STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI DELLA PROVINCIA DI

RAPPORTO ANNUALE 2012 DIPARTIMENTO DI BRESCIA Settembre, 2013 Stato delle acque superficiali della provincia di Brescia. Anno 2012 1

Il Rapporto annuale 2012 sullo stato delle acque superficiali è stato predisposto dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia.

Autori

Dipartimento di Brescia – U.O. Monitoraggi Ambientali Sergio Resola Fabio Grespi Eugenia Bettoni Paola Montanari Emma Romano Fabio Torosani

Le tematiche comuni a tutti i Dipartimenti sono state redatte da: Direzione Generale ‐ Settore Monitoraggi Ambientali ‐ U.O. Acque Nicoletta Dotti Pietro Genoni Massimo Paleari Laura Tremolada

Direzione Generale ‐ Settore Monitoraggi Ambientali ‐ U.O. Risorse Naturali e Biodiversità Rossella Azzoni Pierfrancesca Rossi

ARPA LOMBARDIA Dipartimento di Brescia Via Cantore, 20 Direttore: Dott.ssa Pastore Maria Luisa

In copertina: Torrente Re in di Manerba (2013)

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Sommario 1 INTRODUZIONE ...... 3 2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ...... 4 3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...... 7

3.1 OBIETTIVI DI QUALITÀ ...... 8

3.2 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE: TIPIZZAZIONE, CORPI IDRICI E ANALISI DI RISCHIO ...... 8

3.3 LA CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ...... 9 3.3.1 Stato ecologico ...... 10 3.3.2 Stato chimico ...... 13

3.4 TIPI DI MONITORAGGIO ...... 14 4 LA RETE DI MONITORAGGIO ...... 15

4.1 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE ...... 15

4.2 LA RETE DI MONITORAGGIO NELLA PROVINCIA DI BRESCIA ...... 16 5 LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI ...... 26

5.1 ANALISI DEGLI ANDAMENTI STORICI ...... 41

5.2 CRITICITÀ AMBIENTALI ...... 56 6 ATTIVITÀ PROGETTUALI ...... 57

6.1 CENSIMENTO DELLE SPECIE ALIENE ACQUATICHE ...... 57

6.2 IL MONITORAGGIO IN CONTINUO DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ...... 59 7 CONCLUSIONI ...... 61

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1 INTRODUZIONE ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in particolare svolgendo le seguenti azioni: ‐ programmazione e gestione del monitoraggio quali‐quantitativo dei corpi idrici; ‐ effettuazione di sopralluoghi e campionamenti; ‐ esecuzione di analisi degli elementi chimico‐fisici e chimici e degli elementi biologici; ‐ elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione. ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui: ‐ supporto tecnico‐scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione; ‐ gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali; ‐ gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque. Il presente documento, oltre a fornire un quadro sintetico sia territoriale che normativo, descrive lo stato di qualità delle acque superficiali ricadenti nel territorio di competenza del Dipartimento di Brescia a conclusione del monitoraggio svolto nel 2012.

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2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La provincia di Brescia occupa una vasta superficie pari a 477.749 ha, di cui il 55% è costituito da zone montane, il 28,8% da pianura e per la restante parte da aree collinari (15,7%). La distanza tra il limite settentrionale (monte Gavia) e quello meridionale (comune di ) è di circa 123 Km. Per i suoi aspetti fisico‐geografici, paesaggistici e geopedologici è uno dei territori più complessi della Lombardia. La quota più alta corrisponde alla cima del monte Adamello (3554 m) mentre quella più bassa è ubicata nel comune di Fiesse (34 m); la maggior parte del territorio è compreso tra i 65 ed i 1500m.

Dal punto di vista idrografico la Provincia è caratterizzata da tre laghi principali (Garda, Iseo, Idro) e da tre grandi bacini imbriferi, coincidenti con le valli Valle Camonica, Valle Trompia e Valle Sabbia, percorse rispettivamente dai fiumi , Mella e lungo la direttrice Nord‐Sud.

Il lago di Garda, o Benaco, è il maggiore lago italiano, con una superficie di circa 370 Km2. L’altezza della superficie dell’acqua è di circa 65 m slm e viene regolata , con escursioni medie annue pari a 0,5 m, dallo sbarramento a sud di Peschiera. Separa tre regioni, la Lombardia (provincia di Brescia), il Veneto (provincia di Verona) ed il – Alto Adige (provincia di Trento). La parte settentrionale si presenta stretta ed è incuneata nei sistemi montuosi, mentre a meridione si allarga, circondato da colline moreniche.

Il lago d’Iseo o Sebino, ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio. Ha una superficie di 65,3 Km2 e una profondità massima di 251 m. È situato a 180 m di quota nelle prealpi, in fondo alla Val Camonica. Incuneato a nord tra le province di Bergamo e di Brescia, è racchiuso a sud dalle colline moreniche, note con il nome di “Franciacorta”. Il lago ospita la più grande isola lacustre naturale, , cui fanno da satelliti a nord e a sud i due isolotti di Loreto e di . Mont’Isola non ha sorgenti a carattere permanente e l’approvvigionamento idrico è garantito da prese a lago. Sul versante meridionale del lago si trovano le Torbiere d’Iseo, una zona umida di interesse internazionale per la conservazione della biodiversità ed habitat degli uccelli acquatici.

Il lago d’Idro o Eridio è un lago di origine glaciale ai confini con il Trentino. E’ formato dalle acque del fiume Chiese che ne è anche l’emissario. La sua superficie è di 10,9 Km2 e raggiunge una profondità massima di 122 m. Il livello del lago è regolato dalla diga di Idro ed oscilla tra 368 m slm ed un minimo di 364,7 m slm. E’ un lago meromittico; le sue acque vengono utilizzate da una centrale elettrica e per uso irriguo.

Gli altri bacini idrici di carattere lacustre, principalmente di carattere artificiale, si trovano in vari punti della provincia divisi tra Val Camonica e Valle Sabbia; i principali sono il lago Moro ed il lago di

Il fiume Oglio è un importante fiume italiano ed è il secondo affluente del fiume per lunghezza (dopo l’Adda) con i suoi 280 Km di corso; occupa invece il 4° posto per superficie di bacino, ed il 3° per portata media della foce. Il fiume Oglio nasce nel paese di , dove si uniscono i torrenti Narcanello (proveniente dal ghiacciaio della Presena) e Frigidolfo (che giunge dalla cima di Ercavallo, nel Parco dello Stelvio). Discendendo dalla Val Camonica raccoglie le acque del massiccio dell’Adamello, del Montirolo, della Concarena, fino a formare (presso Lovere e ), il lago d’Iseo di cui è immissario ed emissario. Attraversa la regione Lombardia bagnando la pianura padana nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova, dove si immette nel Po. Sono numerosi i suoi affluenti: il Chiese, il Mella, il Borlezza, il Dezzo, e una miriade di torrenti e fossi. Il Mella è un fiume a carattere torrentizio che attraversa la provincia di Brescia e quella di Cremona. E’ lungo 96 Km. Nasce dal passo del Maniva, scorre nella Valtrompia e quindi giunge a Brescia e poi nella bassa bresciana, toccando, tra gli altri, i comuni di Castelmella, , e Pavone Mella, prima di confluire da sinistra nell’Oglio presso Ostiano in provincia di Cremona.

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Il fiume Chiese nasce nel gruppo dell’Adamello, più precisamente dal Monte Fumo in trentino. Più a sud si getta nel lago d’Idro nei pressi di Baitoni entrando in Lombardia. Uscito dal lago presso Idro, percorre la Valsabbia fino a ed in pianura scorre in direzione nord‐sud lungo la parte orientale della provincia bresciana tra e fino a giungere presso Asola (MN) dove confluisce da sinistra nel fiume Oglio.

I torrenti presenti nella provincia sono concentrati maggiormente in Val Camonica e spesso sono affluenti del fiume Oglio o di altri torrenti maggiori, ma il principale corso d'acqua a carattere torrenziale è il Garza (42 km di lunghezza), che nasce a in Valtrompia, attraversa la “Valle del Garza” nei comuni di e Nave, quindi attraversa il capoluogo da cui diparte una derivazione, che confluisce nel fiume Mella a , mentre il torrente scende in direzione sud‐est nell’alta pianura e spaglia presso .

Al diminuire della pendenza della superficie topografica ed al passaggio da depositi grossolani a sedimenti più fini la falda acquifera affiora e determina un’ampia fascia di fontanili, che alimentano una rete di rogge, seriole e fossi che rendono irrigua la media e bassa pianura.

Si citano di seguito i principali torrenti e canali artificiali che percorrono il territorio provinciale:

 Fontanili e rogge di e Cossirano  la Roggia Trenzana, diretta derivazione dell'Oglio;  il Naviglio di Brescia, che nasce a Gavardo dal fiume Chiese e bagna i comuni della bassa Valle Sabbia, di Brescia e della bassa Bresciana orientale, prima di sfociare nell'Oglio all'altezza di Canneto, nel mantovano;  il complesso del Gandovere/Mandolossa che scorre nella valle di Ome e a si divide in due rami di cui uno sfocia nel Mella, mentre l'altro spaglia a .  il Redone, che nasce in località Lavagnone a e, attraversando tutti i comuni del basso Garda, sfocia nel Mincio all'altezza di Monzambano (Mn);  lo Strone che bagna la campagna della bassa bresciana fra San Paolo e .

Le marcate differenze morfologiche delle diverse aree che compongono il territorio provinciale influiscono profondamente sulla distribuzione della popolazione e, perciò, sulla diversa pressione antropica sui corpi idrici. Le zone di pianura sono mediamente caratterizzate da un’elevata densità abitativa; si osserva tuttavia che solo quattro dei 206 comuni della provincia superano la soglia dei 20.000 abitanti (Brescia, Lumezzane, Desenzano del Garda e ). Nelle Valli Camonica, Trompia e Sabbia si registra la maggiore dispersione della popolazione.

In linea di massima si può ritenere che nella zona alpina la pressione principale sia costituita dalla presenza delle numerose derivazioni a scopo idroelettrico che, seppure non presentino ricadute sostanziali sulla qualità delle acque prelevate e restituite, esercitano un violento impatto sull’idromorfologia del tratto di torrente compreso tra l’opera di presa a monte e la restituzione a valle. L’agricoltura rappresenta un’importante aspetto dell’economia bresciana e nazionale. Nella pianura bresciana si confermano l’allevamento intensivo e l’agricoltura di supporto, ma anche coltivazioni tradizionali e specializzate, alle quali possono essere associate problematiche ambientali derivanti dall’uso dei presidi chimici nel trattamento delle colture, dall’utilizzo dei liquami zootecnici sui suoli agricoli. In particolare lo spandimento dei reflui viene talvolta esercitato senza rispettare completamente le tecniche di buona pratica agricola.

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Il sistema industriale bresciano è particolarmente sviluppato e distribuito sul territorio in modo abbastanza uniforme. Importanti sono i settori siderurgico, metallurgico, meccanico, dei rivestimenti inorganici su superfici metalliche ed estrattivo. Rinomate sono le produzioni di camion (OM‐Iveco), del tondino (acciaierie), delle armi (es. Beretta), del marmo. E’ presente altresì un ricco tessuto di aziende di dimensione medio piccola. Le ricadute del comparto industriale sono ovviamente conseguenti all’eventuale carenza di presidi ambientali. Si pone in evidenza la mancanza di presidi depurativi delle acque reflue della Valtrompia (distretto in cui sono concentrate numerose industrie galvaniche): fino alla loro realizzazione le acque dei torrente Gobbia‐Faidana e del fiume Mella a non potranno verosimilmente raggiungere lo Stato Ecologico Buono, previsto dalla vigente normativa.

Informazioni e dati utili possono essere reperiti nei documenti del Piano di gestione del Distretto idrografico del fiume Po (http://www.adbpo.it/on‐multi/ADBPO/Home/PianodiGestioneepartecipazionepubblica.html), in particolare nell’Elaborato 1.

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3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La normativa sulla tutela delle acque superficiali e sotterranee trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 norme in materia ambientale, con le sue successive modifiche ed integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152. A seguito all’approvazione del Dlgs 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, e in particolare: ‐ Decreto 16 giugno 2008, n. 131, regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni); ‐ Decreto 14 aprile 2009, n. 56, regolamento recante criteri per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento; ‐ D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n. 260, criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06. E’ necessario menzionare anche il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che recepisce la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e la Direttiva 2009/90/CE che stabilisce specifiche tecniche per l’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque. La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di gestione del bacino idrografico come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socio‐economici. Il Piano di gestione, che prevede come riferimento normativo nazionale ancora il Dlgs 152/99, è costituito da: ‐ Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia, approvato dal Consiglio regionale il 28 luglio 2004; ‐ Programma di tutela e uso delle acque (PTUA), approvato con DGR del 29 marzo 2006, n. 8/2244. Più recentemente, in attuazione della Direttiva 2000/60/CE, L’Autorità di Bacino del fiume Po ha adottato il Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po – PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico‐operativo mediante il quale sono programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 febbraio 2013 è l’atto formale che completa l’iter di adozione del Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano.

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3.1 Obiettivi di qualità La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione. L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell’uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi. I Piani di tutela adottano le misure atte affinché siano conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015: ‐ mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “buono”; ‐ mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità “elevato”; ‐ mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici ove siano previsti. La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi – proroga al 2021 o al 2027 – a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l’elenco dettagliato delle misure previste. Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi – deroga – nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell’impatto antropico o delle condizioni naturali non sia possibile o sia esageratamente oneroso il loro raggiungimento.

3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel riferirsi al contesto geografico naturale cui i corpi idrici appartengono: per quanto riguarda i corpi idrici superficiali questo processo richiede da un lato l’individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti nel distretto idrografico e dall’altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo‐specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi. La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato, l’individuazione dei corpi idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l’identificazione dei corpi idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell’estensione delle aree protette. Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: corpi idrici a rischio, corpi idrici non a rischio, corpi idrici probabilmente a rischio. Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio.

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3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali Lo stato di un corpo idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo stato ecologico e il suo stato chimico. Lo stato ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico‐ fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di stato ecologico sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso). Lo stato chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell’elenco di priorità. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso).

Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali.

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3.3.1 Stato ecologico Lo stato ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico‐chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità.

Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica.

Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i fiumi EQB Metodo di classificazione Descrizione IBMR ‐ Indice Biologique L’indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico inteso Macrofite Macrophytique en Rivière in termini di intensità di produzione primaria. ICMi ‐ Indice Multimetrico di L’indice ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e Diatomee Intercalibrazione sull’Indice Trofico (TI). Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell’Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi). Macroinvertebrati Sistema MacrOper bentonici La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score).

ISECI ‐ Indice dello Stato Ecologico L’indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica (classi Fauna ittica di età e consistenza demografica) delle specie indigene, sulla delle Comunità Ittiche presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche.

Gli elementi generali chimico‐fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono i nutrienti e l’ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, pH, alcalinità e conducibilità.

Elementi generali di qualità chimico‐fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei fiumi

Elemento Parametro Indice Descrizione Ossigeno disciolto 100‐OD% saturazione Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico.

Azoto ammoniacale (N‐NH4) Il LIMeco di ciascun campionamento viene derivato come media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo le Azoto nitrico (N‐NO3) LIMeco Nutrienti soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata.

Fosforo totale Il LIMeco da attribuire ad un sito è la media dei LIMeco dei campionamenti effettuati durante l'anno. Temperatura

pH Sono utilizzati esclusivamente per una migliore Altri parametri ‐ Alcalinità interpretazione del dato biologico e non per la classificazione. Conducibilità

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Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fitoplancton, le macrofite e la fauna ittica. Per i macroinvertebrati bentonici non si dispone ancora di un metodo ufficiale di classificazione.

Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i laghi EQB Metodo di classificazione Descrizione ICF ‐ Indice complessivo per L’indice ICF si ottiene come media dell’indice medio di biomassa Fitoplancton (concentrazione di clorofilla a e biovolume) e dell’indice medio di il fitoplancton composizione (PTI, percentuale di cianobatteri). Gli indici MTIspecies e MacroIMMI sono calcolati in base a cinque MTIspecies metriche: massima profondità di crescita, frequenza relativa delle specie Macrofite MacroIMMI con forma di colonizzazione sommersa, frequenza delle specie esotiche, diversità (indice di Simpson), punteggio trofico per ciascuna specie. L’indice LFI si basa sull’abbondanza relativa e la struttura di popolazione delle specie chiave, sul successo riproduttivo delle specie chiave e delle Fauna ittica LFI ‐ Lake Fish Index specie tipo‐specifiche, sulla diminuzione (%) del numero di specie chiave e tipo‐specifiche, sulla presenza di specie ittiche alloctone ad elevato impatto. Macroinvertebrati Metodo in via di definizione ‐ bentonici

Gli elementi generali chimico‐fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fosforo totale, la trasparenza e l’ossigeno ipolimnico. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di pH, alcalinità, conducibilità e ammonio.

Elementi generali di qualità chimico‐fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei laghi

Elemento Parametro Indice Descrizione

Fosforo totale Livello Trofico Laghi per lo stato ecologico.

L’LTLeco viene derivato come somma dei i punteggi ottenuti per i singoli ‐ Trasparenza LTLeco parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla Ossigeno ipolimnico concentrazione osservata. pH

Alcalinità Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del Altri parametri ‐ Conducibilità dato biologico e non per la classificazione. Ammonio

Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il corpo idrico in osservazione.

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Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA‐MA).

Inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici. Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4 D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton‐metile Bentazone 3,4‐Dicloroanilina Paration etile 2‐Cloroanilina 1,2 Diclorobenzene Paration metile 3‐Cloroanilina 1,3 Diclorobenzene 2,4,5 T 4‐Cloroanilina 1,4 Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4‐Diclorofenolo 1,1,1 Tricloroetano 2‐Clorofenolo Diclorvos 2,4,5‐Triclorofenolo 3‐Clorofenolo Dimetoato 2,4,6‐Triclorofenolo 4‐Clorofenolo Eptaclor Terbutilazina (incluso metabolita) 1‐Cloro‐2‐nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1‐Cloro‐3‐nitrobenzene Fention Xileni 1‐Cloro‐4‐nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2‐Clorotoluene MCPA 3‐Clorotoluene Mecoprop 4‐Clorotoluene Metamidofos

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3.3.2 Stato chimico La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA‐ MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA). La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell’obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l’obiettivo è di eliminare l’inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite.

Sostanze dell’elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze). Alaclor P Fluorantene P Alcani, C10‐C13, cloro PP Idrocarburi policiclici aromatici: Antiparassitari del ciclodiene: Benzo(a)pirene Aldrin Benzo(b)fluorantene PP Dieldrin E Benzo(k)fluoranthene Endrin Benzo(g,h,i)perylene Isodrin Indeno(1,2,3‐cd)pyrene Antracene PP Isoproturon P Atrazina P Mercurio e composti PP Benzene P Naftalene P Cadmio e composti PP Nichel e composti P Clorfenvinfos P 4‐Nonilfenolo PP Ottilfenolo (4‐(1,1',3,3'‐ tetrametilbutil‐ Clorpirifos (Clorpirifos etile) P P fenolo) DDT totale E Pentaclorobenzene PP p.p'‐DDT E Pentaclorofenolo P 1,2‐Dicloroetano P Piombo e composti P Diclorometano P Simazina P Di(2‐etilesilftalato) P Tetracloruro di carbonio E Difeniletere bromato (sommatoria congeneri Tetracloroetilene E 28, 47,99,100, 153 e 154) PP Diuron P Tricloroetilene E Tributilstagno composti (Tributilstagno Endosulfan PP PP catione) Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P Esaclorobutadiene PP Triclorometano P Esaclorocicloesano PP Trifluralin P

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3.4 Tipi di monitoraggio L’obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i corpi idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine. Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i corpi idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per: ‐ integrare e convalidare l’analisi delle pressioni e degli impatti; ‐ la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio; ‐ la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo); ‐ la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo); ‐ tenere sotto osservazione l’evoluzione dello stato ecologico dei siti di riferimento; ‐ classificare i corpi idrici. Il monitoraggio operativo è realizzato per: ‐ stabilire lo stato dei corpi idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali; ‐ valutare qualsiasi variazione dello stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure; ‐ classificare i corpi idrici. Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente: ‐ quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato); ‐ quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito; ‐ per valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale. Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.

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4 LA RETE DI MONITORAGGIO 4.1 La rete di monitoraggio regionale Il processo di tipizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi in Lombardia ha portato all’individuazione di 39 tipi fluviali e di 8 tipi lacustri. All’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato sono stati individuati 669 corpi idrici fluviali (520 naturali e 149 artificiali) e 56 corpi idrici lacustri (32 naturali e 24 invasi). La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali è composta da: ‐ 355 stazioni collocate su altrettanti corpi idrici fluviali; ‐ 44 stazioni collocate su 37 corpi idrici lacustri. Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei corpi idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia) e oltre il 65% dei corpi idrici lacustri individuati. Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2009 e si è concluso nel 2011. Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2012 e avrà termine nel 2014, anno in cui si concluderà il primo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano.

La rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali.

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4.2 La rete di monitoraggio nella provincia di Brescia

La rete di monitoraggio dei laghi e dei corsi d’acqua superficiali della provincia d Brescia è stata ridefinita a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e risulta costituita da 9 postazioni lacustri e da 58 postazioni fluviali, queste ultime posizionate su altrettanti corpi idrici, di cui 12 fortemente modificati.

Sono sottoposti a monitoraggio di sorveglianza i laghi di Garda (postazioni di , Padenghe e Salò) e di Valvestino (1 postazione), a monitoraggio operativo i laghi di Iseo (postazioni di Castro, Predore e Mont’Isola) e di Idro (1 postazione) e a monitoraggio d’indagine il lago Moro (1 postazione). Dei complessivi 58 corsi d’acqua sottoposti ad indagine 28 di essi sono soggetti a monitoraggio operativo, e 30 a monitoraggio di sorveglianza. Talvolta alcuni corpi idrici, quali il Rio Mioletta, sono risultati in secca al momento di eseguire il campionamento e, pertanto, non di tutti si è potuto definire lo Stato Ecologico.

Rete di monitoraggio dei laghi/invasi in Provincia di Brescia

Lago/Invaso Natura Corpo idrico Località Tipo monitoraggio

Idro altamente modificato Anfo operativo

Lago Moro naturale indagine

Iseo naturale Castro (Bg) operativo

Iseo naturale Predore (Bg) operativo

Iseo naturale Monte Isola operativo

Garda naturale Gargnano sorveglianza

Garda naturale sorveglianza

Garda naturale Salo' sorveglianza

Valvestino altamente modificato Valvestino sorveglianza

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Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Oglio sopralacuale.

Corso d'acqua Corpo idrico Località Tipo di monitoraggio

Trobiolo dalla sorgente alla immissione in Oglio sorveglianza

Allione dalla sorgente alla confluenza del Valle Vivione sorveglianza (SB)

Allione dal Valle Vivione alla immissione in Oglio sorveglianza (SB)

Avio dal confine Parco alla confluenza in Oglio Temù sorveglianza (REF)

Dezzo dal Valle di Vo alla immissione in Oglio operativo

Grigna dal Valle di Campolaro alla immissione in Oglio operativo

Lanico dalla sorgente alla immissione in Oglio sorveglianza

Oglio dall'Ogliolo di alla confluenza del Lanico Ceto operativo

Oglio dal Narcanello al depuratore di Vezza d'Oglio sorveglianza

Oglio da Vezza alla confluenza dell'Ogliolo di Edolo Edolo operativo

dalla sorgente del Frigidolfo fino alla confluenza del Oglio Frigidolfo Ponte di Legno sorveglianza (SB) Narcanello

Ogliolo di Edolo dal Valle di Campopvecchio alla confluenza in Oglio Edolo sorveglianza

Re dalla sorgente alla immissione in Oglio sorveglianza

Valle dal Valle Bassinale alla immissione in Oglio Artogne sorveglianza

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Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Oglio sublacuale.

Tipo di Corso d'acqua Corpo idrico Località monitoraggio

Baioncello sorveglianza

Canale Naviglio operativo Grande Bresciano

Oglio dall'Iseo alla confluenza Cherio operativo

Roggia Vescovada operativo

Seriola Castrina Cazzago S. Martino sorveglianza

Seriola Fusia sorveglianza

Seriola Nuova di Rovato operativo Chiari

Strone dal Rio Lusignolo alla immissione in Oglio operativo (DDA)

Trenzana Chiari sorveglianza

Vaso Bambinello operativo

Vaso Vedetti Leno operativo

Mioletta dal confine Her alla immissione in Miola sorveglianza

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Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Mella.

Tipo di Corso d'acqua Corpo idrico Località monitoraggio

Faidana dalla sorgente alla immissione nel Mella operativo

Fiume (Vaso) operativo

dal confine Her alla immissione nella Roggia Laorna operativo Mandolossa

Lembrio dal sorgente Lembrio alla immissione in Mella sorveglianza

dal Mella di Graticelle (Sarle) alla confluenza del Mella operativo Gombiera

Mella dal Gombiera fino al confine Her Villa Carcina operativo

Mella dal confine Her 56 fino a Manerbio Castelmella operativo (DDA)

Mella da Manerbio alla immissione in Oglio operativo (DDA)

dall'origine fino alla confluenza del Mella di Mella sorveglianza Graticelle (Sarle) Mella del dal fosso S. Zeno alla immissione in Mella sorveglianza Molinorso

Mella di Sarle dalla sorgente alla immissione nel Mella Bovegno sorveglianza

Roggia dal confine Her alla immissione in Mella operativo Mandalossa dal confine Her alla confluenza del Naviglio Garza operativo Grande Bresciano

Garza dal Naviglio Grande Bresciano allo spaglio operativo

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Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Chiese /lago d’Idro.

Tipo di Corso d'acqua Corpo idrico Località monitoraggio

Caffaro dal Sanguinera alla immissione nel lago d'Idro sorveglianza

Bagolino (Valle dal confine SIC alla confluenza del Sanguinera sorveglianza Dorizzo)

Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Chiese sublacuale.

Tipo di Corso d'acqua Corpo idrico Località monitoraggio

Agna dal Valle Faleno fino alla immissione nel Chiese sorveglianza

Chiese dal Vrenda di al confine Her Gavardo operativo

Chiese dal lago d'Idro alla confluenza del Vrenda di Odolo operativo

Chiese dal confine Her alla derivazione di operativo

Chiese da Bedizzole alla confluenza del Branchello Montichiari operativo

dalla confluenza del secondario alla immissione in Degnone sorveglianza Chiese

Di Lonato (Seriola) Bedizzole operativo

Gorgone dalla sorgente alla immissione nel Chiese sorveglianza

Nozza dal secondario alla immissione in Chiese Vestone operativo

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Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del logo di Garda.

Tipo di Corso d'acqua Corpo idrico Località monitoraggio

D'Avigo dalla sorgente alla immissione nel lago di Garda sorveglianza

S.Michele dalla sorgente alla immissione nel lago di Garda Tremosine sorveglianza (SB)

San Giovanni da sorgente a immissione nel lago di Garda sorveglianza (SB)

dal lago di Valvestino fino alla immissione nel lago Toscolano Toscolano Maderno sorveglianza (SB) di Garda

Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del lago d’Iseo (Sebino).

Tipo di Corso d'acqua Corpo idrico Località monitoraggio

Bagnadore dalla sorgente alla immissione nel lago d'Iseo sorveglianza

Italsider dalla sorgente alla immissione nel lago d'Iseo Pisogne operativo

Valle Trobiolo dalla sorgente alla immissione nel lago d'Iseo Pisogne sorveglianza

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Carta della rete di monitoraggio delle acque superficiali in provincia di Brescia.

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Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei laghi della provincia di Brescia. Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Fitoplancton 2 Macrofite 1 Almeno per un anno nel triennio EQB Macroinvertebrati 1 2009‐2011 Fauna ittica 0 Bimestrale per ciascun anno del Chimico‐fisici a sostegno 2 triennio 2009‐2011 Bimestrale per ciascun anno del Chimici a sostegno 2 triennio 2009‐2011 Bimestrale per ciascun anno del Chimici (sostanze prioritarie) 2 triennio 2009‐2011

Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei laghi della provincia di Brescia Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Fitoplancton 2 Macrofite 1 Almeno per un anno nel sessennio EQB Macroinvertebrati 1 2009‐2014 Fauna ittica 0 Bimestrale per ciascun anno del Chimico‐fisici a sostegno 2 sessennio 2009‐2014 Bimestrale per ciascun anno del Chimici a sostegno 1 sessennio 2009‐2014 Bimestrale per ciascun anno del Chimici (sostanze prioritarie) 1 sessennio 2009‐2014

Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei fiumi della provincia di Brescia. Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Macroinvertebrati 18 Diatomee 18 EQB Almeno per un anno nel sessennio 2009‐2014 Macrofite 0 Fauna ittica 0 Chimico‐fisici a sostegno 20 Trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014 Chimici a sostegno 4 Trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014 Chimici (sostanze prioritarie) 20 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014

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Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei fiumi della provincia di Brescia. Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Macroinvertebrati 6 Diatomee 4 EQB Almeno per un anno nel triennio 2009‐2011 Macrofite 0 Fauna ittica 0 Chimico‐fisici a sostegno 8 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011 Chimici a sostegno 3 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011 Chimici (sostanze prioritarie) 8 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011

Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei laghi della provincia di Brescia. Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Fitoplancton 4 Macrofite 1 EQB Almeno per un anno nel sessennio 2009‐2014 Macroinvertebrati 1 Fauna ittica 0 Chimico‐fisici a sostegno 4 Bimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014 Chimici a sostegno 0 Bimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014 Chimici (sostanze prioritarie) 0 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessennio 2009‐2014

Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei laghi della provincia di Brescia. Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Fitoplancton 2 Macrofite 2 EQB Almeno per un anno nel triennio 2009‐2011 Macroinvertebrati 1 Fauna ittica 0 Chimico‐fisici a sostegno 1 Bimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011 Chimici a sostegno 1 Bimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011 Chimici (sostanze prioritarie) 1 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011

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Nel seguito sono elencati i parametri chimico‐fisici e chimici a sostegno e le sostanze prioritarie ricercate in provincia di Brescia. La selezione dei parametri da analizzare è stata effettuata in base all’analisi delle pressioni presenti sul territorio.

Parametri chimico‐fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate in provincia di Brescia. pH Cloruri Triclorobenzeni Solidi sospesi Solfati 1,2 Dicloroetano Temperatura Escherichia coli Diclorometano Conducibilità Alcalinità Esaclorobutadiene Durezza Cadmio Triclorometano Azoto totale Mercurio Tetracloroetilene Azoto ammoniacale Nichel Pentaclorofenolo Azoto nitrico Piombo Pentaclorobenzene Ossigeno disciolto Rame Esaclorobenzene BOD5 Zinco Esaclorocicloesano COD Idrocarburi policiclici aromatici totali Glifosate Ortofosfato Fluorantene AMPA Fosforo totale Benzene

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5 LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI Si riporta nel seguito la sintesi dei risultati della classificazione dei corpi idrici della provincia di Brescia ottenuta dai dati del primo triennio di monitoraggio (2009‐2011). Poiché la classificazione dello stato viene effettuata al termine di ciascun triennio di monitoraggio, per il 2012 viene riportata la sintesi dei risultati relativi solamente agli elementi di qualità monitorati in tale anno.

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Oglio sopralacuale nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso Località d'acqua Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione

Trobiolo Piancogno SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Allione Paisco Loveno BUONO macroinvertebrati NON BUONO Mercurio

Berzo Demo BUONO macroinvertebrati BUONO ‐

Avio Temù ELEVATO ‐ BUONO ‐

Dezzo Angolo Terme SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Grigna Esine SCARSO macroinvertebrati NON BUONO Mercurio

macroinvertebrati, Lanico Malegno BUONO BUONO ‐ diatomee, cromo macroinvertebrati, Oglio Ceto BUONO BUONO ‐ diatomee, cromo macroinvertebrati, Vione BUONO BUONO ‐ cromo macroinvertebrati, Edolo BUONO BUONO ‐ cromo, arsenico Oglio Ponte di Legno BUONO macroinvertebrati BUONO ‐ Frigidolfo Ogliolo di Edolo BUONO diatomee, cromo BUONO ‐ Edolo

Re Gianico SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Valle Artogne SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ Artogne

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Oglio sublacuale nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Corso d'acqua Località Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione Baioncello Castrezzato BUONO diatomee, cromo BUONO ‐ Canale Naviglio Rezzato BUONO LIMeco, cromo BUONO ‐ Grande Bresciano Oglio Capriolo SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Roggia Rudiano BUONO diatomee, cromo BUONO ‐ Vescovada Seriola diatomee, LIMeco, Cazzago S. Martino BUONO BUONO ‐ Castrina cromo

Seriola Fusia Rovato BUONO LIMeco, cromo NON BUONO Cadmio

Seriola Nuova Rovato ND ‐ BUONO ‐ di Chiari

Strone Verolanuova SUFFICIENTE LIMeco BUONO ‐

Trenzana Chiari BUONO diatomee, cromo BUONO ‐

Vaso Macroinvertebrati, Gottolengo SUFFICIENTE BUONO ‐ Bambinello macrofite, LIMeco

Vaso Vedetti Leno SUFFICIENTE LIMeco BUONO ‐ non non monitorato monitorato Mioletta Adro ‐ ‐ (sempre in secca) (sempre in secca)

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino del lago d’Iseo (Sebino) nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Corso d'acqua Località Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione macroinvertebrati, Bagnadore Marone BUONO NON BUONO Mercurio cromo

Italsider Pisogne BUONO cromo BUONO ‐

Valle Trobiolo Pisogne BUONO diatomee ‐ cromo NON BUONO mercurio

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Chiese/lago d’Idro nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso Località d'acqua Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione macroinvertebrati, Caffaro Bagolino BUONO BUONO ‐ diatomee, cromo

Bagolino (Valle Dorizzo) BUONO cromo BUONO ‐

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Mella nel triennio 2009‐2011

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Corso d'acqua Località Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione Gobbia‐Faidana Sarezzo SCARSO diatomee NON BUONO nichel

Fiume (Vaso) Flero SCARSO diatomee BUONO ‐

Laorna Gussago SCARSO diatomee BUONO ‐

macroinvertebrati, Lembrio Marcheno SUFFICIENTE NON BUONO Mercurio diatomee, AMPA

Mella Bovegno SUFFICIENTE macroinvertebrati NON BUONO cadmio

Villa Carcina SUFFICIENTE LIMeco, AMPA NON BUONO nichel

LIMeco, AMPA, Castelmella SUFFICIENTE NON BUONO Nichel glifosate, cromo diatomee, LIMeco, Pralboino SUFFICIENTE BUONO ‐ AMPA macroinvertebrati, diatomee, Collio BUONO BUONO ‐ solventi clorurati, AMPA, Cr, As Mella del macroinvertebrati, Pezzaze SUFFICIENTE BUONO ‐ Molinorso AMPA

Mella di Sarle Bovegno SUFFICIENTE macroinvertebrati NON BUONO Mercurio

Roggia Azzano Mella ND ‐ BUONO ‐ Mandalossa

Bovezzo SUFFICIENTE LIMeco, AMPA BUONO ‐ Garza Diatomee, Castenedolo SUFFICIENTE LIMeco, AMPA, NON BUONO Nichel glifosate

ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Brescia Stato delle acque superficiali della provincia di Brescia. Anno 2012 30

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Chiese sublacuale nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso Località d'acqua Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione Agna Vobarno SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Chiese Gavardo BUONO cromo BUONO ‐ macroinvertebrati, Barghe SUFFICIENTE NON BUONO Mercurio diatomee Prevalle BUONO cromo BUONO ‐

Montichiari SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Degnone Pertica Bassa SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ Di Lonato Bedizzole BUONO cromo BUONO ‐ (Seriola) Gorgone Vestone BUONO cromo BUONO ‐ macroinvertebrati, Nozza Vestone SUFFICIENTE BUONO ‐ diatomee

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del lago di Garda nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso Località d'acqua Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione D'Avigo Manerba del Garda SCARSO macroinvertebrati BUONO ‐

S.Michele Tremosine SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ San Limone sul Garda SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ Giovanni macroinvertebrati Toscolano Toscolano Maderno BUONO NON BUONO Mercurio ‐ cromo

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Distribuzione dei corpi idrici fluviali della provincia di Brescia nelle classi di stato ecologico e di stato chimico (2009‐2011).

Classificazione cis 2009‐2011 Su 55 corpi idrici classificati solamente meno della metà sono quelli già conformi alla norma (Stato Ecologico almeno "Buono"); 25 di essi hanno Stato Ecologico "Buono", ed uno solo ha Stato Ecologico "Elevato" (torrente Avio in Valle Camonica). Lo Stato Ecologico "Scarso" è individuato nel 9% dei corpi idrici; uno nel bacino dell'Oglio Sopralacuale (torrente Grigna ad Esine), tre nel bacino del Mella (Torrente Gobbia‐Faidana a Sarezzo, Vaso Fiume a Flero e Torrente Laorna a Gussago) ed uno nel bacino del lago di Garda (Rio d'Avigo in Manerba del Garda). Il bacino del fiume Mella presenta mediamente lo Stato Ecologico peggiore (è scarso nel 21% dei casi e sufficiente nel 64%). Nessun corpo idrico della provincia è classificato con Stato Ecologico "Cattivo". Lo Stato Chimico è classificato "Non Buono" nel 25% dei corpi idrici monitorati; la percentuale cresce al 47% nel bacino del fiume Mella per presenza di nichel (4 corpi idrici), di cadmio (1 corpo idrico) e mercurio (2 corpi idrici). Il mercurio è stato altresì rinvenuto nel bacino del fiume Oglio sopralacuale (2 casi), nel bacino del lago d'Iseo (2 casi), nel bacino del fiume Chiese sublacuale (1 caso) e nel bacino del lago di Garda (1 caso).

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Stato dei laghi/invasi in provincia di Brescia nel triennio 2009‐2011

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Lago/Invaso Località Elemento che determina la Sostanze che determinano la Classe Classe classificazione classificazione

Fitoplancton, Idro Anfo SUFFICIENTE NON BUONO mercurio chimico‐fisici Darfo Boario Lago Moro ND ‐ BUONO Terme Fitoplancton, Iseo Castro (Bg) SUFFICIENTE NON BUONO mercurio chimico‐fisici Fitoplancton, Iseo Predore (Bg) SUFFICIENTE BUONO chimico‐fisici Fitoplancton, Iseo Monte Isola SUFFICIENTE NON BUONO mercurio chimico‐fisici Fitoplancton, Garda Gargnano BUONO BUONO chimico‐fisici Padenghe Sul Fitoplancton, Garda BUONO NON BUONO mercurio Garda chimico‐fisici Fitoplancton, Garda Salo' BUONO NON BUONO mercurio chimico‐fisici Fitoplancton, Valvestino Valvestino BUONO ND ‐ chimico‐fisici

Distribuzione dei corpi idrici lacuali della provincia di Brescia nelle classi di stato ecologico e di stato chimico (2009‐2011).

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Lo stato ecologico dei laghi per il periodo 2009‐2011 è risultato "Buono" per le tre postazioni del Garda e per la postazione del lago di Valvestino, mentre è solo "Sufficiente" per il Sebino (tre postazioni) e per il lago d'Idro (una postazione). Lo stato chimico dei laghi è pesantemente condizionato dal rinvenimento del mercurio; per tale inquinante lo Stato Chimico è risultano "Non Buono" in cinque postazioni su otto (due postazioni nel Garda, due postazioni nell'Iseo e nella postazione del lago d'Idro).

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Oglio Sopralacuale nel 2012

Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici a STATO Corso d'acqua Località sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Ceto SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO

Oglio Vione ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Edolo BUONO ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Oglio Frigidolfo Ponte di Legno ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Avio Temù ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Allione Paisco Loveno ‐ ELEVATO ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Allione Berzo Demo ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Ogliolo Edolo ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Dezzo Angolo Terme SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Grigna Esine ‐ ‐ ‐ ‐‐ BUONO BUONO

Re Gianico ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO

Trobiolo Piancogno ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO

Lanico Malegno ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Valle Artogne Artogne ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del Lago d’Iseo (Sebino) nel 2012 Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici a STATO Corso d'acqua Località sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Valle Trobiolo Pisogne ‐ BUONO ‐ ‐ ELEVATO BUONO BUONO Bagnadore Marone ‐ BUONO ‐ ‐ BUONO BUONO Italsider Pisogne ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Oglio Sublacuale nel 2012 Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici a STATO Corso d'acqua Località sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Strone Verolanuova ‐ BUONO ‐ ‐ SCARSO BUONO BUONO Oglio Capriolo ‐ ELEVATO ‐ ‐ BUONO BUONO Vaso Vedetti Leno ‐ BUONO ‐ ‐ BUONO SUFFICIENT Vaso Bambinello Gottolengo ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO E Roggia Vescovada Rudiano ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO

Seriola Nuova di NON Rovato ‐ ‐ ‐ ‐ SCARSO Chiari BUONO

Seriola Castrina Cazzago S. Martino ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO BUONO Seriola Fusia Rovato ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO Roggia Trenzana Chiari ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO

Roggia Baioncello Castrezzato ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO Naviglio Grande Rezzato ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO Bno ND (in Mioletta Adro ‐ ‐ ‐ ‐ ND (in secca) secca)

Stato dei corsi d’acqua nel bacino Fiume Chiese / Lago d’Idro 2012 Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici STATO Corso d'acqua Località a sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe ELEVATO Bagolino, Loc. Valle Dorizzo ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO Caffaro ELEVATO Bagolino, Loc. ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino Fiume Chiese 2012 Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici a STATO Corso d'acqua Località sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe BUONO Nozza Vestone ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO Gorgone Vestone ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO ELEVATO Agna Vobarno ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO ELEVATO Degnone Pertica Bassa ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO SUFFICIEN ELEVATO Barghe ‐ ‐ ‐ BUONO TE ELEVATO Gavardo ‐ BUONO ‐ ‐ BUONO Chiese ELEVATO Prevalle ‐ ELEVATO ‐ ‐ BUONO ELEVATO Montichiari SCARSO ‐ ‐ ‐ BUONO Seriola di Bedizzole ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO Lonato

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del lago di Garda 2012 Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici a STATO sostegno Corso d'acqua Località CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe BUONO S. Michele Tremosine ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO Toscolano Toscolano Maderno ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO

S. Giovanni Limone sul Garda ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO

Rio d’Avigo Manerba del Garda ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO

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Stato dei corsi d’acqua nel bacino Fiume Mella 2012 Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico‐fisici a STATO Corso d'acqua Località sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Collio ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO BUONO SUFFICIEN Bovegno ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO TE Mella Villa Carcina ‐ SCARSO ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO

Castel Mella ‐ SCARSO ‐ ‐ SUFFICIENTE NON BUONO SUFFICIEN Pralboino ‐ ‐ ‐ SCARSO BUONO TE Mella di Sarle Bovegno ‐ ‐ ‐ ‐ ELEVATO BUONO ‐‐‐‐ Lembrio Marcheno SUFFICIENTE BUONO Mella del ‐‐‐‐ Pezzaze SUFFICIENTE BUONO Molinorso Gobbia‐Faidana Sarezzo ‐ SCARSO ‐ ‐ SCARSO NON BUONO

Laorna Gussago ‐ SCARSO ‐ ‐ SCARSO BUONO Roggia Azzano Mella ‐ ‐ ‐ ‐ ND BUONO Mandolossa Vaso fiume Flero ‐ ‐ ‐ ‐ CATTIVO BUONO

Garza Bovezzo ‐ ‐ ‐ ‐ SCARSO BUONO SUFFICIEN ‐ ‐ ‐ BUONO Castenedolo TE SCARSO

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Stato dei laghi nella Provincia di Brescia nel 2012

Elementi Elementi di qualità biologica generali 2012 chimico‐fisici a STATO Lago/Invaso Località sostegno CHIMICO macroinverte fitoplancton macrofite pesci LTLeco brati Classe

Castro BUONO ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO Iseo Monteisola SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO

Predore BUONO ‐ ‐ ‐ ‐ BUONO

Gargnano ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Garda Salo ‐ ‐ ND ‐ BUONO BUONO

Padenghe ‐ ‐ ND ‐ BUONO BUONO

Moro Darfo B.T. SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO

Idro Anfo SUFFICIENTE ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO

Valvestino Valvestino ‐ ‐ ‐ ‐ SUFFICIENTE BUONO

Nel corso del 2012 sono stati monitorati 56 corpi idrici fluviali; 38 di essi è risultato possedere un LIMeco BUONO (17) o ELEVATO (21), dieci corpi idrici hanno raggiunto un LIMeco SUFFICIENTE, sette un LIMeco SCARSO ed uno (il Vaso Fiume) un LIMeco CATTIVO. Nel grafico seguente sono calcolate le rispettive percentuali.

2%

13% 38% ELEVATO 18% BUONO SUFFICIENTE SCARSO 30% CATTIVO

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Considerando il solo LIMeco, il 68% dei corpi idrici fluviali avrebbe raggiunto l’obiettivo di qualità previsto dalla normativa vigente. Per gli 8 corpi idrici che risultano Scarsi o Cattivi, il 50% appartiene al bacino del fiume Mella ed i parametri a supporto che maggiormente contribuiscono a determinare tale stato risultano essere il fosforo totale (per 7 corpi idrici su 8) e gli azoti nitrico ed ammoniacale (entrambi per 4 corpi idrici). I corpi idrici di minore qualità risultano situati in larga misura nella parte centromeridionale della provincia, caratterizzata da una più elevata densità abitativa, ciò porta ad ipotizzare un primario contributo della pressione antropica, cui si aggiunge l’impatto del comparto agricolo per la fertilizzazione dei terreni. Si osserva, in particolare, che il Vaso Fiume riceve anche gli scarichi del depuratore sovracomunale di Brescia. Gli elementi di qualità monitorati nel 2012 mostrano segni di miglioramento rispetto al triennio precedente. Complessivamente, nel 2012 il LIMeco risulta "Buono" o "Elevato" nel 68% dei corpi idrici; la situazione migliore è riscontrata nel bacino dell'Oglio sopralacuale (LIMeco "Elevato" nel 64% dei casi e "Buono" nel restante 35%) e nel fiume Chiese (LIMeco "Elevato" in otto corpi idrici su undici, "Buono" in due e "Sufficiente" in uno solo). La situazione più critica è nuovamente riscontrata nel bacino del fiume Mella, dove 10 postazioni su 13 non hanno raggiunto l’obiettivo di qualità, registrando un LIMeco "Sufficiente" in 4 corpi idrici, "Scarso" in 5 e "Cattivo" in uno. Nel 2012 risulta migliorato anche lo Stato Chimico che risulta “Non Buono” in solo 4 corpi idrici su 65, tre dei quali nel bacino del fiume Mella.

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5.1 Analisi degli andamenti storici

Si riportano alcuni andamenti temporali particolarmente significativi.

Fosforo totale ed ortofosfato nel torrente Garza a Bovezzo Si osservano andamenti caratterizzati da forti oscillazioni, pur con un trend decisamente in aumento per entrambi i parametri (concentrazioni espresse in mg/l).

Azoto nitrico ed Azoto totale nel Fiume Mella in Pralboino La postazione è posta in chiusura di bacino. In questo caso si evidenzia dal luglio 2010 ad oggi un trend complessivamente in diminuzione (concentrazioni espresse in mg/l).

14 12 10 8 N‐Nitrico 6 N tot 4 Lineare (N‐Nitrico) 2 Lineare (N tot) 0

20/07/2010 22/09/2010 25/10/2010 20/12/2010 21/02/2011 14/04/2011 18/07/2011 26/09/2011 17/11/2011 20/03/2012 25/09/2012 19/02/2013

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Escherichia coli nella Seriola Nuova di Chiari a Rovato A fronte di un andamento costante dal maggio 2011 al giugno 2012, sono stati registrati picchi di E.Coli nel novembre 2012 e nuovamente nel marzo 2013. Si osserva che la Seriola Nuova riceve le acque di scarico del depuratore di Rovato (dati espressi in MPN/100 ml).

E. Coli 180000 160000 140000 120000 100000 80000 60000 E. Coli 40000 Lineare (E. Coli) 20000 0

Nichel nel torrente Gobbia‐Faidana in Sarezzo Il punto di monitoraggio è posto in chiusura di bacino di un distretto con numerose aziende galvaniche che determinano un impatto ambientale evidente. in data 18/10/2010 è stata rilevata nel torrente una concentrazione pari a 990 µg/l. Pur evidenziando un trend in diminuzione, le concentrazioni misurate superano quasi costantemente i 20 µg/l (concentrazione limite come media annuale).

500 450 400 350 300 250 200 150 Ni 100 50 0

19/07/2010 20/09/2010 25/11/2010 18/01/2011 15/03/2011 17/05/2011 13/09/2011 08/11/2011 10/01/2012 19/03/2012 28/05/2012 18/07/2012 17/09/2012 28/11/2012 16/01/2013 06/03/2013 14/05/2013

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Nichel nel fiume Mella a Villa Carcina Il fiume attraversa la Valle Trompia, altamente industrializzata, dov’è operato in particolare il trattamento superficiale dei metalli. Si riscontrano in Villa Carcina elevate concentrazioni di nichel, pur con un trend in diminuzione, ma pur mediamente superiore ai 20 µg/l. In date 19/07/2010 e 19/06/2012 sono stati rilevati picchi pari a 405 µg/l e a 740 µg/l, rispettivamente.

300

250

200

150

100 Ni 50

0 19/07/2010 21/09/2010 22/11/2010 20/01/2011 29/03/2011 17/05/2011 13/09/2011 08/11/2011 10/01/2012 21/03/2012 28/05/2012 18/07/2012 12/09/2012 08/11/2012 16/01/2013 27/03/2013 14/05/2013 11/06/2013

Nichel nel fiume Mella a Castelmella Anche a sud del capoluogo le concentrazioni di Nichel risultano mediamente superi ai 20 µg/l, pur in diminuzione.

200 180 160 140 120 100 80 60 Ni 40 20 0

20/07/2010 22/09/2010 25/11/2010 18/01/2011 15/03/2011 19/05/2011 14/09/2011 14/11/2011 10/01/2012 21/03/2012 28/05/2012 18/07/2012 10/10/2012 19/12/2012 08/02/2013 18/04/2013

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Cromo esavalente nel torrente Gobbia‐Faidana in Sarezzo Pur osservando l’assenza di picchi di concentrazione elevati sin dalla fine del 2011, il tenore di cromo esavalente è quasi costantemente superiore ai 5 µg/l (concentrazione massima ammissibile). Il fuori scala del 13/04/2011 ha corrisposto ad una concentrazione di 364 µg/l.

50 45 40 35 30 25 20 15 Cr VI 10 5 0

Cromo esavalente nel fiume Mella a Villa Carcina Il punto di monitoraggio è ubicato a valle della confluenza del torrente Gobbia‐Faidana, rispetto al quale si rilevano concentrazioni mediamente inferiori. Il trend indica una leggera diminuzione (dati espressi in µg/l).

50 45 40 35 30 25 20 15 Cr VI 10 5 0

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Cromo esavalente nel fiume Mella a Castelmella Si osserva anche a Castelmella il saltuario supero dei 5 µg/l. Il picco fuori scala è del 14 aprile 2011 ed è pari a 134 µg/l.

50 45 40 35 30 25 20 15 Cr VI 10 5 0

AMPA e Glifosate nel torrente Garza a Castenedolo I pesticidi AMPA e Glifosate si ritrovano in numerosi corpi idrici, da Bovegno a Pralboino, da Castenedolo a Rovato. Si riportano due esempi di supero dello standard di qualità dell’acqua, fissato per entrambi a 0,1 µg/l. Le concentrazioni medie rilevate nel 2012 sono risultate pari ad 1,0 µg/l per l’AMPA e a 0,18 µg/l per il Glifosate (statistica calcolata con il criterio medium‐bound).

3

2,5

2

1,5 AMPA 1 Glifosate 0,5

0

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AMPA e Glifosate nella Seriola Nuova di Chiari a Rovato Nel 2012 sono state rilevate in due occasioni concentrazioni particolarmente elevate (dati espressi in µg/l): AMPA Glifosate 7 marzo 3,3 0,14 20 settembre 4,6 0,47

10 9 8 7 6 5 4 AMPA 3 Glifosate 2 1 0

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Profili di Temperatura, Ossigeno disciolto e Conducibilità el.sp. nei laghi di Garda, Iseo, Idro, Moro e Valvestino Lago di Garda – Postazione di Salò

30 Lago di Garda ‐ Salò 25 (°C) 20 mar‐12 15 giu‐12 10 ago‐12

Temperatura 5 set‐12 0 nov‐12 1 7 13 19 25 31 37 43 49 55 61 67 73 79 85 91 97 103 109 115 121 127 133 139 145 151 157 163 Profondità (m)

160 140 Lago di Garda ‐ Salò sat) 120 (% 100 mar‐12 80 giu‐12 60 disciolto ago‐12 40 20 set‐12 0

Ossigeno nov‐12 1 7 13 19 25 31 37 43 49 55 61 67 73 79 85 91 97 103 109 115 121 127 133 139 145 151 157 163 Profondità (m)

240 Lago di Garda ‐ Salò

20°C 230

a 220 mar‐12 sp.

el. 210

giu‐12

(µS/cm) 200 ago‐12 190 set‐12 180 Condicibilità nov‐12 1 7 13 19 25 31 37 43 49 55 61 67 73 79 85 91 97 103 109 115 121 127 133 139 145 151 157 163 Profondità (m)

mar-12 giu-12 ago-12 set-12 nov-12 Temperatura max (°C) 10,4 22,5 24,6 20,8 14,3 Temperatura min (°C) 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 Ossigeno disciolto max (%sat) 110,7 149,9 107 98,9 104,7 Ossigeno disciolto min (%sat) 81,7 77,1 72 71,4 75 Profondità con O2<20%sat (m) - - - - - Conducibilità min (µS/cm a 20°C) 221 206 197 205 213 Conducibilità max (µS/cm a 20°C) 228 229 231 230 230

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Lago d’Iseo – Stazione di Mont’Isola

25

20 Lago d'Iseo ‐ Mont'Isola (°C) mar‐12 15 mag‐12 10 ago‐12 5 Temperatura set‐12 0 nov‐12 1 10 19 28 37 46 55 64 73 82 91 100 109 118 127 136 145 154 163 172 181 190 199 208 217 226 235 244 Profondità (m)

140 120 Lago d'Iseo ‐ Mont'Isola sat)

(% 100 mar‐12 80 mag‐12 60 disciolto 40 ago‐12 20 set‐12 0 nov‐12 Ossigeno 1

‐20 10 19 28 37 46 55 64 73 82 91 100 109 118 127 136 145 154 163 172 181 190 199 208 217 226 235 244 Profondità (m)

350 Lago d'Iseo ‐ Mont'Isola 20°C

a 300 mar‐12 el.sp. 250 mag‐12

(µS/cm) ago‐12 200 set‐12 150

Conducibilità nov‐12 1 10 19 28 37 46 55 64 73 82 91 100 109 118 127 136 145 154 163 172 181 190 199 217 226 235 244 Profondità (m)

mar-12 giu-12 ago-12 set-12 nov-12 Temperatura max (°C) 9,2 17,1 23,1 20,2 12,4 Temperatura min (°C) 6,1 6,1 6,2 6,2 6,2 Ossigeno disciolto max (%sat) 119,3 124,6 109,8 111,7 91,1 Ossigeno disciolto min (%sat) 0,6 0,2 0,1 0 0 Profondità con O2<20%sat (m) >129 >131 >124 >126 >114 Conducibilità min (µS/cm a 20°C) 268 247 213 218 231 Conducibilità max (µS/cm a 20°C) 304 306 309 309 305

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Lago d’Idro

25 Lago d'Idro ‐ Rocca d'Anfo 20 (°C)

15 giu‐12 10 ago‐12 5 set‐12 Temperatura 0 dic‐12 1 5 9 13 17 21 25 29 33 37 41 45 49 53 57 61 65 69 73 77 81 85 89 93 97 101 105 109 113 Profondità (m)

200 Lago d'Idro ‐ Rocca d'Anfo sat) 150 (%

giu‐12 100 ago‐12 disciolto

50 set‐12

0 dic‐12 Ossigeno 1 5 9 13 17 21 25 29 33 37 41 45 49 53 57 61 65 69 73 77 81 85 89 93 97 101 105 109 113 Profondità (m)

500 Lago d'Idro ‐ Rocca d'Anfo 20°C

400 a

sp. 300 giu‐12 el

200 ago‐12 (µS/cm) 100 set‐12

0 dic‐12 Conducibilità 1 6 11 16 21 26 31 36 41 46 51 56 61 66 71 76 81 86 91 96 101 106 111 Profondità (m)

giu-12 ago-12 set-12 dic-12 Temperatura max (°C) 18,1 23,3 18,8 7,3 Temperatura min (°C) 5,8 6,1 6,2 6,6 Ossigeno disciolto max (%sat) 118 155,8 119 69,6 Ossigeno disciolto min (%sat) 0,3 0,4 0 0,1 Profondità con O2<20%sat (m) >41 >33 >28 >29 Conducibilità min (µS/cm a 20°C) 175 202 158 173 Conducibilità max (µS/cm a 20°C) 315 437 438 438

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Lago Moro

30 Lago Moro 25 (°C) 20 giu‐12 15 ago‐12 10 set‐12 Temperatura 5 nov‐12 0 1 3 5 7 9 1113151719212325272931333537 Profondità (m)

200 Lago Moro sat)

150 (%

giu‐12 100 ago‐12 disciolto

50 set‐12 nov‐12 0 Ossigeno 135791113151719212325272931333537 Profondità (m)

310 290 Lago Moro 20°C

a

270 250 giu‐12 el.sp. 230 210 ago‐12 (µS/cm) 190 set‐12 170 nov‐12 150 Conducibilità 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 Profondità (m)

giu-12 ago-12 set-12 nov-12 Temperatura max (°C) 19,2 25,0 19,1 12,4 Temperatura min (°C) 4,4 4,5 4,5 4,5 Ossigeno disciolto max (%sat) 121,6 155,9 113,1 89,1 Ossigeno disciolto min (%sat) 1,6 2,2 1,4 0,6 Profondità con O2<20%sat (m) >23 >22 >19 >18 Conducibilità min (µS/cm a 20°C) 235 210 219 227 Conducibilità max (µS/cm a 20°C) 273 276 289 289

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Lago di Valvestino

25 Lago di Valvestino 20 (°C)

15 giu‐12 10 ago‐12 set‐12

Temperatura 5 nov‐12 0 123456789101112131415161718192021222324252627282930313233 Profondità (m)

140 Lago di Valvestino

sat) 120

(%

100 80 giu‐12 60 ago‐12 disciolto

40 set‐12 20 nov‐12

Ossigeno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 101112131415161718192021222324252627282930313233 Profondità (m)

350 Lago di Valvestino 20°C

a

300 giu‐12 el.sp. 250 ago‐12 (µS/cm) 200 set‐12 nov‐12

Conducibilità 150 1 2 3 4 5 6 7 8 9 101112131415161718192021222324252627282930313233 Profondità (m)

giu-12 ago-12 set-12 nov-12 Temperatura max (°C) 18,1 22,7 19,3 12,6 Temperatura min (°C) 8,7 8,3 8,5 11,9 Ossigeno disciolto max (%sat) 95,6 121,1 92,8 95,7 Ossigeno disciolto min (%sat) 77 42,9 30,1 81,3 Profondità con O2<20%sat (m) - - - - Conducibilità min (µS/cm a 20°C) 207 301 289 294 Conducibilità max (µS/cm a 20°C) 235 310 326 326

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Lo studio dei profili delle colonne d’acqua evidenzia i casi di completa circolazione delle acque occorsi nel marzo 2012 nel lago di Garda e nel novembre 2012 nel lago Valvestino.

Si osserva che il Garda è un lago ben ossigenato; la media complessiva della percentuale di saturazione di ossigeno, calcolata sulle cinque colonne d’acqua eseguite nella stazione di Salò, è risultata pari all’ 88,7 %, seguito a breve distanza dal lago Valvestino con l’86,3 %. In entrambi i laghi le postazioni indagate (che hanno profondità pari a 167 m e 33 m, rispettivamente) hanno rilevato una buona presenza di ossigeno anche sul fondo, dove è pari al 75 % nel Garda ed al 58 % nel lago di Valvestino.

Le acque ipolimniche dei laghi di Iseo, Idro e Moro sono invece carenti di ossigeno, riscontrato mediamente inferiore al 20% di saturazione, rispettivamente, alle profondità di 125 m sui 244 m della colonna d’acqua a Mont’Isola, 33 m sui 114 m a Rocca d’Anfo e 21 m sui 37 m nel lago Moro.

Le temperature medie delle colonne sono risultate più elevate nei laghi di Valvestino (15,1°C) e del Garda (10,1°C), seguono il lago Moro (8,4°C), il lago d’Idro (7,6°C) ed il lago d’Iseo (7,1°C).

La conducibilità el. sp. più elevata è riscontrata nel lago d’Idro, pari a 337 µS/cm come media complessiva delle colonne d’acqua, a fronte dei 224 µS/cm del Garda, dei 254 µS/cm del lago Moro, dei 283 µS/cm del lago Valvestino e dei 287 µS/cm dell’Iseo.

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Andamento temporale della clorofilla nei laghi di Garda, Iseo, Idro e Moro, quale indice della produttività lacuale

Lago di Garda ‐ strato integrato stazione di Padenghe La concentrazione massima di clorofilla dal 2011 ad oggi è stata registrata il 23/03/2011 (8,5 µg/l); le concentrazioni si sono poi attenuate e nel 2012 la concentrazione media è risultata di 1,3 µg/l.

20 18 16 14 12 10 8 6 Clorofilla 4 2 0

23/03/2011 26/04/2011 09/06/2011 24/08/2011 27/09/2011 24/11/2011 28/03/2012 21/06/2012 28/08/2012 24/09/2012 12/11/2012 27/03/2013 27/05/2013 19/06/2013

Lago d’Iseo ‐ strato integrato stazione di Montisola Le concentrazioni di clorofilla risultano superiori a quelle del Garda. Nel 2012 sono state registrati due picchi il 29 marzo (30,3 µg/l) ed il 19 novembre (10,6 µg/l). La media nel 2012 è risultata di 8,3 µg/l.

35 30 25 20 15 10 Clorofilla 5 0

14/03/2011 04/04/2011 20/06/2011 03/08/2011 20/10/2011 17/11/2011 29/03/2012 17/04/2012 30/05/2012 29/08/2012 19/09/2012 19/11/2012 04/04/2013 23/04/2013 11/06/2013 05/08/2013

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Clorofilla nel lago d’Idro ‐ strato integrato stazione di Anfo La concentrazione media nel 2012 è risultata pari a 3,5 µg/l. La concentrazione massima dal 2011 ad oggi è stata registrata il 28/3/2011 (16,5 µg/l).

20 18 16 14 12 10 8 6 Clorofilla 4 2 0

28/03/2011 18/04/2011 13/06/2011 06/09/2011 05/10/2011 07/11/2011 30/03/2012 28/05/2012 13/06/2012 08/08/2012 20/09/2012 11/12/2012 25/03/2013 15/04/2013 31/07/2013

Clorofilla nel lago Moro ‐ strato integrato a centro lago La concentrazione media nel 2012 è pari a 3,1 µg/l, di poco inferiore a quella del lago d’Idro.

20 18 16 14 12 10 8 6 Clorofilla 4 2 0

21/06/2011 08/08/2011 26/09/2011 23/11/2011 22/03/2012 12/04/2012 14/06/2012 06/08/2012 26/09/2012 14/11/2012 21/03/2013 06/05/2013 01/07/2013

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Analisi della componente fitoplantonica L’analisi quali‐quantitativa della componente fitoplanctonica viene effettuata dal Dipartimento di Brescia sui laghi d’ Iseo, Idro, Moro, Valvestino e Garda. Le serie storiche più lunghe, risalenti al 2003, sono inerenti ai laghi d’Iseo, Idro e Moro. Per il lago d’Iseo nella stazione di Monte Isola e il lago d’Idro, sono stati confrontati i valori di biovolume totale misurati nei mesi di marzo, aprile, giugno, settembre e novembre e il biovolume medio annuo nel periodo compreso tra il 2009 al 2012. Nel lago d’Iseo, come si evince dal grafico sottostante, i valori di biovolume totale mensili misurati nei diversi anni appaiono fondamentalmente confrontabili. Nel periodo primaverile (marzo e aprile) e ad inizio estate i valori di biovolume risultano mediamente più alti rispetto alle altre stagioni. In particolare si nota un picco di biovolume pari a 12.339 mm3 m‐3 relativo al mese di aprile 2011 causato dalla massiccia presenza della specie Fragilaria crotonensis appartente al taxon delle Bacillariophyceae che da sola misura ben 8.232 mm3 m‐3. Anche nel mese di giugno 2009 sono stati misurati alti valori di biovolume grazie in particolare al contributo dei taxa Planktothrix aghardii/rubescens e Mougeotia sp. Nel grafico sono anche riportati i valori di biovolume medio annuo che mostrano un andamento sostanzialmente uniforme nei quattro anni presi in considerazione. La classificazione mediante ICF corrisponde alla classe sufficiente per tutti i quattro anni analizzati. Lago d'Iseo ‐ Monte Isola ‐ Biovolume 2009‐2012

14.000 12.000 10.000 2009 3 ‐

m 8.000 2010 3

mm 6.000 2011 4.000 2012 2.000 0 mar apr giu ago set nov Media

Il successivo grafico mostra gli andamenti del biovolume misurati sul lago d’Idro nel periodo compreso tra 2009 e 2012. Spicca subito il picco di biovolume misurato ad aprile 2009 pari a 15.927 mm3 m‐3 . Trattasi di una situazione eccezionale mai registrata in precedenza e causata dalla massiccia presenza della specie Aulacoseira islandica , appartenente al taxon delle Bacillariophyceae, che da sola misura ben 14.673 mm3 m‐3. Anche nei mesi di agosto e settembre del 2011 sono stati misurati alti valori di biovolume totale raggiunto sempre grazie al contributo del taxon delle Bacillariophyceae ed in particolare della specie Fragilaria crotonensis, che misura rispettivamente il 43% e 78% del biovolume totale mensile. Nel complesso i valori di biovolume si mostrano più alti nella stagione primaverile ed estiva e minimi a novembre, mese in cui domina il taxon delle Cryptopyta.

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La classificazione mediante ICF corrisponde alla classe sufficiente per tutti gli anni eccetto il 2009 dove troviamo una classe scarsa . Nella classificazione del 2009 incide pesantemente l’alto valore di biovolume relativo al mese di aprile che si ripercuote poi nel biovolume medio dell’anno.

Lago d'Idro ‐ Biovolume 2009‐2012

16.000 14.000

12.000 2009 3

‐ 10.000

m 2010 3 8.000

mm 2011 6.000 4.000 2012 2.000 0 mar apr giu ago set nov Media

5.2 Criticità ambientali

La provincia di Brescia è ancora largamente carente di impianti di depurazione; il Piano d’Ambito dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Brescia rileva che la copertura del servizio di depurazione dei reflui domestici (sono esclusi quelli industriali) è pari al 60%, mentre su scala nazionale varia tra un minimo del 60% ed un massimo dell’86%. Relativamente agli scarichi industriali, si rilevano numerosi esposti di cittadini per inquinamento delle acque; anche nel corso del 2012 la principale causa di allertamento del Diparimento in Servizio di Pronta Reperibilità è afferente a fenomeni di inquinamento di corpi idrici superficiali. L’episodio più grave registrato nel 2012 è occorso il 23 marzo nel fiume Mella quando uno scarico di cianuro di rame ha determinato una enorme moria di pesci per tutto il tratto compreso tra i Comuni di Villa Carcina, , Brescia e Castelmella. Nel caso in questione è stato possibile individuare tracce di cianuro tra la sponda del fiume ed una vicina ditta galvanica, che è stata sottoposta a provvedimento restrittivo dall’A.G. Anche la sperimentazione del monitoraggio in continuo dei cis in corso a Lumezzane ha consentito di individuare scarichi abusivi inquinanti quali quelli rilevati, ad es., nel torrente Gobbia il 9 marzo alle ore 2.00 am (pH 2.7, cromo totale 63.1 mg/l, ferro 283.8 mg/l) o in un immissario del torrente Gobbia il 22 settembre alle ore 22.00 (cromo esavalente 24.3 mg/l, nichel 29.6 mg/l). E’ doveroso accennare alla problematica della cronica carenza d’acqua nei corpi idrici, particolarmente avvertita nei mesi estivi, derivante in larga misura dagli usi idroelettrici e dall’irrigazione in agricoltura, che determina morie di pesci.

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6 ATTIVITÀ PROGETTUALI 6.1 Censimento delle specie aliene acquatiche Il processo di diffusione incontrollata di specie alloctone (o aliene) al di fuori dei territori nativi costituisce attualmente una delle principali minacce alla biodiversità e all’equilibrio degli ecosistemi locali. Negli ultimi decenni la globalizzazione delle economie ha favorito il trasporto di moltissimi vegetali e animali in nuovi ambiti territoriali, dove le specie dotate di carattere invasivo si sono insediate stabilmente e diffuse in modo incontrollato pregiudicando la biodiversità indigena: in Italia ad esempio sono state contate oltre millecinquecento specie alloctone marine, di acque dolci e terrestri. La Lombardia è una regione che comprende un’ampia varietà di ecosistemi terrestri e acquatici ed è caratterizzata dalla sovrapposizione di strutture naturali e infrastrutture antropiche: ciò favorisce le potenzialità di espansione di molte specie alloctone; a livello nazionale la Lombardia risulta infatti la regione che conta il maggior numero di specie vegetali invasive. Sul territorio lombardo, inoltre, sono ampiamente rappresentati gli ecosistemi acquatici che risultano particolarmente vulnerabili alle invasioni biologiche a causa del collegamento tra laghi, fiumi e canali nonché del movimento delle correnti e dello stretto legame tra l’uomo e i corsi d’acqua. Con l’obiettivo di acquisire nel tempo un quadro conoscitivo dell’intensità e della distribuzione del fenomeno – quadro sul quale fondare la ricerca delle soluzioni più efficaci per la gestione della problematica ‐ nel 2012 ARPA Lombardia ha dato avvio al censimento delle specie alloctone acquatiche presenti nei principali corsi d’acqua regionali; al progetto contribuiscono tutti i Dipartimenti provinciali nonché l’U. O. Risorse Naturali e Biodiversità del Settore Monitoraggi Ambientali. Il censimento considera 19 specie alloctone acquatiche, selezionate sulla base di alcuni criteri di priorità quali l’appartenenza alla Lista Nera di Regione Lombardia (D.G.R. 7736/2008) o all’inventario paneuropeo delle 100 specie alloctone invasive più pericolose (Progetto DAISIE), e la presenza acclarata derivata da segnalazioni pregresse di ARPA e dalla letteratura scientifica relativa al bacino padano.

Specie animali e vegetali acquatiche alloctone oggetto di censimento. Macroinvertebrati Macrofite Diatomee Ametropus fragilis Elodea canadensis Diadesmis confervacea Anodonta woodiana Elodea densa Didymosphenia geminata Barbronia weberi Elodea nuttallii Eolimna comperei Corbicula fluminea Lagarosiphon major Navicula jakovlijevicii Dikerogammarus villosus Reimeria uniseriata Dreissena polymorpha Ferrissia wautieri Gyraulus chinensis Haitia acuta Potamopyrgus antipodarum

Il censimento delle 19 specie alloctone viene effettuato in corrispondenza delle consuete attività di monitoraggio biologico delle acque correnti nelle medesime stazioni della rete di monitoraggio regionale. Poiché la frequenza dei campionamenti è quella prevista dal programma di monitoraggio biologico delle acque superficiali, il progetto giungerà ad ottenere il quadro sistemico della presenza e distribuzione regionale delle

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specie alloctone in un arco di tempo pluriennale. I dati relativi al censimento del 2012 permettono quindi di ottenere solamente una mappatura preliminare e parziale delle specie presenti nei bacini idrografici regionali. Gli esiti del censimento del 2012 sono riportati nella tabella seguente.

Specie aliene rinvenute nel 2012 in provincia di Brescia

Bacino Corso d’acqua Stazione Idroecoregione Tipo fluviale Specie rinvenute Oglio Perenne, origine da Torrente Allione Paisco Loveno Alpi Orientali Reimeria uniseriata sopralacuale scorrimento superficiale Oglio Perenne, origine da Torrente Bagnadore Marone Prealpi‐Dolomiti Reimeria uniseriata sopralacuale sorgente Torrente Valle Perenne, origine da Lago d’Iseo Pisogne Prealpi‐Dolomiti Reimeria uniseriata Trobiolo sorgente Chiese Perenne, origine da Fiume Chiese Gavardo Prealpi‐Dolomiti Reimeria uniseriata sublacuale grande lago Chiese Perenne, origine da Didymosphenia geminata Fiume Chiese Prevalle Pianura Padana sublacuale grande lago Reimeria uniseriata (+) Oglio Perenne, origine da Fiume Oglio Capriolo Pianura Padana Diadesmis converfacea sublaculae grande lago Oglio Perenne, origine da Fiume Strone Verolanuova Pianura Padana Eolimna comperei (+) sublacuale scorrimento superficiale Oglio Perenne, origine da Torrente Garza Castenedolo Pianura Padana Reimeria uniseriata (+) sublacuale scorrimento superficiale Oglio Perenne, origine da Torrente Laorna Gussago Pianura Padana Reimeria uniseriata (+) sublacuale scorrimento superficiale Oglio Vaso Bambinello Gottolengo Pianura Padana artificiale Reimeria uniseriata sublacuale Mella Vaso Vedetti Leno Pianura Padana artificiale Reimeria uniseriata Perenne, origine da Mella Fiume Mella Pralboino Pianura Padana Reimeria uniseriata scorrimento superficiale Legenda: Diatomee (+): specie rinvenuta in due campagne di campionamento.

Il monitoraggio non ha evidenziato nei corsi d’acqua della provincia specie aliene di macroinvertebrati. Tra le diatomee la specie aliena più comune è la Reimeria uniseriata, risultata presente nel 2012 in dieci stazioni su sedici. Secondo letteratura è una specie con ampio spettro ecologico rispetto ai nutrienti e alla sostanza organica e pare preferire i fiumi di qualità medio alta. Il censimento ha evidenziato un’ampia diffusione in corsi d’acqua con svariate caratteristiche idrogeologiche, sia in stazioni con qualità delle acque prettamente oligotrofiche, come il torrente Allione a Paisco Loveno (idroecoregione Alpi Orientali), sia in acque fortemente eutrofizzate e impattate, come il Fiume Mella a Pralboino (idroecoregione Pianura Padana). La specie aliena più abbondante è risultata Eolimna comperei, rinvenuta nel bacino dell’Oglio sub‐lacuale, in particolare nel fiume Strone a Verolanuova con abbondanza relativa rilevante (superiore agli 80 individui). E’ una specie che predilige acque mesotrofiche e mesosaprobie e che può diventare invasiva, a volte assumendo carattere di dominanza nella comunità. Nel monitoraggio è stata rinvenuta la Didymosphenia geminata, una specie aliena molto studiata nel mondo per la sua invasività e capacità di produrre “blooms” macroscopici, potenzialmente impattanti sulle comunità aquatiche. Ha preferenze per acque oligotrofiche in alta montagna con basso contenuto di minerali e sostanze

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organiche; la sua diffusione si è allargata negli anni più recenti ad altitudini inferiori, a temperature più elevate e a concentrazioni di nutrienti intermedie. Nel 2012 è stata osservata nel bacino del Chiese sub‐lacuale nella stazione di Prevalle con abbondanze non preoccupanti (0.25%); nel triennio 2009‐2011 era stata rinvenuta nel torrente Caffaro in Valle Dorizzo (0.5%) e nel bacino dell’Oglio sopra‐lacuale ed in particolare nel Canale Italsider a Pisogne e nel torrente Trobiolo a Piancogno. Nel triennio 2009‐2011 nel bacino del Chiese sub‐lacuale, nelle stazioni di Prevalle e Gavardo, è stata rinvenuta la Navicula jakovljevici in aggiunta alla Reimeria uniseriata. Nel 2012 è stata rinvenuta nella stazione di Capriolo all’uscita dal Lago d’Iseo la Diadesmis converfacea, una specie alloctona di origine tropicale tollerante all’inquinamento organico. Essa si rileva in ambiente lotico ma sembra meglio adattarsi ai sistemi lentici, prediligendo acque poco profonde e con bassa conducibilità; la postazione di Capriolo è contraddistinta da caratteristiche di qualità quali quelle sopra citate ed è caratterizzata da un contesto idrologico particolare, intermedio tra un ambiente lotico ed un ambiente lentico. Per completezza si riferisce che è stata da poco segnalata in Italia (Falasco 2011, osservazioni personali) la Mayamea cahabaensis (Morales e Manoylov, 2009), morfologicamente molto simile a Eolimna comperei, dalla quale è possibile distinguerla solo al microscopio elettronico; inoltre posseggono le stesse caratteristiche ecologiche. Non si può escludere, pertanto, che qualche esemplare di Mayamea cahabaensis possa essere stato riconosciuto come Eolimna comperei. Nel 2012 la componente macrofitica non è stata oggetto di censimento.

6.2 Monitoraggio della qualità dei sedimenti lacustri

A seguito del rinvenimento di microcontaminanti organici nel pescato del lago di Garda, ed in particolare nelle anguille, è stato condotto dal 17 giugno al 2 agosto 2011 il monitoraggio dei sedimenti del lago in 17 postazioni distribuite lungo la costa bresciana tra i comuni di Peschiera e di Limone del Garda. Sono stati inoltre campionati i sedimenti del lago Moro, a centro lago, nei giorni 1 luglio e 17 ottobre 2011. Nel 2012 è proseguito il monitoraggio del lago d’Iseo, svolto dal 25 maggio al 31 maggio in sette postazioni tra Iseo e Pisogne, e del lago d’Idro, condotto il 9 luglio a centro lago ed all’ingresso del fiume Chiese.

Il maggiore inquinamento da PCB e da diossine/furani (TEQ) è stato riscontrato nei sedimenti del lago Moro, con mediane rispettivamente pari a 52,6 µg/Kg ss e a 10,5 ng/Kg ss.

La contaminazione dei sedimenti del lago d’Iseo è risultata circa dimezzata rispetto al lago Moro (28,9 µg/Kg ss di PCB e 5,7 ng/Kg ss di diossine/furani).

La minore contaminazione di PCB è stata riscontrata nei sedimenti del Garda con una mediana pari a 8,4 µg/Kg ss, a fronte dei 21,3 µg/Kg ss riscontrati nel lago d’Idro; entrambi i laghi hanno riscontrato la medesima concentrazione di diossine/furani (1,2 ng/Kg ss).

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6.3 Il Monitoraggio in Continuo dei Corpi Idrici Superficiali (MCCIS). Modalità di prevenzione per l’individuazione di episodi di inquinamento accidentale / doloso Nel novembre 2011 la UO Monitoraggi Ambientali del Dipartimento di Brescia ha avviato nel Comune di Lumezzane la sperimentazione del monitoraggio in continuo del torrente Gobbia e dei suoi immissari più significativi per mezzo di sensori di misura dotati di modulo wireless. Lo scopo del progetto è la realizzazione della vigilanza permanente dei corsi d’acqua indagati, finalizzata ad individuare e ad impedire la reiterazione degli scarichi abusivi ricorrenti, che alterano in modo significativo la qualità delle acque. Il sistema di monitoraggio assemblato consta di quattro linee di campionamento, ciascuna dotata di sonda multiparametrica, per il rilevamento della conducibilità elettrica specifica, della temperatura e del livello dell’acqua e di un apparato di registrazione e trasmissione GSM/GPRS di dati e allarmi. La capacità del sistema di rilevare l’avvenuta alterazione dell’acqua e di inviare in tempo reale l’allarme al responsabile del progetto rende possibile un celere intervento in loco di operatori, per inseguire a ritroso nel corpo idrico, per mezzo di un conduttimetro portatile o di test da campo, la coda dell’inquinamento segnalato. Oltre agli allarmi trasmessi in tempo reale, generati in caso di superamento dei valori di offset preimpostati o per malfunzionamenti (es. batteria scarica), le sonde trasmettono con frequenza giornaliera i dati registrati al server centrale per la successiva analisi ed archiviazione. Il progetto è stato creato quale utile integrazione alla sorveglianza manuale periodica condotta nelle stazioni fisse della rete di monitoraggio, rispetto alla quale assicura il vantaggio di poter garantire una vigilanza senza soluzioni di continuità. Nel gennaio 2012 il sistema di monitoraggio in continuo è andato a regime; la sua gestione è garantita da Arpa ed il Comune di Lumezzane assicura la sua piena collaborazione, intervenendo su richiesta di Arpa con i propri operatori dell’Ufficio Ecologia e della Polizia Locale. Dal novembre 2012 prestano il proprio ausilio nel progetto anche le Guardie Ecologiche Volontarie della Comunità Montana di Valle Trompia.

Risultati del monitoraggio Dal novembre 2011 al maggio 2013 sono stati eseguiti per il progetto MCCIS n. 160 interventi per complessive 440 ore di attività; 70 interventi sono stati indotti dagli allarmi del sistema e 90 interventi per manutenzioni / sopralluoghi / incontri. L’attività di monitoraggio dell’area nel periodo ha permesso di inviate alla magistratura nove comunicazioni di notizia di reato per smaltimento abusivo di rifiuti, tre delle quali contro ignoti. Complessivamente, nell’arco della settimana i giorni più critici per gli scarichi abusivi sono risultati il venerdì (nel 42% dei casi) ed il sabato (nel 30% dei casi). Nell’arco del giorno sono stati registrati picchi di conducibilità in tutte le fasce orarie e, particolarmente, nelle ore pomeridiane (il 36% nella fascia ore 14‐18 ed il 31% nella fascia 18‐22) e notturne (il 14% nella fascia 22‐02). Dal gennaio 2012 al maggio 2013 sono stati prelevati per le analisi di laboratorio 93 campioni, di cui 81 conoscitivi e 12 ufficiali, eseguiti con le procedure previste per il diritto alla difesa. Gli inquinanti solitamente riscontrati sono risultati i metalli, rame, zinco, ferro, cromo (trivalente ed esavalente), l’alluminio ed i tensioattivi. L’analisi dei campioni ufficiali ha generato 6 comunicazioni di ipotesi di reato all’A.G. con contestazione dello smaltimento abusivo di rifiuti. Dopo circa un anno di monitoraggio la frequenza degli allarmi per picchi di conducibilità è significativamente diminuita.

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7 CONCLUSIONI

I corpi idrici superficiali risentono pesantemente delle pressioni antropiche esistenti. Laddove è maggiore la densità abitativa ed industriale, insufficientemente attrezzata con idonei sistemi di collettamento e trattamento reflui, il corpo idrico diviene recettore di una molteplicità di inquinanti. Le maggiori pressioni ambientali sono attualmente riscontrate nel bacino del fiume Mella, mentre versano in condizioni migliori il bacino del fiume Oglio, ed in particolare la parte sopralacuale, ed il bacino del fiume Chiese. Gli inquinanti maggiormente presenti sono il carico organico, il fosforo ed i metalli pesanti; è tuttavia riscontrata la presenza di pesticidi quali l’AMPA ed il Glifosate. I laghi col migliore stato ecologico sono risultati quelli di Garda e di Valvestino. Saltuariamente è riscontrata la presenza di mercurio che rende classificabile come “Non Buono” lo stato chimico. A tal proposito dovranno essere eseguiti approfondimenti.

ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Brescia