GUIDA TURISTICA “In Vallesabbia” Percorsi per scoprire un territorio unico e sorprendente

ASSESSORATO CULTURA E TURISMO www.maniva.it

Presentazione

Presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia

C’è un monte nelle Alpi Retiche che conserva nel cuore un’acqua leggera, alla quale dona l’equilibrio dei suoi minerali e il suo nome. MANIVA, L’ACQUA minerale ALPINA A DENOMINAZIONE D’ORIGINE. Monte Maniva Monte Maniva N 46” 45° 49’ E 13” 10° 24’

idonea per i neonati DECRETO DEL MINISTERO DELLA SALUTE Nei casi ove l’allattamento al seno non sia possibile, l’Acqua Naturale Maniva è indicata per la preparazione degli alimenti e l’alimentazione dei neonati. Autorizzazione Ministeriale con D.D. n 3665 del 1 febbraio 2006

L’acqua Maniva è parte fondante

della comunità Monte Maniva. argine Vieni a conoscerci. Presentazione

Presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia

La Valle Sabbia è una terra verde che conserva ancora un sapore incontamina- to, da scoprire. Una realtà estremamente variegata che spazia dalle dolci colline che si affacciano sul Garda sino ad arrivare alle imponenti cime di . Vista la posizione privilegiata, in quanto strettamente adiacente al Benaco, vicina a Bre- scia e comodamente collegata con Verona, Mantova, Trento, Bergamo e Milano, rappre- senta la meta ideale per una vacanza alternativa tra la natura e il relax. La vera bellezza di questa Valle va ricercata passo dopo passo, entrando a contatto con la cultura che essa conserva con grande attenzione e orgoglio. Le storiche tradizioni che vengono quotidianamente riperpetuate dai suoi abitanti, la ricerca degli antichi sa- pori, unitamente all’elevata qualità dei prodotti della terra, la rendono meta gastronomica d’eccellenza. I paesaggi che incontrerete sapranno stupirvi con la loro mutevolezza regalandovi non solo una grande gioia per gli occhi e il cuore ma vi regaleranno tanta voglia di dedicarvi ai numerosi sport che qui si possono praticare: dalle splendide passeggiate a piedi a quelle in mountain bike, dal trekking alle pareti di roccia, dalla canoa al kitesurf, dallo sci di fondo alla discesa libera, senza dimenticare una formidabile pista da . I percorsi artistici e storico-culturali non sono certo da meno e grazie a questa guida potrete muovervi in piena libertà sicuri di non perdere nulla delle potenzialità che questa Valle sa offrire. Una vacanza a tutto campo, alla portata di tutti e per tutti i gusti.

IL PRESIDENTE Ermano Pasini

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La Valle Sabbia Presentazione Assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di

Bagolino

Anfo Lago d’Idro Pertica Idro Bassa Pertica Alta

Treviso Mura Bresciano Trento

Casto Provaglio V/S

Sabbio Roè Volciano Vallio Villanuova Terme S/C

Serle Lago di Garda Milano

Brescia Verona

Cremona

Mantova Piacenza Presentazione

Assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di Brescia

ASSESSORATO CULTURA E TURISMO

La Valle Sabbia è un territorio ricco di sorprese tutte da scoprire e questa guida lo dimostra molto bene. Dalle imponenti montagne di Bagolino alle placide colline che si affacciano sul Garda e degradano in pianura, questa terra, vicina al , stori- camente è un confluire di paesaggi morfologicamente variegati e culture diverse, ma tuttavia è sempre riuscita a mantenere una propria speciale armonia e una forte identità, fatta sì di lungimiranza e propensione al nuovo ma anche e soprattutto di peculiarità e tradizioni consolidate. Ed è proprio sulla sua profonda caratterizzazione territoriale che è doveroso puntare per promuovere la Valle Sabbia. Ben vengano, quindi, biglietti da visita completi e accurati come questa guida, che nelle sue 100 pagine accompagna il visitatore alla scoperta di questa terra a trecentosessanta gradi, offrendo utili informazioni, indicazioni per itinerari e anche interessanti curiosità sugli usi e i costumi della sua gente. Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le esigenze, in ogni stagione dell’anno: dalle mete di interesse storico-culturale alle numerose sagre e feste paesane, dai siti naturali- stici di incontaminata bellezza per un relax assoluto alla possibilità di intraprendere ogni genere di sport. Per non parlare, poi, della ricca tradizione di tipicità agroalimentari che contraddistingue questa terra, dove, per fare un esempio, nasce un formaggio unico e rinomato come il Bagòss, ottenuto rigorosamente dal latte di vacche di razza bruna in una precisa zona della Valle che gode di uno speciale microclima. Insomma, questa guida è una preziosa miniera di notizie e suggerimenti che vi consen- tiranno di godere appieno, in ogni periodo dell’anno, di questa magnifica e verdissima terra della nostra provincia. Non mi resta quindi che augurare buona Valle Sabbia a tutti!

Assessore alla Cultura e al TurismO Silvia Razzi

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IL TERRITORIO trova infatti posta nella parte orientale della Lombardia, vicino al Veneto e comunicante Dall’ondulato altopiano carsico ai dolci con il Trentino, aperta verso la pianura nel- rilievi morenici... una morfologia estrema- la zona di Gavardo, confinante con Salò, mente diversificata, che trova il suo indi- sul lago di Garda tramite Roè Volciano, scutibile fascino proprio in quel mutare attraverso la con e dolce, graduale, raramente brusco e co- . Numerosi e agevoli sono i passi munque sempre armonioso. verso la media ed alta Valle Trompia. La Valle Sabbia offre una ricca varietà di Nello specifico si entra nella Valle Sabbia, flora e fauna, proponendo a volte esempla- percorrendo la strada statale che da Bre- ri unici nel loro genere, invadendo anche scia porta verso il Lago di Garda e il Trenti- l’anfiteatro morenico del Lago di Garda: no Alto Adige; si incontra subito il vario e diversificato l’ambiente valsabbino di con il suo altopiano “carsico”, le comprende l’Altopiano di Cariadeghe (vi- sue impenetrabili grotte, i suoi stretti in- cino a Brescia, nel Comune di Serle) con ghiottitoi e le bianche doline. La morfologia le sue grotte ed i suoi cunicoli, la sorgente della zona è altamente accidentata, con Fontanì di Nalmase (biotopo) e la zona del- una fitta rete di cunicoli sotteranei nei quali la Corna Blacca, oasi di protezione e ripo- scorre abbondante l’acqua, mentre l’ari- polamento faunistico. da superficie, per l’assoluta mancanza di La Valle Sabbia ha avuto un ruolo significa- strati impermeabili, lascia filtrare le piogge tivo nel contesto del territorio provinciale; si erosive. Suggestiva l’alternanza di verdi pascoli, se, con interstrati marnosi, a grandi banca- densi boschi ed ampie radure con una pre- te della dolomia principale, responsabile senza significativa di faggete (alcune dota- di gran parte del “disegno” paesaggistico te di esemplari secolari) favorite da fattori che caratterizza la zona più a nord. climatici specifici legati proprio all’arido Continuando, sul lato destro della valle microclima carsico, talora umido laddove sorge il Comune di , mentre le doline si incuneano verso il sottosuolo. sul lato opposto si estende la cosiddetta L’altopiano di Cariadeghe, così come vie- Conca d’Oro, con i Comuni di Preseglie, ne chiamato, è stato dichiarato “riserva Odolo, Agnosine e Bione. Questa è senza naturale” per tutelare il peculiare patrimo- dubbio una delle zone più fertili dell’inte- nio ambientale e naturale. Escluso dalla ra Valle e per ironia della sorte anche una “riserva” è il territorio di Paitone, sebbene delle più industrializzate. E’ una zona ca- anch’esso presenti grotte e fenomeni car- ratterizzata da una serie di altopiani e dolci sici similari. pendii circondata da numerose cime mon- Interamente solcato dal fiume Chiese e dai tuose spesso custodi di piccoli ma secolari suoi affluenti, il territorio della Valsabbia a santuari, ancora oggi meta di pellegrinaggi sud si presenta come un’ampia conca. devozionali. In essa vi si adagiano i Comuni di Gavardo Da Sabbio Chiese, percorrendo la strada e Villanuova sino a Tormini. Qui la strada principale, seguendo una serie di nuovi e si biforca: a destra si raggiunge Salò e la ampi terrazzi si giunge a Barghe, da dove sponda gardesana, a sinistra s’introduce è possibile, proseguendo sulla destra, la Valle Sabbia storica. raggiungere il Comune di Provaglio Valle La strada di fondovalle porta al Comune di Sabbia. Vobarno, dove il paesaggio muta rapida- Continuando invece verso Nord, s’incrocia mente. Il fiume cambia bruscamente rotta con la stretta di “San Gottardo” una “forra” e guarda in direzione nord-ovest. estremamente suggestiva. Le cime si fan- Sul lato destro alla direzione di marcia no più aspre e il paesaggio più montano. confluiscono la vallecola di e la Val La maestosa Corna Blacca con i suoi 2006 Degagna. m. di altezza domina i borghi che fan coro- Quest’ultima, inserita nel sistema dolomi- tico, s’insinua in profondità tra la regione montuosa dell’Alto Garda ed il fianco de- stro della Valle Sabbia. E’ la maggiore delle valli che insistono sulla sinistra idrografica del Chiese e ospita una miriade di piccoli ed accoglienti centri, ba- gnati dalle acque del torrente Agna e dei suoi affluenti. Proseguendo lungo la strada di fondovalle si assiste a un fitto intercalarsi di strette e terrazzi. Il paesaggio muta ancora: ai pen- dii con roccia affiorante si alternano verdi fasce pianeggianti. Dal punto di vista della “costituzione” del territorio si registra infatti un graduale pas- saggio da stratificazioni calcaree e selcio-

7 8 na a Vestone. Da qui dipartono ben quat- attiguo territorio trentino arriviamo ad Anfo tro valli laterali segnate da altrettanti corsi con la sua splendida rocca. Questo pic- d’acqua: il Savallese con il torrente di Noz- colo e caratteristico borgo vanta alle sue za, i pendii di e spalle anche l’oasi del Baremone, raggiun- con i corsi del Tovere e del Degnone, ed il gibile dopo parecchi chilometri di stretta e territorio di , bagnato dal sinuosa strada. Gorgone. A nord del lago si incontra Pian d’Oneda, Salendo verso Lavenone, attraversando la l’ampia distesa un tempo paludosa, forma- valle “selvaggia” bagnata dall’Abbioccolo tasi nel corso dei secoli per accumulo di si scopre il Lago d’Idro, anticamente det- detriti ed anticamente bonificata. to Eridio. Dalla costa del lago si scorgono Ponte Caffaro, il borgo che vi si adagia, tratti particolarmente suggestivi ed ameni, separa il territorio bresciano da quello come le slanciate guglie della costa orien- trentino proprio dove il fiume Chiese sfocia tale contrapposte alla dolcezza della costa nel lago. Qui, nella Valle del Caffaro, con il occidentale. Dal Comune di Idro una stra- suo caratteristico abitato di Bagolino, sco- da sale verso i Comuni di Treviso Brescia- priamo una realtà naturalistica di grande no e Capovalle ed invita al giro dei tre la- valore: meravigliosi laghetti alpini, cime im- ghi: Idro, Valvestino e Garda. Proseguendo periose e altopiani erbosi vi attendono per da Idro sulla strada principale verso l’ormai stupirvi con la loro straordinaria bellezza. se le nove di cui è permessa la raccolta ed VETRINA PRODOTTI il commercio. Per alcune di esse è stata accertata la sola presenza sporadica, per altre le stazioni IL TARTUFO di crescita rilevate sono state molto nume- rose, tanto da dare origine a delle vere e proprie produzioni. In particolare le specie più abbondanti risultano essere: Tuber ae- stivum, Tuber aestivum forma uncinatum e Tuber mesentericum. Il Tuber aestivum (chiamato volgarmente “tartufo estivo” o “scorzone”), si raccoglie nei cinque comuni posti alle altitudini più basse, in zone ben esposte al sole, men- tre la forma uncinatum (tartufo “uncina- to”) è stata raccolta ad altitudini superiori. Queste due specie sono tra le più diffuse e raccolte in Valle Sabbia, sono richieste ed apprezzate dai turisti e ristoratori che le Con il termine “tartufo” vengono indicati usano sempre più spesso in cucina, poi- funghi ascomiceti ipogei (sotterranei) ap- chè il periodo di maturazione coincide con partenenti all’ordine delle Pezizales. I loro la stagione di maggior afflusso turistico. corpi fruttiferi o ascocarpi si formano nel La tipica forma estiva, caratterizzata dal terreno ad una profondità che varia da profumo fungino, si raccoglie fino ad un’al- alcuni centimetri fino anche, in casi ecce- titudine di 500/600 metri, matura già ai zionali, a 60-100 cm. Essi hanno un aspet- primi di giugno, raggiungendo l’apice in to tuberiforme e dimensioni variabili da luglio, per poi cessare completamente in quella di un pisello a quella di una grossa agosto, mentre la forma uncinatum inizia in arancia. Esternamente sono protetti da un agosto ad altitudini superiori dove il clima rivestimento corticale, liscio o verrucoso, è più continentale e prosegue fino a no- detto peridio, che costituisce una barriera vembre - dicembre con code che arrivano protettiva contro l’azione di batteri e muffe, anche in gennaio, alle altitudini fino a 1400 nonchè contro i processi di disidratazione metri. e di ossidazione. Internamente possiedo- no una polpa (gleba), che al taglio appare marmorizzata. Il territorio della Valle Sabbia possiede un’ottima vocazione tartufigena: aree vo- cate sono state individuate un po’ ovun- que. Infatti, in base alle ricerche effettuate da Virgilio Vezzola per la Comunità Mon- tana Valle Sabbia negli anni 90, atti del Convegno “Il tartufo in Valle Sabbia del 3 luglio 1999, sono state accertate quindici delle circa ventiquattro specie di Tuber che crescono nel territorio italiano, ivi compre-

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Il Tuber mesentericum (“tartufo nero ordi- sono ancora dediti alla produzione di for- nario”) invece è presente in tutti i comuni; maggi a latte crudo prodotto da bestiame pur presentando un intenso profumo di fe- alimentato ad erba degli alpeggi e fieno. nolo, è raccolto e commercializzato un po’ Nascono così gli erborinati di monte, che ovunque nel territorio bresciano ma è mol- possono essere sia di formaggio vaccino to volatile e si dissolve velocemente duran- che caprino. Una vera delizia cremosa e te la preparazione dei cibi. mai aggressiva. Di particolare interesse è stato rilevare la presenza in cinque comuni del Tuber ma- crosporum (“tartufo nero liscio”). E’ una specie molto pregiata ma poco valorizzata per le esigue quantità che si raccolgono sia in Valle Sabbia che in tutto il territorio nazionale. Ma la vera novità emersa da una serie di approfondite ricerche effettua- te in Valle è stata l’accertare per la prima volta la presenza del Tuber magnatum Pico (tartufo bianco pregiato di Alba). Di que- sto preziosissimo tartufo sono state trovate solo alcune stazioni nei comuni del centro e della bassa valle.

I FORMAGGI

La produzione dei formaggi in Valle Sab- bia ricalca la celebre tradizione legata alle caratteristiche dei prodotti e del territorio, quali le piccole dimensioni degli alleva- Formaggio Bagòss menti e la netta prevalenza di vacche di razza bruna da cui nascono formaggelle e La storia del formaggio Bagòss è molto formaggi unici per proprietà organolettiche antica, tanto che le sue origini si perdono e gusto. Nelle aree montane alcuni artigiani nella notte dei tempi. Tutti gli riconoscono le peculiarità intrinse- che, attribuendogli un grande valore eco- nomico e culturale. Bagòss in dialetto significa “di Bagolino”. Il Bagòss, dunque, è il formaggio di Ba- golino per antonomasia, un prodotto stra- ordinario dal sapore intenso e aromatico, talvolta piccante. E’ difficile dire se sia nato prima l’uovo o la gallina, ma è fuori di dub- bio che prima del formaggio nasce l’erba... in questo caso l’erba saporita e profumata degli alpeggi in altura e in particolare sui 10

monti della Misa, del Bruffione, del Mani- di essere originaria delle aree montane e va, le Cornelle, Doletten, Valbuna... dove collinari; l’altro d’essere ottenuta dalla la- le mucche, della famosa razza bruna al- vorazione del latte vaccino intero, spesso pina, sono condotte al pascolo e munte appena munto. La stagionatura è relativa- due volte al giorno, alle cinque del mattino mente breve. E’ così anche per la formag- e alle cinque del pomeriggio.. ora solare. gella della valle Sabbia, che è un piccolo Sapori e profumi inevitabilmente si trasfe- formaggio di consistenza molle a pasta se- riscono nel latte e nel formaggio che se ne micotta, prodotta con latte vaccino intero, ricava costituendo un primo inequivocabi- fermenti lattici e sale. Un gustosissimo for- le elemento di personalità. Il meglio della maggio da tavola, dolce e con un intenso e produzione è in estate, ma anche quando pieno profumo di latte. le bestie non sono in alpeggio (en mut), il disciplinare prescrive l’uso esclusivo di fienagione. Allevamento delle mucche e produzione del formaggio debbono resta- re entro il territorio del comune di Bagolino e di ventotto malghe elencate con precisio- ne come luogo esclusivo di pascolo estivo (ovvero in estate il latte può venire soltanto dalle malghe). Grazie allo straordinario mi- croclima di questa zona, le essenze gusta- tive e floreali dell’erbatico sono veramente peculiari rispetto ai comuni vicini. Ecco perché il Bagòss si può fare esclusivamen- te a Bagolino. Questo formaggio appare nei menu degli chef più titolati e stellati, ed è per questo che il prezzo è lievitato, considerato poi il fatto che la produzione non è di certo pro- Formaggi caprini porzionale alla richiesta. Il consumatore paga di più ma ha la certezza di acquistare Meravigliosi i caprini lavorati a crudo. Il il Bagòss e non un falso. E’ una chicca che latte viene avviato alla trasformazione gior- viene contesa a New York come a Tokio a nalmente garantendo salubrità al prodotto. cifre esorbitanti. E’ l’orgoglio di un territorio I formaggi che ne derivano sono unici ed e della sua gente. offrono sapori davvero insuperabili grazie alle diverse lavorazioni ed alla stagionatu- Formaggella Vallesabbia ra. Un prodotto in grado di accontentare i palati più esigenti. Con il termine formaggella s’indica una Da provare con mieli e confetture locali che serie molto numerosa di prodotti, al punto ne esaltino la sapidità. che ogni località potrebbe distinguere la propria formaggella dalle altre, solo su pic- coli particolari o aromi utilizzati nella pre- Il miele e le confetture parazione. Alcuni requisiti sono indiscu- tibilmente comuni : in primo luogo quello Il miele in Valle Sabbia viene prodotto con

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grande attenzione a non utilizzare prodotti cati, testati biologicamente. Le carni della nocivi e nel rispetto più assoluto dei prin- razza Limousine sono considerate il top cipi naturali di produzione. Meraviglioso il della carne e in Valle l’ottimale sistema di multiflora delle montagne. allevamento garantisce qualità e genuinità. Anche le confetture sono estremamente Nella produzione dei salumi si pone tutta pregiate, da provare quelle di castagne, l’esperienza della tradizione. La ricetta tipi- frutta mista, lamponi, more, ribes, sambu- ca valsabbina prevede l’impiego di tutti gli co. Coltivate in aziende biologiche certifi- aromi e le spezie da sempre utilizzati. La cate, vengono prodotte con frutta coltivata lavorazione delle carni avviene con grande in zone prive di fonti inquinanti. attenzione. I maiali vengono macellati ad un giusto punto di maturazione dopo esse- BOVINI DA CARNE E INSACCATI re stati alimentati in modo naturale. Questo garantisce un prodotto la cui tracciabilità In Valle Sabbia si alleva bestiame allo stato di gusto e sapore sappia richiamare tempi brado. Gli animali si nutrono con le erbe ormai dimenticati. spontanee dei prati e con foraggi essic-

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PIATTI TIPICI formaggio, irrorata con delizioso burro di malga. Se optate per i primi piatti, il casoncello La cucina della Valle Sabbia è per natura non potrà mancare. Un piatto “della festa”, una cucina molto povera. vista la sua preparazione laboriosa; pane e Dalle tradizioni culinarie e dai segreti del- formaggio grattugiati, prezzemolo e aglio le produzioni tradizionali e famigliari, le sono gli ingredienti principali. La pasta è aziende Valsabbine hanno custodito e tra- fatta semplicemente con farina, uova e mandato l’arte dei sapori e delle pietanze acqua, mentre il condimento classico è a dando vita ad una realtà gastronomica tut- base di burro nostrano profumato con sal- ta da scoprire. via e formaggio. Incontrare la cucina della Valle Sabbia si- In alternativa potete dedicarvi a deliziose gnifica intraprendere un viaggio festoso e zuppe, paste o risotti arricchiti con aspara- sorprendente sin dagli antipasti, dove re- gi, funghi, tartufi, erbe spontanee e dell’or- gnano protagonisti i salumi, tra cui spicca to, ingredienti con i quali vengono prepara- il salame, apprezzato da sempre per il suo te anche sfiziosissime frittatine. sapore caratteristico e la complessità del E quando il vostro viaggio sarà finalmen- suo profumo. Lo potrete trovare accompa- te approdato alla seconda portata, allora gnato da erbe di montagna trattate secon- si...... incontrerete sua Maestà “Lo Spiedo”, do ricette storiche o da formaggi caprini, da fettine di formaggelle prodotte con latte intero, da formaggi più stagionati o dal fa- moso formaggio Bagòss. Continuando nel vostro percorso, vi capi- terà di imbattervi nella polenta “Tiragna”: una polenta di farina di grano saraceno cotta con abbondante formaggio giovane e magro. Una delizia filante, da leccarsi le dita. Se decidete di assaggiarla nella zona di Bagolino, la troverete allegramente spo- sata con la salamella. E quando in Valle Sabbia i bambini fanno i capricci e non vogliono saperne di man- giar polenta, le mamme preparano loro “la un piatto davvero strepitoso! E’ preferibile balotta”: prendono una fetta di polenta, la gustarlo in autunno o inverno, quando fa aprono, vi nascondono un pezzetto di for- un pò freddo perchè è una pietanza molto maggio profumato e le danno una forma a ricca. E’ a base di carne: pollo, coniglio, palla quando ancora è bollente. I piccoli lombo, coppa, ecc.., e uccellini. Ogni pez- la aprono con la forchetta e vi trovano un zo di carne viene predisposto con criterio, cuore così cremoso che non vi possono doverosamente intervallato da salvia e pa- più resistere. tate, sulle ”ranfie“, ferri particolari che van- E se si vuole proprio esagerare, è bene no poi montati sul “tambür” (la macchina cimentarsi con la polenta paesana “col per la preparazione dello spiedo) . formai Bagoss”. Una polenta speciale, Un motorino fa girare le “ranfie” all’interno preparata con una crema di pregiatissimo del tamburo in modo lento e regolare. Sem-

13 pre all’interno dello stesso vi è un letto nel canti allo stesso tempo. quale vanno adagiate braci di legna (pre- Parlando di cacciagione, assolutamente feribilmente d’ulivo), che garantiscono una da non perdere la lepre “in salmì” o alla lunga cottura omogenea delle carni. Tra- montanara, con vino rosso e marroni, sen- mite la parte superiore del tamburo invece za mancare di sottolineare il pregio della avviene il condimento: vi si adagiano pez- carne di coniglio che in valle viene cucina- zettoni di burro nostrano che sciogliendo- ta con grande maestria. si cadono attraverso una serie di fori sulle Una particolare nota di valore va assoluta- carni che girano. Tale movimento permette mente al capretto, una carne d’eccellenza: al burro di spargersi in modo uniforme. Il lasciatevi guidare nella sua scoperta dai condimento infine si riversa sul fondo del ristoratori e dalle loro proposte, ne sarete tamburo e viene recuperato tramite una sorpresi. sorta di sistema di scolo, risultando pro- Ma la Valle Sabbia accontenta anche chi fumato dagli aromi di tutte le carni e dal- preferisce il pesce e il lago d’Idro offre del- la fragranza della salvia, ed è pronto per le risorse davvero uniche. Il suo persico ripercorrere lo stesso procedimento. La è di pregio eccezionale, non solo a livello cottura si prolunga per circa 4 o 5 ore ed è valligiano ma a livello nazionale. Alcuni pe- abitudine delle famiglie valsabbine viverla scatori a bordo di vecchie barchette di le- in compagnia dei propri cari e di un bic- gno pescano ciò che viene servito ancora chierino di vino rosso (nella cultura valsab- in giornata nelle trattorie e nei ristoranti lo- bina è prassi che ognuno ritenga il proprio cali. Deliziosi i filetti di persico fritti spruzza- spiedo il migliore)! ti di limone. Per concludere in bellezza, un Se poi invece gli uccellini vi piacciono in dolce tipico della valle: il “chisöl”, una pre- modo particolare, li potrete assaporare ro- parazione semplicissima a base di farina, solati ben bene nel burro, morbidi e croc- acqua, sale, lievito e greppole di maiale.

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ITINERARI IN VALLE SABBIA

(trote, pesce persico, anguilla, luccio etc…) ITINERARIO 1 favoriscono la pratica degli sport d’acqua come il nuoto, windsurf, pesca e kajak.

IDRO - ANFO - BAGOLINO Giorni 4

Questo meraviglioso percorso inizia tra verdi montagne (1000 - 1400 m) e pendii erbosi che declinano dolcemente sino a lambire le limpide acque del lago d’Idro (lungo 12 km - largo 2, a 368 m di altitudi- ne), specchio di una suggestionante realtà che ha conservato il sapore del passato. I centri urbani che si affacciano su di esso vi accoglieranno con le loro viuzze sassose e anguste, con aviti balconi, vecchi portali Qui si respira pace e tranquillità ed i colori e porticati. Nei punti dove il verde è più in- vivaci e mutevoli dei paesaggi saranno per tenso e degrada fino a toccare le acque di voi alleati insostituibili per riequilibrare cor- un blu ceruleo, sorgono attrezzati e moder- po e spirito. ni campeggi, villaggi turistici, bungalows e Il lago è balneabile da giugno a settembre alberghi a conduzione famigliare, molto ap- e la temperatura dell’aria si aggira tra i 20 e prezzati per la buona cucina dedita ai piatti i 30 gradi. La sera è sempre meglio portare tipici locali. con se un golfino leggero, soprattutto se si I venti continui e costanti nell’arco dell’in- decide di andare a fare una passeggiata. tera giornata e le pescose acque del lago Anche nei mesi più caldi non c’è afa e pote- te stare tranquilli: non incontrerete zanzare. hotel ristorante MILANO piatti tipici locali pesce di lago e di mare - bisonte e angus

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I comuni di Idro Anfo e Bagolino (con la fra- zia (che governò il territorio bresciano della zione Ponte Caffaro) si affacciano su que- Val Sabbia dal 1426 al 1797), e rimaneg- sta piccola perla pur possedendo caratteri giata più volte dagli ingegneri di Napoleo- molto diversi tra loro: ne Bonaparte e da quelli italiani. Idro, con le frazioni di Pieve, Lemprato, Crone, Parole, Vesta e Tre Capitelli occu- pa in modo più incisivo le sponde del lago, estendendosi a est, sud e ovest dello stes- so. E’ un territorio multisfaccettato che vi stupirà con le sue slanciate vette (a nord est) e vi cullerà con i suoi prati cangianti (a ovest). I borghi sono raccolti e ben distri- buiti, di grande personalità e vi accoglie- ranno con il loro fascino caratteristico. Anfo invece è un piccolo centro posto a nord ovest del lago, adagiato su un pen- dio che lo accoglie dolcemente cullandolo sino alle intatte spiagge, sovrastato impe- riosamente da quella montagna che si ren- de osservatorio mozzafiato del lago stesso e che permette, nei giorni più limpidi, di scorgere il gruppo del Brenta. Bagolino è il territorio più esteso della Val- Qui si staglia anche un’imponente fortezza le. Il capoluogo sorge in un’ampia conca di 500.000 metri quadrati: la Rocca d’Anfo, nella valle del Caffaro ed è caratterizzato voluta nel 1450 dalla Repubblica di Vene- da case slanciate, da una monumentale

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Vi proponiamo di intraprendere questo percorso in completo relax, cosicché pos- siate ricaricarvi delle energie che vi servi- ranno per andare alla scoperta di questo meraviglioso territorio. Si parte dal Comune di Idro e ci si dirige attraverso le frazioni di Crone e Lemprato in località Vesta. Durante questo tragitto attraverserete piccole gallerie nella pietra e costeggerete il lago più selvaggio. La roccia qui contrasta con i pini marittimi e la vegetazione lacustre conferendo al tutto un fascino veramente unico nel suo genere. La strada, arrivati a Vesta, termi- na in una meravigliosa e ampia spiaggia, dove potrete fermarvi e dedicarvi al sole, alla balneazione ed agli sport d’acqua. In loco un chiosco e numerosi punti di ristoro/ alloggio. In alternativa vi proponiamo le spiagge di Crone o Lemprato, adiacenti all’abitato ma parrocchia e da un grande senso d’identità comunque ampie e molto accoglienti. della gente. E’ costellato da cascine, mal- La sera vi suggeriamo di degustare un ghe, santelle e mostra con spavalderia un aperitivo fronte lago e di fare una passeg- passato importante grazie all’architettura giata sulla pista ciclo-pedonale che unisce pregevole di numerose abitazioni. Il paese proprio queste due frazioni. L’ideale per è caratterizzato da numerosissimi portici, fare una chiacchierata avvolti dai colori del inferriate, “fusinai” (fuochi alla veneta spor- tramonto e dalla dolcezza del rigoglio delle genti dalla sagoma delle case), fontane in delicate onde. granito e affreschi, strade strette e scalina- te. Tutt’intorno le cime svettanti del passo di Crocedomini (m 1895) che conduce alla Val Camonica e del Giogo del Maniva (1664 m) che confina con la Valletrompia. Il Cornone del Blumone con i suoi 2842 m, nel gruppo dell’Adamello, domina incon- trastato in altezza. La frazione Ponte Caffaro invece, con i suoi 360 m si estende allegramente nella pia- nura coltivata che circonda a nord il lago d’Idro. Qui si pratica vela grazie al moto ondoso pressoché nullo delle acque e ai suoi venti caratteristici.

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Dopo una bella colazione abbondante, ove vi consigliamo di assaporare le meraviglio- se marmellate della valle, vi proponiamo di avvicinarvi al patrimonio artistico di Idro partendo dall’antichissima Pieve (S. Maria ad Undas) datata, nei suoi elementi più an- tichi, non oltre il 1300. Esiste ancora l’altare cinquecentesco, in muratura e un pò più basso di quello attuale. Dietro si eleva una pregevole edicola affrescata con dipinti prerinascimentali. All’interno lapidi romane e un “limite cimi- teriale”. Nella parrocchiale di San Michele invece particolarmente pregevole è la ricchezza dei legni intagliati delle soase, del tarber- nacolo e dell’organo. Da visitare anche S. Sebastiano in Lempra- to e S. Rocco in Crone ove potrete ammira- re un significativo affresco raffigurante suor GIORNO 3 - ANFO A. Regoli. Sull’apposito altare si innalza un Patrimonio culturale – Trekking: Rocca crocefisso a intaglio del Boscaì di Levran- D’Anfo/Monte Censo ge. A questo punto è sicuramente arrivata l’ora Per il terzo giorno suggeriamo due possibi- del pranzo.... non dimenticatevi di assag- lità: la visita alla Rocca d’Anfo o l’escursio- giare il pesce persico, specialità del luogo! ne al Monte Censo. Da giugno/luglio a settembre sul lago d’I- Per quanto riguarda la Rocca vi propo- dro è attivo un piccolo traghetto a vapore. niamo il percorso intero (4/5 ore), sebbe- Potrete valutare a questo punto se fare il ne ci sia la possibilità di effettuare anche giro del lago oppure se continuare il vostro itinerari diversi. Necessario prenotare al itinerario nel comune di Anfo. Gruppo Sentieri Attrezzati di Idro al Tel. Se proseguite per la seconda opzione, 3663381511. toccate la chiesa Parrocchiale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo (sec XV); inte- ressanti gli affreschi. Da vedere anche la chiesa di S. Antonio Abate dove potrete ammirare nell’abside la grande crocifissione, affresco tra i più im- portanti della Valle Sabbia.

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... in alternativa Trekking: Monte Censo

Se invece le gradinate non fanno per voi, vi proponiamo un’escursione al Monte Censo, la montagna rocciosa che domina Anfo. In un’ora e poco più di camminare vi ritro- verete a 1012 m s.l.m. e ammirerete il lago in tutta la sua straordinaria bellezza. Non è una meta faticosa, ma è preferibile partire la mattina in quanto il tragitto è mol- to esposto al sole. Superato l’abitato di Anfo, sulla sinistra, vedrete l’indicazione per Baremone. Prendendola giungerete alla chiesetta di così detta Rocca Alta. Dopo la visita della Santa Petronilla ove potrete lasciare l’au- Batteria Belvedere, da dove si gode di un to (se vi passa la voglia di camminare e vi panorama unico del Lago d’Idro e da cui viene invece l’idea di proseguire per que- si scorgono le montagne di ben tre parchi sta strada, arriverete in un rifugio/ristorante nazionali (Parco dell’Adamello, Parco del adagiato tra prati verdissimi e godrete co- Brenta e Parco Alto Garda Bresciano), si prosegue per visitare la Caserma Anfo. Da qui, attraverso scalinate e passaggi sotter- ranei si giunge nell’Osservatorio, un gioiel- lo dell’architettura militare napoleonica col- locato in una posizione strategica. Dopo si ridiscende e tramite una scalinata si rag- giungono la Batteria Rolando e la Batteria Anfo Inferiore. Con un’altra scalinata si arri- va alla Batteria Tirolo. Da qui si abbandona la parte napoleonica e si ritorna alla parte sabauda, alla Caserma Zanardelli, dove si possono visitare le scuderie. A questo punto, siamo ritornati al punto di partenza, la visita ha termine. Ricordiamo inoltre che sotto la strada sta- tale è ora visibile la muraglia di difesa lun- go la riva del lago e ciò che rimane della Batteria Statuto. Qui è stata ben allestita un’area attrezzata per il Pic-Nic, completa di servizi igienici, liberamente utilizzabile da chiunque e collegata al vicino paese di Anfo da una comoda pista ciclo-pedonale che costeggia il lago. munque di luoghi indimenticabili; tra l’altro Iniziate la mattinata passeggiando tra le 30 metri prima del rifugio, sulla destra inizia viuzze di Bagolino: andate a visitare Piazza una strada sterrata che in un paio di km vi Mercato, su cui si affaccia una casa con porta al Forte Cima Ora. E’ una fortifica- portico sostenuto da archi e impreziosito zione della grande guerra con panorama con due facce in pietra; in un’altra costru- mozzafiato a 360° che sicuramente merita zione si possono vedere le pietre enormi una visita). Imboccate la mulattiera zigza- dell’antica Torre Comunale (del 1400 circa), gante; ammirerete ben presto splendidi pa- riportata in alcuni dipinti raffiguranti il pae- esaggi. Dopo una stretta costola rocciosa se; troverete su case e cascine una notevo- che vi offrirà la verde valle del Baremone le quantità di affreschi, eseguiti come valo- si piega a destra e si ritorna a godere della re protettivo contro le calamità e le malattie. vista del lago. Si arriva quindi a una croce, Che sovrasta il centro urbano è la mole e salendo ancora si giunge finalmente ad dell’antico convento fondato nel 1517, ora una cima piatta. Da qui lo spazio abbraccia adibito a casa di riposo. Il monumento più il cuore. interessante è la Parrocchiale San Giorgio finita di erigere nel 1636, ai cui piedi si sno- Una curiosità: nel territorio d’Anfo cresco- da l’abitato. Risente, nel gusto, l’influenza no spontaneamente delle piccole orchidee di Venezia. Al suo interno una meravigliosa dai colori vivaci e dalle forme bellissime, volta affrescata di T. Sandrini. che potrete cercare con più facilità da feb- Da vedere anche la chiesa di San Lorenzo, braio a luglio... un tempo cappella dell’antico cimitero e la chiesa di San Rocco che racchiude un ci- GIORNO 4 - BAGOLINO clo di affreschi di Pietro Da Cemmo. Patrimonio artistico: Bagolino Uscendo dal paese noterete un caratteristi- Trekking: Valle Dorizzo co cimitero, uno dei primi costruiti dopo l’e- ditto di Napoleone, ove spiccano cappelle di famiglia in stile neogotico affacciate sulla strada. All’interno vi è un notevole patrimonio di croci di ferro battuto, vera testimonianza di come a Bagolino si lavorava il ferro. Lasciato alle spalle il cimitero, a otto km sulla strada per il Passo Crocedomini si tro- va Valle Dorizzo (m. 1200), adagiata in una piccola valle costeggiata dal fiume Caffaro (nei mesi di luglio e agosto si attua il ser- vizio autobus Pontecaffaro-Bagolino-Valle Dorizzo). Potete fermarvi a mangiare giù in paese o direttamente qui, punto strategico per dedicarvi a rilassanti passeggiate, ri- cordandovi di degustare il famoso formag- gio Bagoss. In alternativa potete dirigervi nella frazione di Ponte Caffaro e visitare la Chiesa di San Giacomo. Inizialmente era una casa per ospitare i viandanti che transitavano; suc-

25 26 cessivamente, a seguito di un intervento di e inoltre..... bonifica per opera dei Benedettini di Ser- le, fu costruito un monastero con annessa LOCALITÀ MANIVA chiesa. Intorno al monastero furono a via A circa 10 km dal paese, lungo la strada via edificate piccole abitazioni (caselle), che s’arrampica sulle pendici del monte, si destinate ad ospitare la manodopera im- può raggiungere la località Maniva, vero piegata nella bonifica e nella coltivazione paradiso per gli amanti della montagna, delle terre in seguito recuperate. Da esse del relax e della natura. Qua e là si trova- deriva la denominazione “San Giacomo in no le tipiche Baite e le Malghe bagosse, Caselle”. immerse in uno dei più suggestivi scenari montani. Tra i 1550 e i 2100 metri di quota si trova il comprensorio sciistico MANIVA SKI. La stagione invernale offre piste di sci adatte ad ogni livello di difficoltà garantendo so- luzioni ottimali per trascorrere giornate di sport e di svago. Grande novità la nuova seggiovia biposto Persole - Dasdana che conduce gli sciatori ad una quota di 2000 metri e si aggiunge ai già 7 impianti esi- stenti, portando le piste del comprensorio ad un’estensione di 40 km e la realizzazio- ne di uno snowpark per il divertimento de- gli amanti delle acrobazie e del free style. A vostra disposizione vi sono inoltre tre ampi parcheggi, i servizi di noleggio delle attrez- zature, un ufficio gare, la Scuola di Sci “Tre Valli” ed i servizi di ristorazione e relax. FOTO: Associazione culturale legno e identità

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Via Cerreto, 1 - 25072 Bagolino - Tel. 0365/903227 la stagione invernale è servito da piste da discesa per una lunghezza complessiva di 15 km caratterizzate da 5 impianti di risali- ta, 5 km di pista per il Fondo, Scuola di Sci con possibilità di noleggio sci per tutte le specialità e di ciaspole, sport molto in voga negli ultimi tempi.

PARCO PINETA Nella stagione estiva una meta ideale per le famiglie con bambini è il Parco Pineta, si- tuato ai piedi del centro abitato di Bagolino (1 km) e in prossimità del fiume. Qui si pos- sono trovare aree attrezzate a pic-nic, un laghetto per la pesca sportiva, un campo da tennis, di bocce, di pallavolo, un campo sportivo e un parco giochi per i bambini. Attiva anche una pista da ballo per le sera- te di intrattenimento e un punto ristoro/bar.

SPORT Oltre agli sport invernali, numerosissime sono le proposte di itinerari escursionistici nell’ampio territorio bagosso: il Cornone del Blumone, la Croce di Carena, la Grapa di LOCALITÀ GAVER Vaia, i Laghi di Bruffione/Passo di Brealone A 13 Km da Bagolino sulla strada per il e Bruffione, il Lago della Vacca... sono solo Passo Crocedomini, si trova il GAVER (m. alcuni. Meravigliosi anche i percorsi per 1500), accogliente centro turistico che nel- mountain bike.

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Possibilità di praticare climbing e passeg- torno al XVI secolo; più antica sembrereb- giate a cavallo. be invece l’origine dei mascher. In un do- cumento del 1551 si citano “Li suonadori IL CARNEVALE de li violini” come attrattiva della festa. Era- Tra le eredità di una cultura e di un passato no gli anni in cui il violino moderno muove- economicamente importanti, senz’altro un va i primi passi per opera dei grandi liutai posto di rilievo è occupato dal carnevale bresciani e cremonesi (Gasparo da Salò conservatosi praticamente immutato attra- 1542-1600 e D. Amati 1505-1570) e Bago- verso i secoli: un fenomeno unico in Italia lino documentava il passaggio di uno stru- e con pochi precedenti in tutta Europa. La mento che certamente non aveva ancora tradizione, di origine antichissima, è pro- raggiunto grande popolarità. L’aspetto più fondamente radicata nella gente di Bago- spettacolare del carnevale di Bagolino, lino e in quella residente nella frazione di senza dubbio è rappresentato dai ballerini, Ponte Caffaro. La festa si può dividere in sia per il costume ricchissimo, che per le due momenti distinti ma inscindibili: “I ba- musiche e i balli. larì” e “I Mascher”. Le origini del carnevale La manifestazione si svolge ogni anno nei di Bagolino, almeno per quanto riguarda le giorni di domenica, lunedì e martedì gras- danze e le musiche, si possono situare at- so.

29 Tornando a valle, riprendendo la statale e ITINERARIO 2 continuando a scendere costeggiando il fiume Chiese, giungerete a Vestone, che unitamente alla sua frazione Nozza costitu- isce il centro geografico della Valle Sabbia. LAVENONE – VESTONE – PERTICA BASSA (Per gli appassionati del canottaggio, il fiu- Giorni 3 me qui offre comode rive a filo d’acqua per Scendendo da Idro, seguendo la statale vivere emozionanti discese). 237 Del Caffaro, arriverete a Lavenone, un Questi due centri sono anche basi di par- piccolo comune sviluppatosi nel fondovalle tenza per il Savallese, Treviso Bresciano, di una realtà prevalentemente montuosa, Pertica Alta e Pertica Bassa, mete ambite e che arriva a un’altitudine di 1953 m. frequentate dagli amanti della quiete, della rigogliosa vegetazione dei boschi, della flo- ra e dei prodotti tipici della Valle. Il turista che si troverà a visitare Pertica Bassa non potrà non soffermarsi anche solo per una rapida visita alle ben undici chiese e oratori che ne costituiscono uno dei principali punti di interesse. Questo ter- ritorio offre l’opportunità di numerose pas- seggiate, possibili anche per chi è poco esperto della montagna, in uno scenario ricco di una fauna e di una flora per lo più ancora intatte. Anticamente la Valle Pertica Il centro urbano è raccolto ed ha un fascino era conosciuta perchè ricca di forni, dove decadente; ma se volete vivere sfacciata- si fondeva il ferro che poi veniva trasporta- mente il passato, le frazioni di Presegno, to nella vicina Valtrompia. Molto noti erano i Bisenzio e Vaiale sapranno davvero stupir- forni di Ono, di Fusio, e quelli lungo la stra- vi, così come vi affascinerà la strada che da Forno, oltre che i forni di Vestone che vi condurrà in questi piccoli borghi, una alla fine dell’800 producevano circa 800 meraviglia da godere soprattutto durante quintali di chiodi. la calura estiva: vi rigenerete! Scoprirete Ancora oggi sono visibili a Fusio i ruderi deliziose realtà incastonate nella pietra, ca- dei forni, oltre alla casa patrizia degli Al- ratterizzate da viuzze e mulattiere, avvolte borghetti, famiglia che si spense nel 1002. completamente in un silenzio surreale! Popolazioni preromane come i Celti abita- rono sicuramente queste terre, il loro ricor- do è rimasto nei nomi di alcuni luoghi come Avenone che, al pari di Lavenone, ricorda i Galli Vennoni. Proprio a causa dell’attac- camento alla tradizone Romana e quindi pagana, il Cattolicesimo faticò a prende- re piede in queste Valli Montane, la prima Chiesa edificata fu la Pieve di Savallo sorta nell’VIII secolo. Levrange fu resa celebre per la “grotta del frate” dove si credeva vivesse un eremita,

29 30 in cui il Prof. Ragazzoni rinvenne nel 1860, un buon tratto vicina e parallela al torrente, avanzi di specie animali estinte, nonché ora su un versante ora sull’altro della valle oggetti dell’industria preistorica. La Fami- con bella vista sui tanti spuntoni rocciosi glia Zambelli, nota col soprannome di Bo- che, dalla cima Traversagna (m 1530) e scaì, diede i migliori lavori d’intagli in legno dalla Corna Zeno (m 1619), si abbassano per quasi tre secoli, ornando le chiese del- verso il fondovalle. Dopo una breve serie le valli Trompia e Sabbia. Ono Degno, altro di tornanti si raggiunge la locanda Piccole notevole centro, può vantare case antichis- Dolomiti (m 830) nelle cui vicinanze potrete sime i cui affreschi decorativi e graffiti fan- lasciare l’auto. L’escursione inizia seguen- no qua e là capolino su costruzioni massic- do la stradina che si dirige verso le malghe ce, degne abitazioni di antichi signorotti. di Vaiale, lasciando a destra una dirama- zione per la valle della Spina. Si attraversa Da sapere: il primo lunedì di ogni mese a il torrente Abbioccolo e dopo un tornante si Nozza di Vestone si svolge il più importan- prende una larga mulattiera di guerra che te mercato valligiano. Sviluppatosi come si alza con modica pendenza nella valle centro di scambio del bestiame, commer- compresa fra le rocce di Cima Caldoline cio del ferro e delle pannine (filati) è tuttora (1842 m) e quelle della Cima della Zerna molto sentito e frequentato (dalle ore 8,00 (1842 m). Inizia una serie di innumerevoli alle ore 15,00). curve in uno strano e selvaggio ambiente tutto costellato da spuntoni rocciosi delle GIORNO 1 - LAVENONE cime circostanti denominate “Le Piccole Trekking: Piccole Dolomiti/Capanna Dolomiti Bresciane”. Sopra appaiono tre Tita Secchi grossi roccioni che, per la loro forma vaga- mente rassomigliante alle più famose Tre Scendendo da Idro, subito dopo l’imbocco Cime di Lavaredo, sono appunto denomi- del paese, sulla destra troverete una stra- nate “Le Tre Cime”. da asfaltata che si addentra nella valle per- Lasciando sulla destra il baitello della corsa dal torrente Abbioccolo e porta alle Zerna (m 1363), ci si porta verso le roc- più alte frazioni di Presegno (m 1000) e Bi- ce basali di Cima Caldoline, per ritornare senzio (m 1062). La strada si mantiene per subito dopo sull’opposto versante della

... e sei sempre sulla strada giusta! 30

Valle, sempre lungo un’ubriacante serie di e conservare i valori naturalistici e civili di curve, rimontando un ripido tratto prativo questa meta: l’esistenza di un naturale giar- con mughi, restando poco sotto il Passo dino botanico, singolare e quasi irripetibile della Berga. Si passa accanto ad una larga nella sua rara forma associativa di ende- caverna e subito dopo si va ad incrociare mismi di flora prealpina e la costante pre- una mulattiera proveniente dal Passo stes- senza del ricordo delle gesta eroiche dei so, parallela alla poco più bassa strada del combattenti per la libertà delle formazioni Baremone, che va seguita a sinistra attra- partigiane delle Brigate Perlasca e Mar- verso un’altra zona cosparsa di mughi e va gheriti. a sfociare su un tornante della strada: que- sta va ora seguita con largo giro sino all’al- GIORNO 2 - VESTONE tezza della Malga del Dosso Alto. A sinistra Mountain Bike: Da Vestone a Monte Ma- in una valletta, si stacca un sentiero che in nos pochi minuti porta prima all’altare alpino e poi alla Capanna Tita Secchi (m 1740), a Se la mountain bike è la vostra passione, Cima Caldoline. non potete perdervi questo divertente itine- rario che si snoda sul versante sinistro del- la Valle Sabbia, con partenza da Vestone. Da qui, imboccando la strada per Treviso Bresciano, potrete attraversare luoghi in- contaminati sino a giungere alla panora- mica vetta di monte Manos. Vi servirà una preparazione atletica discreta in quanto il dislivello massimo è di 1200 m ed il tem- po di percorrenza è di 6 ore circa (noi vi consigliamo di viverlo preferibilmente in primavera/autunno anche per la spettaco- larità dei colori che vi saprà accogliere). Due sono i motivi per i quali l’escursionista Salendo per Treviso Bresciano, dopo circa viene a conoscere l’impegno di rispettare 6 Km giungerete alla chiesetta di S. Libe-

31 32 rale, nei pressi di un bivo. Tenendo la sini- ... in alternativa stra vi imbatterete nel Forte di Valledrane (V. itinerario n. 4), da cui potrete ammirare Patrimomio artistico una splendida vista sul Lago d’Idro. Pro- In corrispondenza della rotatoria di Nozza seguendo invece per Treviso Bresciano, noterete un’imponente rupe che accoglie prendete la discesa e risalite la strada i ruderi di una Rocca che nel Medioevo principale fino al passo del Cavallino della costituiva uno degli elementi difensivi mi- Fobbia (1091 m). Proseguiamo per Coc- litari più importanti della Valle. Edificata caveglie sino ad arrivare ad una casa di presumibilmente verso la fine del primo vacanza per giovani e prendete la strada millennio, è citata per la prima volta nel alle spalle della stessa in direzione nord. 1198 quale luogo di detenzione di 60 nobili Al secondo tornante prendete a sinistra un bresciani, fatti prigionieri da Oberto da Sa- ripido sentiero che vi condurrà ad un colle vallo. Nel 1362 fu distrutta da Bernabò Vi- alla base della cresta nord occidentale del sconti e nel 1401 fu ricostruita da Giovanni monte Manos dove potrete vedere i resti di Linelli da Castiglione e da Simone dell’Or- alcune costruzioni militari. A questo punto sina, condottieri al servizio dei Visconti. potete salire a piedi per un quarto d’ora ed arrivare alla vetta (1517 m).

Nel 1427, quando la Valle Sabbia giurò fedeltà a Venezia e, quando verso la fine del secolo XV Venezia iniziò la costruzione della Rocca d’Anfo, la Rocca di Nozza per- se definitivamente il suo ruolo di baluardo della Valle. Apparentemente irraggiungibile vi si acce- de per mezzo di comodi sentieri. Sotto noterete la Chiesetta di S. Stefano, costruita probabilmente per i castellani e la guarnigione della Rocca nel XIII secolo. Citata per la prima volta in un documen- to dell’archivio vaticano del 1334 – 1335, oltre che nel 1410 come “Santo Stefano de Noxa”, la chiesetta ha tutte le caratte- ristiche delle costruzioni romanico–gotiche sparse per le campagne e per le monta- gne. Dopo pranzo potete continuare a scoprire

33 il territorio visitando la Parrocchiale di Ve- valligiano rimasto fra i tanti che dovevano stone: sovrasta imponente la piazza cen- decorare le chiese del cinquecento. trale del paese con la sua maestosa fac- ciata seicentesca su cui spicca un portale in pietra nera di Levrange. Dedicata alla Vi- sitazione della Vergine a Santa Elisabetta, fu costruita nell’ultimo decennio del 1500 e consacrata il 4 maggio 1625. All’interno si possono ammirare tele di Pal- ma il giovane, del Rottini, del Paglia e di A. Rubagotti, un grande crocefisso seicen- tesco e preziosi reliquiari del XVII secolo, provenienti dal convento di Mocenigo. Pur- troppo buona parte del patrimonio artistico è andato distrutto a causa delle incursioni e GIORNO 3 - PERTICA BASSA devastazioni operate dai numerosi eserciti Trekking: Avenone/Corna Blacca che hanno attraversato la valle, utilizzando la chiesa come ospedale o come luogo di Davanti alla chiesa parrocchiale di Vesto- sosta. ne s’imbocca la strada che, costeggiando Continuate poi visitando la Chiesa di Pro- il torrente Degnone, con una serie di cur- mo, dedicata a San Lorenzo. Nonostante ve vi introduce a Pertica Bassa. Iniziate la i rimaneggiamenti subiti è ancora oggi la scoperta di questo suggestivo territorio da costruzione più prestigiosa del territorio del Avenone: posto a 785 metri, è la frazione Comune di Vestone. che nel corso del secolo scorso ha risentito All’esterno, verso il cimitero (piccolo mo- più delle altre del fenomeno dello spopo- numento ottocentesco delle glorie valsab- lamento. L’abitato conserva quasi intatto il bine) un’elegante loggetta rende l’insieme proprio patrimonio architettonico, offrendo più piacevole. Sulle pareti interne, scoperti al visitatore scorci di una singolare bellez- e restaurati negli ultimi anni, vi sono interes- za. All’interno della frazione si può ammi- santi affreschi: uno è datato 1533. Ma il vero rare Spessio, un piccolo borgo medievale, capolavoro è un maestoso polittico cinque- con le strette stradine ancora lastricate e le centesco, posto in bella vista nel presbite- case secolari dagli ampi loggiati e dall’ar- rio, le cui tavole, seppur con qualche dub- chitettura pressoché intatta, abbracciate bio, sono attribuite a Martino da Gavardo, attorno alla seicentesca chiesetta dedicata un pittore che ha operato nei primi anni ai SS. Gaetano e Antonio, dall’artistico por- del 1500. In un’elegante architettura lignea tale in pietra locale. sono inserite, nel registro inferiore, le tavole Con l’attrezzatura giusta da questo punto della Madonna con S. Lorenzo e S. Stefano potete intraprendere un percorso di cinque a figura intera, S. Giovanni e S. Giuseppe ore circa attraverso l’amena Val di Sar (985 a mezzo busto; nel registro superiore Dio m), i ghiaioni ai piedi del monte Tegaldi- Padre con ai lati S. Sebastiano e S. Rocco no (1766 m), gli intatti faggeti di Frondine e nel fastigio l’Annunciazione. Il tutto ap- (1435 m), le radure delle malghe Baret poggia sulla predella in cui è rappresenta- (1580 m) e Sacù (1640 m), sino ad arrivare ta l’Ultima Cena unitamente al martirio di S. alla cima della Corna Blacca (2006 m). Lorenzo. Il polittico, vero capolavoro d’ar- Da qui si gode di un’incomparabile pano- te sacra di Vestone, è il migliore esempio rama che spazia dal lontano Monte Rosa

33 34 alle Alpi Orobie, dalle cime più alte della divisa dopo la fuga dalla Caserma di Ve- Dolomiti agli Appennini. stone l’8 settembre del 1943. Ora il Museo possiede una ricca donazione di quadri (in ... in alternativa tutto 120) che ritraggono i protagonisti più significativi della Resistenza Valsabbina e Patrimonio artistico/culturale che si ispirano a diversi momenti della vita Visto Avenone (V. sopra) potete tornare in- partigiana. dietro sino a Forno d’Ono, frazione di fon- Molte le composizioni pittoriche che mo- dovalle posta a 511 metri s.l.m., una realtà strano ora in maniera allegorica, ora con sviluppatasi nel 1300 quando la famiglia accenti più veritieri, il volto della guerra, Alberghino, il cui stemma nobiliare è tutto- della violenza e in particolare quello dei ra leggibile sulla facciata di un’abitazione, fatti resistenziali valsabbini. Infatti proprio a decise di sfruttare le acque dei due torrenti Pertica Bassa ha avuto i punti di riferimen- per la lavorazione del minerale di ferro. to più sicuri la Brigata “Perlasca” dal nome Di interesse la piccola chiesa parrocchiale del sottotenente Giacomo Perlasca (Ze- di forme barocche che, oltre ad opere di nith) fucilato a Brescia il 24 febbraio 1944. intaglio ligneo delle locali botteghe, ospita La bellissima Corna Blacca con i suoi an- un polittico affresco risalente al ‘400, parte fratti, con i suoi picchi, è stata testimone superstite della decorazione della primitiva del sorgere del movimento per la libertà e costruzione. In questa frazione ha sede il degli spostamenti notturni dei partigiani. Di “Museo della Resistenza e del Folclore”, grande interesse gli oggetti esposti nelle (aperto la prima e la terza domenica di diverse vetrine che illustrano gli avveni- ogni mese dalle ore 15,00 alle ore 17,00 menti più tragici di quegli anni. Per gli stu- - ingresso gratuito) nato come diretta con- diosi è a disposizione l’epistolario della Bri- seguenza di un atto di riconoscenza del gata, preziosa raccolta di documenti che professore slavo Dimitrije Paramendic, in- da sola giustifica una visita al Museo. Dal segnante, pittore e scultore. 1974 ad oggi, il gruppo “Fiamme Verdi” ha contribuito in larga misura all’arricchimento del piccolo Museo con la donazione di di- versificate testimonianze di un periodo ove l’ansia di costruire una società più giusta significava mettere a repentaglio quotidia- namente la vita. Il settore Folclore ci richiama invece agli aspetti più salienti della civiltà contadina,

Egli, salvatosi durante i momenti tragi- ci della seconda guerra mondiale grazie all’aiuto della popolazione della Pertica, ha voluto ricordare la generosità d’animo di questa gente con la costituzione di un Museo che raccogliesse testimonianze della Resistenza Valsabbina, da lui con- a quel faticoso rapporto uomo-natura reso la lavorazione della lana, dalla filatura alla meno pesante dall’ingegno e dalla fertile tessitura. inventiva degli umili montanari. Sono tutti documenti testimoni di un’econo- Così gli oggetti esposti da un lato si rifanno mia autarchica, abituata quindi da sempre all’urgenza di una praticità quotidiana e per a produrre in loco tutto quanto era neces- un altro verso sono il risultato tangibile di sario agli abitanti della montagna. Un’eco- una propensione spontanea verso l’arte e nomia, quindi, quella tradizionale che si la poesia. svolgeva in perfetta simbiosi e nel pieno Ecco allora rappresentati attraverso gli at- rispetto dell’ambiente circostante, praticata trezzi di uso quotidiano, il lavoro del man- da uomini non ancora assillati dai ritmi fre- driano, esperto nella lavorazione del latte, netici della vita di oggi. del boscaiolo, del falegname, del fabbro, Non mancano, infine, riferimenti preziosi del calzolaio. Particolarmente suggesti- relativi alla vita di tutti i giorni, con comple- vo il banchetto da lavoro di quest’ultimo, menti di arredo della casa, utensili domesti- corredato da decine di utensili d’epoca, ci di vario genere e costumi d’epoca, con di quando cioè anche la produzione delle fotografie degli angoli più caratteristici dei calzature non avveniva in serie ma era per- borghi della Pertica ed alcuni affreschi risa- sonalizzata. lenti al 1300 che provengono dalle dimore Molto significativo poi il grande telaio del di importanti famiglie locali, recuperati per 1700, perfettamente funzionante e accom- sottrarli a sicura distruzione. pagnato da tutti gli strumenti impiegati nel-

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clei urbani adagiati su morbide terrazze ITINERARIO 3 digradanti, protetto dall’ imponente Corna di Savallo. A boschi di conifere e di faggi si contrappongono meravigliose distese CASTO – MURA – PERTICA ALTA d’erba brillante, in uno scenario rigoglioso Giorni 4 e lussureggiante. Intercalato tra montagna e collina, il nucleo urbano mostra abitazioni Imboccando la valle del torrente Nozza, in sviluppate in altezza unitamente a dimore una cornice di monti suggestivi, dominati signorili dai portali di pietra scolpita, portici dalla bellissima Corna di Savallo, s’incon- e loggiati, inferriate e ringhiere in ferro bat- tra Casto, che è un po’ l’emblema del Sa- tuto e affreschi votivi. vallese operoso e industriale. Alone è una Pertica Alta, comune nato dall’accorpa- delle più pittoresche frazioni e si raggiunge mento di molti piccoli centri abitati e terri- attraverso un’aspra forra che si apre sulla torio storicamente agricolo, si snoda in un Valle Valazzo. Una leggenda locale vuole turbinio di colori, dove il verde dei prati è che uno spirito infernale, volando rasente intercalato da suggestive tonalità boschi- rupi e burroni, abbia fatto sorgere casolari ve. Il turista che vuole cogliere lo spirito di e verdi prati. Ma poi il paese fu abitato da questa realtà deve visitare una per una le persone buone che si distinsero per la loro diverse contrade: solo così potrà scoprire laboriosità. Casto è un paese montano che stemmi nobiliari sulle chiavi di volta e am- offre numerosi spunti al visitatore interes- mirare splendidi affreschi, soprattutto di sato alla scoperta di ciò che la montagna connotazione religiosa. Livemmo è un’im- può riservargli. Una bella camminata a portante frazione che ha il vanto di riperpe- piedi a contatto con la natura, alla ricerca tuare una tradizione popolare antichissima: di funghi e frutti di bosco può essere un IL CARNEVALE. La vecchia con il cesto nel vero toccasana, così come troverete af- quale trasporta il suo uomo, l’uomo del ger- fascinante avventurarvi in varie escursio- lo, l’uomo che indossa gli scarponi, sono ni alla ricerca di luoghi insoliti o di tracce solo alcune delle maschere appartenenti del passato e delle sue tradizioni. Mura, alla storia, ma sono anche rappresentazio- comune limitrofo, è composto da molti nu- ne di una comprovata volontà di difendere e tramandare le proprie origini. Da non perdere una visita alla pineta di GIORNO 1 - CASTO Passello, al laghetto di Bongi, al venera- Trekking: Rifugio Paradiso tissimo oratorio di san Bernardo, senza di- menticare, naturalmente, le malghe. A poca distanza dal paese di Casto si trova il rifugio Paradiso, (località “Regazzina”). Vi suggeriamo di intraprendere la scoperta di queste amene vallate proprio partendo da qui: grazie ad un comodo sentiero, parti- colarmente suggestivo, potrete ammirare scenari spettacolari senza stancarvi trop- po. Per arrivare al rifugio, una volta raggiunto il paese di Casto, si prende la strada nella direzione del paese di Alone e si sale per circa 1 Km. Passato un vecchio ponte dove la carreggiata si restringe particolarmente, sulla sinistra noterete un parcheggio dove potrete lasciare l’auto. Il sentiero inizia nella parte alta della piazzetta di sosta e s’infila nella valle proseguendo lungo il percorso del fiume, la gola del “Pisot”; mozzafiato il passaggio sotto la cascata. Passata la grotta, il sentiero prosegue sempre lungo la valle finché si giunge a una vasta pietra- ia; se spaziate la vista intravedete il rifugio. Appena giunti nella pietraia, sulla sinistra è possibile seguire una deviazione del sen- tiero che permette di raggiungere i resti di un’antica calchera. Seguendo invece il per- corso arriverete ben presto a destinazione. 38

Il rifugio è gestito dal Gruppo Alpini di Ca- pletato. Sono presenti tratti medi e alcuni sto, è aperto ogni domenica da aprile fino difficili e spesso interrotti da facili sentieri alla metà di settembre: in questi giorni è che permettono, se desiderato, di tornare possibile trovare sempre ospitalità. Il Rifu- alla partenza in modo veloce. I passaggi gio Paradiso si trova all’incrocio di alcuni di vie ferrate sono tredici e possono esse- sentieri che percorrono il territorio di Casto: re affrontati anche separatamente per cui alle spalle del rifugio parte la “Strada degli è possibile costruire il proprio itinerario in Alpini” che sale in Luina, da dove si pos- base alle proprie capacità. Il dislivello to- sono raggiungere le ferrate. Al di là della tale delle ferrate è intorno ai 500 metri ma pietraia parte invece il sentiero che porta non è una vera e propria scalata perché i in località “Pile”, al confine con il comune settori attrezzati spesso si sviluppano uno di Bione (segnavia rosa, in parte scolorito); di fianco all’altro. Sono inoltre presenti due percorrendo ancora la pietraia in direzione ponti tibetani molto divertenti e da segna- est, si può arrivare in “Regazzina”, dove lare è anche il passaggio presso la “Stretta rimangono i ruderi di un vecchio fienile e di Luina”, un canyon naturale scavato nella una cisterna (recuperata dal lavoro di al- roccia che porta l’escursionista in un am- cuni volontari); proseguendo oltre il prato biente affascinante, che permette di affron- di “Regazzina”, si può salire nella cosid- tare passaggi con i piedi a pelo d’acqua e detta “Val dei Enferem” (sentiero piuttosto sempre tra due pareti di roccia alte deci- impervio e con qualche difficoltà), dove si ne di metri: uno spettacolo! Nei tratti della trova una sorgente che alimenta in parte il stretta non è necessaria l’assicurazione torrente che si è seguito alla partenza del con imbraco ma è sempre presente un cor- percorso che porta al Rifugio. dino di acciaio e verghe di ferro per i piedi; il torrente è piccolo per cui anche in caso GIORNO 2 - CASTO di caduta in acqua non ci sono particolari Ferrate pericoli: è consigliato anche ai non esper- ti ed è possibile praticarlo direttamente senza l’obbligo di effettuare la ferrata. La stretta è raggiungibile dalla strada in pros- simità del secondo ponte a 200 metri dal parcheggio per l’auto. Durante l’itinerario è possibile visitare il parco delle fucine e il rifugio situato nelle vicinanze. DIFFICOLTÀ: nel complesso è una ferrata difficile che richiede una buona prepara- zione ma sono presenti alcuni settori più semplici che possono essere affrontati an- che singolarmente senza compiere tutto il percorso. A Casto è presente un circuito di vie fer- DISLIVELLO TOTALE: 500 metri rate disposto a cerchio che consente agli ATTREZZATURA: ottima con corde d’ac- appassionati del genere di cimentarsi su ciaio posate da pochi mesi brevi ma intensi passaggi su roccia a volte PERIODO CONSIGLIATO: tutto l’anno anche impegnativi. La via ferrata di Casto esclusi i mesi più freddi, alcuni tratti sono è un circuito che si sviluppa ad anello e esposti verso nord necessita di circa tre ore per essere com- CHIODATORI: Francesco Franzoni, Rober- to Leali, Ardiccio Carminati, Angelo Picci- della Valle Sabbia e, nei giorni limpidi, an- nelli, Santo Piccinelli che il lago di Garda. DOVE SI TROVA: a Casto sulla strada per la frazione Alone; appena dopo uno stret- to ponte è facilmente visibile la ferrata che inizia dall’ampio parcheggio. E’ nei pressi della falesia Corna Zana.

GIORNO 3 - MURA Trekking

Varie per lunghezza e interesse, sono le possibilità escursionistiche della zona di Mura. Vi proponiamo tre mete, starà a voi scegliere quella che ritenete più adatta alle Inoltre, sempre dalla Piana della Corna, vostre potenzialità: si possono vedere tutti i paesini di Perti- Mura/ Corna/Mura: ore 3’ ca Alta. Proseguendo poi verso est si ar- Dalla chiesa di Mura parte una mulattiera riva alla cima della Corna, dove è posta che porta a una chiesetta alpina; da qui una croce, e da qui, seguendo la cresta, una traccia di sentiero conduce ad un si scende verso il Prato Quadro, Prati dei grosso masso chiamato Cornone Pafù. Su- Sevo e quindi a Mura. perato il masso si procede verso est per Questo itinerario richiede almeno due ore circa 30 metri, finché s’incrocia un sentiero per arrivare alla Piana della Corna e un’al- detto Sentiero della Bena. Da questo punto tra ora per scendere al paese di Mura. si possono seguire più sentieri per arriva- Piana della Corna/Piana di Nasego/Mon- re alla cima della Corna di Mura, ma quel- te Palo/Lodrino o Comero/Mura: ore lo più praticato è quello che, verso nord 6,30’ ovest, porta al Canale del Lurd. Seguendo Raggiunta la Piana della Corna, come so- lo si giunge alla Piana della Corna; da que- pra descritto, si segue un sentiero verso sto punto si può osservare una buona parte ovest che conduce alla Piana di Nasego

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41 42 di rara bellezza. Nel pomeriggio, se avete ancora tempo, recatevi a Livemmo alla scoperta della chiesa di Sant’Andrea di Barbaine, un edi- ficio risalente al XIV secolo. L’architettura del Trecento lombardo si evidenzia nelle monofore romaniche strombate della pare- te sud e nelle monofore ogivali del cam- panile. L’affresco più pregevole è quello della Crocifissione da alcuni accostato al Maestro di Nave. Presso la chiesa è stato collocato il sacrario ai caduti nella lotta di Liberazione, i cui nomi figurano su altret- tante steli. Poco distante, si può ammirare il Santuario dei Morti di Barbaine, dapprima semplice cappella. Ai Morti di Barbaine s’implorano grazie, si domandano favori, si intercede per tutte le necessità. L’ex-voto su tela an- cora conservato e restaurato, rappresenta l’affluire da più parti di devote processioni per chiedere la pioggia, stante una lunga micidiale siccità: profondo e curioso feno- meno devozionale che affida ad un ogget- to la testimonianza di fede e di ringrazia- trasformando e imitando i riti di Priapo, mento di tutto il popolo. baciavano il chiavistello del portale della Un rito, di derivazione pagana, fu in vi- chiesa per ottenere la fecondità e le ragaz- gore per lungo tempo: le giovani spose, ze per trovare entro l’anno il fidanzato. 42

ratura e la bassa gradazione di umidità vi ITINERARIO 4 faranno apprezzare questo delizioso centro climatico. Vi si può arrivare comodamente da Idro (e vi si presenterà una panoramica TREVISO BRESCIANO – CAPOVALLE del lago davvero stupefacente), prendendo PROVAGLIO V/S la strada che sale all’altezza di Lemprato, Giorni 3 oppure da Vestone o da Vobarno per mez- zo di strade più strette e tortuose ma assai affascinanti. Vico si mostrerà la sua impron- ta medievale: viuzze, porticati, stipiti delle porte in tufo o pietra locale, affreschi voti- vi… e su tutto il territorio troverete santuari, cappelle e oratori. Nei pressi della strada che conduce a Vestone, vi è una bellissima chiesetta campestre del XVII sec; da que- sto punto potete raggiungere il forte di Val- ledrane, utilizzato durante la prima guerra mondiale ma poi abbandonato in quanto il confine di stato fu spostato al Brennero. Treviso Bresciano sorge sul versante orien- tale della Valle Sabbia, in una valle rigoglio- sa segnata dal torrente Gorgone che sfocia a Vestone nel fiume Chiese. Boschi e pa- scoli sembrano abbracciare, in una sinte- si di naturali strutture, le tre contrade che formano il paese. Ombrosi boschi e pro- fumate pinete, prati soleggiati e comode passeggiate, i suggestivi panorami sul lago d’Idro, sul Garda e sul Trentino, vi accoglie- ranno per regalarvi momenti di indimentica- bile relax; le modeste oscillazioni di tempe-

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Carzen, le trincee del Manos, gli apposta- menti del monte Stino, ove sorge un museo di reperti di questa tragica guerra. E per chi ama gli sport invernali, c’è una mera- vigliosa pista da sci di fondo, una delle poche della provincia di Brescia: sempli- cemente da provare. è un comune compo- sto da un mosaico di otto borghi intercalati fra prati e boschi lucenti, alberi di castagne e amarene. Il sole lo irradia sino a pomerig- Il limitrofo comune di Capovalle (al quale si gio tardo, conferendogli una luminosità che giunge da Treviso Bresciano, Idro e Valve- riempie lo spirito. Meraviglioso passeggia- stino), ha sviluppato una certa vocazione re tra i suoi ameni sentieri, ammirando il turistica. Immerso in uno spettacolare pia- rigoglio della natura, scoprendo scoiattoli, noro erboso, mostra un’architettura urbana ghiri, volpi, poiane… o raccogliendo fun- piuttosto integra. E’ il punto d’incontro tra il ghi, se è stagione. Le frazioni presentano bacino del Garda e quello del Lago d’Idro, antichi nuclei attorniati da numerose nuove meta ideale per escursionisti e appassio- abitazioni, a dimostrazione dell’amore per nati di mountain bike; molti anche i percor- la terra natia dei suoi abitanti, agevolati ora si tematici possibili, come ad esempio la anche da una comoda strada che condu- scoperta delle testimonianze della prima ce al fondovalle da Barghe. Caratteristico guerra mondiale quali la fortificazione del il collegamento con Vobarno: passerete 44

sotto l’elegante porticato del Santuario del- del posto. le Cornelle, dove la tradizione vuole che Nel pomeriggio sarà emozionante fare una nel XVII secolo alcuni ragazzi trovarono un visita al forte di Valledrane. E’ un’opera che rilievo delle Vergine, miracolosamente ab- faceva parte dello Sbarramento Giudica- bagliante. rie, dotata di sei cannoni su cupole girevoli blindate. Aveva l’obiettivo di difendere il confine italo-austriaco (lago d’Idro, Capo- valle e Valvestino) e la prima linea del fronte delle Giudicarie. A livello nazionale è una delle costruzioni più grandi ed è stata co- struita secondo l’andamento del terreno, formando quindi diversi gradoni. Non ha subito danni dovuti alla guerra ma manca- no quasi tutte le scale d’accesso al piano superiore ed è stato depredato. Ricordatevi di calzare scarpe comode e di portare con voi una torcia elettrica per per- GIORNO 1 – TREVISO BRESCIANO correre i lunghi corridoi e gli androni che Patrimonio naturalistico/storico sono completamente al buio.

Con l’aria frizzantina vi consigliamo di di- GIORNO 2 – CAPOVALLE rigervi al passo Fobbia per una salutare e Escursione al laghetto di Vesta di Cima rigenerante passeggiata tra le pinete cir- costanti. Non troverete dislivelli faticosi ma Questa è un’escursione che copre un disli- potrete prendervela comoda nel più com- vello di 380 m in 2,40 ore (sentiero contras- pleto relax, immersi nel silenzio e nel fresco segnato con il numero 471). profumo dei boschi. Quando poi l’appetito La meta di questa gita è una ridente malga si farà sentire, avrete l’opportunità di fer- situata in posizione assai strategica accan- marvi nelle strutture presenti nei dintorni o to ad un laghetto che, oltre a soddisfare la in paese per degustare i famosi piatti tipici sete delle mucche che vengono all’alpeg-

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Da questo punto potete volgere lo sguardo Ruc (Sereno di Sopra) e, giunti alla frazione a valli, colline, montagne ed anche al lago Arveaco, girando a sinistra e attraversando di Garda: un panorama mozzafiato. il pianoro di Fasse, si ritorna al santuario delle Cornelle.

…e inoltre…

Come ogni paese rimasto legato alle tradi- zioni montanare, Provaglio ha conservato vive ed attuali alcune manifestazioni del passato. Di particolare rilevanza la Festa decennale della Madonna delle Cornelle (prossima ricorrenza: settembre 2019). Le famiglie delle frazioni di Livrio ed Arveaco allestiscono archi ed immagini sacre ador- Vi consigliamo di munirvi di una normale nate da fiori di carta preparati manualmen- attrezzatura da escursionismo con viveri. te più di un mese prima. L’immagine della Si parte dal santuario della Madonna delle Madonna viene trasportata dai giovani del Cornelle (frazione Livrio), dove nel piazza- paese lungo le strade, accompagnata dai le antistante si può parcheggiare. Dopo un fedeli in preghiera. piccolo tratto si gira a sinistra e si procede fino all’agglomerato rurale di Ludrio. Oltre- La pista di sci di fondo del Monte Stino passato lo stesso, sul crinale della mon- a Capovalle, ormai una delle poche rima- tagna si scende fino alla cascina di Paine ste nella provincia di Brescia, è un anello di che si presenta simile ad un’oasi, con prati fondo lungo 5 km, tecnico e turistico, che vi e coltivazioni a frutteto, circondata da bo- offrirà un paesaggio splendido, ideale per schi. Si scende ulteriormente giungendo chi vuole godersi qualche ora in libertà. E’ fino all’incrocio della strada che sale dalla ad uso gratuito per tutti coloro già in pos- Val Degagna. Volgendo a sinistra si rag- sesso della propria attrezzatura e questa giunge l’abitato di Carvanno. Da Carvanno viene battuta solo nei weekend e nei giorni si propone di arrivare al Monte Besume. festivi. Lasciato alle spalle l’abitato, si procede lungo una mulattiera scavata nella roccia tra cespugli di carpini, faggi e noccioli. Proseguendo si tocca il Dosso della Cro- ce (m 779) e successivamente si giunge al fienile Casec situato in un prato terrazzato; con una breve deviazione verso sinistra si perviene al panoramico Dosso dell’Ora. Si costeggia il prato del sopracitato fienile e, dopo un percorso tortuoso, ma non fatico- so, si giunge al Passo del Cul. Dal Passo, per salire sulla cima di Monte Besume, ci si inoltra attraverso lo sperone di sinistra. Raggiunta la cima, per giungere al punto di partenza, si consiglia la discesa ai Prat de

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ro l’opportunità di trasferire da Venezia a ITINERARIO 5 Preseglie significativi scorci di passato. Si stende tra colline e falsipiani aprendosi a sud in un’ampia pianura, mentre a nord è PRESEGLIE - ODOLO dominato dal monte Poffe, con i suoi lussu- AGNOSINE - BIONE reggianti boschi di abete rosso, roverella e Giorni 4 castagno. Il comune di Odolo dal punto di vista ar- chitettonico non presenta nel suo centro un’impronta omogenea. Restano però alcuni nuclei antichi nelle contrade di Cagnatico, Cereto, Colombaio, Cadella, Forno, in cui le case, costruite un tempo una addossata all’altra per risparmiare ma- teriale, spazio e combustibile, conservano caratteristiche unitarie, armoniose e un sapore antico con strette vie, muri e cortili interni, volti suggestivi e icone affrescate. Questo è un paese che vanta una lunga tradizione legata alla lavorazione del ferro iniziata con lo sviluppo di numerose fucine Preseglie è un piccolo paese della provin- e sfociata nello sviluppo di un’intensa atti- cia di Brescia, ricco di storia e di cultura, vità siderurgica. che nel passato ha rappresentato per tut- Agnosine è un piccolo centro della Conca ta la Valle Sabbia e soprattutto per il cir- d’Oro che poggia sul territorio centro-occi- condario della Conca D’Oro, un rigoglioso dentale della Val Sabbia ed è situato nella punto di riferimento. Nei trecento anni in conca dove scorre il fiume Vrenda. Com- cui Preseglie fu “Fidelissimo a Venezia”, prende le frazioni di Trebbio, Renzana, Bin- sotto la Repubblica Veneta, molti abitanti zago, San Lino, S. Andrea e Casale. Nel ebbero l’occasione di apprendere la vasta 1500 emerse l’attività manifatturiera che cultura Veneziana, e in alcuni casi ebbe- trasformò il paese in un importante centro

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“L’Albergo Ristorante Rocca del Rovere si trova tra Odolo ed il Colle di S. Eusebio, un zona rigogliosa ideale per rilassarsi e passeggiare nel verde. Coma tradizione, la Famiglia Leali vi accoglierà con il proprio staff discreto e cortese in un ambiente elegante completamente rinnovato ideale per festeggiare cerimonie di ogni genere dove potrete gustare i piatti della tipica Cucina Bresciana ed Internazionale e aprendo le finestre delle nostre confortevoli camere potrete godervi il panorama del Parco Secolare.”

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GIORNO 1– PRESEGLIE Percorsi naturalistici/artistici

Una volta abbandonato il proprio veicolo, si può iniziare la gita percorrendo il sentiero che dal Galaello porta verso l’antico San- tuario della Madonna di Visello. Durante questa prima scarpinata c’è la possibilità di fare molta attività fisica grazie al Percor- so Vita Attrezzato, di recente realizzazione, che si affianca al tragitto (molto suggestivo d’inverno, con la neve). Al termine del Per- corso Vita si giunge finalmente al primo luo- go di culto di nostro interesse: il Santuario della Madonna di Visello. Sorge a 3 km in una romita valletta; di una sola navata, con tre altari, il santuario fu arricchito di opere

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Via Brescia 15, 25076 Odolo (BS) - Tel. 0365 826035 - Cell. 339 3394839 forgia e la “tina de l’ora” chiamata nel loca- Visitare questo museo significa compren- le dialetto “Butì” anche meglio conosciuto dere una lunga tradizione, la storia di un come “tromba idroeolica”, con i magli già paese e della sua gente, la laboriosità, citati, sono in grado di riprodurre fedelmen- le idee, l’inventiva e la creatività di quegli te le attività lavorative che vi si svolgeva- uomini che hanno dato un impulso impor- no un tempo. Le antiche fucine risalgono tante alla Valle Sabbia e che hanno creato una realtà fiorente grazie alla loro passio- ne. Per i valligiani forgiare era qualcosa di più di un lavoro, era un artigianato al limite dell’arte, soprattutto nel raffinato lavoro di cesello, nei manufatti d’abbellimento, che sembra rivivere nelle diverse aziende che attualmente ruotano attorno al ricco merca- to della ferriera.

all’età medievale e divennero molto fiorenti in età moderna grazie alla concomitante disponibilità delle risorse allora essenziali allo sviluppo dell’industria del ferro: il com- bustibile, costituito da carbone di legna, la forza motrice, fornita dal fiume Vrenda, e in- fine il minerale estratto dai locali giacimenti di ferro in Valle Sabbia e nelle vicine valli bresciane. A partire dagli anni ‘50 le anti- che fucine sono state sostituite dalle accia- GIORNO 3 – AGNOSINE ierie a forno di fusione elettrico, che ancora Percorsi naturalistici oggi rappresentano le principali industrie del paese. Molti sono gli itinerari che potete scegliere 52 di fare ad Agosine, ma due sono i privi- Mora – Frazioni di S. Andrea e di Trebbio. legiati: il Fontanino e il sentiero Tranquillo Bianchi. Il primo, itinerario “ambientalista- GIORNO 3 – BIONE ecologico”, punta sulla rivalutazione di una Patrimonio artistico parte del paese, un tempo meta usuale per gli abitanti del loco: il Fontanino, rag- Nel bellissimo territorio di Bione, vi invi- giungibile imboccando una strada che co- tiamo a seguire il percorso legato al suo steggia il rio Bondaglio. La zona, oltre ad patrimonio artistico. Potete intervallare la visita delle varie realtà passeggiando tra le frazioni e nelle stradine ad esse attigue, toccando con mano la storia di una gente devota, serena e laboriosa. A metà giorna- ta non mancheranno i punti di ristoro per degustare le specialità tipiche. Da visitare la Parrocchiale della Pieve: de- dicata all’Assunta, la chiesa della Pieve è stata edificata tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, per volere dell’allora parroco don Paolo Gaburri, con blocchi di pietra tra- scinati dalle cave di Val d’Aspino. Quan- do fu consacrata, nel 1629, era la chiesa più grande della Valle Sabbia: 44 metri di essere caratteristica e suggestiva, è pre- lunghezza, larga 17 metri, alta 19. Contie- ziosa perché fornisce agli abitanti locali e ne opere del bionese Massimo Riccobelli a quelli di paesi vicino “un tesoro”: l’acqua. (1612-21) e affreschi del bresciano Giu- Dal Funtanì si procede in leggera salita seppe Ronchi (1927). Le belle soase sono e si sbocca su una spianata della strada state intagliate dai Boscaì di Levrange. -Odolo, al di là della quale una La Parrocchiale di San Faustino, risalen- stradina, immersa nei faggeti, passando te al ‘500-600, è diventata parrocchia nel per la Santella Mora, luogo di grazie per 1926. Conserva opere pittoriche di gran antiche credenze locali, conduce alla pit- pregio. toresca frazione di S. Andrea. Caratteristica è la Casa degli Angeli (o de- Il secondo itinerario è il sentiero intitolato gli Amorini): si trova alla Pieve e presenta al caduto Tranquillo Bianchi, che percor- una facciata decorata con fregi, figure e re e sfiora tutte le frazioni del comune di Agnosine e da qualsiasi di queste può es- sere intrapreso e concluso. Per un total di 18 Km può essere percorso in 5 o 6 ore, seguendo una segnaletica tricolore su comode stradine e sentieri. Le tappe suc- cessive del percorso, partendo dalla fra- zione di Trebbio, sono le seguenti: Trebbio – Fontanino – Santella di Brighe – Rucche – Madonna delle Calchere – Binzago (S. Lino) – M. Cornisello – Roccolo di Bettone – Frazione di Casale – S. Giorgio – Santella 52

motti settecenteschi, impreziosita da un …e inoltre… balconcino in ferro battuto. Il Santuario di San Bernardo, dall’omonimo monte, domina tutta la Conca d’Oro. E’ sta- to edificato alla fine del 1600. Recentemen- te ristrutturato dagli Alpini, che ogni anno lo utilizzano per celebrare una delle loro feste. La Chiesetta di San Rocco si trova sulla strada tra le frazioni di Pieve e di San Fau- stino. Reca sul portale la data 1732, ma sa- rebbe di origini assai più antiche. La pala del presbiterio, contenuta in una festosa soasa popolaresca, è divisa in due parti con Madonna e Santi in quella superiore e San Rocco in quella inferiore. Il crossodromo del Galaello è senza dub- bio il più bel circuito permanente di cross realizzato nella provincia di Brescia e, at- tualmente, forse anche il migliore d’Italia. Vi si organizzò il trofeo “Memorial Grola”, gara internazionale non titolata. Dotato di un ricchissimo montepremi, richiamò i più bei nomi del motocross mondiale: gli ame- ricani Billy Liles, , Donny Smith, Bader Manneh, i belgi , Jorge Jobè, , Joel Smets, e poi i campioni russi, cecoslovacchi, ingle- si e tutti, senza esclusione, i più forti piloti italiani. Per contrasti con la federazione, il trofeo terminò nel 1993, sostituito peraltro dai Campionati Assoluti d’Italia. Il circuito è tuttora in piena evoluzione: di recente è Il Santuario di San Vigilio invece è dedicato stata realizzata una struttura polifunzionale al vescovo di Trento che avrebbe cristia- di 900 mq, dotata di ristorante, direzione nizzato la Valle nel secolo IV. Una leggen- gara, sala stampa con 23 postazioni dotate da narra che nella cisterna adiacente alla di prese telefono e computer, sala VIP, sala chiesetta venissero al mondo i neonati, che cronometristi. Il paddock, riservato ai pilo- i padri andavano poi a prendere mentre ti, può ospitare 120 veicoli ed è dotato di le madri restavano a casa a bere il caffè prese acqua, corrente e docce, proiettan- insieme alla comare. Il santuario ha origini do il crossdromo del Galaello al top degli antichissime, posto a mille metri di quota, è impianti sportivi del Mondo; dalla polvere circondato da faggi secolari. e dai sassi del Galaello sono fioriti piloti di Il Tempietto della Madonna della Neve o fama internazionale, che hanno dato lustro “de l’unef” (dell’ontano) risale al ‘600 ed al Moto Club Galaello e allo sport bresciano è stato restaurato negli anni Quaranta del e nazionale come Alessio Chiodi e Adriano secolo scorso. Il pittore Pescatori vi ha ri- Ferrarini. Il Galaello è oggi il moto club più prodotto i caduti e i dispersi durante la se- titolato d’Italia nel settore del motocross. conda guerra mondiale.

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di più profondo di una sagra di paese: è ITINERARIO 6 un importante fatto culturale che coinvol- ge tutti e che, nonostante il trascorrere del tempo, è rimasta quella di una volta. BARGHE– SABBIO CHIESE - VOBARNO Giorni 3

Barghe è una piccola località della media Valle Sabbia che deve, fin dall’antichità, la sua fortuna alla strategica posizione del territorio che occupa: punto d’incontro di importanti vie di comunicazione e conse- guente crocevia di genti diverse. Cesellata nel verde più assoluto, lo sviluppo dell’at- tività industriale e artigianale non ha cam- biato la mentalità degli abitanti, essenzial- Sabbio Chiese occupa il tratto di Valle Sab- mente contadina, legata alla terra ed al suo bia compreso tra le due strettoie di Barghe sfruttamento: persone autentiche, schiette, a monte e Carpeneda a valle. concrete, senza retorica e, in particolar Caratteristici sono i terrazzamenti pleisto- modo, radicate nelle tradizioni secolari. Un cenici, cioè i depositi morenici (sabbia e esempio è la festa di S. Gottardo, nella pri- massi trasportati dai ghiacciai) sedimenta- ma domenica di maggio. Essa è qualcosa tasi ai due lati del Chiese. Il più evidente 56

è quello di Palina, sulla destra del fiume, a cui si accede salendo a piedi dalla stra- dopo l’abitato. Il centro urbano è dominato da che si trova dietro la chiesa parrocchia- da una splendida rupe ove si erge l’anti- le. Vobarno raccoglie monumenti e edifici ca Rocca e tutt’intorno si è sviluppato il di varie epoche e la sua torre campanaria paese che ora si presenta in modo molto alta 30 metri lo sovrasta. Di fronte un ponte strutturato: case medioevali, rinascimen- elegante in puro stile veneziano a una sola tali, ottocentesche si alternano a case arcata unisce il paese con la parte posta al moderne. Dalla zona industriale partono di là del fiume. sentieri e strade sterrate, una delle quali, costeggiando il Chiese, conduce a Vobar- no; un’altra porta allo splendido “Parco ella Fratta”, un’oasi naturale di grande bellezza.

Per arrivare in Degagna bisogna risalire il fiume Agna verso il passo del Cavallino della Fobbia tramite una strada tortuosa che serpeggia allegra in una gola lussureg- Vobarno è un comune che deriva dalla giante e fresca. In prossimità di Nalmase fusione di tre realtà: Vobarno, Teglie e De- vi è una riserva naturale: la “Sorgente Fun- gagna, ed è composto da varie frazioni. Il tanì”. In questa sorgente, insieme ad altre capoluogo è adagiato su un terrazzo allu- due ubicate nelle sue vicinanze, rispettiva- vionale alla confluenza del torrente Agna mente a Nord e a Sud, sono rappresentati con il fiume Chiese, ed è dominato da quasi tutti i molluschi d’acqua dolce delle un’antica Rocca trasformata in santuario sorgenti, viventi in Lombardia. Questi or- (da cui si gode un meraviglioso panorama), ganismi, che si presentano agli occhi del 56

profano come minuscole conchigliette, fre incantevoli escursioni attraverso anti- necessitano di condizioni molto particolari che strade carraie o sentieri più o meno per vivere, fra le quali gioca un ruolo deter- impervi. Questo paese vi offre una serie di minante la purezza dell’acqua. occasioni per scoprire gli ultimi carbonai, i Teglie invece è un piccolo borgo con viuz- contadini che fanno il burro e il formaggio ze strette e sinuose, un agglomerato di nelle baite, i riti della fienagione e del la- case di pietra molto soleggiato, che si tro- voro agricolo montano, vi mostrerà i segni va a 650 m di altezza. Da qui potrete gode- della secolare lavorazione del ferro nei ru- re di uno splendido panorama sulla valle. deri abbandonati che occhieggiano tra la A Vobarno la bellezza delle montagne of- vegetazione.

GIORNO 1 – BARGHE Patrimonio artistico/culturale/natu- ralistico

Svegliarsi la mattina a Barghe è ascoltare il silenzio e scorgere dalle finestre una tavo- lozza di colori nella quale è incastonato un pittoresco nucleo urbano, austero e spo- glio, quasi disegnato a grafite. Case dal design moderno vi si intercalano regalan- 58 do allo scenario una personalità poliedrica. A questo punto, se il tempo e la stagione Fare una passeggiata per le viuzze del lo concedono, potete rilassarvi vicino al centro vi permetterà di scorgere angoli di fiume, troverete facilmente degli accessi passato molto suggestivi: entrerete a con- nella parte interna del paese, dalla sponda tatto con una cultura popolare vivida, le- ovest. Dopo un simpatico pic-nic o dopo gata alle abitudini tramandate. Non aspet- aver provato la cucina locale negli ottimi ri- tatevi la classica via dei negozi: troverete storanti che qui la propongono, vi invitiamo poche e piccole realtà che vi condurranno a fare una passeggiata tra la natura. Dalla indietro nel tempo. rotonda di Barghe, salendo per Preseglie, Durante questo percorso vi consigliamo di circa all’altezza del campo sportivo, sul lato visitare la Chiesa Parrocchiale risalente al ‘600. All’interno quattro bellissimi altari in legno, opere dei celebri Boscaì di Levran- ge. Notevole la tela di S. Rocco di Zenon Veronese. Sulla strada che da Barghe conduce a Nozza di Vestone, poco fuori il paese, sul- la destra, ai piedi di una maestosa parete rocciosa, noterete il santuario di San Got- tardo. Edificato probabilmente nel ‘400 fu successivamente ampliato ed arricchito di due altari. Dalla volta della chiesetta domi- na un altorilievo con il Padre Eterno, mentre sinistro troverete un ingresso che conduce nell’abside vi sono tre nicchie che custo- in di Via del Fango. Lasciate la macchina discono al centro la statua di S. Gottardo. dove possibile e prendete a piedi questa Tornando in via Provinciale, nella parte stradina: buon relax!! antica del paese, potrete scorgere alcuni particolari portali in pietra che rievocano Da sapere: un ricco e signorile passato. Di pregevole Santa Croce Località Fier: La Valle sabbia fattura quelli ai civici 22, 44 e 68. è ricca di monti e i suoi monti sono ricchi

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Sabbio Chiese ospita nella ex-chiesetta di S. Nicola da Tolentino, ai piedi del Santua- rio della Madonna della Rocca, ben visibile dalla Statale oltre il fiume Chiese, il “Museo della Civiltà Contadina e dei Mestieri”. Esso non è muta esposizione di oggetti in disuso, bensì racconto di vita, sentimenti ed emo- zioni di un passato ancora tangibile. Vi proponiamo di iniziare la vostra giornata proprio da qui. L’architettura della ex- chie- setta è un ottimo contenitore per l’esposi- zione. Nella navata sono disposti, secondo una progressione di aree a tema, gli oggetti relativi all’agricoltura, all’allevamento, alle arti tessili, ai mestieri del falegname, fab- bro, calzolaio, macellaio, muratore, posti- no, stagnaro, oste, conciatore, apicoltore, etc. Una stanza a soppalco ospita gli oggetti tipici della vita domestica della famiglia contadina: utensili per cucinare, di croci a ricordo della morte di Gesù. La relativi al focolare, ed oggetti propri della più importante alta circa 7 m è quella di camera da letto. Nel portico sottostante tro- Barghe. la particolare devozione dei Bar- vano posto alcune attrezzature dell’agricol- ghensi verso la S. Croce risale al 1865 per tore e un barroccino (calesse da passeg- iniziativa del parroco Marciano Bonardelli, gio), mentre in una stanza adiacente sono mentre la costruzione e la posa della Croce sistemati gli strumenti per la produzione risale all’anno santo 1933. casalinga del vino e dei latticini. Di grande

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ITINERARIO 7

ROÈ VOLCIANO– GAVARDO Giorni 3

Il territorio di Roè Volciano è di una singo- larità unica: è contemporaneamente terra di valle, di lago e di collina. Fa parte indi- colorati da vite ed olivi. Lungo le strade ci- scussa della bellezza naturale del Benaco pressi, oleandri e lauri, mentre i rilievi più esaltata da innumerevoli poeti che eviden- elevati sono costellati dal frassino, dal noc- ziano il caratteristico degradare dolce e ciolo e dal castagno. Numerose sono le fra- lento delle colline in un grande anfiteatro. Si zioni che compongono Roè Volciano, ognu- estende alla sinistra del fiume Chiese, alle na dotata di caratteristiche proprie, nuclei pendici del gruppo montuoso di Selvapia- urbani dal sapore più o meno antico inca- na, e si apre in un’ampia conca verso il gol- stonati nel verde. Meravigliose le frazioni di fo di Salò. Ad una zona vallivo valsabbina si Gazzane, Volciano, Liano, Agneto, Rucco contrappongono morbidi e ondulati pendii e Trobiolo, che conservano abitazioni in 62

pietra, sbozzata in modo sommario o allo stato naturale, come le pietre tondeggianti tipiche delle colline moreniche e del fiume, solai in legno e tetti ricoperti da manti di coppi.

Il comune ha una sola frazione, Pranda- glio, che sorge e si estende sulle pendici del monte Renico ove sulla vetta sorge il santuario della Madonna della Neve, che ha finito col diventare, per la gente, il nome del monte. La vecchia linea ferroviaria che Villanuova sul Clisi è anch’esso un territorio collegava con Brescia è ora una pista ci- collinare e montuoso, sviluppato prevalen- clopedonale che collega comodamente temente in zona pianeggiante, è attraver- i vari comuni. Nell’ambito di molti itinerari sato dal fiume Chiese da nord a sud. escursionistici che da qui potrete intra- 64 prendere, non manca l’occasione, nel- il Museo Civico Archeologico della Val- le stagioni idonee, di raccogliere fun- le Sabbia sorto nel 1956 per iniziativa ghi e castagne. del locale Gruppo Grotte (articolato nelle sezioni di paleontlogia, preistoria, archeologia romana e medioevale e mineralogia), in quanto raccoglie tutto ciò che è stato rinvenuto nel territorio, in oltre trent’anni di ricerche.

Gavardo è attraversato da due cor- si d’acqua: il fiume Chiese e il Cana- le Naviglio. Quest’ultimo è cavato dal Chiese a nord del paese, in via Capo- borgo, e la sua origine è molto antica: già prima del mille, i benedettini ne uti- lizzavano le acque per muovere mulini. Oltre al capoluogo comprende nume- GIORNO 1 – ROE’ VOLCIANO rose frazioni molto differenti tra loro tra Patrimonio artistico/culturale/na- cui Sopraponte, un antico borgo e So- turalistico prazzocco, composto da un gruppo di agglomerati urbani sparsi sul cordone Il patrimonio artistico di Roè Volciano nord-occidentale dell’anfiteatro more- non confluisce solo negli edifici sacri. nico del Garda, ove le varie contrade Gli antichi nuclei urbani, i palazzi signo- si snodano lungo un anello che corre rili, i vicoli medioevali, le cascine, costi- tra colline e ondulazioni di notevole fa- tuiscono un percorso poco consueto scino ambientale. Di grande interesse ma di uguale fascino e interesse. 64

unica è dedicata a San Rocco. Trobiolo conserva anch’esso dimore rurali e signorili di pregio. Uscendo dall’abitato, in direzione Salò, vale la pena soffermarsi ad osservare sulla destra una torre qua- drata con finestre ad ogiva e balaustra in laterizio e, sulla sinistra, all’imbocco della strada che porta ad Agneto, la bella chiesa della Ss. Trinità, ad aula unica, con un alta- re laterale dedicato alla Vergine del Pianto.

Volciano si propone nella sua struttura ori- ginaria, pressoché inalterato. L’ingresso del paese è segnato da due dimore si- gnorili e, cercando nei vicoli e nei cortili, si possono vedere portali in pietra ad arco, ballatoi in legno, logge ed altri elementi ca- ratteristici dell’arte e dell’architettura rurale locale. La chiesa dell’Ascensione, sulla via principale, costruita prima del 1500, è a na- vata unica. All’interno vi sono alcuni dipinti di buona fattura tra cui la pala dell’altare laterale del Sepolcro di scuola veneziana. Sulla destra, opposta all’ingresso laterale, vi è una cappella in stile barocco, aggiunta nel Settecento. Nonostante le dimensioni limitate Liano presenta degli esempi di architettura rura- le ancora integri, con portici e logge di no- tevole bellezza. La piccola chiesa ad aula

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Lungo via Bonfadio, a Gazzane, si affac- tutto il circondario. La costruzione dell’edi- cia la chiesa di S. Giovanni del XVI seco- ficio attuale è cominciata nel 1530, su una lo. La pala dell’altare maggiore, con ogni chiesa precedente, molto più antica (forse probabilità, è stata eseguita su ordinazione a tre navate). Di questa ultima allora si con- dell’insigne famiglia di Jacopo Bonfadio. servò una fossa profonda, un luogo sotter- Proseguendo per la strada di Valle, si tro- raneo con altaretto, forse la cripta, che sarà va la chiesetta della Madonna del Brizzo (o fatta chiudere definitivamente da Carlo Bor- degli uccelli). Si tratta di una costruzione romeo durante la sua visita nel 1580. antica, a due piani, che era ornata di un Nel 1830 venne poi ampliata e parzialmen- portichetto, ora demolito. Al suo interno vi è te ricostruita. Ulteriori modifiche sono state un altare quattrocentesco, con l’effige del- fatte alla fine del secolo, tra cui la sostitu- la Madonna con il Bambino. Da vedere in zione dell’organo. Nel 1930 viene costruita contrada Tormini, la chiesetta della Visita- la nuova facciata. Il lato sud è dotato di un zione con un affresco della Vergine in trono elegante loggiato, da cui si gode di una con santi e, isolata in mezzo al verde, sotto splendida vista. La facciata è caratteriz- i boschi di Soprazzocco, la bella dimora di zata da un protiro e due nicchie con sta- campagna di Cassiniga, con due caratteri- tue di santi. L’interno ha un’unica navata, stiche torrette d’angolo. scandita da pilastri, quattro altari laterali, un In posizione isolata ma strategica, la chiesa pulpito riccamente decorato e volte a botte parrocchiale di San Pietro in Vincoli, sulla affrescata. Sopra l’ingresso vi è una balco- sommità della collina, è visibile da quasi nata in legno con l’organo; l’abside ha un coro ligneo ed è illuminata da due vetra- Questa è sicuramente l’escursione più nota te policrome con figure di santi, al centro e suggestiva che merita un’intera giornata. delle quali vi è la pala dell’altar maggiore Il Santuario della Madonna della Neve sor- di Zenon Veronese, raffigurante la Vergine ge su uno sperone di roccia, a circa 900 m con i Ss. Pietro e Paolo. sul livello del mare, proprio sopra l’abitato di Peracque e Prendaglio; è circondato da GIORNO 2 – VILLANUOVA SUL CLISI un fitto bosco di faggi e querce secolari e, Escursione naturalistica dallo spiazzo antistante la chiesetta, così come lungo il percorso, si possono ammi- rare suggestivi scorci del lago di Garda e delle colline moreniche con le torri di San Martino e Solferino. Ma l’occhio spazia an- cora tutt’intorno sulla pianura e le colline a sud, dove sorgono Villanuova e Gavardo e, verso nord, sulle prealpi dolomitiche. Lo si può raggiungere da più parti; due sono i percorsi che partono da Villanuova. Il percorso, praticabile, nel primo tratto, in automobile, muove dalla piazzetta di Val- verde: la strada, superata la vecchia con- trada, attraverso Campagnana, giunge a e continua per Berniga, Castel- lo e Peracque. Da quest’ultima contrada parte il sentiero che conduce al santuario della Madonna della Neve. L’inizio del sen- tiero è indicato. Le difficoltà sono normali: per alcuni tratti è pianeggiante, per altri è ripido: è neces- sario avviarsi con calma, specie se non si è abituati alla montagna. E’ possibile rag-

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giungere Peracque, per iniziare la salita al 371474). Sorto nel 1956 per iniziativa del santuario, anche da Ponte Pier. locale Gruppo Grotte, raccoglie tutto ciò Un comodo sentiero si diparte dal Santua- che è stato rinvenuto nel territorio, in oltre rio e raggiunge il monte Selvapiana (m 965 trent’anni di ricerche. s.l.m.), fino alla Croce che sta sulla vetta più a sud. Il sentiero è facilmente individuabile al termine del faggeto che circonda il san- tuario: corre quasi costantemente sul crina- le della montagna consentendo di ammi- rare panorami sempre stupendi e sempre diversi. Raggiunto il ripetitore della Rai si deve prendere la strada carreggiabile, dal- la quale, dopo un breve tratto, si diparte, sulla sinistra un sentiero che, attraverso un vasto pianoro, si inerpica sino alla Croce. Il percorso è facile e ricco di sorprese sia nel bosco che sul pianoro, come la piccola pozza d’acqua perenne, “al loser”, gli ani- mali al pascolo e i molti fiori che, nelle varie stagioni, crescono abbondantemente. Le due escursioni indicate possono essere effettuate in una sola giornata. Per il rientro si ripercorre lo stesso percorso a ritroso.

GIORNO 3 – GAVARDO Patrimonio artistico/culturale

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Si articola nelle sezioni di paleontlogia, chiesa di S. Rocco, posta all’inizio di Ga- preistoria, archeologia romana e medio- vardo, per chi proviene da Brescia. È aper- evale e mineralogia. Il museo è articolato ta solo la domenica, in occasione della anche per offrire visite appositamente gui- messa delle ore 8.00. Lasciata la chiesa di date a favore delle scolaresche, che pos- S. Rocco, si percorre via Quarena; all’inizio sono essere programmate previo appunta- della via osservate la bella abitazione con mento telefonico. portico e, in alto, una loggetta, purtroppo in degrado. Proseguendo sul medesimo lato della via, si percorrono i portici di piaz- za Zanardelli e s’imbocca via Capoborgo, la meglio conservata strada medioevale gavardese. Al numero civico 33 si trova una casa con un’elegantissima soggetta, affrescata con motivi floreali.

Al n. 51 una casa con facciata decorata Per il resto della giornata vi proponiamo un con motivi di cotto con davanzali provvisti itinerario artistico culturale alla scoperta di stemmi. Nel cortile merita uno sguardo del paese. Sarebbe ottimale partire dalla il porticato con la “scala granda” di grani-

P.zza Zanardelli, 11 - 25085 GAVARDO - Tel. 0365 32113 70 to che porta ai piani superiori; in una delle camere da letto vi è un soffitto ligneo con tavolette dipinte. Si ritorna in piazza attra- verso vicolo Mossi, un insieme di abitazio- ni molto rimaneggiate, ma che conservano un loro arcaico fascino. Passando sui due ponti, si possono ammirare i fronti di case che sorgono sulla sponda destra del Na- viglio e sulla riva sinistra del Chiese. Sono due scorci tra i più interessanti dell’intero corso del fiume. Si attraversa la strada e, in piazza De Medici, si visita la chiesa par- rocchiale. Il portale, capolavoro ligneo di notevole pregio è formato da un lunotto raffigurante l’annunciazione della vergine e da sedici formelle quadrate con scolpite figure di apostoli, evangelisti e santi. L’interno della parrocchiale è ricco di fastosi altari lignei in stile barocco e conserva due tele par- ticolarmente interessanti: una Deposizione

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di G.C., opera di Procaccini, e una Assun- zione di Maria in cielo, opera di Tommaso Bona, 1585. Uscendo dalla porta laterale destra della parrocchiale, s’imbocca via Fontana, al cui inizio è visibile l’antica porta verso la pianura: è l’unica superstite del- le quattro porte che in antico chiudevano il paese. Si risale per via Dietro Chiesa: al numero civico 15 c’è una bella abitazione con canna fumaria esterna di mattoni e finestre a sesto acuto. Si prosegue per la piazzetta San Bernardino e vicolo Manga- nino nella cui parte centrale vi è un interes- sante intreccio di mura, arcate e contraffor- ti medioevali. Per via Mangano e S. Maria (al n. 2 casa Marchetti – Nicoli del 1700) si giunge all’omonimo convento delle orso- line, oggi sede della scuola parrocchiale. Nella chiesa adiacente vi si conservano un prezioso organo, vari dipinti e statue di le-

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A Gavardo, come da tradizione, dalla festa del 25 Aprile le giostre del lunapark fan- no da prologo alla kermesse fieristica del primo maggio. Tutta la popolazione della Valle si reca a questo importante appun- tamento, dove oltre ai vari intrattenimenti per bambini e per ragazzi, alle bancarelle d’abbigliamento, oggettistica ed alimen- tari, è possibile visitare una vera propria esposizione standistica che ne ha davvero per tutti i gusti!

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A Roè Volciano in occasione della Pa- squetta, è d’uso recarsi a piedi al Santuario della Madonna del Rio. Con uno zainetto contenente il necessario per un diverten- te pic-nic, si scende a piedi da Gazzane, attraverso una strada sterrata facilmente individuabile all’intersezione tra la via Ca- rabbiolo con via G.B. Inga. Nei pressi del Santuario, circondato da bellissimi cipressi, vi sono una cascata ed un rio. Eretto nel XVIII secolo a seguito dell’apparizione della Madonna (della qua- le sarebbe rimasta l’impronta del piede in una pietra bianca), è sempre stato meta di pellegrinaggio. Nel mese di luglio, nelle varie frazioni, si svolge il palio delle contrade dove vengo- no ripristinati antichi giochi e vengono alle- stiti stand enogastronomici. A chiusura la corsa dei “caratì”.

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ITINERARIO 8

PAITONE – SERLE – Giorni 3

fossili, ora custoditi nel Museo della Valle- sabbia di Gavardo), mentre la superficie è costellata da inghiottitoi e da terreni solcati. Serle è un comune adagiato in una verde conca che si spande sui fianchi garbata- mente inclinati dei suoi monti che gli fanno da corona, è una terra dal clima salubre, oasi di verde e di pace, ricca di frutti quali funghi, amarene e castagne. Una strada serpeggiante in salita vi mostre- Paitone è un paese di frangia rispetto alla rà una dopo l’altra tutte le frazioni, con i loro Valle Sabbia; occupa infatti l’estrema parte colori e le loro peculiarità, sino ad arrivare sud occidentale della stessa ed è situato ai a Villa (933 s.l.m.) ove sono i resti del mo- piedi di colline che lo cingono ad anfiteatro. nastero benedettino di San Pietro in Monte. E’ costituito da un aggregato di varie con- trade. Il capoluogo è di origine medioevale e ne conserva ancora i tratti caratteristici. Marguzzo e Sarzena sono situate in zona montana, sono i nuclei più antichi, e vi si arriva con una comoda strada panoramica. A Marguzzo sorge la chiesa di San Marti- no, la prima fondata in epoca longobarda, al servizio degli abitanti dei casolari sparsi sullo stesso monte. Il territorio di Paitone è prevalentemente montano; le alture sono costituite da calcari e le loro viscere sono percorse da nume- rose grotte di natura carsica, come il Buco del Frate o il Buco del Fico (dove vennero Grandioso panorama sulla Valle del Chie- rinvenuti molti reperti fossili del quaternario: se, sul basso Garda e le sue colline. Alle orso delle caverne, denti di iena macchiata spalle il parco regionale di Cariadeghe, no- delle caverne, resti faunistici vari e reperti tevole per il suo carsismo e le grotte. 76

danza di verde sia lungo la valle del Vren- da sia sui poggi dove sorgono le contra- de. Ed è proprio su queste colline, a 400 m s.l.m., in un microclima particolarmente mite, grazie alla sua strategica posizione posta all’incontro delle brezze tiepide che soffiano dal Lago di Garda e dei venti fre- schi provenienti dalla Vallesabbia, che si trova l’antica fonte dell’Acqua Castello (un’acqua oligominerale bicarbonato – al- calina, particolarmente leggera e digeri- bile). Questa è molto diuretica ed ha una

Vallio Terme sorge a 6 Km da Gavardo, sul- la strada che porta al colle di S. Eusebio. Cullato da una verde vallata percorsa dal torrente Vrenda, è costituito da un nucleo più recente, ubicato nel fondovalle e da nove vecchie contrade dislocate sui ver- santi. Il paesaggio è caratterizzato dall’abbon-

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Il patrimonio artistico di Paitone merita un occhio di riguardo ed è per questo che vi proponiamo di iniziare la giornata alla sco- perta del Santuario della Madonna di Paito- ne, avvolto da un bosco di conifere. Il Santuario venne eretto sul luogo dell’ap- parizione della Beata vergine avvenuta nell’agosto del 1532 al sordomuto Filippo Viotti. All’interno si trova conservato il di- pinto del Moretto sommo artista bresciano che eseguì una tela di suggestiva bellezza assai cara ai Paitonesi che è stata definita “una delle creazioni più delicate e più inti- mamente sentite” del pittore. Questo dipin- 78

è coronata da una vela a spicchi che ri- allarga leggera e poggia su un’orlatura di merletto. Il campanile è in pietra di Botti- cino ed ha un disegno rigido, di tendenza neoclassica. Per finire visitate la Chiesa di S. Giulia, ri- salente all’VIII secolo. E’ la seconda chiesa sorta in Paitone ed è dedicata a S. Giulia vergine martire. Nel pomeriggio invece prendetevi un po’ di relax visitando il “Funtanù”. A prima vista, potrebbe apparire come un piccolo spec- chio d’acqua come tanti. In realtà è delimi- tato a valle da una vecchia paratoia, poi continua a scorrere nel canale di deflusso sino ad un’altra paratoia che da origine Questa è un’area classificata come “par- ad una fresca cascata. La particolarità di ziale, geomorfologica e botanica” ed inte- questo piccolo laghetto è che in un certo ressa all’incirca 506 ettari del territorio del periodo dell’anno avviene un’ esplosione Comune di Serle. Tale ambito è delimitato di acqua ribollente che innalza improvvisa- a nord dalla Valle di , ad ovest dalla mente il livello dell’acqua dello stesso sino Valle Salena e dalla conca di , a a farlo tracimare sopra il marciapiede che sud e a sud-est dalla pianura pedemon- congiunge la paratoia all’altra sponda. tana. La principale peculiarità di questa zona, è data dal fenomeno carsico che si GIORNO 2 – SERLE manifesta sotto forma di doline, di grotte Patrimonio artistico/culturale (sia in superficie che in profondità) e di in- naturalistico ghiottitoi, da cui consegue una pressoché totale assenza di idrografia superficiale. Le Se salite per il comune di Serle, troverete numerosissime doline, infatti, fungono da le indicazioni che vi condurranno al Monu- imbuti naturali convogliando l’acqua delle mento Naturale Altopiano di Cariadeghe. precipitazioni meteoriche nel sottosuolo. Molte delle grotte che si aprono sul fondo delle doline stesse, risultano percorribili e sono pertanto state utilizzate per molto tempo come “buchi del latte” per la con- servazione dei prodotti caseari. In alcune di queste cavità naturali, sono stati segna- lati diversi ritrovamenti preistorici risalenti al paleolitico ed al mesolitico. Dal punto di vista avifaunistico, sono 36 le specie di uccelli che si riproducono all’interno di quest’area protetta; tra le più interessanti vanno annoverate le specie di rapaci diur- ni quali Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Poiana e Gheppio. Tra le specie comuni,

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tempo in cui la fede era ritenuta “arbitro” dei fatti e degli avvenimenti quotidiani. Mo- tivi architettonici sacri e anche profani di antiche costruzioni, di chiese, chiesette, campanili dipinti e affreschi, ruderi e reper- ti archeologici rivelano la presenza di una cultura e di un’arte particolari.

GIORNO 3 – VALLIO TERME Patrimonio artistico/naturalistico avventura/relax invece, i più diffusi sono Merlo, Capinera e Fringuello. Vi è una significativa presen- A Vallio Terme avete la possibilità di tra- za del Castagno, e di vaste aree occupate scorrere una giornata alle terme sia per le dal Nocciolo. Esistono anche ampie zone, cure termali che per il centro benessere, tutt’oggi utilizzate a prato e a pascolo. Di ma è anche possibile cimentarsi in inte- particolare interesse è la presenza su tutta ressanti escursioni nei monti circostanti e l’area protetta, di numerosissimi esemplari godere del patrimonio artistico che offre (all’incirca 150) di maestosi alberi secolari. davvero valide opportunità: tipica è la pas- Ed in questo ameno paesaggio si celano seggiata a “mezza costa” che, seguendo esempi d’arte e di cultura testimoni d’un sentieri e stradine per i prati , consente di percorrere in senso circolare tutta la valla- ta, toccando le vecchie contrade del pae- se, offrendo un paesaggio ricco di colori e di imprevedibili vedute. In alternativa vi proponiamo di raggiungere il santuario della Madonna dei Pascoli o Madonna del Mangher, costruito nel 1723, e vedere la vi- cina valletta con cascata. Vallio Terme è un luogo ideale per le passeggiate, in quanto vanta un circuito di sentieri censiti dal C.A.I di 50 km circa. Questi sentieri hanno viste paesaggistiche suggestive, sia sul Lago di Garda sia sulla Valle del Chiese, e danno la possibilità di visitare ad esperti speleologi numerose grotte. Grazie alla presenza nel paese di strade sterrate si possono prati- care numerose escursioni nel verde con il QUAD (ciclomotori a quattro ruote, guida- bili con il patentino) noleggiabili in zona. Nelle vicinanze, sulle rive del fiume Chie- se, è possibile fare canoa, pesca sportiva e passeggiate a cavallo.

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BED AND BREAKFAST

Garden Grill Via Sant’Antonio, Anfo Tel. 0365-800068 Fax. 0365-800069 Cell. 333-4746301 - [email protected] www.garden-grill.it Rè Perone Via Sant’Antonio, Anfo Tel. 339.2185361 - [email protected] - www.reperone.com Porto Vecchio Via Lago, Anfo Tel. 0365.809110 - Cel. 333.3994201 - [email protected] www.portovecchioanfo.it El Piastrol Via Moreschi, 42 BAGOLINO Tel. 328.7078176 - www.bed-elpiastrol.it Coccinella Via Caduti,136 Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.905063 Cell. 338.5020065 - [email protected] - www.bbcoccinella.it Pagulinus Via Moreschi, 53 Bagolino Tel. 328.193439 - [email protected] Al Caseificio Via Nazionale,70 Barghe www.alcaseificio.it Conca D’Oro Via Conca d’Oro n.10, Bione Cell. 338 2455352 - [email protected] - www.bbconcadoro.it Moira Via Maggiore,18 Capovalle Cell. 333.8370730 - [email protected] Il Giardino di Margot Via Tormini 48 Loc. Soprazocco Gavardo Tel. 0365.20172 Marsina Via Fornaci, 76 Gavardo Cell. 335.486988 - [email protected] Alessandra Via Castello,5 Idro Cell. 345.8188147 - www.bbalessandra.altervista.org Fiore Via Castello, 4/10 Idro Tel. 0365.823348 - [email protected] - web.tiscali.it/bb.fiore.it Haeseker Maria Cristina Via Provinciale, 58 Idro Tel. 0365.83590 - [email protected] Il Castello Via Castello,10 Idro Tel. 0365.83191 Cell. 340.8641582 - [email protected] - www.bbilcastello.it Le Mura Via Petri,10/a Mura Tel. 0365.821897 Cell. 340.4874226 - [email protected] Al Mulino Via Molino, 18 NUOVELNTO Tel. 338.9736532 - [email protected] - www.bebalmulino.it Luna di Miele Viale Vittorio Emanuele NUOVOLENTO Tel. 347.2364533 - Fax. 030.691224 - [email protected] La Pineta Via Livemmo 79/l Livemmo Pertica Alta Tel. 0365.821300 - [email protected] - www.lapinetalivemmo.it Cà Bita Via Villa,34 Pertica Bassa Tel. 339.4814216 Tel. 329.1082828 - [email protected] http://www.barbrescia1911.org/Ca_Bita.html 85 Animal Friend Via Gardesana, 77 Roè Volciano Cell. 338 92 55 079 - Fax 0365 43731- www.bebanimalfriend.com Il Melograno Via Ugo Foscolo,10 Roè Volciano Tel. Fax. 0365.556001 - [email protected] - www.ilmelograno.es Villa Mimosa Via Ziliani, 75 Roè Volciano Tel. Fax. 0365.63358 - [email protected] - www.villamimosa-bb.it Allegra Via Canale, 4 Sabbio Chiese Tel. 0365.895801 Cell. 333.6902384 Cell. 335.7093930 - [email protected] www.lapartment-allegra.com Da Zed Via Rio Spinera, 11 - Loc. Fraz. Salvandine SERLE Tel. 0306910521 - Fax. 0306910521 - [email protected] Al Pojat Via Lizzane, 4 Degagna Vobarno Tel. 0365.61442 Cell. 347.7542571 - www.alpojat.it residenze turistico alberghiere case ed appartamenti per vacanze/affittacamere

F.lli Foglio di Foglio Daniele & C. snc Via Calcaterra, 9 ANFO Tel. 0365.809037 Fax 0365.809207 - www.pilu.it - [email protected] Pilù Via Venturi, 4 ANFO Tel. 0365.809037 - Fax. 0365.809207 - [email protected] - www.pilu.it Chalet Maniva Piazzale Passo del Giogo, 2 Loc. Maniva BAGOLINO Tel. 030.9220911 - Fax. 030.9280876 - [email protected] Web-Site: www.hotelbonardi.it Residence Refino Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 338.8855145 (sig.ra Laura) - [email protected] Villa Gmur Via Monte Magno, 15 Fraz. Sopraponte GAVARDO Tel. 0365.376905 - Fax. 0365.376905 - [email protected] Villino dei Fiori Via Monte Covolo, 6 Fraz. Soprazocco GAVARDO Tel. 0365.372001 - [email protected] Azur Italia di Oliver Frank & C.sas Via Sasse IDRO Tel. 0365.83125 Fax 0365.823663 - www.azur-freizeit.de - [email protected] Elettra Via Roberto Bertini, 71 Fraz. Pieve Vecchia IDRO Tel. 0365.823053 - Fax. 0365.823053 - [email protected] - www.residence-elettra.it Idro Vacanze Via Vesta, 6 Fraz. Vesta IDRO Tel. 0365 823032 - Fax. 0365.823032 - [email protected] Il Sogno Via Bertini, 16 IDRO Tel. 331.6375564 - www.bedandbreakfastilsogno.com - info@ bedandbreakfastilsogno.com Residence Park Alpini Via Vantone,119 IDRO Tel. 0365.83220 Fax 0365.83220 - www.parkalpini.com - [email protected] Vico (4 Stelle) Via Indipendenza IDRO Tel. 0365.823824 Fax 0365.823824 - www.residencevicoidro.it - [email protected] Villaggio Tre Capitelli Via Tre Capitelli,146 IDRO Tel. 0365.83117 Fax 0365.823023 - www.trecapitelli.com - [email protected] D’Oro Via Massimo, 9 MURA Tel. 0365.88157 A Casa di Minola via Luigi Ragazzo, 9 ROÈ VOLCIANO Tel. 0365.556584 Cell. 346.6875999 L’Oliveto Via Inga Roè Volciano Tel 338.1597678 – www.ownersdirect.co.uk//it4079.htm Bongi loc. Bongi PERTICA ALTA TEL. 0365.503222 Casa Torre Loc.tà Onodegno Pertica Bassa Tel. 0365.821227 Cell. 333.1928198 - [email protected] - www.perticabassa.com Villa Giulia Via Sopranico, 51 VALLIO TERME Tel. 0365 370035 - Fax. 0365 370112 - [email protected] La Capparola Via Capparola Sotto, 7 VESTONE TEL. 0365.81152

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AGRITURISMI

Agriturismo Le Cole Loc. Rosaghe Auro CASTO Tel. 0365.88778 Agriturismo Loera Loc. Piani di Mura CASTO Tel. 331.4686825 Agriturismo Paitona Via Paitona, 5 GAVARDO Tel. 349.8659699 Agriturismo C’era una volta Via Ronco, 1 GAVARDO Tel. 0365.31912 Agriturismo Fratelli Trevisani Via Galuzzo, 2 - fraz. Soprazocco Gavardo Tel 0365.651987 Agriturismo Piccole Dolomiti Loc. Vaiale LAVENONE Tel. 0365.83571 Agriturismo Al Bastarel Loc. Presegno LAVENONE Tel. 0365.870318 Agriturismo di Quistini Clara Via Navono, 30 PERTICA ALTA Tel. 0365.821497 Agriturismo Le Fratte Via Lago Bongi Loc. Noffo PERTICA ALTA Tel. 030.2631796 Cell. 348.4076012 Agriturismo La Rosa dei Venti Via del Sardano PRESEGLIE Tel. 0365.826051 Agriturismo Agrimon Loc. Clibbio SABBIO CHIESE Tel. 338.8344098 Cell. 338.8808865 Agriturismo Dell’Altopiano Via Carnevale,12 SERLE Tel. 030 6910344 Agriturismo Casinetto Loc. Casinetto SERLE Tel. 0365.6910344 Agriturismo Passo Fobbia Via Passo Fobbia, 45 TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.821678 Cell. 331.9964484 o 328.4134473 Agriturismo BioBio Via Ardiccio VOBARNO Tel. 335.8446710

CAMPEGGI

Pilu’ (2 stelle) Via Venturi, 4 ANFO Tel. 0365.8090376 Fax 0365.809207 - www.pilu.it - [email protected] Pian d’Oneda (3 stelle) Via Pian d’Oneda, 4 PONTE CAFFARO Tel. 0365.990421 Fax 0365.905600 - [email protected] - www.piandoneda.it Remal (2 stelle) Via Valle Dorizzo, 4 BAGOLINO Tel. 0365.904944 Rio Vantone (4 stelle) Via Vantone, 45 IDRO Tel. 0365.83125 Fax 0365.823663 - [email protected] - www.riovantone.it Belvedere ( 3 stelle) Via Vantone, 33 IDRO Tel. 0365.83303 Fax 0365.83303 - [email protected] www.camping.belvedere.com Vantone Pineta (2 stelle) Via Vantone, 39 IDRO Tel. 0365-823385 Fax 0365-823385 - [email protected] -www.vantonepineta.it Venus (2 stelle) Via Trento, 94 IDRO Tel. 0365-83190 Fax 0365-839838 - [email protected] - www.campingvenus.it 88

OSTELLI, BAITE E RIFUGI

Rifugio Nasego Via Comero CASTO Tel. 0365.88221 Fax. 0365.590969 Cell. 335.5818771 - www.rifugionasego.it [email protected] Ostello di Valledrane Via Valledrane, 3 TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.821678 - [email protected] La Casa del Parco Società Cooperativa Agricola Via Salvì,7/b Bagolino Tel. 0365.903170 - www.agri-forest.com - [email protected] Casa per ferie Brominetto Loc. Brominetto Bagolino Tel. 030.3750221 Fax. 030.3757002 - [email protected] Casa Colonia Valle Dorizzo di Benini Lorenzo Loc. Valle Dorizzo Bagolino Tel. 0365.99231 Casa Soggiorno Alpino Coccaveglie Via Coccaveglie, 1 CAPOVALLE Tel. Fax. 030.2753353 - www.coccaveglie.org - [email protected] Rifugio Amici Miei Località Ono Degno PERTICA BASSA Tel. 333.897.05.20 - [email protected] www.amicimiei.ristorantilagodidro.com Rifugio Campei De Sima Loc.tà Campiglio di Cima Ref. Renato Cerqui Tel. 368.3486328 - [email protected] Rifugio Passo Cavallino Passo Cavallino Capovalle Tel. 0365.750116 Cell. 347.5551088 - [email protected] cavallino.ristorantilagodidro.com

RISTORANTI

ANFO Pizzeria Al Carel Via Roma,23 ANFO Tel. 0365.809001 Ristorante Pizzeria All’Imbarcadero Via Rimembranze,2 ANFO Tel. 0365.800007 - www.imbarcadero.ristorantilagodidro.com Ristorante La Lanterna Via Roma ANFO Tel. 0365.809244 Ristorante Pizzeria Alla Boa Via Lago,9 ANFO Tel. 0365.809110 Ristorante Rifugio Rosa di Baremone Loc. Baremone ANFO Tel. 0365.809024 - www.rosa.ristorantilagodidro.com

AGNOSINE Pizzeria da Nicola di Vallini Nicola e C. SNC Via G.Marconi 26 AGNOSINE Tel. 0365896145 Trattoria Tipica Campagnola Via San Lino AGNOSINE Tel./Fax 0365.860251- [email protected] - www.la-campagnola.it

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BAGOLINO Ristorante Pizzeria Il Veliero Via Pian D’Oneda,4 Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.905060 Ristorante Pizzeria Villa La Pausa Loc. San Giacomo Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.990618 Ristorante Al Pescatore Via Quadri IV, 36 Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.990192 Ristorante Al Bivio Via CadutiI, 16 Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.990118 Ristorante Refino Via Refino, 45 Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.990193 Ristorante Al Lago Via Lago Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.990161 Pizzeria Joselito Via Tito Speri, 5 Ponte Caffaro BAGOLINO Tel. 0365.990336 Ristorante Miralago Via Porto Camarelle, 3 38080 LIDO DI BAITONI (TN) Tel. 0465.299284 - [email protected] - www.campingmiralago.it Ristorante Pizzeria Alla Baita Via Pissisidolo, 18 BAGOLINO Tel. 0365.99248 - [email protected] - www.labaita.ristorantilagodidro.com Ristorante Bar Pratolungo Loc. Pratolungo BAGOLINO Tel. 0365.99301 Ristorante Fabus Loc. Maniva BAGOLINO Tel. 0365.99300 Ristorante La Lanterna Loc. Pratolungo BAGOLINO Tel. 0365.99798 Ristorante La Tavernetta Via San Rocco, 46 BAGOLINO Tel. 0365.99145 Trattoria Del Viandante Via Moreschi, 28 BAGOLINO Tel. 0365.99869 Trattoria Ancora Via San Rocco, 34 BAGOLINO Tel. 0365.99218 Pizzeria Al Cavallino Via San Giorgio,164 BAGOLINO Tel. 0365.99103 Pizzeria Nuovo Fiore Via Siano, 18/20 BAGOLINO Tel. 0365.99317 Trattoria Cerreto Via Cerreto, 1 BAGOLINO Tel. 0365.903227 Ristorante Al Piccolo Hotel Via Cerreto, 6 BAGOLINO Tel. 0365.99208 [email protected] - www.piccolohotel.ristorantilagodidro.com Ristorante Tre Valli Via San Rocco BAGOLINO Tel. 0365.99109 Ristorante Pizzeria Stella Alpina Via Valle Dorizzo, 6 Valle Dorizzo BAGOLINO Tel. 0365-99167 Ristorante Al Caminetto Via Valle Dorizzo, 15 Valle Dorizzo BAGOLINO Tel. 0365.99320 Ristorante Al Cascinone Monte Misa (apertura stagionale) Loc. Gaver BAGOLINO Tel. 0365.99899 / 0365.99442 Albergo Ristorante Locanda Gaver Loc. Piana del Gaver BAGOLINO Tel. 0365.99325 [email protected] - www.locandagaver.ristorantilagodidro.com Ristorante Camprass (apertura stagionale) Loc. Gaver BAGOLINO Tel. 0365.99206 Ristorante Bruschetteria Blumon Break (Apertura stagionale) Tel. 0365.904972 Ristorante Rifugio Tita Secchi (apertura stagionale) Loc. Gaver BAGOLINO Tel. 0365.903001 Ristorante Rifugio Passo Crocedomini (apertura stagionale) Loc. Passo Crocedomini - Tel. 0364-310425 Hotel Locanda Bonardi Via Maniva, 256 Fraz. S. Colombano COLLIO VAL TROMPIA Tel. 030.9220911 / 030.9280876 - [email protected] - www.hotelbonardi.it

BARGHE Ristorante Al Poggio Verde Via Nazionale BARGHE Tel. 0365.824591 Ristorante Girelli Benedetto Via Nazionale, 17 BARGHE Tel. 0365.84140 Ristorante Pizzeria Piccola Quercia Via Nazionale, 9 BARGHE tel. 0365.84505

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Ristorante Trattoria Acquario Via Del Fango, 1/b BARGHE Tel. 0365.824603 [email protected] - www.trattoriacquario.it

BIONE Bar Pizzeria Rock Via Dei Ponti, 1 BIONE Tel. 0365.896612 Al Passatempo di Bosio Simona Piazza Caduti, 13 BIONE Tel. 0365.896919 Cà Rosada di Baruzzi Lorenzo e C. Snc Via Conca D’Oro, 11 BIONE Tel. 0365.897923

CAPOVALLE Trattoria Bianca Via xxiv Maggio, 21 CAPOVALLE Tel. 0365.750016 [email protected] - www.bianca.ristorantilagodidro.com Ristorante Da Tullio Via Maggiore, 30 CAPOVALLE Tel. 0365.750023 Albergo Cavallino Passo Cavallino CAPOVALLE Tel. 0365.75006 [email protected] - www.cavallino.ristorantilagodidro.com Ristorante Chalet Panorama Loc. San Rocco Moerna di VALESTINO Tel. 0365.745015 - [email protected] - www.chalet.ristorantilagodidro.com

CASTO Ristorante Agriturismo Le Cole Via Auro, 1 CASTO Tel. 0365.88778 Ristorante Al Vecchio Palazzo Via Passerini, 5 CASTO Tel. 0365.88761 Osteria La Noce Via Briale, 56 CASTO Tel. 0365.88121 Trattoria Aurora Via Famea CASTO Tel. 0365.88113 Agriturismo Loera Loc. Piani di Mura CASTO Tel. 331.4686825

GAVARDO Osteria Capoborgo - Wine Bar e Cucina Tradizionale Via Capoborgo, 11 GAVARDO Tel. 0365.331737 Pizzeria Rocco E C. Di Cicerone Rocco & C SNC Loc. Quarena, 110 GAVARDO Tel. 0365.376261 Pizzeria Vesuvio Via Della Ferrovia, 12 GAVARDO Tel. 0365.372993 Caligola S.N.C. Di Bresciani F. e G. Largo Ponte, 16 GAVARDO Tel. 0365.374451 L’Amalfitana P.A. Di Tonni Mariella Via Terni, 164 GAVARDO Tel. 0365.34441 Trattoria Alle Trote SNC Dei F.lli Ottolini & C. Via Bariaga 24, Soprazzocco GAVARDO Tel. 0365.31294 Trattoria Bussi Luigina Loc. Magno, 23 Sopraponte GAVARDO Tel. 0365.34603 Trattoria Da Giuliana Di Bresti Diego & C. S.A.S. Via Bariaga, 13 Soprazzocco GAVARDO Tel. 0365.32319 Trattoria Pegaso Via Tormini, 72 25085 Gavardo Brescia Tel. 0365 372719

IDRO Ristorante Pizzeria “Le Fontanele” Via R. Bertini, 20 IDRO Tel. 0365.83255 - www.lefontanele.ristorantilagodidro.com Ristorante Pizzeria Da Arrigo Via Trento, 39 IDRO Tel. 0365.823371 - www.daarrigo.ristorantilagodidro.com Ristorante Pizzeria La Terrazza Loc. Tre Capitelli IDRO Tel. 0365.823393 - [email protected] - www.laterrazzaidro.com 92

Ristorante Pizzeria Milano Via Trento, 35 IDRO Tel. 0365.823391 Ristorante Pizzeria Rio VIA R. Bertini, 29 IDRO Tel. 0365.823151 Pizzeria Bellavista Via Provinciale, 38 IDRO Tel. 0365.823382 Pizzeria Da Cinzia Via Lungolago Italia, 33 IDRO Tel. 0365.823385 Ristorante Pizzeria Sporting Via Della Repubblica, 6 IDRO Tel. 0365.823370 Ristorante Alpino Via Lungolago Vittoria, 20 IDRO Tel. 0365.83146 Ristorante Da Gabriella Via Indipendenza, 4 IDRO Tel. 0365.823378 Ristorante Da Genny Via Vantone, 37 IDRO Tel. 0365.823380 Ristorante Pizzeria Vantone Pineta (stagionale) Via Vantone IDRO Tel. 0365.823385 Ristorante Azur Camping (stagionale) Via Vantone IDRO Tel. 0365.83125 Ristorante Holland Via Provinciale, 58 IDRO Tel. 0365.83484 Trattoria Alla Grotta Via Trento, 82 IDRO Tel. 0365.823379 Trattoria Da Giovanna Via Provinciale, 56 IDRO Tel. 0365.823374 mail [email protected] - www.dagiovanna.ristorantilagodidro.com Trattoria Da Giselda Via Treviso, 8 IDRO Tel. 0365.83354 Trattoria Da Andreina Via Vesta, 44 IDRO Tel. 0365.83566 Trattoria Federici Bonardi Anna Via Balotello, 11 IDRO Tel. 0365.823064 Spaghetteria Ferraglio Alberto Via Lungolago Vittoria, 28 IDRO Tel. 0365.823390 Ristorante Mistica Via Vittorio Veneto, 31 IDRO Tel. 0365.83208 Cell. 366.1851812 ristorante [email protected] - www.mistica.ristoarea.it

MURA El Cau Di Abbatucci Emanule e Bacchetti Elena S.N.C. Pzza Papa Paolo VI, 4 MURA Tel. 0365821900 Trattoria Torenno Di Butturini Stefano E C Sas Loc Torenno MURA Tel. 0365.820863

ODOLO La Fusina Via F.lli Rossetti, 55 ODOLO Tel. 0365.826062 Da Bruna Via Brescia,15 ODOLO Tel. 0365.826035 Fax 0365.826987 Trattoria Bivio Di Eccomelli Franco e C. S.N.C. Via Brescia, 86 ODOLO

PAITONE Pizza Da Gianni di Salama Gamal Ali Amin Via D. Beschi, 13 PAITONE Tel. 030.6896914 Tagliere d’Oro Via Italia, 48 PAITONE Tel. 030.6896771 Fax 030.6896772 www.sullastradadellago.it Ristorante Rocca del Rovere Loc. Brete, ODOLO Tel. 0365.860194 Fax: 0365.860265 - [email protected] www.ristoranteroccadelrovere.com

PERTICA ALTA Ristorante La Perla Via Livemmo, 71 PERTICA ALTA Tel. 0365.821594 Cell. 339.1260026 - [email protected] Ristorante S. Rocco Via Livemmo,101 PERTICA ALTA Tel. 0365.821292 [email protected] - www.sanrocco.ristorantilagodidro.com

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Pizzeria Piccini G. Bernardo Via Odeno, 41 PERTICA ALTA Tel. 0365.821505 Trattoria La Pineta Via Livemmo, 79/L PERTICA ALTA Tel. 0365.821300 Trattoria Piccini Ettore Via Livemmo PERTICA ALTA Tel. 0365.821592

PERTICA BASSA Ristorante Al Mulino Via Case Sparse,18 PERTICA BASSA Tel. 0365.820388 [email protected] - www.almulino.ristorantilagodidro.com

Preseglie Bar Trattoria Silvana Via Salvo D’Acquisto, 18 PRESEGLIE Tel. 0365.860577 Trattoria Centrale Via Roma, 24 PRESEGLIE Tel. 0365.84227

Provaglio Val Sabbia Trattoria Bacchettini Di Maddalena Via Roma, 47 PROVAGLIO VAL SABBIA Tel. 0365.824949 Pizzeria La Quercia Via Milano, 39 PROVAGLIO VAL SABBIA Tel. 0365.824581

ROE’ VOLCIANO Ristorante Da Bruno Via Roma, 18 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.556260 Ristorante Bar Casalda Via Marconi, 115/117 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.597032 Ristorante Blu Garda Via Odorici, 102 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.43381 Ristorante Pizzeria L’Oca Martina Via Dei Signori, 43/D ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.556229 Trattoria Nuova Via Marconi, 87 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.599067 Pizzeria Casella Rappresentanze Via Domenico Signori, 22 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.556274 Ristorante Edonè Via Roma, 34 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.556551 - Fax. 0365.556551 Ristorante Olivi Via Dei Colli, 29/31 ROE’ VOLCIANO Tel. 0365.556181

SABBIO CHIESE Bar Pizzeria Amica Via Prede, 8 SABBIO CHIESE Tel. 0365.85506

Serle Ristorante La Betulla Via Castello, 88 SERLE Tel. 030.6910950 Ristorante Pizzeria La Luna Via Primo Maggio, 14 SERLE Tel. 030.6896598 Osteria Con Cucina Via Cariadeghe, 48 SERLE tel. 030.6910697 Trattoria Ruchi Via Cariadeghe, 80 SERLE Tel. 030.6910383 Ristorante Valpiana Via Valpiana, 12 SERLE Tel. 030.6896550 Trattoria Castello Via Castello, 38 SERLE Tel. 030-6910001 Ristorante Pizzeria Belmonte Via XXV Aprile, 31 SERLE Tel. 030.6910008 Ristorante Pizzeria Il Sole Via Cariadeghe, 6 SERLE Tel. 030.6910783 Ristorante Pizzeria Le Rose Via Galileo Galilei, 31/33 SERLE Tel. 030.6910010 Osteria Dei Tre Cantù Via P. Boifava, 11 SERLE Tel. 030.6910002 94

Treviso Bresciano Trattoria LaMarta Di Massari Graziella Via Tito Speri, 36 TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.83390 - [email protected] - www.lamarta.info Trattoria La Fobbia Via Tito Speri, 23 TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.83383 Ristorante Belvedere Via Roma, 75 TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.823376 Ristorante Perlonc Loc. Fobbia TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.823376 Locanda Vittoria Via Roma, 22/B TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.823376 Ristorante Edera Via Roma TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.83333 Trattoria Cavacca TREVISO BRESCIANO Tel. 0365.83388

Vallio Terme Osteria Degli Amici Da Geo Via Cavalier Zambelli, 29 Vallio Terme Tel Geo 340 2601241 Gio 338 2052972 [email protected] - www.osteriadegliamicidageo.it Ristorante Al Mirto Via Sopranico,1 VALLIO TERME Tel. 0365.370032 Ristorante Pizzeria Ferrandi Via Roma, 28 VALLIO TERME Tel. 0365.370117 Trattoria Miravalle Via Cav. Virgilio Zambelli VALLIO TERME Tel. 0365.370058 Ristorante Colle S. Eusebio Via Cavalier V. Zambelli, 34 VALLIO TERME Tel. 0365.370000 Trattoria El Biroch Via Sconzane, 34 VALLIO TERME Tel. Fax. 0365.370427

Vestone Ristorante Agnello Via IV Novembre, 25 VESTONE Tel. 0365.81167 Ristorante Bertoletti Via IV Novembre, 16 VESTONE Tel. 0365.820773 Trattoria Ristorante Croce Bianca Via G. Matteotti, 30 VESTONE Tel. 0365.81221 Ristorante Alla Sosta Via Tita Secchi,1 15 VESTONE Tel. 0365.81231 Ristorante Fiori Dalia Via Matteotti, 3 VESTONE Tel. 0365.81227 Ristorante Centrale Via Casimiro Bonomi, 2 VESTONE Tel. 0365.820658 Ristorante Al Torenno Via Per Livemmo VESTONE Ristorante Pizzeria Due Cuori Via Rinaldini, 33bis VESTONE Tel. 0365.81921 / Cell. 334.1655731

Vobarno Ristorante Bar Eureka Via Carpeneda, 30 VOBARNO Tel. 0365.61066 Pizzeria Corona Via Provinciale, 85 Collio VOBARNO Tel. 0365.42331 Ristorante Pizzeria Arcadia Via Comunale, 1 Carpeneda VOBARNO Tel. 0365.61131 Trattoria Dolcini Via S. Zenone, 2 Eno VOBARNO Tel. 0365.61223

Villanuova s/c Trattoria Emma Via Ponte Pier, 4 VILLANUOVA SUL CLISI Tel. 0365.31767 Trattoria Pizzeria La Lanterna Via Calchera, 5 VILLANUOVA SUL CLISI Tel. 0365.31217 Trattoria Orchidea Selvaggia Piazza Caduti, 17 VILLANUOVA SUL CLISI Ristorante La Sosta Viale Brescia, 32 VILLANUOVA SUL CLISI Tel. 0365.374412 Ristorante Canneto Via Canneto, 6 VILLANUOVA SUL CLISI Tel. 0365.373392 Pizzeria Santina Via Bostone, 19 VILLANUOVA SUL CLISI Tel. 0365.32338

95 indice Pag

Presentazione 3 IL TERRITORIO 6 VETRINA PRODOTTI 9 PIATTI TIPICI 13 ITINIERARI DELLA VAL SABBIA 16 Itinerario 1 - Idro, Anfo, Bagolino 16 Itinerario 2 - Lavenone, Vestone, Pertica Bassa 29 Itinerario 3 - Casto, Mura, Pertica Alta 36 Itinerario 4 - Treviso Bresciano, Capovalle, Provaglio V/S 43 Itinerario 5 - Preseglie, Odolo, Agnosine, Bione 48 Itinerario 6 - Barghe, Sabbio Chiese, Vobarno 55 Itinerario 7 - Roè Volciano, Villanuova s/c, gavardo 62 Itinerario 8 - Paitone, Serle, vallio terme 76 ALBERGHI 4 stelle 82 alberghi 3 stelle 82 alberghi 2 stelle 84 alberghi 1 stella 84 BED & BREAKFAST 85 res. turistico alberghiere case ed appartamenti per vacanze - affittacamere 87 agriturismi 88 CAMPEGGI 88 ostelli baite e rifugi 89 RISTORANTI 89

Si ringrazia per la collaborazione:

La Comunità Montana di Valle Sabbia

L’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Brescia

L’Ufficio Territoriale del Turismo della Valle Sabbia

Progetto e realizzazione grafica: Fenice di Bosetti Tania

Stampa marzo 2012 Si ringrazia per la collaborazione:

La Comunità Montana di Valle Sabbia

L’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Brescia

L’Ufficio Territoriale del Turismo della Valle Sabbia

Progetto e realizzazione grafica: Fenice di Bosetti Tania

Stampa marzo 2012 Lo sci a portata di mano......

Info: Tel. 030 9220911 - 030 9280882 - [email protected] - [email protected] - www.manivaski.it