Immagini, Percezioni E Realtà Dell'umbria Tra Età Moderna E Contemporanea (Secoli Xvi-Xx)
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DOSSIER Valentina Marini IMMAGINI,IMMAGINI, PERCEZIONIPERCEZIONI EE REALTÀREALTÀ DELL'UMBRIADELL'UMBRIA TRATRA ETÀETÀ MODERNAMODERNA EE CONTEMPORANEACONTEMPORANEA (SECOLI(SECOLI XVI-XX)XVI-XX) documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it Valentina Marini IMMAGINI, PERCEZIONI E REALTÀ DELL'UMBRIA TRA ETÀ MODERNA E CONTEMPORANEA (SECOLI XVI-XX) Progetto Co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo (FSE) nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR) Umbria, FSE “Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione” 2007-2013 e realizzato tramite il “Bando assegni di ricerca finalizzato al potenziamento dell’attività di ricerca e di trasferimento tecnologico nelle imprese, nelle università, nelle agenzie di ricerca pubbliche e private, nei centri di ricerca pubblici e privati, nei poli d’innovazione”. documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it INDICE Premessa Pag. 1 PARTE I L'UMBRIA TRA IMMAGINE CARTOGRAFICA, PERCEZIONE ERUDITA E REALTÀ POLITICO-AMMINISTRATIVA Introduzione » 3 Umbria: regione «ideale» e regione «reale» » 5 Il dualismo umbro tra età antica e Medioevo » 6 La riscoperta del nome » 7 L’Umbria nelle partizioni amministrative del Cinquecento » 8 L’immagine della regione nella cartografia e nella geografia del XVI secolo » 13 L’Umbria nella percezione erudita del XVII secolo » 20 Realtà amministrativa della regione nel Seicento » 22 L’Umbria nella cartografia del Seicento e del Settecento » 23 Cartografia e realtà politico-amministrativa tra XVIII e XIX secolo » 27 Conclusioni » 30 Carte storiche » 32 Appendice » 108 Bibliografia essenziale » 145 documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it I PARTE II L'UMBRIA NEI LIBRI DEI VIAGGIATORI STRANIERI DAL XVII AL XIX SECOLO Introduzione Pag. 150 Il paesaggio » 161 Il sublime e il pittoresco: due aspetti dell'estetica del paesaggio » 161 La via Flaminia » 163 Fertili vallate e prospere pianure » 166 La Cascata delle Marmore » 167 Una folla di comparse: contadini, popolani, mendicanti e banditi » 180 Le città » 185 La via Flaminia tra Otricoli e Foligno » 185 Perugia e Assisi » 197 Umbria mistica e verde: nascita di uno stereotipo » 219 Conclusioni » 225 Catalogo iconografico » 227 Bibliografia essenziale » 246 PARTE III IL PRIMO PIANO REGIONALE DI SVILUPPO ECONOMICO DELL'UMBRIA Introduzione » 254 Il primo Piano di sviluppo economico regionale (1960-1964) » 264 Raccolta documentaria » 276 Struttura, dinamica e problemi dell'agricoltura in Umbria » 278 L'evoluzione demografica dell'Umbria dal 1861 al 1961 » 322 Struttura, dinamica e problemi dell'industria in Umbria » 342 Bibliografia essenziale » 364 documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it II PREMESSA Il presente lavoro intende proporre al lettore una selezione di fonti cartografiche, iconografiche, letterarie, documentarie e bibliografiche per mezzo delle quali poter ripercorrere quella che è stata l’evoluzione attraverso i secoli dell’immagine dell'Umbria nella sua rappresentazione «reale» e nella sua percezione «ideale», descrivendo come si sia trasformata la realtà regionale alla luce delle modificazioni delle strutture territoriali, degli assetti di potere, delle dinamiche economico-sociali e del panorama culturale tra XVI e XX secolo. Le suddette fonti andranno a costituire la principale linea di sviluppo del tema della ricerca e saranno accompagnate da riferimenti biblio/sitografici di cui i lettori potranno avvalersi per effettuare ulteriori indagini e approfondimenti relativamente agli argomenti affrontati in questa sede. La ricerca si propone di fornire in tal modo materiali direttamente reperibili in rete ed elementi di contesto utili ai fini di una più approfondita conoscenza del territorio umbro, della sua storia e della sua identità. documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it 1 Parte I L’UMBRIA TRA IMMAGINE CARTOGRAFICA, PERCEZIONE ERUDITA E REALTÀ POLITICO-AMMINISTRATIVA documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it 2 Introduzione L’Umbria ha raggiunto la sua unità amministrativa solo in epoca recente, ma il suo costituirsi in ente territoriale dai confini ben definiti, la determinazione della sua identità e della sua autonomia sono il frutto di un lungo processo storico-politico risultante dall’accorpamento di una pluralità di territori appartenenti a realtà tra loro molto diverse. L’inesistenza di confini fisici ed etnici ben definiti, l’estrema frammentazione politica e territoriale, la secolare marginalità dell’area umbra1, il caratteristico dualismo, la presenza di un diffuso reticolo di città e l’assenza di un reale polo di attrazione in grado di tenere assieme sotto il piano politico-amministrativo i vari territori hanno determinato nel corso dei secoli la creazione di un realtà territorialmente instabile e indefinita e di un tessuto amministrativo fortemente eterogeneo fatto di poteri feudali, laici e religiosi, autonomie comunali, forti realtà subregionali2. Malgrado i tentativi di centralizzazione e regionalizzazione operati dallo Stato Pontificio per tutta l’età moderna3, solo a seguito della costituzione della Provincia dell’Umbria nel 1860 si può parlare effettivamente di Umbria quale entità politico-amministrativa4. Appare evidente come la regione, venutasi così a creare, sia più il risultato di scelte burocratiche che il frutto di una vicenda unitaria. Nonostante le vicende storiche e politico amministrative mettano in evidenza le difficoltà nel definire, individuare e percepire la regione entro un quadro unitario e sottolineino la mancanza di una reale tradizione storica a sostegno dell’identità regionale dell’Umbria, durante l’età moderna è possibile individuare aspetti ed elementi utili alla ridefinizione del paradigma regionale nell’ottica di una visione più unitaria e di una logica identitaria. Gli sforzi, seppur fallimentari, operati dallo Stato Pontificio nella riorganizzazione dell’assetto territoriale, la discussione sviluppatasi in ambiente colto relativa alla percezione dei confini e alla regione come problema storico e la produzione cartografica di età moderna rappresentano il primo sistematico tentativo di ricomporre la 1 Sul tema della marginalità umbra vedi il saggio di A. Grohmann, Caratteri ed equilibri tra centralità e marginalità, in R. Covino e G. Gallo (a cura di), Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità ad oggi. L’Umbria, Torino, Einaudi, 1989, pp. 5-72. 2 H. Desplanques, Campagne umbre. Contributo allo studio dei paesaggi rurali dell’Italia centrale, II, L’organizzazione del territorio, Perugia, Guerra, 1975, p. 142. 3 Per approfondire cfr. R. Volpi, Le regioni introvabili. Centralizzazione e regionalizzazione dello Stato Pontificio, Bologna, il Mulino, 1983. 4 Cui seguiranno le modificazioni del 1923 e 1927, con le quali, rispettivamente, si decreta la separazione del reatino e la divisione nelle due province di Perugia e Terni. documento scaricato dal sito http://isuc.crumbria.it 3 regione come realtà storica, geografica, culturale e come soggetto politico-amministrativo, benché questo non abbia vanificato dubbi e incertezze sul modo di concepire e percepire l'entità e l'identità regionale5. Sulla base degli studi e dei lavori già esistenti sul tema, nella prima parte del presente lavoro si intende proporre un’analisi geografico-storica che contestualmente ricostruisca e ripercorra l’evoluzione dell’immagine della regione sia nella sua rappresentazione «reale», al fine di descrivere le variazioni dell’articolata e composita struttura territoriale e geopolitica dell’Umbria, tenendo soprattutto in considerazione la storia delle partizioni amministrative e la cartografia storica tra Cinquecento ed Ottocento, sia nella sua percezione «ideale», frutto della visione che dell’Umbria affiora dal contesto socio-culturale del tempo con particolare riguardo all’interpretazione datane da cartografi, geografi, storici ed eruditi. La lettura incrociata delle vicende storico-politiche, della produzione erudita e della documentazione cartografica ci permette non solo di comprendere le ragioni storiche, geografiche, politiche e culturali che hanno impedito all’Umbria di ricomporsi entro tratti identitari certi ed omogenei, ma ci consente anche di individuare i caratteri distintivi del profilo storico-geografico di questa regione, altrimenti «introvabile», e definire gli sviluppi che hanno caratterizzato la raffigurazione e la percezione del territorio regionale in un contesto socialmente e culturalmente più ampio. Lo studio presentato è accompagnato da una rassegna iconografica che riproduce alcune carte geografiche a stampa del territorio regionale realizzate tra XVI e XIX secolo al fine di offrire un raffronto anche visivo di quella che è stata l’evoluzione della rappresentazione e della percezione dell’Umbria e dei suoi confini nel corso dei secoli dell’età moderna. Ogni carta è accompagnata da relativa descrizione e associata ad un numero che ricorre, tra parentesi quadre, ogni qual volta nel corso della trattazione si fa riferimento alla relativa tavola presente nella raccolta. Integra il catalogo un’appendice che raccoglie la sintetica descrizione di una più ampia selezione di carte, realizzate e pubblicate da alcuni dei più noti cartografi, incisori ed editori tra XVI e XIX secolo, raffiguranti la regione e alcuni dei suoi territori. 5 Sul tema delle regioni italiane come problema storico vedi L. Gambi, Le «regioni» italiane come problema storico, in Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Perugia (a cura di), Orientamenti di una regione attraverso i secoli: scambi, rapporti, influssi storici nella struttura