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tele cinquecentesche (trafugate negli anni ’70). venne anche appellata Cappella del Sacro Monte dei Morti, LE CHIESE Si conservano ancora: una pregevole alzata lignea con la Ma- dacché ad essa venne associato uno dei Luoghi Pii della co- SENTIERO FRASSATI donna del Rosario (XVII sec.), circondate dalle immagini dei munità sassese, un Monte di Pietà detto appunto Sodalitas misteri, nella cappella alla sinistra dell’altare maggiore; nella Mortuorum o Monte de’ Morti. della stessa navata, un bel Crocifisso ligneo (XVI sec.) di grandez- Una Bolla del vescovo di Marsico Ciantes (1638-1656) inter- za naturale e, sulla porta laterale che immette in Piazza del venne a regolamentarne l’attività: ogni socio (fratello o so- CHIESA MADRE Popolo, due statue di argilla dei Santi Cosma e Damiano (XVI rella) era obbligato a versare un minimo capitale che veniva Fu fondata nel XVI secolo ampliando una preesistente cap- sec.). Due tavole del XVII secolo (un tempo battenti del con- restituito in messe commemorative dopo la sua morte. pella della SS. Annunziata. fessionile) raffiguranti quattro Sante martiri impreziosiscono Ogni sera, dopo l’Ave Maria de’ Morti, il sacrestano suonava Nell’anno 1576, come da “decreto dell’Illustrissimo Don An- i pilastri che delimitano l’altare maggiore. Nella sacrestia le 33 rintocchi, quanto gli anni di passione di Gesù Cristo, e i giolo Marzio Medici de Florentia Vescovo della città di Marsi- ultime ristrutturazioni hanno portato alla luce un affresco fratelli e le sorelle recitavano “un Pater e un’Ave per l’anima co”, fu dichiarata “Parrocchia Chiesa della Terra del Sasso”. rappresentante la Crocefissione (XVII sec.). de’ fratelli e sorelle defunti”. In quell’anno privilegi e benefici che erano appartenuti al- Al campanile, di tre ordini sovrapposti, si accede dalla stessa Lo statuto del Monte de’ Morti di Sasso (1779) si conser- l’antica chiesa madre di San Nicola (situata nel rione Civita, sacrestia: è fornito di scala di legno ed è dotato di tre cam- va nel Fondo Cappellania Maggiore dell’Archivio di Stato di sotto il Castello) passarono a questa nuova chiesa, che ebbe pane, una grande e due più piccole, e di un orologio, che già Napoli. A questo Monte di Pietà si deve anche il nome attri- il titolo proprio della SS. Annunciazione, conservato fino al- dal XVII secolo batte le ore con le stesse campane. buitole più recentemente di Cappella della Pietà - e via della l’inizio del XX secolo, allorché l’arciprete Don Giuseppe De Pietà la strada che ne lambisce l’ingresso - sormontato nel Luca senior (Decreto Pontificio del 22 luglio 1908) la dedicò CAPPELLA DEL SACRO MONTE DEI MORTI XIX secolo da una bella deposizione in gesso. all’Immacolata Concezione. Ai margini dell’antico borgo medievale prospiciente la Civita, Ridotta a ruderi dopo il terremoto del 1980, è stata del tutto Campeggia il prospetto principale un portale settecentesco questa cappella si affaccia su una piazzetta ricavata riem- recentemente ricostruita, a cura della Sovrintendenza ai Beni realizzato con il munifico lascito dell’arciprete Don Gaetano piendo un profondo fossato, quando i tempi (XIV-XV sec.) Architettonici, nelle forme attuali. All’interno si conserva un Taurisani. Subito dietro il portone un bel tamburo in ferro bat- cominciarono a richiedere meno premura nella difesa degli quadro di scuola pietrafesana. tuto e vetro (a sviluppare il tema dell’albero della vita) rea- abitati. Sulla piazzetta antistante la cappella si affaccia la casa lizzato dall’artista sassete Antonio Vignola, immette in una Da allora la Cappella di Santa Maria dei suffragi o di Santa natìa di Don Giuseppe De Luca, una delle figure più ricche struttura interamente rimaneggiata dopo i danni provocati Maria ad Nives divenne il punto di riferimento spirituale e e complesse (studioso, storico, scrittore, editore, teologo e dal terremoto del 1980, ma che lascia intravedere gli antichi civico proprio sulla nuova larga via del Fosso. filosofo) che siano apparse sul panorama culturale italiano fasti della chiesa divisa in tre navate. Vi si celebravano 52 messe l’anno (una messa ogni lunedì) del XX secolo. Non vi è più traccia dell’antico fonte battesimale (di pietra e messa solenne il 5 agosto, giorno della festività di Santa CAPPELLA DI S. ANTONIO ABATE O SANT’ANTUONO  viva del paese e chiuso da balaustra pure in pietra) o del Maria della Neve; ed ancora una messa solenne si celebrava La cappella è dedicata a S. Antonio Abate, figura carismatica BASILICATA pulpito in legno, o del vecchio organo (1754), o ancora di due il 1° aprile per i fratelli e le sorelle defunte. Dal XVII secolo di santo eremita a cui era affidata (per tutto il Medioevo ed

 COMUNE DI SASSO DI CASTALDA SEZIONE DI PRO LOCO “IL NIBBIO”

ancora in epoca moderna) la protezione degli animali. Da- gratiam liberationis a contagio generali in Regno, da anno dai santi patroni del Regno di Napoli, S. Francesco di Paola e Sviluppa prestissimo una profonda vita spirituale: Gesù scalata sulle montagne un itinerario che accompagna quello vanti alla cappella, fino a pochi anni or sono, si conducevano 1658 cappellam erexerunt…”. S. Antonio, e dal patrono S. Rocco. PIER GIORGIO FRASSATI nell’Eucaristia e la Santa Vergine – da lui particolarmente ascetico e spirituale, una scuola di preghiera e di adorazione, le greggi e le mandrie del paese, nel giorno della ricorrenza Vi si celebrava messa (già nel 1687) ogni venerdì e messa Ulteriori rimaneggiamenti si registrarono, in seguito, sul onorata nel santuario alpino di Oropa – sono i due poli della un impegno di disciplina ed elevazione, unendo a ciò … del santo per la benedizione. solenne nei giorni delle festività di S. Rocco (16 agosto), S. campanile (danneggiato dal terremoto del 1857), che fu in- sua devozione. l’ammirazione per l’armonia del Creato, l’ammirazione di Dio Sicuramente di origine medievale (l’ultima ristrutturazione Sofia (30 settembre) e S. Sebastiano (20 gennaio). teramente ricostruito e ingrandito una prima volta nel 1862 S’iscrive e partecipa attivamente a numerose associazioni stesso” (Giovanni Paolo II, Cogne, agosto 1994). ne ha ridotto le dimensioni e stravolto la forma originale), Nel corso del XVIII secolo fu dotata di sacrestia e coro ligneo, (come riferisce un’iscrizione che vi è apposta) e poi ancora (Fuci, Gioventù Cattolica, Club Alpino Italiano, Giovane rappresentava il centro spirituale dell’antico Casale, costituto e vi si aggiunse il culto di S. Antonio di Padova. Della stessa verso la metà degli anni venti del XX secolo (si conserva nella Pier Giorgio Frassati nasce a Torino il 6 aprile del 1901 da Montagna), ma il campo della sua massima attività è la da un piccolo agglomerato medioevale di casupole abitate epoca è una tela che raffigura la gloria di Maria, attorniata chiesa, a memoria di questo sforzo collettivo profuso, una genitori biellesi. Il padre Alfredo è fondatore e direttore del Conferenza di San Vincenzo, dove si prodiga nell’aiuto ai per lo più da contadini e braccianti, poco distante dal centro lapide che ricorda il contributo pervenuto da terre lontane). quotidiano “La Stampa”, senatore nel 1913 e ambasciatore a bisognosi, ai malati, agli infelici, donando loro tutto se stesso. urbano vero e proprio (Civita), ai piedi del Castello e intor- L’aspetto attuale si deve all’ultima corposa ristrutturazione Berlino nel 1921-1922. La madre Adelaide è un’appassionata Nel 1922 entra nel Terz’ordine domenicano assumendo il no alla Chiesa Madre di S. Nicola, che invece era abitato da operata dopo il terremoto del 1980, che ne aveva imposto ed affermata pittrice. nome di fra’ Gerolamo in ricordo del Savonarola. massari, artigiani e rappresentanti del clero. una decennale chiusura al culto. Con la sorella Luciana, di un anno minore, frequenta il Due mesi prima della laurea, a soli 24 anni, la sua esuberante All’interno vi si conservano statue in argilla (di fattura Ai rintocchi di una delle campane di S. Rocco la popolazione Liceo-Ginnasio “Massimo d’Azeglio” e consegue la maturità fortezza viene stroncata in cinque giorni da una poliomielite artigianale locale) di S. Antonio Abate e S. Caterina del Burgo di Sasso attribuisce proprietà miracolose nello scongiurare classica all’Istituto Sociale dei padri Gesuiti. Nel 1918 fulminante. Muore il 4 luglio del 1925. I suoi funerali sono e altre simili (S. Salvatore) recuperate da altre cappelle di ed allontanare i disastrosi temporali estivi. s’iscrive al Regio Politecnico di Torino nel corso di Ingegneria un’apoteosi. La tomba di Pollone diviene subito meta di Sasso, ormai distrutte. industriale meccanica con specializzazione mineraria al fine pellegrinaggi. Il suo corpo riposa ora nel duomo di Torino. CHIESA DI SAN NICOLA o ANTICA CHIESA MADRE DI di dedicarsi “a Cristo tra i minatori”. Il 20 maggio del 1990 Giovanni Paolo II proclama Beato CHIESA DI SAN ROCCO SASSO quel giovane che nel 1980 aveva chiamato “un alpinista La Chiesa di S. Rocco fu edificata nel 1658 dalla popolazione L’attuale Cappella di San Nicola di Mira (poi detto di Bari) tremendo” e nel 1984 aveva indicato come modello agli di Sasso (come ringraziamento per essere stati risparmiati rappresenta le ultime vestigia dell’antica Chiesa Matrice del- sportivi del mondo intero. dalla terribile pestilenza del 1656-57 che sconvolse l’intero la Terra del Sasso. Nel luglio del 1923 Pier Giorgio scriveva ad un amico: Regno di Napoli) ristrutturando ed ampliando una preesi- Era il cuore pulsante dell’antico Rione Civita, sotto il Ca- “Domenica è stata una di quelle giornate magnifiche e dal stente Cappella di S. Sofia, proprio di fronte alla taverna del stello feudale, e sicuramente aveva dimensioni un po’ più ghiacciaio il mio pensiero è corso agli amici lontani: li avrei marchese. consistenti e una prospettiva diversa, giacché aveva il suo voluti avere tutti qui per godere con me quello spettacolo Ne dà testimonianza monsignor Anzani, vescovo di Marsico, ingresso su un largo recuperato fra le case abbarbicate alla meraviglioso.” in una relazione ad limina del 1714, che riferisce anche l’in- roccia, denominato Piazza (poi, nel Settecento, Piazza Antica) E oggi Pier Giorgio, ispirando la bella iniziativa del Club tenzione della popolazione di Sasso di eleggere San Rocco o Ruga della Grutta (per la presenza, ancora nel Cinquecento, Alpino Italiano, protende ancora la mano forte ai giovani tutti quale Santo Patrono:”…Nullum habet Sanctum Patronum, di un antico olmo e di una grotta a caratterizzare il luogo). per reggere la cordata di quelli che vogliono “vivere e non desaderavit tamen mensis elapsis obtinere dicta Comunitatis Nel 1478 difatti si pagavano da “Donno Guglielmo arcipreve- vivacchiare”. a Sacra Ritum Congregatione Patronum S. Rocchum, cui ob te de lo Sasso per la integra de dicto arcipreitato de San Indica loro “il sentiero” perché facciano come lui “di ogni

quell’anno privilegi e benefici che erano appartenuti all’anti- CAPPELLA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE salesiano Alberto Maria De Agostini in Patagonia. I SENTIERI FRASSATI IN ITALIA ca Chiesa Matrice di San Nicola furono assegnati alla nuova L’IDEA Avviata nel 1996 con il motto “Per incontrare Dio nel Creato”, Chiesa parrocchiale, ma ancora per qualche secolo la Chiesa La Cappelletta di Santa Maria delle Grazie, ubicata lungo la dedica a Pier Giorgio Frassati di un sentiero eletto in un 1. CAMPANIA a Sala Consilina (Salerno) dal 1996 2. PIEMONTE a Traves (Torino) dal 1997 di San Nicola rimase una delle più ricche di Sasso. un sentiero suggestivo nel cuore del geosito rappresentato ambiente ricco ad un tempo di valori naturalistici, storici e 3. CALABRIA anello tra Mongiana e Serra San Bruno (Vibo Valentia) dal 1998 Nel XIX secolo la famiglia dei conti Gaetani d’Aquila d’Ara- dal costone appunto della Madonna delle Grazie, fu edifi- religiosi ha perciò voluto rappresentare, per quanti a vario 4. SICILIA da Cassaro a Buscemi (Siracusa) dal 1998 gona, che si era stabilita a Sasso, ne curò l’ennesima ri- cata per devozione popolare nella seconda metà del XVII titolo vi hanno preso parte, non già una mera rievocazione 5. TOSCANA a Chiusi della Verna (Arezzo) dal 1999 strutturazione, cambiandone prospettiva e dimensione e secolo. della figura - peraltro esemplare - del giovane beato 6. MARCHE da Cagli a Fonte Avellana (Pesaro e Urbino) dal 2001 “Montagne montagne montagne, io vi amo.” 7. VENETO anello tra il Comelico e Sappada (Belluno) dal 2001 trasformandola in una sorta di cappella privata di famiglia, L’inaugurazione ufficiale, con relativa dotazione di benefici e piemontese, ma piuttosto un’autentica esperienza di vita, 8. MOLISE a Civitanova del Sannio (Isernia) dal 2003 così come ora noi la vediamo. obbligo di una messa al mese, avvenne il 15 giugno 1689, Questa dichiarazione d’amore, così profondamente semplice nel solco della sua testimonianza, come potrebbero ben 9. ABRUZZO da Far_ndola a Br_ttoli (Pescara) dal 2004 nel corso della visita pastorale che monsignor Domenico e intensa, è di Pier Giorgio Frassati (1901-1925) il giovane raccontare i tanti amici che vi hanno fino ad oggi lavorato 10. LIGURIA a Genova dal 2004 11. UMBRIA anello tra Passignano e Tuoro sul Trasimeno (Perugia) dal 2004 Lucchetti fece alla parrocchia di Sasso. torinese - beatificato nel 1990 e socio, tra l’altro, anche del con passione, affidando il vero senso di questa esperienza 12. FRIULI VENEZIA GIULIA anello tra Maniago, Fanna, Frisanco e Andreis Club Alpino Italiano - che “amava la montagna e la sentiva a quel simbolico ma intensissimo gesto di benedire ogni (Pordenone) dal 2005 come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, nuovo sentiero mescolando le acque provenienti da tutti i 13. BASILICATA a Sasso di Castalda (Potenza) dal 2007 precedenti percorsi. una palestra dove si tempra l’anima e il corpo”. I. INTERNAZIONALE D’ITALIA da Pollone a Oropa (Biella) dal 2000 In tutto il suo agire, e perciò anche nell’aspro fascino dei Invitiamo perciò l’escursionista che oggi, grazie anche a monti, Pier Giorgio ha sempre ben palesato la quotidiana questa guida, si avvia a percorrere il “Sentiero Frassati” della ricerca di Dio: “Ogni giorno m’innamoro sempre più delle Basilicata, ad arricchire il proprio cammino non solo con le montagne - scriveva ad un amico - e vorrei, se i miei studi voci della natura e della storia, ma anche - fianco a fianco me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a - con quelle delle persone che hanno realizzato e promosso contemplare in quell’aria pura la Grandezza del Creatore”. questo percorso: ne risulterà più gioiosa l’escursione, più Con la sua testimonianza di vita profondamente incentrata ricco il rientro a casa … e più forte il desiderio di un ritorno - per dirla in sintesi - sulla “carità gioiosa”, nella quale a Sasso di Castalda! trovava ragione e alimento ogni suo impegno (dal sociale al familiare, dal religioso al politico) Pier Giorgio Frassati ha in fondo tracciato “il sentiero” per tutti quei giovani che davvero cto Nicola tarì tre grana cinque”. Nel secolo successivo, per - come diceva lui - vogliono “vivere e non vivacchiare”. mutate condizioni demografiche e finanziarie e per nuove All’indomani della beatificazione è stato, perciò, del tutto esigenze di spazio, si costruì, nella parte nuova del paese, naturale, all’interno del C.A.I., pensare di dedicargli proprio la nuova Chiesa Madre sull’impianto di un’antica cappella un sentiero, magari in ogni regione d’Italia, piuttosto che la dell’Annunziata, che nell’anno 1576 venne inaugurata. In cima di un monte, come peraltro aveva già fatto in passato il

il “Master of Science” in ingegneria meccanica nel 1951, artistica del Novecento, amava definirsi prete romano, già in Castello di . Piccoli agglomerati, dunque, di ori- l’arciprete, e Beneventani, tra cui Rocco Beneventani (vedi PERSONAGGI presso il Massachusetts Institute of Technology. questa definizione mescolando umiltà e fierezza. CENNI STORICI gine longobarda che sono ancora simboleggiati in due delle ritratto) che fu poi eminente funzionario di stato in epoca La carriera di Petrone inizia nel 1952, a Huntsville, dove Studioso appassionato e poliedrico, profuse le sue energie tre torri su tre colli distinti che rappresentano lo stemma di francese ed ancora alto consigliere regio, dopo la restaura- partecipa allo sviluppo del razzo Redstone, il primo missile per dare valore e dignità culturale alle molteplici espressioni questo paese; della terza torre se n’è persa ogni memoria. zione borbonica. Lambita soltanto dal fenomeno del brigan- balistico degli USA . della pietà. Animatore segreto del Frontespizio, strinse lega- Nel corso del medioevo Petra Castalda andò lentamente spo- taggio postunitario, questa comunità cominciò a spopolarsi Dopo aver lavorato al Pentagono, dal 1956 al 1960, nel cam- mi con scrittori, poeti, artisti e coinvolse studiosi italiani e polandosi fino a confluire definitivamente, agli albori dell’era nella seconda metà dell’Ottocento con le ondate migratorie Mariele Ventre po dei missili guidati, nell’agosto del 1960 viene chiamato stranieri nelle sue “Edizioni di Storia e Letteratura”. Unga- Sasso di Castalda è un paese di meno di mille anime, ada- moderna nell’attuale Sasso. La leggenda popolare racconta verso il nuovo continente e più recentemente verso il Nord nasce a Bologna il 16 luglio 1939, da genitori lucani: il papà, dalla Nasa, a Cape Kennedy, in Florida, dove presiede lo retti, Palazzeschi, Cecchi, D’Amico, Prezzolini, Papini, Manzù, giato come su un’amaca tesa a quasi mille metri fra le aspe- di ripetute ed insopportabili invasioni di serpenti velenosi Italia e Nord Europa tanto da passare dai 2800 abitanti del Livio, è di ; la mamma, Maria Rotundo, è di sviluppo del veicolo di lancio del Saturno V (vedi foto) e la Bo furono fra i suoi amici. Ebbe contatti con uomini politici rità rocciose dell’Appennino Lucano. quali causa di quest’esodo; molto più probabilmente furono 1802 agli attuali 900. Sasso di Castalda. costruzione di tutti gli elementi di lancio del progetto Apollo. quali Sturzo, De Gasperi, Bottai, Togliatti. Collaborò infine con Il suo nome completo fu confezionato in una riunione del più convincenti le esondazioni delle impetuose acque del tor- Illustre emigrante deve considerarsi anche Don Giuseppe De Nel 1957 consegue il diploma di abilitazione magistrale e nel Petrone dirige i primi cinque lanci dell’Apollo, che culmina uomini di Chiesa quali Ottaviani, Tardini, Montini e Roncalli, il consiglio comunale del 12 novembre 1862 che deliberò, rente Fiumicello, che lambivano tale abitato. Luca, prete romano, come amava lui stesso definirsi, nato a 1961 il diploma di pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi con l’atterraggio lunare dell’Apollo 11. Nel 1973 diventa Di- quale, divenuto papa, si recò in visita al capezzale dell’amico secondo le disposizioni del governo unitario, per evitare In epoca normanna Saxum era feudo di Bernardo di , Sasso nel 1898 e morto a di Milano. A questo stesso anno risale anche l’incontro di rettore del Marshall Space Flight Center, in Alabama, dove morente contribuendo, con un gesto all’epoca clamoroso, a confusione con altri comuni omonimi sparsi per l’Italia, di come ci è testimoniato dal Catalogo dei Baroni. Nello stesso Roma nel 1962. Una delle Mariele con lo Zecchino d’Oro che - giunto alla terza edizione ha un ruolo vitale nel programma dello Skylab, la prima sta- render nota la fugura di De Luca al grande pubblico. De Luca aggiungere l’appellativo di Castalda a quello che per secoli periodo (1163) la popolazione di Pietra Castalda riedificava e figure più espressive e - veniva trasferito da Milano a Bologna, proprio presso l’Anto- zione spaziale degli USA. Nel 1975 Petrone lascia la NASA è andò sempre fiero delle sue origini meridionali, paesane e era stato conosciuto come Il Sasso. donava al vescovo di Marsico l’antica chiesa di San Marco. complesse della cultura niano. Nel 1963 Mariele fonda il Piccolo Coro dell’Antoniano. diviene direttore generale del National Center Resource Re- contadine, e meditò a più riprese di scrivere la propria bio- E proprio quest’episodio ci riconduce alle origini del paese, Al tempo di Federico II era castellano a Sasso tale Uguitio, italiana del Novecento, Tutta la sua vita - costellata da numerosi riconoscimenti in covery. Negli anni ottanta, diventa Presidente della divisione grafia. Dalla remota, e pur ricca tradizione storica e filosofi- nel buio dell’Alto Medioevo, quando, nell’alta Val Melandro, appunto di Saxofortis. In epoca angioina Sasso fu feudo del- fu storico (memorabile la Italia e all’estero - sarà dedicata alla musica ed ai più piccoli. dei sistemi di trasporto spaziale alla Rockwell International, ca, religiosa e anche politica della gente lucana, attinse un dalle ceneri di Acidios, stazione romana sulla Via Herculia, la famiglia D’Anchy, poi di Ugo di Bounemville, poi ancora sua “Storia della Pietà”), Splendida figura di artista e di educatrice cristiana, come fornitore dello Space Shuttle. Muore il 24 agosto 2006, nella respiro e una profondità insoliti, di cui fa fede la “Ballata alla sorsero diversi ca- di Bartolomeo di Capua. Successivamente i due feudi (che editore (fondò le “Edizioni l’ha definita il Cardinale Arcivescovo di Bologna Giacomo sua proprietà di Palos Verdes, California. Madonna di Czestochowa” scritto appena un mese prima sali intorno a con- ancora all’inizio del Quattrocento risultavano distinti) appar- di Storia e Letteratura”), Biffi, Mariele Ventre muore dopo lunga malattia a Bologna il Tra i tanti riconoscimenti merita una menzione il “ Nasa Di- della sua scomparsa (19 marzo 1962): venti, benedettini o tennero alla famiglia Pietrafesa ed ancora alla famiglia Orilia; scrittore, giornalista ed 16 dicembre 1995, venti giorni dopo aver diretto la trentotte- stinguished Service Medal for Apollo 11”. Nel 1973 consegue “Tutte le volte, e non furono tante, che io son tornato nella casa dove basiliani, o intorno a nel corso del XV secolo furono accorpati al feudo di artefice dell’apertura del sima edizione dello Zecchino d’Oro. il titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. nacqui (è in un paese montano, sul margine di faggete eterne che roccaforti. Fra que- e posseduti per lungo tempo, fino alla eversione della feuda- Vaticano al mondo laico. Rocco Petrone È autore di molte pubblicazioni riguardanti i sistemi di lancio mai nessuno ha traversato, nel cuore più nascosto della Basilicata; e sti ultimi Saxum e lità, dalla famiglia Caracciolo. E figli d’emigranti sono sì che vi si e a distanza pari, lassù, tra l’Adriatico, lo Ionio, il Tirreno, nasce ad Amsterdam, New York, il 31 marzo 1926, da geni- delle missioni Apollo, i programmi di indagine lunare e i piani Petra Castalda che pure Rocco Petrone, di- e io fanciullo coi pastori spiavo se, di tra una radura e 1’altra della tori di Sasso di Castalda, emigrati negli Stati Uniti nel 1921. di sicurezza delle missioni. ancora a metà del rettore della NASA e responsabile del Progetto Apollo negli sommità più alta, si vedessero in lontananza scintillare insieme le XIII secolo erano La popolazione di Sasso partecipò con fervore ai moti po- anni d’oro dello sbarco sulla luna, e Mariele Ventre, l’indi- Consegue il “Bachelor of Science” nel 1946, presso la U.S. Don Giuseppe De Luca tre marine ...”. Military Academy di West Point. nasce a Sasso di Castalda il 15 settembre 1898. tenuti a provvedere, polari del 1647 ed alle lotte per l’acquisizione di terre de- menticata direttrice del piccolo coro dell’Antoniano di Bo- Serve l’esercito degli Stati Uniti, in Germania, dal 1947 al Sacerdote, scrittore, editore, amico e confidente di alcuni separatamente, alla maniali della fine del settecento. Nel 1799 innalzò l’albero logna. 1950. Al suo ritorno in USA, riprende gli studi e consegue protagonisti della storia ecclesiastica, politica, letteraria e manutenzione del della libertà sotto la spinta delle famiglie Taurisani, tra cui

COME ARRIVARE Per informazioni utili: Strutture turistiche APT Basilicata & ricettive www.aptbasilicata.it Comune di Sasso di Castalda www.comune.sassodicastalda.pz.it In auto: Dall’autostrada A3 SA-RC si esce ad Atena Lucana, Tel. 0975 385016 si segue la superstrada SS 598 Val d’Agri e, superati Pro Loco “Il Nibbio” di Sasso di Castalda Bar Ristorante Pizzeria ‘85 gli svicoli dopo Brienza, si esce a Sasso di Castalda. e-mail: [email protected] C.da Carrara, 26 Dall’autostrada Sicignano-Potenza, si esce a Tito- Tel. 320 6665632 Tel. 0975 385106 Sellata-Arioso Brienza, si segue la superstrada SS 95 Tito-Brien- Comprensorio Sezione C.A.I. di Potenza za, e, dopo Satriano, si esce a Sasso di Castalda- Ristorante Peccati di Gola Sciistico www.caipotenza.it Satriano Sud. Piano La Pietra Direzione impianti: Tel. 333 2723853 – 347 5851390 – 328 2612935 Borgo Antico “La Manca” In treno: Stazione di Potenza. Cell. 339 2594485 tel. 0971 722975 Cell. 338 3182255 In aereo: Aeroporti di Napoli e Bari. Bollettino neve: Testi di: Agriturismo Stella www.borgoanticolamanca.it Tel. 0971 722974 Massimo Calarota, Massimo Carriero, Antonio Coronato, C.da Fragneto Pub Time bridge www.skisellata.it Rosario Doti, Wanda Gawronska, Rudi Padula, Cell. 320 9788537 Cell. 333 4768996 328 8971600 www.skilaceno.it Giuseppe Palladino, Rocco Perrone, Antonello Sica Ristoro e Area Pic Nic “La Costara” Cell. 328 6594683 Collaborazioni: Parrocchia dell’Immacolata B&B Casa Laurenza Luigi Coronato, Arnaldo Iudici, C.da Crete,1 Rocco Tofalo. Tel/fax 0975 385219 – cell. 339 4260693 www.casalaurenza.it Partners: CEA “Il vecchio faggio” Via Piano La Pietra, 1 Tel 0975 355072 - Fax 0971 35968 ; cell. 349 8674145 e-mail: [email protected] “Don Giuseppe De Luca” www.legambientebasilicata.it/cea.html una della formazioni geologiche più antiche ed interessanti sidenza che causò il progressivo approfondimento del Bacino IL nonostante, almeno sui principali sentieri, questa è necessaria ed è possibile ammirarvi splendidi esemplari di ungulati, GEOLOGIA affioranti nell’Appennino meridionale. Essa è costituita da di e la deposizione delle rocce della successione “SENTIERO FRASSATI” per invitare gli escursionisti meno esperti a camminare con qui riprodottisi. Un tempo, nei mesi di luglio e agosto, quanti rocce formatesi in ambienti marini poco profondi e molto Calcareo-Silico-Marnosa (Calcari con selce, Scisti Silicei e maggiore sicurezza. Facciamo in modo che questa non sia avevano mietuto il grano nelle zone circostanti portavano lì, diversificati tra di loro. Erano infatti diffuse sabbie silicee Galestri) che si osserva al Castello di Sasso, alla Manca, a invasiva.” Ed allora, a tutti, un buon cammino … anzi, una sulle piazzole comunali (aie) che ancora si scorgono, i co- modellate dall’azione del moto ondoso, ancora tuttora osser- monte San Damiano, a monte Pierfaone, a San Michele e a buona avventura sul “Sentiero Frassati” della Basilicata! voni (gregne) di grano e procedevano alla trebbiatura, che L’articolato e montuoso territorio di Sasso di Castalda deri- vabili tra Pietra Maura e Monte Facito e scogliere carbona- monte Arioso. avveniva, in una prima fase, con l’ausilio di una grossa pietra va da importanti sconvolgimenti tettonici che coinvolsero il tiche di limitata dimensione, costruite essenzialmente dalle La tettonica miocenica e quella recente hanno determinato Il “Sentiero Frassati” della Basilicata è un percorso escursio- Le vie della pietà trainata da animali con cui si schiacciavano i covoni sciolti paleomargine settentrionale africano nel Miocene (circa 15 alghe, ancora preservate a Pezza la Quagliara, la Cerchiara la chiusura del Bacino di Lagonegro attraverso l’attivazione nistico di 22 chilometri che - toccando interessanti siti storici, Preludio alla percorrenza del e disseminati sull’aia. Per la definitiva separazione del grano milioni di anni fa). Durante questo periodo, la collisione col e a Pietra Castalda. di faglie e pieghe, alcune anche di grosse dimensioni, come religiosi e naturalistici – si sviluppa interamente nel territorio “Sentiero Frassati” è la visita dalla paglia (ventilazione) si sfruttava la corrente d’aria che continente europeo determinò la chiusura della Neotetide Nei pressi della Cerchiara le scogliere venivano periodica- l’anticlinale osservabile nel fosso della Manca. di Sasso di Castalda (Potenza), antico borgo dell’Appennino del centro storico di Sasso di solitamente risaliva dal vallone. In assenza di vento, per la (oceano interposto tra Africa ed Europa) ed il conseguente mente sommerse dal sedimento siliceo con conseguente Lucano, ai piedi del gruppo montuoso Arioso-Pierfaone. Castalda, che pressoché ad ventilazione bisognava attendere il giorno successivo o, in corrugamento continentale che portò alla formazione della soffocamento degli organismi costruttori e la temporanea Costituito da un anello di 14 chilometri e da una bretella di ogni angolo riserva la vista caso di luna piena, l’immancabile brezza notturna. Raccolto catena appenninica. interruzione della crescita. In questo modo viene spiegata collegamento col centro storico di 4 chilometri, il percorso è delle memorie di una religio- in sacchi da cinquanta chili, periodicamente, con l’ausilio dei A partire dal Triassico (circa 230 milioni di anni fa) il paleo- l’alternanza tra i banchi carbonatici e le argilliti gialle e ros- stato individuato tenendo conto della memoria storica degli sità semplice e antica, dalle muli, si portava il grano al mulino per farne farina. La strada margine africano era costituito da un’alternanza di bacini se che si osserva tuttora intatta nei pressi di Masseria Isca abitanti del paese, che utilizzavano i sentieri per andare a chiese principali del patrono era la stessa che andiamo ora a percorrere, in direzione del marini (profondi fino a 4-5000 metri) e piattaforme carbo- Colonia. coltivare i campi, macinare il grano, raccogliere e trasportare San Rocco e dell’Immaco- torrente San Michele, che si supera grazie ad un primo pon- natiche neritiche disposte parallelamente al continente. In La formazione di Monte Facito deve inoltre la sua importanza legna, produrre carbone o pascolare le greggi. lata (già dell’Annunziata), ticello di legno di recentissima costruzione. particolare il Bacino di Lagonegro rappresentava un esteso e alla grande varietà di fossili in essa contenuti. Nella porzione Si può ben dire, pertanto, che il “Sentiero Frassati” della alle numerose cappelle, tra Ed ecco di fronte a noi profilarsi i ruderi del Mulino del Conte, profondo solco marino interposto tra la Piattaforma Appenni- silico-clastica sono molto diffusi i bivalvi, tra cui i brachio- Basilicata rappresenta la riscoperta e la valorizzazione di cui quelle della Pietà e della che era l’unico del paese. Come la maggior parte dei mulini nica ad W e la Piattaforma Apula ad E. podi, che è possibile raccogliere a Pietra Maura e Pezza la antiche vie, spesso dimenticate, che hanno legato un’intera Madonna delle Grazie (quest’ultima appena fuori l’abitato, delle zone collinari e montuose della Lucania e del vicino Ci- I primi studi condotti da G. De Lorenzo, proseguiti poi da P. Quagliara e le Halobie, particolari lamellibranchi, che in al- comunità alle sue montagne. uscendo dall’antico e ben restaurato Borgo della Manca); lento, aveva un funzionamento a ruota orizzontale, che richie- Scandone negli anni ’60, consentirono di ricostruire la suc- cune località segnalano il passaggio ai Calcari con Selce. Si La particolare articolazione in due grandi segmenti (la bretel- dalle edicole votive ricche talvolta di pregevoli icone in ce- deva meno spazio e minore quantità d’acqua. Per far ruotare cessione stratigrafica del Bacino di Lagonegro che risultò rinvengono inoltre conodonti (organismi di incerta attribuzio- la e l’anello) e la possibilità di raggiungere in auto vari punti ramica, alle numerose croci devozionali, la più antica delle la macina in pietra del mulino (mola), si utilizzava l’energia costituita, dal basso verso l’alto, dalla formazione di Mon- ne), denti di pesce ed ammoniti. Nei carbonati sono invece del percorso, ne rendono possibile una personale modula- quali – in pietra – risale al 1587. cinetica dell’acqua, ottenuta attraverso un condotto tronco- te Facito (Triassico inferiore - medio), dai Calcari con Selce diffuse le alghe, i foraminiferi e i bivalvi. Di notevole interesse zione in una o più escursioni, sicché davvero questo sentiero conico, ad asse quasi verticale (torre o saetta) ed un rudimen- (Triassico medio - superiore), dagli Scisti Silicei (Giurassico), è un particolare tipo di foraminifero di età pre-triassica, la può ritenersi una grande ricchezza alla portata di tutti! La via del grano tale boccaglio, detto “tubo addizionale”, dal quale l’acqua af- dai Galestri (Cretacico inferiore - medio) e dal Flysch Rosso fusulina, rinvenuta rimaneggiata nei terreni della formazione Per quanto riguarda la segnatura del sentiero, la Sezione di Risalite le viuzze del centro storico, ci immettiamo su quel- fluiva investendo le pale (generalmente in legno di ontano in (Cretacico inferiore - Miocene inferiore). di Monte Facito, indicante la presenza di antiche falesie di Potenza del Club Alpino Italiano l’ha curata ispirandosi a quan- la che un tempo era la principale via di collegamento tra il quanto molto resistente all’immersione costante in acqua); La formazione di Monte Facito, così denominata perché stu- età permiana (Paleozoico) oggi ormai scomparse. to consiglia Spiro Dalla Porta Xidias, uno dei padri del C.A.I.: paese e la montagna. All’altezza del Calvario scorgiamo sulla esse trasmettevano direttamente il moto alla mola, che era diata per la prima volta sull’omonimo monte, rappresenta L’evoluzione tettonica mesozoica instaurò un regime di sub- “La segnaletica sui sentieri toglie il gusto dell’avventura. Ciò sinistra un’ampia collina recintata: oggi è l’Oasi del Cervo, montata sullo stesso albero della ruota (generalmente

1) ZONA DI BORDURA AGLI INCOLTI cappella di San Michele e poi diventare una splendida fagge- in legno di leccio perché conservava resistenza e stabilità). La via dei boschi LA FLORA È la zona caratterizzata da una vegetazione spontanea che si è ta pura (La Costara), continuando a Serra Giumenta e Monte Attraversata la strada asfaltata all’altezza della seconda edi- sviluppata accanto ai coltivi abbandonati con prevalenza di: Arioso (individuato quale Sito di Importanza Comunitaria). La via dell’acqua cola votiva, ci addentriamo a sinistra in un rimboschimento CALCATREPPOLA GIALLA (Centaurea solstitialis), VIPERINA Le faggete vengono distinte, per l’altimetria, in due differenti Dopo aver raggiunto la parte alta dei ruderi del mulino, ed di pini ed abeti, in leggera discesa, fino a giungere alla Fonta- MAGGIORE (Echium italicum), VIPERINA AZZURRA (Echium formazioni: l’Aquifolio-Fagetum, contraddistinta dalla transi- aver ammirato la magnifica “saetta” scalpellata a mano in na di Fossa Cupa, una delle migliori acque della Basilicata. vulgare), CARDO DEI LANAIOLI (Dipsacus sylvestris), CEN- zione con boschi submontani a prevalenza di querce, e per blocchi di pietra, proseguiamo il cammino lungo il canale L’attività di rimboschimento fu avviata negli anni ’50 dal La zona in cui si snoda il “Sentiero Frassati” della Basilicata si TAUREA MINORE (Erytraea centarium), CAPRIFOFLIO (Lo- la presenza di specie sempreverdi nel sottobosco, tipico del artificiale che portava al mulino l’acqua del torrente San Mi- Corpo Forestale dello Stato ed interessò ampie zone del Me- configura, per le sue importanti caratteristiche fisico-ambien- nicera periclymenum), SONAGLINO (Briza media), ROMICE bosco della Costara. Invece, procedendo, ad altitudini mag- chele, che andiamo a riattraversare servendoci di un secon- ridione. Funzionale a quest’attività era anche la tracciatura tali e paesaggistiche, come un territorio ad elevata variabilità (Rumex obtusifolium), ecc. giori, quindi verso Fossa Cupa e Serra Giumenta, la faggeta do ponticello. Ci inoltriamo, così, nella parte bassa del bosco o il ripristino di sentieri di montagna, come ben possiamo ambientale. Il sentiero presenta una vasta diversità di specie 2) ZONA DEI PASCOLI MONTANI si contraddistingue per un’associazione: l’Aceri lobelii-Fage- della Costara, continuando a costeggiare il corso d’acqua. osservare proprio nel primo tratto di salita dalla fontana ver- botaniche, anche endemiche, condizionate oltre che da diffe- È la zona caratterizzata da una vegetazione arbustiva ed ar- tum, caratterizzata dalla presenza dell’ Acer lobelii, un acero Ad un incrocio, sul limitar del bosco, termina la bretella di so l’Arioso, dove ammireremo senz’altro una lunga serie di renti ambienti climatici anche dall’uso da parte dell’uomo del borea (, Biancospino, Perastro, Prugnolo, Rosa cani- endemico dell’Appenino centro-meridionale. collegamento col paese ed inizia il percorso ad anello che tornanti ben sistemati con pietre a secco. Arrivati a quota territorio prevalentemente silvo-pastorale ed agrario. na, Corniolo, Acero campestre, Carpino nero, Castagno, Cerro 5) ZONA DEI RIMBOSCHIMENTI noi, proseguendo diritto, compiremo in senso orario. 1500, ci si addentra in un bosco di faggi che diventa man Secondo la classificazione fitoclimatica di Pavari, il sentiero e Farnetto,) con specie erbacee rustiche ed appetite dagli Nei pressi della Madonna del Sasso, sono presenti rimbo- Attraversato un piccolo ponte ci imbattiamo nelle costruzioni Queste masserie venivano abitate generalmente da aprile mano più fitto e prodigo di splendidi esemplari. Più in alto, a ricade per il primo tratto nella fascia del Castanetum, con animali al pascolo, con prevalenza di: TIMO (Thymus vulga- schimenti di Abete bianco (Abies alba), impiantate dal Corpo dell’Acquedotto Pugliese. Già negli anni ’20 era stato realiz- a novembre: attigua alle stalle - dove venivano riparati per quota 1700, sfioriamo gli impianti sciistici del comprensorio fisionomia potenziale di querceto misto. Proseguendo, inve- ris), CISTO ROSSO (cistus creticus), ELICRISO (Helichrysum Forestale dello Stato negli anni ’50, nel tentativo di reintro- zato un piccolo acquedotto al servizio dei comuni di Sasso lo più mucche, pecore e capre – vi era un unico ambiente Arioso-Pierfaone e, seguendo una stretta cresta, giungia- ce, verso il torrente San Michele la fisionomia vegetazionale italicum), NEPETELLA (Calamintha officinalis). durre una specie presente in passato allo stato naturale, e Brienza, ma una maggior opera di captazione fu compiuta domestico (focagna) dove si mangiava e dormiva. Di primo mo alla cima del Monte Arioso (m. 1709), vetta del “Sentiero diventa quella del Fagetum che corrispondente al climax a metà degli anni ’50 nell’ambito di una più ampia attività Frassati” della Basilicata e cima storica del CAI lucano per- 3) ZONA UMIDA DEI VALLONI come evidenziato dai numerosi toponimi locali. Diventato mattino, dopo la mungitura, gli animali venivano istradati del faggio. Lungo il sentiero, che si inerpica da San Michele di utilizzo delle varie e ricche sorgenti di Sasso per portare ché proprio qui si indirizzò – il 15 giugno del 1878 – la prima È la zona dove domina una vegetazione molto rigogliosa che sporadico, probabilmente, sia a causa delle variazioni clima- verso i pascoli in altura. In estate accadeva spesso che più a Madonna del Sasso, è facile rilevare, nelle fessure della acqua in Puglia. E fu in quell’occasione che l’antica cappel- escursione della Sezione Lucana del Club Alpino Italiano. vive in prossimità di fossi boscati e in terreni umidi con le tiche (favorimento del faggio) e a seguito interventi antropici, mandrie si mettessero insieme (accucchiate) ed i pastori si roccie e sui substrati di natura calcarea del terreno, l’Achil- la di San Michele - edificata in esatta corrispondenza della radici striscianti in acqua e con frequenti fenomeni di gigan- in alcune aree forma il bosco misto con il faggio. Presenti, alternassero tra la sorveglianza e l’attività casearia. lea lucana; uno degli ultimi endemismi lucani, individuato, sorgente (in perfetto ossequio al culto michaelico) - venne La via delle nevi tismo foliare (Farfaraccio). Prevalgono: ROVO (Rubus ulmifo- anche, rimboschimenti di pino nero (Pinus nigra). Il sentiero che andiamo a percorrere, ben tracciato a tor- come nuova specie, dal Pignatti (1979). Alle estese faggete abbattuta e riedificata ad un centinaio di metri di distanza. Attraversata la panoramicissima cresta del Monte Arioso, lius), LAMPONE (Rubus idaeus), ERBA GALLETTA (Lathyrus nantini nella prima parte, era anche la via attraversata dai di alta quota si intervallano praterie e steppe montane me- dove lo sguardo spazia dal Volturino al Sirino, dal Cervati agli pratensis), ORCHIS (orchis simia), ELLEBORO (helleborus muli che ritornavano dai boschi in altura carichi di legnatico diterranee con la presenza di orchidee selvatiche e di una La via dei pastori Alburni - cime tutte innevata fino a primavera inoltrata – ci foetidus), FARFARACCIO (petasites hybridus), CODA CAVAL- secco, di cui si faceva ampia scorta per il rigido inverno. folta e variegata flora erbacea, tra cui la Knautia lucana, Dopo aver fatto una opportuna scorta di freschissima ed ot- riaddentriamo in discesa nel bel bosco di faggi, intersecando LINA (Equisetum arvensis), ecc. Terminati i tornanti ed un brevissimo tratto in ombra, in pros- specie esclusiva dell’Appennino lucano ed endemica della tima acqua vicino alla cappella di San Michele, svoltiamo a simità di un colletto proseguiamo verso destra, per prativi a altre piste da sci ed impianti di risalita. Basilicata, rinvenuta dal botanico Orazio Gavioli, agli inizi del 4) ZONA DELLA FAGGETA destra e cominciamo a salire verso un gruppo di masserie pascolo, fino a raggiungere la località Madonna del Sasso, Dopo aver brevemente costeggiato la strada asfaltata che da novecento, sul Monte Arioso. Le rilevazioni botaniche, rileva- È la zona dove predomina il bosco di faggio (Fagus sylvatica) (sulla destra ve n’è una appartenuta un tempo alla famiglia dove ben si stagliano sul paesaggio una edicola votiva in Sasso di Castalda conduce agli impianti sciistici – terminan- te lungo l’intero sentiero sono state distinte in 5 zone: che parte dall’area che costeggia il vallone che giunge alla di don Giuseppe De Luca). prossimità di un Camping. do in prossimità del Rifugio del Forestale – girando a

Il piccolo cerbiatto (vedi foto) con il mantello fulvo e pomel- carnivoro che chiude il ciclo della catena alimentare, e il gat- ci si immette nel bosco della Costara, fino ad arrivare, sem- prire qua e là, nella parte alta del bosco, gli spiazzi (aie) su LA FAUNA lato di bianco, ideale per nascondersi, è l’ultimo nato nel- to selvatico (Felis silvestris), quest’ultimo forse più comune pre in discesa, all’incrocio con il Rifugio La Costara (a circa cui venivano approntate le carbonaie. l’area faunistica di Sasso, e conferma, perciò, il successo di quanto non si creda date anche le sue abitudini notturne, 150 metri dal sentiero). Ma anche restando sul “Sentiero Frassati”, che riprendiamo del progetto. arboricole ed elusive. La martora (Martes martes), anch’es- decisamente in discesa con ripidi zig-zag, non ci mancherà Di grande interesse è la presenza del nibbio reale (Milvus sa presente nella faggeta della Costara, visto la presenza, La via del Faggio di San Michele un’altra curiosità del bosco: la buca della neve! Ne incontria- Il “Sentiero Frassati” della Basilicata attraversa un territorio milvus); frequenta e nidifica nei luoghi caratterizzati dall’al- per fortuna, di esemplari arborei, ancora, vecchi e cavi, che Nel meraviglioso bosco della Costara è possibile ammirare mo, infatti, una poco più sotto del Faggio di San Michele. Con molto interessante dal punto di vista botanico e faunistico. ternarsi di querceti ed ambienti aperti, tipici della prima parte presentano favorevoli condizioni per la sua tana. gli esemplari più belli e vetusti di faggio della regione. Il sen- diametri e profondità che potevano oscillare dai tre ai cin- La presenza, inoltre, di un esteso sito di importanza comuni- del tracciato. Una delle entità faunistiche più interessanti per i visitatori, tiero coincide qui con uno dei percorsi fitness, seguendo il que metri, queste buche raccoglievano un’enorme quantità taria (SIC); il massiccio dell’Arioso, testimonia la biodiversità Nelle umide conche delle faggete, ove abbondano ceppi è rappresentato dallo scoiat- quale arriveremo in breve al cospetto del monumentale Fag- di neve, che vi veniva ammassata d’inverno, per poi essere del patrimonio ambientale presente nel territorio di Sasso di marcescenti, a poca distanza dal torrente San Michele, fa tolo nero (Sciurus vulgaris gio di San Michele, uno degli “alberi padri” della Basilicata, prelevata d’estate e portata in paese per il confezionamento Castalda. la sua apparizione la salamandra pezzata (Salamandra sala- meridionalis ), è presente sia tutelato con legge regionale. Una comoda panchina ci invita di gelati e granite. All’inizio del percorso, in prossimità del centro storico, si tro- mandra) e la salamandra dagli occhiali (Salamandrina terdi- nei querceti e sia nei faggeti. ad una sosta ed alla lettura – su apposito cartello - della sua Al termine della ripida discesa tra i faggi, raggiungiamo il va l’area faunistica del Cervo (Cervus elaphus), realizzata nel gitata), specie endemica dell’Appennino. Questa specie è diversa da storia … e della sua leggenda. limitare del bosco nel punto esatto di chiusura dell’anello 2001, con un duplice scopo; quello di consentire agli amanti Gli escursionisti che spostano la propria attenzione dalle quella conosciuta nel resto L’escursionista curioso, che volesse “divagare” a vista tra escursionistico e d’incrocio con la già nota bretella lungo la della natura e ai turisti di avvistare gli animali in condizioni zone umide del torrente San Michele agli ambienti agrari d’Italia e in Europa, presenta sinistra giungiamo all’incrocio di Tempa d’Albano. Da questo queste possenti colonne della natura, non mancherà di sco- quale faremo ritorno in paese. simili a quelle naturali e quello di fornire esemplari per futuri possono incontrare l’upupa (Upupa epops), il rigogolo (Orio- un caratteristico manto nero punto, a soli 200 metri, si può raggiungere il Belvedere delle progetti di reintroduzione. lus oriolus), la ghiandaia (Garrulus glandarius) e la gazza con il ventre ed il petto bian- Scaledde. (Pica pica). co e le dimensioni del corpo Nelle faggeta della Costara è facile avvertire il suono ritmico e della coda maggiori rispetto prodotto dal picchio verde ( Picus viridis). La loro presenza agli altri scoiattoli. La via dell’aria è rilevabile anche scorgendo i fori rotondi e regolari praticati A queste vanno aggiunte al- Dopo un’opportuna sosta sulle panchine del Belvedere delle negli alberi più vecchi; quando, però i buchi sono grandi e tre specie più comuni come Scaledde (che si affaccia, tra l’altro, sulla vicinissima vetta a forma rettangolare, si tratta del nido del possente e raro la faina (Martes Foina), la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Me- del monte Maruggio), ritornando per un po’ sui nostri passi picchio nero (Dryocopus martius), il più grande dei picchi les meles), localmente ben conosciuto con il nome dialettale cominciamo una lunga discesa che - escluso il breve tratto europei, che colonizza ancora i vecchi faggi. Un altro fre- “melogna” e la lepre (Lepus europaeus), diffusa dai campi iniziale ancora all’ombra dei faggi - va man mano scopren- quentatore delle foreste è il cuculo (Cuculus canorus), che a coltivati fino alle praterie montane dell’Arioso. dosi su lunghi prati, dove veramente sembrerà di “planare” modo suo vi nidifica. L’istituzione del parco nazionale dell’Appenino Lucano, di cui … sulle ali del vento, che qui spesso si fa sentire. Fra le specie di Mammiferi presenti sul territorio, sicuramen- il sentiero Frassati di Basilicata è totalmente al suo interno, A metà discesa (a quota 1420) ci si potrà ristorare alla sor- te quelle di maggiore importanza scientifica sono la lontra rafforzerà in maniera significativa la conservazione della na- gente Acqua Ceresola, per poi proseguire lungo un arioso (Lutra lutra), il lupo (Canis lupus); il più grande predatore tura e, specialmente, l’ecosistema faunistico. sentiero a mezza costa in fondo al quale, svoltando a destra,

Fontana Acqua Fossa Cupa Ceresola

Ruderi Mulino del Conte Monte Incrocio Arioso San Michele elevazione (m) elevazione

distanza (km) Madonna del Sasso Belvedere Parcheggio Tempa Albano Parcheggio Sasso di Cappella di Faggio di Sasso di Castalda San Michele San Michele Castalda

SCALA 1:15.000