Romana.

Museo comunale e nel Museo di Porta di Museo nel e comunale Museo

restano a alcuni esemplari nel esemplari alcuni Gubbio a restano

essere attiva anche dopo la sua morte. sua la dopo anche attiva essere

nei principali musei italiani e stranieri, e italiani musei principali nei

aiutato dalla bottega, che continuò ad continuò che bottega, dalla aiutato

tega del maestro, oggi in parte collocata parte in oggi maestro, del tega

a Città di Castello. In questi anni è spesso è anni questi In Castello. di Città a

Della vasta produzione uscita dalla bot- dalla uscita produzione vasta Della

in Santa Maria delle Grazie delle Maria Santa in Virginis mitio

aceto.

Dor- la raffigurante l’affresco quali i tra

talliche e argilla o terra rossa diluite con diluite rossa terra o argilla e talliche

a Gubbio e nei dintorni numerosi lavori, numerosi dintorni nei e Gubbio a

con un apposito impasto di polveri me- polveri di impasto apposito un con

Anche negli anni trenta gli sono affidati sono gli trenta anni negli Anche

eseguita dopo averne trattato la superficie la trattato averne dopo eseguita

del palazzo di famiglia. di palazzo del

terza cottura a “riduzione” di ossigeno, di “riduzione” a cottura terza

realizzati nel 1424 nella cappella nella 1424 nel realizzati Vergine

ottiene sottoponendo l’oggetto ad una ad l’oggetto sottoponendo ottiene

Storie della Storie le con affreschi gli Trinci, III

lo, di verde e di oro. Tale risultato si risultato Tale oro. di e verde di lo,

a , su commissione di Corrado di commissione su Foligno, a

tipico della produzione eugubina, di gial- di eugubina, produzione della tipico

della basilica. della

la tribuna della chiesa di Sant’Agostino; di chiesa della tribuna la

preziosi effetti iridescenti di colore rubino, colore di iridescenti effetti preziosi

possono impedirgli di chiudere il portale il chiudere di impedirgli possono

nel- universale Giudizio il e sant’Agostino

che arricchisce la superficie ceramica di ceramica superficie la arricchisce che

scono a non farsi distanziare dal primo, dal distanziare farsi non a scono

Storie di Storie di ciclo il Gubbio, a servate:

in Italia la particolare tecnica del “lustro”, del tecnica particolare la Italia in

nella chiesa di San Francesco a Gubbio. a Francesco San di chiesa nella i sorpassi, ma gli ultimi due ceri, se rie- se ceri, due ultimi gli ma sorpassi, i

imprese, entrambe perfettamente con- perfettamente entrambe imprese,

per essere stato tra i primi ad introdurre ad primi i tra stato essere per

realizzato nel 1410 circa 1410 nel realizzato Vergine della arrivano alla basilica. Non sono possibili sono Non basilica. alla arrivano

Negli anni venti lavora a due importanti due a lavora venti anni Negli

morte, Mastro Giorgio è noto soprattutto noto è Giorgio Mastro morte,

Storie con affreschi di ciclo l’ampio resta con in testa il santo patrono Ubaldo, patrono santo il testa in con

Grazie a Rimini. a Grazie

Attivo tra il 1495 e il 1555, anno della anno 1555, il e 1495 il tra Attivo

fantasia e colori vivaci. Tra le prime prove prime le Tra vivaci. colori e fantasia sant’Antonio abate e, in questo ordine, questo in e, abate sant’Antonio

dardo nella chiesa di Santa Maria delle Maria Santa di chiesa nella dardo

partire dal 1489. dal partire

disegno chiaro, con piacevoli spunti di spunti piacevoli con chiaro, disegno tolati a sant’Ubaldo, san Giorgio e Giorgio san sant’Ubaldo, a tolati

presso San Domenico, nonché dallo sten- dallo nonché Domenico, San presso

lombarda, si stabilì in città almeno a almeno città in stabilì si lombarda,

cui propone storie narrate attraverso un attraverso narrate storie propone cui portati a spalla dai “ceraioli”. Sono inti- Sono “ceraioli”. dai spalla a portati

dell’Omo e nell’oratorio di San Gaetano San di nell’oratorio e dell’Omo

gio Andreoli, la cui famiglia, di origine di famiglia, cui la Andreoli, gio

grado di far presa su un vasto pubblico, vasto un su presa far di grado I tre simulacri, alti alcuni metri, vengono metri, alcuni alti simulacri, tre I

Urbino nella chiesa della Madonna della chiesa nella Urbino

fama è senz’altro legata al nome di Gior- di nome al legata senz’altro è fama

ideandone una versione semplificata, in semplificata, versione una ideandone gino.

Fano nella chiesa di San Domenico, ad Domenico, San di chiesa nella Fano

Gubbio a partire dal XIV secolo. La sua La secolo. XIV dal partire a Gubbio

voga nei primi decenni del , del decenni primi nei voga la basilica di Sant’Ubaldo sul monte In- monte sul Sant’Ubaldo di basilica la

è testimoniata dagli affreschi lasciati a lasciati affreschi dagli testimoniata è

La tradizione ceramica è documentata a documentata è ceramica tradizione La

scente gusto gotico internazionale, in internazionale, gotico gusto scente raggiunge attraverso le ripide vie cittadine vie ripide le attraverso raggiunge La sua ampia frequentazione marchigiana frequentazione ampia sua La

La ceramica di Gubbio di ceramica La il Nelli aggiorna il suo linguaggio al na- al linguaggio suo il aggiorna Nelli il ria, dove avviene l’“alzata” dei ceri, e ceri, dei l’“alzata” avviene dove ria, di politica, al servizio dei Montefeltro. dei servizio al politica, di

sive del secolo precedente. Presto però Presto precedente. secolo del sive sant’Ubaldo. Parte da piazza della Signo- della piazza da Parte sant’Ubaldo. Oltre che di pittura Nelli si occupò anche occupò si Nelli pittura di che Oltre

Perugia, ancora legato a formule espres- formule a legato ancora , Si tiene il 15 maggio, vigilia della festa di festa della vigilia maggio, 15 il tiene Si adesione al Gotico cortese. Gotico al adesione

nella Galleria Nazionale dell’ di dell’Umbria Nazionale Galleria nella forma odierna. forma dell’oro denunciano una più convinta più una denunciano dell’oro

proveniente da Pietralunga, conservato Pietralunga, da proveniente “macchine” lignee e la corsa assunse la assunse corsa la e lignee “macchine” l’immagine delicata ed elegante e l’uso e elegante ed delicata l’immagine

oggi perduti. Del 1403 è un polittico un è 1403 Del perduti. oggi vennero sostituiti da imponenti da sostituiti vennero in Santa Maria Nuova in cui in Nuova Maria Santa in Belvedere

dipingere stemmi nel palazzo dei Priori, dei palazzo nel stemmi dipingere 1160. A partire dal XVI secolo i tre ceri tre i secolo XVI dal partire A 1160. Madonna del Madonna la è tarda più anni tre Di

Nel 1400 risulta impegnato a Perugia nel Perugia a impegnato risulta 1400 Nel successivo alla sua morte, avvenuta nel avvenuta morte, sua alla successivo

dell’area umbro-marchigiana. dell’area lenni processioni “luminarie” già l’anno già “luminarie” processioni lenni

richiesto anche nei principali centri principali nei anche richiesto patrono Ubaldo, commemorato con so- con commemorato Ubaldo, patrono

metà del XV secolo e fu apprezzato e apprezzato fu e secolo XV del metà ceri in occasione della festa del santo del festa della occasione in ceri

la scena artistica eugubina della prima della eugubina artistica scena la corporazioni cittadine di offrire tre grandi tre offrire di cittadine corporazioni

visse tra il 1370 circa e il 1444, dominò 1444, il e circa 1370 il tra visse che: richiama l’usanza medievale delle medievale l’usanza richiama che:

Ottaviano Nelli, nativo di Gubbio, dove Gubbio, di nativo Nelli, Ottaviano La manifestazioni ha precise radici stori- radici precise ha manifestazioni La

Ottaviano Nelli Ottaviano La Corsa dei Ceri dei Corsa La

, con l’elegante cortile porticato rinascimentale, fu costruito nel 1475-80 per volontà del duca Federico da Montefeltro su progetto attribuito a Francesco di Giorgio Martini. Storia della città con Perugia si acuirono nel secolo succes- All’estremo occidentale della città sivo e sfociarono in un conflitto vinto nel ducale Gubbio sorge alle pendici del monte Ingino, sorge la trecentesca chiesa di San alla confluenza dei torrenti Camignano e 1217 dalla parte avversa. Dalla seconda Domenico Cavarello, in posizione dominante sulla metà del Duecento la preponderanza della , già di San Martino, con valle del fiume Saonda. Gli antichi abitanti fazione guelfa garantì un periodo di stabile affreschi del XIV e XV secolo. Presso di Iguvium erano di stirpe umbra, popolo prosperità, testimoniato anche dal rinnova- la piazza Quaranta Martiri sono il con- distinto per lingua e per cultura dai vicini mento edilizio della città. Decenni travagliati vento e la chiesa di San Francesco Etruschi, stanziati ad occidente del Tevere. iniziarono con il colpo di mano di Giovanni , Importante per lo sviluppo della città fu la di Cantuccio Gabrielli, che fu signore di iniziata a metà del XIII secolo e vicinanza con il passo appenninico della Gubbio tra il 1350 e il 1354, anno della trasformata all’interno nel Seicento. Scheggia e quindi con la via Flaminia, restaurazione pontificia del cardinale Al- La città e il museo Ospita molte opere di pregio, tra cui resti inaugurata nel 220 a.C. bornoz. Falliti alcuni tentativi di riconquista di affreschi della fine del XIII secolo e Il tessuto urbano, condizionato dalla forte Legata a Roma già dal III secolo a.C. e dive- dell’indipendenza, gli eugubini si sottomi-La pinacoteca civica: la sede e la pendenza del versante montuoso,un ciclo è con Storie della Vergine dipinto nuta nel 90 a.C. municipio, fu inclusa nella sero nel 1384 ai Montefeltro signori di caratterizzato da una serie dida strade Ottaviano Nelli nel 1410 circa. Sulla VI regione augustea, l’Umbria, limitata ad Urbino, di cui condivisero le fortuneraccolta per parallele che tagliano il pendio nelstessa senso piazza affacciano la loggia dei ovest dal Tevere ed estesa fino all’Adriatico, tutto il XV secolo. Salvo brevi interruzioni,Sistemata al piano superiore del palazzo dell’antico decumano romano e cheTiratori sono della lana nella parte corrispondente alle attuali Mar- per interventi dei Malatesta e deldei duca Consoli dal 1909, ha origine dalle affreschi staccati da chiese della città, collegate tra loro da brevi e ripide viuzze , costruita nel 1603 che settentrionali. Distrutta durante la guer- Valentino, la città rimase sotto il dominioopere acquisite dallo Stato italiano con opere di pittori eugubini del XIV secolo. e scalinate. Mura ben conservate, risalentisu edifici preesistenti, e, poco più a monte, ra greco-gotica, con l’occupazione lon- dei Montefeltro fino al 1508, anno lain soppressionecui degli ordini religiosi. Puntualmente documentata è anche al XII-XIII secolo, racchiudono ancora passò ai Della Rovere. Nel 1631 divennePrecedentemente, dal 1870-71, sia i re- l’attività di artisti dapprima in prevalenza la chiesa di San Giovanni . gobarda dall’Italia restò per lo più sotto il il nucleo medievale suddiviso in quat- parte dello Stato pontificio, di cui condiviseperti archeologici, oggi esposti al pianter- forestieri poi soprattutto locali che, tra In piazza San Pietro è l’omonima abbazia controllo imperiale, rientrando nel cosid- tro rioni: San Martino, San Giuliano, le sorti fino all’annessione, nel 1860,reno, al sia i dipinti erano stati collocati nel Cinquecento e Seicento, dotarono di tele benedettina detto “corridoio” bizantino che collegava Sant’Andrea e San Pietro. , con chiesa romanica Roma a Ravenna. Regno d’Italia. palazzo del Podestà. e affreschi i principali edifici religiosi Esattamente al centro si apre la piazzatrasformata nel XVI secolo. La vicina Tra il 1130 e il 1160, durante la reggenza Dal secondo dopoguerra hanno ricevutoIl palazzo dei Consoli venne eretto per cittadini e le stesse pareti del palazzo dei della Signoria, da cui si ha una magnificachiesa di Santa Maria Nuova ospita vescovile di Ubaldo Baldassini, poi rico- particolare impulso le tradizionali attivitàvolere del Comune, che nel 1321 decise Consoli. Tra questi sono i perugini Sini- veduta sulla valle. Vi si affaccianola Madonna il del Belvedere realizzata nel nosciuto come santo patrono della città, artigianali della ceramica e della lavorazionedi far realizzare al centro dei quattro baldo Ibi e Orlando Merlini e gli eugubini trecentesco palazzo dei Consoli 1413 da Ottaviano Nelli. Dello stesso Gubbio si affermò come centro egemone del legno e del ferro battuto, spesso ospitatequartieri cittadini una piazza su cui affac- Pietro Paolo Baldinacci, Benedetto e autore si conserva un ciclo di Storie di di un vasto territorio e in grado di fronteg- all’interno del centro medievale cittadino,ciassero gli edifici delle magistrature Virgilio Nucci, Federico Brunori e Felice Damiani. sedesant’Agostino nell’omonima chiesa giare nel 1151 l’aggressione della lega delle così contribuendo anche al ripopolamentomunicipali: quello dei Consoli, o del città vicine capeggiata da Perugia. I contrasti e alla riqualificazione urbanistica. Popolo, e quello prospiciente del Podestà. A metà dell’Ottocento Gubbio ospitò della pinacoteca, il coevo palazzo anche una delle più importanti collezioni del Podestà eretta alla fine del XIII secolo fuori dalle Alla costruzione del primo, iniziata nel e il neoclassico palazzomura cittadine. Poco distante dall’edificio 1332 e andata avanti per circa venti anni, d’arte della regione. Formata grazie alla Ranghiasci . è la cabinovia che conduce al monte venne chiamato l’architetto Angelo da sensibilità di Sebastiano Ranghiasci, re- Più in alto sorge la cattedrale , compiuta Ingino e alla cinquecentesca basilica Orvieto, cui si deve anche il palazzo co- stauratore e profondo conoscitore d’arte, nel XIII secolo e successivamente am- dedicata ad Ubaldo munale di Città di Castello e il cui nome la raccolta comprendeva molte opere di pliata, a navata unica divisa da grandi , patrono della si legge nell’iscrizione incisa sul portale. artisti del XIII e XIV secolo, importanti arcate a sesto acuto dette “archi diafram-città, all’interno della quale si conservano La raccolta comprende grandi croci manufatti in ceramica e numerosi reperti ma”. Conserva sulle pareti dipinti lee spoglie del santo e i “ceri” per la celebre dipinte e polittici su tavola, oltre che antichi. Ospitata nel palazzo di famiglia, affreschi realizzati tra XIV e XVII secolo;corsa del 15 maggio. dopo la morte del figlio di Sebastiano la altre opere sono custodite nell’annesso collezione venne messa all’asta e irrime- Museo diocesano. Il prospiciente palazzo diabilmente dispersa nel 1882. 1) Sala dell’Arengo 3) Pittore del XIV secolo 5) Bottega assisiate 7) Mello da Gubbio Maestà, inizi del XIV secolo. Croce in vetro dipinto e dorato, 1330-40. Madonna con il Bambino, santi e committente, Il materiale archeologico 1340-50. conservato nella sala Proviene dalla chiesa di Santa Maria Nuova. Proveniente dalla chiesa di San Francesco, la dell’Arengo è composto Raffigura la Vergine con il Bambino in trono piccola croce d’altare, insieme ad un’altraL’affresco del occupa una parete della stanza un in gran parte da lapidi e due angeli. L’anonimo autore mostra di avere tutto simile, racchiude reliquie di santi.tempo La adibita a cappella. I quattro santi raffigurati funerarie di età romana. già in parte abbandonato le semplificazioni tecnica di esecuzione è quella del vetro dipintosulla destra, di difficile identificazione, presentano Tra i pezzi si segnalano grafiche dell’arte bizantina per orientarsi verso e poi dorato. alla Vergine un personaggio inginocchiato; si un sarcofago marmoreo forme più solide e naturalistiche, ispirate a tratta del committente, forse Giovanni Gabrielli con rappresentazione quelle degli affreschi della basilica di San signore di Gubbio dal 1350 al 1354. allegorica delle stagioni Francesco di . della metà del III secolo d.C. e la grande iscri- zione proveniente dal teatro romano, il cui lungo testo ricorda i lavori di completamento dell’edificio eseguiti alla fine del I secolo a.C.

2) Sala delle Tavole

È qui conservato il più 6) Pittore del XIVsecolo importante documento Madonna con il Bambino e della Gubbio antica: un santi, 1330-40 circa. testo di carattere rituale in lingua umbra inciso su 4) Maestro della Croce dipinta Di provenienza incerta, sette tavole bronzee raffigura la Vergine con il risalenti al III-II secolo di Gubbio Bambino affiancata dai santi a.C. Le più antiche sono Croce dipinta, inizi del XIV secolo. Ubaldo e Giovanni Battista; ai state redatte in alfabeto due estremi sono i diaconi locale, derivato da quello È l’opera principale di un anonimo pittore Mariano e Giacomo, cui è etrusco, mentre per le più che da questa prende appunto il nome. intitolata la cattedrale. recenti è stato adottato La figura di Cristo mostra ancora le tipiche È tradizionalmente attribuita 8) Maestro di San Francesco al Prato l’alfabeto latino. Nella semplificazioni dell’arte bizantina, ma la all’eugubino Guiduccio Madonna con il Bambino e santi, 1340 circa. stessa sala sono con- posizione eretta del corpo e il tipo del Palmerucci, artista del quale servati alcuni esemplari perizoma derivano già dalle opere di non si conoscono lavori certi. Doveva in origine trovarsi sull’altare maggiore di una delle chiese cittadine, forse quella della monetazione antica Giotto. L’autore è, comunque, un pittore attivo tra Gubbio e dintorni influenzato da Pietro Lorenzetti.di San Bartolomeo, oggi non più esistente, ubicata nel quartiere di Sant’Andrea. Tra della città risalenti all’ini- Negli edifici medievali croci di questo tipo La datazione è basata sulla somiglianza con un polittico realizzato dal Lorenzettiquelli nel 1320rappresentati, i santi Andrea e Bartolomeo hanno infatti una posizione privilegiata, zio del III secolo a.C. si trovavano solitamente appese in per la pieve di Arezzo. trovandosi al fianco della Vergine. L’anonimo autore è detto Maestro di San Francesco corrispondenza dell’altare maggiore. al Prato perché identificato per la prima volta negli affreschi dell’omonima chiesa perugina.

9) Tabernacolo 11) Sinibaldo Ibi 15) Federico Brunori XIV secolo. Gonfalone della Madonna della Misericordia, San Francesco e il lupo, 1503. 1612. Ritrovato nel 1910 nella sacrestia della chiesa di Realizzata per il duomo, è opera datata e firmata Il grande affresco orna la San Francesco, il piccolo di Sinibaldo Ibi, artista formatosi nella cerchia parete della sala dell’Udienza tabernacolo a sportelli del Perugino e attivo soprattutto tra Perugia e del palazzo dei Consoli. Vi doveva servire per la Gubbio. Su un lato è rappresentata la Madonna è raffigurato san Francesco preghiera personale di della Misericordia con il manto aperto per che ammansisce il lupo: qualche religioso. È stato accogliere e proteggere gli abitanti di Gubbio; sul l’evento è ambientato in realizzato assemblando lato opposto è sant’Ubaldo, patrono della città. piazza della Signoria, con il opere di diversa prove- Ben presto considerato miracoloso, il gonfalone palazzo dei Consoli sullo nienza: sul lato esterno veniva portato in processione dalla cattedrale fino sfondo. Oltre ai cittadini, degli sportelli sono al monastero di Santo Spirito il pomeriggio del assistono all’evento il gonfaloniere e i consoli, le principali magistrature della città applicate due figure di 15 maggio, vigilia della festa di sant’Ubaldo. Sulla committenti dell’affresco, raffigurati sul lato destro. santi della fine del XIII cornice in legno si vedono ancora i fori per le aste secolo; all’interno, che ne permettevano il trasporto processionale. attorno al piccolo dittico su tavola con la Crocifissione e la Madonna con il Bambino, giudicato di fattura veneziana della prima metà del Trecento, sono inserite alcune figurazioni miniate di santi, opera di artisti umbri di cultura giottesca e senese; in basso sono allineati quattro reliquiari in vetro dorato e graffito, anch’essi della prima metà del XIV secolo. 16) Rutilio Manetti Fuga in Egitto, 1634.

12) Orlando Merlini Proviene dalla chiesa di Santa Maria Nuova. Il pittore Celebrazione del ritorno dei senese, di cui si conserva un’altra opera nella chiesa Montefeltro, 1504 circa. di San Pietro, manifesta in quest’opera la vicinanza con la pittura del Caravaggio e il gusto per i forti 10) Pietà L’affresco, assai frammentario, contrasti chiaroscurali. Scultore tedesco del XV secolo. è attribuito ad Orlando Merlini, pittore perugino attivo tra Quattro L’iconografia della scultura ha origini e Cinquecento fra Perugia, Gubbio tedesche ed è definita Vesperbild, cioè e le Marche. Il suo interesse sta “gruppo del dolore”. Ebbe ampia soprattutto nel fatto che celebra14) Benedetto Nucci diffusione tra Umbria e Marche dalla fine il ritorno dei Montefeltro a Gubbio Esaltazione della croce, 1562 (senza foto). del Trecento perché introdotta il 28 agosto 1503, dopo un breve dagli Ordini mendicanti. Si periodo di sottomissione della cittàFirmata da Benedetto Nucci, l’opera fu realizzata su commissione del monaco camaldolese tratta di oggetti devozionali, a Cesare Borgia. Realizzato pocoGaugello, rappresentato nell’angolo inferiore destro e ricordato nell’iscrizione in basso. realizzati “in serie” e dopo questi accadimenti, eraProviene dalla chiesa di Santa Croce dell’ospedale degli Esposti e ha come soggetto l’episodio molto diffusi presso le corredato da una serie di didascaliedel ritrovamento della vera croce di Cristo, avvenuto secondo la tradizione nel IV secolo confraternite religiose. oggi perdute che ne illustravanograzie alle ricerche della madre dell’imperatore Costantino, la regina Elena. Alcuni personaggi, il significato. Nel frammento superstite sono raffigurati sant’Ubaldo e sant’Agostino, la cuiriccamente vestiti, offrono uno spaccato dell’abbigliamento in voga presso l’aristocrazia festa si celebra appunto il 28 agosto, che inalberano il vessillo di Gubbio. cittadina del tempo. Dietro il gruppo che adora la preziosa reliquia si notano l’ampio scavo Coordinamento generale della nuova edizione effettuato sul Golgota dove erano sotterrate le tre croci e, sullo sfondo, la città di Gerusalemme. (aprile 2005): Elisabetta Spaccini