©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

MARIA ERRICO - STELLA SANDRA FINOZZI - !RENE GIGLIO

RICOGNIZIONE E SCHEDATURA DELLE FACCIATE AFFRESCATE E GRAFFITE A ROMA NEI SECOLI XV E XVI

e ricerche condotte sull'architettura romana fra XVI più nobili materiali, venendo a formare quinte stradali vi­ L e XV III secolo alla scoperta ed alla verifica delle vaci e variopinte, una sorta di arredo urbano ante lit­ tecniche di coloritura e finitura degli edifici non potevano teram. ignorare i problemi e gli interrogativi posti dallo studio delle La ricognizione e schedatura compiuta con il presente stu­ facc iate graffite ed affrescate. In ambiente romano non si dio ci svela quanto fosse diffuso, al di là di ogni aspettativa, era ancora evidenziato a sufficienza tale tema se non re­ l'uso di tale tecnica decorativa per la quale, a ben vedere, centemente, in occasione del Convegno su " Intonaci, co­ l'attributo di " povera " è applicabile solo relativamente lore e coloritura nell'edilizia storica " (1984), quando è a parametri economici di esecuzione mentre, quanto agli stato accennato al problema della conservazione di facciate esiti, non esiterei a definire i risultati, e dal punto di vista graffi te e affrescate a Roma, e nel numero 24 della rivista dell'immagine, e dal punto di vista della qualità artistica, Ricerche di Storia dell'Arte, in cui è stato presentato il decisamente ricchi. Ricchezza sì, ma effimera: l'inesorabile restauro della facciata cinquecentesca dell'edificio di Via scorrere del tempo, ma anche la mutevolezza del gusto ha della Fossa a Roma. messo a nudo la " povertà " della tecnica a fronte della Non appare invero come una caratteristica prettamente ricchezza estetica, ovvero l'incapacità di produrre opere di romana quella delle facciate graffite o affrescate o, meglio, valore , anche in termini di durata, mostrando ben presto tali facciate non contribuiscono certo alla formazione di una le scarne murature e gli intonaci rivestiti di sì splendide immagine per la quale si possa riconoscere la città di Roma, decorazioni, spesso ideate ed eseguite da valenti artisti. come invece accade per alcune città del Nord d'Italia come Ampliando poi il discorso per estenderlo alla considera­ Treviso, Trento, Castelfranco Veneto ed altre, per non zione di qualunque tipo di superficie esposta agli agenti citare Genova, il cui numero di facciate è tale da aver por­ atmosferici, si potrebbe allora affermare che è solo il tempo tato alla ideazione e realizzazione nel1982 del noto " Con­ il parametro, rispetto al quale una finitura architettonica vegno di Studi sui problemi di conservazione e restauro delle può definirsi " ricca " o " povera " quando, agli effetti fa cciate dipinte " e della Mostra " Genua picta - Propo­ estetici, ad una architettura eseguita in laterizio e materiali ste per la scoperta ed il recupero delle facciate dipinte " ; lapidei - nobili perché durevoli - si voglia paragonarne mentre altre città come Pavia, Torino , Vicenza, Milano, una finita ad intonaci affrescati o graffiti senza che quest' ul­ Firenze, per non citare che le maggiori, hanno avuto ampie tima risulti meno pregevole della prima dal punto di vista citazioni nel convegno genovese, in quello romano ed in estetico. altre occasioni qualificate. Che dire poi delle '' superfici di sacrificio '' nel caso delle I motivi della mancata presenza di tali immagini nella suddette facciate? Solo la consapevole ricerca di un risul­ corrente iconografia romana (le facciate graffite e affre­ tato effimero poteva portare ad identificare la superficie scate sono generalmente ignorate nei manuali di Storia del­ decorata con una superficie che avrebbe prima o poi ceduto l' Arte e neppure compaiono sulle cartoline illustrate) non agli assalti degli agenti atmosferici, per quanto protetta sono certo da ascriversi alla mancanza di interesse verso dagli abbondanti sporti dei tetti. O, piuttosto, si confidava una tale eredità storico-artistica - basti citare J?li studi di nella durata delle superfici decorate, eseguite, come attesta Maccari, Golzio, Zander e quello più recente della Peri­ anche la trattatistica, con particolari criteri che ne assicu­ coli Ridolfini (1960) -, ma a due fattori che non possono rassero la conservazione. non destare preoccupazione ed allarme : da una parte il Ci troviamo così a dover procedere ad opere di manuten­ mancato interesse e la scarsa attenzione seguiti ai lavori zione e restauro su intonaci e coloriture che, fisicamente, si degli studiosi citati, dall'altra il fatto che tante pregevoli trovano ad avere la stessa consistenza di un qualsiasi into­ opere rimangono inosservate ai più, sia perché molto diffi­ naco finito con tanto di superficie di sacrificio (è il caso cilmente si alza lo sguardo al di sopra del proprio naso, sia dell'affresco che del graffito, i cui strati più esterni giun­ sia perché, pur alzandolo, altrettanto difficilmente si scorge gono a spessori del millimetro per il graffito e qualcosa di qualcosa di diverso dal " colore di Roma ", qualcosa che più per l'affresco), mentre qualitativamente nessuno si sen­ emerga dall'indistinto per imporsi prepotentemente all' oc­ tirebbe di sacrificare tale superficie all'azione degradante chio del passante a significare la presenza di un unicum degli agenti atmosferici. all'interno di un tessuto urbano omogeneo e compatto. Una considerazione è da aggiungere a proposito della Cosi infatti appariva Roma fra la fine del XV ed il loro durata, ovvero del loro valore effimero, se è vero , X VI secolo : le famiglie emergenti dovevano mostrare i come alcuni attestano, che degli intonaci stessi era previsto segni della loro presenza preminente in seno alla società un periodico rinnovo : si verrebbe ad ammettere implicita­ e perciò scelsero, compatibilmente con le loro fortune, di mente la consapevolezza, da parte di ordinatori ed esecu­ decorare le loro abitazioni con affreschi o graffiti rappre­ tori, di una durata limitata nel tempo dell'opera artistica sentanti scene mitologiche a carattere simbolico, scene tratte eseguita sulla facciata , seppur con adeguati accorgimenti dalla storia romana, partiture geometriche, imitazioni di che ne prolungassero la vita.

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Però, al di là di queste rapide riflessioni, che, come con­ Certamente nella gamma dei colori di Roma - quelli seguenza, potrebbero addirittura portare a decretare la più autentici, quali emergono dallo studio delle documenta­ irrimediabile fine di tali testimonianze per inarrestabile e zioni originali d'archivio, ma anche dallo studio dei dipinti definitiva consunzione, ci si trova di fronte ad una consi­ del Settecento -, il posto occupato dalle facciate graffite stente presenza di facciate graffite ed affrescate in condizioni ed affrescate ha un carattere di preminenza e unicità tale precarie, ma ancora recuperabili. Ma, una volta presa co­ che un loro recupero non può che essere caldamente soste­ scienza di questa realtà - così come in modo pressoché nuto e incoraggiato. Il lavoro che presentiamo al pubblico esaustivo è stato fatto con l'occasione del presente lavoro -, degli esperti e degli amministratori vuole avere appunto lo nuove preoccupazioni e nuovi problemi si pongono al momento scopo di ribadire l'esistenza di una realtà degna di essere stesso della impostazione di un programma di intervento. presa nella massima considerazione ed attenzione - così Intanto un problema di conoscenza, e quindi di opinione : come già era emerso in occasione del Convegno su "Intonaci, la conoscenza del problema è limitata a pochi conoscitori colore e coloriture nell'edilizia storica" - col supporto, capaci di guardare l'architettura e quindi di coglierne gli questa volta, di una notevole quantità di dati organizzati aspetti più cospicui, mentre sguardi distratti e frettolosi per schede di rilevamento, identificazione storica e stato di non riescono a cogliere grosse variazioni all'interno della conservazione, che danno l'esatta dimensione del problema gamma dei " colori di Roma ", e pertanto non distinguono; in modo chiaro e documentato. cosicché esporre problemi che sono sotto gli occhi di tutti senza essere visti non significa certo creare opinione ed inte­ L'analisi è stata condotta entro limiti spaziali e temporali resse verso un patrimonio culturale in via di disfacimento. ben precisi così che, se anche alcuni edifici degni di attenzione Né, d'altro canto, è possibile distinguere e riconoscere l'uni­ sono stati censiti al di fuori del Centro Storico di Roma, curo nel colore di Roma quando esso troppo spesso va ad essi tuttavia rientrano nell'arco temporale che va dal XV identificarsi con patine e croste di polvere nera e grassa che al XVI secolo, come ad esempio il Casale Strozzi. In realtà tutto ricoprono ed unificano facendo emergere fin troppo i limiti sono stati di carattere contingente, dovuti soprat­ i restauri intrapresi e portati a termine nella maglia compatta tutto alle dimensioni di una tesi di laurea, mentre è ben del tessuto urbano. Il lavoro di ricerca e schedatura qui pre­ noto che il fenomeno si estende oltre il termine temporale - sentato ha il pregio, fra l'altro, di offrire una precisa e e spaziale, in conseguenza - del XVI secolo, per giungere puntuale individuazione delle cause e dei tipi di degrado cui alle soglie di questo secolo con attenuazioni e riprese e con sono soggette le facciate schedate, andando ad evidenziare cambiamenti di finalità, cui vale la pena accennare, sia come la riduzione degli sporti e la conseguente aggressione pur brevemente, per includervi produzioni edilizie che, degli agenti atmosferici siano le cause prime del deteriora­ solo come finalità e risultati di immagine, si discostano dalle mento delle superfici. tecniche e dagli scopi dello sgraffito e dell'affresco : si trat­ Un'altra difficoltà è poi da individuarsi nella costituzione ta dell'uso di tecniche mimetiche in auge tra '600 e ' 700 della proprietà, spesso frazionatissima e quindi di difficile allo scopo di nobilitare l'aspetto di edifici edificati con mate­ gestione - non a caso il restauro di Via della Fossa è stato riali questa volta davvero poveri, mediante l'uso di spessi realizzato dall'Ordine Teutonico di Santa Maria dell'Ani­ strati di intonaco pregevolmente rifiniti ad imitazione di ma, unico proprietario dell'immobile -, e nel costo di un travertini e materiali lapide i di tutt'altra consistenza e ale tipo di restauro, il cui onere è difficilmente affrontabile durata. Il problema che questo tipo di finitura presenta è da singoli privati o condominii. E pertanto, una volta che il medesimo : la superficie più esterna, la pelle dell' edifi­ alle facciate si riconosca la validità di bene culturale, il cio, lo strato di sacrificio è esso stesso carico di tali valenze problema della loro manutenzione direttamente coinvolge estetiche da essere proprio lui quello bisognoso di consolida­ la Pubblica Amministrazione qhando, conosciute finalmente mento, manutenzione e conservazione, oltre ai suoi supporti a fondo le caratteristiche del patrimonio storico da gestire, costituiti da murature, spesso rozze e raffazzonate, e into­ abbia la determinazione di proporre piani concreti per l' as­ naci robusti e voluminosi. Per tali superfici, dunque, è setto del Centro Storico in quanto a destinazioni d'uso e richiesta una tecnica di intervento che può dirsi più pro­ limitazione alla circolazione. pria del restauro degli affreschi, ovvero di opere d'arte Qualunque Piano del Colore, che comprenda natural­ che , pur soggette al degrado provocato dal tempo su malte, mente anche indicazioni per le facciate graffite ed affre­ murature e intonaci, hanno generalmente il vantaggio di scate, sarà infatti vano se non saranno in primo luogo, se aver riparo dagli agenti atmosferici. La condizione delle non eliminate, almeno controllate ed attenuate le cause che facciate subisce invece l'onere di ulteriori danni conseguenti portano al rapido degrado del patrimonio architettonico. al dilavamento ed alle condizioni di microclima esistenti Val la pena citare ancora una volta il restauro di San Luigi nel loro intorno, con l'aggravante di un regime di traffico dei Francesi: tolti i ponteggi, destò clamore il netto candore spesso pesantissimo. della facciata, che da alcuni fu definita un iceberg nel Lo sviluppo urbanistico di Roma alle soglie del XX se­ centro di Roma ; ma furono sufficienti pochi mesi perché colo ha visto recuperato il gusto delle facciate graffite ed la polluzione atmosferica urbana compisse la sua opera an­ affrescate, che sono così ricomparse, con motivazioni e temi dando a reintegrare il colore della facciata nel novero dei iconologici diversi, ad ornare quartieri nuovi come il Cop­ " colori di Roma ", ovvero nelle molteplici sfumature che pedé, il Nomentano, con alcuni sporadici episodi in Prati vanno dal grigio chiaro al nero, che sono appunto quelle e a San Saba. proprie dello sporco. Il re,stauro di Via della Fossa è stato La ricerca non è dunque conclusa, ma se ne prospetta ora invece salutato dall'unanime plauso degli esperti in quanto, una prosecuzione ed uno sviluppo nell'area romana, che oltre alle capacità mostrate dai suoi esecutori, la sua puli­ giunga allo studio degli esempi più recenti, e per una valu­ zia e la sua nettezza a fine lavori non venivano ad imporsi tazione critica del fenomeno, e per un sondaggio sullo stato prepotentemente sul grigiore circostante in quanto la deco­ di conservazione; ricerca che ben si accorda e si inserisce razione a " sgraffito " delle facciate attenuava notevol­ con la collocazione delle aree citate nelle zone " A " del mente l'" effetto iceberg " che sicuramente avrebbe pro­ P.R.G. di Roma e, di conseguenza, in un Piano del Colore vocato una facciata monocroma. che tenga conto di tali recenti esiti architettonico-figurativi.

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La ricerca presentata, che ha visto nell'esperienza geno­ L'attenzione da parte di storici e restauratori al recupero vese il suo punto di riferimento, è a sua volta promotrice di e alla conservazione di un tale patrimonio di arte figurativa altre ricerche, come quella congiunta che sta per varare che trova finalmente il proprio connubio pieno con l'archi­ l'Università di Pavia sotto la direzione della professoressa tettura giungendo ad una comunanza di problemi e di inte­ Luisa Giordano, per la quale sono previsti scambi con ressi, resterà però pura curiosità speculativa, se ad essa le ricerche condotte a Roma sotto la guida del professar non seguirà, come invece si auspica, un vero interesse da Paolo Marconi e del sottoscritto, allargate, come s'è detto , parte della Pubblica Amministrazione verso la salvaguardia ad un' area temporale che giunge fino ai primi decenni del di beni che appartengono comunque alla collettività in nostro secolo. quanto parte integrante dell'arredo urbano della città.

T AN CREDI CARUNCHIO

FoNTI STORICHE E FORTUNA CRITICA DELLE FACCIATE RO­ elenchi riportati in due cataloghi : il primo realizzato tra MA NE DIPINTE E GRAFFITE il 1936 ed il 1938 da U . Gnoli,3l ed il secondo nel 1962 da C. Pericoli Ridolfini.4l In entrambi si tentò, per la Le facciate con intonaco decorato costituiscono un prima volta, di individuare e collocare topograficamente argomento centrale del dibattito sviluppatosi negli ul­ le circa duecento facciate romane di cui si conserva me­ timi anni intorno al problema del colore e dei materiali moria. La letteratura sulla quale essi si poterono basare di superficie nell'edilizia storica.'> Mancava però, tra gli è assai scarsa e lacunosa, poiché questo patrimonio - inventari realizzati per diversi centri italiani, quello rela­ che come abbiamo già osservato è costituito essenzial­ tivo alla città di Roma. Il fine della presente ricerca è mente da edilizia minore - è stato ignorato nel corso stato proprio quello di predisporre tale materiale di dei secoli dalla maggior parte dei diari e delle guide di base, che senza la pretesa di essere esaustivo, fornisse Roma. Gli unici autori che hanno lasciato testimonianza un'immagine complessiva del fenomeno, e la valutazione su alcuni edifici sono, in ordine cronologico: G. Vasari, della sua consistenza attuale. L'indagine ha assunto per­ G. Mancini, G. Celio e G. Baglione. Le loro annotazioni tanto - nell'impianto metodologico - la forma tipica tralasciano purtroppo gran parte di quelle case con sem­ di una schedatura, preceduta da uno studio teso a siste­ plici graffiti a bugne o punte di diamante, delle quali matizzare i numerosi ma frammentari contributi teorici noi siamo a conoscenza, grazie a pochi manufatti super­ già apportati, ed in particolar modo a comprendere le stiti. Caratteristica comune di queste fonti è infatti quella peculiarità con le quali questa tradizione rinascimentale di segnalare, spesso in modo impreciso, solo quegli edi­ attecchì a Roma. fici maggiori decorati da artisti famosi. È assai probabile Va segnalato anticipatamente che la mancanza di docu­ quindi, che le facciate fossero di gran lunga superiori a mentazione archivistica ha costituito - e non solo per duecento e che l'immagine della Roma del 'soo dovesse chi scrive - uno dei fattori che più hanno limitato lo essere fortemente caratterizzata dalla loro presenza. Ab­ svolgersi dell'indagine, obbligando a procedere in larga biamo ripercorso questi itinerari, rinvenendo tra tutte parte attraverso informazioni desunte dall'osservazione quelle tramandateci dalle fonti solo 36 facciate, tra le diretta. Si è ritenuto che tale strada, avvalorata in ambito quali sono state incluse alcune che i precedenti inventari tecnico-scientifico da analisi quantitative e stratigra­ davano come opere perdute. Sono stati infatti inseriti fiche degli intonaci fosse la piu idonea - data la possi­ nell'elenco anche dei manufatti poco visibili a causa di bilità offerta da una casistica piuttosto ampia - ad ef­ patine e scialbature (facciata in Via dei Cappellari, 61-62; fettuare verifiche e comparazioni. Nonostante si sia dedi­ facciata del cortile di Palazzo Costaguti) e tralasciati quelli cato al reperimento di materiale archivistico una porzione che, a causa di rifacimenti quasi integrali, possono essere di tempo considerevole, non è stato rinvenuto alcun do­ considerati dei falsi (facciata in Vicolo Savelli, 24). cumento che facesse riferimento alla decorazione delle Come sempre accade per gli studi sul 'soo, G. Vasari sl facciate.2 > Tale lacuna potrebbe forse essere colmata, è la fonte più nutrita di informazioni. Nella Introduzione solo attraverso il lunghissimo lavoro di consultazione di a Le Vite egli espone dettagliatamente le varie tecniche tutti gli atti di quei notai, che rogarono in Roma nella adottate dagli esecutori di queste superfici dipinte ed in prima metà del secolo XVI, ma non è escluso che anche p articolar modo quella dello " sgraffito ", che applicò questo tentativo potrebbe rivelarsi infecondo: alla scar­ personalmente in molti edifici toscani.6> Inoltre un note­ sità di documentazione originale, tipica di questo secolo vole interesse destano le minuziose descrizioni delle fac­ si aggiunge infatti la specificità delle superfici ornamentali ciate monocrome decorate da Polidoro da e oggetto del nostro studio. Queste - solitamente eseguite Maturino Fiorentino, dal Peruzzi, dagli Zuccari e da su opere di edilizia minore - non richiedendo una com­ altri artisti. Queste ci permettono di avere una chiara plessa organizzazione di cantiere, venivano contrattate idea dei soggetti più frequentemente rappresentati e probabilmente con accordi privati non registrati in forma del rapporto diretto che veniva a crearsi tra l'opera e la di capitolato. vita cittadina. La compilazione del materiale di base è stata effettuata Come ci fa notare R. Kultzen,7> la ricostruzione ico­ attraverso il censimento di quelle case in cui brani più nografica di molte facciate romane scomparse è operazione o meno estesi di decorazione sono ancora leggibili. Ad assai complessa perché, ad eccezione di alcune rare esso si è pervenuti partendo dalla verifica in luogo degli incisioni cinquecentesche - che mostrano l'immagine

55 ©Ministerocomplessiva dei dellabeni superficiee delle attività ornata culturali-Bollettino- la maggior parte d'Artedi tavole incise su rame, contenenti le riproduzioni di delle testimonianze giunte sino ai nostri tempi altro non alcuni graffiti e chiaroscuri, che può considerarsi l'unica sono che riproduzioni di scene ritenute di particolare fonte iconografica disponibile di alcuni manufatti soprav­ perfezione formale. Queste venivano compiute da arti­ vissuti fino all'8oo ma scomparsi successivamente. Le sti perlopiù anonimi, al fine di studiare l'arte classica numerose licenze interpretative riscontrabili su queste attraverso i soggetti antiquari dipinti da frescanti come incisioni ci consentono di avanzare un'ipotesi. Si suppone Polidoro. Lo stesso atteggiamento si riscontra negli scrit­ cioè che non fosse estranea alle intenzioni di Maccari tori d'arte i quali, dopo Vasari, si limiteranno a fornire l'idea di fornire una sorta di rassegna in cui poter sce­ le loro notizie solo su singole raffigurazioni e quasi mai gliere fregi e raffigurazioni per nuovi decori, oltre al sull'intera decorazione del prospetto. prioritario intento di rendere testimonianza delle poche Per quanto riguarda il secolo XVII la consistenza e facciate superstiti. lo stato del patrimonio ci viene documentata da G. Man­ Ci preme a questo proposito sottolineare l'auspicabi­ cini 81 nel suo Viaggio per Roma del 1628. Seguendo un lità di un inventario da realizzarsi anche per questi edi­ criterio espositivo tipico della guida cittadina l'autore fici ottocenteschi. Tale iniziativa sarà utile non solo a elenca brevemente numerose case affrescate e ne denuncia non perpetuare gli errori di vecchi atteggiamenti conser­ scrupolosamente il decadimento. vativi, ma soprattutto giovevole alla conoscenza di una Negli stessi anni G. Celio 9l portava a termine Le cultura materiale recente, in cui intervennero maestranze Memorie pubblicate nel 1638. In questa operetta, nel capi­ raffinate - decoratori e restauratori insieme - ultimi tolo intitolato Pitture sopra le facciate delle case di Roma, detentori di capacità tecniche ed esecutive ormai perdute. viene formulato un elenco specifico delle facciate maggiori. Altre annotazioni sono riportate nelle Vite dei pittori l. G. di G. Baglione,10l stampato a Roma nel r64g, dal quale non si traggono però contributi particolari da aggiungere ai precedenti. Per tutto il secolo XVIII e gran parte del XIX nelle guide di Roma non viene fatta menzione - ad ecce­ zione di alcune citazioni del tutto marginali - degli edi­ I) Facciate Dipinte- Conservazione e Restauro, Atti del convegno di studi, a cura di G. ROTONDI TERMINIELLO e F. SIMONETTI, fici oggetto del nostro studio. Gli autori di quel periodo Genova I982; AA.VV. Genua Picta. Proposte per la conservazione (interessati soprattutto all'elemento architettonico e mo­ ed il restauro delle facciate dipinte, catalogo della mostra, Genova numentale) non apprezzarono questo particolare aspetto I5-4/I)-7/I982, ivi 1982; AA.VV. Il Colore nell'edilizia storica, in Bollettino d'Arte, supplemento n. 6, Roma 1984; AA.VV., Scienza dell'arte rinascimentale. Considerandola un'attività mi­ e Beni Culturali- L'Intonaco: storia, cultura e tecnologia, Atti del nore tipicamente borghese, essi ritennero che venisse convegno, Padova 1985. svolta da artisti valenti solo in mancanza di committenze 2) In relazione a tale argomento ci sembra necessario fornire più gratificanti. Si cominciava ad affermare una corrente una precisazione, riguardante l'atto notarile citato da P. RoMANO in Il Quartiere Rinascimento, Roma 1938, p. 24. Tale documento teorica - culminante nella ideologia funzionalistica con­ (Archivio Capitolino, Atti originali, vol. 900, 17 dicembre 1509) temporanea - che attribuiva agli espedienti integrativi contiene- secondo l'Autore- il contratto tra un canonico polacco e ornamentali del cantiere tradizionale connotazioni total­ e un pittore mantovano, con il quale quest'ultimo si impegnava ad impartire al primo l'arte del graffito per la decorazione delle facciate. mente dispregiative, collocandoli nella gamma delle ope­ P. Romano afferma inoltre che nel rogito sarebbero contenute tutte razioni mistificanti. Nel caso specifico delle facciate di­ le indicazioni relative a tale tecnica. Dopo un'accurata lettura del pinte tali decorazioni sono considerate un vero e pro­ documento, ci sembra di poter asserire che l'affermazione dell'autore è inesatta. Nel manoscritto non si parla affatto di graffito, bensì di prio maquillage, attuato per far uscire dall'anonimato tecniche esecutive attinenti all'affresco da adottare nella decorazione edifici privi di qualità architettoniche. Molti graffiti ed di pareti e soffitti interni. affreschi scompaiono proprio in quegli anni sotto scial­ 3) U . GNOLI, Facciate graffite e dipinte in Roma, in Il Vasari, bature d'intonaco o molti altri vanno perduti a causa I936-37, pp. 89-I23 e I938, pp. 24-29. delle demolizioni per la costruzione di nuovi assi stra­ 4) C. PERICOLI RIDOLFINI, Le case romane con facciate graffite e dali.11l Soltanto verso la fine del XIX secolo e in seguito dipinte, catalogo della mostra, Roma Palazzo Braschi, 1960. 5) G. VASARI, Le Vite dei più eccellenti Pittori, Scoltori e Architet­ al rinnovamento del gusto decorativo, che sfocierà più tori (ed. a cura di G. Milanesi), Firenze 1878-85. tardi nel Liberty, si comincia a prestare una certa atten­ 6) Per gli edifici decorati dal Vasari cfr. G. e C. THIEM, Toska­ zione a questo patrimonio artistico. Purtroppo, come spes­ nischefassaden-dekoration, in sgraffito undfresco, I4 bis, 17 Jahrundert, so accade, la denuncia effettuata dagli operatori culturali Munchen 1964. non trova riscontro nelle attività municipali. Assistiamo 7) Cfr. R. KULTZEN, Relazioni e proposte al problema della gra­ pertanto ad una singolare contraddizione che porta a duale rovina degli affreschi rinascimentali sulle facciate delle case romane, in Facciate Dipinte- Conservazione e Restauro, cit., pp. recuperare queste tecniche nella decorazione di nuovi 37 e 38. edifici, mentre contemporaneamente si demoliscono i 8) G. MANCINI, Considerazioni sulla pittura e Viaggio per Roma, modelli originali del '500. Bisognerà attendere gli inter­ (ed. a cura di A. Maruchi- L . Salerno), Roma I956. venti di Jacob Burckhardt nl del 1855, nella prima edi­ 9) G. CELIO, Memoria delli nomi dell'Artefici delle pitture, che sono zione della rivista Il Cicerone, per poter leggere frasi di in alcune Chiese, Facciate e Palazzi di Roma, Napoli 1638. indignazione per l'incuria e il degrado in cui versano le IO) G. BAGLIONE, Le Vite de' Pittori, Scultori et Architetti, Roma facciate romane e fiorentine. 1642, ed. fac-simile Roma I935· Il rinnovato interesse per le forme decorative del Rina­ r I) È il caso di numerose facciate, tra le quali si vuole ricordare quella in Vicolo degli Amatriciani, 5 demolita nel I867, e quella in scimento trova riscontro nel recupero di motivi a fogliami' Via Tor di Nona, 39-40 demolita nel r88o. e di grottesche che ritroviamo, assai simili, in molti pro­ I2) J. BuRCKHARDT, Der Cicerone, I8)5, ed. it., Firem:e 1952. spetti ornati a Roma tra il XIX e il XX secolo. Pro­ I3) E. MACCARI, G . }ANNONI, Graffiti e chiaroscuri esistenti all'e­ prio in quegli anni E. Maccari '3l pubblica una raccolta sterno delle case di Roma, s.d. ma del I876. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

LA " MODA " DI DECORARE LE FACCIATE A ROMA: ORIGINI Per poter visualizzare il valore numerico delle facciate DEL FENOMENO, ICONOGRAFIA E TECNICHE ESECUTIVE dipinte e la loro dislocazione nella topografia cittadina, abbiamo cercato di ubicare tutte le case di cui si conserva La moda di decorare le facciate raggiunge il suo apice memoria sulla pianta del Nolli del 1748 (TAV . II). Que­ a Roma nel secondo e terzo decennio del 'soo. L'origine sta verifica è stata estremamente significativa ; dal grafico emerge un'immagine inedita della città, nella quale pochi è però molto più antica ~ senz' ~l~ro non è di natura a~toc­ erano i luoghi privi di questa caratteristica nota di colore. tona. Sin dal tard~ medt~evo st t_ncontra~o per tutta_l Ita­ Le zone più interessate al fenomeno appaiono i rioni lia cen t r~-s .etten:tnonale mt_ona~t ~sterm c,on ornati g_e~­ metrici tmttantt finte cortme tsptrate all opera latenzta Ponte e Parione, ma esso si estendeva anche ai rioni Re­ gola e Campo Marzio. Vi erano alcune strade particolar­ antica.') T ali finiture conferivan~ ~l~'edifi~i~ un'imma­ mente ricche di facciate dipinte, nelle quali si svolge­ gine nobile e accurata che, p~r ltmttt tecm,ct ed _econo­ vano i percorsi cerimoniali per le processioni e gli ingres­ mici, non si era potuta p~rs_egutre a~traverso l uso ~:h f!1Ura­ si solenni di personaggi illustri. , via dei Coro­ ture più ricche. I matenah adottati nelle cos~ruzto':t er~­ nari, via del Pellegrino, via di Nuovo sono infatti no spesso di recurero e non permettevano t1 :aggJUngt~ gli assi più importanti che congiungono la città del Vati­ mento di una tessttura murana regolare e umforme. St cano, sede del potere papale, alla città laica. Da queste imponeva, quindi, la necessità di rivestire tale muratur~ osservazioni emerge un singolare aspetto del fenomeno, con uno strato d'intonaco, il quale assumeva il ruolo dt che vede nella decorazione delle facciate la trasposizione una vera e propria " superficie di sacrificio ". La prote­ permanente di quel gusto tipicamente rinascimentale di zione del supporto era del resto una pratica assai ricor­ addobbare, in certe particolari occasioni, interi settori rente sin dall'antichità; essa veniva apportata con la ste­ di città con scenografie colorate e architetture effimere. sura di leggere velature anche su rivestimenti lapidei Lo stesso Vasari nella descrizione della tecnica a chiaro­ realizzati a regola d'arte. Il fine era quello di preservare scuro dice: " Queste pitture si lavorano in due modi : il materiale dal degrado e di armonizzarlo con gli altri prima in fresco, che è la vera, o in tele per archi, che si presenti in fa_cci~ta . La funzione _dec?rativa dell'intona~o fanno nell'entrate de' principi nelle città e ne' trionfi, si affianca qumdt a quella protettiva m un rapporto rect­ o negli apparati delle feste e delle commedie, perché in procamen:te. sti~olante . In. tal mo~o . all' o~igi_ n~ria simu­ simili cose fanno bellissimo vedere ".3> lazione dt nfimtt paramentt muran st sostttulfa ben pre.­ Come si è premesso, l'usanza di ornare le superfici sto una gamma molto più vasta di elementi ornamentalt. esterne delle case non nasce a Roma, ma viene importata Definire " moda " questa tradizione decorativa po­ da maestranze di altra provenienza etnica. Ancora una trebbe sembrare notevolmente riduttivo se a giustifi­ volta la mancanza di un riscontro sistematico con le fonti care l'uso del termine non intervenissero alcune conside­ archivistiche rende l'individuazione di questi esecutori razioni di carattere economico e sociale già sviluppate 2 piuttosto complessa; sembra tuttavia verosimile attri­ peraltro in modo assai convincente da A. Marabottini. ! buire ai lombardi e ai toscani un ruolo di rilievo nell'im­ La società romana - dice l'autore - si trova a vivere in presa. Entrambi si fecero interpreti sia delle decorazioni quegli anni una fase di eccezionale " dinamismo soc~ale ·: graffite che di quelle a chiaroscuro; nonostante ciò nel e " liberalismo intellettuale ". Grazie ai due ponttficatt risultato formale della prima tecnica sembra manifestarsi medicei di Leone X e Clemente VII, affluiscono a Roma una concezione compositiva tipica dell'architettura to­ una consistente quantità di mercanti, prelati e famiglie scana, basata sul controllo geometrico e sensibile al gusto dell'alta finanza toscana, che divengono i maggiori com­ della bicromia. Analizzando la suddivisione dell'ornato mittenti della produzione artistica di quel tempo. La graffito presente sulle facciate romane, si può notare come spinta innovativa favorisce in particolar modo l'ascesa vi siano dei canoni ricorrenti. I partiti decorativi si so­ sociale del cittadino medio, il quale individua nel pos­ vrappongono al supporto architettonico con l'intento sesso di un'abitazione appariscente la tappa obb~iga~a esplicito di correggere le proporzioni della facciata attra­ per la propria affermazione. L'assenza di do~umentt on­ verso la variazione dei suoi valori dimensionali. Come ci gi nali non permette di sapere quale fosse t1 compenso fanno notare Golzio e Zander,4l le regole di base sono richiesto per la decorazione di una facciata, ma la straor­ più o meno sempre le stesse : a) frenare gli andamenti dinaria fortuna del fenomeno ci fa supporre una certa verticali dei ristretti fronti con l'introduzione di fasce economicità sul piano esecutivo. Per confermare questo orizzontali costituite dai fregi marca piano; b) enfatiz­ dato Marabottini porta ad esempio l'attività di uno dei zare le semplici bucature centinate con ricche cornici più famosi frescanti che operarono a Roma, cioè Poli­ per renderle più ampie. Questi accorgimenti hanno in doro da Caravaggio. Egli realizzò con Maturino. Fio~en­ sintesi l'effetto di modificare la "scala apparente" della tino, in non più di quattro anni pieni di atttvttà, ctrca facciata facendola sembrare più grande. 40 facciate, in media dieci ogni anno. Tale rapidità non A Firenze si sono conservati molti intonaci con sem­ può essere giustificata solo da una grande abilità arti­ plici graffiture a finto bugnato, databili nella seconda stica ; è evidente pertanto che la tecnica del chiaroscuro metà del 1300. L'opportunità di analizzare una casistica e del graffito si prestavano in modo particolare ad una distribuita in un arco temporale piuttosto ampio ha con­ realizzazione veloce. Il committente, dopo aver comprato sentito quindi di comprendere alcuni elementi caratte­ una delle tante case a basso costo inserite nel tessuto se­ rizzanti l'evoluzione dei primi ornati geometrici. La varia­ riale della città, affidava alla sapienza dell'artista il miglio­ zione dimensionale dei finti conci graffiti sembra ad esem­ ramento delle sue modeste qualità estetiche. Sono a~ba­ pio non essere affatto casuale, poiché si nota un loro ingran­ stanza rari i casi in cui si possa riscontrare l'ideaz~one dimento progressivo, che segue la tendenza dei modelli dell'ornamento contemporaneamente alla progettaz10n~ reali ai quali essi facevano riferimento.s> Anche il metodo dell'edificio. N elle facciate graffite la ricorrenza di alcm:u di stesura dell'intonaco ha subìto nel tempo dei cam­ motivi iconografici lascia supporre piuttosto un uso r~t­ biamenti, divenendo più raffinato. La tecnica originaria terato di alcuni cartoni di base, previa esecuzione di ptc­ del graffito, in uso sin dal 1200, era infatti assai più rudi­ cole varianti. mentale di quella adottata in seguito nei manufatti rina-

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scimentali; esso veniva eseguito ad un solo strato d'into­ lo che nemmeno per il cantiere ptu ricco sarebbe stato naco, era quindi monocromo e non bicromo.6l Sopra il possibile, e ci informa pertanto non solo su ciò che rinzaffo e l'arricciato si stendeva una calcina di carica viene fedelmente imitato, ma anche sulle " aspirazioni " sottile senza pigmenti aggiuntivi. Sopra la superficie esistenti nella produzione architettonica reale. lisciata venivano poi tracciati, con uno strumento appun­ Anche il procedimento esecutivo del graffito si era note­ tito, i graffi da cui il disegno era composto. Questi ultimi volmente modificato nel tempo, raggiungendo maggiori staccavano dalla base solo grazie alla leggera differenza possibilità espressive attraverso il contrasto della bicro­ di tono conferita alle malte dalla diversa percentuale di mia. La successione delle fasi operative proprie di questo calce presente nello strato superficiale rispetto a quello metodo ci vengono ampiamente descritte dal Vasari: sottostante. A Roma non si sono conservati esempi an­ '' pigliano la calcina mescolata con la rena ordinaria­ tichi ascrivibili alla prima fase di questa tradizione mente, e con paglia abbruciata la tingono d'uno scuro decorativa. Le uniche testimonianze che sono soprag­ che venga in un mezzo colore che trae in argentino, e giunte sino ai nostri tempi appartengono infatti al XV se­ verso lo scuro un poco più che tinta di mezzo, e con que­ colo e sono: l'Albergo dell'Orso, la Casina Mattei in Pi­ sta intonacano la facciata. E fatto ciò e pulita col bianco scinula e la loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi, (schede della calce di trevertino, l'imbiancano tutta, et imbian­ n. 4, n. 25, n. 29). Non abbiamo pertanto la possibilità cata ci spolverano su i cartoni, o vero disegnano quel di valutare la consistenza del fenomeno nel suo stadio ini­ che ci vogliono fare. E di poi agravando col ferro, vanno ziale. Possiamo però affermare con certezza che le deco­ dintornando e tratteggiando la calce, la quale essendo razioni a graffito cominciarono ad essere praticate a Ro­ sotto di corpo nero, mostra tutti i graffi del ferro come ma, con l'intensità tipica di una moda, solo verso la fine segni di disegno. E si suole ne' campi di quegli radere del XV secolo, grazie alla consistente immigrazione di il bianco e poi avere una tinta d'acquerello scurretto maestranze toscane giunte in città al seguito dei Papi molto acquidinoso, e di quello dare per gli scuri, come medicei. A quell'epoca la tecnica aveva raggiunto dei si desse a una carta; il che di lontano fa un bellissimo ve­ risultati figurativi assai più complessi e raffinati. Gli dere; ma il campo, se ci è grottesche o fogliami, si sbat­ stessi ornamenti geometrici cominciavano ad essere rea­ timenta, cioè ombreggia con quello acquarello. E questo lizzati in modo più libero e fantasioso, superando i mo­ è il lavoro, che per esser dal ferro graffiato, hanno chia­ delli reali tramite l'invenzione di nuove forme o l'uso mato i pittori sgraffito ",7l decontestualizzato di certi rivestimenti. Nel cortile del Tale descrizione ha trovato riscontro nelle analisi quan­ Burcardo (scheda n. 30) si è rilevata ad esempio una sin­ titative effettuate su alcuni campioni d'intonaco,8l così golare reinterpretazione del motivo a punta di diamante. come nelle sezioni stratigrafiche sono chiaramente visi­ Questo soggetto - peraltro assai ricorrente nella casi­ bili i frammenti di carbone e paglia bruciata che servi­ stica romana - venne rielaborato con l'intenzione di vano a pigmentare lo strato di base della decorazione riprodurre una bugna prismatica resecata in maniera piut­ (TAv. IV, be c). Questo fondo scuro veniva spesso variato tosto complessa, che non trova riscontro nella tradizione nel tono cromatico, sostituendo la paglia bruciata con lapicida antica e nemmeno in quella coeva (TAv. III, 2) . del coccio pesto, più adatto alla decorazione dei cortili, Sembra d'altro canto poco probabile che l'artista avesse dove la mancanza di luce naturale unita al grigio del­ voluto ornare l'intonaco con un disegno astratto del l'intonaco avrebbe reso l'ambiente troppo opprimente. tutto privo di allusioni ai paramenti lapidei. Da una os­ Tale variante non compare nella nostra casistica. A Fi­ servazione attenta del motivo ornamentale si comprende renze invece - dove il graffito continuerà ad essere ap­ immediatamente che esso è una derivazione del modello plicato per tutto il secolo XVI e per buona parte del XVII di base, costituito da un quadrato metà bianco (faQcia - vennero sperimentate ulteriori possibilità espressive. in luce), metà nero (faccia in ombra), anche se in questo Esistono infatti in questa città degli esempi di graffito caso la complessità del disegno rende il gioco chiaroscu­ policromo con fondi gialli, verdi, ruggine e blu - com­ rale meno realistico e immediato. Le misure dei conci presenti nello stesso partito decorativo - del tutto estra­ sono inoltre abbastanza fedeli a quelle del tipo di base nei alla produzione romana.9l e la rappresentazione dei giunti conferma l'intento mi­ Intorno al secondo decennio del '500 la tecnica del graf­ metico. fito comincia ad essere sostituita, negli ornamenti delle Un'operazione equivalente a quella appena descritta facciate romane, da quella del chiaroscuro o affresco mano­ è condotta nei graffiti del co'rtile di Palazzo Ricci (scheda cromo. Tale tecnica sembra essere più direttamente col­ n. 17). Essi imitano un paramento ad intarsi marmorei legata all'ambiente lombardo, poiché, come si può evin­ che richiama nel disegno le forme adottate più frequente­ cere dalle testimonianze del Filarete to) e di Mare' Anto­ mente nelle pavimentazioni antiche; siamo cioè di fronte nio Michiel,"l la moda delle facciate dipinte doveva es­ ad un caso di trasposizione del rivestimento in un conte­ sere assai diffusa in questa regione ancor prima dell'af­ sto estraneo da quello nel quale lo colloca la prassi abi­ fermazione romana di Polidoro. Basti ricordare a tale tuale (TAv. III, 5 e 6). propo3ito l'attività del Bramante 121 e ancor prima le Emerge in sintesi dagli esempi analizzati, una compo­ numerose opere che il Foppa '3) realizzò a Pavia intorno nente creativa degli ornati geometrici, che sembra non alla metà del XV secolo per conto di Francesco Sforza. esser mai stata considerata. L'esuberanza iconografica A cavallo tra il '400 e il '500, ovunque vi sia una produ­ delle decorazioni figurate, ha infatti sovente distolto l'os­ zione consistente di fronti affrescate, si può rilevare la servatore, portandolo a sottovalutare questi intonaci più presenza di maestranze lo m barde: è il caso di Genova modesti che sono invece ricchi di varianti fantasiose. ma, anche di Carpi, Treviso e infine Roma. Lo stesso Una sorta di "frustrazione" generata dalla pratica imi­ Polidoro da Caravaggio è un lombardo e il suo paese tativa, o meglio dalla necessità di simulare ciò che non d'origine annovera più di un artista esperto in questo era disponibile in quella determinata circostanza, induce genere di decorazioni. 14) l'artista ad attingere provocatoriamente alle libertà of­ La tecnica del chiaroscuro richiedeva delle compe­ fertegli dal disegno. Quest'ultimo, non avendo limiti tenze artistiche più specifiche del graffito, ma d'altro tecnici o economici, permetteva infatti di realizzare quel- canto offriva un insieme di potenzialità espressive ancora ss ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

INDIVIDUAZIONE TOPOGRAFICA DELLE FACCIATE GRAFFl (sulla pianta del N

ELENCO DELLE FACCIATE ESISTENTI SOTTOPOSTE A SCHEDATURA (Nella pianta del No/li non compaiono i nn. 34, 35 e 36 perchè fuori campo)

Localizzazione UBICAZIONE TECNICA l della decorazione

RIONE PONTE 1 - Vicolo Cellini, 31 graffito facciata 2 - Via della Maschera d'Oro, 9 graffito facciata 3 - Via della Maschera d'Oro, 7 affresco monocromo facciata 4 - Via dei Soldati, 25 affresco monocromo e graffito facciata 5 -Via di S. Maria dell'Anima, 65 graffito facciata 6 - Via Giulia, 82 graffito facciata 7 - Vicolo Sugarelli, 1 graffito facciata 8 - Corso Vittorio Emanuele, 282 graffito cortile RIONE PARIONE 9 - Piazza de' Massimi, 1 affresco monocromo facciata 10 - Via di Tor Millina, 18 affresco e graffito facciata 11 - Via della Fossa, 14 a- 17 graffito facciata 12 - Via del Governo Vecchio, 103- 105 affresco e graffito facciata 13 - Vicolo del Governo Vecchio, 52 graffito facciata 14 - Via del Pellegrino, 64- 65 graffito facciata 15 - Via del Pellegrino, 66- 67 affresco monocromo facciata RIONE REGOLA 16 - Via di Monserrato, 2 affresco monocromo facciata 17 - Piazza de' Ricci, 129 affresco monocromo e graffito facciata e cortile 18 - Via dei Cappellari, 61 - 62 graffito facciata 19 - Piazza del Biscione, 90 affresco e graffito facciata 20 - Via dei Giubbonari, 46- 47 affresco monocromo facciata 21 - Via di S. Salvatore in Campo, 43- 44 affresco monocromo facciata 22 - Via dei Pettinari, 79-80 graffito facciata RI ONE SANT'ANGELO 23 - Piazza Mattei , 17 graffito cortile 24 - Piazza Mattei, 10 graffito cortile RIO NE TRASTEVERE 25 - Pi azza in Piscinula, 8 graffito facciata e cortile 26 - Vicolo del Moro, 62 graffito facciata 27 - Farnesina Chigi alla Lungara chiaroscuro facciata RIO NE CAMPITELLI 28 - Casino Farnese al Palatino graffito facciata RION E MONTI 29 - Piazza del Grillo, 1 graffito facciata RIO NE SANT'EUSTACHIO 30 - Vi a del Sudario, 44 graffito cortile' 31 - Pi azza S. Eustachio, 53 affresco policromo facciata RION E BORGO 32 - Vicolo del Campanile, 4 graffito facciata 33 - Via della Conciliazione, 33 graffito cortile QUARTIER E SAN SABA 34 - Via di Porta S. Sebastiano, 6 affresco monocromo e graffito cortile QUARTIER E FLAMINIO 35 - Cas a del Curato i n Via Jacovacci graffito facciata QUARTIERE DELLE VITTORIE 36 - Via del Casale Strozzi affresco monocromo e graffito facciata ------~------~------1 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. II

FITE E AFFRESCA TE DI CUI 11CONSERVA MEMORIA Nolli, 1748) ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte -- ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

pi~ ampio, permettendo un modellato plastico e l'imi­ Ma la carattenst1ca che distingue maggiormente l'ope­ tazlOne cromatica di materiali pregiati come il mar­ ra di Polidoro e distanzia la tradizione romana da quella mo e il bronzo. Il Vasari ci informa che esso veniva settentrionale è il rapporto esistente tra architettura e eseguito con una gamma limitata di colori preparati decorazione. Osservando oggi le facciate che noi sap­ " con terra da fare i vasi, mescolando quella con carbone piamo esser state decorate dall'artista, ci accorgiamo im­ macinato o altro nero per far l'ombre più scure, e bianco mediatamente della loro semplicità formale: è il caso di trevertino con più scuri e più chiari ".'5) Le grada­ di Palazzo Gaddi, di Palazzo Milesi e di altri ancora. zioni si sceglievano in base ai materiali che dovevano es­ Prendiamo quest'ultimo esempio e analizziamolo con sere simulati nella rappresentazione pittorica e cioè l'aiuto dell'incisione tramandataci dal Maccari (fig. 3.3). "marmo e porfido e di pietra verde e granito rosso e bi­ Come si può notare la decorazione era svolta sulla fac­ gio o bronzo o altre pietre ".'6> La decorazione veniva ciata affidando lo stesso peso ad ogni sua parte, con eseguita solitamente tramite la suddivisione in " gior­ l'intento esplicito di creare una sorta di reticolo distri­ nate ", mentre al graffito era più congeniale il sistema della butivo omogeneo, o meglio un supporto architettonico " pontata ". Questo secondo metodo si basava infatti apparente costituito da trabeazioni, nicchie e cornici. sull'applicazione dell'intonaco per fasce orizzontali, tan­ L'architettura viene cioè ornata con i suoi stessi mezzi, to lunghe quanto la superficie da decorare; pertanto data simulando dei partiti architettonici all'interno dei quali l'estensione spesso considerevole, esso presupponeva svolgere la decorazione figurata. Si evince pienamente una grande rapidità esecutiva, che la ripetitività dei fregi dai prospetti di Polidoro la sua consapevolezza di operare graffiti era in grado di garantire. Le caratteristiche dei in un ambito assai diverso da quello deputato per l'af­ ponteggi che venivano alle3titi in facciata si possono os­ fresco d'interno: la facciata denuncia la sua specifica servare su di un dipinto ad olio di Federico Zuccari, in vocazione di superficie architettonica, di parete urbana cui è rappresentato Taddeo Zuccari mentre esegue i e detta le regole alla composizione dei suoi ornamenti. chiaroscuri di Palazzo Mattei utilizzando un ponte a sbalzo, poggiante sul davanzale della finestra del piano M . E. terreno (TAv. VI, b). L'affresco monocromo trova a Roma un ambiente estre­ mamente ricettivo, già pervaso da quel gusto antiquario 1) Per ulteriori approfondimenti cfr. P.N. PAGLIARA, Note su e archeologizzante, che prima dell'affermazione raffael­ murature e intonaci a Roma tra Quattrocento e Cinquecento, in Ricer­ lesca trova riscontro nell'attività di artisti come il Peruzzi che di Storia dell'Arte, 1980, II, pp. 35-44. e il Ripanda. La maggior parte delle scene svolte sulle 2) Cfr. A. MARABOTTINI, Polidoro da Caravaggio, Roma 1969, facciate dipinte erano di derivazione classica, tratte pp. 105-107· dalla storia romana o dalla mitologia. I temi scelti per le 3) G. VASARI, Le Vite (ed. G. Milanesi) l , Cap. Xl, Firenze decorazioni si ispiravano sovente alle vicende personali 1878-85, p. 191 . 4) Cfr. V. GOLZIO, G. ZANDER, L'Arte in Roma nel secolo XV, del committente, alla tradizione connessa al luogo in cui Bologna 1968, pp. 172 e 173· sorgeva l'edificio o alla sua funzione d'uso, come nella 5) L'esistenza di una corrispondenza dimensionale tra conci in facciata del Casino del Giardino del Bufalo.I7l pietra e conci graffiti si è resa manifesta nel corso dei restauri effet­ tuati nella Cappella dei Castellani a Firenze. In questa occasione si Il repertorio antiquario, pur non essendo appannaggio è potuto verificare che le finte bugne, in seguito agli interventi rea­ esclusivo degli artisti che operavano in Roma, acquista lizzati sulla facciata tra il XIV e il XVI secolo, si sono ingrandite, in questa città connotazioni alquanto singolari. Bisogna seguendo la tendenza dei modelli lapidei in uso in quei secoli. A infatti considerare che a Roma, più che altrove, i basso­ tale proposito cfr. G. e C. THIEM, Toskanische fassaden- Dekoration rilievi e la statuaria antica riemersa dagli scavi costitui­ in sgraffito und fresco , Miinchen 1964, p. 19. scono una fonte continua d'ispirazione, influenzando 6) Ibidem p. 19. 7) VASARI, op.cit., l, Cap. XII, pp. 192 e 193· sensibilmente la cultura d'immagine degli artisti ivi ope­ 8) A scopo esemplificativo riportiamo i risultati delle analisi ranti. Come si può osservare nei pochi lacerti di decora­ quantitative effettuate per la facciata in Vicolo Cellini, 31 (scheda zione sopravvissuti al degrado, l'intenzionalità dei fre­ n. 1). Si è voluto verificare, mediante analisi, la proporzione dei scanti - e di Polidoro in primo luogo - non è solo componenti presenti nell'impasto: legante (CaC03) e inerte (silice, Al20 a, FeOa); si è risaliti inoltre, al rapporto originario di tali com­ quella di rappresentare degli episodi tratti dalla mito­ ponenti. La percentuale di legante presente attualmente nello strato logia o dalla storia romana, ma anche quella di riprodurre più interno del graffito (fondo scuro) è il 53,2 % della malta, quella l'effetto plastico di luce e ombra di quei rilievi antichi dello strato superficiale è invece il 73,6 %. L'incremento del legante in cui tali episodi venivano narrati.'Sl Non è del resto dovuto a carbonatazione della calce nel tempo è stato del1'1.39 %· casuale l'uso limitato dell'affresco policromo sulle fac­ g) Cfr. G. e C. THIEM, op. cit., p. 21. IO) Si fa rifèrimento in particolar modo alla descrizione che il ciate romane. A differenza di città come Genova o Ve­ Filarete ci tramanda, degli affreschi del Foppa nel cortile del Banco nezia, meno condizionate dalla presenza di reperti, il Mediceo, e al colloquio tra l'Autore e Galeazzo Maria Sforza per colore diviene a Roma un elemento fuorviante, estraneo la scelta delle decorazioni della casa di quest'ultimo. Cfr. rispettiva­ a quel concetto di architettura classica centrato sulla mente nel Trattato di Architettura, ed. a cura di A.M. FINOLI, e L. GRASSI, Milano 1972, libro XXV, pp. 699 e 700 e libro IX, poetica del materiale puro: il marmo. p. 258. Se si analizza attentamente la tecnica pittorica dei fre­ 11) Cfr. M.A. MICHIEL, Notizie d'opere del disegno, 1525. gi di Polidoro, si nota immediatamente una rinuncia 12) Cfr. A. BRUSCHI, Bramante Architetto, Bari 1977, pp. 103 e alla rappresentazione del dettaglio, a favore dell'effetto 340· d'insieme. Le facciate collocate principalmente in vi­ 13) Vedi nota IO; cfr. F. WITTGENS, Vincenzo Poppa, Milano c?li stretti, non avrebbero permesso comunque una vi­ 1950, p. 21. SiOne ravvicinata; il risultato estetico viene quindi per­ 14) Per informazioni più dettagliate sulle facciate e sulle maestran­ ze lombarde cfr. S. MACIOCE, Sulle facciate dipinte nell'Italia Set­ seguito con rapidità esecutiva attraverso il ricorso ad tentrionale, in Facciate Dipinte- Conservazione e Restauro, Atti del u.na tecnica che risulta essere, oltretutto, assai più vi­ convegno, Genova 1982. cma al disegno che alla pittura (tratteggio per gli scuri 15) VASARI, op. cit., l, Cap. Xl, p. 191. e pennellate di biacca per i chiari). 16) Ibidem, p. 190.

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17) Questo dato iconologico è assai ricorrente nelle case decorate Questa affermazione è verificabile soprattutto nelle super­ da Polidoro. A sostegno di tale tesi vi sono numerosi studi reali~­ zati da R. Kultzen. Portiamo ad esempio la scrupolosa interpretazione fici decorate a chiaroscuro, dove pesanti rimaneggiamenti eseguita dall'autore per le figurazioni pittoriche rappresentate sulla rendono impossibile, attualmente, un apprezzamento facciata del Casino del Giardino del Bufalo. L'intera decorazione dell'autenticità dell'opera. Concentriamo quindi la no­ è tratta sostanzialmente dalla Metamorfosi di Ovidio, ed alcLJne scene sono dedicate alle tre storie di Perseo, i poeti e le Muse. È proprio stra attenzione su questo argomento specifico partendo su questo elemento che si basa la tesi del Kultzen; il Giardino del dai restauri ottocenteschi, tra i quali piuttosto esempli­ Bufalo era infatti uno di quei luoghi in cui venivano conservate, ficativi sono quelli di Casa Sander (scheda n. 5) per la come in una specie di galleria all'aperto, statue e sculture antiche. Nella Roma del XVI secolo era piuttosto frequente usare i giardini tecni~a a graffito e Palazzo Ricci (scheda n. 17) per quella annessi ai palazzi nobili, per la raccolta di tali reperti, così come era a ch1aroscuro. frequente che poeti e letterati vi tenessero dei convegni. Il Casino del Bufalo era appunto, tra questi, uno dei più famosi, e lo era so­ La filosofia che accompagna questi interventi è al­ prattutto per la celebre raccolta di statue delle Muse in esso conte­ quanto esplicita: 1) ridurre al minimo la differenza esi­ nute. Cfr. R. KuLTZEN, Die Malereien Polidoros da Caravaggio im stente tra parte originaria e parte reintegrata; 2) curare Giardino del Bufalo in Rom, in Mitteilungen des Kunsthistorischen l'effetto d'insieme della facciata per restituirla nella sua Institutes in Florenz, febbraio 1960, pp. 97-120. interezza decorativa. Nonostante la grande abilità ese­ 18) Cfr. MARABOTTINI, op. cit., p. II8. cutiva sul piano artistico e formale (non sempre soste­ nuta da una pari abilità tecnica), questi restauri presen­ tano quindi una mancanza di rigore storico, che causa problemi non indifferenti di autenticità. Per quanto riguarda gli intonaci decorati a graffito, il metodo d'intervento era piuttosto radicale: venivano OSSERVAZIONI SUI RESTAURI EFFETTUATI A ROMA SULLE conservate soltanto le parti originali rimaste intatte, men­ FACCIATE GRAFFITE E AFFRESCATE, TRA LA FINE DEL tre per quelle più danneggiate si procedeva al loro di­ XIX SECOLO E I PRIMI DECENNI DEL XX stacco integrale fino al rinzaffo. Le lacune venivano poi reintegrate, secondo la tecnica tradizionale descritta dal Prima di procedere all'esame dei metodi che hanno ac­ Vasari. Per i fregi a motivo ornamentale ripetitivo, si compagnato i restauri effettuati sulle facciate romane, nel ricavavano i cartoni dai brani ancora leggibili di decora­ periodo a cavallo tra la fine del XIX e gli inizi del XX se­ zione, i quali venivano successivamente utilizzati per colo, riteniamo opportuno fornire al lettore alcune bre­ riprodurre le parti mancanti. Le operazioni di pulitura vi indicazioni sul loro stato di conservazione. Va innanzi venivano effettuate con abrasioni e raschiature; la bicro­ tutto segnalato un dato numerico: il 70 % delle case che mia era rinnovata in seguito tramite sovrapposizione di compaiono nel nostro inventario sono decorate a graf­ uno strato di calcina fresca. Di frequente, le sopraele­ fito. Tale constatazione può dar luogo a diverse interpre­ vazioni di epoche successive si omogeneizzavano alle tazioni, in quanto è difficile stabilire se il patrimonio parti cinquecentesche, eseguendo ex nova interi partiti fosse costituito sin dall'origine da una maggiore quantità decorativi, come si può notare sulla facciata di Casa San­ di queste facciate. Senza dubbio, la migliore resistenza der e in quella di Palazzo Ricci. al degrado delle superfici graffite rispetto a quelle affre­ Attualmente le zone reintegrate sono facilmente indi­ scate, deve essere individuata come una delle cause de­ viduabili a causa del loro tipico degrado. Le parti auten­ terminanti. Anche il Vasari lo conferma, poiché a pro­ tiche, nonostante la corrosione, restano saldamente anco­ posito di queste decorazioni egli cftce che " non servono rate al muro; quelle di restauro, a causa della mancanza ad altro che per ornamenti di facciate di case e di pa­ di coesione tra supporto originario e strato di ripristino, lazzi, che più brevemente si conducono con questa spe­ sono soggette a distacchi e spellicolamenti. zie e reggono all'acque sicuramente ".1l In effetti, il fe­ La rapidità con cui il degrado veniva a manifestarsi nomeno del dilavamento non ha intaccato in modo irre­ è attribuibile all'uso di malte inadeguate, sulle quali parabile le superfici graffite - avendo esse carattere G. Semper 2 l ci fornisce, nel 1868, utili indicazioni, trat­ "volumetrico" più che cromatico - ma ha invece te dalla sua personale esperienza di decoratore e studioso progressivamente sbiadito quelle affrescate, fino alla della tecnica. Egli individua come causa principale della perdita pressoché totale di colore. Volendo quindi dare fragilità di questi intonaci l'utilizzo di pigmenti mine­ un'immagine complessiva dello stato in cui si presenta rali in sostituzione di quelli organici adoperati nel '500. oggi questo patrimonio artistico, possiamo dire che le L'industria italiana comincia infatti a commercializzare facciate graffite mostrano diffusamente una perdita della in quegli anni una certa quantità di materie coloranti, bicromia, ma nella maggioranza dei casi i tratti originali come gli ossidi di ferro e il nero d'antracite, che vengono del disegno sono ancora leggibili, anche se solo in parti­ adottati nella preparazione del fondo scuro del graffito colari condizioni di luce radente. Le situazioni più com­ al posto della tradizionale paglia bruciata. promesse sono invece quelle in cui un ristagno prolun­ Nella facciata di Casa Sander troviamo espressi in gato dell'umidità all'interno della muratura ha provo­ modo esemplare i limiti sopra elencati; la libertà del cato la decoesione fino al distacco completo degli strati restauratore si è spinta in questo caso ancora più avanti, superficiali. Ci sono poi delle facciate per le quali le realizzando una sorta di graffito policromo, con fondi cause del degrado sono riferibili, in primo lu go, all'in­ gialli e marroni, non riscontrabili nella tradizione deco­ tervento umano. È il caso di numerosi prospetti sui quali rativa romana. sono state sovrapposte delle scialbature per l'intera super­ Per quanto riguarda la tecnica del chiaroscuro, uno dei ficie decorata, o sono state effettuate ampie riprese d'in­ restauri più famosi di quegli anni è quello realizzato da tocaco in alcune parti di essa. Anche certi interventi di Luigi Fontana sulla facciata di Palazzo Ricci. La possi­ restauro vanno inseriti nell'elenco dei motivi che hanno bilità di esprimere una valutazione in merito esiste sol­ provocato danni irreversibili alle facciate in questione. tanto grazie ad alcune foto d'epoca eseguite alla fine dei

6o ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte lavori. Nella gran yarte in.fatti, i restaur~ sono p~rdu.ti, Negli anni intercorsi tra questi restauri e l'ultimo, ef­ come i pochi bram restanti della decoraz1one . ong1~ana. fettuato nel 1983 in Via della Fossa,4l vale la pena di Le immagi ni fot?grafiche .mostrano una . facc1ata ndon: segnalare quello realizzato sulla facciata in Via della dante di decoraz1one,. real~zzata ~on tom troppo acc.es! Maschera d'Oro, 9, nel 1943, ideato dal Prof. Giovannoni ed aggressivi, molto d1stant1 dal d1screto monocromo cm­ ed eseguito dal pittore Giovanni Costantini e dalle sue quecentesco, lodat? dal ~erlio per il meri t~ di no~ _rom­ maestranze. La decorazione di questa casa rimase occul­ pere l'ordine arch1tettomco. Il Fontana, pittore p!U che tata per almeno due secoli sotto uno strato di intonaco restauratore, non solo ritoccò pesantemente le parti au­ e nemmeno una dettagliata perizia dello stabile, effet­ tentiche stravolgendone il cromatismo originale, bensì tuata nel 1857, menziona la presenza di graffiti.sl Nel arricchì gli ultimi due livelli con nuovi soggetti inven­ 1943, in seguito alla caduta di ampi strati d'intonaco tali tati attinenti alla tema ti ca antiquaria del '500 romano ornamenti tornarono alla luce e vennero tempestivamente ( sc~di, armi e t~ofei). . , . . . ripristinati. Ad un attento esame della decorazione si In quegli anm era comunque g1a m atto un dibattitO può notare che le parti reintegrate riguardano solo i fre­ per la definizione di una corretta metodologia d'inter­ gi a schema ripetitivo. Esse sono rialzate di alcuni milli­ vento da adottale su queste facciate. Ne abbiamo testi­ metri dalle parti originali, permettendone una facile indi­ monianza da uno scambio di lettere effettuato nel 188o-81 viduazione. Nelle scene figurate tra le finestre, le lacune tra l'allora Ministro della Pubblica Istruzione D. F. sono state trattate a fondo neutro. Nell'insieme il pro­ Fiorelli ed il Sindaco di Roma Luigioni. L'elemento spetto si presenta oggi piuttosto deteriorato, ma gli in­ della controversia si era manifestato in occasione dei tonaci sembrano ben ancorati al supporto murario e restauri della facciata di Palazzo Milesi e verteva sulla denunciano quindi l'uso di materiali adeguati. eventualità di affidare l'incarico dell'intervento al pittore Luigi Fontana, seguendo la prassi che si era già speri­ S. S. F. mentata con la sua opera negli interventi su Palazzo Massimo e Palazzo Ricci. Contro questa ipotesi si oppone appunto il Minis~ro Fior~lli . s?sten~n~o la necessit~ di r) G. VASARI, Le Vite, (ed. G. Milanesi), I, Cap. XII, Firenze modificare la tecmca del npnstmo, hm1tando al mass1mo 1878-85, p. 192· le reintegrazioni pittoriche a favore di un restauro più 2) Cfr. G. SEMPER , Die Sgraffito Dekoration, in Kunstchronik, rispettoso dell'originale. Ecco le parole del Ministro Fio­ N r. 6- Januar r868. relli: " Mi viene anche riferito che di detta riparazione 3) Archivio Centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istru­ sia affidato l'incarico al medesimo artista, il quale lavorò zione, Direzione Generale Antichità e Belle Arti, r86o-189o, vol. sui dipinti di Daniele da Volterra, che vedensi sulla fac­ III, tomo III, I versamento, busta 578, fase. 973· 4) D. FERRAGNI, M . FoRTI, J. MALLIET, L . MoRA, P. MoRA, ciata posteriore del Palazzo Massimo. Quel lavoro per­ G. ToRRACA, La conservazione degli intonaci sgraffiti. Un esempio: tanto sarebbe tutt'affatto contrario alle norme adottate la facciata cinquecentesca in Via della Fossa a Roma, in Ricerche di dal Ministero nel restauro dei freschi. Quel lavoro non Storia dell'Arte, 1984, 24, pp. 33-43. . Attualmente è in via di ultimazione il restauro delle due facctate può dirsi un risarcimento, ossia un rifacimento. Sappia della casa di Tizio da Spoleto in Rione Sant'Eustachio (scheda n. 31). che poco o niente rimane dell'opera originale di Daniele. 5) Archivio del Collegio Germanico- Ungarico, Atti Ciccolini, 6 Secondo le vedute del Ministero, la religione dell'antico giugno 1857. nelle pitture esige, per quanto è possibile la conserva­ zione di ciò che esiste, né dà ad alcuno il diritto di aggiun­ gere, sia pure che il tempo abbia distrutto qualche parte. In tal guisa, piuttosto che un abile pittore, giacché l'uso dei colori sarebbe vietato, è necessario un restauratore abile, cioè una persona che abbia una lunga e speciale esperienza di siffatte operazioni. E quanto alla facciata RAGIONI DELLA SCHEDATURA di Palazzo Massimo sarebbe stato assai meglio che un coscienzioso restauratore si fosse limitato a fermare ' le parti sull'intonaco ed il colore che minaccia di cadere, La schedatura riporta 36 esempi, i quali presentano a pulire dove era necessario il dipinto e dove mancava una diversa consistenza della decorazione sia da un punto rimettere al muro l'intonaco, stendervi sopra una tinta di vista quantitativo (superficie decorata ancora esistente) neutra quanto fosse bastato, perché il bianco non avesse che qualitativo (grado di leggibilità in relazione al de­ grado). Tale campionatura è composta in gran parte da offeso la vista del riguardante."3) edifici minori, ma comprende anche alcune fabbriche Una certa attenzione nel distinguere le parti originarie maggiori che mostrano lo stesso trattamento decorativo da quelle di restauro comincia ad affermarsi negli inter­ di facciata. venti eseguiti nel periodo del Governatorato Fascista. In Sono stati esclusi dall'elenco: 1) gli edifici a carattere quegli anni si intervenne su un numero piuttosto consi­ religioso, poiché avrebbero imposto un diverso taglio di stente di facciate, ma la qualità esecutiva non è sempre lettura per le differenti connotazioni tipologiche e ico­ assicurata da metodi rigorosi; l'impianto operativo è in nografiche; 2) alcune facciate restaurate in modo troppo sostanza ancora quello di stampo ottocentesco. Accanto consistente da impedire l'apprezzamento dei caratteri a restauri ben condotti, come quello della Casina Mattei originari della decorazione (facciata in Vicolo Savelli, in Piscinula (scheda n. 25), se ne affiancano altri in cui 24; cortile maggiore del Palazzo dei Penitenzieri in Via la ricostruzione dei partiti decorativi è spinta troppo della Conciliazione, 33 ; cortile in Via Giulia, 234); 3) oltre i limiti costituiti dalla documentazione realmen­ la facciata del cortile della Casa degli Anguillara in Piazza te disponibile: è il caso dei restauri eseguiti sulla fac­ Sonnino, poiché non ci è stato rilasciato il permesso per ciata dell'Albergo dell'Orso e di quella in vicolo del poterla rilevare. Campanile (schede n. 4 e n. 32). La ricerca si articola in tre parti. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

Rilevamento 6 - L'iconografia (temi geometrici efo figurativi) e la loro partizione in rapporto all'impianto architetto­ Comprende: nico del prospetto (fregio, riquadro, cornice). I - L' ubicazione topo grafica, al fine di individuare: 7 - La destinazione d'uso originaria e attuale, al a) la posizione dell'edificio in rapporto al tessuto edili­ fine di verificare la compatibilità delle funzioni odierne zio circostante; b) il grado di visibilità della facciata ; c) con la vocazione tipologica dell'edificio. l'orientamento della stessa. 8 - Le vicende storiche, in particolar modo, la 2 - I rilievi grafici dei prospetti, eseguiti in modo variazione delle proprietà immobiliari nel tempo e tutte da cogliere fedelmente lo stato attuale del manufatto e le informazioni utili all'inquadramento storico dell' og­ l'immagine unitaria della superficie decorativa in rap­ getto, non ultimo il significato della rappresentazione porto all'architettura. pittorica in relazione al ruolo e al prestigio del commit­ La cura con la quale sono state riportate le decorazioni tente (le vicende storiche degli edifici più famosi sono va intesa pertanto non come esercitazione di " bel dise­ riportate in termini sintetici, rimandando l'approfondi­ gno " , ma come unico modo di testimoniare tale patri­ mento al repertorio bibliografico disponibile). monio. È quasi del tutto impossibile infatti, fotografare tali facciate in una veduta d'insieme, a causa della loro g - I restauri e le trasformazioni che l'edificio ha collocazione in vicoli ristretti. Al lato dei prospetti sono subìto nel corso dei secoli, con particolare attenzione a stati disegnati in forma schematica i profili delle facciate, quelli che hanno interessato la superficie pittorica (date al fine di avere -in ordine al problema del dilavamento - ed esecutori). una visione immediata del rapporto esistente tra sporto del tetto e altezza dell'edificio. Schede sullo stato di conservazione La documentazione iconografica disponibile (in parti­ Le schede: colar modo le incisioni del Maccari) è stata utilizzata sostanzialmente per la comprensione di alcuni elementi - sono finalizzate ad una visione sintetica dei fenomeni di dettaglio, poiché tale fonte si è rivelata più volte ine­ di degrado presenti sulle facciate in esame. satta. Per un numero consistente di facciate non esisteva - consentono una lettura comparata di tali fenomeni alcuna documentazione grafica precedentemente svolta. in rapporto: a) all'orientamento; b) alla sporgenza della 3 - Le planimetrie degli edifici, al fine di verifi­ falda del tetto relazionata all'altezza della facciata; c) care l'esistenza di una eventuale corrispondenza tra parti­ allo stato di conservazione degli elementi architettonici zione decorativa e distribuzione interna. Tali piante non in aggetto (tetto, cornici, mensole marcapiano). sono state rilevate nel corso della schedatura bensì, si - forniscono la quantità approssimata di decorazione sono utilizzate in maggioranza quelle depositate presso conservata in rapporto a quella originaria. il N.C.E.U. La documentazione non è completa ma ci Le alterazioni sono valutate in base alla loro intensità è sembrato opportuno inserirla ugualmente. (C = consistente; PC = poco consistente; A = assente) e prescindono dalle cause che l'hanno determinate. Tale Schede d'identificazione storica approfondimento, per essere veramente attendibile, avreb­ be richiesto una conoscenza specifica della situazione mi­ Sulla base delle informazioni dedotte dalla bibliografia, croclimatica relativa a ogni facciata, da valutarsi per al­ dalle fonti iconografich~ e archivistiche esistenti (segnalate meno un anno. Questa è infatti determinata non solo in fondo alla scheda) vi sono indicati: dall'esposizione del prospetto, ma anche dall'altezza degli edifici circostanti, dalla larghezza della strada prospi­ I - I dati necessari alla identificazione catastale ciente, dalla velocità delle brezze locali ed anche dalla dell'edificio. loro direzione. 2 - La datazione dell'edificio differenziata da quella La parte relativa allo stato di conservazione degli in­ della decorazione (i due momenti solitamente non coin­ tonaci delle facciate decorate a graffito è stata formulata cidono). Gli intervalli temporali indicati sono necessa­ in modo lievemente diverso da quella relativa alle fac­ riamente piuttosto ampi, poiché sono stati dedotti in gran ciate affrescate. Per la prima tecnica si è preferito elimi­ parte dai caratteri stilisti ci del prospetto; ad eccezione nare la differenziazione tra supporto e superficie croma­ di pochi esempi, non si hanno fonti certe che documen­ tica. Si è ritenuta impropria tale distinzione in quanto, tano una data precisa di riferimento. negli intonaci graffiti, i due elementi sopracitati coi nei­ 3 - La proprietà originaria, per la quale deve in­ dono: l'effetto della bicromia non è di natura pittorica, tendersi la prima proprietà di cui si ha notizia, ricadente è basato bensì sulla sovrapposizione di due strati d'into­ all'interno dell'intervallo temporale indicato nella data­ naco di diverso colore zione (non necessariamente coincide con la commit­ I " restauri " sono stati inseriti sotto la voce " Alte­ tenza della decorazione). razioni dovute a interventi successivi " per esigenze di La proprietà attuale, al fine di conoscere la posizione schedatura. Il termine, alquanto generico, include infatti giuridica dell'immobile (privata o pubblica). risarcimenti ispirati da differenti atteggiamenti conser­ vativi, ad esso non si vuole pertanto attribuire nessun giu­ 4 - L'attribuzione della decorazione, facendo sem­ dizio di valore. pre riferimento alla fonte storica u letteraria dalla quale Nella scheda è stata dedicata una certa attenzione all'ana­ è tratta, a meno che la paternità dell'opera non sia uni­ lisi dello stato di conservazione degli elementi architet­ versalmente riconosciuta. tonici in aggetto. Si ritiene infatti che l'accurata manuten­ 5 - Le tecniche decorative principali: graffito, af­ zione di tali componenti sia il primo necessario inter­ fresco monocromo, affresco policromo ed eventualmente vento per garantire la sopravvivenza delle facciate in altri elementi ornamentali (es. rilievi in stucco o in esame. marmo). M. E. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. III

CAMPIONA TURA DELLE DECORAZIONI IMITANTI OPERE E RIVESTIMENTI MURAR!

a) ESEMPI DI BUGNATI A PUNTA DI DIAMANTE: c) ESEMPI DI IMITAZ IONE DI INTARSI MARMO REI : l r

r - Facciata in vico lo Ce/lini, 31 5 - Facciata del Cortile di Palazzo Ricci

2 - Facciata del Cortile della Casa del Burcardo 6 - Facciata del Cortile di Palazzo Ricci

d) ESEMPIO DI PARAMENTO MURARIO A FINTA CORTINA

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3 - Facciata in Piazza del Biscione, go

7 - Faccia t a dell'Albergo dell' Orso b) ESEMPIO DI BUGNATO RETTANGOLARE : e) ESEMPIO DI PARAMENTO MURARIO A FINTO OPUS RETICULATUM

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4- Palazzo e T orre dei Millini 8 - Facciata dell'Albergo dell' Orso ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE 1. EDIFICIO IN VICOLO CELLINI, 31 Rione Ponte Ignote. (TAv. IV)

RESTAURI E/O RIFACIMENTI UBICAZIONE TOPOGRAFICA Non si conoscono date precise di eventuali restauri effettuati sulla facciata. La tecnica delle reintegrazioni pittoriche lascerebbe comunque pensare che l'intervento più consistente sia ascrivibile alla fine del XIX sec.

BIBLIOGRAFIA l. CLEMENTI, 1932, pp. 47-53; U. GNOLI, 1936-37, p. 117; F . HERMANIN, 1944, pp. 43-48; C. PERICOLI, rg6o, pp. 53 e 54·

FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI: Tavv. 8, 7, 34·

Scheda n. l

CATASTO N.C.E.U ., sez. A, foglio 485, part. 487. STATO DI CONSERVAZIONE DATAZIONE DEGLI INTONACI

Edificio : fine sec. XV, inizio sec. XVI. Alterazioni dell 'intonaco: Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. crettature ...... * Superficie comples­ decoesioni ...... * siva della deco­ fessura:tio ni ...... * razione originaria: PROPRIETÀ distacchi ...... * mq 43 Originaria: ignota; la tradizione vuole che la casa fosse lacune ...... • . . . . .•..•. . .. * di proprietà di Benvenuto Cellini, ma non esistono do­ scolorimento ...... * Superficie comples­ cumenti certi che lo confermano. dilavamento * siva degli intonaci affumicamento ...... * decorati conser... Attuale: privata. efflorescenze saline ...... * vati: mq 27 attacchi biologici ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Alterazion i dovute a interventi suc­ Percentuale: 63 % cessivi:

Ignota; la tradizione attribuisce la paternità dei dise­ scialbature ...... Sporto della falda stuccatore * del tetto : m 0,30 gni a Benvenuto Cellini, ma non esistono documenti o * fo nti certe che lo attestino. riprese d'intonaco ...... * restauri Alte~za della fac­ * 10 T ECNICA DECORATIVA ciata : m

Graffito. STATO DI CONSERVAZIONE Orientamento: Sud­ DEGLI ELEMENTI Est ARCHITETTONICI ICONOGRAFIA IN AGGETTO Al piano terra una decorazione a punta di diamante Tetto : sovrastata da un fregio con putti, grifi e girali. Al primo fa tiscen ~ a canale di gronda * piano, tra le due finestre, un medaglione inscritto in un fatis c en~a manto impermeabile . . * rettangolo, raffigurante una scena di guerra, sovrastato deforma ~ ioni di falda ...... * da un fregio con soggetto a fogliame. All'ultimo livello, degrado ossatura portante in legno * tra due finestre rettangolari, una scena a soggetto anti­ Cornici e marcapiani : quario, con corazze, scudi ed elmi. disgrega~ioni ...... • . . • . . . . . * fessurazioni ...... * DESTINAZIONE n'uso mancanze * Originaria : abitazione privata. Osservazioni: Attuale: uffici . ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

2. EDIFICIO IN VIA DELLA MASCHERA D'ORO, 9 PROPRIETÀ Rione Ponte Originaria : il primo proprietario di cu1 SI ha notizia è (TAVV. V, a-b e VI, a; figg. 2.1- 2.3) Francesco Rasbonel (1523).1> Attuale: privata. UBICAZIONE TOPOGRAFICA ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Probabilmente attribuibile a Baldassarre Peruzzi. Il Mancini dice testualmente: " La facciata del canto di S. Simeone sopra lo speziale di Baldassarre ". L'individua­ zione topografica, per quanto non sicurissima, sembra probante.

TECNICA DECORATIVA Graffito.

IcoNOGRAFIA Scene a soggetto guerresco ispirate alle guerre daciche, probabilmente tratte dai rilievi della colonna Traiana.

DESTINAZIONE D'USO Originaria : abitazione.

CATASTO Attuale : abitazioni in condominio. N.C.E.U., sez. A, foglio 477, part. 196. VICENDE STORICHE DATAZIONE Nel 1523 Federico Rasbonel vende la casa a Bernar­ Edificio : fine sec. XV, inizi sec. XVI. dino Capella, canonico di San Pietro. Il 26 luglio 1524, su Decorazione: primo ventenni o del sec. XVI; la decora­ testamento di quest'ultimo, l'immobile passa ai Frati di zione sembra essere anteriore a quella dell'adiacente Santo Stefano Rotondo. La casa viene concessa in enfi­ Palazzo Milesi (1527 circa), poiché quest'ultima si so­ teusi a diverse persone, finché, per ordine di Papa Gre­ vrappone a quella dell'edificio preso in esame, nel lembo gorio XIII, viene data a vita a Mons. Mario Marzio. Nel estremo del prospetto. 1593, dopo la morte di questi, l'edificio torna libero da enfiteusi al Collegio Ungarico, in quanto i beni di Santo Stefano Rotondo vanno a far parte del patrimonio di tale istituto, di proprietà del quale è rimasto fino al 1857. Il 6 giugno 1857 la casa viene data in enfiteusi a Gae­ tano Jacopini. Al contratto è allegata una perizia molto dettagliata, ma non si fa alcuna menzione dei graffiti, probabilmente già da tempo celati da scialbature.3l Nel 1870 l'immobile viene espropriato dalla Banca Romana 4) che lo rivende nel 1884 al Principe Lancellotti,s> per lire 40.000. Nel 1943, all'epoca del restauro, la casa apparte­ neva alla Contessa Caterina Emo Capodilista.

RESTAURI E/ O RIFACIMENTI L'edificio ha subìto notevoli modifiche in epoca sel­ centesca ed è frutto dell'ampliamento di un nucleo ori­ ginario. Alla parte più antica, che è quella rivestita di .c o graffiti, si sono venute aggiungendo altre due casette, le !• quali in seguito sono state ripristinate, costituendo l'at­ Ili"' tuale immobile. Nei prospetti, le modifiche più sostan­ o ziali hanno riguardato la riquadratura delle finestre del o u primo e terzo livello e la chiusura della loggia. L'origina­ .. ria impostazione architettonica è oggi intuibile dall'an­ A A A A damento della decorazione, che in più punti risulta incoe­ rente con l'attuale prospetto. Nella perizia effettuata nel 1857 non viene fatta alcuna menzione dei graffiti , quindi N è molto probabile che a quella data fossero stati già da tempo intonacati. Nel 1943 viene riportata alla luce 2.1 -PIANTA DEL PIANO TERRENO l'originaria decorazione, che traspariva sotto uno strato IV ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv.

a

ROMA- EDIFICIO IN VICOLO CELLINI, 31

a) RILIEVO DELLA FACCIATA

b) e c) SEZIONI STRATRIGRAFICHE DI UN CAMPIONE D'INTONACO

d) RIQUADRO DEL PRIMO LIVELLO RAFFIGURANTE UNA SCENA A SOGGETTO GUERRESCO

e) FACCIATA (foto A . Bureca) c ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

2 .2 e 2.3 - ROMA, EDIFICIO IN VIA DELLA MASCHERA D' ORO, 91 PARTICOLARI DELLA FACCIATA SULL' OMONIMA VIA ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

di intonaco. Il restauro si è limitato alla sola superfi­ 3· PALAZZO MILESI IN VIA DELLA MASCHERA D'ORO, 7 cie pittorica ed è stato curato dal Centro Studi di Storia Rione Ponte dell'Architettura; ideato dal Prof. Giovannoni ed ese­ (TAV. V, c; fi.gg . 3.1-3.3) guito dal pittore Giovanni Costantini e dalle sue mae­ stranze. UBICAZIONE TOPOGRAFICA BIBLIOGRAFIA G. MANCINI, 1628, l, p. 281; u. GNOLI, 1938, p. 26; F . HERMANIN, 1944, pp. 43-48; G. DE ANGELis D ' OssAT, La Casa graffita in Via della Maschera d'Oro, in Bol­ lettino Centro Studi per la Storia dell'Architettura, Roma 1947, 5, pp. 5-12; C. PERICOLI, 1960, pp. 41 e 42. l

RIFERIMENTI D'ARCHIVIO 1) Archivio del Collegio Germanico-Ungarico (abbr. A.C.G.U.). Atti di Ludovico Cesio, 26 luglio 1524. 2) Ibidem. 3) A.C.G.U., Atti Ciccolini, 6 giugno 1857. 4) A.C.G.U., Atti Giannini, 7 ottobre 1870. 5) A.C.G.U., Atti Franchi, 22 luglio 1884.

Scheda n. 2 CATASTO N.C.E.U., sez., A, foglio 477, part. 197·

DATAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI Edificio : Inizio sec. XVI.

Alterazioni dell'intonaco : Decorazione: I52D-I527· Il Vasari nella Vita di Polidoro crettature ...... * Superficie comples­ da Caravaggio afferma che il Palazzo Milesi fu una decoesioni ...... * siva della decora­ delle ultime facciate dipinte dall'artista prima della sua fessurazioni ...... * zione originaria : fuga da Roma durante il Sacco. distacchi ...... • . . • . . . * mq 193 lacune ...... * PROPRIETÀ scolorimento ...... Superficie comples- dilavamento ...... * Originaria : Giovanni Antonio Milesi, nobile di origine * siva degli intona

l l D o

a) ROMA, EDIFICIO IN VIA DELLA MASCHERA D'ORO, g, RILIEVO DELLE FACCIATE

b) ROMA, EDIFICIO IN VIA DELLA MASCHERA D'ORO, 9 c) ROMA, PALAZZO MILESI IN VIA DELLA MASCHERA D'ORO , 7 PARTICOLARE DEL FREGIO LE ULTIME TRACCE DEL FREGIO TRA PRIMO E SECONDO LIVELLO RAFFIGURANTE LA STORIA DI NIOBE ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

l'artista a G. A. Milesi nell'ottobre del 1528, dalla quale si apprende inoltre, che la casa aveva subìto notevoli dan­ ni ai tempi dell'invasione di Roma (G. AMATI, r867). G . A. Milesi morì nel I559· La casa venne venduta nel r615 dal pronipote Marzi o Milesi ad un certo Nicola Beccani. Questa facciata è la più celebre tra quelle dipin­ te da Polidoro; i suoi temi decorativi sono stati riprodotti in una serie innumerevole di disegni ed incisioni. Tra quest'ultime vogliamo ricordare quella di Cherubino Al­ berti (1576), la quale ci informa che sopra il portone d'in­ gresso vi erano dei putti con festoni reggenti una maschera d'oro, da cui la strada sembra abbia preso il nome.

RESTAURI E/O RIFACIMENTI Non è stata rinvenuta alcuna informazione in merito all'esecuzione di eventuali restauri della facciata. Tra il r88o ed il r88r vi fu uno scambio di lettere tra il Mini­ stero della P.I., D. F . Fiorelli ed il Sindaco di Roma Lui­ gioni, relativo alla metodologia più corretta che si sa­ rebbe dovuta osservare nel ripristino della decorazione.1> 3.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA Tale intervento non è mai stato eseguito. Attualmente è in pessimo stato di conservazione. Alcuni frammenti di decorazione sono appena visibili con particolari condi­ zioni di luce.

BIBLIOGRAFIA G. VASARI, I550, v, p . I49i G. MANCINI, I628, I, pp. 28r e 3rr, II, nota 1584; G . CELIO, r638, p. 143 ; G. BAGLIONE, r642, p. 131 ; Cod. Vat. Lat. n. 7927, cc. N 132, 133; G. AMATI, r867, pp. ro-r4; G . GRILLI, 1905, pp. 97-I02j F . HERMANIN, 1907, v, p. 7i w. HIRSCHFELD, ffi rgu, nn. 74-75; PROrA-ROMANO, Ponte, 1933, pp. 126

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vie della d'cwo

3·2 - PIANTA DEL PIANO PRIMO 3·3 - PALAZZO MILESI NELL'INCISIONE DI E. MACCARI ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

e 127; U . GNOLI, 1938, p . 25; P . RoMANO , 1938, p . 4· ALBERGO DELL'ORSO IN VIA DEI SoLDATI, 25 31; POPHAM-WILDE, 1949, nn. 694, 705-734, 699-701 i Rione Ponte C. PERICOLI, 1960, pp. 38-41 i A. MARABOTTINI, 1969, (TAv. VI, c; figg. 4.1-4.5) pp. 126-129, 366-369; Guide Rionali di Roma, Rione ponte, a cura di C. PIETRANGELI, IV, 3a ed. 1981, pp. 42-44· UBICA~IONE TOPOGRAFICA FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tav. 37; per il ricchissimo elenco di di­ segni ed incisioni cfr. C. PERICOLI, op. cit., pp. 40 e 41, e A. MARABOTTINI, op. cit., pp. 368 e 369.

RIFERIMENTI n ' ARCHIVIO 1) Archivio Centrale dello Stato -Ministero Pubblica Istruzione - Direzione Generale Antichità e Belle Arti, I86o-189o, vol. III, tomo III, I versamento, busta 578, fase. 973·

Scheda n. 3

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni del supporto: CATASTO lacune ...... * Superficie comples­ N.C.E.U., sez. A, foglio 477, part. 32. decoesioni * siva della decora­ fessurazioni ...... * zione originaria: distacchi ...... * mq 141 DATA~IONE Alterazioni della superficie croma- tica: Superficie comples­ Edificio: nucleo ongmano del sec. XIV. crettature siva degli intonaci Decorazione : metà del sec. XV. scolorimento * decorati conserva­ dilavamento * ti: mq 18 affumicamento * efflorescenze saline ...... * Percentuale: 13 o/"a attacchi biologici * decoesioni ...... • ...... * * Sporto della falda lacune ...... * del tetto : m 0,40 Alterazioni dovute a interventi suc­ cessivi: Altezza della fa c- scialbature ...... •...... ciata: m 19,00 * < stucca tu re * ~ riprese d'intonaco ...... · ~· Orientamento : Nord ~ restauri ...... * 3 * o ~ ..a> .. STATO DI CONSERVAZIONE ..~ . DEGLI ELEMENTI ;) ARCHITETTONICI ..o IN AGGETTO Tetto : fatiscenza canale di gronda * fatiscenza manto impermeabile . . * deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani: disgregazioni ...... * fessuraz.ioni * mancanze * Osservazioni:

4.1 - PIANTA DEL PIANO PRIMO 68 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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4 ·2 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DI MONTE BRIANZO

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4•3 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DEI SOLDATI ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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4•4- RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DELL'ORSO

71 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

PROPRIETÀ RESTAURI E/O RIFACIMENTI Originaria : ignota. L 'opera di ripristino venne eseguita nel 1937 dal Go­ vernatorato di Roma con la direzione artistica di A . Mu­ Attuale: Comune di Roma. fioz. A quel tempo l'edificio aveva in testata un corpo di fabbrica aggiunto nel '6oo. Il restauro provvide alla ri­ ATTRI BUZIONE DELLA DECORAZIONE mozione del suddetto e riportò alla luce la facciata ori­ ginaria. Vennero eseguiti consolidamenti ed altri lavori Ignota. che portarono lo stabile all'assetto attuale.

TECNICA DECORATIVA BIBLIOGRAFIA Graffito e affresco monocromo. U. GNOLI, L 'Albergo dell'Orso, in L'Urbe, giugno 1937, p . 8; CECCARIUS, Il restauro dell'Albergo dell'Orso, IcoNOGRAFIA in Illustrazione Italiana, 1937, 18, p . 468; U . GNOLI, 1938, p . 45; A . MuNOZ, L 'Albergo dell' Orso e il suo re­ Decorazione pittorica a larghe fasce con fogliame, vo­ stauro, in Capitolium, XVI, 1939, p . 105; C. PERICOLI, lute e putti. Tutto il fondo è campito a finto opus retico­ 1960, p. 44· latum e cortina di mattoni.

DESTINAZIONE D' USO Originaria : abitazione di una nobile famiglia romana. Attuale : ristorante discoteca. S cheda n. 4

VICENDE STORICHE L ' edificio è il risultato dell'aggregazione di più corpi di fabbrica che verso la metà del '400, forse sotto il ponti­ ficato di Pio II, furono unificati e decorati. La casa era STATO DI CONSERVAZIONE stata costruita da una nobile famiglia romana (ne igno­ DEGLI INTONACI riamo il nome) il cui stemma è dipinto lungo le travi del Alterazioni dell'intonaco: soffitto cassettonato della loggia e spesso riprodotto sulle crettature ...... 'k Superficie comples- pareti delle sale. L 'edificio viene nominato per la prima decoesioni ...... si va della decora- volta nel censimento del 1517 come " la casa di Marco fessurazioni * ·X· zione originaria: Piccione se fa l'osteria dell'Orso " e, nell'anno seguente, distacchi ...... * mq 394 come "la casa dell' Orso di Marco Piccione " . La fami­ lacune ...... ~ ...... * glia romana che aveva costruito la casa evidentemente si scolorimento . .. .. , ...... * Superficie compi es- era trasferita e Marco Piccione aveva comprato l'edificio dilavamento * si va degli intonaci usandolo come osteria. ~ affumicamento * decorati conserva- effio rescenze saline ...... •. •* ti: mq 260 attacchi biologici ...... ?r Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 66 % cessivi : scialbature ...... stuccature * riprese d'intonaco ...... * restauri ...... * *

STATO DI CONSERVAZIO NE Sporto della falda del DEGLI ELEMENTI tetto : m o, 55 ARCHITETTONICI IN AGGETTO T eu o: fatiscenza canale di gronda -K· Altezza della fac- fatiscenza manto impermeabile .. ciata: m r3,30 deformazioni di falda ...... iC·* degrado ossatura portante in legno •* Cornici e marcapiani : d(sgregazio n i ...... •...•.• * Orientamento: Ovest, fessurazioni * Nord, Sud. mancanze * 4·5- LA FACCIATA SU VIA DEI SOLDATI, 25 Osservazioni: L'edificio è decorato su tre facciate. PRIMA DE] RESTAURI DEL 1937 (foto Gabinetto Fotografico Comunale)

72 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

5· CASA SANDER, iN VIA SANTA MARIA DELL'ANIMA, 65 Rione Ponte (TAv. VI, d; jigg. 5.1 e 5.2)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

S·I -PIANTA DEL PIANO PRIMO

RESTAURI E/O RIFACIMENTI La facciata fu restaurata nel 1873 in modo assai dra­ stico tanto da lasciare alcuni dubbi sull'autenticità dei partiti decorativi.4l Il piano terreno in quell'occasione fu Vio ~Ag,.,s• '" Agoni far rivestito con il bugnato e vennero aperte due finestre. In epoca successiva l'edificio è stato sopraelevato. CATASTO N.C.E. U., sez. A, foglio 485, part. 217. DATAZIONE Edificio: la casa venne edificata nel 1508, come si può leg­ gere nell'iscrizione latina sul portale: JOANNES SANDER NORTHUSANUS NOTARIUS ROTAE AEDIFICAVIT ANNO 1508. Decorazione : coeva. PROPRIETÀ Originaria: Joannes Sander notaio della Sacra Rota. Attuale: Istituto Teutonico di Santa Maria dell'Anima. ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Ignota. TECNICA DECORATIVA ...... Graffito. ICONOGRAFIA Figure, stemmi, fregi, due medaglioni con Dante e Virgilio e numerose iscrizioni latine, tra le quali un cu­ ,. rioso augurio: HEC DOMUS EXPECTET LUNAS SOLESQUE GEMELLOS PHOENICAS NATOS CORRUANT ANTE DUOS. DESTI NAZIONE n'uso Originaria: residenza del Notaio Sander. Attuale: Archivio e biblioteca dell'Istituto Teutonico...... VICE NDE STORICHE Nel 1451, la Chiesa di Santa Maria dell'Anima acqui­ sta il nucleo originario della casa dai fratelli Girardi.'> Nel 1508 è data in enfiteusi al Notaio Sander, il quale a sue spese edifica ex novo l'intero stabile.2 l Nel 1544 la Chiesa torna in possesso dell'immobile in seguito alla morte di Sander.3l Durante i secoli XVII e XVIII, esso viene dato in affitto a diversi proprietari. 5·2- RILIEVO DELLA FACCIATA

73 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

BIBLIOGRAFIA 6. EDIFICIO IN VIA GIULIA, 82 A. MoNTI, Una casetta del Cinquecento, in Il Buonarroti, Rione Ponte 1873, VIII, p. 335; K . H. SHAEFER, La casa e lo stemma di (TAv. VI, e; figg. 6.1-6.5) ]. Sander Northusano, in Rivista Araldica, 1912; U. GNOLI, 1936-37, pp. 18 e tg; C. PERICOLI, Ig6o, p. 35 i M. T. }ANNACONE, La casa del notaio Sander a Roma, UBICAZIONE TOPOGRAFICA in Bollettino d'Arte, LXX, 1985, 29, pp. gi- Ioo.

: L _fi \ l · - . - FONTI ICONOGRAFICHE ·· ·- - -· · - - -- ·- · ~ \..---" p,OllG P. LETAROULLY, III, tav. 324, 1868. dtll ' Oro RIFERIMENTI D'ARCHIVIO 1) Archivio di Santa Maria dell'Anima (abbr. A.S.M.A.), Instr. Litt. B. tom. 3, p. 14; nel documento è riportato l'atto di vendita effettuato tramite permuta. 2) A.S.M.A., Expense I546-1549, vol. 15°, p. 142; vi è un'annotazione in cui si indica l'anno di demoli­ zione. ' 3) A.S.M.A., Mise. Litt. E. tom. 2, p. 2. w... 4) A.S.M.A., Filza di giustificazioni, 1873, Novembre, c .~ Cedola n. 18g; contiene la ricevuta di pagamento per il restauro dei graffiti.

l '. Scheda n. 5 CATASTO N.C.E.U., sez. A, foglio 484, part. 78.

STATO DI CONSERVAZIONE DATAZIONE DEGLI INTONACI Edificio : seconda metà sec. XV. Alterazioni dell'intonaco: Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. eretta tu re Superficie compi es- decoesioni * si va della decora- PROPRIETÀ fessura:tioni ...... * zio ne originaria: •* Originaria: Papa Giulio IL distacchi ...... • . . .. .• ... ..• . .. * mq 79 lacune ...... * Attuale: privata. scolorimento ...... * Su perfide comples- dilavamento i(· siva degli ink>naci ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE affumicamento decorati conserva- efflorescenze saline ...... * Il Mancini l'attribuisce al Gasparino. * ti: mq 75 attacchi biologid ...... * Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 95 % TECNICA DECORATIVA cessivi: Graffito. sciai ba tu re ...... •...... * Sporto della falda del stuccatore tetto: m 0,40 riprese d'intonaco ...... * restauri * * Altez~a della fac- ciata : m 17,50 STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento: Est ARCHITETTONICI IN AGGETTO Tetto : i fatiscenza canale di gronda * fatiscenza manto impermeabile .. * deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : disgregazioni ...... •.. * fessurazioni * manca.nze ...... * Osservaz ioni : L'edificio è stato sopraelevato e restaurato.

6.1 -PIANTA DEL PIANO PRIMO

74 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAV. VI

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a d

a) ROMA, EDIFICIO IN VIA DELLA MASCHERA D'ORO, g, FACCIATA SULL'OMONIMA VIA b) ROMA, MUSEO DI PALAZZO VENEZIA - FEDERICO ZUCCARI: TADDEO ZUCCARI DIPINGE LA FACCIATA DEL PALAZZO DI JACOPO MATTEI, 1548 (fo to Soprintendenza B.A.S . del Lazio, n. 17124) c) ROMA, ALBERGO DELL'ORSO, TRACCE DELLO STEMMA SUL PROSPETTO VERSO VIA DEI SOLDATI d) ROMA, CASA SANDER IN VIA DI SANTA MARIA DELL'ANIMA, 65, PARTICOLARE DEL FREGIO TRA SECONDO E TERZO LIVELLO e) ROMA, EDIFICIO IN VIA GIULIA, 82, TRACCE DI DECORAZIONE DEL SECONDO LIVELLO

b e ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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6.2 - PROSPETTO SU VIA GIULIA 6.3 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DEI CIMATORI

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6-4 - PARTICOLARE DEI FREGI (INCISIONE) (da E. MAccARI, G. }ANNONI, Saggi di Architettura e decorazione italiana. Graffiti e chiaroscuri esistenti all'esterno delle case di Roma, Roma 1874)

75 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

Per compiere questo lavoro fu smurata la mostra dell'ul­ tima finestra a destra in Via Giulia, la quale venne poi ricollocata a lavoro compiuto. Allo sperone fu apposto un bugnato rettangolare. Durante questi lavori si aprì un nuovo ingresso sulla Via Giulia. Inoltre, la finestra sovrastante centinata divenne rettangolare (con balcon­ cino sorretto da tre mensoloni in pietra) e il portoncino originario su Via dei Cimatori fu chiuso. BIBLIOGRAFIA G . MANCINI, 1628, I , p. 214, II, nota 817; PROIA- Ro­ MANO, Ponte, lg33' pp. s6 e 57; B. M . APOLLONJ, Fab­ briche ci vili nel Quartiere Rinascimento, in Monumenti d'Italia, a cura della Regia Accademia d'Italia, fase. XII, Roma 1g37; U . GNOLI, 1g38, p . 122; CECCARIUS, Strada Giulia, Roma 1g41, pp. go-gr; C. PERICOLI, rg6o, p. 50; Guide Rionali di Roma, Rione Ponte, a cura di C. PIETRANGELI, IV, 3a ed. 1g8r, pp. 28-30. FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, Tav. 2g. RIFERIMENTI n'ARCHIVIO 1) Archivio dell'Opera Pia di San Giovanni dei Fioren­ tini, Tomo 703, p . 1g ; Tomo 433, p. 235·

Scheda n. 6

STATO DI CO NSERVAZIO NE DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intonaco:

cretta ture ...... , 7C· Superficie comples- 6. - LO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE FACCIATE 5 deco esioni ...... * si va della decora- INTORNO AL rg6o fessurazioni ...... zio ne originaria: (foto Gabinetto Fotografico Comunale) distacchi ...... •.. . * mq 301 lacune ...... * ICONOGRAFIA scolorimento ...... * Superficie comples- dilavamento Nei due fregi superiori, cioè quelli tra il primo e il se­ siva degli intonaci affumkamento ·:+ decorati conserva- condo e tra il secondo e il terzo piano : putti alati, girali, efflorescenze saline ...... * ti: mq II? vasi con frutta e lo stemma degli Alberti di Firenze; in attacchi biologici ...... ·Y.· quelle tra il piano terreno e il primo piano: motivo a Alterazioni dovute a interventi s uc­ Percentuale: 39 % balaustra, oggi scomparso. cessivi : scialbature ...... • ...... DESTINAZIONE n 'uso * Sporto dell a falda del stuccatore * tetto : m 0.45 Originaria: abitazione. riprese d'intonaco ...... 7(· restauri ·:~ Attuale : abitazioni in condominio ed uffici. Altezza della fac- ciata : m 16,10 VICENDE STORICHE STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEME NTI Orientamento : Ovest, Nel 1503 la casa fu ceduta da Giulio II all'Arcicon­ Sud fraternita de' Fiorentini, quale indennizzo per gli espro­ ARCHITETTONICI pri conseguenti all'apertura di Via Giulia.') Tra il 1570 IN AGGETTO e il 15go venne abitata da Mons. Sangalletto, cameriere Tetto: segreto di Sisto V, nonché maggiordomo di Ferdinando fatiscenza canale di gronda de' Medici. Nel 15gg la casa venne messa all'asta. Alla fatiscenza manto impermeabile .. deformazioni di falda ...... ·lf fine del '6oo risulta di proprietà del Padre Combi della degrado ossatura po rtante in legno Chiesa Nova. Cornici e marcapiani : RESTAURI Ej O RIFACIMENTI disgregazioni ...... • ...... ·:~ Questo edificio ha subìto, a pochi anni di distanza dalla fessurazioni mancanze * costruzione, degli importanti rimaneggiamenti. Forse in * conseguenza di qualche cedimento manifestatosi nelle Osservaz ioni : - Lo sco lorimento della decorazione è dovuto in gran fondazioni, si rese necessarit> rinforzare con uno sperone parte al fenomeno di erosio ne eolica. - L'edificio è decorato su due facciate. l'angolo dell'edificio tra Via Giulia e Via dei Cimatori. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

. EDI FICIO IN VIcoLo SuGARELLI, r DATAZIONE 7 Rione Ponte Edificio: nucleo originario sec. XV. (figg. 7.1 e 7.2) Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI.

PROPRIETÀ U BICAZIONE TOPOGRAFICA Originaria : ignota. Attuale: privata.

ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Ignota.

TECNICA DECORATIVA Graffito.

ICONOGRAFIA Nell'unico fregio oggi rimasto vi sono raffigurati putti alati reggenti cornucopie, stemma con colonna, capre e leoni.

DESTINAZIONE n'uso Originaria : abitazione. Attuale : abitazioni in condominio.

VICENDE STORICHE C ATASTO L'edificio è stato ricostruito interamente. Del sec. XV N.C.E.U., sez. A, foglio 484, part. r67. rimane soltanto una trancia del fregio sopra descritto.

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7.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA

77 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

R. PALAZZO SFORZA CESARINI IN CORSO VITTORIO EMANUELE, 282 (Cortile) Rione Ponte (TAv. VII, c-d; figg 8.1 e 8.2)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

7·2 - PARTICOLARE DEL FREGIO (INCISIONE) (da MACCARI, op. cit.)

BIBLIOGRAFIA .... -,, U. GNOLI, 1938, p. 45; C. PERICOLI, rg6o, p. 5 r; Guide Rionali di Roma, Rione Ponte, a cura di C . PIETRANGELI, s , .. P t qz z q ' , . IV, 3a ed., rg8r, p. 50. (., ·~--\$forza cm/\.'::t1fi i'U., -- / ---,, FONTI ICONOGRAFICHE \ , / ' , ' ' ' ', ,' '\ E. MACCARI, tav. rr. ',,,' "A',.. Scheda n. 7

CATASTO

STATO DI CONSERVAZIONE N .C.E.U ., sez. A, foglio 485, part. 384. DEGLI INTONACI

Alteraz ioni dell'intonaco: DATAZIONE eretta tu re ...... • ...... * Superficie comples- decoesioni si va della decora- Edificio : fessurazioni ...... * zio ne originaria: 1458. distacchi ...... • .. • . . ...• . * * Decorazione : inizio sec. XVI. lacune ...... * scolorimento Superficie comples- dilav amento * * siva deg~ intonaci PROPRIETÀ affumicamento * decorati conserva- efflorescenze saline * ti : mq 8,5 attacchi biologici * Originaria : Card. Roderigo Lenzuoli de Borja. Alteraz ioni dovute a interventi suc­ Percentuale : - cessivi : Attuale : privata. scialbature ...... stuccatore * riprese d'intonaco ...... ~ ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE restauri ...... • ...... * * Ignota.

STATO DI CONSERVAZIO NE Sporto della falda del DEGLI ELEMENTI tetto : m o,5o TECNICA DECORATIVA ARCHITETTONICI IN AGGETTO Graffito. Tetto : fatiscenza canale di gronda Altezza della fac­ fatiscenza manto impermeabile . . ciata : m 14,40 IcoNOGRAFIA deformal:ioni di falda ...... degrado ossatura portante in legno Finto bugnato e fregi a palmette. Cornici e marcapiani: ' disgregazioni ...... • . Orientamento : Nord­ DESTINAZIONE n'uso fessurazioni * Ovest mancanze ...... * * Originaria : residenza del Card. Roderigo Lenzuoli de Osservaz ioni: - L'ultimo piano dell'edificio presenta una copertura a Borja. terrazza. - La facciata originaria è stata completamente modificata . Attuale: uffici. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte RESTAURI E/O RIFACIMENTI

Intorno al 1508, il Card. G aleotto Franciotti della Rovere restaurò l'edificio, adornandolo di pitture e sta­ tue marmoree. A questa epoca risale la decorazione del cortile. Recentemente le due società proprietarie del pa­ lazzo hanno elaborato un programma pluriennale di opere di ordinaria e straordinaria manutenzione.

BIBLIOGRAFIA

u. GNOLI, 1938, P· 34i P. ROMANO , 1938, pp. 8o-82; P. TOMEI, 1939, V, p. 225; T . MAGNUSON, Studies in Roman Quattrocento Architetture, Stockolm 1958, pp. 230- 241; C. PERICOLI , 1960, p. 54; V. GoL:z;IO, G . ZANDER, 1968, pp. II2-n6; Guide R ionali di Roma, Rione Ponte, a cura di C. PIETRANGELI, IV, 3a ed. 1981, pp. 78-82. 8.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA

VICENDE STORICHE

Il palazzo fu costruito nel 1458 dal Card. Roderigo Scheda n. 8 Lenzuoli de Borja, nipote di Callisto III, sulle strutture del­ la vecchia Zecca Pontificia. Nel 1492 il Cardinale, divenuto Papa con il nome di Alessandro VI, cedette l'edificio al Card. Ascanio Sforza, nominato Vice-cancelliere della Chiesa. L a fabbrica continuò ad essere assegnata ai vice­ STATO DI CONSERVAZIONE cancellieri fino al 1521, anno in cui la Cancelleria fu tra­ DEGLI INTONACI sferita nel Palazzo R iario. Alterazioni dell'intonaco: eretta tu re * Superficie comples- decoesioni ...... * siva della decora- fessurazioni ...... * zio ne originaria: distacchi ...... * mq 242,8 lacune ...... * scolorimento ...... * Superficie comples- dilavamento * siva degli intonaci affumicamento * decorati conserva- efflorescenze saline ...... * ti: mq 65 attacchi biologici ...... * Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentu ale: 27 % cessivi: scialbature ...... •. . . . .•.. * Sporto della falda del stuccature tetto: m 0,50 riprese d'intonaco ...... * restauri * * Altezza della fa c- data : m 18,5o STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento : Est ARCHITETTONICI IN AGGETTO T ere o: fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile . . * deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : disgregazioni ...... • . . * fessurazioni ...... * mancanze corso vittorio emanuele * Oss~ r vazioni: Lo sporto del tetto è privo del canale di gronda.

8.2- PIANTA DEL PIANO PRIMO

79 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

9· PALAZZO MASSIMO IN PIAZZA DE' MASSIMI, I UBICAZIONE TOPOGRAFICA Rione Parione (TAv. VII, e; figg. g.I e g.2) \. \ • l ;;: l o

CATASTO N.C.E.U., sez. A, foglio 485, part. 525. l ~~\or----\ ~ "' l l - . l DATAZIONE '---.-.-----1 3 \ ' .. Edificio: sec. XV. l ::0 '~o Decorazione : inizio sec. XVI.

l PROPRIETÀ :So11fAndr• l l l Originaria : Pietro Massimo. l l l !?" Attuale : privata. l 'r\.. .

J .- . ' g .I - RILIEVO DELLA FACCIATA

8o ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. VII

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a d a) ROMA, PALAZZO E TORRE DEI MILLINI, RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DI SANTA MARIA DELL'ANIMA b) ROMA, PALAZZO E TORRE DEI MILLINI, PARTICOLARE DELLA TORRE CON TRACCE DI DECORAZIONE SUI BECCATELLI c) ROMA, PALAZZO SFORZA-CESARINI, CORTILE d) ROMA, PALAZZO SFORZA-CESARINI, PARTICOLARE DEL FREGIO A PALMETTE DELL' ULTIMO LIVELLO e) ROMA, PALAZZO MASSIMO, FACCIATA, ULTIMO RIQUADRO A DESTRA DEL SECONDO LIVELLO

b e ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

'\ ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI Nel r877 il pittore Luigi Fontana restaurò la decora­ zione. Tale intervento dovette consistere in un partico­ lare " ravvivamento " degli affreschi che in quel tempo dovevano essere in stato precario ed assai impoveriti di colore. Le immagini di ogni singola scena vennero ripas­ sate con colori stemperati in acqua di calce, cioè tramite la tecnica del ritocco a tempera. Le parti d'intonaco man­ canti sono state reintegrate ed affrescate e sono facil­ mente distinguibili per una loro più scura tonalità.

BIBLIOGRAFIA V. MARIANI, Il Palazzo Massimo, in I palazzi e le case di Roma, Roma, s.d. pp. rr-12 e 53-54; I. CLE­ MENTI, 1932, pp. 47-53i u. GNOLI, 1938, p. 27i F. HER­ MANIN, 1944, pp. 43-48; CECCARIUS, I Massimo, in Le grandi famiglie romane, VIII, Roma 1954; C. PERICOLI, r96o, pp. 55 e 56; Guide Rionali di Roma, Rione Parione, a cura di C. PERICOLI, l, 2a ed. 1973, p. 132.

Scheda n. 9 A

Piazza de'Massimi STATO DI CONSERVAZIONE 9·2- PIANTA DEL PIANO TERRENO DEGLI INTONACI

Altera zioni del supporto: ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE lacune ...... "N Superfi cie comples- decoesioni ...... -::- si va della decora- La decorazione è tradizionalmente attribuita alla scuola fessura~ioni ...... ·X· zio ne originaria: di Daniele da Volterra. Una seconda ipotesi la ritiene attri­ distacchi ...... ~\- mq 373 buibile ad un certo Nicolò Furlano " filiolo del vetteto Altera zioni della superficie cromatica : Superficie compi es- del Buro " , il cui nome compare nella facciata, in una crettature ...... si va degli intonaci iscrizione scoperta nel corso dei restauri del r877. scolorimento ...... -~ decorati conserva- dilavamento ...... • . . .. . -:+ ti : mq 252 TECNICA DECORATIVA affumica mento .'L efflorescenze saline ·:.- Affresco monocromo. attacchi biologici ...... -:+ Percentuale : 67,5 % decoesioni ...... -:~-

lacune ...... ·:~ Sporto della falda del ICO NOGRAFIA tetto : m I,oo Alterazioni dovute a interventi suc­ Storie del Vecchio e Nuovo Testamento, distribuite cessivi: su tre fasce longitudinali, limitate all'origine e alla fine scialbature ...... • . . . .\. Altezza della fa c- ,., ciata: m 18,10 da una fi nta cortina di mattoni incisi e dipinti. Sotto il stuccature tetto, una scena ben conservata che potrebbe rappresen­ riprese d'intonaco ...... ~ tare lo Sposalizio della Vergine; nel fregio tra secondo e restau ri ·Z· Orientamento : Nord terzo piano, Ester di fronte ad Assuero e l'uccisione di Oloferne con Giuditta che ne mette la testa nel sacco. STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI DESTINAZIONE D'USO ARCHITETTONICI IN AGGETTO Originaria : abitazione della famiglia Massimo. Tetto : Attuale: abitazioni ed uffici. fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile .. deformazioni di falda ...... ·:·:- VICENDE STORICHE degrado ossatura portante in legno -: :· Il I?alazzo fu costruito su più antiche fabbriche di Casa Cornici e marcapiani : ~asstmo . Nel 1467 Pietro Massimo vi ospitò la stamperia disgregazioni ...... • • . . . •.. . .. * d t Arnold Pannartz e Conrad Schweyneim, come è ri­ fessurazioni ...... cordato nella lapide apposta da Camillo Massimo nel mancanze 1.877. l dipinti furono eseguiti probabilmente in occa­ Osservaz ioni : stone delle nozze di Angelo Massimo con Antonietta Planca I ncoronati, nel r 523.

8r ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

ro. PALAZZO E ToRRE DEI MILLINI IN VIA DI ToR cornice. I beccatelli dei merli sono decorati con foglie MILLINA, 18 concentriche all'archetto e foglie di acanto. Sopra due (TAv. VII, a-b; figg . 10. 1 e 10.2) dei fascioni tra merli e lunette, apposto con formelle di terracotta, si trova il nome di Millina.

UBICAZIONE TOPOGRAFICA DESTINAZIONE n'uso Originaria: residenza di Pietro Millini. u Attuale: abitazione in condominio. "€ c; . VICENDE STORICHE .. \ ....., D . Il palazzo fu costruito durante il pontificato di Papa . Sisto IV, da Pietro Millini; le due ali della casa si inne­ stano sull'antica torre gentilizia che conseguentemente w venne restaurata. Mario Millini, figlio di Pietro, fece decorare le facciate del palazzo in occasione del suo matri­ monio con Ginevra Cybo, nipote di Innocenzo VIII, celebrato nel 1491.

RESTAURI E/ O RIFACIMENTI Ignoti.

Scheda n. 10

CATASTO

N.C.E.U., sez. A, foglio, 485, part. 320- 321. STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI DATAZIONE Alterazioni dell'intonaco : Edificio: sec. XV. eretta tu re ...... Superficie comples­ Decorazione: fine sec. XV. decoesioni ...... * siva della deco ra­ fessurazioni ...... * zione originaria: distacchi ...... • ...... * mq 285 PROPRIETÀ lacune ...... * scolorimento ..... , ...... * Originaria : Pietro Millini. * Superficie comples­ dilavamento siva degli intonaci Attuale: privata. affumicamento * decorati conserva­ efflorescenze saline ...... ti: mq 81 attacchi biologici ...... *·!t ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 28,42 % cessivi: Il Vasari l'attribuisce a Perin del Vaga. scialbature ...... * Sporto della falda del stuccatore tetto: m 0,40 TECNICA DECORATIVA riprtse d'intonaco * restauri * Graffito e affresco. * AlteZZl della fac­ ciata: h max = m 19,85; h min = STATO DI CONSERVAZIONE ICONOGRAFIA m 11,65 DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI Le facciate delle due ali laterali hanno in comune una Orientamento: Nord, decorazione a finto bugnato e un fregio (tra il primo e il IN AGGETTO T eu o: Est secondo piano), raffiguranti cornucopie, mascheroni e bu­ crani. Intorno alle finestre del primo piano vi sono corni­ fatiscenza canale di gronda ·X· fatiscenza manto impermeabile .. ·lt ci con motivi floreali. Sul prospetto in Via di T or Millina, deformazioni di falda ...... nel fregio al primo livello, si intravedono figure di divi­ degrado ossatura portante in legno ·lt* nità marine con zampe di cavallo e code di delfino, e putti. Sulla facciata in Via dell'Anima rimane solo la metà ' Cornici e marcapiani: del tondo affrescato con lo stemma pontificio sostenuto disgregazioni ...... • • ..... * da putti alati e racchiuso da un festone di alloro e bacche. fessurazioni ...... o o ••••• * Sui due lati della torre restano lievissime tracce di graf­ mancanze i{· fito a imitazione di colonne con capitelli e basamenti, na­ Osservazioni : L'edificio è decorato su due facciate. stri e maschere-. Anche il fondo delle lunette era decorato; in una di esse si vedono ancora disegni di armi entro una ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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10.1 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DI TOR MILLINA

BIBLIOGRAFIA G. B. GIOVENALE, Tar Millina, in Annuario della R. Accademia di S. Luca, 1909, p. 127; U. GNOLI, 1938, p. 61; P. RoMANO, 1938, p. 28; C. CECCHINELLI, I Mar­ .. ~ gani, i Capocci, i Sanguigni, i Millini, in Le grandi fami­ e, glie romane, IV, Istituto di Studi romani, Roma 1946; C . PERICOLI, 1960, pp. 56 e 57; V. GoL~IO , G. ZANDER, l' i- 1968, pp. 27, 174-175, 405-406; E. AMADEI, Le torri di Roma, Roma 1969, pp. 67-69; Guide Rionali di Roma, !:.,. Rione Parione, a cura di C. PERICOLI, I, 2a ed. 1973, rn pp. 84-86. i FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tavv. 28-29. I0.2 - PIANTA DEL PIANO PRIMO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

1 r. EDIFICIO IN VIA DELLA FossA, 143 - q CATASTO Rione Ponte N.C.E.U., sez. A, foglio 485, part. 278. (TAv. VIII, a; figg. rr.r e rr.2)

DATAZIONE UBICAZIONE TOPOGRAFICA Edificio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. Decorazione : fine sec. XV, inizio sec. XVI.

PROPRIETÀ Originaria: prima del 1533 era di proprietà di Rosa di T ransilvania, nobildonna tedesca.!) Attuale: Istituto Teutonico di Santa Maria dell'Anima.

ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Ignota.

TECNICA DECORATIVA Graffito.

l l ! .... ·-. I I. I - RILIEVO DELLA FACCIATA ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

IcoNOGRAFIA Geometrica a punta di diamante, con due fregi sotto i m ar capi~ ni, di c~i il primo d al~ 'a lt~ decorato a motlvt di girab, vast gnfi e maschero m ; l altro rappresentante una successione di personaggi in movimento tra flutti.

DESTINAZIONE n'uso

Originaria: Ospizio per donne tedesche.2 > A ttuale: abitazioni in condominio.

VICENDE STORICHE Nel 1533 la casa viene donata da Rosa di Transilvania all'Istituto Teutonico, che lo rivende al Card. Giorgio Cortesius nel 1542 con rogito del Notaio M artino Lupi.3l Il 30 gennaio 1574 l'Istituto torna in possesso dell'edi­ fi cio per donazione effettuata in suo favore da Apollo­ I !.2 - P ARTICOLARE GRAFFITO nia Schutz da Ellenbogen, possesso che ha conservato (foto A . Bureca) fi no ai nostri giorni.

RESTAURI E/O RIFACIMENTI S cheda n. 11 Nell'anno 1576 l'edificio venne sottoposto a const­ stenti lavori di muratore e scalpellino.4l Altri lavori di muro vennero eseguiti nel 1625 .5> Nel 1873 la facci ata fu 6 " ripulita" e vennero ritoccati i due quadri pittorici. > Nel 1904 la facciata subì di nuovo una imbiancata.71 STATO DI CONSERVAZIONE Nel 1983, in seguito al notevole deperimento degli into­ DEGLI I NTONACI naci, l'edificio venne restaurato. I lavori di consolida­ Altera z ioni dell'inwnaco: mento, pulitura e reintegrazione della decorazione sono crettature ...... ,. Suprrficie co mples- stati curati dall' ICCROM. decoesioni ...... •...... -:+ si va della deco ra- fessurazioni ...... ~ zio ne o riginaria:

dis tacchi ...... • ...... -:-:- mq 25 I 1 50 BIB LI OG RAFIA lacune ...... "- scolorimento ...... ·:+ Superfi cie comples- u. GNOLI , 1938, pp. 35 e 36; c. PERICOLI, 1960, p. 58; dilavamento ...... * si va degli intonaci Guide Rionali di Roma, Rione Parione, a cura di C. PE ­ affumica mento * decorati conserva- RICO LI, I, 2a ed. 1973, pp. 86- 88 ; D . FERRAGNI , M . efflorescenze sa line ...... ~ ti : mq 1C6 FoRTI, J. MALLIET, L. MoRA, G. ToRRACA, La Conser­ attacchi bio logici ...... '!. vazione degli intonaci sgraffiti. Un esempio : La facciata Alterazioni dovute a intervent i suc­ Percentuale: 42 °'o cinquecentesca in Via della Fossa a Roma, in Ricerche di cessivi: Storia dell'Arte, 1984, 24. scialba tu re ...... ~(- Spo rto della fald a del stuccature tetto: m o,65 riprese d'in1onaco restauri -;.:- FO NTI ICONOGRAFICHE Altezza della fac- ciata: 111 15,75 E. MACCARI, tav. 30. S T ATO DI C ONSERVAZIONE DEGLI ELEME N TI Orientamento : Nord­ ARCHIT ETTONI CI Est RIFERIMENTI n 'ARCHIVIO IN AGGETT O T eu o: r) Archivio di Santa Maria dell'Anima (a bbr. A.S.M .A.), fatiscenza canale di gronda ·:t M ise. 2, p. 184. fat iscenza manto impermeabi le .. 2) Ibidem . deformazioni di falda ...... ~:- degrado ossatura portante in leg no 3) A.S.M .A., Pos. Caus. 7, p. 890. Cornici e marcapia ni: 4) A.S.M .A., Expense I 566- I 590, vol. IO, P· 84. disgregazioni ...... ·:+ 5) A.S.M.A., Instr. Litt. B. Tom. 5, pp. 38- 39 . fessurazioni manca nze 6) A.S .M .A., Filza di Giustificazioni I877, cedola Osservazioni : L 'edificio è stato restaurato nel 1983. n. 200. 7) A.S.M .A., Filza di Giustificazioni, I904. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte 12. EDIFICIO IN VIA DEL GOVERNO VECCHIO, 103- 105 mostra alcuni fogli . Nel riquadro più basso una finta Rione Parione finestra con un pappagallo. Nei medaglioni vi sono dei (TAv. VIII, b; figg . 12.1 e 12.2) ritratti di giureconsulti .

DESTINAZIONE D' USO UBICAZIONE TOPOGRAFICA Originaria: abitazione privata. Attuale : abitazioni in condominio.

VICENDE STORICHE

Nel Brogliardo del 1819 l'edificio risulta proprietà della Confraternita delle Sacre Stimmate, come del resto si legge nella targa infissa sul portale dello stesso, dove la costruzione è indicata come la Domus XVI.

CATASTO N.C.E.U., sez. A, foglio 485, part. 418.

DATAZIONE Edificio : nucleo ongmario del sec. XV; ampliamento della metà del sec. XVI. Decorazione : intorno alla metà del sec. XVI. 12.1 - PIANTA DEL PIANO SECONDO

PROPRIETÀ

~ Originaria: sull'architrave del portale d'ingresso si leg­ ge il nome dell'antico proprietario, certo Bartolomeo de' Dossi o Sassi, Avvocato della Curia Romana.' l Attuale : Comune di Roma.

ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Ignota.

TECNICA DECORATIVA Affresco: nei riquadri delle due finte finestre. Stucco : cornici e nastri dei medaglioni con ritratti. Marmo: formelle, con ritratto, interne ai medaglioni. Graffito : finto bugnato nel primo piano.

ICONOGRAFIA ' Nel riquadro più alto vi è dipinto un finto balcone con due persone affacciate, di cui una sembra rappre­ sentare il proprietario della casa Bartolomeo de' Dossi (o Sassi) in robone verde da leguleio e berretto rosso, mentre l'altra rappresenterebbe il suo segretario che gli 12.2 -RILIEVO DELLA FACCIATA 86 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI I 3· EDIFICIO IN VIcoLo DEL GovERNO VECCHIO, 52 Il nucleo originario quattrocentesco venne ampliato Rione Parione verso la metà del XVI sec. In questo periodo si esegui­ (TAv. VIII, c; figg . J3.I-I3·3) rono probabilmente i due t rompe-l' ceil e parte dei meda­ glioni. Nel XVIII sec. la decorazione della facciata è stata unificata con l'aggitmta di stucchi (timpani delle UBICAZIONE TOPOGRAFICA fi nestre e cornice sotto tetto) e parte dei medaglioni.

BIB LIOGRAFIA u. GNOLI, 1936-37· P· I23i P. ROMANO, 1938, pp. 29- 30; C. PERICOLI, 1960, p. 59; Guide Rionali di Roma, Rione Parione, a cura di C. PERICOLI, l, 2a ed. 1973, p. I02.

RIFERIMENTI D'ARCHIVIO r) Il nome di Bartolomeo de' Dossi (o de' Sassi) compare negli elenchi delle Texae Viarum dal 1514 al --- 1583. --- -- ...... ,

) ,,...,l QIID, ,--...... Scheda n. 12 ~ ..... d•llG/ ',,

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STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI CATASTO

A lteraz ioni del supporto : N.C.E.U., sez., A, foglio 485, part. 397· lacune ·· ···· ·· ······ ·· ·· ······ * Superficie co mples- deco esioni ...... * si va della deco ra- DATAZIONE fessurazio ni ...... * zio ne o ri ginaria: distacchi ·· ·· ·· ·· ·· ···· ·· ····· · * Edificio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. A lterazioni della superficie cromatic a : Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. Superficie comples- 11 crettature ··· · ···· ··· ··· ·· ·· ··· · * si va degli intonaci sco lorimento -:+ ·· ·· ···· ·· ···· ·· ·· decorati conserva- dilavamento ...... PROPRIETÀ * ti : Affresco = mq affumicamento ...... * 2,86 ; Graffito Originaria : ignota. efflorescenze saline ...... * mq 6,oo attacchi biologici ····· ···· ·· ·· · Attuale : privata. decoesioni ...... if * lacune ··· ···· · ·· ·· ·· ·· ...... Percentuale : - * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE A lteraz ioni dovute a interventi sue- cessi vi : Sporto della falda del tetto : m o,so Ignota. l scialbature .. ·· ···· ·· ·· ··· ····· * stu cca tu re ···· ····· ··· ··· ··· ·· * della fac- riprese d'intonaco ·· ····· ··· ·· * Altezza TECNICA DECORATIVA ciata : m 15,00 restauri ·········· ·· ····· ·· ··· * Graffito. Orientamento: Nord- STATO DI CONSERVAZIONE Est ICONOGRAFIA DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI Entrambe le facciate sono decorate a punta di diamante; IN AGGETTO intorno alle finestre e al portale originale cornici con mo­ Tetto : tivi floreali; il fregio al primo livello raffigura busti fem­ l fatiscenza canale di gronda minili alati tra vasi con frutta sul capo; nell'ultimo, putti fatiscenza manto impermeabile ... . * alati con tridenti, draghi, vecchi alati e coronati. deformazioni di falda ...... ;(- degrado ossatura po rtante in legno l DESTINAZIONE D'USO Cornici e marcapiani : disgregazioni ...... * Originaria : abitazione. fess urazioni ...... * Attuale : abitazioni in condominio . mancanze . . . . . \ ...... * Osservazioni : Lo stato di conservazione è riferito agli intonaci affrescati. VICENDE STORICHE Ignote. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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•- •l L o- • • 13.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA 13.2 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO SU VIA DELL'ARCO DELLA CHIESA NUOVA

13 .3 -FREGI DEL PRIMO, SECONDO E TERZO LIVELLO, INCISIONE (da MACCARI, op. cit.) 88 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

REST AURI E/O RIFACIMENTI 41. EDIFICIO IN VIA DEL PELLEGRINO, 64- 65 Rione Parione Secondo lo Gnoli, la configurazione originaria della (TAv. VIII, d-e; figg. 14.1 e 14.2) facciata è stata mutata con la chiusura delle logge. Le finestre del secondo piano sono state riquadrate ed il vano del portone sostituito con quello di una finestra. L'edificio è stato restaurato in epoca imprecisata (forse UBICAZIONE TOPOGRAFICA rg4o- rg5o) dall'Ing. Ventura. Attualmente una fine­ stra del piano terra è murata. Nel vano sotto tetto è sta­ to ricavato un altro piano abitabile con un piccolo ter­ razzo che fa breccia nella falda.

BIBLIO GRAFIA U. GNOLI, 1938, p. 39; P. RoMANO, 1938, p. 29; P. T oMEI, 1942, p. 264; C. PERICOLI, rg6o, p. 59; Guide Rionali di Roma, Rione Parione, a cura di C. PERICOLI, I, 2" ed. 1973, p. roo. f oNTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tav. 24.

Scheda n. 13

CATASTO N.C.E.U., sez., A, foglio 485, part. 597· STA TO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI DATAZIONE Alterazioni dell'intonaco : Edificio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. crettature ...... * Superficie comples­ decoesioni .. , ...... * siva della decora­ Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. fessurazioni ...... * zione originaria: distacchi ...... , ...... * mq 152 PROPRIETÀ lacune ...... •.. * scolorimento ...... Superficie comples­ Originaria : ignota. dilavamento * * siva degli intonaci Attuale: privata. affumicamento * decorati conserva­ efflorescenze saline ...... * ti: mq 129 attacchi biologici ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Alterazioni dovute a interventi sue· Percentuale : 85 ~'o CPssivi : Incerta. Il Mancini, parlando di Raffaellino da Reggio, dice che egli decorò una facciata " ... nel Pellegrino in­ scialbature ...... , .. , , ....• .. .. -'~· Sporto detta falda contro a Vicolo de' Savelli ... ". L'ubicazione potrebbe stuccature ...... del tetto : m 0,55 riprese d'intonaco ...... essere attendibile, ma dato che vi è un'altra facciata a restauri * chiaroscuro attigua, ai nn. 66-67, non si può accertare a * Altezza delta fac­ quale delle due si riferisca, e se addirittura faccia men­ ciata: m 14,15 zione di un'altra facciata ancora, andata perduta. STATO DJ CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento : Nord­ ARCHITETTONICI Est, Sud-Est TECNICA DECORATIVA IN AGGETTO Graffito. Two: fa riscenza canale di gronda fa tiscenza manto impermeabile .. * ICONOGRAFIA deformazioni di falda ...... * * Tre medaglioni nei quali sono ritratti altrettanti perso­ degrado ossatura portante in legno * naggi con teste coronate. Nella parte più alta, una scena Corn ici e ma rcapiani : raffigurante il Giudizio di Paride. disgregazioni ...... * fessurazio ni ...... , .. , * DESTINAZIONE n'uso mancanze * Osservazioni: L 'edificio è decorato su due facciate, Originaria : la tradizione vuole che v1 fosse un albergo, forse " l'albergo dei T re Re ". Attuale : abitazione in condominio. Sg ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE Ignote.

RESTAURI E/O RIFACIMENTI L 'edificio è stato restaurato nel 1936 dal Governato­ rato di Roma, con il contributo dei proprietari, F.lli Lefevre.

BIBLIOGRAFIA

G. MANCINI, 1628, I , pp. 223 e 280, II, n ota 873; G . CELIO, 1638, p. 148; W . HIRSCHFELD, 19II, nn. 97-98; L CLEMENTI, 1932, pp. 47-53; u. GNOLI, 1938, pp. 35 e 36; P . RoMANO, 1938, pp. 25- 29; F . HERMANIN, 1944, pp. 43-48; C. PERICOLI, 1960, pp. 6o-61; Guide Rionali di Roma, Rione Parione , a cura di C . PERICOLI, II, 3a ed. 1980, p. 66.

FONTI ICONOGRAFICHE Gabinetto Fotografico Comunale, foto dopo restauri DD L del 1936. Scheda n. 14

14.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alteraziorri dell'intonaco :

eretta tu re ...... ·lE- Superficie comples- decoesioni si va della decora- fessurazioni ...... zio ne originaria : distacchi ...... * * mq 55.4 lacune ...... • ...... * scolorimento Superficie compi es- dilavamento * si va degli intonaci affumicamento * decorati conserva- efflorescenze saline +:· ti : mq 10, 8 attacchi biologici * Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 19,5 % cessivi : sciai bature ...... * Sporto della falda stucca tu re i(· del tetto : m 0 ,40 riprese d'intonaco ...... , ...... restauri * * Altezza della fac- eia t a : m 11 ,50 STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento : Nord- ARCHITETTONICI Est IN AGGETTO Tetto: fatiscenza canale di gronda +:· fatiscenza manto impermeabile . . * deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : disgregazfu ni ...... •. ..• . . . * fessurazioni * mancanze * Osservazion i :

14.2- PIANTA DEL PIA NO PRIMO

go ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. VIII

a b c

a) ROMA, EDIFICIO IN VIA DELLA FOSSA, I4-I71 FACCIATA d) ROMA, EDIFICIO IN VIA DEL PELLEGRINO, 64-65, PARTICOLARE (foto A. Bureca) DELLA FACCIATA (foto A. Bureca) e) ROMA, EDIFICIO IN VIA DEL PELLEGRINO, 64-65, PARTICOLARE b) ROMA, EDIFICIO IN VIA DEL GOVERNO VE CCHIO, 103-105, DELLA FACCIATA {foto A . Bureca) RIQUADRO AFFRESCATO DEL TERZO LIVELLO /) ROMA, EDIFICIO IN VIA DEL PELLEGRINO, 66-67, PARTICOLARE C) ROMA, EDIFICIO IN VICOLO DEL GOVERNO VECC HIO, 52 DELLA FACCIATA {foto A . Bureca)

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e ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

1 5· EDIFICIO IN VIA DEL PELLEGRINO, 66- 67 Rione Parione (TAv. VIII, / ; figg. 15.1 e 15.2)

l UBICAZIONE TOPOGRAFICA --

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CATASTO N.C.E.U., sez. A, foglio 485, part. 596. ~l l ,... _ l _,. DATAZIONE Edificio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. PROPRIETÀ y u Originaria : ignota. A ttuale: privata.

ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE I 5 .1 - RILIEVO DELLA FACCIATA I ncerta. Lo Gnoli e l'Hermanin attribuiscono la deco­ razione " per il fare ampio e michelangiolesco " a Da­ niele da Volterra. Il Mancini parla di una facciata di Raffaellino da Reggio in Via del Pellegrino incontro a Vicolo Savelli; anche il Baglione la ricorda con la mede­ sima ubicazione, descrivendone il soggetto che però non è corrispondente a quello della decorazione presa in esame.

TECNICA DECORATIVA Affresco monocromo.

IC ONOGRAFIA F into bugnato al piano terreno. Nei riquadri centrali dei piani più alti scene con figure dell'antica Roma a sog­ .. getto guerresco; sopra le finestre, figure femminili. •!!. ? D ESTINAZIONE n'uso ~ .. ~ Originaria: abitazione privata. A ttuale: abitazioni in condominio. .. VICENDE STORICHE

I gnote. 15.2- PIANTA DEL PIANO PRIMO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI r6. CAsA DI PIETRO PAOLO DELLA ZECCA, IN VIA DI L'edificio è stato restaurato nel 1936 dal Governato­ MONSERRATO, I rato con il contributo dei proprietari F.lli Lefevre. I re­ Rione Regola stauri non hanno interessato la sola superficie pittorica, (TAv. IX, a; figg. 16.1-16-4) poiché sono state sostituite le cornici delle finestre degli ultimi due livelli, ed è stata prolungata la falda del tetto. UBICAZIONE TOPOGRAFICA BIBLIOGRAFIA G. MANCINI, 1628, I, pp. 223 e 280, II, nota 873; G . CELIO, 1638, p. 148; G . BAGLIONE, 1642, P· 25; w. HIR­

SCHFELD, 19II 1 nn. 97-98; l. CLEMENTI, 1932, pp. 47-53; U. GNOLI, 1938, pp. 35 e 36; P. RoMANO, 1938, pp. 25- 29; F. HERMANIN, 1944, pp. 43-48; C. PERICOLI, 1960, pp. 6o e 61; Guide Rio n ali di Roma, Rione Pari one , a cura di C. PERICOLI, II, 3a ed. 1980, p . 66.

FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tav. 33· Gabinetto Fotografico Comunale, foto dopo restauri del 1936. Scheda n. 15

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI CATASTO Alterazioni del supporto: N .C.E.U., sez. A, foglio 485, part. 551. lacune ...... •..... * Superficie comples- decoesioni * si va della decora- DATAZIONE fessura~ioni ...... • * zio ne originaria : Edificio: sec. XV. distacchi ...... * mq so, so Alterazioni della superficie cromatica Decorazione: seconda metà del sec. XV. Superficie compi es- crettature ...... siva degli intonaci scolorimento * PROPRIETÀ decorati conserva- dilavamento * Originaria : Pietro Paolo Francisci, detto della Zecca * ti: mq 42 affumicamento (sovrintendente alla coniazione delle monete, al tempo efflorescenze saline ...... * Percentuale: J di Papa Paolo II). attacchi biologici ...... • . ... * 83 % decoesioni ...... "- Attuale: privata. lacune ...... Sporto della falda * del tetto: m o,go Alterazioni dovute a interventi suc­ ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE cessivi: Ignota. scialbature ...... '4 Altezza della fa c- ciata: m 13,70 stuccatore TECNICA DECORATIVA riprese d'intonaco ...... * restauri * Orientamento: Nord- Affresco monocromo. * Est ICONOGRAFIA STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Decorazione a finto bugnato con elementi architetto­ ARCHITETTONICI nici illusionistici, fregio con festoni e stemmi. IN AGGETTO Tetto : DESTINAZIONE n'uso fatiscenza canale di gronda abitazione di Pietro Paolo della Zecca. fatiscenza manto impermeabile .. Originaria: deformazioni di falda ...... * Attuale: abitazione in condominio. degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani: VICENDE STORICHE disgrega~ioni ...... * Fino al r86o, tra le finestre del primo piano, vi era fessurazioni * murato uno stemma con l'aquila bicipite coronata. Sotto mancanze di essa vi era un'epigrafe : AEIOU, AUSTRIAE EST IMPERARE Osservazioni : Lo sporto del tetto risulta privo del canale di gronda. ORBI UNIVERSO, che si riferisce all'Imperatore Federico III, venuto a Roma nel 1462 per sposare Eleonora di Porto­ gallo, la quale sostò in questa casa ospite dei della Zecca.

92 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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16. I - RILIEVO DELLA FACCIATA I 6.2 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DEL PELLEGRINO SU PIAZZA DELLA MORETTA

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16.3 - RILIEVO SU VIA MONSERRATO 16.4 - PIANTA DEL PIANO QUARTO

93 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI 17· PALAZZO RICCI IN PIAZZA DE ' RICCI, 129 Rione Regola I restauri vennero effettuati nel 1940 con il contributo (TAv. IX, b-d; figg. 17.I-17.6) dell'Amministrazione Capitolina. T ali restauri riporta­ rono alla luce brani di decorazione poco leggibili a causa di tinteggiature sovrapposte. UBICAZIONE TOPOGRAFICA

BIBLIOGRAFIA

B. M. APOLLONJ-GHETTI, Fabbriche civili nel quartiere Rinascimento in Roma, in I Monumenti italiani a cura della Regia Accademia d'Italia, fase. XII, Roma 1937; P. Ro­ MANO, 1938, p. 76; GENTILONI-SILVERI, La Casa di Pietro Paolo della Zecca, in Roma, sett. 1940; P. ToMEI, I942, p. 26I; V. GoLZIO, G. ZANDER, I968, pp. 88 e 89; Guide Rionali di Roma, Rione Regola, a cura di C. PIETRANGELI, II, Roma I972, pp. I6-r8.

Scheda n. 16

STATO DI CONSERVAZIONE CATASTO DEGLI INTONACI N .C.E.U., sez. A, foglio 490, part. 4· Alterazioni del supporto:

lacune ...... ·.~ Superficie comples- DATAZIONE decoesioni ...... , .. -l:· si va della decora- Edificio : edificato intorno alla fine del I400. fessurazioni ...... * tione originaria: distacchi ...... -:~- mq 368 Decorazione: decorato tra il I520-I527· Alterazioni della superficie cromatica: Superficie co mples- crettature ...... PROPRIETÀ si va degli intonaci scolorimento ...... * decorati conserva- dilavamento * Originaria : il nucleo ongmario del Palazzo appartenne * ti : mq 46 fino al I 533 ai Calcagni. affumicamento * efflorescenze saline ...... * Attuale: Marchese Giuseppe Ricci Bergameni. attacchi biologici ....•. . ..• . ... ·* Percentuale : 12,5 ~b decoesioni ...... * lacune ...... * Sporto della falda del ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE tetto : m o,So Alterazioni dovute a interventi suc­ Polidoro da Caravaggio e Maturino Fiorentino. cessivi: scialbature ...... •• ..... Altezza della fa c- TECNICA DECORATIVA stuccatore * ciata: m 17,20 riprese d'intonaco -l:· * Facciata : affresco monocromo; cortile : graffito. restauri * Orientamento : Nord, Nord-Ovest, Sud- IcoNOGRAFIA Ovest STATO DI CONSERVAZIONE Facciata: Soggetti di Storia Romana. DEGLI ELEMENTI Da sinistra partendo dal basso: ARCHITETTONICI IN AGGETTO - I 0 fregio: Scipione e la strage di Cartagena. Sul Tetto: prospetto principale Muzio Scevola e la spedizione di fatiscenza canale di gronda Porsenna; fatiscenza manto impermeabile . .. . *·Y.· deformazioni di falda ...... - 2° fregio: la storia di Romolo e Remo, la nascita di degrado ossatura portante in legno * Roma seguiti dal Ratto delle Sabine (quest'ultima opera * è andata perduta); Cornici e marcapiani: disgregazioni ...... * - tra le finestre: Giunio Bruto, Furio Camillo e Bren­ fessurazioni ...... * no, Orazio Coclite, Numa Pompilio, la Fama, Giulio mancanze * Cesare; Osservazioni: L'edificio è decorato su tre facciate. - ultimi 2 livelli: realizzata ex novo dal restauratore degli affreschi Luigi Fontana alla fine dell' '8oo, rappre­ senta stemmi, armi e trofei.

94 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

17.1- PIANTA DEL PIANO TERRENO

Sono da considerare originali (nonostante le ridipin­ ture) il fregio relativo alla storia di Muzio Scevola e quello ormai perduto del Ratto delle Sabine. Essi sono stati oggetto di numerose incisioni e la corrispondenza ico­ nografica è confermata dal Vasari, dal Baglione e dal Mancini. Piuttosto controverso è invece l'aspetto ori­ ginale che doveva avere il primo fregio sopra citato. Esi­ stono infatti tre incisioni del 1635 di G . Laurenziani, due delle quali sono perfettamente corrispondenti al fregio esistente, mentre la prima, narrante l'antefatto della storia del guerriero romano, non è riportata sul prospetto. Su questa incongruenza sono state avanzate numerose ipotesi : a) la facciata principale era assai ampia e includeva quindi tutte e tre le scene incise dal Laurenziani, ma in seguito alla costruzione del lato sinistro venne accor­ ciata, con la conseguente perdita della decorazione; 17.2- LA FACCIATA POCO DOPO I RESTAURI DEL 1873 b) Polidoro non rappresentò mai quella scena per problemi tecnici in fase di esecuzione, e il Laurenziani potrebbe averla incisa basandosi su disegni preparatori; c) l'edificio venne ampliato a partire dalla prima fi­ nestra del lato sinistro, poiché la storia dei Sabini (incisa da ) sembra essere originale. Quindi è probabile che la prima scena di Muzio Scevola, già fatiscente al tempo del Laurenziani, venne sostituita in seguito da un altro soggetto. Sia il Pericoli che il Marabottini sembrano concordare con quest'ultima ipo­ tesi; ri mane comunque aperto l'interrogativo riguardante la scelta di ridipingere senza seguire lo schema originale, visto che ci si poteva basare su una fonte certa come l'in­ cisione del Laurenziani. Cortile: Decorazione graffita a finti archi e finte colonne. Entro gli archi, motivi geometrici simulanti rivesti­ menti marmorei. Sopra gli archi, un fregio in cui sono rappresentati tritoni e leoni affrontati.

D ESTINAZIONE n'uso Originaria: abitazione privata. A ttuale: l'ala destra è adibita ad abitazione privata del Marchese Ricci, la parte restante ad abitazioni in con­ dominio ed uffici . 17.3 - VEDUTA D'INSIEME

95 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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17.4- RILIEVO DELLA FACCIATA PRINCIPALE

g6 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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17.5 - RILIEVO DELLA FACCIATA LATERALE

97 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE Come già accennato, il palazzo appartenne prima ai Calcagni poi ai Del Bene che lo vendettero nel r 533 a Monsignor Arcella, Vescovo di Bisignano, per 2.700 ducati. Quest'ultimo, per suo conto, acquistò inoltre due casette attigue (Atti del notaio Arditio). Il palazzo passò poi ai Gaddi e nel 1542, per successivo acquisto, a Co­ stanza Farnese, moglie di Bosio Sforza. Questo dato ci viene confermato dallo stesso Vasari, il quale ricorda tra le opere di Polidoro, nella casa " che comperò la signora Costanza ", la storia di " quando le Sabine so n rapite " e quella di " Muzio e d'Orazio e la fuga di Porsenna ". L'intera isola, costituita dal palazzo affrescato, dal cor­ tile con gli orti e da alcune casette medievali attigue, nel ~ 1577 passò a Giulio Ricci. Tale famiglia ne conserva tut­ l 1 , _ •• tora la proprietà.

Scheda n. 17

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni del supporto : lacune ...... •.. * Superficie comples· 17.6- RILIEVO DELLA FACCIATA SUL CORTILE decoesioni ...... * si va della decora- fessurazioni ...... * zio ne originaria : distacchi ...... * mq 258 Alterazioni della superficie cromatica : Superficie comples- RESTAURI E/O RIFACIMENTI eretta tu re siva degli intonaci scolorimento ...... * decorati conserva- L_' edificio ha subìto numerose modifiche nel corso degli dilavamento * * ti : mq 98 anm: affumicamento * efflorescenze saline ...... * 1577 - modifiche probabilmente apportate da Giovanni attacchi biologici ...... Percentuale : 3~ % Lippi, molto vicino ai Ricci; decoesioni ...... * lacune ...... * Sporto della falda 1634 - ampliamento verso via della Barchetta attestato * del tetto : m o,85 da una licenza di costruzione datata 12 aprile; Alterazioni dovute a interventi suc­ cessivi: I674-75 - sopraelevazione di quest'ultima porzione del scialbature ...... Alte l: l: a della fac - palazzo; stuccatore * ciata : m 17.55 riprese d'intonaco ...... * fine '8oo - contemporaneamente al restauro del Fontana restauri * Orientamento: Nord- il palazzo subisce un'ultima modificazione, costituita * Ovest, Nord-Est dall'ampliamento lungo tutta la parte interna del vec­ chio corpo di fabbrica di Via Giulia e dalla soprae­ STATO DI CONSERVAZIONE levazione del corpo di fabbrica originario di Piazza DEGLI ELEMENTI 1 Ricci nella parte interna sul primo cortile. > La faccia­ ARCHITETTONICI IN AGGETTO ta è stata restaurata recentemente, ma purtroppo della Tetto: decorazione originale è oggi visibile solo una piccola parte. fatiscenu canale di gronda * fatiscen~a manto impermeal>ile . . * deforma~ioni di falda ...... '* BIBLIOGRAFIA degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani: G. VASARI , 1550, v, P· 145; G. MANCINI, 1628, I, P· disgrega~ioni ...... • . . .. • ... . * 3"r1i G. CELIO, r638, p. I44i G . Grucci, 1874, p. I35i fessurazioni ...... * U. GNOLI, 1936-37, pp. 121 e I22i F. HERMANIN , 1944, mancanze * pp. 43-48i M . PRAZ, Facciate dipinte, in Italia Nostra, n. Osservazioni: L'edificio è decorato su due facciate . 9, 1960, pp. r-6 i C. PERICOLI, 1960, pp. 64-66 i A. MARABOTTINI, 1969, pp. 362-366i Guide Rionali di Roma, Rione Regola, a cura di C. PIETRANGELI, II, 1972, p. 22.

g8 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

F oNTI ICONOGRAFICHE 18. EDIFICIO IN VIA DEI CAPPELLARI, 61 - 62 Rione Regola Per il ricchissimo elenco di disegni ed inctstoni cfr. (TAv. IX, e; figg. 18.1 e 18.2) C . P ERICOLI, 1960, p. 66. Per la documentazione fotografica :

Ga binetto Fotografico Nazionale. Serie D n. 2331 (foto UBICAZIONE TOPOGRAFICA poco dopo i restauri del Fontana). Foto Anderson, 5192. Foto Alinari, 27065 a. Foto Alinari, 27065.

R IFERIMENTI o ' ARCHIVIO I dati relativi ai restauri sono stati tratti da una rela­ zione storica contenuta nel fascicolo sul Palazzo Ricci, appartenente alla Soprintendenza per i Beni Architetto­ nici ed Ambientali; gli atti che vengono citati non sono corredati dai necessari riferimenti archivistici, né ci è stato possibile consultare l'Archivio della famiglia Ricci dal quale essi sono stati tratti.

Scheda n. 17/a Cortile

CATASTO N.C.E.U., sez. A, foglio 485, part. 216. STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI DATAZIONE

Alterazioni dell'intonaco : Edificio : sec. XV. crettatu re ...... • , . . . * Superficie comples- Decorazione: seconda metà sec. XV. decoesioni ...... * si va della decora- fess ura zioni ...... zio ne originaria: - PROPRIETÀ distacchi ...... • ...... • . * lacune ...... * Originaria : ignota. * Superficie comples- scolorimento ...... * si va degli intonaci Attuale : privata. dilava mento decorati conserva- affumicamento * ti: mq 36 effl o rescenze sali ne ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE attacchi biologici ...... * * Percentuale: - Ignota. Alterazioni d ovute a int erventi sue· cessi vi: Sporto della falda del TECNICA DECORATIVA scialbature ...... tetto : m 0,75 stuccat ure ...... • . . * Graffito. riprese d'into naco ...... * * Altezza della fa c- res tauri IcoNoGRAFIA * ciata : m 17,45 Semplice decorazione a finto bugnato rettangolare sor­ STATO DI CONSERVAZIONE Orientamento : Sud- montato da archetti. Tra le finestre vi è un riquadro ap­ DEGLI ELEMENTI Ovest pena leggibile. ARCHITETTONICI IN AGGETTO DESTINAZIONE n ' uso Tetto : fat iscenza can ale di gronda * Originaria: abitazione. fatiscenza manto impermeabile .. Attuale: abitazioni in condominio. defo rmazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * * VICENDE STORICHE C or mci e marcapiani : Sulla facciata vi è apposta una tabella di proprietà disgregazioni ...... * fess uraz ioni ...... * della primogenitura Muti del 1781. ma ncanze * RESTAURI E/ O RIFACIMENTI Osservazion: : La decorazione risulta occultata da una scialbatura applicata in un periodo imprecisato.

99 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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IOO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte rg. EDIFICIO IN PIAZZA DEL BISCIONE, go Rione Regola (TAv. IX, j ; ji.gg. 19.1 e 19.2)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

I8.2- PIANTA DEL PIANO PRIMO

BIBLIOGRAFIA ·, U. GNOLI, 1936-37, p. 112; C . PERICOLI, 1962, pp. 68 , ' __ / e 6 9; Guide Rio nali di Roma, Rione Regola, a cura di C. PIETRANGELI, 1972, pp. 16-18.

S cheda n. 18

C PC A CATASTO

N.C.E.U., sez. A, foglio 491, part. 82. STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intonaco: DATAZIONE

crettature ...... 'N Superficie comples- decoesioni si va della decora- Edificio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. fessurazioni ...... zio ne o ri ginaria: distacchi ...... •.. .. . • . . ·X· mq 40 Decorazione : la decorazione a punta di diamante del lacune ...... piano terra risale all'inizio del sec. XVI. La decorazione scolorimento del primo piano risale probabilmente al sec. XVIII. * Superficie comples- d ilavamento ·:+ si va degli intonaci affumicamento 7:· decorati conserva- efflorescenze saline ..;:- ti : mq 7,5 PROPRIETÀ attacchi biologici * Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 19 % Originaria : ignota. crssivi: scialbature .... * Spo rto della falda del Attuale : privata. stuccature tetto: m 0,50 riprese d'intonaco ...... * restauri Altezza della fa c­ ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE cia ta : m 9,70 STATO DI CONSERVAZIONE Ignota. DEGLI ELEMENTI Orientamento: N o rd- ~ ARCHITETTONICI Est IN AGGETTO TECNICA DECORATIVA Teu o: fatiscenza canale d i gronda * Le parti cinquecentesche sono decorate a graffito; le fatiscenza manto impermeabile .. -i:- l parti risalenti al sec. XVIII sono decorate ad affresco. deformazioni di falda ...... degrado ossatura portante in legno Carnici e marcapiani: l ICONOGRAFIA disgregazioni ...... * fessu razioni ...... • . . • . . . • ...... -le· La decorazione a punta di diamante è coronata in alto mancanze * da un fregio raffigurante cavalli e cavalieri (sec. XVI). Osservazioni: La decorazione è quasi totalmente ricoperta Al primo piano sono rappresentate figure femminili e strato d'intonaco. ,, "~ motivi floreali; tra le due finestre vi è un'edicola con im­ magine sacra (sec. XVIII).

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..... ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

DESTINAZIONE D' USO Originaria : probabilmente era destinata a scuderia o stallatico. Si avanza tale ipotesi poiché al centro del prospetto, tra il piano terreno e il primo piano, vi è ap­ posto un bassorilievo, in cui sono rappresentate due teste di cavallo. Attuale: abitazioni.

VICENDE STORICHE Ignote.

RESTAURI E/ O RIFACIMENTI La facciata risulta coperta da una tinta color mattone applicata in un'epoca imprecisata.

BIBLIOGRAFIA

U. GNOLI, 1938, p. 32; C. PERICOLI, Ig6o, p. 81.

Scheda n. 19

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI T 0 ,1 Alterazioni dell'intonaco: 19.1 - RILIEVO DELLA FACCIATA crettature * Superficie comples­ decoesioni * siva della decora­ fessurazioni ...... * zione originaria:- distacchi ...... • . . .. . •...... * lacune ...... * Superficie co mples­ scolorimento ·· · · ··Ji· · · ·· · · · ·· · · * siva degli intonaci dilavamento * decorati conserva­ affumicamento ti :- efflo rescenze saline * attacchi biologici * * Graffito originale: mq Alterazioni dovute o interventi suc­ 7,5 cessivi: scialbature ...... • ...... * Percentuale : stuccatore riprese d'into naco ...... * Sporto della falda del restauri * * tetto : m 1, t o

STATO DI CONSERVAZIONE Altezza della fac­ DEGLI ELEMENTI ciata: m g,Bo i5 ARCHITETTONICI IN AGGETTO Orientamento : Nord·· Tetto : Ovest fatiscenza canale di gronda ...... *.;c- .; fatiscenza manto impermeabile .. deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : '

disgregazioni ...... o • • o o • • • • • fessurazioni mancante

PtAZlA DEl 81SCIOME Osservazior:ri : La facciata e priva di cornici e marca piani. 19.2 - PIANTA DEL PIANO SECONDO

102 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. IX

a) ROMA, CASA DI PIER PAOLO DELLA ZECCA b) ROMA, PALAZZO RICCI, PARTICOLARE DEL FREGIO PROSPETTO SU PIAZZA DELLA MORETTA RAFFIGURANTE LA STORIA DI MUZIO SCEVOLA

c-d) ROMA, PALAZZO RICCI, FACCIATA GRAFFITA SUL CORTILE, PARTICOLARI (foto A. Bureca

e) ROMA, EDIFICIO IN VIA DEI CAPPELLARI, 61-62 /) ROMA, EDIFICIO IN PIAZZA DEL BISCIONE, go PARTICOLARE DELLA FACCIATA FACCIATA ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

2 0. EDIFICIO IN VIA DEI GIUBBONARI, 46- 47 Rione Regola (TAv. X, a; fig. 20.1)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA llllillill ~w lli.l llllllllil[ ~~ .... -i ~'"'"'"'"' '' ''--""'tiiir'".... ""' • • , ·• .,t ._ l Dfl ...... l . .· ·~ . ,, l l ] ~ l Il t . '"'1A1 • ..., ,

CATASTO ndl

N.C.E.U., sez. A, foglio 491, part. 240.

DATAZIONE Edifi cio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. Decorazione : fine sec. XV, inizio sec. XVI. .' .... . "'

PROPRIETÀ Originaria : ignota. Attuale : privata. L L:. l ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Ignota. 20.1 - RILIEVO DELLA FACCIATA

TECNICA DECORATIVA VICENDE STORICHE Affresco monocromo. L'edificio dovrebbe essere una parte del nucleo ori­ ginario della " Casa Grande " dei Barberini, in cui ri­ siedette la famiglia prima di trasferirsi nel palazzo alle I CO NOGRAFIA pendici del Quirinale. La casa venne acquistata da Mons. Figure di santi entro riquadri, e alcuni brani appena Francesco Barberini nel 1581 e dopo di lui vi abitò leggibili di un fregio con girali. il nipote Maffeo, divenuto in seguito Urbano VIII. Il palazzo nella sua configurazione originale era più ampio, come attestano le piante conservate nell'archivio del Monte di Pietà. Il Vasari descrive questa facciata, nella D ESTINAZIONE D'USO vita del Peruzzi, come " una facciata bellissima di ter­ Originaria : abitazione. rette con prospettive mirabili : la qual fu fatta finire da un cubiculario del Papa ed oggi è posseduta da Jacopo Attuale: abitazioni in condominio. Strozzi fiorentino " .

103 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI 21. CASA LANCIA IN VIA DI s. SALVATORE IN CAM­ La casa è stata inglobata nel casamento verso la fine PO, 43- 44 del sec. XVII; la facciata invece è stata conservata e co­ Rione Regola stituisce un elemento di discontinuità all'interno del pro­ (TAV. X, b; figg. 21.1 e 21.2) spetto complessivo dell'isolato.

UBICAZIONE TOPOGRAFICA BIBLIOGRAFIA G. VASARI , 1550, IV, p. 594; R. BORGHINI, 1584, p. 413; G. MANCINI , 1628, l, p. 279; G. CELIO, 1638, P· ) {) 148; B. M. APOLLONJ, La Casa grande dei Barberini, in Capitolium, VIII, 1932, 9, pp. 451-462.

Scheda n. 20

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni del supporto: CATASTO la cune ...... Superficie comples­ N.C.E.U., sez. A, foglio, 491, part. 368. decoesioni ...... * * siva della decora­ fessurazioni ...... * zione originaria: DATAZIONE distacchi ...... * m q 17 Edificio : inizio sec. XVI. Alterazioni della superficie cromatica: Superficie comples­ Decorazione : inizio sec. XVI. crettature siva degli intonaci scoJorimento ...... * decorati conserva­ dilavamento ...... • ...... * PROPRIETÀ * ti : mq 11,3 'J affumicamento * Originaria : Alessandro Lancia, cortigiano di Papa Pao­ efflorescenze saline lo III. * · ~ ~ attacchi biologici ...... * Percentuale: 66 decoesioni ...... * Attuale : privata. lacune ...... * Sporto della falda Alterazioni dovute a interventi suc­ del tetto : m 0,45 ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE cessivi: Ignota. scialbature ...... Altezza della fac­ stucca tu re * ciata: originaria : m riprese d'intonaco ...... * 12,15; attuale: m TECNICA DECORATIVA restauri * 19.30 * Affresco monocromo. Orientamento : Nord­ STATO DI CONSERVAZIONE Est ICONOGRAFIA DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI Due fregi con figure femminili, putti alati, vasi e vo­ IN AGGETTO lute; al centro uno stemma di Papa Paolo III, inoltre Tetto: teste di leoni e vasi entro riquadri a finta cortina. fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile .. DESTINAZIONE D'USO deformazioni di falda ...... degrado ossatura portante in legno Originaria: abitazione di Alessandro Lancia.

Cornici e marcapiani: Attuale·: abitazioni m condominio. ' disgregazioni ...... * fessurazioni ...... ·* VICENDE STORICHE mancanze * La casa venne edificata da Alessandro Lancia, corti­ Osservazioni: L'edificio presenta una copertura a terrazza. giano di Paolo III. In segno di riconoscenza nei confronti del Pontefice egli fece dipingere lo stemma di questi sulla facciata.

!04 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. X

a) ROMA, EDIFICIO IN VIA DEI GIUBBONARI, 46-4 7 b) ROMA, CASA LANCIA RIQUADRO DEL SECONDO LIVELLO IN VIA DI SAN SALVATORE IN CAMPO, 43-44 RAFFIGURANTE FIGURE DI SANTI PARTICOLARE DELLO STEMMA DI PAPA PAOLO III

c) ROMA, CASINA MATTE! d) ROMA, CASINA MATTE! IN PISCINULA TRACCE DI GRAFFITI NEL PRIMO LIVELLO DELLA FACCIATA PARTICOLARE DELLA DECORAZIONE SU PIAZZA IN PISCINULA NELLA FACCIATA SUL CORTILE

e) ROMA, FARNESINA CHIGI ALLA LUNGARA j ) ROMA, UCCELLIERA DEGLI ORTI FARNESIANI AL PALATINO PARTICOLARE DELLA DECORAZIONE A CHIAROSCURO PARTICOLARE DEL RIQUADRO GRAFFITO SUL PROSPETTO NORD ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI Questa facciata fu restaurata una prima volta alla fine dell' '8oo. Nel 1958, per iniziativa dell'associazione degli Amici dei Musei di Roma, venne ulteriormente ripristi­ nata, a cura della Soprintendenza per i B.A.A. del Lazio con il contributo dell'Ente Provinciale per il Turismo di Roma. BIBLIOGRAFIA U. GNOLI, 1938, p. 57; C. PERICOLI, 1960, p. 70; V. GoLZIO, G. ZANDER, 1968, p. 175. FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tav. 3·

Scheda n. 21

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STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTO NA CI 2I.I -RILIEVO DELLA FACCIATA Altera zioni del supporto : lacune ...... * Superficie comples- decoesioni * siva della decora- fessurazio ni ...... * zio ne originaria: distacchi * mq 48 Alterazioni della superficie cromatica: Superficie comples­ crettature ...... siva degli intonaci scolorimento * decorati conserva­ dilavamento ti : mq 35 affumicamento efflorescenze saline * attacchi biologici * Percentuale: 73 ~~ decoesioni * lacune ...... * Sporto della falda del * tetto: m 0,40 Alterazioni do vute a interventi suc­ cessivi : scialbature ...... Altezza della fa c- stuccatore * ciata: m 11,75 riprese d'intonaco restauri * Orientamento: Sud­ Ovest STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI ARCHITETTO NIC I IN AGGETTO Tetto: fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile .. deformazioni di falda ...... degrado ossatura portante in legno • • Cornici e marcapiani: • via d i s.s. in campo disgregazioni ...... * fessurazioni * mancanze * Osserva zioni: L'edificio presenta una copertura a terrazza.

2I.2- PIANTA DEL PIANO PRIMO

105 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

22. EDIFICIO IN VIA DEI PETTINAR!, 79- 80 ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Rione R egola Ignota. (fig. 22. I) TECNICA DECORATIVA Graffito. UBICAZ,IONE TOPOGRAFICA ICONOGRAFIA Tracce di decorazione a finto bugnato rettangolare.

DESTINAZ.IONE n 'uso Originaria: abit azione. Attuale: abitazioni in condominio.

VICENDE STORICHE Ignote.

RESTAURI E/O RIFACIMENTI Ignoti.

BIBLIOGRAFIA U. GNOLI, 1938, p. 51 ; C . PERICOLI, 1960, p . 70.

Scheda n. 22

CATASTO N .C.E.U., sez. A , foglio 491, p art. 347· STATO DI CONSERVAZIONE DATAZ.IONE DEGLI INTONACI Edificio: fine sec. XV, inizio sec. XVI. Alterazioni dell'intonaco: Decorazione : fine sec. XV; inizio sec. XVI. crenature * Superficie c.omples- decoesioni si va della decora- PROPRIETÀ fessurazioni * zio ne originaria: distacchi ...... mq 37 Originaria : ignota. * lacu ne ...... * Attuale : privata. scolorimento Superficie comples- dilavamento * si va degli intonaci affumicamento • ...... * decorati conserva- efflorescenze saline ...... * ti : mq 5 attacchi biologici * Alterazioni dovute a interve nti suc­ Percentu ale: 13,50 ·~fo cessivi: scialbJtu re ...... -r. Sporto della falda del stuccature "" tetto : m 0,50 riprese d' intonaco ...... ·::- restauri ·r. Altezza della fa c- ciata: m 10,35 STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento : Sud- ARCHITETTONICI Est IN AGGETTO Tetto : fatiscenza ClnJ!e di gronda -r. fatiscen~a ma:lto impermeJbile . . * deformazioni di fald> ...... -!C- degrado oss.1tura portante in legno * Cornici e · marcapiani: disgregazioni ...... * fessurazioni mancanze o .. Osse rvazioni :

22.1 - RILIEVO DELLA FACCIATA

106 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

23· PALAZZO MATTEI IN PIAZZA MATTEI, 17 (Cortile) PROPRIETÀ Rione Sant'Angelo Originaria: famiglia Mattei. (fig. 23-1) Attuale : privata.

U BICAZIONE TOPOGRAFICA ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZION E Ignota.

TECNICA DECORATIVA Graffito.

ICONOGRAFIA Cerchi concentrici tra le cornici degli archi .

DESTINAZIONE n'uso Originaria: abitazione della famiglia M attei. Attuale : magazzmo.

VICENDE STORICHE L 'edificio costituisce il nucleo p1u antico dell'isola dei Mattei. Esso venne restaurato da Jacopo Mattei nella prima metà del '5oo, con l'opera di Nanni di Baccio Bi­ CATASTO gio. La facciata esterna su Piazza Mattei fu decorata a N .C .E.U., sez. A, foglio 491, part. 507. chiaroscuro intorno al 1548 da Taddeo Zuccari, per conto dello stesso Jacopo, con storie di Furio Camillo. D ATAZIONE Tali decorazioni sono ormai perdute. Nel Museo di Pa­ lazzo Venezia è conservato un dipinto in cui Federico Edificio: seconda metà del sec. XV. Zuccari ritrae suo fratello Taddeo nell'atto di decorare Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. la facciata di Casa Mattei .

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23.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA SUL CORTILE

!07 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI Ej O RIFACIMENTI 24. PALAZZO CosTAGUTI IN PIAZZA MATTEI, ro (Cor­ tile) Ignoti. Rione Sant'Angelo (figg. 24.1 e 24.2) BIBLIOGRAFIA

G . VASARI, 1550, VII, pp. 77 e 78 ; R. BoRGHINI, 1584, UBICAZIONE TOPOGRAFICA p. 507 ; G . MANCINI, 1628, I, pp. 272, 279 e 312, II, nota 1325 ; G . MARCHETTI LoNGHI, Circus Flaminius (note to­ pografiche di Roma antica e medievale), in Atti della R . Accademia dei Lincei, CCCXVII, 1920, serie V, vol. XVI, pp. 621-770; U . GNoLI, 1938, pp. 26 e 37; P. RoMANO, 1938, p. 25; M. ZoccA, L'isola dei Mattei, in Annali del S indacato nazionale fascista ingegneri, XXXII, Roma 1939 (pubb. in estratto); P. ToMEI, 1942, p. 235; SAN­ TANGELO, Catalogo del Museo di Palazzo Venezia: I dipinti, p. 18; C. PERICOLI, 1960, p. 8o; Guide R ionali di R oma, Rione S. Angelo, a cura di C. PIETRANGELI, 1971, PP· 54-56.

Scheda n. 23

c JPc J A CATASTO STATO DI CONSERVAZIONE N.C.E.U., sez. A, foglio 491, part. 279· DEGLI INTONACI l Alterazioni dell'intonaco: DATAZIONE crettature ...... , , ...... * Superficie comples- decoesioni * si va della decora- Edificio : inizio sec. XVI. fe ssurazioni ...... * zio ne originaria : - distacchi ...... * Decorazione : inizio sec. XVI. lacune ...... Superficie comples- sco lorimento ...... * * siva degli intonaci PROPRIETÀ dilavamento decorati conserva- * i affumicamento ti: mq 12 efflorescenze saline ...... * Originaria : Mons. Costanzo Patrizi, tesoriere di Papa attacchi biologici ...... * Paolo III. * Percentuale : - Alterazioni dovute a interventi suc­ Attuale: marchese Afan de Rivera-Costaguti. cessivi: Sporto della falda del scialbature ...... •. . . . * tetto m 0,40 stuccature ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE riprese d'intonaco * Altezza ,della fac­ restauri * Ignota. * ciata: m 14100

STATO DI CONSERVAZIONE Or ie ntamento : ~ Ovest TECNICA DECORATIVA DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI Graffito. IN AGGETTO Tetto : fatiscenza canale di gronda ICONOGRAFIA fatiscenza manto impermeabile . . * La decorazione, estesa a tutta la facciata, risulta occul­ deformazioni di falda ...... * tata da una scialbatura. Si intravede qualche traccia di degrado ossatura portante in legno * motivi floreali sulle cornici intorno alle finestre e all'arco Cornici e marcapiani: d'ingresso. disgrega:z;ioni ...... , . . . • ...... * fessurazioni * mancanze * DESTINAZIONE D'USO Osservazioni : Lo sporto del tetto risulta privo del canale di gronda. Originaria : abitazione di Mons. Costanzo Patrizi. Attuale: abitazioni in condominio.

ro8 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE

Gli eredi di Mons. Patriz;i cedettero il palaz;z;o nel 1624 ad Ascanio e Prospero Costaguti, famiglia di banchieri genovesi trasferitisi a Roma nel 1585. Attualmente ap­ partiene agli eredi Costaguti.

RESTAURI E/O RIFACIMENTI

Il primo rifacimento è per conto della famiglia Costa­ guti ad opera di Carlo Lambardi, il quale secondo il Baglione, "accomodò il palagio e l'adornò con vari ab­ bellimenti e comodità ". La facciata è stata intonacata e sopraelevata in epoca imprecisata. Attualmente sono in corso lavori di restauro.

BIBLIOGRAFIA 24.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA

G . BAGLIONE, 1642, p. 166; C. PERICOLI, 1g6o, p. So; Guide Rionali di Roma, Rione S. Angelo, a cura di C. PIETRANGELI, 1971, pp. 52-54· Scheda n. 24

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intonaco: eretta tu re decoesioni fessurazioni ...... distacchi ...... • . . • . . . . . • • . . • . . * lacune ...... * scolorimento dilavamento affumicamento * efflorescenze saline ...... * attacchi biologici ...... * Alterazioni dovute a interventi suc­ cessivi: scialbature ...... • , ... stuccatore * riprese d'intonaco ...... restauri *

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI [] IN AGGETTO ~ ' ' f Tetto : fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile .. il i ~ID deformazioni di falda ...... degrado ossatura portante in legno

Cornici e marcapiani: disgregazioni ...... • . . • . . * fessurazioni * mancanze * Osservazioni : - La decorazione è ricoperta interamente da una scial­ batura. - Il canale di gronda è mancante. 24.2- PIANTA DEL PIANO PRIMO

rog ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

25· CASINA MATTE! IN PISCINULA, PIAZZA IN PISCI­ NULA, 8 Rione T rastevere (TAv. X, c- d; ji.gg. 25.1-25.4)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

25.1 -PIANTA DEL PIANO SECONDO

.... ~ ... ,.. ,.,.,,, , ::?:::~~~~ : ...... , .... ;:: ;:.: ~;:::~ : -t~::::~ ...... ···...... ··· ;.:-::: ;': !~ = ~ ~ ~ ~ ~: ...... ,~ ...... ,...... ••••.-.nnooro ~~: ;::;.: :·; .. ~ ...... __ .... ~~:::~~~~ ~E~~~~~~~ · ~r~R~

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25.2- RILIEVO DELLA FACCIATA SUL CORTILE

IlO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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25·3 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU PIAZZA IN PISCINULA

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25·4- RILIEVO DELLA FACCIATA VERSO VIA DELLA LUNGARINA ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

CATASTO DESTINAZIONE n'uso N.C.E.U., sez. A, foglio 498, part. 33-34. Originaria : abitazione della famigiia Mattei. DATAZIONE Attuale: abitazione privata. Edificio: sec. XV. VICENDE STORICHE Decorazione : seconda metà del sec. XV. La famiglia Mattei abitò in questa casa fino al :;cc. PROPRIETÀ XVII. L'edificio venne in seguito ereditato dai Molara, Originaria : famiglia Mattei. dagli Antaldi, dagli Origo. Alla fine del sec. XIX la costruzione ospitava una locanda. Attuale: privata. ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONÈ RESTAURI E/O RIFACIMENTI Ignota. L'edificio venne fatto restaurare per la prima volta dal proprietario Ilo Giacomo Nunes, nel 1937, incaricando TECNICA DECORATIVA l'Architetto L. Cesanelli e l'Ing. Suave. Il restauro dei Graffito. graffiti è stato curato da A. Mufioz. IcoNOGRAFIA BIBLIOGRAFIA Facciata: finto bugnato e fregio con girali e stemmi. U. GNoLI, 1938, p. 52; P. ToMEI, 1942, p. 94; C. PE­ Cortile: finto bugnato e fregio costituito da tondi, all'in- RICOLI, 1960, p. 82; Guide Rionali di Roma, Rione Tra­ terno dei quali sono rappresentate delle oche; cornici stevere, a cura di L. GIGLI, III, Roma 1982, pp. 102- floreali intorno alle fir-estre. uo.

Scheda n. 25 Scheda n. 25/a Cortile

STATO DI CONSERVAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI DEGLI INTONACI

Alterazioni dell intonaco : Alterazioni dell'intonaco : crettature * Superficie comples- crettature ...... ·lE- Superficie comples- d~ coesion i * si va della decora- decoesioni * si va della decora- fessurazioni * zio ne originaria: fessurazioni ...... ·)f zio ne originaria : distacchi ...... * mq 270 distacchi ...... • . ..•..•..• .. * mq gS lacune ...... * lacune ...... o • • ••• * scolorimento * Superficie comples- scolorimento '1.· Superficie comples- dilavamento l<· dilavamento ...... o •• ••• • si va degli intonaci 1 * si va degli intonaci affumicamento * decorati conserva- affumicamento ...... * decorati consen·a- efflorescenze saline ...... * ti: mq 12) efflorescenze saline ...... * ti : mq 81 attacchi biologici ...... * attacchi biologici ...... * Alterazioni dovute a interven ti suc­ Percentuale: 44 % Alterazioni do vute a interventi suc­ Percentuale: gr % cessivi: cessivi:

scialbature Sporto della falda scialbature ...... Sporto della falda stuccature * stucca ture * del tetto : m o,65 del tetto: m 1, 10 riprese d'intonaco ...... * riprese d'intonaco ...... * restauri restauri * * Altezza della facciata: * Altezza della fac- m 15,10 data : m 9,30 STATO DI CONSERVAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento : Sud- DEGLI ELEMENTI Orientamento: Nord­ ARCHITETTONICI Est ARCHITETTONICI Est IN AGGETTO IN AGGETTO Tetto : Tetto : fatiscenza canale di gronda * fatiscenza canale di gronda * fatiscenZl manto impermeabile .. * fatiscenza manto impermeJb ile .. ·lE- deformazioni di falda ...... * deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : Cornici e marcapiani : disgregazioni ...... * disgregazioni ...... o * fessurazioni * fessurazioni ·lE- mancanze * mancanze * Osservazioni: L'edificio è decorato su due facciate. Osse rvazioni :

!12 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

2 6. EDIFICIO IN VICOLO DEL MORO, 62 Rione Trastevere (fi gg . 26.1 e 26.2)

LTBICAZIONE TOP OGRAFICA

26.1 - PARTICOLARE DEL FREGIO (INCISIONE) (da MACCI\RI, op. cit.)

BIBLIOGRAFIA U . GNoLI, 1938, p. 77i C. PERICOLI, 1960, p. 83.

FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tav. 31.

Scheda n. 26

CATASTO N .C.E.U., sez. A, foglio 497, part. 158. STATO DI CONSERVAZIONE DATAZIONE DEGLI INTONACI Edificio : fine sec. XV, inizio sec. XVI. Alterazioni dell'intonaco: Superficie comples­ Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. crettature ...... * decoesioni * siva dell a decora­ fessurazioni ...... * zione ori g inari~: PROPRIETÀ distacchi ...... • . . . . . • . . . • . . . * mq 52,5 la cune ...... * Originaria : ignota. scolorimento -li· Superfic ie co mples­ A ttuale : privata. dilavamento * siva degli intonaci affumicame:tto ...... • . ... * decorati conserva­ efflorescenze saline ...... * ti: mq 9 ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE attacchi biologici ...... * Alterazioni dovute o in terventi suc­ Percentuale : 17 % Ignota. cessivi: scialbature ...... * Sporto della falda T ECNICA DECORATIVA stuccature * del tetto: m o,65 riprese d'intonaco '* Graffito. restauri * Altezza della fa c- ciata: m 13 ICONOGRAFIA STATO DI ·CONSERVAZIONE Decorazione a punta di diamante; fregio con girali, DEGLI ELEMENTI Orientamento: Nord­ Est uccelli e cavalli alati, sorreggenti uno stemma con spada. ARCHITETTONICI IN AGGETTO Tetto: D ESTINAZIONE D'USO fatiscenza canale di gronda * fatiscenza manto impermeabile . . * Originaria : abitazione privata. deformazioni di falda ...... * A ttuale : abitazione in condominio. degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : VICENDE STORICHE disgregazioni ...... fessurazioni ...... Ignote. mancanze

Osservazioni : La facciata è priva di cornici marca piano . RESTAURI E/O RIFACIMENTI Ignoti. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

27· VILLA FARNESINA CHIGI ALLA LUNGARA, VIA r DELLA LUNGARA l Rione T rastevere l (TAv. X, e; figg. 27.I e 27.2)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

~ j_ D [1 ---· ---t\- . CATASTO ' N.C.E.U., sez. A, foglio 490, part. II2. l - ..-r.. } ·~ DATAZIONE ~~ .. Edificio : I 509-I 5 I I. h Decorazione : I 5 I I.

PROPRIETÀ 'r f;·r ·. . . Originaria : Agostino Chigi, banchiere senese...... , rFl ' Attuale: Stato Italiano. r u ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE jj Baldassarre Peruzzi. 1!mr ~.,...... A.;. ~ l "' ...... TECNICA DECORATIVA Affresco monocromo.

IcoNOGRAFIA r" '"'""" .. Rimangono tracce di decorazione poco leggibili nelle '""""" .. lunette degli archi del prospetto prospicente il Lungo­ ...... tevere, nelle quali sono rappresentate figure femminili i reggenti cornucopie e strumenti musicali. La decora­ zione era estesa probabilmente anche alle specchiature delle finestre del piano nobile.

DESTINAZIONE D'USO Originaria : residenza del banchiere Agostino Chigi. l Attuale: ospita il Gabinetto Nazionale dei Disegni e delle ... Stampe dal I895· -q ' VICENDE· STORICHE 26.2 - RILIEVO DELLA FACCIATA Nel I590 i Farnese acquistarono la villa dagli eredi di Agostino Chigi. Nel I7I4, in occasione del matrimonio di Elisabetta figlia di Odoardo Farnese con Filippo V di Borbone, Re di Spagna, i beni passarono ai Borbone di Napoli. Dopo il I714, l'edificio fu sede dell'Accade­ mia di Napoli fondata da Carlo III. Nel I86I venne

II4 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

27.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA VERSO IL LUNGOTEVERE

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27.2 - PIANTA DEL PIANO NOBILE ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte concessa in enfiteusi da Francesco II di Napoli all' Am­ 28. UCCELLIERA DEGLI ORTI FARNESIANI AL PALATINO basciatore di Spagna presso la Corte di Napoli, Salva­ Rione Campitelli tore Bermudez da Castro, Principe di Ripalta, il quale (TAv. X,j; figg . 28. 1-28.3) nel 1863 fece restaurare la villa. Nel 1870, dopo l'af­ francamento del canone da parte del Bermudez, la villa passò alla figlia, che la vendette per dodici milioni al Go­ verno italiano il 15 febbraio 1927. Subito dopo divenne UBICAZIONE TOPOGRAFICA sede dell'Accademia d'Italia fino al 1944.

RESTAURI Ej O RIFACIMENTI Gli interventi di restauro pru recenti sono stati ese­ guiti nel 1971 ed hanno interessato la condizione sta­ tica dell'edificio.

BIBLIOGRAFIA G . VASARI, 1550, IV, p. 593; G. MANCINI, 1628, I, pp. 38-270 e 3II, II, nota 61; G . CELIO, 1638, p. 126; U . GNOLI, 1938, p. 24 ; F . HERMANIN, La Farnesina, Berga­ mo 1927; C. L. FROMMEL, Die Farnesina und Peruzzis architektonisches Friihwerk, Berlin 1961.

Scheda n. 27

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTO NACI CATASTO

Alterazioni del supporto: N.C.E. U ., sez. A, fo glio 495, part. 8. lacune * Superfici• comples­ decoesioni ...... * siva della decora~ DATAZIONE fessurazioni ...... * zio ne originaria: - distacchi ...... * Edificio : metà del XVI secolo. Alterazioni della superfic ie cromatica: Superficie comples­ siva degli intonaci Decorazione : metà del XVI secolo. eretta tu re decorati conserva­ scolorimcnto * ti : mq 8 dilavamento * PROPRIETÀ affumicamento * efflorescenze saline * Percentuale: - Originaria: Alessandro Farnese, nipote di Paolo III attacchi biologici ...... -A-* (1520-158~). Sporto della falda del decoesioni ...... Comune di Roma. lacune ...... *. tetto: m o,Ss Attuale :

Alterazioni dovute a in terventi sue - cessi vi : Altezza della fac­ ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE scialba ture ...... ciata: m 24,80 * Ignota. stuccatore ...... , * riprese d'intonaco ...... * Orientamento: Nord­ restauri * Est TECNICA DECORATIVA Graffito. STATO DI CONSERVAZIO NE DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI IcoNOGRAFIA IN AGGETTO T ecco: Sul lato destro della facciata è attualmente visibue la fatiscenza canale di gronda testa di un cavallo. Nel fianco destro motivi di cande­ fatiscenza manto impermeabile .. ..*. labre e parte di un riquadro delimitato da un bordo a deformazioni di falda ...... * greca racchiudente una figura alata che reca sul capo degrado ossatura portante in legno * un cesto di frutta. Una stampa di G. Vasi del 1761 mostra Cornici e marcapiani : la presenza di graffiti anche nelle specchiature rettangolari più alte. disgregazioni ...... •.. • ...... * fessuraz;ioni ...... * mancanze * DESTINAZIONE n 'uso Osservaz ioni: Originaria: Uccelliera e Belvedere degli Orti Farnesiani. Attuale: Belvedere degli Orti Farnesiani. II6 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

28.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA NORD

VICENDE STORICHE Il giardino architettonico degli Orti Farnesiani venne concepito con lo scopo di ripristinare i resti della Domus Tiberiana. Il progetto venne realizzato dal Vignola su incarico di Alessandro Farnese e si articola su tre livelli, il più alto dei quali è occupato dalle due uccelliere ge­ melle. I lavori di quest'ultima parte vennero portati a termine da Girolamo Rainaldi. Negli Orti Farnesiani vi teneva convegno l'Accademia degli Arcadi. Nel sec. XIX essi appartennero ai Borbone .

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28.2- RILIEVO DELLA FACCIATA NORD-EST 28.3- PIANTA DEL PIANO RIALZATO

II7 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

RESTAURI E/O RIFACIMENTI 29. CAsA DEI C AvALIERI m Rom IN PIAZZA DEL Una foto del comune di Roma datata r882 mostra l'in­ GRILLO, I (Loggia copertGJ ) sieme del complesso prima della demolizione di buona Rione Monti parte degli elementi vignoleschi. A quell'epoca le gab­ (figg. 29. I-29-4) bie di copertura dell'uccelliera erano state già rimosse e la terrazza era stata coperta con un corpo di fabbrica congiungente i due edifici gemelli. Il complesso è stato restaurato nel r96o dalla Soprintendenza per i Beni Ar­ UBICAZIONE TOPOGRAFICA cheologici di Roma.

BIBLIOGRAFIA F. GoRI, Sugli edifici Palatini, Roma r867, p. 6; C. PERICOLI, r96o, p. 79; M. PRAZ, Bellezze e bizzaria, Verona r96o, p. 432; J. J. GLOTON, La Ville ltalienne à la fin de la Reinaissance. Conceptions palladianes con­ ceptions vignolesques, in Bollettino del Centro di Architet­ tura A . Palladio, VIII, 1966, pp. ror-ro3; I. BELLI BARSALI, I970, I , p. 379·

FONTI ICONOGRAFICHE Stampa di G. VASI del r76r, riprodotta m I. BELLI BARSALI, op. cit., p. 38r.

Scheda n. 28

CATASTO N.C.E.U., sez. A, foglio 495, part. 2.

STATO DI CONSERVAZIONE DATAZIONE DEGLI INTONACI Edificio: il nucleo ongmario risale al sec. XIII; poggia Alteraz ioni dell'intonaco: sull'emiciclo settentrionale del Foro di Augusto e su crettature ...... -le· Superficie comples- edifici di varie età. I rifacimenti successivi risalgono decoesioni ...... -:;- si va della decora- al tempo di Papa Paolo II Barbo, r464-I470. Tale fessurazioni ...... ·X· zio ne originaria: - data è motivata da un'iscrizione posta sull'architrave distacchi ...... •. . . •...... * di una porta bifora del loggi<.to. lacune ...... ?:· Superficie comples- scolorimento ...... * si va degli intonaci Decorazione : metà del sec. XV. dilavamento decorati conserva- affumicamento * • ti : mq 9 PROPRIETÀ efflorescenze saline ...... , * attacchi biologici ...... * Originaria : Priorato dei Cavalieri di Rodi. * Percentuale: - Alterazioni dovute o interventi sue· Attuale : Comune di Roma. cessi vi: Sporto della falda del scialbature ...... tetto : m 0,40 ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE stucca tu re ...... * riprese d'intonaco ...... -le· * Ignota. Altezza della fac- restauri ...... * ciata: m 8,20 TECNICA DECORATIVA Graffito. STATO DI CONSERVAZIONE Orientamento: Nord, DEGLI ELEMENTI Nord-Est ARCHITETTONICI IcoNOGRAFIA IN AGGETTO Semplice decorazione a finto bugnato rettangolare. Tetto: fatiscenza canale di gronda DESTINAZIONE n'uso fatiscenza manto impermeabile ... . * deformazioni di fa lda ...... ·lE­ Originaria : sede del Priorato dei Cavalieri di Ro1i. degrado ossatura portante in legno * Attuale: sede del Sovrano Ordine Militare di Malta. Cornici e marcapiani : disgregazioni ...... * VICENDE STORICHE fessurazioni ...... * Fino al 1426 la casa rimane inutilizzata ed abbandonata. mancanze * Assunto il pontificato, Martino Colonna (1426) la con­ OssE. rvazioni: L'edificio è decorato su due facciate. cesse ad vitam a suo nipote Card. Ardicino Della Porta, con la condizione che dopo la morte di questi essa dove­ va tornare ai Cavalieri. Nel 1466 Paolo II Barbo affidò u8 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte l'amministrazione del Priorato al proprio nipote Marco Barbo, vescovo di Vicenza, il quale diede alla casa l'as­ setto attuale. I lavori cominciarono nel 1464 e si conclu­ sero nel 1470. All'inizio del '500 un mercante di grano, Marcantonio C usci ari, ebbe in locazione l'edificio. Nel 1 566 Pio V dispose il passaggio della casa dalla Congre­ gazione dei Convertendi alle Monache Neofite Dome­ nicane della SS. Annunziata. Le suore rimasero nella casa fino al 1924.

R ESTAURI E/ O RIFACIMENTI Il restauro della Casa dei Cavalieri di Rodi fu iniziato dal Comune di Roma nel 1924, ma venne successiva­ mente interrotto fino al 1940, quando il Governatorato ne riprese la conduzione. Dal 1945 l'edificio è stato conse­ gnato al Sovrano Ordine Militare di Malta, che ha conti­ nuato l'opera di ripristino, portando la casa al suo as~etto attuale. o B IBLIOGRAFIA

G. ZIPPEL, Ricordi Romani dei Cavalieri Di Rodi, in A rchivio Soc. Rom. Storia Patria, XLIV, 1921, pp. 169- 20 5; P. ToMEI, 1942, pp. 95-98; G. FIORINI, La Casa de i Cavalieri di Rodi al Foro di Augusto, Roma 1951; C. PIETRANGELI, A. PECCHIOLI, La Casa dei Cavalieri di Rodi e i Cavalieri di Malta a Roma, Roma 1981.

29.1 - RILIEVO DElLA FACCIATA SU VIA DI CAMPO CARLEO

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29.2 - RILIEVO DELLA FACCIATA 29·3- RILIEVO DELLA FACCIATA SUL FORO DI TRAIANO SUL FORO DI AUGUSTO

rrg ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

30· CASA DEL BURCARDO IN VIA DEL SUDARIO, 44 Q (Cortile) ...... , \ Rione Sant'Eustachio (figg. 30. I e 30.2)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

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i -ù l : :i 29·4- PIANTA DEL PIANO LOGGIATO l l l Scheda n. 29 · ~-

CATASTO

STATO DI CONSERVAZIONE N.C.E.U., sez. A, foglio 491, part. 33· DEGLI INTONACI

Alteraz ioni dell'intona co : DATAZIONE crenature '* Superficie comples- decoesioni * si va della decora- Edificio : inizio sec. XVI. fessurazioni ...... * :z;ione originaria: distacchi ...... •...... • * mq 195 Decorazione : inizio sec. XVI. lacune ...... * scolorimento * Superficie comples- dilavamento * siva degli intonaci PROPRIETÀ affumica mento * decorati conserva- efflorescenze saline * ti: mq 193 Originaria: Johannes Burckhardt (italianizzato in Bur­ attacchi biologici * cardo), vescovo e cerimoniere di Papa Alessandro VI. Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 99 % cessivi: Attuale : Comune di Roma. scialbature ...... • . ..• • .. .. • * Sporto della falda del stuccature * tetto : m o,6o riprese d'intonaco ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE restauri * Altezza della fa c- ciata : H min = Ignota. m 6,30; H max = STATO DI CONSERVAZIONE m 9,85 DEGLI ELEMENTI TECNICA DECORATIVA ARCHITETTONICI IN AGGETTO Orientamento : Nord, Nord-Ovest Graffito. Tetto: fatiscenza canale di gronda * fatiscenza manto impermeabile . . * IcoNOGRAFIA deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Decorazione geometrica, basata su una rielaborazione Cornici e marcapiani del motivo a punta di diamante. disgregazio ni ...... * fessurazioni * mancan:z;e * DESTINAZIONE n'uso Osservazioni : L'alte:z;:z;a è riferita alla loggia coperta. Originaria : abitazione di Giovanni Burcardo. Attuale: museo-raccolta teatrale della S.I.A.E.

120 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE glia Cappello. Dalla seconda metà dell' '8oo la Casa del Burcardo è pervenuta in possesso del Comune di Roma, Il Burcardo edificò la casa agli inizi del sec. XVI, al che vi ha tenuto i propri uffici fino al 1924, anno in cui posto di un edificio in rovina e la occupò fino alla morte. l'edificio è stato dato in concessione alla S.I.A.E. N el I so6 ne prese possess~ la fa.miglia dei. ~esarini ' l~ quale ne alterò la fisionom1a aggtungeJ?-dOVl 1! corpo d! fabbrica decorato a graffito che congtunge le due a!J RESTAURI E/O RIFACIMENTI dell'edificio. Nel 1731, a causa della costruzione .dell'adia­ cente Teatro Argentina, una parte della fabbnca venne Nel 1931 il Comune di Roma diede inizio ad alcuni lavori di restauro, affidandoli all'architetto Petrignani. demolita e più tardi, nella seconda metà del_! ' '8oo, la tor~e fu inglobata in una sopraelevazione esegu1ta dalla fam1- L'edificio era umiliato da una pesante degradazione, tanto che il cortile graffito ospitava una baracca per l'impianto di riscaldamento del vicino teatro.

BIBLIOGRAFIA D . ]ANNI, B. ScAFI, La Casa del Burcardo: Nuove osservazioni e proposte di Restauro, in Capitolium, XXXVI, 1, pp. 10-17; D . GNOLI, La Torre Argentina, in Nuova Antologia, r6 giugno 1908, pp. 596-605; A. PETRIGNANI, Il restauro della casa del Burcardo, in Capi­ tolium, aprile-maggio 1933, pp. 19I-2oo; P. ToMEI, 1942, pp. 271-273; C . PERICOLI, 1960, p. 71 ; P . PoRTO ­ GHESI, 1972, Il, p. 430.

S cheda n. 30

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intonaco: crettature ...... Superficie comples- de::oesioni ...... ;:. * si va della decora- fessurazioni ...... ·K zio ne originaria: distacchi ...... • ...... • . .;:. mq 132 lacune ...... •.. , ...... ·X· scolorimento ...... ·X· Superficie comples- dilavamento -ii· si va degli intonaci affumicamento +:· dec~rati conserva- efflorescenze sa line * * ti: mq 92 attacchi biologici ~-

Alterazioni dovute a interventi sue~ Percentuale: 70 % cessi vi: scialba tu re ...... •... * Sporto della falda del 30.1 - RILIEVO DELLA FACCIATA SUL CORTILE stucca tu re ...... •...... ;:. tetto: m 0,30 riprese d'intonaco ...... * restauri .;:. Altezza della fa c-

ciata: m I21 00 STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI .ELEMENTI Orientamento : Ovest ARCHITETTONICI IN AGGETTO Teuo: fatiscenza canale di gronda ... ··• fatiscenza manto impermeabile .. .;:. * deformazioni di falda ...... ·X· degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani: disgregazioni ...... * fessurazioni * mancanze * Osservazioni :

30.2- PIANTA DEL PIANO TERRENO

I2I ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

3r. CAsA DI TIZIO DA SPoLETo, IN PIAZZA SANT'Eu­ PROPRIETÀ STACHIO, 53 Originaria : Tizio da Spoleto, Maestro di Camera del Rione Sant'Eustachio Cardinale Farnese. (TAv. XI, a-b; figg. 3!.1-31.3) Attuale: privata.

UBICA?.IONE TOPOGRAFICA ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Il Vasari ed il Mancini attribuiscono la decorazione a Federico Zuccari. La decorazione è probabilmente una J f-J \\ delle prime opere realizzate dall'artista in giovane età. ~_[_j} .... ------TECNICA DECORATIVA Affresco policromo.

IcoNOGRAFIA Storie di Sant'Eustachio: Conversione, Battesimo e Martirio del Santo; al primo piano lo stemma pontificio di Pio IV Medici.

DESTINAZIONE n'uso Originaria : abitazione di Tizio da Spoleto. r Attuale: abitazione privata.

CATASTO VICENDE STORICHE N.C.E.U ., sez. A, foglio 485, part. 359· Ignote.

DATAZIONE RESTAURI E/ O RIFACIMENTI Edificio : inizio sec. XVI. Intorno al 1920 venne restaurata dalla Soprintendenza Decorazione : prima metà del sec. XVI. per i Beni Artistici e Storici del Lazio.

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31.1- RILIEVO DELLA FACCIATA 31.2- RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DELLA PALOMBELLA SU PIAZZA SANT'EUSTACHIO

122 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

BIB LIOGRAFIA 32. EDIFICIO IN VICOLO DEL CAMPANILE, 4 G . VASARI , 1550, VII, p. 89; G. MANCINI, 1628, l , Rione Borgo pp. 28 5 e 286, II, nota 1539; G . CELIO, 1638, p. 143 ; (TAv. Xl, c; figg. 32.1-32.3) G. BAGLIONE, 1642, p. 121; I. CLEMENTI, 1932, p. 578 e ss.; U. GNOLI, 1938, p. 40; F. HERMANIN, 1944, pp. 43- 48; C. PERICOLI, 1960, p. 72. UBICAZIONE TOPOGRAFICA

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CATASTO STATO DI CONSERVAZIONE N.C.E.U., sez;. A, foglio 476, part. 235· DEGLI INTONACI Alte ra zioni del supporto : DATAZIONE la cune Superficie comples- decoesioni ,.. * si va della decora- Edificio : fine sec. XV, inizio sec. XVI. fessurazioni ...... ·)lo zio ne o ri ginari a: Decorazione : fine sec. XV; inizio sec. XVI. distacchi ...... * mq 37 Alterazioni della superfi cie cromatica: Superf.cie comples- PROPRIETÀ crettature siva degli intonaci scolorimento ...... '* decorati conserva- Originaria : ignota . dilavamento * ti: mq 18 affu micamento "- Attuale : ignota. efflo rescenze saline attacchi biologici * Percentuale : 48,5 % decoesioni * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE lac une ...... * * Sparlo della falda del tetto: m o,8o Il Vasari l'attribuisce a Virgilio Romano, il Mancini a Alterazioni dovute a interven ti suc­ cessivi : Francesco da Siena, il Maccari la riproduce attribuendola a Polidoro da Caravaggio. scialbature ...... * Alle44l della fa c- stuccature * ciata: m 12,80 ri prese d'intonaco ...... * TECNICA DECORATIVA res tauri * Orientamento: Nord- Esi, O ves! Graffito. STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI ICONOGRAFIA ARCHITETTONICI IN AGGETTO Sono rappresentate storie mitologiche tra cui il guar­ Tetto: diano di vacche assalito da Mercurio. Nel fregio tra pri­ fa riscenza canale di gronda * mo e secondo piano è visibile l'emblema mediceo e teste fa tiscenza manto impermeabile . . * di leoni affrontati; al secondo piano figure femminili e de fo rma:~;ioni di falda ...... * Argo con tre vacche ; nel fregio sovrastante, leoni alati degrado ossatura portante in legno * affrontati e vasi con frutta. Cornici e marca piani ...... disgregazio ni ...... fe ssurazioni * DESTINAZIONE D'USO mancanze Originaria: abitazione. Osservazioni : L'edificio è decorato su due fa ccilte. Attuale: uffici .

123 IO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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32.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA

124 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE Ignote.

RESTAURI E/O RIFACIMENTI I graffiti della facciata furono restaurati nel 1936, a cura del prof. A. M. Zamponi, per incarico del proprie­ tario della casa, G. Latmiral, con il contributo del Gover­ natorato. Nel decennio 1969-70 l'intero isolato in cui è si tuato l'edificio fu ristrutturato a cura della Soc. EDIL. .Il. A . A BORGHI, per la realizzazione di uffici, con il vincolo v1c:.o lo d41 J C. m ptr~.le della conservazione dei prospetti esterni.

32.2 - PIANTA DEL PIANO PRIMO BIBLIOGRAFIA G. VASARI , I550, IV, p. 607 i u. GNOLI, 1936-37, pp. 107 e uo; F. HERMANIN, 1944, pp. 43-48; C. PERICOLI, 1960, pp. 88 e 89; A. SCHIAVO, La casa graffita in vicolo del Campanile, in L'Urbe, XXXVII, 1979, 6. FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tav. 9-ro e 27.

S cheda n. 32

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STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intonaco: cre tt ature ...... •... Superficie compi es- decoesioni ...... * * si va della decora- fessurazioni . .. , ...... zio ne o riginaria : distacchi ...... * * mq ISO lacune ...... scolorimento * Superficie comples- dilavamento * * si va degli intonaci affumicamento ...... * decorati cons erva~ efflorescenze saline ...... * ti : mq 130 anacchi biologici * Altera zioni dovute a iTllerventi suc ­ Percentuale: 86,5 % cessivi:

scialbature ...... , ...... Sporto della fa lda del stucca ture ...... •. . •. . . * tetto: m 0 ,70 riprese d'intonaco ...... * * restauri * Al tezza dell a fac- ciata : m 1),00 STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento: Est ARCHITETTONICI IN AGGETTO Tetto : fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto imperme:1b ile .. * deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno * Cornici e marcapiani : disgregazioni ...... * fessurazioni * mancanze * 32·3 - PARTICOLARE DI UN RIQUADRO DEL PRIMO LIVELL O Osservazioni : Lo sport o del tetto ri sulta privo del canale di gronda. (INCISIONE) (da MACCAR I, op. cit.)

125 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

33· PALAZZO DEI PENITENZIERI IN VIA DELLA CoN- CILIAZIONE, 33 (Cortile Minore) Rione Borgo (figg. 33.1 e 33.2)

UBICAZIONE TOPOGRAFICA

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Via Sco5Soco•olli

CATASTO

N.C.E.U., sez. A, foglio 476, part. 244· 33.1- RILIEVO DELLA FACCIATA SUL CORTILE MINORE

DATAZIONE DESTINAZIONE D'USO Edificio : La costruzione fu iniziata nel 1484 e terminata Originaria : abitazione del cardinale Domenico della nel 1490. Tale data è testimoniata da un'iscrizione esi­ Rove re. stente su una mensola del soffitto del primo ptano. Attuale: l'ala sinistra del palazzo è occupata da uffici. Decorazione : fine sec. XV, inizio sec. XVI. L'ala su via Scossacavalli è occupata dal Columbus Hotel. PROPRIETÀ Originaria : cardinale Domenico della Rovere. Attuale : ignota.

ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Il progettista del palazzo, secondo il Vasari, è Baccio Pontelli; l'autore della decorazione graffita è ignoto. La decorazione del cortile maggiore, assai manomessa da pesanti restauri, è attribuita al Pinturicchio. ·

TECNICA DECORATIVA •c .!! Graffito. ._g · ~ o IcoNOGRAFIA u o La decorazione a graffito può essere così riassunta: a partire dal tetto, un fregio raffigurante una finta ba­ ,.. laustra, sotto il quale vi è un fregio raffigurante animali ,.! marini bifronti, intervallati da mascheroni. Nella parte centrale, una trabeazione sorretta da un ordine di colon­ ne con capitelli corinzi; più in basso due finti pilastri sorreggenti un arco. Negli spazi tra le colonne vi sono raffigurati personaggi mitologici, festoni e un vaso di frutta. Ancora in basso si nota un brano di fregio con putti alati che offrono dell'uva a grifi. Al di sotto, in asse con i pilastri già descritti, altri pilastri di ordjne non pre­ cisabile per mancanza di sufficienti tracce. 33·2 - PIANTA DEL PIANO PRIMO ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

VICENDE STORICHE 34· CASA DEL CARDINALE BESSARIONE IN VIA DI Dal I50I, anno della morte del cardinale Della Ro­ PORTA SAN SEBASTIANO, 5 vere, il palazzo fu abitato dal cardinale Alidosi e succes­ Rione San Saba sivamente dal cardinale Madruzzi. Poi, nella seconda (figg. 34.1 e 34.2) metà del sec. XVII, dal cardinale Pallotta, quindi passò ai Gesuiti e, più tardi, ai Penitenzieri.

RESTAURI Ej O RIFACIMENTI UBICAZIONE TOPOGRAFICA Trasformazioni e rifacimenti si susseguirono per tutto ' ' il r 500. L'assetto attuale lo si deve al restauro effettuato ' ,' , ' ' ' ' nel 1936 ad opera degli architetti Marcello Piacentini e ' ' ' ' ' ' Attilio Spaccarelli, i quali provvidero al consolidamento ' ' delle strutture, ad una sistemazione generale dell' edifi­ ' ' ' ' ci o e al restauro delle decorazioni. ' ' BI BLIOGRAFIA A G. VASARI, I550, III, p. 497i G. MANCINI , J628, I, pp. 75 e 269, II, nota 294; G . RICCI, Pinturicchio, 1912, p. 55; c. TOMEI, I937t I-II, pp. 20-31; u. GNOLI, 1938, p. 44; C. PERrcou, 196o, p. 85. FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tavv. 21-22.

Scheda 11 . 33

CATASTO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI N.C.E.U., sez. A, foglio 521 , part. 25. A lt erazioni dell'imonaco: crettature ...... * Superficie comples- DATAZIONE decoesioni ...... * si va della decora- fessurazioni ...... , .... . zio ne o riginaria : Edificio : sec. XV. distacchi ...... , *·K mq 87 lacune ...... * Decorazione: fine sec. XV, inizio sec. XVI. scolorirnento ...... * Superficie co mples- dila\·amento ...... * si va degli intonaci affumicamento T, de.:orati conserva- PROPRIETÀ efflo rescenze saline ...... • ...... ·l!- ti: mq 24 attacchi biologici ...... * Originaria : cardinale Bessarione, teologo e umanista. A lcerazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 27,5 · ~ o cessivi: Attuale : Comune di Roma. scialbature ...... * Sporto della falda stuccature ...... del tetto : m 1,20 riprese d'intonaco ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE restauri * * Altezza della fac- eia t a: m 13,25 Ignota. STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento: Est TECNICA DECORATIVA ARCHITETTONICI IN AGGETTO Graffito e affresco monocromo. Tetto : fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile .. -!<· ICONOGRAFIA deformazioni di falda ...... * degrado ossatura portante in legno Decorazione a finto bugnato rettangolare terminante Cornici e marca piani : con un fregio monocromo. disgregazioni ...... fessurazioni n1ancanze ...... · · · · · · DESTINAZIONE n'uso

Osservazioni: Lo sporto del tetto risulta privo del canale di gronda. La facciala è prha di cornici e marcapiani. Originaria : abitazione del catdinale Bessanone. Attuale : museo.

127 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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34.1 - RILIEVO DELLA FACCIATA SU VIA DI PORTA SAN SEBASTIANO

Scheda n. 34 •

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intona co : crettature ...... , . decoesioni fessurazioni distacchi ...... lacune ...... scolorimento dilavamento ...... affumicamenfo ...... (j) efflorescenze saline z attacchi biologici Alterazioni dovute a int erventi suc­ 34·2 -PIANTA DEL PIANO PRIMO cessivi : scialbature ...... stucca tu re VICENDE STORICHE riprese d'intonaco ...... restauri ...... , . .. . . , .. . . Come si può dedurre dalla presenza di due tipi di apparecchi murari, l'edificio venne costruito in due fasi. La parte più antica risulta essere quella più interna, am­ STATO DI CONSERVAZIONE pliata in seguito verso il muro su strada e inoltre deco­ DEGLI ELEMENTI rata. ARCHITETTONICI IN AGGETTO RESTAURI E/O RIFACIMENTI T ello : La casa è stata restaurata in modo assai consistente dal fatiscenza canale di gronda fatiscenza manto impermeabile .. Pernier nel 1933, dopo l'esproprio effettuato nel 1926 deformazioni di falda ...... dal Comune di Roma. degrado ossatura portante in legno BIBLIOGRAFIA Cornici ·e marcapiani: A. PERNIER, La Storia ed il rip:istino di una villa del disgregazioni ...... primo Rinascimento sull'Appia, m Capitolium, 1934, fessurazioni pp. 3-10; U. GNOLI, 1938, p . 53; P. ToMEI, 1942, mancanze pp. 92-94; V. 0RAZI, La Casina del cardinale Bessarione, Osser vaz ioni : in Capitolium, XXXIV, 1959, I, p. 27; . C. PERICOLI 1960, p. 94; I. BELLI BARSALI, 1970, p. 366. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

35 · CASA DEL CURATO, IN VIA ]ACOVACCI VICENDE STORICHE Quartiere Flaminio (TAv. Xl, d; fig. 35.1) La casa venne acquistata probabilmente nel 1551 in­ sieme a:l altre proprietà, per l'ingrandimento della Villa Giulia. A quell'epoca doveva essere già stata decorata.

UBICAZlONE TOPOGRAFICA RESTAURI E/O RIFACIMENTI ' La casa è stata restaurata dal Comune di Roma m­ \ \ torno al 1960. ' \ ' ' \ BIBLIOGRAFIA ' I. CLEMENTI, 1932, pp. 47-53 ; u. GNOLI , 1936-37· pp. n9-120; M. BAFILE, Villa Giulia, l'Architettura, il giardino, Roma 1948; D. BIOLCHI, La Casa del Curato, in Capitolium, 1957, 6, pp. 21-23; C. PERICOLI , 1960, p. 95; I. BELLI BARSALI, 1970, p. 373·

FONTI ICONOGRAFICHE E. MACCARI, tavv. 28-32.

Scheda n. 35

CATASTO STATO DI CONSERVAZIONE N.C.E.U., sez. A, foglio 545, part. 83. DEGLI INTONACI

Alterazioni dell'intonaco: DATAZIONE crettature ...... , .. • .. .. Superficie compi es- decoesioni ...... , .. ·lE- * si va della decora- Edificio : inizio sec. XVI. fessurazioni ...... * zio ne o ri ginélda: Decorazione : inizio sec. XVI. distacchi ...... r. mq 290 lacune ...... * scolorimento * Superficie comples- PROPRIETÀ dilavamento * siva degli intonaci affumicamento decorati conserva- efflorescenze saline ;(· * Originaria : ignota. ti: mq I 50 attacchi biologici * A ttuale : Comune di Roma. Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale : 52 % cessivi: scialbature ...... , , * Sporto della falda del ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE stuccature tetto: tn o,65 riprese d'intonaco * Ignota. restauri * * Altel:l:a della fac­ ciata: m 8,8o T ECNICA DECORATIVA STATO DI. CONSERVAZIONE DEGLI ELEMENTI Orientamento : Nord, Graffito. ARCHITETTONICI Ovest, Est IN AGGETTO Tetto: ICONOGRAFIA fatiscen2:a canale di gronda * fatiscenza manto impermeabile . . * Decorazione a punta di diamante; nel fregio centrale, deformazioni di falda ...... ·A- puttini, buoi alati e vasi; nel fregio sopra le finestre, fi­ degrado ossatura portante in legno * gure femminili alate, girali, pavoni, vasi ed altri motivi. Cornici e marcapiani: disgregazioni ...... • . . • • . . . . . ·lE- fessura:tioni * D ESTINAZIONE D'USO mancanze * Originaria : ignota. Osservazioni : L'edificio attualmente è decorato su tre facciate. Il pro­ spetto est è ricoperto interamente da vegetazione rampicante. A ttuale: nessuna, la casa risulta abbandonata e fatiscente.

129 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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35.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA OVEST ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. XI

b) ROMA, CASA DI TIZIO DA SPOLETO FACCIATA SU PIAZZA SANT'EUSTACHIO Al centro dello stemma pontificio di Pio IV Medici sono visibili tracce di doratura.

a) ROMA, CASA DI TIZIO DA SPOLETO FACCIATA SU PIAZZA SANT'EUSTACHIO RIQUADRO DELL' ULTIMO LIVELLO RAFFIGURANTE LA STORIA DI SA NT' EUSTACHIO

c) ROMA, EDIFICIO IN VICOLO DEL CAMPANILE, 4

d) ROMA, CASA DEL CURATO IN VIA JACOVACCI e) ROMA, CASALE STROZZI LATO DESTRO PARTICOLARE DEI MEDAGLIONI DEL PROSPETTO OVEST SOPRA LE FINESTRE DEL PROSPETTO EST ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

' ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

CASALE STROZZI IN VIA DEL CASALE STROZZI VICENDE STORICHE Quartiere delle Vittorie (TAV. XI, e; figg. 36.1 e 36.2) La famiglia Strozzi giunge a Roma dalla Toscana nella prima metà del sec. XVI, quando il quattrocentesco ca­ sale di Monte Mario sicuramente già esisteva. Il nucleo originario (ala a squadro rivolta a sud) presenta una mu­ U BICAZIONE TOPOGRAFICA ratura a blocchi di tufo, usata prevalentemente nella seconda metà del sec. XV. È interessante notare che a chiusura della decorazione nella parte basamentale, sono visibili tracce di mezzelune, forse richiamo del motivo araldico della famiglia Strozzi (arma: d 'oro alla fascia di rosso carica di tre mezzelune crescenti, d'argento).

RESTAURI Ej O RIFACIMENTI Ignoti.

BIBLIOGRAFIA C. PERICOLI, 1960, pp. 96 e 97; P. HOFFMAN, Casale Strozzi e l' osteria del Falcone, in Capitolium, XXXVI, 1961 , pp. 2-17; l. BELLI BARSALI, 1970, p. 372.

Scheda n. 36

CATASTO N .C.E.U., sez. A, foglio 396, part. 50. STATO DI CONSERVAZIONE D ATAZIONE DEGLI INTONACI

Edificio: nucleo ongmario: seconda metà del sec. XV, Allera zioni dell'inlonaco : con aggiunte successive risalenti al sec. XVI. crettature Superficie comples­ Decorazione : inizio sec. XVI. decoesioni ...... * siva della decora­ fessurazioni ...... * zione originaria : PROPRIETÀ distacchi ...... • . . * mq 440 lacune ...... * Originaria: la proprietà del nucleo or1gmario è ignota. scolorimento ...... i(· Superficie comples- In seguito appartenne alla famiglia Strozzi, dalla quale dilavamento i(· si va degli intonaci il casale prese il nome. affumicamento ...... decorati conserva- efflorescenze saline ...... * Attuale : D emanio Statale. * ti : mq 190 attacchi biolo gici ...... * ATTRIBUZIONE DELLA DECORAZIONE Alterazioni dovute a interventi suc­ Percentuale: 43 % cessivi: I gnota. scialbature ...... * stuccatore * Sporto della falda del TECNICA DECORATIVA riprese d'intonaco ...... tetto : m 0,35 restauri ...... * G raffito e affresco monocromo. * Altel:l:a della fa c- ciata : m IO, IO ICONOGRAFIA STATO DI CONSERVAZIONE Decorazione a punta di diamante. Sopra gli archi ora DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI Orientamento : Nord, murati, resti di un fregio a girali. Tra le finestre rimane IN AGGETTO Est, Sud la parte superiore di una decorazione architettonica a Tello: nicchie; sugli architravi delle finestre si vedono chiara­ fatiscenza canale di gronda * mente medaglioni con teste di imperatori coronate d'al­ fatiscenza manto impermeabile * loro, sorretti da putti alati, e in un angolo una donna con deformao:ioni di falda ...... 7<· un bambino tra le braccia. In questa stessa facciata si degrado ossatura portante in legno -:<· conservano tracce di decorazione probabilmente poste­ riori (forse seicentesche), raffiguranti un motivo lobato Cornici e marcapiani : di color rosso. disgregao:ioni ...... • . . . . . • . . . . * fessurazioni ...... , . . * DESTINAZIONE D'USO mancanze ...... * Osservazioni: Lo sporto del tetto risulta privo del canale di gronda. l Originaria : casale di campagna della famiglia Strozzi. L'edificio è decorato su tre facciate . Attuale : abitazioni. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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36.1 -RILIEVO DELLA FACCIATA NORD

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36.2- RILIEVO DELLA FACCIATA EST ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte Questa schedatura è nata nell'ambito del corso di " Restauro dei I874 - G. Gwcci, Dei graffiti e delle pitture che decorano Monumenti " della Facoltà di Architettura di Roma condotto dal le pareti esterne di alcuni edifici di Roma, in Il Buonarroti, Prof. Paolo Marconi, con l'assistenza del Ricercatore Arch. Tancredi I874, vol. IX, serie Il, quaderno IV, pp. I35-I39· Carunchio, ai quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti. L'indagine ha avuto la sua originaria formulazione come Tesi di I874 - G. MoRANDI, L'Arte nella decorazione italiana stu­ laurea degli autori che firmano questa pubblicaz ione. Essa va pertanto diata sugli archi e i graffiti di Roma, Milano I874· colta nel suo valore di prima ricognizione suscettibile di ulteriori appro­ fondimenti. s.d. - E. MACCARI, G. }ANNONI, Saggi di Architettura e Vogliamo inoltre ringraziare Maria Morzilli, studentessa della decoraz ione italiana. Graffiti e chiaroscuri esistenti all'ester­ " Scuola dell'Arte della Medaglia" presso l'Istituto Poligrafico e no delle case di Roma, Roma s.d. Zecca dello Stato, per la preziosa collaborazione offertaci nella resti­ I88I - G. BERTOLOTTI, Artisti lombardi a Roma nei secoli tuzione delle decorazioni presenti sulle facciate rilevate. XV, XVI e XVII, Milano I88I, 2 voli. I905 - G . GRILLI, Le pitture a graffito e chiaroscuro di Po­ lidoro e Maturino sulle facciate delle case a Roma, in Ras­ segna d'Arte, V, I905, 7, pp. 97-I02. I908 - A. ScHIAPARELLI, La casa fiorentina e i suoi arredi, BIBLIOGRAFIA Firenze I9o8. I9I I - W. HIRSCHFELD, Quellenstudien z ur Geschichte der I485 - L. B. ALBERTI, De Re aedificatoria, (prima ed. I485), Fassadenma/erei in Rom in XVI und XVII ]ahrhundert, ed. cons. a cura di G. Orlandi e P. Portoghesi, Milano Hallenser Dissertation, I9II. I966, 2 voli. I 9 I I - CAROCCI, Le facciate dipinte a graffito, in Illustratore I52I - VITRUVIUS PoLLIO, Di Lucio Vitruvio Poi/ione de fiorentino, I9I 1. Architectura Libri Dece, (traslato in vulgare sermone com­ I920 - J. A. F. ORBAAN, Documenti sul barocco in Roma, in mentato et affigurato da Cesare Cesariano), Como I52I. Miscellanea della R. Società romana di storia patria, Roma I 537 - S. SERLIO, Regole generali di architettura... sopra I920. le cinque maniere degli edifici, cioè Toscano, Dorico, jonico, I923 - C. RICCI, L'Architettura del '500 in Italia, Torino Corintio e Composito con gli esempi delle antichità, che per I923· la maggior parte concordano con la dottrina di Vitruvio, (libro IV), Venezia I537· I925-26 - F. ToMASSETTI, Torri di Roma, in Capitolium, anno l , I925-26. I554 - P. CATANEO, L'Architettura, Venezia I554· I90I-39 - A. VENTURI, Storia dell'Arte italiana, Milano I550 - G. VASARI, Le Vite de' più eccellenti pittori, scultori I90I-39, 24 voli. a et architettori, Firenze 1550 (ed. cons. cura di G. Mila­ I926 - Ass. ARTISTICA CULTORI DI ARCHITETTURA (a Cllrl nesi, Firenze, r878-I885, 9 tomi). di), Architettura minore in Italia, Torino I926. I 584 - R. BORGHINI, Il Riposo, Firenze I 584. I927 - C. PACCHIOTTI, Nuove attribuzioni a Polidoro da I 584 - G. P. LoMAZZO, Trattato dell'Arte della Pittura, Caravaggio, in L'Arte, 1927, pp. 189-221. Scultura ed Architettura di Gio Paolo Lomazzo Milanese I932 - I. CLEMENTI, I graffiti nel/'ornamentazione edilizia pittore, Milano 1584 (ed. cons. a cura di R. P. Ciardi, Fi­ di Roma nel Rinascimento, in Capitolium, I932, pp. 47-53. renze I975)· I933 - A. PROIA, P. RoMANO, Roma nel Rinascimento. I590 - G. P. LoMAZZO, Idea del tempio della pittura, Milano, Parione, Roma I933· I590, in Scritti sulle arti (ed. a cura di R. P. Ciardi, Fi­ 1933 - A. PROIA, P. RoMANO , Roma nel Rinascimento. renze r 973, vol. I). 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