Gens Terentia Ad Altinum E Nella Decima Regio: Le Evidenze Epigrafiche
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Corso di Laurea magistrale in Scienze dell’Antichità: Filologia e Letterature dell’Antichità Tesi di Laurea La gens Terentia ad Altinum e nella decima regio: le evidenze epigrafiche Relatore Ch.mo Prof. Giovannella Cresci Marrone Laureando Sarah Schivo Matricola 829351 Anno Accademico 2011 / 2012 Indice 1 Storia degli studi epigrafici di ambito altinate e il problema delle epigrafi altinati: de vera origine ........................................ 3 2 Prosopografia e metodo ....................................................... 14 2.1 Ricerca prosopografica ...................................................................... 14 2.2 Analisi onomastica ........................................................................... 20 2.3 Accorgimenti metodologici ............................................................. 22 3. La gens Terentia ad Altinum: la documentazione ................ 27 4 Articolazione delle presenze altinati ...................................... 84 4.1 Praefectus castrorum ......................................................................... 84 4.2 Lucius Terentius Titi filius quattuorviro ............................................. 86 4.3 Monumenti sepolcrali ........................................................................ 90 4.4 Esponenti di tarda età repubblicana ................................................... 94 4.5 Committenza femminile .................................................................... 98 4.6 Strategie di alleanza ......................................................................... 102 4.7 Produzione e commercio ............................................................... 106 4.8 Mobilità sociale ............................................................................... 108 5. La gens Terentia nella X regio: la documentazione ........... 110 5.1 Acelum ............................................................................................. 112 5.2 Aquileia ............................................................................................ 113 5.3 Ateste ................................................................................................ 133 5.4 Atria ................................................................................................ 137 5.5 Bellunum .......................................................................................... 138 5.6 Brixia ............................................................................................... 139 5.7 Iulia Concordia ................................................................................ 143 5.8 Opitergium ....................................................................................... 153 5.9 Patavium .......................................................................................... 155 5.10 Pola ................................................................................................ 162 5.11 Tarvisium........................................................................................ 163 5.12 Tergeste .......................................................................................... 165 5.13 Tricesimum ..................................................................................... 166 1 5.14 Verona ............................................................................................ 167 5.15 Inter Veronam et Mantuam ............................................................ 169 5.16 Vicetia ............................................................................................ 170 6. Articolazione delle presenze nella decima regio................. 173 6.1 Attestazioni in Aquileia repubblicana: Sextus Terentius ................. 173 Cai filius, quaestor ......................................................................... 173 6.2 Soggetti eminenti della colonia di Iulia Concordia ....................... 175 6.3 Quattuorviro a Patavium ................................................................ 177 6.4 Instrumenta inscripta: riflessioni sulla bollatura e ......................... 178 sulla produzione ............................................................................... 178 6.5 Aspetti cultuali e sociali .................................................................. 185 7 Considerazioni conclusive .................................................. 189 Bibliografia...............................................................................191 2 1 Storia degli studi epigrafici di ambito altinate e il problema delle epigrafi altinati: de vera origine Quando Theodor Mommsen si accinse a scrivere l’introduzione1 alla voce dedicata ad Altinum del volume V del Corpus Inscriptionum Latinarum2, descrisse accuratamente l’ambiente, caratterizzato da paludes, che nell’epoca antica dovevano connettere il centro a Ravenna: paludes circumiacentes, vulgo dicta Septem Maria, pervenerunt antiqua aetate a Ravenna ad Altinum3. Per la sua descrizione si basò sugli autori antichi, tra cui Pomponio Mela (at in oris proxima est a Tergeste Concordia. Interfluit Timavus novem capitibus exsurgens, uno ostio emissus; dein Natiso non longe a mari ditem adtingit Aquileiam. Ultra est Altinum4 - Per parlare delle coste occorre dire che Concordia si trova vicino a Trieste. Tra loro scorre il Timavo, che ha nove sorgenti ma una sola foce; poi viene il Natissa, non lontano dal mare, che bagna la ricca Aquileia. Oltre, si trova Altino) e Plinio (Sequitur decima regio Italiae, Hadriatico mari adposita, cuius Venetia, fluvius Silis ex montibus Tarvisanis, oppidum Altinum, flumen Liquentia ex montibus Opiterginis et portus eodem nomine, colonia Concordia, [...] Aquileia colonia5 - Viene poi la decima regione d’Italia, sulle rive del mare Adriatico, dove si trovano la Venetia, il fiume Sile che scende dai monti di Treviso, la città di Altino, il fiume Livenza che scende dai monti di Oderzo, con l’omonimo porto, la colonia di Concordia, e [...] la colonia di 1 CIL V, pp. 204-205. 2 Il primo tomo del quinto volume del CIL venne pubblicato nel 1872 a Berlino. 3 In CIL V, p. 205. Si veda anche PLIN., Nat. Hist. III, 119: diductus in flumina et fossas inter Ravennam Altinumque per CXX, qua largius vomit, Septem Maria dictus ferre. 4 MELA, de chorogr., II, 4, 61-62. 5 PLIN., N. H. III, 126. 3 Aquileia). Sempre per via acquea, da Altinum si poteva raggiungere, attraverso canali, la laguna nord veneziana, con Burano, Torcello e Mazzorbo6. Ma prima di elencarne le peculiarità geografiche e esporre la tipologia dell’insediamento e dei suoi abitanti7, Mommsen descrisse la problematicità che riguardava l’attribuzione delle sue iscrizioni: Venetis titulis hoc proprium insidet ineluctabile malum, ut de vera origine plerumque non satis constet. Nam quamquam in iis qui Torcelli Burani Maiorbi et omnino ad ipsum Altinum antiquum reperti sunt dubitatio ea paullo minor est, qui prodierunt Venetiis, ii num eo elati sint ex Altini riunis an a litoribus Histricis vel Dalmaticis, ex inventionis loco nullo modo determinatur.8 Tutte le iscrizioni latine aventi come prima attestazione Venezia furono ricondotte, seppur con effettiva impossibilità di attribuzione certa, al municipium altinate per i soli motivi di vicinanza geografica, mentre le iscrizioni aventi attestazione a Torcello, Burano e Mazzorbo furono assegnate all’antica Altino con maggiore sicurezza. Dunque, seguendo pedissequamente l’autorevolezza del grande epigrafista, sarebbero da attribuire all’antica Altino, oltre ai ritrovamenti in loco, anche le iscrizioni rinvenute a Venezia e nella laguna veneta nord, nelle isole di Torcello, Burano e Mazzorbo. Tra i 181 titoli attribuiti ad Altino nell’opera di Mommsen, solamente una ventina era di reale provenienza dal sito altinate, mentre per le altre si trattava di rinvenimenti o reimpieghi presenti nell’area lagunare9. Per poter meglio comprendere la complessità del problema risulta necessario annoverare due fattori caratteristici dell’area della Venetia: il primo è dato dal collezionismo veneziano attivo già in periodo umanistico, l’altro è rappresentato dalla necessità di materiale da costruzione che una città in crescita come Venezia poteva nutrire e, essendo distante da cave naturali, avrebbe potuto soddisfare attingendo alle 6 Cfr. CIL V, p. 205: Altinum autem situm supra Buranum non longe a fluvio Sili. 7 CIL V, p. 205: Oppidum fuit Ventorum, tribus Scaptiae, iure municipium. 8 Il celebre passo del CIL V, p. 205 ha assunto negli anni un valore irrefutabile. A riguardo si veda anche BUONOPANE – CRESCI MARRONE– TIRELLI 1998, p. 173 e CALVELLI 2007, p. 123. 9 Cfr. CALVELLI 2011, p. 187. 4 ormai abbandonate città romane della costa, che offrivano pietre in abbondanza per l’edilizia e (a volte) per l’abbellimento stesso dei nuovi palazzi. In tale ottica Altino, Ravenna, Aquileia, Pola e l’intera costa Dalmata e Istriana vennero prima a rappresentare una quasi inesauribile fonte di materiale edilizio e poi, con l’avvento della “moda” umanistica, di deliziosi esempi di manufatti classici. Tenendo ben presenti questi due fattori, una attribuzione dei reperti veneziani ad una precisa area risulta impossibile: unica base su cui fondare ogni ipotesi può essere la tipologia del monumento o elementi interni al testo che si possano maggiormente ricollegare ad una realtà cittadina piuttosto che ad un’altra. Nel 1888, attraverso l’opera di additamenta di Ettore Pais10, le iscrizioni aumentarono di 9 unità, ma purtroppo rimasero prive di una metodica analisi autoptica. In parallelo all’entusiasmo risorgimentale e alla riscoperta