Francesco Gui (Dir

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Francesco Gui (Dir Direttore: Francesco Gui (dir. resp.). Comitato scientifico: Antonello Biagini, Luigi Cajani, Francesco Dante, Anna Maria Giraldi, Francesco Gui, Giovanna Motta, Pèter Sarkozy. Comitato di redazione: Andrea Carteny, Stefano Lariccia, Chiara Lizzi, Daniel Pommier Vincelli, Vittoria Saulle, Luca Topi, Giulia Vassallo. Proprietà: “Sapienza” - Università di Roma. Sede e luogo di trasmissione: Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - P. le Aldo Moro, 5 - 00185 Roma tel. 0649913407 – e-mail: [email protected] Decreto di approvazione e numero di iscrizione: Tribunale di Roma 388/2006 del 17 ottobre 2006 Codice rivista: E195977 Codice ISSN 1973-9443 Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 Indice della rivista gennaio – marzo 2015, n. 34 ”La visione dei Padri fondatori e la sua attualità nell’Europa di oggi” Padova, 16 dicembre 2014. Atti del Convegno nel centenario della nascita di Luigi Gui p. 4 INDIRIZZI DI SALUTO Francesco Gnesotto p. 5 Flavio Rodeghiero p. 7 Marco Mascia p. 12 Francesco Gui p. 15 *** INTERVENTI La visione dei padri fondatori: la Comunità politica europea eredità di Alcide De Gasperi di Daniela Preda p. 26 L’idea internazionalista dal movimento cattolico ai giovani democristiani veneti di Gianpaolo Romanato p. 43 La vision européenne de Robert Schuman di Sylvain Schirmann p. 52 La Democrazia Cristiana tedesca e la costruzione europea: principi, valori e prospettive di Thomas Jansen p. 62 Tra dimensione nazionale e prospettiva globale: il “Comprehensive school project” europeo e la politica scolastica del ministro Luigi Gui (1962-1968) 2 Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 di Daria Gabusi p. 69 La formazione dei giovani alla cittadinanza europea di Claudio Piron p. 83 *** INTERVISTA Un lascito ideale e politico valido anche per i nostri giorni Intervista all’on. Flavia Piccoli Nardelli a cura di Francesca Gigli p. 92 CONTRIBUTI Luigi Gui e l’Europa di Cristiano Zironi p. 95 *** DOCUMENTI Uno Qualunque. La politica del buon senso di Luigi Gui p. 99 3 Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 4 Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 Francesco Gnesotto Prorettore vicario dell’Università degli Studi di Padova A nome del Magnifico Rettore, ho il piacere e l’onore di dare a tutti i partecipanti un cordiale benvenuto nel nostro Archivio Antico. Questo convegno si tiene nel centenario della nascita del Sen. Luigi Gui e ringrazio particolarmente il prof. Francesco Gui, figlio del senatore e docente di Storia dell’Europa alla Sapienza, insieme al fratello e nostro collega Benedetto Gui, che oggi sono qui con noi a nome di tutta la famiglia. Luigi Gui è a buon diritto annoverato tra i padri fondatori, per la sua visione anticipatrice di come l’Europa avrebbe potuto uscire dalle macerie, materiali ma soprattutto morali, del secondo conflitto mondiale attraverso l’unione politica, già da Lui tratteggiata con grande lucidità in un documento clandestino datato 1944. E padre fondatore ancor di più per la sua incisiva azione politica a livello parlamentare e governativo nei decenni successivi. Credo sia quanto mai opportuno riesaminare oggi, in una prospettiva ormai storica, la visione dei padri fondatori, oggi che, anche a causa della pesante crisi economica, una larga parte dei cittadini dell’Unione Europea, e in particolare i giovani, nutre forti riserve, se non una esplicita avversione, verso le istituzioni comunitarie e perfino verso l’idea stessa di Europa unita. Le ragioni di questi atteggiamenti negativi devono essere attentamente esaminate e vanno individuate con urgenza efficaci azioni correttive, ma senza mai dimenticare che, grazie alla progettualità, alla lungimiranza e all’impegno dei padri fondatori che oggi verranno ricordati, da settant’anni la guerra è stata cancellata dall’Europa, per la prima volta da molti secoli, con la sola tragica ma breve eccezione della guerra nei Balcani. Ed ora, credo anche e soprattutto grazie all’Unione Europea, anche la regione balcanica si sta avviando alla democrazia e alla pace. La pace è frutto della giustizia, affermava Sant’Agostino, ma io credo che sia profondamente vero anche l’inverso, senza pace non si può esercitare la giustizia, come dimostrato ancora una volta proprio nel contesto balcanico a noi così vicino. Un sentito grazie al nostro Dipartimento di Scienze Politiche Giuridiche e Studi Internazionali che, assieme al Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità e al Centro di Ateneo per i Diritti Umani, ha promosso ed organizzato questo convegno. Ringrazio infine i qualificati relatori 5 F. Gnesotto Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 che porteranno il loro prezioso contributo di analisi e di discussione e auguro a tutti i partecipanti una proficua giornata di studio. 6 F. Gnesotto Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 Flavio Rodeghiero Assessore alla Cultura – Comune di Padova Desidero portare i saluti più cordiali, miei personali e a nome dell’Amministrazione comunale, a tutti i rappresentanti istituzionali, in particolare stranieri, agli illustri relatori, ai familiari di Luigi Gui, nostro illustre concittadino, e a voi tutti qui presenti. È l’occasione, mentre ricordiamo i cento anni dalla nascita di un emerito rappresentante padovano nelle istituzioni nazionali, per riflettere, come è stato proposto, della visione dei padri fondatori dell’Europa, e di tutta una generazione politica, che ha animato il dibattito politico, in particolare nell’immediato secondo dopoguerra, ed è occasione per sottolineare come queste considerazioni possano opportunamente rappresentare una significativa riflessione sull’Europa di oggi. Le origini del cristianesimo democratico vanno ricercate nei gruppi cattolici, che in diversi Paesi, dalla metà dell'Ottocento, si dedicarono all'organizzazione dei ceti popolari in nome della solidarietà cristiana. In Italia, a differenza ad esempio di Francia e Belgio, il movimento democratico cristiano ebbe difficoltà ad affermarsi, a causa della questione romana. Senza voler entrare nel merito, in questo saluto introduttivo, chiaramente, della questione oggetto della nostra giornata di approfondimento, ricordiamo seppur brevemente Alcide De Gasperi, che, impegnato fin da giovanissimo in attività politiche d'ispirazione cristiano-sociale, difese l'autonomia culturale del Trentino a fronte del Tirolo tedesco, ma non mise mai in discussione l'appartenenza di tutto il Tirolo all'Impero austro-ungarico. Inizialmente De Gasperi sperò che l'Italia entrasse in guerra a fianco dell'Austria-Ungheria e della Germania sulla base della Triplice alleanza. Quando ciò non avvenne, s'impegnò perché fosse almeno mantenuta la neutralità italiana. Si fece fautore del diritto all'autodeterminazione dei popoli. In particolare sul finire della seconda guerra fu l’anima del movimento cattolico che si riorganizzava, quale ultimo segretario del vecchio Partito Popolare disciolto nel 1926 dal fascismo. Vorrei ricordare alcune sue note di quegli anni: La più efficace garanzia organica della libertà sarà data dalla costituzione delle Regioni come enti autonomi, rappresentativi e amministrativi degli interessi professionali e locali e come mezzi normali di decentramento dell’attività statale. 7 F. Rodeghiero Eurostudium3w gennaio-marzo 2015 Dal libero sviluppo delle energie regionali e dalla collaborazione tra queste rappresentanze elettive e gli organi statali risulterà rinsaldata la stessa unità nazionale. Per quanto riguardava la ricostruzione dell’ordine internazionale, egli sottolineava come dovesse avvenire secondo giustizia; diceva infatti: Una «Dichiarazione dei diritti e dei doveri delle Nazioni» dovrà conciliare nazione e umanità, libertà e solidarietà internazionale. Il principio dell’autodecisione sarà riconosciuto a tutti i popoli, ma essi dovranno accettare limitazioni della loro sovranità statale in favore d’una più vasta solidarietà fra i popoli liberi. Dovranno quindi essere promossi organismi confederali con legami continentali e intercontinentali. Le società nazionali rinunzieranno a farsi giustizia da sé ed accetteranno una giurisdizione avente mezzi sufficienti per risolvere pacificamente i conflitti inevitabili. Dal 1942 al 1993, il cristianesimo democratico, in Italia, è coinciso con il pensiero e l'operato del maggiore partito politico nazionale: la Democrazia Cristiana. Dopo la fine della Democrazia Cristiana, i democristiani italiani si sono divisi in vari partiti politici, ma pur orientandosi ed impegnandosi sia nella destra che nella sinistra, è proprio forse il sentimento europeo, e l’attenzione alla realtà locale, il tratto ancora comune, sia nelle formazioni organizzate che nell’operato politico o di animazione intellettuale personale. Nel ricordare la figura di Luigi Gui, che di questa tradizione democratica cristiana è stato un testimone di primo piano, oggi mi permetto di intervenire anche nella veste di responsabile del Consiglio di Amministrazione del Collegio Universitario di Merito “Nicola Mazza”, che nelle sue sedi di Verona, Padova e Roma fa dell’attenzione agli studenti, in particolare capaci e meritevoli ma privi di mezzi, la sua mission istituzionale. Il 26 aprile 2012 abbiamo intitolato a Luigi Gui la sala teatro del Collegio universitario don Nicola Mazza a Padova, in quanto "promosse politiche per rimuovere ostacoli di ordine economico e sociale e rendere effettivo ai capaci e meritevoli anche se privi di mezzi il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi". Il Collegio “Mazza” di Padova, sito in via dei Savonarola 176, che nel tempo ha incorporato anche il Collegio di San Marco, istituito dalla Serenissima per assistere
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