Tiziano 001-098
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53 La “bottega” di Tiziano: sistema solare e buco nero Enrico Maria Dal Pozzolo Bottega? non sempre risolve le cose, che risultano spes- Partiamo da un caso alla ribalta proprio nei so assai più complesse di quanto una storia giorni di questo convegno1. dell’arte di impostazione sostanzialmente po- Il 6 aprile 2006 alla Christie’s di New York è sitivistica (che insegue prove, accumulando stata battuta la cosiddetta Madonna Molloy, dati e indizi che immette in una ricostruzione una Mater dolorosa che ha avuto una vicenda “logica” del problema) tenda a riconoscere, ed critica piuttosto in ombra nella letteratura ti- esistono casi specifici o fenomeni generali in zianesca (fig. 25)2. Ascritta al maestro, tra gli cui la griglia di inquadramento valutativo, per altri, da von Hadeln, Mayer e Suida, è caduta tenere, dovrà divenire necessariamente molto nel limbo a seguito delle espunzioni di Valca- flessibile, se addirittura non dovrà essere ri- nover, Wethey e Pallucchini, nei tre repertori messa in discussione in toto, ammettendo l’e- ragionati tizianeschi che dal 1969 continuano sistenza di coni d’ombra che oscurano il mi- a costituire la base di orientamento per gli stero sia della creazione individuale, sia della specialisti3. In seguito il catalogo di vendita produzione di “scuola”. Insomma, per esser registra solo il parere sospensivo (“Tiziano?”) chiari, bisognerà pur ammettere che il genio di Alessandro Ballarin, che però non conosce- non è sempre immenso e che il minore – va personalmente il pezzo4. oscuri collaboratori compresi – può talvolta Da un certo punto di vista anche la cifra di avere qualità sorprendenti e per noi difficili aggiudicazione (753.700 euro, abbastanza in- da definire, comportando la necessità di adot- feriore a quella di stima) riflette l’incertezza tare differenti parametri di “attribuzione”.Ma sull’effettiva autografia: contenuta rispetto per tornare al dipinto da cui s’è partiti, andrà agli esemplari non controversi, ma comunque riconosciuto che il tentativo di discernere filo- impensabile qualora si propendesse per un’e- logicamente in esso, con lente da entomologo, secuzione prevalentemente non di mano del quel che può e non può essere di Tiziano – ope- maestro. Come sempre in queste situazioni, il razione logicamente cruciale dal punto di dipinto sarà stato analizzato palmo a palmo vista critico e commerciale – si scontra pro- da storici dell’arte, conoscitori e restauratori, prio con la sostanziale ignoranza di quel che confrontato con le opere più simili reperibili avveniva in quel frangente (ossia agli inizi nei musei, ragionato a fondo sullo stato di degli anni sessanta) nell’atelier tizianesco, con conservazione e verificato anche sulla base la difficoltà di individuare i volti dei sodali delle indagini diagnostiche. Alla fine, come un con lui attivi e di ricostruire i meccanismi ese- ago di bilancia, il giudizio sarà oscillato per cutivi. Sarà dunque più opportuno, a mio pa- indicare il grado di qualità: se altissima e con- rere, rovesciare radicalmente il discorso, par- forme ai parametri di confronto adottati, si tendo dal presupposto che – a fronte dell’e- sarà reputata la tela degna del maestro; se alta norme mole della produzione matura del ca- ma intermittente, di più o meno estesa colla- dorino – in gran parte dei casi un quadro di borazione; se inadeguata, si sarà scesi via via questo tipo e di questa qualità non possa che ai livelli più bassi della ‘piramide tizianesca’, e essere contemporaneamente definito “auto- la foto riposta nel cassetto che lo studioso ri- grafo” e “di bottega”.La bottega era l’inscindi- serva alle cose dubbie, spurie o di marginale bile longa manus del maestro, che senza di interesse. essa non sarebbe stato in grado di condurre in Tuttavia questo modo di considerare le opere, porto le commissioni che da ogni parte piove- per quanto fondamentale e imprescindibile, vano l’una sull’altra. Era vecchio, l’energia 54 studi tizianeschi 25. Tiziano e bottega, Mater dolorosa. New York, mercato antiquario la “bottega” di tiziano: sistema solare e buco nero 55 sarà stata minore di quella di un tempo, dis- li delle tele, in un teatrino che sembra la ver- poneva di collaboratori fidati cui affidare sione in dialetto veneziano delle didascaliche molti incarichi: quante mai saranno state le rappresentazioni che Federico Zuccari in una opere da lui eseguite personalmente e inte- serie di disegni aveva offerto della fase forma- gralmente? Tutte le altre dovranno essere giu- tiva del fratello Taddeo7. dicate secondo parametri che partono dalla Ma tre domande ci inchiodano alla nostra co- consapevolezza di un’officina predisposta in noscenza lacunosa ogni qualvolta ci si inter- funzione dell’autografia e che spesso si nascon- roghi tanto sui processi di produzione quanto de dietro la firma TITIANVS. È ovvio che si su esemplari ‘difficili’ come la Madonna Mol- tratta di un criterio che può far storcere il naso loy: ossia, chi fa cosa e come. In vero, al terzo ad attributori incalliti e a collezionisti ‘etichet- quesito qualche importante risposta è stata ta-dipendenti’, ma che corrisponde alla realtà offerta dalle meticolose indagini sull’uso del delle cose e che aiuta a superare, da una certa disegno da parte di studiosi come Carmen prospettiva, un falso problema di definizione. Bambach8 o dai riscontri ottenuti grazie al- Il vero problema è invece un altro: cos’era la l’affinamento delle tecniche diagnostiche uti- bottega o, per meglio dire, cosa erano le varie lizzate in occasione delle recenti grandi mo- botteghe che Tiziano ha organizzato nel corso stre9. Ma la campionatura è troppo ristretta e, della sua lunghissima carriera, da quella di soprattutto, bisognerebbe definire parametri San Samuele a quella finale del Biri Grande? uniformi che rileghino i risultati ottenuti La scelta di organizzare un convegno su que- nelle differenti occasioni: servirebbe, insom- sto tema – “uno degli argomenti tra i più im- ma, un’équipe specificamente predisposta al- portanti e meno approfonditi dell’universo l’analisi della produzione tizianesca, con però Tiziano”5 – per introdurre la più vasta e capil- una consolidata conoscenza dei materiali ve- lare ricerca voluta dalla Fondazione, risulta neti del Rinascimento10. In aggiunta, per il se- quanto mai opportuna e contribuirà di certo colo d’oro della Serenissima non si dispone a diradare almeno un po’ le nubi che lo avvol- di inquadramenti pionieristici come quelli di gono. Perché in effetti, per quanto si tratti di Wackernagel per Firenze che, caratterizzati un campo d’indagine che di recente gode di da una precoce apertura metodologica, hanno indubbia fortuna (a volte però sempre nell’ot- costituito una solida base per approfondi- tica della distinzione tra quel che può e non menti condotti in seguito anche su binari al- può essere del grosso nome: si pensi al monu- quanto differenti11: penso, ad esempio, agli mentale lavoro messo in piedi per il “Rem- implacabili discernimenti filologici sui segua- brandt research project”) relativamente all’a- ci di Ghirlandaio condotti da Fahy e, d’altro rea veneta del XVI secolo si continua a dis- canto, alla felice impostazione della mostra porre di un’immagine troppo convenzionale e sulle botteghe fiorentine ai tempi di Lorenzo vuota della “bottega”. A ben vedere, è quella de’ Medici del 1992, che si snodava seguendo trasmessaci dalle fonti antiche, che hanno vo- il filo intersecante le varie arti e i vari artefi- lutamente azzerato il resoconto dei ruoli e dei ci12. O ancora – volgendo lo sguardo alla Mi- passaggi nelle officine, per enfatizzare la ge- lano di Leonardo e Bramante – per Venezia nialità, più o meno autentica, dei vari maestri. non c’è nulla di paragonabile alle organiche Persino innanzi a un documento visivo appa- ricerche documentarie recentemente edite rentemente efficace come la scena descritta da della Shell13, che hanno svelato meccanismi di Odoardo Fialetti ne Il vero modo et ordine per relazione e produzione a un tempo vincolanti dissegnar tutte le parti et membra del corpo hu- e fluidi, che si possono credere simili a quelli mano (Venezia 1608; fig. 26) si ha l’impressio- che si saranno applicati anche nel Veneto di ne di assistere a una rappresentazione fittizia, quegli stessi tempi. Ma mancano le contro- che si svolge sul tema dell’apprendimento prove, e comunque in quest’ultimo – a parte progressivo, dell’alacrità e della concordia alcuni spunti ricavabili dagli studi della Fava- dell’officina, ruotante attorno allo scranno ro e da pochi altri affondi14 – non esiste un’at- centrale del capo6. Vi appaiono apprendisti di tendibile e storiograficamente aggiornata vi- varie età che copiano l’antico, altri che discu- sione d’insieme. Eppure i materiali ci sarebbe- tono sui risultati ottenuti, garzoni sul fondo ro tutti, e formidabili ricerche si potrebbero intenti (a sinistra) a preparar colori e altri (al avviare, in primis, sulle officine familiari dei centro) che intervengono nelle parti margina- Bassano e di Veronese con i suoi Haeredes. 56 studi tizianeschi 26. Odoardo Fialetti, La bottega dell’artista, in Il vero modo et ordine per dissegnar tutte le parti et membra del corpo humano, Venezia 1608 In questo terreno dissodato poco e per son- si sono rivelati sovente inadatti, di Pallucchini daggi, i tentativi di sbrogliare la matassa della e Wethey nell’ambito dei loro rispettivi cata- produzione della bottega e della scuola del ca- loghi19; o ancora ad Heinemann, che in occa- dorino che sono stati – talvolta con notevole sione del convegno lagunare del 1976 propose impegno e indubbi risultati – condotti tra la un intervento sul tema in cui esibì i pregi di fine degli anni trenta e la metà degli anni set- conoscenza e i difetti d’interpretazione che tanta, sembrano dunque inevitabilmente avevano in precedenza contraddistinto il suo scontare alcuni difetti di prospettiva e focaliz- enciclopedico, e spesso inattendibile, reperto- zazione. Certo, non mancano linee di indagi- rio belliniano20.