Archivio Della Società Istriana Di Archeologia E Storia Patria 1884 – 1985

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Archivio Della Società Istriana Di Archeologia E Storia Patria 1884 – 1985 Archivio della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria 1884 – 1985 Riordinato dalla Cooperativa degli Archivisti-Paleografi di Trieste INVENTARIO A cura di Sandi Deschmann Marina Dorsi Barbara Sablich Caterina Zocconi Anno 2017 INTRODUZIONE CENNI STORICI La Società Istriana di Storia Patria nacque nel 1884, sotto la dominazione dell’impero austroungarico, a Parenzo per volontà di un Comitato promotore composto da A. Amoroso, B. Benussi, G. Cleva, C. De Franceschi, F. Glezer, A. Marsich, N. Rizzi e A. Scampicchio. Lo scopo dichiarato nello statuto all’art. 1 era l’investigazione, raccolta e studio di tutto ciò che appartiene al campo storico della provincia d’Istria, e la diffusione e pubblicazione delle notizie relative. L’attività si doveva estendere alle antichità preistoriche e romane; alla storia medioevale e alla storia patria in generale. Si prevedeva di istituire a Parenzo un Museo provinciale dove raccogliere tutte le collezioni di oggetti antichi, libri, documenti storici, giornali, ecc. Il 24 luglio 1884 si tenne l’adunanza generale costitutiva a cui seguì, il 9 settembre dello stesso anno, la prima seduta di Direzione. Il primo presidente fu Andrea Amoroso (Carlo De Franceschi lo affiancò e sostituì per due anni, nel 1887 e 1888), che portò avanti gli scavi archeologici a Vermo e ai Pizzughi, quindi la rilevante scoperta di Nesazio. Dopo la morte nel 1910, fu sostituito da Bernardo Benussi, in carica fino al 1925. È l’anno del trasferimento della sede da Parenzo a Pola. Dal 1926 la presidenza venne affidata al senatore Francesco Salata fino al 1935 quando, per il riordinamento degli istituti di ricerca, il Consiglio direttivo venne sciolto e Salata e De Franceschi furono rispettivamente nominati commissario e sub-commissario della sezione della Deputazione di Storia Patria per le Venezie, poi sezione istriana con Camillo De Franceschi come presidente. A causa della guerra la pubblicazione del periodico Atti e Memorie subì una lunga interruzione di ben otto anni, riprendendo solo nel 1949 con una nuova serie. Nel frattempo la sede della Società si spostò a Venezia, dove si riunì un’assemblea generale straordinaria, il 12 gennaio 1947. Appena l’11 maggio 1952, dopo più di vent’anni dall’ultimo congresso ad Albona, si tenne una nuova adunanza generale dei soci, sempre a Venezia. Alla morte del presidente Camillo De Franceschi nel 1953 fu nominato Attilio Degrassi, in carica fino al 1969, anno in cui la biblioteca fu trasferita a Trieste presso l’Archivio di Stato. Nel 1970 anche la sede si stabilì definitivamente a Trieste, prima in Archivio di Stato. Inoltre, grazie alla donazione Curri, la Società ha acquisito una sede in via Crispi n. 5 . La presidente Bruna Forlati Tamaro portò la Società fino al centenario nel 1984. Le successero Mario Mirabella Roberti, poi Ruggero Fauro Rossi, Marialaura Iona, e l’attuale presidente Giuseppe Cuscito. NOTE METODOLOGICHE Gli atti prodotti, ricevuti, raccolti dalla Società Istriana di Storia Patria non sono mai stati oggetto di una classificazione o quantomeno di una sistematica organizzazione. Gli atti considerati essenziali o obbligatori - verbale del congresso poi dell’assemblea, elenchi soci e scambio pubblicazioni, rendiconto annuale – venivano e vengono tuttora pubblicati su Atti e Memorie mentre non si è ritenuto necessario conservare gli originali, le minute, gli atti preparatori se non in maniera occasionale e sporadica, fatta eccezione per le minute dei rendiconti accompagnate spesso da allegati alle entrate e uscite ed eventualmente da libri cassa. I verbali delle assemblee sono stati registrati in due quaderni dal 1947 al 1986. Non c’è quasi traccia dei verbali del Comitato direttivo, a parte un quaderno con i verbali dal 1970 al 1972 e poche minute. Nel corso del tempo la situazione non è certo migliorata, anzi. Durante la presidenza di Andrea Amoroso, fino al 1909, sembra che lui stesso si occupasse dell’archiviazione degli atti, protocollandone una parte, nel corso degli anni sempre più esigua. Si è conservato il Registro degli atti ricevuti e spediti dal 1884 al 1895: gli atti protocollati appartenenti a questo periodo sono stati pertanto ordinati dietro numero. C’è qualche singola lacuna. Non si spiega la scelta di protocollare alcuni atti rispetto ad altri. Molta corrispondenza ne resta fuori, probabilmente perché inviata ad Amoroso privatamente o professionalmente. Si possono trovare anche lettere non inviate alla Società. In genere gli argomenti trattati sono scavi e rinvenimenti archeologici, la possibilità o meno di partecipare alle adunanze, nuove adesioni, doni per il Museo e la Biblioteca, la pubblicazione e gli scambi istituiti con altri enti. Dal 1896 gli atti, raccolti sempre per anno sociale, sono distinti in fascicoli, alcuni già costituiti (non risulta quando ma senz’altro in un secondo momento, in base a una specie di classificazione usata però con criterio discontinuo e non omogeneo. Sono stati corretti tutti gli errori riscontrati, cronologici e di attribuzione), altri sono stati formati in questa fase di riordino, per offrire una descrizione delle molte carte sciolte. Le lettere naturalmente possono contenere diversi argomenti e la loro collocazione in un fascicolo piuttosto che in un altro può risultare a volte fuorviante o limitativa. Dopo la morte di Amoroso (febbraio 1910) la tenuta degli atti risulta ancora più disordinata, nonostante il numero decisamente ridotto. Dopo la guerra, la maggior parte degli atti non era più fascicolata e si è dovuto leggerli uno ad uno per poterli eventualmente riunire e darne una descrizione. Il trasferimento della sede da Parenzo a Pola nel 1925 creò ulteriore confusione. Così la presidenza di Camillo De Franceschi, dal 1935, che non seppe ben distinguere le carte della Società da quelle della Biblioteca provinciale dell’Istria di cui era direttore. Pochi naturalmente gli atti degli anni ’40. Più consistente la documentazione conservata negli anni successivi, purtroppo non ordinata, classificata forse a posteriori, non si sa da chi, con criteri del tutto discutibili e non organici. Sostanzialmente lo stesso tipo di carte si poteva ritrovare in carpette o peggio in fascette di carta mal tagliate denominate in modo diverso senza criterio alcuno; spesso l’impressione era di un titolo dato del tutto casualmente con un contenuto poco corrispondente. In Atti sociali, Consiglio direttivo potevano confluire carte di vario tipo e pregnanza, quasi mai prodotte realmente dalla Società. Si è dovuto quindi riprendere in mano l’intera documentazione cercando di darvi un qualche senso. Molta la corrispondenza, inclassificabile per sua natura per la molteplicità e varietà di argomenti trattati in ogni lettera. Si è cercato di distinguere in particolare quella destinata al presidente, al segretario e al tesoriere. Va sempre tenuto presente che possono essere state conservate anche lettere scritte o ricevute dagli stessi a carattere più personale o nell’ambito dell’attività lavorativa svolta. Il canone sociale si confonde con l’abbonamento per il ricevimento di Atti e Memorie, pertanto carte relative alle quote sociali possono stare nei fascicoli denominati Soci così come Atti e Memorie. La situazione perdura negli anni ’70 e ‘80. La corrispondenza è raccolta senza criterio. Si è cercato di estrapolare quella riguardante la pubblicazione di Atti e Memorie, quella cioè relativa ai costi, forniture e preventivi; a scambi con altre riviste, omaggi, l’invio della pubblicazione, l’attività di collaboratori. Tra questa corrispondenza si può trovare anche quella relativa più genericamente all’arricchimento della biblioteca. In generale nel fascicolo Soci si può trovare corrispondenza relativa a nuove adesioni, il sollecito per il versamento delle quote sociali, comunicazioni varie relative all’associazione. Gli atti che non hanno trovato una loro collocazione nei fascicoli presenti nell’anno di riferimento, non essendo ad essi riconducibili, sono stati raccolti in un fascicolo miscellaneo definito Carte diverse. La cesura cronologica scelta per questo inventario è stato il 1984, anno in cui si è celebrato il centenario della Società. In testa, nei primi due cartolari, si è riunito quanto trovato sugli statuti, in genere copie a stampa, bozze; libri dei soci; libri verbali dell’assemblea e del Comitato direttivo. Seguono gli atti sociali distinti anno per anno. Gli ultimi tre cartolari, 28-29-30, conservano documentazione relativa a più anni che non era possibile smembrare per essere inclusa nei singoli anni sociali. Di particolare interesse il contenuto del cartolare 28 relativo all’annosa questione tra Italia e Jugoslavia sulla proprietà dei beni artistici e culturali dell’Istria e Zara portati in Italia durante la guerra. 1 1 Statuto1 1884 1 2 Statuto2 1915 1 3 Statuto3 1925 1 4 Statuto (approvato l’11 maggio 1952 e modificato il 16 maggio 1954 1954 – la sede della Società è a Venezia)4 1 5 Schema di statuto per l’Istituto di Archeologia e Storia Patria per s.d. Trieste e l’Istria (con sede a Venezia)5 1 6 Schema di statuto riformato per la Società Istriana di Archeologia s.d. e Storia Patria (con sede a Venezia)6 1 7 Atto costitutivo della Società Istriana di Storia Patria, 18 dicembre 1971 19717 1 8 Verbale dell’assemblea generale ordinaria, 22 novembre 1974 con 1974 - 1975 riconoscimento della personalità giuridica e approvazione dello statuto - decreto del Presidente della Repubblica, 9 giugno 1975 e G.U. 29 luglio 19758 - promemoria 1 9 Riforma dello statuto della Deputazione di Storia patria per le s.d. Venezie9
Recommended publications
  • Tesu Dottorato Botti
    A Lisa e Lucia 2 Ringraziamenti Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento alla prof.ssa Donatella Fiorani e al prof. Giovanni Carbonara per le innumerevoli occasioni di confronto, il costante supporto nel corso della ricerca con i loro preziosi e lungimiranti consigli senza i quali questa tesi non sarebbe esistita. Ringrazio il Coordinatore del corso di Dottorato in “Storia e Restauro dell’Architettura”, prof. Augusto Roca De Amicis, la prof.ssa Maria Piera Sette che lo ha preceduto nei miei primi anni di studio, e il Collegio dei Docenti per le utilissime indicazioni fornite durante le riunioni. Voglio esprimere la mia riconoscenza agli avvocati Zeno Forlati e Laura Picchio Forlati, figlio e nuora di Ferdinando, che con grande disponibilità e interesse sostengono ricerche come questa, dispensando utilissime informazioni agli studiosi. Aggiungo inoltre un ringraziamento per il personale dell’Archivio Progetti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, nonché ai professori Eugenio Vassallo e Serena Maffioletti. Ricordo con particolare gratitudine l’arch. Giangiacomo Martines, già Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia per avere indirizzato questo lavoro nella sua fase iniziale. Ringrazio inoltre i dirigenti e i funzionari delle Soprintendenze e degli altri Enti italiani e croati che hanno gentilmente concesso la consultazione degli archivi custoditi nei loro Uffici: tra le molte persone che mi hanno aiutato vorrei ricordare la dott.ssa Claudia Crosera e la dott.ssa Rossella Fabiani della Soprintendenza di Trieste, le dott.sse Annalisa Bristot e Maria Grazia Fumo della Soprintendenza di Venezia, il dott. Ivor Vodopivez, la dott.ssa Maja Cerić, il prof.
    [Show full text]
  • Curriculum Vitae Di Simonetta Tadiello
    Università Ca’ Foscari Venezia Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Scienze dell’Antichità: Filologia, letterature e storia dell’Antichità Tesi di Laurea Iscrizioni di Siriani tra l’Alto Adriatico e la Siria del Nord nel V e VI sec. d.C. Relatore Ch. Prof. Giorgio Ravegnani Correlatori Dott.ssa Flavia De Rubeis Dott.ssa Alessandra Rizzi Laureando Stefania Tadiello Matricola 815300 Anno Accademico 2012 / 2013 1 INTRODUZIONE Nel variegato panorama dell’Occidente tra V sec. d.C. e VI sec. d.C. una delle comunità che incuriosirono maggiormente gli studiosi dall’Ottocento ad oggi fu quella siriana in Alto Adriatico. Concordia, Aquileia e Grado sono alcuni centri in cui questi individui, provenienti dalla Siria del Nord (in particolar modo dall’area di Apamea), si sono concentrati. Le iscrizioni sono manifestazione concreta della loro presenza ed attività sul territorio. Già a prima vista è possibile notare alcune caratteristiche peculiari: ad esempio l’adozione della lingua greca orienta l’osservatore verso una possibile committenza orientale; tuttavia, è il contenuto dei testi a sciogliere ogni dubbio. La toponomastica, naturalmente, è il primo e più evidente elemento, che di norma compare in tutte queste iscrizioni. Segue l’onomastica, che può essere greca, ma anche semitica. Inoltre, l’adozione di determinate formule ed espressioni fornisce indicazioni importanti e, soprattutto nel materiale siriano, molto precise. Per riuscire a comprendere meglio le informazioni fornite dall’epigrafia alto-adriatica si è ritenuto opportuno considerare anche il materiale propriamente siriano e tentare un confronto, con lo scopo d’identificare al meglio questi individui e, laddove è possibile, coloro che, pur non usando il greco e non dichiarando l’origine o l’onomastica, potrebbero essere Siri od Orientali, ma anche di far luce sui motivi che spinsero questi individui a lasciare la loro terra e quanto il loro retaggio culturale abbia influenzato quello dei centri alto- adriatici.
    [Show full text]
  • Ferdinando Forlati (1882-1975) Inventario Analitico Del Fondo Archivistico
    Università Iuav di Venezia AREA RICERCA, SISTEMA Dorsoduro 2196 / Cotonificio veneziano BIBLIOTECARIO E DOCUMENTALE 30123 Venezia t. +39 041 257 1011–1012–1013–1014 [email protected] www.iuav.it/archivioprogetti Archivio Progetti Ferdinando Forlati (1882-1975) Inventario analitico del fondo archivistico a cura di Antonella D’Aulerio Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, marzo 2020 Gli inventari ed elenchi di consistenza dell’Archivio Progetti sono pubblicati sotto la licenza Creative Commons "Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate". Eventuali contenuti riservati sono sottoposti alla seguente disciplina: In aggiunta alle libere utilizzazioni previste dalla Legge italiana sul diritto d’autore (L. 633/1941 e successive modifiche), l’Archivio Progetti Iuav, titolare del diritto di disporne, rende libere le seguenti utilizzazioni delle proprie pubblicazioni, rinunciando per esse a qualsiasi forma di compenso: • la copia a scopo di studio personale, comunque effettuata e senza limiti quantitativi o di formato; • la copia e la distribuzione su supporto cartaceo o su supporto elettronico locale, per finalità didattiche, scientifiche e documentarie, con esclusione di qualsiasi finalità commerciale; • la lettura in pubblico a scopo illustrativo e non commerciale. Introduzione Ferdinando Forlati 1 Il fondo archivistico 3 Inventario 1 Incarichi istituzionali 5 1.1 Soprintendenze di Venezia e Trieste 5 1.2 Basilica di San Marco 17 1.3 Basilica del Santo 24 1.4 Monumenti di Verona 26 2 Progetti, concorsi e consulenze a titolo personale 30 2.1 Atti e pubblicazioni 30 2.2 Progetti 62 3 Corrispondenza 84 4 Carte personali e di famiglia 97 5 Progetti di altri 104 6 Materiale a stampa 106 7 Fotografie 115 8 Sub-fondo Bruna Tamaro 116 Indice dei nomi 119 Indice dei luoghi 129 Rassegna stampa 133 IUAV – ARCHIVIO PROGETTI Introduzione per quelle di Santa Fosca e Santa Maria Assunta a Torcello, di San Pietro Martire 3 Ferdinando Forlati e dei Santi Maria e Donato a Murano.
    [Show full text]
  • Da L'istria Del Kandler (1846-1852) Al Volume
    M. BUDICIN, Da L’Istria del Kandler (1846-52) agli Atti XLV, Atti, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, vol. XLV, 2015, p. 7-56 7 DA L’ISTRIA DEL KANDLER (1846-1852) AL VOLUME XLV DEGLI ATTI (2015): 170 ANNI DI CONTRIBUTI STORIOGRAFICI SULL’ISTRIA DELLA SUA CERCHIA ITALIANA MARINO BUDICIN CDU 930.1(497.4/.5-3Istria)”1846/2016” Centro di ricerche storiche Sintesi Rovigno Dicembre 2015 Riassunto: L’autore presenta un sommario della storiografia sull’Istria relativo alla sua cerchia italiana, prendendo in esame il periodo che va dall’uscita del primo numero de L’Istria del Kandler (1846) al vol. XLV degli Atti del Centro di ricerche storiche (2016). Un lasso di tempo ampio e ricco di iniziative storiografiche sull’Istria, che ha visto la nascita di nuovi settori e metodologie di ricerca in concomitanza con alcune interessanti fasi di istituzionalizzazione degli studi storici. L’attenzione è rivolta in par- ticolare alla storia medievale e moderna (con riferimenti ai principali scritti e studi editi su altre materie affini e ausiliari a quelle storiche e sulle epoche antecedenti), nonché ai contenuti degli Atti e della Collana degli Atti. Abstract: The author presents a summary of Istrian historiography related to its Ital- ian circle, focusing on the period ranging from the first issue of the magazine L’Istria by Kandler (1846) to volume XLV of the Atti published by the Centre for Historical Research (2016). A quite long lapse of time characterized by numerous projects on the history of Istria, as well as the introduction of new sections and research methodologies in correspondence with some interesting stages in the institutionalization of historical studies.
    [Show full text]
  • Luisa Bertacchi E Il Volto Di A
    ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER AQUILEIA PUBBLICAZIONI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER AQUILEIA ANNO LXXXV 2014 AQUILEI LUISA BERTACCHI (ed altri), Ceramiche dal XIV al XIX ELENA DI FILIPPO BALESTRAZZI, Le lucerne del museo di secolo dagli scavi archeologici di Aquileia, 1977. Aquileia, vol. II, 1-2, Lucerne romane di età repubblica- na e imperiale, 1988. LUISA BERTACCHI (ed altri), La basilica forense di Aquileia A (estratto), 1981. Aquileia crocevia dell’impero romano. Economia, società, NOSTR arte (mostra documentaria sulla storia di Aquileia), EZIO BUCHI, Le lucerne del Museo di Aquileia con marchio 1997. AQVILEIA di fabbrica, 1975. Ancient Metallurgy between Oriental Alps and Pannonian MARIA CARINA CALVI, I vetri romani di Aquileia (ed. mino- Plain (Workshop - Trieste, 29-30 October 1998), re), 1974. ALESSANDRA GIUMLIA-MAIR ed., Quaderni dell’Asso- A ciazione Nazionale per Aquileia, 8 - 2000. A MARIA CARINA CALVI, Römische gläser in Aquileia (ed. minore), 1974. LUISA BERTACCHI, Nuova Pianta archeologica di Aquileia, NN con la collaborazione di FRANCESCO LUIGIANO, 2003. NOSTRA O GIULIANA CAVALIERI MANASSE, Decorazione architettoni- ca romana di Aquileia, Trieste e Pola MARIA CARINA CALVI, Le ambre romane di Aquileia, L , 1978. XXXV 2014 2005. BRUNA FORLATI, MARIO MIRABELLA ROBERTI, I musei di MARIA CARINA CALVI, Aquileia. Le ambre romane (ed. Aquileia, 1979. minore), 2005. Aquileia dalla fondazione all’alto medioevo, a cura di MAURIZIO BUORA, 1981. Volumi arretrati, annuali, della rivista «Aquileia Nostra», Giornata di studio in onore di Bruna Forlati Tamaro disponibili dal 1930 al 2012-13 PUBBLICAZIONE ANNUALE (Aquileia, 27 settembre 1987), 1988. LUISA BERTACCHI, PAOLO BERTACCHI, L’imbarcazione Fascicoli arretrati, semestrali del bollettino «Aquileia romana di Monfalcone, 1988.
    [Show full text]
  • Associazione Nazionale Per Aquileia Pubblicazioni Dell’Associazione Nazionale Per Aquileia Anno Lxxxv 2014 Aquilei A
    ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER AQUILEIA PUBBLICAZIONI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER AQUILEIA ANNO LXXXV 2014 AQUILEI LUISA BERTACCHI (ed altri), Ceramiche dal XIV al XIX ELENA DI FILIPPO BALESTRAZZI, Le lucerne del museo di secolo dagli scavi archeologici di Aquileia, 1977. Aquileia, vol. II, 1-2, Lucerne romane di età repubblica- na e imperiale, 1988. LUISA BERTACCHI (ed altri), La basilica forense di Aquileia A (estratto), 1981. Aquileia crocevia dell’impero romano. Economia, società, NOSTR arte (mostra documentaria sulla storia di Aquileia), EZIO BUCHI, Le lucerne del Museo di Aquileia con marchio 1997. AQVILEIA di fabbrica, 1975. Ancient Metallurgy between Oriental Alps and Pannonian MARIA CARINA CALVI, I vetri romani di Aquileia (ed. mino- Plain (Workshop - Trieste, 29-30 October 1998), re), 1974. ALESSANDRA GIUMLIA-MAIR ed., Quaderni dell’Asso- A ciazione Nazionale per Aquileia, 8 - 2000. A MARIA CARINA CALVI, Römische gläser in Aquileia (ed. minore), 1974. LUISA BERTACCHI, Nuova Pianta archeologica di Aquileia, NN con la collaborazione di FRANCESCO LUIGIANO, 2003. NOSTRA O GIULIANA CAVALIERI MANASSE, Decorazione architettoni- ca romana di Aquileia, Trieste e Pola MARIA CARINA CALVI, Le ambre romane di Aquileia, L , 1978. XXXV 2014 2005. BRUNA FORLATI, MARIO MIRABELLA ROBERTI, I musei di MARIA CARINA CALVI, Aquileia. Le ambre romane (ed. Aquileia, 1979. minore), 2005. Aquileia dalla fondazione all’alto medioevo, a cura di MAURIZIO BUORA, 1981. Volumi arretrati, annuali, della rivista «Aquileia Nostra», Giornata di studio in onore di Bruna Forlati Tamaro disponibili dal 1930 al 2012-13 PUBBLICAZIONE ANNUALE (Aquileia, 27 settembre 1987), 1988. LUISA BERTACCHI, PAOLO BERTACCHI, L’imbarcazione Fascicoli arretrati, semestrali del bollettino «Aquileia romana di Monfalcone, 1988.
    [Show full text]
  • Tra Urbanistica E Architettura a Pola Italiana, Città Del “Romanismo” Giuliano (1919-1943) Parte Prima: Nuovo Piano Regolatore E Restauri Di Monumenti
    ‘Nazionalismo di confine’ tra urbanistica e architettura a Pola italiana, città del “Romanismo” giuliano (1919-1943) Parte prima: nuovo Piano regolatore e restauri di monumenti Ferruccio Canali CDU 725+728(497.5Pola)”1919/1943” Università di Firenze Saggio scientifico originale, Febbraio 2020 Ferruccio Canali, ‘Nazionalismo di confine’ tra urbanistica e architettura, pp. 168-253 169 RIASSUNTO Il restauro, il recupero e la celebrazione delle importanti vestigia superstiti dell’anti- ca Roma - cioè il Romanismo - assumevano a Pola un valore fondamentale non solo per la creazione di un senso di ‘comunità’ e di identità in una popolazione cittadina che aveva visto mutare profondamente la propria caratterizzazione dopo la Prima Guerra Mondiale; ma quel Romanismo assumeva caratteri anche ‘giustificazionisti’ e di creazione di un peculiare “Nation building” per lo Stato sabaudo che solo dopo il 1919 aveva visto le “terre redente riunite alla Madrepatria”. Ricorrenti “motivi po- litici” venivano assunti come motivazione per quei restauri e quelle valorizzazioni, mentre anche le previsioni urbanistiche del nuovo Piano regolatore puntavano a modernizzare, nel connubio tra Antichità e Avanguardia, la compagine urbana. Al- cuni degli Intellettuali e Funzionari delle Belle Arti più noti del Regno partecipavano a quella ‘costruzione’ con cadenzati sopralluoghi: Ugo Ojetti, Corrado Ricci, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Amy Bernardy. E così anche Guido Calza, Guido Cirilli, Ferdinando Forlati, Bruna Tamaro, Bruno Molajoli, Mario Mirabella Ro- berti. E quindi Luigi Lenzi, Giovanni Michelucci ed altri. PAROLE CHIAVE Corrado Ricci, Ugo Ojetti, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Bruno Molajoli ABSTRACT ‘BORDER NATIONALISM’ BETWEEN TOWN PLANNING AND ARCHITECTURE IN THE ITALIAN PULA, THE CITY OF JULIAN “ROMANISM” (1919-1943).
    [Show full text]
  • Capitolo I GIOVANNI CASONI E Tommaso Temanza Può Essere Considerato Il Padre Dell'archeologia Lagunare Veneziana, Colui Che P
    p. 12 / 256 Capitolo I GIOVANNI CASONI I. 1. INTRODUZIONE. e Tommaso Temanza può essere considerato il padre dell’archeologia lagunare S veneziana, colui che per primo si occupò con sistematicità del rilevamento e dello studio di reperti che venivano alla luce fortuitamente in laguna fu l’ingegnere di Marina Giovanni Casoni. Le scoperte avvennero in occasione di lavori di scavo che dirigeva, effettuati per tutta l’estensione del comprensorio, comprese le bocche di porto. L’interesse nei confronti dell’archeologia, l’essere stato autore di un’importante storia dell’Arsenale di Venezia e l’avere fatto parte di importanti accademie scientifiche e letterarie, valsero all’ingegnere la nomina, nel 1857, a direttore del Museo storico e archeologico istituito in una delle “Sale delle armi” dell’Arsenale stesso. In esso vennero raccolti diversi oggetti riguardanti la storia veneta, che giacevano dispersi entro le mura arsenalizie. I. 2. GIOVANNI CASONI: LA VITA E LE OPERE. iovanni Casoni nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Moisè, il 15 gennaio G 1783 da Francesco Saverio Casoni e Laura Griselini. Il padre, nativo di Ferrara, svolgeva la professione di credenziere della famiglia Contarini; la madre, originaria di Schio, era nipote ex fratre di Francesco Griselini (1717-1783), noto erudito e scrittore veneziano. Compì i primi studi sotto la guida di un prete, secondo le usanze di quei tempi, dal quale apprese i rudimenti del latino. A undici anni fu assunto come computista presso la p. 13 / 256 casa dei nobili Mocenigo di S. Eustachio, dove fece la conoscenza del gesuita Pietro Berti Veneto, il quale avendo notato la vivace intelligenza e la squisita sensibilità del fanciullo lo istruì nelle belle lettere e nella matematica.
    [Show full text]
  • Franco Sartori E L'istituto Veneto Di Scienze Lettere Ed Arti
    Giovanni Zalin FRANCO SARTORI E L’ISTITUTO VENETO DI SCIENZE LETTERE ED ARTI SOMMARIO : Ricorrendo il decimo anniversario della scomparsa di Franco Sartori, profes - sore di Storia greco-romana all’Università di Padova per vari decenni, si è pensato di onorarne la memoria rivisitando criticamente gli undici saggi che egli ebbe a discutere all’Istituto Veneto e le cui tematiche spaziano dalle analisi epigrafiche su reperti rinve - nuti nell’ambito della Decima Regio all’interpretazione originale de “I Persiani” di Eschilo, dalla evoluzione degli assetti costituzionali delle città italiote della Magna Grecia alla grandiosa diaspora ellenica nel Mediterraneo avvenuta tra l’VIII e il VI secolo a. C. PAROLE CHIAVE : Iscrizioni epigrafiche, Decima Regio, Polis-Poleis, Città italiote e Magna Grecia, Migrazioni elleniche. FRANCO SARTORI AND THE ISTITUTO VENETO DI SCIENZE LETTERE ED ARTI ABSTRACT : On the tenth anniversary of the demise of Franco Sartori, professor of Graeco-Roman history at the University of Padua for several decades, a group of scholars honours his memory by critically revisiting the eleven papers he delivered and discussed at the Istituto Veneto whose topics range from the epigraphic analyses of finds from the Decima Regio to the original interpretation of Aeschylus’s Persians, from the evolution of the constitutional set-up of Magna Graecia’s Italiot towns, to the impressive Hellenic diaspora in the Mediterranean between the VIII and the VI century b. C. KEYWORDS : Epigraphic inscriptions, Decima Regio, Polis-Poleis, Italiot
    [Show full text]
  • Il Museo Dell'alto Medioevo a Roma
    Corso di Laurea in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici ex D.M. 270/2004 Tesi di Laurea Il Museo dell’Alto Medioevo a Roma Relatore Ch. Prof. Maria Chiara Piva Correlatore Ch. Prof. Michela Agazzi Laureando Agnese Scarpa Matricola 832032 Anno Accademico 2015 / 2016 INDICE CAPITOLO 1. GLI STUDI SULL’ALTO MEDIEOVO. UNA SINTESI p. 1 1.1 Le molteplici identità dell’Alto Medioevo. Dalla fine dell’Ottocento al secondo Dopoguerra p. 3 1.1.1 L’archeologia barbarica e le necropoli ritrovate p. 5 1.1.2 L’Italia e l’archeologia cristiana p. 21 1.1.3 L’Alto Medioevo tra storiografia e storia dell’arte p. 37 1.2 Il secondo dopoguerra e lo sviluppo degli studi sull’alto medioevo tra Linz, Pavia e Spoleto p. 49 1.2.1 Il Conseil per la ricerca sull’Alto Medioevo p. 50 1.2.2 L’Accademia Spoletina e la fondazione del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo p. 61 1.2.3 Le iniziative di Salmi un ulteriore sviluppo degli studi su Alto Medioevo: MAME e Corpus della scultura altomedievale p. 75 1.2.4 L’Archeologia Medievale: l’ultima delle discipline storiche p. 84 CAPITOLO 2. MARIO SALMI. STUDIOSO, MAESTRO E AMMINISTRATORE p. 89 2.1 Mario Salmi storico dell’arte p. 91 2.2 La personalità pubblica di Mario Salmi. Gli allievi, i colleghi, l’amministrazione delle belle arti p. 124 2.2.1 Salmi insegnante: «Ho l’anima del maestro di scuola» p. 125 2.2.2 L’amministrazione delle belle arti.
    [Show full text]
  • Gens Terentia Ad Altinum E Nella Decima Regio: Le Evidenze Epigrafiche
    Corso di Laurea magistrale in Scienze dell’Antichità: Filologia e Letterature dell’Antichità Tesi di Laurea La gens Terentia ad Altinum e nella decima regio: le evidenze epigrafiche Relatore Ch.mo Prof. Giovannella Cresci Marrone Laureando Sarah Schivo Matricola 829351 Anno Accademico 2011 / 2012 Indice 1 Storia degli studi epigrafici di ambito altinate e il problema delle epigrafi altinati: de vera origine ........................................ 3 2 Prosopografia e metodo ....................................................... 14 2.1 Ricerca prosopografica ...................................................................... 14 2.2 Analisi onomastica ........................................................................... 20 2.3 Accorgimenti metodologici ............................................................. 22 3. La gens Terentia ad Altinum: la documentazione ................ 27 4 Articolazione delle presenze altinati ...................................... 84 4.1 Praefectus castrorum ......................................................................... 84 4.2 Lucius Terentius Titi filius quattuorviro ............................................. 86 4.3 Monumenti sepolcrali ........................................................................ 90 4.4 Esponenti di tarda età repubblicana ................................................... 94 4.5 Committenza femminile .................................................................... 98 4.6 Strategie di alleanza ........................................................................
    [Show full text]
  • Fondo De Angelis D'ossat (Seconda Donazione)
    Fondo De Angelis D'Ossat (seconda donazione) Sezione Coll. Seq. Inventario Precis. Inv. Descrizione isbd Legami con titoli superiori o supplementi *Santa Reparata, l'antica cattedrale fiorentina : i risultati dello scavo condotto dal 1965 al 1974 / Guido Morozzi, Franklin Toker, HA PER ALTRO TITOLO 2992872 RAV0255850 *S. Reparata.; HA PER ALTRO TITOLO 2992873 Fon.Dea 1 Bib 1715 John Herrmann ; prefazione di Ugo Procacci e Guglielmo Maetzke ; relazioni di Edoardo Pardini e Orlando Barducci. - Firenze : RAV0255849 *Guida allo scavo di S. Reparata, l'antica cattedrale fiorentina. Bonechi, c1974. - 111 p. : ill. ; 27 cm Fon.Dea 2 Bib 1717 *III colloquio internazionale sul mosaico antico. / Mario Lapucci. - Ravenna : edizioni Girasole, [1980]. - 591 p. : ill. ; 21 cm. La *chiesa dei santi Giovanni e Reparata in Lucca : dagli scavi archeologici al restauro / a cura di Giovanna Piancastelli Politi Fon.Dea 3 Bib 1718 Nencini ; contributi di Clorinda Amante Simoni ... [et al.]. - Lucca : Cassa di risparmio di Lucca, stampa 1992. - 314 p. : ill. ; 31 cm. *Carlo Scarpa & Castelvecchio / Richard Murphy ; testi di Alba Di Lieto e Arrigo Rudi. - Rist. - Venezia : Arsenale, 2001. - X, 197 HA PER ALTRO TITOLO 2108000 LO10062102 *Carlo Scarpa e Castelvecchio; HA PER TITOLO Fon.Dea 4 Bib 1719 p., [8] c. di tav. : ill. ; 28 cm. ((Mostra tenuta a Verona nel 1991.(*Architettura ; 1) UNIFORME 2107998 LO10062065 *Carlo Scarpa and the Castelvecchio *Giovanni Dalmata a Norcia / testi: Giordana Benazzi ... [et al.] ; tavole: Paolo Pecorelli, Roberto Santarelli, Sabatino Saviani. - Fon.Dea 5 Bib 1720 Norcia : Una mostra, un restauro, 1991. - 118 p., [2] c. di tav. ripieg. : ill. ; 29 cm. Il *Museo dell'Opera del Duomo a Pisa / a cura di Guglielmo De Angelis d'Ossat ; introduzione di Giuseppe Toniolo ; testi di Clara Fon.Dea 6 Bib 1716 Baracchini ..
    [Show full text]