Colle Di Val D'elsa (S. Marziale) - Vescovati Della Toscana (Colle)
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Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Colle di Val d'Elsa (S. Marziale) - Vescovati della Toscana (Colle) ID: 1505 N. scheda: 17100 Volume: 1; 5; 6S Pagina: 749 - 760; 705; 77 ______________________________________Riferimenti: 4160 Toponimo IGM: Colle di Val d'Elsa Comune: COLLE DI VAL D'ELSA Provincia: SI Quadrante IGM: 113-3 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1671683, 4809944 WGS 1984: 11.12174, 43.42428 ______________________________________ UTM (32N): 671747, 4810118 Denominazione: Colle di Val d'Elsa (S. Marziale) - Vescovati della Toscana (Colle) Popolo: (S. Salvatore, S. Alberto) S. Marziale a Colle alta Piviere: (S. Salvatore, S. Alberto) S. Marziale a Colle alta Comunità: Colle di Val d'Elsa Giurisdizione: Colle di Val d'Elsa Diocesi: (Volterra) Colle di Val d'Elsa Compartimento: Siena Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ VESCOVATI DELLA TOSCANA. - Nella Toscana cisappennina della presente Opera contansi attualmente 22 Vescovati e quattro Arcivescovati; dieci dei quali Vescovati esistevano sino dalla prima età di Giovanni Villani. Tali sono le diocesi di Arezzo, di Chiusi, di Fiesole , di Roselle (Grosseto), di Luni (Sarzana) di Pistoja, di Populonia (Massa Marittima) di Soana, di Volterra e di Brugnato. - Spettano ai 12 Vescovati più moderni quelli di Cortona, di Montepulciano, di Pienza, di Montalcino, di Colle, di Prato, di Sansepolcro, di Sanminiato, di Pescia, di Pontremoli, di Livorno e di Massa Ducale. - Delle 22 diocesi tre sono rette dai vescovi delle diocesi vicine più antiche, come sarebbe il vescovo di Chiusi che regge la chiesa di Pienza; quello di Pistoja che è parimente vescovo di Prato, e l'altro di Luni Sarzana che ora è diocesane di Brugnato. Sono suffraganei dell'arcivescovo di Firenze i vescovi di Fiesole, di Pistoja e Prato, di Colle, di Sanminiato e di Sansepolcro. - L' arcivescovo e primate di Pisa è anche metropolitano delle diocesi di Livorno e di Pontremoli. - Sono suffraganei dell' arcivescovo di Siena quelli di Chiusi e Pienza, di Grosseto, di Massa Marittima e di Page 1/15 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Soana; e di corto fu dato per suffraganeo all' Arcivescovo di Lucca il vescovo di Massa Ducale; mentre quello di Brugnato, innanzi l'unione della sua diocesi all'antica di Luni Sarzana, era suffraganeo dell'arcivescovo di Genova. Dipendono immediatamente dalla S. Sede i Vescovi di Arezzo, di Volterra, di Luni Sarzana , di Cortona, di Montalcino, di Montepulciano, e di Pescia. - Vedere l'Articolo ARCIVESCOVATI della Toscana Granducale. Entrano poi nella Romagna Granducale quattro diocesi dello Stato Pontificio, cioè, quelle di Bertinoro, ili Faenza, di Forlì e di Sarsina, l' ultima delle quali per l'am-ministrazione ecclesiastica è stata affidata di corto al vescovo di Bertinoro. COLLE di VAL d'ELSA ( Collis ) Città stata in origine un castello, che appellossi Piticciano , poi terra nobile e potente, finalmente città decorata di una sede vescovile, capoluogo di Vicariato e di Comunità, nel Compartimento e ruota di Siena. Il maggiore fabbricato e la migliore parte di questa città risiede sul lembo di una piaggia cretosa che pianeggia dalla parte di occidente, mentre ripida e corrosa dalle acque del fiume Elsa si mostra dal lato di ostro sino a settentrione. È divisa in due corpi di fabbricati staccati l'uno dall'altro; Colle Alto , già detto il Castel Vecchio , con il suo spazioso borgo costituisce la parte superiore della città, dov'è la sede delle primarie magistrature civili ed ecclesiastiche, la parte migliore è più suntuosamente fabbricata: mentre sulla Costa orientale della piaggia stessa di Colle Alto ,stendesi in forma di un altro borgo la Città bassa , riunita alla prima con un giro di mura e due porte, l'inferiore delle quali introduce nel subborgo di Spugna , noto per un antica badia omonima, per le sue cartiere ed altri edifizi idraulici mossi dalle acque dell'Elsa. Cosicchè tutta la città raffigura quasi un borgo continuato della larghezza di due terzi di miglio. Colle Alto trovasi nel grado 28∝ 47' di longitudine, 43∝ 25' 4” di latitudine circa 330 braccia sopra il livello del Mediterraneo, 12 miglia toscane a maestrale di Siena; 4 a ostro libeccio di Poggibonsi; 5 a scirocco di San Gimignano e 16 miglia toscane a levante di Volterra. La storia di Colle avanti il mille è tuttora involta nell'oscurità;e sembra strano se non inverosimile, il racconto lasciatoci dal buon Villani, quando scrisse al capitolo 7 del libro V della sua cronica, che i fiorentini(circa l'anno 1175) feciono porre il castello di Colle di Val d'Elsa colà dov'è oggi per fare battifolle a Poggibonizzi , e colle genti di due vicine castelletta con altre ville d'intorno il popolaro. Nella quale circostanza, per la prima pietra che si mise a fondarlo, la calcina fu intrisa del sangue che si segnaro dalle braccia i sindachi a ciò mandati per lo comune di Firenze, a perpetua memoria e segno d'amicizia e fratellanza di quelli di Colle alla repubblica fiorentina. Come castello Piticciano (che corrisponde alla parte della città alta di Colle, detta il Terzo del castello ), trovo ricordato il paese in discorso in un istrumento stipulato in papigna il dì 8 ottobre 1007; mercé cui la contessa Wuilla vedova del conte Rodolfo e madre del ricchissimo conte Ildebrando degli Aldobrandeschi di Sovana ricevè in permuta da benedetto vescovo di Volterra la corte di Spugna sul piano d'Elsa, insieme con la chiesa parrocchiale di S. Maria, e 17 corti o poderi, 4 dei quali si dicono situati nella stessa corte di Spugna e uno di essi in Piticciano . Quasi due secoli più tardi (anno 1183, 23 novembre) il pontefice Lucio III, in una bolla spedita all'abate di S. Salvadore di Spugna, confermo a questa badia tutti i beni e il padronato di molte chiese; fra le quali notasi la chiesa parrocchiale di S. Maria di Spugna, situata presso il mon. e più Castellum Piticcianum , quod Colle vocatur cum ecclesiis et suis appendiciis . Alle chiese del castel Piticciano o di Colle Alto fu di parere l'erudito colligiano Ferdinando Morozzi, che potesse tra le Page 2/15 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ altre riferire quella di S. Maria in canonica , e il piccolo oratorio, in luogo del quale fu fabbricato il duomo. Quindi per qualche tempo una parte di Colle alto vicino alla Costa , appellosi Castel dell' Abate , siccome una porzione di colle basso prese il nome di Castel nuovo de'Franchi : mentre l'abitato più prossimo alla gora degli edifizj fu suddiviso nel Pian di Canale , nel Borgo S. Jacopo, ossia di S, Jacopo del Piano e nella contrada degli edifizj ( in Fabriciis ). A tal punto era ridotta la signoria dei monaci di Spugna, e tanti e così estesi erano i loro possessi nel distretto di Colle Basso, che fu stabilito con istrumento pubblico del 26 gennajo 1209 fra i monaci di Spugna e il comune di Colle rappresentato dai suoi consoli il seguente patto, cioè. Che fosse in facoltà de'Colligiani di vendere e comprare liberamente case e terreni nel Castelnuovo inferiore di Colle, a condizione che il compratore in ogni contratto di acquisto dovesse pagare ai monaci 12 denari per lira (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Comunità di Colle ). Infatti per un lungo giro di anni gli acquirenti dei terreni compresi fra Colle Alto e il borgo di Spugna si obbligavano allo sborso di quel monacale registro, e i morosi giuridicamente inquisiti venivano costretti dai tribunali ordinarj.prima di tutti a soggiacere a simile condizione onerosa fu una consorteria di nobili che dalla legge e originaria stirpe prese il casato di Franzesi , allorchè un Gualterotto Franzesi capo della medesima, nel 1218, comprò un pezzo di terra posto tra il campo denominato di Strozzalupo e il castello de'Franchi . (Ferdinando Morozzi, Memor. Istor. di Colle ) Un si fatto onere nei contratti di acquisto di terreni e case del distretto di Colle basso continuò a favore dei monaci di Spugna sino al secolo XIV avanzato, siccome lo provano le scritture di quella età appartenute alla comunità di Colle e un consulto del famoso giurisperito Rossello Rosselli pronunziato nel 1380 a favore della badia di Spugna. Le più antiche pergamene spettanti al comune di Colle cominciano colle bolle spedite agli arcipreti di quella pieve dai pontefici Pasquale II, in data del 27 novembre 1115, Gelasio II (27 novembre 1119), Anastasio IV (7 dicembre 1153) Adriano IV (16 aprile 1154), Clemente III (1 gennajo 1188), Innocenzo III (15 giugno 1204) sino a quella del 18 settembre 1243, con la quale Innocenzo IV diede facoltà all'arciprete e capitolo di Colle di celebrare i divini uffizj a porte chiuse e senza il suono delle campane, non ostante l'interdetto generale. Quest'ultimo documento giova a schiarire un punto d'istoria finora travisata relativamente al partito ghibellino, ossia imperiale, cui i Colligiani insieme coi Senesi, Pisani e Aretini a quel tempo aderivano, mentre i Fiorentini erano il sostegno della parte Guelfa in toscana. Per effetto di ciò il comandante di Colle, nel gennajo del 1245, fu ricevuto con tutti i suoi beni sotto la protezione dell'imperatore Federico II, da cui ottenne un lusinghiero privilegio dato nel gennajo di quell'anno in Grosseto: privilegio che il di lui figlio Manfredi nel febbrajo 1260 da Venosa negli Abruzzi confermò ai suoi aderenti Colligiani. Infatti, nei registri del potestà di colle, che cominciano col milleducento, notasi sotto gli anni 1239 e 1240 un Gilberto vicario in questa terra per Pandolfo di Fascianella, ch'era capitano generale per l'imperatore Federigo II in Toscana.