte le indicate m ura per servire di valido doc umento a dichia

‘ i r rare le pratiche tenute da veienti in s imili ope e .

- l r e ch Re i u e o ere es stenti ntorno la città. Var e. sono e e ui e ri IV. l q i di p i i i liq

’ ’ ' l ntorno e area ià occ u ata da Veli e si ren ono a m os trare m angono ne d i d ll g p , p d di a norm a della specie di fabbriche a c ui esse appartenevano .

r f r e c he si c n Se o cr dei veienti. ar m ent a norm a e e va e o m o o V. p l i P i i d ll i ,

m e ate dai ve1enti nei oro se o cr si escr vono ue che scono essere state i pi g l p l i , d i q i

meritano una speciale c onsiderazione.

s os one dei r nc al O ett r nvenut ne ant c s e o cr dei VI. E p izi p i ip i gg i i i gli i hi p l i

n stono uas un camente ta o ett in ue e stov e nere ed anc e veienti. Co si q i i li gg i q ll igli h

lOri a cor o che si co noscono essere uas ro r e dei veienti. dipinte con co p , q i p p i

r a a deficenza se o cr co ert Se cr e alsietini. Per s u e VII. po l i d gli ppli ll di p l i p i

o e a c tt Ve si r n tum u i che iu non si r nven ono ne a necr o , con g a di l , p i g ll p li d ll i à di ii t che sono ue c he tal enere si giudica opportuno di aggiungere gli enuncia i q i di g

abbiano di m aggiore mole . N E IQ P R E F A Z I 0 e dei veientì e oro O i enera i su e escr tte ant c e o er VIII. sservazion g l ll d i più i h p l

anto conc erne tutto ciò che con m Sono m tate le ette osserva on a u p alleati. li i d zi i q

ti vant al om n o rom ano. sicurezza può attribùirs1 ai ve1en a i d i i v n t nel uo o ia occu ato dal In ca one dei monument roman r n e u g IX. di zi i i i i l g p

’ l antica città di Ven. ’ ’ c u ata a an nt arc tetton ci roman rinvenut ne area o c X. Framme i hi i i i ll già p d ll

" onne S ren no a cons erare uas unic amente le o c . c o tica c ittà di Veii. i p do id q i d di i l

anc e uono st e . on c e erc furono r nvenute ne a oro nte r t ed j i h , p hè i ll l i g i à h di b il n n ed ora esi l t to o Pietatis Sacrum r nvenuta i Ve , oton a co . XI. B ase r d i l , i

E uesto uno — dei nteressant m onum ent stente nel nuovo m useo Lateranense . q più i i i

’ tt ant ca. romani che Si sa rinvenuto nell area già occupata dalla ci à i ’ II ru o B acco con un sat ro r nvenuto nel ten mento e Inviolatella X . G pp di i i i d ll

’ i è resce to uesto m onum e nto er are a cuna ea posto vic ino all antica Ven. S p l q p d l id

teresse . dei monumenti romani ; giacchè offre esso un ragguardevole in

d as n ncav to n a ru e in v c nan a del uo o in XIII. Antico s epolcro ei N o i i a ell p i i z l g

B ench uesto m o num ento sia cui erasi fissato dai F abii il castello Crem era. è q già

stato escr tto ure mer ta cons era one in r uar o dOll indicata sua os one . d i , p i id zi ig d p izi

n l I r n se rin e ute ne uo o occu ato al m nici i eient . XIV. sc izio i diver v l g già p d d p o v e Si sono rac co lte tutte quelle iscrizio ni che si giudicano po te r avere una qualche

' n ll im portanza per la m aggiore co oscenza della storia de o stesso municipio .

’ Econ l indicato m etodo che si è creduto di potere piu c hiaram ente esporre

tutto uanto concerne la stor a la to o rafia e la escr o ne dei ar a mo nu q i , p g d izi p zi li

m ent e ant c veienti sen a ntra c are in a cun m o o le v ar e not e c he i d gli i hi , z i l i l d i izi

’ sono proprie di c iascuno degl indicati par timenti .

DESC R IZIONE DI V'EII

A L . C P I T O O I.

PRIMA EPOCA CORRISPONDENTE AVANTI LA FONDAZIONE “DI ROMA

’ M entre dei m r nomat o o che a tarono ant camente le re on d l Etr p i i p p li, bi i gi i e l uria

de La v c no r d l ust r n v n — e o al uo o eso a ra e e e e attestata la. res ettiva ori ne l zi i i l g p i l , i _ p gi

- con ivers e tradizioni . che si ren ono autore vo er la oro vetusta r n d , d li p l a pp ovazio e; ’ * nu —a oi b n de terminato si trova es osto t anto su or inam n o i ll p . di e p ll d e t :de veienti in popolo dis tinto quanto sullo stabilimento della loro cit tà capitale Quindi sir ende di ’ niuna utilità l imprendere a dedurne alc una par tic olare opinione derivata da tutte ’ ue e no tz e c he so no re at ve allo s ta mento e i altr o o i dell E i Nè i q ll i i l i bili d gl i p p l trur a. a veienti si attr uiva a cuna a ese er va one stran era o alcun fo datore ro ve ib l p l d i zi i , n p ni n Il oro om e te sso m ra e te da altre più rinomate regioni . l n s se b anche essersi dedotto i o r r . ro i r a a oca t es ad t are o da a e a c e a lo ro r e . S e e e d ll l li à p a abi l cun p ti h p p . nd p rò v l e n l l ra uar e o e m ortan a a S a o e de voca o o Veia a . ua e s a i u sce di gg d l i p z pi g zi b l , q l i ttr b i com unem ente la c o rr s on en a Ve come trov as es sta d . Rao o com en a i p d z di ii , i po a l p di tore esto erc iocchè se ne imos tra una derivazion dalla l n ua sca e cre es di F , p d e i g o , d i avere enotato un carro on e se ne traevano vers a t e enom na on d , d d di e l r d i zi i uan o si v o ia r tenere er usto nome oscos in cato i nta e s e a one e non Q d gl i p gi il di l pi g zi , su orre essere stat o scr tto in vece tuscos com e si vo lle cre ere da a c un mo pp ; i di , d l i ’ derni sc r ttor sull autorità di meno a re at co c si ovr r co nosc ere n o i i pp zz i di i , d à i ell

. i or sta imen di nf i Stra one . c ta ad to ta e tt una ual e nfl n a c a. att bil l c i à q ch i ue z os I b p _ osservare che se ene ue osci che a tav o ro r ament e a cune re on del bb q gli , bi an p p i l gi i la Cam an a fossero s tat s trutt ure oro a etto urava t uttav a ress - p i , i di i , p il l di l d i p o i romani in m odo che se ne valevano anche essi al tempo di lui in certe poesie ed in diverse rappresentazioni patrie e m imiche che erano solite celebrarsi secondo le co ’ stum a nze ant c e Anc eda Varrone si conosce ant co u so che facevasi dai at n , i h h , l i l i i ’ della lingua o sca ne llo spiegare la voc e cascum per s ignificare l antico E siccome trovas i as sai bene dichiarato da m olte c ircos tanze c he i fprimi ro mani dedussero al c un usi vetustissimi dai veienti er la oro ros s m t che da - ualun ue a tro i più , p l p i i à , q q l ’ o o dell Etruria così v ene ili certo m o o contestata la nd cata nflu n a de pop l ; i d i i i e z . i

' ' l Va a a u osca: icab latistrum unde tiam sti ite: in austro et vectura meta tura. Pao o in esto . ( ) p d d atur p , e p pl , ( l F

V . Lub XIX. cia ) à " ’ ' ' ’ 2 i a i v aa & rai Po aîzsz ciare m i nez arra axrzva acreì cfì z : ( ) T m p v yaìp O r m e sxkl smowv i; 8:5ùzxt ; p. a p ; p g, fia fi ' ' ‘ s . V. . m a n va à firi a nérpt: V xal ;upc l yzîaì an (Str abone Lib e 3.

' cum vota: m a s i ni c a! (3) C as cum sgi nificat vet us; eius o rzyc Sabina quae usque radices in O ccam lingnam cgil . C aa g fi Ennin: quo d d it ' Ouam princi casci v o uli tennero Latini. _ p p

. b V . e. ( Varrone Ling Lat Li . II 1 6 DESCR IZIONE D I VEII

T rova31 no tre c arata la stessa re a one da a c une scr on ch i. osei sui veient i l di hi l zi l i izi i e terra co ta u t mam ente sc o erti ne i si rinvennero incise su piccoli o ggetti di t l i p gl

veienti e che si ve ono com oste con caratter assai s mi a ue e e tante sc avi , d p i i li q i d ll m in art co are che si s no rese in uesti iscrizioni g rafi te sulle reliquie di Po pei p i l o p q . ma ormente ve e5 1 la stessa circostan a ultim i anni giustamente a considerare. E ggi d z ’ ’ re c ll autorilà di esto che ne a ro veiente oravi un uo o verificars i dal c onosce o F , ll g l g

enom nat o Osco nel ua e li au ur rom an confer vano se con vetusti sacr d i , q l g g i i i doi più i

“ ’ lo Stesso nom e s im ie ava ure er s n c one di sacro nc usi; pereni p g p p ig ifi azi A he denom m n maggiore pro va della indicata influenza osca si rinviene in quella auo e di C ampania che fu conservata dai rom ani alla regione corrispondente tra Roma ed Il ’ porto O stiense che apparteneva primieramente all agro veiente e che era traversata

“ ala via d enom nata Cam ana nei tem ant c come con m o t ocumenti d l i p pi più i hi , l i d Verrà dic hiarato nella Par te II esponendo quanto concerne la topo grafia dello stesso n n ta co te sa agro veiente (5) perciocche essendo propria degli osei la regio e cog i lla s s.

‘ enom na one di Cam ania osta nt orno Ca ua e Cuma si r nv ene a ese mot vo d i zi p p i p , i i p l i ’ di qualche pertinenza osca alla regione veiente nell avere appropriato lo stesso nom e c he av eva o r T t ff o ns era on ora er la r m a ro nc a e so orno . u te s att co il l p i ip l ggi i id zi i , p p i Vo ta es os te servono certamente di va o ocumento er sta ilire esserv stata l p , lid d p b i ec samen e un v t Ma oi in ua mo o sia d i t a e us ta relazione tra gli osci ed i veienti. p q l d v l av enuta a stessa corrispondenza non bene può determinars i ; cioè 0 se gli osci

’ “ a orc nei tem vetust co nv ven o co i a or en o o avere ns eme ll hè pi più i , i d gl b ig i d p di i i

“ ' ’ Contr u to a cacc are s cu cOm e viene in art co are da on s o es os to sull au ib i i i i li , p i l Di i i p it tor à di scrittori più antic hi avessero tenuto soggiorno per alcun tempo nelle terr he f e c urono pos cia dei veienti, ed in memoria di quel so ggiorno si fossero con servat e nom ro r al aese stesso e voca o del oro ia etto resso i succ essivi i i p p ii p , b li l d l p , a tato r . O ure se t rren a lorc si ono r ortat ne a Cam an a ad bi i pp i i i , l hè dic esse si p i ll p i

' 4 ) O scum uas divert a: et contraria: u ni c ' ( atio ncs a et. am toa : r m d g fi h b N C tiu p utat eo voc abu lo ngnificari acru . quo ' ' ‘ etiam e e: ' ' sac rae o bscatae dicunt r. Et in o mni l g u bus fere ant iqui: commenta riis : crubìtur Optcum pro O bsco ut in T ituni fabnla ‘ uiotd: ui O buce et Volu q Q co abutantur, nam at ina neseiunt. A uo etiam ver a im udenlia ct alata a ellantur a m i f l q b p pp ob a, qu a ' re uentim mus uit um a O s eis ib ' f l idinum urc m . e q [ cp a m S d eadem etiam nomine appellatur locus in ag ro Veientt quo [ mi so liti ' roduntur a u ur a romani. esto ib. p g ( F L XI V. in O bscura .) 5 A so o mo tivo di contes tare la in i ( ) l d cata denominazione di Campania data all a regione prim ieramente oc cupata dai veienti tr Roma ed il a orto O stiense un o il ato estro del T evere la ua fu elta o scia A ure ia r p l g l d , q l d p l , può esse e per ora sulfi cienle la se uente c iara in ica ione es osta da r g ontino su e co onie ro mane. P an vero h d z p F ll l , camporum et silvae regio ni: C am ania : vel Aure ia Nam a n a ri, uae circa ortam a l T bcris in iu ertbus u t p l p g q p y g adzi nata , at ue o idanù tradita g q pp , " ‘ et ro acri-matto ne ubortata: ' p ac ce erunt Me ia autem ar: inter R o ma m et or E a ro ria io n p d p P tum . l pp p z e della stessa ‘ re io ne enom i a g n ta Cam ania a a ro veiente tro vas i no n ene ic iarato da [t ere no co m d p ll g b d h entando O razio , ove disse Qui vcicntanum fi nti : p o lare diebut Cam ana so ita: p l (ru lal .

S i ' ' egava eg i eo sl: Viientana n t civitas Co m anies in ua na: citu r a r mum m num . . a O ra io S al Lib . [I. c . p l p q p z 3. r . Si è da ta i oc umenti e da mo ti a tri e almente autorevo i che si è o u l d l l gu l p t to ul timamente appro priare la indicata deno mina ione di ’ Cam ania a a sud etta re io ne e a ro veiente ed il simi nome a o a i h r z p ll d g d ll g , l d t lla v a c e trave sa la stessa regione; men ' ' ' r t e per avanti una e a tra enomina io ne si attri uiva al uo o ro rio e a Cam ania res l l l l d z b l g p p d ll p p so Capua. 6 Dio n is a Lib. . 1 2 ( ) i c , 13 o 1 4. P A R T E C A P IT O L O I. 1 7 a ta rela terre dei cum n t a l ose ed occ u at ivi a le ua r ma era o tenu e . bi i , q li p i d g i i, p e

o c c tt e e ua i la ca tale era C a ua co me trovas in ar t co are da Stra d di i i à, d ll q l pi p , i p i l

one ac cennato avessero ivi a reso le costuman e e osci e venen o scia b , pp z d gli ; d po c acc at dai sann t da ue so orno avessero conservato m emor a el e stesse i i i i q l ggi , i d l ’ cos tum an e l l v ch ne oro sta iim ento e a ro veiente . T utte e ar e tra i on e fu z l b l d ll g i d zi i, rono trasmesse sulle vicende dei po po li che abitarono nei tempi primitivi queste re

on uantun ue si ren ano va evo a eterminare vers altri s tabilim enti e a gi i , q q d l li d di i d ll stessa re one ure non o ffrono nu a ben c iaro su a n icata re a one e gi , p ll di h ll i d l zi d gli ose Laon f n nel i iarar e unicam ente essere co nte i coi veienti. de è orza co tenerci d c h ' s tato dai surrileriti autorevo li doc um enti essersi lo stabilimento veiente fissato con

ua c e nfl uen a e osc i ed avere veienti conservato c are m em or e el a q l h i z d gli , i hi i d l s tessa partecipazione osca più di qualunque altro popolo che si suole stabilire avere avuto a cuna re n l lazio e cogli stessi osci. tutte le a tre not z e ar a dei veienti che si rifer scono ai tem i u Nè l i i p zi li , i pi p ’ ant c sono suf cent a eterm nare in alcun m o o os t vo e oc a el oro or i hi , fi i d i d p i i l p d l di n Percio chè non uò am ento in popolo dis tinto e della fondazio ne della loro c ittà . c p servire di valevo le docum ento quella tradizio ne esposta da Var rone che faceva co noscere tra le a tre o n on essere stato e otto il nome del ume Te vere da un , l pi i i , d d fi certo cco o re dei veienti c iamato T ebro o con a tra s m e vers one Deebro pi l h , l i il i , ’ a m ot vo dell avere lo stesso um e la sua or ne non nel La o ma ne e re on i fi igi zi , ll gi i ’ ’ dell Etruria Perciocc hè oltre all essere la stessa notizia esposta dubbiosamente con v r dat al me T evere non serve di e se altre s ulla varia origine del nom e . o fiu

oi a e term inare a cuna o t v su lo sta m ento Ve i uantun ue p d l cosa di p si i o l bili di i , q q ' s ccom e efi ettivamente abbia es is tito il piccolo re indicato c on il suddetto nom e . E i

oi la muta one del nome A u a che aveva r m eramente tal e ume in ue o p zi lb l , p i i fi , q ll di ’ T e vere si conosce c oll autorità di varie altre tra on essere acca uta a o rc , , dizi i , d ll hè già

da mo to tem o era s tata sta ta la un one dei o o del La o c o sotto T e l p bili i p p li zi , i è di ib rino Silv io nono re di Alba l unga (1 0 ) così no n si verrebbe neppure ad attribuire una ra uar evo e an ent P r a tra non ben c ar a g g d l tichità al m edesimo s tabilimento vei e. e l hi ’ tra one es osta da Serv o ull autorità di C atone si venne a cre ere che fo sse dizi , p i s , d ’ s tata la s tessa c tt fon a a a enominato ro er o co ll aiuto del . t i à d d un certo re d P p zi ,

' ' ' ’ 7 O nmmî K ° d)0m Bè Às 9oaev oixmîvro v O nmcîn ( ) s wip gmt m i Abawz; r àv xdpav razzîrmt mp2rev par%pa 1 , ' ' ’ ' ” ’ ‘ s òrro T v n orz av m i Axiobvaw . zr éx îvov xarrara eiv Jm o Oem 1 2 €3vo t etîrau 6 b nà wztro v éxeîvavg B p p p g, x p v g , g s , b ? ' ‘ fmvcîîv €xnaaeiv Bia 7ào ri v aipsràx: nsn nixmav ysv éaì eu rà 1rzòtev* Baiòsx a de abita; èyxaromloavrae; zi;v oiev xsgakiv ’

o î . ov t aocz i Kotmir tr o . V. 4 . t zv (S ab ne Lib 0 . ' 8 Sed de T i eris nomine anee s histo ria nam suum Etru riam et Latinum t uum esse cre it; uo uerunt ui ab ( ) b p ; , d q d [ q ' ' ' lt ebri vicino r u o Vn en t : erunt a ellatu m T bebrim s unt ui T iberim rim um no men Latinu A u um vo c itatum I eg l um di. pp ; q p m lb l

l it erie tradiderunt o sterius ro ter Tiberinum re em Latino mutatum uo ib i interieril nam bac ciut ut tradunt se ul , p p p g q d , p

o r m. Varr e i . . . . u ( o n De L ng Lat. Lib V e

' 9 F lumum ro uo re em i : um ot uit Ti rin ui in bu m: oecidit uvium et ei no men e it. ervio in Vir ilio ( ) p q g p p b , q fl , d d (S g

“ -A enei . Lib. II! . e . 500 Lib. VIII. o . 30 e Lib. VIII. 0 … d ,

1 0 O vi io ti Lib. l l l P inio ist. Nat. Lib "L e. 9 e M . C orv no De P ro : c. 20 . ( ) d Fat , l H , i g 1 8 DESC R IZIO NE DI VEII

resso ca enati quale i veienti avevano poscia stabilito il bosco sacro a Feronia p i p

te corrotto co n cui venne es osta la etta tra one Ma tanto per il modo certamen p d dizi , er la sua incerte a non si uò e urre a tro o s t vo che veienti quanto p zz , p d d l di p i i i ’ all anzidetto re ma non m ai da esso fo n ata la furono governati in alcun tempo d , d

t m eno uò cre ers in se u to e a stessa ncerta n ca one loro città. Nè tan o p d i , g i d ll i i di zi , om e a a st ssa c tt c he vi fosse stato un re denominato Veiente che dette il n ll e i à di os t vo su o s a Parimenti nulla può contribuire a determ inare alcuna cosa p i i ll t bili

ment d i veienti uanto venne es osto a o s tesso Serv o re at vamente a ue o e , q p d ll i l i q l ’ t no m nato Morrio ua e si cre eva avere st tu to l al tro re degli stes si veien i de i , il q l d i i i di e ttuno c a o e a i Salii ; alfi ncbè venisse coi loro carm i lodato Aleso figlio N p d ll famiglia di quel re Perciocc he una tale no tizia serve solo a far c onoscere che i ’ veienti e ero un re er nome Morrio sen a che si oss eterm nare e oc a in cui bb p , z p a d i l p r uen o la e one ro a e T o scani nvece esso tenne quel regno . Pe ò seg d l zi più p b bil di i di ’ T uscala i ne a stes es os one Serv o su or ne dei Sa si v ene a c ono n ll sa p izi di i ll igi lii , i ’ ’ scere avere quell istitutore viss uto avanti l ordinam ento dei Salii ro mani Si ’ m ilm ente altra non ben chiara indicazio ne venne esposta da Festo coll autorità ’ e ant co oe ta av o o ev o nom nan o un re veiente in corr s o n en a a tro d ll i p N i N i , i d i p d z di l

re a ano forse Amul o Ta sono le oc e not e che un cam ente si ossono lb , i li p h izi i p avere intorno quanto concerne il sudde tto s tabilimento e che no n sono sullicenti

r sare a n n p eci lcun avvenimento di sicura determ i azio e. i in tutte le verse tra on che ci furono tram an ate sui i u vetust Nè di d zi i , d p i ’ sta ment e a tr o o dell Etruria con nant coi veienti si trova fatta m en bili i d gli l i p p li fi i ,

' one a cuna V r o che c on veramente som m a e a stessa c tt di Ve . an zi l d ll i à ii Ed zi i gili , intelligenza descrisse nel suo poema tutti i po po li che si trov avano abitare le di

‘ ’ ’ verse regioni corrispondenti dall una e dall altra parte del T evere in vicinanza della

S a a del mare a orc vennero ad a rodarvi rofu tro an con ott da pi ggi , ll hè pp i p ghi i i d i

1 1 Luc o s ue co ert a: li o: icit Cato veient um can i in o auxilia re ie P ro ertii ui eas C a enam eum ado leaiesant ( ) q p ; d d d g p , q p , , is m erat . Servio i V r i . Per u ir i c mo o a uanto c iaramente e esi a ( n i g lio A eneid Lib. VII. e. s ppl e n qual he d q h v d m ncare ’ nell es o sto asso si su ose in artico are dal Cluverio oversi e ere io : in vece di aux ilia e secon o a tra o inio ne p p , pp p l d l gg fil , d l p

' o versi a iun er Sem ra erò che l err0 re sia nel nome Veientum o ic è Ve entium d gg g e filias dopo la voce anzidetta auxilia. b p ; p h i ' o Veientar um si sare be dovu o dire se si fosse la su etta in ica ione riferita al aiuto dei veienti co me si s i a d , b t dd d z l , p eg a a cuni int l erpetri. '

1 2 Dem stero De Etruria R e ali Lib. c. 45 . Il nome dell anzidetto re che si su o se aver dato il nom i ( ) p g , pp e a ien i si ve t dedusse dal surriferito asso di Servio attenen os i a a e ione Veient um alesam en e corr a. , p , d ll l z , p t o tt

1 3 ui am etiam dicunt S a ic e a M an ia ra e Veiontanorum institutor ut Ales ue N e tuni ius eo r m carmine lau a ( ) Q d l g , p fi l u d r tur ui cittadem re i: am i ia auc ultimur uit. Servio in Vir ilio A enei . Lib. VIII. e. e , q g f l tor f ( g d 1 4 Hab t o . . ( ) uerunt s ano T urcula ni ( T urca…) S al o: ante R manc e (Servio loc cit )Si vo lle derivare pure una co rris po n en a tra il su etto M orrio re dei veienti in ri uar o e la stessa istitu ione dei Sai co n ue Mam ri d z dd , g d d l z l , q l u o che, seco ndo la com ne tra i io ne si cre eva essere stato il fab ro e i scu i sacri di cui servivanai i Sa ii ne le o ro dan u d z , d b d gl d l l l ze, come da Varrone e da esto trovasi accenna o ne a s ie a io ne ell voci M amuri Vetu ri e casi da O i io t e v usti Lib. F ll p g z d , d (F II! . a. e da P utarco Numa c . M a e ua mente tutte le in icate noti ie no n en o no a m l ( g l d z v g deter inare nulla di positivo tanto in ‘ to rno al tem o in cui visse il su etto re Morr io o M am urio uanto a e oca e o sta i im en o d i V p dd , q ll p d ll b l t e eii. ' 1 5 Re ) d/tot tire re erre ratiam. N amus in Lu o: Vel Veiene re em salutant i b ( u ae . lb n , f g p g 4 a um mulium (Amulium) co mi t m am m t a e ientem contra f cd/tafl fs e al . V . p , M n ue ( Festa Lib X II in lied/tostire. )

2 0 DESCR IZIONE DI VEII

' ' a art ro er o re dei veienti erciocchè ue uo o sacro e sacro a Feronia da. P p zi ; p q l l g pp ti on e è c he tutt m e es m o o do nova principalmente ai falisci ed ai capena ; d i i d i i p p li ’ m a e o r nam ento di c asc un st nt o vevàno form are comeuna sola famiglia pri d ll di i di i

’ coll autorità ta ocument uò c re ers con mo ta ro a t c e popolo . Così di li d i p d i l p b bili à h i t nto a cun tem o o o la ce e veienti non avessero anc ora c ostituito un popolo dis i l p d p l in ueste s tesse re on bre uerra di Tro a a orc acc a e la venuta di nea , g j , ll hè dd E q gi i ’ ‘ v t era cioè circa quattro secoli avanti la fondazione di Roma e circa undici a an i l volgare. t he determinano essere stata la Per altra parte poi si hanno precise no izie c . m nte mun ta e fl or idissima c om e si far c ittà di Ven nei pri mi anni di Roma valida e i , à

' m eglio conoscere nel Ì seguente partimento di questa stessa espos izione storica ’ i i nti eve essere percui l ordinam ento in stabile città ed in popo lo distinto de ve e d ’ ’ l nostra era. Si necessariamente avvenuto tra l ottavo e l undecim o secolo ava nti a e precis amente nello stesso periodo di tempo che si vennero ad ordinare le trenta

' città situate nella opposta parte del T evere che c ostituirono la tanto cel ebre lega

i ure l im o em o che co n s cur e a uò sta irs essere latina. E s è p ne m edes t p più i zz p bil i ’ acca uto or nam ento socia e e e o c c tt e etrusc tra le ua i si com d l di l d ll d di i i à d gli hi , q l

“ prese quella di Veii Può stabilirsi con molta probabilità essere stata quella ’ l epoca — ia ci1 i m aggiorm ente prosperarono i suddetti popoli avanti la dominazione

' l m n del uo sta mento ovette dei romani. E cos ì a città di Veii sino dai pri i a ni s bili d ’ ren er ar te ll in i r u n i da cre ere che urante lo stesso e p d p a d cata p osperità . Q i d è d d p rio do di tempo abbiano tenuto il regno sui veienti gli anzidetti tre re cogniti sotto

no m ro er i ì il r m o ess ovette ne o stesso i i di P p zio , di Morr o e di T ebro . Ed p i di i d ll tem o ta r in r p s bili e il bosco sacro a Feronia presso i capenati; il secondo avere ci ca - e ua tem o or inato uanto si attr u sce ai Sa i ed ter o uan o effett va g l p d q ib i l i , il z , q d i m ente a a esist to aver ato nome al um e T evere che r m eram ente ce bbi i , d il fi , p i i di va Al si bula. ’ I veienti nell ordinami in o o o ist nto ovettero ure sta rs un terr tor o , p p l d i , d p bili i i i st nto da ue o e i a tr o o an ett ua e stava s osto interno la oro di i q ll d gl l i p p li zid i , il q l di p l

“ c tt ro a m ente nel se uente o Verso ttentr on ove terr i à p b bil g in de. se i e d va il itorio ve iente con nare con - ue o dei ca enati ed anc e er una ar te con ue o dei fa sc fi q ll p h p p q ll li i , " verso occ ente con am o terr tor o a artenent e ai ceriti verso m e o orno id il più pi i i pp , zz gi si oveva sten ere s no al m are v c no a a foce del T evere e verso or ente oi s i d d i i i ll , i p rotraeva a a etta foce un o c orso del ume stesso s no a e err dei e n p d ll d l g il fi i ll t e cap ati.

Si uasi nel centro del su etto terr tor o che fu sta ta la c tt Ve la è q dd i i bili i à di ii , ua q le di venne poscia tanto celebre per le vicende che ebbe com une con la Rom a

21 Nel Li ro I l ( e a già citata m ia O era intito ata Storia e T o o ra a e a C am a na romana antica v ien di ) b d l p l p g fi d ll p g , mos trato i ' ” n mo o iù aese di ua an o p p , q nto sia stato sin ora pu icato, t t lo sta ilim ento e a in icata società atina d l bbl b d ll d l ,

uan o ' ' t ue la e i ei… gchj om si r l r f q q l d gl , c e è pue dichiarato nel a p eazione della Parte dell altra mia opera sull A ntica Etruria Mari i tt ma. PA R T E CA PIT OLO I. QI

' r m t va in mo o da contr r r s ccome - s n p i i i d astargliene la supe io ità. E i i o dal primo sta bilimento del terr tor o romano venne il o tere dei veienti ad essere ro ressiva i i , p p g m ente diminuito; cos ì precis amente nel tem po anteriore allafondazione di Rom a si e ve cre er e r d d e sse e accaduto il maggior stato di prosperità di Veii . E si è al m o de simo stato anterom ano di Veii che si deve attribuire quanto si trova acc ennato

' da Dionisio in c orrispondenza della terza guerra impresa a farsi da Rom olo con i ' ’ e o c rconv c n a Rom a la ua e fu retta contro la citt Veii c h era p p li i i i i , q l di à di , già c ons erata come una e e otent e a etrusc a ente e si c arava essere id d ll più p i d ll g , di hi stata s tante da Rom a c rca cent o stadii e stab ta so ra unaru e a ta e ta liata di i , ili p p l g intorno a picco con una cinta della estensio ne di quella di Atene Percioc chè ’ so tanto r m a dell indicato stab m ento rom ano ot Ve un ere ad o ttenere l p i ili , p è ii gi g ‘ sifi atta prO Sperità per lo stato di pace in cui si dovette trovare dopo che ottenne di

oters or nare in sta e c tt mentre sino dai r m or i Rom ae e a soste p i di bil i à , p i d di bb ’ L n m ur om l ata in v t t e li ettivam ente nere fort uerre . astess a c ta a ass as i g i di , ig i i à ue a di Atene e non di ene come venne su osto e che verr am amente q ll , Fid pp , à pi : mostrata ne a arte il si ovette ure costru re nteram ente ne a me es ma di ll P , d p i i ll d i Le re e che r m an ono e a m e es ma c nta servono di e oc a anteromana. u p liq i , i g d ll d i i , ’ doc um ento per determinare avere i veienti fatto uso dell opera quadrata nella me ' n u r re a e t artec a one osc dei desim a vetusta età. Ed ave do rig a do semp lla d t a p ip zi a ' ' veienti uò cre ers essere stato in ua c e m o o re at vo a sili atta ran e c ura , p d i q l h d l i g d ’ nel costru re le su ette o ere uanto si trova accennato da esto sull autorità i dd p , q F di ’ ’ Ennio a riguardo dell osco nell agire alcuna cosa dalle mura Quindi in corri

' Sp0 ndenza di siffatto artifi zio devonsi attribuire agli stessi veienti egualmente cogui ’ Per non avere er veienti tenuto un zioni estese nell esercizio delle altre arti . p ò i ’ ’ r o r via mare con le ontane re on dell Euro a dell Asia diretto comme ci pe di più l gi i p , ’ e dell E itto che vantano una vetusta r% erità ne e art com e si attr b u sce g , più p p ll i , i i ’ a a tr o o ad ess v c n ed in art co are ai ceriti si a arono ne eserc o gli l i p p li i i i i p i l , ppigli ll izi el e s tesse art ad una m an era ro r a che artec ava m eno ue a che v ene d l i i p p i , p ip di q ll i

om e eno m na one reco - arcaica che si a ro ria c un m ente conosciuta sotto la d i zi di g , pp p

enera mente a i a tr o o e a trur a face n o a er vare non rec samente g l gl l i p p li d ll E i , d l d i p i ’ da a rec a euro ea m a a e re on e As a minore a e uali è attua mente ll G i p , d ll gi i d ll i , d ll q l opinione più approvata che si siano dedotte molte cognizioni dai popo li più vetusti ’

dell Italia.

Dovettero però i veienti sino dal principiodel loro ordinamento in popo lo distin

to ren er arte ne a b n co n ta unione etrus ca ercioc chè si trovano avere smo , p d p ll e g i ; p

' ' ' ” ' ’ ' 22) o T v vataii r v s taror ia xîovaav rare na)uv i mlt i raz 0 6a ( T pîrag avira; avvsam n5)tspog 1tpa; €3v u; ppn à y 7 x , ' ' ' ’ ’ ' ’ ’ ’ " ' ’ ° s 539 Eovaa éaov A9 m dur€ zt di : Poî àwoi rad exazrèv ara3iav xzi rat 6 st òbrfltoz;

(Dio nisio Lib. c.

t. D m ; r m erit O scus . c lo 2 sea s i s O aco: antea dictos teste E io uom. dica e uri e ( 3) O : quos dicimu , ai! Verr u , p , nn q g p

a . Lib. XI V in O sc r ) 22 DESCR IZIONE DI VEII

uerre che si fecero contro rom an a to accor o con a tr dalle prime g , i i , gi di d gli l i ’ nel mo o stesso che fa sc conservavano anc e nei tem popoli dell Etruria. E d i li i h pi ente elas a come trovas attestato da Dio meno remoti istituzioni proprie della g p g , i

nis o ed anc e una n ua oro ro r a come ve es ic arato da Stra one i , h li g l p p i , d i d hi b rva on avere veienti conservato ure si conoscono… in seguito delle esposte osse zi i i p ’ alcune pratiche proprie che si ordinarono in par te coll infl uenza degli osci e de gli sono le stesse rat c e che nflu rono m ol al tri popoli indigeni di queste regioni. E p i h i i ’ tissimo successivam ente nell ordinare le istit uzioni dei rom ani che presero ad abitare

assai da vicino ai veienti ed anche occupando gran parte del loro territorio . i Si è adunque in questa prima epoca che t utte le osservazioni es pos te c portano a dovere stabilire essere avve nuto sollecitam ente lo stato di m aggior pr0 5perità dei veienti dopo il loro più stabile ordinamento : m a poi rim angono m eno documenti di er tr en one ar o qualunque altra epoca per contes tare la indicata prosperità . P ò a d g m ento da uanto si r fer sce ai tem oco oster or è da osservare che nel far q i i pi di p p i i , conoscere da Plinio essere stata la plastica m adre della scoltura e della cisellatura ’ in Ita a e r nc a m ente in trur a co n ta da ve tustc età si citava er esem o li p i ip l E i g i , p pi T ur ano di Fre ene al ua e T ar u n o r sco aveva com m esso la effi e del ove i g , q l q i i P i gi Gi ca to no Da una ta e not a mentre si v ene a cont estare la accennata er pi li l izi , i p i zia si conosce oi esserv s tata una c tt enomi nata re ene com resa nel terr , p i i à d F g p i tor o dei veienti erc s tava osta rec sam ente tra Os t a e r v cino al mare i ; p hè p p i i Pi gi i , ’ ove giun geva il medes im o territorio Uall essere s tato per som iglianza di nome trascr tto ro e o in vece re ene si venne m a amente ad attri u re tanto la i F g ll di F g , l b i

in cata vetusta er a ne a ast ca uanto il s u etto arte ce c iam ato T ur ano di p izi ll pl i , q dd fi h i , ‘ ai vo sc ai ua a arteneva la c tt li r ell l i , q li pp i à di cg e posta sul Liri v ic ino ad Aquino M e Cas no. a i non essendo i n nessun m odo nè Co gnita la c orrispondenza tra i rom ani dei r m tem ed vo sc nè la oro er a ne a nd cata ar te m entre era ue t p i i pi i l i, l p izi ll i i , q s a ’ assai ce e rata resso etrusc si v ene cos a c arare la suss s ten a dell l b p gli hi , i ì di hi i z in

dicato e u voco ed a r conoscere in re ene una c tt ross ma a Ve i in cui fi q i , i F g i à p i i , o r vano in ua c e mo o le r i q l h d a ti .

Per a tra sim e narraz one s ettante ai tem oco o t or l il i , p pi di p p s eri i a quegli ora ’ cons erat si con id i, osce esservi stata un altra città non lungi dai veienti denom inata Arteria la ua e iii tru a n “ , q l dis tt el tempo dei re di Roma ed era con egual nome di

24 Dio n ) isia Lib. I. c. 1 2 e ( , Str abone Lib. V. a. L 2 5) Lau at et P aeitelem u ( , q i la: ticem matrem : tatuariae : co l turae ue et caelatu rae em i it d p , p q , d x : et quam onset in omni bus Itis cammin nihi un uam ecit … ua , g f m finx it: P raeterea elabo ratam anc artem Ita iae et ma i l q h l , x me Etruriae: T urio acoitam cui loc an t T ar uinia : P risca: e i iem l o cis in /7g C a italia dic andam. P inio q iet . p ( l H Nat.

’ ' 26 n ‘ ' ‘ ’ " ( ) A à 631 61; 11 6 si Qan av Bambara : Er 5 - ‘ 9… ; Eìxowa. sv 8 t ?) tsraid t o Al am m i Ò e r v g p 73 p yî a. (Strabone ' Lib. V. a. 2.

Noonan Argolico dilectum lita: Helena Alai n… ct obsa sae campa equalente F regellae (Freg ea

(Sil io Ital. Lib . VIII 0 . PA R T E I. CA PIT OLO I. 25

’ st nta di un a tra c tt dei vo sc la ua e stava s tuata tra Ven e Cere a a i l i à l i, q l i E d ll ’ ’ dillicoltà che s incontrò nel ren ere la stessa c tt ne nd cata uerra si v ene a p d i à ll i i g , i re essere s a c dedur t ta ome Veii validam ente cinta di m ura.

In fine ova osservare che sem re da uanto uò e urs dai success v v gi p , q p d d i i i a venim enti si v ene a eterm nare con ev ente ro a it essere stata l cit ' , i d i id p b bil à a tàd i ’ Veii compresa tra le dodic i città capitali dell Etruria sino dal tempo che precedett e ’ ’ l epoca della fondazione di Roma; perciocche dopo quest epoca ebbe principio il de ’ ca im ento e r s r n i r d d lla sua p o pe ità . L i d cata pe tinenza vedesi in partico lare accennata da utarco nel far men one e e r m e m rese Cam o ove si c ara la Pl zi d ll p i i p di ill , di hi ’ città di Veii quale capitale dell Etruria e non inferiore a Roma in potere E ’ c os L v o ne n care essere veienti ncors ne a n na one e a tr o c ì i i , ll i di i i i ll i dig zi d gli l i d di i ’ a o r nc a dell Et ruria er avere ess creato un re sen a comune conse nso p p li p i ip li p i z il , m ostra e an o la stessa ert nen a di Vai a e o c c tt ca ta la ua e si di zi di p i z ll d di i i à pi li , q l contesta pure dal m edesimo scrittore con altre no tizie Ma poi più chiaram ente venne dimos trata da Dionisio narrando gli avvenim enti accaduti so tto i consoli Caja Ora T o eneni o e asser va che un c a tr o i r nc a i zio e it M o ; p ichè gli i gli di i l i pop l p i ip l ’ dell Etruria ave vano acc usato i veienti per avere fatta la pace con i romani senza il voto com une Cos ues to st or co mostra va a ertam ente col num erare ì q i di p , so tanto un ic dei su e tt a ali overs c om ere con veienti tanto ce e rato l d i dd i p p , d i pi i il l b ’ num ero ei o nt oi i o ser ato a r uar o e e oca d dodic i pop li pri ncipali . Qua o p s è s v ig d d ll p ro a e in cui acca e lo sta mento in na one st nta dei m e es m veienti più p b bil , dd bili zi di i d i i , ’ ser ve a fare conoscere che l ordinamento sociale dell e dodici anzidetta città capitali ’ dell Etruria non potè avere alf etta se non alm eno due buo ni secoli dopo la guerra di t T roia, perc iocchenon prim a di tale epoca do vet te la c itt à di Veii essere stabilmen e ’ fon ata n n Ed m ortante l osservare che d e dive uta m erit evole di considerazio e . è i p secondo tale prescrizione coincide il s udde tto ordinam ento sociale con quella della

' ’ e a at na a v n eterm nare l e l g l i ccad uto nella parte opposta del Te ere . Pote do cos ì d i oca del com nc amento e a ros er t dei veienti e con s ucc ess v avve n m ent p i i d ll p p i à , i i i i i venen o re sso il s uo term ne si r nv ene in uanto concerne t a e o o o un de d p fi i , i i q l p p l ’ cumento validissim o per prefiggcre l epoca in cui ebbero luogo diversi generi di o ere che f in p uro no dagli etruschi frequentemente posti uso.

27 o e e errorem ua eiusdem nominis ur s inter Caere ( ) Ste nt qui Artenam Veientium non Vo lscorum fuisse credant. Fr b l q d b ' o o at ue Veio : uit : sed eam re a Ro ma i elever Gaeretu ue non Veientium uerat. Altero aec no mine ea em in Va ec a r q f g n d e, mq f h d l g

' uit cuzus er ciri zun ex . i I V. e . f , t l dictum ( L mo Lib. ' ’ ' ' 2 » 5 6a).mv àr à t3 1 xal n) 3n 8 T au ou èvzot O u lsvr v: d >i f U7til . : 83 n oa wz r T v na 1: m ( ) t ; n a g H p xv; a; ppm g n t , p p uè ' ' - & . r v ar areva . sva mi m b eva Poiu . P utarco in C ami o c 2 p p v x o: z z m; , g ( l ll )

29 V b tio nie uae interdum discardiarum caus a erat re em creavere. 0 fen it ea res a ( ) ete /ites contra taedio annuae am i , q g / d p

' ' u aram Etr urrae animes no n titai ars o io re m uam i si us re is rams t ant ts antea ent: uera! o ibus t u erbt a ue uia p l , d g , q p g ; g g f p p q , q solemnia ludarum uos inter mitli ue a: et t vio enter diremisset uuni ob iram re ulsae uo su ra io duodecim o u or um , q f , l ; q p , q d ff g p p l alias sacer os ei raelatus sset arti ica uo rum ma na ars i sius servi crani ez: m e io u icro re ente abduxil . Livio d p e , / , q g p p , d l d p (

i i L . . . V. . 2 L b. V. c. A tre no ti ie si r iferisco no a o stes so L v o ib [ I c 6 e Lib I c 3 i l z d ll ( , )

' ‘ ’ ' ’ ‘ 0 T u aiv i uraa otî aaa n eì r ivòata « alta o aìv ao coîu…wat xetv >v xot 6oow t oi? O uar (3 ) ppm yip a t x }; pwn; ; , eq p m ì m7 , ' ' ‘ : r n Pa . ra) xo:vr vé r xarrl baavro. Dio nisio Lib . IX. e 1 8 rocvò v è3vaus, or òv po; pa iovg ablenay ati pe ìg y u;g ( ) ’ ' 94 DESCRIZIONE DI V EII

C A P I T 0 L 0 li.

SECONDA EPO CA CORRISPONDEN TE AL GOVERNO DEI RE DI ROMA

’ a fon are la c tt di Roma secon o ben no t avven m ent A llorché s imprese d i à , d i i i i tato una ma ore ros er t com e fu mostrato quell a di Veii si trovava nello s di g gi p p i à , di ’ terr tor o dei veie nti si rotraeva s no sott il nel precedente partimento. Ed il i i p i o

“ tino sul ua e fu sta i ta la r ma c tt Rom a la so a ar e a del colle Pala , q l b li p i i à di ; l l gh zz ’ he scorre tuttora assa da v c no al me es mo co e v eva una e a tro Tevere , c i i i d i ll , di id l l l

si è a m ot vo di tanta ross m t che nac ue ue la ran e im m i possedimento. E i p i i à q q l g d cate due c tt che e e term ne so tanto co a st ru one una c il ia tra le indi i à , bb i l ll di zi di di

oma non oteva nè essere s cura nè ros erare nè avere un c om etente esse . R p i , p p , p

rr t r o nè usare i eram ente e a nav a one sul T evere se n a sta re a c un te i o i , l b d ll ig zi , z bili l an possedim ento nella parte opposta del fiume stesso . Ed zi la prima guerra che

- vei nti con rom an e che fu la ter a fatta da Rom o o e e re fecero i e i i , z l , bb p cisamente ’ m o tivo al avere li stess veienti restato soccorso ai fi denati oro alleati i ua d l g i p l , q li ,

aven o la ro r a c tt co ocata in un uo o e evato al so ra del T evere ote d p p i i à ll l g l di p , p

' vano proteggere la navigazione che in unione cogli s tessi veienti si face va s ul fium e

O L v o a r uar o e a stessa uerra che me es mo . sservava veient d i i i ig d d ll g , i i irritati

a la ross mit e a uerra che facevano rom an ai fi denati oro co nsan u n d l p i à d ll g , i i l g i ei ,

er esse re stat ess di or ne etrusca ed anc e a m ot vo del oro terr t p i i igi , h i l i orio pros

s mo a ue dei roman ual si erano res mo est a t utt oro v c n i q i , i q i già i l i i i l i i i , si portarono ad invadere le lori) terre più a guisa di m asse irregolari di popolo che

con or ine uerra. Perciocchè sen a acc am ars e sen a as ettare ne m co d di g z p i z p il i ,

‘ “ ’ l m n to ta la re a dai ca se e tornarono a Voi . Il romano a o osto non tr v p d pi, ll pp , o ando

nem c ne stess cam intento ad u t mare s ffatta uerra ass Te ver i i gli i pi , l i i g , p ò il e . ’ veienti conoscen o acc am am ento dei roman essers s o to er , d l p i i di p s p poi attaccare le mura e a oro c tt esc irono incontro ad ess co a eterm na one d ll l i à, i ll d i zi di battersi in cam o a erto in vece di fen ers dai tett m r In t n p p di d i i e dalle u a. ale i contra i ro ’ m an sen a soccorso e arte e co a so a for a dei veteran e ero la v ttor i , z d ll ll l z i , bb i ia, ed nse u rono fu it v n i g i i gg i i si o sotto le m ura di Veii. Si astennero però dall assalire

la c tt stessa erc era ifesa da va e m ura ed anc e re f t i à , p hè d lid h sa or e per la ' sua s tuaz one elevataf ma nel r t rars evastarono 1 cam che fam e r i i i i i d pi più p eda. veienti a ffl tt , tanto er anni r cevut uanto er il funesto c om att ment i i p i d i i q p b i o , inviarono a Roma orator a c r Venne ad es i hiede e pace . si tolta una parte del loro a ro e concessa una r t e ua di cento anni. on s o narran o lo s tesso avven m n g g Di i i , d i e to , faceva r m erament i p i i e conoscere quanto già s è accennato sulla fortezza e gran e a Ve in m he l d zz di ii odo c a eguagliava ad Atene : ma poi dissenti va da Livio 2 PA R T E CA PIT OLO II. 5

’ " nell indicare che la battaglia ebbe luogo vicino a Fidene invec e di Ven (1 ) In

ua un ue uo o er sia acca uta ta e r ma uerra sem re si c onosce che 1 q l q l g p ò d l p i g , p ’ veienti furono c ostrett a r coverars entro le oro m ur a e ne l ottenere la n cata i i i l , l i di ' tre ua cento ann ovettero ce ere ue a arte del oro terr tor o che orr g di i , d d q ll p l i i p i s ondeva un o Tevere assa da v c no a Rom a e che venne dist to con nome p l g il i i i , in il di ’ ette a i e ciò un tam ente a uso e e sal n e che stavano resso la foce del ume S p g , i ll d ll i p fi

* T anto dalla determ inazione di tale detrazione di tei ritorio « veiente,quanto d alla spie

a one tale nom e ne r on eraam o ar omento r la es os one to o ra ca. g zi , id d pi g pe p izi p g fi { di Pertanto è duopo osservare che da un tale avvenimento dovette avere principio la eca en a e a ros er t ei veienti erciocchè al a an etta etra ione ter d d z d ll p p i à d , p l zid d z di ’ ' ritorio si a unse l avvilim ento in cui ess ca ero er la er ta m o t che ggi , i dd p p di di l i perirono nella battaglia e furono fatti prigionieri ’ La indicata tregua di cento anni non ebbe il suo compimento; poichè nell an no 88 Roma e c rca ettanta an o o la s tessa conven one m entr teneva s n e . di i i d p zi , il regno T ullo Ostilio insorgendo i fi denati contro i romani colla lusinga di essere

soccors a a an si un rono veienti e u n i assato T evere si accam arono i d gli lb i, i i ; q i d p il , p ’ ’ v c no al confluente e o t o c r r c mente ai rom an i i d ll s ess fiume oll Aniene d incont o p e isa i , mentre fi denati si erano os t avant a l a an che a evano reso le art e i p i i g i lb i v p . p i d gli ’ stes s a an nonostante tra im ento e o Suliezio che coman ava i lb i il d di M zi , d gli a ani facen o i r t rare dal combatt m ento ure vennero veienti scon tt in lb , d gl i i i , p i fi i m o o tale che furono cos trett a r re il um e co n rav ss ma er ta er c sSere d i ipassa fi g i i p di , p

T evere v c no a ene ra o e tor tuose com e in art co are osservava on il i i Fid pid , p i l Di i i s o Cos ì in seguito di questo secondo funesto avvenimento vennero ad essere i

veienti m a ormen e Non r T u lo si o rt mai sino sotto le ggi t affl itti dai romani. pe ò l p ò ’ m ura Ve er es u narla com e ve es acc ennato da esto su autor t di ii p p g , d i F ll i à di Varrone er ioc hè non se ne trov f t m e n o ne nè da L v o nè da on s o p c c a a ta zi i i Di i i , che descrissero ampiam ente quella guerra : ma solo venne da essi atte stato che fu oc cupato dai romani il c ampo che avevano stabili to i veienti Vicino a Fidene; percui ta e avven mento i l i s deve attribuire ad altra epoca.

1 L iv L . ( ) io ib c. 1 5 , e Dio nisio Lib . II. e. 55.

2 Dio nisio Lib. c. 55 e P utarco in R o mo o e. 25 . ( ) , l l ‘ ll incanto il o ro re e mo t (3) Plut arco osservava che pe r maggio re avvil imento dei veienti aveva fatto vendere a l

' mani di ra resentare o ni anno la teggiare la sua sciocchezza ; percui si era nel seguito co nservato l uso presso i ro pp g

i m ro o li era Sar i. ven ita dei sar diani iacc è f ei u i essen o etruschi si cre evano ro venie nti a a Li ia, la cu et d ; g h v e t , d , d p d ll d p d

P u M a da Dio nisio si co no sce che R omo o tratte ne so tanto uei v eienti che non ( l t arco nei co stumi dei romani e. l n l q

e . vo ero iù r to rnare ne a o ro cit à e ie e oro ad a itare le terre o ste al di ua del T evere. Lib. II. ll p i ll l t , d d l b p q ( r Ubi A nienem t ansiti ad c o n uente: collo cat castr a inter eum oc um et Me s Veie ntiuia azercitue. T iberiin t an r , fl ; l F ga a

nte: consis iunt . T u lu: o doer: us : ierat. Hi et i i: ro e umen tenucre e trum com u in sinistra F idenate: ro rius mo n ac p p [l d x , p p l ' f Veienlem ar em diri it s aa A a no : co ntra le io nern F idenatt tt m collo cat . Livio Lib . I. e. h l g , lb g (

' '

5 D a i . 2 ib . c . 27 e se . ( ) i n n o L ib. I II. a 6, e Liwo L I g

6 A iu: aute m a ellat u: est ut uit Ve rro reru m humanarum L. VIII ab O ita O io T u: ca ana . ui cum ( ) pp pp , , p pp l q

raesi ia T usc ulano r m miss : ad R o ma andar» dum T ullut Ho st iliu: Veio: o u narel , in C ari ni: et ibi p d u u m m , pp g

' l astro habuerat. F esta in Scptimo ntio . ) ‘1 6 DESGR IZIO NE Dl VE"

- i nse a ri ren neo Mar o c ont nuan o le m rese del suo antecessore , s acc . A zi , i d i p i p E s c o m veienti sem re am c - ne. c e dere con il mezzo di cunicoli la c ittà di Fide i i , p i i

tor dei fide nati a c un t em o o o t ra assan o T evere si ortarono a e pro tet i , l p d p , p d il , p

ino a N ene o e i erare la s tessa c tt cos ì ar o muo prendere a lloggio vic nd l b i à ; M zi , i ontro di oro co m utamente li v nse invadendone allo vendos i con r apid tà c l , pi i gli g ’ n n o e n e anno success vo a m uovere uerra ai roman nel giamenti. Ma tor a d ssi ll i g i uo o stesso a o ie e oro v cino ad Al a a tra atta a m a ore conso l g , M rzi d d l i li l b gli di ggi

u enz a rima e rest sen a a ra o os z one a rone di ene Per g a dell p , ò z lt pp i i p d Fid

tale vittoria lo s tesso Anco Marzio o ttenne di to gliere ai veienti la sel va Mesia.

E venne co ì ue re a - ortare o m n o rom ano s no al m are ove a e foce del s q l p il d i i i , ll T evere sta Ost a e le sa ne come faceva osservare L v o B en si conosce er bili i li , i i p molte circostanze che tale selva do veva corrispondere nella parte destra del fiume tra le terre is t nte co nom e Sette a i e le sal ne le ual erano state d i n il di p g i , q i già ’ e I om ren en os er tal m o o adron tratte dal terr tor o veiente. r an e una d i i i, d d i p d p i d ll ’ e e altra on a del Tevere ottennero troncare la nav a one er lo stesso d ll sp d , di ig zi p ’ fiume che potevano praticare per l avanti i veienti di concerto con i (idenati; e così fu rono gli stess i veienti anche per questa parte di molto danneggiati dalla sempre cr scente t r n e po enza oma a. T ar u n o r sco o o avere r ortato a cune v ttor e sui at n in art co q i i P i , d p di ip l i i l i i p i are ovette sostenere una forte uerra che m ossero sa n soc cors dai tir l , d g gli i bi i i ’ ren i a a u si vo sero e r re r m ere otere rom an o . on s o ne es orre i , q li ri l p p i il p Di i i , ll p una ta e uerra osservava che t rren convennero nel restare soccorso ai sa in l g , i i i p b i in ta e m resa er non tutt ne resero arte ma so c n ue e o i c ius n l i p p ò i p p , i li i q p p l h i i , aret n vo lterrani rosellani e vctulonensi uesto oc um ento che ova i i , , Ed è q d gi moltissimo per determ inare la corrispondenza delle dodici c ittà capitali che com po nevano la e a etrusca o c ad ec ce one Rose e che er la ben c o n ta sua l g ; p i hè zi di ll , , p g i

7 Dib fl it i0 Lb . 1 1 1 . c. 1 . b e il nome del uo in cui acca de ta batta lia s ia scr-itto A lla invece di A lia ( ) i 4 Se ben l go, d le g , l , i pur e s deve credere avere co rris posto vicino al picco lo fium e distinto co n tale nome che divenne ce leb re per la disfatta

' che e ero i romani d i bb e galli… E siccome si conosce che tale funesto avvenimento accadde all undecim o m gi lio distante da Roma ai i p edi dei monti crustumerini ; così ai viene a co ntestare che la b attaglia data da M arzio ai veienti avvenne al di la di i en ove e i li ove ins uir d . F d e, gl d tte eg e do po i avere preso la città stessa Questo avvenimento mentre serve a rischia ' rare l indicato cume nto conferm i l c rr . do , a po a stessa o is pondenza di l uogo Lao nde non si può mai co nvenientemente cre ere ch l ' e a su etta indica ione si riferisse a e sa ine di cui ià R omo o ne aveva to to uso ai veienti eri an o d dd z ll l , g l l l , d v d un tale ' nome da « Noi er salino co me enn s i to da alcuni p , v e p ega moderni scrittori ; perchè es sendo di nece ssità le saline co llocate vicino al mare, non si oteva co ntras tare co là la resa di idene ch e sta a col oca o r p p F , v l ta s p a Roma a mol ta distanz a dal mare. Ed infatti ve es i acce nnato da Dio nisio essere le d dette b otteghe accadute nella spo nda sinis tra del fi um e superior mente a Roma ed in vicinan a di Fi ene e non mai vicino al mar Ino tr z d e. l e è da 0 M vare che lo s te sso Dionisio all orchè olle far men ion l v e e e sa ine osto vicino a a foce del T evere nel a anzi etta itt ia ri r z d l l p ll l d v or , po tata da R omolo sui veienti , ' disse é u M e non r & W n é; mi; Al aî g er dim 0 5trare la rossim ità del su etto uo o in cui sco rreva il fi um p p p dd l g e A llia.

8 Silva M an ta Veim tib ' ( ) us a em ia , us ue ad mare im erium rolalum et ore T fberis O stia ur e d p q p p , b condita , saltnao

circa acta . Li . f e vio Lib c. 33 E fu ta e se va che secon o A ure io Vittore a o s e n ( ) l l , d l , d ll t sso A co M arzio venne concessa ad uso ub li ' ' co er co s truire le navi. Si va: ad usu m n p avium ubhc avtt. Sesto A ure io Vittore. De vi p b l p ( l ri: illusi. c. ‘ ' * ' ‘ ’ ‘ 9 T u v d ' “ ’ ( ) bén m è « uppal amoo rs)tsîv ò ol é oav ii aìv aòroì 39 36 t où cine a em p m , ; pa; 0 x m ; ti); adm; ysvopzvo: ' ' ‘ ‘ ’ M ms , 030102névrs n6kzg bvoa Kl auaì voi re m i A î vot xa z O bo p , bém , ìarrzpvaî oz, PovoaXì vot re mai in n b ' , p s 7 9151 0 1;

O vsruìa . waìrm D . ( ionisio Lib III. e.

28 DESC R IZIO N E DI VEII

’ osservare che Ven essen o com resa nel no quanto co ncerne l attuale scopoè da , d p

' ’ va in conse uen a far uso e e ve ro delle dodici città capitali dell Etruria,dove g z d ll

' si o t e term nare nel recede nte art s ccome _ suddette insegne per i suoi re. E i p è d i p p i mento storic o che essa no ri venne ad essere costituita città di qualche considera ' o ne om resa nel novero e e c tt ca ta i se non a me no due seco o o zi , e c p d ll i à pi l , l li d p la uérra di T ro a ed anc e lo s tesso o r inam ento etrusco no n ortato ad effetto g j , h d p f rmare la tanto c e e rata prima di tale periodo di tempo; così si viene a con e l b em ra one dei i dai ua i ot essere er vata la an etta c ost umariza dei re ig zi l di, q l p è d i zid e rusc essere acca uta so o a c un tem o o o la su etta uerra di T rò a c ome t hi , d l l p d p dd g j , ’ u n è uo o venne dichiarato da Velleio Patercolo nel principio della sua storia. Q i di d p

' indicare ch e in seguito di avere conc esso a T arquinio la suprema direzione delle c c tt etrusc e ovette una t a e st tu one essere m o to re u icata sul dodi i i à h , d l i i zi di l p gi d ’ l indipendenza nazi onale quantunque T arquinio Prisco fosse conside rato etrusco di ’ l t u e urs a o s ta mento di Ve si v ene a patria. Cosi c o l appoggio di quan o p ò d d i d ll bili ii i de terminare avere siffatto ordi namento sociale prosperat o da c irca il dec imo sino ’ al sesto secolo avanti all eravolg are . ’ o o lam or te T ar u n o le stesse o c c tt ca ta i dell Etrur ia tra le D p di q i i d di i i à pi l ,

‘ quali si comprendeva sempre Veii,tent arono d i rac quistare la propria in dipendenza c on mo te m re ch ro uo o in vent anni tem o : m a Serv o T u o ri l i p se e ebbe l g i di p i ll ,

" o rtandone sem re v ttor e le r uss e infine a mantenere la convenzione fatta con p p i i , id

' T ar u n o e rofi tto e e stesse v ttor e e r to ere a cune terre ai ceriti ai tar q i i ; p d ll i i p gli l , uiniensi ed ai veienti er essere stat uest o o r m che nsorsero c ontro q , p i q i p p li i p i i i i rom n ani E si . è con tali terre che si dovettero formare le tr ibù denom i ate R ’ omilia e Veientina nell ordinamento delle tribù rustiche instituite dal medesimo

' Servio . Laonde venne sempre ad esse re diminuito il terri torio dei veienti ed in r r pa tico la e in tutta quella parte che corrispondeva verso il fiumee verso il mare .

' Cont nuarono in ta e stato s no a tutto il overno T ar u n o Su er o nel ua i l i g di q i i p b , q l ’ periodo di tempo non si conosc e esser accaduto null a d importante a riguardo del

' o o o v p p l eiente . Però da quanto y enne esposto in partic olare da Plutarco sulla c om m ss on i i e data dal m edesimo T arquinio ad alcuni artefici veienti di un cocchio di

c reta cotta er s tuar o su a somm t del tem o di ove Ca to no ua e or p i l ll i à pi Gi pi li , il q l p

’ ‘ ' ‘ ' ‘ ’ iV 501À ti ' ’ ' i , vi m t f a: di ramire ai zso aéwv Pm aîoz ev ro a B ).l ve Be r wov ml oùozv ozîx oiò o1ro v ; g z uc p p n y g , u g fififi , àe ' ‘ ‘ ’ ' ° ‘ at? oyzsg. El)mwx àv à où aziusvaî w: rofivo a aivax ai di u ve ì0'ro î az xau rad 64òsxa nù exa éxé wa:v p y p o p y ; ; pm , ; g p ' ’ ‘ ’ 5VTB ’ ' M@ S s vaz. T u nvov az €30 Édéxsz sxcîorou rò v m a ac zl smv Eva n cv aî oì au a do é o v pp y p ; , fi p ry p fi o , ' p ' ' ' ‘ ‘ ' ' ’ a a r déo ‘ - p à . row d dmv m lsx vv é avra si de xot îvozv o ré u dé dsx nblwv m i òaxi pp é fi 9 é w; y az arparsîaz, ; sxa asl exug s vì ' ' ' ’ m adîòoa$ az rr la ovt t » v aùt o . p r à ox azt a aì rfv ad .i &nam é av ;e ovrau roi raîîra )té svaw zM n ? fi p p px p w g yz uq p ; y , a à alairspev ' ‘ ' ’ ‘ ‘ èr: ry}; T a vîov am l sfau mal txu 66 8940: n o rarv ùt f « v fi ; ; p fiaa smv QÉp:o $ a pasar xaram éoac ì ac dè t o 530; m i ro Po pdl ov ' ’ ri r b n - ’ r ' ' ’ pa g zpalafieî v ràv ci iwoziòèv dè xmhîa rà ì v sù v a T v voìv ci vm aacfi au ò mrrzîx pp p p;p èèn , xpv uparrowP o pulav ’ ' ’ ’ ' m exsivo ' ’ v M évra xo .z0 9 vaa dè ? T fi , y fi xa apm vi

a évrss na €xeivcw i ou z p fi p , x o v « tirai. (Dionisio Lib. c . 1 2 D ‘ ' iònisio Li . V. ( ) b I c . 27 . ’ ‘ ' P A R T E I. C A I IT O LO III . 99

’ teu m ente si a ran v tos a gg di nella fornacein vece di restringersi; com e pure sull ai ve ‘ nimento del cocc ere c hi he dal luogo in cui celebravansi i giuochi delle corse in Ve ii f r s ort to n in Ro - u t a p a s i o m a vicino alla porta Ratumena può dedurs i pr1m 1 era

’ ’ ’ “ m ente la er a dei veienti ne ese u re le anz ette o ere di lastica e uindi la p izi ll g i id p p , q

’ ' conferma dell a ro ia i pp pr z one di una qualche infl uenza os ca nello Stabilimento: di

’ ‘ Vei ; oic tanto er la c e e r t dei uoc e e Corse coni cocchi che o eva i p hè p l b i à gi hi d ll , g d

’ “ etta c tt uan to er ab it su etta di ese u re rnam n ve d i à , q p l il à dd g i cocchi o e tali , des i

“ ‘ contestata la ert nen a ai veienti e a S e a one di Ve a er coc hi ' secondo la p i z d ll pi g zi i p c ,

' derivazione c sca ome fu c ià re a a di b . , g p s c iarare

C A P I T O L O Ill.

“ TERZA EPO CA CO RRISPO NDENTE AL GO VERNO DELLA REPUB B LICA RO MANA

’ ’ v eienti con i tarquiniensi fur ono i primi tra i popoli d Etruria che impresero a

' so stenere i Tarquinii dopo di essere stati questi princ ipi cacc iati da Roma e le c ittà o r a i o o i c l pr p ie di t l p p l si di ono da Dionisio essere state ancora potentissim e. Ma a

m uovere ess si ortarono so ec tam ente rom an sotto com an o dei c on o di i, p ll i i i il d s li

' Va er o e B ruto ad incontrar n l r n m c no - al a se va l i li e p ato de o inato Giunio vi i l l Ars ia. Ed ivi accadde primieram ente il par ziale combattim ento di Arunte figlio di T ar

- u n c con B ruto e osc a ue o dei due eserc t con rave er ta delle due ar-ti q i i , p i q ll i i g p di p ma rom an ne escirono v ttor os ed veienti con ta uiniensi r tornar ono ne le i i i i i , i i rq i l proprie terre senza avere ottenuto alcun benefizio e a success va m resa e etrusc che e e uo o sotto la ire one N ll i i p d gli hi , bb l g d zi di Larte so ranom nato orsena re di C us ovettero ren erne arte ure i veienti p i P hi i, d p d p p ; percioc c hè nelle propos te di accom odamento fatte esporre al senato romano dai ’ c ommissar e o s tesso orsena o o attentat o u o si c e eva la rest tu one j d ll P d p l di M zi , hi d i zi ’ dei Se ttepagi che era un antico luogo dell Etrur ia mvaso dai rom ani nelle prim e guerre fatte con i veienti e cosi da quella spedizione poterono gli stessi veienti

ottenere ua c e benefizio mentre di niun uti e era tornata er li altr o o del q l h , l p g i p p li ’ l rur h M l e se terre furono tosto rest tu te dal Et ia c e ne avevano preso parte. a e st s i i

t 1 3 P uta rco in P ublicola c. 1 3 e Ferto in R atu ( ) l , mena porta.

- assimo 1 Dio nn io Lib. V. c. 1 4 1 5 e 1 6 Livio Lib. II. 0 . 6 e 7 P utarco in Va erio P ublicola , Va erio M ( ) , , , l l l ' b . V icino a a ua e e e Lib III. c. . Da ta i scrittori si rin iene una arietà ne in icare il nome e a su etta selva v 5 l v v ll d d ll dd , ll q l b il m i n r mani i n i i nisi i ice sacra ad O rato da Livio e da l uo go co batt me to dei o co n i tarquin e si e veienti ; po chè da D o o s d ,

* ‘ Va erio M assimo viene enominata A rsia da P uta rco si da il nome di Urso ed Esuvio. A l a dubbio sità di nome si l d , e l l aggiunge pure la incertezza dell a co rrispo ndenza di luogo ; percu1 1 1 scr1 ssero van e o p1n 1o n1 : ma dalle espos te no tizie può

‘ “ a i irsi che stava ra R oma e Veii o ve si otero no unire i tar uiniensi - ai veienti ed o ve era il rato che er la mo rte st b l t , p q , p ,p

di iunio B ruto ac uistò il nome di iunio in icato da Dionisio. G , q G d iamm di air:? aSat . . Èxznttou 2 V m t m. Liv1 o Lib. I e T eam: .èv tinè ( ) De ag ro eientibus restituendo i petra u ( I p p , ' ' ’ ' ‘ è ì t xal ov sv Emaì tré ou . Dic a1n o Lib . V. e. 61al uopsvqo mv x pav, au; u aa; y g ( ‘ II 5 0 DESC RIZIO NE DI .VE

teramente rote medesimo Porsena ai romani dopo di avere egli rinunziato in di p g

’ l anno 271 Roma in cui e e r nc o la uerra tenne la ce . no a Si man pa si l di , bb p i ipi g a la ua e si conte ne rim eramente in v cen ev ol scorrer e in una e e ve ientan , q l n p i i d i i , d ll ’ Roma Ma conso e S ur o quali però i veienti m inacciarono di dare l assalto a il l p i o c a es ne a o non ur o e utato r m eram ente ad o ors ai veienti e s C o , o F i , d p :p i i pp i , p i F bi ute in Rom a e r le o os oni dei tr uni m e irono stante ln turbolenze accad p pp izi ib , i p d ’ i nel tem o e e n icate discor che di più s innoltrassero nel territorio romano. S è p d ll i d dei o o trur die che gli etrusc hi profi ttarono di tenere adunanze generali p p li di E ia ’ romosse dai veienti uanto er la s eran a che l intestina scor a o tesse tanto p , q p p z di di p sc io gliere la potenza romana Quindi sotto i consoli Gajo Manlio e Marco Fabio ‘ o se un numeroso eserc to e si ort a ren ere a o o su due co a oca si racc l i , p ò p d ll ggi lli p n a onato il cam o an o in se u to essere distanza da Veii . Come ve isse bband p di M li g i di

r ossa da un fulm ne la sua ten a e com e fosse stato osc a occu ato dai s tata pe c i d , p i p ’ ienti e nel com att mento ca esse est nto lo stesso an o e fosse a tro conso e ve , b i d i M li l l l

f r t o venne am am ente escr tto da L v o e da on s o : er ta e r vemente. e g a i , pi d i i i Di i i p ò l battaglia non po rtò alcuna conse guenza di riguardo; perchè i due eserciti si r itira n c rca rono con il so lo discapito delle vicendevoli grandi perdite fatte di uom i i . E i

’ “ simile fi ne ebbe la guerra che fu rinnovata l anno susseguente sotto i consoli Cesone a o e T to V r n o T ricosto uantun ue veienti fossero s tat nse u t s no vi F bi i i gi i , q q i i i g i i i ’ a c a ban onan o c ino alle mura della loro città dall esercito romano . M pos ia b d d il cam o roman o o avere evastate t utte le terre ntorno la c tt veienti p i i d p di d i i à , i fecero una irruzione lungo il T evere verso il m onte Gianicolo a poca distanza da Roma devastando in contraccam bio tutti i campi dei rom ani che stavano verso tale parte ’ Osservavano u n i c tat stor c che da ue e oca r conoscen os v eienti q i d i i i i i q ll p , i d i i nca ac di o ors ai rom an in atta a vennero ess ass uo che temuto i p i pp i i b gli , di i più id ’ nemico; perchè inquietavano piuttosto coll essere insultanti c he c ol m os trarsi peri colos la ua cosa non si oteva nè t ra r r i ; q l p scu are nè permettere di volge si altrove. Si è in seguito di tale costante bisogno di difesa che la gente dei F abii si offrì spon taneam n di e te assumerne la cura; e Marco Fabio ne potè unire in numero di tre cento e sei. uin i tra le acc am a on del o o o as san o avant al Cam o o Q d l zi i p p l , p d i pid gli ’ ed a arco usc da Rom a al a testa di ta e sua fam l a er la orta Carm entale ll , i l l ig i p p , e si ort al ume em r T r co un p ò fi Cr e a non molto distante da Veii . ovan dosi là a l e evazione alpestre e tagliata a picco si stabilì un castello O pportuno a difendere

V 3 A rum eientem c ere ad J anicu um iato adm tum restituii. Livio L ib. II. c. 1 7 e Dioninio Lib. V. c. ( ) y [ ed l p , ( , ' ' i Ve1en lem iam te s o ulat ion m Rom s m se a u na uros minabantur. Li io Lib. . . ( ) , p p p u , am pi u pp g t ( v II o ' 5 I ' ( ) n e ad Veiens e um ro ecti uo und1 ue ea: Etruria au i ia co nvenerant no n tam Veientium ratia c o ncitata d b ll p f , q q x l , g , uam ua: in s ent ventura er at is co r i q q p d dia nte stina diaso lvi rem ro manam po sse: principeaque in o mnium Etruriae p o p ulo rum l i conci i a m bant. . n M . f ( Livio Lib . II e. )

“ 6 L “ ivio Lib. I. . 42 I i: e 43 e Dio i ib. IX. dal e. 5 al 1 5 ( ) _ , n sio L P A R T E I. C A P IT O LO II] . 5 1 tanta m a e scavarono ntor fo e e v arono anc f nt ilizi , i no doppie ss i alz he reque i torri Un tale castello fu distinto col nome m edesimo del fium e Cremera anzidetto oterono in tale mo o F abii non so o ifen ere uo o occu ato ma ancora P d i l d d il l g p , la n tutta regio e degli etruschi che si congiungeva al territorio romano ; e cosi im

edirono che si facessero dai veienti a tre scorrer e ed anz essi anne aron p l i , i d ggi o le loro terre . In seguito di tale cos tante im pedimento si rivolsero a chiedere soccorsi ’ dall Etruria e i si s osero a are una re o are atta ia ai abii. Ma essen o so , d p d g l b gl F d ra iunto conso e m o da Roma con a cune e on furono rontam ente p gg il l E ili l l gi i , p di s pers i tutti gli etruschi e respinti sino al luogo denominato i Sassi ros i che si cono sce avere corr s osto al nono m o e a via aminia come verr el se u to i p igli d ll Fl , à n g i ’

mos trato . S indussero veienti in se u to tale er ita a c i ere la ace e d di i g i di p d h ed p , ottenutala se ne ent rono su to er non avere c esto r ma che fosse r t rato il p i bi p hi p i , i i " presidio di Cremera. Si è a riguardo di una tale pace che venne indicato da Dionisio ’ avere gli undici altri popoli dell Etruria tenuto consiglio e dichiar ato ai veienti che la rompessero o ne sos tenessero essi so li poscia la guerra E si è da tale do cume nto che si può determ inare con m aggior sicurezza avere i veienti costituito ’ o i n r un de dodici pri cipali popoli dell Etru ia. ’ L indicato res io dei F abii er o o avere tenuto sta e so orno nel p id p ò, d p di bil ggi diverse scorrer e nel castello di Cremera per due altri anni e dopo di avere fatto . i terr tor o dei veienti ren en os essi tutt sem re a an os vennero in un i i , d d i i p più b ld z i , ’ giorno di febbraio dell anno 279 di Rom a tratti in agguato dai veienti fingendo di fu e al oro ncontro ercui furono tutt uant terr mente istrutt com e in ggir l i p i q i ibil d i ,

par ticolare venne descritto da Li vio e secondo due differenti tradizioni da Dionisio . E così fu occupato dai veienti il castello di Cremera E profi ttando essi della t tu an a del conso e enen o che non aveva restato a cun soccorso ai F abii uan i b z l M i , p l , q tun ue si trovasse a oca stan a dal uo o in cui acca e la stra e si ortarono q p di z l g dd g , p er avere c a assato T evere as sai da vicino a Rom a occupando il Gianico lo . E p pos i p il ’ ’ avre ero osto asse o a Roma stessa se non fosse stato r ch amato a tro conso e bb p l di , i i l l l

er veienti si o rtarono tanto v c no a e Orazio che face va la guerra ai volsci. P ò i p i i ll mura che combatterono primieramente senza dis parità presso il tempio della Spe i ienti ran a sc a con ua c e d sca to v cino a a orta Co na. u n stess ve z , po i q l h i pi i ll p lli Q i d gli i ,

in se to ta er ta si contenevanodal an c o o c ome da una forte a a fare gui di le p di , Gi i l , zz , scorrerie nel territorio di Rom a; percui i romani non avevano più alcun luogo di rono osc a co t veienti in sicurezza nè per gli agricoltori nè per il bestiam e . Fu p i l i i i c irca sim ile laccio di quello che essi avevano teso ai F abii; poichè mentre insegu

vano est ame che es ressamente eras cacc ato fuor er allettarli furono res il b i , p i i i p , p i

denominato Cremera come il ume che . . 1 a si ua ione del caste o 7 Livio Lù). . 49 e Dio nisio Lib IX. e 5. L t ( ) c , z ll , fi

rreva vicin o si di trerà ne a se uente Es osiz ione to o ra ca. sco , mos ll g p p g fi

. 49 i . 1 8 . (8) Livio Lib . c , e Dion s io Lib IX. e.

21 . o Lib. . . 0 ib. . c. 1 9 20 e (9) Lici I] c 5 , Dionisio L IX , 52 DESC R IZIO NE DI VEII

rr in uato dai roman ed nteramente sfatt ue che avevano fatta ta e sco er a. a . . gg i i di i q i l i

- he erano r mast s ul an co o si e ero no tte a assare il T evere Gli altri , c i i Gi i l , di d di p pe r assaltare il campo del conso le Servilio: ma furono pure respinti con grave per ita e costrett a r coverar s sul an co o da ove oterono fare va a res stenza d . i i i Gi i l , d p lid i ’ l l allo stesso console che erasi portato per ciaociarli: m a sopraggiungendo l a tro co

e a furono co t tra due eserc t ed nteramente sfatt . Cosi e e term ne la in l g , l i i i i di i bb i ’ icata uerra veientana con una tre ua di uarant anni che fu concessa dai roman d g , g q i

a richiesta dei veienti (l O).

“ Quantunque i veienti non avessero lasciato trascorrere tale periodo di - tempo ’ in ace er avere ne anno 5 1 0 di Roma fatte a cune scorrer e nel terr tor o ro p , p ll l i i i l mano ; pur e la guerra ebbe principio soltan to sette altri anni dopo in seguito de ’ l essersi ata ai veienti ed al oro re Larte T olumnio la co on a romana ene d l l i di Fid , n Per o rs ai e di ordine dello s tesso re essers i uccisi in Fidene i legati rom a i . ppo i ’ rom ani che us tam ente si is osero a ven care offesa si a unsero ai veienti , gi d p di l , ggi fa he e sc ed ins eme si ortar ono resso ene. e a atta a c e uo o i li i , i p p Fid N ll b gli , bb l g

so tto le mura di ta e c tt fu ucc so su etto Tolumnio da Au o Corne o Cosso l i à, i il dd l li , e costretti i veienti con i falisci a ripassare il fium e ed a ripararsi entro le proprie mur a ed anc e ve ers anne iato oro terr tor o dai roman c om an at a lo , h d i d gg il l i i i d i d l

stes e r ann so Cesso. Ed guale perdita ebbero i veienti a soffrire allorc hè t e i dopo si portarono di nuovo a Fidene per essere stata anche questa città soggiogata dai- no man i v L con l mezzo t in roc i l . Osserva a v o . un cun co o . scava o s o a a ca i di i l ll ( ) i i , ’ ’ ne es orre ta avven m ent che l Etruria fu cos ternata a a resa ta e c tt ll p li i i , d ll p di l i à, temen o un s m E. ad n e ecc o non so o er veienti m a ure er fa sc . s d i il idi l p i , p p i li i i i nuazione di questi p0 p0 1i fu adunato un congresso generale presso al tem pio di

' Voltumna : m a fu ne ato soccorso r c esto dai veienti e fatto oro conoscere g il i hi , l di soste nere c o e ro r e for n n ll p p i ze u a guerra intrapresa per so la loro deliberazio e . Ed ’ anc e in a tra a unan a tenuta due ann o o dai o o dell Etruria si o sero in h l d z , i d p p p li , d l vano i veienti che so vras tasse a Veii la stessa sorte che aveva portata la distruzione ’ ’ in ene iacc l allare fu r me o d un tro anno ertanto veienti Fid , g hè i ss a al P i si ’ acc nsero a fare a arecc er sostenere la uerra contro roman e ne anno i pp hi p g i i , ll di Ro a 52 m 9 ottennero una vittoria sui tre tribuni militar i che si portarono contro

Ve er essere stat ess scor i nel man are l t eienti n u r co a at a ia. I v s e t ii p i i di d d b gl , i p bi i ’ del ros ero successo nv arono e at ai 0 0 1i dell Etruria facen o conoscere di p p , i i l g i p p d

1 0 Livio Lib. II. e. 51 a 54 e Dio nis io b. . ( ) , Li IX c . 23, 24 , 25 e 26.

1 1 Livio Lib. V. 1 7 1 1 9 20 21 ( ) I , 8 , , , e 22, Dionisio Lib . XII. e. 2 .

' 1 2 T re idalu m in Etruria esl o rt i enas ca taa non Veienh bus so um ex terrilis mem similia ex cidii s i m ( ) p p F d p , l , ed et a F ali: cic memoria ini i rimo c m ii: e i: uam uam rebellantibus no n ad uerant I itur uam duae t l p u b ll q q f g q civi ates, leg ali: circa

duo decim o u o; min i: im elrasscnt ut ad Vo lt r p p l , p , umnae {unu m indiceret ur o mni El uriae consilium C onsilia ad mo ren o e a in Volrco rum A e uorum ue conciliis et in Etruria ad unum Vo ltumnae a itata. Ibi rolata es d b ll q q , [ g p e in annum r , decreto que cautum . ne uo ante conci ium era ne uid uam veiente o u o uerente sam am u s i q d l fi ; q q p p l q , d . q a F idenae delclae nt , ’ .imminere V . eiis ortunam L i . . f ( iv o Lib I c. 23 e P R A T E C A P IT O L O I" . 35

avere in una sola battaglia vinti tre capitani rom ani: m a non av endo po tuto strin

ere a cuna u ica a ean a nv tarono volontarii da o n arte co a s eran a - g l p bbl ll z , i i g i p ll p z di roc urare oro am o ottin al at tr l d Ve o a e con u ste. ta e a e ue c tt p l pi b d ll q i E li l i , i à di ii e ene che mossero uerra ai roman resce sero sta i re la oro se e in di Fid , g i , p l di bil l d ’ Rom f uest u t ma c tt . Recan o una ta e r so u one ran e terrore in a u r c a q l i i à d l i l zi g d , i hi ’ m ato l esercito da Veii e fu situato alla port a Collina onde riparare la c ittà . Ma preso vigore i romani e sotto la condotta del dittatore Mamerco Emilio o ttennero ess i una intera vittoria nonostante lo strattagem m a im piegato dagli etrusc hi per in uter t m da r Si c onces se c e more co e minutam ente venne es osto l c tato sto co . i , p i i

oi dal senato ro mano nel susse uente anno una tre ua vent ann ai veienti p g g di i i , i quali però non la rispe ttarono, poichè dieci anni dopo si disposero a muovere guerra ro otto ai romani . Questa guerra però non ebbe effetto per un rispetto religioso p d dalla inondazione del Tevere che aveva coperto molte terre di coloro c he ne do ve vano prendere parte ’ e anno 548 di Rom a esse n o S rato il tem o e a tre ua concessa ai N ll , d pi p d ll g veienti si torn dai rom an a c ie ere oro con me o dei e at e dei fec a le , ò i h d l il zz l g i i li cose to te ma non si venne ad a cuna eterm na one che nel success vo anno in l ; l d i zi i , cui si rispose dai veienti ai legati romani che se non partivano subito dalla loro c ittà e territorio si sarebbe dato ciò che essi avevano a vuto dal re Larte T olumnio . In ’ se u to ciò fii resa dai tr uni e ett ne anno 550 la r so u one di omare g i di p ib , l i ll , i l zi d ’ Ve ed essa fu er la r m a vo ta c nta asse o Sul r nc o del ua e essen os ii, p p i l i d di ; p i ipi q l , d i

' tenuto un conc o tra etrusc al tem o Voltum na oco m anc che non si ili gli hi pi di , p ò prendessero a difendere i veienti con il concorso di tutta la nazione ’ Dall indicata epoca ebbe principio quel lungo assedio di Veii che durò diec i ’ N l n o anno el o stesso anni e terminò coll esterminio di questa c ittà . e seco d d l ienti s anc del m rn t on re m ento annua e assedio i ve t hi odo di essere gove a i c ggi ; l , che r ffatta eterminaz one e a ca one di cont nue scor e crearono a tro re. S gi i di di , l i d i ’ ’ offese an m o dei o o di trur a non tanto er o io ue re no uanto er l i p p li E i p l d di q l g , q p lo stesso re, perciocc he era co lui già resosi grave alla nazione per la superbia e er m ane con cui aveva nterrott uoc so enn che on o tevano sos en p i ggi i i i gi hi l i , n p p ’ er é er ers e rr tato e a re u sa s sen a commettere un em ietà. acc ess d i z p Gi h p i gli i i d ll p l , che e e dal voto dei o c o o con cui li era stato rofer to un a tro se bb d di i p p li , g p i l ’ cerdote all m rovv so e nel m e o e a ce e ra one di tal uo fece art re , i p i zz d ll l b zi i gi chi p i

li artefic he r l m r La naz one er essere g i c erano pe a aggior parte suoi se vi . i p ’ tanto dedita alle cose religiose quanto era eccellente nell arte del trattarle decretò che fosse negato o gni soccorso ai veienti sinche fossero essi governati da un f r r more a unto tale re. E u tenuto seg eto in Veii lo stesso decreto pe ti pp

1 io L . e. 34 o 49. ( 3) Liv ib I V. 33,

r. . i z . (1 4) Liv o a : 0 58 , 59, 60 e 61 . " '3fi DESC R IZIO NE DI VEII

a r to ere a esato ta e dello stesso re ; giacchè chiunque fosse stato lui rife i av p l l

na one lo c arava romotore se one Contro rinc e e van determi zi , di hi p di dizi il p ip di i dei discorsi I rom ani assicurati che non si prendeva parte in Etruria a favore veienti ers s tettero nel so o are la c tt col me o un asse io a referen a , p i ggi g i à zz di d p z un assa to e si e ero a fa r care ca anne er svernare in cam o la ua e di l , di d bb i p p p ; q l

eterm naz one er la r ma vo ta osta in uso ro usse un ua c e m a co ntento d i i , p p i l p , p d q l h l in Rom a er arte dei tri un e a e e ua facevano osservare tra le a tre p p b i d ll pl b , i q li l " cose che m entre veienti stavano ne 1 nverno so tto ai oro tett e ifen evano la , i ll l i d d

oro c tt a e va i e mura e co a for a natura e del uo o era nvece m te l i à d ll l d ll z l l g , i il ili

' romano sempre occupato ai lavori e coperto dalle nevi e dalle brine e senza mai la ’ sciare le armi; giacchè l inverno si so leva sospendere ogni guerra di terra e di m are. ’ Ma A o C au o uno e otto tr un m tar e ett in ue anno a overnare la ppi l di , d gli ib i ili i l i q ll g re u ca face va ia - vece osservare ai rom an che veienti eransi sette vo te p bbli , i i già l r e at a e conven on di ace ed avevano sacc e ate m e vo te le oro terre ib ll i ll zi i p , h ggi ill l l , e costrett lìdenati a r e ars a stess rom an come ure avevano contro i i ib ll i d g li i i , p il t o n n e a ch ovevas t rare dri t delle genti uccisi i loro legati . E qui di aggiu g v e d i i partito dalla circostanza che teneva la Etruria in odio contro i veienti per la anzi detta sce lta fatta del re da tutti detestato : onde è che venne continuato il c os tante dio ed anc e a or uan o venen o esso stretto assai da v c no a e mura , h ll q d , d già i i ll , er una usc ta im rovv sa fatta dai veienti furono ars tutt a arecc fatt p i p i , i i gli pp hi i co n m olti lavori al medes im o effetto Nel ter o anno e o stesso asse o c enati ed fa isc credendosi erc z d ll di i ap i l i, , p hè ‘ v c n es os t ess ur e al e arm dei rom an se Ve i fosse stata so c io ata s i er i i i , p i i p l i i i ° g g , p tarono im rovv sam ente con oro eserc t v c no a a stessa c tt ed assa rono p i i l i i i i ll i à , li c m il a po romano dalla parte che era comandato da Manio Sergio tribuno militare. E venendo in pari tempo fatta incursione dai veienti e prendendo ess i la mede ’ sima parte del c ampo rom ano nel m ezzo senza essere soccorsa dall altro tribuno

Luc o Vir n o er n m c z e erso na ue i a eat r ortarono una v ttor a che i gi i p i i i i i p li , q gl ll i ip i i ’ ’ ofi r ì a un vo 5 Rom lc sollievo alla stessa città as se diata. Ma nell anno successi 54 di a dai uattro tr un mi tar e ett con o es t conso are o o mo t contrast fu q ib i li i , l i p d à l , d p l i i m unito con res i e con castel i il cam o di Ve i che er uto eras r cu erato p idi l p i , p d , i i p ’ e cos fu r tr tt ì p o a o l asse di o . Si continuò a tenere stretta la stessa c ittà in tutto il ’ Success vo anno senza ra uar evo i avve n ne anno 556 si rtarono di i gg d l nime ti. E ll po

' 1 5 Veiente : co ra nt taedio annuae ambilioms uae interdum iscor ia caut a erat re em creavere. O endii ea ree ( ) , q d d , g ]f

o ulorum Etruriae anim e, no n maiore o io re ni uam i t iue re ie ravi: ia m ie ar dea enti uera: o ibue eu erbia ue p p d g , q p g ; g g f p p q ,

uia eo lemnia ludo rum uos intem ilti ue a: a l viole nter diremiseet : uam ob iram re uleae uo io duo q , q f , q p , q d suffrag decim popu

' lo rum liuc : acerdoe ei rat ic he: en e arti c — u i a uo rum ma nà ars i eiue eervucrani ea: m io u icro re nte a uait . e p l, / , q g p p , ed l d p e bd G ne ita ue ante o mne: a ice eo ma is e ita reli ionibue uo e ce en t arte c o au i eas aux itium Veientibus ne dum o nec q l g d d g , q d x ll ll d gan d

sub re a « sen decreoit cuius ecreti su reeea ama a i Veiie ro ter nmu m re ie ui a uo ta e ui ictum re erretur g t, ; d pp { p p g ; q q l q d d f ,

ro sedil i0 nis cum rinci e no n vani s em babebat Livio Lib . 7 . c . p p p , ermoni: auctor , (

i . 7 . . 1 6 L vio Lib c 2 4 . ( ) , 3, , 5 e 6

56 DESC R IZIO NE DI VEII

m m nutamente venne es osto da L vio e da utarco Così e e term ne o o p i p i Pl bb i , d p ’ nni cont nuo asse o ue la c tt che fu cons erata l emula di Roma e dieci a di i di q l i à id , più costantemente di qualunque altra c ittà ne contrasto ad essa la dilatazione del suo im pe ro sino dai prim i num 111 c m 1 mprese a stabilirsi Siccome nella presa ’ di Veii fu invitato a prendere par te del bo ttino quasi l intero popolo; cos ì venne la c ittà spo gliata di tutte le sue ricch ezze ed anche di tutti i doni offerti agli Dei non risparmiando neppure la effigie di Giunone che era par ticolarmente adorata dai he in a or veienti. Osservava L vio nel narrare lo stesso avven mento c a Roma i , i , ll non poteva occ uparsi di altra Spedizione, perchè avevasi sotto gli occhi la belliss im a tt V c Si refer va ers no Ve i a Roma tanto ci à di eii on il suo ampio e fertile agro . p i p i i per la pos izione quanto per la mag nificenza degli edifi zj e dei luoghi pubblici e pri ’ vat cd an s no al ora si muoveva ue iscorso che osc a fece tanto stre to i zi i d l q l d , p i pi

“ o o la resa Ro ma fatta dai a ten ente a tras ortare o o o ram ano ad d p p di g lli, d p il p p l a tare Ve erc iudicavasi c he otesse esso r art rs in due c tt facen o bi _ ii ; p hè g p ip i i i à , d una sola repubblica Ed anche rinnovandos i la stessa proposizione due anni

o o fu con voto e a lurità del olo u a erc u su la ro sta dei conso i d p , d ll p pop escl s ; p i l p po l ’ fu decretato che fosse diviso alla plebe l agro veiente in sette iugeri per c iascun in dividuo co m utan o non so o a r fam a m a ure tutt fi che eranvi , p d l i p d i di igli , p i i gli i n ogni casa onde allettare ed animare la gioventù Così venendo occupata la ’ c tt con a ien ro ve te dai roman fu er intero strutta na ona t di Ve . i à l g i , p di di zi li à ii Per avere ovuto la stessa c tt serv re a contenere ue roman che e ero d i à i q i i , bb

arte ne a str u one e e terre -è da cre ere che si fos sero conservate le m ura p ll di ib zi d ll , d con verse iù e e nobili fa r c e uantun e s o liate di o n oro o rnam ento . di d ll p . bb i h q qu p g g i l

nfatt ne a invas o ne dei a e ne a occu a one fatta da ess di Rom a si Ed i i ll i g lli , ll p zi i , trasfer n l a ì e l stessa c ittà di Veii il senato c on la maggior parte del popolo rom ano ; ove fort fican os ot sa vars da o n insu to dei nem c com e venne ic arato i d i, p è l i g i l i i , d hi da tutt scr ttor an m n i gli i i tichi che hanno desc ritto lo stesso terribile avveni e to . s m m ente ne e ran scuss on che e ero uo o in Roma o o la distru E i il ll g di di i i , bb l g d p

“ z one dei a si m ostr esser tata tt n forn t fa r c e e i g lli , di ò e s la c i à di Veii be i a di bb i h ; ’ perciò venne pubblic amente proposta a prescegliersi per sede dell impero rom ano

1 9 L ’ imb L ib. i . c. 20 21 e 22 P ut rco lerio a: ( ) a in Cam . . 1 1 1 2 1 Va M illo e. 4 Lib. XII e e 3 , , l 3, , 5 e 6, Dio ni: io , , : i mo Lib . c. 8 e Va le o r l j Pa terco lo Lib . I. c. 1 0 . 2 ( 0 Hic Veiorum occasus uit ur i: o ulentissimae etr usci l u tima c a e in icanti: ) f , b p no min is, magnitudinem suam ve l l d d uo q ecem ac states I1icmes ue co ntinua: circumsersa uum us ali uanto i m i ul ss uam acee isse os tr omo iam d d q , q pl q c lad u nt i et, q p p , ato tu m deni [ ue ur ente o eribus ta men non vi es t t. Livio Lib . V. e. q g , p , , pugna a es (

' 21 C ur cabwe rebe ari lebem in Vo lsco s uum ulc herrima ur s Veii a er ue veim tanus in com ectu sit ubemor a m ( ) g p , q p b g q p , ’ ? ls r uc romano a ro Urbem uo ue urbi R omae l sit u nel ma ni centia ub icara m rivato rum ue tectorum ac lo co p o q g q q , ve , g fi p l p q rum rae onebant uit: il ai uo ue actio movebatu r uae ost ca ta m uti ue Romam a al is celebratio r uit trans mi randi , p p ; q q q , q p p q G l f , g

Veio s. Ceterum artim le6i artim senatui destinabant habit ndo: Veios duas ue ur e: co mmunis rei ublio ae inc o p p , p u ; q b p li p op ulo

romano o ss . Li V. p e ( vio Lib . c… 2l . )

22 Adco ue ea victo ria laeta uit ut ostero die re erentibue com ulibue sen consultu t a r ( ) q P atribus f , p , f , atus m fiere , ut g i ' oesentani se mt a i era lebi diciderent nec atribus amilia tantum sed t omnium in p ng p l ur : p f , u domo libero capitum ratio

haberelur vcllent ue in cam s a ibero to . Livio Lib . V. e. , q p m l : llere ( '

P A R T E I. C A P IT O L O IV . 37

in vece Rom a c he era er ntero stata rov nata ad e cce one del Cam ido di , p i i zi p ’ o u n i uò s ta l rs a e c tate not e che se e e termine con l ac gli Q i d p bi i i d ll i izi , bb cennato avvenimento la na one volente c ont nuarono oi a co nservars er :altro zi , i p i p tem o le fa p bbriche di Veii be nc hè spogliate da o gni ornam ento . In tale stato di conservazione ed anche di abitanti dovette la c ittà di Ven ’ conservars s no a a nno 566 in cui fu ecretato dal senato rom ano che colo ro i i ll … d , ’ i - quali pe r evitare l incom odo di fabbricare in Roma eransi porlati ad abitare

' le case v uo m orte te i Ve oves se ro r sta irs in Ro ma so tto e na . d ii , d i bil i p di

u n n s e to di ta e a an ono ove ttero le fa r c e veie ntane e er re in Q i di i gui l bb d d bb i h , d p i ’ m o o ta e c he are a com resa tra le m ura e a stessa c tt serv va asco o d l l , p d ll i à , i di p l

a e re e dei as tori ed anc e c am o a a r co tori in tal e stat o ll g gg . p h di p gli g i l Ed di abbandono sembra essersi m antenuta in t ut to il tem po che durò il governo

e a re u ca romana uan tun ue non si a ano a cune rec se no t e er d ll p bbli , q q bbi più l p i izi p co ntestare s ffa i tta circos tanza.

C A P I T O L O IV.

QUARTA EPOCA CO RRISPO NDENTE AL GO VERNO IMPERIALE DI RO MA

ependoci stret tamente alle poche memorie che pos so no essere relative alla città

Ve e suo terr tor o sen a entrare ad n c e in a cun m o uan o c oncerne di ii . i i z i di ar l od q t ue e ersone che resero ad ab tare uo o stesso è da osservare r m eramente q ll p p i il l g , p i i ’ che l agro anzidetta per una legge di Giulio Cesare era stato concesso ai militi, e osc a vene n o a mancare uest in se uito dei ben c o n t avven m ent e a p i d q i , g g i i i i d ll guerra c ivile che po rtaro no pure m aggiore devastazione a quanto r im aneva di

Ve fu assoc ato da Au usto al terr tor o Rom a com e ve es n cato da ii i g i i di , d i i di

ront no ua e annoveran o la s essa c ttà di Ve tra le co on e romane d mo F i , il q l , d t i ii l i , i s treva esservi s tata dedotta una s tabile colonia (2) Questo nuovo s tabilimento

' 23 T um der/tum a itantibus tribunis lebem ass iduis c o nc to nibus ut relictis ruiais in ur em aro am Veio: t rans mi ( ) , g p , , , b p l

rarent in concionem universo reu ntu rose um te ascendit . at ue ita verba ecit Sed res i sa c o it va: !am inceru liis r ui g , , p q , q f p g ,

nis ue re in uere ur em et ad inte ra omnia Vei o s mi rare nec hic ae di c ndo ino em lebem ces are. Livio Lib. V. e. 50 e q l q b , g g , fi a p p ( ' R evocati uo ue in Urbem senatu s co ns u to a Vet7s ui aedi candi Romae i ritia o ecu atte ibi vacui: [eo ie Veio : q q l , q fi p g , p l , se c ont ulerant et rima remitus uit as srnantium im erium : ies ein e r sti ta c a talls ue oena ui no n remi rasset ; p f f p p d d d p ae tu pi q p , q g

R omam ea: erocibus univ ersis sin ulo s metu suo uem ue o e ientes it. Livio Lib. VI. e. L , f g q q , b d fec ) 25 Et Veii valere: et vos ( ) tum regna fuistis, Et c astro p osita es t aur ea sella [or o N unc intra muros p astoris buccina lenti

C antat et in vestris o : : ibu: arca metunt. .

. V. (Proper zio Lib I Elogio X. )

1 A ia uerre civi i Lib . II. Cic ero ne ettore amdia ri Lib . IX. E . 1 7 e Lucano l a uerra arsalica Lib… VI I. ( ) pp no g l l { p , nel g F

2 Colo nia Veiens riu uam o naretu r er eiue militibu: est as natus ez e e J ulia. P oste de ebu s Ii : ( ) , p sq ppug , ag sig g a ficient i _ l ’ ab Urbana cinitate as sociandos c: nsuerat div as A ug us tus. ( Frontino De co lo niis P rovincia T ascia. ) 1 0 5 8 “ DESC RIZIO NE DI VEII

m unic o au usto veiente ua e ve es dichia romano v enne distinto co l titolo di ipi g , q l d i

rato in iverse scr oni r nvenute nel uo o occu ato da a stessa c tt e re d i izi i l g già p ll i à _ p ’ ’ l anno 779 d Roma sotto m ero di T er o ne a cisam ente in una relativa a l i l i p ib i , ll m em r enom nato quale si dim ostra esservi stato stabilito un consiglio di cento b i d i perciò c entum virale Ed in prova di tale ristabilimento si rinvennero negli sc avi ’ o no a ro r are ai r m ann dell im ero ed in art diversi oggetti c he si p sso pp p i p i i i p , p i colare è degna di ammirazione la statua di Tiberio che serve di bello ornam ento m i m n ment si onosce avere m un c o veiente al museo Vatic ano . Da altri si li o u i c il i ipi anc e s no a os tant c ontinuato a suss is te re sotto gli altri imperatori ed h i C ino . Ma poi no n rimangono ragguardavoli avanzi di edilizi rom ani di qualche considera one cd in ar ticodare ue e utat a s e ttaco che erano s i c o mun ne zi p di q i d p i gli p li , i gli a tr m un c er mostrare che a a cons erevo mente ros erato e che la c tt l i i ipi , p di bbi id l p p i à

abbia contenuto un ragguardevole numero di abitanti . Ed anzi per es se re state rin venute o ic co onne on c e in uno stato ran e conserva o ne ha fatto cre ere d d i l j i h di g d zi , d che mai ques te siano state pos te in o pera quantunque sem brino eseguite nei pro ’ ’ s er tem e m ero e erc l edifi zio a c ui esse erano s tate est nate fos se p i pi d ll i p ; p iò , d i , f n r n enu r mas to m er etto . Si conosce er a e var e scr o v te ne u t i i p p ò d ll i i izi i , i gli l imi scav che si restava nel m un c o di Ve art co are c u to a arte a a ortuna i , p i ipi ii p i l l M , ll F , ed a Cas tore e Polluce ma poi non può contestarsi la sussistenza dei tempi nc iu r i innalzati a tali numi con altri doc umenti. Laonde può c o h de s c he la c ittà di Ve uantun ue co on ata sino al tem o Au usto e r otta a mun c o ii , q q l izz d p di g id i ipi ;

‘ pure per la grande vic inanza di Roma non dovette m ai essere stata di mo lto popo ata nè anc e no tata con ran edifiz e a s tessa e oca rom ana come in l , h bili g di j d ll p ,

art co are uò e urs da uanto venne n ica-to da Luc o oro ua e o o p i l p d d i q i d i Fl , il q l d p di

avere narrato la sua ran e a e la sua ca uta osservava che uas nu a vi g d zz d , q i ll più

r m aneva al suo te o Conservava er ue munic o la c nta e e m ura i mp p ò q l ipi i d ll , ’ com e può dedursi da una antica isc r izione in cui vedesi il suo suo lo dis tinto con l epi

“ teto di intram ur ano Quindi è che il suo m aggior lustro si deve sempre appro ’ ’ riare al e oca in c ui urava tra le r nc a c tt dell Etruria e che il termin p l p fig p i ip li i à , e ’ di ta e sua ros er t eve sta iirs ne anno 560 di Rom a in cui fu so o at dai l p p i à d b l i ll , ggi g a

rom ani . E siccom e lo scopo prefisso ci in queste ricerche è quello di prendere a dich iarare soltanto quanto può spettare più da vicino alla c ittà antica cos ì si è ’ creduto inopportuno l estendersi a dimostrare quanto concerne la indicata ultim a

epoca della storia antica.

(3) CENT VM VIRI MVNICIPII A VGVSTI VEIENTIS A CTVM GAET VLICO ET CALVISIO

- - SABINO GO S a ret i Im cri . . CLXX e Ni A nalisi stori c o a o ro co anti uari m . I. . F b p p , bby t p g fi g a T o II p ‘ “ — — lo o ra co anti uaria e ma . (A) Nibby A nalisi etorico p g fi q d lla carta dei d into rno di Ro T omo III p . 437 . ' 5 Hoc tano Veiente: nere m me i: in e uis mannini! uae re i uiae uodve vest ium Lab o ra ann s ul ( ) { , f q q l q q ig l alium fide ,

Veio : lain e credamus . (L. F loro Lib . (6) MVNICIPIVM A VG VEIO S CENT… VIB I ET SEVTB I ET A VGVST ALES ET MVNICH’ES

A I . o M arini ne i At i e i Ar i o II. . INT RAMVR N ( Iscrizio ne di Cn Ca io Afi cio pron g l d gl val T m. p DESC R IZIO NE DI VEII 5 9

C A P I T O L O V.

NO TIZIE SUL CAST ELLO DELL’ ISO LA FARNESE

’ Nella caduta dell impero rom ano dovette succedere pure la intera distruzio ne di t eras e ificato dai roman nel uo o o quan o i d i l g già ccupato dalla antica c ittà di Veii ;

o c non si trova ne e mem or e dei tem oster or a a etta e oca fatta p i hè più, ll i pi p i i ll d p , ’ menz one di ta e c tt e fu e an o e r uto nom e stes so cotanto e r v i l i à, zi di p d il p l a anti ce ’ Ma si r c or a s no dal rinc o dell un e lebrato. i d i p ipi d cimo secolo un cas tello dis tin to

con nome di Iso a ev entem ente er co e so ato su c ui fu s tabilito . al ua il l id p il ll i l , q l ns t nt v el on n nom e si ag giu e il dis i i o d p te Ve eno. Con tale indicazione si conviene di rico nosc ere il ponte naturale sotto a cui scorre il Crem era che ora si denom ina o nte So o e si c re e essere s tato su etto nom e er vato da Veiente in mem o p d , d il dd d i ’ t he so vra tava lo te o n u ria dell antica cit à c s s sso p te. S ccessivamente si aggiunse al nom e di Iso la il distintivo di Farnese in seguito di essere stata posseduta dalla fa ’ Non fu r ta e ca te miglia di tal nome . pe ò l s llo stabilito nell area propriamente oc cupata dalla città antica; poichè non po tevasi rendere naturalm ente forte un piccolo castel o in uno s a o tanto esteso : m a venne col ocato su un cco o co che l p zi l di pi l lle. ’ n s innalza nel lato occide tale dell a stessa pos izione occupata dalla c ittà antica. ’ Siffatto castello si conosce essere stato prim ieram ente posseduto dall abate del mo nastero dei ss . Cos ma e am ano come si e uce da alcune memor e del D i , d d i tem o ovanni VII. La arte er occ u ata a a c ttà c he vuo s cre ere p di Gi X p p ò p d ll i , l i d ’ ’ essere stata com resa so tto l anzidetta enomina one onte Veneno si c onosce p d zi di p , essere già da qualc he tempo avanti posse duta dal m onastero di s: Silvestro in Ga ll’ I te I . Il cas te de sola o o a cune v cen e oco interessam ento si t rova pi ( ) , d p l i d di p ,

to nel sec o o decim uarto n ano in es se re passa l oq dal m o as tero dei ss . Cos ma e Dam i potere di al cuni partico lar i e precipuam ente ad Andre a Orsini ; posc ia anc he posse . ’ r da u a c e r fam e anno 1 485 fu reso da ros ro duto per inte o q est el b e iglia. N ll p P pe . Colonna e fatti prigioni divers i abitanti dello stesso castello : manon però tenuto in ossesso er un o tem o ia0 cbè si conosc e che sotto ont cato di Alessan p p l g p , g il p ifi dro VI era ancora in otere e i Ors n Dal nome F arnese che fu a unto p d gl i i , ggi success vam ente a ue o di lsola è da cre ere er che sotto onti cato Pao i q ll _ , d p ò il p fi di _ lo III Farnese sia stato dato in possesso alla fam iglia dello stesso nome; ma m an ’ r S no a an o 4667 si cano precisi documenti per contesta e questa circostanza. i d ll n conosc e che lo stesso castel o un tam ente ai terren che furono con unt era l , i i gli gi i ,

ta l M ari i n P a iri i m t 1 ice Vaticano N. 7 931 . a . 36 B o la di A a ito II u ica da n ei o a ici a . 42 . ( ) Co d p g , l g p p bbl p d pl p g

. 1 1 . r ri r. . om. l l l a . (2) M u ato Re Ita l Script . T p g 40 DES C R IZIO NE DI VEII s tato incamerato con il ducato di Castro o Ronciglione; e si mantenne sotto tale do m n o minio si no a tanto che non venne nei primi anni di questo secolo alienato il do i i nc essa ar anna Sav a uc essa del Chiablese dire tto dalla Cam era alla pri ip M i di oi d h , t n re n o v Sar e na a S. . ar a Cr s a a ve a dalla quale passò in eredità . M M i i i gi d di d g ’ fru c he tuttora lo possiede Si è m entre ne gode va l uso tto di tale tenimento il

he acca e lo scuo rimenlo e a c tt Ve nel co e che si sten e i . or s g Gi gi c dd p d ll i à di ii ll , d ’ nt del c aste o dell Iso la arnese in se u to dei m o t sc av che furono cc ad orie e ll F , g i l i i

’ ’ minciati nell anno 1 81 0 e si continuarono sino a tutto l anno 1 81 7 . Ed allorc hè fu

om n o retto a a cas a di Sar e na furono fatt a tr scav che r m s pas sato il d i i di ll d g i l i i , p i i

nte si ressero dal m ar c ese B on i e osc a da m e stesso ua fruttarono rame di h i d p i , i q li precipuamente la determinazio ne della nec ropoli veientana e la conoscenza della struttura propria dei sepolcri in essa compresi . Il possedim ento degli antichi ve ienti no n era già limitato al suddetto teni ’ mento e Iso a arnese m a si esten eva a com ren ere vers a tr ar a te d ll l F , d p d di i l i p zi li

ff n cun nt r am nt r nim enti che o ra non o ro o a e ess e o e la sto r a ta e re one . , l i p i di l gi

“ er tano er ar t co are m en ione le terre orm e o a era e Cam a M i p ò p i l z di F ll , di G l di p gnano perc hè conservano ancora alcune m em orie antic he di qualche considera one cd in Cam a nano art co arm ente si c ono e averv corr s osto ue o zi , p g p i l bb i i p q ll ’ stabiliment o di Adriano I c he si distinse con il nome di Capracoro Nulla d im portante poi offrono i m edesimi luoghi s ullo stato attuale; perchè sono rido tti a c ontenere so ltanto un piccolo numero di abitanti che sono ricoverati in fabbriche o e di costruzione po co n bil .

’ ‘ B enchè gl indicati luoghi si rendano di qualc he interessam ento per la storia del m e io evo ure non offren o ess a cuna mem or a c he ossa co e ars a uanto d , p d i l i p ll g i q concerne la stor a ant c a resa un cam ente a co ns erars in ueste r cerc e si i i , p i id i q i h ,

dal r n re r tralasceranno p e de più pa zialm ente ad esporre le stesse mem orie ; e c osì ’ si porrà termine all espos izione storic a per passare a dimostrare quanto concerne ' “ ’ la tcpografia dei m edesimi luoghi ed in particolare di quello già occupato dall an

tica c ittà di Veii .

' 3 -L e memo rie che co ncernono il tenim ento dell Iso a arnese furono rimieramente co n m io i ( ) , l F , p agg re d lgi enza ' l e dall abate Co i e u cate n n i rta ion in racco t pp p bbli i u a d sse z e serita nel T omo V degli atti dell a A ccademia romana di A r i cheo lo ia. Il N i o tre uanto à aveva scritto sul me es im o ar oment nel T o mo I del s g bby , l q g d g o uo viaggio A ntiquario nei

- rni di Roma es ose ure le s tesse memorie . nel T om o III e a sua A na isi Sto rico to o rafic - co nto , p p d ll l p g o antiq uar ia de lla carta

ni di R om a. dei. dintor ‘ d o racoro enne u timam ente ab i im os rato av Il sud etto luog di Cap v l dall ate Co pp d t ere co rrisposto nel territorio

' ‘ n a nanb wi: una dissertaz i0 ne inse rita nel T omo IX de atti e a A cca em ia ro mana di Arc eo i di Cm p g i d ll d h log a.

DESC R IZIO NE DI VEII

uanto a a orta Carmentale co ocata nel ato o osto e o s tesso C ampidoglio , q d ll p ll l pp d ll

v rso T evere le ua orte si trovavano essere oc o meno di due mi a colle e il , q li p p gli rt del o o o - er un ere s no al uo o r cono più indentro della attuale po a P p l , p gi g i l g i l co e che sovrasta a se ttentr one sciuto essere stato occupato dalla detta città su ll i

’ ll o la arnese si evo no rec samente ercorrere tanto er la de la terra de Is F , d p i p , p to er e a e a via Cass a c rca o c m a viazione della quan p qu ll d ll i , i d di i igli l caleolo di otto stadi a e m ezzo ; che corrispondono ai suddetti cento stadj su i ’ Siliatta corr s on en a v ene c aram ente miglio stabilito dagli antichi rom ani . i p d z i hi n o o ra c a del terr tor o veiente es o s ta ne a dimostrata nella grande pia t a t p g fi i i , p ll

' n i servono va o ocum ento a contestare la stessa ontanan a T avola I. Qui d di lid d l z

' da Roma le dis tanze che vedo nsi registrate nella carta Peutingeriana lungo la rc da Rom a al o nte i v o si contavano m a t re o sc a a tre ; pe hè p M l i igli , p i l n denominata Sesto e m a sei s no a Ve che ns em e m igliatre s ino alla stazio e . igli i ii ; i i

' t In se u to di si c ar form ano prec isamente miglia dodic i tra le due indicate cit à . g i hi i docum enti si vennerd a giudicare poco esatte le indic azioni variatamente esibite da Eutr0 pio senza c onosc enza di ques ti luoghi Ed anche si conobbe dovers i attri ’ in u er no con enute le uerre dei rom an in tem e asse u re al . m te c i a t o o b i li i , g i p d ll di Ve e non al a rec sa s tan a uesta c tt da Rom a uanto venne es osto di ii , l p i di z di q i à , q p

‘ da Li vio a riguardo del-la necessità che si aveva di mantenere il suddet to assedio in confronto di altre guerre fatte a maggior lontananza per cause meno importanti E così alla indicata posizione si trovano corrispondere le notizie tram andate dagli

ant c uan o er si ren ano a co ns erare nel vero oro retto senso . i hi , q d p ò p d id l ’ ’ L antica c ittà di Vei nell indieata posizione si trovava precisam ente circon data da alte rupi tagliate a picc o in modo tale che la rendevano per siffatta na

“ tura e s os one assa forte - come si m ostra am am ente co a an ta es osta l di p izi i , di pi ll pi p ne av e o e lla T ola c m e v nne attestato da tutti gli antichi scrittori che ne . tra mandarono notizie ed eziandio fatto conoscere dal lunghissim o tem po che dovet tero m e are roman nel so io arla ed no tre dal ve ere che anc e e r i pi g i i gg g , i l d , h p ' tan o ad efi etto tale m resa non si ot enetrare ne a c tt a tro che con d i p , p è p ll i à l il m e o u t Tra l ann un c n co o sot erraneo . e var e not e che si o a ant zz di i l i izi , h d gli i chi serittori a r uar o e a stessa c tt m er ta s ec a e c ons era one anto ig d d ll i à , i p i l id zi qu venne e spos to da Dionisio narrando la prim a guerra im presa a farsi da Rom olo contro veien i o c osservava e che essa aceva so ra una ru e a i t , p i hè , gli , gi p p alt ’ ed alpestre in tutto il suo d intorno e che era della grandezza di Atene

’ ' 3 Veicules et F idenatos, uorum alii t o rto millian o a se nt ab ur e R o ma alu o ctavo ecimo e o s u era ( ) q b , b , d , b ll p mt. ' ' ‘ ' A ux i ium rau tabant tù Veientet et ru : Va entium T olumm ua uae ambac civitate: tam vicina: urbn sunt u l p [ , Q , t F idenac scatto

et Veiente: X V t t . III mili aria ab int (Eutropio Lib. c. 3 e

I: Dccem uo n am anno: ur s o u nata es t 0 6 una m mulù rcm ab univ ia ( ) q d b pp g , , erso G raec ; q uam proc ul ab do mo quot

' te rra: . uo t maria istant ? No s intra vices imum a i ata in c ons cctu ro e ur i: nmlrae annum o u q d l p d , p p p b , pp g natio ncm perferrc ptget.

V. . (Liv io Lib . e

‘ ‘ ’ ‘ ' 5 Keit a: ò i ò o ìtatî ò o xa? ns z é o £ eèa E ua 5 w A . D om . ( ) o 4 y p è y g , p y f g x a a 3fimz ( i n o Lib Il . c . P A R T E I ' I. C A PIT O LO I. 5 5

‘ co ore che non av ' ‘ evano n essuna conoscen a del uo o O CCU ato da a etta c ttà l z l g p ll d i , c re “ en o non - otet e re ere confronto e a sua estens one c on t n i d d p gg il d ll i A e e , s volle emen are testo on d il di Di isio sostituendo al nome di tale città della Grecia quello ene c he stava o t di Fid , p s a a poca distanza da Veii e che ben si conosce essere s tata una cc o a tt . pi l ci à Ma c onsiderando la estensione di Atene avanti le am plia oni fatte oste r ormente ai tem in cui on s o attr u va il su etto raffronto zi p i pi , Di i i ib i dd , non ess r e s nel suo er m etro stesa uarantatre s tadii non com res i p i di più di q , p i i un h m ur del reo e con l l g i i Pi , o Spazio interposto tra le stesse m ura sulla di ’ re “ one dell anzidetta cinta non stadii sessanta come si e uc e in art zi più di , d d p i

“ co are d T uc - l a idide e da un antico suo scoliaste viene così a potere deter m nar ' i e non essere stato di molto discorde il raffronto fatto da Dionisio tra Veii ed Atene . Perciocc hè a e accurate n a n fa m nn d ll più i d gi i tte sul peri etro, che ve e ’ ato a e m ura che c n evano ant ca c tt Ve come uò sta l rs tanto d ll i g l i i à di ii , p bi i i

“ da a cuni cco tratt su erst t uanto a a e eva one e a ru e in cui esse l pi li i p i i q d ll l zi d ll p , s tavano e evate si trova rec sam ent l , p i e corrispondere con poca varietà ai suddetti

“ sessanta stadii com e si m ostra ne a an E r , di ll pi ta esibita nella c itata T avola II. pe ò da osservare che la n cata estens one erm etro si ren eva a uanto ma , i di i di p i , d lq g - ore er le ran s nuos t che natura me te re gi p g di i i à, l n p sentavano le elevazioni della r a e m entre in Atene le mura ro traen o n n p ; , p d si più distesamente se za gra di

rre o ar t racc u evano in ro or one n ma ore o Inoltre è da ‘os i g l i à , hi d p p zi u ggi spazi .

' ’ servare che ens vero che lo stato ros er t c h o ev Atene ne a è b i di p p i à , e g d a gl i dicati tem non erm ettev f pi , p a alcun c on ronto c o n Veii tanto rispe tt o al numero

e a o o a one uanto er le ran fa r c e in v t m a è a tres d ll p p l zi q p g di bb i h essa ele a e : . l ì vero che so evano ant c aten es a tare fuor e e m ur a come si conosce l i più i hi i i bi i d ll ,

' in art co are da T uc i e t t p i l id d già ci a o nella narrazione della guerr a Peloponnesiaca; m entre veienti tenevano oro so orno entro le m ura com e si c ara in i il l ggi , di hi tutte le descrizioni delle guerre che sostennero contro i rom ani già prese a con id s erare nella precedente esposizione storica; e di soprappiuin Atene eravi il gran

“ de s a o com re so tra le un e m ura del reo che ure era a tato uni p zi , p l gh Pi , p bi

tamente a ue o com reso intorno ai ort enom nat del reo di Mt …ichia e q ll p p i d i i Pi , F “ di alero . Ma contenendosi a considerare la estensione della par te che costituiva

la c tt Atene ro r am ente etta si trova assai ene avere tuto re ere i à di p p i d , b po gg

" ’ ’ ‘ ‘ ‘ 6 ” ” 6 T oi? rs oi Q a) zx aì rsî ou at &òzot cav « €e itat r zaîxov m n o ro v x xkov roi? &orew xaì attimi) rob mîl xou ( ) v p my x g ri p p g g , ‘ ‘ ' ‘ ‘ " t o >vÀaoa é E : 8% o$ u o o - m? i rot; )t w . a ev av r aî xa ? rsoaaoaixovrw ar a ir xaz ai l am r v fiv, t evaio mi re a n na Qaz q zî q p p g _ z o n p e _ q ' ias e Lib. [I. . L indicato s a io inter osto t ra le mura del a ero tro van o si eterminato da un antico sco t c p z p F l , d d l

' ' di Tuci i e essere stato di diecisette s tadu si viene a form are intero erimetro e a città di stadii sessanta. M eurs to De d d , l p d ll ( ' “

A mbrt u ct ma ni u h n ru m Lib c. Però a e iù accurate i i en e fatte da tutti co oro che anno reso a , g t dine A t e a , d ll p d l g z , l h p

' ' imo strare co n l del uo an amento e e antic e m ura di A ten si re e non avere o tuto esten ersi l in d a co noscenza l go l d d ll h e, c d p d

- dicato s a io in terme io che no n aveva iso no di munim ento, no n iù di circa se tte stadii ; ercui sareb e stato limitàto p z d , b g p p b _ il erimetro e a cin a e a c ittà a stadii cin uanta la ua e circos tan a sare e iù favorevo e a confermare la in icata p d ll t d ll q , q l z bb p l d ' o pinio ne ; m a anc he senza una tale diminuzione si trova avere potuto sussistere l acce nnato paragone espos to da Dio nisio c on la città di Veii. 4 6 DESC RIZIO NE DI V EII

’ ’ ca fosse inferiore all anzi one on Ven enc è uesta c tt etrus . l anzidetto parag c , b h q i à ’ l î ' ' l uant t e abitanh ma ure er o m detta della Grec ia non solamente per a q i à d gli , p p g qualunque specie di dovizia. a iant to l ro e e m ura a n ua e v1 ene i ostrato ne a cit ta a Ne gi d ll di V , q l d m ll p ti ate a m eno otto orte er o rafi ea si conoscono tuttora esserv state ra c p p g , i p l p gh . “

va co ocata la C itt . Ad esse e che ancora suss stono nel co e su cui sta . accessi , i ll ll à ' m e con cui erano st nte a ant c : o ra assai difficile il presc rivere il proprio no di i d gli i hi i e mettevano c os er non eonfonderle ma b en può c onoscersi verso quali v e ess ; ì p ' “ L or a che corr s on ev a n . t si sono indicate con una successiva numerazio e a p i p d ’ tta e la nel ato m er ona e oveva mettere a in prossimità dell accesso alla ci d l l idi l , d ' n r ientana e che andava a con r m ente vuo s enom a e Ve . quella via che prop ia l i d i , , La orta Il che succ e e ne o ass a uanto a a am n a. giungersi tanto alla C i q ll Fl i i p , d ll

‘ t enta e m etteva ad una via secon ar a che si diri eva verso la stesso la o occid l , d i g

os ad una e ua e via sec on ar a era r vo ta la orta III osta nel m e Cassia. C ì g l d i i l p p

La orta IV che s tava nel r nc o del ato settentrio enta e. desimo lato occid l p , p i ipi l

' i c onosce avere ato la c omun ca one tanto ad una via che si r eva nale , s d i zi di ig

aralellamente a a Cass a e a ua e ne r m an ono ancora a cune vest a quasi p ll i , d ll q l i g l igi , v ass a v c no al dec mo uar quanto ad altra via che si congiunge a alla C i i i i q to miglio .

L orta V che c orris ti ndeva nel m e o del e tto ato settentr ona e assa da a p , I p zz d l i l i al tra asso del fiume so tto la ru e eno m nato onte so o m etteva ad v ic ino p p d i P d , rm L altra via che era diretta verso la terra di Fo ello . a porta VI e quella che rimane più conservata e vedesi ancora ben conservato il suolo del suo accesso con al cuni sepo lcri tagliati nel m asso che corr ispondevano nel lato sinistro; ed essa era f r vo ta ad una via che m etteva verso terr to r o dei a sc . La orta VII che i l il i i li i p ,

succe e nel ato or entale sem ra non avere ato alcuna comun ca o ne ra uar d l i , b d i zi gg

‘ fi n la rta VIII er la sua one da cre evo e . in e o os è ere essere s t t d l Ed p , p p izi , d a a ’ la fre uentata e ue a che ava accesso ad una via che m etteva ve più q , q ll d l rso en co a uae c tt si conosce avere avuto veienti r n o m un e a c c n . Fid , ll q l i à i g di i azio i

e re u e e e m ura che riman ono tra le n cate orte sar anno co a tr L liq i d ll , g i di p , gli l i - ’ monumenti nel seguito dim ostrate . Pertanto è d uopo os servare c he tutta la detta ’ c nta nnal ata su a ru e ntorno area occu ata a a c tt c orr n i , i z ll p i l p d ll i à , ispo deva nel ’ ato settentr ona e e nell orientale al so ra del fi ume Cremera e . nei d l i l di p , ue altri t l di so r dei fo c he rc n v la i a p a ssi ci o da ano lo s tesso colle . E si è nella congiunzione

dei de tti foss col Cremera che si trova l uo o o ortun . i , il g più pp o per il cunicolo che

“ venne co erto e a v sta dei veienti dal cam o dei roman p d ll i , p i stabilito ' ’ so tto le m ura e a citt e ortato a s oc care s no su arc en r d ll à , p b i ll o t o il tempio di m ’ Giunone; po ichè essendo chiara ente contestata la corrispondenza dell arce su quel

’ ’ co e che s innalza uasi so atam ente ad or ente a a c tt si trova l iridicato ll _ q i l i d ll i à , ’ uo o essere tanto v c no all arce su etta uanto il meno l g il più i i dd , q soggetto ad es ’ ’ sere ved1ito d all alto del co e Stic st v la t e r ll ui a a cit à l a co. PA R T E 1 1 . CA P IT O LO

’ e area occu ata da a c tt u ntun fatt m a ue s i s ano. o t c v m n N ll p ll i à , q q i i l i s a i co i ’ c n anno 1 2 iati ell 81 e continuati sino al e poscia ripresi sotto la mia di ’ re one ne anno 1 845 ure non si sono r nvenute ra uar ev zi ll , p i gg d oli reliquie di f r a c e cos cue . er dai rit1 0 vamenti fatt rec uam ente ne a bb i h pi P ò , i p ip ll parte cen tra e etta area var fram ment no scolture fi urate tra l l di d di ii i di bili g , e quali

' mer ta S ec a e cons era one la s tatua Ti er o che ora si amm ra nel m o . s i p i l id zi di b i , i u e

Vat cano eve cre ers che corr s on in ta e one foro d l m n i , d d i i p desse l posizi il e u ic ipio rom ano che e f ett vam ente o ve va essere a ornat n er del r n o el , i d d o co op e p i cipi d

’ ‘ l im ero in cui fu s i e so sta i m ent f ato . è nel uo o ste p , p ù b l e iss Ed l g sso che furono r nvenute le dodici co onne on c e che ora a ornano la nuo f b r ca e a . l va a i j i h , d b i d ll

a a Co onna - le a ovevano essere state m e ate in un e i te pi zz l , qu li d i pi g d fizio appar nente al foro s tesso non m a ortato a com m ento costru one com e si de , i p pi di zi ,

’ usse a o stato conserva one in cui fur ono v n t s ccome o tr d d ll di zi esse rin e u e. E i l e le stesse o c co onne ne furono r nvenute a tre o c m nori imensioni d di i l i l d di i di i , d g così può credersi che fossero state insieme destinate per costruire una piccola basilica a due ordini secondo il m etodo cos tantemente tenuto dai romani nelle

fa r c e ta e enere. a e scr on oi r nvenute ne a stessa area occu ata bb i h di l g D ll i izi i p i ll , p a a c tt si ot e urre esserv stato un teatro un ba no u co un tem o d ll i à , p è d d i , g p bbli , pi

' e a ortuna ed a tro di Castore e o uce : m a non furono r nvenute a cune d ll F , l P ll i l ’ re u e ta e li er otere eterm nare la oro os one e form a e d al liq i di li di zi p p d i l p izi , tron e essen o o ere uramente romane non ossono essere cons erate a ar d , d p p , p id pp tenere alla città antica che vantava un vetusto stabilimento etrusco : Quindi conte

' nendoci in uanto concerne la s tessa ctt ant ca si uò so tanto - aceennare che q i à i , p l ’ sull arce stava tem o unone v n t art co arm ente a orata a ant c i il pi di Gi , di i i à p i l d d gli i h tram andate sul v l v r ni c he c i vennero . eienti c om e uò e urs a e e se narra o . , p d d i d l di zi mo o con cui unsero rom an a ren ers a ron Ve rese a cons erare d gi i i d i p d i di ii, già p id

nella esposizione sto rica. Passando a considerare le adiacenze della città stessa, è primieramente da

osservars che uantun ue si rinven an0 ' reli uie se o cr in tutto suo i , , q q g q di p l i il ’ ntorno ure - uò sta rs con m o ta ev en a che la nec ro o ro r a dei d i , p p bili i l id z p li p p i ’ n r n e e a veienti c orrispondeva su quei eolli . che s innalzano nella parte sette t io al d ll

' - c tt erc ivi furono sco er t moltissirhi se olcri e ne scav che si fecero i à ; p hè p i p , gli i , “ * - utt er tre anni sotto la m ia re one ne furono vis tat mille . ma uas t p di zi , i i più di q i i

' a ar n nt a erso ne non ricche : della c tt e format entro il m asso natu pp te e i p i à , i

ra e con nessuna a aren a so ra terra A cun se o cr a uanto no , si l pp z p l i p l i , lq più bili ’ l ome rinvennero d incontro alla porta che era suol distinguersi precisamente co n La os one dei sepolc ri per diversi di questi monumenti che sussis tono v icino . p izi di t utti i medesimi sepo lcri venne indicata nell anzidetta Tavola Il onde conservarne R man ono a arent ue memoria giacchè furono di nuovo ricoperti dalla terra. i g pp i q i so ltanto che furono incavati nel t aglio verticale della rupe ; e ques ti corris pondono [11 VB " 1 3 nns cnm o wr.

ata Iso a Farnese l uo o o ccu ato da a terra eno min , particolarmente intorno a l g p ll d l I ; mer e a ma ore a te a dal suo o com une . se perchè in tale luo go la rupe e g ggi l zz l Ve ed a orc era ues tac tt abi òlcri che furono ag iunti dopo la caduta di ii ll hè q i à p , g ar te m er ionale e n si ve ono iù comunemente suss stere ne a tata dai roma i , d p i ll p id ientana che metteva ve rso Roma ed ove prec isamente lungo la via denominata Ve , e te uno ran iss m o di form a circo ar , essa cominciava a salire sul monte ne esis g d i l n est format di to 0 rafi ca. ra o u che viene pure indicato nella suddetta pianta p g E q i i t ch veienti che st avano scavat costruzione sopra terra a dif erenza di quei degli an i i i ’ m stavano co ocat un o le vie co me sotto t erra; e secondo l uso pro prio dei ro ani ll i l g , ‘ d un ta e C audiano sen erto un o può dimos trarsi con altr o se po lcro appartenente a l l p l g l mo o con cui erano format me esimi r o se tent r one . Su la via che met te va ve s t i d , i i d nt se o cra se ne terr scorso nel success vo art divers i generi di monum e i p l li , à di i p i rafica uò m ento m entre er uanto c oncerne lo sco o uesta es os one to o p , p q p di q p izi p g ’ ' bastare l averne indicata la loro posizione.

C AP IT OL O II.

A GR O V E I E N T E

’ T la estens one dell enunciato a ro v ene es os ta ne a Tavo a I ed in 6883 utta i g i p ll l , h ono essere util a farne ono S ! sono mdicate tutte quelle partico larità c e poss i c scere tanto lo stato in cui si trovava anticam ente quanto le varie vicende a c ui esso andò so ggetto. ’ Da Dionisio venne tramandata una im portante notizia rel ativamente all enun

ro n el re che in mo o non minore a Rom a er edifiz o eva Ve ciato ag , di d p gli j g d ii m che somministravano mo to frutto e che erano ora an ed era m on terreni a pj l , pi i t u e se m re in ar a ur ss ma e sa utevo e sen a a ud v c ne a e ua sor esi , p i p i i l l z p l i i i , d ll q li gessero esalazioni gravi; nè -vi era alcun fium e che tramandasse arie fredde di buon

att no e né oi vi era deficenza di ac ue e ueste non con otte ma sor ent in m i , p q , q d , g i copia ed ottime a be versi (1 Ed infatti soltanto in una tale bontà di territorio poteva prosperare una grande popolazione quale era quella stabilita in Veiif m a venendo

‘ a mancare ta e o o a one e diminuendos i in conse uen a la co t va one cam l p p l zi g z l i zi , biò m nte di as tto uantun ue ur non vi s o a ue t n T intera e e e an c s a ant . utt umi p , q q p i q g i i i fi ,

c he .traversano la stessa re one com reso ure tanto: r nomato Crem era sono gi , p p il i , tanto ccol che non m er tano una tal enom na one ed an ven ono com pi i i d i zi , zi g unemente

i ‘ ' ' ‘ 1 Età Bè O òmravcòv m k oò88v ònoòesaré a t Poi . v évomsi ofi aa v t s no)ù v xa! ( ) ; p fi ; pq g , yfi à realtà … il ” “ ‘ ’ ’ ’ ' ‘ rèv àr ò z t è ? 1’Ò òn o st zvav azs a xa3 é racrav xa! : à Gt p pewìv, ov B nz6cdcòaz, xa V g x y p : ap p g y siav av9painorg &am ov mire : o ; ' ‘ 1 RAVIO ÎW 5W ? C 53511 €)tuovmt a si ai t o? xa ? 8W éòetg mi u nat a afi rt Jòg tbu àg €0 35y « ti o ti dro 35 ati , fi p g u , y _ xp p:; tf u ’ ’ ‘ î m tc-wèvmwofi ò é ò é ? louc iw ma n vsafi az fc r . m r v &AÀ aai5 sv v xa n x ar aw Dio n . , q p ( isio Ltb XII. e. r ' ' P A R T E II. C A P IT ÒL O IL 49

' ’ ‘ st nt con neme . foss e r v i n di i i il di i i i … S ste deva però la stessa regione in tutto il un o del ato estro del T evere : m a al tem o in c ui on s o scr l g l d p , Di i i isse la indicata ’ noti a - a ro ve ente in , i , se u to e e etra on fatte dai rom ani no un eva zi l g g i d ll d zi i , n gi g

“ s no al me es m o fiume. er r m a a etra on m entre veienti si tro più i d i P ò p i di t li d zi i , i vavano nel ma ore stato di roS erità oro oss im n v ggi p p , il l p ed e to dove a giungere

' verso settentr one er una arte s no al terr tor o dei ca enati con ua veienti i p p i i i p , i q li i e ero sem re ran comun ca on ed an i si cre eva che ad ess si ovesse bb p g di i zi i , z d i d il

oro sta imen fi l m - l bil to ssato c o ezzo del re Preperzio; e per altra par te confi nava colle terre c o ocate ntorno al ll i lago Sabatino . Verso la stessa parte il do minio dei v eienti

' v do eva stendersi palesamente ad occupare. i territori delle terre ora denom inzite di

' Scrofano orme o Cam a nan o B accano e Cesano. erso occ ente si sten eva , F ll , p g , V id d

” m n i lo stesso vetusto do i io ve ente sino alle terre dei ceriti e degli alsietini, e verso ’ 1 n mo al m are o r n i m ezzog or o s c mp endendo l agro di Fregene . Vers o orie te po dalla

foce del - Tevere si stendeva l ungo il lato destro . di questo fiume sino alle anzidette n ti terre dei cape a .

' " ' ’ S no dalla rim a uerra che - e ero veienti con i rom ani l indicato oro i p g ; bb i , l

terr tor o fu so etto ad una ra uar evo e etra one o c r ortan o - i rom ani i i gg gg d l d zi p i hè , ip d

' “ una com eta v ttor a fu concordato c e veienti c e essero air om ani le terre con pl i i , _ , h i d

’ ' ' ’ — t ue « al T evere st nt e col nome d i S tte a i Em ar che non si accostassero ig di i e p g ,

' w - e sa ine resso la foce del fiume e che si dessèro cin uànta osta in e no all l p , q ggi p g

n si facessero nno vament com e in m o o distinto « vedesi attestato da Dio onde no i i, d

‘ nisio Livio indicava so lo essere stata tolta dai rom ani una par te del territorio

' “ veiente e concessa a loro una tregua di cento anni La narrazione più precisa

venne anc e c onferm ata da utarc o ua e s e la enom na one di Dionisio h Pl , il q l pi gò d i zi

- ette a i Zem nat iov avere denotato una settim a ar te É m a t é wt) aon e resta di S p g , a y , p , t p l d

— t e nom e era ro r o del uo o il ua e fosse st nto dai sette a incert o se un al p p i l g , q l di i p gi , ' i v che « ivi suss stevano c om e si uò e urre da on s o o ure s r fe c io è illaggi , i p d d Di i i , pp i

‘ ’ u n e in favore dell una e risse alla settima parte del territorio veiente . Q i di è ch

’ rr r erc e m ortant dell alt ra o n one m o te cose si otre ero es o e , se c - pi i l p bb p i h più i p i ’ l ostro sco o . Se perm ettessero d intertenerci in queste dis cussiom secondarie a n p è

’ e del nom e con ualehe certe a er si uò ete rm nare la d ubbia la d eri vazion , q zz p ò p d i

ne una ta e oca t e da ciò ne emer era- ure la s ie azione del nom e posizio di l l li à , , g p p g ’ ' - rim eram ente è i m ortante l osservare che c o e senza entrare in altre discussioni . P i p ll

- i sse dal c he Romo o to se ai veienti si ovette cost tuire la tri che s t erre , l l , d i bù di

‘ a o c esto s e an o una ta e voce mostr essere stata nome di lui Romili ; p i hè F , pi g d l ,di ò

I N ro v al tar ma w: n oc e t .) T z e st rav Em a na ovg , xm m 2 Xoi av rz na aòcuvat Pm a iozg r }rv p xv; g fi p , ; ( ) p p p ì a / N g N A ! V ' ' ew a ar nsv rz t ovraz a ovrag. w t ou Bè . òèv m Vemt e wat t o marov tra aa , a m q ro wm paì mi ; èptfi ol aî g m? narapa pzy p p x p p

[Dionis io Lib. c. ' indict ae dato s. Lu na c . I. c . (3) Agri parte mulc tatis in centum annos ( ’ I” ‘ 'I : m wrr rav v i Zsm u tar zov xa)tovaw o tre aurtv em a o tov , m apa (4) Xo$oav re npoepévm; rò; eazvrò ; m q y , p p p I 1 ’ I ' w ò av P utarco In Ro mo o éxaroivt s atl o fo r m i m vmxovra wr apfa v p. np , \ not ap. ò1) g myy , l l 1 3 I II 5 0 DESC R IZIO NE D VE

’ ° Rom ‘ ti ed essere r ss m a a ribù formata dall a ro reso i vei n p i quel]a t g p a e o q ne a ro m ente la tri cos1 denomm ta md1co esser Varrone però non c hiara bù a e ll g c itt d1ss essere ennato le uattro tr e a , veicul e m a solo dopo di avere acc q ù d ll à , ib e t Roma si enom Rom1h a Benc non s1 a ben la quinta che trovandosi sot o , d i ò hè , , n e ta e tri essere co resa nel numero dl Spiegato pure oss ervando che non poteva l bù p , m ’ o annoverate e che a ro o to a1 ve1ent1 e e a c tt le ua so o uattro son , , , quell d ll i à, q li l q g t l l to o o sto del Tevere recisamente so tto doveva per una part e corrispondere ne la pp p bilire e ssersi r fer to un ta e nome a a stessa ocal t resa Rom a; c osì si viene a sta i i l ll l i à p n nt c e a r s uar a t Da uanto oi si è conosc uto da a c u e a , n ai veienti. q p i l i h l pidi i g d i i ’ nom nat Am ar va ne e « ant c e mem or e si primitiv i limiti dell agro rom ano de i i b li ll i h i ,

' into m o e a via C au a com e venne re ritrovò che uno ne esis teva al qu igli d ll l di , gi

r o renest no il ua uo o ora si tro va corr s on ere v c no al strato nel calenda i p i , q l l g i p d i i

traversa su a mo erna via Cass a erc com nc an o a mi ponte detto di Acqua ll d i , p hè i i d ’ ' stan a dal uo o in cui es steva ant ca orta Ratum ena si trova il surare tale di z l g , i l i p , n c r ma del onte v o ed u nto in con terzo m iglio c orrispondere alcu po o p i p Mil i , il q i Da a tra scr one ant ca r s uar ante Ac a t aversa. seguenza vieino al ponte di qu r l i izi i , i g d

r frate Arva che so evano sacr fi care nei uo ett Am arva si co i celeb i lli li, l i l ghi d i b li ,

l u nto m l o e a via Cam ana o ve stava osco nasce che ve ne esisteva uno a q i ig i d ll p , il b

“ sacro alla dea Dia e siccom e dalle ul tim e sc operte si è rinvenuto che tale via si “ h dirigeva da Rom a nella parte destra del T evere verso la regione c e dai cam pi si

h t va nei osse im ent rim t v dei veienti c om e si far ceva. Cam ania e c e s a di p , p d i p i i i , à ’ c onoscere nelle seguenti osservazio ni cos ì si viene a stabilire l accennato luo go

avere corr s osto v c no al casa e e a a ana o ve fosso che si scar ca nel i p i i l d ll M gli , il , i la fium e oveva serv re confi ne . uesto m te sec on an o stessa re one del , d i di Q li i , d d di zi

fosso s no al sua or ne an ava a tro vars ure al r nc o del fosso Ac u i l a igi , d i p p i ipi di q a ’ t raversa un o ua e stava a tro m te Am barvale ove trans tava oco l , l g il q l l l li i , i p a di

sotto e a via C au a e Cass a e uin se uen o la re one uesto fosso d ll l di i ; q di g d di zi di q , il ’ ’ confi ne andava a terminare al T evere quasi d incontro alla confluenza dell Aniene

T a e a un ue ov va esse r on o l d n col f ume stesso . e e sec a a ace a del terr n i l d q d , d i z e o ed

su ett due uo c onfm e er metro e e terre to te da Romo i i dd i l ghi di , il p i d ll l lo ai ve enti. Nel m edesimo perimetro si tro vano cosi c ompresi di versi colli che si possono censi derare esser t e distinti in sette so mmi à principali ; c ioè la prim a quella che si alza ’ ncontro al onte i v o la s econ a etta ora m onte ar o la t r a l d i p M l i , d d M i , e z quel a di

st nta col nom e Vat cano la uarta ue a del an co o hen c o n ta ur i di i , q q ll Gi i l g i p e attual

m ente col nom e ant co la uinta ue a enom nata com unem ente m onte Ver e i , q q ll d i d ,

la sesta a tra som m t s t nta co o s tesso nom e di m onte Ver e e la l i à di i ll d , se ttim a

' ' ‘ 5) B omuh am trib um a ellatam att Dio n u us ab R omu o uo in a ro ab eo ca ta e ( pp , y , l , q d g p d Vcienttbus p op ulo ea tribu: cen

' t ebatur . T creati na Varro ieo m ail uo ro ima a sset. esto ne a o c R o m e a v e R o m . d l , q d p x F ll uh a )

' 6 Ad hoc uat uor uo ue ar ei ( ) q q q p t u ur as tri u: dieta: ab o cis S uburana, P a atina Ex uilina C o ina int ua b b l l , q . ll , qu a q d ' rub Ro ma R omil îa. V arro D . ne c Lin . L . ( g at Lib . V e.

5 2 DESC R IZIO NE DI »VEII

ortate da Anco ar o er otere rotrarre « om nio rom ano dopo le vittorie rip M zi , p p p il d i Ost a con le sal ne s no al mare e sta re a a foce del Tevere la n cata c tt , i bili ll - i di i à di i i

' ” ad essa come venne in art co ar e m o o c ar ato da L v o E sic intorno , p i l d di hi i i i n a no al u nto 1m come si è veduto che la regione denominataSettepag giu gev s i q i

' “ da ta termine oveva com nc are la etta selva e glio dell a via Cam pana; cos ì le d i i d , _ si spandeva evidentem ente sino al piano ove stavano le indic ate più antiche saline . ' m Con tale protrazione di dom inio i rom ani ottennero di troncare qual unque co m erc io che si potesse fare dai veienti c ol m ezzo della navigazione per il Tevere . ’ in a a tr A tale s elva si dove va co ngiungere success ivam ente verso T ar qu i quell l a se va che si st nse com unemente con nom e Ars a ne a ua e ac ca e l di i più il di i , ll q l dd

cam attimento dei tar uiniensi e veienti con rom an nel ua e er rono Arunte il b q i i , q l p i

figlio di Tarquinio e B ru—to console romano : m a dalle no tizie tram andate non può determinarsene c on sicurezza il luogo .

’ ’ P assan o a cons erare la ar te e a ro veiente che corr s on eva lun o ;il d id p d ll g , i p d g

‘ corso su er ore del Tevere si ren e m ortante eterm nare uo o ue p i , d i p il d i il l g di q l caste o enominato Cremera e ua mente del f ume che scorreva v c no a Ve nel ll d g l i i i ii , ua e venne sta to res o r m eramente com osto c o a ente a a onde q l bili il , p idi p i i p ll g F bi , fare cos tante ife n l n v T ale as te o si ceva in ar d sa co tro e i vasi oni dei eienti. c ll di p ti co lare da Dionisio essere stato collocato vicino al fium e Cremera non m o lto dis tante da Ve e so ra una ru e a ta e accesso ffi c e ed essere stato no tre reso ii , p di p l di di il , i l fort L o e con fossi e torri E siccom e in seguito di quanto venne narrato da ivi sul r mo com att m ento che e e uo o t ra l ste so r s o soccor so dal c onso e p i b i , bb l g o s p e idi l ’ mi o edi veienti assoc at ad a tr etrusc si ce essere s tato res nto eserc to E li i i l i hi , di pi l i

etrus co s no ai Sass ross che era un uo o corr s on ente al no no m o e a i i i , l g i p d igli d ll

via aminia 1 5 c os si v ene a conoscere essere stato s tua—to il me es mo Fl ( ); i i . i d i

1 1 Silva M an ia Veientibua adem la us ue ad ma m ri o latu et in ore Ti eris O stia ur e co n ita sa inac ( ) p , q ra i pe um pr m b b d , l

circ a ac tot . Livio Lib I. c . I i ri uisce a Se sto A ur e io Vitto re ar an o f ( n quello scritto sugli uomini il l us tri che s att b l . p l d di Anco M ar io si ice esse rsi la e ir l na i che si avevano iso no dai z , d d tta se lva co ncessa ad uso pubblico per co stru e e v b g

ro mani e r la navi a io ne del T e r m ect a institu ti. Se a a stes sa se va si p g z ve e : Silo as ad usum nac ium publicavit . S elina ru v gi l ll l

eve a ro riare uanto ve nne acc ennato da P in io nel ire che in M aesia siva Ita iae no n nisi in arte re eriuntur Iti d pp p q l d , l l , p p '

lirer. ist. t. i . V . g (H Na L b III c. si do vrebbe credere che co ntinuava ad esistere s ino al tem po dell im pero ro mano : ma non se ne rinven o no a tre no ti ie er nte starne una g l z p co tale sussistenza. ' ‘ ' 1 2 ' ' ' Pevo svoz Be nora o f; .e oz n)t îov B ob v ains sz t ÒV O v svrozvs wabl ao bnè m à oinoro ( ) n p s y p m , g pa xpoi x z g , g ; pou ' ’ ' ’ ’ mi ne tb ò yog inst et zèou ottimi; oo tou im vov vìtén eaì o u roaoai ar xrufz roi' ov t è ì zvoz ne ? mirò òmlà p é x qp p g ng p pp ; pq u g g, ’ nod nd od é z l rs au az) xa ? eiuo à ; ocoì r r atî tmi Eni rob nora o fi K a £ . Dio nisio Lib. IX. oy y v ; p ; g ; gp p p , p p pa (

' 1 3 Inci: u u m miss ae reces in e ici via e tro J ana ortae C armenta h s ro eeti ad C remeram erveniunt : i: o or ( ) p f l d x p p ] , p pp ' us o mmunie ndo raesi ia. L. emili tunus visut oc e A us inde et C . Servilius co ns u es ac i. Et dance ni i a iu ua l p d , l ( l h l l d q m in popu ‘ i d ' ' latiom bue ret u t. no n a rdeu duum mo o t utandum F abii satis erant sed to t a re ione ua t uscus a er ro mano a i f p d , g q g d aeet, s ua

‘ tu ta omnia in et ta hostium va ante: er utram ue nan ace . In um ein a m o , f , g p q fi z, f re tervall d de Itaud m gnu p p ulatio nibus fuit : dum

et Veie ntes aceito ez: Etruria ex ercitu raesi ium o u nant et ro manae e io nes ab L. A emi ia co nsule add t , p d pp g , l g l uc ae caminus cum

“ Etruecie dimicant acie. uam uam vix diri endi aciem S atium Veienlibus uit : a co inter rimum intre idationem du m o s Q q g p f d p p , p t

* si na or ine: introeunt sub sidia ue lo cant invecta su ito ab atere romana e uitum a la no n u nae m ado inci i g d , q , b l q , p g p endae, n d

con sis tendi ademit ocum. l ta ut i retro t x u ra ibi c s ra habebant acem su l : ad a a R , a t ica e ant cuius im e t _ l [ b , p pp p l ; p tr a ae, ab ia

s ita animi: levitate a nte deductu m C reme ra romanum raesi ium oenit uit. Livio Lib. II. c. , p d , p La co rrispo ndenza del s ud etto uo o enominato Sass i ro ssi al no no mi io el a via aminia si trova rimi r m d l g d g l d l Fl , p e a ente dichiarata da A urelio Vittore P A R T E 11 . C A PIT O L O II. 5 5 caste o rec sam ente al di ’ ll p i sopra di quella rupe che s innalza a m olta altezza un o la etta via e v c ’ l g d i ino allo sboc c o nel Tevere dell anzidetto fi umicello Cremera in c rca al sett mo m o ant co com e si mostra e neat n i i igli i , di d li o ella citata Tavola In ta e os one nfatt l p izi i i si otteneva di potere primieram ente troncare la com unica

one con ene che so evano tenere fre u n zi Fid , l q e tem ente i veienti. Quindi si po teva ’ m e re che stess veienti s innoltrassero verso Rom a erc an i p di gli i ; p hè , che pren en o a tra via retta sare er o stat ra unt a e s a e . in f n d d l più di , bb i ggi i ll p ll Ed i e si rendeva fa c ile il potere troncare la strada ad ogni invasione che avesse ro po tuto fare i ca

enat ed fa sc ua i ure s esso si ortarono a rote ere veienti m e ntre p i i li i, i q l p p p p gg i , i ’ s poteva do minare s u tutta quella parte dell agro veicule che c orrispondeva i ntorno

“ a a c tt . Il uo o oi in cui acca e la terr e sfatta dei F abii ove va corr ll i à l g p , dd ibil di , d i s ondere rec s amente tra p p i il suddetto caste llo e la c ittà di Veii ; poic hè si attes ta in particolare da Livio avere i veienti preparato il m odo di pre nderli in agguato nelle v c nan e del r re i i z C em era (M ). E sic comev iene indicato avere i F abii tentato di sali sopra un colle per m eglio difenders i così si confe rm a essere s tati so rpres i nella va e e o s tesso C re m e ra o ve si restr n e m a o rm ente c he corr s o n e c rca ll d ll , i g ggi , i p d i ad un m o s u er orm ente al uo o s ta to er c aste o Cremera c ome si igli p i l g bili p il ll di ,

s m a or i n s a determ ina nella citata pianta topografica. Que to è quanto di ggi e tere s ’ mento può osservarsi relativamente all agro veiente per tutto il tempo che si con n servo la indipe denza di Veli. Le ra uar evo not e che c oncernono lo stesso a ro in corr s on en a più gg d li izi , g i p d z del om n o rom ano si trovano racc o te da u o ro nt no re stran o nel suo d i i , l Gi li F i gi d ’ scr tto su e co on e che a ro veiente era stat o str u to er e e u a ai i ll l i , l g di ib i p l gg Gi li ’ m t : m a venen o a m ancare ues t fu a re ato a a ro a artenente ro r a ili i d q i, gg g ll g pp p p i

' rn e s tavano e e v s on mt mte a Roma per disposizio ne di Augus to . Into o a V ii d ll di i i i natura c he facevano le vec term n : m a oi se ne a un evano e le artifi li , i di i i p ggi g d l t c a o ve a so navano sec on o le rat c e s ettant al uo o s tesso . Im ortan e i li , bbi g , d p i h p i l g p l m e es m o scr ttore a ro nom a è la notizia che si trova di seguito ac cennata da d i i di g i ,

' h rt dei c am e se ve e a re one Cam an a oss a tutta cioè c e quella pa e pi l d ll gi p i , i di ’ l Aurelia c he r ma Au us to era stata ata ai veteran aveva m t che , p i di g d i , i li i i

- ino a ta e uo o : sed M ar enliue atrocio r narrando come M assenzio si e ra deciso di portarsi co ntro Costantino da B om a s l l g

a aribus e. E uin i si co ntesta col in ies tan em ur e in Sa a r u ra mi io erme no vem ae errime ro ressus. De C es d , d b x b ll f g p g ( q d ' co sì ure co lla t a u ras al no no mi io e a via aminia, e Iitinerario Gero solim itano che determina la staz io ne M utu i R b , gl d ll Fl p l nte Mi vio di mi ia tre e ue a ad R ub ra: a tre m i ia sei carta Peutingeriana registrando la prim a stazio ne a po l gl , q ll l gl : r n n i l fab ric e ch e si so io no enominare Prima orta, a a te e t Nel medesimo l uogo si tro vano o ra co rrispo ndere q uel e b h gl d p pp al tenim e nto cou egual e no me distinto . e em o re u o crederent s uetineri hoel em ul s ua inuicta arma, ne ue o co, n ue t (1 4) J amque F a bii adeo co ntempserant , q l q p ll

- interva o eco ra uam uam rara ost ium a a n e aec s es ro ce it ut ad co ns ecta rocul a Cremera mag no cam i , q q po ; h p p x , p p p ll p h pp

n e rimo restilere : mo.r ut ret irandi su erio r o cus nt arma decurrerent Duxit via in e itam leniter co em : i p p reba , d ll d p l a ct ae i i o e ulere etiam : ubeunle: z vincebat ue aux ilia o ci u , n u cir i m e it reci iendi ue a avore tanto animum, q p g : pat u d d , p q p p p l i

Lib. c . Da Dio nisi o venne es o ior f arsas actus. Livio p c ummissus veie ns in oertic em co llie evasis set ; ita s uper f ( l o o i cui furo no r i in i io ni : ma sem re si im o stra essere stato i u g , n es sto lo stesso avvenimento secondo tre varie trad z p d l p

v e ristretta. Lib. IX. e. 1 9 20 , 21 e F ab ii in vicinan a del caste o Crem era ed in una a ( , : agguato i , z ll ll 5 4 DESC R IZIO NE DI V EII

m n etra ma di e no mar tt e si so eva r art re non con ter , erano detti i imi , l ip i i i di pi l g ’ ta e ocum ento che ue a arte e a ro perciocche si è potut o conoscere da l d q ll p d ll g am v rso m are cost tuiva la re one enom inata C veiente; che corrispondeva e il , i gi d ' r la i venne a contestare la corr s on en a de transi o e pania o Aurelia ; cosi s i p d z l t p m ente enominate Cam ana ed Aure ia la rim a e e stessa regione delle vie eg ual d p l , p d ll to eterm nata com e si m ostrer nel se quali era assai vagam ente per il passa d i , di à uin si cono sce a e s tesse not e che ue a arte guito di queste osservaz ioni . Q di d ll izi q ll p ’ “ onser l r che stava ntorno al orto ed al T evere era r art ta in u eri e c del ag o, i p , ip i j g rte m e a fra Roma ue del m unici io veiente ed era assa u ertosa. La a vata a q i p , i b p di La ar te oi sta ed il porto era in altro modo ripartita ed assegnata ai c olo ni. p p po ’ ’ Ve era ell Etrur a e corr s on ente in v cinanz a e a co on a , verso l interno d i , i p d i d ll l i di ii i c onosce ripartita nel m odo primieram ente indicato Cos ì da queste notizie s ’ la r m a essersi cons iderato l agro veiente diviso in quattro par ti principali ; cioè p i

rr s on ent ne a anura verso m are che era enom nata Cam an a eviden co i p d e ll pi il , d i p i

te mente dai cam che c ontene va la sec o n a os ta v c no al orto Os t ense ed al pi ; d p i i } p i

Tevere la ter a nterme ia tra Roma e o s tesso orto l uarta corr s on ente , z i d l p , a q i p d

intorno Veii. ’ t co In fi ne è da osservare che si conferma dall e esposte notizie essersi l an i

osse m ento ve cule esteso s no al mare come venne sta to ne e rece ent p di i i , bili ll p d i ’ r cerc e o c anc e la co onia veiente ssata nel uo o occu ato a ant ca i h ; p i hè h l , fi l g già p d ll i h i ten eva s no al mare in v c c tt . conservava la ert nen a e a re one c e s s i à, p i z d ll gi d i i i e ro tra one di terr tor o nanza dei porti Ostiensi di Claudio e di T rajano . T al p zi i i h vanta veiente do veva c onfinare con i territorii parziali di Fregene e di Alsio c e

vano re un vetusto sta imento e che oten os in ua c e mo o cons erare pu bil , p d i q l h d id com res so tto il omin o veiente si ren ono erc di se u to stintam ente a p i d i , p d p iò g i di

scr vere e mostrarne la oro corrris ondenza. de i , di l p

ue hi: 1 5 C o lo nia Veiene riue uam o u naretur a r eius mi iti us et t assi natue ex e e J u io . Po stea de cientib , ( ) , p q pp g , ge l b g l g l fi

ab Ur ana civitat air: variie tem ori us et a Divis im erato ribue a ri sunt aes i nati b e aeeociandos censuerat Dh me A ugustus. N p b p g g i Cuius r atio sic o stenditur. Circa o i um Veiens nt ae loco rum uae vicem Iimitum s erv ant sed non er multa mi o pp d su natur , q , p ll

e um eo nc urrunt in ui us etia m termini t iti sunt ro arte sil ic ei et alii ti urtini P ars vero cam o rum et al o ne p d , q b p p , b p re ioni: C am ania vel to tiue A ure iae ante a Div o A u usto veterani: ro arte ata uit in ua re io ne imites m arittimi a g p l , g p p d f , q g l p

ellantur ubi no n sunt t ermini a i ei sac ri ales e o r io s nt c o netituti Nam are a ri uae circo P ort um est p , l p d fic x d u p g , q ' “ Ti eri: in u eri6ue p en nata at ue o es tr ita r nt mo ubertatis ro essio nem acce er unt. M e ia aute m ars b j g g , q ppidum: t ad et p o a i p / p d p inter R o mam et F ortum d oti: quid em mensurie est as sge nata Pare aute m intra Etruriam pro x imae co loniae Veio e

' o mnes limilib ue inte rcisivis est am nata ut su ra o sten i in uo territorio omnis a er iu eratio nis mo um habet collectum g p d , q g g d ,

'

c u in aere est no minatum. rontino l i s i In uito di una ta e evi ente corris o n en a de a si t ( F De C o on i P rovinc a T usc ia.) seg l d p d z ll ‘ re ione enomin ata Cam an ia ne a ro veiente si venne ad a ro riare a a me esim uanto vedes i da O ra io acc ennato g d p ll g , pp p ll d a q z , - a r im i r an o dell va o O che face a uso di vino veiente n i cam ani ui eientanum ee ie o ter . pa l d p o, v e tro vas p Q v f l p e dieb us

l . T a in i ne enne s i ata ma amente dal C amp ana eo it ue tru llo ( O ra zio Satire Lib. II o . le dicaz o v p eg l suo sco l iaste co nito col acme di A crone co n ueste aro e: Veientana est civitas C am an ae in ua no sc itur eesimum vinum c io cc g q p l p i , q p ; per he

' ' ' a ifl no n era a sua co noscenz a la indicata appro priaz ione di nome all agro veicu le. R es t palese s atta giustifi ca zione null os

servare che M ar ia e Lib. III. E . vantava er o ttim o il vino massico el a re io ne C am ania resso a m ntr z l ( p p d l g p p C pua, e e

ic iarava ss m o il veientano Veientana mi i min es tu m an ica o tae. O l acere aec ma o d h pe i h , p f h l poculo quam bibere. Ed ' infatti a ro veiento er sua natur a no n o teva mai rodurre vini uoni co me resta tuttora a l g p p p b , p lese. “ DESC RIZIO NE DI VEII 5 5

A C P IT O LO [II.

C I T T A ‘ D I F R E G E N E

L t c a posizione di questa an i a città si può ora quasi solo determinare da quanto venn re r tto ne la via che da Rom e p sc i l a portava a Centoce lle passando per Porto se ’ Antonino condo l itinerario di ; poichè da Rom a a Porto si contavano miglia XVlIII e da orto a re ene m a IX u n i s no l . ad A sio a tre m a IX a e T orri P F g igli , q i d i l igli , ll m a l… a r m a XII a Castro nuovo m a VIII igli , Pi gi igli , igli ed a Centocelle altre T utte le ca miglia VIlI. indi te parziali distanze venivano a formare la somm a di miglia LXVIIII O ra conoscendosi con precisione la località occupata dal porto

Os t ense C au io e di T r ano che distin uevasi com unem ent ol i di l d ai , g e c tito lo di Por to is on ent e ue a r corr e al c as te o s . Severa ne v ene di conse u q ll di Pi gi p d ll di , i g enzzi eterminata la os one di re ene nel uo o occu ato dal casa e di accarese c he d p izi F g l g p l M , ’ corrisponde prec isam ente a nove m iglia dall indicato porto ed a ventic inque dal sud

e tto caste o di s . Severa aven o er r uar o a tutte le curvature h f d ll , d p ò ig d c e aceva una

o tale via per seguire le varie sinuosità della spiaggia. E precipuamente la m a giore tortuos t oveva acca ere tra le sta oni e e T orr e ir che si re scîivono i à d d zi d ll i di P gi, p ns uent m en e iò rov n tra lo ro distanti miglia dodici . Co eg e t di c t asi i dicato da Strabone essere stata la s tessa c tt re ene osta un tam ente ad Alsio tra ir ed i à di F g p , i , P gi O t a ua im t stavano uecento sessanta stad acc orto non era s i , i q li l i i di d j gi hè il p

Il o o a u o in c i i tr va a l to al tem o di ta e escr ttore . u os u s ova ancora stato st bi i p l d i l g p l d ,

la stessa c tt venne in art co ar e c ontestato da S o Ita ico corris pondere i à , p i l ili l Ed è evidentemente per la stessa non buona pos izione che tale s tabilim ent o non r i t st tra ua venne r® erò m o to uantun ue fos se re utato contene e a ar , p p l , q q p bil i i i q li ’ T ar uin o r sco l elii ie er annoverato da Plinio quel T uriano che fece per q i P i g p il

a to ino come in in icato ne la es os one stor ca face n o tempio di Giove c pi l , già d l p izi i d ’ ’ ttr u re ta e re o a conoscere l equivoco preso da alc uni sc rittori moderni nell a ib i l p gi

ll c tt dei vo sc s tuata sul L r che e e so o tar comm erc o cori Frege e i à l i i i i , bb l più di i i “ te“ n uantun ue re ene fosse stata co on ata dai rom an un tam en ro mani . Qui di, q q F g l izz i i tru e dei vo sc ure non- v enne m ai ad altre antiche c ittà mar ittime degli e schi l i p

- . . X. A sium . . X VI III. F re ona: M P I . Portum M P m Centum cel a: M . P . LX VIII] In g (1 ) Item a R o ma per P o rtu l l

. V I. It inerario di V II. Centum ce a: M . P II . P . I . . XII. Cas trum navum lll { e P . III!. P r o s M P M . P . IX. Ad T urr s M . y g ll

ia . A nto nino A ug usto Via A urel ) " ' ’ ‘ ' ° V . 2. ‘ . tra one Lib. . c ’ z dt éatoz è rxovra iv da re; est a-Ed rò Av m i 7} Q e riva (S ) (2) M i: Be rò v 11 6… si; a av arx € z ? g py b : Halesue (3) Nec non A rgo lico dilcctIt s litu

m o e ualle nte F re enae. A lsium et obsessae ca p q g

Lib . VIII. v . (Silio Ital . et Mint urnoe et Sinum a uerunt uae cum m et »P r i et A ntium et Terracina f q (4) O stia et Fregena et C astrum no vu y g

VI. e. io ne cartoo erunt Livio Lib. XXX praeter de vocat ( 5 6 DESC R IZIO NE DI VEII

enti di ua] mo o ta e che nessuna re u a dei suon m onum q . in a poter prosperare, d l liq i noi er contestarne autorevo mente che considerazione è stata tram andata sino a p l la indicata posizione.

C A P IT O L O IV.

C I T T A ’ D I A L S I O

m nare la s tua one re ene serve a o s tesso uanto venne es pos to per de ter i i zi di F g ll t i trovava ure un o mar e tra r e d oggetto per Alsio ; poichè tale cit à s p l g il Pi gi O m e fu accennato da Stra one e succe eva a re ene ne a n cata via stia, co b , d F g ll i di

v a entoce e assan o er orto ove co rr s on eva a no ve che da Roma mette a C ll p d p P , i p d miglia distante dalla s tessa città ed a sedici da Pir gi comprendendo la stazione

In se u to ta n ca on si v ene a stab re il uo o occu ato da delle Torri . g i di li i di zi i i ili l g p

' v ora es ste caste o a o che resenta una os one tale c ittà in quello o e i il ll di P l , p p izi assai favorevole ad essere abitata co n salubrità ed anche a produrre pros perità per

an da cre ere che la stessa c tt avesse serv to orto a il commercio. Ed zi è d i à i di p ’ che a tavano tanto a ro veiente uanto ue o dei fa sc tutti gli altri popo li bi l g , q q ll li i n e che di re ene i r n che corris po ndeva verso la stessa parte . O d è più F g s i viene

- d ant c tem essere stata ta e c tt r nom ata. nfatt trovan os sino ai più i hi pi l i à i Ed i i , d i

“ corris po ndere assai v ic ino al m edesimo luogo quei sepolcri che si scopersero ul tim am ente avere esistito entro i grandi tum uli di terra co gniti so tto il nom e di

onteron si ossono ess so o conven entemente a ro r are ai ve tust a tant M i , p i l più i pp p i i bi i di Alsio ; e per la loro vastità si v iene pure ad attribuire una corrispo ndente dovizia

' uin i si ontes ta anc e la ros er t sua nel tem del om n alla s tessa c ittà. Q d c h p p i à po d i io ro mano con a c un rest v e c he suss sto no nel uo o m e es m o e che sem , l i i di ill i l g d i , brano avere appartenuto ad alcuni grandi signori degli ultimi tempi de lla repub l ca e forse a om eo secon o uanto uò e urs da C cerone o ad Em o b i P p d q p d d i i , ili Porcina secondo Valerio Massimo E siccome le medesime reliquie si stendono

in ran e s a o in mo o da mostrare c ar amente essere state le stesse v g d p zi , d di hi ille

' adornate co n vastissim o fabbric he ; cos ì s i rinviene in esse una conferm a di quanto

fu accennato da Rut o Numasiano nel re che Alsio e r da cco e c tt ili di Pi gi , pi l i à

ant c e erano venute ran v e dei rom n Il suo a ro i i h , di g di ill a i g s doveva dilatare più verso oriente che ad occ idente ; poichè per questa ultima par te corrispondeva assai da v cino il terr tor o dei ceriti h er m e er c e a a o f t e. i i i , pi il

i ' ' Po m cium ut viderat m e at in Alsia nn esse. i . ( ) p b (C cerone pro M ilano o Admo dum severa: no toc et il lud p opuli ' ' ' " îndiccu rn cum M . . 4emilt um P orcinam et L . Cu rio accusaturn crimine ninni: su ime sx tructac villas , bl in Alsicnn ag ro g ram ‘ '

a a VIII. c . 1 . . 2 multa ll ctt. ( Valeria Mau ìrno Lib. p a

‘ 9 Alub raclc itur te us P r i ua roc edunt ( ) p g ll , y g q

Nunc villas ran es o i a arva rius. g d , pp d p p

' (Rutilio Numaxuano Lib. c . DESC R IZIO NE DI VEII 5 7

C AP IT OLO V

VIE CHE TRANSITAVANO PER m ano VEIENTE

A com mento e a resente es os ’ pi d ll p p izione topografi ca si rende importante l ac ’ c ennare an am ento e e r nc ’ a vie che trans tav ano ne l a ro veiente u l d d ll p i ip li i l g , q an t un ue si con scano essere s tate tutte s ta men q o più bil te determinate so lo nel tem po ’ del om n o romano esteso in tale re one ed in c o nse uen d i i gi , g za dopo l epoca asse

nata a ues te r m e r cerc e . A tess g q p i i h lla s a indicazione serve di dimostrazione quanto v ene es osto ne a T av o a I. com nc an o a a arte che corr s on v i p ll l E i i d dll p , i p de a lungo ato estro del tratto del T evere si rese nta la via am n a il l d , p Fl i i , la quale aveva rinc o a a orta Ratum ena uantun ue suo r mo tratto h p ipi d ll p , q q il p i , c e traversava il cam o ar o si so esse st n uere col nom e ar a e di via Lala p M zi , l di i g p zi l . Lungo la m e desima via o o onte v o che stava stante m ia t re ed , d p il p Mil i , di igl , il l uogo dett o

Sesto er la co onna milliaria tal num ero sec on o la carta eut n er an c p l di , d P i g i a, or r s on eva la sta one enom nata Sass ross che era stant v i p d zi d i i i i , di e no e miglia da

“ Ro ma nel uo o ora etto r m a orta co me ia si n cato nel e l g d P i p , g è i di d terminare la l posizione del castello C rem era. A quinto miglio della m edesima via doveva avere

r nc o ue a ev a one che metteva rettamente a Ve come uò e urs da p i ipi q ll d i zi di ii , p d d i alcune tracce di s uo lo sel c iato che sussistono lungo tale direzione sui colli delle Inv o ata ed Invio tell tenute della i l a. La via Cas5 1a Sl separava dalla Flaminia dopo il ponte Mil vio e per conse guenza dopo il terzo miglio; e pro traendosi l ungo la v alle di Acquatraversa a -m ag ore stan a e a attua e s tra a sa va s ul c o e as sa v c no al se o cro C o gi di z d ll l d , li ll i i i p l di ai n La r ma V o ar ano che ora vo armente si st n ue con om e ero ne . ibi M i , lg di i g il di N p i ’ s tazione l ungo la s tessa via nell itinerario di Antonino si s tabilisce a B accano ven

a stante da Ro ma e ro red va s no a Sutr ne a estens o ne t un migli di , di là p g i i i ll i di

' E r da osservare che c rca al sesto m l o e a stessa via altre miglia do dic i . pe ò i ig i d ll ,

o s u etto se o cro si iram ava la v ia che an ava a con c ioè alcun poco o il dd p l , d d ( d p ’ i in cont nua one e a stessa giungersi colla via Veientana poc anzi accennata. S è i zi d ll v ia h o o avere tra assato la c tt Ve v en vano rotratte le vie denomi c e, d p di p i à di ii , i p m ettevano traversan o le terre dei nate C apena ed Amerina dai l uoghi in cui esse d l uo o o r t o rm e o e ro tra o ne ta e via si s un ev a ne a et o , falisci . La p zi di l di gi g l g d F ll m ri t raversav a la terra Cam a nano la rama one che si r eva verso A e a, di zi , di ig di p g : m na che s ro traevano vers o I ass are le vie Au usta Ann a e C , p Ivi do ve vano p g , i i i i

. n en te ert nen e dei fa isc i . della v a o luo ghi che si co mprendevano nelle indica p i z l E d ’ l undec imo m i io rotraen os i che si ram ava a a Cass a c rca al minata Claudia, di d ll i i gl p d ne eve a ro r are la ertmenzà - d l a o Sa at no se verso il lato m eridionale e l g b i , d pp p i g 5 8 DESC R IZIO N E DI VEII

‘ ’ ertant da osservare che ad or ent e ad altri po poli dell Etruria più c entrale (I). P o e i form a uas re o are con ca della terra di Campagnano esiste quel piccolo colle di q i g l i

torre fort ficata del m e o evo che ora ces m onte con alcune reliquie di una i di , di i ’ us no e sul ua e vuo s cre ere er sen a a cun ocum ento esserv stata ara M i , q l l i d , p ò z l d , i l

‘ u a o urc a cre uta avere c orr s osto a a Venere e etrusc c he si trova M zi , M i , d i p ll d gli hi , ricordata in diverse m em orie degli antic hi scrittori . Appart eneva interam ente alla regio ne ora considerata la prim a part e della

ta s nta on e ua e n me s stente sul an co o ; po ic hè dalla por di ti c g l o , e i Gi i l ,

r sav da or ente i occ ente tutta la stessa re one in mo do ta e che ure t aver a . i n id , gi l p ’ ’

ssa en enom n t Aure ia . c om e si è oc anz osservato coll autorità u o e v ne d i a a l , p i di Gi li ’ ll itinerar di Anton no era a o c m a stante ro no . r m sta one ne F nti La p i a zi io, i d di i igli di da R a nel uo o eno minato Lor o ove es steva una ran e v a Antonino , om l g d i , i g d ill di Pi e t a e uo si t ro va c orr s on ere con oc ss ma var et a ue o e ra oc cu o; _ l l go i p d p hi i i à q ll

La secon a st one ne o stesso t n erar o pato dalle fabbric he di Castel di Guido . d azi ll i i i è ’ determinata alle T orri in dis tanza di dieci miglia e segue ndo l andamento di t ale ’ via che bene si onos ce si trov a ta e uo o corr s on ere rec sam ente al oster a , c , l l g i p d p i l i et a dei Monteroni er la v c nan a ue m ont ce che si sono u t mamente d t , p i i z di q i i lli l i da c r er che conosc ut avere cost tu to tumui di vetustissimi se o cr . Cos e e i i i i l p l i ì è d , er la som an a ad a te torr che ovevano ant cam ente resentare li stess p igli z l i , d i p g i ’

r n monument fosse s t nta con l indicato nom e uesta secon a s ta one . g a di i , di i q d zi ’ ’ er la v c nan a all an c c tt Alsio oc an eterm nata aver corr s osto E p i i z ti a i à di , p zi d i i p nel uo o ora occu ato dal caste o a o si eve cre ere che stess ran l g p ll di P l , d d gli i g di se o cri a artene sero a i p l pp s gli als etini. La terza stazione era in Pirgi a dodici m iglia

stante che corr s o n e fuor i m t r de a a e one re a ora a c ons erare . di , i p d i li i i d ll gi p s id Unitam ente poi alla stessa via Aure lia si t rova registrato nel medesimo itinerario Anton no esserv stata a tra via che ortava a Cossa assan o e r Cere le ac ue di i i l p p d p , q Apo llinari e T ar quinia: ma sicco me alla prima s tazione in Cere si assegnano sol tanto m a u n ic mentre ta e c tt si t rova essere oco meno del o o di igli q i d i, l i à p d ppi s tante da Ro ma; cos ì è da credere che tale via de viass e dalla prim a stazione dell a via Aure a che stava in Lor o e da tale uo o ortan os rettam ente verso li , i l g , p d i di Cere corr s n on lfetti am n i , i po d o e v a te in c irca quindic i m glia: ma di questa de

viazione in ta e rimo tratto non si trovano s cure tracce er eterminar a c on , l p , i p d l , ua c e rec s q l h p i ione .

1 De e v i che transitavano nel uog o ora o cc u a o a a terra di Cam a nano se n rinviene m mo ri ( ) ll e, l p t d ll p g , e e a in una iscri ione isco erta nel uo o s te o li d A VGVST A A PO RT ss e ub cata al M urato ri al a a . 48 0 2 VIA M M z d p l g p b l p g A . CIMINA VS VE 'A D A NNIA M ET VIA M SA A Q GR M A CHA LCIDICO A D LVCVM IVNO NIS CVB IT IS . VET VST AT E CO NSVM PT A S A NO VO B EST IT V EB V T . E c sì d r r i io ne r in nu ic in i i N o a al t a isc z ve ta v o C v ta C astell ana e ripo r tata Gr dal utero a a a . 1 49 si co nferma la esiste n a e e stesse ie A u usta ed A nnia ne a me e i ll p g , z d ll v g ll d s ma regio ne : VIA M AVGVST AM . A B . VIA . IA . E NN A . PO RT A . I . A XT R M A D . CERER S SILICE . ST ERNENDA M . V CVRAR NT . Ed

anc e da a tra i scri io n b icata dal me es im o Gr e u utero a a a . 446 rin n t i h p , ve u a a oca stan a e a stessa po si io ne l z bl d ll p g p d z d ll z , ' ve es i fatta men io ne i uasi tutte le vie che transita ano d v er tale re io ne: GVR VIAB . CLO DIAE . A . d z q p g NNIA E CA SSIAE . C IMLNAE . TEIVM . T R A IANAB VM . ET . A MERINAE

6 0 DESC R IZIO N E DI VEII

la t sa vi quindici e tre quarti Dal porto si giungeva a Fregene per s es a con

t n s no ad Alsio come fu osservato escr ven o la nove miglia e con al tret a te i , già d i d

u n si assava a a sta one enom nata le Torr con situazione di queste città . E q i di p ll zi d i i

s ccome uesta s ta one si è ve uto escr ven o la via Aure a quattro miglia e i q zi d , d i d li ,

rr on eva rec samente nel uo o etto onteron cos eve c re ers c he co isp d p i . l g d i M i ; i d d i ra un ere la vi A c he si sia alquanto retroced uto per portarsi a ggi g a urelia. Ed in ’ fatti lungo il littorale non venne registrata la s tessa stazione nell itinerario marit timo di Antonino : m a soltant o indicato dal detto porto a Pirgi esservi state m iglia trentano ve E c osì si è dato con o gni particolarità compim ento a quanto fu de terminato di osservarsi su tutte le vie s tab ilite dai romani che transitavano per ’ l agro veiente… Dallo stabilim ento delle stesse vie rom ane può dedursi pure alc una notizia relativam ente alle vie che esistevano nella m edesima regione nei tem pi più antichi quantunqu e sia stata per intero cambiata la direzione centrale di esse ; perciocche prim ieramente in quella via che si separava al quinto m iglio dalla Flaminia diri

endos i rettam ente verso Ve si eve riconoscere la stra a c he ovevano tene r g di ii , d d d e gli antichi veienti per effettuare quella com u… c amone che si frequentem ente si co

fi n i n u v h nosce ess erv s tata con de at . ar m e t e a ia c e si ist nse con nom e i i P i i q ll , d i il

di Ca ena ure oveva corr s on ere a a s tra a che s o evano tenere ste s p , p d i p d ll d l gli s i

veienti er com un care con r n i o o a t c a eat ua erano c a enat . Così p i i l più i hi ll i , q li i p er mantenere la com un ca one che ovevano avere s no ure da tem antichis p i zi , d i p pi

s m con fa sc ovevano serv re le vie che si s t nsero c on nom Am i i i li i , d i di i i i di erina e di Cimina; pe rchè da Veii m ettevano direttamente verso le terre oc c upate dai m e ’ simi fa de lisci . Per comunicare poi cOn la parte centrale dell Etrur ia e precisam ente

con uo o s tuato v c no al cco o tem o Voltum na o ve si so v no n il l g i i i pi l pi di , le a te ere

‘ le a unan e enera dei r nc o c o o o veva serv re la via c h a d z g li p i ipali d di i p p li , d i e d Veii s i con un eva alla Cass a verso settentr one e se u o su o stesso n gi g i i , di g it ll a damento

ta e via ro re va s no a V ter o ran o ntorno al C m no nel ua di l p g di i i b , gi d i i i , q le luogo si ’ c re e iù com unem ente avere es st to l n fine d p i i indicato tem pio . I per com unicare c on Alsio , re ene e a tr uo s tuat un o la s a a del m are o v v F g gli l i l ghi i i l g pi ggi , d e a ser v re ue a via ant c che i q ll i a . da Veii traversava la Cassia v ic ino al luogo ora detto la Storta e , se u to ro re va rettamente verso la n cata re one m ar tt di g i p g di di i di gi i im a. In tal mo o co n , ues te not e che essen o e o tte a e rece ent os t ve d q izi , , d d d d ll p d i più p i i , s i o vettero fare ad esse succe ere uantun ue er la oro ant c t m a r d d , q q p l i hi à ggio e in

' vece o vessero rece ere si ato com m en t d p d , è d pi to a utto quanto concerne la dispo ’ s one dell antico a ro veiente e e e izi g d ll sue adiacenze .

' ' ' ' ' 4 O B - ' ' ( ) ; à àns st .€v rò; né)tea ; E m i sim : xaì ém àv radiou sr n x p E a g tz i roaaur » 1 5 …mi sm9al awazse zivz z wp q ( , ‘ p 3tE‘’ ’ ’ ' t d t Pé . I ruc o t D M - o . . Guerr a . pfi … ( p a m c .

' 5 A ort r ’ ' ( ) a A u usti P os usît. M - P ° XXX VI II/ . P r is P a a î e o . - p g g A u o n m n t M . I . III. y p . y g p p A P ana ao ne C as tru m ' p ' novum o n l . . V M P . II. A C as tro no va C entum ce a: o sit. M . p P . V. Itinerario M arit timo di A n to ni o ll p ( n A ag us ta. ) ' nnscmz1 o nrn 111 m a

' CAPIT O L O VI.

INDICA IO NE ’ Z DELL ATTUALE PAR TIMENTO DELL AGRO YEIENTE L a enunciata n ca one er corr s on ere a uanto fu ià o r i di zi , p i p d q g sse vato nelle pre ce ent es os on si c n ' , o s era v sa in uattro art r nc a i d i p izi i id di i q p i p i ip l , come venne ’ ’ r art to Ia ro veiente ne a escr o ne di ront no oc an res ip i g ll d izi F i p zi p a a considerare ; ' ’ c o la arte r m a corr s on ente ne la anura verso mare i è p p i i p d l pi il , ch era denominata ' C am an a la sec on a ‘ , ost a vic no ai ort C au o e di Tr ano la t r p i d p i p i di l di ai , e za inter me a traRoma e stess ort e la uarta co ocata ntorno V di gli i p i , q ll i e . Si ren eranno _ ii p d er a cons erare le attua corr s on en e a ciascuno dei m e es m art m p ò id li i p d z d i i p i enti , ’ in n o n er r se s i v so pe seguire l ordine tenuto nellealtre esposizioni che ebbero prin ci io sem re p p dalla c ittà di Veii. ren en o cos r m eram en e ’ P d d ì p i i t adosservare quanto eracontenuto nell ultim o ' '

i ett art ment . de sudd i p i i , per essere que che maggiormente interessa al nos tro ' ' ’ ’ ' sco o conoscers necessar ol indicare che a ro corris ondénte iù p di i, è i l g , p p da n om e ’ al uo o occ u ato a ant ca c tt Ve v ene attua mentecom res er un a te l g p d ll i i à di ii , i l p op a p r ’ in vers ten m ent che com on ono a r o romano nel ato estro del Tevere e di i i i p g l g l d , ’ er a tra arte nei territorii dell Isola arnese di orme o e di esano in t p l p F , F ll C par i P r uanto c oncerne m e es m territori si uò o r colare . e q i d i i i p sse vare che essi appar tengono a tre piccoli cas telli occupati da poche Centinaia di abitanti che coltivano

a v neto le terre iu ross m e ad ess asc an o la . r manente arte a scoo e ig p p i i , l i d i p pa l ’ ’ Is alla coltura propria delle tenute dell agro romano. L ola Farnese c ontac irca una

e a om n o rett da . ar r t n t rentina di abitant i ed è poss dut d i i di o S M . M ia C is i a

'

regina vedova di Sar degna ed in . 1isufrutto dal m arc hese F errajolf La terra di

r cont ene c rca c n ue cento a tant ed a ar t ene al r nc e C i . Fo mello . i i i q bi i pp i p i ip h gi

Dal m edesimo principe è posseduta la terra di Cesano che contiene poco m eno. di ’ = Di uanto nteressamento sia il terr tor o ro r o e Isola due cento abitanti . q i i i p p i d ll ’ di c he i Farnese si è dimostrato in tutte le espos izioni relative all antica c ittà Veii s

e a arte oi del terr tor o orm e o che corr s on e trova in essoCompresa. N ll p p i i di F ll , i p d ' ’ e Iso a arnese si sono in uest u t m ann sco ert più da vicino a quello d ll l F , q i l i i i di p i

n rec uam ente er cura del mio r s etta e am co cOm di vers i sepolcri a tichi , p ip p i p bil i d i strar uanto concerne te . a u e m endatore Campana che servirono grandem en ll q

’ ' r e nteresse er lo sco o nos tro re iente. u a ra ua evo l antic o . popolo ve N ll di gg d l i p p p

' r r o di Cesano. s enta il . ter ito i ’ romano che corris on ono m da v cino al uo o T ra le tenute dell agro , p d p i l g già

Ve si annovera verso or ente ue a etta Vaccareccio c he occ upato dalla c ittà. di ii , i q ll d ’ l ém era e che occu a a cuna a te de ant ca s i stende lungo il lato sinistro de Cr p l p ll i r 1 6 n 69 nnsm uzro mz 11 1 v v.

’ itamente al terr tor o e iso a arnese e si t rova com resa ne a città anzidetta un i i d ll l F , p ll

“ Su ce e ne a ar te mer iona e la c co a tenuta del no medesima proprietà . c d ll p id l pi l Pi n verso o c ent is n n i a av c n di arm a. u c e co r o e u a che appartiene a P ll i i i P Q i di id r p d cco a o Ac uav1 va che a art1ene al rinci e Aldo ran parte della tenuta di s . Ni l q pp p p b ’ se u to la tenuta dell O l iata che d1 ro rie t del rinci e C i i e dini , e di g i g è p p à p p h g Si da tutti ues t ten m ent che si che già faceva par te del territorio di Cesano . è q i i i ’ t a ant ca c tt V i he ne trova essere stato c irc ondato il luogo già occupa o d ll i i à di e i e c mostra ne a ran e anta to o rafica componevano il suo suburbano come si di ll g d pi p g esposta nella T avola II. i t v Ad alquanto di dis tanza dal medes imo luogo s ro a corris pondere verso

do o terr tor o di orme o la lenuta S e a— m a a r ente rimieram ente . o i p , p il i i F ll , i di p zz zz t P scia le tenute onte v r h che appartiene al principe Lancellot i . e di M Oli ie i c e è di L maso . a cco a ten t Loren o e a u a s . C orne o pro prietà del capitolo dei ss . z D pi l di li racc ano e di se nto e . a ost n an B u to ue a appartenente al conve d gli g i i i di i , g i q ll più

t sa ro r et del ca to o di s . etro in Vat cano succe ono vasta di Pietra per u di p p i à pi l Pi i , d La t enuta di rim a orta che corr s on e verso T evere e ne a stessa arte . ll p P p , i p d il , l ca to o ch n on ue a cont ua rassinet o a s . ar a in via Lata e appar tie e c q ll ig di F pi l di M i , si rende molto importante per la corrispondenza in vicinanza del suo casale della s tazione della via Flaminia denominata Sassi rossi ; po ichè sino vic ino alla mede

s m a s ta one furono res nt dai abii sta t nel cas te o Crem era etrusc i zi pi i F , bili i ll , gli hi che si erano rtat a soccorrere veienti come venne mostrato ne a es os one po i i , di ll p izi

stor i n a ten t che corr s n e se u to un o corso d l ca. S è e u a o e Tever i ll , i p d di g i l g il e

verso Roma enom nata la Valchetta che oveva esse re s tato co ocato cast , d i , d ll il ello anzidetto di Cremera che servi di stazione ai Fabii nella guerra contro i veienti e

oro a eat e che corr s on eva v c no a o s oc co nel T evere del fium e Crem er l ll i , i p d i i ll b a ora denominato fosso della Valea per la contigua tenuta di eguale nome e di eguale ert n n Verso la me es ma ar te succe e la tenuta e la urate ch e a. a e n p i z d i p d d l M ll , co fina ’ con quelle de lla Inviolata e della Inviolatella situate alquan to più da vicino all an ’ t ca Ve ed in uest u t ma tenuta a artenente al r nc e B or ese in a c n i ii , q l i , pp p i ip gh , l u i

scav fatt ec ann sono so tto la mia re one furono r nvenute ra uar i i di i i , di zi , i gg devoli tracce della via primieramente detta Veientana che si diramava dalla Cassia alla

s ta one n n i r nv n tr nel o o t - zi de omi ata Sesto . S i ennero i ol e lu g s esso diverse re liquie

di una ant ca vi la c orr s on ente un o la an etta via tra le ua fu r tro i l i p d l g zid , q li i vato ru o B acco c n sat r ch r rn . o e o a a o a m useo e a v a B or il g pp di i i d il d ll ill ghese .

e a arte corr s on ent e verso me zo orno del uo o - oc u to N ll p i p d z gi l g , già c pa dal ’ ant ca c tt Ve es ste r m eramente la tenuta enom nata B or ett i l i i à di ii , i p i i d i gh o 0 Gu

stiniana che si esten e un o la via Cass a e se u to ue le B uon r cov r , d l g i , di g i q l di i e o e e o Os e a etto che ure co rr s on ono er una arte un o l d ll p d l p i p d p p l g a stessa via.

Il t en m ento enominato vo arm ente la Se o tura di erone dal cco o m ona i d lg p l N .pi l : men to di Publio Vibio Mariano che ivi esis te e che malamente fu attribuito a PA R T E II. C A P IT O L O VI. 6 5

erone,succe e un o la an ett a via Cass a ed ivi corr s on e N d l g zid i ; . i p d va la stazione re istrata c ol nome g Sesto ne a carta eut n er an di ll P i g i a per essersi ivi t rovata la s esta co o nna milliar I ia. n ta e uo o si ra ava u l l l g di m q ella via che portava più diret t m te ’ a e n a Ve assan o er IOs edaletto B ii p d p , uon ricovero ed Inviolatell p a. Succede se m r e verso Retna la tenuta Ac ua p più di q traversa appartenente al princ ipe B or ese ne a ir ale ' g , in se u to var r trovament f tt h ll q g i di ii a . r ià i i i , i di p eg t ssim e opere sco tura del tem o de Anton n si venn di l p gli i i , e a conoscere esservi stata la villa di L uc o Ve ro,ne a ua e arco Aure o si trattenn i ll q l M li e per alcuni gio rni a trattare affari del overno nel mo o st esso , in r uar o a a sua v c nan gli g d ig d ll i i za, che fosse r m asto in Roma come ven , ne in cato da Ca to no ne a v ta di ta e m i di pi li ll i l i peratore. fosso che en , v e o a st nto con lo stesso no me del t en men Ed il i r di i i to, si crede avere

' ‘ corr s os to al fi umicello T u a r cor at i ’ i p zi i d o n particolare da Livio nel descrivere l av "

' vicinam ento a Rom a Ann a e ma non ò -con di ib l , pu testarsi con alcun altro docu mento s ffatta corr s n n i i po de za. R vo en os to a m e i lg d i alquan zzogiorno verso la via Trionfale esiste il tenimento ’ enominato e Insu herata a d d ll g d gli alberi di sughero che in gran num ero ve tano a a stessa art ‘ in essa. e vi corr s on e ten mento com reso sotto le de D ll p i p d il i p . gpomi na oni di Luc na Mazzalu o e onte ar ’ , p s cc o , e vuo s cre ere che coll indicato zi hi M i_ i l i d n e i si c n ultimo om s a o servata mem oria di quella selva denom inata com unemente

Ars a Vi c ino a a ua e e e uo o la terri l e atta ia dei veienti ns eme co i , ll q l bb l g bi b gl i i lle .

at ai tar uiniensi contro roman in cui m orì Luc o B r g i q i i , i uto ed Arunte T arquinio : ma da tutte le not e che si anno su ta e avven m ento non re ta n izi , h di l i , s be e di n n c i l c hiarata la posizio e i u esisteva a detta selva. Dalla stessa parte corrispondono

- le tenute Casa marmo s . A ata e Palm arola che a arten ono al c to o di l di , di g pp g . api l ’ c iu e ta e arte e a ro romano tenim n Vaticano . E h d l p d ll g il e to già indicato che suolsi i T or n m nare Ac uav va s . cco a e re s accata. de o di q i , Ni l p

“ Nella parte occidentale dello stesso agro veiente e sistono prin1ierameute le a sona e onte del forno ch e corr s on ono lun o la vi tenute dette di Ac qu di M i p d g . a

La stessa s tua one si trova a ere tenm ent . di Claudia ora detta di B racciano . i zi v il i o

‘ “ ano e s m mente ue o vasto di s . ar a di a era il u s . ar a di Cels a M i , i il q ll più M i G l , q le, ’ n o l tes o - o ant c a tr b rust ca Ga er a si onv ene erc c onserva d o s s di quell dell i i ù i l i , c i p iò i om r n ono ure di credere essere stata tale tribù situata nel luogo m edesim o . S c p e d p m te n a tr m nore nella stessa località i tenimenti di Carnazzano e di Ca pi llo co l i di i

si con tutt scr tt ten m ent che si com oneva ue a arte del vastità . E è i i de i i i i p q ll p ’ v ntorno la c tt di Ven come venne md1 cato ne a l agro veiente che corrisponde a i i à , ll

ino . desc rizione di Giulio Front ' t sa escri ione di rontino L a tro art mento che ve es succe er ne s es , l p i , d i d e lla d z F di Tra ano e s tr va orz essi re o osto tra Roma ed ort d Claudi o e ] ; era quell p i p i i _ r ì m1 nat1 Casett attei ;l rateîl h t co arm ente da temmentu deno M , oc c upato par i l i a onte a era 1 ua i corn s ong0 11 0 er liana Cam po di Merlo Piscmrello e P G l , q l p p p g , , 6 4 DESC RI ZIO NE DI VEII

rtuense c he rec samente ava la comun ca one da gran parte lungo la via Po , p i d i zi

’ ' n o ffrono ess nu a d im ortante tanto in r uar o a e Roma ai suddetti porti . No i ll p ig d ll

ttua e . memorie antic he quanto allo stato a l

nte ne a me es ma escr one ront no - v ene n cato Successivame ll d i d izi di F i , i i di il ’ v no i rt t n partim ento dell agro veiente che corrisponde a vici a po i os ie si di Claudio e

' ' Si com ren ono attua mente in tale art mento ten di T raiano ed al Tevere. p d l p i i i ven ono st nt c on le enom na on orto V no a Cam o sa no m enti . c he g di i i d i zi i di P , ig l , p li ,

l T or B ufa ara e Caste a nome. vers dei m e es m ten e s . Cec a le Salsar , i i , l l M l Di i d i i i m enti si trovano essere estes i verso il m are per m aggiore am piezza in seguito del

entd rodotto a e terre tras ortate dal T evere un o la s a a grande aum p d ll p l g pi ggi ,

' r ucen o ent ro terra e r la istan a c rca uattro mi lia dal m are su ett id d , p d z di i q g , i dd i porti antichi . ’ ’ L u t m o e n cat artiment e ott a a esc r one u o ront no l i d gl i di i p i , d d i d ll d izi di Gi li F i ,

u che ven va st nto con nome re one Cam an a 0 Aure a che era q ello i di i il di gi p i li , ' ' ’ m corrispondeva tra l agro situato intorno la città di Veii ed il are. In esso ora suss st no teniment di a v c no Tra ata s . Rufina Testa e re B oc cea i o i i M l i i , gli , , di l p , ,

Se ce ttaci:ia Caste u o T orre in etra a oro e accarese ua l , Bp , l di G id , pi , P lid M , i q li corrispondono per più gran parte lungo la via Aurelia che traversava la indicata re one un tamente a ue a enom nataCam ana ed anc e er a tra arte un o gi i q ll d i p , h p l p l g t vi r la via Corne lia,chesi diramava dalla s essa a Au e lia. In tutta la descritta regione,mentre anticamente si conteneva una popola

' ’ ' zione assai grande che fu bastante a contrastare l ingrandimento di Roma per circa Ì v n tre secol e m ez o , attualmente in ece so ta to c rca due m le a tant si oss ono i z _ l i il bi i p n l terre a n s et i anno verare. E quantu que e siano egu lme te su c tib li di fertilità com e lo erano anticam ente in m odo da servire al sostentamento di si grande popo la

one si trovano er ora r otte a co tura anc e meno e la uarta art rima zi , p ò id l h d l q p e,

’ nen o le a t a em i e as o o o m c i ne a arte che n n d l re s pl c p c l a a ch a. E ll p i tor o viene cot vata si ese u scono le verse l avora ion con uom n che scen ono l i , g i di z i i i di d dalle ’ re ioni su eriori come si rat ca comunemente ne e a tre art e a ro rom g p , p i ll l p i d ll g ano . ' Laon e ran e fferen a vi ssa tra lo stato flor o si trovava ant d g d di z pa id , icamente last r essa e one con uel o di a an ono in cùi venne ora r otta. gi , q l bb d id

IZ NE Dl VEn DESC . 68 R M) .

n e a Cass a non essen o ora m trans ta e er La indicata diramazio e d ll i , d p i bil , p l r ma s ta one osta e enom nata or andare a Veii c onviene o ltrepassare a p i zi p l d i a m ostrare ne a T avo a IV le c e fa r c e Stor ta e perciò si sono prese a di ll l po h bb i h s ste ure nel uo o stesso una cc o c esa che compongono la detta s tazione. E i p l g pi la hi ’ n al orc vi i tr t l h s . I a o s nn che è rinomata pe r l apparizione c e ebbe g zi l hè a te e ne

portarsi a Rom a. l etta st B enchè alcun poco dopo di avere oltrepassato a sudd azione postale vi ’ e ra una via che con uce d rettam ente all Isola arnese r e er an are sia a d st d i F , pu p d onv e a ente nel . uo o ià occu ato a a c tt ant ca c ne ortars s no più c omod m l g , g p d ll i à i , i p i i ' ’ etta del os so ove si r nv ene a tro vert co o che si conosce essere all osteria d F , i i l di i l ’ - ’ L as etto che of fre la etta oster v ene es o stato stabilito su di una via antica. p d ia i p sto

e a T avo a V e non tra asc a essere a uanto ttorco e di ua c e nteressa n ll l , l i di lq pi i q l h i

m ento er essere reso in consideraz1 one. p p _ ’ un en o all Isola arnese dal vert co o che si iram a a la Cass a alcun Gi g d F di i l , d d l i ’ o o o la osta e a Storta si resent a m e es mo cas te o sotto as etto che poc d p p d ll , p il d i ll l p E ve es er ta e arte conservata la c nt che viene esibito nella T avola VI. . d i p l p più i a

serviva di munimento alle fabbriche componenti lo stesso castello . Si Scorgono nella ru e su cui furono erette le s tesse mura vers incavamenti che a artenevano p , ; di i , pp alle celle di antichi sepo lcri - cd anzi deve credersi che intorno al m edesim o piccolo c olle fossero collocati i sepolcri più nobili dei veienti per essere siffatta posizione più em inentemente diStinta: ma ora tutta la stessa elevazione si trova occupata

dalle dette fabbriche. ’ ' Nell ingresso al castello suss1ste un casino modernam ente costrutto con la "

c e . ancr h . hi sa dedicata alla s Vergine ed a s . P azio c e serve di parroc chia alla terra ’ E ta fa r c e offrono as etto h v ene n T li bb i h l p c e i esposto ella avola VII. ’ e a u ce v T vo n r r N ll s c ssi a a la VIII vie e app esentato l acce sso al castello . Vuolsi credere essere stata ques ta fabbrica stabilita sino dal tem po in cui fu la terra pos

' ut sed a dagli Orsini : m a ora si trova in gran parte rovinata. La arte nterna del m edes mo cas te o v ene ra resentata ne a T avo a IX p i i ll i pp ll l , - dalla quale resta palese lo stato di abbandono in cui si trova ridot ta la m edesim a f abbrica. ’ Sussistono bensì alcune altre fabbriche nell area che corrisponde intorno a ’ ue a oc cu ata dall indicata c tt ant c a ma sono esse tutte est nate ad usi r q ll p i à i , d i u ' ’ ra e erc nessun nteressam en l o o to er accennato sc . r t li , p iò di i p p Pe ò meri a consi d i la eraz one piccola m ola a grano che venne s tabilita sul fosso c he scorre tra il ’ caste o dell Isola arn d m n ll F ese e il o te già oc cupato dalla città di Ven ; perchè ve ’ desi per il suo uso de rivata l ac qua dal Crem era vicino al ponte di Form ello c on

“ un c o n otto so tterraneo ra uar evo e stens one e tale ac ua uscen d di gg d l e i q , do dalla m o a forma cc o e c a te che ren n a fa r a st l , pi l du do o lla bb ic essa un aspetto m o lto pit tor co ed am n i e o . b nsc m z1o mam VEII

C A IT OL O P I] .

ESPO SIZIO NE GENERALE DELLA CIT TA’ DI VEII

P n o art co arm e nt d rende d p i l e a esporre quanto di più impo r tante sussiste delle

o ere a artenent a ant c veienti si se u r m eto o st p pp i gli i hi , g i à il d esso che fu tenuto ne to o rafic m n nell a esposizio p g a; cioè co i ciando dalla cinta delle mura della c ittà

e dai oc i rest che suss stono ne e sue a acen e si asser ad es p h i i ll di z , p à porre quanto a tr o o ad ess r concerne gli l i p p li i agg egati . Sempre però in questa esposizione si prendono a cons iderare soltanto quei monumenti c hesussis tono nel luogo stesso e

c arare vero carattere m e ato dai veient che servono a di hi il i pi g i nel trattare le arti ;

u n che ven ono esc use da ueste cons era on tutte ue e o e re mov q i di è g l q id zi i q ll p ibili ,

“ “ do so ette a fac e tras orto oterono essere e otte da ae e essen s s tran er , ch , gg il p , p d d p i i i

n tante saranno resce te a cune oc e e e stesse o ere c he em r n Ciò no os p l l p h d ll p , s b a o

dei v ienti r erv re a te ro r e e e s o sco o acc ennato . essere s ta più p p i , p i ll p Ad offrire primieram ente una idea generale della posizione su cui innalzavasi ’ ’ “ c tt Ve si ra resenta ne a T avo a X lo stato attua e ta e oca t l antic a i à di ii , pp ll l l di l l li à ’ a ar te corr s on ente sotto an o o m er iona e e a t quale vedesi dall p i p d l g l id l d ll ci tadella,

’ ' ’ n t e m t f Quindi per servire m eglio all oggetto i dica o e p r di os rare com e osse l antic a ’ c c nt i ra resenta ne aT av XI una ve u r t dall enun iata a s . ta esa c ittà resa fo r e i , pp ll d p

tta m e es ma arte mer ona e e a c tt ove corr s on eva in v-i dalla anzide d i p idi l d ll i à , i p d

' ’ e r ta e rt c inanza del Crem era e dell arce . E siccom pe l pa e si è dimostrato nelle h f m r precede nti esposizioni essere stato assai probabile c e si osse i p eso a scavare il ’ che di nascos to dei veienti fu ortato a s oc c are s ull arce stessa cos si c unicolo , p b ; ì è t in c am o n v r rapprese ntato nella stessa veduta il mom en o ui C ill dispo e a il suo ese

’ ’ a to a a c tt m entre facev a enetrare a cun m t ne nterno c ito a dare l ass l ll i à, p l i ili i ll i di ’ V de i n al so ra del rem era innal . C essa c o l m ezzo dell indicato cunicolo e s qui di di p ’ c tt c rcon ata dalle m ura e evate su a to zarsi la indic ata parte meridionale della i à i d l ll l m torr secon o la m an era costantemente e ata a . della rupe e m unite c o n i d i i pi g d gli

t d - o ere e secon o uanto si e uce a e re u e su erst . E è antic hi in simili p , d q d d d ll liq i p i i

’ ' ta tem o che innalzavasi sull arce entro al eziandio indicato nella stessa vedu il pi ,

quale fu portato il detto cunicolo . ’ tro ce e re avven mento che e e uo o Parim enti per dare una idea dell al l b i bb l g

“ Vei nel tem o del un o asse o tenuto dai roman in vic inanza della stessa città di p l g di i fatta dei trecento F abii si are la stessa c tt ua e è ue o e a s , è per soggiog i à , q l q ll d ll di uo o ro ab e in c ui acca e m e es mo rapprese ntato nella T avola XII il l g più p b il dd il d i

“ on ere nella ar te r s tretta e a va e avvenimento che do veva corrisp d p più i d ll ll terribile ,

f r ormente a a c tt Ve i. in cui scorre il C remera in e i ll i à di i 70 DESC R IZ IO NE 11 1 v e n

CA P IT O LO ll l.

' M U R A DEL L A C IT T A DI VEII

r meto o s truttura c he venne os to in uso nelle m ura c he c in Il particola e d di , p ,

la c tt o ffres m ostrato con una ra uar evo e re u a es stente nel gevano i à , i di gg d l liq i i nt e dello s tesso uo o es os ta nel s uo s tato ro v na ne a T avo a III lato orie al l g , p di i ll l X ,

' T vo a e r t ne a succ es s va a XIV. r m e - supposta nella sua int g i à ll i l Nella p i a esposizione

l e ta r u a essere com esa tra due e eva on e a ru e natura e vedesi a d t eliq i pr l zi i d ll p l , - .

ata t utta . la ntera c nta e a c tt ciò che ne ro usse la s a s u cui fu innalz i i d ll i à , p d u

ore conserva ione entre e e a tre art e e s tesse mut a c he c orr m aggi z , m d ll l p i d ll , i ’ devano s u a to e a an etta ru e ne furono co nservate assa m nor Spon più ll l d ll zid p , i i i re u e e anc e mate a oc i s trat so ra oro antato. Nella sec on a es o liq i , d h li it p h i p il l pi d p s one si è .s u osto m e es mo tratto muro ne a sua nte r t distin uendòvi izi , pp il d i di ll i g i à g . r t t con tinta scura e rust pei o la parte infer iore supe s i e più ica. Vedes i da tale 1 e ’ liquia essere s tata impiegata nella co s truzione delle stesse m ura quell opera com c etre che s o m n st a uo o stesso ta ate a forme ua ran r posta on pi , m i i r il l g , gli q d gola i

n c r a o o e a oro a te a e is oste m uno strato er la oro l n lu ghe i c il d ppi d ll l l zz , d p p l u ghezza sulla fronte delle mura alternativamente ad altro strato per il traverso della grossezza delle medesim e m ura; in tale modo si veniva esternam ente ad

es orre una s os one var a e e o as etto ed internam ente si ren ev t t p di p izi i di b ll p , d a u ta

t ur o ta s ta l t com e in art co are si mostra con la n la s tru t a di m l bi i à , p i l di sezio e della ‘ e ta un at della c tata T v I Si stessa parte di mura sibi l o i a ola X V. e un tal genere di s truttura che venne so vente pos to in uso dai 1 0 m ani precipuam ente nel tempo

del ove rno re u ano Ma s ccom e b en si conosce che le mura Ve o o g p bblic i di ii, d p di ’ essere sta a u sta c tt so o ata dai ro m an ne anno 560 Ro m a non ven t q e i à ggi g i ll di , nero più in alcun modo ris tabilite per esc ludere la pertinenza delle s tesse reliquie ad 1 11 ristuaro fatto dopo tale epoca; ed altronde conoscendos i che sino dalla prim a

uerra 1 m 1 esa a fars dai rom ani contro veienti nel tem o del re no Rom o o g p _ i i p g di l , la me esim a c tt aveva una va ss m a c nta m ura cos c i orta a cre ere già_ d i à lidi i i di ; i p d avere le s tesse t e liquie appartenuto alle m ura che si c ostrusse ro allo1 c he la c ittà n n m trat con o n venne formalmente s tabilita. Qui di esse dosi di os o m lti doc ume ti ne lla esposizione storic a che tale stabilimento dovette avere luogo tra il nono ed il decim o

' ’ seco o avant era vo are anc e in c rca a a stessa e oca si ovr in conse u en a l i l lg , h i ll p d à g z ’ a t Lo st s o n t ribuire l opera a cui appartenevano le dette reliquie. e s ge ere di s trut t ura si trovà essere ro r o dei veienti osservan o in art c o are c he nei tem an p p i , d p i l pi

‘ ’ ' teriori si sole va dagli altri po po li c irco nvicini dell Etruria im piegare il m etodo più

sem ce ua e e ra ue o s orre t utte le etre er traverso e a ro sse a pli , q l q ll di di p pi p d ll g zz P A RT E III. C A P IT O L O III. 7 1

e e mura come 'in ar , t co are venne mie ato ne e m ur ch d ll p i l i p g ll a e cingevano Ia pm i ant ca c tt de fa sc . servono o i l te i i à li i E p e s sse reliquie di m aggiore doc um ento per conva are sem re la o n on lid p più pi i e spesso esposta sulla improprietadi attribuire ad ’ o n re one n st ntamente ’ ne e vetus te età m e o dell 0 era ncerta com os ta g i gi i di i ll l i pi g p i , p e tre o onc rre o ari e co n ta tto di pi p lig i g l g i so il nome di ciclopea; m entre soltanto

a ue uo che . somm inistravano tre n q i l ghi , pie at uralmente di vise su tali irregolari

form e e non fac - ad esse re r otte col avoro a forme ua ran o ar si uò c o n ili id l q d g l i , p ’ ev en a a ro r are m e del più id z pp p i l i pi go m edesimo genere di str uttura anche in età

meno rem ote . La ua t e a e tra tufacea che veienti q li à d ll pi , i estraevano dalla stessa

ru e su cui stava la oro c tt co ocata essen o fac e ad essere s ua r t p l i à ll , d il q d a a, fece

m e are in t utte le oro costru on la - n c ta o era ua r t n i pi g l zi i i di a p q d a a. No si hanno sem ra l er cert e , t e re u e e e o ere anter or al o m n o dei rom an d l p ò i pi liq i d ll p i i d i i i, e

o m e ato a l stess ei n i - m od i pi g d g i i v e ti per ch udere s uperiormente i vani delle porte

' m a erture : m a è dacre ere " h f “ e si ili p d c e osse ancora posto in uso il met do di for - o ' ff e u r c r niare si att chi su e on st ati di pietre orizzo ntali pro gressivam ente avvicinati

- verso vert ce come si so eva rat care nei tem vet ti il i , l p i pi più us da ciascun popolo ’ ma del ett m giacchè non pri s i o secolo avanti l era volgare si trova essere st ata im m piegata la maniera inarcata co posta con pietre tagliate a cuneo e dispo ste su di rv t r r alcuna par te di cu a ura ci colare . Nè si invengono tra le stesse reliquie esempi torr ua rate o tonde per servire di maggiore fort zza alle m ura: ma presen di i - q d e ‘ tan o la ru e su cui fu sta i ta la c nta m o te s nuos t le art s or d p , b li i , l i i à, p i p genti di

c vano o or tunamente le vec di to rr ne a fesa e e m r De essa fa e pp i i ll di d ll u a. i pro

‘ i1 nacoli che ove vano coronare la arte su er ore e e stesse m ura non ne p g , d p p i d ll , esistono eziandio alcune tracce : m a essendo general mente in ogni età stati fatti in

n l mo o stesso resso ant ch si sono erc n cat secon o com n c i rca e d p gli i i , p iò i di i d il u e m etodo ne lla anzidetta esposizione per dimostrare quale era tutta la struttura de l

v È er da o sservare che …la m a or ar m edesimo m unim ento eiente. p ò ggi p te delle

’ “ ‘ m ura essen o sta ta su a to e a r u e oveva resentare una es ten stesse , d bili ll l d ll p , d p ’ v nt i e l e ev i s ione più grande della esposta porzione e per l a va agg o d l a l az one della ’ e che era in tutto ntorno ta ata a c co non ove vano ave re le st esse rup , il d i gli pi , d . r tanta a te a uanto si r ch e eva er ue1 1cc ol-1 tratti cos trutti m ura superio i l zz , q i i d p q p

t . o ve m ancava lo stesso dirupa o mo o con cui erano e evate le stesse in ura Per indicare poi il particolare d l ’ t e a s innalzi tuttora la ru e an etta al nell a T avola XV si dimostra a quan a alt zz p zid

’ “ l to settentr ona e e a c t su a to e a ua e esis te di s opra del Cremera ne la i l d ll ità , ll l d ll q l — '

m ura c he si e 1 n 1 0 ata ne a s tessa es os i io ne . anco ra una reliquia delle antiche d ll p z di un cun co o mcavato ne a ru e m e esi ma che Ed in tal luogo vedesi lo sbocco i l ll p d , he ces fatto scavare da Cami o er ren er5 1 venne creduto ess ere stato quello c di i ll p d le n ot e che Sl anno di un ta e stratta em m a or padrone della città : ma tutte izi h l g ,p ’ to dell arce e con una r a uar evo e am ie a tano a crederlo scavato al di sot gg d l p zz sc ro nn 11 1 v an 7 3 nr. mz

e nel u etto. cco o cun co o so tanto una c oaca fatta percui si può . considerar s dd pi l i l l l ’ h si racc no ne area o ccu ata per scaricare nel Crem era le ac que pio vane c e oglieva ll p erv e lo s t sso c un c o o er mos trare non avere ancora veienti dalla città . S e p rò e i l p di i ' in on o ve es nei tempi antichi fatto uso dell e co perture inarcate t do , perc hè ess d i ne la sua r e su er ore c iuso con due at an con unt nel vert ce del vano, l pa t . p i h l i pi i gi i i

le m ere dai ant c o . Secondo il m etodo tenuto in tutte si ili op più i hi pop li

C A P IT OL O IV.

RELIQUIE DI O PERE DIVERSE ESISTENTI INTO RNO LA CITT A’

r

i ra le indicate reliquie meritano considerazione i res ti di un ponte sul Cremera t o ato or enta e e e m ura ua si o ffrono e neat n ll che esistono so t il l i l d ll , i q li d li i e a ’ T a re u e resen an o m e o e a struttura che fu o ta in I. s T avola XV li liq i , p t d l i pi g d ll p ’ uso ne e m ura an et e osso no cre ers avere a artenuto ad un o era stab ta ll zid t , p d i pp p ili

” r m s ffatta O n one v en n nei tempi anteriori al dominio o ano . E i pi i i e co validata dal vedere che esse costituivano un piedr itto pe r sostenere u n ponte di le gni dis posti in piano secondo il metodo più vetusto giacchè non apparisce alcun invito di ar cuazione qualunque . Rim angono altre poche reliquie di un ponte in circa egual modo costrutto sul

Cremera so tto ato settentr ona e e e m ura e a c tt che si offron il l i l d ll d ll i à, o delineate

V E- er essere esse com oste m ass nella T avola X II. p p di i di pietra di anche m ag ’ ore vo um ue e m e ate nell anzidetta a tra re u a e nel m o o st gi l e di q ll i pi g l liq i , d esso

s s e in O era ossono c re ers avere a artenuto ad a tra o era e nt di po t p , p d i pp l p d gli a ic hi o e an ua mente le stesse re u e far arte n veienti. D v v o eg l liq i p di u piedritto di ponte ’ form ato pure superiormente co n legni collocati in piano secondo l indicato più semplice m eto do . Un si ngolare esempio di più stabile ponte offre quel traforo praticato nel ma so nat ura e e e ru e so tto il m e es mo ato settentr ona e e e m ura e a s l d ll . p d i l i l d ll d ll c tt che v ene ora comunemente st nto con nome onte So o e del i à , i di i il di p d , quale ’ t o h è ttor o ne a T avo a V Può Cre o f res as e t suo c e assa III. ers e i l p , i pi ic , ll l X d i ssere

’ ' lo stesso traforo un o pera degli antichi veienti fatta per portare il Crem era a scorrere più da vicino alle m ura e rendere in tal m odo la città più forte mentre senza una tale opera il fiume avrebbe tenuto il suo corso a qualc he distanza dalle ’ t r s o i v s e r ta s ff t s esse mu a e re o c sì più fac le l av ic inar si ad e se. M i i a ta si ngo lare ’ o era m o ta cons era one sì er l indicato sco o con c ui fu ese u ta si er av re p l id zi p p g i , p e ’ otuto serv re s ta e onte sul Cremera ed e an o er as e tto so m p i di bil p , zi di p l p m am ente ttor c o c h lo ure ve ere come fium e essa o f re . e e scorr . è e a t raverso pi i E b l p il d il ,

‘ del m es mo traforo forman o verse amene ca ute tra ta e ed i d di d i gli d lla rupe . P A R T E III . C A P IT O L O IV . 7 5

’ Su er ormente all an id p i z etto ponte Sodo esiste altro ponte sul medesimo fium e Cremera che o ra si suo e enom n r di orm , l d i a e F ello per la strada che vi transita retta a a terra co n ta col n m di ll g i o e stesso . Viene esso esposto nella parte superiore

e a T avo a XIX e ve es com osto un r d ll l , d i p di g ande arco cos trutto evidentemente

nei seco di me o so ra e r tt un vetusto onte e ant c i veienti li zz p i pi d i i di p d gli i h , c he e fo m ra r ato egualmente degli altri anzidetti con semplic i pie dritti sostenenti una t ravatura in ano er e r l s pi . S v o a o tesso ponte di param ento per deviare una parte e e ac ue che dal onte sono ortate con un un o traforo a sc ar care n d ll q , p p l g i el l ato ’ o ccidentale vicino alla strada che m ette all Isola Farnese per servire ad una mola

a rano che ivi es ste. Se una ta e O era fosse stata fatta a ant c si ver g i l p d gli i hi ,

' rebbe in essa a ric onoscere un altro lavoro eseguito per fare c ircondare tutta la c nta e e m ura e a c tt con ac ua corrente in ra uar evo e uant t e ren i d ll d ll i à q gg d l q i à , ’ dere così da ogni parte più dillicile l accesso alle stesse m ura; ma tale circostanza

non uò contestars con verun va o ocumento e nè c on re u e o ere che p i lid d , liq i di p ’ si pos sano credere essere s tate fatte veramente dagli antichi veienti all indicato

t Offre er la stessa o n one m o ta ro a t r uar o a a ran e for o gget o . p ò pi i l p b bili à, ig d ll g d

a la c tt stessa tanto er la sua os z one natur a mente in tutto tezza che avev i à , p p i i l il

’ ra ru ta ate a cco uanto er le verse O ere fatte in d intorno elevata so p pi gli pi , q p di p ’ r asse o ben ec ann r m a di essere resa dai rom an modo tale che po tò l di di di i i p i p i , ed ancora usando essi lo strattagemma di scavare un cunico lo nelle viscere della

rupe anzidetta. man ono ens a tre re u e fa r c e ma Lungo il corso del Cremera ri g b ì l liq i di bb i h , tte nel tem o che venne occ u ata la c tt sono esse appartenenti ad opere costru p p i à

me ta sono ue e che es stono sotto ato or enta e e e m ura dai rom ani , co li q ll i il l i l d ll Sem rano esse avere a artenuto ad e che olfronsi delineate nella T avola XX b pp ’ el em o e m er er uso di a cuna v a alcuni bagni fabbricati in circa n t p d ll i p o p l ill di ’ sentano erc nu a d im ortante re at vamente qualche ricco romano ,e non pre p iò ll p l i

i veienti. alle antiche opere de a fontana che e s ste Similm ente come opera romana deve considerars i quell i

ue a via ma orm ente conservata che da sotto c irca a m età dell a salita di q ll ggi , ’ ’ ’ mura dell arce sa e sul m ente che s nna a a estra del l angolo meridionale delle l i lz d ’ f ntana se ne offre l efli 1 e ne a te mer iona e . ta e o Cremera verso la stessa par id l Di l g ll a via che m et vere essa corr s osto rec sam ente a ato e T avola XXI e vedesi a i p p i l d ll _ oss1 r o Roma e che aveva av m ento formato (Il r teva più direttam ente ve s , il p i g

meto o costantem ente tenuto da romani . poligoni di selci secondo il d an fontana es1s tono due luo h1 er t ra asso dl vlc Superiormente alla stessa g p p uro no ess1 ta l1 at1 ne a elevau one e a verso la via Cass a. g tiche c he mettevano i F ll d ll a ed a b1 due Sl o f rono delmeat1 ne e l n icata via Veientan , "“Pe che sovrasta a i d m f ll r rm ente er esse rs1 asciato c iuso su e io , Il r mo di ess , T avole XXII e XXIII. p i i p l h p arco no ua e v ene st nto con nome prende la figura di un arco, il q l i di i il di di Pi 1 9 7 4 DESC R IZIO NE DI VEII

enom na one del ten m ento in cui si trova corr s on ere; ed è suo rig uardo anad i zi i i p d il r te e ttor co . Il secon o fu ese u to a ta o a e to as petto veram ente sorprende n pi i d g i gli p , ’ del S a. Era uest u t m o a evo e e viene indicato con il nome di passo della ibill q l i più g l in m o o da essere rat cato con carr co m e si contesta primo ed anc he disposto d p i i,

i o on di se c a u sa e e com un vie romane. dal pavimento fatto di grand p lig i l i , g i d ll i nt mente fatt i ant c i I m edesim i sc avam enti dovettero essere s tati evide e i dagl i h i ai vers uo a iacent a a c tt ma veienti onde avere facili com unicazion di i l ghi d i ll i à ar vie nel tem o del om n o romano c ome v ene imo poi si r idussero a regol i p d i i , i d

m ento . s trato dalle suddette reliquie di pavi

C AP IT OL O V.

S EP O L C R I D EI V EI E N T I

T vers ener m onument se o cra che suss stono ne e a iacen e e a ra i di i g i di i p l li , i ll d z d ll di Ve si st n uono r m eramente ue scavat entro la ru e antica c ittà ii , di i g p i i q gli i p n er o i t sulla forma di picco le celle quadr angolari co div si l cul dispos i sui lati delle m vo rm ente o medesime a guisa dei com uni sepolcri ro ani lga c gniti con il nome

ar come ne offrono vers esem ue che es stono v c no a a orta di colomb i , di i pj q i i i i ll p

ata dei se o cr er m e es m m onum ent e c he offronsi e orientale denomin p l i p i d i i i , d li

‘ X . c m neati sotto due aspetti nelle T avole XXIV e XV E si co e essi sono certam ente m a di s tabilimento anteriore a quei fatti in simile odo d i rom ani cos ì deve altri ’ buir si ai medesimi veienti l avere insegnato ai romani la struttura di tal genere

r com e ure er la oro ran e v c nan a si v ene a conoscere c he li di sepolc i p , p l g d i i z i g ’ ienti furono ue che di ua un ue a tro o o o dell Etruria inse na stess i ve q i , più q l q l p p l , g

i e m n . rono altre pratiche nelle arti agl st ssi ro a i ’ a tro enere se o cr comunem ente os to in uso dai ve enti è L l g di p l i , più p i , quello che comprendeva diverse piccole c elle incavate sotto il suo lo più tenace di quella

can ca che si trova a oca rofon t rec uam ente ne a ar materia vul i , p p di à p ip ll p te set

entrionale e a c tt sen a e r che a ar sse a cuna ecora one so ra terr t d ll i à , z p ò pp i l d zi p a. Alcuni di tali sepolcri vennero fatti semplicemente a guisa di piccole casse senza

rat ca i e a tr furono form at con ce e ua ran o ar a e ua i acc esso p i b l l i i ll q d g l i , ll q l si ac cedeva col mezzo di una piccola scala pure incavata nel masso naturale : m a tale

s veniva oi nteram ente r em to con terra e la orta che m ette acce so p i i pi , p , va alla

ce a era ch usa con una rossa etra in mo o che si ren esse assa dilîicile ll , i g pi d d i il ’ ue dell indicata r m a sem ice forma se ne m ostran penetrarvi. Di q i p i più pl di o alcun i ’ di ue i a anto no l se ne esempj nella T avola XXVI. E q gl lqu più bi i offre l aspe tto VII Sì ’ ’ interno di uno dei più ragguardevoli nella T avo la XX . dell una si dell altra

' “ spec ie ne furono in questi ultimi anni discoperti ben più di mille n egli scavi da

7 6 DESC R IZIO NE DI VEII

‘ l r sa di Veu ed sest o n m ente tra uarto seco o in cui acca e a e , , precisa il q l , dd p il i c l st1le e e o ere van e m an . enc er o c ui ebbero principio le guerre con i ro i E b hè p d ll p ,

n e ut si e a cre ere sta to verso term ne e e ette uerre in esso ri v n e, d bb d bili più il i d ll d g

ro r nc o ure ve en o er le verse c e e in esso c ontenute che verso il lo . p i ipi , p d d p di ll

' f a c i orta ad attri u re il suo d lla stessa am . avere servito per più persone e igli , p b i ’

. In ua un ue e oca er stabilimento intorno al quinto secolo avanti l era volgare q l q p p ò

“ la forma o ne ta e se o cro si eve cons erare sem re er abbia avuto luogo zi di l p l , d id p p il ’ i nser n a ua monum ento dell indicato generedi più nobile decorazione che s co vi ell s “ i ant c veienti e erc si reso integrità tra le reliquie delle simili opere degl i hi p iò è p a dimostrare in t utte le sue parti. ue e o cr di ran e struttura che ovettero serv re er r nc Di q i s p l i più g d , d i p i p i i ’ a s nor Ve e che secon o us o e i ant c etrusc ovevano essere p li ig i di ii , d l d gl i hi hi d

o ert con ran tum u terra ne r m an ono ens a cune re u e rec ua c p i g di li di , i g b ì l liq i p ip ’ ’ ’ ’ mente sull alto del colle che s innalza d incontro all estremità m eridionale della nf rm da non oters r cavare nu a ben e e città : m a sono essi così i o i p i i ll di d t rminato . E siffatta form a di sepolcri si potrà m eglio dimostrare con altre reliquie c he esi ertant da os ervare che n st stono a maggiore distanza da Veii. P o è s ello esso luogo

” es ste un m onumento costru one c aram ente rom ana che venne is os to in i di zi hi , d p

" m odo tale da presentar e esternamente la forma di uno degli anzidetti grandi tu muli ; poic hè vedesi composto c on varie c inte di m ura che erano portate progres

' s vamente a m a ore a te a a m sura che si avv c nano verso centro com e si i ggi l zz i i i il ,

“ mostra in tutte la struttura ne a T avo a III uantun ue suss sta so di ll l XXX , q q i ltanto s no al secon o r E r m o m nto c i d o dine . pe ò un nu e he per la indicata rassom iglianza mer ta una st nta cons era one ed a ta e effetto enc non a art n i di i id zi , l , b hè pp e esse al

’ ' l e oca dei monument res a cons erare in ueste r cerc e ure si è cr t p i p i id q i h , p edu o

‘ o ortuno eS orne la sua s n o are r t pp di p i g l st u tura.

C A L PIT O O VI.

ESPOSIZIO NE DEI PRINCIPALI O GGETTI RINVENUT I NEGLI ANTICHI SEPOLCRI DEI VEIENTI

ren e ino tre necessar o ren ere cons r i d l i di p d a idera e in generale il carattere delle

“ ’ r nc a i o ere che si r nvennero nei se o cr o c an p i ip l p i p l i , p zi desc ritti ; percioc che ser vono esse ran emente a etermi nar t ” g d d e anto le pratiche tenute nel le arti dagli stess vei ti ’ en , uanto a sta re in m o o os t vo e oca in cui i q bili d più p i i l p fu. int rodotto ’ uso e e stesse o ere r so es tr c . i l d ll p p gli e us hi Ed n questa esposizione si prendono

' r m eramente a imos t rare vas ner che si ossono cons erare er ant c i p i i d i i i p id p i più i h ,

osc ' a ue int con c o or a cor o e se u to ue nt su p i q i dip i l i p , di g i q i dipi i lla vernic e . I P A R T E III ' . C A PIT O LO VI. 7 7

L 1 ndicato r mo enere con t p i g sis e in stoviglie di bella vernice nera e di tanta sott e a che si ren ono er uesta arte ar igli zz d p q p di tifizio assai mirabile ; ed anche mo to e e ant e sem re var e sono le form l l g i p i e di esse. Nella T avola XXXIV ven

“ ono es os t r nc a esem i g p i i p i ip li pj de medesimi vasi ; ed in quegli compresi nelle

fi . 1 5 4 e 5 si r g , , a resentano ue e cco e ta e sorrette da uattro e pp q ll pi l zz q pi di , a cun dei ua offron l ffi l i q li o e e gie di quei genj alati si com uni nelle opere figurate e i etrusc : ma i la form d gl hi po a di siffatte stoviglie e quasi unicam ente propria dei veienti o c so n n i ; p i hè lta to e sepolcri del m edesimo popolo si trovano di più frequente

m i o e . Al r si il gg tti t i vasi si rinvengono semplicem ente decorati con fasciature o con

a cuni an ma i st nt con due so co or com e ne offrono esem ve l i l di i i li l i , pj i di rs i vasi ri

fer t a e fi . 6 7 9 e 1 0 . A tr anno acce ed a tr ornam ent r evo c m i i ll g , , l i h b lli l i i di ili , o e

i scor ono mostrat con m — s ese es ost a e fi . 8 M e M ed a tr ia fin g di i gli pi p i ll g , l i e vedonsi decorati con ornamenti e figure di animali diversi semplicemente incisi a torno come ne of rono e em v con m res ne e fi . s o as co 1 5 1 5 e 1 7 . , pi i i p i ll g , ’ Per dimos trare alcuni esempi dell indicato secondo genere si esibisco no al cun vas ran issime mens on nei ua vedonsi essere state nte co n c c i i di g d di i i , q li dipi or a cor o verse fi ur e i an m a e en a a come sono ivers esem che l i p di g d i li g j l ti , i d i pi i c m ren n ne a succ s v T av rv n ff m s o p do o ll es i a ola XXXV. Se o o si atti ese pi per dimo strare i princ ipali m etodi di decorazione tenuti dai più antichi veienti in m odo as sai ’ simile a quanto veniva comunemente praticato dagli altri popoli dell Etruria in generale prima che si fo sse imitata più da vicino la m aniera greca e di segu ito la

- l i ora ttr u re a s ffatto enere di ecora one una er va one da rom ana. Vuo s a ib i i g d zi d i zi ’ quanto si soleva praticare dai popoli dell Asia m eridionale ed in particol are dagli ass r e e rs an ed nfatt tra vers monum ent che si anno ta e o si i i p i i ; i i i di i i, h di li p p li , trovano ornamenti figurati in circa simile modo : m a poi non si rinvengono positivi

ment resso li scr ttor ant c er contestare una ta e er va one nè si doc u i p g i i i hi p l d i zi , conosc e che mai vi sia stata una ragguardevole com unicazione tra gli stessi po poli entre vi sono autorevo mem or e c he imostrano una er va one e gli etrusc hi . M li i d d i zi ’ nore e uan o si cons era che nei m onum ent vetust dai popo li dell Asia mi ; q d id , i più i n n s m ornament fi urat si trover mot vo con di questi pepoli si rinve go o i ili i g i, à i di testare quanto venne dagli scrittori antichi riferito e di attenersi al loro autorevole ’ introdurre O n on che uantun ue ro a e aus l giudizio senza cercare d pi i i , q q p b bili pl ibi i,

non si possono contestare con certi documenti . ’ om e che furono sco erte ne i scav da me stesso T ra l infinito numero di t b , di p gl i

t mi ann e che sommin strarono una ran e co a stov e diretti in questi ul i i, i g d pi di igli

tte verse s ec e so tanto due o tre esem vas nt con vern ce delle anzide di p i , l pi di i dipi i i t ne i scav Cere n com e so no ue tant che si r nvennero ure u t m amen e , fi a, q i i i p l i gl i di

' i eve cre ere uinia e Vu c si o terono con la m a or certe a ve ere; ercu s Tarq l i, p ggi zz d p i d d ienti i trovavano ran e che t ale genere di opere venne introdotto quando i ve s già g d

mente da sostenere contro 1 roman . mente afflitti dalle guerre che ebbero continua i ao 7 8 DESC R IZIO NE DI VEII

la in cata u t ma s ec e sto v e uan Per non lasciare senza esempio di l i p i di igli , q

are ai veienti si offr e e neato ne e T avo e X VI tunque no n s1 possa appropri , d li ll l X X da Ve er essere stato r nvenuto ne e XXXVII un vaso di certa provenienza ii p i gli

l cro o i tale c tt . sso a due man c ultimi scavi da me stesso diretti nel a ne p l di i à E è i hi ne è uanto ve es effi iato nei due at m a della forma comune ; pure comu q d i g l i , il di Vedesi in un ato ra resentato un com segno è elegante e di bella composizione . l pp

er rmat che conten ono la v ttor a con a tro nel me o battimento di due guerri i a i d i i , l zz

vinto e due onne nei at che stanno in atto are la corona al v ncitore. già , d l i di d i ’ Nell altra rappresentanza vedesi il g uerriero vincitore condotto su di una biga col

’ a tro uerr ero che lo recede ed ac co m a nato a e due onne an ette con l l g i p , p g d ll d zid Laon e si ch ara esto vaso da ciò di verse altre che si portano ad incontrarlo . d di i qu

per uno di quei che solevansi dare in premio ai v incitori dei giuochi delle palestre . Ris etto a i o ett di a tro enere che si r nvennero ne stess se o cr e p gl gg i l g , i gli i p l i , rec uamente ue ese u t in oro non si uò rescr vere alc una s n o ar t p ip q gli g i i , p p i i g l i à di lavoro che possa serv ire per dichiarare avere i veienti tenuto una m aniera dis tinta he i r nven ono in sif atte opere ; ed anzi si trovano essere in tutto simili a quei c s i g r Non si sono ne ure isco presso gli altri popoli della regione etrusca in gene ale. pp d perte alcune scolture di ragguardevole c onsiderazione tanto in pietra naturale del a n e olture luogo quanto in m armo trasportato da altre regioni . All m anca za dell sc ’ dell indicato r m o enere uò averscne un mot vo aus e cons eran o la ua p i g , p i pl ibil id d q t e a etra tanto ro r a del uo o uanto e e a acen e che non tre o li à d ll pi , p p i l g q d ll di z , è pp atta ad essere scolpita con qualche ricercatezza di lavoro tanto ornamentale quanto urato e le verse urne che si r nvennero nei ett se o cr sono tutte form ate fig , di , i d i p l i ,

c n m ta n an n rm o oi o ol semplic ità e senza ornamenti . Della ma c za delle scolture i ma p ’ uò trovarsene ra one coll osservare che essen o la c tt di Ve a uanto scosta p gi , d i à ii lq di dal mare non si oterono in essa tras ortare ra uar evo mass ta e m ater a , p p gg d li i di l i al e re oni in cui si rinveniva c o e ual non si aveva nei tem vetust o d l gi , ll q i pi più i c

m un ca one a tr h la nav n m a er stess mot v che i zi l o c e co l igazio e rittima. Ed è p gli i i i non furono i sepolcri proprii degli antichi veienti adornati con qualche nobiltà di de corazione scolpita.

C A P IT OLO VII.

S EP O L C R I D EGL I A L S I ET I N I P er imos trare la forma che avevano se o cr co e rt con t umu non mi or d , i p l i p i li, gli i esempj potrebbero rinvenirsi di quei che si conobbero ultim am ente essere stati

ferm ati nei m ont ce i co nit sotto nom e di onteron che es s o i ll g i il M i , i t no a poc a di

’ ’ stanza da! luogo già occupato dall antica città di Alsio corris po ndente nell attuale

caste o a o che er conse uen a si ossono attr uire a alsietini come ll di P l , p g z p ib gli , si P A R T E III. C A PIT O L O VII. 7 9

’ mostrato nell antecedente è di esposizione t opo grafica; perciocche con assai c onve i ' ùò d n enza p a essi appropriarsi quanto venne indi c ato da Virgili o a riguardo di m na quel re deno i to Dercenno che vuolsi credere avere regnato in tempi vetustis s m nel La o e che ov v m o in i i zi , d e a avere perc iò il suo tu ul circa eguale situazione corr s on ente v c no al m Inf t i p d i i are (I). at i a guisa di m onti si presentano t utto ra i me es m m onum ent nel m o o che si mostra ne a T avo a VIII ed e ua e d i i i , d di ll l XXX g l aspetto dove vano presentare nei tempi antic hi allòrchè si trovavano m igliore stato conservaz one c om r i r nto oi e u e s most a ne a T avo a I . ua di i , p di ll l XXX X Q p venne u t mamente sc o erte tanto e a cre ine che c rcon ava uno dei m e e l i di p d ll pid , i d d s m mont ce uanto di una ce a se o cra e es stente entro lo stesso cco o monte i i i lli , q ll p l l i pi l , si deve alle cure della duchessa T eresa di Serm oneta; ed io stesso proc urai di con servare memoria di tali ritrovam enti con quanto vedesi esposto nella Tavo la XL . Eprimieramente da osservare che tali m onum enti vennero com posti parte profon ’ an o il suo o nel ntorno col asc are un nuc eo roton o che oveva serv re d d l d i , l i l d d i di ase e arte r a an o le terre e otte a o scavamento er e evare tum u o b , p i lz d d d d ll p l il l di ’ m nt forma conica ad una ragguardevole altezza; onde è che presero l aspetto di o i

r m nt fu costrutta una cre naturali . Per trattenere le terre cumulate supe ior e e ’ idine etre s ua rate di cui ne furono sco erte in tutto ntorno iverse p di pi q d , p il d i d re u e a e ua i s i ot conoscere essere stata com osta nel m o o che si ra liq i , d ll q l p è p d p i m e ata I T a o a XL . a a costru one o presenta delineato nella fig . della v l D ll zi p i pi g ’ er form are la a c rca met dell elevazione del tumu o ove corr s on eva p cella i à l , i p d ’ ano del suo o sc avato nel ntorno ben si cono sce essere stata t a e o era il pi l d i , l p ’ t im av t era vo are o c come si di stabilita anteriorm ente al se t o secolo an i l lg ; p i hè ,

m 2 5 4 5 e a c tata T avo a venne cost tu tala c iusura ostra ne e fi . e 6 ll g , , , d ll i l , i i h i t c i superiore della cella s tessa secondo il meto do cos tantem ente tenuto dagl an i h ’ s si uò con prim a che venisse introdotto l uso di form are le volte inarcate . Co ì p in m olta probabilità appropriare i medesim i m onum enti a quei principali c ittad i di ’ Alsio che ne ressero overno o o uell Aleso che si cre eva avere fon ato , il g , d p di q d d ’ ta e sta i mento e forse ancora ne e oca in cui li alsietini erano co e at con l b li , ll p g ll g i i

‘ tess monument falisc i com e si è m ostrato ne a es os one s tor ca. cos s , di ll p izi i E ì gli i i l escr tte re si rendono importanti tanto per la storia dei popoli che abitarono e d i ’ l 1 on uanto er contestare vetusto uso d innalzare s0 ra no sepo c gi i , q p il p i più bili r iù ran i tum di terra com e ure si trova essere stat o rat cato a al… g d uli , p p i d gli p ’ antic hi p0 p0 1i dell Etruria.

' ‘ enti: o ac a uo Dcrcenm terreno ex a ere ut tum A ntt m Laur p q (1 ) F ait ing ans monto sub a lto R egis gg b q ' benchè eredess un tal re i s i an o la stes sa in ica ione di Vi ilio , V I. . Da Serv o e g ( ectum. ( irg xl io X v p g d d z r e ' c an che i i ù antic i re et se elh vano so tto i eriva il e o ri ine ure osservava co ll auto rità di Lu o p h pp esse rs d to da poco nob g , p m W " in i si: montiò tn : e eliobantur. Un c no tu P m i u ut m b mo nt i6 us a tis, aut . p al ti ont : Apud maior es , no òd a l p d ‘ a ca m a monto ". E: t e uzn a nor e. Lucana: VI vera aut ramid a orent aut in ente: co l ocarentur co umna ( g cada py fl , g l r l at m de Ster mt Stern laudant. Re is Der cm m mda c ( ) mi es c , p quiescent Cum P to lc maeorunt matru sa iem ua pu en um yra g q , r q d d p d \

m utanL Servio in Vir i io loc. cit. ) rega o b originem Aboriginum) hoc nomen fictu p ( g l R IZIO NE DI VEII DESC .

C AP IT O LO VIII.

OSSERVAZIO NI GENERALI SULLE DESCRITTE PIU’ ANTICHE O PERE DEI VEIENTI E LO RO ALLEAT I

lîes osto esame si v ene a conc u ere r m eram ente che nessuna o era di al p i hi d p i i p , no r m aste re u e uò attr u rs con s cure a ad una mo to remota cui ne sia i liq i , p ib i i i zz l

’ “ al cimo seco o avant era vo a età ed anteriore in c irca de l i l lg re. Ed il metodo im

ato ne a costru one e e mura che servirono a c n ere la c ttà di Ve non pieg ll zi d ll , i g i ii , si può certam ente appropriare a tanta antichità ; perchè concorda con le pratiche m m nte a a fon a one R Laon e i tr n onte oranea e oma. s ova co t enute quasi c p ll . d zi di d ferm ato - con i monumenti superstiti quanto fu dichiarato nella esposizione storic a con molti documenti dedotti dagli antichi scrittori ; cioè che la città di Veii non ’ ’ dovette essere st abilmente fondata prima dell indicato decim o secolo avanti l era

“ entre r uanto venne u t m amente osservato ul r i i volgare . M pe q l i s le ope e degli alsiet n può appropriarsi a questo popolo un più vetusto stabilim ento e contemporaneo a

' l i f i i n n n uel e de al sc co ua si va tava u a comune or ne. q . , . i q li igi - Si contesta ezian dio la m edesima epoca dello stabilimento veiente c on la ’ struttur a dei tant se o cr che si sono sco ert u t m am ent n n o n del-l e el . t r o a i p l i di _ p i l i d i tt e rec uam en loro ci à p ip te nella part e settentrionale ; perciocchè tutti furono r1

' trovat una form a so ta a tenersi nei tem m eno r m S m m ente t i di li pi e oti . i il utti gli

o ett re 1 05 1 e rec uam ente le stov e che sono tornate a a u i t n gg i p z p ip igli , ll l ce da a ti

scav fatt in uest u t m tem ne stess se o cr rese ntano ens un carat i i q i l i i pi gli i p l i , p b ì ’ ’ tere ro r o e e oca in cui fior rono le ar t nell Etruria m a non ar tec ano oi p p i d ll p i i , p ip p del enere ran emente arca co com e sono a cun s mi ; g g d i , l i i li oggetti rinvenuti nei vetust m onument e a tr o t us più i i d gli l i p poli e r chi . Laonde resta pe r o gni riguardo ’ ’ t la n con es tata corrismnde za dell epoca stabilita in seguito dell esam e fatto sui do ’ cument stor c er or n mento in na one e i i i i p l di a zi d i ve enti, con quanto può dedursi dai m onum ent u i s perstiti .

Da ta cons era on ne em er e a tra m ortante e u o ne ua e ue li id zi i g l i p d d zi , q l è q lla ’ tere l ’ di po con a maggiore evidenza determ inare l epoca dell introduz1 one Etruria

e a ran e co a stov e ecorate con ure var e che d ll g d pi di igli d fig i , diede tanta rinom anza ’ a e sco e1 te fatte in ues t t m ann ll p q i ul i i i precipuam ente nella parte dell Etruria che corr s o n e verso m are e che si in arte i p d il , è p presa ad illustrare queste esposi oni rc c e oc e er una. ar te essen o t m nato zi , p i h p p d de er i che lo stabilirnento del popolo ' veiente non t ’ po è accadere prima del dec im o secolo avanti l era volgare ed il suo term ne nel uarto seco o avant la stessa era c om e ure i q l i , p il suo m aggiore s tato di ros er t m c rc n l a e tem o e la fon a one. Rom a e er a tr n os p p i à i p d l d zi di , p l a parte esse d i P A R T E III. C A P IT O L O VIII. 8 ]

’ r nvenut so tanto rar ss m e sem de l indicati vas nt a a fo a reca s i i i l i i i pj g i dipi i ll ggi g , v ne e urre e a conse uenza c he la stessa ntro u one e i d d di g i d zi d lle anzidette O pere. o vette acca ere so o nel tem i d d l po in cu già i veienti cominc iaro no ad e ssere afflitti a e uerre che e ero contro rom an e im n d ll g bb i i , d i uito il loro stato di prosperità

’ tanto con le etra on del oro terr tor o uanto con d zi i l i i , q l im pedimento prodotto al oro comm erc o del m ciò l i are. E do vette accadere in c irca nel secondo secolo di

Rom a a o rc e e uo o la tanto ce eb rata e , ll hè bb l g l v nuta di Dem aiato in queste re on con vers art st Cor nto come si contes gi i di i i i di i , ta con m oltissime autorità riferite ’ i r t or sì rec h a dagl sc i t i g i c e l tini . Inoltre è d u0 p0 osservare che da nessuna altra ’ c tt dell Etruria uanto da Ve e a ua e si cono e i à , q ii , d ll q l sc con m aggiore certezza il s uo r nc o suo stato ros er t ed suo term ne uò e urs o p i ipi , il di p p i à il i , p d d i più valid documento per determinare con m aggiore c ertezza la tanto controve rsa età del ’ ntro u one in ueste re on e e an ette sto v e c he c o t t c n l i d zi q gi i d ll zid igli , s i uis o o i più ’ nt c m nt u t m impo rta i do u e i delle l i e scoperte . Ed è in fine necessario l aggiungem che siffatte importanti determinazioni si pos sono sol tanto stabilire depo estese o s servazioni sulla s toria generale dei popoli che abitarono an ticam ente le regioni ’ dell Etruria e sui monum ent di o n enere c he si ossono con c r , i g i g p più e tezza ad ’ ess a ro r are e non m ai a esam e a cun ar a e m onum ento enc m or i pp p i ; d ll di l p zi l , b hè i p

m o m e si uo e S esso es orre an ran t ant ss c o s c e con e a arato eru one . i i , l p p h g d pp di dizi ’ Dall anzidetta mancan a oi o ere sco te tanto in m arm o uanto in etra z p di p lpi , q pi del uo o e nel tem o s tesso a a ran e co a di o ere ve rse terra co tta l g , p d ll g d pi p di di , ’ può c onferm arsi essere stati gli antichi veienti prec ipuamente abili nell eseguire ’ vor uest u t ma s ec e come se ne trova un ocum ento ne a comm ss one la i di q l i p i , d ll i i che si diede ad essi dal primo T arquinio di eseguire un coc chio per il tem pio capi t olino m entre non si hanno poi m em orie che dim os trino in qualc he modo avere

a e o e r rn n gli s tessi veienti e seguite alcune opere di scoltura. D ll p ch ope e o ame tali

' r anc e rust camente sco te dai m edes m veienti entro i oro se o cr uò pe ò, h i lpi i i l p l i , p ’ dedursi essere stati gl is truttori dei rom ani nelle prim e simili Opere da loro form ate con c irca eg uale spec ie di pietre . ’ r t ra m or nte osserv Si giudica però nec essario di aggiunge e ques alt i p ta azione . Da tutte le indic ate discoperte non venne dato di rinveni re alcuna ragg uardevole m iscrizione scritta con veri caratteri etruschi nelle pareti delle m oltissi e celle se

l rali che furono v sitate co m e vers esem si e ero a e s m sco erte po c i , di i pj bb d ll i ili p ’ i r o r n fatte nelle necropo li degli altri popo li dell Etruria; e soltanto s vide o s p a alcu i h si a o ntanano piccoli o ggetti di terrac otta inc isi alcuni nomi co n caratteri c e ll d m e ars ne e scr on etrusc e com e fu os assai da quella forma so lita a i pi g i ll i izi i h , già uesta osserva one non si uò servato nel principio della e sposizione storica. Da q zi p f tto uso e a n ua etrusca erc ess dedurre già che i veienti non avessero a d ll li g , p hè i ,

“ e o i di tale na one non o tevano a meno appar tenendo ad uno dei principali p p l zi , p v r l rat c e com e si contesta con m o t1 autore ol1 ocument1 . che segui e e stesse p i h , l d 21 gg nnsc m z mms 111 VEII

ienti si ossono con mo ta ro a t c re Ma se si osserva primieramente che i ve p l p b bili à

na one fa isca la ua e era accre itata o n one secon o Stra dere derivati dalla zi l , q l d pi i d ant c una n ua ro r a com e si è n cato bone che avesse avu to nei tempi più i hi li g p p i , i di

s tor ca ed a tron e osse en o la stessa na one uo o sacro a nella esposizione i , l d p d d zi il l g

vers o o e a Sa na si v ene a ust ficar e la Feronia ove si congregavano i di i p p li d ll bi , i gi i l i h i oveva assare tra uest due stessa tradizione per la necessaria inte l genza c e v d p q i

ntre al a na one etrusca in enera e attribuivasi una n ua tutta ro r a po po li , me l zi g l li g p p i ; t nn ro ur una a c e fferen a ne oro si po trà cos ì stabilire che i veienti man e e p e qu l h di z lla l

le ro m m r . li ngua e che se gui rono alcuni metodi particolari nel conservare lo e o ie Quindi se s i cons idera che i veienti stendevano il loro do minio nei tempi più antichi

l o o in cui venne fon ata la c tt Roma e che avevano un assai da vic ino a lu g d i à di ,

nt merc o con fidenati ua erano tenut c om e oro consan u ne freque e co m i i , i q li i l g i i , ed a tavano rte s n s tra del T evere ur e m o to v c no a Roma non si uò a bi la pa i i p l i i , p m e no di cre dere che vi fosse m olta analogia tra la lingua par lata dai veienti c o n ’ quella propria di quegli abitanti della regione dell antico Lazio c he co nfinava co l ’ Te vere e che er nten ers tra oro non vi fosse so no d inter reti com e si at , p i d i l bi g p , ’ tes la averne avuto bis og no i rom ani allorchè fece ro la guerra ai pepoli dell Etruria Laon e ne emer e a e abitanti le regio ni pos te a maggior distanza da R om a. d g d quest considerazioni la conferma di quanto fu accennato nel principio della esposizione s torica; cioè che vi fos se stata una qualche infl uenza osca ne ll a li ngua dei veienti;

n v v m mori n e r perchè della stessa influenza se ne co ser a ano f e e a c h p esso i romani . Si e uce no tre che la ff co t che o ra si ha nel non o tere sta re nu a d d i l di i l à , p bili ll di ben rec s o su a n ua etrusca sia er vata in ar te dal non essere la m e es ma p i ll li g , d i p d i

res o o n o o o scr tta in e ua mo o e che fosse essa cos ì com osta t n p s g i p p l i g l d , p di a ti i a ett ar a come uno si o teva anno verare n ue o dei veienti. On e e c e di l i p zi li , p q ll d h per o ttenere migliore successo in siffatte erudite ricerche si rende assolutam ente necessario di co nsiderare le iscrizioni e trusc he con distinzione dei luoghi in cui furono discoperte e sono perciò necessarie co llezioni di ciascun popolo principale ’ ’ dell Etruria di tutte le iscrizioni che rim angono e che sin o ra furono c onsiderate

so tto un so o as etto . ertanto si otr sta ire con m o ta ro a in se u o di l p P p à bil l p b bilità, g it ’ e e es os te cons eraz o n che in tutta la arte dell Etruria corr s on en n d ll p id i i , p , i p d te lu go

Te vere ed occu ata tanto dai fa sc uanto dai veienti si facesse uso un n il p li i q , di a li gua che partecipava in qualc he m odo di quella propria dei sabini e dei più an tichi latini

he tavano l n v c abi e regio i sit uate icino allo s tesso fiume . Alcune altre deduzioni si po trebbero aggiungere in se guito delle diverse os servazioni fatte i m onum ent dei ienti: m a n su i ve esse do di minore importanza per il nos tro sco o si tra asc ano er are com imento a uanto c n r p , l i p d p q o ce ne la espos izione delle poche supers titi O pere che co n maggiore sic urezza si possono appropriare l ant ag i ic hi veienti ed imprendere a dichiarare quanto è relativo alle opere eseguite

dai rom ani o o lo sta m ento un mun c o nel me es mo o d p bili di i ipi d i lu go .

DESC R IZIO NE DI VEII

’ Della anzide tta statua sedente di Tiberio venne data un ampia descrizione dal pro fessore Nibby nel T omo II della grande illustrazione del Museo Chiaram onti che fu dal r l Pio C em ent no . a e osserva on es oste me es m o esc ttore aggiunto a l i Ed ll zi i , p d i d i

u e v erse statue T er o che furono r nvenute nei m un c r oman ora s ll di di ib i i i ipi i , è ’ da aggiun gersi dopo le importanti scoperte fatte nel luogo già occupato dall antica

c tt Cere c he ueste due c tt etrusc e tra oro v c ne e ero nel oro r sta i à di , q i à h , l i i , bb l i

bilim nt m er a e e ua e ro ens one er T ber o acc fu ure in ue uo o é o i p i l g l p p i p i i , gi hè p q l l g

rinvenuta una bellissim a statua sedente di questo imperatore .

2 ramm n di ro feo a to a mi . 62 A tra mano n a le ita. 3 F e to t , l p l 3 l se z d

63 M ano co n para onio al natura e. e nu e co ossa i due di A u usto una di T i z l d l l , g , 6! M ano simile co n asta. a te a mi 2 e me o in marmo di Carrara. l p l zz , n r 65 Ma o mulie b e co n asta.

27 Co era m ulie re. 66 Cin uanta uattro framm enti di s eci iv llo co n mas ch b q q p e d ers e.

2 T i i u 67 Picco o frem n di r i i 8 esta l n atura e mancante di occ o d sc tura su e te u a E a enul essa. a l , h , l l fig g z g 68 ramm i am a iri l n ento d v e a atura . blime . F g b l le

69 B raccio co sale co n mano . 29 T esta m inore co rros e . los 7 B r 30 T esta al natura e co rrosa di sub ime avo ro cre uta 0 accio co o ssa e co n mano mancante di due i a. l , l l , d l l , d t 7 1 in i n r i m di Ca o fi io di A r i a. occ o co a te d a a co ossa e. j , gl g pp G h p g b l l

31 T esta inco nita di sub ime scu tura. 7 2 T o rso di Putto anne iato . g , l l p gg T r n cin i n 32 T esta m a iore del vero di Ves asiano di o t tima sc u 7 3 e ta ue e i d o r ato . gg , p , l q p zz 7 4 A ra co n ase a ta a m i 3 e me o ar a tura. w. , , 3 co i n . , b l p l zz l g ll o ndin il m ar ello l 33 M asc era con co o cre uta di Sa ina. e , t , i i eo le tena ie di Vu cano h ll , d b p l , gl l , T uattro ir e co n festoni ed iscri io ne PIET AT 34 es ta al naturale di Lucio ni o te di A u to . IS , , p ug s q l , z '

A r SA CB VM . 35 l t a maschera di Sabina co n co llo . di acan o 36 T esta co rro sa icco a di B acco In iano . 7 5 Cartoccio co n fo ie t con testa di antera p l , d gl , p ,

ad uso di ie e . 37 Maschera co rr osa di donna. p d ‘ 7 Pil as rin 38 Cin ue frammenti uno di B acco a tri di Putti e M a 6 t o di almi 3. q , , l , p 77 M onn i i e a co e tta di di alm . sc here zz l b g o , p i 3

T or i i 7 8 Araro to n a co n fi amme . 39 so d ovine di a mi 2 . g , p l d 40 T or rr 7 9 P o di co onna di a a as ro al o mi so co oso di a mi 2 di P utto vestit . e t t a 2. o e , p l , o zz l l b , p l N v

4 1 T esta di iu ia di T ito al natur ale. e i di co onna di ia o antico di a mo me G l p zz l g ll , p l zzo

42 T a i ni i di diametro. es t nco g ta magg o re del naturale. Picc o o P n f i 1 3 utto co o ami a menso a. 8 0 uattro e i di il tr i. l , gl l Q p zz p as o co n o rnat

44 rammento di icco o Amorin o. 8 1 Pe o di co rnicione inta iato un o almi 5 e me o F p l zz gl , l g p zz ,

45 T ors o icco o di B acco . ar o a mi 2 e m p l l g p l ezzo .

4 6 rammento icco o di Diana. 82 M e a co onna di B i io un a a mi 6 ar m F p l zz l g , l g p l , l ga pal o 1

7 r mm e me o. 4 F a ento di mano co lossale. zz

48 T es ta di Satiro co n anno. 8 3 Pe o di co rnicione in forma di a ice a p z , to alm i 4 . z p l - p T s i 49 e ta cco a inco nita. Pe o di i astro di marm o reco un o a mi 7 r p l g zz p l G , l g p l , la go 0 T o icco o d V n r 5 rso i e e e a to a mo 1 e me o. t re uarti. p l , l p l zz q T 5 1 esta di o nna , mancante di ca e atura. 85 B ase ua rata ar a a mi 2 e me o a d p ll q d , l g p l zz , lta circa un

52 T esta co rro sa di Satiretto. , palm o . rm o d 53 Picco o E e i B acco Indiano . 86 Can e ab ro in tre e i un o almi 5 e me o l ll d l p zz , l g p zz , co n

4 T esta al natur ale co rrosa. 5 fogliami.

lm e o di me o ri ie o . 55 E tt v 87 Can e a ro i. n due e i con fo iam i un o zz l d l b p zz , gl , l g palmi 3. ' ua tr o testine la ma iore e i 56 t , co ntrasse nata. 88 ura di sc iavo con vaso di cattiva mani Q gg g F g h , , era. ‘ B r co 57 ac io destro n mano lun o almi 2. 89 Pie e d un a co n due c imere ed a tri , g p d h , l pezzi di o ttima

ramme o di am a io i - sc tura 58 nt van e un o almi 3. u un a almi 4 . F g b g l , l g p l , l g p

59 M ano viri e al natura e. 90 rammento di ase co n c m l l F b hi era. 60 Mano n n f di on a co asta. 91 B ase o rm ata da fusaro e fo ie e mean r i u a l d l , gl , d , l ng pa 61 Mano sim il e mancante di alcune dita con anello in mi 6 a ta 1 e me o , co n a tro e o sim i e. , , l , zz , l p zz l

marmo rec etto . 92 Due menso e o rnate a te a mo 1 G h l , l p l e me zzo . P A R T E I II . C A P IT O L O IX . 8 5

' Ne scav oi che si c o t i i p n inuarono colla direzione del marchese Biondi nella ’ ° m e es m a ar ea occu ata dall antica Veii o o che ass in retto om n o d i p , d p p ò di d i i a S . M . ar a Cr st na re ‘ na ve ova Sar e na fu rinvenute nel os co etto e Ster M i i i gi d di d g , b d d gli o m un p piccolo bassorilievo in marm o che si credette esse re una tabella votiva fatta

ad scula o da una certa onna cui non si cono e nome c he avev E pi d , di bb il , a ricupe ’ rata la sa ute co me venne m ostr to dall nzi l , di a a detto m archese B iondi con una dotta isserta on he fu d zi e c inserita nel T om o IX degli atti della pontificiaaccademia ro mana arc o di heol gia.

93 Pie e (l i am a co n un ro on s e er ar te un o a mi 3 1 1 8 Pe o di ase con fo ie e mean ri come al num . 91 d p p , l g p l , zz b g l , d , ,

ar 2. l go alto palmi 2: 94 uattro e i di iastri ornati ed un ca ite o di detti 1 1 9 fi amm ento di ornat a ran i fo iami in marmo Q p zz p l , p ll o g d gl ,

i astri. reco di su im e scu tura in ate a a m i 5 . p l G , bl l , l zz p l 95 Co rnicio ne orna cor to rose er me tà un o almi 7 1 20 T r co erc i di i i co n cartocc i. , p , l g p , e p h C pp ,

ar o 3. 1 21 Sarco fa o ua ri un o di a mi 1 1 ar o oc n isc ri l g g q d l g p l , l g 3, 96 Pe di r i d o co e c o di icco o sarco fa o co n masc era ione ia co ro na retta a Gen co n fes ton i bue ran . zz p h p l g , h z j , j

' da un ato nel me o Putti che sc er ano ed una Nei ati una atera ed una M e usa. Iscri ione di l , zz , h z , l p , d z

m asc era di Si eno festoni atti e te sta di Me usa L. Tulio Suliantra. h l , , p , d

di uona scu tura. 1 22 rum ento di statua io vani e co n c am i e . b l F g l , l d

97 uattro e i di co rnicio ne. 1 23 Pe o di statua Conso are che forse unisce al no tato Q p zz zz l ,

n . num 1 04 . 98 Picco lo capitello di pilas tro co T ro feo .

99 Conversa di cana e di marmo con testa di eone er 1 24 ramm e nto sen a inta io di varia s e ie. l , l p F z gl p z

H n l I. versare ac ua. 1 25 Pe o scritto . a e me o o tt C . A N q zz zz C , e s o

1 00 Parte inferio re di un urna un a a mi 1 1 ar a al S. O . PA T R . , l g p l , l g p

m i 5 e me o c n avan o di assori ievo di atta 1 26 rammento di am a che fo rse a arteneva al n. 1 22 . zz , o z b l b F g b , pp '

ia in marm o reco . 1 27 Sette framm enti fra ua i un usto di o nna co n gl , G , q l b d ,

i . 1 0 1 Framm ento di detta urna. cam ge ‘

1 2 r mmento di testa di Me usa ed a tro . 1 28 Pe o di co rnicione ornatissim o un o a m i 7 e mez 0 F a d , l zz , l g p l

Co nso are dalla inocchie ai iedi zo ar o amo m e o. 1 03 Frammento di statua l g p , , l g p l zz

i 1 29 Par te di un o ro o io so are. alta palmi di basso s t le . l g l

te di ie i. 1 30 Do ici co onne di marm o Lunense alte a mi 23circa 1 04 A l tro simile mancan p d d l , p l ,

in i m r circ i n r . nice co me al num. 91 a te a mi 6. a et o a alm 3, co ofo n a scana atura 1 05 Pezzo di co r , , l p l d p p d l

f io in me o e utto a to almi 3 anno artico ari ca ite li o nici. Vi so no ure le 1 06 Co rnice co n reg zz , p , l p H p l p l j p

asi di o ttim o sti e. me o ar o amo 1 e me o . e zz , l g p l zz b l “ 1 31 Do ici co o nne di marmo i io fusate a o i o no nicione come al num. 95 alle a mi 3. , g , 1 07 Pezzo di cor , , p l d l b g p l

a te a mi 1 di iam ro ami 2 e m e o . Vi so no z i i co rnicion a to a mi 6 un o a mo 1 p 3, et 1 08 Due pe z d e, l p l , l g p l l l d p l zz ‘ un ic i de oro ca ite i di o r ine com os ito , co n in e mezzo . d l p ll d p

ta io variato di fo rm e nueve . Esis to no le o ro asi. nso a cen fo ie a ta a mo 1 e mezzo . g 1 09 Me l gl . l p l l l b ice in a ia ta co rris o n ente al 1 32 Un rocc io di co o nna di marmo reco un o al 1 1 0 O tto pezzi di co rn t gl , p d h l G l g p m i 1 0 co n altro e o di a mi 4 di diam etro al n io ne di a mi 35 . , p p , um . 1 08 in este s zz l p n , p l

i a ma a to a m i 3 e me o in iame mi 2 e m e o . 1 1 1 Un tro nco d p l l p l zz , d zz

1 33 Due i astri scana ati da tutti i ati co n as i, e ca tro di tre quar ti. p l l l b acc ati in a te a di mi 1 1 e me o di s ro o rito a ta a mi 3 e un uarto itelli att , pa , 1 1 2 Co lo nna di alaba t fi ; l p l q , p l zz l zz

ar e a a mi 2 e me o in rosse a tre uarti. mo 1 co n a tri e i. h p , g q gro ssa pal , l p zz l g zz l zz zz

1 34 Una co o nna in cin ue e i , scana ata di marmo nice come al num . 1 1 0 un a a mi 6 . q p 1 1 3 Co r , , l g p l l zz l

a a a mi 32 di almi 3 e iù di iame tro . di cre a co tta con a tri sette e i rem , t p , p 1 1 4 Se tte antefi ss e t , l p zz G l l p d

d rm r e a al. . 1 85 Un cap ite o co mpo sito i m a o ech tto , to p 3 di maschere . ll G l lmi 1 T re i di co o nna di A fricano a to c iasc uno - al 1 1 5 B ase quadrata di marmo di Carrara l unga pa 3 36 pezz l l p

mi 2 e me o di iametro ami 2 . alta o tto dodice simi. zz , d p l

di marmo rosso ed a tri mis c i. mmen o di il as tro a to a mi 2 ar o a mo 1 , 1 37 Var e i , 1 1 6 Fra t p , l p l , l g p l j p zz l h

o almi 4 ar 3 ro sso 2 e me o . 1 38 B asama alt p , go , g di b uona maniera. l zz ' i ue rami di allo ro innan i festone co n bu di ura co nica co n a tra simile scanalate ata No lat d , 1 1 7 B ase fig , l l z V lan i M s imo : cran , ed iscri io ne di Postumo e t o a s ia una a mi 3 ar a 1 . j z c sc p l , l g 22 8 0 DESC R IZIO N E DI VEII

nn t m a sotto l m ia r . v Facendos i pro gredire in questi ul i i i a di ezio ne i sca i

ta a a c tt ant ca e rec samente in ue a : arte nella medesim a area occupa d ll i à i , p i q ll p es orata si r nvennero ens a c n ra tata anco ra u e t cce . mac chiosa che non era s pl , i b i l di ’ m e m ero romano ma o i non si sc uo rirono fabbric he ivi stabilite nel :te po d ll i p , p p evo e cons era one e r essere state le tte rel u e alcuni o ggetti di ragguard l id zi , p de iq i

rnam ent . mer ta so o m en one una fi o . r interamente spo gliate d ai loro i E i l zi g u a . di

r l evo in ar mo unense e a imensione oco m eno del Vitto ria scolpita in bass o i i m l , d ll d p vero che ove va serv re a ecorare a cun monumento onorar o e che fu tras ortata , d i d l i p nella villa tusculana della Rufinella. ’ n cate sc o erte c he e ero r nc o ne anno 1 81 2 si Dalle prim e delle i di p , bb p i ipi ll , sarebbero potute avere alc une indic azioni delle fabbriche più nobili che compone vano il mun c o rom ano se si fos se tenuto a cun conto e e verse re u e dis i ipi , l d ll di liq i v non si e e tro sc o o ch o so tterrate ; ma disg raziatam ente in quei sca i bb al p e quell r n ven r o ett arte sc o ta ua furono tras o rtat in Roma se n a ne di i i e gg i di lpi , i q li p i z p pure conservare una m emoria dei luoghi precisi in cui esistevano .

1 39 Altra di T . avio Sa inato re e di C assia Sa ina. 1 59 Statua di B acco . co n ca ntare , e ne ri e manc ante Fl l , b b d ,

1 40 Al tra di si a ta a mi 6 . Ce a Sabina. l p l

1 4 1 A tra di as o r e Po uce . 1 60 Statua di Pa a e co n e mo e i a e ricco anne ia l sacra C t e ll ll d l . g d , p gg

1 42 Altra di Ce sio A io o co n mem ori a dei Ve ienti e mento a ta a m i 3. Stat uetta com a na co n s c l t , , , l p l p g ec hio

in m n mancante di e . Co nso ato . a o t sta l , a 14 3 A tra di T ar uizio con memoria del tem io di M ente. 1 61 Statuetta anne i ta sen a tes ta e sen a braccia l q , p p gg , z , z ,

1 44 A ltre di V r i m alta a m i 2 . i g lia R o ula. p l

1 45 Al tra di Ul io M ar ia e A r entario . 1 62 Statuetta di Erco e co n o mi e e mancan e d p z l g l p e p ll , t i

1 46 A tra di Cesio A ticto co n memo ria del munici io testa , a ta a mo 1 e me o . l , p l p l zz

Veiente. 163 Picco o us to di Iri e in m armo ari l b d , p o co n t raco lla 1 47 A tra r di fiori l di C isante. .

1 48 A a di i n i 1 64 Testa di A nto nia n i tr av o Sa i ato re bo n rem io m itare. co suo o recc ini. l Fl l , p l , h

'

1 49 Al tra dell Im eratore C au io . 1 65 T re tes tin e di Ermi uno di a o m in o due ar p l d , p l b , b bati ,

1 50 A tra di Erennio Picente e memor ia del m unic i io ed uno co n co rna. l , p ' 1 66 Due iedi framm entati o Veien te in ia o antico . , un ca ato e a tro nu o , g ll p lz , l l d , due mani una l 1 51 Circa 80 e i di a i i. Di ueste si no tano i fram e , co e o di racc io ed una co p zz l p d q p zz b , . lo ssale di s im e menti ed iti di Germanico ; al tra simile Imperiale dei ubl scultura.

Se veri A u us ta i a tra di Prore tto a tra di A io to 1 67 rammento di facc ia in asa te icco o ra c i g l , l ; l l F b l , p l b c o si

' mi e racc io di o r o : il co n mem oria di una scuola ; altra dell Imperatore l ; b p fid t utto di so rprendente

Per i i r avo ro . t nace ; al tra di T be io . l

\ 1 68 Sei e i di me a io ni sco iti 1 52 A tro frammento in ia o antico L VDI . IN OR g p da ambo le parti l G ll p zz d l l ,

i - ed un e ucc io di ta a. CHEST R A . p d zz

1 53 Co o nna scana ata e fasce ri evate di marmo reco 1 69 ortuna se ente . a ta a mi 2 e me o e ssa e corr l l , l G F d l p l zz , ose. ’ i n a a mi 1 1 iametro a 1 7 0 Un ca ite o di i astro in an olo in due e , u , mi 2. p , di ro sso antico p zz l g p l d p l ll p l g , ' Due e i di an o o di frontis i i di marm o re a to o nce 1 1 ar o ne ve o i i 1 54 p zz g l p z o, G co l , l g d d ces mi.

e nato un o ciascuno a m i 6 e ar o 3. 1 7 1 Un e o di cornice di r ossoa atico v , l g p l , l g p zz ; l ungo palmo 1 1 Ci di due e i a to a mi 7 ar o 3 ros so 2 e un uarto rosso almo 1 e ar 55 ppo p zz , l p l , l g , g q , g p , l go o tto dodice

me o senz a i scri io ne. simi. e zz , z a e o di rosso 1 56 Pe o di fro ntes i io con ovo i, fusaro e ec . in mar 1 72 D antico un o a mo 1 circa ar zz p z l l p zz l g p l , l go o i mo reco venato un o alm i 9. sette ces im i alto mez o a m G , l g p d d , z p l o.

“ 1 7 P i i r it ura n o a m i 1 7 Un ez o di a i 5 cco o pe o d a ch ett , u g 3. 3 sso r ievo in cre ta co tta ra rese n l zz l p l p z b l , pp

1 58 B us to Im eria e c ami ato di su im e scultura co n tante un auno . p l l d , bl , F

co o a erno er incassare la testa; ha il suo ie 1 7 4 A tri e i di creta cot ta vet ri ed a tri rim asu ll p p p l p zz , l gli.

ucc io . 1 7 5 Due ran i sim d g d s i do lj. DESC R IZIO N E DI VEII 8 7

C A IT L P O O X.

FR AMMENTI ARCHITETTO NICI RO MANI RINVENUTI NELL‘AREA

’ GIA OCCUPATA DALL ’ ANTICA CITT A ’ DI VEII

ra vers framment dei m arm he i di i i i c appartenevano alla decorazione delle fab

r c e erette ne a c tt Ve nel tem o del o m n o ro m ano c m b i h ll i à di ii p d i i , o e sono indicati

ne a es osta nota m er tano una s ec a e cons era one dodi i ll già p , i p i l id zi c colonne jonic he marm o unense che furono trov te in r di l a pe fetta conservazione c on le loro bas i e te in ue a art e t h ’ c api lli q ll p e d lla ci tà c e si trova ora corrispo ndere d incontro al ca ’ l te o dell Is a arnese . s ccom l s ll o F E i e ne luogo m edesimo furono rinvenute altre do c co onne cor nt e m nore mens one ed anc di i l i i di i di i he non portate a compim ento ; c os si eve c re ere che ns eme le s t lonne f i d d i i esse c o osse ro state destinate per cc _ struire ev entemente una cco a as ca che non fu er a cune c r tan e id pi l b ili , p l i cos z por

m n . i tata a co pime to S deduce la pertinenza di tali co lonne ad una basilica il vedere

r m eram ente che c orr s on ono in e ua numéro ne e due s ec e e osc a che p i i i p d g l ll p i , p i le minori si trovano precisamente in proporzione più pic cole delle m aggiori di quanto vedes i in particolare da Vitruvio prescritto per le colonne inferiori e superiori c he L o si solevano porre nei sudde tti edilizj. a nde si vie ne a c onoscere che la del la ba

“ silica doveva essere ripartita in tre navi da due Ille di se i colonne per parte e c om pos ta a due ordini secondo la struttura propria di siffatti edifizj Nella T avola XLI o f resi delineato il c apitello tanto nella fro nte quanto ne l an ve es ess o a ornato con m o ta e e an a e sem c t nel t fi co ; e d i d l l g z pli i à empo stesso .

Le vo ute si atano in us ta ro or one e la fas c a che le un s e ve es a or l dil gi p p zi ; i , i c , d i d Nel m o o r m nata c on so it ornament . o stess u e co unem ente m e ato a i l i i d , p i pi g d gli ’ v n ua r n n L o o ant c sono a ornat u ese ta o cos un uon as e tto . v o i hi , d i i p l i i , i q li p i b p l ,

nta iato e ua m ente secon o meto o com une è di uone ro or on Le scan i gl g l d il d , b p p zi i . nellature però delle colonne sono i n mi nore numero di quelle c om unem ente prati L ase c he ure v en e s o ne m m cat in t l en re a ant c . a e sta a e es a e a g e d gli i hi b , p i p ll d i

T avo a resenta uone ro or on ed è ue a s ec e che si suo e eno minare l , p b p p zi i , di q ll p i l d att c Cos da t utto uanto si e uce c he ta e m onumento si uò c ons erare e r i a. ì q d d l p id p uno dei m igliori esempi del genere jonic o che ci sia stato tramandato dagli an tic roman uantun ue non conse rvato in o era. hi i , q q p

i tro vano re istrate ai numeri 1 30 e 1 31 e a rece ente no ta e a e m isure (1 ) Le indicate due specie di co lo nne s g d ll p d , d ll i ito da Vitruvio a ri uar o e a so vra osi io ne e e co o nne ne a determ inate ben può appro pria rsi quanto venne stab l g d d ll pp z d ll l ll

min ores uam in erio re: s unt ro nstitucndac . Columnac ari . struttura delle basil iche : C o lum n superio re: q uarta parte q f b ' e at sl x ar t acim das o fdentu r : ertic a: uae m ium s ium s , e ( tic arte niatur . licarum lam alias quam po rticus latae fusrtn , f p q d p p fi

7 . V . . c. : u ti s u ra : c ri tum u t conslùuanlur. ( itruvio Lib Co lumnae superio re: mino res quam inferio re , p p ' 88 DESC R IZIO NE DI VEII

m me to avo r Le colonne m inori tanto per no n essere state portate a co pi n di l o te o una fo rma non tro o a rovata no n sono da a quanto per avere il capi ll di pp pp , p i nt uon esem del enere cor nt o c he si anno dai ragonarsi con alcuno de ta i b i pj g i i h

' n ant c i e erc no n si cre uto o ortuno m os trare la oro forma roma i i h , p iò è d pp di di l ed i loro ornam enti . l t o onne e n cat Dallo stile impiegato nello sc olpire tutte e s esse c l d gl i di i due

ener uò sta rs con mo ta ro a t essere s tate sco te nel tem o m e o g i , p bili i l p b bili à lpi p di ’ ’ o mano ed a orc mun c o o eva ma ore ro te one da l mi dell im pero r , ll hè il i ipi g d ggi p zi g

tori: ma succe en o a cun isastro non si ot ortare ad effetto la fa r ca pera d d l d , p è p bb i propos ta ad edilicarsi con le stesse colonne .

C AP IT O LO XI.

B ASE RO TO NDA CO L T ITO LO P IET A T IS S A GB YN RINVENUTA IN VEII ED O RA ESISTENTE NEL NUO VO MUSEO LATERANENSE

L enunc iato m onumento venne da m e stesso per la prima volta pubblicato nella Im or h seconda edizione della mia opera sul Foro rom ano . p tando c e un tale m onu

n o f sse in m or mo o conosc uto mi sono n o tto ad es or o in me t o igli d i , i d p l più am pio ’ m odo nel Vo lume III della nuova serie degli annali dell Institute di corrispondenza arc eo o ca e osc a cons eran o o er uno dei iù nteressant m onum ent r h l gi ; p i , id d l p p i i i o m ani r nvenut in Vei si reso ad es or o ne a T avo a XLII e ad esibirne un i i i, è p p l ll l , a ’ ’ ma iore escr one rim eramente uo o avvert re che m entre nell indicat gg d izi E p i è d p i , a

r m a u caz one non se eterminare il uo o del suo r trovam ento ed an p i p bbli i ppi d l g i , zi po rtò una male intesa no tizia che se rvì ad al tri di doc umento per s tabilire al cune parziali dis posizioni del Foro rom ano O ra in seg uito di quanto venne

ac cennato ne a an etta se co n a u ca o ne si uò s ta l r e c o n s r ll zid d p bbli zi , p bi i icu ezza ’ essersi rinvenuto negli scav i ese guiti nell anno 1 8 1 2 nel suolo già occupato dalla ’ ant ca c tt Ve co me l ho otute contestare con le note e o ett che fu i i à di ii , p d gli gg i

ron sco ert in ett sc avi e che assarono in ro r et del overno ont fic o o p i d i , p p p i à g p i i

Venne r os to un ta e m onum ento nei ma a ni del useo vat cano ove fu cus ip l g zzi M i , to ’ ito nosservato s no a anno 1 844 111 cui fu tras ortato nel nuovo useo d i i ll , p M l atera

— In o le esi c aramente t to o man u s sacav1 1 ranense. ess gg hi il i l sc olpito sulla parte s u er ore e u n i ve es c nt o da feston di frutta sostenut da uattro re e p i , q i d d i i i i q li ,

' (1 ) Si veda riguardo dell a più palese co rrispo ndenza dell ennnciato mo num e nto q uanto fu espo sto nel Capito lo II de lla Parte II del a seco n a e i io ne e a mia escri io ne sto rica e to o rafi ca del o ro R o m ano rece ntem d d z d ll d z p g F ente pubblicata.

' O re a uanto si co no sce a e an i e tte no te e i o etti r invenuti n i sc a i fa i (2) lt q d ll z d d gl gg eg l v tt esegu ire dal Gio rgi all Is ola ' arnese o ve co rris o adeva antica città di Veli le ua i fur o no e r intero r ife rite nel rece en F , p l , q l p p d te Capito lo IX ; si tro va

- r n di a ri ro vam en o dal N i l T - u e co tes tato il m esim o uo o t e t t ne emo I a . 6 1 el p ed l g l bby p g d l a Sua o pera sui viaggi nei co n o in c f iti i i di Roma che u icava oco o o al tem ui urono ese u etti scavi. tor n p bbl p d p p , g d P A R T E III. C A P IT O LO X l . 8 9

’ sotto ess sono effi at n 1 u m fi 2 un in u in fi . rte o . c d e un a a tena fi . 5 di i gi i ll g , g , glia g e d un con o fi . 4 com e sono n n vo men o es osto n i g , i dic at i ello s lgi t p ella stessa T avola 5 r fare in fi g . pe miglior m odo conoscere tutto ciò che venne rappresentato nello

s tesso monum ento .

Sicco me da una tale dec orazione si venne a c onosce re essere s tato nell o stesso m onumento effi ato ce e re ut ea e Libone che s tava nel oro rom ano gi il l b p l di F , e c he vedesi rappresentato in alcune m edaglie della gente Scribonia ed Emilia co si si è giudicato opportuno di aggiungere nella stessa T avo la le medaglie che

“ portano impresso il m edesimo puteale scribo niano, quali sono due della gente Scri ’ on i n o o ravu vs LEPIDVS ' : CO CO R D a c u u è es o ta ne 8 he ha t t N . a s a . c b i , di l p ll fig il i l c on la testa dellaC oncordia ve ata e nel rovesc o PVTEA L scamo n u s o ove ra l , i , è p ’ r ntato lo 9 c h h o no n EVENT ese N o e a fi . e a t to stesso utea e . ell altr p p l d ll g , il i l l ' con a testa del B uonevento c nta da lar o diadem a si e e nel rovesc o p vrs ax. i g , l gg i scamon u s 1 0 ra resenta un o La fi . a me come ne a rece ent e . a a e , ll p d g pp d gli d lla v LEPIDV g ente Em ilia c he ha com e nella prima il titolo ravu. s S C O NCO R DIA co n la s tessa testa e a Concor ia e nel ro vesc o PV’I‘EAL scamon u so co n il me es m o d ll d , i d i

l en r ut n i n fi . 1 1 a m e a a e a e a isia he ha ea e . u s a u e ne a C c p l Q i di ggi g ll g d gli d ll g t , ’

t to o MO N ET A n la unon n ov o r. c1 a1 1 vs con ncu ne co testa e, e el r esc 5 , il i l di Gi i _ l i di

ena da n tar o c n da cor n i è da uanto t a m arte o e con o mo e to o a auro . S gli , ll i i i di l q

uò e urs da uest oc ument ns eme cons erat che si erverr a e term p d d i q i d i i i id i, p à d i

' nare co n l a or ro a t la c orr s on en a ciò che ve e scol ito nel a m ggi p b bili à i p d z di d si . p l’ enunciato m onumento .

’ Per co nseg uire quindi una soddisfacente dim os trazione dell origine e stabili ’ m ento dell anzidetto utea e scriboniano che si ve e ra resentato nel nostro m o p l , d pp ’ num ento uo o r etere a cune osserva on che furo no da m e es oste ne a , è d p ip l zi i già p ll Primierain nte si ns r h la sua estesa citata epera del Fo ro romano . e co ide a c e più

i r nv ne ne a s e a one esi ta da esto e a voce Scrib oniano dichiarazione s i ie ll pi g zi bi F d ll , quantunque ci sia stata tram andata assai mancante : m a dalle poche parole super s titi uò eterm nars co n s c ure a c he venne eretto lo stesso utea e er s o p d i i i zz , p l p di p

' s one del senato ove es ste va un sacello co to da un fu m ne on e asc are izi , i lpi l i d l i sem re a sc0 er to c e o c on traforo rat cato nel me o esso a uisa una p p i l il , p i zz di g di

' ' ll nr antea atria J u ia utout uo cc vt cr1b0 nius cui ne o tium atum a Senalu usf a , ut (3) Scribo nvanum appe at ( l )p q d f S , g d f t r n co n co n uirere t sace a attact a. l .< ue i u rocuravit uia in eo oco al lac tum fu mine sacel um fuit. uo i no avera t, q ll q ll d p , q l l l Q d g

' ' co e um atet. esta le are ut uidem ful ur co nditum . uo c um sc1 tur uia .n tafas est inte i: sem er fo ram ine ibi a erto ( g , q , g Q d , q g p p l p F r Si e cre uto o o rtuno di a iun ere ne a es osta im erf tta s ie a io ne la in ica io ne e i atri iu ii in Sc ibonianum. ) d pp gg g ll p p e p g z d z d gl g l in ce di a r0 riarli a M inerva co me comunemente venne creduto sen a a cuna autorità iacc è da uno sco iaste di ve pp p , z l ; g h l ' ' r rris o sto il detto utea e di Libone tanto vicino al ortico iu ie uanto a arco Persio si dichiara apertamente di ave e co p . p l p G l , q ll

' ' ' ia Licimi Scrib orui Li o m a uo est in ortio n J u ia ad F abianum arcam, co m f Fab iano : F ocnerato ru ad p uls a! S cribon ( b ), q d p l ‘ icine al arco ab iano si or tavano a corr is o n ere tanto la l at. V. e . E sicco m e v xtere solcbant. (Sco iastc in P ersio S I l F p p d ia m fu am i m i ia che er a a esso rtico che a uisa di calcidioo sta va avanti a a cur ia iu , co e a ente b asilica G ul , dett sp po , g ll G l p ’ i i ne sul o ro romano cosi si contesta ienamente Iaccennato d imostrate nel Capito lo II della Parte II della citata espos z o F ; p supplimento . 90 DESC R IZIO NE DI VEII

ezzo uo o in cui fu tocco dal me es m o ce este fuoco come e ua bocc a di p , il l g d i l , g l ’

m m ente co t dai fu m n . mente era stabilito per altri sacelli si il lpi i l i i Dall avere os ’ ' ten r servato che tanto nell area di Vulcano si solevano e e nei tem pi più vetusti i ’ he osc a e ero uo o v c no al utea e Scriboniano uanto dall a ro gi udizi c p i bb l g i i p l , q pp fars u cano priazionè c he può con m olta conve nienza i a V l degli attributi scolpiti m m onumento si venne a eterm nare che sace o tocco dal fu m ne nel medesi o , d i il ll l i

- tea e oveva essere uello Vu cano . v c no l i e o tituite a o stess o u . a ua e s s s d ll p l , d q di l , i i q l

Ro mo o le r me a unan e al o o o e del ua e rec sam ente non v tennero da l p i d z p p l , q l p i e ’ es iù fat ta m enz one o o lo s ta m ento del etto utea e m a so tan o e area d i p i d p bili d p l , l t d ll ssere stato esso co ocato in ta c he lo conteneva percui si potè stabilire e ll le area.

'

La corr s on en a nel m e es mo uo o del utea e che venne sta to da L . Scr i p d z d i l g p l , bili i ’ on o Libone a orc ev entemente ne anno 559 Roma fu e etto e e c urule b i , ll hè id ll di l dil e pretore viene dichiarata con m olti docum enti che attestano avere esso cor ’ ’ r s os to v cino a arco a ano erc iocchè area di Vu cano essen os m o i p i ll F bi p l l , d i di strata o vere essere com resa ne a e one uarta ven va rec samente a trovars d p ll r gi q , i p i i v c no al etto arco al ua e faceva ca o la c he s erv va di im te a a i i d , q l p i l i ll stessa re one n n v n Si conferm a a tres a stess gi ed a zi e da a ad essa il ome. l i d gli i documenti che tale puteale Scriboniano venne deputato a servire di sede al pretore

er are u u e u r rm t r La eterm n p d i gi dizi s ll sa e e dete inare le mul e pecunia ie . d i a ’ one dell indicata osi one er esse re m o to col e ata con vers m onum ent zi p zi , p l l g di i i del oro romano non uò c arars a tro che con uant o fu am am ente es F , p di hi i l q pi posto ne a lla c it ta epera. ' ' assan o ad o sservare uanto ve es sco to sul me es mo monum ento è P d q d i lpi d i , ’ uo o fare conosc ere che due ener ornam ent tra oro sc or si r d p , g i di i l di di t ovano suss s tere tanto nel nostro marm o uanto ne e m e a e an ette che rt i , , q ll d gli zid po ano m r i p esso il medes imo puteale di Libone ; c ioè gli uni cons istenti in festoni di frutti

vers sorrett da ire che sono os t nel ro su er ore e a tr co oc t di i i l , p i g i p i gli l i ll a i isolata ’ mente ne a arte nferore e ra resentant un marte o un incudine una tena a ll p i i , pp i ll , , gli ed un c o nio m onetar o . una ta e var et ornam ent er uanto a a stu o i Di l i à di i , p q bbi diat nen ho trovat e a tro mot vo del se uente che è e otto da autorevo i ocument l i g , d d l d i ,

' 4 Livio L i b. V. . ( ) XXXI c 54, Lib. XXXV e. 1 0 .

5 o ru m uteal us Lib e rti: ( ) F , p q

' '

M an a o tc cà adim m can ar a . d b a , a t e ccerta

29. (O razio Lib. Epici. t;

' Il suo moliaste u icato dal Cm niò nost s ie a la su p bbl q p g va ddetta indicazione di O razio sull auto rità di Ennio : For um ,

' ' ' ' u e iz-l! n s , d E nius, utagsl ue Liòo ms tri una uo autem ai! Libo nis inc sumsit uo is imus tri u ppl p q , b l, q d , h , q d pr b na! in [o ro i la ' “ ‘ ' ' tuerct . uin i da Porfirione si a iun v e a . P ute a autem Liboms ae es ro c ama uit ro e aroum F abt anum dic Q d gg g l d p l f p p , tumqua quo d ‘ a Libow ill ic ri ì mum tri una! et su s ia locata si t. P p b b ell n escia da altro scoliaste dell o stesso O razio al seguente verso 35 della satira VI. Lib . I] si ha a tra im rtante s i i , l po p egaz one 4nta s ecundum

" R oscius araba: sibi aden es ad puls a! t ras.

' ' ' ' F ut sa loéu: ’ erat «n o re, ad uem co neemebant marcatore: st eanoral ora ad tr adcndum et rcct ùndum l l { q f p , a u drcunt pro R o ' ' atrt1 ubi tri una , b l erat Praeto ris .

ESC R IZIO N E DI VEII . 92 D

' nn rnvs r s uar asse li stess due Emilii P ao o e che il suddetto titolo PA VLLVS r i g d g i , l

o che tennero la e t nel m e es m o tem o in m o o ns ne co m e osser Lepid , dili à d i p d i ig ,

v a L v o e con rande co nco r a nel roc urare verse ran i o ere con anar va i i , g di p di g d p i d i

tr r n . raccolti dalle condanne prom ulgate da Libone e dagli al i p etori suoi co mpag i

n es lare si autore vo e concor a tra ersona di tal no me No n e possibile di c o n l di p ggi ,

t Laon e si ren ono m eno ro a co me quella che venne asse n ta dal citato s orico . d d p b bili

n u cate da var num smat c co e ua i si vo e a ro r are una quelle opinio i p bbli i i i i , ll q l ll pp p i tale rappresentanza di concordia a Lepido Paolo e Scribo nio negli ultim i anni della re u ca che si osero concerto non so o tra senato ed Au usto m a ure p bbli , p di l il g , p ’ tra quest ultim o ed Anto nio perc iocc he non possono siffatte opinioni m ai tanto

os v ene e an o meno a ese la o n one es osta ri c hiaramente c ontestarsi . C ì di i zi di p l pi i p p m ieram ente dal Cavedoni con c ui si vo e fare er vare m ot vo e a su e tta , ll d i il i d ll dd ’ ' ’ v a elligie della C oncordia dall edicola eretta a questa di inità da C . Fl vio nell area di

Vu cano o dal te m o nna ato ure a a Concor a da L . O m o c he si tro vava l , pi i lz p ll di pi i , anc e v c no al me es m o Vu cana e Ris e tto a a m e a a che orta m resso h i i d i l l p ll d gli , p i p

“ l rove i rvrnan t to o BO N . EVENT . u no c on l f e del B uonevento e ne sc o scnmo a e xv . il i l figi , u no Con la ra resentarì Za e o stesso utea e non uò a tro e urs che la n pp d ll p l , p l d d i i di cata e lli ie del B uonevento sia stata os ta in r uar o de l uon s uccesso che eh g p ig d b , bero le dispos izioni prese da Libone tanto nello stabilimento dei giuoc hi scenici ’ m e al n i t ‘d i n r ac o t a con ann L e s uan o ne m e o e d a a r c e e . a m e g , q ll i pi g i l i d ll d daglia

oi T . Car s o eterm na con rec s o ne la ert nen a del marte o ncu ne p di i i d i p i i p i z ll , i di , tena a e con o che sono m ress nel rovesc o a a fa r c a one e gli i , i p i i , ll bb i zi d lle monete perchè nel diritto di essa vedesi rappresentata Giunone Mone ta con la propria indi ca one scr tta. E sono rec samente stess uattro o ett che ve onsi sco zi i p i gli i q gag i gg lpiti ‘

ne a arte infe r ore del marm o reso ad ustrare. On e e che da uesto c nfronto ll p i p ill d q o ,

m entre si ic ara ad ev en a la etta attr u one si v ene oi a ren d hi id z d ib zi , i p dere meno

ro r a la er t nen a che si vo e attri u re e stess o ett a Vu c an p p i p i z ll b i d gli i gg i l o . Q uindi a dic hiaraziò ne del m edesim o m onumento ci resta so lo ad osservare

c he esso ha esternamente la form a una occa o o co m er di b di p zz , e a quella del ’ ce e re utea e scriboniàrio : m a oi ne nterno non ha a c un traforo o l b p l p ll i l , c me lo

avrebbe c o mport ato la sua rappresentanza: nè eziandio è fatto di tanta - grande zza ’ da oter ff v p e e etti am ente corrispondere all indicato oggetto ; percui si c redette es ’ sere stata uri ra fi no l m on a da te po che fu sc operta in Veii . C siderando però il titolo ’ ' sc o to su a to essa PIET A TIS sana… nvece PIETA " sacnvm ci orta lpi ll l di i di , p a credere essere stato più probabilmente un qualc he sacro m onumento della pietà di alc uno

e a ente m a 0 Scribonia nna zato in Ve e e utato a ser v re d ll g E ili i l ii , d p i di base per ’ ua c e s tatua in vece di un ara sacra a a et e a ua e dea non q l h , ll Pi à , d ll q l si conos ce

che in etta c tt vi f a v d i à osse lcun c ulto . Se gli sc a i ese guiti in tale luogo fossero

' / v ‘ f i n ita l dclf h l fl lv f f /t ulu ivo Vul. X l . . 1 . w u .l t y p 3 5 P A R T E III. C A P IT O L O X II. 95

stat re i tt n mo o avers otuto r cavare l i di i d di i p i a cuna conoscenza degli edifizj di sco ert forse ne sare e stat t p i , bb a dedo t a qualche no tizia più precisa sulla pertinenza

‘ e o s tesso m onum ento z ma in ta d ll li sc avi non si ebbe altro scopo c he quello di scuo i r re o ett ant c t e eS ort p gg i di i hi à , di p arli senza punto curarsi di conservare m emor a e e re u e e e fa r c e r nv n i d ll liq i d ll bb i h i e ute .

In fine è da osserv r h a e c e lo stesso m onum ento si rende di mo lto i nteressa

' mento erc ci ha fatt o conos , p hè cere la vera form a che ave va il puteale di Libone os to nel oro r om ano uantun ue tanto er l p F , q q p a pro porzio ne quanto per essere tutto mass cc o ffer sse a o s t i i i , di i d ll esso s celebrato m onumento ed in v ista di tanta m ortan a ha m er tato s t m n i p z i giu a e te di essere co lloc ato in uno dei migliori luoghi del nuovo museo Late ranen se. Cons eran o oi lo s t e c on v id d p il , c ui enne scolpito s i uò ’ cre ere essere o era del tem o me o e m ero ro n p d p p di d ll i p ma o .

C A IT OL O P XII.

GR UPPO DI B ACCO CO N UN SAT IRO RINVENUTO NEL TENIMENI' 'O

‘ DELL INVIO LATELLA PO STO VICINO À LL ‘ANT ICA VEII

D ' i uanta m o rtan a s ano er la ma ore co nos c en a e an t c t f urata q i p z i p ggi z d ll i hi à ig ,

ru in m armo rec uamente re at v a a enunc ata ra re s ntan a si i g ppi p ip l i i ll i pp e z , ebbe ' motivo di dimostrarlo nell esporre il framm ento del gruppo di B acco tebano tra due ’ esser nfer or del suo se u to r nvenuto ne ant co T usc ulo e trasfer t i i i i g i , i ll i i o in B erlino in a ornam ento ue m useo rea e com e fu n cato ne a ar te III d di q l l , i di ll P della m ia ’ E c m i t o descrizione dell antico T usculo . o e s a s at g iustificato il supplem ento ideato al me es mo frammento in ta e o era venne u t m am ente c ara o dal d i l p , l i di hi t cavaliere

B raun con la us tra one un cco o ru o in m arm o co m osto da B acco da ill zi di pi l g pp p , ’ un Satiro e da un ane r masto ne etto s n ora uantun ue suss stesse in erfetta P , i gl i q q i p conserva one e con un s m e cco o ru o in ron o del rea e m useo Lon ra zi , i il pi l g pp b z l di d , e quindi anche con alc uni altri m onum enti che c i hanno conse rvata m em oria di una

r r ant ca in tal mo o c m osta come e rese a im o r qualche celeb e ope a i d o p , gli p d st are in una erudita lettera a me diretta ed inserita nel T om o III della seconda serie ’ r O r degli annali dell Instituto di corrispondenza a cheologic a. a per dare un esempip ’ t re urate del m un c o veiente si è resc e to l e nunc iat ru o n delle scol u fig i ipi , p l o g pp i c n co ma ore del vero che fu rinvenuto oc ann sono inarm o di altezza al u po ggi , p hi i

l r nc e . n r in alc uni scavi che feci eseguire per disposizione de p i ip D Fra cesco Bo ghese nel tenim ento della Invio latella di sua proprietà c he c orrisponde a poca distanza ’ v ant c a Ve ed an fu sco e rta nei me es m scav la dal luogo in c ui esis te a l i ii , zi di p d i i i metteva a a stessa c tt come fu accennato ne a v ia principale che dalla Cassia ll i à , ll espo sizio ne topografica. 94 DESCR IZIO N E DI V EII

m eo e vi a Bo r ese e ve es es o n etto ammirasi ora nel. us a Il grupp a zid d ll ll gh , d i ura di a sere s tato com posto semplicemente della fig B acco appo ggiat ad un Satiro .

' O llresi es so esposto nella sua integrità nella T avo la XLIII quantunque la m età del

braccio des tro e la tes ta conla gamb a e braccio sinis tro del Satiro siano m ancanti . ’ M r t L fi ura d l a da quanto sussiste no n res ta d ubbioso l e sposto is abilim ento . a g e B acco vedesi nobilmente rappresentata quasi in atto di riposo appo ggiandosi le g erm n Ha a o onat g e te sul Satiro c he è congiunto al s uo fianco sinistro . il c p cor o di

am n ed è co e rta ne a arte nferore da un anno che v ene sos tenuto dal p pi i , p ll p i i p i ’

racc o Sin stro . ffer sce uest o era a a tusc ulana e da ue e n ette che si b i i Di i q p d ll q ll a zid , ’ es os ero er contestare la s tessa ra resentan a ne es sere r m eramente com p p pp z , ll p i i ’ o sta due fi ure nvece t re e ne ess ere osc a la f ura del B ac co a m e t p di g i di , ll p i ig à

anne ata nvece essere nter ent n t ar r s os on si p ggi i di i am e uda. Ques e p tico la i di p izi i ’ co nfanno m ar v a a iglia co n l azione di nobile riposo dato al num e ; poichè mentre nelle an ette O ere ra resentan osi lo s tesso nume in atto camm nare c o n zid p , pp d di i

fes te vo e m ov m ento erano as sa necessar e le due fi ure del Sat ro e ane che l i , i i g i P , ’ lo so stenessero nei at e no n serv sse d im edim ento a cun anno ne a es osta - l i, i p l p ll p a o ne oi una so a fi ura Sat ro si ren eva sullicente ed anno che c uo re zi p l g di i d , il p , p le am e serv va c aramen e o r n u m m n t t e e ua u e ea ov e to . g b , i hi a gli q l q id di i

a o s t e con c ui ve es sc o to lo stesso ru o si conosce essere O era D ll il , d i lpi g pp , p ’ del tem o m e o e m r n r n o p di d ll i pe o rom ano . E co side a d la bella e nobile sua com

os o ne uò cre ers essere una r et one ua c e ce e re O era reca come p izi , p d i ip izi di q l h l b p g , ’ pure con m o lta probabilità può attribuirsi la stessa deri vazione all anzidetta opera l n tuscu a a a m oti vo delle indicate varie eguali rapprese ntanze che si hanno d agli an tichi .

C A P IT OL O XIII.

ANT ICO SEPO LC RO DEI NASO NI INCAVATO NELLA R UPE IN VICINANZA DEL L UOGO IN C UI ERASI FISSATO DAI FAB II IL CASTELLO C REMERA

’ er co mpiere quanto di m aggiore importanza si rinviene nel possedim ento

veiente e e o ere ese u te nel tem o del omin o romano si è cre uto n d ll p g i p d i , d eces ’ ’ sario di dimos trare l arc hitettura di quell antico sepolc ro incavato nella rupe che ’ s nna za a s n st ra e a via am nia nel uo o ora etto rotta rossa ch i l i i d ll Fl i l g d G , e c or risponde a poc a dis tanza da quello in c ui si è ric onosc iuto essere stato stabilito il ’ ’ castel o Cremera dai F abii e c era erc com reso ne ant co terr tor o v l , h p iò p ll i i i eiente ’ erc occ e o tre all interessamento che offre la sua no e ecora one s p i h , l bil d zi , erve anc he ’ d m o tr e in u m an f r ca one e a a i s ar q ale odo i rom i ece o l appli zi d ll m aniera tenuta ge ’ neralmente dagli etruschi nel form are entro le rupi i loro sepolcri e nell adornare le front dei me m n rt co are enere ecora i desi i c on u pa i l g di d zione. P A R T E III. C A P IT O L O X III. 95 ’ i L enunc ato se o cro v ene es osto in tutta la sua struttur a ne a T avo a LIV p l i p ll l X , ’ fu o - e sc erto s no a anno 1 674 : m a s ra atamente er non essers resa di p i d ll di g zi , p i p a c una cura si venne a r t r l , pe dere in e amente la sua bella decorazione e quan to ’ d im ortante offr va ta e ns ne m onum n ant Bar i p i l i ig e to . Il S e tol però ne ha c onser vata m emor a i della sua s truttura e di tutti i dipinti che adornavano la cella con ’ trentac n ue i q disegni ch egli stesso incise in ram e e che furono poscia dottamente ustrat dal Bell ill i orio . In seguito di essere stata ritrovata la seguente iscrizione di aso ne Am ros o si venne a sta ire av r l N b i , bil e e o stesso Sepolcro appartenuto alla fa mi ia dei n gl Naso i.

D.

Q. NASO NIVS A MB ROSI

VS SIB I ET . … SVIS ECIT _ F

B EB I' ’ IS LIB ERI AB VSQVE

NASO NIAE VB BICAB

CO NIVGI SVAE ET CO L

LIB ERT IS SVIS ET

P T I V O S ER SQ E EO B .

an nel nto es stente ne a n cc ia rinc a e ve en os l m Ed zi dipi i ll i h p ip l , d d i a i magine

' oe ta che sem ra n o tta da ercur o a scen ere ne s si vo di un p b i d M i di d gli Eli i , lle questa

- i cont sta in rt attribuire ad Ovidio Nasone. S e ce o m odo tale opinione dal vedere che

nt furono ra resentate verse favo e escr tte nei vers ta in altri dipi i pp di l d i i di le poeta. Onde e che il suddetto Nasone Ambrosio dove tte avere vissuto posteriorm ente al

m v m edesim o poe ta; e per conseguenza anc he a te pi posteriori si de e at tribuire la

o ne del se o cro . Per a tre scr zion r nvenute ne o stesso uo o a ar te fo rmazi p l l i i i i ll l g , pp

tta fam a r nenti a perso ne est ranee alla s udde igli e co rispondenti al tem po degli

si venne a e urre avere m e esimo se o c ro serv to oster orm ente Antonini , d d il d p l i p i

m an a. per altra famiglia di m inore rino z ’ tata T avo a es os to se o cro in tutta la sua struttura e con n ica Nella ci l è p il p l . l i d tr v r nel m n zio ne della sua decorazione quale si o ò esiste e te po del suo scuoprim e to . fi m v m Nell a parte superiore della medesi a Ta ola si di os tra com e era decorato il pro

ilastri del ene e cor nt o e suo corr s on ente so raornato . Spetto co n q uattro p g r i i i p d p f r ore e a m e es ma vedes n cato a a |anta essere la c lla E nella parte in e i d ll d i i i di d ll p e una 1 n n laa l me o e t re cl disposta in forma quadrangolare c on g ;a de ico ne zz a a e tracce su erst t del av m ento si n cat o ne a sua inte n tà scuno dei lati . D ll p i i p i è i di ll g ;

' i im os trato a ato e a te ssa anta com e pure nel la sua intera disposizione s è d l d ll s pi

t antun u r nven ta in ua c e arte quale era la intera decorazione della vol a qu q e i u q l h p n o si ta a m e t e a T avo a uanto T anto co a se one er u , e , mancante . ll zi p il l g bi à d ll l q u r r a t del ros tto ne er traverso es ta ne a … arte s e o e di ess a a o e , colla sezio p , ibi ll p p i l p p

a ione nterna e a s tessa ce a se o cra e . si dimostra quale era tutta la decor z i d ll ll p l l 96 DESC R IZIO NE DI V EII

C A PIT OL O XIV.

ISCRIZIO NI DIVERSE RINVENUTE NEL LUOGO GIA ‘ OCCUPAT O

' ' DAL MUNICIPIO VEIENTE

' enchè lé enunciate ' iscrizioni romane di Ven siano già in gran parte conosciute

u l ca on ure er non asc are uesta es os one senza un t e er verse , a p di p bb i zi i , p p l i q p izi l ’ rre o monument si ren ono ad es orre secon o or ne ro necessario co d di i , p d p d l di più p ’ babile del l epoca a cui successivam ente c orrispondo no . m ortante t ra le n cate scr oni e nel tem o stesso m a ore La più i p i di i izi , p di ggi

ant c it s i cons era essere ue a fatta so tto conso suffett Getulico e Ca v s o i h à , id q ll i li i l i i ’ Sa no in corr s on en a e anno 779 di R om a che era es ste nel inuseo Ca to bi i p d z d ll , i pi

- l n c i ssa fu lino e che fu rinvenuta nel luogo già occupato da m u i ipio ve ente . E già l i ed è ' conce ita n l u cata dal a rett dal uasco e da e se uente m o o . p bbli F b i, G N bby , p g d

CENTVM vm] MVNICIPII AVGVST I VEIENT IS

ROM A E |N AEDEM vENERIS GENIT RICIS cy m CO NVENI

* ’ ‘ SENT PLACVIT VNIVEB SIS . nv1u DECRET VM CO NSCR IB EB EI VR

' ’ ‘ ' ‘ |NTEII|M -EX A VCTÒRII ATE O MNIVM PERMIT I I

lvl . | n . vc sr L c. m o A v i L. GE OTT… OVI . O MNI T EM PO R E

' ‘ MVNICTP. VEIÒS NON SÒLVM CO NSILIO ET GR AT IÀ ADIVVEB RII

SED ETIAM IMP È NSIS svls ET rnn rlu vm svvm CELEB R A… VO LVEB IT HO NOREM E| IVS'I‘ISSIMVM DECERNI vr A VC VSTAL|VM NVMERO HA B EAT VB A EQVE A C SI EO

HO NÒRE vsvs SIT LICEATQVE EI O MNIB VS SPECTA CVL IS

’ M VN ICIPIO NO ST RO B ISELLIO rnormo INT ER A VGVS

T ALES CO NSIDERE CENISQE O MN IB VS PVB LICIS

' I T ER CENT VM v s I I N mo NTER ESSE T EM QVE . PLACEB E NÈ QVO D A |ì EO LIBERISQVE EW S VECT IGAL MVNICIPII

AVGVST I VEIENT |S EXIGEB ETVR ADFVÈ RVNT CA VIVS CYR AT IVS C S E CN. O CT A VIVS SAB INVS | } E Vin B mscvs . PER PE NA r L r . SEMPRO NIVS GB A CCHVS

mv. F LAîVIVS nvrvs rfA cvv|v Q s r. TEO

' mvs avrv T . v1 s Q C . VEIA NIVS MAXIMVS

' ‘ M . T AB VIT IVS SAT VB NIN T Q T . AB QVII IVS nvrvs

L. M AECIL VS st avrvs I C . 1vu vs MEB VLA

L. FA VO NIVS LVCANVS ACTVM GAET VLIGO ET CALVISIO SAB INO COS P R T E III. C A P IT A O L O X IV . 97

' Si conosce da ues ta scr one esservi stato ne la su detta e oc a corteis on q i izi l d p , p ' ent e all irn er î o tenuto da T erio sta to un c ons = d p ib , bili iglio centum virale nel m uni _ C I IO vmen te, tre c mem r del P ua e s trovarono . resenti ad una i era one - di i b i q l i p del b zi fi

' r * esan el tem o i “ vener - p pi . e en tr ce che esistevà;nel foroidi Cesare nn R om a ed d G i i , I oro n om sono re strat ist n tam n i r l i gi i d i e te . I due prinii si vedono d chia ati: essere ' s tat uum v r , e si nomavano Ca o Sce vio uriazio L i d i i i Ì C e uc io Perperna Prisco . u n ‘ due success v - nom nat an o av o Rufo e T to . Vel o R fo soh o dichi Q i di i i i, i i M i Fl i i i u , a

‘ ' rat uesto I ' r . no tre ve es n cato che volendosi ricom ensare i enefi r cevut i q i l d i i di , p b zi i i da “ Ca o u o C elo te erto Au usto fu att f o au usta . . r o del i Gi li lib di g , g le con il p ivilegi sel o e a tre onor ficen e le ua furono ure estese suo fi r farne bi li di l i z , q li p ai i gli pe ’ u so nell assistere a s ettaco ed a e cene u Si a un e re la esen gli p li ll p bbliche . ggi g pu

' ' z one dai dazii u i “ m nic alin Si ren e di m ortant la stessa Isor-m one er avere i p d p i p e .p accen gli ti .

“ ’ e scav m res a fa e n ente a ide N gli i i p i r ell anno 1 81 2 fu r invenuta la . segu d p

' frammentata che uantun ue man ant ure venne , q q c e del nome ;p ‘

' attr u a a T i ib it iber o come vedesi in essa ldic hiarattx ila sussistenza del c o e o e au usta i sta to - nel m un c o veiente al ua e era stato a ro ll gi d gli g l , bili i ipi , q l gg ' ' ato il Su etto Gaio u o Gelote com fu osservato dal nel u l car a g dd Gi li , e Nibby p bb i l er r m p il p i o .

PO NT IE. max

T RIB VNICIA . otu t. . p

I AT RIAE PA T R. P

Q. NVM ISI VS Q. L

ravnsvs

NVMISIVS a. L

' A CA ST VS

L .

ERO S MAIO R

' SEVIRI A vCVSTAL- Es r r r

' ’ ' A anno 784 Roma c o c n ue ann o o decréto me trato nel mdi ll di , i è i q i d p il gm l cata r m a a e corr s on ono le se uenti due iscriziom In onore T er o e di p i l pid , i p d g di ib i “ ‘ ‘ ’ O rt-ISO che furono rinvenute nei suddetti scavi fatti nell anno t 8n e già pubbli ca " te dal Nibby. ' 98 D ESC R IZIO N E DI V EII

nt due a tre sc r on che furono Alla stessaepocali>ossono attribuirsi le segue i l i izi i 5 1 7 che diconsi r nvenute a . C X I] num . e 5 e ripo ntate dal Muratori alla p g . M X , i ’

- ' ina allec mura Rim a tra la orta Lat na e l A ia. ia . un co lombario Scoperto v ic di p i pp ’ ll au DCI] num . 2 co La Sussistenza della prima vedesi contes tata dal Grutero pag .

“ to rìt à dello Sm ezio .

MA C||O E|IM AN|CIANO G ,

CA ESA R GER MANO

NAT |O NE -VE|EN

’ u fe e di tutt ue i scr ttor che nten evano sta re ant ca Ven S lla d i q gl i i , i d di bili l i

‘ a C v ta Caste ana si asser sce avere es st to in etta c tt la se uente scri o ne i i ll , i i i d i à g i zi r VIII n tr t oi dal urato a a . 1 0 . di C lizia Gallo c he fu regis a a p M i all p g DCCCX um . “ X 71 e na da uanto ve es n rrato da Tac to nel ro V c . An a r uar o E q d i a i lib d gli li , ig d ’ r Ma m entr n e o s tesso ersona o si deve attr u re a m ero e one. e è co d ll p ggi , ib i ll i p di N ’ test a autent c t uesta scr ne non uò oi serv re a c un ocum ento at l i i à di q i izio , p p i di l d ’ per stabilire nell indicato luogo la città di Veii ; giacchè diverse delle Iscrm oni veient f i urono rinvenute in altri luoghi .

G T I L . . P . LI O F GALLO

T . T R IB . MILI LEGIO N

PB . II . VIRO CA PIT O B

I . MA XI VEIIE S P. Q MILLA

' ‘

A EGNAI IA CO N . 0 . S. P .

Circa alla medesima epoca si possono attribuire le seguenti due altre isc ri ’ ’ on una arc enn o Picente conso e sufietto r nvenuta nei su ett u t m zi i, l di M o Er i l , i dd i l i i ’ scavi e pubblic ata primieramente dal Nibby ; e l altra di Erennia Giusta m oglie di

arco A isio Sa no uumv ro Ve u cata. dal ar n nel M p bi d i di ii , p bbli N di i suo Veio antico e ’

. I coll a tori o m i dal Grutero alla pag CCCLIX num . u tà dell S ez o che la trovò esistere nella cattedrale di . Nepi .

‘ H E R I : E N A E . C. I . I V S T A . E

a E N N M. I . a P S VS P . SAB . o A I S E .I. A I F L NV DVVMVIR

' ‘

. F . I N . c o M P C E I I . s V I E O S . IIII. V I II N E P E T E

M VNICIPES MVNICIPI V X X O R I S A N C T I S S I M A E

' A VGVS T I v—EIEN T IS E T P I E N T I S S I M A E E T

| N T B A M V E A N | D E S E O P T I M E M E R I T A E

P A T R O N O T E S T A M E N T O P I E R I

I V S S I I' ‘

1 0 0 ESC R IZIO NE DI VEII . D ’ ' Ai;medesimii tîempi medj -dell impero rom ano si possono con molta probabilità

' ’ ' — « n ett u t m appropriare i seguenti frammenti d iscrizioni che si dedussero dai . a zid i l i i

sc an ; perchè ricordano nobili edifi zj o m onum enti insigni e retti in prosperi tempi .

' CASTO RI} . ET; PO LLuc GENIVM VElen hum

R V I I/[R VDI' IN O RC ESTR A ME LA L . L H

’ Nei iù volte tat scav m res a fare ne anno 1 81 2 fu r nve nuta la se . c p . i i i , i p i ll , i uente a e a a t n nt a arco T ar uizio Saturn no ch fu re s trato ne a e e , e , g l pid _ pp r e M q i gi ll ’ prima iscrizione qui riferita tra i tredic i centum viri che prese ro parte all enunciata

e i r [ e one . E ]a rest one e a statua che s i c ara in uesta sc r o ne d l b azi . ituzi d ll , di hi q i izi ‘ r a zata a Tar u er avere sofi erto me lla rov na del tem o Marte ue a che i l q inio, p , i pi di q ll era stata im ie me teîstabilit si conos e er altre sc r on c e s pfi fia h a, _ c p i izi i , h i ’ ’ es on ono avere avuto uo o ne anno 256 e era vo are co e ustamen e p g , l g ll d ll lg , m gi t

fece osservare il che rim er m ‘ Nibby p i a ente pubbli0 ò le dette lapidi .

T A R Q V I T I O T . F

'

r n… o S A T V R N I N O

rnas r. couonr sovran a ,

'

r am o r n. o L EG. xxn

n u n. M I L I T . L E G.

LEG. XXII.

c u. c a s s nf s n m c r v s u ns e r

1 ivrs n c vm s u r vam EX av…

' ' TEM PLI mi nu s vs m : x — xa . svz 1 lmrs usi

s erm one si appro pria ' ' l se u p e i T r iz a r f a g e t d a u i sca rinvenuta nèl uo o occ u atadall àrce veiente q P i , l g p , ora ’ " - ' d t a P a1 za rm e si on tr d oc m n ' e . ; c a u e t t j d a i, _ l i i eésefle statà la s tessa la

‘ m l a di or in “ e etrus ca. u n i a neo Celsid tic to ur ig i ig Q i d G , p e nominato nella stessa rece ente s erm one serve di c p d , di hiarazione la seguente iscrizione relativa ad ono rifi cenze a lui tos so con s . cos se .

M : SAENIO . C N. A ES C . m . I O u o r o

‘ A DLECT O . mrs a . c v m

' ‘ om . no nomn. EXO RNAIO

avovsn uas ' M VNICIP II

A V — G. v m a u n s

s x AEB E OO NLATO P A R T E CA P IT O L O x w.

In un mdestallo rmvenuto nei m e esim sc av che o veva p d i i , d sostenere una

o o o s tatua e a o o o nmdetto neo Ges10 At1cto Sl essero l se enh d d ll G , l e gu ue iscrm om sc o l ite ne| ati rmci ali e o stesso e e p l p p d ll pi d stallo .

G N . GA ES I O A T HI GT O

A DL EC T O . I N T E R . C . V I R

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A E R E C O N L A T O

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I N O R C H E S T R A L V D I S

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v c . PO PPA EVS rmsc s vm

Sino dal sec olo passato furono rinvenute nel luogo m edesimo le seguenti due ’ L na artenente a e so n o o Ati t altre isc rizioni . u app llo st s G e Cesi c o e pubblic ata dal ’ f Arva m 851 . E a tr a ar enente Mar ini negli atti dei ratelli li To o II pag. l l a pp t a

es a a na m o e del me es mo Al oto la uale fu tras ortata ne a V a A an . G i S bi gli d i i , q p ll ill lb i

C A E S ! A E . S A B I N A E

. I . T a n n ac r o . 1 u r c n . c . n C N C A ES A HI C T I

. m v . T une c so u . o m m a b . P I E T A T E M E

m V N I F I C E N T I A M . E I V S rs m mavn

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- m … v m c 1 p 1 v 1u A VG. v m o s so aon vs ET r …

' ‘ vuu s r ET o wn s o na n… c e N I VM . VIB I ET s e

M V L I EB I B . mv m c u u u a VGVS T A L ES ET M VN I C I P ES

’ EPVLVM DEDIT DIEB VS : nT R A M VB ANI s x A EB E even Q

L V DO R V M E T e r v u O RC HEST R A C O N LAT VM EST .

I . F E C E R V N T V I R I . SV B A L N E V M l u D l S . Q V O S

- T V S C VM . O LEO . GR A T VIT O v E B G I L I V S C O G I T A mann

S O R O B ES P I I S S I M A E

fac m ente r r s t nare un framm ento r nvenuto Dalle riferite iscrizioni si potè il ip i i i mente dal ed a arten n tt u t m scav u cate r m era e te negli anzide i l i i i , p bbli p i i Nibby pp alla stessa Gesia Sabina. Ì 0 2 DESC R IZ IO NE DI VEII

B’ HICT VS . .A

SA B INA E SAGEM

S O L . CO L rcDVCIS CH

FO RT VN A E A son.

' ‘ ct aVSll ST AT VIS7. … … n

“ ’ ' tess a e oca me a e m ero ed ev entemente al tem o Appartengono alla s p di d ll i p , id p n or che furono rinve i F lavii l se e ti due iscr on e a fam a dei Sa at , de , e gu n, izi i d ll igli li i nute ne i m edesimi sean .

cassm s r. SA B INA E

'I‘ SALINAT-O RI SA LINA O B IS FVFIO CLEMENTI EVB VLVS u n

’ e m m a ET IND\I. GEN EVBVLVS LIB T ISSIMAÈ

o rrmo ET INDVLGENTISS P A T R O N A E

T FST A MENI' ‘ ro m IVSSIT

T È STÀ MENT rom wssu

‘ Sim ilmente agli s tessi Salinatori appartengono le due seg uenti morm oni de tte a i s tess scav al a r m a e e ua si co nosce essere stato arco U io do d gl i i , d l p i d ll q li M lp r ev entemente r Marziale esatto e id di T aiano.

D. M

A RT I L M . VL PIO AVG. LIB . M A I

'C A E'S A R I S N

VLPIA M ART INA FILM

’ u ve due a tre scr oni si e ero e an o a t Le s ccessi l i izi bb zi di d i s essi scavi . L una ’ ! . r sante e a tra V r Rom . apparte nent e a M O . C i l l a i gilia ula

V RGI M . RO M V I LIAE F . LAE

INCO MPA R AB ILI F EMINA E

C . C A ESEL L IVS LA T IN VS

VXO R I S A N C T I-SSI M A E

" = MAT RI -DVLGISSIM AE

"1 0 4

' ’ “ ’ a c esa i no . a Esis te t uttora l altra iscrizione v eduta dall anzidetto Nard ni vici ll hi ’ il ur i . Ed a Luc a dell Isola che si conos ce avere a artenuto a L . Munaz o di S . i pp M ’ ll utorità del ontfaucon la s e uente L m . 9 su a « a a a . C n u tori t rasc risse . ll p g MD M g

IO .

’ ‘ A oca stan a dell Isola verso B accanello nel uo o et to rott a Gramicéia p di z l g d G , ’ esiste un cippo che porta scolpito il seguente frammento … d isorizione tuttora incognito ’ iano che si uò a ro r are a u t m an n ell m rtenente a C au ero . ed appa l d , p pp p i gli l i i i d i p

- ’ E sino dall anno 1 774 fu rinve nuta la seg uente altra isc rizione di Flavio Valerio ’ C ostan o a re Costant no u cata dall Am aduzzi ne ane o t litterarii z p d di i , p bbli gli dd i ’ 4 4 t m e m 6 che si r fer sce rc a u t m e ero . T omo III a . e p g , i i p iò gli l i i pi d ll i p

Si rinvennero bensì negli stess i ultimi scavam enti altri framm enti di antiche

sc r on rom ane : ma si r uco no ess a contenere s o tanto a c une e ttere a i izi i id i l l l , d lle u n che n le es os e quali nulla di determinate può dedurs i. Q i di è co p t isc rizioni si è dato com pimento . a tutto quanto fn creduto essere di qualche importanza per la conos cenza più estesa dei superstiti monumenti degli antichi veienti e per conse ’ guenza pure a tutta la descrizione dell antica c ittà di Veii . E ques to com pim ento

’ “ aveva u l fin l ogo co ire dell anno mille ottoc ento quarantasei . INDICE DE LL E T AVOL E

T V ’ A OLA I. Pianta topografi ca dell agro veiente esposta sulla proporzione

della sessanta m illesima arte del vero ed in essa tutte le indic a zioni p ; ,

’ che concernono l antico sono scritte con caratter m aiuscole e uelle re , e , q

lative allo s tato m oderno sono ritte sc col corsivo.

’ TA V LA II P ianta to o ra O . p g fica dell antica città di Ven e s ue adiacenze (le

lineata sulla ro orzione di P im nti in p p una m illesima parte del vero . ar e essa quanto concerne lo stato antico è distinto col carattere m aiuscolo ed

il mo de r no col corsivo. TA V M OLA III. onumento di P ublio Vibio Mariano i wlgarm ente deno minato i d N erone. F TA V LA V. O I abbriche della prima stazione postale de nominata la Sto rta.

A V V ia d tta del F T OLA . O t r s e e osso.

V du d I o F r . TA VOLA VI. e ta esterna del castello ell s la a nese

O I Veduta del casino della chiesa di santa Mar ia Ver ine e TA V LA VI . e g

di san P ancrazio dell Isola F arnese.

’ ' e l in r s al astello della stessa ter ra TA VOLA VIII. Veduta d l g es o c

Veduta ella rt interna di tale castello . TA VOLA IX. d pa e d V O Ve uta del m onte s u cui stava situa ta la città i eii. TA V LA X. d

. V ut ella c ittà (lt V8 ” su osta nel m odo iù robabile che TA VOLA XI. ed a d pp p p I doveva esistere nei tempi antichi servendo di base la dispos izione che pre

l luo o s u cui stava collocata come venne es osto nella T a senta tuttora i g , p

e ola recedente ed a iun endo vi inoltre la ra resentanza di uanto si p , gg g pp q

d C amillo r so io arla. conosce essere accaduto nella impresa fatta a pe gg g

O Veduta della valle in cui ebbe luo o la is atta de i trecento TA V LA XII. g d f

F abii in vicinanza della antica città di Ven .

O Reli uie elle mura esistenti nel lato orientale ella m ede TA V LA XIII. q d d

sim a città.

O anz idetta orz ione i u conservata delle m ura di Ven di TA V LA XIV. La p p

do uanto sussiste con tinta iù mostrata nella intera struttura distinguen q p

‘ - t in com imento con ti nta chiara. scura e rustica da ciò che venne s uppli o p

O Reli uie di m ura e cunicolo corris ondente s ul C remera in TA V LA X V. q p

-

“ lla orta orientale ella città . vicinanza di un ponte e de p d IN D IC E D EL L E T A V O L E

VI. R u an nt m r tto il lato TA VOLA X eliquie di. n tico po e eretto sul C re e a so t orien ale delle m ura di Veii.

A V A V in r a T OL X II. Reliquie di una pila di altr o ponte costrutto s ul C re e

- so to il lato settent ionale d ella città . , t r

‘ ‘ * ' TA VOLA X VIII: *Trapass o del C rentera sotto il m onte denom inato volgar

R li i d TA VOLA XIX. e u e i un onte antico sulle uali venne eretto il onte q p , q p

era deno minato di F ormello

. Reli uie d l m e C remera al di sotto del TA VOLA XX. q i bagni esistenti su fi u

lato orientale delle mura di Veii.

’ S e ntana e istente lun o la TA VOLA XXI. p co dell acqua condotta ad una fo s g V i R via che da e i metteva verso o ma.

II Reli uie di a i ti a che traversava m el asso detto TA VOLA XX . q un v a an c p

ora della Sibilla .

A - TA VOLA XXIII. rco detto del P ino for mato nel m asso naturale della rupe

vicino alla città di Ven . ,

S l i r ien TA VOLA XXIV. epo cri es stenti vic ino alla porta o tale deno minata era

la Spezieria . e TA VOLA XX V. Sepolcr i s ituati lungo la via che metteva alla — anzid tta porta

i n l di V i or e ta e e i.

A V A Se ol ri istenti ella rt e n t ' T OL XX VI. p c es n pa e s tte trionale di Veiil

TA V A V Se r r ‘ OL XX II. polc o scope to vic ino al ponte di Formello nel lato oc

cidentale della città . T A A VIII. S VO L XX epolcro veicule recentem ente scoperto dal com mendatore

C a ana nella arte settentr o l d l N el t mp p i na e e la città . la ci ata T avola 1 ? espo

’ “ sta l veduta dell accesso afla a cella anter iore.

TA VO A P ' L XXIX . ianta ed elevazione della prima parete inter na in c ui esiste

la ort d p a el medesimo sepolcro . TA V LA “ O . Veduta della rim a c lla dello stesso e olc XXX p e s p ro veiente. TA V L O A I. P arete di inta della rim a cella del m edesim o se l XXX p p po cro . TA V L A II. Veduta della sec nda ella ll t O XXX o c de o s esso sepolcro . TA V A OL XXXIII. Sepolcro rotondo di costruzione rom ana esistente sul colle

mer idionale e dim ostrato nella sua intera str uttura con una ianta una p ,

sezione t per raverso e d elevaz ione di prospetto .

TA VOLA I V. Varii esem di vas i neri r invenuti nei e XXX pj s polcri di Veii.

{ 0 8 I N DI C E D EL L E T A V O L E

' F i n il titolo M NET A e nel rovescio ig. Medaglia della gente Caris a co O

" ‘ TAVO A I Gru di B acco rin enuto vicino all ant ca Ven nel teni L XLII . ppo v i

’ ' - IV e òlèro dei N asoni esistente v cino al luo o i a occu ato fl AfVO LA XL . S p i g g p

’ dall antico castello di C rem er a, e dim ostrato nella s ua intera struttura co n

una ianta= u afl sezi orte orizzonta le della volta una s ezione er il lun o p , n , p g

della cella un altra er traverso ed una levazione del r os etto esterno . , p e p p

F I N E

M P R I M A -T U R

D n P rae . Sac . P al. A . M a ister . ominicus B uttao i O rd. d p g

' ‘ l M P -R I -M A I Ù B

‘ tantino . Vic c s e re ns . J os eph C anali Archiep . Co ns p g