Memorie Dei Compositori Di Musica Del Regno Di Napoli
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A ſi \) a ſtare(la S. rivivº i lorº 9 A 3 ea ci tap e N A P O L I, D A L L A STA M E E R I A R E A L E. 1 84 o. 14 V º ºzi. BIELIOTHECA RF, GIA. MONACENSIS, N== A L L' E R U DI T 1 ss 1 M o S IGN O R A B A TIE D. GREGORIO TRESCA L' A U T O R E. Le memorie de Compositori di Musica del Regno di Napoli, che dopo mie infinite cure oso ora dare alle stampe, non ad altri che a Voi dovevano essere intitolate. Per ciocchè di moltiplici scientifiche cognizioni (rv) Voi appieno informato, (di che chiare pruove ne manifestaste allorchè nella nostra regia Università degli studi insegnavate l'istoria della filosofia, ed indi le scienze esatte nella real Paggeria ) della Musica precipua mente non siete a veruno secondo. Lo fa ciò palese l'amplissima collezione delle più pregiate carte musicali, che con saggio di visamento avete voluto, che fossero allogate nell'archivio musicale di Monte Casino, ac ciò non andassero dopo la vostra morte ( che sia lontanissima) disperse. Altro mo tivo mi ha spinto a far ciò, l'esservi cioè benignato con quella piacevolezza e cortesia che fra le vostre virtù non son le ultime, farmi note molte notizie di autori, e produ zioni armoniche alla mia intrapresa giove voli. E per ultimo l'avere, sebben molto tardi, appreso, che le opere, che si voglion rendere di pubblica ragione, a coloro debbono indirizzarsi, che conoscendo le materie, che quelle trattano, prezzino le cure e diligenze di chi le distese, essendo le ombre, gli scu di , i ricoveri, le protezioni e tutte le so miglianti espressioni, di cui le dedicatorie son piene, » Sogni d'infermi, e fole di romanzi. ( v ) Gradite intanto la tenuità di questa mia offerta, e conservatevi sano e salvo per molti altri anni per piacere de' vostri servitori ed amici, fra quali mi giova sperare non aver io l'ultimo luogo. ſi e ... - PREFAZIONE. Saras con rincrescimento ho meco stesso considerato come fra tanti valentuomini del nostro Regno, che hanno con molta diligen za tramandato a posteri le notizie delle per sone rendute distinte per dotte ed applaudite produzioni alle scienze ed alle belle arti per tinenti, niuno precipuamente abbia fatto pa rola de Compositori di Musica, di quella bella scienza, che tanto diletto arreca, e che può dirsi a ragione che fra di noi abbia avuto la culla. Di fatti il Toppi ed il Nicodemo la biblioteca ci lasciarono di tutti gli scrittori napoletani, come avea fatto anche il Chioc l i carelli, e dopo costoro il Grasso, il P. Afflitto Domenicano (sebbene non avesse oltrepassa to la lettera A), il Napoli Signorelli nell'ope ra della coltura delle Due Sicilie, ed ancora con moltº accuratezza il Soria. De' pittori, scultori ed architetti le vite descrisse Ber nardo de Dominici; de matematici le notizie l II somministrò Matteo Barbieri, e più diffusa mente Monsignor Colangelo, come degli scrit tori legali con diligenza tramandò le memorie Lorenzo Giustiniani. E molti altri delle nostre Provincie i nomi e le opere degli scienziati in quelle nati ci han fatto note. Ma degli scrit tori di Musica, per quanto io sappia, niuno si ha preso la briga dirne punto nè poco. Ora io credendo che la scienza armonica è fra le belle arti se non la prima, la più dilettevole almeno, e che i cultori di essa con tante loro applaudite produzioni i giusti encomii han ri scosso, e tuttavia riscuotono, ho da qualche tempo pensato di rintracciar de'medesimi tutto ciò, che si era da essi scritto con armoniche note. Mentre tal desiderio io nudriva, venne a morte il legale D. Giuseppe Sigismondi uomo di lettere e di Musica peritissimo, e da suoi figliuoli, rimasti assai disagiati, fui con pre mura richiesto che letta avessi un'opera dal padre scritta, che lo specioso titolo portava di Apoteosi della Musica, e che avessi ri trovato qualche stampatore che l'avesse pub blicata a proprie spese, per poterne essi qualche utile ritrarre. Devo dire il vero che non poca fatica durar dovetti per leggerla, e perchè malamente scritta, e perchè piena di cassature e chiamate. Veruno degli stam III patori potè trovarsi che la spesa della stampa si volesse assumere, credendola cosa che niun esito felice poteva incontrare. Laonde l'in tralciatissimo autografo nelle mie mani ritornò nuovamente. Rilettolo a stento potetti quà e là poche notizie rintracciare di alcuni celebri mae stri di Musica della passata età, e dippiù delle armoniche produzioni di costoro, ma in modo confuso, che per ordinarle non poco tempo, armato di gran pazienza, dovetti spen dere. Riordinatele alla meglio, credetti che pubblicando queste sole di verun utile potevan riuscire, se di altre molte non fossero corre date, che risguardassero autori più a noi vici ni, onde si avesse una sufficiente istoria de' principj, e de progressi, che la scienz'armo nica avesse fra noi fatti. Quindi ad osservarmi proposi il ricco archivio musicale de PP. del l'Oratorio di questa Città, e ad interrogar precipuamente molti valenti maestri di Mu sica, ed alcuni dilettanti di vecchia scuola, fra quali i Signori D. Gregorio Tresca, che una doviziosissima raccolta possedeva di antiche e nuove produzioni musicali, ed il Cav. D. Gio vanni Pappalettere, ambi di Musica peritis simi, e di essa passionati d'assai. Da co storo molte notizie mi furon cortesemente par tecipate, specialmente di Compositori moderni, - - far IV « da me del tutto ignorati. Le quali cose ho vo luto ingenuamente confessare persuaso del bel detto di Plinio, esser d'ingenuo pudore il far noti i nomi di coloro da quali si è imparato. Ora dopo tante indagini da me prese, mi son determinato a far pubbliche tali notizie, le quali, se non vado errato, una laguna nell'istoria pa tria riempiono ; poichè non può negarsi che la Musica nata per così dire fra di noi, ha forma to uno de principali pregi del nostro fioritissimo Regno, sempre produttore di uomini in tutte le facoltà assai insigni.