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SOMMARIO

SOMMARIO ...... 1

A.0.0. – PREMESSA ...... 4 A.1.0. - SVILUPPO CRONOLOGICO DELL’INCARICO ...... 6 A.2.0. – ANTECEDENTI URBANISTICI ...... 6 B.0.0. - ANALISI TERRITORIALE ...... 7 B.1.0. - DATI DI CARATTERE GENERALE ...... 7 B.1.1 - Distanze ...... 7 B.1.2 - Reti di Comunicazione ...... 7 B.1.3 - Azienda Sanitaria Locale ...... 7 B.1.4 - Servizi a Livello Comunale ...... 7 B.1.5- Strutture Tecnico-Amministrative ...... 8 B.1.6 Servizi a Livello Territoriale ...... 8

B.2.0. – CENNI STORICI...... 9 B.3.0. – BENI ARCHITETTONICI ...... 10 B.4.0. – TRASFORMAZIONI IN ATTO NEL COMUNE ...... 11 B.4.1. – Programmazione triennale opere pubbliche 2001-2003 ...... 11 B.4.2. – Opere in corso di esecuzione ...... 11 B.4.3. – Opere in corso di completamento ...... 11

C.0.0. – DEMOGRAFIA ...... 12 C.1.0. – ANDAMENTO DEMOGRAFICO IN E IN PROVINCIA DI ...... 13 C.2.0. – ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEL COMUNE ...... 16 C.2.1. – Distribuzione della popolazione sul territorio ...... 16 C.2.2. – Dati sulla popolazione ...... 17

D.0.0. – PATRIMONIO ABITATIVO – RAPPORTO VANI/ABITANTI .... 20 D.1.0. – DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE E ABITAZIONI ...... 20 D.2.0. – ABITAZIONI OCCUPATE PER EPOCA DI COSTRUZIONE ...... 21 D.3.0. – ABITAZIONI NON OCCUPATE ...... 23 D.4.0. – STIMA DELL’UTENZA NEL PROSSIMO DECENNIO ...... 24 D.5.0. – CALCOLO DELL'INCREMENTO DELLA POPOLAZIONE ...... 27 D.5.1. – Modelli di crescita demografica ...... 29

E.0.0. – ANALISI VOLUMETRICA ...... 32

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E.1.0. – QUADRO DELLE VOLUMETRIE ESISTENTI ...... 32 E.2.0. – CONSERVAZIONE E DESTINAZIONE D’USO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ...... 33 E.3.0. – ATTIVITÀ EDILIZIA 1991-2000 ...... 34 F.0.0. – CALCOLO DEL FABBISOGNO EDILIZIO ABITATIVO ...... 42 F.1.0. – ANALISI DEL PATRIMONIO RESIDENZIALE ESISTENTE ...... 42 F.2.0. – RAPPORTO VANI/STANZE – RAPPORTO VANI ABITAZIONI ...... 44 F.3.0. – CALCOLO DELLA DISPONIBILITA’ RESIDENZIALE ...... 45 F.4.0. - DESTINAZIONE D’USO DEL TERRITORIO ...... 46 G.0.0. – DIMENSIONAMENTO ZONE OMOGENEE PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI ...... 48 G.1.0. - ZONA A – CONSERVAZIONE DEL CENTRO STORICO ...... 48 G.2.0. - ZONA BR- RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO ...... 49 G.3.0. - ZONA B1 – COMPLETAMENTO DENSO DEL TESSUTO URBANO MODERNO ...... 50 G.4.0. - ZONA B2 – COMPLETAMENTO RADO DEL TESSUTO PERIURBANO MARGINALE ...... 52 G.5.0. - ZONA C1 - DI INTEGRAZIONE RESIDENZIALE PRIVATA ...... 54 G.6.0. - ZONA CP - ESPANSIONE RESIDENZIALE PUBBLICA GIÀ PROGRAMMATA (EX LEGE 219/81) ...... 56 G.7.0. – FABBISOGNO VANI RESIDENZIALI – QUADRO SINOTTICO ...... 58 H.0.0. - STANDARDS URBANISTICI (ZONA F1) ...... 59

I.0.0. – DENSITÀ TERRITORIALE ...... 61 I.1.0. – MEDIA DELLE DENSITÀ TERRITORIALI ...... 65 L.0.0.– ZONE PRODUTTIVE E TURISTICHE...... 67 L.1.0. – PROSPETTIVE DI SVILUPPO LOCALE ...... 67 L.2.0. – ZONE PRODUTTIVE ...... 68 L.3.0. – ZONE TURISTICHE ...... 69 M.0.0. COMPATIBILITÀ TRA CONDIZIONI GEOTECNICHE E PREVISIONI URBANISTICHE ...... 71 M.1.0. PREMESSA ...... 71 M.2.0. GENERALITÀ ...... 73 M.3.0. VERIFICHE ...... 74 M.3.1. Carico limite di rottura (Viggiani 1993) ...... 74 M.3.2. Carico limite per rottura genarale ...... 75

M.4.0. CALCOLO DELL’EDIFICIO-TIPO ...... 75 M.4.1. Modellazione Strutturale con Elementi Finiti Tipo ...... 76 M.4.2. Schemi di Carico ...... 76 M.4.3. Tipo di Risoluzione ...... 76

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M.4.4. Normativa di sicurezza ...... 76

M.5.0. CONDIZIONI E COMBINAZIONI DI CARICO ...... 78 M.5.1. Convenzioni Adottate ...... 78

M. 6.0. DATI RELATIVI ALLE AREE DI CARICO ...... 79 M.6.1. Convenzioni Adottate ...... 79

M.7.0. PRESSIONI SUL TERRENO ...... 82 M.7.1. Convenzioni Adottate ...... 82

M.8.0. ANALISI STATICA ...... 83 M.9.0. CONCLUSIONI: VERIFICHE DI COMPATIBILITÀ...... 85 N.0.0. – ELENCO DEGLI ALLEGATI...... 86

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A.0.0. – PREMESSA La realtà di San Martino Valle Caudina è in piena evoluzione. Territorio di frontiera tra le province di Avellino e , attraversato da una miriade di infrastrutture, perviene a noi con una summa di contraddizioni che non è possibile definire e risolvere in tempi brevi. San Martino non ha nulla da invidiare alle altre realtà sul piano culturale e sociale, sia per le presenze storiche ed archeologiche, sia per la dinamica produttiva, in particolar modo per l’attività estrattiva delle cave di argilla, sia sotto il profilo ambientale. Individuata dal Consorzio per lo sviluppo industriale di Avellino per il Piano ASI -San Martino, attraversata da due strade statali, dalla ferrovia Benevento- Cancello, dal costruendo elettrodotto Matera-S.Sofia, dalla prevista strada Valle Caudina- Pianodardine, dagli acquedotti ARIN e GOI, porge un quadro del paesaggio costruito che è tutto definito nel paesaggio di pianura. Di converso, il paesaggio montano, di suggestiva bellezza, è inserito nell’istituendo Parco del Partenio. La prima lettura ci porta a constatare che tutte le attività di trasformazione dell’uomo sono state intraprese nella fascia pianeggiante e collinare, di tal ché oggi non è più possibile localizzare il campo aperto, ovvero il paesaggio agricolo, dell’attività primaria. Il P.R.G., che costituisce uno strumento di riordino dell’antecedente urbanistico approvato con Decreto Sindacale del 23.12.1987, aspira a riqualificare l’intero paesaggio di pianura codificando quanto è accaduto nel contempo, ordinando gli ambiti marginali periurbani al fine di definire una forma urbana connessa al campo aperto. La presenza delle molteplici attività non favorisce una precisa ed organica distribuzione delle funzioni, il che porta, anche in virtù del retaggio del citato P.R.G. vigente, alla formazione di nuclei urbanizzati satelliti del centro: loc.Torretiello, Campanino, Stazione, che si aggiungono alla già martoriata fraz.Tufara. L’obiettivo di riordino e riqualificazione urbana di detti siti, che nella realtà dello stato di fatto e di diritto concorrono ad essere parti della città, non consente in alcun modo la verifica delle densità territoriali della L.R.14/82. Vero è che la predetta legge esige adeguate motivazioni nella ipotesi in cui i valori di densità, come nel nostro caso, si discostino da quelli prescritti, ma è anche vero, comunque a conferma di ciò, che San Martino è un campionario di motivazioni. Prima fra tutte la struttura progettuale del P.R.G. vigente, che ha favorito le localizzazioni decentrate e, indirettamente, assoggettando le zone edificabili al piano esecutivo preventivo, ha destato nel mercato una forte domanda di abitazioni realizzate in zona agricola e satellitari alle

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individuazioni edificabili del predetto P.R.G. . Tale circostanza porge di fatto un paesaggio costruito con caratteri urbani per la compresenza di infrastrutture, attività complementari alla residenza, contiguità con le grandi direttrici e con le zone produttive, che il presente Piano non può esimersi dal prendere in considerazione per la riqualificazione funzionale. Un quadro siffatto, letto in maniera neutrale ed aritmetica, ovvero in assenza della verifica del reale, opportunamente documentata nel Piano, porterebbe a conclusioni che contraddicono tale realtà ormai consolidata. Il Piano, quindi, con l’esigenza primaria del riordino ha inteso circoscrivere le zone più eccentriche rispetto al centro urbano, mediante la riqualificazione e il completamento rado a bassa densità. Detto completamento, indicato con la sigla B1, non vuole in realtà omologarsi all’antica dizione del D.M. del ’68, ma bensì riconoscere i caratteri urbani e ovviare alla marginalità urbana. D’altro canto sono state individuate zone agricole per la riqualificazione ambientale, economica e produttiva, mediante la previsione dell’attività agrituristica complementare alla forte valenza ambientale dettata dal Parco. Altro elemento non trascurabile è dato dalla impossibilità di prevedere un carico urbanistico nel Centro Storico, stante la compromissione idrogeomorfologica e la conseguente vincolistica dettata dall’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno. Pertanto, il progetto di Piano, riconfigurato secondo le vocazioni e secondo le limitazioni innanzi descritte, nella misura in cui non prevede espansioni di abitato e incremento sostanziale, disciplina per il futuro un uso del territorio in linea più con i recenti concetti che si affermano nella disciplina urbanistica, che con la rigidità formale della L.R. 14/82, che comunque è stata la guida del lavoro con tutte le opportune motivazioni desumibili dalla lettura complessiva del territorio e dell’intero carteggio da cui è costituito il P.R.G. .

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A.1.0. - SVILUPPO CRONOLOGICO DELL’INCARICO

 L'Amministrazione Comunale con delibera di G.C. n.208 dell’11/10/2000 e con atto di Convenzione del 20/10/2000, affidava all'architetto PIO CASTIELLO da Benevento, l'incarico per la redazione dello Strumento di Intervento per l’Apparato Distributivo Commerciale ,del Piano di Zonizzazione acustica, del Nuovo Regolamento Edilizio e della Variante al Piano Regolatore Generale.  Le elaborazioni riguardanti il Piano Regolatore Generale e Nuovo Regolamento Edilizio,unitamente a tutte le elaborazioni cartografiche, venivano illustrati, in varie riunioni, presso la Casa Comunale.  La "Carta dell'uso agricolo e delle colture in atto" era redatta con la consulenza dall'Agronomo Dr. ROCCO NESTA .  Le indagini geologiche e geognostiche ai fini del rischio sismico erano redatte a cura del Geologo Dr. SAVERIO PALLUOTTO . Il Piano Regolatore generale unitamente al Regolamento Edilizio veniva licenziato nelle sua veste conclusiva nella prima decade del mese di Marzo 2001.

A.2.0. – ANTECEDENTI URBANISTICI

 PIANO REGOLATORE GENERALE E REGOLAMENTO EDILIZIO, adottato con delib. Di

C.C. n.01 del 24/01/1986 e definitivamente approvato con Decreto Sindacale del

23/12/1987, ai sensi dell’art.2 del D.L. 474 del 20/11/1987, convertito nella legge

12/88, e pubblicato sul BURC n° 13 del 07/03/1988.

 PIANO DI RECUPERO approvato con delibera di G.M. n° 130 del 06/03/1990 e

ratificata con delib. di C.C. n° 50 del 19/03/1990.

 PIANO DI ZONA per l’Edilizia Economica e Popolare approvato con delibera di C.C.

n° 53 del 07/05/1996 ;

 PIANO PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI adottato con delib. di C. C. n° 48 del

30/08/2000;

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B.0.0. - ANALISI TERRITORIALE

B.1.0. - DATI DI CARATTERE GENERALE Il territorio del Comune di S. Martino Valle Caudina, geograficamente localizzato in posizione Nord-Ovest rispetto al capoluogo, ricade nell’ambito della Provincia di Avellino.

 Superficie Territoriale ...... 22,79 Kmq (2279 Ha)  Densità di Popolazione ...... 205 Ab/Kmq  Altitudine max ...... m 1525 s.l.m.  Altitudine min...... m 196 s.l.m.  Grado di sismicità…………………………………...... S = 9  Regione agraria ………………………………………. N. II

Confina con i comuni di , Cervinara, Avella, , .

B.1.1 - Distanze

 (Capoluogo di Regione) Napoli ...... Km 50  (Capoluogo di Provincia) Avellino ...... Km 25

B.1.2 - Reti di Comunicazione

Il comune si trova a 30 Km dall’autostrada Napoli-Roma, uscita al casello di Sud. La stazione più vicina è quella di , sulla linea Benevento-Napoli. E’ inoltre attraversato dalla S.S. Appia n. 7 e dalla Strada Provinciale n. 131.

B.1.3 - Azienda Sanitaria Locale

Il Comune di S. Martino Valle Caudina, secondo il Piano Sanitario della Regione Campania appartiene alla A.S.L. n. 2 di Avellino.

B.1.4 - Servizi a Livello Comunale

 Municipio ……………………….. (Sede Propria)  Farmacia  Ufficio Postale  Scuola Materna  Scuola Elementare

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 Scuola Media;  Chiese  Impianti Sportivi  Strutture Igieniche ………………. (cimitero)

B.1.5- Strutture Tecnico-Amministrative

 Servizio Segreteria ……………….  Servizio Tecnico …………………  Servizio Medico …………………  Consorzio Rifiuti Solidi – Benevento 2

B.1.6 Servizi a Livello Territoriale

 Compagnia dei Carabinieri ….…… (Stazione -Avellino)  Tribunale ……………………...… (Avellino)  Pretura …………………….…….. (Cervinara)

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B.2.0. – CENNI STORICI Il territorio della Valle Caudina, che comprende anche il perimetro di S. Martino Valle

Caudina, era già abitato nell’Età della Pietra. In epoca romana e pre-romana, i abitavano l’intera zona che va dal Taburno fino a Monteforte, senza escludere l’ipotesi di chi vuole che si fossero spinti fino alle vette di quei colli che portano tutti il nome di

“Caudio”.

Ma fu solo dopo la vittoria da parte dei Romani, che videro la luce Colonie Agricole,

Ville e Oppiai, premesse alla nascita della maggior parte dei paesi che oggi vediamo intorno a Montesarchio, a corona della Valle Caudina.

In particolare però le origini di S. Martino Valle Caudina sono incerte.

Secondo Padre Arcangelo da Montesarchio (1732), il paese sarebbe sorto intorno ad un’antichissima fortezza costruita dai Sanniti. Dopo la conquista del Caudio da parte dei

Romani questi, a ricordo della disfatta famosa, avrebbero qui elevato un tempio a Marte, dio della guerra, da cui la denominazione Ara Martis, mutata con il tempo in San

Martino.

Il ritrovamento di un cippo funerario del I sec. d.C., sul muro esterno dell’orto del convento di S. Caterina, avvalorerebbe la tesi dell’origine romana del paese.

Secondo altri studiosi le origini del paese risalirebbero ad epoca medioevale. La prima notizia certa di S. Martino risale comunque alla prima metà del XII sec., quando il paese fa parte di uno dei più consistenti feudi del Ducato di Puglia e del Principato di .

Dal 1200 in poi le vicende di S. Martino si confondono con la storia feudale della famiglia della Leonessa.

Durante l’intero periodo feudale S. Martino fu capoluogo di un piccolo stato che comprendeva una settantina di baronie, varie contee e ducati, nonché il principato di

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Sepino. I domini di tale feudo si estendevano su un vasto territorio che cominciava dall’attuale Piedimonte Matese, comprendeva un’ampia parte di Benevento fino alla provincia di Napoli.

B.3.0. – BENI ARCHITETTONICI Palazzo Ducale Pignatelli della Leonessa

Eretto probabilmente intorno al 1600. Presenta una tipologia a corte con giardino interno. All’interno è situata una lapide datata 24 gennaio 1695 vincolata ai sensi dell’art. 1 della L.1089/39 I suoi saloni, arredati con mobili d’epoca, sono oggi utilizzati per ricevimenti e convegni.

Palazzo Cenci Bolognetti Del Balzo

Eretto nel XVII sec., già di proprietà del Magnifico Vittore Del Balzo, sorge sul lato nord del centro di S. Martino Valle Caudina, in prossimità del Palazzo Ducale.

I componenti della famiglia erano baroni della Mensa e vassalli della famiglia della

Leonessa.

Chiesa e Convento di S. Caterina

La prima notizia relativa a questo pregevole complesso benedettino risale ad un atto notarile, custodito nell’archivio di Stato di Napoli, datato 6 dicembre 1408, nel quale si parla della fondazione della chiesa di S. Caterina ad opera di una donazione di un tale

Marino Calzarone. Successivamente, accanto alla cappella di S. Caterina, fu costruito un monastero per monaci della congregazione benedettina di Montevergine.

Il convento fu chiuso sotto il pontificato di Innocenzo X e lasciato in stato di abbandono finché, nel 1722, fu donato ai Francescani.

Castello Longobardo

Edificato sul colle, in epoca longobarda (prima metà del IX sec.), probabilmente per la sua particolare importanza strategica.

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B.4.0. – TRASFORMAZIONI IN ATTO NEL COMUNE

B.4.1. – Programmazione triennale opere pubbliche 2001-2003 1) Completamento Casa ex ECA £. 450.000.000 2) Costruzione fognatura Via Torretielli (in appalto) £. 400.000.000 3) Costruzione fognature Tavernola – Narvicuni £. 62.000.000 4) Costruzione fognature Torre – Marcoricci (in appalto) £. 110.000.000 5) Potenziamento sottoservizi £. 4.200.000.000 6) Manutenzione straordinaria Scuola Materna Crocevia £. 150.000.000 7) Costruzione rete acque bianche Imbriani-Brecce (in appalto)£. 300.000.000 8) Viabilità P.zza D’Orso – Matteotti £. 311.000.000 9) Viabilità S. Martino Vescovo £. 400.000.000 10) Completamento viali Cimitero £. 42.000.000 11) Costruzione raccordo viario Emanuele – S. Caterina (in appalto)£. 311.000.000 12) Recupero e valorizzazione Centro Storico £. 5.000.000.000 13) Manutenzione straordinaria Casa Comunale £. 250.000.000 14) Completamento impianti sportivi Barracelli £. 22.000.000 15) Completamento impianti sportivi Via Brecce £. 250.000.000 16) Ampliamento Cimitero Comunale £. 510.000.000 17) Urbanizzazione area P.I.P. £. 6.200.000.000

B.4.2. – Opere in corso di esecuzione 1) Raccordo viario C.so V. Emanuele – Via Castagneto 2) Completamento Scuola Materna 3) Fognature Via Sferracavallo – Giacchi – Crocevia 4) Sistemazione Via Pisciariello Perre 5) Rete idrica Via Cesinola – Massi Principe – Iardino 6) Fognature Via S. Caterina – S. Felice 7) Recupero n. 4 alloggi in Località S. Caterina 457 8) Urbanizzazione area P.E.E.P.

B.4.3. – Opere in corso di completamento 1) Fognature Via Cimitero 2) Acquedotto Bosco Vico

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C.0.0. – DEMOGRAFIA L’esame della dinamica della popolazione in un determinato arco temporale fornisce un’idea abbastanza precisa dell’andamento del sistema socioeconomico nel suo complesso, grazie allo stretto rapporto esistente fra movimenti della popolazione e risorse disponibili in una precisa area geografica. In particolare, quando viene a determinarsi uno squilibrio tra questi due fattori, tendono a scattare dei meccanismi di riequilibrio che, nel breve-medio periodo, interessano il comportamento migratorio della popolazione. A conferma di quanto detto, è sufficiente analizzare i grandi flussi migratori degli anni ’50 e ’60 caratterizzatesi per:  le forti migrazioni tra le regioni meno sviluppate del Sud e le regioni industrializzate del Nord;  il consistente esodo dalla campagna;  i significativi spostamenti delle popolazioni dalle “aree interne” montuose e marginali, alle aree di pianura preferibilmente costiere.

Le risorse disponibili in una determinata area, oltre ad influenzare i comportamenti migratori, incidono, nel lungo periodo, anche sui comportamenti naturali della popolazione. Un processo di sviluppo, per esempio, può rallentare la natalità sia per motivi di ordine culturale che di ordine economico. Conseguentemente il diminuito tasso di natalità e l’allungamento della vita media, dovuto principalmente al miglioramento delle condizioni dell’esistenza, conseguente all’evoluzione complessiva della società, possono innescare fenomeni di invecchiamento della popolazione. E’ quindi possibile affermare che la dimensione e la struttura della popolazione di un’area condizionano il comportamento del sistema economico che tende, a sua volta, a modellare il proprio funzionamento sulle caratteristiche e sulle esigenze dettate dalla struttura della popolazione.

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C.1.0. – ANDAMENTO DEMOGRAFICO IN CAMPANIA E IN PROVINCIA DI AVELLINO La dinamica della popolazione nella provincia di Avellino, in base ai Censimenti dal 1961 al 1991, indica che dopo il grande esodo nel decennio 1961-1971, culminato nel valore minimo del 1971, la popolazione ha ripreso a crescere nei successivi decenni.

Popolazione della Provincia di Avellino 464904 500000 427509 434021 438812 Popolazione 450000 400000 350000 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0 1961 1971 1981 1991

I dati più aggiornati (440.482 abitanti al 31 dicembre 1999) confermano sostanzialmente queste cifre, a testimonianza della stazionarietà della dinamica demografica della provincia che fino a pochi lustri fa era caratterizzata da un notevole flusso emigratorio (in media la provincia di Avellino perdeva 10.000 unità di popolazione all’anno). Oggi il numero degli emigrati è di poco superiore a quello degli immigrati e il nuovo carico demografico (differenza tra nascite e morti) riesce a compensare tale sbilancio. Tuttavia, c’è da sottolineare che negli ultimi tempi il numero dei nati tende ad eguagliare quello dei morti, così che anche l’Irpinia finirà con l’appartenere al novero di circoscrizioni a “crescita zero”. Il fenomeno è riconducibile ad un aumento dei morti piuttosto contenuto, ma soprattutto al vertiginoso crollo delle nascite; per ogni 100 bambini si contano 86 vecchi. La natalità, infatti, è notevolmente diminuita; basti pensare che negli anni settanta, nascevano in tutta la provincia, circa 7.000 bambini all’anno; negli anni ottanta la media è scesa a 5.860 nascite all’anno. Negli anni novanta è precipitata a 5.000 nati. Ad ogni buon conto, l’inversione di tendenza pur registratasi dal 1971 non ha tuttavia migliorato la struttura demografica della popolazione. E’ evidente che questo aspetto è

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diretta conseguenza del forte esodo registratosi nel decennio 1961/1971 con la sottrazione delle classi giovani. Infatti si assiste, nel confronto dati 1971-1991, ad un peggioramento di tutti gli indicatori della struttura della popolazione, come dimostrano sia l’indice di vecchiaia

52 50 AV 48 BN 46 CE 44 NA 42 SA 40 CAM. 38 AV BN CE NA SA CAM. sia l’indice di dipendenza:

100

80 AV BN 60 CE 40 NA SA 20 CAM. 0 AV BN CE NA SA CAM.

A conferma di quanto esposto, vale la rappresentazione del peso della popolazione con 65 anni e più sul totale della popolazione.

Popolazione > di 65 anni

20

15 AV BN 10 CE NA 5 SA CAM. 0 AV BN CE NA SA CAM.

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Passando all’analisi dei dati demografici relativi ai singoli comuni della provincia di Avellino, effettuata con riferimento al periodo 1981/1991, se ne desume che la popolazione irpina, nel periodo 1981-1991, risulta così aumentata di 6512 unità; incremento che è, naturalmente, la risultante di una serie di variazioni anche di segno opposto registrate nei singoli Comuni che compongono la Provincia. Una ultima annotazione riguarda la dimensione media dei comuni. La provincia di Avellino si caratterizza per una dimensione mediamente abbastanza contenuta dei singoli comuni: in rapporto alla media regionale, infatti, la distribuzione dei comuni della provincia per classi di grandezza, in base al numero dei residenti, è piuttosto sperequata. Mentre nella regione quasi il 40% della popolazione vive in comuni con più di 50.000 abitanti, nella provincia di Avellino questo avviene solo per gli abitanti del capoluogo, che rappresentano il 12,8% della popolazione residente nella provincia. In particolare i 119 comuni che compongono la circoscrizione provinciale sono tutti di piccole dimensioni; oltre al Capoluogo, che come già detto è il centro più popoloso con più di 50.000 abitanti, soltanto un comune (Ariano Irpino) supera i 20.000 abitanti; altri tre (Atripalda, Cervinara e Solofra) superano di poco i 10.000 abitanti. La maggior parte dei Comuni (59) è compresa nella fascia tra i mille e i tremila abitanti; 45 Comuni appartengono alla fascia 3.000-5.000 abitanti (tra cui S. Martino Valle Caudina ); 10 non raggiungono neppure le mille anime.

Di seguito si restituiscono alcuni dati sulla popolazione di tratti dai dati ISTAT relativi all’ultimo censimento demografico.

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C.2.0. – ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEL COMUNE

C.2.1. – Distribuzione della popolazione sul territorio

TAB.1-ALTITUDINE, POPOLAZIONE RESIDENTE PER SESSO, NUMERO DELLE FAMIGLIE E DELLE ABITAZIONI E LOCALITÀ ABITATE (GRAFICO 1) POPOLAZIONE RESIDENTE Comune e località Altitudin Totale Di cui Famiglie Abitazio e mt. slm maschi ni S. Martino Valle 196/15 4678 2245 1733 2596 Caudina 25 S. Martino Valle Caudina * 315 2353 1114 882 1387 Staz. Di S. Martino Valle 279 178 81 71 80 Caudina Tufara (1) 203 108 56 39 45 Campanino 278 170 81 62 93 Casadami 280 41 20 19 31 Clementi 291 31 16 11 14 Crocevia 280 87 48 31 38 Girone 290 71 33 29 39 Iardino 237 65 35 21 30 Innocenzi 280 191 92 73 116 La Pietra 276 79 33 26 31 Mancini 294 24 11 9 11 Masseria Teti 295 48 25 16 24 Poeti 246 22 8 8 15 Quercino 290 24 12 8 8 Rocchi 286 37 16 15 19 San Palerio 285 50 21 22 33 Tedeschi 280 51 21 17 18 Vernilli 240 11 6 5 6 Vitaliani 286 44 20 13 26 Case sparse - 940 465 337 509 Valle di Piedimonte(2) 322/1525 53 31 19 23 Case Sparse - 53 31 19 23 * relativo al capoluogo (1) centro contiguo a i centri omonimi dei Comuni di Roccabascerana e Montesarchio (BN) (2) area speciale: territorio in contestazione con il Comune di Pannarano

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Grafico 1 – Distribuzione della popolazione sul territorio

28%

S. Martino Valle Caudina Contrade Case Sparse

21%

51%

C.2.2. – Dati sulla popolazione

TAB.2 -POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA E NON ATTIVA PER SESSO (GRAFICO 2) POPOLAZIONE ATTIVA POPOLAZIONE NON ATTIVA CONDIZ. PROF. Totale Occupati Disoccupati In cerca di Totale Casalinghe Studenti Ritirati dal Altri Tot. Gen. prima occ. lavoro MASCHI 1040 690 163 187 1205 - 181 377 647 2245 FEMMINE 563 290 79 194 1870 659 177 340 694 2433 TOTALI 1603 980 242 381 3075 659 358 717 1341 4678

Grafico 2 – Popolazione residente attiva e non attiva per sesso

2000

1500

1000 Maschi Femmine 500

0 Popolazione attiva Popolazione non attiva

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TAB.3-POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA IN CONDIZIONE PROFESSIONALE PER ATTIVITÀ ECONOMICA, SESSO E CLASSE DI ETÀ AGRICOLTURA INDUSTRIA ALTRA ATTIVITA’ TOTALE M.F. M. M.F. M. M.F. M. M.F. M. Età 14-19 anni 2 1 15 12 17 7 34 20 Età 20-29 anni 20 9 109 85 143 82 272 176 Età 30-54 anni 85 47 265 225 423 280 773 552 Età 55 anni e più 32 18 39 35 72 52 143 105

TAB.4-POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA IN CONDIZIONE PROFESSIONALE PER ATTIVITÀ ECONOMICA E SESSO Agricoltu Pesca, Attività Attività Produz. e Costruzioni Commercio, Alberghi e Trasporti e ra,caccia, piscicolt. e estrattive manifatturiere distribuz. riparaz. auto e Ristoranti magazzin.e silvic. servizio di energia beni di cons. comunicaz. MASCHI 75 - 2 155 - 200 90 16 41 FEMMINE 64 - 1 52 1 17 40 13 7 TOTALE 139 - 3 207 1 217 130 29 48

TAB.5-POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA IN CONDIZIONE PROFESSIONALE PER ATTIVITÀ ECONOMICA E SESSO Intermediaz Affari immob. P.A. e difesa Istruzione Sanità ed Altri servizi Servizi Organizzazioni Totale . Monetaria Noleggio, Assicuraz. altri pubblici, domestici ed organismi e informatica, servizi sociali e presso famiglie extraterritoriali Sociale finanziaria ricerca ed altro obbligatoria sociali personali e convivenze MASCHI 14 28 125 62 18 21 6 - 853 FEMMINE 1 8 42 73 19 22 9 - 369 TOTALE 15 36 167 135 37 43 15 - 1222

TAB.6-FAMIGLIE RESIDENTI E COMPONENTI PER AMPIEZZA DELLA FAMIGLIA FAMIGLIE CON COMPONENTI 1 2 3 4 5 6 7 o più Totale Di cui non in Famiglie Componenti Totale coabitazione 499 498 411 266 318 184 41 14 112 1733

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TAB. 7 - POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVA IN CONDIZIONE PROFESSIONALE PER ATTIVITÀ ECONOMICA E SESSO (GRAFICO 3) Pesca, Estrazione Produzione e Costruzioni Commer. Trasporti, Agricoltura, Attività Alberghi piscicultur di distribuzione riparaz. Auto e magazzinaggio e Ramo di attività caccia, manifatturi e a e servizi minerali di energia beni di comunicazioni silvicoltura ere ristoranti connessi consumo Censimento M 75 --- 2 155 --- 200 90 16 41 1991 F 64 --- 1 52 1 17 40 13 7

Grafico 3 – Popolazione residente attiva per attività professionale, economica e sesso

225

200

175 Maschi 150 Fem m ine 125

100

75 Numero occupati 50

25

0 beni di beni Agricoltura Estrazione Estrazione di energia di consumo Commer. distribuzione Produzione e Produzione Trasporti e/o Trasporti riparaz. auto e auto riparaz. comunicazioni

TAB.7B-POPOLAZIONE RESIDENTE IN ETÀ DA 6 ANNI IN POI PER GRADO DI ISTRUZIONE, SESSO ALFABETI PRIVI DI FORNITI DI TITOLO DI STUDIO ANALFABETI TITOLO DI STUDIO Totale Laurea Diploma Licenza Media Licenza Totale Di cui in età Totale Di cui in età da 65 Totale Inferiore Elementare da 65 in poi in poi MASCHI 1669 55 310 692 612 314 89 101 47 2084 FEMMINE 1559 42 353 516 648 466 163 242 135 2267 TOTALE 3228 97 663 1208 1260 780 252 343 182 4351

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D.0.0. – PATRIMONIO ABITATIVO – RAPPORTO VANI/ABITANTI

D.1.0. – DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE E ABITAZIONI

TAB. 8 - DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE E ABITAZIONI Centro Urbano e Località Urbanizzate Case Sparse

3685 993 Abitanti (79% su 4678) (21% su 4678)

2064 532 Abitazioni (79,5% su 2596) (20,5% su 2596)

TAB. 9 - ABITAZIONI OCCUPATE - NUMERO DI STANZE - OCCUPANTI Abitazioni occupate Vani Stanze Occupanti Adib. escl. o prom. Adib. ad altro Abitazioni con N. Sup. mq. Cucina Totale Famiglie Compon. ad abitaz. uso angolo cottura 1730 159.300 5560 1546 136 7242 159 1733 4669

TAB. 10 - ABITAZIONI OCCUPATE - STANZE ED OCCUPANTI PER TITOLO DI GODIMENTO PROPRIETÀ USUFRUTTO O AFFITTO O SUBAFFITTO ALTRO TITOLO RISCATTO Occupanti Occupanti Occupanti Abitaz. Stanze Fam. Comp. Abitaz. Stanze Fam. Comp. Abitaz. Stanze Fam. Comp. 1190 5264 1193 3153 348 1326 348 1078 192 652 192 438

TAB. 11 - ABITAZIONI OCCUPATE FORNITE DI IMPIANTI IGIENICO SANITARI GABINETTO BAGNO INTERNO ABITAZIONE FUORI ABITAZIONE TOTALE TOTALE 1678 17 1695 1647

TAB. 12 - ABITAZIONI OCCUPATE FORNITE DI ACQUA POTABILE E ACQUA CALDA ACQUEDOTTO ACQUA CALDA INTERNO ABITAZIONE FUORI ABITAZIONE TOTALE TOTALE 1538 25 1563 1615

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D.2.0. – ABITAZIONI OCCUPATE PER EPOCA DI COSTRUZIONE

TAB. 13 - ABITAZIONI OCCUPATE E STANZE PER EPOCA DI COSTRUZIONE DEL FABBRICATO. EPOCA DI COSTRUZIONE DEL Abitazioni % Riferita alle abitazioni Stanze FABBRICATO Prima del 1919 611 35% 2275 1919-1945 191 11% 774 1946-1960 137 8% 599 1961-1971 211 12% 928 1972-1981 408 24% 1895 1982-1986 87 5% 393 Dopo 1986 85 5% 378 TOTALI 1730 100 % 7242

ABITAZIONI PER EPOCA DI STANZE PER EPOCA DI COSTRUZIONE COSTRUZIONE Prima del 1919 Prima del 1919 5% 1919-1945 5% 1919-1945 5% 1946-1960 5% 1946-1960 1961-1971 1961-1971 32% 35% 1972-1981 1972-1981 1982-1986 1982-1986 24% Dopo 1986 26% Dopo 1986

11% 12% 11% 13% 8% 8%

STANZE COSTRUITE PER EPOCA DI COSTRUZIONE

2500 2275

2000 1895

1500

1000 928 774 599

500 393 378

0 Prima del 1919 1919-1945 1946-1960 1961-1971 1972-1981 1982-1986 Dopo 1986

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TAB. 14 - ABITAZIONI OCCUPATE, FAMIGLIE E COMPONENTI PER NUMERO DI STANZE.

n° n° n° Utilizzazione n° Stanze Rapporto Sovraffollamento abitazioni famiglie componenti Stanze/componenti stanze abitazioni/famiglie 1 52 52 73 0 - 21 21 52 2 206 206 402 0 10 - 412 3 383 385 875 - 2 274 - 1149 4 455 455 1219 0 601 - 1820 5 365 365 1173 0 652 - 1825 6 e oltre 269 270 927 - 1 1057 - 1984 TOTALE 1730 1733 4669 - 3 2573 - 7242

ABITAZIONI, FAMIGLIE E COMPONENTI PER NUMERO DI STANZE

Abitazioni Componenti Stanze Sovraffollamento Sottoutilizzo 2000

1500

1000

500

0 1 Stanze 2 Stanze 3 Stanze 4 Stanze 5 Stanze 6 ed oltre

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D.3.0. – ABITAZIONI NON OCCUPATE

TAB. 15 - ABITAZIONI NON OCCUPATE E STANZE PER MOTIVO DELLA NON OCCUPAZIONE, DISPONIBILITÀ. MOTIVO DELLA NON OCCUPAZIONE DISPONIBILITA’ Per Per lavoro per altri Non Per Per vendita Ne vendita Totale Per affitto vacanza e/o studio usi utilizz. vendita per affitto ne affitto ABITAZIONI 497 65 48 256 866 10 31 41 784

STANZE 1775 191 114 997 3077 43 94 120 2820

GRAFICO 1 - ABITAZIONI NON OCCUPATE E STANZE PER MOTIVO DELLA NON OCCUPAZIONE

ABITAZIONI NON OCCUPATE STANZE NON OCCUPATE

Per vacanza Per vacanza

30% Per lavoro e/o 32% Per lavoro e/o studio studio

Per altri usi Per altri usi

56% Non utilizzabile 58% Non utilizzabile 6% 4% 8% 6%

GRAFICO 2 - DISPONIBILITÀ DELLE ABITAZIONI E DELLE STANZE NON OCCUPATE

DISPONIBILITA' ABITAZIONI DISPONIBILITA' STANZE

1% 1% 4% 3% 5% Per vendita 4% Per vendita

Per affitto Per affitto

Per vendita per Per vendita per affitto affitto

Ne vendita ne Ne vendita ne affitto affitto

90% 92%

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D.4.0. – STIMA DELL’UTENZA NEL PROSSIMO DECENNIO Riguardo il dimensionamento di Piano è stata calcolata una previsione di popolazione utente all’anno 2011, conducendo uno studio sui dati demografici annui dell’ultimo ventennio, effettuando sia valutazioni sulla variazione del numero complessivo dei residenti in relazione al saldo naturale e al saldo sociale sia confrontando vari metodi di calcolo utilizzati dalla disciplina urbanistica. Partendo dalle valutazioni sulla variazione della popolazione (cfr. tab. 16 e grafici) si osserva che, il saldo naturale ha un andamento quasi totalmente decrescente attestandosi su valori negativi dal 1994 in poi, confermando la tendenza alla crescita zero dell’intera provincia. Il saldo sociale ha invece un andamento discontinuo oscillando tra valori positivi e negativi per tutto il ventennio esaminato, attestandosi su valori positivi dal 1998 in poi. La valutazione congiunta del saldo naturale e del saldo sociale testimonia la crescita della popolazione nella prima metà degli anni ’80, legata agli spostamenti territoriali della popolazione nella provincia di Avellino, dovuti a fenomeni sociali ed economici complessi che hanno avuto una ricaduta sul territorio di . Si osserva inoltre un andamento demografico abbastanza regolare dalla seconda metà degli ’80 in poi, legato a valori pressoché positivi sia del saldo sociale sia del saldo naturale soprattutto nella prima metà degli anni ’90. Gli ultimi 5 anni confermano tale andamento regolare con piccole percentuali di decrescita, ed una lieve ripresa dal 1999 in poi. Si può comunque affermare che in generale l’andamento demografico è stato tendenzialmente sempre crescente fino agli inizi degli anni ’90 attestandosi su piccole oscillazioni regolari fino al 2000 e che nel periodo considerato la crescita complessiva della popolazione è stata di 297 abitanti in venti anni. La curva dell’incremento demografico (cfr. grafico “Andamento demografico della popolazione”) mostra, a partire dai primi anni ’90 una tendenza al rallentamento della crescita, che si ritiene invertibile in forza dei fattori endogeni più avanti illustrati. Proseguendo con il confronto dei metodi di calcolo e poiché, come è risaputo, ogni metodo di calcolo offre risultati diversi, si è ritenuto circoscrivere la stima al confronto fra tre metodi, quali il modello "a curva di crescita lineare", modello "di regressione lineare", modello "a curva di crescita logistica".

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Da tale confronto, ottenuto mediante una media aritmetica tra i singoli risultati, emerge una crescita, limitata al saldo naturale e sociale, di circa 45 unità nel prossimo decennio. La previsione non tiene conto, in questa fase, dell'incremento di popolazione dovuto allo sviluppo endogeno ed esogeno, sia esso dovuto ai flussi turistici, sia esso dovuto all'incremento della forza lavoro in campo produttivo. Pertanto, un primo calcolo della "popolazione utente" per il prossimo decennio è stato stimato per la cifra di 4806 abitanti. L'incremento dovuto allo sviluppo delle attività produttive e turistiche, ipotizzabile sia per fattori endogeni (potenziamento delle attività artigiane, commerciali, industriali), sia per fattori esogeni (riassetto territoriale e potenziamento infrastrutturale : Asse attrezzato Valle Caudina-Pianodardine) . Fermo restante un ritorno in termini quantitativi per gli effetti esogeni si ritiene comunque di dover restringere le previsioni di sviluppo a quello reso possibile all'interno dei confini comunali. La domanda agrituristica impone una ristrutturazione territoriale delle attrezzature residenziali ex agricole.. Si prevede un incremento sotto il profilo della ricezione secondo i modelli alternativi all'industria alberghiera: la qualità dell'utenza propende per una ricezione del tipo "Bed and Breakfast". Parimenti per quanto riguarda il comparto produttivo-artigianale-industriale è ipotizzabile un concreto incremento di attività della piccola e media impresa a seguito delle agevolazioni finanziarie conseguenti all'applicazione delle leggi 488, 317, ecc. e all'utilizzo dei fondi della Comunità Europea. I settori privilegiati saranno quelli legati alla trasformazione dei prodotti agro-alimentari successivi alla introduzione di metodologie innovative nel campo della biotecnologia agraria, per meglio rispondere alle nuove domande dei mercati del Nord Europa. Si prevede una copertura dei posti mediante personale proveniente dalle zone limitrofe e di personale specializzato da reperire all'esterno. Ad ogni buon conto non considerando la crescita per i fattori di sviluppo sopra menzionati si circoscrive la previsione di popolazione ai seguenti parametri:

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-Popolazione residente attuale 01/01/2001 4761 unità -Proiezione media popolazione al 2011 4806 unità -Per rientro emigrati, iscritti AIRE (443 famiglie) 700 unità -Nuova occupazione (circa 40 nuclei familiari) 160 unità -Popolazione utente prevista al 2011 5666 unità

Pertanto, dalle considerazioni finora esposte, il calcolo della "popolazione utente" per il prossimo decennio è stato stimato per la cifra di 5666 abitanti con un aumento di 905 unità.

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D.5.0. – CALCOLO DELL'INCREMENTO DELLA POPOLAZIONE

TAB.16 - ANDAMENTO DEMOGRAFICO NELL'ULTIMO VENTENNIO (Dati forniti dal Comune) POPOLAZIONE NATI ANNO MORTI SALDO NATURALE ISCRITTI CANCELLATI SALDO SOCIALE RESIDENTE VIVI 1980 4468 67 46 21 116 132 -16 1981 4741 58 52 6 173 160 13 1982 4698 59 51 8 122 173 -51 1983 4718 62 51 11 140 131 9 1984 4739 55 54 1 137 117 20 1985 4783 57 45 12 147 128 19 1986 4820 62 55 7 140 110 30 1987 4818 44 53 -9 117 110 7 1988 4802 57 56 1 88 105 -17 1989 4784 51 54 -3 112 127 -15 1990 4787 70 57 13 135 145 -10 1991 4806 51 53 -2 132 92 40 1992 4722 61 55 6 139 120 19 1993 4755 66 51 15 122 104 18 1994 4789 44 47 -3 163 126 37 1995 4809 48 56 -8 99 71 28 1996 4783 52 56 -4 117 142 -25 1997 4756 46 61 -15 111 123 -12 1998 4750 44 60 -16 109 99 10 1999 4736 49 68 -19 130 79 51 2000 4765 43 53 -10 113 107 6 Gen.2001 4761

ANDAMENTO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE

4900 4850 4800 4750 4700 4650 4600 4550 4500 4450 4400 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

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ANDAMENTO SALDO NATURALE

25 20 15 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -25 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

ANDAMENTO SALDO SOCIALE

60

40

20

0

-20

-40

-60 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

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D.5.1. – Modelli di crescita demografica

ANDAMENTO DEMOGRAFICO

N Anno t-t0 Popolazione Inc. Annuo MODELLO A CURVA DI CRESCITA LINEARE 0 1981 0 4,741 1 1982 1 4,698 -0.91 Taratura del modello Scarto

2 1983 2 4,718 0.43 P1997 = P1981 + Kl (T - To) Kl = 0.94 P2000= 4759 -0.13

3 1984 3 4,739 0.45 P1997 = P1982 + Kl (T - To) Kl = 3.87 P2000= 4768 0.05

4 1985 4 4,783 0.93 P1997 = P1983 + Kl (T - To) Kl = 2.71 P2000= 4764 -0.02

5 1986 5 4,820 0.77 P1997 = P1984 + Kl (T - To) Kl = 1.31 P2000= 4760 -0.11

6 1987 6 4,818 -0.04 P1997 = P1985 + Kl (T - To) Kl = -2.25 P2000= 4749 -0.33

7 1988 7 4,802 -0.33 P1997 = P1986 + Kl (T - To) Kl = -5.82 P2000= 4739 -0.56

8 1989 8 4,784 -0.37 P1997 = P1987 + Kl (T - To) Kl = -6.20 P2000= 4737 -0.58

9 1990 9 4,787 0.06 P1997 = P1988 + Kl (T - To) Kl = -5.11 P2000= 4741 -0.51

10 1991 10 4,806 0.40 P1997 = P1989 + Kl (T - To) Kl = -3.50 P2000= 4746 -0.41

11 1992 11 4,722 -1.75 P1997 = P1990 + Kl (T - To) Kl = -4.43 P2000= 4743 -0.47

12 1993 12 4,755 0.70 P1997 = P1991 + Kl (T - To) Kl = -3.50 P2000= 4775 0.20

13 1994 13 4,789 0.72 P1997 = P1992 + Kl (T - To) Kl = 6.80 P2000= 4776 0.24

14 1995 14 4,809 0.42 P1997 = P1993 + Kl (T - To) Kl = 0.25 P2000= 4757 -0.17

15 1996 15 4,783 -0.54 P1997 = P1994 + Kl (T - To) Kl = -11.00 P2000= 4723 -0.88

16 1997 16 4,756 -0.56 P1997 = P1995 + Kl (T - To) Kl = -26.50 P2000= 4677 -1.86

17 1998 17 4,750 -0.13 P1997 = P1996 + Kl (T - To) Kl = -27.00 P2000= 4675 -1.89 18 1999 18 4,736 -0.29 19 2000 19 4,765 0.61

Per la proiezione della popolazione futura si utilizza Kl= 6.8

P2011 = P1992 + Kl (T - To) 4851 abitanti

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ANDAMENTO DEMOGRAFICO MODELLO A CURVA DI CRESCITA GEOMETRICA K(T-To) N Anno t-t0 Popolazione Inc. Annuo P=Po e 0 1981 0 4,741 - Taratura del modello Scarto K(T-To) 1 1982 1 4,698 -0.91 P1997=P1981 e K = 0.00009 P2000= 4749 -0.34 K(T-To) 2 1983 2 4,718 0.43 P1997=P1982 e K = 0.00036 P2000= 4728 -0.77 K(T-To) 3 1984 3 4,739 0.45 P1997=P1983 e K = 0.00025 P2000= 4738 -0.57 K(T-To) 4 1985 4 4,783 0.93 P1997=P1984 e K = 0.00012 P2000= 4748 -0.36 K(T-To) 5 1986 5 4,820 0.77 P1997=P1985 e K = -0.00020 P2000= 4768 0.07 K(T-To) 6 1987 6 4,818 -0.04 P1997=P1986 e K = -0.00053 P2000= 4785 0.41 K(T-To) 7 1988 7 4,802 -0.33 P1997=P1987 e K = -0.00056 P2000= 4783 0.38 K(T-To) 8 1989 8 4,784 -0.37 P1997=P1988 e K = -0.00046 P2000= 4775 0.22 K(T-To) 9 1990 9 4,787 0.06 P1997=P1989 e K = -0.00032 P2000= 4767 0.05 K(T-To) 10 1991 10 4,806 0.40 P1997=P1990 e K = -0.00040 P2000= 4768 0.06 K(T-To) 11 1992 11 4,722 -1.75 P1997=P1991 e K = -0.00076 P2000= 4773 0.18 K(T-To) 12 1993 12 4,755 0.70 P1997=P1992 e K = 0.00062 P2000= 4746 -0.41 K(T-To) 13 1994 13 4,789 0.72 P1997=P1993 e K = 0.00002 P2000= 4756 -0.19 K(T-To) 14 1995 14 4,809 0.42 P1997=P1994 e K = -0.00100 P2000= 4760 -0.10 K(T-To) 15 1996 15 4,783 -0.54 P1997=P1995 e K = -0.00241 P2000= 4751 -0.28 K(T-To) 16 1997 16 4,756 -0.56 P1997=P1996 e K = -0.00246 P2000= 4736 -0.60 17 1998 17 4,750 -0.13 18 1999 18 4,736 -0.29 Per la proiezione della popolazione futura si utilizza K = 0.00062 19 2000 19 4,765 0.61 K(T-To) P2011=P1992 e 4778 abitanti

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MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE

2 2 Anno i Yi Xi ( Yi-Y' ) ( Xi-X' ) ( Yi-Y' ) ( Xi-X' ) ( Yi-Y' )( Xi-X' ) 1981 1 4,741 0 -27 -9.50 732 90.25 256.98 1982 2 4,698 1 -70 -8.50 4907 72.25 595.43 1983 3 4,718 2 -50 -7.50 2505 56.25 375.38 1984 4 4,739 3 -29 -6.50 844 42.25 188.83 1985 5 4,783 4 15 -5.50 224 30.25 -82.22 1986 6 4,820 5 52 -4.50 2699 20.25 -233.77 1987 7 4,818 6 50 -3.50 2495 12.25 -174.82 1988 8 4,802 7 34 -2.50 1153 6.25 -84.87 1989 9 4,784 8 16 -1.50 254 2.25 -23.92 1990 10 4,787 9 19 -0.50 359 0.25 -9.47 1991 11 4,806 10 38 0.50 1440 0.25 18.97 1992 12 4,722 11 -46 1.50 2121 2.25 -69.08 1993 13 4,755 12 -13 2.50 170 6.25 -32.63 1994 14 4,789 13 21 3.50 439 12.25 73.32 1995 15 4,809 14 41 4.50 1677 20.25 184.27 1996 16 4,783 15 15 5.50 224 30.25 82.22 1997 17 4,756 16 -12 6.50 145 42.25 -78.33 1998 18 4,750 17 -18 7.50 326 56.25 -135.38 1999 19 4,736 18 -32 8.50 1027 72.25 -272.43 2000 20 4,765 19 -3 9.50 9 90.25 -28.98 20 4768.05 9.50 1187 28.74 28.92 2 2 n Y' X' Sy Sx Sxy

2 Yi = Y' + ( Sxy/Sx )( Xi-X' )

Y2011 = 4789

Coefficente di regressione R2 = 0.02

CONFRONTO FRA I VARI METODI

PREVISIONE DELLA POPOLAZIONE ALL'ANNO 2011

MODELLO A CURVA DI CRESCITA LINEARE 4851 MODELLO A CURVA DI CRESCITA GEOMETRICA 4778 MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE 4789

MEDIA DEI VARI METODI 4806

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E.0.0. – ANALISI VOLUMETRICA

E.1.0. – QUADRO DELLE VOLUMETRIE ESISTENTI Si riportano di seguito i quadri delle volumetrie esistenti sia riguardo le zone del Piano Regolatore Generale vigente (cfr. Tab. 17), sia del nuovo progetto di Piano (cfr. Tab. 18) come risultano dal confronto del rilievo aerofotogrammetrico con le rilevazioni in sito. Tali dati sono relativi alle volumetrie lorde non sgrondate.

TAB. 17 – VOLUMETRIE E INDICI TERRITORIALI P.R.G. VIGENTE E SITUAZIONE ATTUALE Volumetria Superficie Superficie Indice territoriale di Indice territoriale Zona aerofotogrammetria territoriale coperta piano attuale Mc Mq Mq Mc/mq Mc/mq A 307.991 140.671,57 40.253 1,42 2,19 B1 1780 11.034,37 185 0,30 0,16 B2 2180 3443,24 250 0,75 0,63 B3 16.058 9723,00 2072 0,50 1,65 B4 17.329 16.973,00 1795 0,96 1,02 B5 5811 14.454,00 7305 2,40 0,40 B6 32.785 12.636,00 4007 2,40 2,59 B7 35.249 10.212,00 4217 2,40 3,45 B8 18.659 12.856,13 2509 1,95 1,45 B9 74.126 77.799,79 9923 0,60 0,95 B10 45.431 20.800,54 6284 1,20 2,18 B11 16.126 21.769,26 1870 1,20 0,74 B12 90.602 42.574,43 6115 1,20 2,13 B13 16.055 7044,00 1386 0,96 2,28 B14 2800 18.105,86 565 1,20 0,15 B15 50.250 33.042,39 4657 1,14 1,52 B16 46.533 67.905,87 6807 1,20 0,69 B17 17.879 29.014,33 2170 0,50 0,62 B18 42.981 73.888,77 6389 0,50 0,58 B19 58.058 44.389,50 9204 0,80 1,31 B20 24.063 35.853,52 3732 0,80 0,67 B21 25.394 45.690,83 3458 0,80 0,56 C1 0 35.722,00 0 0,50 0 C2 0 6812,00 0 0,80 0 C3 4200 18.956,98 410 1,20 0,22 C4 4600 10.104,34 500 0,96 0,46 D1 0 137.235,28 0 - 0 D2 (PIP) 40.725 239.831,37 6164 0,50 0,17 D3 159.006 120.702,22 17.418 0,50 1,32 F attr.gen. 24.732 37.409,90 3145 - 0,66 Attr.coll. 21.128 94.010,00 3100 - 0,22 CT-CT1-CT2 5690 97.377,00 1985 0,50-0,30 0,06 TOTALE 1.208.221 1.548.043 157.875

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TAB. 17 – VOLUMETRIE LORDE NON SGRONDATE PER ZONA DI P.R.G. Volumetria Superficie Superficie Indice territoriale Zona aerofotogrammetria territoriale coperta attuale Mc ** Mq Mq Mc/mq A 307.991 146.077 40.253 2,10 BR 464.372 293.191 58.660 1,58 B1 331.020 421.956 44329 0,78 B2 115.683 255.490 16437 0,45 C1 3159 87.334 620 0,036 CP 64.741 47.913 5659 1,35 D1 (Area ASI) 0 163.653 0 - D2 (PIP) 43.733 205.482 6599 0,21 D3 182.802 165.560 38.101 1,10 D4 12.313 188.418 8174 0,06 D5 88.950 319.624 10.912 0,28 D6 0 283.638 0 - D7 0 132.744 0 - EA 211.556 5.093.671 31.072 0,041 ES 44.787 514.034 6280 0,087 F1 47.458 104.089 6398 0,45 F2 21.627 13.446 1929 1,60 F3 18.301 287.249 3066 0,06 F4 1449 18.751 191 0,077 P1 43.250 99.522 5494 0,43 P2 2692 569.729 284 0,05 T 57.944 358.719 8316 0,16 TOTALE 2.063.828 9.770.290 292.774 ** Volumetria al lordo della sgrondatura, delle parti emergenti seminterrate, sottotetto, e volumi impropri inferiori a 5,00 mt.

E.2.0. – CONSERVAZIONE E DESTINAZIONE D’USO DEL PATRIMONIO EDILIZIO

VOLUME mc ATTIVITÀ COMMERCIALI 19.382 RUDERI - EDIFICI ABBANDONATI 60.065 EDIFICI PUBBLICI 47.911 EDIFICI RELIGIOSI 33.629 TOTALE 160.987

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E.3.0. – ATTIVITÀ EDILIZIA 1991-2000

S. MARTINO VALLE CAUDINA– PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Vitagliano • • 100 100 Rocchi • • • 6 1065 500 565 Pagliarone • • • 3 361 106 255 Via Boscovico • • • 5 757 522 235 Via Starze • • • 157 - 157 Via Starze • • • 24 1795 1795 - Strada Provinc. Irpina • • 8 1000 1000 - Strada Provinc. Irpina • • • 5 635 376 259 Campanino • • • 8 672 426 246 Brecce-Rocchi • • • 4 662 398 264 Brecce-Rocchi • • • 5 900 450 450 Via Campanino • • 2 234 234 - Campoloffredo • • 7 1043 1043 - Campoloffredo • • 4 793 793 - Tuoppo • • 432 - 432 Via Curti • • • 5 461 302 159 Rocchi • • 5 270 270 - Torretiello • • • 121 - 121 Lanzilli • • 5 409 409 - S. Martino Vescovo • • 5 307 307 - Via Tufara Scaudieri • • 9 1490 1490 - TOTALE PARZIALE 110 13664 10421 3243 ANNO 1991

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S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Brecce • • 8 664 664 - Pietralonga • • • 3 438 101 337 Rocchi • • 9 1913 1913 Girone • • • 6 749 497 252 Via Sant’Angelo Castagneto • • • 6 510 269 241 Pietralonga • • 12 1544 1544 - Torretiello • • 70,31 - 70,31 Lanzilli • • • 5 420 209 211 S. Martino Vescovo • • • 6 682 411 271 Tufara Scudieri • • • 20 1949 1073 876 Torretiello • • • 6 646 475 171 Lanzilli • • 7 731 731 - Rocchi • • • 9 793 499 294 Via Borghe • • 4 546 546 - Casa Adamo • • • 6 1126 676 450 Via Borghe • • 1060 - 1060 C. De Balzo • • 616 - 616 Tufara Valle • • • 10 - - - Serretelle • • • 3 461 135 326 Via Monache • • 4 417 417 - Campoloffredo • • 6 520 520 - TOTALE PARZIALE 130 15855,31 10680 5175,31 TOTALE 240 29519,31 21101 8418,31 ANNO 1991

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S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Strada Provinciale 168 • • • 5 714 448 266 Via Variante • • • 4 738 221 517 Loc. Girone • • • 5 691 476 215 Campoloffredo • • 4 326 326 - Via Tuoro • • • 4 546 166 380 Loc. Paduli • • 10 1155 455 700 Loc. Girone • • • 6 689 442 247 Loc. Brecce • • • 6 846 508 338 Loc. Campoloffredo • • • 5 659 376 283 Campanino • • • 5 617 487 130 Serretelle • • • 5 751 237 514 Brecce • • • 9 1662 420 1242 Cesinola • • 5 - - - Melito • • 5 450 336 114 Torretiello • • 6 490 490 -

TOTALE 84 10334 5388 4946 ANNO 1994

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S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Rocchi • • 6 618 618 - Loc. Boscovivo • • 6 560 560 - Loc. Brecce • • 12 1400 1400 - Bosco-Masseria • • • 11 2170 650 1520

TOTALE 35 6248 3228 3020 ANNO 1995

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S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Via Curti Madonnella • • 6 869 869 - Campoloffredo • • • 6 923 541 382 Rocchi • • 4 400 400 - C.da Crocevia • • • 5 554 409 145 Loc. Irdino • • • 7 853 306 547

TOTALE 28 3599 2525 1047 ANNO 1996

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S. MARTINO VALLE CAUDINA– PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Via Cesinola • • 4 221 221 - Loc. Iardino • • 5 1290 1290 - Via Tuoro • • 8 849 849 - Via Cesinola • • 242 - 242 Torretiello • • 5 485 485 - Loc. Sala • • 5 838 335 503 Tufara • • 8 235 118 117 Via Fellitto • • 3 322 322 - Loc. Genovesi • • 3 375 112 263

ANNO 1997

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S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Via Tufara Scautieri • • • 4 458 198 260 Loc. Quercino • • • 3 849 122 727 Via Sala • • • 4 1112 397 715 Via Brecce • • 6 858 858 - Via Cesinola • • 8 1800 1800 -

TOTALE 25 5077 3375 1702 ANNO 1998

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S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Via Cesinola • • 7 1213 1213 - Loc. Quercino • • • 6 1441 661 780

TOTALE 13 2654 1874 780 ANNO 1999

S. MARTINO VALLE CAUDINA – PIANO REGOLATORE GENERALE - 2001 Comune di – Piano Regolatore Generale – Analisi edilizia – Concessioni e/o autorizzazioni Località Nuovo edificio Ristr.ne e/o ampliamenti Unifamiliare Plurifamiliare Pertinenze, depositi e garage ai piani terra N. dei vani V. totale V. resid.le V. pertinenze Mc Mc Mc Campoloffredo • • • 4 289 86 203 Casali interni • • • 10 698 400 298 Loc. Caccarella • • • 4 758 185 573

TOTALE 18 1745 671 1074 ANNO 2000

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F.0.0. – CALCOLO DEL FABBISOGNO EDILIZIO ABITATIVO

F.1.0. – ANALISI DEL PATRIMONIO RESIDENZIALE ESISTENTE Per il calcolo del fabbisogno abitativo da considerare nell'arco del prossimo decennio si è partiti dal calcolo della volumetria complessiva di cui ha bisogno l'utenza di S. Martino Valle Caudina . La stima della cubatura necessaria all'utenza, scaturisce da una serie di valutazioni, tra le quali assume particolare rilevanza la dimensione ed il taglio degli alloggi, la struttura e il taglio familiare, l'uso e le abitudini socio-culturali dell'abitare, e la compresenza di attività non residenziali legate all'edificio. In altre parole l'edificio, ovvero il quantum edilizio atto a contenere gli alloggi residenziali è nella maggior parte dei casi occupato al piano terra da negozi e garage, e ai piani superiori ospita destinazioni d'uso non proprio residenziali, ma terziarie produttive. Parimenti, la cultura del costruire a S. Martino Valle Caudina , restituisce un paesaggio urbano di edificazioni monofamiliari (casa singola, villetta e simili), che concorrono notevolmente a definire l'ampiezza media degli alloggi ed il conseguente indice capitario mediamente calcolato. L'Analisi della consistenza edilizia di e delle frazioni consente di verificare i rapporti di densità edilizia sia in funzione dei tabulati aerofotogrammetrici, sia in funzione dei rilevamenti effettuati in sito e documentate nelle tavole grafiche. Le quantità volumetriche registrate hanno consentito di accertare che la volumetria di S. Martino Valle Caudina è in gran parte fatiscente. Dai rilevamenti in sito emerge che gran parte dei fabbricati, in special modo quelli ricadenti nel centro storico (per i quali sussiste l’ordinanza prefettizia di sgombero) e nel tessuto urbano consolidato risultano abbandonati e nel migliore dei casi disabitati. E' da dire, inoltre, che gran parte delle volumetrie non è utilizzabile ai fini abitativi, secondo gli standards moderni del vivere, stante la tipologia degli alloggi, obsoleta e carente dei necessari accessori igienico sanitari. In altre parole, dell'intero quantum volumetrico esistente a S. Martino Valle Caudina, registrato dall'aerofotogrammetria, solo il 60% è utilizzato ai fini residenziali, in quanto la restante parte non si presta a tale uso per i seguenti motivi: -fatiscenza, carenze tipologiche e funzionali; -abbandono post-sisma '80 per avvenute ricostruzioni fuori sito;

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-acquisizioni al patrimonio comunale ex lege 219/81; -volumetrie produttive e terziarie; -volumetrie di edifici pubblici e di uso pubblico; -volumetrie destinate ad altro uso. Dal rilevamento della Consistenza edilizia è emerso un elevato grado di sottoutilizzazione dei volumi esistenti per le carenze innanzi evidenziate, in quanto è stata posta in essere una copiosa duplicazione nelle fasce periurbane, creando un evidente squilibrio territoriale. Il progetto di P.R.G. tende a riequilibrare l'utilizzo disordinato del territorio ad uso residenziale, e per questo motivo "recupera" alla dimensione urbana tutte le fasce marginali, in modo da consentire una razionale programmazione e razionalizzazione delle infrastrutture a rete e delle aree e degli spazi pubblici. E' evidente che a fronte dei dati forniti dall'ISTAT non corrisponde una reale situazione, invece documentata con l'anagrafe edilizia. Il numero dei vani registrati dall'ISTAT '91 è pari a 5560 unità, che sommati al numero dei vani residenziali realizzati nel periodo 1992-2000, e pari a circa 244 unità totali di cui 174 in zone residenziali, porge la cifra di 5804 vani occupati. Le stanze non occupate sono pari a 3077 unità alla data del censimento ISTAT, di cui il 92% non disponibile né per la vendita né per l'affitto, e quindi fuori dal mercato edilizio e quindi non considerabili a nessun fine.

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F.2.0. – RAPPORTO VANI/STANZE – RAPPORTO VANI ABITAZIONI

Dai dati ISTAT ’91 si ricava che le abitazioni occupate alla data del censimento sono pari a 1730 abitazioni per 5560 vani, e un totale di 7242 stanze pari al rapporto: VANI/STANZE=5560/7242=0,78 I vani adibiti esclusivamente o promiscuamente ad abitazioni rappresentano il 78% delle stanze. Con riferimento alle abitazioni non occupate, per il quale conosciamo solo il numero delle stanze, possiamo dedurre che il 78% di 3077 "stanze" è pari a 2400 vani (non occupati), di cui 2199 non disponibili per vendita ed affitto (2199 è pari al 78% di "2820" stanze) Di tal chè si ha : -Vani occupati 5560 -Vani non occupati disponibili 200 (78% di 257 "stanze") -Totale Vani 5760

Per quanto concerne le abitazioni si ha: - Abitazioni occupate 1730 - Abitazioni non occupate +866 - Abitazioni non occupate non disponibili -784 - Totale abitazioni occupate e non occupate disponibili 1812

Il che porge: Rap. Vani/abitazioni (5760/1812) 3,17 vani/abit.

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F.3.0. – CALCOLO DELLA DISPONIBILITA’ RESIDENZIALE

In base ai dati raccolti, alle considerazioni e ai calcoli effettuati nei paragrafi precedenti è ora possibile pervenire al calcolo della disponibilità residenziale. Difatti ricapitolando abbiamo che alla data del censimento il patrimonio edilizio occupato era pari a 5560 vani adibiti esclusivamente o promiscuamente ad abitazione a cui sono stati aggiunti quelli non occupati disponibili pari a 200. Ai fini del calcolo c’è però da considerare che esiste una sottoutilizzazione pari a 2023 vani (78% di “2594” stanze) non utilizzabili per il mercato in quanto indivisibili dalle abitazioni. La successiva attività edilizia, di cui al paragrafo che precede, esaminata nel suo complesso restituisce dal ’92 al 2000 la cifra stimata in circa 244 vani costruiti e riparati di cui 174 nelle zone residenziali.

La cifra da porre a base di calcolo è, quindi: Vani occupati (al ’91) ...... 5560 Vani non utilizzabili perché indivisibili dalle abitazioni ...... -2023 Plafond vani a base di calcolo ...... 3537 Vani non occupati disponibili (al ’91) ...... +200 Vani da ricavare mediante le attività di ristrutturazione dei vani sottoutilizzati ...... +300 Vani costruiti dopo il censimento ...... +244 Vani condonati ...... +70 Totale vani disponibili ...... 4351

Dell’intero plafond circa il 40% necessita di bonifica edilizia, recupero e ristrutturazione, il che porge la cifra di 1866. Dal che emerge, in considerazione del fabbisogno edilizio in rapporto alla popolazione utente, stimata in 5666 unità, che occorre la costruzione ex-novo di circa 1315 vani nel prossimo decennio.

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F.4.0. - DESTINAZIONE D’USO DEL TERRITORIO TERRITORIO COMUNALE ...... Ha 2279

ZONIZZAZIONE E DESTINAZIONE D’USO Zona A (Conservazione del centro storico) ...... Ha 14,60 Zona BR (Ristrutturazione e riqualificazione del tessuto urbano consolidato). Ha 29,32 Zona B1 (Completamento denso del tessuto urbano moderno) ...... Ha 42,19 Zona B2 (Completamento rado del tessuto periurbano marginale) ...... Ha 22,54 Zona C1 (Integrazione residenziale privata) ...... Ha 8,73 Zona Cp (Espansione residenziale pubblica già programmata – ex lege 219/81)Ha 4,79 Zona D1 (Produttiva industriale - ASI) ...... Ha 16,36 Zona D2 (Produttiva già programmata - PIP) ...... Ha 20,54 Zona D3 (Produttiva di completamento) ...... Ha 16,55 Zona D4 (Produttiva di nuova programmazione) ...... Ha 18,84 Zona D5 (Produttiva consolidata per attività estrattiva) ...... Ha 31,96 Zona D6 (Produttiva soggetta a bonifica e riqualificazione) ...... Ha 28,36 Zona D7 (Produttiva di trasformazione agricola) ...... Ha 13,27 Zona EO (Agricola ordinaria) ...... Ha 405,89 Zona EA (Agricola agrituristica – usi agricoli e agriturismo) ...... Ha 509,36 Zona ES (Agricola speciale di salvaguardia periurbana - aree marginali) ...... Ha 51,40 Zona F1 (Attrezzature comunali pubbliche e di uso pubblico) ...... Ha 10,40 Zona F2 (Attrezzature religiose) ...... Ha 1,34 Zona F3 (Attrezzature ricreative private di interesse collettivo) ...... Ha 28,72 Zona F4 (Attrezzature cimiteriali) ...... Ha 1,87 Zona P1 (Parco Archeologico) ...... Ha 9,95 Zona P2 (Parco Fluviale) ...... Ha 56,97 Zona T (Aree di valorizzazione turistica) ...... Ha 35,87 Zona T1 (Aree turistiche ricreative) ...... Ha 6,62 Zona V1 (Verde di tutela ambientale) ...... Ha 640,76 Zona V2 (Verde di tutela e conservazione integrale) ...... Ha 246,42 Zona V3 (Aree destinate alla piantumazione ex lege 113/92) ...... Ha 5,38

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UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO Zona C1 Zona D1 Zona BR Zona B1 Zona Cp Zona A Zona D2 Zona B2 Zona D3 Zona V3

Zona V2 Zona D4

Zona D5

Zona D6

Zona D7

Zona V1

Zona EO

Zona T1

Zona T Zona EA Zona P2 Zona P1

Zona ES Zona F4 Zona F1 Zona F3 Zona F2

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G.0.0. – DIMENSIONAMENTO ZONE OMOGENEE PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI

G.1.0. - ZONA A – CONSERVAZIONE DEL CENTRO STORICO La zona A ricomprende il nucleo principale della città antica ed è caratterizzata dalla particolare collocazione geografica nel grembo delle pendici del Partenio. Scenario di suggestiva bellezza, è stata funestata il 16/12/1999 dai luttuosi fatti conseguenti alle frane e agli smottamenti della montagna sovrastante. Al momento stante gli studi in corso da parte del Dipartimento della Protezione Civile e dell’Autorità Liri-Volturno e Garigliano che hanno perimetrato parte del centro storico come zona di Rischio molto elevato per la presenza di Beni esposti a rischio per i quali sono stati segnalati danni notevoli e/o ripetuti. Pertanto quantunque il patrimonio edilizio ed architettonico sia di buon insediamento ambientale si ipotizza dopo gli opportuni consolidamenti dei versanti una funzione mista per l’uso del Centro storico. Essendo San Mnartino comune a forte valenza turistica ambientale (vedi Parco del Partenio) è possibile immaginare ad una funzione turistica-ricettiva, nonché ad una funzione produttiva artigianale e commerciale connessa ai forti valori ambientali,storici e eno-gastronomici. Ad ogni buon conto si è ipotizzato un recupero del centro storico,sempre nel rispetto e nei limiti del Piano di Bacino, a bassa presenza residenziale come meglio descritto di seguito. In sintesi si ha:

St = Sup. Territoriale 146.077 mq (Ha 14,6) Sc = Sup. Coperta 40.253 mq It = Indice Territoriale 2,1 mc/mq Vc = Volumetria lorda aerofotogrammetrica 307.991 mc V= Volumetria esistente (sgrondata) 215.594 mc Vr= Volumetria residenziale di piano 107.797 mc Vani esistenti recuperabili alla funzione abitativa 400 vani Ab = Abitanti insediabili 400 abitanti

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G.2.0. - ZONA BR- RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO La zona BR ricomprende sostanzialmente il tessuto edilizio consolidato del centro di S. Martino Valle Caudina lungo Via Carlo Del Balzo da ristrutturare anche mediante riqualificazione architettonica e l’ambito di Torretiello ormai consolidatosi per la funzione urbana, da riqualificare sotto il profilo dei servizi e delle infrastrutture . L’intero quantum edilizio è costituito in parte da residenza e in parte da fabbricati destinati ad attività commerciali, terziario e servizi in genere. Il patrimonio edilizio non presenta omogeneità e unità stilistica ed architettonica; edifici di pregio e di buona fattura si alternano con fabbriche di scarso valore architettonico e tipologico.

St = Sup. Territoriale 293.191 mq (Ha 29,32) Sc = Sup. Coperta 58.660 mq It = Indice Territoriale 1,1 mc/mq Vc = Volumetria lorda aerofotogrammetrica 464.372 mc V= Volumetria esistente (sgrondata) 325.060 mc Vr= Volumetria residenziale esistente 260.048 mc Jc = Indice capitario 177 mc/vano Vani recuperabili alla funzione abitativa 1466 vani Ab = Abitanti insediabili 1466 abitanti

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G.3.0. - ZONA B1 – COMPLETAMENTO DENSO DEL TESSUTO URBANO MODERNO Il tessuto edificato, immediatamente a ridosso del tessuto consolidato, lungo Via Starza ,Via S.Martino Vescovo,Via Rocchi,Via Carlo Del Balzo,Via Casali interni, Via Cappella, è stato classificato zona B1 di epoca più recente, comunque attribuibile, in massima parte al periodo dell’ultimo ventennio. Tali edificazioni, comunque all’interno dell’influenza del centro urbano edificato, configurano aree da potenziare sotto il profilo infrastrutturale e dei servizi, e nel contempo saturare per l’edilizia abitativa con indice medio basso, stante le limitazioni di ordine paesaggistico. La saturazione e del tipo a villetta “uni e bifamiliare” con ampio giardino in modo da contribuire a rafforzare il disegno di città ecocompatibile che è nelle potenzialità oggettive di S. Martino Valle Caudina. St = Sup. Territoriale 421.956 mq (Ha 42,19) Sc = Sup. Coperta 44.329 mq It = Indice Territoriale 0,6 mc/mq Vc Volumetria lorda aerofotogrammetrica 331.020 mc V= Volumetria esistente (sgrondata) 231.700 mc Vr= Volumetria residenziale esistente 185.360 mc Ve = Volumetria di piano 253.173 mc Vn = Volumetria ex novo e recuperabile 67.831 mc Jc = Indice capitario 150 mc/vano

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Vani esistenti idonei 1433 vani Vani ex novo 452 vani Iu = Indice di utilizzazione 0,3 mq/mq If = Indice fondiario (It/Iu) 1,6 mc/mq Ab = Abitanti insediabili 1885 abitanti

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G.4.0. - ZONA B2 – COMPLETAMENTO RADO DEL TESSUTO PERIURBANO MARGINALE La zona B2 è costituta da un edificato marginale al centro urbano consolidato e di recente formazione e/o da reliquari ex agricoli. In buona sostanza la fascia marginale rappresenta il “filtro” tra l’edificato moderno e la campagna. Il Progetto di Piano Regolatore Generale ha inteso definire questa area come “fascia periurbana” assegnando ad essa un ruolo di passaggio, razionalmente definito in modo da proteggere detta fascia con un classamento non edilizio. La fascia periurbana marginale è stata destinata agli usi urbani, essendo ormai interdetta la utilizzazione agricola, mediante un completamento estensivo, in linea con gli obiettivi di conservazione e tutela dell’immagine urbana e dei punti panoramici di osservazione. Il completamento estensivo è finalizzato a creare una cornice, un limite allo sviluppo edilizio, proteggendo il paesaggio aperto da precise destinazione per usi non edilizi. St = Sup. Territoriale 255.490 mq (Ha 25,55) Sc = Sup. Coperta 16.437 mq It = Indice Territoriale 0,5 mc/mq Vc = Volumetria lorda aerofotogrammetrica 115.683 mc V= Volumetria esistente (sgrondata) 80.978 mc Vr= Volumetria residenziale esistente 64.782 mc Ve = Volumetria di piano 127.745 mc

RELAZIONE - Pag. 52 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

Vn = Volumetria ex novo e recuperabile 62.963 mc Jc = Indice capitario 127 mc/vano Vani esistenti idonei 510 vani Vani ex novo 490 vani Iu = Indice di utilizzazione 0,4 mq/mq If = Indice fondiario (It/Iu) 1,2 mc/mq Ab = Abitanti insediabili 1000 abitanti

RELAZIONE - Pag. 53 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

G.5.0. - ZONA C1 - DI INTEGRAZIONE RESIDENZIALE PRIVATA La Zona C1 è stata individuata nelle smarginature urbane. Le aree inedificate a margine del tessuto urbano sono state individuate per la funzione residenziale di ricucitura urbanistica mediante intervento di lottizzazione privata convenzionata anche per migliorare l’assetto del paesaggio costruito e dei servizi. Appare evidente che i “vuoti” urbani non possono essere destinati nè all’agricoltura, essendo depauperata la potenzialità agricola, nè possono essere destinati a servizio, nè possono essere lasciate al loro destino, tanto più che già gravitano nell’intorno “urbano” del PRG vigente. La previsione di Piano affida pertanto alla integrazione funzionale per residenze il compito di ricucire e riammagliare la forma urbis ,abbastanza compromessa e rinvia il controllo di detta edificazio facendo ricorso alla lottizzazione convenzionata. Il calcolo della volumetria di progetto comprenderà i vani destinati all’uso residenziale, i vani accessori, le stanze destinate ad altro uso, cucine, pertinenze, nonché i locali destinati ad attività commerciali, terziarie, uffici e produttive in genere. St = Sup. Territoriale 87.334 mq (Ha 8,73) Sc = Sup. Coperta 620 mq It = Indice Territoriale 0,4 mc/mq Vc = Volumetria lorda aerofotogrammetrica 3159 mc V= Volumetria esistente (sgrondata) 2211 mc

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Vr= Volumetria residenziale esistente 1989 mc Ve = Volumetria di piano 34.900 mc Jc = Indice capitario 100 mc/vano Vani esistenti idonei 22 vani Vani ex novo 327 vani Iu = Indice di utilizzazione 0,4 mq/mq If = Indice fondiario (It/Iu) 1 mc/mq Ab = Abitanti insediabili 349 abitanti

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G.6.0. - ZONA CP - ESPANSIONE RESIDENZIALE PUBBLICA GIÀ PROGRAMMATA (Ex lege 219/81)

La Zona CP è già disciplinata dal Piano di Zona approvato con del. di C.C. n° 53 del 07/05/1996. Il quantum edilizio costruito e previsto da detto P.d.Z. e comunque desumibile dai tabulati aerofotogrammetrici porge il seguente prospetto :

St = Sup. Territoriale 47.913 mq (Ha 4,79) Vc = Volumetria lorda aerofotogrammetrica 64.741 mc V= Volumetria esistente (sgrondata) 45.318 mc Vani esistenti 240 vani Ab = Abitanti insediabili 240 abitanti

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RELAZIONE - Pag. 57 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

G.7.0. – FABBISOGNO VANI RESIDENZIALI – QUADRO SINOTTICO

Riepilogo Abitanti Vani (esistenti e di progetto)  ESISTENTI PROGETTO  A Zone omogenee b Abitanti utenti c

 Vani idonei e/o da ristrutturare e recuperare d Vani ex novo  e rapporto

Ab/Vano = 1  “A” 400  400  400   “BR” 1466  1466  1466  “B1” 1885 1433  452 18 85  “B2” 1000 510  490 1000  “C1” 349 22 240 280

 327 349  “CP” 240    240  Ei 326   46 326 **   Totale 5666  2485 1866 1315 5666  

*) Popolazione residente censita al 01/01/2001; **) Popolazione residente utente prevista al 2011.

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H.0.0. - STANDARDS URBANISTICI (Zona F1) La struttura urbana di è dotata di attrezzature e servizi , (scuole,verde pubblico, ecc..,) in maniera insufficiente rispetto all'utenza effettiva. L'elevato numero di nuclei urbanizzati ( Capoluogo, località Ferrovia – Campanino, località Tufara) non consente una razionale localizzazione delle aree da destinare a Standards, in quanto la dinamica utilizzativa della cittadinanza è funzione di più fattori e quindi prescinde dall'effettivo numero dei residenti. La vita associata e lo "spazio urbano delle relazioni" si sviluppa maggiormente alla frazione Capoluogo, e di fatto il progetto di Piano Regolatore ha tenuto conto di detta circostanza anche per la localizzazione dei servizi. Ad ogni buon conto in sede di progetto di Piano si è tenuto anche conto della particolare struttura dei centri urbanizzati connessi e conseguentemente sono state dimensionate le aree, oltre gli standards minimi previsti dal D.M. 02/04/1968 n. 1444 art. 3. Le aree per attrezzature comunali pubbliche e di uso pubblico sono state previste nella misura di 104.089 complessivamente ed indicate con la sigla “F1”. Ai sensi della legge regionale n. 9 del 05/03/1990 le attrezzature religiose (Zona "F2") sono state previste nella misura di 13.446 mq circa anche in virtù della rilevante e limitrofa presenza del Santuario della "Madonna di Montevergine", nonché per potenziare e dotare di attrezzature tutte le parrocchie degli gli ambiti urbani. Sono state indicate le attrezzature ricreative private di interesse collettivo per 287.249 mq. con la sigla “F3”. Le aree destinate alle attrezzature cimiteriali ammontano a 18.751 mq. e sono state classificate come zona “F4”.

RELAZIONE - Pag. 59 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

La distinzione di detti spazi destinati ad attrezzature comunali pubbliche e di uso pubblico, attrezzature religiose, ricreative private di interesse collettivo, attrezzature cimiteriali, sono meglio individuate negli elaborati grafici di progetto (Standards urbanistici, attrezzature e viabilità – Zonizzazione e destinazione d’uso).

Rapporto tra popolazione ed aree di servizio a livello residenziale D.M. 2/4/68 n. 1444 art. 3  Standards dotazione di legge mq per abitante (mq/Ab) Esistenti (mq) Dotazione pro capite attuale (mq/Ab) Ab. 4766 Previsione P.R.G. (mq) Totale (mq) Rapporti ottenuti considerando 5666 abitanti al 2011 (mq/Ab)  a) Aree per l’istruzione

 4,5 11.302 2.3 18.470 29.772 5.2  b) Aree per attrezzature

di interesse comune

 2,0 13.768 2.88 - 13.768 2.42  c) Aree per spazi pubblici attrezzati 9,0 48.622 10.2 13.704 62.326 11.0  d) Aree per parcheggi

 2,5 446 0.09 15.000 15.446 2.70  TOTALI 18,00 74.138

 15.39 47.174 121.312 21.4  L’attuale dotazione di aree a standard fornisce un quota complessiva pro-capite di 15,39 mq/Ab. Tale quota, già di per sé carente nel complesso, mostra nel dettaglio delle diverse destinazioni delle aree una forte carenza di aree per parcheggi e di aree per l’istruzione, a fronte di una discreta dotazione per spazi pubblici attrezzati e di aree per attrezzature di interesse comune. Le aree destinate a servizi sono state scelte conformemente a quanto prescritto dall’art. 3 del D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503; pertanto anche per soddisfare le esigenze previste dal D.P.R. citato, le aree a

RELAZIONE - Pag. 60 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 standards sono state dimensionate nella misura di 21,4 mq/Ab, cifra che risulta soddisfare l’aliquota di 18,00 mq/Ab. Le aree destinate a servizi sono state scelte secondo quanto prescritto dall'art. 3 del DPR 24/07/1996 n. 503 per quanto concernente le barriere urbane per i portatori di handicap. Considerato che il PRG si attua mediante Piani di lottizzazioni di iniziativa privata per le zone di integrazione residenziale (Zona C1) , si precisa che in sede di formazione di detti Piani si dovranno prevedere ulteriori aree a standards, aggiuntive, nella misura di 12 mq/Ab.

I.0.0. – DENSITÀ TERRITORIALE Ai sensi della L.R. 14/82, Titolo II, punto 1.5, si precisa che la media delle densità territoriali, calcolata per tutte le destinazioni residenziali, con esclusione delle aree edificate non soggette a ristrutturazione con modifica dei volumi e quelle destinate a standards, risulta definita come segue. Il Comune di S. Martino Valle Caudina è compreso tra i territori facenti parte dell’istituendo Parco del Partenio e quindi a forte valenza paesaggistica, nonché interessato dal Piano Straordinario del Rischio Frane e dal Piano di Bacino, che ne limita fortemente

RELAZIONE - Pag. 61 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 l’utilizzo a scopi edilizi.. Tale condizione oggettiva, ovvero prevalente interesse ambientale, non consente una edificazione libera, anzi, a dire il vero, la edificazione ex novo è in massima parte inibita e laddove è consentita viene limitata in altezza. In poche parole, quello che non è consentito in altezza deve essere recuperato in orizzontale. Tanto innanzi detto, è evidente che, stante la realtà di S. Martino, una pluralità di vincoli e limitazioni infrastrutturali (elettrodotti, acquedotti – Arin e Goi, rete ferroviaria, previsione dell’asse stradale Pianodardine-Valle Caudina) si aggiunge a quella di tipo ambientale ed idrogeomorfologica. Una prima annotazione, da tenere in debito conto, è che la struttura urbana di S. Martino si compone di più centri distinti tra loro, per struttura urbanistica e per cultura sociale, che hanno stratificato nel tempo due ben precise e circoscritte realtà urbane (Centro, Torretiello,Tufara, Campanino, stazione). Tale condizione esige una maggiore quantità di area per soddisfare le esigenze abitative, in quanto la dispersione dell’uno (centro autonomo) va in sommatoria con la dispersione degli altri. Tale annotazione fondamentale va letta alla luce di una serie di vincoli oggettivi che penalizzano le potenzialità edificatorie ed esigono maggiori quantità di spazio. Pertanto non è possibile attivare edificazioni secondo rapporti di densità e di volume senza tener conto che i vincoli oggettivi di elettrodotto, come pure di acquedotto, esigono adeguate fasce di protezione. Alle limitazioni infrastrutturali sopra riportate si aggiunge una copiosa rete viaria che impegna il territorio comunale, rete viaria che

RELAZIONE - Pag. 62 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 forma una griglia di viabilità primaria e secondaria che vanno opportunamente protette con adeguate fasce di rispetto. In altre parole, non si ha una struttura a grandi “isolati”, bensì si ha una forma urbana, dettata dalle arterie che da S. Martino conducono a Montesarchio, sulla statale SS. N° 7 e lungo Via Carlo del Balzo verso Pannarano e Roccabascerana. Il contesto limitativo nel quale si sviluppa l’intero edificato di S. Martino risulta ancor più penalizzato dalle condizioni di assetto idrogeologico del sito. Tanto innanzi precisato, è importante ai fini valutativi considerare che le tipologie costruttive sono per lo più di tipo unifamiliare il che produce una dispersione infrastrutturale e nel contempo sottende una urbanistica estensiva. Pertanto il progetto di Piano tiene conto della bassissima densità attuale e mira a migliorarla nella misura in cui è stata circoscritta la potenzialità edificatoria agli ambiti urbani, opportunamente protetti da zone agricole di salvaguardia o di margine, da zone vincolate e da aree per agriturismo in campo aperto. In sintesi : – limitazioni di densità edilizia imposta dall’attuale struttura urbana; – compresenza di più centri urbanizzati (Centro,Torretiello, Campanino, stazione); – acquedotti, elettrodotti, rete viaria intercomunale, rete ferroviaria, strade statali; – limitazioni idrogeologiche; – instabilità dei siti urbani (Piano Straordinario dell’Autorità di Bacino); progetto di piano teso ad unificare la parte del tessuto consolidato con le fasce periurbane marginali.

RELAZIONE - Pag. 63 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

La media delle densità da calcolare per le destinazioni residenziali deve tener conto che il comune di S. Martino, stante la forte valenza ambientale, la vivacità culturale riscontrabile nelle manifestazioni di interesse territoriale, che hanno concorso negli anni a connotare S. Martino Valle Caudina come comune di interesse turistico. Di seguito si porge il quadro sinottico delle densità territoriali relative alle Zone suscettibili di modifiche sostanziali della volumetria urbanistica..

RELAZIONE - Pag. 64 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

I.1.0. – MEDIA DELLE DENSITÀ TERRITORIALI

Per i motivi su esposti, la media delle densità, opportunamente ottenuta depurando le superfici territoriali delle aree non utilizzabili ai fini costruttivi per limitazioni oggettive innanzi espresse, che hanno consigliato l’adozione di indici territoriali limitativi, porge una cifra inferiore a 100 ab/Ha, ma comunque ragguagliabile all’incirca a 80 Ab/Ha che risponde alla realtà dei siti. Si precisa inoltre che, sempre a norma della L.R. 14/82 innanzi richiamata, le superfici territoriali sono state assunte al netto della quota strettamente necessaria agli standards urbanistici da tenere presente in sede di lottizzazione convenzionata e comparti edificatori. Il progetto di PRG è stato finalizzato al riequilibrio delle densità territoriali in modo da riportare la media complessiva quanto più possibile alla media prevista per legge. Purtroppo il sistema abitativo in uso a S. Martino Valle Caudina e nell'intera Valle Caudina è di tipo unifamiliare - bifamiliare, all'interno di manufatti edilizi molto contenuti sotto l'aspetto planovolumetrico. Essendo tale tipologia insediativa ormai cultura e tradizione dell'abitare, di fatto si registra un'urbanistica semi estensiva il cui rapporto abitanti per ettaro rimane mediamente fissato intorno ai 70/80, anche per le realtà urbane contigue. Vero è che la verifica imposta dalla legge 14/82 è al netto delle aree a standards ed e comunque limitata alle zone non soggette a modifiche di volume, ma è vero anche che il dato di fondo comunque rimane. Nel progetto di Piano, pertanto, risulta pressoché materialmente impossibile pervenire ad una migliore cifra, abitanti per ettaro, a meno di una inverosimile demolizione di due terzi della città di S. Martino. Tale media, comunque, rientra nell’intorno della media delle densità

RELAZIONE - Pag. 65 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 previste per i comuni turistici, di cui S. Martino è parte, e che la Legge Regionale fissa in 100 ab./Ha. Il disegno di Piano finalizzato al riordino ed al recupero urbanistico comunque migliora l’attuale media che è di gran lunga inferiore a quella di progetto innanzi esposta.

RELAZIONE - Pag. 66 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

L.0.0.– ZONE PRODUTTIVE E TURISTICHE L.1.0. – PROSPETTIVE DI SVILUPPO LOCALE

Gli studi preliminari per il Piano di Coordinamento della Provincia di Avellino, nonché il P.O.R. Campania 2000 – 2006, individuano per la Valle Caudina strategie di sviluppo, obiettivi prioritari, e le linee strategiche di intervento da attuare in sinergia da parte dei rispettivi Enti locali che di seguito si sintetizzano. Tali obiettivi globali sono: - incrementare i livelli occupazionali; - migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali; - incoraggiare e favorire la permanenza in loco delle popolazioni rurali; - tutelare e salvaguardare il territorio e l’ambiente. In particolare i primi due punti verranno perseguiti mediante la promozione di nuove attività imprenditoriali mediante la predisposizione di adeguate infrastrutture e la previsione di sufficienti aree all’uopo destinate. In quest’ottica il Piano si inserisce individuando vari tipi di zone produttive che trovano motivo di essere nelle dinamiche già in atto e nella vivacità e varietà del tessuto socio-economico, in prospettiva di un potenziamento della rete produttiva e distributiva che è ben lungi dall’essere meramente auspicato, ma che, anzi, è da tempo in continua corsa verso la sua realizzazione.

RELAZIONE - Pag. 67 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

L.2.0. – ZONE PRODUTTIVE

Il Piano Regolatore Generale ha individuato aree produttive nei contesti già consolidati per tale vocazione. E’ stata individuata la Zona D1 (Produttiva – Industriale) conformemente alle previsioni del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Avellino. La Zona D2 (Produttiva già programmata) è stata individuata nel contesto dell’area già disciplinata dal Piano Esecutivo adottato, nonché riconfigurata con limitati ambiti adesi a detta zona. La Zona D3 (Produttiva di completamento) già essa in parte prevista dal Piano Regolatore Generale vigente, è sita alla località La Pietra – Cortenove, circoscritta dall’asse di previsione Cervinara – Pianodardine, dalla ferrovia Benevento – Cancello e dalla strada per Montesarchio. La Zona D4 (Produttiva di nuova programmazione) di fatto completa l’ambito produttivo compreso nei pressi della Zona ASI ed è stato anche individuato dallo strumento di Intervento per L’Apparato Distributivo per la media distribuzione commerciale. La Zona D5 (Produttiva consolidata per attività estrattive)

RELAZIONE - Pag. 68 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 circoscrive gli ambiti delle cave di argilla. Detta attività estrattiva assume grande importanza nell’economia di S. Martino, laddove il comparto S. Martino – Montesarchio, nel settore, è di gran lunga prevalente nella Regione Campania. La Zona D6 (Produttiva soggetta a bonifica e riqualificazione) individua siti da orientare per una riqualificazione ambientale a sfondo produttivo in modo da garantire processi economici in uno con la tutela del territorio. La Zona D7 (Produttiva di trasformazione agricola) è stata individuata per favorire in maniera razionale la trasformazione dei prodotti agricoli e quindi agevolare l’economia locale, nonché incentivare produzioni ecocompatibili, di riconosciuta tipicità.

L.3.0. – ZONE TURISTICHE

Le Zone T e T1 (aree di valorizzazione turistica ed aree turistiche ricreative) si estendono rispettivamente per 35,87 Ha e per 6,62 Ha. La Zona T è stata individuata riconfigurando la Zona CT del pregresso P.R.G., e comprende aree marginali al centro urbano, nella direttrice verso Avellino, che si diparte da Via Carlo Del Balzo. La Zona T1 è stata individuata alla località Mafariello, che conferma una vocazione turistica consolidata da anni, che nella stagione estiva registra migliaia di presenze. L’importanza strategica della valorizzazione in chiave economica

RELAZIONE - Pag. 69 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 delle risorse storiche, culturali, ambientali e paesaggistiche della Città di S. Martino, già adesso centro di notevole attrattiva in tal senso, trova in tal modo un adeguata programmazione di aree all’uopo destinate. All’uopo si ricorda che ai sensi della L.R. n.16 del 28 novembre 2000, l’individuazione delle aree destinate ad attività turistiche e ricettive equivale ad apposizione del vincolo di destinazione alle attività di tale tipo presenti nella zona alla data di esecutività del P.R.G. e a quelle che verranno insediate successivamente a tale data. Tale vincolo di destinazione può essere rimosso su richiesta del proprietario della struttura ricettiva turistica previa dimostrazione della non convenienza economico-produttiva della struttura e previa restituzione di contributi ed agevolazioni pubbliche eventualmente percepite.

RELAZIONE - Pag. 70 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

M.0.0. COMPATIBILITÀ TRA CONDIZIONI GEOTECNICHE E PREVISIONI URBANISTICHE Art. 13 L.64/74 – DM.LL.PP. 11/03/88 sez. H – L.R. 07/01/1983 n. 9

M.1.0. Premessa

Il sottoscritto arch. Pio Castiello nella qualità di progettista del Piano Regolatore Generale del comune di San Martino Valle Caudina, sulla scorta degli studi geologici redatti dal Dott. Geologo Saverio Palluotto, ha redatto la verifica che segue, in modo da meglio significare i rapporti geotecnica e geosismici, in tema di compatibilità, che interagiscono tra i fabbricati e le aree edificabili con le sottostanti condizioni geosismiche. Lo studio geologico redatto dal Dott. Palluotto, ai sensi della L.R. n. 9/83 si compone dei seguenti elementi progettuali:

Relazione Geologica Carta geologica e ubicazione delle indagini scala 1:5000 Carta idrogeologica scala 1:5000 Carta dei fenomeni morfoevolutivi scala 1:5000 Carta della zonazione sismica scala 1:5000

RELAZIONE - Pag. 71 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

Sezioni geologiche scala 1:5000 Colonne stratigrafiche, prove in laboratorio e prospezioni sismiche

RELAZIONE - Pag. 72 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

M.2.0. Generalità

Per le aree edificabili individuate nel presente Piano Regolatore Generale, sia esse per civile abitazione che per interventi diversi, si è proceduto al calcolo del carico limite di rottura del terreno sulla base dei dati forniti dal sopra richiamato studio geologico; dallo stesso emerge una classificazione dei terreni che può essere così riassunta:

Depositi fluvio lacustri: Terreni costituiti da sabbie e limi con abbondante materiale ciottoloso ghiaioso anche affioranti aventi i seguenti valori medi geotecnici: = 1.58 – 1.87 g/cm3  = 24° - 32° c’ = 0.00 – 0.15 DaN/cm²;

Sabbie giallastre: Si tratta di terreni sabbiosi limosi più o meno addensate con intercalazioni di arenarie ed argille, a luoghi scagliosi aventi i seguenti valori medi geotecnici: = 1.90 – 2.00 g/cm3  = 27° - 30° c’ =0.00 - 0.10 DaN/cm²;

Sabbie e limi di origine piroclastica: Si tratta di limi e sabbie di colore avana e grigi di origine piroclastica, spesso argillificati, alternati a luoghi e materiale detritico sciolto proveniente dall’alterazione del materiale litoide sottostante ed a livelli di pomici biancastre granulari. Si presentano generalmente scarsamente addensati e sovente plastici e le loro caratteristiche geotecniche si possono così sintetizzare: = 1.48 – 1.80 g/cm3  = 30° - 31° c’ =0.00 - 0.10 DaN/cm²

Tufo grigio: Si tratta di un banco tufaceo di modesta entità, di colore dal marrone al

RELAZIONE - Pag. 73 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001 giallo, con livelli di scorie e pomici ed è riconducibile alla formazione del tufo grigio campano. Le loro caratteristiche geotecniche si possono così sintetizzare: = 1.60 – 1.70 g/cm3  = 30° - 33° c’ = nulla

In base ai risultati dei sondaggi e delle prove geotecniche gli ambiti di intervento del Piano Regolatore Generale ricadono nelle zone con buone caratteristiche geomeccaniche; dette aree possono considerarsi stabili.

M.3.0. Verifiche

Per convalidare le scelte urbanistiche è necessario procedere alla verifica del carico limite in base alla normativa vigente. In sostanza si procederà, per la zona del PRG ricadente sul suolo che presenta le caratteristiche geotecniche più sfavorevoli, al calcolo degli scarichi in fondazione, quindi al calcolo del carico limite ed infine al controllo del coefficiente di sicurezza. Per quanto riguarda le caratteristiche geomeccaniche dei terreni si fa riferimento ai dati ricavati dallo studio geologico del Dr. Palluotto, in particolare ai terreni individuati come “depositi fluvio lacustri” di cui riportiamo nuovamente i valori medi geotecnici: = 1.58 – 1.87 g/cm3  = 24° - 32° c’ = 0.00 – 0.15 DaN/cm²; coefficiente di fondazione  = 1.30 La verifica sarà riferita alle caratteristiche geognostiche più sfavorevoli su di un edificio tipo di dimensioni m 20x10 ed altezza massima 11.50 m, con fondazione continua impostata ad una quota di –2.50 m dal piano di campagna.

M.3.1. Carico limite di rottura (Viggiani 1993)

Il calcolo del carico limite sarà condotto determinando il tipo di rottura, locale o generale; ovvero sarà calcolato l’indice di rigidezza secondo la teoria di Vesic.

G I  RELAZIONE - Pag. 74 r c  tag SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

Dove: G (modulo di elasticità tangenziale) = 965/(2(1+0.25)) = 313 daN/cm² C (coesione) = 0.15 daN/cm² (tensione totale) = 1870x2.50 = 4675 daN/m²= 0.468 daN/cm² (angolo di attrito) = 24°

Ir = 313/(0.15+0.468xtag 24°) = 873

Ir > Ir critico rottura generale Si utilizza la teoria del Terzaghi, che per fondazioni superficiali fornisce la seguente formula:

Qlim = Nq1D + Ncc + N2B/2 dove: D = Profondità del piano di posa c = Coesione B = Larghezza della fondazione

1 = Peso specifico del terreno al di sotto del piano di posa = 1870 daN / mc

 = Peso specifico del terreno al di sopra del piano di posa = 1870 daN / mc

Nq, Nc, Nsono tre coefficienti che dipendono dal tipo di terreno

M.3.2. Carico limite per rottura genarale

Nq = 9.60 Nc = 19.32 N= 9.44 (Viggiani 1993)

Qlim = Nq1D + Ncc + N2B/2 = 58123 daN/m² Qamm = Qlim / 3 = 19374 dN/m²

M.4.0. CALCOLO DELL’EDIFICIO-TIPO

Il calcolo spaziale dell’edificio è stato eseguito con il programma di calcolo WinStrand della En.Ex.Sys.

Ditta produttrice En.Ex.Sys. S.r.L. Via Tizzano 46/2 Casalecchio di Reno Sigla WinStrand versione 7.1 per PC. Piattaforma Software Windows 3.1 e successive, Windows 95, Windows NT 3.1 Documentazione in Manuale Teorico - Manuale d'Uso Campo di Analisi statica e dinamica di strutture in campo elastico lineare.

RELAZIONE - Pag. 75 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

M.4.1. Modellazione Strutturale con Elementi Finiti Tipo

 Truss.  Beam (Modellazione di Travi e Pilastri).  Travi su suolo elastico alla Winckler.  Plinti su suolo elastico alla Winckler.  Elementi Shear Wall per la modellazione di pareti di taglio.  Elementi shell (lastra/piastra) equivalenti.  Elementi Isoparametrici a 8 Nodi Shell (lastra/piastra).

M.4.2. Schemi di Carico

 Carichi nodali concentrati.  Carichi applicati direttamente agli elementi.  Carichi Superficiali.

M.4.3. Tipo di Risoluzione

 Analisi statica e/o dinamica in campo lineare con il metodo dell'equilibrio.  Fattorizazione LDLT.  Analisi Statica:  modellazione generale 6 gradi di libertà per nodo.  ipotesi di solai infinitamente rigidi nel proprio piano (3 gradi di libertà per nodo + 3 per impalcato).  Analisi dinamica. Nel caso di analisi modale gli autovettori ed autovalori vengono trovati utilizzando il SubSpace Iteration:  Via statica equivalente.  Modale con il metodo dello spettro di risposta.

M.4.4. Normativa di sicurezza

La normativa italiana cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo e progettazione è la seguente:  Legge n. 1086 del 5 Novembre 1971. “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso, ed a struttura metallica”.  Legge n. 64 del 2 febbraio 1974. “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”.  D.M. del 3 marzo 1975. “Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”.  D.M. del 3 marzo 1975. “Disposizioni concernenti l'applicazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”.  Bollettino Ufficiale del C.N.R., anno XIV, pt. IV, n. 74, pp. 5-314, 10 Marzo 1980.  D.M. del 3 ottobre 1978. “Criteri generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.  D.M. del 27 luglio 1985. “Norme Tecniche per l'esecuzione delle opere in C.A. normale e precompresso e per le strutture metalliche”.  Istruzioni per la valutazione delle: Azioni sulle Costruzioni. (C.N.R. 10012/85)  D.M. del 9 gennaio 1996. “Norme Tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”.

RELAZIONE - Pag. 76 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

 D.M. del 16 gennaio 1996. “Norme tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi””.  D.M del 16 gennaio 1996. “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”  Circolare 10 Aprile 1997. “Istruzioni per l'applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche” di cui al decreto ministeriale 16 gennaio 1996”

RELAZIONE - Pag. 77 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

M.5.0. CONDIZIONI E COMBINAZIONI DI CARICO

M.5.1. Convenzioni Adottate

Nel seguito vengono riportate il numero di condizioni di carico statiche e dinamiche che sollecitano la struttura.  Per quanto riguarda le condizioni di carico dinamiche, il programma assimila ogni direzione di ingresso del sisma, definita dal progettista, ad una condizione di carico.  Pertanto qualora agiscano sulla struttura n condizioni di carico statiche e il progettista abbia supposto che la struttura venga sollecitata da un sisma entrante in m direzioni, la strttura stessa viene considerata del programma come soggetta ad n+m condizioni di carico.  Le combinazioni di carico, definite dal progettista, combinano fra loro le n+m condizioni di carico ognuna partecipante alla combinazione i-esima secondo i fattori di parecipazione nel seguito riportati.

 N.B. se la condizione j-esima ha fattore di partecipazione 1 partecipa per intero alla combinazione i-esima.  In particolare poi le prime n condizioni sono sempre statiche mentre sono di origine dinamica le (eventuali) da n+1 a n+m condizioni.

Condizioni di Carico Definite :

Cond. 1 Peso proprio Cond. 2 Sovraccarichi permanenti Cond. 3 Carichi accidentali Cond. 4 Sisma 0 Cond. 5 Sisma 90

Combinazioni di Carico Definite :

Comb. 1 Comb. 1 : 1.0000 * 1 Peso proprio + 1.0000 * 2 Sovraccarichi permanenti + 1.0000 * 3 Carichi accidentali + 1.0000 * 4 Sisma 0 +

Comb. 2 Comb. 2 : 1.0000 * 1 Peso proprio + 1.0000 * 2 Sovraccarichi permanenti + 1.0000 * 3 Carichi accidentali + 1.0000 * 5 Sisma 90 +

RELAZIONE - Pag. 78 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

M. 6.0. DATI RELATIVI ALLE AREE DI CARICO

M.6.1. Convenzioni Adottate

Nel seguito sono riportate le Aree di Carico definite nel progetto. Una Area di Carico è definita da una superfice contornata da travi di bordo ed i carichi superficiali su essa agenti vengono riportati dal programma sulle travi perimetrali in ragione dell'area di influenza relativa ad ogni trave e della direzione di orditura della superficie. È importante rilevare che: la direzione di orditura viene assunta dal programma con riferimento al primo lato della superficie di carico e non con riferimento all'asse x globale della struttura.

Travi Caricate

Primo Lato

Primo Lato

Esempio: Direzione di orditura 0 gradi.

In particolare ricordiamo che le aree di carico fungono esclusivamente da supporto per il calcolo dei carichi di tipo superficiale in quanto i carichi definiti tramite tali Aree di Carico in effetti vengono trasferiti (sotto forma di carichi lineari o carichi nodali concentrati nei nodi) sulle travi perimetrali che contornano l’Aree di Carico stessa. A seguire vengono riportati per ogni tipologia definita i carichi agenti nelle varie condizioni di carico. La dizione: Globale indica che il carico è definito nel sistema di riferimento globale della struttura. Glob. Proiettato indica che il carico è definito nel sistema di riferimento globale della struttura ma il cui valore viene computato in proiezione. Locale indica che il carico è definito nel sistema di riferimento locale della superficie di carico.

RELAZIONE - Pag. 79 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

Area diCaricoNumero Commento 1 solaio H=25 cm 2 solaio dicopertura

Tipo AlphaCondiz. Carico Riferimento qx qy qz Trasmesso [N/mq] [N/mq] [N/mq] Qx Qy Qz [N] [N] [N] 1 0.00 1 Alle Travi Globale 0 0 3500 0 0 1260000 1 0.00 2 Alle Travi Globale 0 0 1500 0 0 540000 1 0.00 3 Alle Travi Globale 0 0 2000 0 0 720000

2 0.00 1 Alle Travi Globale 0 0 3000 0 0 1131246 2 0.00 2 Alle Travi Globale 0 0 500 0 0 188541 2 0.00 3 Alle Travi Globale 0 0 1000 0 0 377082

RELAZIONE - Pag. 80 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

Tipologia<------Nodi ------> 1 13 14 18 17 13 1 15 19 18 14 15 1 15 16 20 19 15 1 18 22 21 17 18 1 18 19 23 22 18 1 20 24 23 19 20 1 25 26 30 29 25 1 27 31 30 26 27 1 27 28 32 31 27 1 30 34 33 29 30 1 30 31 35 34 30 1 32 36 35 31 32 2 41 37 49 41 2 38 42 41 37 38 2 37 38 49 37 2 38 39 43 42 38 2 38 39 50 49 38 2 40 44 43 39 40 2 39 40 50 39 2 40 44 50 40 2 45 41 49 45 2 41 42 46 45 41 2 43 47 46 42 43 2 43 44 48 47 43 2 44 48 50 44 2 46 45 49 46 2 47 46 49 50 47 2 48 47 50 48

RELAZIONE - Pag. 81 SAN MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. - 2001

M.7.0. PRESSIONI SUL TERRENO

M.7.1. Convenzioni Adottate

Nel seguito vengono riportate le pressioni trasmesse al terreno dalla struttura in corrispondenza dei nodi di fondazione. N.B. Poichè è stata fatta l'ipotesi di suolo alla Winkler, le pressioni Negative sono da intendersi di Trazione.

Nodo Comb. x y z Sigma [m] [m] [m] [MPa] 1 1 1.000 1.000 0.000 0.10 2 0.10 2 1 6.000 1.000 0.000 0.10 2 0.09 3 1 11.000 1.000 0.000 0.10 2 0.09 4 1 16.000 1.000 0.000 0.12 2 0.10 5 1 1.000 7.000 0.000 0.09 2 0.10 6 1 6.000 7.000 0.000 0.09 2 0.09 7 1 11.000 7.000 0.000 0.09 2 0.09 8 1 16.000 7.000 0.000 0.11 2 0.10 9 1 1.000 13.000 0.000 0.10 2 0.13 10 1 6.000 13.000 0.000 0.10 2 0.11 11 1 11.000 13.000 0.000 0.10 2 0.11 12 1 16.000 13.000 0.000 0.13 2 0.13

RELAZIONE - Pag. 82 S. MARTINO VALLE CAUDINA - P.R.G. 2001

M.8.0. ANALISI STATICA

Normative di riferimento: * Legge 2 febbraio 1974 n. 64 * D.M.LL.PP. 11 marzo 1988 * D.M.LL.PP. 9 gennaio 1996 * D.M.LL.PP. 16 gennaio 1996 Carichi verticali in assenza di sisma Solaio di copertura 1 x 600 x 220 = 132.000 daN Solaio di piano 3 x 1000 x 200 = 600.000 daN Fondazioni 100 x 2500 x 0.63 = 157.500 daN 889.500 daN La tensione media sul terreno è pari a: 889.500 / (100x1.20) = 7413 daN/m²

Coefficienti di sicurezza  rottura generale  = 58123 / 7413 = 7.84 Azioni sismiche

Fhi = CRIiWi essendo: C = (S-2) / 100 = 0,07 = coefficiente di intensità sismica R = 1 = coefficiente di risposta I = 1 = coefficiente di protezione sismica  = coefficiente di fondazione = 1 = coefficiente di struttura

i = hi x Wj / Wj x hj = coefficiente di distribuzione delle azioni sismiche

Wj = Gi + s x Qi s = coefficiente di riduzione del sovraccarico Gi = peso proprio del piano i-esimo e del sovraccarico permanente Qi = massimo sovraccarico accidentale al piano i-esimo

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W1 = 200.000 daN h1=3.50 1 = 0,472 W2 = 200.000 daN h2=6.50 2 = 0.878 W3 = 200.000 daN h3=9.50 3 = 1.283 W4 = 132.000 daN h4=11.50 4 = 1.553 Wi = 732.000 daN 

Wi x hi = 5.418.000 daN m F1 = 6872 daN F2 = 12783 daN F3 = 18680 daN F4 = 14923 daN Mr = F1 h1 + F2 h2 + F3 h3 + F4 h4= 455.901 daN m Momento ribaltante e = Mr / N = 455.901/732.000 = 0.623 m Eccentricità Le calcolazioni precedenti forniscono un valore dell’eccentricità molto piccola e considerato che il coefficiente di sicurezza in condizioni statiche è molto cautelativo si omette la verifica del carico limite in condizioni non statiche.

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M.9.0. CONCLUSIONI: VERIFICHE DI COMPATIBILITÀ Dalle verifiche eseguite risulta la COMPATIBILITA’ tra le previsioni urbanistiche e indagini geologiche effettuate nelle condizioni di carico più onerose (massime altezze consentite e azioni sismiche più gravose) e nelle ipotesi più svantaggiose: corpo di fabbrica allungato; coefficiente di fondazione =1,20; coefficiente di struttura =1. Nelle ipotesi, in cui si sono effettuate le verifiche di cui sopra, si è riscontrato che in tutti i casi, e con entrambi i metodi di calcolo degli edifici, i coefficienti di sicurezza nei confronti della rottura del terreno sono accettabili. C’è ancora da sottolineare che nella verifica condotta si sono trascurati anche eventuali allargamenti del piano di posa della fondazione, cosa che normalmente avviene. Tanto innanzi significato non esclude l’obbligo di effettuare ulteriori indagini geologiche specifiche e puntuali per ciascuna costruzione.

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N.0.0. – ELENCO DEGLI ALLEGATI

Elaborati serie “F” - Fascicoli 01 – F.1 – Relazione illustrativa 02 – F.2 – Norme per l’Attuazione del Piano

Elaborati serie “A” – Analisi Urbanistica 03 – A.T.1 – Inquadramento territoriale: Contesto Provinciale……………… 1:100.000 04 – A.T.2 – Corografia: Comuni contermini………………………………… 1:25.000 05 – A.U.1 – Planimetria Catastale…………………………………………… 1:10.000 06 – A.I.1 – Infrastrutture : Rete Idrica (Centro).…………………………… 1:5.000 07 – A.I.2 – Infrastrutture : Rete Fognaria (Centro).…………………………… 1:5.000 08 – A.I.3 – Infrastrutture : Rete Metanifera (Centro)..……………………… 1:5.000 09 – A.I.4 – Infrastrutture : Rete Pubblica Illuminazione (Centro)...………… 1:5.000 10 – A.E.1 – Edificato esistente: Conservazione e destinazione d’uso (Centro)… 1:2.000 11 – A.E.2 – Edificato esistente: Conservazione e destinazione d’uso (Ferrovia) 1:2.000 12 – A.E.3 – Edificato esistente: Conservazione e destinazione d’uso (Tufara).. 1:2.000 13 – A.E.4 – Edificato esistente: Analisi Volumetrica Condono Edilizio (Centro 1:2.000 14 – A.E.5 – Edificato esistente: Analisi Volumetrica Condono Edilizio (Ferrovia) 1:2.000 15 – A.E.6 – Edificato esistente: Analisi Volumetrica Condono Edilizio (Tufara) 1:2.000 16 – A.P.1.1 – Pianificazione Pregressa e Centro abitato (dlgs. 285/92)-(Centro) 1:5.000 17 – A.P.1.2 – Pianificazione Pregressa e Centro abitato (dlgs. 285/92)-(Partenio 1:5.000

Elaborati serie “P” – Progetto 18 – P.1 - Zonizzazione Generale (Centro)…………………………………………… 1:5.000 19 – P.2 - Zonizzazione Generale (Partenio)…………………………………………. 1:5.000 20 – P.3 – Zonizzazione e Destinazione d’Uso (Centro)……………………………… 1:2.000 21 – P.4 – Zonizzazione e Destinazione d’Uso (Ferrovia)…………………………….. 1:2.000 22 – P.5 – Zonizzazione e Destinazione d’Uso (Tufara).……………………………… 1:2.000 23 – P.6 – Standards Urbanistici, Attrezzature e viabilità (Centro)…………………… 1:2.000 24 – P.7 – Standards Urbanistici, Attrezzature e viabilità (Ferrovia)………………… 1:2.000 25 – P.8 – Standards Urbanistici, Attrezzature e viabilità (Tufara)…………………… 1:2.000 26 – P.9 – Vincoli (Centro)……………………………..……………………………… 1:5.000 27 – P.10 – Vincoli (Partenio)……………………………..…………………………… 1:5.000

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