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Musica “IL MAESTRINO” DEI MAESTRI: UN SANNITA SULLE NOTE D’EUROPA Nicola Sala, sannita, nativo di Tocco Caudio, fu tra i maggiori protagonisti della scuola musica- le napoletana del ’700. Autore di numerose composizioni, dettò i principi basilari del contrap- punto studiati in tutta Europa. A lui è intitolato il Conservatorio Musicale di di Antonio Caporaso

La musica strumentale ed il melo- dramma ebbero grande diffusione in tutta l’Europa illuminista sino a divenire lo spet- tacolo più popolare ed amato del XVIII secolo. Il melodramma, di sicuro il gene- re che più d’ogni altro dominò in questo secolo - in particolar modo quello italia- no sia d’ seria che comica -, risultò essere un vero fenomeno di costume oltre ad essere, ovviamente, un importante ca- pitolo culturale. Inoltre, il secondo ven- tennio del Settecento non fu solo quello durante il quale andarono perfezionando- si i meccanismi riformatori del genere, ma fu anche quello che vide fiorire i primi ger- mogli di quel vivaio di musicisti talentuo- si che era la Napoli del Settecento. Proprio tra essi annoveriamo Nicola Sala. Secondo Villarosa1, Fétis e Florimo, egli sarebbe nato in un piccolo villaggio “A chi muore per Dio” Autografo, Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli, segnatura 20.6.1/7, già presso l’Archivio del Real Collegio di Musica di presso Beneven- S. Sebastiano con la segnatura Musica Religiosa 3061 to; ma mentre il primo lo fa na- dell’antica città di Tocco (Benevento, che molto poveri, crearono uno stile che scere nel 1732, 1915) non avesse precisato esser nato durò a lungo, basato su una scuola di al- gli altri due in- Nicola Sala in Tocco Caudio il 7 aprile tissimo artigianato in cui i più importanti dicano come da- 1713. Non si sa dove e da chi abbia il Sala compositori erano anche insegnanti di se- ta di nascita il ricevuto i primi insegnamenti, ma è certa vero prestigio. 1701. Si sareb- la sua ammissione nel 1732 ad uno dei Nicola Sala era ancora maestrino alla be ancora nel- quattro conservatori napoletani, quello del- Pietà dei Turchini quando compose la sua l’incertezza la Pietà dei Turchini2, ove fu guidato da il- prima opera teatrale, Vologeso. Di que- se il Reve- lustri maestri quali e Leonardo st’opera sembra non sia restata alcuna trac- rendo Don Leo, divenendo uno dei più dotti epigoni cia né nelle raccolte dei libretti né negli ar- Giuseppe di quest’ultimo. Essendo allievo del cor- chivi musicali, ma è molto probabile la sua Marcarelli so superiore, Nicola Sala fu nominato mae- esecuzione al Teatro Argentina di Roma nella sua strino; tale nomina, secondo la prassi nell’anno 1737. Ma se resta incerta que- Storia dell’epoca, permetteva di impartire lezio- sta rappresentazione romana, dall’enci- ni agli allievi dei corsi inferiori affiancan- clopedia di Lavignac4 si apprende che ta- do, e talvolta sostituendo, i maestri titola- le opera fu rappresentata nel 1739 al Teatro ri. Nello stesso istituto continuò l’attività novo da Rua dos Condes di Lisbona. Ciò didattica come secondo maestro dal 1787 dimostra la fama di Sala, così come altri succedendo a Fago e, come primo mae- musicisti della scuola napoletana, oltre i stro, ossia insegnante titolare dal 1793, in- confini nazionali. Purtroppo, fino al 1761, carico che svolse fino a due anni prima anno della rappresentazione della Zenobia Una immagine di Nicola Sala, olio su tela di Ciro Punzo (Napoli 1850-1911), Napoli, della sua morte avvenuta il 31 agosto del al Teatro San Carlo di Napoli, Nicola Sala Conservatorio Statale di Musica “S. Pietro a 18013. I conservatori napoletani, in cui stu- non compose alcuna opera teatrale, pro- Majella”, particolare diavano giovani molto talentuosi ma an- babilmente perché votato alla didattica per

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la quale sentiva una maggiore inclinazio- vimento di riforma ebbe uno dei suoi pun- seo ha digitalizzato e messo on line l’im- ne. Nel 1760, infatti, l’impresario del Reale ti di forza iniziali in menso carteggio appartenente a padre , D. Gaetano Gros- (Venezia 1668 - 1750) il quale, approda- Giovan Battista Martini (1706-1784), teo- satesta, chiese al Re che una nuova opera to alla prestigiosa corte viennese, lanciò le rico, didatta e compositore, una delle fi- venisse commissionata a Nicola Sala; ma sue idee riguardanti soprattutto le caratte- gure di spicco nell’Europa del Settecento. il ritorno del sannita alla composizione tea- ristiche del . Ma la riforma propo- All’interno si trova l’unica lettera auto- trale non avrebbe potuto trovare che l’in- sta da Zeno acquisì una fisionomia più pre- grafa finora conosciuta di Nicola Sala con vidia dei concorrenti e dubbi sulla buona cisa grazie all’opera del suo successore a la quale, il 29 giugno del 1759, egli scri- fattura della musica, quindi, sulla buona Vienna, (Roma 1698 - veva a padre Martini allegando un paio di riuscita. Gli intrighi e le influenze varie, Vienna 1782), indubbiamente il più gran- sue brevi composizioni - un piccolo can- fecero sì che a Nicola Sala venisse affida- de librettista del Settecento. La stragran- to fermo ed un canonetto - e chiedendo to, appunto, il libretto metastasiano della de maggioranza dei musicisti di questo se- anche un consiglio professionale. Zenobia che quattro anni prima era anda- colo musicò i libretti dei due poeti, e così Della produzione operistica di Nicola ta in scena allo stesso teatro musicata da fu anche per i compositori di scuola na- Sala si conosce quanto segue: Piccinni riscuotendo esito trionfale. poletana. Lo stesso Nicola Sala, dopo il Vologeso (A. Zeno), , Roma Secondo le aspettative dei compositori con- successo ottenuto dalla Zenobia, compo- Teatro Argentina, 1737 correnti, Sala avrebbe dovuto soccombe- se altre due opere per il Teatro San Carlo, Prologo, per la nascita del Re di Napoli, re, ma così non fu. Anzi, l’opera incontrò il Demetrio di Metastasio, andato in sce- 1761 un’approvazione tale da indurre Gros- na il 12 dicembre del 1762 e la Merope su Arie nell’Attilio Regolo di Jommelli, satesta, che conosceva Sala anche come libretto di Zeno, la cui prima rappresenta- Napoli Teatro San Carlo, 1761 gran virtuoso, a proporlo al Re per l’anno zione avvenne il 13 agosto del 1769. Zenobia (P. Metastasio), opera seria, seguente per “regolare e dirigere” l’Attilio La musica di Nicola Sala, oggi conser- Napoli Teatro San Carlo, 12 gennaio 1761 Regolo dell’assente Jommelli. La Giunta vata in forma manoscritta presso il Va ti consola addio, duetto per 2 so- dei Teatri appoggiò l’idea dell’impresario Conservatorio Statale di Musica “S. Pietro prani con violini, viola e basso continuo facendo notare che: “…essendo il Sala un a Majella” di Napoli, proviene dalla bi- dalla Zenobia Maestro di Cappella di molto merito e ri- blioteca del Real Collegio di Musica di S. Prologo, per la nascita del Re, Napoli, conosciuto anche per tale dal Publico, Sebastiano della stessa città, istituito nel 1763 mercè la musica da lui fatta nella Zenobia, 1806 quando venne disposta la fusione dei Demetrio, (P. Metastasio), opera seria, che può dirsi l’unica opera che sia pia- due ultimi Conservatori napoletani, quel- Napoli Teatro San Carlo, 12 dicembre ciuta a Napoli nello scorso anno, credia- lo della Pietà dei Turchini - dove già nel 1762 mo che possa farsi presente a S.M., non 1791 era stata fondata la biblioteca - e quel- Il Giudizio d’Apollo (G. Fenizia), sere- meno il merito e il valore del Sala che la lo di Santa Maria di Loreto a Capuana. nata, Napoli Teatro San Carlo, 1768 probabile speranza d’incontrare il gradi- Nel 1826 il Real Collegio, quindi anche la Merope (A. Zeno), opera seria in tre at- mento del Publico”. biblioteca, fu trasferito nella sede attuale ti, Napoli Teatro San Carlo, 13 agosto 1769 Il tipo d’opera settecentesco era il ri- del “S. Pietro a Majella” conservando ta- La bella eroina, prologo, Napoli Teatro sultato di quell’idea di razionalizzazione le denominazione fino al 1889 quando San Carlo, 13 agosto 1769 cominciata sul finire del Seicento e divul- l’istituto riprese il titolo di “Conservatorio”. Giuditta ossia La Betulla liberata (P. gata negli ambienti letterari di tutta Italia Ma, oltre alla musica manoscritta, sappia- Metastasio), in due parti, Napoli dall’Accademia dell’Arcadia che esigeva no di una lettera del musicista sannita che 1780 la semplificazione anche nel campo della si trova presso il Museo Internazionale e Arie, otto delle quali con violini, viola letteratura melodrammatica. Questo mo- Biblioteca della Musica di Bologna. Il mu- e basso continuo ed altre con più strumenti.

Lettera autografa di Nicola Sala, Segnatura I.23.44, per gentile concessione del Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, proprietario del materiale riprodotto

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Ma Nicola Sala fu compositore profi- Solfeggi per voce di soprano e per vo- L’edizione francese conteneva delle ag- cuo anche nel genere sacro: ce di basso col solo basso, 1778 giunte e dei miglioramenti aventi preva- Messa in Fa a 4 voci e orchestra Partimenti Volume Primo lentemente lo scopo di chiarire alcuni pas- Messa in Mi a più voci Regole del contrappunto pratico, 1794 si dell’opera stessa, senza mutare in mini- Introduzione alla Messa in Sib a 4 vo- Il modo di far la fuga a due voci per li ma parte ciò ch’era stato fatto dall’autore. ci e strumenti studiosi scolari Tale opera risulta essere di notevole im- Justus ut palma florebit per 4 voci a can- Il modo di disporre a tre so- portanza proprio perché con- to fermo in Do pra la scala diatonica tiene quel contrappunto dop- O quam pulchra Disposizioni a tre per in- pio tradizionale che poteva es- Quem pulchi sunt troduzione alle fughe di tre sere messo in luce racco- In memoriam aeterna a 4 voci e vio- parti gliendo dai vecchi maestri. lini Principi di contrappun- Il 14 novembre 2006 il Te decet a 4 voci e violini to…per uso di Ercole Paganini Conservatorio Statale di Stabat mater per 2 soli, violini e basso Elementi per ben suonare Musica di Benevento è stato continuo il cembalo intitolato al Maestro di Tocco A chi muore per Dio, Fuga a 4 voci, 75 canoni a 2 voci Caudio. 1794 Canone sopra canone Il M¡ Antonio Caporaso, E’ auspicabile che la mu- Litania in sol, a 4 voci, violini e basso Disposizioni imitate a sog- autore dell’articolo sica di Nicola Sala trovi po- continuo getto e controsoggetto sto nei cataloghi delle case editrici, dato Litania della Beata Vergine Maria in Fughe con soggetto e controsoggetto a che fu un valente docente nonché rigido la per STB e basso continuo suono plagale custode degli insegnamenti di Leonardo Responsorii pel mercoledì, giovedì e ve- 2 Fughe a 4 voci, 1794 Leo. Già da maestrino formò generazioni nerdì santo, a 4 voci e organo Fuga a 3 voci di musicisti contribuendo, attraverso la sua Dixit Dominus a 5 voci e orchestra 5 Fughe a 2 voci, di cui 3 datate 19 no- musica, alla diffusione dell’opera seria di in Sib vembre 1792 stampo metastasiano che, partendo da 4 Dixit Dominus a 4 voci e orchestra Ma tra esse, quella che più di tutte può Napoli, si diffuse in tutta Europa. 12 Miserere per doppio coro considerarsi come la summa di tale gene- * * * 4 Cantate a tre voci re è quella denominata “Regole di *) BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Soggetto di fuga per l’esame al posto Contrappunto pratico di Nicola Sala, na- G. LEO, Nicola Sala, in Rivista Storica del di maestrino del Conservatorio della Pietà poletano, primo Maestro del Conservatorio Sannio, 1918 n. 5. dei Turchini, 1798 della Pietà de’ Turchini, dedicate alla U. PROTA-GIURLEO, Musicisti sanniti, In edizione moderna è possibile tro- Maestà di Ferdinando IV Re delle Due in Samnium, 1928 n. 1. vare la Fuga a quattro voci dispari “A Sicilie”. In tale lavoro, ad una parte teori- S. DI GIACOMO, I quattro antichi con- chi muore per Dio” il cui frontespizio ca che detta i principi basilari del con- servatorii musicali di Napoli, Palermo 1924, recita: “Fuga del Signor don Nicola trappunto, segue una con esempi pratici. Sandron. Sala composta lì 12 marzo 1794 nell’oc- Nicola Sala deve la fama di sapiente mu- F. FLORIMO, La Scuola musicale di Napoli casione che egli ha fatto gli Esercizi spi- sicista proprio a questa raccolta di model- e i suoi conservatorii, Napoli 1880-1882, Morano. rituali, secondo il suo costume, nella li di contrappunto e di fughe pubblicate su * * * Chiesa del Reale Conservatorio della consiglio di Paisiello. Quest’ultimo, mol- NOTE Pietà de’ Turchini in Napoli”. (Tra- to influente a corte, fece in modo che l’ope- 1) Carlo Antonio De Rosa (Marchese di scrizione e revisione di Antonio Capo- ra venisse stampata a spese del Governo Villarosa), Memorie dei compositori di musi- raso, Edizioni Auxiliatrix Benevento, per ordine del Re Ferdinando IV, presso ca nel Regno di Napoli, Napoli 1840, Stam- 2007). la Stamperia Reale che ne fece un’edizio- peria Reale. Ma Nicola Sala, come accennato pre- ne in rame nel 1794. Alcune tavole in ra- 2) Archivio Notarile di Napoli, Prot. Di N. cedentemente, fu maggiormente impe- me, precisamente 174, andarono perdute Giovanni Tufarelli, anno 1732, pag. 65. gnato nel campo della didattica. Le te- dopo l’occupazione francese, ma le altre 3) In qualità di primo maestro diresse lo stimonianze, infatti, sono unanimi nel 169, sfuggite al saccheggio, furono ritro- stesso istituto. Dopo la sua morte il posto pas- proclamare il musicista di Tocco Caudio vate nel 1860 e custodite dall’Accademia sò ad un suo allievo, Giacomo Tritto. uno tra i più illustri e dotti insegnanti di Archeologia, Lettere e Belle Arti di 4) Albert Lavignac, Enciclopedie de la della scuola napoletana che tenne alto Napoli. Ma un esemplare, e precisamen- Musique et Dicionnaire du Conservatoire, il prestigio del vecchio e glorioso con- te il secondo ed il terzo volume dell’ope- Lionel de la Laurencie, 1914-1924. servatorio della Pietà dei Turchini. Nella ra, posseduto da Alexandre-Étienne sua carriera presso questo istituto, del Choron (Caen 1771-Parigi 1834) primo in * * * quale fu anche direttore verso la fine del Francia fra gli storiografi della musica, fu Si ringraziano: il Dr. Francesco Melisi, bi- XVIII secolo, formò innumerevoli al- dato alle stampe in Francia nel 1809 con bliotecario presso il Conservatorio Statale di lievi, tra i quali G. Tritto, G. Farinelli, il seguente titolo: “Principii di composi- Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli, per V. Fioravanti, F. Orlandi, S. Pavesi, G. zione delle scuole d’Italia, formati dalla la preziosa collaborazione in merito alle noti- Spuntini etc. Le sue opere didattiche, di riunione dei modelli di Sala, Martini, e zie storiche; e il Museo Internazionale e seguito riportate, erano destinate pro- d’altri rinomati Maestri”*. Di tale opera, Biblioteca della Musica di Bologna per aver prio agli allievi ed atte a fornire loro le Choron dice: “C’est le seul corps de doc- consentito la pubblicazione della Lettera del soluzioni pratiche. trine complet sur l’art de la composition”. Maestro Nicola Sala, di sua proprietà. ■

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