Arcinazzo Romano - Guida ai Musei

ANTIQUARIUM COMUNALE “VILLA DI TRAIANO”

ARCINAZZO ROMANO GUIDA AI MUSEI

Tiziano Cinti Mauro Lo Castro

1 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei La Villa The Villa La residenza dell'imperatore The residence of the Emperor Traiano (98-117 d.C.) sorge in Trajan (98-117 AD) is located in a un'area naturale di grande fascino. natural area of great charm. We are in Ci troviamo in un territorio a mountainous area rich in waters montuoso, ricco di acque, and popular, in ancient times as well frequentato, in antico come ai giorni as today, as being a place for holiday, nostri, come luogo di residenza per away from the city and its rhythms. trascorrere vacanze lontano dalla Thinking of ancient , we must città e dai suoi ritmi. Pensando not forget that it represented, for the all'antica Roma, non dobbiamo time, a real metropolis, a centre for dimenticare che essa rappresentava the political and economic power, per l'epoca una autentica metropoli, where you could see the negative centro di gravità del potere politico effects of overpopulation. ed economico, nonché luogo in cui cogliere gli effetti negativi del sovrapopolamento. Veduta della platea inferiore Per farsi una idea di quanto della Villa simili alle attuali possano essere View of the lower terrace state le problematiche relative alla of the Villa vita metropolitana, basti pensare

11 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei che già dal I sec. a.C. i romani si dera l’imprevedibilità degli eventi, se erano dotati di una legge che vai fuori a cena senza aver fatto testa- regolasse la circolazione stradale mento: in ogni finestra aperta, dove di all’interno della città. notte si spiano i tuoi passi, sta in ag- Questa legge1 disponeva il guato la morte. Àugurati dunque e in te blocco del transito dei carri merci coltiva la flebile speranza che s’accon- nelle ore diurne, fino alle 16.00 - tentino di rovesciarti addosso il conte- 17.00, per consentire una maggiore nuto dei catini.” (Giov., Sat. III, 268 e fluidità del traffico cittadino nel segg). corso della giornata2. Anche quello dei rifiuti era Tale malcostume aveva de- un problema molto serio: nonostan- terminato l’intervento della legge, te la presenza diffusa di latrine e che prevedeva il risarcimento in discariche e l’efficienza dimostrata caso di morte causata dal lancio di dai romani nel costruire fogne e oggetti dalle case: cloache, molti rifiuti organici dome- stici venivano gettati dalla finestra “Se qualcosa scagliata da un edificio su durante le ore notturne e finivano un luogo dove la gente comunemente dunque per ammassarsi a bordo passa, ripassa o sosta, il pretore garanti- strada. rà un’azione legale per il danno causato. Il problema era così noto da Se l’oggetto cadente determina la morte divenire tema per le satire di Giove- di un uomo libero, il pretore garantirà nale3: un’azione legale per l’indennità di cin- quanta aurei” (Digesto. 9, 3, 5, 1). “Ma i pericoli della notte sono diversi e numerosi, guarda: tegole che a picco dal Giovenale, come detto, non tetto delle case ti spaccano la testa, vasi era tenero con la sua città che già ridotti in pezzi che il piú delle volte duemila anni fa viene descritta co- rovinano dalle finestre con violenza tale me una bolgia rumorosa da cui da segnare di crepe il selciato colpito. scappare: Un incosciente sei, uno che non consi-

1 Lex Iulia Municipalis, promulgata da Giulio Cesare nel 45 a.C. e integralmente pervenutaci attraverso le cosiddette Tavole di Heraclea, serie di lamine in bronzo rinvenute alla fine del XVIII sec. in Basilicata.

2 La legge specifica, inoltre, dei “permessi speciali”: avevano libero accesso nelle ore diurne i carri delle vergini vestali, i carri destinati alla costruzione di opere pubbliche, i carri da corsa nel giorno della gara, i carri del circo il giorno dello spettacolo e, naturalmente i carri destinati allo svuotamento delle latrine pubbliche, chiamati "plostra stercoraria".

3 Vissuto tra il 50 d.C. e il 140 d.C.

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“Si è mai visto luogo, per quanto mise- siglio? Come mi allontano dall’odore ro, desolato, che non sia preferibile al acre della città e delle cucine fumanti, terrore continuo degli incendi, dei crolli, che messe in moto diffondono con la ai mille pericoli di questa città tremen- polvere tutte le esalazioni pestilenziali da, dove nemmeno in pieno agosto che hanno assorbito, immediatamente sfuggi al vociare dei poeti” (Giov., Sat. avverto che la mia salute migliora” III, 5 e segg). (Sen. ad Lucil. 17-18.104.6)

Le strade si presentavano a Anche Orazio dalla sua residenza di volte piene di rifiuti e tanto doveva Digentia, l'odierna , sita a 40 esserne spiacevole la vista e l’odore km da Arcinazzo Romano, invita il che, su decisione di Traiano, fu sta- suo amico Mecenate ad abbandona- bilito che i detenuti fossero impiega- re la città: ti anche nella pulizia di latrine e fogne, nonché nella manutenzione “la sua ricchezza opprimente e il suo delle strade. palazzo che tocca le alte nubi, e a cessare L’inquinamento atmosferico di ammirare il fumo e le ricchezze e il rappresentava una seria preoccupa- fracasso di Roma” (Hor. Carm. 3. zione: colpiva sia le classi meno 29.9.12) agiate che i benestanti con patologie dell'apparato respiratorio derivanti I luoghi più affascinanti e dalla poca salubrità dell'aria metro- dalla natura incontaminata e vigo- politana. Non di rado i medici con- rosa non potevano sfuggire a chi, sigliavano di prendersi un periodo oltre alle esigenze di riposo per il di riposo lontano da Roma per cura- corpo e per la mente, aveva anche le re proprio queste sintomatologie. potenzialità economiche per soddi- Fumi continui provenienti da cucine sfarle appieno, costruendo meravi- e forni, esalazioni dovute alle acque gliose residenze. nere che, se non confluivano in cloa- che, scorrevano a cielo aperto; im- Va precisato, però, che con il pianti di produzione industriale e termine Villa i romani, estremamen- botteghe artigiane di ogni tipo carat- te solleciti nel regolamentare giuri- terizzavano la vita economica della dicamente la vita civile, individua- città, ma allo stesso modo ne rende- vano due distinti modelli di inse- vano l'aria irrespirabile. diamento: quello prettamente resi- Seneca, a causa delle sue denziale, simile quindi all'accezione precarie condizioni di salute, fu moderna del termine, e quello atti- invitato dal medico ad allontanarsi nente la cosiddetta “Villa rustica”, dalla città per respirare aria pulita con il quale si indicava qualcosa di lontano dall’Urbe: simile ad una fattoria, nella quale all’edificio era associato un fondo “Mi chiedi in che modo io segua il con- coltivato non per sola sussistenza.

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Mentre la Villa rustica si le- gava alla produzione agricola ed al commercio, la prima era destinata principalmente al riposo, l'ozio (otium) di cui è nota dalla tradizione l'accezione filosofico-letteraria, e che era per i romani un'attività positiva, da svolgere lontano dalle incom- benze e dagli affanni quotidiani che derivavano dalla vita di città e dalle attività praticate (negotium). I luoghi preferiti per costrui- re queste residenze furono aree ex- traurbane non molto distanti da Roma, caratterizzate da paesaggio gradevole, clima mite e aria salubre. Fu così che i Colli Albani, il litorale laziale da a Gaeta e, nell'entroterra, i Monti Prenestini, i Tiburtini e quindi la Valle del fiume Aniene, divennero luoghi privile- giati per la costruzione di Villae di grande pregio architettonico. Nel caso dell'alta Valle del- Solo considerando l'area l'Aniene poi, a rendere maggior- attorno alla quale si captava acqua mente suggestiva la collocazione, troviamo quindi, dal I sec. d.C., di- era la ricchezza e la fama delle ac- verse ville: nel 32, come detto, Ora- que dell'omonimo fiume, dal quale zio possiede una Villa nei pressi di quattro degli acquedotti che porta- Digentia (Licenza), che il poeta non vano l'oro blu a Roma traevano le mancherà di descrivere nelle sue fonti: Anio Vetus, Aqua Marcia, Aqua opere. Durante il suo regno, Nerone Claudia e Anio Novus. In particolare diede il via alla costruzione di l'Acqua Marcia era considerata, per un'imponente e spettacolare Villa qualità organolettica, l'acqua più sospesa tra le sponde del fiume buona di Roma: Aniene presso Subiaco (Subla- queum). Mezzo secolo più tardi sarà “La migliore acqua del mondo per fred- Traiano a volere una Villa residen- do e sanità, a testimonianza di tutta ziale nella zona, per godere della Roma, è l'Acqua Marcia, concessa al- natura selvaggia ed incantevole dei l’Urbe tra gli altri doni degli dei”. luoghi e per poter praticare la sua (Plin., Nat.Hist., XXXI, XXIV, 41) attività di svago preferita, la caccia.

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Infine, nell’agro tiburtino, Ogni municipium era gover- sarà Adriano a realizzare quella che nato da un consiglio cittadino (ordo rappresenta la più spettacolare ope- decurionum) i cui appartenenti go- ra residenziale della storia di Roma. devano di grande potere ammini- Tornando alla nostra area di strativo e politico. Afilae risulta riferimento, il centro attorno al quale ascritta alla tribus Aniensis, così co- ruotava la vita economica e sociale me gran parte dei centri romani del del territorio, a prescindere dall'inte- territorio circostante. Sappiamo resse per le villeggiature imperiali, anche che il territorio dell’antica era Afilae, odierna , sito a circa 6 Affile fu centuriato nel 133 a.C.5; il km da Arcinazzo Romano in dire- centro conserva solo sporadici resti zione Subiaco. Le notizie storiche che di epoca romana poiché, avendo la riguardano sono piuttosto scarse, conosciuto una frequentazione sen- ma comunque in grado di delinearne za soluzione di continuità fino ai le caratteristiche politiche ed ammi- giorni nostri, le fasi di occupazione nistrative. Afilae era un municipium, hanno hanno finito per sovrapporsi. sorta di capoluogo di un territorio Se per il I – II sec. d.C. l'inte- più ampio all’interno dei quali vive- resse da parte della famiglia impe- vano comunità che godevano della riale per la zona si manifesta attra- cittadinanza romana 4. verso numerosi interventi nella

4 L’etimologia del termine municipium deriva dall’espressione “munera capere”, traducibile in “sottostare ad oneri e godere dei diritti” nei confronti di Roma. Ogni municipium era ascritto ad una Tribus (in tutto 35 divise tra urbane e rustiche), raggruppamento di cittadini su base territoriale in relazione alla residenza, che aveva lo scopo di regolare il censimento, il servizio di leva e il pagamento dei tributi.

5 Il termine centuriazione ha origine militare ed indica in principio 100 uomini per centuria che a sua volta stabiliva la divisione base della legione romana. A seguito dell’espansione della città ed il costituirsi dell’impero, i romani si trovarono nella necessità di organizzare con criterio il territorio acquisito. Ciò avvenne in principio con una regolare suddivisione dei lotti di terra secondo delle leggi stabilite: la centuriazione prevedeva la creazione di superfici di 200 iugera, circa 50 ettari complessivi, in lotti di terra di forma quadrata pari a 20 actus per lato, i quali venivano assegnati a 100 cittadini (quindi due iugera a cittadino pari ad un heredium, vale a dire circa mezzo ettaro). La Lex Sempronia, con la quale tale centuriazione venne normata, introdusse un limite al diritto di possesso di territorio pubblico, pari a 500 iugeri aumentabili di 250 iugeri per ogni figlio fino a un massimo di 1000 iugeri (circa 250 ettari). Il terreno in eccedenza veniva quindi espropriato e consegnato in lotti di 30 iugeri (circa sette ettari) a liberi cittadini. In questa maniera, dando impulso alla piccola proprietà contadina, si cercò di contrastare il latifondo.

18 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei valle6, per i periodi successivi le gareggia a frangere i flutti, a domare i notizie si fanno via via più rade e si venti ribelli e a vincere gli avversi ma- limitano a qualche citazione spora- rosi con i remi” (Caio Plinio Cecilio. dica. Panegirico a Traiano, cap. 81) Altro centro abitato prossimo al territorio della Villa era Treba Au- Questa descrizione che Pli- gusta, oggi Trevi nel , citato più nio fa delle passioni dell'imperatore volte dalle fonti e noto per la vici- ci aiuta nell'attribuzione della Villa nanza alle sorgenti dell’Aniene. Da a Traiano. Molto spesso ciò risulta Treba provengono alcune iscrizioni operazione incerta, difficile e insi- di I-III sec. d.C. che attestano benefi- diosa, talvolta frutto di speculazioni ci derivanti da interventi voluti da sette-ottocentesche prive di rigore vari imperatori. metodologico, ma radicate nella Accennavamo alla passione tradizione locale finendo non di per la caccia che le fonti riportano rado per essere acquisite come dato rispetto a Traiano. In un passo del certo dalla bibliografia successiva. Panegirico che Plinio il Giovane Nel nostro caso, tuttavia, le fonti scrisse in onore dell'imperatore nel scritte e quelle archeologiche, frutto 100 d.C., l’autore, nel tesserne doti anche di fortunosi rinvenimenti, fisiche e mentali, indugia anche su convergono verso la medesima figu- gli “hobbies” del sovrano: la caccia e ra storica, consentendo una relativa la pesca. certezza nell'affermarne la proprietà al grande imperatore. “Quale altra distensione tu infatti ti Quali sono questi dati, e so- concedi se non battere pendii selvosi, prattutto, in che modo riusciamo a cacciare dalle tane le fiere, superare interpretarli? Innanzitutto la fonte immense creste di monti, scalare som- scritta appena citata, sebbene non mità coperte di ghiaccio senza nessuno citi direttamente la Villa, effettua che ti presti aiuto e ti apra la via e, nel una descrizione del panorama coe- mentre, andare nei boschi sacri in devo- rente con quanto doveva incontrarsi to raccoglimento e venerarne le divini- quasi due millenni fa. In secondo tà? (...). Egli si affatica nel cercare e nel luogo vi è sicuramente un riferi- catturare le fiere e la maggiore e più mento indiretto ad una seconda gradita fatica consiste nello stanarle. E Villa di Traiano, una residenza “ma- quando vuole mettere alla prova la sua rina” che si trovava presso Cen- forza in mare, egli non si limita a segui- tumcellae (l'odierna Civitavecchia). re con lo sguardo e con i gesti le veleg- Questa farebbe riferimento gianti navi, ma o si mette al timone o alla passione per il mare e la navi- con qualcuno dei più valenti compagni gazione, l'altra alla montagna e alla

6 La costruzione della via Valeria, l'edificazione della Villa di Nerone a Subiaco e di Traiano ad Arcinazzo, vari interventi di recupero e restauro su strade e acquedotti.

20 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei caccia, come riportato da Plinio. maggiori poteri del tribuno della A conforto di questa suppo- plebe era quello di potersi opporre sizione vi sono i dati archeologici: a alle decisioni del Senato ponendo fine ottocento, infatti, vennero rin- un veto; egli era dunque in grado di venute nei pressi della Villa una orientare e influenzare la politica serie di fistule plumbee, condotte del senato romano e quindi era una d'acqua in piombo, una delle quali figura molto influente. reca impressa la seguente dicitura: A partire dal 23 a.C., e rinno- vata annualmente senza soluzione “Imp. Nervae Traiani Caesar. di continuità, Augusto assunse la Aug./German. sub cura Hebri lib. tribunicia potestas e da allora, senza proc.” (“Dell'Imperatore Nerva essere mai stato eletto tribuno, ogni Traiano Cesare Augusto Germanico, imperatore automaticamente ne sotto la cura di Hebrus, liberto e assunse le prerogative potendole procuratore”) esercitare con più auctoritas. In que- sta maniera egli potè effettuare un La nomenclatura imperiale controllo diretto sul principale or- dice molto della storia e della storia gano repubblicano del sistema di delle istituzioni romane, tanto da potere romano, consolidando la rilevare dati di grandissima impor- posizione di potere su esercito e tanza per la nostra comprensione. senato. Era prassi che gli imperatori, Discorso molto simile valga all’assunzione della guida del prin- per l’Imperium proconsulare maius et cipato, acquisissero il nome del pre- infinitum, assunto da Augusto nel 23 decessore insieme al praenomen a.C. Nel diritto romano di epoca “Caesar - Cesare” e l'epiteto “Augu- repubblicana, l’imperium era una stus - Augusto” 7, che garantiva im- prerogativa che spettava a consoli, portanti prerogative. La Tribunicia pretori e al dictator e comportava il potestas, letteralmente “il potere supremo comando militare. Veniva tribunizio”, era la facoltà riservata acclamato Imperator colui che avesse in principio ai soli tribuni della ple- vinto una battaglia con più di 5000 be, una delle più antiche istituzioni nemici uccisi. Già Cesare, una volta di Roma, risalente al 494 a.C. quan- nominato dictator a vita, e ottenuto il do, nel corso delle prime lotte tra comando permanente dell’esercito, patrizi e plebei, quest’ultimi elesse- assunse il titolo di Imperator facen- ro due rappresentanti incaricati di dosi chiamare Gaio Giulio Cesare difendere le loro istanze. Uno dei Imperator. In questo modo affiancò

7 Questo termine, in origine anch'esso un praenomen come Caesar, si era trasformato in epiteto titolare a indicare due dei poteri dell’imperatore: la tribunicia potestas e l’imperium proconsulare maius et infinitum. Il primo “Augustus” fu Ottaviano, figlio adottivo di Caio Giulio Cesare, che ottenne il titolo il 27 a.C. su proposta del senato.

22 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei per la prima volta alla formula tipi- ri, in questo caso relative alle cam- ca dei tria nomina8 una carica istitu- pagne vittoriose del 106 d.C., l’iscri- zionale che rendeva giustizia del zione non contiene, invece, l’epiteto suo potere. A partire da Augusto, il Parthicus, attribuito a Traiano nel primo “imperatore” romano, il tito- 116 d.C. dopo la campagna militare lo che in origine era connesso a un contro i Parti ed è dunque a questa comando solo temporaneamente data precedente. esercitato, rimase per tutta l’età im- I due gruppi di fistule plum- periale associato al potere dall’im- bee ci dicono dunque che i lavori peratore. presso la Villa ad Arcinazzo Roma- Inoltre, quando conducevano no dovettero svolgersi prima del 116 vittoriosamente campagne militari, e certamente dopo la vittoria contro gli imperatori acquisivano il nome i Germani, nel 98-99 d.C. della popolazione sconfitta. L'attri- Alla morte Traiano sarà ri- buto “Germanico”, presente nella cordato come: precedente fistula, si riferisce alle campagne contro i Germani condot- IMPERATOR • CAESAR • DIVI • te da Traiano tra il 98 e il 99 d.C. NERVAE • FILIVS • MARCVS • Un secondo gruppo di fistu- VLPIVS • NERVA • TRAIANVS • lae rinvenute alla fine del XIX secolo OPTIMVS • AVGVSTVS • nell’area della Villa riporta una dif- FORTISSIMVS • PRINCEPS • ferente dicitura che aggiunge alcuni GERMANICVS • DACICVS • particolari in grado di inquadrare PARTHICVS • MAXIMVS meglio il periodo: nome completo, per così dire, che “Imp. Caesaris Nervae Traiani/Optimi segnala diversi epiteti celebativi di Aug. Germanic. Dacici; (“Dell'Impe- grandi vittorie militari presso i ratore Cesare Nerva Traiano Ottimo Augusto Germanico Dacico”). Fistula plumbea rinvenuta nei pressi della Villa Il termine “Dacico”, come Fistula plumbea found near the Villa visto, è riferibile a conquiste milita-

8 Prenomen, l’odierno nome; nomen o gentilizio vale a dire il cognome, cognomen, nome di famiglia identificativo all’interno della Gens.

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Germani (98-99 d.C.), i Daci (101- proprio dalla Villa di Civitavecchia 102 e 105-106 d.C.), e i Parti (116 (CIL XV, 7770-7771). È dunque mol- d.C.) e potendo vantare nel suo no- to probabile che, per la fiducia e il me la formula Optimus Princeps, lavoro condotto da questo liberto, ovvero “miglior imperatore”. Tanto Traiano abbia deciso di affidargli la figura di Traiano fu amata duran- l’incarico di curatore dei lavori sia te e dopo il suo regno, che a partire presso Civitavecchia che presso Ar- dalla morte e per tutto il periodo cinazzo. bizantino gli imperatori eletti ver- ranno salutati con la formula be- A Traiano la zona doveva naugurante “Felicior Augusto, melior essere nota; fu sotto il suo regno, nel Traiano” (“Che tu possa essere più 98 d.C., che si eseguirono due im- felice di Augusto e migliore di Traia- portanti interventi di manutenzione no!”). all'Acquedotto Anio Novus; per varie Altro elemento che si ricava ragioni, infatti, le acque di questa dalla lettura della prima fistula cita- condotta giungevano torbide a Ro- ta è l'incarico dato a Hebrus, liberto e ma. Fu deciso dunque di spostare la procuratore dell’Imperatore, che si presa più a monte, nei pressi della riferisce, con ogni probabilità, alla Villa di Nerone a Subiaco, in cui egli cura dei lavori presso la Villa. Que- aveva fatto realizzare una serie di sto personaggio è documentato an- bacini artificiali. Grazie a questo che su altre iscrizioni provenienti intervento, in epoca traianea l'acqua

26 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei dell'Anio Novus divenne limpidis- terminano gli spazi su cui si realiz- sima tanto da essere quasi eguaglia- zarono le opere edilizie. L'uso di ta a quelle dell’Aqua Marcia9. creare terrazze artificiali è Il secondo intervento di ma- in residenze di questo tipo, poiché nutenzione effettuato sotto Traiano consentivano di sfruttare al meglio si riferisce ad un restauro della via gli spazi pianeggianti ricavati. Sublacense, fatta costruire da Nero- Quando si è intenti ad una ne per raggiungere la Villa di Subia- visita presso un parco archeologico, co e che nel 103-104 d.C. Traiano si è naturalmente attratti dall'osser- riprende per migliorare la viabilità vare mura, resti delle strutture, co- nei pressi della propria residenza 10. lonne, archi, portici che quanto più Stabilita dunque la proprietà imponenti sono, tanto più suggesti- e la ragione che spinse Traiano fin vi appaiono. Si tratta di una reazio- qui, passiamo ad osservare come ne motivata e condivisibile. Tutta- venne progettata e realizzata la sua via, quelli che sembrano degli spazi dimora d'alta quota. “vuoti” o privi di interesse e che A partire dal pianoro che, tendiamo ad ignorare, a volte si dalle pendici del Monte Altuino rivelano di grande importanza e (1200 m s.l.m., visibile alle spalle parte imprescindibile dell'impianto dell’Antiquarium) digrada fino a architettonico e decorativo. Nel caso valle, vennero realizzate, tramite in questione, l’area al centro della terrazzamenti, due vaste platee: la platea in cui ci troviamo appare prima, in alto; l'altra più a valle, spoglia, priva di edifici e di qualsia- l'unica fatta oggetto di scavi. I ter- si indizio decorativo. In realtà, come razzamenti si sorreggono grazie a oggi, una Villa era tanto più bella opere di sostruzione visibili in più quanto più lo fosse stato il suo giar- punti11. Queste mura, realizzate dino. È evidente che, trattandosi di mediante l'impiego di tasselli di edifici antichi, di questa maestosa forma piramidale disposti secondo bellezza naturale nulla può restare. un andamento a reticolato obliquo Nulla se non, appunto, questi spazi intervallato da filari di laterizi, de- vuoti, che si riempiono di maestosa

9 Front., De Acquaed., 15, 90-93.

10 Miliario XXXVIII, CIL IX 5971 – A. Donati, “I miliari delle Regioni IV e V dell'Italia”, in Epigraphica XXXVI, 1974, pp.195-196, n. 35.

11 Lungo il lato nord (versante Monte Altuino) con andamento Est-Ovest e lungo il lato Est, con andamento Nord-Sud, poste alle spalle del Museo, relative al terrazzamento superiore; sul versante opposto sono visibili lungo la strada via Valeria-Sublacense (direzione est-ovest) e sulla sinistra entrando nel parco archeologico, con andamento nord-sud.

28 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei bellezza se cerchiamo di osservarli con altri occhi e, con uno sforzo di fantasia, proviamo ad immaginarli ricoperti da un giardino variopinto, ricco di piante ornamentali, fontane e architetture decorative. Solo a quel punto ci renderemo conto che quel- lo che abbiamo davanti rappresenta uno dei punti nevralgici della Villa: le costruzioni gli ruotano intorno, circoscrivendolo entro una cornice di grande bellezza. A Sud (lato stra- da) un lungo portico voltato su pila- stri e semicolonne in laterizio rive- stite di stucco ci accompagna dal- l'ingresso, da cui si accede tramite la prima rampa di scale che incon- triamo a sinistra, e ci conduce fino al lungo colonnato che introduceva al corpo principale, oltre il quale, fian- cheggiato da due atri con fontanili, I resti della decorazione del si apre una grande sala triclinare portico voltato dotata di ninfeo. Questa centralità (FIORE 2003) del giardino nella concezione archi- Fragments of the porch painted deco- tettonica degli spazi della Villa di ration (FIORE 2003) Traiano trova confronti diretti con altre residenze limitrofe12 , più anti- era decorata da affreschi continui su che13, più recenti 14: in ogni caso cita- fondo scuro con costolature in rosso to, troviamo la presenza di un bloc- ed oculo centrale posto sul vertice; il co edilizio che sorge a partire da pavimento era invece rivestito di uno dei lati corti del rettangolo co- lastre di raffinato marmo bianco. Di stituito da un giardino porticato di questo complesso apparato pittorico dimensioni ragguardevoli. La volta rimane testimonianza grazie al rin- del portico, vero e proprio corridoio venimento di una porzione consi- di accesso all’ala di rappresentanza, stente in un clipeo recante la figura

12 Villa di Orazio a Licenza o la cosiddetta Piazza d’Oro della Villa di Adriano a Tivoli.

13 Ad es., Villa dei Papiri di Ercolano.

14 Ad. es., Villa dei Quintili di Roma, sulla Via Appia.

30 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei della Vittoria Militare alata, con vasche semicircolari foderate di spada e disco d’oro, tipico attributo marmo bianco, collocate agli estremi traianeo. All'interno del museo, nel dei due lati corti, si affrontavano in settore destinato al suo allestimento, maniera speculare dando l'idea di sono presenti pannelli esplicativi due piccoli laghetti (l'una, sotto il dei quali si suggerisce la lettura. Museo, è stata reinterrata in attesa

Il portico si apriva integral- di restauro, l'altra è visibile davanti mente sul giardino mentre a Sud, al triclinio). Infine, sullo sfondo, lungo strada, dei grossi finestroni aperte direttamente sulla parete consentivano di godere del pano- della sostruzione principale, una rama sugli altipiani. Il paesaggio successione di nicchie rivestite di doveva essere estremamente affa- marmo da cui sgorgavano altrettan- scinante. Volgendosi verso il monte te fontane davano l’effetto di una Scalambra (lato Sud) la vista coglie- lunga cascata. va gli aspetti più rudi e selvaggi Poco dopo la costruzione, della foresta, e si consolava osser- alcune di queste nicchie-fontane vando, protetta da un portico dipin- furono murate per ragioni a noi to, la dolcezza del giardino decorato ignote, probabilmente connesse a da piante, animali e colonnati. Due dissesti delle strutture. In effetti, lo

32 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei scopo di questo secondo intervento Al centro spicca un triclinio alle sostruzioni sembra atto a de- di forma rettangolare (m 13 x 9). È terminare un ispessimento del muro dotato di quattro porte a sesto ribas- di sostegno alla platea superiore. sato poste agli angoli, affrontate ed Questo ipotetico dissesto sarebbe da intervallate da due grandi finestroni attribuire alla particolare caratteri- che aprono sugli ambienti laterali. stica idrogeologica del territorio, L'ingresso, rivolto al giardino, era ricco di rivoli d'acqua di natura car- inquadrato da una coppia di colon- sica. ne, di cui restano le sottobasi in cal- Proseguendo il percorso ver- care. Il colonnato antistante donava so ovest si giunge al principale cor- all’insieme carattere di monumenta- po di fabbrica. Costituito da am- lità. bienti di dimensione variabile, di Sulla parete di fondo era forma regolare e disposti lungo tre invece un ninfeo costituito da tre assi ottici sulla direttrice est-ovest, nicchie, una centrale rettangolare e esso appare come la parte più rap- due laterali absidate, da cui fuoriu- presentativa della residenza impe- sciva acqua che andava a riversarsi riale, quella che ha restituito il mag- entro il piccolo lacus sottostante. Le gior numero di indizi relativi al suo nicchie erano incorniciate da grosse pregiato apparato decorativo. mensole di marmo, decorate con

Ricostruzione ipotetica del Hypothetical reconstruction of colonnato antistante il triclinio the colonnade in front of the (SGALAMBRO 2002) trciclinium (SGALAMBRO 2002)

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Frammento di cornice relativo alla trabeazione della fontana del triclinio. A fragment of the decorated frame of the small lacus inside the triclinium

tema marino composto da delfini e solo alcune porzioni. tritoni incassate nella muratura. Nel corso del Sette-Ottocento Servivano da appoggio per le co- la Villa fu impiegata come cava di lonnine che sostenevano l'architrave materiali preziosi. Intensi scavi fu- decorata. Al di sopra, una fascia a rono effettuati nel 1777, allorché risparmio presenava un mosaico di ebbe inizio la costruzione della cat- tessere in pasta vitrea, in modo da tedrale di Sant'Andrea di Subiaco. riflettere i raggi del sole che colpi- L'entità dell'intervento fu tale che vano il sottostante specchio d'acqua un anno dopo gli scavi furono inter- e creare un magnifico gioco di luce e rotti perché i marmi recuperati era- colori sulle pareti rivestite di stucco no sufficienti. È di qualche anno dorato e marmo. Il ninfeo, rialzato dopo (1780) la notizia del rinveni- di circa 1,50 m rispetto al pavimen- mento di alcuni capitelli corinzi to, era dotato di una volta che ga- presso la Villa, destinati anch'essi a rantiva a tutto l'impianto armonia e Subiaco: lo spoglio del materiale grazia. Il pavimento era caratteriz- pregiato non era ancora finito. zato da una ricca decorazione (opus Nel 1829 e fino a tutto il 1833, ulte- sectile) a lastre rettangolari in mar- riori lavori di recupero furono av- mo africano bordate di listelli in viati per la costruzione della chiesa giallo antico di cui oggi rimangono di Santa Maria Assunta presso

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Arcinazzo Romano15: impiegato nel bravura della manovalanza, nonché portale della chiesa si trova ancora il prestigio della committenza, fece- oggi un frontone marmoreo con ro della Villa dell'Imperatore Traia- corona lemniscata, mentre all'inter- no una vera e propria “residenza no due capitelli corinzi sono stati dorata”, motivo di vanto e nello riadattati ad acquasantiera. La “fa- stesso tempo di disgrazia e distru- ma” che ebbe la Villa nel tempo è da zione quando, caduta in disuso, ne giustificarsi: residenze come questa, fu smarrita l'eccezionale importanza destinate alla corte dell'imperatore, storica e documentale. erano decorate con marmi, stucchi e affreschi di eccezionale fattura. L'aspetto esterno delle mura- ture non era quello che oggi osser- viamo; esse potevano essere rivesti- te di marmo, decorate con affreschi o stucchi, a volte ulteriormente ab- belliti con pennellate d'oro. I pavi- menti degli ambienti principali era- no realizzati nel cosiddetto opus sectile che prevedeva l'impiego di marmi sezionati appositamente in fogli molto sottili in modo che fosse Elementi marmorei a comporre la sa- goma di un capitello. possibile trarne piccoli elementi sagomati con grande precisione in Fragments of opus sectile representing a capitel tessere irregolari. Tramite l'impiego sapiente degli effetti cromatici, si Lo spoliazione fu lunga, gra- potevano comporre decorazioni duale e generalizzata e coinvolse geometriche, motivi floreali o anche anche materiali più umili, come il riproduzioni fedeli di elementi ar- piombo, di cui si costituivano le chitettonici. Si tratta di una vera e tubature idrauliche. La profonda propria pittura di pietra che si diffe- lacuna che a partire dal bacino del renzia dal mosaico per l'impiego di ninfeo percorre il pavimento del moduli morfologici raffinati e varia- triclinio è, infatti, dovuto all'aspor- ti nella forma e nella dimensione tazione violenta di un tratto di tuba- delle singole tessere. L'opus sectile tura in piombo che conduceva alla poteva decorare in maniera indiffe- vasca-fontana semicircolare imme- renziata sia i pavimenti che le pareti diatamente affrontata al triclinio, nel degli ambienti. giardino. Sebbene umile, esso era Il pregio dei materiali, la certamente utile: il piombo, infatti,

15 Allora chiamata Ponza; Arcinazzo Romano è toponimo conferito al paese con Regio Decreto N°287 del 29 maggio 1891.

38 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei fonde a temperature basse, rag- Ambienti di transito tra giungibili facilmente. E’ un metallo esterno (giardino) e interno (vani tenero, pesante e malleabile, facile successivi), erano solo parzialmente da modellare e riutilizzabile senza dotati di una copertura ma posse- grosse competenze. Perciò, in pe- devano un accurato pavimento in riodi in cui l’approvvigionamento di opus sectile. materie prime era scarso, gli im- I vani collocati in fondo sono pianti di epoca romana divenivano stati identificati per la preziosità una risorsa molto utile per le comu- delle decorazioni come locali desti- nità locali, che vi trovavano metalli, nanti agli ospiti di prestigio, cui era elementi costruttivi e decorativi da concesso alloggiare nel cuore della reimpiegare. residenza, nel punto più prossimo Proseguendo la nostra visita all'aula triclinare. A causa del diffe- e allontanandoci dal triclinio, note- rente livello di interro, gli ambienti remo a destra e a sinistra di esso la di destra e quelli di sinistra si sono medesima successione di ambienti conservati con alzati differenti; men- di forma, dimensioni e funzioni tre nel versante a valle le strutture identiche: in primo luogo un ampio sono più basse, fino a pochi centi- atrio rettangolare (m 18 x 7,20), in- metri di alzato, il versante a monte quadrato da una doppia coppia di conserva murature alte diversi metri colonne di cui rimangono solo le che ci consentono di cogliere l'im- basi. Posizionata al centro delle ponenza dell'impianto architettoni- quattro colonne si trovava una fon- co. Secondo uno schema già impie- tana di cui restano modeste tracce. gato per il triclinio, questi due am- bienti possedevano due distinti in- gressi, uno per angolo, posti ai lati Planimetria della platea inferiore con indicazione del triclinio e delle “stanze degli ospiti” (rielaborazione da FIORE 2003)

Plan of the lower terrace showing the Triclinium and the guest rooms (reworking from FIORE 2003)

40 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei del grande finestrone che dava sul- di nobili. L’ospite avrebbe goduto di l'atrio-vestibolo. Il tetto era voltato a una visuale magnifica sia a est, dove botte, mentre i pavimenti erano faceva mostra di sé il giardino mo- realizzati in opus sectile secondo uno numentale, sia a ovest, incrociando schema geometrico composto di la ricchezza e la luminosità dei de- cerchi, ellissi e rettangoli che trova cori marmorei e pittorici. Non vi era confronto stringente con il modulo accesso diretto a queste stanze: ave- impiegato nell'abside del triclinio vano il solo scopo di fornire luce e della domus Flavia sul colle Palatino decoro e di costituire un panorama a Roma. artistico di grande suggestione. Sebbene gli sterri dei secoli Ai lati del blocco monumen- passati abbiano sconvolto la deposi- tale sono collocati gli ambienti di zione originaria, l'enorme quantità servizio, destinati a rendere confor- di stucchi dorati, affreschi e cornici tevole la permanenza. Uno stretto marmoree recuperate consente di corridoio, ricavato nel versante intuire la particolarità di questi due Nord, consentiva alla servitù di ambienti, destinati ad essere la parte giungere con discrezione nelle sale più esclusiva della residenza. Lo dalla platea superiore. Nella por- studio, il restauro e la ricomposizio- zione Sud, secondo uno schema ne delle migliaia di frammenti di simile, si trovavano quattro stanze affreschi parietali (in tutto più di collegate tra tra loro da altrettante 11.000) provenienti dallo scavo, una porte. Dall'ultima si accedeva ad volta ultimati, consentirà di recupe- una scalinata che conduceva an- rare porzioni ampie della decora- ch’essa alla platea superiore. Di zione. fianco a questi locali, furono ricavati Lunghi 10 metri e larghi ca. tre piccoli ambienti rettangolari. In 7, i due ambienti nobili erano dotati uno di essi (ambiente XVI), cubicu- di un'alta volta a botte che poggiava lum appartato di 3,65 x 2,05 m, è su possenti pilastri in laterizio. Op- stata rinvenuta l'unica porzione di posta a quella che volge sul giardi- pavimentazione in opus sectile non no, una grande apertura rettangola- intaccata dalla spoliazione. È proba- re consentiva la visuale sull’ultimo bile che, date le ridotte dimensioni, vano, posto ad un livello rialzato e, l'ambiente sia sfuggito fortunosa- ancora una volta, identico per en- mente agli sterri e oggi può mostra- trambi i versanti. Si tratta di una re integra la sua raffinata pavimen- particolare soluzione che sfrutta lo tazione in lastre di marmo pario sfondamento prospettico dato dai listate con serpentino verde. L'as- finestroni per creare una “quinta senza di sconvolgimenti successivi scenica” costituita da ricchi arredi e ha consentito di recuperare nume- raffinate decorazioni. Le nicchie rosi frammenti di affreschi, i quali, sulle quattro pareti sono indizio parzialmente ricomposti, consento- della presenza di statue o altri arre- no di ricostruire la decorazione

42 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei originaria delle pareti. Alla decora- condotti siano stati forieri di risul- zione di questo e degli altri ambienti tati incoraggianti, essi interessano è dedicata la Sede Civica dell’Anti- solo un quinto dell'estensione stima- quarium Comunale “Villa di Traia- ta. La platea superiore, molto più no”, collocato a pochi chilometri vasta di quella inferiore, restituirà dagli Altipiani, nel centro storico di molti altri ambienti consueti: terme, Arcinazzo Romano, in via S. Nico- caserme, magazzini, cucine, stanze la 16. per la servitù. Posta immediatamente alle Non è chiaro neppure se vi spalle del triclinio, si trova una suc- sia un seguito nella frequentazione cessione di quattro ambienti stretti e della Villa o se il complesso sia stato lunghi, privi di intonaco e con piano gradualmente abbandonato o rioc- pavimentale grezzo, interpretabili cupato con funzioni modeste. Indizi come vani di risulta destinati a so- di tale rioccupazione appaiono stenere i piani superiori (almeno presso l'avancorpo a sinistra dell'in- uno). Questi ambienti erano rag- gresso, dove si notano interventi giungibili mediante un criptoporti- con tecniche edilizie più tarde (IV co, posto nell'estremità occidentale, sec. d.C.). D'altra parte, i processi di non ancora oggetto di scavo. rioccupazione di grandi dimore di Gli sterri dovuti alla spolia- epoca romana, già a partire dalla zione hanno dunque causato una fine del IV – inizi V sec. d.C., sono generale distruzione della stratigra- ampiamente documentati in altri fia archeologica deposta nel corso casi. Spesso tali fenomeni hanno dei secoli. Purtroppo, sebbene molti generato veri e propri modelli inse- indizi volgano verso la datazione diativi locali, dando vita a comunità traianea, sono molte le zone d'om- agricole che sfruttavano il fondo bra circa la ricostruzione della vita annesso alla Villa per il sostenta- della Villa. Non è certo, ad esempio, mento. se alla morte dell'imperatore fosse Tali lacune non sono da con- terminata o se sia stata ultimata siderarsi acquisite; lo scavo di ulte- successivamente. Solo dopo il com- riori settori della Villa, o di ambienti pletamento degli scavi sarà possibi- ipogei, come il criptoportico, l'anali- le collocare in una sequenza tempo- si del tessuto decorativo, la strati- rale gli ambienti e le strutture per grafia pittorica e soprattutto la ri- stabilire se si tratti di un unico im- presa degli interventi sulla platea pianto oppure sia frutto di modifi- superiore potranno contribuire a che in corso d'opera e riadattamenti, stabilire con maggiore precisione le anche successivi alla morte di Traia- vicende della Villa dalla morte del- no stesso. Sebbene gli scavi fin qui l'Imperatore Traiano fino ad oggi.

16 Il biglietto di ingresso alla Villa è valido anche per l’ingresso alla sede civica.

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Le indagini condotte consen- tono un certo ottimismo. La campa- gna di prospezione elettromagneti- ca, realizzata mediante l'uso del georadar dall'Istituto per le Tecno- logie Applicate ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha permesso di rilevare in maniera dettagliata le strutture murarie se- polte le quali, quando saranno og- getto di indagine, apporteranno nuove scoperte, spostando in avanti il confine della conoscenza del sito.

La pianta della Villa secondo l’ipotesi elaborata grazie all’uso del georadar (S. SGALAMBRO) A hypotetical reconstruction of the plan of the Villa according to the results of the electromagnetic prospecting survey (S. SGALAMBRO)

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non solo per la protezione, lo studio Il Museo e l'ampliamento della propria colle- zione, ma anche per quello dei pro- L’Antiquarium Comunale pri orizzonti operativi. L'apparato “Villa di Traiano”, inaugurato il 20 decorativo, in particolare quello Giugno 2004, sorge all’interno del- pittorico, rappresenta la quota mag- l’area archeologica in un piccolo gioritaria dell'interesse scientifico casale rurale preesistente ed apposi- della Villa e, oltre a soddisfare la tamente restaurato. La struttura è sensibilità estetica ed artistica, ga- frutto di un accordo programmatico rantirà l'avanzamento delle cono- siglato nel 1998 tra il Comune di scenze relative al periodo storico di Arcinazzo Romano, la Regione La- riferimento. zio e il Ministero dei Beni Culturali, che prevedeva lo scavo, la musea- Tecnica e materiali edilizi lizzazione e la valorizzazione del- (Sala 1 – Vetrine 1 e 2) l'area archeologica. Questa, infatti, Le murature romane, a pre- sebbene nota, era stata fatta oggetto scindere dall'opera, sono costituite di scavi solo tra il 1955 e il 1960 e fondamentalmente da due elementi: poi negli anni settanta ed ottanta il nucleo cementizio, composto da con qualche limitato intervento. scaglie di pietra e malta, e il para- Decaduto misteriosamente l'interes- mento murario, la parte esterna del se nei suoi confronti, il monumento muro, quella a noi visibile. Per la scomparve dalla scena archeologica prima esistono varianti studiate in per quasi un ventennio, durante il relazione agli ambienti da edificare. quale è rimasto preda di scavi clan- Nel caso di strutture a contatto con destini. l'acqua o vicino ad essa, per esem- Strumento indispensabile pio, è molto diffuso nel Lazio e in per la lettura e la comprensione Campania l'uso di mescolare la mal- della residenza imperiale, l’Antiqua- ta con calce bruciata e pozzolana rium ospita la collezione di alcuni (lapis puteolanus) in grado di aumen- dei reperti più significativi rinvenu- tare la capacità di resistenza all'ac- ti. qua. Per il paramento murario esi- La raccolta si divide in due stono diverse varianti, relative al settori, uno relativo alle tecniche tipo di materiale impiegato ed alla murarie impiegate e ai materiali, metodologia di allestimento; di se- l'altra destinata ad approfondire gli guito quelle documentate per la apparati decorativi. Il museo è Villa di Traiano. proiettato al futuro ed è stato inter- Opera mista: prevedeva pretato come presidio culturale al l'uso promiscuo di tessere lapidee di servizio della Villa e della comunità. forma tronco-piramidale (cubilia), Si tratta, dunque, di un organismo disposte lungo assi obliqui, interval- in continua evoluzione, che lavora lati da file di laterizi.

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Sopra: l’Opera reticolata. In alto a destra: l’Opera laterizia. A destra: l’Opera listata. Above: the reticulate work. On the La loro realizzazione era piuttosto right: the brickwork and the bordered semplice. Si trattava di preparare un work. impasto di argilla, lasciata decantare in vasche colme d'acqua. Alla parte Opera reticolata: prevedeva più pura veniva aggiunta, come l'impiego di soli cubilia, disposti in sgrassante, della sabbia, secondo un senso obliquo a formare un reticolo. procedimento simile a quello im- Opera laterizia: realizzata piegato per la ceramica. Lo sgras- mediante l'uso di soli mattoni. sante aveva il compito di migliorare Opera listata: prevedeva la la plasticità della materia ed evitare costruzione di un paramento trami- che, durante la cottura, si creassero te l'impiego di blocchetti di tufo o lesioni nella superficie esterna. Pre- calcare, disposti con andamento parato l'impasto, veniva collocato orizzontale ed intervallati da file di entro celle di legno a cui si dava la laterizi. forma voluta e lasciato essiccare, Se nella maggioranza dei casi preferibilmente durante le stagioni l'elemento lapideo era direttamente fredde. L'impasto veniva poi cotto reperito in loco (per Arcinazzo è in fornaci ad una temperatura di documentato l'impiego di calcare, circa 1000°C. anche derivante dai depositi fluviali La fabbricazione dei laterizi del paleo-Aniene), i laterizi poteva- rappresentava una vera e propria no avere altre provenienze o essere attività industriale che avveniva in prodotti direttamente sul cantiere. appositi stabilimenti (figlinae).

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Questi stabilimenti, spesso di frammento di orlo di un grosso proprietà imperiale o di personaggi contenitore di ceramica conservato legati alla corte, erano soliti sigillare nella vetrina 2: presenta fratture con un bollo di forma circolare, se- sulla superficie dovute ad un errato micircolare o rettangolare i loro calcolo della quantità di degrassante prodotti, quale marchio di fabbri- nell'impasto argilloso o a un impre- ca17. I bolli più numerosi individuati visto nella cottura. Questo piccolo sono relativi all'officinator Erasinus, frammento dimostra come un can- liberto imperiale18; tuttavia le con- tiere di tale portata fosse dotato non dizioni di difficile trasporto e la solo di carattere edilizio, ma preve- vicinanza di cave ha suggerito il desse la presenza contemporanea di ricorso alla produzione locale di fornaci per produzioni di altra natu- laterizi. Numerosi mattoni rinvenuti ra, come anfore o altri contenitori recano, infatti, impronte di animali; d'uso comune. essi, oltre a fornire preziose infor- Dall’area del giardino mo- mazioni sulla fauna, dimostrano che numentale provengono un bacino uno stock di materiale è stato pro- strigilato in marmo (di fronte alla dotto localmente e “marchiato” da- vetrina 2) e alcuni vasi forati, im- gli animali selvatici che, nel corso piegati per la realizzazione di una della notte, scendevano a valle scenografia floreale, con vegetazio- “passeggiando” sull’argilla in essic- ne e piante aromatiche, tipica del- cazione. l’ars topiaria romana (vetrina 2). Una seconda parte della rac- colta è dedicata all’instrumentum La piattabanda domesticum (vetrina 2), insieme di Uno degli aspetti ingegneri- oggetti quotidiani e attrezzi d’uso stici di maggior rilievo riscontrati comune, testimonianza diretta della nella Villa è l’impiego della cosid- vita nel complesso. Di particolare detta piattabanda armata, il cui uso è rilievo alcuni esempi di ceramica ipotizzabile nella costruzione del invetriata di raffinata fattura. colonnato prospiciente il triclinio. Non mancano ulteriori ele- Per comprenderne il portato tecno- menti di interesse. È il caso di un logico, è necessaria una premessa.

17 Le indicazioni contenute nei bolli erano di vario tipo e potevano riportare il nome del proprietario della figlina, dell'appaltatore (conductor) o dell'esecutore (officinator) dell'opera per cui erano richiesti i laterizi. Questi dati sono per gli archeologi molto importanti poiché consento di definire la datazione esatta delle opere all'interno delle quali vengono rinvenuti o la cronologia degli interventi di restauro.

18 L’attestazione non è univoca: nel 101-102 Traiano nomina un Erasinus “pontifex maximus”, mentre un'epigrafe sepolcrale rinvenuta sull'Appia riporta il nome di un Erasinus “libertus” di Traiano.

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In architettura esistono due su un altro elemento. L'arco è uno di divesi tipi di strutture: la struttura essi; si tratta di un elemento struttu- non spingente e la struttura spingente; rale dalla forma curva, costruito con la prima non è in grado di scaricare conci disposti in maniera radiale il proprio peso al suolo e genera rispetto ad un centro, o in conglo- forze che si debbono scaricare sui merato mediante laterizi uniti a sostegni. malta a disegnare un profilo parabo- Un esempio di struttura non lico. A differenza della struttura spingente è il cosiddetto sistema trilitica, l’arco ha una più efficiente trilitico, impiegato dall’uomo da capacità di scaricare la compressio- millenni sia per edificare Stonehen- ne dovuta al peso delle strutture ge che il Partenone: due stipiti reg- sovrastanti ed è quindi in grado di gono un architrave. Tale struttura è sostenere luci più ampie, dando molto semplice da costruire e per luogo a strutture molto complesse. questo motivo conosce una fortuna La piattabanda è un espe- e una diffusione molto ampia. Ma diente architettonico molto partico- ha un limite strutturale implicito: lo lare poiché è formalmente simile ad scarico esclusivamente verticale un architrave, ma strutturalmente della compressione dovuta al peso appartenente al sistema spingente, non consente strutture molto com- essendo di fatto assimilabile ad un plesse, né luci (la distanza tra due arco a sesto molto ribassato. piedritti) molto ampie. Il lavoro Sebbene tra i sistemi spin- dell’architrave, se non ben distribui- genti sia il più debole e non sia in to e scaricato sui piedritti sottostan- grado di sopportare luci molto am- ti, genera la rottura della stessa e il pie19, a partire dal I sec. d.C. ebbe crollo dell’edificio. una discreto successo nell’edilizia Il sistema spingente com- residenziale: è impiegato nella Do- prende, invece, tutte quelle soluzio- mus Aurea neroniana (sala ottago- ni architettoniche in grado di gene- na), nella Villa di Traiano ad Archi- rare spinte diverse dalla verticale e nazzo Romano e, con qualche va- in grado di scaricare il proprio peso riante, nella Villa di Adriano presso

19 Strutturalmente, consiste nel collocare sulla verticale di ogni colonna elementi di forma trapezoidale (pulvini). Ogni colonna è giunta all’altra mediante una sottobase in marmo (porzione inferiore della trabeazione), al di sopra della quale vengono disposti in maniera radiale i laterizi in modo che i due che poggiano sulla spalla del pulvino abbiano un angolo di 60° e quello centrale sia invece disposto in chiave sulla verticale. Le parti maggiormente sollecitate erano le estremità, alle quali era assegnato il compito di contrastare sia spinte verticali e orizzontali. Ognuna di esse assolveva al compito distribuendo la spinta sulle due sponde del pulvino. Le due spinte laterali e convergenti si scontravano al centro del pulvino, venivano scaricate sul capitello e, infine, sulla colonna.

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Tivoli (teatro marittimo e sala dei tità necessaria. I carri erano caricati pilastri dorici). con materiale semilavorato, più La diffusione delle piatta- facilmente stoccato. Giunto in loco, bande è sostanzialmente legata al- veniva eseguita la lavorazione finale l’impiego al posto delle costose ar- e la messa in posa. Questa ultima chitravi monolitiche; esse, mante- fase è documentata attraverso sigle nendo formalmente l’aspetto del o numeri che basi, capitelli, o listoni sistema trilitico (architrave e colon- di marmo riportano incisi sulla su- ne), strutturalmente si ponevano perficie non visibile come guida al all’opposto, essendo rette da un personale impiegato nella messa in sistema di tipo spingente. posa finale. Particolare un elemento pavimentale in marmo recante il L'apparato decorativo disegno a carboncino di un asino (Sala 2 - Vetrine 3, 4 e 5) che spinge un carro. Un campionario di frammen- I marmi - Lo scavo ha resti- ti di lastre parietali e cornici com- tuito molti elementi marmorei pro- pone la sezione destinata ai marmi, venienti da tutto il Mediterraneo. a dimostrazione di quanto fossero Sebbene fossero esotici e costosi, i numerose le varietà impiegate nel- marmi pregiati erano sempre di- l’arredo delle sale: serpentino, cipol- sponibili per una committenza alto- lino, porta santa, giallo antico, rosso locata, poiché venivano costante- antico, pavonazzetto, breccia di Sci- mente spediti e raccolti in appositi ro, marmo di Carrara ecc. magazzini a Roma e, successiva- L'uso promiscuo di marmi mente, smistati laddove richiesti: a policromi veniva impiegato le pa- tale scopo fu prefissa la Ratio Mar- vimentazioni o nei rivestimenti pa- morum, sorta di dicastero destinato a rietali in opus sectile, andati quasi gestire un mercato estremamento completamente perduti. Un esem- attivo e proficuo. Ogni territorio pio di tale impiego è fornito da un dell’impero fornì il suo contributo piccolo capitello ionico che impiega di pietre a Roma: la Spagna, le Gal- marmo serpentino egiziano e bianco lie, la Grecia, l’Asia Minore, l’Egitto, di Carrara. la Tripolitania, la Numidia, la Mau- Le decorazioni studiate per ritania e, ovviamente, l’Italia. Pos- queste residenze oggi apparirebbero siamo immaginare il dispendio ne- bizzarre e variopinte. Marmi, stuc- cessario per la Villa di Traiano: se, chi, affreschi, mosaici: ognuno di infatti, per il viaggio dalle aree me- questi elementi era colorato per diterranee a Roma venivano impie- natura o veniva dipinto apposita- gate le navi lapidariae, il trasporto mente: colori forti come il rosso, il via terra prevedeva spedizioni con giallo, l'oro coprivano pareti e pa- carri secondo il materiale e la quan- vimenti.

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Gli affreschi - Dal 2003 è in proviene dalla volta del portico della corso, a cura della Soprintendenza platea inferiore, dove è emerso dagli per i Beni Archeologici del Lazio, scavi miracolosamente integro; si una importante opera di restauro e tratta di un grosso frammento di ricomposizione dei frammenti di intonaco dipinto raffigurante un affreschi parietali. Una parte di essi è clipeo decorato con la figura di una già fruibile alla visita presso la sede Vittoria alata recante un trofeo d'armi. dell’Antiquarium nel centro storico Dal tondo del clipeo si dipartivano a di Arcinazzo Romano, in via S. Nico- raggiera quattro fascioni rossi che la, descritta nei prossimi paragrafi. dividevano in altrettante porzioni lo Quest’opera di restauro, mol- spazio curvo. Il fondo scuro che ca- to delicata e dispendiosa, è resa ratterizza la rappresentazione era difficile dalle note vicende di spo- decorato da festoni con girali e pal- glio che hanno stravolto la deposi- mette e da un fregio continuo a zione originaria. Se il crollo delle meandro. Altri due grossi frammenti strutture causa danni ingenti al tes- di volta dipinta, sebbene non abbia- suto decorativo, la raccolta micro- no relazione diretta con il frammento stratigrafica dei reperti consente la in questione, possono trovare una ricostruzione, a volte parziale, a ipotetica collocazione all’interno del volte completa, dell'apparato deco- dinamica decorativa generale e con- rativo. Gli sterri del passato, oltre sentono, dunque, di avere una lettu- all'impoverimento oggettivo della ra più dettagliata della decorazione struttura e alle perdita di preziosi del portico. Lo spazio pittorico della dati archeologici, hanno determina- superficie voltata era distinto me- to l'ulteriore frammentazione delle diante una suddivisione geometrica porzioni di affresco crollate, dando degli spazi: al vertice, il clipeo rap- luogo ad un vero e proprio puzzle presentava l’elemento centralizzante composto da più di 11000 pezzi. Lo attorno a cui ruotava il resto della studio di un allestimento museale è decorazione. Questa sorta di dimen- fortemente legato alla natura del- sione modulare della raffigurazione l'oggetto che si intende esporre, non poteva essere ripetuta più volte per ultima la consistenza della sua su- tutta la lunghezza del portico o al- perficie; per tale ragione il museo, in ternarsi con altre raffigurazioni a noi relazione alla specifica tematica sconosciute. degli affreschi, esprime oggi una La Vittoria, identificata con parte minima delle sue potenzialità, la greca Nike, di cui è celebre la sta- in attesa che i lavori vengano ulti- tua proveniente da Samotracia, era mati e si possa dare luogo ad un una dea personificante la vittoria in coerente, omogeneo e definitivo battaglia, raffigurata alata con coro- progetto di esposizione. na di alloro sul capo o un ramo di Uno degli elementi più rap- palma in mano. Sebbene in un pri- presentativi attualmente esposto, mo tempo considerata un attributo

58 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei di Atena e non divinità a sé stante, a per tutta l’età imperiale, l’iconogra- partire dalle guerre persiane (V sec. fia della Vittoria conoscerà una a.C.) la sua popolarità crebbe fino a grande fortuna e diffusione, almeno raggiungere il culmine nel corso del- fino al V-VI sec. d.C.; il carattere l'età ellenistica (323 a.C. – 31 a.C.). A strettamente connnesso ai successi partire dalla tarda età repubblicana e in battaglia ne farà uno degli stru- per tutto il periodo imperiale la Vit- menti propagandistici di maggior toria fu fatta oggetto di numerose efficacia in ambito ufficiale. festività: Silla nell'82 a.C. istituì dei La pittura di Arcinazzo, inse- giochi speciali in onore della dea, rita nel contesto storico delle cam- così come poco dopo Giulio Cesare. pagne militari di Traiano, non allu- Nel clipeo arcinazzese è raf- de dunque ad una precisa vittoria figurata con ali spiegate mentre si militare, ma rappresenta la manife- appresta a discendere a terra; nella stazione iconografica delle sue con- mano sinistra tiene un’asta recante quiste, che peraltro trovava in que- sulla sommità un trofeo d’armi, gli anni esito anche attraverso il sostenuto al di sopra del capo, an- conio di un denarius nel quale veni- che con la mano destra: è costituito va riportata la sigla VIC DAC (“Vit- da un elemento centrale, forse la toria Dacica”). pettorina di un’armatura, ai lati Con il passare dei secoli sarà della quale si trovano due scudi progressivamente impiegata in con- affrontati; in alto si scorge un elmo. testi molto lontani dalle raffigura- La Vittoria era legata alle zioni militari, comparendo anche imprese militari in quanto divinità nelle decorazioni di oggetti d'uso deputata ad annunciare l'esito delle comune, allontanandosi dal ruolo battaglie. celebrativo che le era stato proprio Nel corso dell’età augustea e nei secoli precedenti.

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che riguarda il piccolo cubiculum Esposizione della “Ambiente XVI”, si è riusciti a ri- comporre quasi integralmente il decorazione della tessuto decorativo delle pareti affre- scate, ricreando in museo in tutto il Villa di Traiano suo fascino uno degli ambienti me- glio conservati della Villa di Traiano. Inaugurata nell’Agosto del 2010 20, l’Esposizione della decora- zione della Villa di Traiano si trova in Via San Nicola, nel cuore del cen- tro storico di Arcinazzo, in un pa- lazzo indipendente nel fitto tessuto medievale. Alcuni elementi pittorici di grande importanza provenienti dal- lo scavo sono ancora oggetto di un delicato intervento di restauro e saranno accolti nelle sale museali al termine dei lavori. Attualmente la sede ospita reperti che appartengono princi- palmente a due categorie, tra le più rilevanti e significative dal punto di vista artistico: elementi architettoni- ci in marmo e frammenti di affreschi parietali. In un caso molto particolare, Frammento di affresco A fragment of wall painting 20 L’allestimento museale, a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio sotto la Direzione Scientifica della dott.sa Maria Grazia Fiore, è stato realizzato dagli Architetti Giulio Carconi e Sergio Sgalambro (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio), in collaborazione con il Comune di Arcinazzo Romano. I restauri delle decorazioni parietali, tuttora in corso, sono a cura della dott.sa Simona Troja in collaborazione con il dott. Marcello Celluprica, il dott. Flavio Licorni, la dott.sa Silvia Marotta e la dott.sa Mara Nappi. L’interpretazione iconografica e iconologia dell’apparato decorativo si deve allo studio della dott.ssa Maria Grazia Fiore (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio) attualmente in corso di stampa per la Collana “Lazio e Sabina”(M. G. Fiore, “Le pitture della villa di Traiano ad Arcinazzo Romano: prime ipotesi di ricostruzione ed interpretazione”, in Lazio e Sabina, VII, in corso di stampa). Le informazioni contenute nelle seguenti pagine appaiono per gentile concessione dell’autore.

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Piano Terra gione di tale fenomeno è riconduci- Il piano terra è dedicato ad bile alla scarsa capacità di conserva- approfondimenti che riguardano la zione di supporti e pigmenti pittori- struttura architettonica della Villa; ci. Naturalmente esistono diversi fornisce una interpretazione relativa tipi di pittura e di tecniche: in base agli elementi di maggior interesse: ai materiali a cui veniva affidato il l’architettura del giardino porticato, messaggio iconografico/iconologico la suggestiva ricostruzione della abbiamo maggiori o minori possibi- fontana del triclinio e gli ordini ar- lità che questo possa giungere a noi. chitettonici impiegati nella decora- Legno, stoffe, pelli e altri materiali zione. biologici sono sottoposti a processi Alcuni elementi marmorei, disgregativi naturali e finiscono tra cui una bellissima cornice di inevitabilmente col perdersi insieme pulvino e frammenti di trabeazione, al messaggio e al bagaglio icono- sono la testimonianza diretta della grafico affidato loro. grande abilità delle maestranze im- La pittura vascolare, vale a piegate nella realizzazione dell’ap- dire riservata alle produzioni di parato decorativo. vasi, al contrario, beneficiando di un un processo chimico-fisico partico- Primo Piano lare per cui la materia che si genera, Il primo piano è interamente la ceramica, diviene di fatto “eter- dedicato agli affreschi rinvenuti nel na”, conosce un’ampia diffusione a corso degli scavi. Al fine di rendere cui corrisponde un gran numero di più completa la visita al museo, si è testimonianze. inteso riportare di seguito alcuni Per quanto riguarda la pittu- elementi di conoscenza sulle temati- ra parietale, dipinta su uno strato di che relative alla tecnica pittorica in intonaco a parete, non abbiamo oggetto,in grado di consentire al molte testimonianze. visitatore una corretta fruizione del Per il periodo greco sono reperto esposto. Per la descrizione note tecniche e tematiche solo grazie dei reperti esposti, si rimanda alla alle fonti scritte, le quali, tra l’altro, pannellistica presente nel museo. non mancano di considerarla una delle più apprezzate manifestazioni Gli affreschi artistiche, al pari della scultura. Ci Nonostante la pittura sia una vengono tramandati nomi e perso- delle principali e primitive manife- naggi che possono paragonarsi a stazioni artistiche dell’uomo ed ab- vere e proprie celebrità, delle cui bia da sempre accompagnato la vita opere nulla o quasi ci rimane. dell’uomo, non sono molte le testi- In ambito etrusco, le testi- monianze che possiamo ammirare, monianze sono altrettanto rare ed specie se confrontate con l’arco cro- eccezionali, costituite prevalente- nologico che esse ricoprono. La ra- mente dalle decorazioni delle pareti

64 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei delle tombe a camera ipogea riser- l’epoca augustea, a quella neroniana vate ai cittadini più abbienti. ed adrianea. Lo studio in atto, dun- Per l’epoca romana, a periodi que, porterà a completare con chia- per i quali nulla o quasi ci rimane rezza di dettaglio l’insieme delle (ad esempio, la pittura trionfale che conoscenze disponibili. dal III sec. a.C. diviene strumento di La committenza imperiale, in propaganda per le vittorie militari) secondo luogo, lascia intendere si alternano periodi in grado di sug- l’impegno di maestranze e materie gerirci con chiarezza l’abilità e la prime di alto livello, come dimostra raffinatezza raggiunta dagli artigia- il costante e generoso impiego del ni21. raro e costoso cinabro nella compo- Sospesa tra distruzione e sizione cromatica del fondo rosso. memoria è la vicenda del bizzarro e Strettamente legato alla fantastico stile decorativo di Fabul- committenza imperiale è, inoltre, lo, uno dei pochi pittori di cui ci è l’apparato iconologico rappresenta- noto il nome, il quale ebbe incarico to, il quale assume carattere propa- da Nerone di realizzare le raffigura- gandistico, celebrativo o descrittivo zioni parietali della sua Domus Au- di riti e funzioni civili e militari ed è, rea, riscoperte nel ‘500 e definite pertanto, preziosa fonte informati- “grottesche” per le sembianze che va. A tal proposito, si ricordi il tema quei luoghi, da secoli sotto terra, rappresentato nel Clipeo raffiguran- avevano assunto. te la Vittoria Alata, conservato pres- La storia della pittura roma- so l’Antiquarium della Villa, dimo- na è, dunque, principalmente storia strazione del ruolo celebrativo ri- di straordinarie scoperte. Gli affre- servato alla pittura in un contesto di schi della Villa di Traiano così si questo tipo. configurano per diversi motivi. Essi coprono un arco crono- La tecnica dell’Affresco logico (inizio II sec. d.C.) che, dal Prevede la stesura di un punto di vista documentale, non è pigmento pittorico composto preva- molto rappresentato; le testimo- lentemente da minerale disciolto in nianze organiche giunte fino a noi acqua su una superficie di intonaco sono generalmente circoscritte al- (calce e sabbia) non ancora asciutta.

21 Appartengono a questa categoria i siti archeologici di Pompei ed Ercolano, principale patrimonio pittorico a nostra disposizione. Ad esso si aggiungono rinvenimenti straordinari, quali un’ampia porzione di affresco parietale di I sec. a.C. che raffigura la celebrazione di un matrimonio, rinvenuto nel 1605 nelle vicinanze dell’arco di Gallieno all’Esquilino ed oggi esposto nei Musei Vaticani col nome di “Nozze Aldobrandini”; o ancora la straordinaria testimonianza della Villa di Livia a Prima Porta (I sec. d.C.), con i suoi affreschi da giardino dal tono sospeso tra naturalismo e illusione.

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La calce contenuta nell’into- to la terra ocra in principio impie- naco, essicandosi, attiva un processo gata a tale scopo proveniva dalla chimico che consiste nella reazione città del Mar Nero detta Sinope. dell’idrossido di calcio in essa con- Altre maestranze avevano il compi- tenuto con l’anidride carbonica pre- to di stendere il fondo; solo ai più sente nell’aria; tale processo chimico esperti era lasciato l’onere di realiz- genera carbonato di calcio (carbona- zare i dettagli della rappresentazio- tazione o cristallizzazione dei car- ne. bonati di calcio). La carbonatazione “imprigiona” tutti gli inerti presenti Gli affreschi dell’Ambiente XVI nell’impasto, tra cui il colore,crean- Questo piccolo ambiente, do una superficie dura, insolubile e sfuggito alla sistematica spoliazione discretamente resistente agli agenti dei marmi di cui è stata per secoli atomosferici. vittima la residenza, rappresenta un La carbonatazione avviene in piccolo gioiello: oltre ad essere un tempo relativamente breve, circa l’unico a conservare intatta la pavi- tre ore, e ciò rappresenta il principa- mentazione originale in opus sectile, le elemento di difficoltà nella realiz- ha restituito numerosi frammenti di zazione degli affreschi. Dipingere affresco attraverso i quali, grazie al un affresco è processo irreversibile, paziente lavoro dei rastauratori, è non consente molti ripensamenti in stato possibile ricomporre porzioni corso d’opera. Sebbene, infatti, picco- consistenti dell’apparato decorativo li ritocchi siano sempre possibili in originale, di seguito descritte in un momento successivo, essi, non base alle differenti collocazioni delle avendo preso parte al processo di pareti da cui provengono i fram- solidificazione, tendono a distaccarsi menti e alla tradizionale ripartizione con facilità. dello schema iconografico in tre Per limitare questi rischi, i settori: inferiore, mediano e supe- romani prevedevano diverse mae- riore22 . stranze impegnate contemporanea- mente nel corso della realizzazione Fascia inferiore: pareti Sud e Nord di un affresco, ad ognuna delle quali Sono entrambe caratterizzate spettava un compito specifico. Per da una decorazione su fondo rosso prima cosa, si realizzava una bozza sulla quale si stagliano le scene rap- preparatoria del tessuto decorativo presentate. Nella raffigurazione desiderato attraverso cui avere il della parete Sud è rappresentato un controllo delle dimensioni e delle personaggio maschile vestito con proporzioni della raffigurazione. tunica corta al ginocchio di colore Questa fase è detta Sinopia, in quan- bianco con bordi blu. Ha il capo cinto

22 I testi dei pannelli presenti nelle sale si devono alla dott.sa M. G. Fiore, al dott. Z. Mari e all’arch. Sergio Sgalambro.

68 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei di una corona costituita da elementi rosso e un lungo mantello blu, sono vegetali e reca nella mano destra il riuniti attorno ad un altro perso- coperchio di un incensiere, collocato naggio; questi, avvolto in un man- al di sopra di un sostegno. L’intera tello bianco e con il capo cinto da raffigurazione ha una cornice archi- una corona d’edera, viene rappre- tettonica realizzata con dovizia di sentato nell’atto di eseguire un sa- particolari e realismo prospettico di crificio rituale. grande impatto; le architetture si La parete Nord vede rappre- riferiscono con ogni probabilità ad sentato un edificio templare di no- un porticato visto dall’esterno, lun- tevoli dimensioni resa con pennella- go il quale troviamo moduli compo- te giallo oro. La facciata del tempio sti da un vano centrale semicircolare è incorniciata da due tendaggi di tra due vani più piccoli di forma stoffa, interpretabili come dei padi- rettangolare. All’interno del vano glioni o come delle torrette con fun- centrale, si collocano le scene o gli zione militare simili a quelle rappre- elementi di maggior rilievo: il per- sentate nel rilievo della colonna sonaggio maschile descritto da una Traianea nei Fori. parte ed un tripode bronzeo su cui Nei pressi del tempio è riuni- poggia un incensiere nel lacerto to un folto gruppo di persone, ele- della parete Nord. Gli ambienti ret- mento purtroppo poco conservato. tangolari ospitano invece alti cande- Al di sopra del frontone del labri dorati. tempio, volteggiano tre figure fem- Gli ambienti sono separati da minili indentificabili con le vittorie colonne e lesene in marmo giallo alate reggenti un festone vegetale. A antico su cui poggiano delle balau- fianco si nota una quarta figura, non stre marmoree. ben delineabile, un cavallo, una Tra le due coppie di colonne quadriga o forse un trofeo d’armi, sono dipinte scale che conducono al come suggerito dalla presenza di piano superiore, al di sopra del qua- due scudi ovali tipici della popola- le si svolge la scena principale di zione dei Daci, sottomessa dai tutto la rappresentazione. Traiano con campagne militari compiute tra il 104-105 e il 116-117 Fascia Mediana: pareti Sud e Nord d.C. La fascia mediana dell’affre- Le scene rappresentate a sco conserva lo stesso sfondo rosso fondo rosso erano incorniciate da ed il medesimo inquadramente ar- fasce pittoriche caratterizate da de- chitettonico. corazione vegetale a spighe di gra- Il lacerto pittorico provenien- no, foglie e fiori, visibili nelle vetri- te dalla parete Sud vede rappresen- ne collocate all’ingresso del primo tata una scena nella quale un grup- piano. po di individui di alto rango milita- Le scene rappresentate costi- re, vestiti con una tunica di colore tuiscono importante testimonianza

70 Arcinazzo Romano - Guida ai Musei di processioni sacrificali svolte da personaggi maschili, probabilmente personaggi che ricoprono incarichi a bordo di una barca, si muovono ufficiali di tipo politico o militare. lungo un paesaggio caratterizzato da piante acquatiche (parte inferiore Lacerti pittorici con “scena niloti- della decorazione). La scena è rac- ca” chiusa in una cornice ovale decorata Alcuni frammenti ricompo- a festoni rossi, che presenta anche sti, ma non collocabili in uno sche- un coccodrillo e un ibis, chiaro rife- ma decorativo più vasto, riprodu- rimento alla fauna locale. cono una scena ambientata sul fiu- Il personaggio principale me Nilo, in Egitto. della raffigurazione, sdraiato su un Raffigurazioni del genere fianco, indossa una toga e ha il capo sono tipiche nel mondo dell’arte cinto da una corona di pampini. Ai romana23 e riflettono l’importanza lati, sono raffigurati un sileno che che la provincia africana ricopriva e suona la doppia tibia (sin.) e un la suggestione esercitata sulla socie- satiro seduto accanto ad un’anfora tà romana dalla flora e la fauna che (des.), scena riconducibile al simbo- ne carattrizzava il paesaggio, incon- lismo tipico delle rappresentazioni sueta per le regioni europee. dionisiache. Nella pittura in oggetto, tre

23 Ad es., il cd. “Mosaico Nilotico” conservato presso il Museo Nazionale di (RM).

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Fistule contenenti il nome del procuratore di Traiano Hebrus rinvenute presso Centumcaellae-Civitavecchia CIL XV, 7770-7771

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