Gens Terentia Ad Altinum E Nella Decima Regio: Le Evidenze Epigrafiche

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Gens Terentia Ad Altinum E Nella Decima Regio: Le Evidenze Epigrafiche Corso di Laurea magistrale in Scienze dell’Antichità: Filologia e Letterature dell’Antichità Tesi di Laurea La gens Terentia ad Altinum e nella decima regio: le evidenze epigrafiche Relatore Ch.mo Prof. Giovannella Cresci Marrone Laureando Sarah Schivo Matricola 829351 Anno Accademico 2011 / 2012 Indice 1 Storia degli studi epigrafici di ambito altinate e il problema delle epigrafi altinati: de vera origine ........................................ 3 2 Prosopografia e metodo ....................................................... 14 2.1 Ricerca prosopografica ...................................................................... 14 2.2 Analisi onomastica ........................................................................... 20 2.3 Accorgimenti metodologici ............................................................. 22 3. La gens Terentia ad Altinum: la documentazione ................ 27 4 Articolazione delle presenze altinati ...................................... 84 4.1 Praefectus castrorum ......................................................................... 84 4.2 Lucius Terentius Titi filius quattuorviro ............................................. 86 4.3 Monumenti sepolcrali ........................................................................ 90 4.4 Esponenti di tarda età repubblicana ................................................... 94 4.5 Committenza femminile .................................................................... 98 4.6 Strategie di alleanza ......................................................................... 102 4.7 Produzione e commercio ............................................................... 106 4.8 Mobilità sociale ............................................................................... 108 5. La gens Terentia nella X regio: la documentazione ........... 110 5.1 Acelum ............................................................................................. 112 5.2 Aquileia ............................................................................................ 113 5.3 Ateste ................................................................................................ 133 5.4 Atria ................................................................................................ 137 5.5 Bellunum .......................................................................................... 138 5.6 Brixia ............................................................................................... 139 5.7 Iulia Concordia ................................................................................ 143 5.8 Opitergium ....................................................................................... 153 5.9 Patavium .......................................................................................... 155 5.10 Pola ................................................................................................ 162 5.11 Tarvisium........................................................................................ 163 5.12 Tergeste .......................................................................................... 165 5.13 Tricesimum ..................................................................................... 166 1 5.14 Verona ............................................................................................ 167 5.15 Inter Veronam et Mantuam ............................................................ 169 5.16 Vicetia ............................................................................................ 170 6. Articolazione delle presenze nella decima regio................. 173 6.1 Attestazioni in Aquileia repubblicana: Sextus Terentius ................. 173 Cai filius, quaestor ......................................................................... 173 6.2 Soggetti eminenti della colonia di Iulia Concordia ....................... 175 6.3 Quattuorviro a Patavium ................................................................ 177 6.4 Instrumenta inscripta: riflessioni sulla bollatura e ......................... 178 sulla produzione ............................................................................... 178 6.5 Aspetti cultuali e sociali .................................................................. 185 7 Considerazioni conclusive .................................................. 189 Bibliografia...............................................................................191 2 1 Storia degli studi epigrafici di ambito altinate e il problema delle epigrafi altinati: de vera origine Quando Theodor Mommsen si accinse a scrivere l’introduzione1 alla voce dedicata ad Altinum del volume V del Corpus Inscriptionum Latinarum2, descrisse accuratamente l’ambiente, caratterizzato da paludes, che nell’epoca antica dovevano connettere il centro a Ravenna: paludes circumiacentes, vulgo dicta Septem Maria, pervenerunt antiqua aetate a Ravenna ad Altinum3. Per la sua descrizione si basò sugli autori antichi, tra cui Pomponio Mela (at in oris proxima est a Tergeste Concordia. Interfluit Timavus novem capitibus exsurgens, uno ostio emissus; dein Natiso non longe a mari ditem adtingit Aquileiam. Ultra est Altinum4 - Per parlare delle coste occorre dire che Concordia si trova vicino a Trieste. Tra loro scorre il Timavo, che ha nove sorgenti ma una sola foce; poi viene il Natissa, non lontano dal mare, che bagna la ricca Aquileia. Oltre, si trova Altino) e Plinio (Sequitur decima regio Italiae, Hadriatico mari adposita, cuius Venetia, fluvius Silis ex montibus Tarvisanis, oppidum Altinum, flumen Liquentia ex montibus Opiterginis et portus eodem nomine, colonia Concordia, [...] Aquileia colonia5 - Viene poi la decima regione d’Italia, sulle rive del mare Adriatico, dove si trovano la Venetia, il fiume Sile che scende dai monti di Treviso, la città di Altino, il fiume Livenza che scende dai monti di Oderzo, con l’omonimo porto, la colonia di Concordia, e [...] la colonia di 1 CIL V, pp. 204-205. 2 Il primo tomo del quinto volume del CIL venne pubblicato nel 1872 a Berlino. 3 In CIL V, p. 205. Si veda anche PLIN., Nat. Hist. III, 119: diductus in flumina et fossas inter Ravennam Altinumque per CXX, qua largius vomit, Septem Maria dictus ferre. 4 MELA, de chorogr., II, 4, 61-62. 5 PLIN., N. H. III, 126. 3 Aquileia). Sempre per via acquea, da Altinum si poteva raggiungere, attraverso canali, la laguna nord veneziana, con Burano, Torcello e Mazzorbo6. Ma prima di elencarne le peculiarità geografiche e esporre la tipologia dell’insediamento e dei suoi abitanti7, Mommsen descrisse la problematicità che riguardava l’attribuzione delle sue iscrizioni: Venetis titulis hoc proprium insidet ineluctabile malum, ut de vera origine plerumque non satis constet. Nam quamquam in iis qui Torcelli Burani Maiorbi et omnino ad ipsum Altinum antiquum reperti sunt dubitatio ea paullo minor est, qui prodierunt Venetiis, ii num eo elati sint ex Altini riunis an a litoribus Histricis vel Dalmaticis, ex inventionis loco nullo modo determinatur.8 Tutte le iscrizioni latine aventi come prima attestazione Venezia furono ricondotte, seppur con effettiva impossibilità di attribuzione certa, al municipium altinate per i soli motivi di vicinanza geografica, mentre le iscrizioni aventi attestazione a Torcello, Burano e Mazzorbo furono assegnate all’antica Altino con maggiore sicurezza. Dunque, seguendo pedissequamente l’autorevolezza del grande epigrafista, sarebbero da attribuire all’antica Altino, oltre ai ritrovamenti in loco, anche le iscrizioni rinvenute a Venezia e nella laguna veneta nord, nelle isole di Torcello, Burano e Mazzorbo. Tra i 181 titoli attribuiti ad Altino nell’opera di Mommsen, solamente una ventina era di reale provenienza dal sito altinate, mentre per le altre si trattava di rinvenimenti o reimpieghi presenti nell’area lagunare9. Per poter meglio comprendere la complessità del problema risulta necessario annoverare due fattori caratteristici dell’area della Venetia: il primo è dato dal collezionismo veneziano attivo già in periodo umanistico, l’altro è rappresentato dalla necessità di materiale da costruzione che una città in crescita come Venezia poteva nutrire e, essendo distante da cave naturali, avrebbe potuto soddisfare attingendo alle 6 Cfr. CIL V, p. 205: Altinum autem situm supra Buranum non longe a fluvio Sili. 7 CIL V, p. 205: Oppidum fuit Ventorum, tribus Scaptiae, iure municipium. 8 Il celebre passo del CIL V, p. 205 ha assunto negli anni un valore irrefutabile. A riguardo si veda anche BUONOPANE – CRESCI MARRONE– TIRELLI 1998, p. 173 e CALVELLI 2007, p. 123. 9 Cfr. CALVELLI 2011, p. 187. 4 ormai abbandonate città romane della costa, che offrivano pietre in abbondanza per l’edilizia e (a volte) per l’abbellimento stesso dei nuovi palazzi. In tale ottica Altino, Ravenna, Aquileia, Pola e l’intera costa Dalmata e Istriana vennero prima a rappresentare una quasi inesauribile fonte di materiale edilizio e poi, con l’avvento della “moda” umanistica, di deliziosi esempi di manufatti classici. Tenendo ben presenti questi due fattori, una attribuzione dei reperti veneziani ad una precisa area risulta impossibile: unica base su cui fondare ogni ipotesi può essere la tipologia del monumento o elementi interni al testo che si possano maggiormente ricollegare ad una realtà cittadina piuttosto che ad un’altra. Nel 1888, attraverso l’opera di additamenta di Ettore Pais10, le iscrizioni aumentarono di 9 unità, ma purtroppo rimasero prive di una metodica analisi autoptica. In parallelo all’entusiasmo risorgimentale e alla riscoperta
Recommended publications
  • Tesu Dottorato Botti
    A Lisa e Lucia 2 Ringraziamenti Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento alla prof.ssa Donatella Fiorani e al prof. Giovanni Carbonara per le innumerevoli occasioni di confronto, il costante supporto nel corso della ricerca con i loro preziosi e lungimiranti consigli senza i quali questa tesi non sarebbe esistita. Ringrazio il Coordinatore del corso di Dottorato in “Storia e Restauro dell’Architettura”, prof. Augusto Roca De Amicis, la prof.ssa Maria Piera Sette che lo ha preceduto nei miei primi anni di studio, e il Collegio dei Docenti per le utilissime indicazioni fornite durante le riunioni. Voglio esprimere la mia riconoscenza agli avvocati Zeno Forlati e Laura Picchio Forlati, figlio e nuora di Ferdinando, che con grande disponibilità e interesse sostengono ricerche come questa, dispensando utilissime informazioni agli studiosi. Aggiungo inoltre un ringraziamento per il personale dell’Archivio Progetti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, nonché ai professori Eugenio Vassallo e Serena Maffioletti. Ricordo con particolare gratitudine l’arch. Giangiacomo Martines, già Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia per avere indirizzato questo lavoro nella sua fase iniziale. Ringrazio inoltre i dirigenti e i funzionari delle Soprintendenze e degli altri Enti italiani e croati che hanno gentilmente concesso la consultazione degli archivi custoditi nei loro Uffici: tra le molte persone che mi hanno aiutato vorrei ricordare la dott.ssa Claudia Crosera e la dott.ssa Rossella Fabiani della Soprintendenza di Trieste, le dott.sse Annalisa Bristot e Maria Grazia Fumo della Soprintendenza di Venezia, il dott. Ivor Vodopivez, la dott.ssa Maja Cerić, il prof.
    [Show full text]
  • Search the List of Unclaimed Child Support
    UNCLAIMED CHILD SUPPORT AS OF 02/08/2021 TO RECEIVE A PAPER CLAIM FORM, PLEASE CALL WI SCTF @ 1-800-991-5530. LAST NAME FIRST NAME MI ADDRESS CITY ABADIA CARMEN Y HOUSE A4 CEIBA ABARCA PAULA 7122 W OKANOGAN PLACE BLDG A KENNEWICK ABBOTT DONALD W 11600 ADENMOOR AVE DOWNEY ABERNATHY JACQUELINE 7722 W CONGRESS MILWAUKEE ABRAHAM PATRICIA 875 MILWAUKEE RD BELOIT ABREGO GERARDO A 1741 S 32ND ST MILWAUKEE ABUTIN MARY ANN P 1124 GRAND AVE WAUKEGAN ACATITLA JESUS 925 S 14TH ST SHEBOYGAN ACEVEDO ANIBAL 1409 POSEY AVE BESSEMER ACEVEDO MARIA G 1702 W FOREST HOME AVE MILWAUKEE ACEVEDO-VELAZQUEZ HUGO 119 S FRONT ST DORCHESTER ACKERMAN DIANE G 1939 N PORT WASHINGTON RD GRAFTON ACKERSON SHIRLEY K ADDRESS UNKNOWN MILWAUKEE ACOSTA CELIA C 5812 W MITCHELL ST MILWAUKEE ACOSTA CHRISTIAN 1842 ELDORADO DR APT 2 GREEN BAY ACOSTA JOE E 2820 W WELLS ST MILWAUKEE ACUNA ADRIAN R 2804 DUBARRY DR GAUTIER ADAMS ALIDA 4504 W 27TH AVE PINE BLUFF ADAMS EDIE 1915A N 21ST ST MILWAUKEE ADAMS EDWARD J 817 MELVIN AVE RACINE ADAMS GREGORY 7145 BENNETT AVE S CHICAGO ADAMS JAMES 3306 W WELLS ST MILWAUKEE ADAMS LINDA F 1945 LOCKPORT ST NIAGARA FALLS ADAMS MARNEAN 3641 N 3RD ST MILWAUKEE ADAMS NATHAN 323 LAWN ST HARTLAND ADAMS RUDOLPH PO BOX 200 FOX LAKE ADAMS TRACEY 104 WILDWOOD TER KOSCIUSKO ADAMS TRACEY 137 CONNER RD KOSCIUSKO ADAMS VIOLA K 2465 N 8TH ST LOWER MILWAUKEE ADCOCK MICHAEL D 1340 22ND AVE S #12 WIS RAPIDS ADKISSON PATRICIA L 1325 W WILSON AVE APT 1206 CHICAGO AGEE PHYLLIS N 2841 W HIGHLAND BLVD MILWAUKEE AGRON ANGEL M 3141 S 48TH ST MILWAUKEE AGUILAR GALINDO MAURICIO 110 A INDUSTRIAL DR BEAVER DAM AGUILAR SOLORZANO DARWIN A 113 MAIN ST CASCO AGUSTIN-LOPEZ LORENZO 1109A S 26TH ST MANITOWOC AKBAR THELMA M ADDRESS UNKNOWN JEFFERSON CITY ALANIS-LUNA MARIA M 2515 S 6TH STREET MILWAUKEE ALBAO LORALEI 11040 W WILDWOOD LN WEST ALLIS ALBERT (PAULIN) SHARON 5645 REGENCY HILLS DRIVE MOUNT PLEASANT ALBINO NORMA I 1710 S CHURCH ST #2 ALLENTOWN Page 1 of 138 UNCLAIMED CHILD SUPPORT AS OF 02/08/2021 TO RECEIVE A PAPER CLAIM FORM, PLEASE CALL WI SCTF @ 1-800-991-5530.
    [Show full text]
  • Curriculum Vitae Di Simonetta Tadiello
    Università Ca’ Foscari Venezia Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Scienze dell’Antichità: Filologia, letterature e storia dell’Antichità Tesi di Laurea Iscrizioni di Siriani tra l’Alto Adriatico e la Siria del Nord nel V e VI sec. d.C. Relatore Ch. Prof. Giorgio Ravegnani Correlatori Dott.ssa Flavia De Rubeis Dott.ssa Alessandra Rizzi Laureando Stefania Tadiello Matricola 815300 Anno Accademico 2012 / 2013 1 INTRODUZIONE Nel variegato panorama dell’Occidente tra V sec. d.C. e VI sec. d.C. una delle comunità che incuriosirono maggiormente gli studiosi dall’Ottocento ad oggi fu quella siriana in Alto Adriatico. Concordia, Aquileia e Grado sono alcuni centri in cui questi individui, provenienti dalla Siria del Nord (in particolar modo dall’area di Apamea), si sono concentrati. Le iscrizioni sono manifestazione concreta della loro presenza ed attività sul territorio. Già a prima vista è possibile notare alcune caratteristiche peculiari: ad esempio l’adozione della lingua greca orienta l’osservatore verso una possibile committenza orientale; tuttavia, è il contenuto dei testi a sciogliere ogni dubbio. La toponomastica, naturalmente, è il primo e più evidente elemento, che di norma compare in tutte queste iscrizioni. Segue l’onomastica, che può essere greca, ma anche semitica. Inoltre, l’adozione di determinate formule ed espressioni fornisce indicazioni importanti e, soprattutto nel materiale siriano, molto precise. Per riuscire a comprendere meglio le informazioni fornite dall’epigrafia alto-adriatica si è ritenuto opportuno considerare anche il materiale propriamente siriano e tentare un confronto, con lo scopo d’identificare al meglio questi individui e, laddove è possibile, coloro che, pur non usando il greco e non dichiarando l’origine o l’onomastica, potrebbero essere Siri od Orientali, ma anche di far luce sui motivi che spinsero questi individui a lasciare la loro terra e quanto il loro retaggio culturale abbia influenzato quello dei centri alto- adriatici.
    [Show full text]
  • Journal of Roman Studies Roman Inscriptions 2006–2010
    Journal of Roman Studies http://journals.cambridge.org/JRS Additional services for Journal of Roman Studies: Email alerts: Click here Subscriptions: Click here Commercial reprints: Click here Terms of use : Click here Roman Inscriptions 2006–2010 Alison E. Cooley and Benet Salway Journal of Roman Studies / Volume 102 / November 2012, pp 172 ­ 286 DOI: 10.1017/S0075435812001074, Published online: 01 October 2012 Link to this article: http://journals.cambridge.org/abstract_S0075435812001074 How to cite this article: Alison E. Cooley and Benet Salway (2012). Roman Inscriptions 2006–2010. Journal of Roman Studies, 102, pp 172­286 doi:10.1017/S0075435812001074 Request Permissions : Click here Downloaded from http://journals.cambridge.org/JRS, IP address: 144.82.107.89 on 05 Nov 2012 SURVEY ARTICLE Roman Inscriptions 2006–2010 ALISON E. COOLEY AND BENET SALWAY IGENERAL I.i General Introduction The aim of this quinquennial survey remains the same as its predecessor, as for the most part does the format, though the team is regrettably reduced by one.1 With an eye to the study of the Roman world, we hope to signal the most important newly published inscriptions, signicant reinterpretations of previously published material, new trends in scholarship, recent studies that draw heavily on epigraphic sources, and noteworthy developments in the various aids to understanding inscriptions (both traditional printed material and electronic resources). In the context of this journal, the geographical range and chronological scope reect the contours and history of the Roman state from its beginnings down to the end of the seventh century. As such, not only does the survey naturally take in Greek as well as Latin texts, but also epigraphic material in other languages relevant to the Roman world.
    [Show full text]
  • Masterarbeit / Master's Thesis
    MASTERARBEIT / MASTER’S THESIS Titel der Masterarbeit / Title of the Master‘s Thesis „servo filio et liberto filio et servo coniugi liberta – Innerfamiliäre Statusunterschiede in Grabinschriften“ verfasst von / submitted by Alexander Gangoly, BA BA MA angestrebter akademischer Grad / in partial fulfilment of the requirements for the degree of Master of Arts (MA) Wien, 2019 / Vienna 2019 Studienkennzahl lt. Studienblatt / A 066 807 degree programme code as it appears on the student record sheet: Studienrichtung lt. Studienblatt / Masterstudium degree programme as it appears on Alte Geschichte und Altertumskunde the student record sheet: Betreut von / Supervisor: Univ.-Prof. Dr. Fritz Mitthof Danksagung Diese Arbeit hätte ohne die Unterstützung von vielen Menschen nicht verwirklicht werden können, die deshalb in Pyramidenform genannt werden sollen. An der Spitze geht zu- nächst meine größte Anerkennung an Univ.-Prof. Dr. Fritz Mitthof, der mittels präziser Fragen und pointierter Anregungen die Bearbeitung eines Themas voranbringt und dazu anregt, über das eigene Maß hinauszugehen. Ohne ihn hätte ich sowohl ausschließlich Fachliteratur wie- dergekaut als auch mich in deren Meer verloren. So liegt nun eine konzise Masterarbeit mit neuer Betrachtungsweise eines überschaubaren Bereichs vor. Als nächstes sei den Bibliothekar*innen des DAI für das schnelle Bereitstellen von mir ansonsten nicht zugänglicher Literatur gedankt. Ebenso an alle Vorarbeiten, auf die ich aufbauen und deren Erkenntnisse ich einbeziehen konnte. Tagtäglich genutzt und umso mehr geschätzt wurde die Datenbank Clauss-Slaby, die zwar unperfekt ist wie wir alle, aber den- noch eine Grundlage geschaffen hat, mit der ich arbeiten konnte. Schallender Applaus für die- ses Instrument. Bei meinen Kolleg*innen sowohl auf der Universität Wien als auch beim CIL in Berlin bedanke ich mich für den Input, sei es in einem Hinweis oder in ausgiebigen Ge- sprächen gewesen.
    [Show full text]
  • Ferdinando Forlati (1882-1975) Inventario Analitico Del Fondo Archivistico
    Università Iuav di Venezia AREA RICERCA, SISTEMA Dorsoduro 2196 / Cotonificio veneziano BIBLIOTECARIO E DOCUMENTALE 30123 Venezia t. +39 041 257 1011–1012–1013–1014 [email protected] www.iuav.it/archivioprogetti Archivio Progetti Ferdinando Forlati (1882-1975) Inventario analitico del fondo archivistico a cura di Antonella D’Aulerio Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, marzo 2020 Gli inventari ed elenchi di consistenza dell’Archivio Progetti sono pubblicati sotto la licenza Creative Commons "Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate". Eventuali contenuti riservati sono sottoposti alla seguente disciplina: In aggiunta alle libere utilizzazioni previste dalla Legge italiana sul diritto d’autore (L. 633/1941 e successive modifiche), l’Archivio Progetti Iuav, titolare del diritto di disporne, rende libere le seguenti utilizzazioni delle proprie pubblicazioni, rinunciando per esse a qualsiasi forma di compenso: • la copia a scopo di studio personale, comunque effettuata e senza limiti quantitativi o di formato; • la copia e la distribuzione su supporto cartaceo o su supporto elettronico locale, per finalità didattiche, scientifiche e documentarie, con esclusione di qualsiasi finalità commerciale; • la lettura in pubblico a scopo illustrativo e non commerciale. Introduzione Ferdinando Forlati 1 Il fondo archivistico 3 Inventario 1 Incarichi istituzionali 5 1.1 Soprintendenze di Venezia e Trieste 5 1.2 Basilica di San Marco 17 1.3 Basilica del Santo 24 1.4 Monumenti di Verona 26 2 Progetti, concorsi e consulenze a titolo personale 30 2.1 Atti e pubblicazioni 30 2.2 Progetti 62 3 Corrispondenza 84 4 Carte personali e di famiglia 97 5 Progetti di altri 104 6 Materiale a stampa 106 7 Fotografie 115 8 Sub-fondo Bruna Tamaro 116 Indice dei nomi 119 Indice dei luoghi 129 Rassegna stampa 133 IUAV – ARCHIVIO PROGETTI Introduzione per quelle di Santa Fosca e Santa Maria Assunta a Torcello, di San Pietro Martire 3 Ferdinando Forlati e dei Santi Maria e Donato a Murano.
    [Show full text]
  • Liv~ Q,Oo~ \ L 218 LIVY, BOOK ONE I I · the Coc.Trast, Tarquinio ••• Jiberatorem, Tum This Sentence Into the I' Passive
    Liv~ Q,oo~ \ l 218 LIVY, BOOK ONE I I · the coc.trast, Tarquinio ••• Jiberatorem, tum this sentence into the I' passive. I 1. 14. regnatum (est), impersonal pass.,' there were kings'. I 1. 14. ab condita ••• Jiberatam. The perf. parties. pass. are to be n VOCABULARY rendered here by English DOUDS : r from the foundation of the city to its liberation '. (In the following vocabulary only irregular vwb5 are given thllir principal 1. 16. coDSUles. Actuallythesetwomagistrateswhotookoverthe parls in fall. Othllrwise Iha ficuru (1), (2), (3), (4), foUowing a vwb d8nou functions of the kings were called praetors until the time of the that ii is a raplar exampk of that conjucation. No conjucation numbw is decemvirate. given in Iha casa of -io vwb5 like capio. Refwmcu are lo section nos.) 1. 16. comitiis centuriatis, 'at the assembly by centuries'. It is ' very doubtful whether this assembly was in existence at this time. a, ab, prap. with abl., from, by ; on, ab81lm, -eae, afui, be absent, dis­ in consequence of, after. tant. See the notes on Chap. 43, ll. 30, 37, 43· abdo, -ere, -t1idi, -cli\um (3), con­ abUDdans, -antis, excessive, super- l. 16. a praefecto urbis. The praefectus is presiding over the ceal, bide away. fluous. election in the capacity of interrex. The latter name is actually abduco, -ere, -clmi, -cluc\um (3), abundo (1), overflow. given by one historian Dionysius ( V, 84) to Lucretius, father of lead away. ac, 566 atque. Lucretia. abeo, -ire, -ii, -itum, go away, acceclo, -ere, -cesai, -cessum (3), go depart ; 'Withdraw. to, approach, be joined, added to.
    [Show full text]
  • Evan Masters Thesis Final
    Copyright by Evan Michael Rap 2012 The Report Committee for Evan Michael Rap Certifies that this is the approved version of the following or report: Place and Placemaking in Roman Civic Feasts APPROVED BY SUPERVISING COMMITTEE: Supervisor: Andrew Riggsby Adam Rabinowitz Place and Placemaking in Roman Civic Feasts by Evan Michael Rap, BA Report Presented to the Faculty of the Graduate School of The University of Texas at Austin in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Master of Arts The University of Texas at Austin May 2012 Abstract Place and Placemaking in Roman Civic Feasts Evan Michael Rap, MA The University of Texas at Austin, 2012 Supervisor: Andrew Riggsby Contemporary theory on human interaction with the built environment focuses on the creation of place (“placemaking”). A place is defined as a given section of the environment to which humans have assigned appropriate feelings and behaviors. Using the Roman civic feast as a test case, this paper applies the model of placemaking proposed by Amos Rapoport to the built environment of Ancient Rome with the civic feast as a test case. I look to epigraphic, literary, visual, and archaeological evidence for the set of appropriate behaviors assigned to places of civic feasting (“Feasting Places”). This investigation involves laying out the theoretical framework, the physical circumstances of the Feasting Place, behaviors of Romans within it, and evidence for Romans distinguishing Feasting Places from other places. In conclusion, Romans do in fact distinguish between places by means of environmental cues, as evidenced by the case of the civic feast. iv Table of Contents I.
    [Show full text]
  • Da L'istria Del Kandler (1846-1852) Al Volume
    M. BUDICIN, Da L’Istria del Kandler (1846-52) agli Atti XLV, Atti, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, vol. XLV, 2015, p. 7-56 7 DA L’ISTRIA DEL KANDLER (1846-1852) AL VOLUME XLV DEGLI ATTI (2015): 170 ANNI DI CONTRIBUTI STORIOGRAFICI SULL’ISTRIA DELLA SUA CERCHIA ITALIANA MARINO BUDICIN CDU 930.1(497.4/.5-3Istria)”1846/2016” Centro di ricerche storiche Sintesi Rovigno Dicembre 2015 Riassunto: L’autore presenta un sommario della storiografia sull’Istria relativo alla sua cerchia italiana, prendendo in esame il periodo che va dall’uscita del primo numero de L’Istria del Kandler (1846) al vol. XLV degli Atti del Centro di ricerche storiche (2016). Un lasso di tempo ampio e ricco di iniziative storiografiche sull’Istria, che ha visto la nascita di nuovi settori e metodologie di ricerca in concomitanza con alcune interessanti fasi di istituzionalizzazione degli studi storici. L’attenzione è rivolta in par- ticolare alla storia medievale e moderna (con riferimenti ai principali scritti e studi editi su altre materie affini e ausiliari a quelle storiche e sulle epoche antecedenti), nonché ai contenuti degli Atti e della Collana degli Atti. Abstract: The author presents a summary of Istrian historiography related to its Ital- ian circle, focusing on the period ranging from the first issue of the magazine L’Istria by Kandler (1846) to volume XLV of the Atti published by the Centre for Historical Research (2016). A quite long lapse of time characterized by numerous projects on the history of Istria, as well as the introduction of new sections and research methodologies in correspondence with some interesting stages in the institutionalization of historical studies.
    [Show full text]
  • 500 CE Closeup Teaching Unit 4.5.3 Women's
    Big Era Four Expanding Networks of Exchange and Encounter 1200 BCE – 500 CE Closeup Teaching Unit 4.5.3 Women’s Life in Ancient Rome 200 BCE – 250 CE PowerPoint Presentation Women’s Life in Ancient Rome Table of Contents Why this unit? 2 Unit objectives 2 Time and materials 2 Author 2 The historical context 3 This unit in the Big Era timeline 8 Lesson 1: Women in Rome: Several Views 9 Lesson 2: Private Life 18 Lesson 3: Public Life 25 Lesson 4: Women’s Occupations 31 Lesson 5: Religion and Magic 36 This unit and the Three Essential Questions 44 This unit and the Seven Key Themes 44 This unit and the Standards in Historical Thinking 44 Resources 45 Correlations to National and State Standards 47 Conceptual links to other lessons 48 World History for Us All A project of San Diego State University In collaboration with the National Center for History in the Schools (UCLA) http://worldhistoryforusall.sdsu.edu/ World History for Us All Big Era 4 Closeup 4.5.3 Why this unit? Women in republican and imperial Rome had few rights. Among other things, they could neither vote nor hold magistracies (public offices). Yet, on occasion, some of them influenced politics, either individually or collectively. Women’s contribution to the economy was not negligible. Some elite women owned and ran large businesses, and others were benefactors of their communities. More than a few non-elite women owned small stores. And many free and slave women labored in economically- productive jobs. Whatever historical era or society students address, they should remember that women made up half the population, and they should be encouraged to ask the question: “What were women of all social classes doing?” In surveying the lives of free and slave women in ancient Rome from 200 BCE to 250 CE, students may consider changes that have occurred between that era and our own in the legal, social, political, and cultural position of women.
    [Show full text]
  • Les Esclaves Et Les Affranchis Publics Dans L'occident Romain
    Les esclaves et les affranchis publics dans l'occident romain (IIe si`ecleavant J.-C. - IIIe si`ecleapr`esJ.-C.) Francoise Sudi To cite this version: Francoise Sudi. Les esclaves et les affranchis publics dans l'occident romain (IIe si`ecle avant J.-C. - IIIe si`ecleapr`esJ.-C.). Histoire. Universit´eBlaise Pascal - Clermont-Ferrand II, 2013. Fran¸cais. <NNT : 2013CLF20032>. <tel-01124265> HAL Id: tel-01124265 https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-01124265 Submitted on 6 Mar 2015 HAL is a multi-disciplinary open access L'archive ouverte pluridisciplinaire HAL, est archive for the deposit and dissemination of sci- destin´eeau d´ep^otet `ala diffusion de documents entific research documents, whether they are pub- scientifiques de niveau recherche, publi´esou non, lished or not. The documents may come from ´emanant des ´etablissements d'enseignement et de teaching and research institutions in France or recherche fran¸caisou ´etrangers,des laboratoires abroad, or from public or private research centers. publics ou priv´es. Université Blaise-Pascal – Clermont II Ecole doctorale Lettres, Sciences humaines et Sociales C.H.E.C. Les esclaves et les affranchis publics dans l’Occident romain II e siècle avant J.-C. – III e siècle après J.-C. Thèse de Doctorat Discipline Histoire présentée et soutenue publiquement par Françoise SUDI -GUIRAL Mme Mireille CEBEILLAC -GERVASONI , directeur de thèse (CNRS Paris-UMR 8210-ANHIMA) M. Jean ANDREAU (EHESS) M. Michel CHRISTOL (Université Paris I Sorbonne) Mme Giovannella CRESCI -MARRONE (Université Ca’ Foscari Venise) M. Laurent LAMOINE (Université Blaise-Pascal Clermont II) M. Frédéric TREMENT (Université Blaise-Pascal Clermont II) 2013 Université Blaise-Pascal – Clermont II Ecole doctorale Lettres, Sciences humaines et Sociales C.H.E.C.
    [Show full text]
  • Archivio Della Società Istriana Di Archeologia E Storia Patria 1884 – 1985
    Archivio della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria 1884 – 1985 Riordinato dalla Cooperativa degli Archivisti-Paleografi di Trieste INVENTARIO A cura di Sandi Deschmann Marina Dorsi Barbara Sablich Caterina Zocconi Anno 2017 INTRODUZIONE CENNI STORICI La Società Istriana di Storia Patria nacque nel 1884, sotto la dominazione dell’impero austroungarico, a Parenzo per volontà di un Comitato promotore composto da A. Amoroso, B. Benussi, G. Cleva, C. De Franceschi, F. Glezer, A. Marsich, N. Rizzi e A. Scampicchio. Lo scopo dichiarato nello statuto all’art. 1 era l’investigazione, raccolta e studio di tutto ciò che appartiene al campo storico della provincia d’Istria, e la diffusione e pubblicazione delle notizie relative. L’attività si doveva estendere alle antichità preistoriche e romane; alla storia medioevale e alla storia patria in generale. Si prevedeva di istituire a Parenzo un Museo provinciale dove raccogliere tutte le collezioni di oggetti antichi, libri, documenti storici, giornali, ecc. Il 24 luglio 1884 si tenne l’adunanza generale costitutiva a cui seguì, il 9 settembre dello stesso anno, la prima seduta di Direzione. Il primo presidente fu Andrea Amoroso (Carlo De Franceschi lo affiancò e sostituì per due anni, nel 1887 e 1888), che portò avanti gli scavi archeologici a Vermo e ai Pizzughi, quindi la rilevante scoperta di Nesazio. Dopo la morte nel 1910, fu sostituito da Bernardo Benussi, in carica fino al 1925. È l’anno del trasferimento della sede da Parenzo a Pola. Dal 1926 la presidenza venne affidata al senatore Francesco Salata fino al 1935 quando, per il riordinamento degli istituti di ricerca, il Consiglio direttivo venne sciolto e Salata e De Franceschi furono rispettivamente nominati commissario e sub-commissario della sezione della Deputazione di Storia Patria per le Venezie, poi sezione istriana con Camillo De Franceschi come presidente.
    [Show full text]