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Pallanuoto, : “Campioni del mondo e vice campioni olimpici: solo Savona non se n’è accorta” di Redazione 18 Agosto 2012 – 16:14

Tovo San Giacomo. L’ugandese Stephen Kiprotich, vincitore della medaglia d’oro nella maratona di Londra, quando è rientrato in patria ha ricevuto l’onore di un invito a colazione dal presidente dello stato africano. L’afgano Rohullah Nikpai, medaglia di bronzo nel taekwondo, ha trovato la sua Kabul vestita a festa, con tanto di sue gigantografie nelle piazze principali della città. Allo stesso modo, tanti altri atleti reduci dai successi di Londra sono stati accolti nei rispettivi Paesi come degli eroi.

Nessuno dei medagliati italiani poteva certo pretendere simili onori anche perché, seppure lo sport azzurro non stia attraversando un periodo di salute eccelsa, sono stati ben 63 gli atleti rientrati a casa con un alloro olimpico.

Tuttavia, per la stragrande maggioranza degli azzurri vincitori di una medaglia, c’è stato un riconoscimento da parte del proprio Comune che, a seconda dei casi, si è manifestato con una festa in piazza, una cerimonia pubblica, un ricevimento ufficiale.

Così non è stato per i savonesi e Giacomo Pastorino, a differenza degli altri liguri del Settebello, ossia Matteo Aicardi e . Aicardi ha avuto la sua passerella d’onore ieri sera a Tovo San Giacomo; Felugo sarà premiato questa sera a Chiavari. Niente pubblica acclamazione, invece, per i due atleti nati e cresciuti nella Rari Nantes Savona, sotto la Torretta.

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Ieri sera, terminati i festeggiamenti in suo onore, Aicardi ha sottolineato come la città di Savona abbia sbagliato ad ignorare i suoi campioni. “Non capita tutti i giorni di avere al collo una medaglia d’oro dei Mondiali né una d’argento olimpica – ha detto Matteo -. Per questo sono meglio i paesi piccoli, più caldi, dove sai chi è il tuo vicino di casa e stai bene. I Comuni come Savona dovrebbero imparare tanto dai paesi piccoli come il nostro. Savona l’ho sempre definita un paese freddo: non per il clima, ma per la gente. Purtroppo lo si è visto anche l’anno scorso. La Rari ha vinto la Coppa Len, siamo arrivati in piscina al rientro dalla trasferta e abbiamo trovato venti persone. Non dico che bisogna festeggiare Matteo Aicardi, ma la squadra sì perché rappresenta la città. Finché ci sarà questa freddezza nei confronti degli atleti non si andrà da nessuna parte”.

E dire che, come racconta lo stesso Aicardi, lo scorso anno, subito dopo il successo iridato, il Comune di Savona li aveva contattati, comunicando loro l’idea di organizzare una festa in darsena. Il giorno prima della serata, però, il Comune aveva informato i pallanuotisti medagliati che la festa era stata rinviata e sarebbero stati richiamati. Ma così non è stato.

Riguardo alla festa che il Comune di Tovo gli ha dedicato, Aicardi ha scherzato: “Se ogni anno portasse così fortuna, sarebbe bello farla ogni sei mesi questa festa! Mi ha dato una gran gioia – ha confessato il centroboa -, quand’ero a Londra, sapere che tutta questa gente mi guardava. Mi ha dato una grande forza. La tristezza per la sconfitta mi è durata mezza serata. Quando siamo saliti sul podio ci siamo raccomandati tutti di fare dei gran sorrisi, perché esserci vuol dire veramente tanto per un atleta. Passare per il villaggio con una medaglia è una sensazione bellissima”.

Riguardo ai suoi piani futuri, Matteo ha dichiarato: “Adesso mi riposerò per quindici giorni, poi inizierò la mia nuova avventura con il Recco. Con la nazionale abbiamo da preparare un Mondiale e i Giochi del Mediterraneo. Il cammino verso le prossime Olimpiadi è lungo, ci arriveremo lavorando sodo come abbiamo fatto fino ad ora”.

Nella prossima stagione, pertanto, il derby tra Savona e sarà ancora più interessante. Matteo sarà l’ennesimo ex e lancia già la sfida. “Con la calottina della Pro Recco farò il mio dovere: cercherò di battere la Rari anche questa volta perché siamo professionisti e dobbiamo cercare di vincere. Sempre con il massimo rispetto per una società che mi ha dato tanto in questi anni e con la quale ho vinto tanto. Chissà – ha concluso Aicardi – che la mia presenza dall’altra parte non possa spronare qualche tifoso a tornare in piscina”.

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