Ad Anna Andreoli, cara amica della Association d’Amitié Franco-Italienne e indimenticabile paladina della difesa ad oltranza della petrarchesca Solitudine di Linterno

3 Indice Milano Expo 2015 per Petrarca Sulle orme di Francesco Petrarca Premessa. Una mostra permanente dedicata a Petrarca Saggio storico divulgativo (a cura degli autori) 5

Grafica, Redazione e Ricerche iconografiche Tracce di Petrarca a Milano. Massimo de Rigo I luoghi della memoria Illustrazione di copertina di Anna Andreoli 7 Theo de Rigo Francesco Petrarca Autori degli articoli: primo umanista e poeta europeo Anna Andreoli di Roberto Gariboldi 9 Roberto Gariboldi Massimo de Rigo Villa Linterno. Marco A. Righini La deliziosa Solitudine di Petrarca Marco Giulio Castelli di Massimo de Rigo 25 Gianbattista Vida Vivere i sentieri del Petrarca. Revisore del testo: Una passeggiata ad ovest di Milano Eraldo Alenghi di Marco A. Righini 39 Si ringraziano: Progetto Carlo Bertelli Mario Colombo “Museino” di Cascina Linterno Mons. Giovanni Balconi Antonio Iosa Nerio de Carlo Giovanna Majno di Marco Giulio Castelli 41 Renato Bosoni Isidoro Spirolazzi Sergio Corada Tina Ghilardi Un viaggio di mille anni. Gian Carlo Dalto Simone Sellerio Linterno (Infernum) nei secoli Maria Maffucci Massimo Mainardi di Gianbattista Vida 43 Daniele de Rigo Siro Palestra Fabrizio Minunni Luigi Santambrogio Dell’abitare Petrarchesco, Marco Ronchi Marco Ermentini in forma di sintetica iografia Paolo Zaffina Marco Giachetti B Rita Guerzoni Anita Douchet di Roberto Gariboldi 44

Giuseppe Frasso per i brani della Premessa Cronologia tratti da “Francesco Petrarca. La biografia per immagini” Petrarca - Linterno/Garegnano Centro Culturale Roberto Ronchi di Roberto Gariboldi 47 Fondazione “Carlo Perini” Italia Nostra Onlus Scheda delle principali località Association d’Amitié Franco-Italienne legate al Petrarca di Massimo de Rigo 52 Un sentito ringraziamento ai volontari del CSA Comitato Salvaguardia Ambiente e Cultura Prima Appendice. e a tutti coloro che hanno lottato contro alcune fonti 54 la distruzione della dimora petrarchesca. Seconda Appendice. Milano, Settembre 2012 L’anima del Poeta 59

4 5 Petrarca e la sua “Infernum” in una lettera autografa Premessa.Una mostra permanente dedicata a Petrarca “Il punto è che Milano deve custodire Una biografia in progressivo gelosamente le poche memorie del restauro. soggiorno di Petrarca, cui Billanovich di Giuseppe Billanovich (1913-2000) dedicò amorosa attenzione. Inoltre ritengo che tutto ciò che lega “...Gli uomini sono animali l’hinterland alla storia vada preservato, abitudinari; e perciò si convertono per dare quel poco di qualità e identità con lento sforzo a nuovi pensieri e che ancora rimane a luoghi divenuti anonimi. Plaudo, quindi, nuove abitudini. Se per le bisnonne a questa iniziativa culturale” fu “nuovissima cosa” farsi “ritrarre Carlo Bertelli in fotografia” e invece le foto sono per noi tutti fonte usuale di cari Lo scopo del saggio storico “Milano Expo 2015 per Petrarca” che viene de- ricordi e per gli scienziati strumenti dicato alla compianta Anna Andreoli, di continuo impiego, i cultori è principalmente quello di fornire un delle discipline umanistiche, se si compendio di anni di ricerche, al fine di eccettuano gli storici dell’arte, gli dare visibilità alla dimora agreste mila- epigrafisti e i paleografi, ancora fanno nese di Francesco Petrarca in occasione delle fotografie un uso tanto parco, dell’evento mondiale EXPO 2015. che solo adesso, con una Mostra L’insieme dell’opera si suddivide in ar- permanente “Itinerari con Francesco gomenti diversificati. Predominante è Petrarca” riassunti nel libro parallelo la componente storico-scientifica, ricca “Peregrinus ubique”, si tenta di di note e riferimenti bibliografici per costruire una biografia per immagini consentire ulteriori approfondimenti. di Francesco Petrarca (...) Nell’ambito di questa si evidenziano La vita di Petrarca fu piena di episodi documenti e fonti iconografiche risco- tanto attraenti quanto i suoi più bei perte negli archivi e sul territorio. Viene descritto il contesto storico-ambientale sonetti: “Io son sì stanco sotto ‘l fascio Amantissime Modi. Perfudisti me stupore et gaudio, dum audivi te tam prope esse, quem longe absentem estimabam. del Parco delle Cave, che si identifica antico/delle mie colpe...”; e già l’autore Et quid tibi vis dicam? Mille res haberem scribere; tempus vetat et spes te de proximo videndi. Si enim dominus venit, del “” e della “Familiare” con ut fama est, sequar eum statim, aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo. nel contado medievale di Milano. Ego quidem Infernum dicere soleo, paratus tamen in hoc te, ut in multis, sequi. Utinam vero tibi possem ostendere Si propongono, quindi, idee progettuali la descrizione della salita al monte Elicona alterum, quem tibi et Musis Euganeo in colle congessi: nunquam credo inde velles abscedere. Non sum nunc nel rispetto dell’essenza millenaria di Ventoso, tenendo sempre gli occhi aliud dicturus, nisi ut si forte me non viso abires, recommendes me domine mee carissime, que, non dubito, de me queritur; sed Christum testor, segnities et tarditas quedam naturalis et annis aucta me detinet, non mutatio affectus. Cascina Linterno. Infine, per far risal- fissi ai posteri, cercò di modellare Vale felix, nostri memor. Papie, XX iunii ad vesperum, raptim. Franciscus tuus tare l’anima petrarchesca alla nostra la sua biografia, o almeno la sua fatica, è stata inserita una componente leggenda, sullo schema altissimo della divulgativa con alcuni passi del Poeta. biografia di sant’Agostino. Nello spirito di questa premessa ci è par- Le vicende, molto intricate, del so doveroso ricordare un’iniziativa poco Petrarca sono state ricomposte da conosciuta a Milano: la fondazione a biografi diligenti e intelligenti: dal Padova (1970) del Centro Studi Petrar- remoto De Sade ai recenti degnissimi cheschi e dell’Ente Nazionale Francesco Arnaldo Foresti ed Ernst H. Wilkins. Petrarca. Nell’occasione venne appresta- Ma questa biografia, ta una Mostra fotografica permanenente per nuove Lettera al Moggio (Var. 46) Modio meo exoptatissimo. F. per offrire a livello divulgativo una rasse- scoperte, si completa e si perfeziona di Documento autografo di Petrarca: “Lettera al Moggio (Modius de Modiis) - Papie, XX iunii ad vesperum, raptim” gna sulla vita, le opere e l’epoca del Poeta. anno in anno, all’esterno e all’interno, con un preciso riferimento ad “Infernum /Linterno”: “aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius con novità tanto numerose e ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere solèo” (se sarà possibile, trascorrerò Uno spunto prezioso per le linee alcuni giorni tranquilli in campagna, di cui ti allego l’etimologia. Veramente, sono solito chiamarla Infernum). progettuali del Comune di Milano. impressionanti quanto nemmeno Dal codice autografo di Francesco Petrarca “PLUT.LIII,35”, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze (A cura degli autori) possono immaginare i profani...” 6 7 Tracce di Petrarca a Milano. I luoghi della memoria. Ricordando in una lunga permanenza: di otto di Anna Andreoli La casa di San Simpliciano ha Giuseppe Billanovich anni. L’arcivescovo Giovanni il vantaggio di avere un’uscita e la nascita di Visconti, signore della città, inviso Francesco Petrarca, parlando dello di servizio posteriore, che dà ai comuni dell’Italia settentrionale stato di abbandono dei monumenti “Itinerari con Francesco direttamente sui campi. e più ancora a Firenze per le sue romani, scriveva in una lettera Ma “all’avvicinarsi dell’estate” cerca Petrarca” mire espansionistiche, accolse a Cola di Rienzo: “Così a poco a rifugio nella Certosa di Garegnano, di Giuseppe Frasso cortesemente il poeta, invitandolo poco non solo i monumenti, ma le “circondata da tutte le parti da fonti e a stabilirsi a Milano, assicurandogli stesse rovine se ne vanno. Così si ruscelli”. “Avevo stabilito di rinserrarmi “...Quella mostra poteva giovare la più completa libertà, offrendogli perdono testimonianze ingenti delle dentro le mura dello stesso cenobio...”, davvero a unire letteratura e cultura, alloggio presso la basilica di grandezze dei padri e voi ... faceste e ma ci sono i problemi dei cavalli, a scalzare l’immagine oleografica e Sant’Ambrogio; la vista spaziava sulle lasciaste che si facesse strazio della dello schiamazzo dei servi... “così ho vulgata - certamente riduttiva - di mura della città, su grandi distese madre comune”. preferito avere una casa vicino a loro...”. un Petrarca poeta innamorato che di boschi e prati, sulle Alpi che si In questo passo c’è una grande Nel giugno del 1360 scrive a Moggio profilavano in lontananza (...) s’avventura solitario per selve e lezione per mantenere, da Parma per invitare Azzo da Verso il 1356 si recò a Basilea piagge; giovava invece a disegnare per ricordare, per “non perdere Correggio “a vivere con lui quattro sì l’immagine del poeta eccelso, e e a Praga in missione presso l’imperatore Carlo IV, e si le testimonianze della grandezza giorni di pace nella villa di cui però dottissimo, ma anche - e forse dei padri”. lascio a te divinare l’etimologia: soprattutto - del grande letterato che, conquistò la stima dell’imperatrice Anna, dell’arcivescovo Arnost z E noi allora torniamo sulle tracce di Io soglio chiamarla Infernum...” come pochi altri, aveva contribuito, Petrarca a Milano, per ritrovarlo, per (Variae, 46). con la sua passione per l’antichità Pardubic e di Jan Ocko, vescovo di Olomouc. Ricevette in ritrovare noi stessi e la nostra storia. Bisogna ricordare che Petrarca, classica, latina in particolare, a Petrarca arriva a Milano dalla qualche tempo prima aveva cambiare un’epoca, guidando la quest’occasione anche il titolo di conte palatino, cui erano legati Francia nel 1353, dopo un scritto a Guido Sette come amava transizione dall’età gotica all’età commosso e commovente saluto Milano e come a Milano si sentiva del’umanesimo...” particolari privilegi, come nominare notai e giudici e legittimare all’Italia, dove ormai vuole restare amato ed apprezzato; “dall’aere, persone di nascita illegittima. Ma, come “incola perpetuus”. dalle mura, dalle pareti stesse di Itinerari dopo i viaggi faticosi e i colloqui E anche per questo, forse, ha questa città, ancora che volessi non con Francesco Petrarca impegnativi, c’era la tranquillità di accettato l’invito dei Visconti, pur potrei mai distaccarmi...”. di Giuseppe Frasso Milano dove la vita passava tra la sottolineando sempre e fieramente E nel testamento del 1355 aveva benevolenza dei signori e il rispetto la sua libertà: “Io sto con loro, ma addirittura lasciato detto di “...Dall’estate del 1351 alla del popolo, tra studi intensissimi, non sotto di loro...”. voler essere sepolto a Milano. primavera del 1353 Francesco lontano da noie e fastidi, tra sincere All’inizio Petrarca risiede in Fu costretto ad allontanarsi da Petrarca restò a Valchiusa per conversazioni di amici. (...) una casa vicino alla basilica di Milano a causa della peste. piccoli spostamenti ad Avignone La Mostra ha sede a brevissima Sant’Ambrogio, attualmente Io credo proprio che Petrarca e nei dintorni (...) Il soggiorno in distanza dalla casa in cui il Petrarca incorporata nel monastero delle avesse deciso di diventare “incola Provenza non soddisfaceva più trascorse i suoi anni estremi e Orsoline in via Lanzone, perpetuus” di Milano. il maturo poeta, che decise di incontrò la morte. trasferirsi definitivamente in Italia. “una casa sul lato sud della A pensarci bene, è proprio quel Così il pellegrinaggio ad Arquà è chiesa..., e sull’ultimo orizzonte le “io soglio chiamarla Inferno” ... Partì nel maggio del 1353, sempre un ritorno incantevole alla portando con sé i suoi libri (...) Alpi che, appena passata l’estate, “lascio a te divinare l’etimologia” bellezza e all’arte; e, per chi non biancheggiano tutte di neve” che mi porta a questa riflessione. Passate le Alpi, Petrarca fece abbia mente per intenderlo, alla (Petrarca, Familiari). Dice lo studioso francese sosta a Milano, dove giunse saggezza.” alla metà di giugno: e con una In città, poi, si trasferirà a San Marc Fumaroli: “Petrarca est decisione inaspettata, che suscitò (I brani sono tratti da: “Francesco Simpliciano. A Milano è già l’humaniste, l’homme de lettres lo scandalo grave di Boccaccio e Petrarca. La biografia per immagini” troppo conosciuto; quando esce européen moderne” (“dans toute di altri amici, trasformò questa a cura di Giuseppe Frasso 2004, di casa tutti lo salutano, molta sa liberté inquiète et sa singularité tappa “presso i tiranni lombardi” Umberto Allemandi & C. SpA, Torino) gente lo ferma per parlare con lui. courageusement acceptée”). 8 9 Francesco Petrarca primo umanista e poeta europeo. “Changeant souvent de résidence, a noi: “Infernum, Linterno appunto, di Roberto Gariboldi (a) fascismo, la critica letteraria su il réunit chaque fois autour de lui Linterno per sempre”. questa scia ha continuato ad usare des amis, des disciples. Il a sans Cicerone, uno dei grandi Maestri Un’importante conferenza è l’Alighieri come figura nazionale cesse constitué autour de lui une cui Petrarca guardava, aveva stata organizzata per presentare il di riferimento, dimenticando, communauté fondée sur les affinités scritto, quando ventisettenne aveva volume edito, con il patrocinio del fra l’altro, la fortissima tensione de vocation et de gouts et sur l’amitié, visitato i luoghi della Scuola di Comune di Milano, nel 2007 dal patriottica e l’intenso amore per “une academie”” (Marc Fumaroli, Atene, dell’Accademia di Platone: titolo: “Petrarca a Milano. La vita, i l’Italia che Francesco Petrarca “Trois institutions littéraires”). “I luoghi hanno potere di richiamo e, luoghi e le opere”. portava alla sua patria. Anche uno In questa sua casa, che diventa non senza ragione, li si utilizzano per Questo volume di 241 pagine dei padri del nostro Risorgimento “sito letterario”, nasce l’umanesimo creare un’arte della memoria”. raccoglie il lavoro di anni di studi e non sfuggì a questa moda: difatti e la modernità. Alcuni luoghi petrarcheschi convegni, a partire dal 1988, aventi nel 1827 il giovane Giuseppe La riflessione sui classici, la ricerca (Arezzo, Selvapiana, Arquà e come tema il periodo passato da Mazzini scrisse un lavoro su Dante filologica diventa tutt’uno con la persino Vaucluse in Francia) Francesco Petrarca a Milano: sono in Alighieri dal titolo: “Dell’amor ricerca profonda di se stessi. sono già diventati “luoghi della tutto 24 contributi e costituiscono patrio di Dante”(1). E’ questa la grande “scoperta” di memoria”, con una precisa il meglio di quanto si può trovare su Naturalmente anche i programmi Petrarca. Non è solo l’inseguimento funzione culturale e civile. questo particolare argomento. scolastici, a tutti livelli, si sono di un parallelismo, ma la ricerca Perché proprio Milano non vuole Cogliendo questa felice occasione adeguati a questa linea di pensiero della nostra anima più profonda, “creare un’arte della memoria”, di desidero lanciare un appello ai e, purtroppo, ancora oggi questi dal passato al futuro, senza un italiano grande, grandissimo, critici letterari e agli insegnanti programmi non sono stati soluzione di continuità. che per un attimo aveva voluto di studi umanistici, invitandoli a aggiornati e la figura di Francesco Da Scipione l’Africano, a Petrarca, essere “milanese”? ridare a questo Poeta il posto che Petrarca, e non solo, rimane gli spetta nell’empireo della nostra ingiustamente in secondo piano. cultura letteraria. Eppure il nostro poeta ha un I critici e gli insegnanti sono rimasti itinerario artistico di tutto rispetto: “dantocentrici”, ancora affascinati a 38 anni è incoronato poeta in dalla grandiosa presenza di Dante Campidoglio. Dante, anche se Alighieri, considerato troppo spesso spesso raffigurato con l’alloro, non l’unico vate di riferimento della ha ricevuto questo riconoscimento; nostra lingua e della nostra letteratura, Petrarca già in vita è riconosciuto dimenticando che proprio Francesco grande poeta e le sue opere sono Petrarca per secoli fu l’unico ricercate, ricopiate e diffuse in italiano conosciuto in tutta Europa tutta Europa. per quanto riguarda la letteratura Petrarca è riconosciuto come uomo e la poesia, da prendere sempre di cultura ed è conteso dalle varie come esempio, tanto da generare Signorie italiane, che lo vogliono anche il termine di “petrarchismo” alla loro corte; l’imperatore del come imitazione dei temi e delle Sacro Romano Impero Carlo forme poetiche del Petrarca. IV lo nomina conte palatino. La figura di Dante Alighieri è Bisognerà aspettare il XVI secolo tornata prepotentemente alla per vedere un altro artista ricevere ribalta con il romanticismo questo onore (si tratta di Tiziano, ottocentesco, la sua biografia, insignito dello stesso titolo dai contorni più drammatici e dall’imperatore Carlo V). “gotici”, è stata messa al servizio Il nostro poeta è stato il primo Tavole delle dimore di Petrarca da “Le Rime del Petrarca” di A. Marsand Volume 2, Firenze, 1821 del Risorgimento prima e poi del umanista della storia della cultura

(a) 10 email: [email protected] 11 europea, ha recuperato il culto di eroi/alle cui altissime imprese vita: le numerose lettere e i suoi scritti qualche parte, cercava sempre una degli autori della romanità presiedettero insieme/l’arte e la biografici ci permettono di conoscere casa che gli offrisse la possibilità classica, studiandoli e facendoceli natura, facendoti maestra del praticamente tutto della sua vita, cosa di tenere un orto, difatti lasciò conoscere, la sua biblioteca era mondo./A te ora cupidamente ritorno, che ci porta ad apprezzare l’avventura la casa presso Sant’Ambrogio la più importante del tempo, dopo una lunga assenza/per abitarti di una vita dedicata alla ricerca proprio perché non aveva un orto escludendo le raccolte monastiche o per sempre; tu alla mia vita stanca/ culturale ed alla scrittura. da coltivare. principesche. Petrarca è stato il primo concederai un grato riposo, tu mi Nella sua “Vita del Petrarca” Nelle sue lettere spesso parla dei intellettuale “a tempo pieno” che ha darai infine le zolle/che bastino a (pag. 298), il grande petrarchista suoi esperimenti agricoli, delle sue dedicato la sua vita allo studio, alla coprire le mie membra esangui. Te statunitense Ernst Wilkins così coltivazioni e della sua passione per ricerca, al lavoro poetico e letterario. gioioso contemplo/o Italia, dall’alto scriveva sul legame che aveva il lavoro nell’orto; questa passione lo Giuseppe Billanovich nel 1984 così del Monginevro frondoso./Le nubi con la famiglia e soprattutto con completava, lo metteva in contatto scrive: “Fabbro del parlar moderno, restano alle mie spalle; un dolce vento gli amici: “Il tratto dominante del diretto con la natura, ricaricandolo e egli entusiasmò subito gli amici e i mi colpisce il viso/E l’aria salendo carattere di Petrarca fu il desiderio dandogli la forza per nuove imprese discepoli che condusse, frastornati e con soffi leggeri, mi si fa incontro/E costante di amare ed essere amato, poetiche. Si può considerare come lenti, fuori dalla selva gotica verso le mi accoglie. Riconosco la mia patria un desiderio che trovò espressione l’inventore del paesaggio come praterie umanistiche”.(2) e gioiosamento la saluto./Salve, mia non solo nel suo amore per Laura, categoria culturale. La critica letteraria mette in risalto bella madre, gloria del mondo, salve.” ma anche in quello per membri della Dopo aver lasciato la Provenza, l’indubitabile patriottismo di Molte altre volte Petrarca cita sua famiglia e, in modo ancor più a partire dal 1353, per otto anni Dante Alighieri, dimenticandosi con infinito amore l’Italia; nelle tipico, in quello per gli amici… Mai abitò a Milano: quando vi arrivò invece di Petrarca, il quale sue rime, nelle lettere e nelle nessun altro uomo formò e coltivò aveva 49 anni, era nel pieno amava l’Italia di una passione altre opere latine e volgari, una riserva più ricca di amicizia della sua maturità e per lui fu un intensa, tanto da lasciare le ovunque straripa questa di quella che ebbe Petrarca; mai periodo intenso; sempre il Wilkins sue dilette Valchiusa ed passione per il suo paese nessun altro uomo godette di una nell’opera citata così si esprime Avignone (dove i papi gli natio, senza trascurare di così profonda devozione da parte circa il periodo milanese: avevano offerto ampie elencarne i difetti e le degli amici, mai nessun altro riservò “Quello di Milano, durato otto anni, sinecure, da lui rifiutate) disavventure. loro un così profondo attaccamento. fu il periodo più lungo passato da per andare a vivere in Il patriottismo di Petrarca Sempre volle che i suoi amici fossero Petrarca in modo pressoché continuo Italia. Commovente è perciò indubitabile ed anche amici fra loro.” nello stesso luogo, a prescindere dal è il suo inno all’Italia, intenso: non ha nulla Questa rete di amicizie ci ha dato periodo di residenza giovanile ad composto in occasione da invidiare a quello la grande messe di lettere che lui Avignone… Inoltre fu in grado di del suo ritorno definitivo di Dante Alighieri, il scriveva per mantenere i rapporti occuparsi costantemente dei suoi nella patria natia: suo amore per la terra con gli amici sparsi per tutta Italia studi e dei suoi scritti. Continuò “Salve, terra santissima, italiana è sereno e senza e parte dell’Europa. progressivamente ad allargare il cara a Dio, salve/terra angosce, cosa che gli Altra caratteristica di Petrarca era territorio già vasto della sua erudizione sicuro rifugio ai buoni, permette di vedere la curiosità; egli fu uno dei primi, se soprattutto per mezzo del frequente terra temibile per i e analizzare anche non il primo, a viaggiare solo per il acquisto di libri. A Milano scrisse la superbi/ terra molto le carenze dell’Italia e gusto di conoscere; ovunque andava più lunga delle sue opere, il “De rimedis più generosa di ogni degli italiani. Della vita lasciava testimonianze del suo utriusque fortune”; scrisse inoltre altra più nobile/ di Francesco Petrarca passaggio, descrivendo i suoi viaggi alcune nuove poesie e moltissime lettere terra più fertile di conosciamo moltissimo, nelle lettere indirizzate agli amici. e si occupò della revisione dei numerosi tutte, terra di tutte più bella/cinta al contrario di Dante che nella sua Petrarca amava intensamente suoi scritti in versi e in prosa, composti da due mari gemelli, celebre per il biografia ha diverse lacune; questa la natura: questo amore non si in precedenza; fece quindi notevoli suo celebre giogo/veneranda per la conoscenza è dovuta alla meticolosa limitava alle espressioni poetiche, progressi nella preparazione delle sue gloria delle armi e delle sacre leggi/ attenzione che pose sempre nel ma si concretizzava in lavoro vero due grandi raccolte, e le dimora delle Muse, ricca di tesori e documentare le varie fasi della sua e proprio. Quando si stabiliva da Familiari.” (pag. 213)

12 13 Alternava al soggiorno in città Francesco Petrarca libri dilettano nel fondo dell’animo, attingere il sapere da trasmettere (prima presso la basilica di e la sua privata libraria parlano con noi, ci consigliano agli amici e ai posteri. sant’Ambrogio e poi presso la e con noi si uniscono con viva e Eredita l’amore per i libri in parte edichiamoci ora ad approfondire basilica di san Simpliciano), D vivace familiarità; né solamente dal padre : anche una delle grandi passioni petrache- quello presso la sua villa di ciascuno di essi penetra nell’animo lui amava raccogliere libri e il sche, l’intenso amore per i libri: campagna, chiamata “Infernum”. del lettore, ma suggerisce il nome primissimo nucleo della biblioteca “ A Milano morì di peste nel Ma perché tu non mi creda libero da di altri; e l’uno gli dà il desiderio proviene dall’eredità paterna. 1362 suo figlio scapestrato ogni umano difetto, sappi che io sono dell’altro… E tu, se davvero mi Per Petrarca ogni occasione era Giovanni, così scrisse sul Codice dominato da una passione insaziabile,. vuoi bene, a qualcuno dei tuoi colti buona per incrementare la sua virgiliano ora conservato presso la Che fino ad oggi non ho potuto né amici dà quest’incarico; che vadano raccolta, ogni viaggio era propizio voluto frenare, convinto come sono Biblioteca Ambrosiana: “Il nostro in cerca per la Toscana, frughino per una ricerca affannosa di che il desiderio di cose oneste non può Giovanni, nato per il tormento e negli scaffali de’ religiosi e degli altri codici antichi, ogni lettera era una essere disonesto, Vuoi tu sapere di che per il mio dolore mi ha procurato uomini studiosi, se possa uscirne richiesta di libri, ogni incontro era malattia si tratti? Non mi sazio mai costanti preoccupazioni finché visse fuori qualcosa che valga non so se l’occasione per parlare di libri. di libri. Eppure, ne ho più del bisogno; e mi ha ferito con acerbo dolore ad acquietare o ad acuire la mia sete. Vale la pena citare un aneddoto ma accade dei libri come delle altre quando morì.” Del resto, sebbene non ti sia ignoto sulla sua passione per i libri: il suo In questo volume il nostro Francesco cose: il riuscire a fare denaro è sprone in quali luoghi io soglia pescare o in amico (4) amava registrare i fatti salienti della all’avarizia. Anzi, né libri c’è qualcosa quali boschetti uccellare, tuttavia, lo convinse a consegnargli, per sua vita, perciò questo Codice di singolare: l’oro, l’argento, le vesti perché tu non t’inganni, aggiungo dieci giorni, la chiave dell’“armario” riveste una particolare importanza di porpora, le case adorne di marmi, qui separatamente la nota di quel dove conservava il suoi codici, per nella storia petrarchesca, in quanto i campi ben coltivati, i cavalli ben che maggiormente desidero; e perché vedere se riusciva a resistere per ci permette di conoscere le date bardati, e le altre cose di questo genere tu vi metta più impegno, sappi ch’io questi giorni senza leggere. di morte di molti dei suoi amici danno un piacere muto e superficiale; i ho fatto la stessa preghiera ad altri Al secondo giorno già accusava e altre notizie importanti per amici in Inghilterra, in Francia, in mal di testa, il terzo giorno un comprendere il suo modo di vivere. Spagna. Fa’ dunque in modo che attacco febbrile, e così il suo amico Nell’anno successivo sua figlia tu non sembri per amicizia e buona Philippe è costretto a restituirgli le Francesca si sposò, a 19 anni, con volontà inferiore ad altri; e sta’ bene.” (3) chiavi anzitempo. Francescuolo da Brossano, che Con questa dichiarazione Nelle lettere delle Familiari e Petrarca considerò sempre come Francesco Petrarca si pone senza delle Senili spesso si tocca questo un figlio, tanto da nominarlo suo dubbio come il patrono laico dei argomento; a titolo di esempio esecutore testamentario. bibliofili e bibliomani; le parole cito alcuni brani tratti solo dalle La ricchezza di documentazione che abbiamo appena ascoltato, Familiari: di Giovanni dell’Incisa che lui stesso ci ha fornito, ci indirizzate al suo amico Giovanni abbiamo già parlato all’inizio. permette di studiarlo al meglio, dell’Incisa, sono l’autoritratto In una lettera a Dionigi di San e questo ci ha permesso di del Petrarca innamorato dei libri, Sepolcro così scrive (5): “Mi venne conoscere una persona unica nella ma non di un amore egoista ed in mente di consultare le Confessioni storia della cultura mondiale. esclusivo, legato unicamente al di Agostino, dono della tua amicizia, Il nome di Petrarca è conosciuto, semplice possesso, ma di un amore libro che, in memoria dell’autore e del studiato e rispettato in tutto il che vede nel libro lo strumento per donatore, porto sempre con me e sempre mondo, molto più che in Italia; apprendere e crescere. Petrarca vede ho tra mano, libretto di piccola mole, la sua grande figura intellettuale in questo oggetto l’arma invincibile ma pieno di dolcezza.” (6) e il suo stile sono stati per secoli della cultura che eleva l’essere In una lettera a suo fratello oggetto di imitazione in tutta umano, il codice manoscritto è la Gherardo(7) scrive: “Ti mando Europa, dalla Polonia all’Inghilterra, chiave che gli permette di entrare con questa lettera il libro delle F. d’Antonio del Chierico, Petrarca nello studio dai paesi slavi alla Spagna. (Biblioteca Trivulziana, Milano) nelle sacre sale della cultura e da qui Confessioni di Agostino che ti avevo

14 15 promesso.” (8) In un’altra al suo caro accadde che inavvertitamente con un po’ più ispida della parte interna, e successivamente la penna amico Boccaccio (9): “Mi hai riempito un lembo della mia tunica spinsi il lato carne, e passando leggermente animale; l’inchiostro lavabile, di gioia col tuo dono bello e grande, libro, e questo, cadendo, mi percosse la mano in contropelo si può ancora a base di gomma o di sostanze ormai, io potrò più sicuro navigare con lieve colpo la gamba sinistra…. avvertire una certa ruvidità. La parte acide, che intacca leggermente pel mare davidico….A questo dono ma sebbene per i replicati urti nel migliore per la scrittura è il lato più la superficie; il calamaio per della tua amicizia accrescono valore, medesimo punto la pelle si fosse liscio, quello interno, e infatti negli contenere l’inchiostro, il Regolo, oltre la mole di cui parlo, l’eleganza lacerata formando un’ulcera non atti su un solo foglio il testo si (antenato del nostro righello), del volume, la bellezza della scrittura disprezzabile, io non me ne curai…” (18) trovava protetto all’interno sul la pietra pomice per grattare e antica e la sobrietà degli ornamenti.”(10) Si tratta di esempi scelti a caso fra lato carne, mentre il lato pelo cancellare gli errori. A Lapo di Castiglioncello(11): i numerosissimi che si potrebbero rimaneva all’esterno e qualche La copiatura era fatta su “Ho ricevuto, col resto, anche la scegliere, come si può constatare volta veniva usato per scrivervi ordinazione: a volte chi richiedeva Miloniana di Cicerone; e ti ringrazio. l’oggetto “libro” è frutto di una specie di titolo che segnalava la copia forniva anche il testo da Non ora per la prima volta che tu mi scambi, di affannose ricerche, di al lettore l’argomento dell’atto, copiare, altre volte era il copista dai prova della tua cortesia, lo farò prestiti a fine di copia, di doni, è evitandogli di dover aprire ogni stesso che doveva rintracciare un copiare e te lo rimanderò.”(12) un universo che coinvolge tutti volta il documento per conoscerne esemplare dell’opera richiesta, A Nicola Sigerio(13): “Poiché dall’Estremo i suoi amici o interlocutori, e ci il contenuto. quindi riprodurlo. dell’Europa tu mi inviasti un dono, fa capire come il volume fosse L’uso di codici in forma di libro A copia finita, il testo passava nelle di cui altro non poteva essere né di te considerato veramente un oggetto permette anche di delimitare mani del decoratore (miniatore) più degno, né a me più gradito, né in prezioso, da trattare con la massima con precisione i bordi del foglio, che provvedeva a realizzare le iniziali se stesso più nobile.” (14) A Giovanni considerazione e rispetto. individuando la zona in cui è ornate con disegni che spesso si da Certaldo, cioè il suo amato Bisogna tenere presente che non si possibile scrivere. La rigatura di richiamavano al contenuto del testo Boccaccio: “La tua cortesia soprafà parla di libri nel senso moderno del preparazione veniva fatta a secco (col stesso. Poi venivano realizzati in la mia penna; ché prima io sarò termine: produrre un libro, prima pennino asciutto), a piombo (con una rosso i titoli dell’opera, dei capitoli e stanco dei favori che tu di elargirmeli. dell’invenzione della stampa, era punta di piombo) o con inchiostro le altre iniziali. Il testo ormai finito Ecco che io ricevo ancora da te un’opera impegnativa e costosa; molto diluito. Il copista non scriveva era mondato da eventuali errori e un libro di operette belle e rare di bisognava procurarsi il materiale, il le iniziali dei capitoli né le iniziali finalmente rilegato. Varrone e Cicerone… cresce valore al copista, tanto tempo e disponibilità ornate, ma si limitava a tracciare dei Prima di iniziare la copia, si volume l’esser scritto di tua mano.”(15) economica. Anche se in altre sottilissimi caratteri (lettere guida) realizzavano fascicoletti di quattro- In un’altra lettera allo stesso epoche storiche sono stati usati che indicavano al decoratore le lettere cinque fogli (otto-dieci carte), poi destinatario: “Ho ricevuto i libri che diversi materiali come base della da realizzare in quel punto. si eseguiva la copia e infine li si mi hai donato e quelli che mi hai scrittura, all’epoca di Petrarca il Il lavoro di scrittura poteva iniziare “legava” nel vero senso della parola. rimandato”. (16) materiale allora più in uso era la solo dopo la fascicolatura. I fascicoletti venivano impilati e Curioso il caso, riguardante un pergamena ed è opportuno parlarne. Se si trattava della composizione sul loro dorso si incidevano alcune voluminoso codice contenente Questa è una superficie sottile di un’opera nuova, l’autore dettava piccole fessure a “V”. scritti di Cicerone, raccontato ottenuta dalla pelle di determinati ad un suo assistente, il quale Poi li si poneva su un particolare in una lettera indirizzata a Neri animali, trattata in modo da provvedeva a scrivere. telaio che metteva in tensione Morando da Forlì (17) : “Io posseggo renderla liscia, uniforme e bianca. L’autore non li scriveva quasi mai dei tendini animali. Si infilavano i un grosso volume delle sue epistole, La pelle trattata, a fine lavorazione di suo pugno: per questo motivo tendini nelle fessure e si cucivano che, essendo l’esemplare difficile ai ha una forma irregolare, motivo non si trovano autografi di alcuni i fascicoli ai tendini con ago e filo copisti, copiai di mia mano mentre per cui i fogli andavano “ritagliati” testi antichi. L’uso di scrivere di di cotone. Una volta legati tutti i ero malato. Questo libro, per averlo secondo la misura desiderata, propria mano le opere letterarie fascicoli si annodavano i tendini sempre a mano, io l’avevo collocato, cosa che comportava una certa inizia solo col XII secolo. e si applicava il piatto, cioè una come tu vedesti, sulla porta della quantità di scarti. Come abbiamo visto, i materiali tavoletta che serviva a tenere mia biblioteca, appoggiato allo stipite. La parte esterna della pelle, lato pelo, usati, oltre alla pergamena, erano il rigida la copertina. Nella legatura Mentre un giorno, pensando ad altro, rimane sempre un po’ più scura e calamo, una cannuccia appuntita, antica questa era fatta da tavolette

16 17 di legno ricoperte di cuoio o visse a Milano non sono arrivati uno dei suoi seguaci, Lombardo sia scrittura: Chiarezza, fermezza, stoffa, con l’aggiunta di fermagli sino a noi: Sant’Ambrogio e San della Seta, completò l’Epitome e il imperturbabile regolarità, e in ogni ornati per tenere chiuso il Codice, Simpliciano non conservano più Compendium del De viris illustribus riga e in ogni schiera di righe quella guarnizioni di ferro; a volte era nulla, la Certosa di Garegnano e fece allestire molti codici delle volontà che, versi o prosa, anche abbellita con pietre preziose. fu solo un luogo di passaggio, opere del maestro, che da Padova l’apparenza delle parole sia compat- Questo importante lavoro di anche se da lui molto amato, e furono largamente diffusi in Italia e ta e incrollabile come la loro sostan- copiatura, per secoli è stato svolto proprio per questa ragione l’unica in Europa. za. E’ la dichiarazione di quello che nei monasteri. Soltanto dal XIII dimora sopravvissuta ai nostri Dei libri posseduti da Petrarca, e nella vita il Petrarca si proponeva secolo, al sorgere delle università, giorni dovrebbe essere valorizzata di quelli preparati da Lombardo, di essere, anche se non vi riusciva si organizzò il lavoro di copiatura in questo senso: gli spazi non una parte cospicua arricchì la sempre, perché è più facile alla fine e sorsero delle imprese che mancano e l’ambiente naturale biblioteca del signore di Padova, dominare la mano sulla penna che eseguivano la copia in serie: un libro si presta a questa destinazione. Francesco da Carrara, che nel nell’azione dell’animo.”. era composto di fascicoli, e invece Speriamo che le istituzioni 1388 passò a quella di Pavia (dei La biblioteca petrarchesca arrivò di un solo copista che copiasse tutti recepiscano questo invito, dando Visconti, poi degli Sforza), e infine a superare i trecento volumi, il i fascicoli ogni impresa disponeva agli studiosi e ai cittadini uno a quella del re di Francia Luigi che non vuol dire trecento titoli, di molti copisti che eseguivano, spazio dedicato a questo grande XII, confluita ora nella Biblioteca in quanto i codici manoscritti ciascuno, la copia di un fascicolo personaggio italiano . Nazionale di Parigi.(20) contenevano più opere, diventando accorciando in tal modo i tempi Nonostante l’intensa azione Per fortuna altri libri appartenuti spesso delle vere e proprie complessivi di produzione. politica, il periodo milanese di a Petrarca seguirono vie diverse, miscellanee. Non scrisse mai L’impresa faceva capo a un libraio Petrarca è uno dei più fecondi ricercati dovunque da umanisti un vero catalogo dei libri in suo autorizzato dall’Università. dal punto di vista letterario: qui ed ammiratori del Poeta. possesso; in diverse sue lettere Petrarca non si separava mai dai scrisse o portò a termine, fra Alcuni libri erano stati scritti elenca opere di autori classici, ma suoi libri. Nei suoi spostamenti, l’altro, i De remediis utriusque o commentati direttamente da non si riesce a capire se si tratta con lui c’era sempre una fortunae e i Triumphi. Petrarca. Gli affascinanti Codici di libri effettivamente posseduti processione di muli carichi della Nel 1362, incalzato dalla con postille petrarchesche sono oppure di volumi desiderati: sua preziosa biblioteca. Appena pestilenza, che lo privò del figlio fonte inesauribile di spunti questa lacuna ha reso difficile decise di stabilirsi a Milano e poi Giovanni, tornò a Padova e di là intellettuali e ci fanno scoprire rintracciare con precisione i Codici per sempre in Italia, si preoccupò a Venezia, dove la Repubblica gli l’immensità culturale degli appartenutigli. di far arrivare parte della sua concesse una casa sulla Riva degli interessi dell’autore. Cosciente dell’importanza libreria da Valchiusa, in seguito Schiavoni. Qui si fece raggiungere Di Petrarca si possiedono numerosi culturale dei suoi libri, il Petrarca fece arrivare il resto rimasto in dalla figlia Francesca e dal marito, autografi (a cominciare dal codice si cominciò a preoccuparsi per Francia. Viene così naturale pensare Francescuolo da Brossano, con dei Rerum vulgarium fragmenta, la sorte “post mortem” della che anche la Cascina Linterno i quali nel 1370 si ritirò in una manoscritto Vaticano Latino 3195, sua biblioteca. Scrivendo al abbia ospitato a suo tempo i villetta ad Arquà sui colli Euganei, scritto da lui personalmente e in Boccaccio nella primavera del preziosi volumi di Petrarca: perché ove soggiornò di preferenza negli parte sotto la sua sorveglianza), 1362, gli manifestava il desiderio allora non pensare che questo ultimi anni della sua vita. Superata i quali consentono di seguire di individuare un “Luogo pio” spazio che conserva, tuttora, una sincope che nel 1370 l’aveva l’evoluzione della sua scrittura, nei dove potesse, mantenendosi il fascino di questa grandiosa colto a Ferrara, continuò a scrivere testi e nelle glosse, che prepara da integra, continuare a svolgere la presenza, possa tornare ad ospitare indefessamente, fino alla morte, lontano la “Libraria” umanistica, sua funzione di stimolo per gli una Biblioteca del Poeta diventando sempre nel 1370 a Padova aveva ora detta “semigotica”. studiosi futuri. Quando, pochi una sorta di punto di riferimento dettato il suo testamento. Muore La scrittura di Petrarca arrivò ad mesi dopo, si trasferì a Venezia, degli studi petrarcheschi a Milano.(19) come sempre aveva desiderato, entusiasmare anche i contempo- propose al governo lagunare la Non si capisce come mai gli anni nel suo studio in mezzo ai libri, ranei; così scrive nel 1931 Ugo donazione della biblioteca dopo la trascorsi a Milano da questo poeta nella notte fra il 18 e il 19 luglio Ojetti (21): “Chi non ha veduto un propria morte, perché diventasse siano così trascurati. I luoghi dove del 1374. Dopo la sua morte, autografo del Petrarca, non sa che a tempo debito il nucleo di una 18 19 pubblica libreria e ottenere in di vista legale avrebbe dovuto essere sua splendida biblioteca. gli autografi, rimase in possesso cambio la concessione vitalizia di pur sempre la compensazione per Di famiglia milanese, Francescuolo del Brossano, che partecipò quindi un asilo conveniente per sé e per l’ospitalità almeno in parte ricevuta. nacque nella capitale lombarda all’opera di diffusione degli scritti i propri libri. Non può sfuggire la Ritornata allo status di patrimonio in data imprecisata. Nel 1361 del Petrarca. A Francescuolo portata del progetto, consistente personale, l’eccelsa biblioteca del sposò Francesca, figlia naturale si dovevano rivolgere amici e nell’individuare, non un organismo Petrarca, neanche nominata nel del Petrarca, nata nel 1343 da ammiratori che volessero trarre ecclesiastico o un fondo signorile, suo testamento, finirà affidata alle una donna sconosciuta. Avveduto copie o anche solo leggere opere ma una pubblica istituzione cure del genero Francescuolo da uomo d’affari, marito e padre del poeta. Egli ebbe cura di questo laica come custode del proprio Brossano, come un oggetto fra tanti. affettuoso, fu caro al poeta; il patrimonio, ma alla sua morte la patrimonio librario. Venezia aveva Francesco Petrarca stese il suo Boccaccio così dice di lui in una biblioteca soffrì la dispersione. inoltre il vantaggio, agli occhi del testamento il 4 aprile 1370, dopo lettera del 1367: «Pergrandem hominis Dopo la morte del Petrarca la vita poeta, di una sicurezza interna aver raccomandato la propria formam [miratus sum], placidam del Brossano e famiglia si svolse maggiore di quella degli altri stati anima a Dio; il Poeta si occupa faciem, composita verba, mitesque prevalentemente tra Padova e italiani; da parte sua, il Senato della questione della sepoltura mores» (“la statura assai grande, Treviso. Morì nel 1405. dovette intravedere i benefici di da dare al suo corpo, ed elenca l’aspetto placido, l’atteggiamento mite”). Di molti poeti, per esempio Dante politica culturale e di prestigio che sette località: Padova, Arquà, Si trasferirono a Venezia presso Alighieri, non abbiamo nemmeno potevano venire alla Repubblica Venezia, Milano, Pavia, Roma e il Petrarca nel 1363. Il Brossano un autografo, eccezionalmente dalla transazione. Con la Parma e per ognuna di esse indica si allontanava spesso da Venezia fortunata invece la situazione mediazione dell’amico Beninendi la chiesa nella quale o presso la per affari: nel maggio 1367 era a per Petrarca. Di lui abbiamo a di Ravagnani (cui il poeta scriveva quale desidera essere seppellito. Pavia e vi accoglieva, nella casa disposizione, in un codice da il 28 agosto 1362 la Varia 43, in Elenca alcuni lasciti destinati a del Petrarca, il giovane discepolo lui approvato, e in parte scritto, cui sottolineava il valore storico suo fratello e agli amici, con le Giovanni Malpaghini, deluso e nientemeno che il Canzoniere, che dell’evento); il Maggior Consiglio donazioni da fare alla sua morte: pentito di un velleitario tentativo intitolò in latino, Rerum vulgarium deliberava positivamente il 4 la sua splendida Madonna di d’indipendenza; poco dopo, fragmenta. Negli stessi anni, non settembre dello stesso anno: «si Giotto («la cui bellezza gli ignoranti ripartendo di nuovo da Venezia, è da meno il Boccaccio, grande accetti la sua donazione secondo non comprendono, ma i maestri la s’incontrava col Boccaccio, che vi copista oltre che scrittore. Ci ha la formula della cedula scritta di trovano stupenda») a Francesco giungeva sebbene ne sapesse assente lasciato, di sua mano, il Decameron, suo pugno e riportata sotto [...]». da Carrara; cavalli e una coppa il Petrarca. Il Boccaccio ci descrive le il Teseida e altri suoi scritti. Tutte Qualcosa, tuttavia, non dovette d’argento al fido Tullio Lombardo; affettuose accoglienze di Francesca opere di cui abbiamo dunque un funzionare, pur essendosi il Petrarca a Tommaso Bombasi il suo liuto, e della figlia Eletta. Alla fine del testo sicuro, da leggere o studiare effettivamente trasferito a Venezia da suonare «non per la vanità del 1367, il Brossano si trasferisce con senza incertezze. Comunque il già una settimana dopo la delibera mondo, ma a lode eterna di Dio»; la famiglia a Pavia. Nel 1372 si Petrarca, che possedeva molti e del Consiglio. Sulla scelta di a , memore riuniscono al Petrarca ad Arquà: importanti codici latini, conservava recedere dalla decisione influì forse delle sue ristrettezze economiche, qui e a Padova trascorrono gli anche con gelosa cura i propri, un ripensamento sulle effettive cinquanta fiorini d’oro per ultimi anni del poeta, circondato persino le prime stesure del capacità di comprensione degli comprarsi una veste invernale con dall’affetto dei suoi cari. Il Canzoniere, giunte parzialmente ambienti intellettuali e sociali cui cui affrontare le veglie di studio, testamento petrarchesco del sino a noi insieme con la raccolta aveva rivolto il suo messaggio; la al fratello Gherardo, ad altri amici 1370 istituiva Francescuolo erede definitiva. Gli studiosi possono natura cioè della cultura veneziana, e ancora al servo. Tutto il resto universale. Di qui l’importanza di seguire le fasi d’elaborazione di impregnata di aristotelismo andrà a Francescuolo da Brossano: questo «bonario e incolto» ufficiale molti componimenti, di stesura in scolastico (come prova lo scontro «Non solum ut heredem, sed ut dell’amministrazione carrarese, stesura: una storia di perfezione. con i quattro aristotelici che filium carissimum» (“Non solo come che si trovò a gestire la prestigiosa Il Canzoniere è un magnifico originò il De sui ipsium et multorum erede, ma come figlio dilettissimo”). biblioteca del Petrarca, una parte manoscritto di pergamena di ignorantia). Né la Repubblica L’unica cosa di cui non si fa parola, della quale passò subito al castello settantadue fogli (144 pagine), più protestò, per quella che dal punto particolare veramente curioso, è la dei Da Carrara, ma il resto, tra cui fogli di guardia ed indici.

20 21 Fu trascritto in parte, fra il 1366 e petrarchesco, indicandolo nelle cui sono tratti i testi variano da episodio legato al suo carissimo il 1367, da Giovanni Malpaghini, “Prose della volgar lingua” (1525) un’opera all’altra. L’operazione amico Giovanni Boccaccio. discepolo e copista di Petrarca. come modello della lingua italiana, dovette avvenire durante la breve Il monaco certosino Pietro Petroni, Poi successe qualcosa che non ed esaminandone l’irraggiungibile permanenza avignonese del 1325, famoso ai suoi tempi per la suo sappiamo: il Malpaghini si licenziò, qualità stilistica. Acquistato poi da poiché l’anno successivo, tornando intensa spiritualità e per le sue lasciando Petrarca a lamentarsi del un altro erudito, Fulvio Orsini, fu definitivamente da Bologna per visioni, mandò un incaricato da tradimento con gli amici; tornò lasciato alla Biblioteca Vaticana, la morte del padre, il Petrarca non Boccaccio per invitarlo a cambiare ancora per un breve periodo, ma si che tuttora ospita il cimelio. Ma ritroverà il volume, sottrattogli dagli vita e dedicarsi alle buone opere in dedicò ad altro. Fu allora Petrarca alla Vaticana, sembra incredibile, il esecutori testamentari, come lui attesa della morte che considerava stesso a copiare lentamente in bella codice giacque a lungo dimenticato stesso nota sul foglio di guardia del prossima. Giovanni Boccaccio il resto del Canzoniere, proseguendo dagli studiosi, sinché nel 1886 due codice, recuperato molti anni dopo: rimase assai colpito da questo invito sino alla morte, nel 1374. Neanche filologi, Pierre de Nolhac e Arthur “Liber hic furto michi subreptus fuerat e ne scrisse preoccupato al suo il cuore più duro può resistere all’ Pakscher, lo riscoprirono e lo fecero anno Domini M° CCCc XXVI amico Francesco Petrarca, la riposta emozione leggendo, nella scrittura conoscere al mondo. in Kalendis Novembris ac deinde non si fece attendere, è una lunga del poeta, sonetti come quelli dell’ Uno dei codici più amati da Petrarca restitutus anno M° IIIc XXXVIII° lettera, molto bella, sentita e piena «aura», e canzoni come «Standomi fu il Virgilio, manoscritto S.P. 10/27 die xvii Aprilis apud Avinionem” di partecipazione. un giorno solo a la fenestra» o della Biblioteca Ambrosiana di (“Questo libro mi era stato rubato Gli elenca pronostici mai avveratisi, «Vergine bella». Il codice è di una Milano. Qui Petrarca riunì l’opera il primo novembre del 1326 e mi fu invitandolo a pendere quello che lo rara perfezione. Ornato solo da maggiore di Virgilio: Bucoliche (cc. poi restituito il diciassette aprile del riguarda con la serenità che si deve due piccole miniature, all’inizio di 2r-16v), Georgiche (cc. 16v-52r), 1338 presso Avignone”). Fu questo avere nei vari passaggi della vita e ognuna delle sue parti, prosegue con Eneide (cc. 52r-233r), con il forse il libro più caro al poeta: soprattutto dicendogli che non vale scrittura calligrafica, impeccabile, commento canonico di Servio; qui appose la nota con la data di la pena di sospendere gli studi, in inserendo tra i sonetti, che hanno l’Achilleide di Stazio (233v-248v), morte di Laura nel 1348, e quelle quanto non sono d’ostacolo alla iniziali alternate blu e rosse, le con commento; quattro odi di del figlio Giovanni (1361) e degli salvezza dell’anima. Fra le altre cose altre forme metriche, soprattutto Orazio (II, 3, 10, 16 e IV, 7) “con amici più cari; su questo libro Boccaccio gli proponeva l’acquisto canzoni. I sonetti costituiscono scoli” (249r-250v); due commenti continuò a studiare Virgilio per della sua biblioteca; questo invito blocchi di sette righe (due versi al terzo libro dell’”Ars maior” di tutta la vita, come testimoniano le non sfugge certo all’amico per riga), quattro per ogni facciata: Donato (251r-269v). La varietà numerosissime postille databili a bibliofilo, che così gli risponde: un’armoniosa architettura, da e la qualità dei testi (si pensi alle epoche diverse della sua esistenza. “E sebbene mi sembra di star per far invidia ai migliori tipografi. Odi di Orazio, quasi sconosciute Alla sua morte il codice, miniato comprare qualcosa che è già mio, non L’occhio gioisce prima ancora di a quel tempo), nonché i numerosi nel suo primo foglio da Simone vorrei mai che i libri di tanto uomo leggere. Quando ci sono canzoni, interventi di restauro condotti sul Martini, fu ereditato dal suo vadano dispersi o, come accade, la geometria diventa più mossa testo virgiliano rivelano il precoce protettore Francesco da Carrara, violati da mani profane. Come e ariosa. Minimi cambiamenti di genio del Petrarca. Per allestire il per poi passare nella biblioteca dei dunque, anche se in due corpi diversi, calligrafia o d’ inchiostro sono segni volume Francesco e Petracco (22) Visconti a Pavia, dove lo sfogliarono noi siamo stati un animo solo, così delle soste e dei riposi durante impiegarono un solo copista. Un molti dei maggiori umanisti, iddio esaudisca questo mio voto: la trascrizione, la quale, come italiano, anzi, per intima esigenza da Pier Candido Decembrio a che dopo di noi, questo patrimonio s’è visto, occupò quasi otto anni. di Francesco e anche di Petracco, Girolamo Squarciafico, per giungere dei nostri studi, possa approdare, Il manoscritto del Canzoniere, italiano del centro, che quindi seppe infine, dopo molte vicissitudini indiviso e in un medesimo tempo, in conservato gelosamente dagli mantenere un’ortografia pulita all’Ambrosiana di Milano, qualche luogo santo, devoto e memore eredi, finì nelle mani sapienti di e sufficientemente omogenea. acquistato nel 1600 per conto del per sempre di noi. Così infatti ho Pietro Bembo. Su quel codice, del È un professionista toscano, che cardinale Borromeo, fondatore della stabilito da quando è morto colui resto, Bembo si era già fondato, per realizzare l’opera dovette Biblioteca stessa. che avevo sperato potesse essere il nel 1501, per pubblicare, presso ricorrere a una grande quantità Concludo queste note sulla continuatore dei miei studi. Quanto Aldo Manuzio, il capolavoro di esemplari, poiché le copie da “Libraria” petrarchesca con un poi al fissare il prezzo dei tuoi libri, 22 23 come mi offri con la tua indulgenza, soprattutto alle centinaia di lettere 5 Dionigi Roberti da Borgo San Sepolcro, mo- questo mio desiderio perché sarebbe un vero pec- naco agostiniano, insegnò teologia a Parigi. Gra- cato, un insulto alla nostra tradizione culturale, se la non conoscendone con esattezza titoli, e alle note scritte sui margini dei zie all’interessamento di re Roberto d’Angiò, medievale Cascina Linterno dovesse scomparire a numeri e valore, non lo posso fare. suoi libri, che sono state con tanta nel 1339 divenne vescovo di Monopoli, morì causa di ignobili speculazioni edilizie: a Fontaine- Mandamene per lettera un elenco, devozione studiate – per il fatto che nel 1342. de-Vaucluse non ci si è preoccupati se “la casa 6 Francesco Petrarca, Familiari, IV, 1. di Petrarca” sia effettivamente quella abitata dal Poeta. Ai francesi quella costruzione serve come ma a questa condizione; che quando noi conosciamo le sue esperienze di 7 vita con molto maggiore profondità Gherardo o Gerardo, fratello minore di France- spunto per commemorare e valorizzare il Cantore riterrai di venire a trascorrere con me sco, nasce nel 1307, studia a Bologna con il fratello, di Laura che considerano come un loro concitta- quel poco di vita che ci rimane – cosa che non quelle di qualsiasi altro nel 1343 entra nella Certosa di Montrieux come dino. Una città di grandi tradizioni culturali come che io ho sempre desiderato e che essere umano vissuto prima di lui.”(23) monaco certosino. Milano, invece, ignora l’esistenza di un monumen- 8 Francesco Petrarca, to nazionale che fu certamente abitato da questo mi è parso che tu mi abbia qualche Queste righe ci donano un ritratto Familiari, XVIII, 5. 9 Nelle lettere di Petrarca chiamato Giovanni da personaggio: una delle glorie della poesia italiana. volta promesso – tu li possa trovare sintetico, ma estremamente efficace Certaldo. Lo trovo veramente sconcertante. così uniti con quei miei libri che ho di questo gigante della cultura 10 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 3. Qui Pe- 20 È curioso rilevare come i due grandi trasferi- mondiale. Noi milanesi dobbiamo trarca ringrazia l’amico Boccaccio per il dono di un menti della biblioteca petrarchesca siano avvenuti messo insieme, e che non sono meno codice contenente i Salmi. in seguito ad azioni militari: nel 1388 Gian Galeaz- tuoi che miei, da capire che nulla essere orgogliosi di averlo ospitato zo Visconti conquista Padova e trasferisce la biblio- 11 Lapo di Castiglioncello o Castiglionchio, op- teca dei Da Carrara al Castello di Pavia; Luigi XII re ti è stato tolto, ma che qualcosa hai per otto anni e dobbiamo sforzarci pure Giacomo da Firenze, fu docente di diritto ca- di Francia nel 1499 conquista il Ducato di Milano e guadagnato.” di coltivare la sua memoria, nonico a Firenze e Padova, morì nel 1381. trasferisce la biblioteca viscontea a Parigi. Per concludere vorrei citare ancora valorizzando i luoghi ove ancora il 12 Francesco Petrarca, Familiari, VII, 16. 21 Ugo Ojetti (Roma 1871-Firenze 1946) scrit- 13 Nicola Sigerio o Sygeros era un dignitario tore e critico d’arte, dal 1923 al 1939 pubblicò una passo della biografia petrarchesca suo spirito passeggia. bizantino, che gli invia un codice in greco con le sette volumi intitolati “Cose viste”, si tratta di una del Wilkins, nella Prefazione così Forse è il momento di uscire dalla opere di Omero. raccolta di articoli pubblicati per il “Corriere della scrive (pag. 3): “Francesco Petrarca sterile abitudine italica di ragionare 14 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 2. Sera”, furono riediti integralmente da Mondadori 15 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 4. nel 1960, da questa edizione è tratta la citazione fu l’uomo più grande del suo tempo; per figure contrapposte. sopra riportata. 16 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 15. ed è uno degli uomini più grandi di Non esiste la questione Dante 22 Ser Petracco dell’Incisa (1267-1326), padre 17 Neri Morando da Forlì era un funzionario del- di Francesco Petrarca e amico di Dante Alighie- tutti i tempi. Fu ed è grande la sua contro Petrarca, ma bisogna la cancelleria della Repubblica di Venezia. ri, fu esiliato dalla Repubblica di Firenze, visse consapevolezza con cui partecipò sullo imparare a valorizzare tutti i nostri 18 Francesco Petrarca, Familiari, XXI, 10. per qualche tempo ad Arezzo, dove nacque il sfondo ampio di tutto un continente, tesori, che sono immensi. 19 Posso capire che in un saggio esprimere opi- figlio Francesco; quindi si trasferì ad Avignone nioni personali possa essere considerato non orto- esercitando la professione notarile. al dramma della vita europea allora È assurdo e illogico mettere in dosso, ma ho voluto inserire questa mia opinione e 23 Francesco Petrarca, Le Senili, I, 5, Roma, 1993. in atto; per la consapevolezza che ebbe competizione questi due numi dei tempi passati e dei tempi a venire; tutelari della nostra cultura, ciascuno Riferimenti bibliografici La bibliografia petrarchesca è sconfinata: da sette secoli incessantemente si scrive di lui, perciò dare un per l’ampiezza e la varietà dei suoi con una sua storia personale, rendiconto sulla vastissima produzione di studi sull’opera e la vita del nostro poeta è estremamente interessi (egli fu, fra le molte altre cose, ciascuno con una sua caratteristica complicato. Mi limito a segnalare alcuni testi recenti o di particolare importanza: Berté Monica, “Intendami chi può”. Il sogno del Petrarca nazionale nelle ricorrenze dall’unità d’Italia giardiniere, pescatore e liutista); per artistica, ambedue gemme luminose ad oggi. Luoghi, tempi e forme di un culto, Ed. dell’Altana, Roma, 2004 l’elevata perfezione dei suoi scritti; per della cultura mondiale. Billanovich Giuseppe, “Petrarca letterato-Lo scrittoio del Petrarca”, Antenore, Padova, 1995 la fede che ebbe costantemente in Roma Boccaccio Giovanni, “Vita di Petrarca”, Salerno Ed., Roma, 2004 come capitale legittima di un mondo Note Cavalieri Raffaella, “Petrarca il viaggiatore,” Robin Ed., Roma, 2007 unificato, governato politicamente 1 Il lavoro di Mazzini rimase inedito sino al 1837 Cerchi Paolo, Verso la chiusura. Saggio sul “Canzoniere” di Petrarca, Il Mulino, Bologna, 2008 quando venne pubblicato a cura di Nicolò Tommaseo. Cossutta Fabio a cura, “Ruolo e mito del Petrarca nelle lettere italiane”, Carabba, Lanciano, 2006 dall’imperatore e spiritualmente dal 2 Giuseppe Billanovich,“Tito Livio, Petrarca, Boc- De Rigo Massimo e AA. VV., “La Solitudine di Linterno”, Milano, 2004 papa; per la precocità della sua attività caccio-Il Boccaccio tra latino e volgare”, Ed. Archivio Dotti Ugo, “Petrarca a Parma”, Diabasis Ed., Reggio Emilia, 2006 Storico Ticinese, Bellinzona, 1984. Dotti Ugo, “Petrarca civile. Alle origini dell’intellettuale moderno”, Donzelli, Roma, 2001 di filologo e la coraggiosa operosità 3 Francesco Petrarca, Familiari, III, 19, il testo di dei suoi ultimi anni; per gli onori che riferimento dal quale sono tratte le citazioni del- Dotti Ugo, “Vita di Petrarca”, Laterza, Bari, 2004 ricevette e gli antagonismi che suscitò; le Familiari inserite nel testo è: Francesco Petrarca, Foresti Arnaldo, “Aneddoti della vita di Francesco Petrarca”, Antenore, Padova, 1977 Opere. Canzoniere - Trionfi - Familiarum Rerum Li- Longo Nicola, “Petrarca: geografia e letteratura. Da Arezzo ad Arquà, da Parigi a Praga, passando per la fedeltà agli studi e all’attività bri, Firenze, 1992. Frà Giovanni Anchiseo dell’Inci- per Roma”, Salerno Ed., Roma, 2007 letteraria, che furono la sua più sa era frate domenicano, maestro di sacra teologia e Marcozzi Luca, “Bibliografia petrarchesca 1989-2003”, Olschki, Firenze, 2005 priore del convento di San Marco a Firenze. importante occupazione; e soprattutto 4 Petrella Giancarlo, “Il Fondo petrarchesco della Biblioteca Trivulziana. Manoscritti ed edizioni a stampa Philippe de Cabassoles fu vescovo di Cavaillon (sec. XV-XX)”, Vita e Pensiero, Milano, 2006 per la ricca varietà, la sentita lealtà, la dal 1334, legato pontificio in Germania nel 1352 e 1357, patriarca di Gerusalemme nel 1361, ven- Ritter Santini Lea, “Sorte e ragione: Petrarca in Europa”, Aragno Ed., Torino, 2008 costante devozione delle sue amicizie. ne nominato cardinale da papa Urbano V, quindi Tosco Carlo, “Petrarca: paesaggi, città, architetture”, Quodlibet Ed., Macerata, 2011 Egli è anche grande – grazie governatore dell’Umbria. Morì a Perugia nel 1372. Wilkins Ernest Hatch, “Vita del Petrarca”, Feltrinelli, Milano, 2003 (II° ed.) 24 25 Villa Linterno. La deliziosa Solitudine di Petrarca. di Massimo de Rigo (b) ristoro nella cascina di campagna (detta Interno o Inferno) della quale invano si è Prima che sia troppo tardi, almeno cercata l’esatta ubicazione…”. Per quasi due buone ragioni impongono di vent’anni è stata fatta un’indagine riportare alla luce dall’oscurità del analitica negli archivi, che ha svelato tempo e dall’oblio, un luogo della perché “Infernum” e “Linterno” memoria, un monumento nazionale corrispondono alla stessa, ultima di inestimabile pregio, purtroppo residenza del Poeta sopravvissuta a tuttora in stato di degrado. Milano. La metropoli, avanzando, - La prima è una testimonianza unica ha cancellato località e riferimenti e irripetibile che aiuta a comprende- storici. Scomparse le dimore presso re la complessa personalità del suo Sant’Ambrogio e quella vicino a ospite più illustre: Francesco Petrarca, San Simpliciano; nessuna traccia precursore dell’Umanesimo e gigante della sua ipotetica casa accanto alla alle radici della Cultura occidentale. Certosa di Garegnano, comunque In questo luogo agreste trova la quiete visitata da Petrarca pur essendo indispensabile per la sua mente crea- un cantiere (fu consacrata solo nel tiva, rielabora gli scritti e studia i testi 1367) e che fu oggetto di dibattiti classici attraverso l’analisi critica della dalla metà dell’800 senza mai essere loro forma originaria. attestata da fonti precise. - Il secondo motivo è quello di evi- Unica e ultima testimonianza della denziare alle Istituzioni (a partire dalla presenza del grande Francesco riscoperta e dall’approfondimento del- Petrarca a Milano rimane Cascina le fonti coeve al Poeta) l’essenza più Linterno - l’antica “Villa Infernum” profonda di questo monumento, che - miracolosamente in piedi grazie pare indicarci le basi progettuali di un all’amore di tanta brava gente che si è restauro conservativo degno della sua passata il testimone della sua difesa per storia e di un futuro definitivo. generazioni. Sembra un vecchio rudere La ricerca di solitudine è ricorrente corroso dal tempo, ma sopravvive, così nella vita di Petrarca. Lo era stata come il suo antico territorio rurale: anche a Fontaine de Vaucluse vicino stradine, fontanili e marcite rimasti ad Avignone, a Selvapiana, tra Parma intatti, le stesse atmosfere e i profumi e Reggio e lo sarà ad Arquà nel ter- come ai giorni di Petrarca. Qui il Poeta ritorio di Padova. Linterno, insieme a poteva esercitare serenamente la sua queste località e alla dimora natale passione preferita: l’orticoltura. Su di Arezzo, dovrebbero costituire una questi sentieri passeggia, ripensa alle “rete della memoria” per i petrarchisti rime del “Canzoniere” (rivisto a Milano di tutto il mondo. Proviamo ad ap- tre volte) all’“Itinerarium Syriacum” profondire la tematica della Solitudi- (una sorta di guida alla Terrasanta); ne di Linterno e scopriremo perché inizia la stesura del poema allegorico questo luogo è prezioso. in volgare “Triumphi”: “...Passan le Luciano Patetta scriveva nel saggio signorie, passano i regni; | Ogni cosa “Petrarca e l’architettura delle città mortal Tempo interrompe” e perfeziona “Linterno”, acquatinta, disegno di Giovanni Migliara, incisone di Giovanni Bigatti, 1819, italiane”: “…Numerose sono le lettere il “” (iniziato nel 1346 Civica Raccolta stampe Bertarelli, Milano che testimoniano del piacere e del e terminato a Milano nel 1356) in cui

(b) 26 email: [email protected] 27 esalta la solitudine nella pace agreste, in occasione della pubblicazione Occorre ricordare anche una dedicata agli studi letterari e alla dei nuovi Statuti, sanzionati il menzione del 1925 della Società riflessione religiosa. 22 marzo 1351 dal Consiglio Storica Lombarda, che segnala Nel “Libro Annotationum” stampato Generale, alla presenza del vicario Linterno tra i monumenti di pregio a Lione nel 1576 dall’editore dell’arcivescovo Giovanni Visconti nel territorio: “casa indicata come Guglielmo Rovillius, tra i più Signore di Milano e dei 12 deputati quella abitata da Francesco Petrarca illustri del tempo, si legge: “Linterno del Tribunale di Provvisione. il cui oratorio, sebbene privato, era era sua diletta Solitudine, assai Quindi il 1351 potrebbe essere ancora aperto al culto”. Veniva anche delitiosa, poco discosta da Milano, l’anno della ristrutturazione evidenziata una targa a rilievo del Oratorio dedicato ai santi Filippo e Donato contigua a Quarto, e vicina a Baggio dell’antica Infernum, da antica ‘400 con due angeli reggenti la fino al XVI sec. hospitale sancti Iacopi ad Ristocchanum così detta da lui, per veneratione grangia semi abbandonata (non raggiera di san Bernardino e la scritta Riferimento importante è la di Linterno, già Solitudine di rasa al suolo e quindi già degna “Pax domui” (Pace a questa casa). lettera autografa di Petrarca (vedi Scipione Africano. Ed ivi anche di rispetto) a villa di campagna di Un’altra lapide del 1865, oggi a pag. 4) conservata alla Biblioteca oggidì vedesi con ammiratione, Petrarca, che all’epoca si trovava scomparsa, ricordava l’incoronazione Laurenziana di Firenze “Papiae massima d’Oltramontani, l’antica a Roma per il Giubileo del 1350 del Poeta in Campidoglio. vicesimus juni ad vesperam raptim” Sua Casa, da lui stesso fabricata e sembrava presagire gli effetti Si trattava quindi di una tradizione all’amico Modius de Modiis moderatamente, e con qualche dell’incuria dopo una scossa consolidata e non di una leggenda. (segretario di Azzo da Correggio, vestiggio de delitiosi passeggi, di cui tellurica “Caddero gli antichi edifici “Infernum” compare per la prima signore di Parma e di Moggio) che era arricchita nobilmente. Il qual trascurati dai cittadini e ammirati volta nella “Carta investiture”(1) ospitò diverse volte il Petrarca in città luogo viene chiamato goffamente dai pellegrini…” Una conferma del 1154 (vedi a pag. 54) una e nella residenza estiva di Selvapiana. da Villani, invece di Linterno, sono le sovrapposizioni degli stili, pergamena della Canonica di Modius de Modiis era magister Linferno.... egli fabbricò, & aggiustò dal precedente romanico del XII Sant’Ambrogio in cui un certo attivo nel contesto culturale che questo Luogo di solitudine l’anno secolo alle linee gotiche lombarde. Garicianus de Marliano investe precede il Rinascimento. Questa 1351, ricevendo il Possesso del la prepositura di Sant’Ambrogio lettera porta l’intestazione di medesimo podere, da Nicolò Feo; suo dell’accesso alla località “ad Inferno”. Pavia, nel castello dove il Poeta Compatriota e Podestà di Milano, In seguito ritroveremo la famiglia accompagnava Galeazzo Visconti. mentre in Età d’Anni 47, erasi già tutto de Marliano, di legge longobarda, Leggendo che il Petrarca “sperava infervuorato in Roma... Le Virtù che nel Consiglio Segreto dei Visconti di passar qualche giorno a Milano” esercitava in questa Solitudine erano e quindi degli Sforza. in compagnia di Azzo da Correggio, in particolare: l’Austerità Heremitica; il Con il nome di “Infernum” deri- notiamo la meraviglia del nostro vivere de cibi grossi, de frutti d’Arbori, vante dall’antico idioma longobardo poeta per l’avvicinarsi dell’amico, e il desiderio di passare presto con e d’Herbe crude; il bere parcamente Scheda della visita pastorale del Card. Ferrari “In-fern” (fondo lontano), venne chia- Vini leggierissimi, e frequentemente (Archivio storico diocesano, Milano) mata Linterno sino alla fine del ‘500. lui qualche giorno nella sua dimora solo Acque correnti...”(fontanili, a In origine fu una grangia attestata dal agreste di Infernum/Linterno. Punto di partenza del nostro percorso Nella lettera scritta il 20 giugno 1360 quel tempo potabili). La nostra la scheda in preparazione della XII secolo: un insediamento rurale di ricerca si basa sulle fonti e Guillaume visita pastorale del beato Cardinale una comunità monastica hospitaliera, Rouillé, latinizzato in Rovillius, Andrea Carlo Ferrari (aprile del legata ai monaci giovanniti o templari. è attendibile, non solo perché è 1900) nell’oratorio della Linterno Verosimilmente potrebbe trattarsi di l’editore dell’Historia generalis dedicato a S.ta Maria Assunta, con una comunità monastica di fratres de plantarum, il più antico trattato di indicata la presenza di una targa Templo dell’hospitale de sancti Iacobi botanica, edito nel 1585, ma per la attestante il soggiorno di Petrarca. ad Ristocchanum (san Giacomo al Ri- conferma degli Archivi che attestano Interessante anche la visita alla stoccano) subordinata alla Commenda un preciso riferimento a Milano “Solitudine di Linterno” di Achille di Santa Maria del Tempio (via Com- del Podestà Nicolò Feo d’Arezzo Ratti, allora dottore della Biblioteca menda) da cui dipendeva e di cui Lettera autografa di Petrarca al Moggio (Variae 46) (quindi compatriota di Petrarca) Ambrosiana e futuro Pontefice Pio XI. restano tracce in via Molinazzo (2). “Papiae 20 juni ad vesperam raptim” (particolare) 28 29 “al calar della sera”, Petrarca cita in ta a base quadrata (che vediamo con te all’Archivio di Stato di Milano e a Lione dall’editore Samuel Crispinus, modo chiaro “Infernum” in questo la ricostruzione di G. Vida) (4). fondatore dell’Archivio storico lom- in cui vengono citati per la prima volta passaggio, anche ironico: “…aliquot bardo, scrive nel II volume “Della “i freschi prati della Certosa di Garegna- dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, letteratura italiana: esempj e giudizj”: no”, in prossimità della dimora, da cui cuius ethimologiam tibi committo. Ego “II Petrarca soggiornò lungamente a il chiaro nesso geografico. Lo scettici- quidem Infernum dicere solèo…” (...se Milano e a Linterno qui presso, e avea smo nasce con il canonico e fisico An- sarà possibile, trascorrerò alcuni giorni disposto d’essere sepolto qui”. gelo Bellani (1845), la cui tesi viene poi tranquilli in campagna, di cui ti allego Le note più interessanti, del 1819, ripresa dal giornalista e uomo politico l’etimologia. Veramente, sono solito sono del bibliofilo e petrarchista Anto- Carlo Romussi (1874), ribadita nel nio Marsand, docente all’Università di 1904 dal ventiduenne Ambrogio Anno- chiamarla Inferno…). Padova, nella prefazione delle “Rime” ni (che nel 1930 avrebbe restaurato la In diversi incunabuli successivi(3) A sinistra: Infernum e torre di guardia, tavoletta conservata alla Biblioteca Trivulziana(5). Certosa di Garegnano) e dal filologo e realizzati nel 1473 per il centenario attribuita a Petrarca. A destra: ricostruzione di G. Vida È ritenuta la più bella edizione otto- critico letterario Giuseppe Billanovich della morte di Petrarca, il centesca del Petrarca, per l’eleganza (1996) di grande spessore culturale e “Canzoniere, Trionfi, Memorabilia Interessante la corrispondenza geografica: il fontanile in primo tipografica, la ricca bibliografia e le quindi aperto a ulteriori scoperte. de Laura” nella “Vita di Petrarca” splendide acquatinte fuori testo di Anche se non mancarono voci a di- di Pier Candido Decembrio e il piano e le Alpi di sfondo hanno lo stesso orientamento di . Giovanni Migliara, definito dalla fesa della “Solitudine di Linterno” (A. “Canzoniere, sez. Vita di Petrarca” Linterno Documenti attendibili perché critica del tempo il “nuovo Newton, il Anselmi, 1933) l’affievolirsi dell’an- di Leonardo Bruni, si precisa: “... signore della luce” che riproduce nei tica tradizione fu alla base dell’ine- le pergamene e gli incunaboli (6) si steva a Milano per la maggior non indicano altre “Infernum” dettagli la “Solitudine di Linterno” . vitabile declino di Villa Linterno cul- parte hebbe la sua habitatione in nel milanese (è nota solo una Migliara visitò Linterno più volte con minato nella pianificata demolizione del villa lungo de la città miglia .iiii. a cascina “Invernum” nel lodigiano) l’abate Marsand e l’accademico della 1994 per stravolgerne l’essenza in un uno luoco ditto Inferno: dove la casa e riscontrabili, perché la Linterno Crusca marchese Gian Giacomo residence di lusso: un progetto blocca- dallui assai moderatamente edificata è contigua al borgo di Quarto Trivulzio: ne realizzò quattro vedute to appena in tempo da volontari, Con- anchora si vede.”(vedi a pag. 55). Cagnino, situato, come dice il nome che completano il ciclo delle abita- siglio di Zona 18 e Giunta comunale. Stessi riferimenti anche nelle stesso, a quattro miglia da Milano. zioni petrarchesche di Selvapiana, Valchiusa, Arezzo ed Arquà. Alla riscoperta delle fonti note di altri incunaboli successivi Si tratta quindi di una tradizione più antiche. del 1484 commentate da Lapini, Nel 1837 la rivista culturale coeva al Poeta che si tramanda Filelfo e Squarzafico. da secoli. Citeremo solo alcune “Cosmorama Pittorico”diede grande La nostra indagine è partita da un risalto a con un’acquaforte fatto certo: la Nelle “cinquecentine”: l’edizione biografie significative. Linterno presunta abitazione presso di Gaetano Fiorentini.(7) Garegnano non ha lasciato tracce. milanese del 1507 di Schinzenzeler, Nel ‘700, Pietro Verri scrive nella e quella già menzionata del 1576 La Certosa di Garegnano - cantiere “Storia di Milano”: “…aveva Petrarca Linterno verso l’oblio. aperto nel 1398, come risulta da un atto dell’editore francese Guillaume una piccola villa, poco discosta dalla Rouillé (Rovillius). Dalla metà dell’ottocento - quasi mez- di donazione di Luchino Visconti - era città, nelle vicinanze della Certosa di zo millennio dopo morte di Petrarca Nel “Petrarcha redivivus” del 1650 sorta in una zona isolata nel bosco della Garignano; e quel casino solitario lo - la dimora petrarchesca di Linterno Merlata, un luogo infestato di briganti. il biografo mons. Jacopo Filippo chiamava Linterno, col nome della villa incontra pareri discordi sull’attendibi- La lettera a Guido Sette comparve Tomasini indica nella Linterno la di Scipione Africano; comunemente lità dell’antica e consolidata tradizione. tardi e fu pubblicata solo nel 1601. sede della Libraria petrarchesca, che poscia acquistò nome l’Inferno, parola Stranamente questo improvviso scetti- Ci domandammo come mai, nonostante due secoli dopo trova un’accurata più nota della prima. Si dice che cismo non viene mai suffragato da fonti l’incongruenza geografica, la Solitudine descrizione da parte del francese Giovanni Boccaccio, per amore del suo attestanti la residenza alternativa, né di Linterno fu contestata non al momen- Louis Arrigoni, membro della Società amico Petrarca, vivesse qualche tempo basate su testimonianze coeve al Poeta to della pubblicazione, ma dopo tre secoli. Storica Lombarda e della Società con lui in Milano, e al suo Linterno”. e dei primi biografi. La deduzione cri- Edward Carr, storico inglese, scrive che Reale Storica di Inghilterra. Nell’ottocento Villa Linterno viene tica verso la petrarchesca “Solitudine la storia è un processo in continuo mo- Viene riportata una tavoletta (vedi a ricordata da studiosi e letterati - in di Linterno” si basa sulla lettera delle vimento, uno strumento che, se usato pag. 57) attribuita a Petrarca raffigu- particolare Cesare Cantù, storico, Familiares (XIX, 16) scritta da Petrarca con il rigore dell’analisi, permette allo rante Linterno con la torre di guardia letterato, deputato al Parlamento e nel 1357 all’amico Guido Sette arcive- studioso di comprendere e salvaguar- di cui sono state trovate le fondamen- fonte autorevole quale sovrintenden- scovo di Genova e pubblicata nel 1601 dare l’ambiente e le sue vicende. 30 31 Fu compiuta una lunga, meticolosa Marliano citato nella pergamena del Luca Beltrami - figura centrale della indagine negli archivi e sul territorio 1154): un nome oggi tornato alla cultura di fine ‘800 - conferma nella alla ricerca del “filo d’Arianna”: ribalta per l’ex cava di Garegnano “Storia documentata della Certosa di riferimenti scomparsi e inghiottiti inclusa nel Programma Integrato di Pavia” che l’attuale Certosa si chiamò dall’espansione metropolitana. recupero di Cascina Linterno. di “Garegnano”…“per il fatto che s’in- Va precisato che Petrarca, la figura in Il “Liber Notitie Sanctorum Mediolani” sediarono gli stessi monaci della sede più cui Infernum/Linterno si è specchiata di Goffredo da Bussero, un Codice antica, situata ad ovest della città, già nel tempo, ha preservato questo luogo di 215 pergamene del XIII secolo, da tempo denominata di Garegnano”. nei secoli dalla distruzione ed è all’origi- che elenca chiese, monasteri e Pievi Santa Maria di Garegnano è attestata Dettaglio della mappa della Pieve di Cesano (1574) ne del Vincolo ai sensi della Legge 1089 forensi, menziona “Santa Maria di come “capella” alla fine del XIV Cassina de Inferno e S.ta Maria di Garignano del 1939 relativo a Cascina Linterno Garignano” nei pressi di “Infernum”. secolo, sotto la canonica di Cesano (9) come si legge sulla Relazione storica È documentata (vedi a pag. 57) Boscone (Notitia cleri 1398). Lo sita pastorale di San Carlo Borromeo . nell’incartamento del Decreto Ministe- una Certosa di Santa Maria “Status ecclesiae mediolanensis” del In questa dettagliata illustrazione riale 9/3/99 (vedi a pag. 51). di Garignano nella “Biblioteca XV secolo la cita come “Rettoria”, (quasi una guida turistica) si riconosce Linterno è l’unica cascina milanese che scriptores mediolanensis” di Filippo che comprende chiese di monasteri, Santa Maria di Garegnano a circa abbia, oltre ad un Vincolo paesistico, Argelati, prefetto dell’Ambrosiana, cappelle e santuari non elevati a mezzo chilometro, “un quarto di anche un Vincolo monumentale, grazie in cui si cita un manoscritto del parrocchia. Viene ricordata ancora miglio” (come scriveva Marsand) a cui si è salvata dalle ruspe e dalla sacerdote e storico Bartolomeo fino alla fine del XVI secolo(8). dalla Cassina de Inferno che appare demolizione, avendo destinazione de Guerci appartenuto nel Della Carthusia Garignani smantellata fortificata, confermando la tavoletta urbanistica “b2” e quindi edificabile. 1257 alla Certosa di Garegnano, rimangono solo alcuni ruderi in via riportata dal letterato e storico mons. Jacopo Filippo Tomasini nel Rileggendo Marsand, così inizia la sua come si legge:“qui olim spectavit Bisceglie, mentre ultime tracce po- 1650 e attribuita a Petrarca. prefazione alle “Rime”: “Distante poco ad Monasterium Carthusiam trebbero essere le misteriose colonne Santa Maria di Garegnano scom- più che una lega dalla città di Milano, Garignani prope Mediolanum”. gemelle nel vicino borgo di Quarto Ca- pare nel Catasto Teresiano del fuori della Porta Vercellina, vicino di Appartenuto quindi alla gnino, simili a quelle della Linterno, ma Certosa di 1722. Al suo posto compare una Garignano, e distante circa un quarto , nell’anno 1257. Pertinen- senza il caratteristico monogramma. Garegnano “capella”dedicata a Sant’Antonio: la di miglia dalla Certosa detta appunto za impossibile nel 1257, poiché la nuova consacrazione spiega la per- di Garignano - la qual or non è più - Certosa di Garegnano fu iniziata nel dita della memoria storica del riferi- trovasi in bassa pianura un villaggio 1349 e consacrata solo nel 1367! mento nella lettera a Guido Sette e ora chiamato Linterno, e che ne’ secoli quindi il successivo scetticismo. addietro denominavasi l’Inferno”. Nella stessa pianta catastale, Risultava incomprensibile come l’au- Cassina de’ Inferno diventa Cassina tore della preziosa raccolta di edizioni Interna. Nelle mappe successive petrarchesche venduta al re Carlo X, S. Messa tra le colonne gemelle di Linterno (sopra) torna la denominazione di Rovillius e potesse ritenere “scomparsa” la cele- in basso: le colonne del borgo di Quarto Cagnino Tommasini: “Linterno” (10). bre Certosa con il ciclo pittorico di Nel 1361 Petrarca è costretto a Simone Peterzano (maestro di Cara- fuggire da Milano per l’epidemia di vaggio) e del grande Daniele Crespi. Gli ultimi resti di santa Maria di Garegnano peste. Diretto a Bergamo, dimora Il nostro contributo alla Cultura è in via Bisceglie (ricostruzione di Renato Bosoni) nel castello di Pagazzano e, dopo aver ritrovato la scomparsa Certosa aver soggiornato per breve tempo a di Garegnano citata da Verri, Riaffiora dal passato la più antica Padova, si stabilisce a Venezia fino al Marsand e altri biografi di Petrarca. Certosa presso Garegnano Marcidus 1368, anno in cui accetta l’ospitalità All’epoca dei Visconti esisteva, nei (o Marzidus) nella Pieve di Cesano, la a Padova del signore Francesco da pressi dell’antica “Infernum”, una loca- stessa della Linterno, che coincide con Carrara e si fa costruire una casa lità, nell’attuale via Bisceglie, chiamata quella scomparsa citata dal Marsand, Importante documento è la Mappa del- ad Arquà, nei Colli Euganei, dove “Garignanum” o “Garegnano” (deri- preesistente a quella di Garegnano la Pieve di Cesano del 1574 (vedi a vivrà fino alla fine. Il Poeta torna vazione forse di quel Garicianus de Corbellario nella Pieve di Trenno. pag. 56) realizzata in occasione della vi- ancora a Milano per brevi periodi. 32 33 Nel 1365 per conoscere la nipotina - Giulio Cesare Varesi - Ambrogio allegorica, affermando che il riferimento nanti, inondavate le sue piaghe delle Eletta e incontrare Galeazzo Visconti. Settala - Mutio Fiorenza - Ottorino a donne idealizzate fu solo simbolico, vostre lacrime, vi battevate il petto di Il 15 giugno 1368 assiste alle nozze Borro - Guglielmo Pallavicini - Ruperto in quanto tutte impersonano una colpi impietosi, vi strappavate con le vo- a Milano, in Santa Maria Maggiore, Cittadini - Baldizzo Stampa - Rogerio medesima entità spirituale che affianca stre stesse mani i riccioli dei vostri biondi della figlia di Galeazzo, Violante dalla Chiesa - Celso Melzi - Antoniolo ogni umana esistenza e racchiude in capelli. Il Signore era stato testimone di Visconti, con il principe Leonello di Resta - Piro Casati - Lucio Cusani - sé il segreto della vita e della morte. questo dolore e di quei segni della vostra Clarence, figlio del re d’Inghilterra Pietro Panigarola - Gilberto Cavenago Un fiume sotterraneo che si riallaccia tenerezza, mentre i suoi fedeli discepoli si Edoardo III il Plantageneto. L’enorme - Dionisio Pietrasanta - Ottaviano ai Trovatori, agli Stilnovisti ed a Cecco disperdevano davanti ai suoi aguzzini. dote che Galeazzo diede alla figlia Archinti - Giovannolo Gallerati - d’Ascoli, ammirato in gioventù da Così nella sua riconoscenza, ha voluto fu argomento di scandalo in tutta Erasmo Alliprandi - Hercole Cantoni Petrarca e messo al rogo per eresia. rivedervi per prima per offrirsi al vostro l’Europa del tempo. I festeggiamenti, - Carnevario Mandello. Resta il fatto che è accertata la devozione solo sguardo; e quando ha lasciato la secondo il già menzionato “Libro “Et il Petrarca licentiò li Accademici, di Petrarca a Maria Maddalena, terra per salire ai Cieli, per trent’anni Annotationum” di Rovillius, sarebbero fino alla Rinfrescata, con una riferimento della dottrina dei Fedeli vi ha nutrito in questa grotta, non più proseguiti a Infernum/Linterno. Al Compositione in Versi, fatta sopra la d’Amore. Lo dimostra il sonetto di alimenti terreni, divenuti per voi inu- tavolo degli sposi, accanto al duca separatione dell’Anima dal Corpo, e “Elogio di Maria Maddalena” dedicatole tili, ma di una manna celeste e di una di Savoia e a molti dignitari, sedeva sopra un suo Nipote, morto in Pavia, di dopo un pellegrinaggio alla grotta di La salutare rugiada. Per voi, questa stretta anche l’“eximio poeta”, secondo la cui hebbe la nuova in questo medesimo Sainte Baume, in Provenza: dimora con le sue rocce umide, con le sue precisa ricostruzione fatta dallo giorno: conchiudendo spiritosamente “Dolce amica del Signore, lasciatevi flette- tenebre e il suo orrore, vinceva sulle più storico milanese Bernardino Corio, per eccellenza, con apportare la Felicità re dalle nostre lacrime e le nostre preghiere, ricche campagne, sui palazzi dei re con ciambellano del duca Galeazzo Maria delle Beate Nozze, che fà l’Anima di siate sicura del nostro saluto! Voi lo pote- le loro pareti dorate e tutte le loro delizie. Sforza, nella sua cronaca “Historia di un Pargoletto spirante, col Dio suo te poiché non è stato invano che vi è stato In questo ritiro volontario, non avendo Milano” del 1503, che riporta fonti Amante Sposo...” Petrarca che infonde permesso di toccare, di bagnare col vostro per vestito che i vostri lunghi capelli, ave- attendibili. In quell’occasione, descrive letizia per la morte del nipotino pianto e i vostri gemiti, d’asciugare con le te ancora resistito, dicono, a 30 inverni, lo storico, davanti agli occhi incantati appare come un nonno snaturato e vostre trecce profumate, di baciare i piedi insensibile ai rigori del freddo, inaccessi- degli ospiti, furono serviti pesci e carni senza cuore. Un’ipotesi che potrebbe divini del Salvatore e di bile alla paura. È quell’ ricoperti da oro finissimo: era la prima spiegare questo fatto inquietante è spandere sulla sua testa Amore che vi faceva cotoletta alla milanese! la recente ricerca storica di Renzo i più ricchi profumi. No, amare teneramente e la Nei pressi dei “Delitiosi Passeggi di Manetti sulle “Madonne del Parto” che non è invano che appena fame e il freddo del vostro accosta Petrarca, assieme all’amico trionfante dalla tomba duro letto di pietra. È nel Linterno”, Rovillius rivela questo fondo del vostro cuore aneddoto poco noto e significativo: Boccaccio, alla confraternita dei Fedeli vi è stato concesso il suo primo contatto e le sue che viveva la speranza: “Nel Teatro Boscareccio dei suoi Passeggi, d’Amore.“…Essi pensavano che ogni qui, lontano dagli sguar- emanazione divina fosse costituita prime parole. Non è in- diede singolarmente un curiosissimo vano che questo Re delle di umani, attorniata da trattenimento al Duca Lionello, Figlio da una coppia, maschile e femminile, dimore celesti vi ha con- sante coorti di Angeli, del Re d’Inghilterra, essendo colà novello divisa dalla prigione del corpo ma che cesso di contemplare per avete meritato di essere Sposo di Violante Visconti: facendo ambiva a ricostruirsi con la scintilla prima il suo corpo divino rapita sette volte al giorno, formare un Dialogo da tutti i Suoi dispersa: la Sophia rimasta in Cielo…” Analogie in due ritratti di Petrarca nella sua Gloria immor- in alto: Andrea del Castagno,1450 come strappata alla pri- Accademici, che erano trenta, Soggetti di Non si hanno fonti certe attestanti tale e il suo eterno Splen- in basso: Giusto di Gand, 1470 gione del corpo e di esssere prima nobiltà, di grande integrità, amati l’adesione di Petrarca alla dottrina dore. È che vi aveva visto trasportata tra i cori celesti dal Principe e (...) di pronto ingegno, della Fedeltà d’Amore su cui si stringere la Croce in un per ascoltare i loro divini quali per ordinario nell’Accademia sarebbe costruita buona parte del devoto abbraccio senza concerti”. (Traduzione di loro, soleavano trattare della Ragione di Rinascimento italiano. Da Marsilio temere né la violenza, né Maria Maffucci) Stato, regolata col timor Santo di Dio. Et Ficino a Pico della Mirandola a la persecuzione, né i cla- Una curiosità: Petrarca, erano questi, cioè: (vedi anche a pag. 34) Sandro Botticelli, che per loro stessa mori delle truppe furiose, nei celebri ritratti di - Ambrogio Visconti - Gioanni Pepoli ammissione avrebbero utilizzato né i loro insulti così cru- Andrea del Castagno e - Giacomino Bosio - Protasio Caimo simboli analoghi a quelli di Dante, deli così come le torture. di Joos van Wassenho- - Renato Borromeo - Francio Brivio Petrarca e Boccaccio. Il poeta e pittore Ahimè nel dolore, eppure ve (Giusto di Gand) è - Pasino Arconati - Astolfo Lampugnani preraffaellita Dante Gabriel Rossetti intrepida, toccavate con raffigurato con la mano - Landolfo Pirovani - Ruinino Porro traduce il Dolce Stil Novo in chiave rispetto i chiodi sangui- destra congiunta nelle 34 35 dita indice e pollice, un simbolo gnosti- a cui Petrarca rivolse un messaggio aggiunta in seguito una “C” piuttosto agli indizi acquisiti maggiori certezze co della dottrina teosofica “Iside svelata”: mistico in quel giorno di vita e di vaga, opera di uno scalpellino meno nei risultati della ricerca. l’unione fra la persona e l’alter ego celeste. morte, di gioia e dolore. L’ultimo esperto... Secondo l’Annoni il mono- L’inconsueto scetticismo nell’ulti- L’accesso alla Sapienza divina attraverso saluto agli amici di Milano, nei luoghi gramma indica “Caertusiani Fratres mo stadio della storia della “Solitu- una esperienza mistica. ameni della sua Infernum, antica Fecerunt”. Strana conferma, da parte di dine di Linterno” può essere spiega- Lasciamo ad altri l’approfondimento grangia di ospitalità e forse “Corte uno scettico, che Infernum/Linterno era to dal mancato approfondimento di questi aspetti non secondari dell’u- d’Amore”, che nel linguaggio dei Fedeli legata ad un cenobio certosino. dell’evoluzione urbanistica ad ovest niverso petrarchesco. A noi accertare d’Amore significa Luogo“ di riunione” di Milano. Rovillius illustra una se la descrizione di Rovillius nei “Deli- al riparo da poteri repressivi. Solitudine aperta al mondo, con i tiosi passeggi di Linterno” sia attendibile. riferimenti all’Accademia petrarche- Coincide la data di nozze (15 giugno sca, come scrive Cesare Cantù(11), 1368) immediatamente successiva frequentata anche da personaggi alla morte del piccolo nipote di Petrar- stranieri di passaggio: il condottiero ca, Francesco da Brossano, nato dalla Pandolfo Malatesta e Pietro Belforte, figlia Francesca e dal genero France- futuro Papa Gregorio XI; il duca scuolo da Brossano. La lastra tombale Lionello, figlio del re d’Inghilterra, nella chiesa di san Zeno di Pavia ripor- accompagnato dal conte di Savoja e Simbolo della “colombina” attribuito a Petrarca Uno dei capitelli delle colonne gemelle di Linterno. da altri principi e baroni inglesi. ta l’epitaffio postumo del Poeta con la sotto: tracce affrescate nel sito più antico di Linterno Il capitello è il simbolo della Zona 7 di Milano data: 14 giugno 1368. Dichiarata Monumento nazionale, in Riassumendo, la “Solitudine di Linterno” sintonia con il Vincolo ai sensi della si basa su attendibilità storiche. Viene Legge 1089 del 1939 - Infernum/ documentata l’esistenza di Infernum/ Linterno ha ora l’opportunità della riqualificazione. La sua millenaria già nel sec. XII. L’esecuzione Linterno vicenda storica indica le linee disuguale dei monogrammi, ma progettuali del suo recupero. anche la sovrapposizione dello stile Agricoltura storica (orticultura), romanico con elementi architettonici centro di Cultura medievale legato a trecenteschi si possono ricondurre alla Petrarca ed un luogo di accoglienza Un altro recente approfondimento ristrutturazione compiuta dai Visconti, possono convivere con ritorno storico ricondurrebbe Petrarca a Epigrafe di Petrarca sulla tomba del nipote Francesco due secoli dopo, per dare una degna economico e visibilità internazionale Pavia, Chiesa di san Zeno (foto di L. Cappellini) Infernum/Linterno: le tracce affrescate dimora a Petrarca. del monumento. Scongiurare il peri- della “colombina” nel sito più antico. Osservando la pianta ottocentesca colo mortale che la Linterno, senza il È stata compiuta una ricerca sui trenta Il logo della “colombina” viene attri- del contado ad ovest di Milano, si Poeta, sia fagocitata, come tante altre, accademici, in cui spiccano: Ambrogio buito a Petrarca, realizzato a Pavia per può constatare che nel raggio di 500 dall’espansione della metropoli. Visconti, genero dell’arcivescovo Gian Galeazzo Visconti. In seguito fu metri sono presenti i riferimenti Non potrei concudere senza esprimere Giovanni e membro dei Provvisionati, adottato anche dagli Sforza, assieme al legati alla Solitudine di Linterno. Si la mia gratitudine ai collaboratori e corpo militare voluto da Bernabò motto “À Bon Droit” (A buon diritto). distinguono: a nord il Molinazzo, che amici Renato Bosoni, Tino Vida, Sergio Visconti; Protasio Caimo comandante La nostra indagine sulla “Solitudine di coincide con l’antico hospitale de sancti Corada e Giancarlo Dalto, scrupolosi dell’esercito che assediò Pavia; Pietro Linterno” giunge infine alle antiche Iacobi ad Ristocchanum (san Giacomo investigatori, con me, negli archivi. Panigarola, gestore dell’Ufficio degli colonne gemelle a sostegno del al Ristoccano) da cui dipendevano, Grazie a Gianni e Angelo Bianchi per le statuti; Landolfo Pirovani, famiglia portico più arcaico. Hanno capitelli secondo un documento testimoneale iniziali ricerche sulla presenza del Poeta. apparentata ai Visconti ma anche con a testa di cavallo con incisi misteriosi del 1207, le cassine Baldarocho In particolare, la mia riconoscenza va Maifreda, eretica guglielmita messa monogrammi che Marsand traduce in e Infernum; in basso Cascina a Roberto Gariboldi e a tutti i paladini al rogo decenni prima; i Borro (o da “Canonicus Franciscus Petrarca Fieri Fe- Garegnano con un oratorio, ultime di questo luogo millenario, che lo Borris) famiglia aretina ghibellina, cit” (il Canonico Francesco Petrarca Fece tracce del monastero di Santa Maria hanno difeso ad oltranza contro i furbi, così come i Borromeo (o Buonromei), Eseguire). Si evidenziano due esecuzio- di Garegnano Marzido. Lo studio le speculazioni e l’ignoranza, nella ghibellini originari di Firenze. ni diverse: una croce patriarcale di base dell’’Archivistica insegna che le fonti salvaguardia della Conoscenza e degli Parrebbe quasi un gruppo ristretto con un’incisione accurata a cui è stata sono più attendibili se coeve, dando ideali medievali da cui essa scaturì. 36 37 ote Parma Maria Luigia, l’Arciduca Ranieri Viceré del N Lombardo-Veneto, il Principe di Metternich: la li- Riferimenti bibliografici 1“Carta Investiture”, 1154, Pergamene dell’archivio sta dei personaggi è ricca. Ambrosioni Anna Maria, “Le pergamene della canonica di Sant’ Ambrogio nel secolo XII” Le prepositure di della Canonica di Sant’Ambrogio.“Garicianus qui di- 7Civ. Racc. Bertarelli.“Scelse un luogo remotissi- Alberto di San Giorgio, Lanterio Castiglioni, Satrapa (1152-1178), Ed.Vita e pensiero, Milano, 1974 citur de Marliano investivit Domenicum qui dicitur Ab- mo, detto Linterno. Giace questa villetta sulla sini- Arrigoni Louis, “Notice historique et bibliographique sur vingt-cinq manuscrits dont vingt-quatre sur parchemin bas de civitate Mediolani (...), nominative de accesio stra riva dell’Olona [...] Anche oggi va questo pic- uno quod transeat per pratum suprascripti Gariciani, et un sur papier des Xe, XIe, XIIe, XIIIe & XIVe siècles ayant fait partie de la Bibliothèque de Français Pétrarque”, colo sito glorioso fra i suoi dintorni per una festa che Milan (Firenze, Tipografia dell’arte della stampa), 1883 quod pratum iacet ubi dicitur ad Infernum, usque ad si celebra ogni anno ai 15 di agosto; e ben crediamo prata suprascripte eclesie iacentia ibi prope, que labo- essere questa una continuazione dell’indulgenza Ballarini Giancarlo, “La Prepositurale di San Giovanni Battista a Cesano Boscone”, suppl. di “In cammino”, rantur pars per Mafeum qui dicitur de Quinto et alia plenaria in forma di giubileo accordata dal Sommo Cesano Boscone (Milano),1999 pars laboratur per suprascriptum prepositum”. Pontefice all’oratorio eretto dal Petrarca [...]” Argelati Filippo, “Liber Celebrationis Missae Ambrosianae”, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1257 2Si presume gli stessi fratres templari dell’hospi- 8 Ancora nel XVI sec. viene attestata la canonica di Beltrami Luca, “Storia documentata della Certosa di Pavia”, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1896 tale di San Giacomo al Ristoccano da cui dipende- Cesano con sei canonicati e la prepositura, le “rettorie” va. San Giacomo al Ristoccano viene citato in una dei santi Gervaso e Protaso di Romanobanco; Gran- Bongiovanni Giannetto, “Sulle orme di Petrarca”, Gastaldi Editore, Milano, 1954 bolla del 1148 di papa Eugenio III come hospitale cino con la cappella di Corsico; san Sebastiano di Bruni Leonardo, “Vita di Messer Francesco Petrarca” 1436, in “Le vite di Dante e del Petrarca”, a cura di A. de sancto Iacopi ad Ristocchanum. Una pergamena Vighignolo; santa Margherita di Settimo; sant’Am- Lanza, Archivio Guido lzzi, Roma, 1987 del settembre 1153, la “Carta finis et refutationis”, brogio di Trezzano; sant’Apollinare di Baggio; santa Cantù Cesare, “Grande illustrazione del Lombardo-Veneto: ossia, Storia delle citta, dei borghi, comuni, castelli, menziona i “fratres spetalieri” (Giovanniti oTemplari) Maria di Garegnano, la “cappella sive rettoria” di “che rinunciano ogni ragione del loro spitale” ai cano- san Desiderio di Assago e la “cappella ducale” di Volume 3”, Milano, 1857 nici di Sant’Ambrogio.” La dipendenza di Linterno sant’Antonio di Cusago (Liber seminarii 1564). Cantù Cesare, “Della letteratura italiana: esempj e giudizj, Volume 2”, Napoli, 1858/1865 dall’hospitale risulta da un documento testimoniale Fonte: Federica Biava, Università degli Studi di Pavia Cattaneo Carlo, “Notizie naturali e civili su la Lombardia” tratto dalle “Opere scelte”, Milano, 1839/1846 del 1207, dove vengono menzionate la “cassina de 9 Mappa di Cesano (1574) L’originale misura cm. Cazzani Eugenio, “Una chiesa milanese. Porta Vercellina e San Pietro in Sala”, Nuove Edizioni Duomo, Milano,1981 Baldarocho (cascina Barocco, sulla stessa attuale via 114,5x55,4 ed è disegnato con inchiostro seppia. La fratelli Zoia in cui è sita Linterno) que est ecclesie S. mappa ha per scopo la descrizione della Pieve, così Colombo Alessandro, “I Gerosolimitani e i Templari a Milano e la via Commenda”, Archivio Storico Lom- Iacopi ad Ristocchanum” assieme alla “cassina de In- bardo, Milano, 1926 fernum” (cascina Linterno) e alle “cassine de le Done come è detto nel cartiglio centrale: “Vera Descriptio Bianche e Moreto” (la scomparsa cascina Moretto). totius Plebis Cesani”. A est domina la città di Mila- Conserva Raffaele, don Giuseppe Ponti, Antonio Vigorelli - “Cinque secoli di documenti storici per Trecia- no, Mediolanum, rappresentata con il disegno di una num”, Centro culturale di Trezzano, Trezzano (Milano) 1989 3Incunabolo conservato all’Archivio Trivulziano, porta con delle torri, che rimanda all’aspetto medie- realizzato nel 1473 nel centenario della morte di vale della città. B3: Villa di Cesano Cappo di Pieve di Corio Bernardino, “Historia di Milano”, 2 voll., a cura di A. Morisi Guerra, Torino UTET, 1978 Petrarca, il “Canzoniere, Trionfi, Memorabilia de Lau- Fuochi 40 – Anime in tutto 200; un miglio (le due Decembrio Pier Candido, “Canzoniere, Trionfi, Memorabilia de Laura” nella “Vita di Petrarca”, incunabolo ra” nella “Vita di Petrarca”, probabilmente di Pier strade che si fanno partire dal campanile di Cesano); conservato all’Archivio Trivulziano, realizzato nel 1473 nel centenario della morte di Petrarca ed errone- Candido Decembrio ed erroneamente attribuita (in alto) sotto Cesano: Cassina de Inferno; Cassina amente attribuita ad Antonio da Tempo (si veda G. Mezzanotte, “Pier Candido Decembrio e la Vita del ad Antonio da Tempo (si veda G. Mezzanotte, “Pier de Barocco in Cesano; Cassina di Corpo Santo - Cas- Petrarca attributa a Antonio da Tempo”, Studi Petrarcheschi Bologna, 1984, vol. 1, pp. 211-224) Candido Decembrio e la Vita del Petrarca attributa sina nova di Cesano; un miglio (dalla chiesa) e quat- a Antonio da Tempo”, Studi Petrarcheschi Bologna, tro miglia(sotto); S. Maria di Garignano membro di Frasso Giuseppe, “Francesco Petrarca. La biografia per immagini”, Ed. Allemandi, Torino, 2004 1984, vol. 1) precisa: “si steva a millano per la mag- Cesano; fuori di Pieve Mediolanum. Gariboldi Roberto, “Milano e Francesco Petrarca. Anno zero?”, manifesto per Cascina Linterno, Milano, 2010 gior parte hebbe la sua habitatione in villa lungo da la 10 Può essere interessante spiegare l’evoluzione Giulini Giorgio, “Memorie spettanti alla storia, al governo, ed alla descrizione della città, e della campagna di città miglia IIII, a uno luoco ditto inferno: dove la casa del toponimo “ ” in “ ” e quindi dallui assai moderatamente edificata anchora si vede” Infernum Internum Milano, ne’ secoli bassi.” Raccolte, ed esaminate dal conte Giorgio Giulini. In Milano: nella Stamperia di “Linternum”. Secondo l’esperto Nerio de Carlo, le Giambattista Bianchi, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1760 4Nell’attuale via Fratelli Zoia, al civico 192, a rotazioni consonantiche medievali dimostrano che fianco del corpo più antico della Linterno, in oc- la “F” è tra quelle maggiormente modificate nella Levati Ambrogio, “Viaggi di Francesco Petrarca in Francia, in Germania ed in Italia”, Volume 5, p. 26, libro casione di scavi per tubature a circa 2 mt. di pro- storia della filologia: nel carattere onciale e nel go- XI, dalla Società tipografica de classici italiani, Milano,1820 fondità, alcuni anni fa sono stati trovati reperti di tico risulta molto affine alla “T”. Pare che la parola Manetti Renzo, “Beatrice e Monnalisa”, Edizioni Polistampa, Firenze, 2005 una torre quadrata. La posizione coincide con la “Linternum” risalga proprio a Petrarca che così volle Marsand Antonio,“Rime secondo la lezione del professore Antonio Marsand, Volume 1”, Padova, 1819 tavola riportata dal Tomasini. chiamarla per ricordare la casa di Scipione l’- 5L’abate Marsand, proveniente da una famiglia no descritta nel poema latino in esametri “Africa”. Muratori Ludovico, “Dissertazioni sopra le antichità italiane”, Soc. tipografica dei classici italiani, Milano, 1837 di banchieri di origine francese (propriamente Mar- 11Nel 1857, Cesare Cantù scrive nella “Grande Pasquin Antoine Claude, “Voyages historiques, littéraires et artistiques en Italie, guide raisonné et complet du chand), fu docente all’Università di Padova. Biblio- Illustrazione del Lombardo-Veneto” compendio sto- voyageur et de l’artiste”, (2e éd.), “Linterno” p. 143-145, Baudry, Paris, 1838 filo e grande appassionato del Petrarca, nel 1826 a rico e letterario: “Oltre i Corpi Santi e il ponte che Patetta Luciano, “Petrarca e l’architettura delle città italiane” p. 161-180 in “Petrarca e la cultura europea”, a Milano pubblicò il catalogo della sua preziosa rac- accavalcia l’Olona, e lasciata la strada postale di cura di Luisa Rotondi Secchi Tarugi, Ed. Nuovi Orizzonti, Milano, 1997 colta di edizioni petrarchesche, pazientemente rac- Magenta, piegando a sinistra, incontrasi Sella Nuova colte negli anni, con il titolo di Biblioteca petrarche- (…). Quasi di contro, una stradicciuola ci mena a Ponzoni Carlo, “Le chiese di Milano. Opera storica artistica ornata da circa 1000 illustrazioni” - Milano, 1931 sca: la collezione fu venduta da Marsand al re Carlo Cassina Interna, celebre perché vi villeggiava il Petrar- Ripamonti Carpano Paolo, “Le Meravigliose pantofole di Albou-Casem Jambourifurt. Una passeggiata alla X in cambio di una lauta pensione a vita. Scrisse ca durante il suo soggiorno a Milano (…). In città villa di Petrarca in Linterno con tutto il resto, ossia almanacco”. Almanacco per l’anno bisestile 1828, Biblioteca inoltre diversi saggi e memorie sul grande poeta tre- abitava di contro alla basilica di San’Ambrogio; ma Nazionale Braidense, Milano, 1827 centesco. Si ricorda la famosa edizione delle “Rime amando assai l’aria e la solitudine de’ campi, volle del Petrarca” curata da Antonio Marsand (Padova, edificare una villa dove passava le ore nei diletti suoi Romussi Carlo, “Petrarca a Milano”, Pio istituto Tipografico, Milano 1874 Seminario, 1819-20), in carta imperiale, offerta a studj e coi dotti, che talora presso di sé raccoglieva. Rossetti Dante Gabriel, “Dantis Amor. Il linguaggio segreto dei Fedeli d’Amore”, Edizioni Mediterranee, vol. Pio VII dall’editore, con la dedica impressa sulla fine Quivi scrisse il più di quel suo poema intitolato l’A- II, p. 96-105, Roma, 1971 rilegatura e con speciali custodie di pelle. frica, da cui sperava immortalità, ma che pur cad- Rovillius Guglielmo, “Libro Annotationum” stampato a Lugdunum, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1576 6Giovanni Migliara (1785-1837). La critica del de nell’obblio, e nel quale esaltava Publio Cornelio tempo lo definisce il“nuovo Newton, il signore del- Scipione, detto l’Africano, ad imitazione di Virgilio. Tiraboschi Girolamo “Le rime di M. Francesco Petrarca, Volume 2”, Milano, 1805 la luce, colui che rivaleggia con la natura”: diventa Anzi questa villa fu da lui denominata Linterno, in Tomasini Iacobi Philippi “Petrarcha redivivus: integram poetae celeberrimi vitam iconibus aere caelatis exhi- membro delle più importanti Accademie d’Ar- ricordanza di quella già città. I contadini mostrano bens” Patavii : Typis Pauli Frambotti Bibliopolae, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, 1650 ancora la camera ove dormiva il cantore di Laura, e te del tempo. Dal 1812 è il “vero mattatore” delle Vanzetto Chiara, “Solo Petrarca può salvare il gioiello Cascina Linterno” Corriere della Sera, 4 dicembre 2010 Esposizioni Braidensi con importanti committen- l’oratorio in cui solea pregare. In questo suo prediletto ze: il Re Carlo Alberto, Maria Cristina di Savoia, il soggiorno avea il Petrarca stabilito un’accademia, alla Vigotti Gualberto, “La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII: chiese cittadine e pievi forensi” nel “Liber Granduca di Toscana Leopoldo II, la Duchessa di quale erano ascritti i più illustri ingegni di Milano. Sanctorum”di Goffredo da Bussero, Edizioni di storia e letteratura, Roma 1974 38 39 Vivere i sentieri del Petrarca. di Marco A. Righini (c) del celebre erborista don Giuseppe Gervasini (†1941), che visse in una Una passeggiata ad ovest di casa vicino alla Cascina Linterno Milano. e fu popolarmente conosciuto (e Chiare, fresche et dolci venerato) come “el Pret de Ratanà”. acque (Francesco Petrarca) Dall’ingresso si prende immediatamen- te a sinistra il vialetto di fianco al Ad ovest di Milano, fuori Porta Marcionino e si attraversa l’area dell’ex- Vercellina, è ancora possibile vivaio Proverbio, fino all’incrocio con la percorrere un itinerario campestre bella stradina dell’area agricola Linterno. sulle orme di Francesco Petrarca in una Il comprensorio conserva i terreni passeggiata di atmosfera medievale. originari della cascina in perfetto stato Nonostante la trasformazione urbana, funzionale: un’oasi di campagna, il territorio ha parzialmente conservato miracolosamente salvatasi in mezzo le caratteristiche del paesaggio alla caotica espansione urbana, agricolo del Basso Milanese, una volta dove i campi sono coltivati a prato ricchissimo di acque, stagni e risorgive, stabile, rotazione e marcita. A sinistra fontanili e marcite, tra boschi e prati, si prende la stradina fra boschetti, campi e orti; i borghi, posti sugli siepi naturali e corsi d’acqua, in un assi viari verso la città, e i cascinali, suggestivo ambiente rurale, vivente I sentieri del Petrarca partono da Linterno, l’antica Infernum collegati tramite un’articolata rete testimonianza del contado milanese, di sentieri e canali. Si tratta del com’era ai tempi in cui il Petrarca, circondario di Cascina Linterno e nella solitudine della pace agreste, si dell’adiacente area naturalistica, dedicava alla passione dell’orticoltura, progettata al Parco delle Cave sui resti agli studi letterari e alla riflessione rinaturalizzati dell’attività estrattiva religiosa. Proseguendo oltre il sentiero del secolo scorso. L’itinerario (di circa per gli orti Barocco (a destra) e il prato 2 km) coincide, con varianti, a quello del tradizionale falò (a sinistra), si della lucciolata di fine maggio (la arriva infine al piccolo borgo della “Lusiroeula tra de numm”). Il punto Cascina Linterno. di partenza è in fondo a via Roberto Sulla Cascina Linterno (Infernum), Rossellini (parcheggio) nel quartiere documentata dal XII secolo, ci sono di Quarto Cagnino, all’ingresso est del fondati indizi che fosse dapprima se- parco urbano. dimina religiosa, per la colonizzazio- Tale ingresso potrebbe essere ne del territorio, eppoi grangia gestita denominato “Marcionino”, in ricordo dai Templari, come ospizio fortificato del fontanile di cui resta solo una per viandanti e pellegrini (con la vici- parte dell’asta, essendosene persa la na Cascina Barocco). Incunaboli sto- testa con la risorgiva e, a causa di un rici (oltre che una lapide scomparsa) recente intervento edilizio (PII “Parco la attestano come dimora agreste di Lungo l’antico sentiero nel Parco delle Cave delle Cave”), la parte iniziale dell’asta Francesco Petrarca nel suo soggiorno con il bosco e il sentiero, primo milanese. La cascina si presenta ora tratto dell’itinerario petrarchesco: nella sua trasformazione settecentesca un’offesa non solo al paesaggio, ma in corte chiusa con oratorio (dedicato anche alla memoria delle guarigioni a Santa Maria Assunta). Attualmente

(c) 40 email: [email protected] 41 Progetto “Museino” di Cascina Linterno (2012) è inaccessibile per motivi di idraulica. Il recente recupero ne ha di Marco Gulio Castelli (d) Pavia, Sondrio e Varese. sicurezza, in attesa di urgenti restauri riportato alla luce la presumibile data Cascina Linterno (ubicata a 500 conservativi. di costruzione (1784) e il sofisticato Lo scopo. metri dalla MM1 Bisceglie) Dalla Cascina Linterno si torna sistema di condotti, sovrappassi e verrebbe restaurata e riprogettata indietro sulla stradina e si prosegue, sottopassi, razionalmente ideati per Valorizzare, in occasione dell’Expo in sintonia con la sua storia, nel suo tenendo a sinistra i campi e a destra la corretta suddivisione delle acque 2015, un triplice patrimonio nucleo più antico (XII-XIVsec.) culturale europeo: comprendente la parte sovrastante l’area del Boscaccio, fino ad un destinate all’irrigazione dei campi a) Petrarca è stato uno dei primi trivio, da cui si prende (verso ovest) della Cascina Linterno e della lontana le due colonne palmate (vedasi umanisti europei a cui guardano acquatinta di Giovanni Migliara del il sentiero pedonale attraverso la Cascina Arzaga. In questo nodo, il anche le altre grandi culture nazionali 1819) che diventerebbe un piccolo nuova zona umida, lungo l’argine di cavo principale era il Patellani, che europee; e prezioso “Museo” di sè stessa. separazione fra il bacino superiore (a s’immetteva nella chiusa, formando b) presumibilmente, nel sec. XII È importante arrivare in tempo sud) ed inferiore (a nord), a fondo una suggestiva conca da cui questa costruzione fu una “grangia” di per l’Expo 2015 con il restauro argilloso, con gli alvei recuperati dei derivava il Patellino; una cascatella, fratres Templari o Giovanniti; conservativo almeno del nucleo fontanili Marcione e Corio a fungere realizzata su tre gradoni di pietra c) l’annessa Cascina ha quindi origini storico “petrarchesco”, dove da canali collettori perimetrali (verso (“trii basellóni”), riformava il corso medievali, patrimonio praticamente potrebbero emergere, secondo sud). Si giunge di fronte all’ingresso principale; poco dopo la cascata, si dimenticato dai milanesi. i sondaggi effettuati da esperti secondario della Cava Aurora e annetteva il fontanile Acquani. Particolarmente appropriato restauratori, superfici murali si prende la stradina verso destra, Dai resti della chiusa restaurata, che l’inserimento nelle celebrazioni per affrescate di epoca trecentesca. aggirando la zona umida (a destra). svolge una funzione fondamentale l’Expo 2015. Oltre alla vicinanza Si potrebbero poi impreziosire All’altezza di un’ex-cabina elettrica, nella gestione dell’attuale rete idrica fisica con la sede dell’evento, detti locali con un piccolo Museo trasformata in centro di educazione del parco urbano, si prosegue verso nord emerge il fatto che Petrarca che rievochi la storia di quei luoghi. è uno dei primi intellettuali ambientale, si imbocca a sinistra il lungo il sentiero, tra la Cava Casati L’accertata presenza dell’adiacente “ambientalisti” (se non il primo) percorso legato ai grandi Pellegrinaggi sentiero Boscaccio, che costeggia il ed i curiosi “orti delle palme”, che sfrut- dato il suo amore per la natura. medievali ha motivato le ricerche ripido pendio inselvatichito della tano il microclima della sponda di cava Amore che lo ha indotto a chiedere al del gruppo culturale del CSA e di Cava Casati. All’interno di questa per coltivazioni anche esotiche. suo “protettore”, l’arcivescovo milanese Roberto Gariboldi, storico della area, posta tra il bacino e la zona All’uscita dal sentiero, si gira a destra Giovanni Visconti, una dimora agreste Certosa di Garegnano. umida, il bel sentiero, messo in verso sud, ignorando l’incombente (allora chiamata “Infernum” e dal Non si escludono possibili tracce di sicurezza con protezioni e ponticelli, complesso residenziale (PII “Parco delle XVI secolo “Linterno”) citata nella una “grangia” legata ad un Ordine consente deviazioni con vedute Cave”), sul cui impatto molti hanno sua corrispondenza, per avere un monastico-cavalleresco (Templari panoramiche sul laghetto di cava. taciuto (tranne il CSA, 2007-2012), e si giardino-orto da accudire. o Giovanniti), facente parte di Ad un bivio, trascurato un sentiero ritorna in breve al punto di partenza. Petrarca trascorse a Milano il un “Sistema territoriale” con altre che riporta a destra verso la stradina periodo centrale della sua maturità: “mansiones” od “hospitalia” del XII e Riferimenti bibliografici e la zona umida (a sud), si continua ben otto anni (dal 1353 al 1361) in XIII sec. (l’hospitale della Maddalena, Ernst Hatch Wilkins, “Life of ”, Chi- cui abitò altre due case in zone più l’hospitale di San Giacomo al nella parte più segreta dell’area (di cago University Press, Chicago 1961; in it. fronte a un isolotto di argilla) in “Vita del Petrarca”, trad. Remo Ceserani, Fel- urbane ma periferiche. Prima nei Ristoccano, il borgo antico di Quarto mezzo ad un fitto sottobosco, fino trinelli, Milano 1964. pressi di Sant’Ambrogio, poi a San Cagnino, cascina Barocco) sulla via dei Cfr. lo scritto di Marco A. Righini “Alla sco- Pellegrinaggi medievali diretti a Roma, all’incrocio con il sentiero delle Simpliciano, di cui non si hanno perta del Basso Milanese tra parchi, campi e più tracce. in Terrasanta e, in senso inverso, due costine tra i fontanili affiancati cascine, ad ovest di Milano: un itinerario da Molino Dorino a Sellanuova”, Commissione di San Giacomo di Compostella. Patellani, Acquani, Misericordia. (A Scientifica G.“ Nangeroni” CAI -TCI, Milano Le modalità. Interessante anche un collegamento destra il sentiero riporta verso la 2011), estratto di articoli (pubblicati su “Pa- con il monastero di san Lazzaro in stradina e l’area agricola a sud). gine Botaniche”, “Sentierincittà”, “Il Diciotto”, “Il Rile” Milano 2001-2005) disponibile su Diverrebbe esecutivo un progetto in corso di Porta Romana, con analoghi Si segue il sentiero a sinistra, lungo richiesta (righinimarco@ hotmail.com). stretta sintonia con la Soprintendenza riferimenti storici, e con l’Abbazia di la sponda orientale della Cava Cfr. il saggio “Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano” per i beni architettonici e paesaggistici Chiaravalle e l’Abbazia di Morimondo, di Massimo de Rigo, Renato Bosoni, Gianbattista Casati fino allachiusa Tribaselloni, Vida, Sergio Corada, Giancarlo Dalto, per l’Asso- per le province di Milano, Bergamo, entrambe fondate da san Bernardo di straordinaria opera di ingegneria ciaz. Amici Cascina Linterno, Milano 2000-2002. Como, Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Chiaravalle (Bernard de Clairvaux)

(d) 42 email: [email protected] 43 Un viaggio di mille anni. Linterno (Infernum) nei secoli. al suo arrivo a Milano (1134) con i trobatorica (XIII-XIV sec.). Malridotta, ma molto amata, Linterno rischia la distruzione delle sue mura. monaci cavalieri Templari. - Rielaborazione della mitica di Gianbattista Vida (e) “Libraria di Petrarca” con pannelli Questa documentazione (riproduzioni di pergamene, interattivi e atmosfera conviviale Cenni storici.Nell’anno mille il contado di Milano comprendeva ben 11 Pievi (plebs) medievale. e a ovest erano situate le cascine Infernum (Linterno), Baldarhoco (Barocco), della Ba- cartografia e manoscritti basso- sciana, ecc. Nella “Carta Venditionis”(1163), un atto di vendita della badessa Colomba - Sala di lettura/conferenze per medievali) accanto all’unicità descrive un paesaggio di fonti con prati, boschi selvaggi e le prime cascine (cassine o ca- petrarchesca, potrebbe arricchire il cicli di giornate di studio tematiche: xine), recinti con steccati per contenere animali (in specie suini) e torri di difesa. Sorgono piccolo Museo con l’ambientazione non solo Petrarca, ma anche gli fattorie fortificate gestite dalla nobiltà, e le grange, gestite dai monasteri e dagli hospitalia. di scene e performances teatrali stilnovisti, i Fedeli d’Amore, poeti Dal 1154 le pergamene (archivi Canonica di S. Ambrogio) attestano i primi proprietari: di “vita medievale” dell’antica stranieri di ispirazione petrarchesca i “de Marliano,” legati ai “Visconti” e ai “da Baggio” famiglia capitanale di Porta Ver- Porta Vercellina (l’attuale Zona 7 (ad esempio la grande poetessa cellina.Molte costruzioni sono andate distrutte perché realizzate con materiali deperibili di Milano) con le località citate. americana, Emily Elizabeth Dickinson, (pochissime erano in muratura). Nel territorio di Linterno, che rientrava negli edifici Questa Mostra potrebbe essere il cui amore per la natura traspare da difendibili, i fontanili e gli antichi sentieri si sono miracolosamente conservati fino a oggi. permanente in almeno uno dei tutta la sua poetica). locali “petrarcheschi” lasciando Fig. 1) Cassina de “Infernum”. A metà del XIV sec. la grangia Fig. 2) Infernum - Linternum. Il cascinale è ormai tardo-medie- Possibili Esposizioni di Mostre. de Infernum, di proprietà dei Visconti, viene in parte ricostruita vale (gotico) come si evince da numerosi elementi architettoni- gli altri spazi disponibili per - Le Vie dei Pellegrinaggi medievali per essere la dimora agreste di Francesco Petrarca (invitato dal ci quali porte, finestre, tracce di affresco e un portichetto qualunque ente o associazione signore di Milano 1353-1361) il quale ama qui soffermarsi, architravato con due colonne a capitelli fogliati e misteriosi - Le Arti preziose al tempo di come documentato dalle lettere inviate a Guido Sette, per monogrammi. La costruzione è ampliata con una chiesetta verrà scelta dal Comune per altre Petrarca: la Miniatura. Oro, colori incombenze diplomatiche e per essere a contatto con la natura. dedicata alla Madonna Assunta con campanile a vela sul tetto. iniziative culturali. di trame e di orditi nella moda Per “lanciare” la novità si dell’epoca. potrebbero inizialmente adibire detti locali a ufficio di ricevimento Accoglienza e Turismo (o altro uso) nell’ambito degli culturale. eventi Expo 2015. - Piccolo Agriturismo e una Locanda in stile medievale con Le altre possibili iniziative. menu e ambientazione medievali: - Periodicamente, un Caffè letterario un’idea sicuramente esclusiva per la lettura del Canzoniere, dei per la Dimora di Petrarca, che Trionfie delle Epistolae di Francesco si presta anche ad un ritorno Petrarca, una raccolta epistolare che economico (Bed & Breakfast, pranzi, permette di avere una conoscenza rinfreschi, ecc). chiara del suo percorso di vita. Il Poeta le divise per argomento: Interazione con Expo 2015. Rerum familiarum libri (libri delle - Percorsi sui sentieri del Petrarca a cose familiari), Sine nomine (Senza Milano (dalla Linterno alla Certosa nome), Rerum senilium libri (libri della di Garegnano, attraverso il Parco vecchiaia, dove polemizza contro il delle Cave). papato avignonese), Variae (Varie) e - Gemellaggio e scambi culturali con Posteritati (Alla Posterità, una sorta di le altre località petrarchesce (Arezzo, riassunto della sua vita). Fontaine de Vaucluse, Selvapiana, Approfondire lo studio di questi testi Arquà Petrarca) favorisce la conoscenza del Poeta, I costi. i suoi viaggi, le sue scelte politiche, Una valutazione di massima Ricostruzione di Gianbattista Vida Ricostruzione di Gianbattista le scelte intellettuali, le meditazioni del restauro conservativo e Fig. 3) Cassina de Inferno al tempo della visita pastorale di San Carlo Fig. 4)Pianta topografica dell’evoluzione di Linterno (1600-1900). morali, il suo credo umanistico, etc. progettualità è stata elaborata Borromeo (1574). La mappa della Pieve di Cesano (archivio curia 1700: Linterno diventa locanda, con ristoro e cambio di cavalli; arcivescovile di Milano) è fondamentale per la chiarezza dei dettagli costruzione architettonica in diagonale all’interno dell’aia del fabbri- - Un Laboratorio di Petrarca per e consegnata al Comune di delle costruzioni ad ovest della città. La cascina appare come un forti- cato (demolita ai primi del ‘900). 1865: nuove mappe catastali con leggere e studiare all’ombra dei Milano da parte dall’arch. Marco lizio con torre merlata, campanile e una cinta di mura che racchiude il nome di cascina “Interno”. 1897: il territorio della cascina è confi- una corte. Nelle vicinanze si trova Cassina Barocco e, più a sud, la gurato come quello attuale. 1951: i proprietari dell’edificio, conti classici, con musica provenzale e Ermentini di Italia Nostra. chiesa di Santa Maria di Garegnano (Sant’Antonio dal XVII secolo). Bellini, lo vendono alla società Max-Mayer. Il resto è storia d’oggi.

(e) 44 email: [email protected] 45 Dell’abitare Petrarchesco, in forma di sintetica Biografia di Roberto Gariboldi (a) i suoi viaggi sono numerosi e ne ab- Nel 1343 l’amato fratello Gherardo Per la sua attività artistica è un buon biamo le relazioni nei suoi scritti. Cer- entra nell’ordine certosino, diventan- momento: fra una missione e l’altra Francesco Petrarca, sin dalla sua na- cherò di concentrarmi sulle sue dimore do monaco presso la certosa di Notre crea, scrive nuove opere e ne rifinisce scita, avvenuta ad Arezzo il 20 luglio e sugli avvenimenti essenziali della sua Dame de Montrieux: per il resto della alcune già scritte. Il periodo milanese 1304, ha vissuto in una situazione di vita, trascurando gli infiniti viaggi, le vita rimase fedele a questo insedia- è legato a ben quattro luoghi da lui precarietà abitativa. La nascita in que- numerose missioni politiche in rappre- mento monastico, distinguendosi per la amati. In città ebbe due residenze, sta località è da ritenersi occasionale, sentanza di varie Signorie, e altri fatti fede e l’osservanza alla regola. Il Poeta dapprima nei pressi della basilica di in quanto suo padre, il notaio fioren- che hanno costellato la sua vita. mantenne sempre i contatti con il fra- sant’Ambrogio(8); in seguito cambierà tino ser Petracco, della fazione fioren- Dopo un soggiorno di un mese a Na- tello, col quale scambiò alcune lettere. casa trasferendosi presso la basilica di tina dei guelfi bianchi, come Dante poli, l’8 aprile 1337 viene incoronato Nel 1344 acquistò una casa a san Simpliciano(9), allora posta fuori Alighieri, era stato esiliato e qui con la “Poeta laureato” in Campidoglio a Parma: appena entrato in possesso dalle mura cittadine: qui si trovava moglie Eletta Canigiani si rifugiò. Qui Roma. Nel viaggio di ritorno si ferma dell’immobile, lo fece restaurare ed meglio poiché viveva in un ambiente nacque il nostro poeta(1). La sua infanzia, a Parma dove apprende la morte del aggiunse in facciata delle decorazioni più quieto, inoltre poteva godere sino ai sette anni, la trascorse ad Incisa cardinale Giacomo Colonna, fratello in marmo; qui pensava di traferirsi di un orto tutto suo. Era legato Valdarno(2), dove ser Petracco aveva delle del suo protettore Giovanni, al quale definitamente, grazie all’amicizia particolarmente anche alla Certosa di proprietà e da dove la famiglia aveva ori- invia una densa lettera consolatoria. con il signore della città: Azzo da Garegnano ove si recava alcune volte (6) gine. In questa località, nel 1307 nacque Questi continui viaggi gli permisero Correggio . Nelle sue lettere di quel per parlare con quei monaci bianchi (10) Gherardo, il fratello di Francesco. di ampliare la rete delle sue amicizie, periodo invita spesso gli amici a risiedere che gli ricordavano l’amato fratello . Ser Petracco si trasferì a Pisa nel 1311 che coltivò assiduamente per tutta presso di lui, addirittura a stabilirsi a L’ultima residenza che desidero per incontrare l’imperatore Enrico VII, Parma nella sua casa, naturalmente ricordare è Villa Linterno (l’antica la vita intrattenendo una fitta corri- (11) nell’illusione che potesse far rientrare spondenza, in gran parte pervenutaci dotata di un bell’orto. Anche questa Infernum), sua residenza estiva . gli esuli fiorentini nella città del giglio. grazie proprio al lavoro che lo stesso venne dal Poeta conservata sino alla Quest’ultima costruzione ci è stata Nel 1312 Ser Petracco decide di tra- Francesco dedicava alla sua conserva- morte. A Parma ricevette anche il miracolosamente conservata, ma corre sferirsi alla corte papale di Avignone, secondo canonicato. In questo periodo gravi pericoli di andare distrutta. Il zione(4). Altro impegno che svolgeva così la sua famiglia, via Genova, segue alterna soggiorni a Valchiusa con Comune di Milano - che è l’attuale durante i viaggi era la ricerca di codici il padre in cerca di fortuna oltralpe. diversi viaggi in Italia; la posizione dei proprietario - non ha ancora deciso cosa antichi da acquistare o copiare, sem- Non trovano alloggio in Avignone e Da Correggio a Parma è diventata farne: così rimane chiusa ed esposta al la famiglia si stabilisce a Carpentras; pre con l’intenzione di arricchire la ormai instabile e la situazione politica degrado e alle intemperie distruttive. qui nel 1318 muore la madre Elet- sua “Libraria” che aumentava costan- costringe Petrarca a lasciare in Nel giugno 1361 Petrarca lascia Milano, ta a soli 38 anni e qui il giovane temente in numero e qualità dei vo- maniera rocambolesca la città la sera nel pieno dell’epidemia di peste, per Francesco rimane sino al 1316, lumi, da far invidia a qualsiasi principe del 23 febbraio 1345. recarsi a Padova dove, in qualità di quando viene mandato a studiare europeo del tempo. Nonostante il cambio della Signoria, canonico della cattedrale, aveva una a Montpellier, dove rimane sino al Nell’estate dello stesso anno acquista il Poeta ritornerà a Parma altre volte. casa donatagli dal signore patavino, (5) 1320, e quindi a Bologna assieme una casa a Vaucluse (Valchiusa) . Nell’estate del 1353 Francesco Jacopo II Da Carrara(12). Nel settembre al fratello Gherardo. Si ferma nella Di questa abitazione nei pressi del Petrarca attraversa il passo del del 1362 conclude un accordo con città felsinea sino al 1326 quando, fiume Sorga abbiamo descrizioni Monginevro e si stabilisce, con grande il governo veneziano: si impegna a alla morte del padre, decide d’in- poetiche incantate: per tutta la vita sorpresa degli amici, a Milano, al lasciare la sua amata “Libraria” alla Se- terrompere gli studi e tornare ad ha ricordato questa casa come la re- servizio di Giovanni Visconti, signore renissima affinché divenga biblioteca Avignone assieme al fratello. Delle sidenza del periodo più felice, come e vescovo della città(7). Non tornerà pubblica, in cambio di un’abitazione abitazioni a Carpentras, Montpellier e ineguagliabile fonte d’ispirazione. mai più alla sua amata Valchiusa: in città. Quest’accordo decisamente Bologna non si hanno tracce. Conservò sempre la casa, ricordan- da qui, in due tempi distinti, si fa originale testimonia l’importanza di È impossibile seguire gli eventi che dola nel suo testamento: qui tene- trasportare la biblioteca a Milano, questa raccolta di Codici riuniti nel caratterizzano la vita del nostro poeta: va anche la sua preziosa biblioteca, dove si ferma per ben otto anni: è tempo dal Poeta. Con diversi sog- i suoi anni giovanili sono costellati di sempre più ricca ed importante per i un periodo intenso, drammatico e giorni a Pavia, Padova, ed altre loca- impegni al servizio del cardinale Gio- Codici che recuperava nei sui viaggi e produttivo. Il Poeta ha 49 anni, è nel lità di transito nei suoi viaggi, visse a vanni Colonna, vescovo di Lombez(3); nelle sue missioni europee. pieno della sua maturità e della fama. Venezia sino alla primavera del 1368.

(a) email: [email protected] 46 47 Cronologia Petrarca - Linterno/Garegnano (a) Non sono chiare le motivazioni che dimora privata, poi divenne sede della Questura di di Roberto Gariboldi che nessuno sino ad oggi ha fatto - Arezzo, e tale rimase fino al 1926, anno in cui fu perciò Linterno rimane l’ipotesi più indussero Petrarca a lasciare defini- restaurata. Attualmente ospita la prestigiosa “Acca- Premessa alla cronologia tivamente la città lagunare. Di certo, demia Petrarca di Lettere Arti e Scienze” e conserva valida per la massa di testimonianze Francesco portò con se l’inseparabile una ricca biblioteca, il cui nucleo è costituito dal Questa cronologia intende autorevoli a suo favore. Una delle fondo donato da Francesco Redi, con incunaboli raccogliere la documentazione su prime biografie, scritte dall’umanista “Libraria” e la Serenissima non fece e preziose edizioni d’epoca, nonché una preziosa quadreria di valore. L’Accademia dispone anche di Petrarca, la Cascina Linterno e la Pier Candido Decembrio (1392- obiezioni, non chiese l’osservanza del una bella collezione numismatica. Certosa di Garegnano, ampliando 1477), grande studioso (al quale contratto stipulato: evidentemente 2Anche il Comune di Incisa Valdarno ha la sua e aggiornando quanto riportato vengono attribuite ben 127 opere si trattò di una separazione concor- “Casa del Petrarca”, una costruzione rustica, addos- nella pubblicazione “La solitudine diverse), segretario del signore data. Petrarca si stabilì nella sua casa sata ad altre case medievali in una località rimasta di Linterno”, stampato nel 2004, di Milano, parla per primo della suggestivamente ferma nel tempo e dalla quale si di Padova. Sua figlia Francesca e il gode la vista dell’Arno. La casa, sede di un piccolo sulla base di un lungo ed accurato residenza della Linterno. Per la sua marito Francescuolo da Brossano, che museo e di una biblioteca fino alla seconda guerra studio sulle fonti petrarchesche favorevole posizione presso i Visconti, mondiale, si trova adesso in condizioni degradate, presentato alla Sala del Grechetto è plausibile abbia avuto accesso a già l’avevano raggiunto a Venezia, lo nonostante l’impegno dell’Amministrazione Co- seguirono anche in questa città. munale per un suo degno restauro. nella Biblioteca Sormani a Milano documenti o testimonianze coeve nel 2001 in appendice agli atti del al Poeta. Le note che corredano la La sua salute cominciava a declinare. 3Località della Guascogna in Francia. Papa Be- nedetto XII nel 1335 concesse a Petrarca un cano- convegno “Figura ed opere di Francesco cronologia completano la sinteticità Fu vittima di sincopi che lo sfibrarono. nicato in questo sito. Questa nomina non compor- Petrarca nel periodo milanese” a della scheda allegata: è perciò Anche quest’ultimo periodo della sua tava l’obbligo di residenza, gli consentiva però di cura di un gruppo di studio di soci di grande importanza leggerle e esistenza fu comunque intenso e pro- ricevere le rendite legate a quel titolo. dell’Associazione Amici Cascina considerale come parte integrante 4Per seguire i suoi infiniti viaggi si può ancora leg- duttivo, come tutta la sua vita. gere l’opera in cinque volumi di Ambrogio Levati Linterno, coordinati da Massimo de della cronologia stessa. Non si sono Nonostante la salute malferma, non dal titolo: “Viaggi di Francesco Petrarca in Francia, Rigo. Ovviamente questo lavoro non presi in considerazione i manoscritti cessò mai di lavorare e studiare. in Germania ed in Italia” edita a Milano nel 1820 intende essere esaustivo, in quanto petrarcheschi, argomento di numerose dalla Tipografia dei Classici Italiani. raccogliere tutta la documentazione e dotte pubblicazioni, in quanto non Francesco Da Carrara, il nuovo signore 5Fontaine-de-Vaucluse nei pressi di Avignone: qui di Padova, gli donò un terreno con una Petrarca trascorse diversi felici periodi sino al suo de- sull’argomento avrebbe comportato utili alle nostre finalità. Abbiamo casetta ad Arquà sui Colli Euganei; lui finitivo trasferimento in Italia nel 1353. Conservò la parecchie pagine di testo, rischiando solo elencato talune delle numerose proprietà della casa sino alla morte e nel testamento comunque di non essere totalmente pubblicazioni petrarchesche, citando si innamorò del posto e ordinò subito la destina a casa per i poveri oppure ai figli del fedele completo. Di conseguenza vengono alcune edizioni fra le più rilevanti o la costruzione di una casa dove poter fattore Monet. Nella presunta casa di Petrarca, gli è segnalati solo gli avvenimenti ritenuti che portano novità nella ricerca. La vivere con la sua famiglia. dedicato un Museo-biblioteca. 6La casa di Parma era in contrada di S. Michele più significativi, utili a mettere in tesi che nega Linterno come residenza Si impegnò anche nella sistemazione presso l’abbazia di S. Antonio, dove una lapide ne risalto come la Linterno sia, con petrarchesca nasce solo nel 1845, quasi del terreno agricolo circostante, fa- ricorda il soggiorno. Da qui amava recarsi a Selva- grandissima probabilità, la residenza mezzo millennio dopo la sua morte, piana sull’Appennino parmense, dove viene ricor- cendo impiantare una vigna e piantu- dato con un tempietto costruito a partire dal 1839. estiva di Francesco Petrarca durante e non è suffragata da documenti o mare alberi da frutto. Nel marzo del 7Per questo periodo della sua vita rimando al volu- il suo soggiorno milanese, senza testimonianze coeve che possono 1370, appena la casa fu terminata, me miscellaneo: AA. VV., “Petrarca a Milano. La vita, escludere i sostenitori dell’altra tesi. smentire la tesi sostenuta dai primi i luoghi e le opere. Il soggiorno milanese del poeta uma- L’asserzione “Petrarca-Linterno” già biografi del poeta. Degli intensi anni Petrarca vi andò subito ad abitare. nista alle origini della cultura europea”, Milano, 2007. Sempre nella primavera dello stesso compare nelle prime numerose passati dal Petrarca a Milano, questo 8La casa non esiste più, ma è ricordata da una biografie del Poeta scritte a partire edificio è l’unico sopravvissuto: presso anno volle mettersi in viaggio per lapide posta all’inizio di via Lanzone. subito dopo la sua morte - Boccaccio, la basilica di sant’Ambrogio si vede una Roma, ma un’altra sincope lo colse a 9Curiosamente questa seconda residenza non è vivente Petrarca, ne scrisse una, e striminzita lapide, alla basilica di san Ferrara, dove si trattenne, amorevol- ricordata da alcun segno. 10Anche presso questo monumento, fondato nel Angelo Solerti (1865-1907) critico Simpliciano nulla, così anche alla Certosa mente curato, per qualche mese. 1349 dal mecenate di Petrarca, Giovanni Visconti, letterario, elenca ben 35 biografie di Garegnano. Linterno potrebbe Tornò ad Arquà da dove si mosse non si trova nulla che ricordi i soggiorni petrarcheschi. di Petrarca scritte da autori diversi diventare perciò un polo culturale di raramente e solo per missioni ufficiali. 11Questa cascina, che si potrebbe chiamare “Villa”, dal XIV al XVI sec.- nessuna delle richiamo universale, in quanto la figura si trova in via Fratelli Zoia 194. Alcuni progetti sulla Nella notte fra il 18 e 19 luglio 1374 destinazione della struttura sono in elaborazione, quali mette in dubbio Linterno come di questo poeta è universalmente morì fra i suoi amati codici. intralciati da strane opposizioni alla presenza petrar- residenza petrarchesca. Sarebbe un conosciuta ed apprezzata, molto più di chesca, cosa che invece, in vista dell’Expo 2015, po- atto di presunzione e una posizione quanto si pensi in Italia: basta scorrere Note trebbe essere di forte attrattiva turistica e culturale. poco rispettosa del lavoro dei nostri una qualsiasi bibliografia paetrarchesca 1 12 L’attuale costruzione aretina, situata in Borgo La casa si trovava nei pressi della cattedrale di predecessori, scartare l’“Ipotesi per scoprire autori di ogni continente, dell’Orto è stata eretta nel Cinquecento, sui resti di Santa Maria Assunta. L’abitazione, disposta su due un edificio medioevale tradizionalmente ritenuto piani, comprendeva otto camere, tre granai, due “ca- Linterno” senza portare documenti innamorati dell’incantevole figura del la casa natale del poeta. L’edificio fu per molti anni neve”, una stalla e un orto, con un bel pozzo d’acqua. a sostegno della tesi opposta - cosa nostro grande poeta e umanista.

(a) 48 email: [email protected] 49 (a cura di Roberto Gariboldi 50 51 e Massimo de Rigo) Note alla cronologia Poeta in Europa. Da segnalare che già nel 1496, Petrarca dove affioravano ancora affreschi, poi rico- vezza la Cascina, evitando che speculazioni edilizie 1 sempre a Basilea per i torchi di Johann Amerbach, perti da quasi due secoli di altre tinteggiature, cosa l’abbattessero. Di questa associazione si deve ricor- La cascina Linterno è citata per la prima volta erano uscite le opere latine di Petrarca. nella forma toponomastica di “Infernum”, in questa confermata dalla relazione fatta per conto di Italia dare l’impegno culturale e la tenacia nella difesa pergamena del 1154 che si trova nella “Carta Inve- 7 Guillaume Rouillé, italianizzato in Guglielmo Ro- Nostra nel gennaio 2012. della Cascina e dell’ambiente circostante. stiture” presso l’Archivio della Canonica di S. Am- villio, già dal 1550 inizia a stampare opere dei grandi 14 Angelo Bellani (1776-1852), canonico, è ri- 19 Giuseppe Billanovich (1913-2000), grande brogio. Il documento venne segnalato a suo tempo poeti italiani. Questa edizione è ritenuta la più com- cordato nell’Enciclopedia Treccani come fisico ed studioso di letteratura, è critico su Linterno come re- dall’illustre mediovalista Anna Maria Ambrosioni. pleta. Nella biografia del Poeta, inserita nella pub- esperto nella costruzione di termometri di preci- sidenza petrarchesca, però evita di dire dove poteva Nelle altre pergamene, non vengono registrate altre blicazione, viene ripresa la citazione di Linterno. sione. Pubblicò questo libretto di dodici pagine nel essere ubicata la residenza estiva di Petrarca. Cfr. località con il nome di “Infernum”. Cfr. AA. VV., “La 8 In questa edizione delle , 1845 (pare sia l’unico suo testo di critica letteraria), Billanovich Giuseppe, “Nuovi autografi (autentici) Solitudine di Linterno”, Milano, 2004, pag. 3. stampata a Lione da Samuel Crispinus compare confutando apparenti errori di Marsand, con inter- e vecchi autografi (falsi) del Petrarca, in Petrarca e il pretazioni personali non suffragate da documenti. 2 Nel tempo questa lettera autografa del Petrar- per la prima volta la lettera indirizzata a Guido primo umanesimo”, Padova, 1996, pag. 525-541. Sette con la citazione della Certosa di Garegnano È la prima volta nella storia della letteratura che si Tuttavia precisa: “questa biografia, per nuove scoperte, ca (inserita nella raccolta “Lettere disperse”) scritta a nega che Linterno sia stata la residenza di Petrarca. Pavia, è stata oggetto di numerose e differenti in- (Familiari XIX, 16). si completa e si perfezione di anno in anno, all’esterno e terpretazioni da parte di molti studiosi, il motivo di 9 Esce la prima edizione di questa importante 15 Carlo Romussi (1847-1913) giornalista e uomo all’interno, con novità tanto numerose e impressionanti questa varietà di interpretazioni è dovuto alla diffi- biografia, corredata da belle illustrazioni, stampa- politico, si limita a riprendere gli argomenti del Bel- quanto nemmeno possono immaginare i profani...” coltà di lettura dello scritto stesso, di conseguenza ta a Padova da Livio Pasquati e Giacomo Bortoli, lani senza portare nuovi contributi. Sulla stessa scia Altri insigni petrarchisti, come per esempio Wilkins si possono trovare più versioni del passo ove viene dove curiosamente non si accenna al soggiorno anche altri articoli riportati nella colonna Garegnano. e Dotti, nelle loro biografie del Poeta, evitano di af- citato il termine “Infernum”. Un’attenta analisi del- milanese di Petrarca. Nella seconda edizione del Da non dimenticare il contributo di Cesare Can- frontare l’argomento residenza estiva del Petrarca. la lettera compiuta sull’originale, fatta di persona 1650, compare il capitolo sul soggiorno milanese tù (1804-1895), deputato al parlamento e fonte 20 Cascina Linterno riceve il Vincolo della Soprin- da Massimo de Rigo alla Biblioteca Medicea Lau- con una illustrazione che raffigura la Cascina Lin- autorevole quale fondatore dell’Archivio Storico tendenza per i Beni Architettonici con provvedimen- renziana di Firenze, riporta inequivocabilmente il terno, si tratta della prima illustrazione in assoluto Lombardo, oltre ad essere direttore dell’Archivio di to del 9-3-1999, progressivo archivio vincoli 690, nome di “Infernum”. Per Il Wilkins, per esempio, che raffigura laLinterno , qui si vede anche la torre Stato di Milano, il quale scrive nella sua opera “Del- catasto foglio 371, mappale 63. La Relazione storica la lettera è da datare 1369 (per me un po’ trop- di guardia di cui sono state trovate le fondamenta. la letteratura italiana: esempj e giudizj” del 1858/65: si basa sul soggiorno petrarchesco. Cfr. Pagani Ga- po avanti nel tempo, in quell’anno Petrarca si sta- Interessante la corrispondenza geografica: il fonta- “II Petrarca soggiornò lungamente a Milano e a Lin- briele, Milano e i suoi borghi, Milano, 2009, pag. 449. terno qui presso, e avea disposto d’essere sepolto qui”. va trasferendo ad Arquà, nella nuova casa appena nile che si vede in primo piano e le Alpi di sfondo 21 Questo saggio, frutto del lavoro del gruppo costruita). Comunque è inconfutabile il fatto che hanno lo stesso orientamento di Cascina Linterno. 16 In questa visita pastorale della Pieve di Cesano culturale (Massimo de Rigo, Renato Bosoni, Gian- questo termine di “Infernum” sia associato a un luo- Nel “Petrarcha redivivus” edito nel 1650, il biografo Boscone, il beato cardinal Andrea Carlo Ferrari era battista Vida, Sergio Corada, Giancarlo Dalto) co- go di residenza del poeta, infatti nella lettera, scritta Jacopo Filippo Tomasini indica nella Linterno la accompagnato dall’allora prefetto dell’Ambrosiana ordinati dall’allora vice-presidente dell’associazione il 20 giugno 1360 “al calar della sera”, Petrarca cita sede della grande biblioteca posseduta dal Poeta. Achille Ratti (dal 1922 papa Pio XI), così come ri- Amici Cascina Linterno Massimo de Rigo, è la pri- chiaramente “Infernum” in questo passaggio: “… 10 L’opera dell’oblato Bombognini uscì in pri- cordato in una lapide posta negli anni successivi. Nel- ma raccolta sistematica dei documenti che legano aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ma edizione nel 1790, la citazione l’ho tratta dalla la relazione della visita, conservata all’Archivio Dio- Petrarca a Linterno e costituisce un documento ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum di- terza edizione uscita nel 1854, pubblicata dopo la cesano, si ricorda Linterno come soggiorno petrarchesco. ineludibile nella valorizzazione della cascina. La cere solèo…” (se sarà possibile, trascorrerò alcuni gior- revisione del dott. Calo Redaelli, che confermò la 17 Il giovane studente di architettura Ambrogio ricerca di fonti per confermare questa tradizione ni tranquilli in campagna, di cui ti allego l’etimologia. citazione riguardante la Linterno. Annoni (1882-1954) pubblica il suo saggio in una multisecolare non è conclusa. Nuovi contributi e Veramente, sono solito chiamarla Inferno…). 11 Esce l’opera di Antonio Marsand (1765-1842) raccolta miscellanea dedicata a Petrarca in occa- approfondimenti sono stati resi pubblici nella Con- 3 A quasi cento anni dalla morte del poeta e al dal titolo: “Le Rime del Petrarca con tavole in rame sione del VI centenario della nascita: oltre alle tesi ferenza “Petrarca a Milano” alla biblioteca Harar, lo sorgere dell’arte della stampa, esce questa edizione e illustrazioni”, stampata a Firenze nel 1821, nella consuete basate solo su ipotesi, nessuno degli autori scorso 26 novembre 2011. del 1470 a Venezia curata dal tipografo Vindelino quale compaiono delle belle incisioni, una delle critici verso la tradizione petrarchesca di Linterno 22 La relazione sullo stato di conservazione della da Spira, il volume segna l’inizio dell’enorme fortu- quali, disegnata da Giovanni Migliara, raffigura la cita l’altra possibile residenza nei pressi della Certo- Cascina Linterno da parte degli architetti Marco e na tipografica delle opere volgari e latine di Petrar- Cascina Linterno. Purtroppo quest’opera che con- sa di Garegnano. Il lavoro è comunque interessante Laura Ermentini, nel gennaio 2012, mette in risal- ca. Per le prime edizioni a stampa di Francesco Pe- tiene alcune imprecisioni, è stata oggetto di critiche perché porta un’analisi architettonica della Linterno, to il precario stato del monumento; inoltre segnala trarca vedi: Petrella Giancarlo a cura, Il Fondo Pe- e forse è la causa involontaria del cambiamento di ne viene allegata una planimetria e analizzata an- tracce di affreschi e casso nature trecentesche, a con- trarchesco della Biblioteca Trivulziana. Manoscritti orientamento, circa la residenza estiva di Petrarca, di che l’immagine del Tomasini stampata nel 1650. ferma della preziosità e antichità dell’edificio. Il so- ed edizioni a stampa (sec.XIV-XX), Milano, 2006, alcuni studiosi. Da ricordare che Pietro Verri, nella 18 La fondazione dell’Associazione Amici Ca- pralluogo è stato effettuato da Italia Nostra al fine per l’opera in questione vedi la scheda a pag. 51-52. sua “Storia di Milano” (1783) nel capitolo XII scri- scina Linterno è stata certamente la salvezza di di monitorarne la situazione dopo l’acquisizione da 4 Questa edizione veneziana, nello stesso anno ve: “Aveva Petrarca una piccola villa, poco discosta questo importante reperto storico, il loro impegno, parte del Comune di Milano. esce anche la prima edizione milanese delle ope- dalla città, nelle vicinanze della Certosa di Garigna- del tutto basato sul volontariato, ha portato alla sal- Roberto Gariboldi re di Petrarca, contiene una biografia petrarchesca no; e quel casino solitario lo chiamava Linterno, col attribuita per lungo tempo ad Antonio da Tempo, nome della villa di Scipione Africano; comunemente più recentemente questa biografia è stata assegna- poscia acquistò nome l’Inferno, parola più nota della ta all’umanista pavese Pier Candido Decembrio prima. Si dice che Giovanni Boccaccio, per amore del (1392-1477), il quale, per la sua posizione di se- suo amico Petrarca, vivesse qualche tempo con lui in gretario del duca Filippo Maria Visconti nella corte Milano, e al suo Linterno”. milanese, poteva avere accesso anche ai documenti 12 Quest’opera, scritta da Ugo Foscolo durante riservati della corte stessa. Nella sua biografia com- il suo esilio londinese, uscì prima in lingua inglese pare Linterno come abitazione del Petrarca. tradotta in italiano da Camillo Ugoni e stampata a 5 Questa edizione milanese, stampata da Giovan Lugano nel 1824 (la polizia austriaca non amava Angelo Scinzenzeler, riprende la biografia di Decem- Foscolo e quindi non era semplice pubblicare le brio, in precedenza attribuita ad Antonio da Tempo. sue opere nel Lombardo-Veneto). 6 È la prima edizione, stampata a Basilea da 13 Questa operetta che si trova nella Biblioteca Henricus Petri, edita fuori Italia delle opere allora Nazionale Braidense è di capitale importanza, in conosciute del Petrarca, viene inserita la biografia quanto è una testimonianza diretta di una visita del Squarciafico. Questa edizione, più volte ristam- alla Villa Linterno, effettuata nel 1825, dall’autore Stralcio dalla Relazione storica incentrata su Francesco Petrarca, allegata al D.M. del 9/3/99 pata, diede un forte impulso alla conoscenza del Paolo Ripamonti Carpano che vede le stanze di Vincolo ai sensi della Legge 1089 del 1939 relativo a Cascina Linterno

52 53 Scheda delle principali località legate al Petrarca (b) di Massimo de Rigo fecero festosa accoglienza e lo condussero tanto e lo allettò al Pietro Verri scrive che Linterno avrebbe ospitato a vedere la sua casa natale, che le autorità punto da riprendere anche Boccaccio, in visita all’amico Petrarca a “La via di Petrarca”. cittadine avevano vietato di modificare. il poema interrotto Milano. Un tempo sita al quarto miglio dalla L’edificio fu per molti anni dimora “Africa”. Lorenzo città, oggi è inglobata nel tessuto urbano del L’opera in cui sono riportate insieme privata, poi divenne sede della Questura Molossi, agli inizi Comune di Milano, e tuttavia rimane immer- le più celebri dimore petrarchesche è di Arezzo, e tale rimase fino al 1926, dell’800, nel suo sa in un peculiare contesto paesaggistico che di Antonio Marsand (1765-1842) anno in cui fu restaurato. Attualmente “Vocabolario Topo- testimonia il paesaggio agricolo medievale: ospita la prestigiosa Accademia Petrarca fontanili e marcite presso uno dei principali dal titolo: “Le Rime del Petrarca grafico dei Ducati di Lettere Arti e Scienze e conserva una di Parma, Piacenza parchi della città, il “Parco delle Cave” inserito con tavole in rame e illustrazioni” ricca biblioteca, il cui nucleo è costituito e Guastalla”, così in un sistema del verde: il “Parco dei sentieri stampata a Firenze nel 1821, nella dal fondo donato da Francesco Redi, con scriveva: “...dagli interrotti” riconosciuto a livello internazionale. quale compaiono pregevoli incisioni, incunaboli e preziose edizioni antiquarie, abitanti di quel luogo Linterno è monumento nazionale, anche se in una delle quali, disegnata da Giovanni nonché una preziosa quadreria di valore. oggi si segna un luogo che vien detto “il Petrarca” condizioni di estremo degrado. Il nucleo più Migliara, raffigura la Cascina Linterno. o anche la “Cà del sterion” (Casa dello stregone) antico è, probabilmente, la testimonianza più L’autore dell’opera, Antonio Marsand Fontaine-de-Vaucluse (Francia, a causa dell’accusa di stregoneria che fu fatta genuina di Petrarca giunta ai giorni nostri. fu letterato e bibliografo. Ecclesiastico, Dipartimento della Vaucluse nella al Petrarca. I contadini videro quest’uomo tutto fu docente nell’Università di Padova. Regione della Provenza-Alpi-Costa solo, appartato da ogni compagnia, abitare una Arquà Petrarca (Padova). ltima dimora del oeta Ritiratosi dall’insegnamento, si dedicò Azzurra). Dimora di Petrarca. cascina in mezzo al bosco e stare in mezzo ai U P . libri. I costumi di solitario non potevano spiegarsi agli studî eruditi, alla raccolta di scritti su Questo borgo si L’edificio, che ri- Petrarca e ad edizioni delle sue opere. se non ammettendo che fosse uno stregone...”. sale al Duecento, chiamava una volta Nel 1815 alcuni insigni cittadini, tra cui Fu editore delle “Rime” (2 voll., 1819-20) semplicemente mantiene ancora Antonio Marsand, pensarono di erigere oggi gran parte e pubblicò il catalogo della sua collezione Vaucluse “Valle un monumento al Petrarca in Selvapiana, delle sue originarie petrarchesca (1826), che vendette a chiusa” (Vallis allora territorio Parmense. L’idea non ebbe strutture trecente- Clausa in latino). Carlo X durante il suo soggiorno in subito attuazione e solo nel 1835 una Vaucluse è poi sche, nonostante i Francia (1826), per un vitalizio. Società di studiosi potè acquistare un ter- divenuto il nome numerosi restauri Da questa edizione ottocentesca di reno sulla destra dell’Enza, chiamato “Alle del dipartimento, e rimaneggiamenti pregio, il parlamentare europeo Matteo Pendici” e su di esso nel 1838 con disegno quando questo e la cinquecente- Salvini ha promosso un Appello al dell’architetto Nicolò Bettoli, realizzare il fu istituito nel sca aggiunta della arlamento di trasburgo Tempietto che ancora si vede. P S e alle 1793 durante la loggia. Sempre nel associazioni culturali europee al fine Rivoluzione francese. A Fontaine-de-Vaucluse XVI secolo furono affrescate le stanze con di riconoscere i principali luoghi soggiornò a lungo Francesco Petrarca, che Linterno (Milano). “diletta un ciclo ispirato alle opere più famose del legati a Francesco Petrarca quali sarebbe stato ispirato proprio dalla Sorga Solitudine”agreste di Petrarca Petrarca: “il Canzoniere” e “Africa”. Luoghi della memoria da preservare e (Sorgue) per celebri componimenti dedicati Il Petrarca decise di restaurare la costruzione Linterno è un’antica preesistente adeguandola alle sue esigenze e valorizzare: “La via di Petrarca”. a Laura, come “Chiare, fresche et dolci acque”. grangia del contado La casa di Petrarca è scomparsa, ma nell’area seguendo personalmente i lavori. Sul davanti milanese, esempio c’era il giardino, sul retro il brolo: alla cura Arezzo. Casa natale di Petrarca. in cui si trovava c’è il “Musée Bibliothèque significativo di corte“ con una collezione delle delle piante il Petrarca dedicava molta atten- L’attuale costruzione di Borgo dell’Orto è François Pétrarque” chiusa lombarda”, sue opere e stampe originali sul villaggio. zione. I restauri, iniziati nel 1906 e conclusisi stata eretta nel identificata come l’u- dopo le varie fasi nel 1985, hanno eliminato Andando verso la “Sorgente della Sorgue” Cinquecento, sui nica dimora soprav- dall’edificio le inutili aggiunte, senza però principale attrattiva della zona, s’incontrano resti di un edificio vissuta tra le quattro ripristinare l’antico ingresso. All’interno sono altri piccoli musei e negozietti, in una medioevale abitazioni di Petrarca esposte alcune edizioni degli scritti del Poeta passeggiata che si snoda nel ricordo del Poeta. tradizionalmente durante il lungo e e alcune testimonianze dell’ammirazione Fontaine-de-Vaucluse è gemellata con Arquà. ritenuto la casa fecondo periodo tributatagli nei secoli. In questa piccola casa- natale del Poeta. milanese presso i museo si susseguono lo studiolo, la libreria e, Più volte il Petrarca Selvapiana di Canossa (Reggio Visconti (1353/61). La “diletta Solitudine tra i rari oggetti a lui familiari, la sua sedia e la dichiara di essere Emilia). Tempietto del Petrarca. di Linterno” petrarchesca viene documentata leggendaria gatta imbalsamata. nato ad Arezzo: in Il tempietto è situato in amena posizione a partire dall’esplicito riferimento della lettera Nel 2004, settimo centenario della nascita una sua epistola presso il “Poggio delle Pendici”. Nell’estate del autografa di Petrarca all’amico Moggio di Par- di Francesco Petrarca, il Comune di Padova precisa anche che, 1341 il Petrarca, ospite di Azzo da Correggio ma (20 giugno 1360) e, proseguendo, coi rife- ha realizzato, in un nuovo allestimento, tornando da Roma dopo il giubileo del 1350, nel vicino castello di Guardasone, ebbe occa- rimenti al luogo (detto “Infernum” fino al XVI l’ampio corredo documentario che si fermò ad Arezzo, dove i concittadini gli sione di salire a Selvapiana. Il luogo gli piaque sec.) contenuti in diversi incunaboli successivi. arricchisce l’ultima dimora del Poeta.

(b) email: [email protected] 54 55 Prima Appendice: alcune fonti Prima Appendice: alcune fonti La “Carta Investiture” - pergamena del 1154 L’incunabolo del 1473 che cita la dimora di Petrarca Pergamena della Canonica di Sant’Ambrogio del 1154 È il più antico documento conosciuto - realizzato nel primo centenario della morte del Poeta - e primo documento conosciuto che cita “Infernum” (Linterno) in cui viene citata “Inferno” (Linterno) come l’abitazione agreste di Francesco Petrarca a Milano.

Originale: ASA. Perg. sec. XII, nr. 95 [A] di mm. 78/74 x 220/216. Sul verso, di mano contemporanea: “Carta de accesio quod transire debet per pratum Gariciani de Marliano”; di mano posteriore: “Carta accesii prati de Inferno”. Seguono altre annotazioni successive. Le prime tracce documentate di Cascina Linterno si hanno nella “Carta Investiture” del 1154 (pergamene dell’archivio della Canonica di Sant’Ambrogio) il cui contenuto prettamente patrimoniale, consente tuttavia di valutare la situazione generale di quei tempi, con le terre vendute per il permanente stato di guerra nel contado milanese. In questo documento “Cassina Inferno” ed il suo territorio, presso Baggio, hanno come proprietari fondiari i “de Marliano” di legge longobarda. I documenti capitolari concernono la zona che aveva il suo centro principale in Baggio, luogo d’origine della potente famiglia capitanale di origine longobarda, i “da Baggio”, molto vicini ai “de Marliano”. Si tratta di un territorio nel quale confluivano i possessi di numerosi enti ecclesiastici e di alcune grandi famiglie cittadine, una zona assai ricca di acque intersecata allora da numerosi canali e rivi, fornendo l’immagine di una campagna verde, fittamente abitata e ben coltivata. Questa la sintesi della “Carta Investiture” del 1154: “Garicianus” detto ‘de Marliano’, investe Alberto, prete e preposto della chiesa di S. Ambrogio, e la chiesa stessa, rappresentati da Domenico detto “Abbas” di Milano, dell’accesso che, passando per il prato del detto “Garicianus” situato in località “ad Infernum”, giunge ai prati di proprie- tà della chiesa di S. Ambrogio. “Garicianus promette inoltre alla detta chiesa, sempre rappresentata da Domenico, di difendere tale accesso e di non impedirlo mai in alcun modo, e riceve in cambio dalla chiesa otto soldi di buoni denari milanesi d’argento”. Un antefatto. Una pergamena del settembre 1153, la “Carta finis et refutationis” subito dopo la morte, a breve distanza di tempo, dei principali protettori dei Templari (papa Eugenio III †8 luglio e San Bernardo †20 agosto 1153) riporta: “I fratres spetalieri” (così chiama- ti i Giovanniti e i Templari) “de S. Iacobi ad Ristocchanum, alla presenza dell’arcivescovo Oberto, cedono ai canonici di S. Ambrogio ogni diritto sul loro ospedale”. Un documento che si inquadra nel delicato periodo seguente al fallimento della II Crociata, che isolò dall’Oc- cidente i regni cristiani d’Outremar. Un anno dopo viene rogato l’atto notarile: “Carta Investiture” (pergamena del settembre 1154) quasi una sorta di compensazione al vuoto di potere lasciato dall’abbandono dei monaci hospitalieri. Quest’ultima è ancora un’ipotesi, ma la coincidenza delle date merita ulteriori approfondimenti. (Notizia, Giulini, Memorie, III, p. 407; VII, p. 118; Savio, Milano, p. 508).

“Canzoniere; Trionfi; Memorabilia de Laura” - Incunabolo del 1473 - Venetiis, 1473 Incunabolo conservato all’Archivio Trivulziano, realizzato nel 1473 nel centenario della morte di Petrarca, il “Canzoniere, Trionfi, Memorabilia de Laura” nella “Vita di Petrarca”, probabilmente di Pier Candido Decembrio ed erroneamente attribuito ad Antonio da Tempo precisa: “si steva a millano per la maggior parte hebbe la sua habitatione in villa lungo da la città miglia IIII, La “Carta Investiture - Carta accesii prati de Inferno” a uno luoco ditto Inferno: dove la casa dallui assai moderatamente edificata anchora si vede...” Pergamena della Canonica di Sant’Ambrogio del 1154 Indiscutibili le coordinate geografiche: Cascina Linterno si trova nei pressi del borgo di Quarto Cagnino e primo documento conosciuto che cita “Infernum” (Cascina Linterno) che - come testimonia il nome stesso - era situato a quattro miglia da Milano. (Archivio della Canonica di Sant’Ambrogio - Milano) (Archivio Trivulziano - Milano)

56 57 Prima Appendice: alcune fonti Prima Appendice: alcune fonti Tracce della Certosa di Garignano “la qual or non è più...” Tavola attribuita a Petrarca con Linterno e torre di guardia Nella mappa della visita pastorale di San Carlo Borromeo (1574) nella Pieve di Cesano Tomasini, J. P. - “Petrarcha Redivivus”, integram Poetae celeberrimi vitam iconibus aere celatis riemerge dal passato l’antica S.ta Maria presso Garegnano Marzo (o Marzidus) exhibens. Accessit nobilissimae foeminae Laurae brevis historia.

Tomasini, J. P. - “Petrarcha Redivivus” “Integram poetae celeberrimi vitam iconibus aere caelatis exhibens. Accessit nobilissimae feminae Laurae brevis historia. Editio altera correcta & aucta, cui addita poeta vitae”, Padua, P. Frambotti, 1650. Viene descritta da Jacopo Philippo Tomasini la “Biblioteca Petrarchesca” a Cascina Linterno. Questa tavoletta lignea è attribuita a Francesco Petrarca con Cascina Linterno e torre di guardia. (Biblioteca Braidense - Milano)

Particolare della Mappa di Cesano. Cassina de Inferno Monasterium Carthusiae Garignani nei pressi di Infernum si noti: la torre presente nella tabella lignea di J. P. Tomasini. Adiacente: Santa Maria di Garignano

“Biblioteca scriptores mediolanensis” di Filippo Argelati con descrizione del “Liber Celebrationis Missae Ambrosianae” del 1257 appartenente alla Certosa di Garignano nella Pieve di Cesano (Biblioteca Braidense - Milano)

“Antiquitates Italiae Medii Aevii” di A. L. Muratori con citazione del “Liber Celebrationis Missae Ambrosianae” del 1257 “qui…spectavit ad Cartusiam Garignani…” nella Pieve di Cesano (Biblioteca Braidense - Milano) Particolare del Catasto teresiano del 1722. La misteriosa S.ta Maria di Garignano è scomparsa, ed al suo posto troviamo una Rettoria dedicata a S.Antonio; la nuova dedicazione spiegherebbe l’assenza Citazioni della scomparsa Certosa di Garignano nel 1257 del riferimento originale nella lettera a Guido Sette. Monasterium Carthusiae Garignani, prope Mediolanum (monastero della Certosa di Garegnano, vicino a Milano). Sono riferimenti molto importanti per la presenza di Petrarca a Cascina Linterno, poiché - quasi un secolo Mappa della Pieve di Cesano prima della fondazione della grande Certosa di Garegnano, presso Musocco - si ricollegano alla descrizione in occasione della visita pastorale di San Carlo Borromeo (1574) dello studioso petrarchesco abate Antonio Marsand sulla “Solitudine del Poeta a Linterno” (1819): con raffigurazione di “Cassina de Inferno” (Cascina Linterno) e Santa Maria di Garignano (Marzo o Marzidus). “…distante circa un quarto di miglio dalla Certosa detta appunto di Garignano, la qual or non è più, La mappa è realizzata con disegni a penna su carta a mano, con inchiostro seppia. trovasi in bassa pianura un villaggio or chiamato Linterno, e che ne’secoli addietro denominavasi l’Inferno…” (Archivio della Curia Arcivescovile di Milano) (Biblioteca Braidense - Milano)

58 59 Prima Appendice: alcune fonti Seconda Appendice: l’anima del Poeta Cronaca di una visita alla Villa di Petrarca del 1825 Dalla lettera “A Cola di Rienzo e al popolo Romano” Francesco Petrarca (Var. 48) Avignone, giugno 1347 Un’interessante testimonianza altri mai di quella cara pace che al viene riportata da Paolo Ripamonti cuore dei mortali è cibo e vita. Gli La Cultura prima di tutto. azioni – diedero l’assalto ai ponti, alle Carpano, nella monografia stampata abitanti del paese devoti ancora a mura e persino alle lapidi innocenti. E poi, nel 1827 “Le maravigliose pantofole cotant’uomo, conservano tuttora Il fatto è che Petrarca, fin dai suoi pri- infine, incrudelirono sui palazzi crollati per di Abou-Casem-Jambourifurt una grata memoria di sua bontà ed mi anni, seppe impostare nei confronti vetustà o per violenza, dimore, un tempo, passeggiata alla villa di Petrarca umiltà, e per servirmi di sue parole dei potenti un rapporto che, protetto di uomini illustri; poi sugli spezzati archi in linterno con tutto il resto ossia, (tanto era buono e generoso benché dall’aura della romanità, era sostanzial- trionfali che videro forse la rovina dei loro Almanacco per l’anno bisestile 1828”(1). poeta)...Subito questi ci indicarono mente fondato sulla convinzione che antenati; né si vergognarono di fare vile Alcuni dettagli descritti quasi due la donna destinata custode di quelle l’intellettuale, quando lo fosse veramen- mercato e turpe guadagno dei frammenti secoli fa sono tuttora riscontrabili: le rispettabili pareti. Una corte rustica, te, aveva il dovere di parlare chiaro e della stessa antichità e della loro propria due colonne con i capitelli palmati; il che è la prima del paese, dà adito con fermezza. Ciò che insomma veniva barbarie. E così ora – dolore, vergogna! – quadrivio da cui si snodano altrettanti ad un cortile se può dirsi nobile. In con Petrarca facendosi strada, e che le vostre marmoree colonne, le soglie dei locali (le quattro porte oggi sono queste due colonne a sinistra coi avrà un importante avvenire fino alla vostri templi cui convenivano devotamente scomparse); la camera da letto del Poeta loro capitelli si tengono fatte per Rivoluzione francese, era l’idea che la sino a ieri le folle di tutto il mondo, le con una finestra a mezzaluna (oggi ordine del poeta. Le stanze a piano vita politica e civile non poteva fare a immagini dei vostri sepolcri sotto i quali murata) che guarda nell’oratorio; nella terreno sono abitate dai paesani: meno del contributo della cultura, so- riposavano le ossa venerande dei vostri sala si percepisce il vuoto di un camino e ciò che più interessa è nella parte prattutto quando, come fu certo quella padri, adornano Napoli neghittosa. s’intravedono tracce di affreschi antichi. superiore. A questa si ascende per dell’Umanesimo, era una cultura che E taccio il resto. Così a poco a poco le Passeggiata. Da Milano alla Villa una scala piccola di legno interna per mille strade e mille forme, e nono- rovine stesse se ne vanno, così se ne vanno di Petrarca in Linterno fuori tre a cui si congiunge per comodità un stante mille ambiguità, mirava a supera- ingenti testimonianze della grandezza miglia da Porta Vercellina. ramo esterno. Saliti alla prima stanza re la secolare eredità del trascendente e degli antichi. E voi, tante migliaia di forti, Quanto è mai dolce il lasciare per oblunga che serviva di anticamera a imporre le esigenze del razionale e del taceste di fronte a pochi ladruncoli che un istante il fracasso della città onde si vedono quattro porte, le prime due terreno. (Ugo Dotti, “Petrarca civile. infuriavano in Roma come in una città abbandonarsi a quelle piacevoli alla destra danno adito alle stanze Alle origini dell’intellettuale moderno”, conquistata; taceste non dico come servi, sensazioni che offre ad ogn passo la che dal proprietario devono al nome Donzelli, Roma 2001) ma come pecore, e lasciaste che si facesse campagna ed in quei di Petrarca, non troppo strazio delle membra della madre comune. luoghi specialmente, bene si fanno custodire. Coloro per i quali voi avete tante (...) che consacrati dagli Nella prima che volte sparso il vostro sangue, che avete uomini illustri serviva probabilmente nutrito con le vostre fatiche e i vostri Finalmente mi sembrate desti da un ricordano i semplici per camera da letto patrimoni, che a prezzo della pubblica sonno pesante e perciò, se vi tocca loro piaceri e le belle si osserva un foro che miseria avete elevato a private ricchezze, vergogna e pentimento delle passate loro composizioni. guarda nella chiesa costoro non vi hanno neppure giudicato bassezze, state con animo vigile contro Il 10 luglio 1825 da cui il nostro buon degni di essere liberi, e con ripetuti tutte le evenienze; che nessuno dei lupi destinai in compagnia poeta con suo maggior assalti hanno messo insieme nelle rapaci che cacciaste dai vostri ovili e d’un amico per comodo e libertà loro spelonche e nelle orrende grotte che ancora vi si aggira intorno con finti visitare Linterno in attendeva ai doveri di dei loro latrocinii le spoglie lacerate gemiti ed ogni specie di blandizie, penetri cui villeggiò Petrarca religione ventilando della Repubblica; né li trattenne la con frode là donde venne scacciato (...) Da questo sito così maggiormente la vergogna di sapere che i loro delitti con violenza. Se a questo infatti non la strada a destra sua stanza. L’altra più erano divulgati presso gli altri popoli, provvederete non dovete credere che essi che incontrammo grande serviva per sala: né la pietosa commiserazione della riconducano quella fame che si portarono dopo un quarto di peccato che abitata già patria infelice, chè anzi, dopo avere via andandosene: essi ne porteranno miglia dirimpetto a dai contadini sia stata empiamente spogliato i templi di Dio, una molto più rabbiosa e crudele per Sella Nova, presto imbiancata, si spera dopo essersi impossessati delle rocche, il tempo trascorso. Hanno ugualmente ci condusse alla cascina Barocco però che l’attuale proprietario la facci delle pubbliche ricchezze, dei quartieri sete del sangue del gregge e del pastore e frazione di detta Sella Nova, alla scrostare onde meglio distinguere gli della città, e dopo essersi divisi tra loro ritengono la vostra libertà e la gloria del quale vien subito Linterno... In questa avanzi di quei dipinti che ora, e in gli onori delle magistrature – in ciò vostro liberatore il segno della loro miseria casa - umidi gli occhi sempre e ‘l viso qualche parte appena si scorgono (...) solo concordi, in questo solo mostruoso e della loro ignominia. Scattate con fede chino - sedea il cigno di Valchiusa (1) Ripamonti Carpano Paolo, Collocazione delitto; per il resto turbolenti e faziosi, contro codesti nemici; se voi sarete uniti, lungi da’ fracassi, bisognoso più che A.V.M.IX.20, Biblioteca Nazionale Braidense, 1827 e in tutto discordi nel pensiero e nelle essi saranno pochi e spregevoli.(...) 60 61 Seconda Appendice: l’anima del Poeta Seconda Appendice: l’anima del Poeta Da “I Trionfi” di Francesco Petrarca “Di pensier in pensier, di monte in monte” dal Canzoniere di Petrarca un brano tratto da “Triumphus Temporis” - il Trionfo del Tempo (1374) Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta CXXIX Vicino alla Commedia dantesca. Volgerà il Sol, non pure anni, ma lustri, Le voci della Natura. ch’i’ dico: - Forse ancor ti serva Amore e secoli, vittor d’ogni cerebro, ad un tempo migliore; A Milano, Petrarca inizia a lavorare ad e vedrà i vaneggiar di questi illustri. a famosa fluidità della lirica forse, a te stesso vile, altrui se’ caro. - un’opera poetica in volgare che lo terrà L Et in questa trapasso sospirando: Quanti fur chiari fra Peneo et Ebro, petrarchesca viene congiunta alla or porrebbe esser vero? or come? or quando? impegnato sino alla morte, i “Trionfi”. che son venuti e verran tosto meno! costante aspirazione del Poeta alla Si tratta di un poema in terzine di ispira- quanti sul Xanto, e quanti in val di Tebro! tranquillità, al riposo, alla pace. Ove porge ombra un pino alto od un colle zione dantesca. Sono chiamati “Triumphi” talor m’arresto, e pur nel primo sasso Un dubbio iberno, instabile sereno Una particolare attenzione egli dedica in latino, per sottolinearne la classicità, ai suoni della natura, che aveva, come disegno co la mente il suo bel viso. divisi in sei capitoli, che descrivono in è vostra fama, e poca nebbia il rompe, Poi ch’a me torno, trovo il petto molle e ‘l gran tempo a’ gran nomi è gran veneno. nient’altro, il potere di calmarlo e di de la pietate; et alor dico: - Ahi, lasso, chiave allegorica la lotta contro le passio- distenderlo. I rumori delle fronde degli dove se’ giunto! et onde se’ diviso! - ni e la fugacità delle cose terrene, fino Passan vostre grandezze e vostre pompe, alberi mosse dal vento, il suono dell’ac- Ma mentre tener fiso all’apoteosi dell’Eternità. Il “Triumphus passan le signorie, passano i regni: qua dei ruscelli, i movimenti delle posso al primo pensier la mente vaga, Cupidinis” è una visione dove il mito ogni cosa mortal Tempo interrompe, nuvole, erano elementi già presenti nella e mirar lei, et obliar me stesso, dell’Amore passa su una carro trionfale sento Amor sì da presso e, ritolta a’ men buon, non dà a’ piú degni; poesia stilnovista e provenzale, ma in che del suo proprio error l’alma s’appaga: che approda a Cipro, l’isola di Venere. non pur quel di fuori il Tempo solve, Petrarca mostrano un contatto diretto. in tante parti e sì bella la veggio, Nel “Triumphus Pudicitie” protagonista è ma le vostre eloquenzie e’ vostri ingegni. Egli cerca di ricrearne i suoni in poesia, che se l’error durasse, altro non cheggio. Laura, che sottrae donne di ogni tempo Cosí fuggendo il mondo seco volve, gareggiando con la natura stessa. al carro d’Amore. Il “Triumphus Mortis” I’ l’ho più volte (or chi fia che m’il creda?) é mai si posa, né s’arresta o torna, La musicalità della sua poesia viene dal ne l’acqua chiara, e sopra l’erba verde rievoca eroi e popoli scomparsi e ricor- fin che v’ha ricondotti in poca polve. desiderio di eguagliare i classici, mi- veduto viva, e nel troncon d’un faggio, da la morte idealizzata di Laura. Nel surando la lingua volgare con il latino e ’n bianca nube sì fatta che Leda “Triumphus Famae” la Fama guida un Or, perché umana gloria ha tante corna, on è mirabil cosa s’a fiaccarle degli antichi. L’immagine della donna si avria ben detto che sua figlia perde, come stella che ’l sol copre col raggio; corteo di personaggi celebri, ai quali è alquanto oltra l’usanza si soggiorna. mescola con quella degli elementi della assicurata la sopravvivenza oltre la mor- natura, in gara con gli amati modelli e quanto in più selvaggio te. Nel “Triumphus Temporis” il Poeta Ma quantunque si pensi il vulgo o parle, loco mi trovo e ’n più deserto lido, classici. Della fitta schiera di imitatori di tanto più bella il mio pensier l’adombra. compone un’elegia sull’effimero. Infine e ‘l viver vostro non fusse sí breve, ogni epoca e nazione, anche dai nomi tosto vedresti in fumo ritornarle». Poi quando il vero sgombra il “Triumphus Eternitatis”, rifugio dell’uo- illustri, pochissimi sono riusciti ad otte- quel dolce error, pur lì medesmo assido mo nell’amore universale del Creatore. Udito questo, perché al ver di deve nere risultati altrettanto alti. me freddo, pietra morta, in pietra viva, on contrastar, ma dar perfetta fede, in guisa d’uom che pensi e pianga e scriva. oi ch’io ebbi veduto e veggio aperto P vidi ogni nostra gloria, al sol, di neve; i pensier in pensier, di monte in monte il volar e ‘l fuggir del gran pianeta, D Ove d’altra montagna ombra non túcchi e vidi il Tempo rimenar tal prede mi guida Amor; ch’ogni segnato calle ond’io ho danni et inganni assai sofferto, provo contrario a la tranquilla vita. verso ’l maggiore e ’l più espedito giogo e’ nostri nomi ch’io gli ebbi per nulla, Se ’n solitaria piaggia, rivo, o fonte, tirar mi suol un desiderio intenso. vidi una gente andarsen queta queta, ben che la gente ciò non sa né crede: Indi i miei danni a misurar co gli occhi senza temer di Tempo o di sua rabbia, se ’n fra duo poggi siede ombrosa valle, ivi s’acqueta l’alma sbigottita; comincio, e ’n tanto lagrimando sfogo ché gli avea in guardia istorico o poeta. cieca, che sempre al vento si trastulla, di dolorosa nebbia il cor condenso, pur di false opinion si pasce, e come Amor l’envita, Di lor par che piú d’altri invidia s’abbia, or ride, or piange, or teme, or s’assecura: alor ch’i’ miro e penso, lodando piú il morir vecchio che ‘n culla. e ’l volto che lei segue ov’ella il mena quanta aria dal bel viso mi diparte, ché per se stessi son levati a volo, che sempre m’è sì presso e sì lontano; uscendo for de la comune gabbia. Quanti son già felici morti in fasce! si turba e rasserena, et in un esser picciol tempo dura; poscia fra me pian piano: quanti miseri in ultima vecchiezza! - Che sai tu, lasso? Forse in quella parte Contra costor colui che splende solo Alcun dice: - Beato chi non nasce! - onde a la vista uom di tal vita esperto s’apparecchiava con maggiore sforzo, diria: - Questo arde, e di suo stato è incerto, - or di tua lontananza si sospira -; e riprendeva un piú spedito volo: Ma per la turba, a’ grandi errori avezza, et in questo penser l’alma respira. opo la lunga età sia il nome chiaro: Per alti monti e per selve aspre trovo a’ suoi corsier radoppiato era l’orzo; Canzone, oltra quell’alpe, che è questo però che sí s’apprezza? qualche riposo; ogni abitato loco e la reina di ch’io sopra dissi, è nemico mortal de gli occhi miei. là dove il ciel è più sereno e lieto, d’alcun de’ suoi già volea far divorzo. Tutto vince e ritoglie il Tempo avaro; A ciascun passo nasce un penser novo mi rivedrai sovr’un ruscel corrente, chiamasi Fama, et è morir secondo; de la mia donna, che sovente in gioco ove l’aura si sente Udi’ dir, non so a chi, ma ‘l detto scrissi: né piú che contra ‘l primo è alcun riparo. gira ’l tormento ch’i’ porto per lei; d’un fresco et odorifero laureto: «In questi umani, a dir proprio, ligustri, et a pena vorrei ivi è ’l mio cor, e quella che ’l m’invola; di cieca oblivion che scuri abissi! Cosí ‘l Tempo triumfa i nomi e ‘l mondo! cangiar questo mio viver dolce amaro, qui veder pòi l’imagine mia sola. 62 63 Seconda Appendice: l’anima del Poeta Seconda Appendice: l’anima del Poeta “Chiare, fresche et dolci acque” , dal Canzoniere di Petrarca “Vergine bella, che di sol vestita” dal Canzoniere di Petrarca Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta CXXVI Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta CCCLXVI Questa canzone potrebbe corpo fra voi ricopra, L’oratorio della Linterno ottenne da Vergine bella, che di sol vestita, et torni l’alma al proprio albergo ignuda. essere il tema ideale per Expo papa Innocenzo VI (1352-62), secondo coronata di stelle, al sommo Sole La morte fia men cruda il biografo Giuseppe Fracassetti, piacesti sí, che ‘n te Sua luce ascose, 2015 “Nutrire il pianeta. se questa spene porto amor mi spinge a dir di te parole: Energia per la vita”. a quel dubbioso passo: un’indulgenza nella festività di Santa ma non so ‘ncominciar senza tu’ aita, ché lo spirito lasso Maria Assunta, a cui era dedicato. et di Colui ch’amando in te si pose. La canzone, da molti ritenuta il non poria mai in piú riposato porto La festa del 15 agosto dell’Assunzione Invoco lei che ben sempre rispose, capolavoro di Francesco Petrarca, né in piú tranquilla fossa di Maria in Cielo al momento della sua chi la chiamò con fede: fuggir la carne travagliata et l’ossa. morte (‘La Dormizione di Maria’), ha Vergine, s’a mercede fu scritta tra il 1340 e il 1345 e il Poeta miseria extrema de l’humane cose venne ispirato dal fiume Sorgue che Tempo verrà anchor forse uno splendido riferimento nella Canzo- già mai ti volse, al mio prego t’inchina, scorre nei pressi di Fontaine-de- ch’a l’usato soggiorno ne di Petrarca: «Vergine bella, che di sol soccorri a la mia guerra, Vaucluse (Fonte di Valchiusa). torni la fera bella et mansüeta, vestita, coronata di stelle...». bench’i’ sia terra, et tu del ciel regina. et là ’v’ella mi scorse Non a caso, come la Commedia dante- Il componimento è diviso in 5 stanze di nel benedetto giorno, Vergine saggia, et del bel numero una 13 versi ciascuna e termina con un volga la vista disïosa et lieta, sca, anche il Canzoniere di Petrarca si de le beate vergini prudenti, congedo di tre versi. I vari aspetti della cercandomi; et, o pietà!, conclude con l’invocazione a Maria, cui anzi la prima, et con piú chiara lampa; natura (acque, erbe e fiori) sembrano già terra in fra le pietre si arriva da Beatrice a Laura: le “entità o saldo scudo de l’afflicte genti recare ancora l’impronta di Laura che vedendo, Amor l’inspiri spirituali guida” dei rispettivi Poeti. contra colpi di Morte et di Fortuna, pare ingemmarsi nel prezioso paesaggio in guisa che sospiri Per Dante, la Madre di Cristo è il porto sotto ‘l qual si trïumpha, non pur scampa; sí dolcemente che mercé m’impetre, o refrigerio al cieco ardor ch’avampa circostante come una figura angelicata et faccia forza al cielo, sicuro dell’uomo di fede: uomo del Me- qui fra i mortali sciocchi: di . Il paesaggio è al asciugandosi gli occhi col bel velo. dio Evo nella consapevolezza cristiana Vergine, que’ belli occhi centro della canzone, intimamente di peccato e di grazia. che vider tristi la spietata stampa legato al Poeta che vive il corrispettivo Da’ be’ rami scendea Petrarca preannuncia il Rinascimento. ne’ dolci membri del tuo caro figlio, del proprio mondo interiore. (dolce ne la memoria) L’uomo ha un modo diverso di vedere volgi al mio dubbio stato, una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo; che sconsigliato a te vèn per consiglio. Va precisato che il “Canzoniere” venne et ella si sedea la vita da una prospettiva personale: la rivisto almeno tre volte dal Petrarca humile in tanta gloria, Vergine cui si rivolge Petrarca è il rifu- Vergine pura, d’ogni parte intera, negli otto anni del periodo milanese. coverta già de l’amoroso nembo. gio dei viandanti smarriti. del tuo parto gentil figliola et madre, Non si hanno certezze, ma è verosimile Qual fior cadea sul lembo, Il Poeta esamina la sua coscienza e avverte ch’allumi questa vita, et l’altra adorni, qual su le treccie bionde, per te il tuo figlio, et quel del sommo Padre, che anche la canzone “Chiare, fresche et ch’oro forbito et perle il bisogno del suo soccorso per un risveglio o fenestra del ciel lucente altera, dolci acque” abbia avuto una revisione eran quel dí a vederle; spirituale e la salvezza eterna. venne a salvarne in su li extremi giorni; nei luoghi ameni dei “Delitiosi Passeggi qual si posava in terra, et qual su l’onde; Come scrisse Carducci: et fra tutt’i terreni altri soggiorni di Linterno”. qual con un vago errore “la Canzone alla Vergine sola tu fosti electa, girando parea dir: Qui regna Amore. è la più bella poesia Vergine benedetta, Chiare, fresche et dolci acque, che ‘l pianto d’Eva in allegrezza torni. ove le belle membra Quante volte diss’io sorta da cuore cattolico Fammi, ché puoi, de la Sua gratia degno, pose colei che sola a me par donna; allor pien di spavento: alla Madonna” e, nel senza fine o beata, gentil ramo ove piacque Costei per fermo nacque in paradiso. rispetto di Petrarca, già coronata nel superno regno. (con sospir’ mi rimembra) Cosí carco d’oblio a lei di fare al bel fiancho colonna; il divin portamento anche noi ci Vergine santa d’ogni gratia piena, herba et fior’ che la gonna e ’l volto e le parole e ’l dolce riso congediamo da che per vera et altissima humiltate leggiadra ricoverse m’aveano, et sí diviso questa nostra salisti al ciel onde miei preghi ascolti, co l’angelico seno; da l’imagine vera, ricerca dedicata tu partoristi il fonte di pietate, aere sacro, sereno, ch’i’ dicea sospirando: alla salvaguardia et di giustitia il sol, che rasserena

ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse: Qui come venn’io, o quando?; del XIII sec.) di Loreto (copia da orig. Vergine il secol pien d’errori oscuri et folti; date udïenza insieme credendo d’esser in ciel, non là dov’era. della sua tre dolci et cari nomi ài in te raccolti, a le dolenti mie parole extreme. Da indi in qua mi piace dimora agreste, madre, figliuola et sposa: questa herba sí, ch’altrove non ò pace. con la preghiera Vergina glorïosa, S’egli è pur mio destino rivolta in donna del Re che nostri lacci à sciolti e ’l cielo in ciò s’adopra, Se tu avessi ornamenti quant’ài voglia, et fatto ‘l mondo libero et felice, ch’Amor quest’occhi lagrimando chiuda, poresti arditamente ultimo alla ne le cui sante piaghe qualche gratia il meschino uscir del boscho, et gir in fra la gente. Madonna. prego ch’appaghe il cor, vera beatrice. 64 65 Seconda Appendice: l’anima del Poeta Vergine bella, che di sol vestita” dal Canzoniere di Petrarca

Vergine sola al mondo senza exempio, Vergine, in cui ò tutta mia speranza che ‘l ciel di tue bellezze innamorasti, che possi et vogli al gran bisogno aitarme, cui né prima fu simil né seconda, non mi lasciare in su l’extremo passo. santi penseri, atti pietosi et casti Non guardar me, ma Chi degnò crearme; al vero Dio sacrato et vivo tempio no ‘l mio valor, ma l’alta Sua sembianza, fecero in tua verginità feconda. ch’è in me, ti mova a curar d’uom sí basso. Per te pò la mia vita esser ioconda, Medusa et l’error mio m’àn fatto un sasso s’a’ tuoi preghi, o Maria, d’umor vano stillante: Vergine dolce et pia, Vergine, tu di sante ove ‘l fallo abondò, la gratia abonda. lagrime et pïe adempi ‘l meo cor lasso, Con le ginocchia de la mente inchine, ch’almen l’ultimo pianto sia devoto, prego che sia mia scorta, senza terrestro limo, et la mia torta via drizzi a buon fine. come fu ‘l primo non d’insania vòto. Vergine chiara et stabile in eterno, Vergine humana, et nemica d’orgoglio, di questo tempestoso mare stella, del comune principio amor t’induca: d’ogni fedel nocchier fidata guida, miserere d’un cor contrito humile. pon’ mente in che terribile procella Che se poca mortal terra caduca i’ mi ritrovo sol, senza governo, amar con sí mirabil fede soglio, et ò già da vicin l’ultime strida. che devrò far di te, cosa gentile? Ma pur in te l’anima mia si fida, Se dal mio stato assai misero et vile peccatrice, i’ no ‘l nego, per le tue man’ resurgo, Vergine; ma ti prego Vergine, i’ sacro et purgo che ‘l tuo nemico del mio mal non rida: al tuo nome et penseri e ‘ngegno et stile, ricorditi che fece il peccar nostro, la lingua e ‘l cor, le lagrime e i sospiri. prender Dio per scamparne, Scorgimi al miglior guado, humana carne al tuo virginal chiostro. et prendi in grado i cangiati desiri. Vergine, quante lagrime ò già sparte, Il dí s’appressa, et non pòte esser lunge, quante lusinghe et quanti preghi indarno, sí corre il tempo et vola, pur per mia pena et per mio grave danno! Vergine unica et sola, Da poi ch’i’ nacqui in su la riva d’Arno, e ‘l cor or coscïentia or morte punge. cercando or questa et or quel’altra parte, Raccomandami al tuo figliuol, verace non è stata mia vita altro ch’affanno. homo et verace Dio, Mortal bellezza, atti et parole m’ànno ch’accolga ‘l mïo spirto ultimo in pace. tutta ingombrata l’alma. Vergine sacra et alma, non tardar, ch’i’ son forse a l’ultimo anno. I dí miei piú correnti che saetta fra miserie et peccati sonsen’ andati, et sol Morte n’aspetta. Vergine, tale è terra, et posto à in doglia lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne et de mille miei mali un non sapea: et per saperlo, pur quel che n’avenne fôra avenuto, ch’ogni altra sua voglia era a me morte, et a lei fama rea. Or tu donna del ciel, tu nostra dea (se dir lice, e convensi), Vergine d’alti sensi, tu vedi il tutto; e quel che non potea far altri, è nulla a la tua gran vertute, por fine al mio dolore; Riproduzione della “Madre di Dio della tenerezza” ch’a te honore, et a me fia salute. detta “Vergine di Vladimir”, dipinta a Costantinopoli nel XII sec. 66