Uno Scontro Navale Trascurato: Notte Sul 12 Ottobre 1940 a Levante Di Malta

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Uno Scontro Navale Trascurato: Notte Sul 12 Ottobre 1940 a Levante Di Malta UNO SCONTRO NAVALE TRASCURATO: NOTTE SUL 12 OTTOBRE 1940 A LEVANTE DI MALTA FRANCO PROSPERINI Premessa Scontro trascurato, come recita il titolo, dagli storici della guerra navale in Mediterraneo del secondo conflitto mondiale perché minimizzato nei suoi contenuti operativi, quasi “snobbato” forse perché intermedio fra due eventi importanti, lo scontro di Punta Stilo del luglio e il raid aereo britannico a Taranto del novembre, che riducono il significato operativo dell’episodio notturno del 12 ottobre e di contro hanno “fagocitato” l’attenzione dello studioso. La rilevanza dello scontro del 12 ottobre, pur se limitato nel tempo e circoscritto al solo valore tattico e quindi senz’altro non paragonabile agli effetti dei contenuti, degli esiti e delle conseguenze immediate e lontane nel prosieguo della lotta rispetto ai due più significativi episodi operativi citati, va ricercata nella pianificazione dell’azione, nella condotta aggressiva in fase tattica delle navi italiane, nella successiva attuazione dell’operazione di soccorso dei naufraghi – prototipo delle odierne operazioni SAR – completa nella pianificazione e condotta con costanza e senza economia di mezzi fino al naturale conseguimento degli obiettivi e nell’impiego da parte britannica, per la prima volta in ambito operativo, del radar. L’intento del presente scritto è pertanto quello di rivisitare lo scontro navale a levante di Malta sulla notte del 12 ottobre 1940 per dare una chiave di lettura idonea a verificare quelle che in linguaggio anglosassone si definiscono lessons learned nei termini della condotta italiana in mare, con particolare riferimento all’esercizio della funzione di comando e controllo, all’azione Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare tattica, alla rispondenza dell’operazione di soccorso alla reale esigenza umanitaria e all’esame di quanto e se il radar abbia influito sull’esito del combattimento. Evoluzione della situazione politico-militare nel 1940 (10 giugno-8 ottobre) Una sintesi operata in veste cronologica sul panorama dello sviluppo della situazione politico-militare dei primi cinque mesi di guerra nel bacino del Mediterraneo attraverso gli episodi operativi più salienti, accompagnata da commenti consolidati dalla critica storica, si ritiene sia efficace per dare significato e chiarezza agli immediati antefatti dell’azione oggetto dello scritto. 10 GIUGNO L’Italia entra in guerra contro i due Paesi oggetto nel tempo di alternanza di odio e amore, anch’essi coabitanti del Mediterraneo, la Francia e la Gran Bretagna. Situazione militare non facile per l’Italia, che a nord-ovest dei suoi confini deve perseguire una strategia offensiva contro le forze francesi per partecipare a fianco dell’alleato germanico al colpo finale alla Francia, ma lo deve fare in fretta con almeno qualche conquista territoriale e “vantare” morti e feriti per poter sedere a pari dignità con la Germania al tavolo delle trattative di pace. Direttiva politica chiara nella sua enunciazione, ma di esecuzione sul campo piuttosto ardua per l’impervietà del teatro operativo e per la resistenza, non fiaccata, degli Chasseurs des Alpes francesi. Sul mare, una strategia di “vigilanza armata” per la posizione centrale della penisola italiana fra i due avversari che permette in questo caso solo un intervento in forze per ritardare se non bloccare il tentativo dell’uno o dell’altro dei due avversari di riunire le forze. E in parallelo una strategia specificatamente difensiva a salvaguardia del traffico di rifornimento per alimentare la battaglia sulla sponda africana e tenere aperte le relative vie di comunicazione. Dei 105 sommergibili disponibili, 49 – il 46,6% della forza subacquea – sono in mare nelle posizioni di agguato in Mediterraneo prestabilite da 1 Maricosom: 20 nel bacino occidentale e 29 in quello orientale. 1 Il numero dei sommergibili scenderà poi gradatamente, in base alle necessità in altri settori e alle sostituzioni nelle zone operative, per fissarsi il giorno 20 su 39 battelli: 17 nel Mediterraneo occidentale e 22 in quello orientale. 2 F. Prosperini - Uno scontro navale trascurato: notte sul 12 ottobre 1940 a levante di Malta 13 GIUGNO Bombardamento da parte di una formazione navale francese (1a e 2a Divisione incrociatori) delle installazioni portuali di Genova, contrastato dall’intervento delle batterie costiere e di un treno armato e dall’azione della torpediniera Calatafimi e dei M.A.S. della 13a Squadriglia. Azione dimostrativa a pochi giorni dalla cessazione delle ostilità, di scarso valore militare e di soli contenuti politici e propagandistici. 15 GIUGNO Bombardamento navale di ammorbidimento delle postazioni militari di Sollum da parte delle unità della 1a Squadriglia cacciatorpediniere (Turbine, Aquilone, Nembo) in previsione dell’offensiva contro il territorio egiziano. L’azione richiesta dal governatore della Libia, maresciallo Italo Balbo, sarà ripetuta il 26 giugno. 18 GIUGNO Il sommergibile Zoea trasporta a Tobruch 48 t di munizioni richieste urgentemente dall’Esercito. La prima di una lunga sequela di operazioni urgenti di rifornimento che verrà messa in atto su base quasi quotidiana, e ciò “quando in fase di preparazione alla guerra si sarebbe dovuto già provvedere ad accumulare riserve e rifornimenti”.2 21 GIUGNO La Francia travolta dalla rapida avanzata del XXXIX Corpo corazzato del generale Gauderian, firma a Rethondes l’armistizio con la Germania, che sarà seguito il 24 a Villa Olgiata, a Roma, da quello con l’Italia. Il pericolo della riunione delle forze navali franco-britanniche viene a decadere, l’Italia può concentrare le forze terrestri in Libia per portare l’azione in Egitto, impiegare le forze navali secondo linee strategiche di offesa con mezzi insidiosi in tutto lo scacchiere e salvaguardare il traffico dei rifornimenti col Nord Africa. 26 GIUGNO-1° LUGLIO La Marina britannica porta a termine l’operazione M.A.3, con la partecipazione di due navi da battaglia, una portaerei, cinque incrociatori e 12 cacciatorpediniere con lo scopo di fornire copertura a convogli sulle rotte comprese fra Alessandria e Malta, e Alessandria e la Grecia. Contrasto italiano portato solo da sommergibili. 2 G. Giorgerini, Uomini sul fondo, Milano, Arnoldo Mondadori, novembre 1994 (Le scie). 3 Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare 28 GIUGNO I cacciatorpediniere della 2a Squadriglia (Espero, Ostro, Zeffiro), carichi di uomini e materiali per Tobruch,3 sono intercettati, in seguito alla segnalazione di un ricognitore, dalla 7a Divisione incrociatori britannica (Ajax, Orion, Sydney). L’Espero viene affondato. A Tobruch per errore di riconoscimento da parte della difesa contraerea è abbattuto il velivolo sul quale era il governatore della Libia,4 maresciallo Balbo, reduce da una ispezione e che vi perde la vita. 30 GIUGNO Il mese si chiude con lo svolgimento di ben 105 missioni da parte dei sommergibili italiani dislocati all’agguato all’inizio delle ostilità. Risultati: perdita di 6 battelli e danneggiamento di 12, contro l’affondamento di un incrociatore, una petroliera e un piroscafo. 3 LUGLIO Nel porto di Mers el Kebir, presso Orano, la Forza H britannica del viceammiraglio Somerville apre il fuoco contro le unità francesi che vi avevano trovato rifugio dopo l’armistizio (operazione Catapult): tre corazzate sono danneggiate, e 1300 marinai francesi perdono la vita. In conseguenza dell’attacco la Francia di Vichy il successivo giorno 5 rompe le relazioni diplomatiche con la Gran Bretagna. L’azione provoca risentite proteste dei francesi che vivono e avevano trovato rifugio in Gran Bretagna. 9 LUGLIO Dalla scorta reciproca di convogli, uno italiano per Bengasi e due britannici per Malta e Alessandria, ha origine la prima battaglia navale fra unità maggiori al largo di Punta Stilo. Lo svolgimento è noto. La conclusione: adempiuta da ambo le parti la missione di far giungere i convogli a destinazione, i due comandanti in mare non hanno motivo di spingere a fondo l’azione e si ritirano. 19 LUGLIO Il tentativo italiano di trasferire in Egeo due incrociatori leggeri per contrastare il traffico britannico nel Mediterraneo orientale fallisce ad opera di una 3 Sei ufficiali, 22 sottufficiali, 134 militari di truppa della Milizia (M.V.S.N.), 10 cannoni anticarro, 273 casse di munizioni e 37 casse di materiali dell’Esercito. 4 Primo caso di “fuoco amico” da parte italiana. 4 F. Prosperini - Uno scontro navale trascurato: notte sul 12 ottobre 1940 a levante di Malta formazione britannica,5 che al largo di Capo Spada, a nord di Creta, ne affonda uno, il Bartolomeo Colleoni. 21 AGOSTO Nel Golfo di Bomba aerosiluranti britannici affondano il sommergibile Iride, adibito all’avvicinamento di mezzi d’assalto subacquei per l’attacco ad Alessandria. Il debutto della 1a Flottiglia M.A.S. – missione G.A.1 – abortisce. 30 AGOSTO-1° SETTEMBRE La Mediterranean Fleet porta a compimento l’operazione Hats sulla rotta Gibilterra-Alessandria. L’operazione ha come scopo primario la scorta dei rinforzi navali (una portaerei, una nave da battaglia e due incrociatori contraerei) assegnati al Mediterraneo e inviati dall’Inghilterra, e come secondario condurre azioni aeree e navali di disturbo delle linee di comunicazione italiane in Mediterraneo e in Egeo e proteggere un convoglio Alessandria-Malta. L’uscita della squadra italiana non produce azione per un impiego inconcludente dovuto a regole di ingaggio estremamente prudenti. 15 SETTEMBRE In Cirenaica reparti avanzati italiani oltrepassano il confine e impegnano vivaci combattimenti
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