Fagiolo Bonèl Di Fonzaso
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Atlante dei prodotti agroalimentari tradizionali del Veneto PRODOTTI VEGETALI ALLO STATO NATURALE O TRASFORMATI FAGIOLO BONÈL DI FONZASO Eventuali sinonimi e termini dialettali zi del 1900 e a cavallo tra i due confl itti mondiali, il Usi Fagiolo bonèl di Fonzaso, bonèl de Fondaso. fagiolo più coltivato nel territorio fonzasino. Viene raccolto e mangiato fresco (agosto-settem- bre) oppure conservato in congelatore. Il prodotto Descrizione del prodotto si raccoglie anche secco (settembre-ottobre), si È un agro-ecotipo di fagiolo consumato sia fresco sbaccella e seleziona, poi dopo 10 giorni in con- che secco. La pianta è rampicante di colore ver- gelatore, si conserva all’asciutto in sacchi di tela. de intenso, annuale e raggiunge altezze medie di Viene utilizzato in deliziose creme di fagioli. 2,5 m. I baccelli sono distribuiti uniformemente sulla pianta che abbisogna di sostegni. Il baccello Reperibilità fresco, di lunghezza pari a circa 15 cm e di colore La stragrande maggioranza del prodotto è desti- giallognolo chiaro, maturando assume una colo- nata all’auto consumo. Esiste comunque un note- razione più marcatamente gialla fi no a diventare vole interesse per il “fagiolo bonèl di Fonzaso” e di un colore nocciola quando è secco. I semi, del un buon commercio da parte di piccoli produttori peso di circa 0,65 g, sono presenti mediamente locali. in numero di 6 per baccello, di forma schiacciata oblunga-compressa, colore biancastro-nocciola Territorio interessato alla produzione chiaro uniforme. Provincia di Belluno, in particolare il comune di Tra i parametri correlati alle caratteristiche culina- Fonzaso e l’intero territorio della Comunità Mon- rie, è riconosciuto il sapore delicato e raffi nato, tana Feltrina che comprende i comuni di Alano di l’elevata digeribilità e l’ottima attitudine ad essere Piave, Arsiè, Cesiomaggiore, Feltre, Lamon, Peda- utilizzato in deliziose creme di fagioli. vena, Quero, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giusti- na, Seren del Grappa, Sovramonte e Vas. Processo di produzione Le tecniche di coltivazione sono le stesse da sva- La storia riati decenni. La selezione delle sementi viene fat- L’agronomo Filippo Re, così presenta all’inizio del ta a livello familiare seguendo criteri immutati nel 1800 lo stato della coltura nel Feltrino: “I nostri tempo. fagioli bianchi sono molto ricercati, e danno un ri- La semina viene fatta nel mese di aprile/maggio fl essibile commercio attivo al paese. Si traducono a seconda delle condizioni climatiche. La forma di per Piave a Venezia, indi si imbarcano per Cadice, allevamento più frequente è quella in consociazio- e Lisbona ecc”. Nell’elenco del commercio della ne col mais. Solitamente si seminano 1 o 2 semi Provincia del 1833, i fagioli fi gurano come genere di “fagiolo bonel” in una pianta di mais e si evita di d’esportazione e nel 1880, parlando dei fagioli, Ric- seminare fagioli nelle successive 3 piante, mentre cardo Volpe, segretario della Camera di commer- si ripete l’operazione nella quarta pianta. La semina cio ed Arti di Belluno, li defi nisce una “Importante avviene quando la pianta di mais è alta circa 12-15 merce di esportazione”. Quest’ultimo richiama ge- cm. Successivamente quando il mais ha raggiunto nericamente la loro estrema varietà e afferma che l’altezza di 50 cm e il fagiolo è già arrampicato ad vi è una certa regressione delle varietà bianche, esso si “dà terra”. Vengono anche usati i classici che risulterebbero meno resistenti al clima della tutori di nocciolo, legati con uno o due fi l di ferro provincia.” (che corrono a metà e nella parte alta del tutore) Il “fagiolo bonèl di Fonzaso” è rimasto con il suo fi ssati a due o più pali portanti. Per ogni tutore si antico nome, anzi si è legato indissolubilmente al seminano 5 fagioli. suo paese, tanto da essere indicato con il nome La raccolta del primo prodotto fresco avviene soli- dialettale di “bonèl de Fondaso“ ed essere, agli ini- tamente ad agosto e prosegue fi no a novembre. 211.