Le Vite Dei Dogi, 1423-1474 II
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MARIN SANUDO IL GIOVANE LE VITE DEI DOGI 1423-1474 II TOMO 1457-1474 Introduzione, edizione e note a cura di ANGELA CARACCIOLO ARICÒ Trascrizione a cura di CHIARA FRISON Venezia 2004 Direttore della collana FERIGO FOSCARI Venezia La Malcontenta 2004 Tutti i diritti riservati INDICE DEL II TOMO Doge Pasquale Malipiero 3 Doge Cristoforo Moro 32 Doge Nicolò Tron 154 Doge Nicolò Marcello 191 Bibliografia del I e del II tomo – Principali studi e strumenti utilizzati 283 – Fonti edite 288 – Fonti manoscritte 290 Indice dei nomi del I tomo (Serena de Pont) 291 Indice dei nomi del II tomo (Elena Bocchia) 345 “VENETIAE GENIO URBIS” perché non tutto vada perduto A Chiara e ai miei studenti MARIN SANUDO IL GIOVANE LE VITE DEI DOGI 1423-1474 II TOMO 1457-1474 |f. 76v|a) [1457] Pasqualb) Malipiero Doxe fo creado per l’absolucion1 fat- ta nel Conseio d’i X con la Zonta di Francesco Foscari Doxe, non potendo più il Duca exercitar per la vechieza.2 A dì 23 ottubrio et a dì 24 fo chiamado Gran Conseio per dar principio alla elecione, et forno a Conseio zentilomeni circha nu- mero 800; et prima fo fatti li cinque Coretori qualli fo: sier Pollo Tron Procurator sier Christoffollo Moro Procurator questi veneno dopij et non sier Orsato Zustignian Procurator funo balotadi sier Michel Venier Procurator sier Nicolò Bernardo Questi Coretori il zorno drio – a dì 25 – meseno le sue parti,c) qual fo prese, zoè: sopra il terzo capittollo, che il Doxe sia obligatto far justicia, sia azonto: etiam alli nostri suditi; sopra il 333 che il Doxe non apri letere dil Papa, Imperator et cetera senza quatro Consegieri sia azonto: etiam letere di Signo- ri, suore, Comunità possi lezer senza 4 Consegieri; sopra il 43: che, andando la Dogaressa, fiolli e nepoti, neze e nuore fuora di Veniesia, non posino acettar alchun don, si non vituarie; sia azonto: andando per transito, acetar vituarie solum per uno zorno; sopra il 69: il Doxe è obligato donar a 6 Procuratori – et per- ché sono 9 – sia azonto mandi etiam a i altri tre; item alli Consegieri, zentilomeni et cancelieri mandi a casa, avanti a) Si riprende da dove termina la narrazione del primo tomo, con la morte di Fran- cesco Foscari doge, dunque la trascrizione comincia non dall’inizio del f. 76v, ma qualche riga più sotto, con l’inizio del dogado di Pasquale Malipiero. b) Su Pasqual il disegno del cappello dogale. c) sue parti correzione di sua parte. 1. Per lo scioglimento dalla carica di Doge. 2. Si vedano le intense, drammatiche pagine che fissano i momenti cupi delle forzate dimissioni del doge, nel I tomo, pp. 530-534. 3. In GIORGIO DOLFIN, Cronaca dela nobil cità de Venetia et la sua Provintia et Destreto, ms. alla B.N.M., It., cl. VII, 764 (8503) è scritto: «43 ». 4 Marin Sanudo il giovane le feste di Nadal, sotto pena di dopio; et non trovando oxele4 mandi i danari sino a casa sotto pena, ut supra, et comessa alli Avogadori; sopra il 94: il Doxe è obligatto andar tre zorni alla setimana in chiesia di S. Marco a messa, sia ’zonto: vadi ogni matina a messa in giesia di San Nicolò in Palazo, salvo justo impedimento, sotto debitto di sacramento,5 e pena di lire 25, le qual siano d’i Procu- ratori e il Doxe sotto debito di sacramento sia obligato andar a Gran Conseio e cossì in Pregadi, salvo justo impedimento, et dar una volta alla setimana audienzia per espedir forestieri e altri, e, quando ’l anderà fuora di Palazo e in procession, sia obligà portar vesta di seda, non portando manto, et il merchore, poi fatta la procession, vadi atorno il Palazo e comandar alli zudesi fazino ju- sticia, et aldir quelli si vorano lamentar; che li Signori di Note6 porti ogni mese a messier lo Doxe li processi formati di homicidij e ladri, in pena di lire 5; item perché li condanadi a star in preson alle Cantinelle7 sia comandà al Capetanio di le prexon non li lassi andar, in pena di lire 10, et li carzerati in pena del dopio dille loro condanason; et quando li Avogadori chiamerà, messier lo Doxe e Consegie- ri in Quarantia sia obligato andar e cossì li Consegieri, et star, non essendo mazor impedimento; item che la camera apresso la cisternaa) contigua a l’Officio delle Biave8 si deba asegnar a l’Officio delli Auditori Vechi. a) cisterna di incerta lettura. 4. Sul dono da parte del doge di cinque anatre e di un pezzo di carne di maia- le, detto « zozolo », a tutti i gentiluomini veneziani in occasione del carnevale, vd. MARIN SANUDO IL GIOVANE, De origine, situ et magistratibus urbis Venetae ovvero La città di Venetia (1493-1530), edizione critica a cura di A. CARACCIOLO ARICÒ. Glossario di Paolo Zolli, Milano, Cisalpino – La Goliardica 1980, (d’ora in poi ci- tata come De origine) pp. 89-90, 230. 5. Giuramento. 6. Magistrati addetti alla sorveglianza dell’ordine pubblico durante la notte, vd. De origine, p. 129-130, 260-261. 7. Cioè sotto il tetto in palazzo ducale, vd. U. FRANZOI, Le prigioni della repub- blica di Venezia, Venezia 1966; e Milano 1997. 8. O « Provedadori alle Biave », magistrati che provvedevano all’approvvi- gionamento di granaglie per la città e distretto, vd. De origine, pp. 108-109, 245. Le Vite dei Dogi (1457-1474) 5 Havé le ditte parte 545. 192. 80, et fo prese. E poi i principiorno a far la elecion, mandadi zozo quelli di mancho di anni 30, et nelli trenta fo sier Marco Orsso quondam sier Lazaro, la qual casada non è più,9 et in li 45 sier Allvise Stor- lado10 Procurator, qual etiam non si ritrova più Storladi. Et questi fono li 41: a dì 27 li 41 eletori:11 sier Bernardo Bragadin fo Capetanio in Crette sier Carllo Marin Avogador sier Nadalina) Contarini Procurator sier Polo Barbo cavalier sier Lorenzo Soranzo da San Samuel sier Antonio Diedo « il Grando » sier Matio Vituri « il Grando » sier Orsato Zustignian cavalier et Procurator sier Nicolò Bon quondam sier Alessandro sier Christoffol Moro Procurator sier Iacomo Loredan quondam sier Piero Procurator sier Polo Tron Procurator sier Marin Zorzi sier Marin Zane sier Pasqual Malipiero Procurator sier Almorò Pisani sier Andrea Vendramin sier Nicolò Miani a) Madalin. 9. Infatti non figura nell’elenco delle famiglie veneziane presenti in Maggior Consiglio nel 1493 la famiglia Orso. Vd. M. SANUDO, De origine, cit., pp. 68-70, 176-177. 10. In De origine, p. 194 lo Storlado è registrato tra le anime per cui si celebra una messa di suffragio nel 1493. 11. Sulla elezione del Doge vd. De origine, pp. 85-90, G. MARANINI, La costitu- zione di Venezia dopo la serrata del Maggior Consiglio, Firenze 1974 (reprint), voll. 2: I, pp. 107-110; K. HELLER, Recht, Kultur und Lkeben in der Republik, 697- 1797, Wien 1999. 6 Marin Sanudo il giovane sier Nicolò Bernardo Avogador sier Lucha da Pexaro sier Triadan Gritti Avogador sier Nicolò Trivisan quondam sier Iacomo Procurator sier Lucha da Lexe sier Zorzi Valaresso Patron a l’Arsenal sier Benetto Moresini quondam sier Allvise sier Vettor Duodo sier Antonio Venier cavalier sier Alessandro Marcello sier Andrea Foscholo sier Zuane Dolfin sier Otavian Valier sier Andrea Trona) quondam sier Nicolò sier Marin Lippomano fo Consegier sier Benetto Barozi sier Allvise Storlado Procurator sier Felippo da Mollin quondam sier Marco Procurator sier Piero Grimani fo al Sal sier Hieronimo Barbarigo quondam sier Francesco Procurator sier Hieronimo Donado sier Zorzi Benbo fo al Sal sier Francesco Balbi « dal Bancho » Questi 41 di domenicha a dì 30 ottubrio a hore 15b) e mezza elexeno il Doxe et a hore 22 intrò nel dogado. Questo Doxe, adoncha, fo creado vivendo Francesco Foscari suo precesor, il qual erra usitto di Palazo et andato ad abitar in la sua casa haveva fatta fabrichar sopra il Canal Grando a San Pan- talon;12 haveva [h]ani 72.13 a) Tron correzione di lemma illeggibile. b) Seguono tre lineette, che proba- bilmente significano « e mezza », vd. R.I.S., col. 1166. 12. Vd. M. SANUDO, Le Vite dei Dogi (1423-1474), cit. I, pp. 530-535. 13. Vd. op. cit., I, p. 530 « di decrepita ettà » il doge aveva ottantaquattro anni, essendo nato nel 1373. Le Vite dei Dogi (1457-1474) 7 Hor questo Pasqual Malipiero14 erra Procurator di San Marcho et, intrato nel dogado, trovò la Republicha pacificha et in quiette; fo felixe Doxe, justo, grave e di bello aspetto e bella maniera, di statura più che mezana, di facultà mediocre; erra homo molto car- na<le> e lassivo, et nel suo tempo poche cosse degne di memoria seguite se non le feste publiche che forno fatte sopra la piaxa di San Marcho per la sua creacion, che forno assai et belle. Haveva nepotte Carlo, fio di Polo, suo fiol. Questo Doxe, do zorni poi intrado in dogado, essendo in chie- sia di San Marcho li fo nonciado come Francesco Foscari Doxe, suo precessor, erra morto da vechieza e meninconia, vedendo esser stà privo del dogado, onde fo fatto sonar campane a San Marco dopie 9 volte,15 et per le contrade,16 et, ordinate le ese- quie, il corpo fo portatto in sala d’i Piovegi vestito da Doxe et fat- te tutte le cerimonie si suol far in simil morte. A dì . 9brio fo portatto con gran ponpa a sepelir nella giesia d’i Fratti minori et vi andò il Doxe vivo a compagnar il morto per terra, che fo bel veder.