PER CHI SI FANNO I FILM? Di GIANNI CANOVA
editoriale PER CHI SI FANNO I FILM? di GIANNI CANOVA A maggio, finalmente, il panora- Il problema, per il nostro cine- ma si è fatto un po’ più roseo. ma, è sempre quello: possiamo Buoni incassi, un discreto recu- discutere finché vogliamo sulle pero sui dati deprimenti dei primi windows e sui rapporti tra sale e mesi dell’anno. piattaforme, su Netflix e su Ama- Merito del maltempo? Dei 3/4 zon, possiamo dividerci e litigare, weekend consecutivi con piog- ma quando arriva un bel film met- gia scrosciante su quasi tutta la te d’accordo tutti e il pubblico lo penisola? va a vedere. Forse. Anche. Ma non solo. La questione, caso mai, è un’ altra. Il fatto è che a maggio, finalmente, Perché la nostra industria fa così in sala, nelle sale, c’erano bei film. fatica a produrre film che piaccia- Almodóvar e Bellocchio. Ma an- no o incuriosiscano anche il gran- che Aladdin e Avengers. de pubblico? E chicche di qualità come il com- Non è che ancora una volta pa- movente biopic dedicato a Stan ghiamo l’ubriacatura autoriale Laurel e Oliver Hardy o il nuovo che ci ha portato, negli ultimi elegantissimo cartoon di Michel anni, a produrre film quasi solo Ocelot (Dilili à Paris). sulla base delle esigenze degli Nei mesi precedenti – lo confes- autori invece che sulla base delle so – quando qualcuno mi chiede- esigenze, dei sogni, dei desideri e va di consigliargli “un bel film da dei fantasmi del pubblico? vedere”, spesso non sapevo cosa Non è ora, una buona volta, di im- rispondere.
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