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ANNO XXV NUMERO 218/219 MARZO/APRILE 2016 www.paddock.it EURO 3,00 M. MARTELLA M. Marzo/Aprile 2016 - Editore Promit Srl - c.so Racconigi, 150 - 10141 Torino - 10141 150 Srl - Editore Promit - c.so Racconigi, Marzo/Aprile 2016 DCB Torino - Nr. 218/219 - 218/219 - Nr. DCB Torino FORMULA 1 PARTENZA COL BOTTO WEC 2016 LA PORSCHE RINGRAZIA Poste Italiane - Spedizione in A. P. DL. 353/2003 (conv in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 n.46) art.1 in L.27/02/2004 DL. 353/2003 (conv Italiane - Spedizione in A.Poste P. SOMMARIO 4 Anno XXV • numero 218/219 • Marzo/Aprile 2016 FORMULA 1 4 VIA AL MONDIALE 2016 Partenza col botto 20 TECNICA Il caso dell’aletta rotta 24 I TEAM USA DELLA FORMULA 1 Il sogno americano INNOVAZIONE 32 DALLA SIGMA GP ALLA ROBOCAR L’auto di domani ENDURANCE 42 APERTURA DEL WEC 2016 24 32 La sfida è lanciata TURISMO 52 TUTTI CONTRO CITROEN Bentornato spettacolo ITALIANO RALLY 60 DOPPIA GARA PER IL CIR 2016 Occhio al format 42 52 BOOKSTORE 66 LIBRI DA NON PERDERE Il fascino della Targa Florio PADDOCK È ORA DISPONIBILE ANCHE PER PC, TABLET ED IPAD CON NUOVI CONTENUTI INTERATTIVI RAGGIUNGIBILI CON UN CLICK GALLERY PER VISIONARE LE GALLERIE FOTOGRAFICHE DELLE GARE PIU’ IMPORTANTI VIDEO PER VISIONARE I VIDEO PIU’ EMOZIONANTI DELLE GARE INTERNAZIONALI QUESTO ED ALTRO ANCORA LO TROVI SU: www.paddock.it Direzione, PROMIT srl Registrazione Tribunale di Torino Direttore responsabile: Paolo Vinai Redazione, Amministrazione: Direttore editoriale: n° 4454 del 4/3/1992 Direttore: Bruno Brida ([email protected]) C.so Racconigi, 150 Luciano Canobbio © Copyright 2016: Promit S.r.l. 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I pri- mi Gran Premi dell’anno non verranno certamente annoverati tra le gare più esaltanti del- S la storia, il grigio Mercedes continua a dominare la scena e il sospirato livellamento tecnico dei valori in campo continua a rimanere una chimera. Ma di Formula 1 in questi ultimi mesi se ne è parlato, e molto. Peccato che la maggior parte dei servizi dedicati al nuovo mondiale fossero tutti in chiave negativa: tante critiche al mondo dei Gran Premi, alle decisioni-non decisioni prese a ri- guardo delle qualifiche, alla latitanza dello spettacolo, che continua ad esistere quasi esclusivamen- tre nelle retrovie, causa schiacciante superiorità tecnica della Mercedes. Ma cominciamo dall’affaire prove, che ha tenuto banco dal termine dei test invernali, allo scorso 7 aprile. Doveva essere un avvio in grande stile, con una Ferrari finalmente in grado di battere la Mercedes e tanta incertezza nelle retrovie. Invece, ancora una volta, le stelle d’argento non sembrano avere valide contendenti, mentre la F.1 è scossa dal pasticcio qualifiche. 4 La Ferrari SF16-H di Seb Vettel guida il gruppo nelle battute iniziali del Gran Premio d’Australia, prima gara della stagione 2016. Senza l’interruzione della corsa, dopo il drammatico “botto” di Alonso, la rossa avrebbe potuto vincere la gara. Invece a Melbourne e in Bahrain il successo è andato alle solite Mercedes. 5 FORMULA 1 UNA DECISIONE INCOMPRENSIBILE Il bubbone “qualifiche” scoppia, come noto, alla vigilia del mondiale quando, per aumentare l’audience televisiva, e non solo, in preoccupante calo da alcuni anni, si pensa di interve- nire sul format delle qualifiche, una delle poche cose che, a ragion del vero, non presentava particolari criticità. Si opta per l’eliminazione diretta, tipo “rollerball”, nella spe- ranza di rendere più avvincente la giornata del sabato. Invece basta un solo tentativo nel Gran Premio d’Australia, per ren- dersi conto che si tratta di un autentico flop. La nuova for- mula è l’ennesima interpretazione cervellotica degli ultimi tempi e la Q3, che si dovrebbe concludere con una sfida di- retta alla pole, tra gli ultimi due sopravvissuti, termina con un nulla di fatto diversi minuti prima della fine, per il semplice fatto che, sia i piloti Ferrari, che quelli Mercedes, vengono in- vitati dalle rispettive scuderie a non uscire dai box, per ri- sparmiare un treno di gomme, in vista della gara. Il primo a rendersi conto di avere toppato è lo stesso Ecclestone, che definisce il nuovo format delle prove “una schifezza”, mentre Vettel è ancora più esplicito, giudicandole “una vera me....a”. Più chiari di così si muore, ma la sintesi più azzeccata del ma- lumore che regna in Formula 1arriva da Giulio Delfino, la vo- ce della radio nazionale che, commentando il disastro delle prove del Gran Premio d’Australia 2016, parla del Circus In queste pagine le migliori monoposto del 2016: la Ferrari SF16-H, che ha della velocità come di un ambiente “..gestito da menti so- sfiorato la clamorosa affermazione a Melboune (foto in alto), la deludente, Williams (al centro) che è apparsa meno competitiva del 2015, l’imbattibile pravvalutate”. Parole dure che mai, prima d’ora, avevamo Mercedes F1 W07 (al centro), la rinata Red Bull RB12 di Ricciardo (sotto). sentito pronunciare. Una cosa è certa, in un mondo dove la tecnologia ha preso il sopravvento su tutto, anche sul buon senso, non si può correre il rischio di cadere nel ridicolo, in- troducendo dall’oggi al domani un format di prove così in- novativo, come quello visto a Melbourne, senza averlo te- stato prima. Non si può predicare professionalità e poi sci- volare sulla classica buccia di banana. Di fronte a questo palese fallimento il buon senso suggeri- rebbe di tornare subito all’antico ma, dopo un temporaneo ravvedimento, il nuovo sistema viene riproposto in Bahrain dove, naturalmente non convince e dove la montagna, costi- tuita da team manager, Fia e ed Ecclestone, si riunisce per partorire il ben noto topolino. Todt ed Ecclestone sono con- trari al cambiamento, ma l'unanimità tra le undici squadre li costringe ad un ripensamento, non prima di avere ipotizzato un altro compromesso, ancor più cervellotico dei preceden- ti, in base al quale ogni pilota avrebbe dovuto effettuare al- 6 La Ferrari SF16-H é più competitiva della rossa della passata stagione, ma il divario con le Mercedes F1 W07 non é stato del tutto colmato Alle loro spalle solo la Red Bull sembra in grado di ben figurare 7 FORMULA 1 meno due giri in ciascuna delle tre fasi di qualificazione con tempi aggregati. Per fortuna la mozione non passa, i team hanno la meglio e, per definire la griglia di partenza, dal pros- simo Gran Premio della Cina, si tornerà a utilizzare il format del 2015. Meglio tardi, che mai, si dirà, ma quanto tempo do- vrà ancora passare perchè il buonsenso abbia la meglio su interessi di bottega e decisioni sconclusionate? E’ da anni che i media di mezzo mondo lo stanno predican- do: andando avanti di questo passo il giocattolo Formula 1 è sempre più a rischio. Peccato che chi di dovere non se ne sia ancora accorto. O, peggio ancora, finga di non accorgesene. TROPPA POLITICA IN FORMULA 1? L’ennesima riprova, qualora ce ne fosse bisogno, è arrivata in Bahrain, dove a tener banco non è stato l’affaire prove, Il Presidente Marchionne voleva una Ferrari subito competitiva e i tecnici di quanto il ruolo che devono interpretare i vari attori della Maranello non lo hanno deluso: a Melbourne Vettel (a destra) ha sfiorato la clamorosa affermazione. Le prestazioni della SF16-H fanno ben sperare per partita. Ad un Vettel che commentava in maniera sarcastica l’immediato futuro, ma a preoccupare è la scarsa affidabiltà della rossa 2016. il mantimento del format-prove 2016: "....è come se un gela- taio a cui chiedono il cioccolato continuasse a vendere solo gelato alla vaniglia..."., Bernie Ecclestone rispondeva piccato "...Vettel probabilmente ha ragione, ma voi pensate che vin- cerà questa gara? Dovrebbe parlare con il suo boss e dirgli le stesse cose. Loro, da un paio d'anni a questa parte, gesti- scono una gelateria". La Ferrari, come una gelateria, proprio non ce la vediamo, ma è chiaro che in Formula 1, sotto la ce- nere di un’apparente normalità, cova il fuoco della lotta per la gestione, presente e futura, del potere. Peccato che tutte queste dichiarazioni non facciano altro che mettere in crisi la credibiltà di tutto il Circus, che ha ben altri problemi: eccesso di autoreferenzialità, necessità di rin- novare la vecchia dirigenza, o affiancarla con forze nuove, l’ottusità di voler continuare con un regolamento tecnico che, semplicemente, la Formula 1 attuale non può permet- tersi. Possibile che Federazione ed Ecclestone non si renda- no conto delle vere criticità del sistema, della caduta di inte- resse o di come gli sponsor latitino sempre di più nella co- siddetta categoria regina dell’automobilismo sportivo. Basta guardarsi intorno per capire quanto la situazione sia preoccupante: la Renault, ad esempio, ha optato per una li- vrea “gialla old style” anche per mascherare l’assenza di sponsor e la McLaren, sempre restando tra i top-team, da tre anni non ha più un “main-sponsor”.