Colle Di Val D'elsa
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SPECIALE MILLIARIUM a cura di: Leonardo Terreni COLLE DI VAL D’ELSA Il territorio nell’antichità. Il Territorio, il Museo, il Gruppo Archeologico, le Pievi, le Tombe visitabili Con il secondo numero della rubrica “SPECIA- Panoramica di Colle Alta. LE MILLIARIUM“ si consolida il piano di valo- (foto dell’autore) IL TERRITORIO COMUNALE rizzazione dei territori comunali della Tosca- na, tutelati da gruppi di volontariato archeolo- Provincia di Siena, a circa 24 km dal capo- gico operanti in stretta collaborazione con le luogo soprintendenze preposte e le amministrazioni Superficie kmq 92,21 ed estensione a Sud locali. Dopo lo speciale su Casole D’Elsa ho ri- e a Ovest del capoluogo, fra le prime pro- tenuto opportuno descrivere il territorio comu- paggini Nord della Montagnola Senese e la nale e il Gruppo di Colle di Val D’Elsa per me- parte orientale del settore Nord delle Colli- glio approfondire quella che è considerata una ne Metallifere, con al centro la valle del fiu- delle zone archeologicamente più ricche (e me Elsa, che scorre da Sud a Nord sul lato ancora in parte da valorizzare) della Toscana, Est del territorio comunale. potendo confidare anche negli stretti rapporti Confina con i comuni di: Poggibonsi, di amicizia che mi legano ai Presidenti delle Monteriggioni, Casole D’Elsa, Volterra e locali Associazioni. Come per Casole D’Elsa, S.Gimignano (rispettivamente da Nord a va un particolare ringraziamento alla dott.ssa Ovest seguendo il senso orario). Giuseppina Carlotta Cianferoni, funzionario Altitudine del capoluogo m 223 s.l.m., mas- archeologo della Soprintendenza Archeologica sima altitudine del territorio comunale m per Toscana che, con la solita disponibilità che 411. la contraddistingue, mi ha messo a disposizio- Orogenesi: depositi sedimentari marini e ne dati e materiali per la realizzazione del pre- continentali del Pliocene, mentre le zone sente articolo. a Sud verso la Montagnola e Staggia e l’al- topiano di Campiglia e Le Grazie, depositi sedimentari di travertino del periodo Plio- Colle nell’antichità quaternario. I panconi, impropriamente det- ti tufi, si presentano spesso ricchi di fossili È doveroso premettere che è in corso una pro- marini, come a Quartaia , oppure ricchi di fonda revisione cronologica inerente la presen- formazioni calcaree, come alle Porciglia e a za etrusca in tutto il territorio in oggetto, volta Le Ville. a meglio reinquadrare storicamente ogni ritro- Idrografia: sulla linea spartiacque del fiu- vamento fatto. I vecchi studi sull’Alta Valdelsa, me Elsa e di alcuni suoi affluenti di sinistra, infatti (come per il resto dell’Etruria), si sono come il torrente Fosci o Foci, Senna, il botro basati su dati forzatamente limitati per colpa agli Strulli ecc... dell’autentica “caccia” alle necropoli e relati- vi corredi funerari, vero “Peccato Originale” dell’archeologia di un tempo. Ulteriori problemi nello studio della zona sono 8 Cartina dei ritrovamenti arche- ologici del territorio di Colle. ciò che alcuni corredi sono ora separati fra il (realizzazione grafica G. Pucci) museo di Colle (quelli provenienti dalla ne- cropoli Le Ville) e il museo di Casole (quelli provenienti da Querceto, collezione Bargagli). Fortunatamente, a dimostrazione di quanto sia importante superare i campanilismi e gli inte- ressi di parte, i Gruppi Archeologici relativi ai dipesi anche territori in oggetto hanno instaurato un eccel- dal fatto che insediamenti una volta apparte- lente rapporto di collaborazione per superare nenti allo stesso territorio e perciò omogenei queste difficoltà. culturalmente, sono oggi distribuiti in aree L’attuale inversione di tendenza nell’imposta- amministrative ben distinte come ad esempio zione delle ricerche indirizzate a privilegiare fi- i comuni di Colle di Vald’Elsa e Casole d’Elsa. nalmente sia i siti abitati che un miglior coordi- Infine, ma di primaria importanza, una lunga namento fra le varie discipline archeologiche, serie di reperti provenienti dalla “caccia” alle sta portando i moderni specialisti a risultati necropoli sopracitate, si era di fatto suddivi- sorprendenti ed inaspettati su tutta l’area. Uno sa in numerosi rivoli costituiti dalle collezioni di questi risultati è il chiaro delinearsi di un ter- private ottocentesche. É anche in ragione di ritorio “Casolano” ben definito ed organizzato 9 facente da riferimento anche ad una parte del sogno ricorrente?) di un appassionato innamo- comune di Colle (Le Ville, Poggio di Caio, Le rato della zona. Mi auguro che più accurate Porciglia ecc.). e fortunate ricerche a Colle Alta, anche in oc- Se vogliamo essere obiettivi, però, si può ipo- casione di lavori stradali, negli scantinati ecc. tizzare, con la dovuta prudenza, anche un ter- possano portare a riscontri positivi. ritorio ”Colligiano”, ancora tutto da definire. Il territorio comunale di Colle di Val d’Elsa, Dometaia, Campiglia dei Foci, Gracciano, Le come del resto tutta l’alta valle del fiume, ha Grazie, potevano non gravitare su Casole d’El- solo occasionali testimonianze attinenti al Pale- sa e vivere di vita propria grazie ai commerci olitico, dovute più alla scarsità di sistematiche dovuti alla viabilità capillare della zona; oppu- e mirate ricerche, che all’effettiva mancanza di re.... visto l’aspetto di Colle Alta che è quanto questa facies culturale. di più “etruscheggiante” si possa immaginare Di diversa importanza sono i ritrovamenti pro- (anche se solo una statuetta votiva in bronzo, tostorici, pur meno numerosi di quelli rinvenu- in fase di studio, è stata trovata occasional- ti a Casole. Su tutti, le due tombe eneolitiche mente all’interno del vecchia città), è qui che a grotticella in località Le Lellere, presso il ca- un antico abitato si potrebbe essere sviluppato poluogo, ampiamente danneggiate da lavori diventando punto di riferimento per le località stradali, ma con reperti sufficienti per lo studio sopracitate. La rupe e le sue alte pareti su pro- e la datazione (attualmente al museo di Colle). fondi canali, l’isolamento artificiale dal resto Mancano ufficialmente ritrovamenti della pri- del pianoro, l’importante viabilità di crinale, il ma età del ferro ( il cosiddetto Villanoviano), fiume Elsa così vicino, l’antico toponimo Pitic- essendo il ritrovamento di Nerbona riferibile ciano, rendono Colle, all’occhio del visitatore alla metà/fine del VII sec. a. C. È però con il Parete esterna sinistra dell’at- attento, il centro della Valdelsa più simile alla tuale Collegiata, periodo etrusco propriamente detto, dall’ar- tipologia di alcuni insediamenti etruschi, an- un tempo facciata della vec- caismo a tutto l’ellenismo, che Colle presenta che rupestri, dell’Etruria centro meridionale. chia Pieve una mole di reperti, una varietà di tombe e Tutto questo è, per ora, solo un’ipotesi (o un (foto dell’autore) una vastità di necropoli (che descriverò a parte) PIEVE DEI SANTI SALVATORE ED ALBERTO A COLLE DI VAL D’ELSA Ora cattedrale, è situata nell’attuale centro storico in Colle Alta. Appartenente alla diocesi di Volterra fino al 1592, poi eletta catte- drale e sede vescovile. Prima menzione confermata da parte del papa Pasquale II a Teuz- zone arciprete di Colle il 27 novembre 1115. Figura di primo piano nella costituzione della pieve è il prete Al- berto, già della pieve a Elsa e in seguito menzionato come arci- prete “pro plebe s.Salvatoris de Colle, et s.Johannis et Faustini de Elsa“ fra il 1133 e il 1191. È a tale periodo che si fanno risalire alcuni lavori di restauro e abbellimento ad opera del Magister Bo- namico, scultore attivo nella seconda metà del XII secolo a Pisa e a Volterra, come attesterebbe un’iscrizione reimpiegata nella costruzione della più tarda cattedrale seicentesca. L’arciprete Alberto muore il 17 agosto del 1202 e viene venerato come santo protettore dai colligiani. Alla fine del 1200 il complesso si arricchisce di un‘ hospitio Panfollie“ (in onore del canonico Filippo Panfolia) e di un “claustro plebis“, sede di atti notarili. Tra il XIV e il XV secolo la pieve subì alcune modifiche all’interno. Nel XIII secolo il piviere contava ben 28 suffraganee: SS.Giovanni, Faustino e Giovitta a Elsa,S.Giovanni Battista in Piano, S.Michele a Onci, S.Maria a Colle, S.Margherita a Taverna, S.Maria a Spugna, S.Niccolò a Castelnuovo, S.Biagio a Col- le, S.Jacopo in Piano, chiesa di Senzano, S.Maria a Borgo d’Elsa, S.Marziale a Gracciano d’Elsa, S.Cerbone a Quartaia, S.Andrea a Strada, di Uliveto, S.Giusto a Santinovo, S.Giusto a Faule, SS.Donato e Biagio a Fabbriciano, SS.Jacopo e Fi- lippo a Quartaia, S.Pietro a Fabbriciano, S.Bartolomeo a Gracciano d’Elsa, S.Caterina in Borgo, S.Lucia a Borgo d’Elsa, S.Maria a Fabbriciano, spedali dello Spirito Santo, S.Giovanni e S.Lazzaro. Nel 1602 fu decretata la demolizione del complesso romanico per le esigenze della nuova diocesi. Nella nuova cattedrale sono visibili i resti della facciata e molti degli antichi materiali. L’antico complesso si presentava con struttura basilicale in conci di arenaria e travertino, perfettamente squadrati. La facciata (di cui resta soltanto l’ordine inferiore sul lato sinistro dell’attuale chiesa) è scandita da sei colonne che sorreggo- no sette archi ciechi. Il secondo e il sesto, più ampi degli altri, contenevano due portali, ora tamponati, costruiti secondo il gusto pisano (l’arco poggia su due dadi, come nella cattedrale di Pisa). L’attuale torre campanaria fu interamente ricostruita dopo l’abbattimento della precedente avvenuto nel 1632. La facciata è del 1815. La chiesa è sempre aperta. Per maggiori approfondimenti consultare il vol. “Chiese medievali della Valdelsa” AA.VV. Editori dell’Acero. 10 tali da farla annoverare fra le principali locali- tà archeologiche della Toscana. Sottoposto alla lucumonia di Volterra, il territorio di Colle era un importante crocevia da e per l’Etruria cen- tro -settentrionale. Non voglio annoiare ulte- riormente il lettore, avendolo già fatto nel pre- cedente “speciale” su Casole d’Elsa, ripetendo tutte le vicissitudini storiche legate all’area Volterrana, dagli etruschi alle distruzioni sillane fino alla stabile presenza romana, rimandan- dolo a pubblicazioni specifiche menzionate nella bibliografia essenziale a fine articolo.