COMITATO PROVINCIALE DI COORDINAMENTO

Dipartimento provinciale di Biella

PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ ANNO 2012

Biella, 1° marzo 2012

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Indice

ARPA PIEMONTE E IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ 5

INDIRIZZI DI ATTIVITÀ 6

IL COMITATO PROVINCIALE DI COORDINAMENTO 7

RIFERIMENTI DEL DIPARTIMENTO DI BIELLA 7

IL TERRITORIO PROVINCIALE 8

ANALISI DELLE ATTIVITÀ EROGATE SUL TERRITORIO PROVINCIALE NELL’ANNO 2011 E PREVISIONI DELL’ATTIVITÀ FUTURA 9 ACQUA 9 Scarichi reflui da impianti produttivi ed urbani 9 Rete provinciale e inquinamento occasionale delle acque 12 Derivazioni idriche 12 Aree di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile 13 Acque di balneazione 13 ARIA ED EMISSIONI 15 Emissioni in atmosfera 15 Controllo inquinamento atmosferico 16 Campagne di misura della qualità dell’aria (mezzo mobile) 18 SUOLO E RIFIUTI 19 Contaminazione occasionale del suolo 19 Gestione rifiuti e produttori rifiuti speciali 19 Bonifiche di siti contaminati 20 Amianto 21 IMPIANTI PRODUTTIVI E RISCHIO INDUSTRIALE 21 Aziende soggette alla normativa IPPC 21 Stabilimenti a rischio di incidente rilevante 21 Verifiche impiantistiche 22 Igiene industriale 22 ENERGIA 23 Produzione di energia da fonti rinnovabili 23 VIA – VAS – VI - ANALISI TERRITORIALI 23 Valutazione ambientale strategica 23 Valutazione di Impatto Ambientale e verifiche di ottemperanza 24 Valutazione di incidenza 26 AGENTI FISICI 26 Rumore e vibrazioni 26 Campi elettromagnetici: impianti per telecomunicazioni ed elettrodotti 27 Radon e radioattività ambientale 27 Radioattività di origine artificiale: i siti nucleari e altri impianti con stoccaggio,utilizzo e possibile rinvenimento di materie radioattive 28 RISCHI NATURALI 28 Geologia e dissesto 28 Meteorologia e clima 29 Idrologia 30

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RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO 31 Acque superficiali 31 Acque sotterranee 35 Qualità dell’aria 36 Monitoraggio del suolo e contaminazione diffusa 37 Radioattività 38 Controllo dei movimenti franosi 39 Monitoraggio meteo idrografico 40 INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE 40 Ufficio Relazioni con il Pubblico 40 Pubblicazioni ed eventi 40 Educazione ambientale 40 EMERGENZE E PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI ALLE ATTIVITA DI VIGILANZA 41 Interventi per attività in reperibilità 41 Interventi su esposto 41 Attività per conto della Autorità Giudiziaria 42 Sanzioni amministrative e comunicazioni di notizie di reato 42

Allegato : dettaglio attività per servizi Arpa 43

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Arpa Piemonte e il processo di programmazione delle attività L’Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Piemonte (di seguito Arpa Piemonte) è stata istituita con la L.R. 13 aprile 1995, n. 60, ai fini dell'attuazione organica della legge 21 gennaio 1994, n. 61, recante disposizioni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente. L'Arpa Piemonte, al pari delle altre Agenzie regionali, risponde all'esigenza di assicurare in tutto il territorio nazionale la presenza di autonomi organismi tecnici, in modo da rendere, tra l'altro, agevole ed omogenea la raccolta e l'elaborazione di dati in materia ambientale e consentire l'esercizio indipendente dell'attività di consulenza e di controllo tecnico. L’Arpa Piemonte è inserita nel sistema nazionale delle agenzie ambientali (ISPRA – ARPA – APPA). L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è stato istituito dalla Legge 133/2008 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112. L’Arpa Piemonte esercita attività di controllo, di supporto e di consulenza tecnico scientifica e altre attività utili alla Regione, alle Province e ai Comuni singoli e associati, nonché alle Aziende Sanitarie del Piemonte per lo svolgimento dei compiti loro attribuiti dalla legge nel campo della prevenzione e tutela ambientale.

I Dipartimenti provinciali rappresentano l’articolazione territoriale dell’Agenzia per la realizzazione delle attività istituzionali e costituiscono il riferimento territoriale per Enti, Amministrazioni e Cittadini. Effettuano le attività di controllo, monitoraggio e promozione ambientale nella Provincia di riferimento ai fini della prevenzione, riduzione o eliminazione dell’inquinamento; sono compartecipi delle attività svolte sul proprio territorio dalle Strutture specialistiche dell’Agenzia attraverso adeguati meccanismi di interazione; attuano l’assistenza tecnico-scientifica agli Enti ed Amministrazioni di riferimento; assicurano la raccolte, organizzazione e messa a disposizione dei dati ambientali nell’ambito del Sistema informativo dell’Agenzia. L’insieme di tutte le Strutture Complesse di Arpa Piemonte garantisce a livello regionale la più ampia disponibilità dei Servizi erogati dall’Agenzia nell’ottica di una struttura a rete. Nei confronti della Provincia la Struttura Complessa afferente al proprio territorio rappresenta il portale di accesso all’intero sistema agenziale, fatti salvi alcuni specifici servizi. Il presente documento si inserisce all’interno del processo di programmazione delle attività dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, come descritto nel documento approvato dal Comitato Regionale di Indirizzo nella seduta del 20.12.2010

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Indirizzi di attività

Gli indirizzi di attività, approvati dal Comitato regionale di Indirizzo con determinazione del 19.05.2011, sono riassunti nella seguente tabella:

INDIRIZZO ISTITUZIONALE Risultati strategici

Rivalutazione dei servizi erogati 1.A. Caratterizzazione economica e funzionale dei servizi erogati da da Arpa Piemonte al fine di Arpa Piemonte incrementarne l’adeguatezza in termini di efficienza e 1.B. Incremento della rispondenza tra le esigenze che nascono dal rispondenza alle esigenze del territorio ed i servizi erogati da Arpa Piemonte a favore di Regione, territorio e di coerenza Province e Comuni funzionale con le 1.C. Adeguamento del tariffario di Arpa Piemonte alle mutate esigenze Amministrazioni di riferimento, economiche e funzionali con particolare riguardo alla dei servizi dei valutazione dello stato delle 1.D. Incremento della significatività delle rappresentazioni delle pressioni e componenti performance di Arpa Piemonte mediante l’adeguamento della 1. Asse 1. pianificazione ambientali (aria, acque, suolo), reportistica secondo criteri di maggiore sintesi e fruibilità a favore degli nonchè degli effetti sanitari da stakeholder esse derivanti.

Semplificazione e 2.A. Individuazione, definizione ed applicazione di soluzioni innovative digitalizzazione dei rapporti e di miglioramento delle modalità di interrelazione con utenti esterni procedimentali di Arpa Piemonte al proprio interno e nell’ambito 2.B Adozione e sviluppo delle piattaforme tecnologiche di trasmissione delle relazioni istituzionali con le e condivisione documentale Amministrazioni Pubbliche piemontesi 2.C Implementazione di un sistema interno di condivisione dei dati ambientali previa revisione delle regole di alimentazione e integrazione

2. Asse 2. innovazione dell’anagrafica garantendo il raccordo con l’anagrafica SIRA

Sviluppo tecnico-scientifico di 3.A. Definizione e aggiornamento del raccordo operativo tra Arpa servizi e di flussi di informazioni Piemonte e le altre Amministrazioni Pubbliche nella valutazione dei relative alle componenti rischi naturali, con particolare riferimento all’aggiornamento e alla ambientali per la conoscenza, la previsione ed il monitoraggio di condivisione del quadro del dissesto, allo sviluppo di reti, ai servizi di dati ambientali, anche finalizzati monitoraggio, alla previsione e valutazione dei rischi, anche a supporto alla prevenzione dei rischi della gestione emergenziale e delle scelte di pianificazione del territorio ambientali, naturali e antropici ed alle azioni di pianificazione 3.B. Raccordo e sviluppo di procedure di valutazione di impatto territoriale e di adattamento ai sanitario nell’ambito della definizione di Piani e Profili per la Salute cambiamenti climatici (PePS)

3.C. Implementazione di procedure per specifiche emergenze quali 3. Asse 3. prevenzione l’emergenza radiologica e nucleare

3.D. Implementazione di strumenti previsionali finalizzati al miglioramento dell’informazione inerente la qualità dell’aria nelle differenti entità territoriali

Operare il riposizionamento 4.A. Elaborazione e presentazione di un piano complessivo pluriennale delle attività ed il riordino di riposizionamento organizzativo e gestionale finalizzato ad un dell'assetto interno finalizzato a impiego razionale delle risorse e ad uno svolgimento efficiente consolidare la razionalizzazione delle spese operate nel 2008 e dell'attività istituzionale

4. Asse 4. 2009 e ad assicurare l'efficacia 4.B. Adozione ed attuazione progressiva delle misure e degli interventi operativa dell'Agenzia organizzativo previsti dal piano in coerenza con le tempistiche e le modalità pianificate.

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Il Comitato provinciale di coordinamento Ai sensi della legge 60/1995 i Comitati Provinciali di Coordinamento sono istituiti con decreto del Presidente della Giunta provinciale competente al fine di assicurare, nell’ambito degli obiettivi fissati dal Comitato Regionale di Indirizzo, l’integrazione ed il coordinamento delle attività dei Dipartimenti provinciali con i servizi delle rispettive Amministrazioni provinciali e di prevenzione delle ASL. I comitati sono composti da: − Assessore provinciale all’ambiente, che lo presiede; − Responsabile della Struttura dell’Amministrazione provinciale competente; − Rappresentante designato dall’ANCI; − Rappresentante delle ASL, nominato dalle stesse; − Direttore Dipartimento provinciale; − Responsabili dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL.

Riferimenti del dipartimento

Dipartimento Provinciale Arpa di Biella Via Trento 11 13900 Biella BI

Laboratorio: Via Jervis 30, 10125 Ivrea

Tel 015 35813 11 Fax 015 35813 186 Mail: [email protected] Mail certificata: [email protected]

Direttore: Ing. Bruno Barbera Responsabile Struttura Tutela e Vigilanza: Dott.ssa Solangela D’Agostino (interim) Responsabile Struttura Produzione: Dott. Gianfranco Piancone Responsabile Laboratorio: Dott. Albino Defilippi

URP: Via Trento 11, 13900 Biella Lun-mar-giov-ven 10-12 Mercoledì 14-16 Numero verde 800 518 800 [email protected]

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Il territorio provinciale La Provincia di Biella si estende su una superficie di 930 km 2 nel territorio regionale piemontese in un’area che confina ad Ovest e Nord-Ovest con Ia Regione Valle d’Aosta, a Sud-Ovest con Ia Provincia di Torino, a Sud-Est, Est e Nord-Est con la Provincia di Vercelli. La provincia è suddivisa in 82 comuni, di cui oltre Ia metà presenta una superficie inferiore a 10 km 2. La Città di Biella (capoluogo) ha il territorio comunale più esteso (46,68 km 2). La popolazione residente nella Provincia risulta pari a circa 186.000 abitanti. II territorio presenta un’orografia molto variabile essendo caratterizzato da una notevole escursione altimetrica; si passa infatti dai 171 m della località Carpeneto (Comune di Benna) ai 2.600 m di Monte Mars (comune di Pollone). Le aree di pianura occupano una porzione di territorio piuttosto ridotta, nella parte centro- meridionale e sud-orientale della provincia; vi si trovano i principali centri urbani quali Biella, Cossato, Candelo, Gaglianico, Ponderano, Vigliano Biellese, posti per lo più prossimi ai primi rilievi collinari. Tutto il settore settentrionale e nord-occidentale è costituito da rilievi montuosi con alcune cime anche abbastanza elevate come Punta Tre Vescovi (2501 m s.l.m.), Cima di Bo (2556 m s.l.m ) e il già citato Monte Mars. Aree pianeggianti e montuose sono raccordate da un’estesa fascia collinare che copre circa il 40% del territorio. Un’importante area collinare di origine morenica (colline della Serra) caratterizza l’estrema porzione sud-occidentale della provincia. II territorio è attraversato da una ricca rete di corsi d’acqua, costituita da tre bacini idrografici principali: iI bacino del Torrente Sessera che è un sottobacino del fiume e che occupa Ia parte Nord-orientale del territorio provinciale, iI bacino del Torrente , che attraversa longitudinalmente Ia parte centrale della provincia in direzione NW-SE che è un sottobacino del fiume Sesia e il bacino del Torrente Elvo, posto nella porzione sud- occidentale dell’area provinciale che è un sottobacino del torrente Cervo. Nelle aree di pianura è inoltre presente una fitta rete di canali artificiali utilizzati principalmente per l’irrigazione delle risaie che costituiscono una delle attività agricole del Biellese. La provincia di Biella, proprio per questa ricchezza di corsi d’acqua, aveva sviluppato una florida industria tessile, entrata però pesantemente in crisi negli ultimi anni. Attualmente si è sviluppata la produzione di energia da fonti rinnovabili in particolare fotovoltaico ed idroelettrico. In provincia sono presenti cinque aree protette:  Riserva naturale speciale della Bessa.  Riserva naturale speciale della Burcina.  Area attrezzata del Bric di Zumaglia e Mont Prevé.  Riserva naturale orientata delle Baragge.  Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa. Nel territorio sono presenti altri siti di interesse naturalistico/ambientale, i SIC ovvero Siti di Interesse Comunitario individuati dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. Fra questi:  La Val Sessera, sito che ospita una flora e una fauna peculiari nell’ambito di tutte le Alpi piemontesi; essa è occupata in parte dall’Oasi Zegna, area che si estende da Trivero alla valle Cervo, sorta per tutelare, valorizzare e promuovere l’ambiente montano, privilegiando il rapporto fra uomo, cultura della montagna e natura.  Lago di Viverone, importante zona umida collocata all’interno dell’anfiteatro morenico d’Ivrea, interessante per la varietà di ambienti che lo caratterizzano (area lacustre, area a canneto, aree boscose e agricole); l’area coincide anche con una Zona a Protezione Speciale (ZPS) per l’avifauna individuata dalla Direttiva Uccelli 79/409/CEE.  Lago di Bertignano e Stagno di Roppolo, interessanti aree umide per la presenza di specie vegetali acquatiche e palustri rare o in via di estinzione nella Pianura Padana.  Serra di Ivrea, sito a rilevante interesse paesaggistico, morfologico e biologico.

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Analisi delle attività erogate sul territorio provinciale nell’anno 2011 e previsioni dell’attività futura (anno 2012)

Arpa realizza le attività concordate nell’ambito dei Comitati Provinciali di Coordinamento ovvero programmate a livello regionale, secondo le linee d’azione e le priorità indicate dagli indirizzi attribuiti all’Agenzia dal Comitato Regionale di Indirizzo e dagli obiettivi strategici della Direzione Generale. Elemento saliente e caratterizzante le funzioni dell’Agenzia, peraltro in coerenza con il mandato e la mission istituzionale prevista dalla Legge Regionale 60/1995, sono le attività di controllo, rafforzate dalle attività analitiche. Nell’ambito delle diverse matrici sotto riportate particolare rilevanza verrà pertanto dato a tali compiti, che si esplicano sia come monitoraggi che come vigilanza. In allegato si riporta il dettaglio delle attività suddiviso per servizi Arpa.

ACQUA 1. Scarichi reflui da impianti produttivi ed urbani L’attività afferisce in parte ai pareri richiesti dalle Autorità Competenti per il rilascio delle autorizzazioni ed in parte ai controlli Pareri emessi nel 2011 (il dato comprende le richieste di integrazioni): -per Provincia: 131 (scarichi di acque reflue domestiche, assimilate alle domestiche, industriali, urbane); -per Comuni: 31 (scarichi di acque reflue domestiche); -per Sportelli Unici: 13 (scarichi di acque reflue domestiche, assimilate alle domestiche); -totale: 175. Si osserva che il numero è comparabile all’anno precedente, sebbene si noti una diminuzione del numero di pareri emessi per i Comuni. E’ da sottolineare il fatto che il numero di scarichi trattati complessivamente supera in modo rilevante il numero di valutazioni effettuate, in quanto le reti fognarie pubbliche di ogni Comune vengono autorizzate in un unico provvedimento che comprende tutti i tronchi fognari comunali, gli scaricatori di piena, le stazioni di sollevamento, gli scaricatori emergenza presenti sul territorio comunale. Il numero di punti complessivamente trattati nelle autorizzazioni per gli scarichi di acque reflue urbane è quindi variabile e difficilmente prevedibile in quanto dipende dalla configurazione delle reti fognarie pubbliche di ogni singolo Comune (in via approssimativa si può stimare una media di almeno 2 scarichi + 2 scaricatori di piena per ogni pratica autorizzativa, ma vi sono Comuni con presenza anche di 5-10 tronchi fognari e di 10-20 e più scaricatori di piena). La presenza di numerose piccole reti fognarie pubbliche diffuse su tutto il territorio provinciale si ripercuote non solo in termini di corposità degli atti autorizzativi, ma anche in termini di difficoltà gestionali e di onerosità degli interventi necessari per l’adeguamento alle norme vigenti (realizzazione degli impianti di depurazione ove ancora mancanti, miglioramento dei sistemi di trattamento esistenti); tali problematiche sono spesso evidenziate anche dagli stessi Gestori durante riunioni della Commissione tecnica scarichi. Nel 2011 sono state effettuate alcune valutazioni dei progetti presentati ai sensi del Regolamento Regionale n. 17/R/2008 per la realizzazione di nuovi impianti di depurazione di acque reflue urbane. In tal caso, il Dipartimento fornisce il proprio supporto tecnico alla Provincia di Biella, la quale deve trasmettere all’Autorità d’Ambito un parere obbligatorio e vincolante (parere che costituisce l’autorizzazione provvisoria per i periodi di avviamento e di gestione provvisoria degli impianti). Nell’ambito di queste valutazioni è risultato in alcuni casi difficoltoso acquisire le informazioni necessarie, poichè non sempre i proponenti hanno

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seguito in modo completo le linee guida indicate per la predisposizione degli elaborati progettuali nel Regolamento regionale. Considerando l’andamento degli anni 2010 e 2011, per il 2012 è possibile prevedere un numero di pratiche da esaminare per autorizzazioni allo scarico pari a circa 150 complessivamente (corrispondenti, presumibilmente, ad almeno 400 punti di scarico), comprendendo le valutazioni per Provincia, per Comuni e per Sportelli Unici. Il dato previsionale dipende comunque da richieste esterne, ed è legato anche ai periodici rinnovi delle autorizzazioni previsti dalla legge ed è quindi sensibile di variazione. Si auspica il proseguimento della valutazione congiunta delle autorizzazioni di competenza provinciale tramite la Commissione tecnica scarichi, sebbene per i casi di minore rilevanza tecnica (per esempio gli scarichi di acque reflue domestiche derivanti da servizi igienici e mense) l’Amministrazione provinciale potrebbe valutare l’invio della richiesta di parere solo in caso di particolari problematiche. Verranno proposti alcuni incontri per fornire direttamente ai Responsabili degli Uffici tecnici comunali anziché, volta per volta, ai singoli professionisti incaricati, le indicazioni sui dati normalmente necessari per le domande di autorizzazione allo scarico derivante da abitazione. Si osserva l’entrata in vigore della norma nazionale che attribuisce agli Sportelli Unici l’avvio dei procedimenti amministrativi riguardanti attività produttive e di prestazione di servizi e che prevede la trasmissione esclusivamente in via informatica sia della documentazione prevista nelle istruttorie sia delle risposte delle Amministrazioni coinvolte. Poiché ARPA opera in generale come supporto tecnico per i vari Enti che rilasciano i provvedimenti autorizzativi (Comuni, Provincia, Regione), nel nuovo sistema procedurale che si prospetta restano per adesso non definite le modalità e le tempistiche di colloquio parallelo tra Dipartimento ARPA e Sportello Unico (competente all’avvio dei procedimenti ed alla distribuzione delle documentazioni agli Enti coinvolti) e, caso per caso, tra ARPA ed Enti autorizzanti (Comune, Provincia, Regione). Nell’ambito delle valutazioni per le autorizzazioni allo scarico di acque reflue una rilevante criticità è costituita dalla presenza di un discreto numero reti fognarie comunali minori (ossia derivanti da agglomerati urbani inferiori ai 2000 Abitanti Equivalenti) ancora prive di depurazione. L’assenza di depurazione, oltre a costituire una non conformità alle norme vigenti, rappresenta una fonte di pressione sui corpi idrici recettori sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista igienico-sanitario. Previa consultazione con l’Autorità d’Ambito e con la Provincia sull’eventuale esistenza di elaborazioni già effettuate in tal senso, potrebbe quindi essere interessante proporre per il 2012 una sintesi dei tronchi fognari non depurati presenti sul territorio provinciale (ricavando i dati dalle pratiche autorizzative già presenti nell’archivio dipartimentale), corredata da una rappresentazione cartografica finalizzata ad affiancare il dato di pressione al dato sulla qualità dei corpi idrici. La rappresentazione cartografica potrebbe consentire anche di individuare le priorità d’intervento su scala provinciale, confrontando l’ubicazione degli scarichi fognari non depurati con i tratti di corpi idrici superficiali a rischio di raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. La suddetta valutazione, parallela alla normale attività di supporto tecnico al rilascio delle autorizzazioni allo scarico, costituirebbe una crescita della conoscenza delle criticità ambientali del territorio (tramite l’esame di dati di pressione aggregati su base provinciale) ed uno strumento per gli altri Enti coinvolti nella pianificazione e nella realizzazione delle infrastrutture fognarie (Gestori del servizio idrico integrato, Comuni, Provincia, Autorità d’Ambito, Regione).

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In termini di impegno di risorse umane e materiali del Dipartimento, si propone soltanto un’elaborazione breve ed essenziale con consegna entro il 31/12/2012, in quanto andrà a sommarsi alla normale e già cospicua attività di supporto tecnico a Provincia e Comuni per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico. Per l’attività di controllo nel corso del 2011 sono stati effettuati 84 campionamenti di cui 54 presso i depuratori consortili (sia ingresso che uscita), 16 presso depuratori comunali e 14 presso aziende. Inoltre sono stati effettuati 14 controlli senza campionamento. Inoltre sono stati verificati gli autocontrolli trasmessi ad Arpa dai depuratori consortili oltre i 2000 A.E. e dalle aziende con tale prescrizione. Gli impianti consortili controllati in base al D.Lgs. 152/06 s.m.i. sono stati i seguenti:  CORDAR Cossato 220000 AE: 24 controlli /anno  CORDAR Biella Nord 50000 AE: 12 controlli /anno  CORDAR Biella Sud 50000 AE: 12 controlli /anno  CORDAR Massazza 37000 AE: 6 controlli /anno  SII SpA Cerrione fraz. Magnonevolo 11725 AE: 3 controlli /anno  SII SpA Brusnengo Reg. Stella 2000 AE: 1 controllo /anno  Comuni Riuniti Comune di Cavaglià 2000 AE: 1 controllo /anno  CORDAR Santuario d’Oropa 2000 AE: 1 controllo /anno Considerando le attività presenti sul territorio, la crescente crisi economica ed il fatto che molte ditte scaricano nei depuratori consortili, per l’anno 2011 si è riscontrata la difficoltà di individuare aziende che scaricano in corpi idrici superficiali, pertanto dove possibile è stato effettuato il controllo completo con campionamento in altri casi sono state verificate le prescrizioni autorizzative. Per il 2012 il numero dei soggetti giuridici per i quali si prevede il controllo è di 20 con scarichi produttivi; di 70 presso gli impianti di depurazione dei reflui urbani sia per la verifica in base al DLgs 152/06 e LR 13/90; tra i soggetti controllati risultano anche soggetti con Autorizzazione Integrata Ambientale. I depuratori saranno scelti sulla base delle esigenze riscontrate nel corso dell’attività di controllo, prediligendo depuratori che hanno presentato problemi nei campionamenti degli anni precedenti,oppure depuratori mai verificati negli anni passati. In particolare è prevista una particolare attenzione ai depuratori < 2000 AE, tale attività consisterà in sopralluoghi presso i depuratori per il riscontro delle prescrizioni autorizzative, e dove necessita, al campionamento del refluo in uscita per controllare il rispetto dei limiti di emissione previsti della normativa vigente. Per i depuratori con potenzialità > 2000 AE verranno delegati al gestore i controlli relativi alla tab. 1 dell’All. 5 della parte terza del d.lgs 152/06, mentre Arpa continuerà ad effettuare i controlli di tab. 3 secondo quanto previsto dalla normativa. Sarà redatta una check - list del controllo. I dati rilevati, riportati su database, andranno a implementare uno specifico archivio informatico. I campionamenti da eseguire saranno programmati combinando fattori diversi quali: destinazione dello scarico, qualità del corpo idrico recettore, portata scaricata, numero di addetti, tipologia produttiva presenza di trattamento terziario L’attività svolta ha comportato alcune denunce penali (in quanto aziende con Autorizzazione Integrata Ambientale, per le quali il superamento del limite comporta il mancato rispetto di prescrizione autorizzativa) e alcune sanzioni amministrative. In particolare si osserva che dalla verifica a titolo conoscitivo di tabella 2 (limiti di emissioni per gli impianti di acque reflue urbane recapitanti in aree sensibili) non sempre viene rispettato il limite per il parametro di azoto totale sia in percentuale di abbattimento sia in concentrazione.

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2. Rete provinciale e inquinamento occasionale delle acque La rete provinciale di monitoraggio dei corpi idrici è attiva a partire dal 1998 su una serie di corpi idrici non rientranti nella rete di monitoraggio regionale, ma ritenuti di interesse ed ha avuto nel corso degli anni lo scopo di fornire uno strumento di supporto decisionale nel campo della salvaguardia delle risorse idriche. La Direttiva europea 2000/60/CE (WFD) e la Direttiva 2008/105/CE, recepite formalmente dal D.Lgs 152/06 e dai successivi decreti nazionali emanati che ne modificano le norme tecniche, hanno introdotto significativi elementi di innovazione rispetto alla normativa precedente nella disciplina delle attività di monitoraggio, portando ad una rivisitazione profonda delle reti di monitoraggio e della gestione delle attività che è diventata operativa dal 2009. Il nuovo monitoraggio presenta quindi caratteristiche nuove e un approccio innovativo, finalizzato a convalidare l’analisi delle pressioni insistenti sui corpi idrici (CI) e il rischio di non raggiungere gli obiettivi di qualità – buono stato - previsti dalla WFD al 2015. Alla rete di monitoraggio provinciale è stata, nella maggior parte dei casi, applicata la stessa tipologia di analisi del rischio complessivo di raggiungimento degli obiettivi di qualità, tuttavia, anche in ragione della complessità del nuovo sistema di classificazione introdotto dalla WFD, si è ritenuto, nel corso dell’anno 2011 di proseguire con una tipologia di monitoraggio più simile a quello previsto dal D.Lgs. 152/99. Si è scelto di utilizzare come criterio valutativo l’indice previsto dalla vecchia normativa (il LIM) ed eventualmente il macrobenthos con frequenze ridotte e solo in ragione di evidenza di alterazioni rilevate dai parametri chimici o a seguito di nuove o variate pressioni antropiche. Nel corso del 2011 la rete provinciale era costituita da 14 punti di campionamento per un totale di 110 campioni per l’analisi chimica. È stata inoltre prodotta, come ogni anno, la “Relazione sulla Qualità dei Corpi Idrici della Provincia di Biella – Anno 2010” riportante la risultanze dei campionamenti chimici e biologici di tutti i punti sottoposti a monitoraggio nell’anno 2010. L’evoluzione apportata dalla normativa, che prevede la classificazione di tutti i corpi idrici tipizzati al termine del periodo di monitoraggio previsto (3 anni operativo e 6 anni sorveglianza), rende di fatto obsolete le reti di monitoraggio provinciale e consente di inserire anche la qualità dei corpi idrici, definiti minori, all’interno della valutazione della qualità del reticolo idrografico regionale. È in fase di valutazione con la struttura specialistica di Arpa ”Qualità delle acque” la possibilità di inserire nel prossimo triennio di monitoraggio 2012-2014 anche alcuni dei corpi idrici della ex rete provinciale che per tipologia o pressioni potrebbero risultare di interesse per completare il quadro del monitoraggio regionale. Nel 2012 verranno messe in campo campagne di indagine locali volte a caratterizzare impatti di tipo puntuale o inquinamenti occasionali delle acque con finalità puramente conoscitive a fronte della riduzione dell’impegno analitico sui corpi idrici.

3. Derivazioni idriche Nel’anno 2011 sono pervenute all’agenzia scrivente 30 richieste di cui 11 riguardavano le acque sotterranee,18 quelle superficiali ed 1 era mista (torrente più sorgente tributaria).

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Per quanto concerne le acque sotterranee si ritiene preferibile inviare sempre parere scritto e/o talora effettuare anche il sopralluogo che ha valore di conferenza, inoltre si raccorderanno le richieste della Provincia con quelle di Arpa per ottimizzare l’attività. Il Dipartimento non ha espresso parere per 10 delle 18 derivazioni superficiali: queste 10 pratiche erano tutti rinnovi di derivazioni per i quali non viene mai inviato alcun tipo di documentazione che rimane disponibile per la consultazione solo in Provincia. Va sottolineato ancora, per conoscenza del territorio, che di queste 20 richieste di acque superficiali, 8 sono per uso energetico, 4 per uso produzione beni e servizi, 2 per uso agricolo ed il resto ad uso civile e domestico. Questo conferma la forte pressione rilevata sui corpi idrici in termini di prelievi evidenziata dall’analisi di rischio per il monitoraggio dei corpi idrici superficiali. Un’attività che si ritiene di potenziare con la Provincia è quella di operare al fine di conoscere con chiarezza quali e quante sono le derivazioni che insistono sulle principali aste fluviali della Provincia pur non avendo, da soli, la capacità di affrontare il problema di un bilancio idrologico. Per il 2012 si può confermare una potenzialità a fornire un numero di valutazioni pari al 2011

4. Aree di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile Nell’anno 2011 sono pervenute all’agenzia scrivente 9 richieste di cui 8 relative a pozzi ed 1 a una sorgente. Quasi tutte (7) le pratiche sono arrivate nei primi 6 mesi dell’anno e spesso in pacchetti da 2 opere da ridelimitare. Dal momento che si tratta di pareri piuttosto impegnativi spesso è difficoltoso rispettare il tempo solitamente adottato di 30 giorni dalla ricezione della richiesta. (anche se l’art. 6 comma 6 del regolamento 15R prevede che il parere sia inviato entro 60 giorni). Si tratta spesso di pareri non semplici in cui ci si scontra con opere esistenti ubicate tra centri di pericolo spesso non eliminabili e quindi occorre trovare soluzioni equilibrate per salvaguardare l’approvvigionamento idrico dell’utenza anche in presenza talora di fonti idropotabili decisamente precarie dal punto di vista ambientale, ove non vi sono fonti idropotabili alternative ed eventualmente suggerire al gestore il suo abbandono se sono percorribili altre strade per garantire il fabbisogno idrico degli utenti.

5. Acque di balneazione Nel corso della stagione balneare 2011 sono state monitorate le 7 zone risultate utilizzabili ai fini balneari site sul Lago di Viverone (Determina della Regione Piemonte n. 1052 del 14/12/2010). Si è consolidata la gestione introdotta dal D.Lgs. 116/08 e dal relativo decreto attuativo D.M. 30/03/2010 che prevede la classificazione delle acque di balneazione sulla base dei risultati analitici relativi ai quattro anni precedenti utilizzando per la classificazione esclusivamente parametri microbiologici. Le acque di balneazione sul lago di Viverone hanno una qualità eccellente per il quadriennio 2007-2010. I parametri valutati sono gli Enterococchi intestinali e l’ Escherichia coli con frequenza quindicinale nel periodo di massimo afflusso di bagnanti (giugno, luglio e agosto) e mensile nel resto della stagione (aprile, maggio e settembre). In totale sono stati effettuati 63 campionamenti di monitoraggio e non sono mai stati riscontrati superamenti dei valori limite riportati nell’Allegato A del D.M. 30/03/2010 per i

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parametri microbiologici, confermando l’idoneità alla balneazione di tutte e 7 le acque di balneazione. Il monitoraggio microbiologico è sempre stato accompagnato dall’esame microscopico della componente cianobatterica come previsto dalla normativa per i corpi idrici soggetti a fioriture cianobatteriche. I campioni complessivi sono stati 39 e non si è mai superata la soglia di attenzione di 20000 cell/ml individuata dalla normativa come discrimine per attivare la ricerca delle microcistine. Nel mese di marzo 2011 sono stati predisposti i profili delle acque di balneazione previsti dall'art. 9 del D.Lgs. 116/08, che vengono utilizzati per la progettazione della rete e del calendario di monitoraggio. Ciascun profilo può riguardare una singola acqua di balneazione o più acque di balneazione contigue e rappresenta una sorta di "carta d'identità" dell’acqua di balneazione che valuta gli interventi e le misure necessarie per prevenire o ridurre il rischio di contaminazione. I profili rappresentano inoltre uno strumento fondamentale per l’informazione al cittadino riguardo alla qualità delle acque di balneazione, la presenza di fattori di rischio per la salute dei bagnanti e le misure di gestione adottate. Il punto di monitoraggio è fissato, all’interno di ciascuna zona di balneazione, dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione. Si prevede per l’anno 2012 un’attività del tutto analoga a quella del 2011 considerando la possibile variabilità legata ad eventi contingenti (ad es. inquinamento di breve durata) e il possibile accorpamento di zone contigue come previsto dalla normativa sulla base dell’analisi delle pressioni presente nei profili e dei risultati dei monitoraggi precedenti. Il D.Lgs. 118/08 prevede all’Art.6 comma 4 che venga fissato un programma di monitoraggio prima dell’inizio di ciascuna stagione balneare e che il campionamento venga effettuato non oltre quattro giorni dopo la data indicata nel calendario di monitoraggio, pertanto, come già nel 2011, verrà comunicato con anticipo tale calendario per evitare la concomitanza tra il monitoraggio ed eventuali interventi di sfalcio delle macrofite lacustri, che potrebbe recare pregiudizio al mantenimento dell’idoneità alla balneazione delle acque del lago. Il dipartimento di Biella sta valutando in via esplorativa un’analisi dei dati relativi ai monitoraggi del lago di Viverone attraverso l’applicazione di modelli statistici ambientali semiparametrici. Questa analisi potrebbe essere affiancata allo studio consueto apportando uno nuovo strumento per definire quali sono le forzanti che, nei diversi periodi dell’anno, influenzano le condizioni del lago, proponendo un diverso approccio, che grazie alla banca dati esistente (contenente serie storiche sufficientemente lunghe) potrebbe permettere di evidenziare aspetti attualmente ignorati. L’analisi potrebbe essere in seguito svolta (dopo una fase prettamente dipartimentale di avvio e consolidamento) in collaborazione con l’area tecnica di Arpa preposta all’analisi statistica dei dati e con i dipartimenti che si trovano ad affrontare le problematiche relative a laghi e invasi.

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ARIA ED EMISSIONI 1. Emissioni in atmosfera L’attività afferisce in parte ai pareri richiesti dalle Autorità Competenti per il rilascio delle autorizzazioni ed in parte ai controlli ed ai monitoraggi. Il servizio è finalizzato alla valutazione di progetti per la realizzazione/modifica di attività produttive o loro impianti di trattamento e la realizzazione di opere in riferimento alla matrice emissioni in atmosfera. Rispetto all’anno 2010 si osserva una riduzione del numero di richieste di parere/conferenze dei servizi, presumibilmente dovute all’attesa da parte delle aziende dello scadere dei termini, previsti per gli stabilimenti ex 12 DPR 203/88, della presentazione della domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell'art. 269 del D.Lgs. 152/06. Ciò anche in vista della prevista pubblicazione di norme di carattere generale della Regione Piemonte. Per l’anno 2012, premesso che l’entità del valore obiettivo è vincolata al numero di richieste esterne, si ritiene di poter fornire un supporto all’Amministrazione Provinciale pari a quello dell’anno 2011 Si rammenta che entro il 31/12/2011 tutti gli stabilimenti anteriori al 1988 (autorizzati in forma tacita ex art. 12 DPR 24 maggio 1988, n. 203) dovevano presentare la domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell'art. 269 del D.Lgs. 152/06. Il picco di attività atteso ed evidenziato nella programmazione attività anno 2011 potrebbe essere parzialmente ridimensionato, vista la recente adozione da parte della Regione Piemonte di alcune autorizzazioni di carattere generale con conseguente incremento del numero di impianti autorizzabili in via semplificata.

L’attività di controllo è finalizzata alle verifiche delle emissioni in atmosfera per le attività soggette alla normativa/autorizzazione ambientale, con lo scopo di verificarne la conformità ai criteri generali nonché la verifica degli autocontrolli realizzati dalle aziende soggette ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera nonché al controllo del rispetto delle prescrizioni normative ed autorizzative. Per l’anno 2012 si eseguiranno circa 80 interventi di sopralluogo, incluse le verifiche effettuate nell’ambito dell’attività di campionamento e autocontrollo. Nell’ambito dei controlli si presterà attenzione nel garantire omogeneità all’interno della tipologia aziendale e dell’area geografica. In considerazione degli approfondimenti avviati nel corso del 2011 nel settore tessile (impianti di bruciapelo e termo fissaggio), l’attività di verifica sarà orientata a tale tipologia di impianti, con particolare riguardo a quelli autorizzati ex art. 12 DPR 203/88, che entro il 31/12/2011 hanno presentato la domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, ai sensi dell’art. 281, c. 1 D.Lgs. 152/06, o che non sono state oggetto di verifiche negli ultimi anni. Gli interventi di campionamento, da un minimo di 10 ad un massimo di 20, verranno effettuati presso gli insediamenti industriali con priorità a:  emissioni da impianti industriali con A.I.A.-Complesso IPPC  emissioni presso siti oggetto di segnalazioni di disagio. L’attività di controllo si concretizza nella verifica dell’esecuzione degli autocontrolli, siano questi eseguiti al termine della messa a regime dell’impianto o periodicamente secondo le prescrizioni dell’Ente competente.

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Il Dipartimento si impegna a presenziare a circa il 60% degli autocontrolli, con un massimo di 5 autocontrolli al mese, indipentemente dal numero di soggetti giuridici controllati (per ciascun soggetto giuridico è possibile il controllo di più punti di emissione). Nell’ambito degli autocontrolli comunicati ad Arpa, sarà data priorità ai nuovi impianti autorizzati, con priorità agli stabilimenti di falegnameria autorizzati con D.D. Regione Piemonte n. 20 del 28/01/2011. In ottemperanza a quanto previsto all’art. 269, c. 6 D.Lgsl. 152/06, il primo accertamento circa il rispetto dell’autorizzazione dopo la messa a regime di impianti/attività verrà effettuato in occasione degli autocontrolli di avvio o nell’ambito dell’attività ispettiva programmata. Sarà data priorità ai nuovi impianti autorizzati

2. Controllo inquinamento atmosferico Alcune attività in tema di Qualità dell’Aria sono realizzate dal Dipartimento tematico Sistemi Previsionali e riguardano generalmente l’intero territorio regionale anche come supporto fornito direttamente a Regione Piemonte per la redazione della Valutazione Annuale di Qualità dell’aria; il Dipartimento Sistemi previsionali cura inoltre il progetto di revisione della rete regionale di rilevamento secondo le finalità indicate dal D.lgs. 155/2010. Nell’ambito delle attività del Dipartimento tematico, alcune sono o possono essere descritte anche in termini di territorio provinciale ed in modo particolare quelle legate ai seguenti servizi: - Monitoraggio qualità dell’aria (vedasi il paragrafo sulle Reti di monitoraggio) - Produzione servizi standard di informazione e previsione di qualità del'aria - Elaborazioni modellistiche - Sviluppo sistemi, metodologie e strumenti per la valutazione e tutela dell'ambiente e del territorio - Aggiornamento ed elaborazione dei dati raccolti nell'Inventario Regionale delle Emissioni - Fornitura di servizi di prova su materiale particellare atmosferico

Il dipartimento tematico provvede annualmente alla certificazione dei dati della rete e alla fornitura di servizi generali standard alcuni dei quali, quelli relativi alla modellistica diagnostica e previsionale sia per il pubblico sia a supporto di enti istituzionali o di altre strutture dell’Agenzia, sono inseriti come prodotti, anche in forma di mappa, nei siti di Sistema Piemonte (www.sistemapiemonte.it/ambiente/srqa) e dell’Agenzia (www.arpa.piemonte.it). Tra questi prodotti vi sono i bollettini: durante il periodo estivo quello previsionale relativo all’ozono mentre nel periodo invernale il bollettino diagnostico del particolato PM10 e le mappe previsionali del PM10.

Elaborazioni modellistiche Nel corso del 2011 è stato realizzato dal Dipartimento Tematico Sistemi Previsionali – su richiesta del Dipartimento provinciale di Biella - uno studio di dispersione modellistica finalizzato alla descrizione di dettaglio della distribuzione in atmosfera delle concentrazioni di dimetilformammide (DMF) derivante dalle emissioni degli stabilimenti di due aziende site in Biella, che utilizzano questa sostanza nelle loro lavorazioni. Al fine di stimare il reale apporto delle due aziende alle concentrazioni rilevate in atmosfera sono state realizzate una serie di simulazioni con un sistema modellistico innovativo basato sul modello lagrangiano a particelle MSS – Micro-Swift-Spray che consentisse la migliore descrizione possibile dei livelli di DMF a microscala, in relazione alle sorgenti emissive e alla conformazione territoriale in cui le stesse sono inserite. Nel caso specifico infatti, data la breve distanza fra sorgenti e punti recettori (coincidenti con i punti del monitoraggio), al fine

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di una adeguata ricostruzione della distribuzione delle concentrazioni gioca un ruolo importante la presenza degli ostacoli (ovvero gli edifici) che caratterizzano l’area. Per la realizzazione delle simulazioni, a seguito di un’analisi sui dati meteorologici disponibili per l’area, è stata predisposta una campagna di misura delle grandezze meteorologiche nell’area per disporre delle informazioni necessarie alla produzione dei campi medi di flusso e di turbolenza sull’area. Parallelamente è stata condotta dal Dipartimento provinciale di Biella una nuova campagna di monitoraggio della DMF che ha fornito i dati utilizzati per il confronto con i risultati della successiva simulazione modellistica di dispersione. Le simulazioni sono state condotte sul periodo fra il 28 settembre e il 12 ottobre 2010 su un dominio di 1.5 x 1.5 km² a risoluzione orizzontale di 5 metri, mentre il monitoraggio della dimetilformammide è stato effettuato nel periodo fra il 5 e il 12 ottobre 2010. I dati relativi alle emissioni - definiti dal Dipartimento provinciale di Biella sulla base delle informazioni dedotte dalle autorizzazioni alle emissioni dei singoli impianti produttivi, integrate da dati relativi ai cicli produttivi - sono stati considerati, in termini di flusso di massa, cautelativamente pari al massimo previsto dalle prescrizioni autorizzative delle due aziende, mentre per le ore di attività giornaliere e settimanali si è fatto riferimento a informazioni rilevate direttamente presso i due stabilimenti. I risultati delle simulazioni sono stati elaborati in modo tale da fornire un confronto fra due periodi consecutivi (settimana dal 28 settembre al 5 ottobre e settimana dal 5 al 12 ottobre) e valutare l’influenza, in termini di aree coinvolte dalle ricadute delle emissioni di DMF, di condizioni meteorologiche leggermente diverse fra loro. Inoltre, sul periodo dal 5 al 12 ottobre 2010, è stato effettuato il confronto fra osservato e simulato. Le valutazioni sono state effettuate sia considerando i due stabilimenti separatamente, sia congiuntamente, su diversi livelli del modello in modo da studiare anche la distribuzione delle concentrazioni lungo la verticale. Il confronto con la campagna di monitoraggio della DMF presso i vari punti recettori evidenzia la capacità del sistema modellistico MSS nel riprodurre correttamente la distribuzione spaziale delle misure, in termini fra loro relativi. Si è invece evidenziata una sottostima delle osservazioni che potrebbe trovare spiegazione sia in una difficoltà del sistema nel riprodurre punti specifici in termini meteodispersivi (in funzione della differente rappresentatività spaziale delle misure) sia in una non adeguata descrizione delle emissioni originate delle due aziende, fornite in input al sistema modellistico. Questo servizio viene inoltre attivato, oltre che dalle Pubbliche Istituzioni, anche da parte della popolazione, che si avvale di Arpa per l’esercizio dei suoi diritti in conseguenza di episodi acuti di inquinamento e/o di possibili rilasci in atmosfera di sostanze inquinanti. In tale eventualità vengono predisposti interventi e/o campagne di monitoraggio nei siti interessati, in stretta attinenza con la natura degli inquinanti e delle possibili sorgenti dandone comunicazione agli enti interessati ad emettere i provvedimenti conseguenti. La problematica rappresenta un settore critico in quanto spesso non si osservano evidenti violazioni alla normativa, sia per la difficoltà all’intervento nella fase critica sia per l’assenza di norme precise. Nel corso dell’anno 2011 si è cercato di passare dalla mera esecuzione di controlli al camino ad un’attività di caratterizzazione delle sostanze emesse e misura nell’ambiente di vita. Tale caratterizzazione è essenziale per poter fornire informazioni all’Autorità Sanitaria che deve rispondere alla richieste di eventuali rischi sanitari. In particolare il dipartimento, in collaborazione con la Struttura Semplice Rischio Industriale e Igiene Industriale di Arpa Piemonte e il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Biella, sta svolgendo per l’anno 2012 un monitoraggio analitico sui cicli produttivi di aziende del settore tessile (impianti bruciapelo e termofissaggio) e del recupero materie plastiche (impianti estrusione PE).

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3. Campagne di misura della qualità dell’aria (mezzo mobile) L’attività di monitoraggio della qualità dell’aria svolta dal dipartimento Arpa di Biella è articolata in due filoni principali di attività:  Il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico attraverso una rete di stazioni fisse facenti parte di un network regionale con finalità atte al controllo dei limiti legislativi nazionali e comunitari su scala sovra provinciale, che viene trattata nel capitolo relativo alle reti di monitoraggio.  Il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico attraverso un laboratorio mobile con finalità di approfondimento e controllo degli inquinanti atmosferici su scala locale. L’attività di monitoraggio della qualità dell’aria attraverso il laboratorio mobile svolta durante gli anni ha subito dei cambiamenti nella durata e nel numero delle campagne come si può osservare dai grafici seguenti:

MM_Campagne monitoraggio 60 50 40

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numero giorni 20

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0 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43

numero progressivo

N° giorni Linea di tendenza

L’aumento voluto della durata delle campagne di monitoraggio permette una maggiore rappresentatività delle campagne di misura.

Andamento del N° di Campagne

9 8 7 6

5 N° Campagne 4 3

numero campagne 2

1 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 anno

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La diminuzione del numero di campagne rappresenta un problema che si è acuito negli ultimi anni e in particolare nel 2011. Questo problema sembrerebbe da imputarsi alla difficoltà dei Comuni della Provincia di Biella a reperire le seppur limitate risorse economiche al fine di fornire l’energia elettrica necessaria al funzionamento del Laboratorio mobile per tutta la durata delle campagne di monitoraggio. Data la difficoltà da parte delle Amministrazioni Comunali di reperire i seppur esigui fondi necessari per una singola campagna è estremamente difficile fare previsioni per il 2012.

SUOLO E RIFIUTI 1. Contaminazione occasionale del suolo Questo servizio viene attivato, oltre che dalle Pubbliche Istituzioni, anche da parte della popolazione, che si avvale di Arpa per episodi acuti di inquinamento del suolo. L’attività consiste in indagini preliminari su siti potenzialmente contaminati finalizzati ad accertare il superamento dei limiti normativi e/o ad accertare il rischio concreto ed attuale del superamento mediante sopralluoghi e campionamenti. Nel corso del 2011 alcuni episodi sono risultati significativi, ad esempio a seguito di segnalazione per presunta dispersione di oli esausti nel Comune di Andorno Micca, il Dipartimento ha fornito supporto tecnico specialistico per verificare lo stato di contaminazione del sito, procedendo al prelievo campioni di terreno da sottoporre ad analisi. Le indagini effettuate hanno permesso di accertare la presenza di porzioni di terreno di modeste estensioni all’interno e al confine della proprietà nelle quali è stato riscontrato un superamento dei limiti legislativi (CSC), per i parametri mercurio e piombo.

2. Gestione rifiuti e produttori rifiuti speciali Vengono controllate le ditte autorizzate al trattamento dei rifiuti (discariche e recuperatori di varie tipologie di rifiuti) e tutte le attività che producono rifiuti speciali … Sulla ditte autorizzate al trattamento dei rifiuti si svolgono verifiche di tipo ispettivo, volte alla valutazione del rispetto della normativa e/o delle autorizzazioni provinciali; sugli impianti di discarica, su cui il dipartimento concentra particolare attenzione, si svolgono inoltre periodiche campagne di monitoraggio delle acque di falda, che hanno la funzione di prevenire eventuali criticità ambientali.

Presso la discariche presenti sul territorio provinciale, oltre alle campagne di monitoraggio sopra citate, si effettuano controlli sulle esalazioni di biogas.

Nella tabella si riportano schematicamente le attività di controllo svolte presso le discariche di , Cavaglià e Biella.

CONTROLLO ACQUE FALDA CONTROLLO CONTROLLO Numero Frequenza PERCOLATI BIOGAS Piezometri controllo Discarica Masserano 15 semestrale Controllo bimestrale Ecodeco Cavaglià quadrimestrale Controllo mensile 14 quadrimestrale Asrab Cavaglià quadrimestrale Controllo mensile Discarica di Biella 4/6 annuale annuale

Presso i depuratori Cordar di Biella e Cossato in quanto autorizzati al trattamento di rifiuti; si esegue una verifica della qualità della falda e le campagne di controllo, effettuate con

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frequenza quadrimestrale, prevedono il campionamento di 4 piezometri presso il depuratore di Cossato e 3 piezometri presso quello di Biella. I risultati dei rapporti di prova verranno inviati alla Provincia. Presso gli impianti di trattamento rifiuti saranno eseguite verifiche sulla corretta gestione degli impianti attraverso lo svolgimento di sopralluoghi periodici,il cui esito in caso si riscontrassero criticità, verrà inviato alla Provincia. In caso di criticità rilevate,le frequenze di misura verranno intensificate.

Vengono poi effettuati controlli presso i produttori di rifiuti speciali; tale attività ha subito un notevole incremento nel corso degli ultimi anni arrivando a quasi 40 soggetti controllati nel 2011. Il controllo dei rifiuti rappresenta il settore ove hanno luogo quasi tutte le collaborazioni con le Forze dell’Ordine; entrando nel dettaglio è stata richiesta collaborazione da parte del Corpo Forestale dello Stato, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza. Si osserva l'estrema utilità e ricaduta ambientale di tali attività che insistono su una tematica che necessita di particolare attenzione.

Per l’anno 2012 verrà svolto un controllo su almeno 17 soggetti autorizzati al trattamento dei rifiuti, comprensivi degli impianti autorizzati IPPC (3) e delle discariche che rappresentano la tipologia d’impianto che impegna maggiormente il Dipartimento; mentre per i produttori di rifiuti speciali si presume di mantenere I livelli dell'anno precedente.

3. Bonifiche di siti contaminati L’attività si articola in 3 progetti: valutazioni di elaborati di progetto; controllo nel corso delle bonifiche di siti contaminati e controllo finalizzato alla certificazione finale di avvenuta bonifica. Per quanto concerne le valutazioni di elaborati di progetto, nel 2011 sono pervenuti 8 (+ 1 in corso) progetti da valutare, a fronte dei 5 previsti, di cui 3 (4) rappresentati da analisi di rischio. Le maggiori difficoltà solitamente sono rappresentate dagli elaborati di analisi di rischio, talora condotte con software che l’agenzia non possiede ed i cui risultati non possono essere completamente controllati. In ogni caso si tratta di procedure complesse che richiedono tempo e preparazione per la corretta valutazione. Il numero di elaborati esaminati in conferenza dei servizi non corrisponde a tutti gli elaborati davvero esaminati. Arpa e Provincia, al fine di rendere più semplice ed efficace la gestione dei progetti, hanno dato disponibilità ad esaminare gli elaborati anche se non trasmessi ufficialmente. In 2 o 3 casi è accaduto inoltre che sia stata richiesta la rettifica di elaborati già trasmessi ed il rinvio della conferenza dei servizi perché si è valutato in sede di istruttoria che il progetto presentato in prima istanza non avrebbe avuto i requisiti per essere approvato. Tale atteggiamento è finalizzato a velocizzare l’iter di approvazione del documento e ad evitare di utilizzare risorse per conferenze che non possono portare all’approvazione del documento. Tra gli elaborati valutati è compreso inoltre il piano di caratterizzazione (prima fase del progetto di bonifica) del sito ITT contaminato da solventi clorurati: dal momento che si tratta di un progetto molto complesso sono stati necessari alcuni incontri non conteggiati per la conduzione condivisa delle indagini. Per il 2012 si può confermare una potenzialità a fornire un numero di valutazioni pari al 2011 Per quanto concerne i controlli, nell’anno 2011 sono stati effettuati controlli su 13 soggetti giuridici in corso di bonifica che hanno comportato sopralluoghi, campionamenti e trasmissione di rapporti di prova. Nel dettaglio sono stati svolti 77 campionamenti, in gran

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parte riconducibili ad un unico soggetto giuridico (contaminazione da solventi clorurati individuata dall’Agenzia scrivente nell’anno 2010 che occupa un’area estesa 3 kmq e richiede una costante attività di monitoraggio). L’attività di controllo finalizzata alla certificazione ha riguardato 4 siti come era stato previsto in fase di programmazione dell’attività Per quanto riguarda i controlli nel corso delle bonifiche di siti contaminati e i controlli finalizzati alla certificazione finale di avvenuta bonifica, tenendo conto della necessità di continuare l’intensa attività di monitoraggio sulla contaminazione da solventi clorurati presente a sud di Biella,il Dipartimento ritiene di poter fornire un supporto all’Amministrazione Provinciale pari a quello dell’anno 2011. Il dipartimento fa parte del tavolo tecnico istituito dalla Provincia per la gestione del fenomeno di contaminazione da tetracloroetilene che interessa i territori comunali di Biella, Gaglianico e Ponderano. Tale strumento, presentato nel corso di una riunione tenutasi a novembre 2011 ha fatto rilevare un notevole interesse da parte degli enti coinvolti ed è stato recentemente istituito al fine di rendere più efficaci e condivise le azioni che dovranno essere condotte per la migliore gestione della bonifica.

4. Amianto Sono le attività connesse al controllo dell’amianto con finalità ambientali, comprensive delle valutazioni sullo stato delle coperture in fibrocemento e dei piani di manutenzione e controllo dei manufatti contenenti amianto. Comprende inoltre le valutazioni dei dati rilevati a seguito di monitoraggi ambientali e le caratterizzazioni iniziali dei siti in cui è presente amianto. L’attività del Polo Amianto si è realizzata attraverso l’analisi di campioni di fibrocemento ed altri manufatti contenenti amianto; al 30 novembre 2011 risultavano accettati dal laboratorio del Polo 53 campioni assegnati alla classe D1.11. Per quanto riguarda la previsione di attività non si segnalano al momento variazioni di rilievo.

IMPIANTI PRODUTTIVI E RISCHIO INDUSTRIALE 1. Aziende soggette alla normativa IPPC L’attività si inserisce nel procedimento di istruttoria della Provincia che in base alla normativa è tenuta ad emettere l’Autorizzazione Ambientale Integrata. All’interno del detto procedimento istruttorio la Provincia si avvale prioritariamente del supporto tecnico dell'Arpa per la fase preparatoria alla presentazione della documentazione da parte dei Soggetti IPPC e successivamente per la valutazione della documentazione presentata. Nel 2011 sono continuati i rinnovi delle autorizzazioni rilasciate nel 2005/2006 ed è stato fornito il supporto tecnico per 4 pratiche. Nel 2012 si prevedono ancora alcuni rinnovi e una nuova autorizzazione che dovrebbe essere rilasciata per l’impianto di Teleriscaldamento della Città di Biella.

2. Stabilimenti a rischio di incidente rilevante In provincia di Biella è insediato un solo stabilimento soggetto all’art. 8 del D.Lgs. 334/99 nel quale non sono state condotte nel corso del 2011 attività specifiche nell’ambito dei rischi di incidente rilevante.

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3. Verifiche impiantistiche 3.1 Omologazione di impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione Nell’anno 2011 è stata svolta n. 1 omologazione di impianto elettrico in luoghi con pericolo di esplosione. I riferimenti normativi sono il DPR n. 462/2001 e il Testo unico sulla sicurezza del lavoro D.lgs n. 81/2008 art. 296. Le attività sono svolte su richiesta dei datori di lavoro. Si prevede per l’anno 2012 di continuare secondo l’organizzazione attuale, cercando di sensibilizzare i datori di lavoro sull’importanza di inviare le richieste di omologazione. 3.2 Verifica periodica apparecchi a pressione Nell’anno 2011 sono state svolte, n. 56 verifiche di apparecchi a pressione. I riferimenti normativi sono il DM 329/2004 e il Testo unico sulla sicurezza del lavoro D.lgs n. 81/2008. Gli apparecchi soggetti a verifica sono indicati nell’allegato VII del D.lgs n. 81/2008. La modalità di gestione delle verifiche verrà sensibilmente modificata dall’entrata in vigore del DM 11 aprile 2011 prevista per la fine di gennaio ed è in corso l’attività progettuale per lo studio delle nuove procedure da attivare. 3.3 Verifica impianti termici e altre specialità Le attività rientranti in questo risultato atteso ricomprendono tutti gli interventi e le attività effettuate su specifiche richieste provenienti da Enti esterni (Comuni, Spresal, Autorità giudiziari, etc). Nell’anno 2011 sono stati effettuati in provincia di Biella 3 interventi su richiesta delle autorità (impianti elettrici, impianti termici) e si prevede per l’anno 2012 la prosecuzione delle attività secondo le modalità in essere. 3.4 Verifica periodica apparecchi di sollevamento Nell’anno 2011 sono state svolte circa 300 verifiche di apparecchi di sollevamento. Il riferimento normativo è il Testo unico sulla sicurezza del lavoro D.lgs n. 81/2008. Gli apparecchi soggetti a verifica sono indicati nell’allegato VII del D.lgs n. 81/2008. La modalità di gestione delle verifiche verrà sensibilmente modificata dall’entrata in vigore del DM 11 aprile 2011 prevista per la fine di gennaio ed è in corso l’attività progettuale per lo studio delle nuove procedure da attivare. 3.5 Commissione per l’abilitazione di tecnici impiantisti Nell’anno 2011 sono stati esaminati n. 8 candidati nell’ambito della commissione di abilitazioni di tecnici impiantisti (conduttore generatori di vapore). Le attività proseguiranno secondo le modalità in essere.

4. Igiene Industriale Nell’anno 2011, da gennaio a fine settembre, le richieste pervenute dall’ASL BI hanno riguardato 7 ditte. In particolare sono state eseguite attività di sopralluogo, campagne di monitoraggio per la valutazione dei rischi di natura chimica, fisica o biologica ed emissione di pareri tecnici. La funzione di supporto tecnico viene richiesta in base alle esigenze ed alle priorità rilevate durante l’attività dei Dipartimenti di Prevenzione ASL e degli altri enti sul proprio territorio di competenza e pertanto non è quantificabile anticipatamente. Si prevede comunque una prosecuzione della collaborazione con l’ASL Biella anche per l’anno 2012

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ENERGIA 1. Produzione energia da fonti rinnovabili Nel 2011 le pratiche relative alle autorizzazioni per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili (D.Lgs 387/2003) sono state limitate (n°6). Il numero è collegabile sostanzialmente a due fattori, uno di carattere più tecnico l’altro legato maggiormente agli aspetti formali dell’istruttoria. Infatti, da una parte il tipo di progetti che richiedono una autorizzazione unica ai sensi del DLgs 387/2003 sono in genere valutati preventivamente o unitamente alla procedura VIA (valutazione di impatto ambientale, LR40/98), dove tutte le problematiche di carattere ambientale vengono sviscerate in modo completo in merito all’esclusione dalla valutazione di impatto ambientale, o al rilascio della compatibilità ambientale. D’altra parte la complessità formale dell’iter comporta spesso l’aumento del tempo di istruttoria creando un intervallo temporale tra diverse fasi di autorizzazione che può superare l’anno. Si ritiene che a fronte delle risorse disponibili in dipartimento, l’amministrazione provinciale potrà senz’altro contare su di un supporto in termini di ore/uomo pari quello dedicato nel 2011. Si reputa inoltre che, compatibilmente con le eventuali variazioni di carico relative ad altre attività di istruttoria, e per alcuni aspetti specifici, l’impegno potrebbe essere incrementabile e presumibilmente incrementerà in conseguenza alla concessione dell’autorizzazione per la realizzazione di progetti che hanno affrontato la fase di valutazione fino al 2012. Per quanto riguarda le attività di monitoraggio e ricerca, in ambito tecnico/scientifico, relative al settore energia, il dipartimento di Biella ha promosso un progetto di mappatura georeferenziata e analisi territoriale all’interno di uno dei gruppi di lavori del tavolo VIA operativi nell’anno 2011. Questo progetto aveva lo scopo di realizzare un database geografico che permettesse di effettuare analisi su scala regionale e di alto livello sulle installazioni di grandi impianti fotovoltaici a terra, data la larga diffusione avvenuta negli ultimi anni e il numero di criticità ad essi collegate (sia ti tipo oggettivo sia in termini di percezione nelle persone). Un tale progetto, per le sue caratteristiche peculiari ha permesso di avviare una collaborazione dei dipartimenti tra loro (per ciò che riguarda la gestione dei dati e il loro caricamento sul database) e una collaborazione dei dipartimenti con l’area tecnica che gestisce il sistema informativo ambientale e che ha realizzato l’applicativo. Al momento il software è operativo e il caricamento dei dati è stato avviato, mentre alcuna analisi è stata prodotta poiché molte zone sono ancora scoperte.

VIA – VAS – ANALISI TERRITORIALI 1. Valutazione Ambientale Strategica La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo finalizzato ad integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi, per migliorare la qualità decisionale complessiva. In particolare l'obiettivo principale della VAS è valutare gli effetti ambientali dei piani o dei programmi, prima della loro approvazione (ex ante), durante ed al termine del loro periodo di validità (in-itinere, ex post). Ciò serve soprattutto a sopperire alle mancanze di altre procedure parziali di valutazione ambientale, introducendo l'esame degli aspetti ambientali già nella fase strategica. Altri obiettivi della VAS riguardano sia il miglioramento dell'informazione della gente sia la promozione della partecipazione pubblica nei processi di pianificazione-programmazione. La maggior parte delle valutazioni per cui viene espresso parere riguardano varianti (generali, strutturali o parziali) dei piani regolatori comunali.

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Nel corso del 2011 sono pervenuti 18 richieste a fronte delle 12 previste. Il dipartimento ha sempre espresso i relativi contributi tecnici. In alcuni casi il Comune proponente nella fase di decisione circa l’assoggettabilità si è avvalso dell’Organo Tecnico Provinciale di cui ARPA fa parte. La procedura di VAS trova la maggiore criticità nella documentazione presentata che, la maggior parte delle volte, risulta essere generica, riferita a scala notevolmente diversa da quanto interessato dalla Variante prevista, senza entrare nel merito di una vera analisi ambientale, rendendo per tale motivo difficoltoso la valutazione sia critica ma anche propositiva. Lo strumento della conferenza dei servizi, che aiuterebbe a chiarire almeno alcune problematiche, viene purtroppo utilizzata poche volte. Per il 2012 si prevede che le richieste non si discostino sostanzialmente da quelli degli anni passati. Al fine di rendere più efficace l’azione preventiva attribuita alla VAS, si ritiene che sarebbe utile istituire un tavolo tecnico costituito dagli enti con competenza ambientale, all’interno del quale poter condividere le diverse conoscenze del territorio. Si ritiene possano essere promossi incontri preventivi con i proponenti al fine di collaborare con questi fin dall’inizio della stesura degli elaborati, dando indicazioni puntuali su quanto è necessario inserire nelle analisi e valutazioni.

2. Valutazioni di Impatto Ambientale e verifiche di ottemperanza Il dipartimento garantisce il supporto tecnico all'istruttoria e attuazione degli adempimenti previsti dalla LR 40/98 che riguardano le procedure di VIA Provinciali, Regionali e Nazionali, nonché il relativo aggiornamento dell’applicativo SIVIA. Oltre al supporto tecnico – scientifico dell’Arpa - alla Provincia di Biella in base a quanto previsto dall’art. 8 della L.R. 40/98 viene previsto sia adottato un sistema pianificato di controllo delle condizioni previste per la realizzazione delle opere e degli interventi di cui alla presente legge. Nel 2011 le pratiche relative alla Valutazione di impatto Ambientale (sia per la fase di verifica sia per la fase di valutazione) sono state 25. Il valore si attesta di poco al di sopra della media fisiologica del territorio biellese degli ultimi anni, benché di molto al di sotto dell’anno precedente (2010) dove si è creato una notevole anomalia (39 procedure), dovuta alle richieste per impianti fotovoltaici (oltre il 60% del totale) al tempo fortemente incentivati. Anche per il 2011 e come per le autorizzazioni uniche ambientali (basate sul D.Lgs 387/2003), le richieste sono state guidate principalmente da progetti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili con maggiore equilibrio tra fotovoltaici e idroelettrici. Per il 2012, se non vi saranno modifiche sulle incentivazioni e sugli aspetti fiscali, si può prevedere una certa stazionarietà nelle richieste di valutazione di impatto per impianti da fonti rinnovabili. Tra le fonti rinnovabili non assumono particolare rilievo i progetti volti all’utilizzo di biomasse. Un impegno particolare è stato dedicato: • alla valutazione del progetto autostradale che dovrebbe collegare la Città di Biella alle autostrade A4 e A26 • al progetto di nuova diga in Alta Valsessera Per entrambi progetti è stato necessario un approccio multidisciplinare e un lavoro congiunto con i tecnici di altri Dipartimenti e delle Strutture Centrali di ARPA. Anche se con numeri più esigui sono state un impegno gravoso le valutazione di rinnovo delle autorizzazioni di attività estrattive, cave e miniere, che trasferite dalle strutture Centrali

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al Dipartimento hanno comportato un surplus di impegno.Si ritiene comunque di poter far fronte a questo tipo di valutazione se non ci sarà incremento numerico delle pratiche. Per ciò che riguarda le verifiche di ottemperanza, il numero di soggetti giuridici da monitorare previsti si è dimostrato idoneo a verificare l’ottemperanza delle prescrizioni per i progetti che implicavano maggiori impatti. Infatti, la scelta dei soggetti da monitorare è stata fatta in base al tipo e al numero di prescrizioni definite e sulla base dell’esperienza acquisita. Indicativamente si ritiene che, data l’imprevedibilità delle attività da svolgere per ogni soggetto giuridico, il personale impiegabile sia in grado di gestire l’attività nei livelli programmati fino ad oggi, con un margine di sicurezza che permette di rispondere ad ulteriori specifiche esigenze estemporanee. Con l’attività si intende valutare quale sia il livello di recepimento delle prescrizioni, di attuazione dei monitoraggi e di realizzazione delle opere utili alla compensazione ambientale espresse nel giudizio di compatibilità ambientale definito dall’autorità competente. Dal punto di vista progettuale il dipartimento ha avviato un’indagine relativa alla produzione energetica con impianti da fonti rinnovabili, che al momento è ancora in fase esplorativa e di organizzazione dei dati. In questa indagine, oltre a definire posizione e impatto diretto degli impianti sul territorio attraverso sistemi geografici, si intende cercare di capire, e stimare, quale effetto (positivo o anche negativo) possono avere gli stessi in termini energetici ed economici in generale, e quali sono o potrebbero essere oggettivamente le ricadute sul territorio. Per ciò che riguarda le valutazioni di impatto ambientale si ritiene interessante segnalare come le attività di istruttoria abbiano permesso di evidenziare alcune criticità specifiche legate alla realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili. Nello specifico gli impianti da fonti rinnovabili sono definiti dalla normativa “indifferibili e urgenti” per via delle ricadute che possono avere sia sugli aspetti che riguardano i bilanci energetici regionali, sia per ciò che riguarda il raggiungimento degli obiettivi di abbattimento di CO 2,come stabilito alla ratifica da parte dell’Italia del protocollo di Kyoto. Allo stesso tempo, questo tipo di interventi ha ovviamente degli impatti, che in alcuni casi possono essere rilevanti. In particolare, per ciò che riguarda gli impianti idroelettrici si possono individuare due situazioni, dagli effetti opposti, legate alla localizzazione dell’impianto distinguibile in due tipologie: di alta quota o di pianura. La realizzazione di questo tipo di impianti in alta quota può comportare un aumento del rischio di perdita o compromissione degli ecosistemi, soprattutto acquatici, anche perché è ormai sempre più sovente (data la riduzione dei tratti di alveo liberi) il coinvolgimento o la prossimità di aree naturali di pregio. Da questo ne derivano solitamente delle procedure che necessitano tempi lunghi e prescrizioni molto stringenti volte alla conservazione degli status naturali. Diversamente, la realizzazioni dello stesso tipo di impianti in pianura comporta il coinvolgimento di corpi idrici che sono spesso in condizioni di sofferenza, e in questi casi la realizzazione di impianti favorisce l’applicazione di prescrizioni che grazie ad interventi di riconnessione fluviale o aumento di efficienza nell’uso della risorsa, possono dare una opportunità nel miglioramento delle condizioni ambientali generali.

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3. Valutazioni di incidenza In ARPA Piemonte l’attività di supporto tecnico-scientifico alle Valutazioni di Incidenza (VI) è di esclusiva competenza dell’ Area Funzionale Tecnica -Struttura Ambiente e Natura . La procedura di Valutazione di Incidenza si sviluppa nelle seguenti fasi:  attivazione da parte dell'Autorità competente Settore Pianificazione aree protette;  visione e valutazione documentazione proponente (Relazione d'incidenza),  eventuale sopralluogo e analisi per presenza nel sito, stato di specie e habitat segnalate per il SIC o ZPS ,  redazione contributo tecnico, con eventuale richiesta intermedia di integrazioni. La richiesta di supporto tecnico all’Arpa può avvenire sia da parte della Regione o dagli Enti Parco delegati. Sono state svolte n. 3 attività relative alla VI, nello specifico: • “Centralina idroelettrica in Valsessera, sul Torrente Sessera. Nuova concessione di derivazione nei comuni di Bioglio, Callabiana e Camandona” • “Impianto idroelettrico di Campiglia Cervo” • “Rifacimento invaso sul T. Sessera in sostituzione dell'esistente per il superamento delle crisi idriche ricorrenti, il miglioramento dell'efficienza idrica degli invasi esistenti sui T. Ravasasnella ed Ostola, la valorizzazione ambientale del comprensorio” localizzato in vari comuni delle province di Biella e di Vercelli

Agenti fisici 1. Rumore e vibrazioni Pareri impatto e clima acustico Fermo restando che questo obiettivo dipende dal numero di richieste esterne, il valore obiettivo previsto per il 2011 potrà essere confermato anche per il 2012. Vista la situazione del personale dedicato (attualmente la struttura di Produzione si avvale della collaborazione dell’unico tecnico competente in forza alla Struttura di Vigilanza), il supporto per attività di monitoraggi e mappature acustiche, supporto a zonizzazioni non può essere garantito per l’oggettiva impossibilità di rispettare le tempistiche contrattuali, al massimo possono essere portati a termine i contratti ancora in essere. Per ottemperare alle segnalazioni di problematiche per agenti fisici che pervengono dal territorio (Comuni,Provincia,ASL, Procura ecc.) e che comportano il controllo del rumore e il controllo dei campi elettromagnetici, si ipotizza di effettuare anche per il corrente anno il controllo di 12 sorgenti sonore e l’effettuazione di 5 campagne di misura per i campi elettromagnetici. In relazione al fatto che negli ultimi anni si è registrato un progressivo calo del numero di esposti per campi elettromagnetici, al fine di garantire un minimo di attività di controllo sulle sorgenti di radiazioni non ionizzanti anche nell’eventualità di assenza di esposti, il Dipartimento prevede di effettuare monitoraggi programmati, sia su propria iniziativa che a richiesta di altri Entri (quali Comuni, Provincia, …). Il numero di monitoraggi dipenderà dal numero di segnalazioni, a cui verrà data priorità, e dalla complessità dei monitoraggi stessi. Indicativamente è ipotizzabile l’effettuazione di un numero di monitoraggi compreso tra 1 e 5.

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2. Campi elettromagnetici: Impianti per telecomunicazione ed elettrodotti Nel corso del 2011, su un totale di 78 soggetti giuridici controllati durante 9 misure RF, sono stati effettuati 3 controlli in banda stretta presso i siti radiotelevisivi di: Pollone- reg. Croazia Panatera, Biella – loc. Tracciolino e Graglia - reg. S. Carlo, per i quali la conoscenza pregressa aveva evidenziato criticità. Presso il sito radiotelevisivo di Biella – loc. Tracciolino permane un valore di campo superiore al valore di limite di 20 V/m in area accessibile (seppur isolata). E’ stato quindi chiesto il supporto dell’ispettorato territoriale del Ministero Sviluppo Economico, settore comunicazioni, per le verifiche propedeutiche alla riduzione a conformità del sito. E’ stata effettuata 1 campagna di monitoraggio in continua con centralina fissa e rilocabile; 1 misura in prossimità di elettrodotti, nonché una valutazione delle emissioni di campo elettrico e magnetico dovuti alla linea T529 nei comuni di Biella, Candelo, Vigliano Biellese, Valdengo e Cerreto. Sono state svolte attività di istruttoria e valutazione mediante modelli previsionali per rilascio pareri ex LR19/04 e D.Lgs 259/03 per l’installazione o modifica di impianti per telecomunicazioni. Nel corso dell’anno 2011 sono stati rilasciati 43 pareri, 22 relativi ad impianti per la telefonia mobile e 21 ad impianti per la diffusione radio-televisiva. I controlli per l’anno 2012 saranno programmati sulla base della conoscenza delle situazioni critiche dovute alla compresenza di più impianti che insistono sulla stessa area dando luogo a valori di esposizione prossimi ai valori fissati come limite o valore di attenzione dalla normativa vigente (siti radiotelevisivi) nonché controlli a campione o per rilascio parere presso siti di telefonia e radiotelevisivi. Resta inteso che saranno eventualmente effettuati controlli sulla base delle richieste del territorio (trasmissione esposti o richieste di controllo teorico/sperimentale effettuate da Comuni, Provincia, Procura) per un massimo di 10 soggetti controllati.

3. Radon e radioattività ambientale Una delle principali attività istituzionali che coinvolge ARPA nello studio del problema radon è l’opera di caratterizzazione del territorio che ha portato nel 2009 alla pubblicazione di una prima mappatura delle aree piemontesi “a rischio radon”. La definizione delle “aree ad alta probabilità di elevate concentrazioni di radon” (art.10-sexies D. Lvo 241/2000) è, di fatto, un importante adempimento normativo affidato dal legislatore nazionale alle Regioni. Nell’anno 2011, come prosieguo dell’attività di mappatura del radon in Piemonte, sono stati monitorati i seguenti comuni della Provincia di Biella, misurando la concentrazione indoor in abitazioni, scuole e edifici pubblici, mediante l’uso di dosimetri passivi: Masserano (22 dosimetri) Muzzano (14 dosimetri) Pollone (18 dosimetri) Sostegno (21 dosimetri)

Tali misure contribuiscono agli approfondimenti necessari nel territorio della Provincia di Biella che presenta alcune peculiarità dal punto di vista del radon e della presenza di radioattività naturale in alcune specifiche litologie. In tal senso i nuovi dati raccolti verranno elaborati per aggiornare le medie comunali che saranno comunicate agli enti locali interessati sul territorio.

Per il 2012 si prevede la continuazione dell’attività di monitoraggio con l’aggiunta di nuovi comuni. In particolare si intende procedere con misure a campione in abitazioni e scuole nei comuni di Tavigliano, Sordevolo, Cambuzzano, Graglia, Trivero.

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Non si esclude, inoltre, che dall’analisi dei punti monitorati, possano emergere casi di elevate concentrazioni di gas radon che necessiteranno un nostro intervento per valutare eventuali azioni di bonifica.

Una particolare attenzione verrà rivolta nel corso del 2012 ai comuni della Valle Cervo giacenti sul plutone della Balma, dove, nel corso dell’anno precedente, sono stati effettuati monitoraggi approfonditi in alcuni edifici pubblici, nell’ambito del progetto RADICAL Interreg di cooperazione transfrontaliera. Tale zona, infatti, è ben nota per l’elevata radioattività naturale presente nelle rocce e per l’elevate concentrazioni di radon negli edifici. In particolare si collaborerà con i comuni di Quittengo, San Paolo Cervo, Miagliano, Rosazza e Campiglia Cervo. Arpa fornirà un contributo alla diffusione della conoscenza di tale problema alla cittadinanza, proponendo azioni risolutive nei confronti delle criticità emerse.

4. Radioattività di origine artificiale: i siti nucleari e altri impianti con stoccaggio, utilizzo e possibile rinvenimento di materie radioattive Non vi sono, nel territorio della provincia di Biella, siti nucleari o impianti industriali dove vi sia una significativa presenza di radioisotopi o rifiuti radioattivi. Da questo punto di vista, quindi, non vi sono specifiche fonti di pressione. Sono tuttavia presenti alcune attività che, pur non comportando l’impiego di sorgenti radioattive, possono tuttavia essere fonte di un potenziale rischio radiologico: ci riferiamo in particolare a tutte quelle attività che riguardano lo stoccaggio, il recupero e la lavorazione di rottami e semilavorati metallici. La legge stabilisce infatti un regime di controllo e vigilanza radiometrica per queste tipologie di attività (art. 157 del D. Lgs 230/95). VIGILANZA ex art. 157 D. Lgs 230/95 Vi sono, in provincia di Biella alcune industrie la cui attività ricade nel campo di applicazione dell’art. 157 del D. Lgs. 230/95. Nel corso del 2011 sono stati effettuati controlli su 2 aziende (F.P.G. Metalli di Sandigliano e Zerbetto Fonderie di Lessona). Non essendo emerse violazioni di legge, gli esiti dei sopralluoghi sono stati comunicati, tramite relazione tecnica, alla Provincia, oltre che, per conoscenza, ai diretti interessati. Per il 2012 si suppone, da parte di ARPA Piemonte, un impegno analogo.

RISCHI NATURALI 1. Geologia e dissesto Le problematiche vengono gestite da Dipartimento Tematico Geologia e dissesto su scala regionale che svolge attività di: • analisi, definizione ed aggiornamento a scala regionale del quadro inerente i processi di modellamento naturale dell’ambiente, l’instabilità dei versanti, la dinamica fluvio- torrentizia e le caratteristiche geologiche/litologiche, idrogeologiche e geotecniche del territorio piemontese; • rilievo, raccolta ed elaborazione di informazioni a seguito di eventi naturali, ai fini dell’analisi dei processi morfodinamici e ricostruzione del quadro degli effetti indotti; • realizzazione e gestione di basi dati geotematiche funzionali all’implementazione del Sistema Informativo Geologico e alla diffusione dell’informazione geotematica; • gestione della Rete Regionale di Controllo dei Movimenti Franosi (Rercomf) e della rete di stazioni permanenti GPS, della rete di monitoraggio del permafrost e applicazione di tecniche di rilievo e di telerilevamento; • sviluppo di tecniche, metodologie e modelli in ambito geotematico; • condivisione di informazioni con gli enti locali (Province) relativamente ai dissesti presenti sul territorio;

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• consulenze e supporto al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile a alla Direzione Regionale OO.PP. per attività legate alla previsione e prevenzione dei pericoli naturali nei processi di versante e dei corsi d’acqua; • coordinamento editoriale nella redazione dei volumi e;pubblicazioni sui temi inerenti i processi di modellamento naturale del territorio ed i rischi naturali; • Rapporto Stato Ambiente, contributi relativi a dinamica torrentizia e dinamica di versante. 2. Meteorologia e clima Le attività di Meteorologia e Climatologia realizzate dal Dipartimento Sistemi Previsionali riguardano nell’insieme l’intero territorio regionale e di conseguenza i servizi realizzati di analisi e previsione meteorologica nonché di elaborazione climatica tengono in considerazione tutti gli ambiti provinciali.

Il servizio meteorologico Nell’ambito delle attività di meteorologia e climatologia, il servizio meteorologico riveste un ruolo fondamentale, sia per la quantità di prodotti erogati a supporto di una varietà di soggetti esterni, sia per i requisiti necessari che impongono le specifiche di erogazione sull’organizzazione del lavoro. L’attività operativa del servizio meteorologico si esplica attraverso una serie di attività quotidiane che, a partire dall’analisi della situazione meteorologica in atto e dall’interpretazione dei dati osservati e degli output dei modelli meteorologici, ha per obiettivo la formulazione di previsioni, sempre più a carattere quantitativo, dei fenomeni meteorologici con un elevato dettaglio spazio-temporale. L'attività è focalizzata sul territorio regionale e si avvale di strumenti e prodotti diversi in funzione della scadenza temporale della previsione e della sua specificità. Tutte le previsioni formulate dal servizio confluiscono in Bollettini Meteorologici orientati all’utente che riassumono, in forma concordata con l’utente stesso, la previsione in modo che sia il più possibile fruibile, comprensibile mantenendo un elevato contenuto informativo.

Prodotti del servizio (elenco non esaustivo) Emissioni Prodotti di interesse generale all’anno meteorologico testuale per tutti i giorni inclusi i festivi 365 analisi meteorologica riferito al giorno precedente per tutti i giorni inclusi i festivi 365 Prodotti per il sistema di Protezione Civile A titolo di esempio: emissione di un bollettino di previsione meteorologica, 365 innesco e propagazione incendi (emissione di mappe), ……….. Prodotti agrometeorologici Prodotti per la prevenzione degli effetti sulla salute A titolo di esempio: valutazione indice di qualità dell’aria, previsione ondate di 365 calore, indice UV, qualità dell’aria, …. Prodotti a supporto della gestione della viabilità Prodotti per i media emissione di bollettini per il periodico “Eco di Biella” nei giorni di Mercoledì e 104 Domenica emissione di bollettini per i periodici diocesani piemontesi per tutti i giorni 365 Servizi WEB alimentazione sito web della Regione Piemonte 365 alimentazione sito web ARPA Piemonte 365 avvisi meteorologici su METEORISK - 319

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Nell’ambito dei servizi sono da evidenziare: Produzione servizi di prevenzione sanitaria delle emergenze climatiche L’attività di previsione delle ondate di calore, svolta dal personale del Dipartimento Sistemi Previsionali dell’Arpa Piemonte, si esplica attraverso un impegno quotidiano nel periodo estivo che, a partire dall’analisi della situazione meteorologica in atto e dall’interpretazione degli output dei modelli meteorologici, ha per obiettivo la formulazione di previsioni, anche quantitative, dei fenomeni meteorologici legati a temperature estreme ed ondate di calore con un elevato dettaglio spazio-temporale. L'attività è focalizzata sul territorio regionale e si avvale di strumenti e prodotti diversi in funzione del bacino di utenti a cui è fornita l’informazione e delle richieste di specificità della previsione. Tutte le previsioni formulate dal servizio confluiscono nel Bollettino previsionale delle ondate di calore sui capoluoghi di Provincia (http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/ Bollettini/bollettino_calore.pdf) orientati agli utenti e che riassumono, in forma concordata con l’utenza stessa, la previsione, in modo che sia il più possibile fruibile, comprensibile e con elevato contenuto informativo. Per il periodo estivo del 2011 (giugno-settembre) Arpa Piemonte ha predisposto il bollettino con riferimento alle valutazioni per la Città di Biella e trasmesso tramite e-mail agli indirizzi di posta elettronica comunicati dagli Enti dell’area sanitaria e dell’assistenza sociale quali ASL, ASO, presidi ospedalieri, case di cura, MMG, RSA, presidi per anziani, servizi socio- assistenziali ecc. E’ inoltre stata predisposta una relazione una relazione di valutazione complessiva sull’andamento dell’estate 2011 sia da un punto di vista climatico sia degli effetti sulla salute. Alcune valutazioni specifiche sull’andamento della mortalità sono state effettuate anche per la città di Biella. Il servizio è confermato per l’anno 2012.

3. Idrologia Le attività di Idrologia e di valutazione degli effetti al suolo sono realizzate dal Dipartimento Sistemi Previsionali e riguardano nell’insieme l’intero territorio regionale e di conseguenza il monitoraggio ed i servizi realizzati tengono in considerazione tutti gli ambiti provinciali. Tuttavia sono da segnalare alcuni prodotti ed iniziative che vedono un’applicazione peculiare su territorio della Provincia di Biella.

Produzione servizi per il sistema di allertamento ai fini di protezione civile La struttura garantisce la gestione del Centro Funzionale Regionale istituito ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 Febbraio 2004 garantendo il presidio continuativo volto a seguire l’approssimarsi e l’evolvere di situazioni di rischi naturali che possono verificarsi in forma più o meno gravosa sul territorio. Sono inoltre presenti esperti di dominio che attraverso l’interpretazione delle modellistiche di previsione e le informazioni derivanti dalle reti osservative valutano le condizioni di criticità ed emettono specifici bollettini per il sistema di protezione civile afferente al rischio idrogeologico e sismico. In tale ruolo vengono realizzate le attività di prevenzione e monitoraggio di protezione civile legate alla gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione, consistenti nella produzione, distribuzione quotidiana (7 giorni su 7) alle strutture Regionale e provinciali di protezione civile del Bollettino di Allerta Meteoidrologica, articolato su 11 aree della regione Piemonte, di cui 2 ricadenti in parte nella provincia di BIELLA (area B Chiusella, Cervo, Valsesia, area I Pianura settentrionale). Il servizio per l’anno 2011 è stato erogato senza criticità, ed è confermato per l’anno 2012

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1. Progetti a finanziamento esterno inerenti i rischi naturali Riteniamo opportuno evidenziare alcuni progetti a finanziamento esterno che coinvolgono a vario titolo il Dipartimento Sistemi Previsionali e che hanno, o potrebbero avere con sviluppi successivi, ricadute sul territorio della provincia. Progetto ALP FFIRS (ALPine Forest FIre waRning System) Il Dipartimento Sistemi Previsionali è coordinatore del progetto ALP FFIRS nell’ambito del Programma di Cooperazione territoriale Spazio Alpino 2007-2013, che si chiuderà nel corso del 2012. Il progetto ha per obiettivo generale il miglioramento della prevenzione degli incendi boschivi nel territorio alpino con la creazione di un sistema comune di allertamento per condizioni potenzialmente favorevoli all’innesco e allo sviluppo di incendi. Come risultati rilevanti dal punto di vista dell’impatto sul territorio sono la definizione di una scala di pericolo relativa agli incendi boschivi comune per le regioni dell’arco alpino, la realizzazione di un sistema di previsione del pericolo degli incendi (che per l’Agenzia si configura in termini di un nuovo servizio operativo a scala regionale) e la proposizione di modalità comuni e sinergiche di intervento, anche con supporto transfrontaliero in caso di eventi estremi. I prodotti sviluppati dal progetto coinvolgono anche il territorio della provincia di Biella per quanto concerne il sistema di allertamento per condizioni favorevoli allo sviluppo e all’innesco di incendi boschivi, con un dettaglio a livello di unità territoriale su cui operano le squadre AIB, con la finalità di mettere in atto le azione di prevenzione tempestivamente e prepararsi alle attività di contrasto all’evento pianificando la distribuzione di uomini e mezzi e attivando procedure specifiche.

Progetto RISKNAT "Gestione in sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri" Il progetto RISKNAT, nell’ambito del Programma Operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia 2007-2013 ALCOTRA, vede la partecipazione dell’Agenzia in qualità di soggetto attuatore della Regione Piemonte. Il progetto, svolto in collaborazione con la struttura “Geologia e dissesto”, ha per obiettivo principale quello di rafforzare l’azione dei servizi tecnici/pubblici di protezione contro i rischi naturali attraverso soluzioni di politiche di sviluppo territoriale impostate sulla sostenibilità e la costituzione di una piattaforma interregionale di scambio delle esperienze, di valorizzazione delle informazioni e di riflessione strategica; mettere a punto servizi e metodi innovativi di previsione e mitigazione ad alto contenuto tecnologico; realizzare degli interventi pilota, quali buone pratiche di gestione di rischi integrati con la gestione ambientale e territoriale, ai quali sensibilizzare gli operatori tecnici.

RETI REGIONALI DI MONITORAGGIO 1. Acque superficiali La Direttiva 2000/60/CE (WFD) istituisce a livello europeo un quadro di riferimento per la definizione dei piani di gestione a scala di distretto idrografico finalizzati alla pianificazione delle misure necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di qualità fissati a livello europeo e delle attività di monitoraggio per le diverse categorie di acque superficiali (fiumi e laghi) e sotterranee. La WFD e la Direttiva 2008/105/CE, recepite formalmente dal D.Lgs 152/06 e dai successivi decreti nazionali emanati che ne modificano le norme tecniche, hanno introdotto significativi elementi di innovazione rispetto alla normativa precedente nella disciplina delle attività di monitoraggio, portando ad una rivisitazione profonda delle reti di monitoraggio e della gestione delle attività che dal 2009 è diventata operativa.

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Il nuovo monitoraggio presenta quindi caratteristiche nuove e un approccio innovativo, finalizzato a convalidare l’analisi delle pressioni insistenti sui corpi idrici (CI) e il rischio di non raggiungere gli obiettivi di qualità – buono stato - previsti dalla WFD al 2015. Sulla base dei risultati dell’analisi di rischio e delle indicazioni previste dalla WFD sono state pianificate le attività di monitoraggio, che si distinguono in monitoraggio di sorveglianza e operativo. La durata di un ciclo di monitoraggio varia a seconda della tipologia di monitoraggio prevista; per quanto riguarda il monitoraggio operativo la durata è di tre anni, al termine dei quali sarà possibile classificare i CI attribuendo il risultato peggiore tra gli elementi che concorrono alla determinazione del buono stato, secondo lo schema riportato in figura 1. Figura 1 – Schema generale per la classificazione dello stato di qualità ai sensi della WFD

La rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali, fiumi e laghi, viene gestita da Arpa per conto della Direzione Ambiente della Regione Piemonte a partire dall’anno 2000 coerentemente con quanto era previsto dal D.Lgs 152/99 ed ha rappresentato la principale fonte di conoscenza dello stato qualitativo della risorsa idrica. La nuova rete di monitoraggio è quindi stata rivista sulla base dei criteri di tipizzazione sia come ubicazione dei punti che come frequenze e protocolli di campionamento. Nel 2009 Arpa Piemonte ha avviato il primo ciclo di monitoraggio coerente con quanto previsto dal Decreto 260/2010; la durata del primo ciclo di monitoraggio è stata triennale e si concluderà alla fine del 2011. Nel 2012 verrà avviato il secondo ciclo triennale che si concluderà nel 2014. I risultati del monitoraggio relativi ai due cicli concorreranno, secondo le modalità previste dal Decreto 260/2010, al calcolo degli indici di qualità per l’attribuzione della classe di Stato ai corpi idrici monitorati e quindi alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa europea per il 2015. Fiumi L’attività tecnica da svolgere a livello locale consiste nel prelievo di campioni di acqua dai corpi idrici superficiali e successive determinazioni analitiche chimiche e microbiologiche, misure in sito chimico-fisiche, misure di indicatori biologici, elaborazione di indici di qualità.La rete di monitoraggio regionale nella provincia di Biella, per l’anno 2011, risulta costituita da 12 CI. Il prelievo dei campioni da sottoporre ad analisi chimico-fisiche e microbiologiche

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viene realizzato dagli operatori dipartimentali, con frequenze variabili tra 12 e 6 campioni/anno, mentre le determinazioni analitiche sono realizzate dalla struttura specialistica ARPA “Qualità delle acque”. Il biomonitoraggio della rete regionale è stato implementato secondo quanto previsto dalla WFD, sostituendo l’unico indice precedentemente determinato, Indice Biotico Esteso (IBE), con indici diversificati per componente biologica: macrobenthos, macrofite, diatomee.L’attività di biomonitoraggio sui corsi d’acqua è stata stratificata nell’arco di un triennio, prevedendo la determinazione della componente macrobentonica, delle macrofite e delle diatomee su 10 CI in Provincia di Biella nell’anno 2009. Nel corso dell’anno 2011 sono invece state determinate sia la componente macrobentonica che quella diatomica su 2 ulteriori CI appartenenti ad un progetto Life Inhabit e che appartengono ad un sottoinsieme di CI non fisso per specifiche valutazioni e finalità. Per il prosieguo dell’attività ed in particolare per l’anno 2012, la stratificazione regionale del precedente triennio è stata rivista in quanto la distribuzione del carico di lavoro era poco equilibrata a scala dipartimentale. La nuova stratificazione prevede una distribuzione dei punti di monitoraggio in 4 settori regionali con lo scopo anche di limitare gli spostamenti lunghi e ottimizzare i tempi. Il territorio della Provincia di Biella insieme a parte di Cuneo e Torino costituisce il settore Nord-Ovest, la stratificazione dei punti di monitoraggio all’interno del quadrante rispetta le singole aste fluviali e distribuisce il carico di lavoro in modo più uniforme ogni anno (2012- 2013-1014). In particolare nel corso del 2012 verrà svolto in Provincia di Biella il monitoraggio operativo sul torrente Cervo. Figura 2 – Stratificazione del biomonitoraggio nel triennio 2012-2014

La rete di monitoraggio regionale nella provincia di Biella, per l’anno 2012, sarà costituita da 8 CI. Il prelievo dei campioni da sottoporre ad analisi chimico-fisiche e microbiologiche viene realizzato dagli operatori dipartimentali, con frequenze variabili tra 9 e 6 campioni/anno,

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mentre le determinazioni analitiche sono realizzate dalla struttura specialistica Arpa “Qualità delle acque”. Il numero di CI potrebbe essere implementato da corpi idrici aggiuntivi da monitorare con analisi chimico-fisiche e microbiologiche e con le componenti biologiche significative come già discusso nella parte di questo documento relativa all’ex monitoraggio provinciale. Laghi Il nuovo piano di monitoraggio prevede l’effettuazione del monitoraggio chimico secondo un protocollo analitico adeguato alla Direttiva che comprende i parametri generali di base (fosforo, trasparenza, ossigeno ipolimnico) e i metalli su tutti i punti, mentre le sostanze pericolose e gli altri inquinanti specifici vengono modulate sulla base delle pressioni e dei dati pregressi di monitoraggio. Il monitoraggio biologico prevede l’analisi di diversi elementi di qualità biologica: fitoplancton, macrobenthos e macrofite selezionate per i diversi punti sulla base della sensibilità alle pressioni insistenti sui diversi CI come previsto dal Decreto 260/2010.Il monitoraggio chimico viene effettuato tutti gli anni su tutti i punti della rete con frequenze modulate nei diversi corpi idrici mentre quello biologico tutti gli anni per il fitoplancton e 1 solo anno nel triennio per quanto riguarda macrobenthos e macrofite. Gli indici in questa fase sono calcolati su base annuale. Ai fini della classificazione dello stato ecologico, dovranno essere calcolati, almeno per il monitoraggio operativo, sulla base dei dati del triennio 2009-2011.I laghi e gli invasi sottoposti a monitoraggio nel 2011 sono riportati in figura 3. Figura 3 – Rete regionale di monitoraggio dei CI lacustri

In Provincia di Biella vengono monitorati un lago naturale e due invasi:  Lago di Viverone o d’Azeglio  Invaso Ingagna  Invaso Masserano o Ostola.

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Sono stati effettuati sei campionamenti annuali sul lago di Viverone e quattro campionamenti annuali per ciascuno dei due invasi. Le analisi chimiche sono state svolte, come già nel caso dei fiumi dalla struttura specialistica Arpa “Qualità delle acque” mentre la valutazione della componente fitoplanctonica è stata effettuata dalla struttura di produzione del dipartimento Arpa di Torino, sede di Ivrea. Nel corso dell’anno 2011 è stata anche valutata la componente macrobentonica sul lago di Viverone in collaborazione con i tecnici della struttura di produzione del dipartimento Arpa di Torino. Il monitoraggio su questi laghi ed invasi è di tipo operativo ed anche nel corso del triennio 2012-2014 prevederà le stesse frequenze di monitoraggio e le stesse componenti biologiche indagate nel primo triennio 2009-2011 (fitoplancton annuale sugli invasi, fitoplancton annuale, macrofite e macrobentos 1 anno su 3 per il Lago di Viverone). Il personale del dipartimento di Biella svolge le attività di campionamento delle acque lentiche utilizzando il natante in dotazione al Coordinamento della Protezione Civile della Provincia di Biella grazie ad una convenzione rinnovata annualmente che consente oltre alla fornitura del mezzo, il supporto per la conduzione dello stesso da parte di personale volontario.

2. Acque sotterranee L’aggiornamento alla nuova normativa europea in materia di acque rappresentato dalla direttiva quadro 2000/60/CE (WFD) e dalla direttiva 2006/118/CE (GWD), quest’ultima specificatamente dedicata alle acque sotterranee, si è concretizzato, in campo nazionale, con l’emanazione del D.lgs. 30/2009 (che ha recepito la direttiva 2006/118/CE) e del Decreto 260/2010 che ha colmato la lacuna tecnica creatasi dopo l’emanazione del D.lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale). La struttura Dipartimentale, nell’ambito della gestione della rete di monitoraggio regionale delle acque sotterranee, finalizzata alla verifica dello stato della risorsa, svolge l’attività di prelievo dai pozzi identificati nella rete regionale presenti sul territorio di competenza dipartimentale secondo lo schema predisposto dalla struttura di coordinamento “Qualità delle acque” che ha previsto per il 2011, 23 punti di prelievo, da campionarsi 2 volte l’anno per un totale di 46 campioni.L’area cui afferiscono gli 11 punti di monitoraggio relativi al sistema idrico sotterraneo superficiale è il Corpo Idrico Sotterraneo GWB-S1 - Pianura Novarese, Biellese e Vercellese, mentre i 12 punti relativi al sistema idrico sotterraneo profondo afferiscono al GWB-P1 – Pianura Novarese, Biellese e Vercellese. Il processo di classificazione ai sensi della nuova normativa supera il concetto puntuale proiettandosi verso una configurazione areale più attinente alla matrice acque sotterranee intesa come un contesto liquido in movimento secondo un monte-valle idrogeologico inglobato nei rispettivi GWB. Il passaggio dal dato di qualità media puntuale a quello complessivo, a livello di GWB, si espleta sommando le aree di influenza di ciascun punto di monitoraggio (calcolate con appositi algoritmi), ognuna delle quali avrà uno stato chimico Buono o Non Buono, rapportandole alla superficie totale del GWB. Nel caso che la percentuale di area complessiva relativa a punti con stato Non Buono superi il 20% della superficie totale del GWB, questi avrà un attribuzione Non Buono. L’attribuzione dello stato chimico tiene conto di standard di qualità (SQ) già previsti dalla Direttiva 2006/118/CE per nitrati e pesticidi e valori soglia (VS) per una serie di altri inquinanti secondo i criteri recentemente stabiliti dal D.lgs. 30/2009. Il superamento degli SQ o dei VS porta all’attribuzione di uno stato chimico Non Buono al punto di monitoraggio. Anche per le acque sotterranee il ciclo di monitoraggio è triennale e si concluderà quindi con l’anno in corso e con la prima classificazione. Nelle figure seguenti è riportato lo stato di qualità, valutato sulla base del monitoraggio 2010, dei due corpi idrici sotterranei GWB-S1 e GWB-P1.

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Figura 4 – Stato chimico areale e puntuale nel GWB-S1 Figura 5 – Stato chimico areale e puntuale nel GWB-P1

Il piano 2012-2014 verrà predisposto in maniera definitiva sulla base di risultati del triennio precedente, si può prevedere una sostanziale conferma della struttura della rete di monitoraggio con l’eventuale modifica dei pozzi che per motivi tecnici o gestionali non sono stati resi disponibili nel corso del primo triennio.

3. Qualità dell’aria L’attività di gestione della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria, declinata nelle sue articolazioni provinciali, è svolta principalmente dal personale del Dipartimento provinciale e del Dipartimento Sistemi Previsionali dell’Agenzia, si esplica attraverso un impegno quotidiano durante tutto l’anno. Il Dipartimento Sistemi Previsionali ha provveduto nell’ultimo anno a supportare l’operato del Dipartimento provinciale con le forniture dei materiali consumabili necessarie a effettuare il campionamento e la misura del particolato PM10 e PM2,5 tramite i campionatori semiautomatici. Anche l’infrastruttura della rete è stata sottoposta ad una azione di adeguamento, finanziata da Regione Piemonte, che continuerà nei prossimi mesi ed è consistita in: • sostituzione e spostamento della cabina di Trivero (da Ponzone-Mercato a Trivero- Ronco), nello stesso comune, con i relativi lavori edili e collaudo effettuato in data 21/12/2011; • sostituzione dei personal computer del sistema di acquisizione e trasmissione presente in ogni cabina nonché di quello destinato alla validazione dei dati presso il Dipartimento; • fornitura di nuovi strumenti di campionamento o misura in alcune stazioni (misuratori di BTX e un campionatore di PM10 trasportabile).

Ulteriori interventi saranno attuati, nell’ambito del nuovo piano regionale di adeguamento, nei prossimi mesi in relazione allo spostamento della stazione di traffico in Biella in una collocazione differente e in particolare:

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• Nuova stazione di traffico in Biella - L’attuale stazione, classificata come urbana di traffico, sarà ricollocata in nuovo sito, di maggiore significatività presso il sito commerciale “Gli Orsi”, come previsto dal Progetto di revisione della rete regionale. Sarà sostituito il campionatore PM10 con un misuratore automatico, si aggiungerà un misuratore automatico di PM2,5 e si manterrà la dotazione strumentale esistente (analizzatori di ossidi di azoto, monossido di carbonio, BTX) ad eccezione del misuratore di biossido di zolfo spostato a Biella – Sturzo; • Sostituzione della cabina della stazione di Biella - Sturzo con una più capiente, che è già stata installata e funzionante con collaudo in data 5 dicembre 2011; • Adeguamento della cabina della stazione di Cossato - Pace.

Ulteriori acquisti, es. misuratore automatico di PM10 e PM2,5 nonché un analizzatore di BTX da inserire nella stazione di Biella – Sturzo, e spostamenti di strumentazione saranno effettuati nel corso del 2012 nell’ambito del progetto regionale prima citato.

4. Monitoraggio del suolo e contaminazione diffusa Dal 2010 Arpa Piemonte su incarico della Regione Piemonte sta seguendo il progetto “Analisi ambientale sulla contaminazione diffusa (suolo e acque sotterranee) del territorio regionale per la definizione di valori di fondo per diverse categorie di inquinanti”. Il progetto triennale 2010-2012, prevede : Implementazione della rete di monitoraggio ambientale del suolo per la valutazione della contaminazione da fonti diffuse e la determinazione dei valori di fondo. Completamento della rete regionale di monitoraggio del suolo 9 x 9 km. Definizione dei valori di fondo naturale per i metalli nelle acque sotterranee come previsto dalla direttiva 2006/118/CE e dal decreto legislativo 16 marzo 2009 n.30. Nell’ambito del progetto attualmente nella provincia di Biella sono stati effettuati campionamenti di suolo in 4 stazioni di monitoraggio su maglia sistematica di 18 x 18 km. Per il 2012 è previsto l’infittimento del campionamento su maglia 9x9 km con il campionamento di 8 stazioni di monitoraggio. Per ogni ca mp ione di suolo verranno determinate le concentrazioni di metalli pesanti e inquinanti organici (IPA, PCB, PCDD/DF) secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/06 per siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale. Le analisi dei contaminanti inorganici verranno effettuate su tutti i campioni prelevati alle diverse profondità, mentre le analisi delle componenti organiche verranno effettuate solo sui campioni superficiali. Le analisi e le elaborazioni dei dati saranno disponibili entro fine 2012 e garantiranno una valutazione attendibile dello stato della contaminazione diffusa del suolo della provincia e dei valori di fondo per i contaminanti analizzati.

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Figura 1: Rete di monitoraggio ambientale per la Figura 2: Rete di monitoraggio ambientale dei provincia di Biella. suoli del Piemonte. In verde sono indicate le Stazioni di monitoraggio realizzate al In verde sono indicate le Stazioni di monitoraggio realizzate al 31/12/2011. In rosso sono indicate le 8 stazioni che verranno 31/12/2011. In rosso sono indicate le stazioni che verranno campionate ed analizzate nel 2012. campionate ed analizzate entro il 2013 per il completamento della maglia sistematica 9x9 km.

5. Radioattività Per quanto riguarda le reti di monitoraggio della radioattività, ARPA Piemonte gestisce sostanzialmente 2 tipi di reti a livello regionale: a) una rete di allarme (RAGAP), basata su 29 rivelatori Geiger-Mueller, che rileva in continuo i livelli di radiazione gamma b) una rete di sorveglianza ambientale nazionale/regionale (RESORAD) che prevede la il prelievo di campioni sia ambientali che alimentari e la loro successiva analisi in laboratorio Per quanto riguarda la rete RAGAP, nella provincia di Biella è installato un sensore Geiger- Mueller che monitora costantemente la radiazione gamma. I dati registrati da queste centraline, da quando la rete è il funzione (estate 2007) sono risultati sempre nella norma. Per quanto riguarda invece la rete RESORAD, il piano di prelievo che interessa la provincia di Biella si concentra essenzialmente sul prelievo di matrici alimentari. Nel corso del 2011 sono state effettuati i seguenti prelievi ed analisi: 20 campioni di alimenti di cui 2 afferenti alla rete nazionale e 17 a quella regionale 3 campioni ambientali (rete nazionale) Non si prevedono, per il 2012, particolari variazioni. Trattandosi queste di reti nazionali e regionali, alcuni piccoli cambiamenti sono possibili, in relazione ad eventuali indicazioni provenienti da ISPRA o dalla Regione. Infine si segnala che ARPA Piemonte ha effettuato, in occasione dell’incidente di Fukushima alcune considerazioni sull’impatto radiologico dell’incidente nella nostra Regione, dovuto all’isotopo I-131. Tale impatto è stato del tutto trascurabile, con dosi dell’ordine di qualche decina di nanoSievert. Nella cartina seguente si può vedere il calcolo della deposizione al suolo di I-131, da cui si vede che la provincia di Biella ha avuta una ricaduta radioattiva, rispetto alla media regionale, un ’ più elevata, con una certa differenziazione tra pianura (livelli più bassi) e zone collinari e montuose (livelli un po’ più alti), a causa del diverso regime delle precipitazioni: si tratta comunque, in tutti i casi, di valori assolutamente trascurabili che non pongono alcun significativo rischio radiologico.

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6. Controllo dei movimenti franosi Il Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto di Arpa Piemonte gestisce la Rete Regionale di Controllo sui Movimenti Franosi (RERCOMF). Sul territorio regionale piemontese sono presenti sistemi di controllo sui numerosi movimenti franosi, installati dalle Amministrazioni Comunali, Provinciali, dalle Comunità Montane o da altri Enti. La rete è di tipo estensivo ed include ad oggi, oltre 300 versanti in frana, ciascuno dei quali attrezzato con appositi strumenti Nell'area della provincia di Biella sono presenti 5 siti strumentati, per un totale di 7 inclinometri, 5 piezometri e 18 capisaldi per il monitoraggio di tipo topografico.

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7. Monitoraggio meteoidrografico Al Dipartimento Sistemi Previsionali sono state affidate le funzioni del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale trasferito alle Regioni con DLgs 112/98; per quanto riguarda il rilevamento idrometrico, tali funzioni sono esercitate in un Gruppo di coordinamento Regione-Arpa istituito con D.G.R. n. 93 – 22110 del 1/09/1997 finalizzato al monitoraggio idrometrico e della qualità delle acque superficiali. Sul territorio provinciale sono attive 4 stazioni idrometriche in tempo reale. Arpa Piemonte svolge inoltre un servizio di informazione sul quadro idrologico regionale con l'obiettivo di mantenere costantemente aggiornata la conoscenza della disponibilità delle risorse idriche, attraverso la composizione giornaliera di un Bollettino Idrologico di sintesi (http://www.Arpa.piemonte.it/upload/dl/Bollettini/bollettino_idrosintesi.pdf) e un Bollettino idrologico mensile (www.Arpa.piemonte.it bollettino idrologico mensile). Nato per far fronte alle situazioni di carenza idrica alla scala di bacino del Po con interesse prioritario del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e dell'Autorità di Bacino, ha via via assunto una funzione ordinaria nella gestione della risorsa idrica dei bacini idrografici piemontesi. Nei periodi primavera-estate, il servizio è intensificato con l’emissione di un bollettino previsionale settimanale pensato per la gestione della risorsa idrica dei bacini idrografici piemontesi anche in relazione al bacino complessivo del Po. Per la provincia di Biella le valutazioni hanno riguardato i bacini idrografici del Cervo e del Sesia. Il servizio per l’anno 2011 è stato erogato senza criticità, ed è confermato per l’anno 2012.

INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE 1. Ufficio Relazioni con il Pubblico A fine 2011 è stata individuata una specifica figura per l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, che ha così potuto realizzarsi concretamente anche per il nostro dipartimento. Finora le richieste di accesso agli atti o di informazione venivano comunque evase. 2. Pubblicazioni ed eventi Nel corso del 2011 le principali pubblicazioni prodotto sono state l'opuscolo informativo sulla contaminazione da tetracoloretilene, descritto in precedenza, e la relazione sulla qualità dei corpi idrici della Provincia di Biella Anno 2010. 3. Educazione ambientale Il servizio è finalizzato alla sensibilizzazione di cittadini e loro associazioni ai temi ambientali. Comporta l’elaborazione e lo sviluppo di programmi/piani di formazione ed educazione ambientale. Nell’anno in corso è continuata la collaborazione con il Fondo Edo Tempia focalizzando l’attenzione sul tema dell’aria: sono state proposte presentazioni sulla struttura della materia e sull’inquinamento atmosferico e semplici esperimenti esplicativi. L’attività è stata come sempre recepita con soddisfazione e piacere e il Fondo ha già richiesto la collaborazione del Dipartimento anche per il prossimo anno scolastico. Per l’iniziativa di Porte Aperte all’Arpa quest’anno ha aderito anche il Dipartimento permettendo ad alcuni insegnanti e ad alcune classi interessate di visitare una centralina di monitoraggio di qualità dell’aria dopo un incontro teorico svolto presso Villa Schneider.

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Sono poi pervenute richieste da parte di una scuola materna e una scuola superiore ad indirizzo ambientale. Per la scuola materna sono stati organizzati 6 incontri durante i quali si sono affrontati i temi di aria e acqua spiegati in modo semplice e attraverso attività di gioco per coinvolgere bambini di una fascia d’età compresa tra 3 e 5 anni ; l’attività è stata molto gradita e la scuola pensa di richiedere ulteriori interventi per l’anno scolastico 2011/2012. Nella scuola superiore ad indirizzo ambiente sono stati fatti 4 incontri durante i quali si è parlato di Ecolabel, di amianto, di acque destinate al consumo umano e di qualità dei corpi idrici biellesi; anche questa scuola prevede di richiedere interventi per il prossimo anno scolastico. Nell’obiettivo è rientrata anche la presentazione agli enti locali sulla gestione degli esposti ed una lezione al Museo del Territorio all’interno della manifestazione Selvatica su invito della Fondazione Cassa di Risparmio. Per l’anno scolastico 2011/2012 continuerà la collaborazione con il Fondo Edo Tempia per il progetto da loro proposto “Gli stili di vita vincenti” che ci vede impegnati nel sottoprogetto “Meno Inquinamento ambientale”. Le richieste di intervento sono già pervenute da parte di 4 scuole e coinvolgono in totale 7 classi. Si prevedono due/tre incontri per ogni classe durante i quali verranno approfonditi temi inerenti l’acqua e l’aria; gli incontri saranno programmati nel mese di gennaio e si svolgeranno da febbraio a maggio. Sono pervenute inoltre richieste da parte di due scuole materne per riproporre le attività svolte nel precedente anno scolastico; tenendo conto del livello di apprendimento dell’età dei bambini a cui ci si rivolge si ritiene più opportuno organizzare degli incontri in presenza dei soli insegnanti con i quali si potranno trattare diverse tematiche che saranno poi riportate in classe dagli stessi. Il numero di interventi e di iniziative può variare a seconda delle ulteriori richieste che pervengono ad anno scolastico inoltrato da parte di scuole di diverso grado (ad esempio una scuola superiore ad indirizzo ambientale con la quale si collabora da anni). Nel 2012 per l’iniziativa di Porte Aperte all’Arpa parteciperà il Laboratorio di Biella con sede ad Ivrea.

EMERGENZE E PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI ALLE ATTIVITÀ DI VIGILANZA 1. Interventi per attività in reperibilità Le richieste di interventi in reperibilità sono risultate in aumento rispetto all'anno precedente, ma comunque limitate. I più rilevanti afferiscono a richieste da parte dei VVF conseguenti ad incendi di stabilimenti industriali, che tuttavia non hanno comportato un impegno particolare. Non si devono segnalare eventi rilevanti dal punto di vista ambientale. 2. Interventi su esposto Le segnalazioni da parte di privati cittadini, I cui risultati sono descritti nelle parti di contaminazione del suolo, delle acque e dell'amianto, determinano un impegno non trascurabile per il dipartimento, senza essere un reale problema ambientale. Spesso la genesi è interna a dinamiche interpersonali, altre volte la problematica è di competenza dell'Autorità Comunale. Al fine di mitigare l'impatto ed operare in sinergia con le Pubbliche Amministrazioni a fine 2010 ed inizio 2011 si è svolto un momento formativo (organizzato su scala regionale dall'ASL) con I Comuni.

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3. Attività per conto della Autorità Giudiziaria Le richieste da parte dell'Autorità Giudiziaria nel corso del 2011 sono state molto contenute, rispetto alle altre realtà piemontesi, e a carattere fortemente specialistico. Infatti il dipartimento non ha personale distaccato presso la Procura della Repubblica, mentre è distaccato personale ambientale della Provincia. La professionalità del personale del dipartimento risulta richiesta dall'A.G. che si avvale del supporto Arpa per indagini tecnicamente rilevanti, spesso svolte in modo congiunto con le Forze di Polizia. Tale modus operandi, che si traduce in interventi congiunti, ha permesso il raggiungimento di significativi risultati nelle attività di indagini. In particolare nel settore dei rifiuti e delle emissioni in atmosfera sono state individuate violazioni in materia ambientale rilevanti. 4. Sanzioni amministrative e notizie di reato Tali aspetti sono conseguenza sia dell'attività di iniziativa sia di quella congiunta con il NOE dei Carabinieri, con il Corpo Forestale dello Stato e la Guardia di Finanza. Si riporta una tabella per l'anno concluso: Numero Tipologia 6 Annotazione di servizio 10 Delega d’indagine 15 Notizia di reato Le violazioni afferiscono principalmente alle emissioni in atmosfera ed ai rifiuti.

Per l’anno 2012 è in corso di definizione a livello centrale il miglioramento ed il potenziamento delle attività di controllo e monitoraggio, anche in sinergia con le aspettative dell’Autorità Giudiziaria.

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ALLEGATO. Dettaglio attività per servizi Arpa

Valore Previsione Valore CODICE Tipologia obiettivo valore Risultato Atteso Indicatore consuntivo attività servizio anno obiettivo anno 2011 2011 min-max Controllo aziende Numero A1.01 soggette alla Programmabile Soggetti 26 26 26 normativa IPPC Giuridici Impianti verificati per Numero Richiesta A2.01 punto di emissione in Soggetti 28 28 26 - 28 esterna atmosfera Giuridici Numero Verifica depuratori A2.02 Programmabile Soggetti 7 8 7 - 9 acque reflue Giuridici Numero Controllo scarichi A3.04 Programmabile Soggetti 50 50 46 - 50 idrici Giuridici Numero Controllo produttori A3.05 Programmabile Soggetti 29 31 25 - 30 rifiuti speciali Giuridici Controllo soggetti Numero A3.06 autorizzati alla Programmabile Soggetti 14 16 12 - 14 gestione dei rifiuti Giuridici Numero Controllo emissioni in A3.07 Programmabile Soggetti 33 33 30 - 33 atmosfera Giuridici Valutazione elaborati Richiesta B1.03 di progetto di bonifica Numero Pareri 5 9 3 - 6 esterna siti contaminati

Valutazioni di impatto Richiesta B1.04 Numero Pareri 45 38 30 - 40 e di clima acustico esterna

Valutazioni per Richiesta B1.05 autorizzazione Numero Pareri 170 175 150 - 170 esterna scarichi idrici Valutazioni per Richiesta B1.06 autorizzazione Numero Pareri 20 21 15 – 20 esterna derivazioni idriche Valutazioni per aree Richiesta B1.07 di rispetto dei pozzi Numero Pareri 10 9 8 – 10 esterna ad uso idropotabile Valutazioni per autorizzazioni impianti Richiesta B1.08 Numero Pareri 22 24 20 – 22 di trattamento e esterna smaltimento rifiuti Valutazioni per autorizzazioni Richiesta B1.11 Numero Pareri 5 1 0 - 5 sanitarie ex art.48 esterna legge 56/77

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Valore Previsione Valore CODICE Tipologia obiettivo valore Risultato Atteso Indicatore consuntivo attività servizio anno obiettivo anno 2011 2011 min-max Valutazioni per autorizzazioni Richiesta B1.13 Numero Pareri 40 31 30 - 40 emissioni in esterna atmosfera Valutazioni per autorizzazioni impianti Richiesta B1.22 per produzione di Numero Pareri 10 9 8 - 10 esterna energia da fonti rinnovabili Numero Supporto tecnico nelle Richiesta B2.01 Soggetti 20 23 15 - 25 procedure di VIA esterna Giuridici Numero Supporto tecnico nelle Richiesta B2.02 Soggetti 5 4 4 procedure AIA esterna Giuridici Valutazione della compatibilità Numero Richiesta B2.04 ambientale dei Soggetti 12 18 10 - 15 esterna piani/programmi Giuridici sottoposti a VAS Monitoraggio delle Numero Schede B3.16 Programmabile 141 140 130 - 140 acque di balneazione Campionamento Attività di pronto intervento per Richiesta Numero B5.02 emergenze ambientali 12 17 6 - 15 esterna interventi a seguito di eventi di origine antropica Controllo Richiesta Numero B5.03 contaminazione 30 16 13 - 15 esterna Interventi occasionale del suolo Controllo pressioni su Richiesta Numero B5.04 23 17 10 - 15 corpi idrici esterna Interventi Controllo Richiesta Numero B5.05 inquinamento 40 34 28 - 30 esterna Interventi atmosferico Richiesta Numero Oggetti B5.09 Amianto e ambiente 33 44 30 - 33 esterna Ambientali Numero Richiesta B5.09 Amianto e ambiente Relazioni 33 30 - 33 esterna Tecniche Numero Campagne di misura Richiesta B5.16 Relazioni 2 2 0 - 2 della qualità dell'aria esterna Tecniche Campagne di Numero Richiesta B5.17 indagine su acque Relazioni 1 1 1 esterna superficiali Tecniche Campagne di Richiesta Numero Schede B5.17 indagine su acque 45 - 55 esterna Campionamento superficiali

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Valore Previsione Valore CODICE Tipologia obiettivo valore Risultato Atteso Indicatore consuntivo attività servizio anno obiettivo anno 2011 2011 min-max Numero Richiesta B5.22 Controllo rumore Soggetti 12 12 10 - 12 esterna Giuridici Controllo campi Numero Richiesta B5.23 elettromagnetici su Soggetti 8 3 - 5 esterna segnalazione Giuridici Controllo campi Numero Richiesta B5.23 elettromagnetici su Relazioni 5 5 3 - 5 esterna segnalazione Tecniche Numero Verifiche e B6.11 Programmabile Soggetti 6 8 6 - 8 monitoraggi VIA Giuridici Controllo nel corso Numero Richiesta B6.12 delle bonifiche di siti Soggetti 15 13 10 - 15 esterna contaminati Giuridici Controllo finalizzato Numero alla certificazione Richiesta B6.13 Soggetti 4 4 3 - 4 finale di avvenuta esterna Giuridici bonifica Numero Valutazione integrata Richiesta C1.02 Relazioni 1 1 1 del territorio esterna Tecniche Programmi di informazione ed Richiesta Numero Attività C3.01 7 7 5 - 7 educazione esterna dipartimentali ambientale Alimentazione Numero siti C6.11 dell'anagrafe dei siti 7 0 - 5 alimentati contaminati

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