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027 viveredivino POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – 70% DCB GROSSETO – 70% POSTALE – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO S.P.A. ITALIANE POSTE oinos • viveredivino 027 oinos ISBN 978-88-6433-200-0 € 10.00 9 788864 332000 Oinos cop 027.indd 1 20/03/19 15:19 Oinos cop 027.indd 2 20/03/19 15:19 Oinos int 027.indd 1 26/03/19 20:23 Ciao, Gianfranco Ho conosciuto Gianfranco quando, giovane e inadeguato, mi avvicinavo al mondo del vino. Non so per quale strana alchimia ci siamo piaciuti e per tutti questi anni ha cercato con ogni sforzo di farmi capire cosa fosse il buon vino e la qualità senza compromessi, insegnandomi a bere e facendomi conoscere i suoi pochi amici produttori che, come lui, amavano profondamente la terra e la vigna. Caro Gianfranco, credo di essere stato un pessimo allievo e di averti dato molte delusioni, ma ricordo ogni goccia di vino che abbiamo bevuto e ogni parola che ci siamo detti, il tuo insegnamento non è stato vano. Grazie. Bruno Bruchi Oinos int 027.indd 2 26/03/19 20:23 Oinos int 027.indd 3 26/03/19 20:23 Oinos int 027.indd 4 26/03/19 20:23 editoriale • oinos VERONA diVina Gaio Valerio Catullo, da Verona, volse i suoi carmi verso Roma e verso Clodia Le- sbia, che non fu ammaliata dalla metrica di quei versi aulici oppure ne fu gelosa. Il poeta sofferente e deluso volle tornare a Sirmione, ai suoi convivi di Garganega e Corvina, per dimenticare il vino torbido dell’Urbe e l’amante saffica che nemmeno un giovinetto d’alloro fu capace di cancellare. Deluso dalla corruzione anche di quegli antichi politici, alzò il suo canto oltre ogni aedo. Dalle singole parole scaturiva la passione profonda per l’essenza stessa della vita, che ac- compagnò al Marzemino e al Tai. La musica fluiva senza strumenti né note, con la voce solo del ritmo bagnato di Lugana sulla carta pecora. Quello, per Verona, fu forse l’attimo più elevato. Se lo portò via la cristianità eccessiva, che condusse al Medioevo e trasformò Saturnalia, Consualia e Lupercalia in Pasque e Quaresime… scomparve la Bona Dea, Mitra coi culti dionisiaci, per far largo al carnascialesco bacanal del Gnoco Macarone, memore di carestie. La poesia scese nelle gnoccolarie dei puttelli camiciotti Sanzenati a cavallo d’asini, si arram- picò sulla rocca filatoria del Papà del Gnocco: maschera tra le maschere, il venerdì gnocolar… il baccanale veronese arricchito dal prezioso Amarone, che termina nel Bogon (chiocciola), “balo” del labirinto che “fa girare con sé ogni cosa (secum cuncta girare facit), e tutta la città è rapita in un gigantesco gorgo collettivo, smemorante e rigeneratore”. Enormi quan- tità di formaggi e vino nel gioco di cervella rebaltans sul carro dell’abbondanza… “scorrono fontane di vino schietto di Valpolicella, grandinano panetti…” – no ghe mai stà spettacolo più grande! – Verona paese di Cuccagna e boccaccesco Bengodi, che continua nella pignata di Santo Stefano e nella festa quaresimale de la Renga di Parona… come si fa a Madrid, innaffiata d’Arcole e Bianco di Custoza. E poi il palio prolungato, corse di cavalli e d’asini e di cristiani, euforiche e grottesche… e poi il galletto sgozzato, che è lo spirito del grano a macchiare la corsa delle meretrici. Ma il carnevale impera con la vecchia gravida di mezza Quaresima, ebbra di Bardolino Chiaretto e col suo testa- mento… “Lascio erede universale di tutto quello, ch’è di mia ragione, l’amato mio compagno Carnevale, ch’al mondo è noto a tutte le persone; ma dovrà fare ogni anno un baccanale…”… Fa capolino Shakespeare a San Valentino, notte di magie che accoglie l’amore di Ermia e Li- sandro, di Elena e Demetrio, come gli uccelli che in questo giorno si accoppiano e fanno il nido. Scorre Cortese e Durello nella processione della Santa Musseta in Santa Maria in Organo la domenica delle Palme e s’anima di Recioto e Valdadige la notte pagana di bacio e di fuoco di San Zuane alla Fontana de Fero, gravida di presagi che celebra il solstizio estivo. Si esaurisce l’estate nella marca fin quando vince ancora la tenebra e s’invoca Lucia, la santa della luce solstiziale e della condanna al lupanare, col profumo di un San Martino della Battaglia. Rimane, in questo viatico di feste il Natale, col presepe, la stella e l’albero di fuoco, che at- tende il vino di Monti Lensini e il corpo rubino del Pinot, dei Cabernet Sauvignon e dei Merlot. Chi si chiede adesso il perché del Vinitaly nella città scaligera avrà la sua risposta… Questo scritto muove dal volume di Marino Zampieri e Giancarlo Zucconelli con note di Gianfranco De Bosio e Milo Manara, “Verona molar le corde al giubilo. Feste popolari della tradizione veronese”, Betelgeuse 2015. L’editore 5 Oinos int 027.indd 5 26/03/19 20:23 oinos • sommario “BINU”SEMPLICEMENTE VINO IN LINGUA SARDA L’AGRITURISMO 34 DI LUSSO DELLA 16 Tenuta Montecucco DOVE NELLA CANTINA STORICA SI CONSERVA TUTTA LA STORIA ENOLOGICA DELLA FAMIGLIA TIPA-BERTARELLI I VINI MARINI Cesanidella famiglia 40 inBeatesca verticale 46 54 Vignaioli dell’altro mondo La Vecchia Cantina guardaDI MONTEPULCIANO 58 AL FUTURO Sardegna, Carignano, Terre Brune PER L’ABITO DELLE SUE 66 CUVÉE, Cantina Perrier-Jouët di Santadi TORNA ALLE ORIGINI 72 Edizione Vinitaly Oinos int 027.indd 6 26/03/19 20:23 sommario • oinos IL 2019 SI APRE COL BOTTO ChiantiPER IL Classico 76 IL WINE RESORT 86 di SanConti Bonifacio 90 benessereALL’INSEGNA DELtotale WineMahatma 94 LA GUSTOSA CUCINA DELL’HOTEL NUOVO 100 concept food Posta Zirm PER IL RISTORANTE IN ALTA VAL BADIA DELLE UN OCCHIO ATTENTO AL VEGAN Terme di 114 Saturnia CervaroI PRIMI 30 ANNI DEL della Sala E ANCORA… La Villa medicea di Lilliano dei Malenchini 98 Il vino è morto, viva il vino! 9 Lunga vita al maestro Romano Tamani 104 Madrid Fusión 2019 10 L’osteria La Porta a Montichiello 106 Sassicaia 2016, la leggenda continua 15 Al ristorante Viavélez di Madrid 108 Premio Speciale alla cantina Torrevento 20 Un viaggio eroico nell’austriaca Wachau 110 A Gusto in Scena 2019 “La Cucina del Senza” 22 Anteprima Amarone 2015 116 Giulio Ferrari Rosé 24 “Encry” incontra l’Enoteca Pinchiorri 120 Silvana Franci vince il concorso di Amira 26 “R” come Rocca di Montegrossi 124 ‘Prodigo Divino’ va oltre il nettare di bacco 28 Sul cantuccio, è vietato l’inzuppo! 126 Montenidoli festeggia il patrono dei vignaioli 32 Valoritalia: 10 anni di valore aggiunto 128 Drusian: la “umana attività perenne” del winemaker 33 Sulle tracce genetiche dei genitori del Sangiovese 132 Poggio Il Castellare di Montalcino dei Baroncini 52 La “plasticità” del vitigno 134 Castello della Mugazzena in Lunigiana 62 La disfida dei “beoni” alla corte de’ Medici 136 Perticaia, il Sagrantino della famiglia Becca 64 Dare spazio al ricco patrimonio del Belpaese 138 Il Chianti Colli Senesi alla conquista del Vinitaly 81 Un frullato di confusione, però chiaribile! 140 “Come si mangia l’olio”, una imperdibile trilogia 82 Consigli per il dopo fiera: post Vinitaly 142 L’olio molisano de La Casa del Vento 85 Ciao, Luciano 143 Oinos int 027.indd 7 26/03/19 20:24 8 Oinos int 027.indd 8 26/03/19 20:24 Il vino è morto, viva il vino! IL CUORE DEL NOSTRO andrea cappelli GRANDE AMICO E STORICO COLLABORATORE Sabato 16 febbraio il cuore di Gian- GIANFRANCO SOLDERA franco si è fermato fra le sue amate SI È FERMATO FRA LE VIGNE vigne e credo proprio che lui avreb- DI CASE BASSE be voluto così. Nato a Treviso il 29 gennaio 1937 da papà Eugenio e vamo di tutto, di vino certo, ma anche di politica, economia, mamma Rosaria Zanetti, quando famiglia, vita. Come mi mancherà camminare con lui nella aveva tre mesi i suoi genitori, per vecchia vigna degli Intistieti e assaggiare in cantina tutte le motivi politici, erano socialisti, si annate in affinamento dalle grandi botti di rovere di Slavonia. Un particolare ringraziamento che devo fare a Gianfranco è trasferirono a Milano. quello di avermi fatto capire a fondo i grandi vini da invec- chiamento, facendomi bere tante vecchie e storiche annate, Dopo gli studi, Gianfranco fece una bellissima carriera nel andando indietro col Barolo fino al 1931 nei molti viaggi fatti settore assicurativo, ma lil suo destino era il vino. Spinto da insieme in Piemonte, dove vinificavano alcuni fra i pochi pro- una sconfinata passione – senza dubbio la più forte e deter- duttori che lui stimava. Gianfranco era spesso ostinatamen- minata che io abbia mai riscontrato nel mondo del vino, e di te fuori dal coro, ma da lui c’era solo da imparare – alme- personaggi in questi ultimi trent’anni ne ho conosciuti mol- no io ho imparato molto e per questo mi considero davvero ti – arriva nei primi anni Settanta a Montalcino, quando per fortunato – e voglio ricordare la sua definizione di come do- investire nel Brunello serviva cuore e coraggio da pionieri, veva essere un grande vino: “unico, raro, tipico, longevo, in- acquistando l’azienda agricola Case Basse nella zona sud- sostituibile”. Non era un personaggio facile ed era uno vera- ovest del comune. Il suo obiettivo era produrre l’espressio- ce, che non le mandava a dire, ma certamente era un signo- ne più pura del Sangiovese con una viticoltura dove nulla è re, dotato di una grande generosità. Chi ha una personalità mai lasciato al caso, ma tutto parte dal rispetto per la na- forte non è mai ovvio e convenzionale nelle scelte, vedendo tura.