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La Città – La Squadra - Gli Eventi Anno III – Numero 43 del 24 luglio 2021

Napoli 95 anni... e penso a te!

Campioni Euro 2020 all’Italia

Protagonisti Palcoscenico Gemito – L’arte d’ ‘o pazzo Enzo d’Errico - Carlo Verna Claudio Di Palma Antimo Casertano e Daniela Ioia

FRAMMENTI D’AZZURRO De Laurentiis Più fatti meno parole

di Giovanni Gaudiano

a storia del calcio a Napoli inizia sulla costa. I ma- De Laurentiis di sicuro lo sa. Come sa bene che si è gua- rinai inglesi che arrivavano nel grande porto di Na- dagnato in ogni caso un posto nella storia di questa socie- L poli nei momenti liberi giocavano a football. tà. Certo sarebbe meglio se la sua presidenza fosse con- Tra i bagagli personali avevano sempre con loro un pallo- traddistinta da qualche significativo successo sportivo ne di cuoio pronto per l’uso. Di quel gioco gli inglesi an- utile anche a bilanciare l’assenza di una carica di simpatia cora oggi vantano di essere stati gli inventori, i maestri, an- che il presidente considera inutile. Nessuno comunque può che se gli scozzesi non sono d’accordo. C’è però un dato in- negare ad oggi, sino a prova contraria, la solidità economica negabile: nel 1863 la Football Association, a Londra, deci- del club, i bilanci in ordine che sono importanti ma che però se di regolamentare il gioco creando l’unica garanzia pos- non vanno in bacheca. sibile che gli avrebbe conferito il concetto dell’universali- Il numero uno ha parlato dopo un lungo silenzio dicendo tà. cose condivisibili ed altre meno. Alcune ricostruzioni ro- Tra qualche giorno, il 1° agosto, la Società Sportiva Cal- manzate proposte da De Laurentiis fanno invidia a quelle cio Napoli compirà ufficialmente 95 anni. Non tutti sono utilizzate dallo scrittore Carlo Lucarelli nelle sue trasmis- d’accordo sull’anno di fondazione e neanche sul giorno. C’è sioni. Solo che Napoli non è il “mostro di Firenze” e gli ap- chi afferma che il primo Napoli sia nato nel 1906, chi par- passionati e l’informazione hanno bisogno di notizie. Au- la del 1922. E quelli che riconoscono come anno di partenza spichiamo che le fantasiose ricostruzioni abbandonino il cam- della storia azzurra il 1926 discutono sulla data che per al- po lasciandolo ai fatti. Volendo, De Laurentiis potrebbe, ma- cuni non sarebbe il 1° ma il 25 agosto. gari a Dimaro, spiegare come la società intende affrontare Ci limitiamo a constatare che il Napoli in ogni caso que- il problema Insigne per farci conoscere sulla vicenda del rin- st’anno compie 95 o 99 o addirittura 115 anni, un traguardo novo il suo vero pensiero, senza lasciare spazio alla fatali- rilevante per una storia meravigliosa. tà invocata con un laconico “sarà quel che sarà”. Ed allora tanti auguri caro Napoli. Dopo tutti questi anni La storia tra Insigne ed il Napoli riteniamo che per svariati l’interesse che ti circonda non è mai scemato. Ci sono gli motivi non possa essere trattata in maniera fatalistica. Di appassionati che ti considerano quasi come un bene personale. contro al capitano poi vorremmo chiedere, se il giocatore C’è l’informazione che a suo modo segue le tue gesta. Oggi vorrà rispondere, di parlarci, senza fare dietrologia, del- c’è poi anche il grande comunicatore che pensa di poter par- l’ultima gara della stagione, quella con il Verona, il cui an- lare come e quando vuole dalla sua improvvisata cattedra. damento resta tutt’oggi inspiegabile. Il Napoli, comunque vada, resterà nel tempo e fino a quan- Le parole di Aurelio De Laurentiis su Insigne sono quin- do scenderà in campo ci saranno i suoi tanti sostenitori pron- di inaccettabili e ci permettiamo con educazione, ma con fer- ti a seguirlo. mezza, di rimandarle al mittente.

Sabato 24 luglio 2021 3 Qualità, esperienza ed ars oratoria

l Napoli di Luciano Spalletti domani concluderà la migliore delle scelte e la rivelazione di ADL sul pen- il suo lavoro in Trentino. sato coup de théatre del ritorno ai microfoni programmato I L’appuntamento è ora a Castel di Sangro. L’al- dopo l’ultima gara, sempre con il Verona, con l’ottenimento lenatore ingaggiato da ADL è il 68° tecnico ad accomo- della qualificazione in Champions League, è sembrata un darsi sulla panchina azzurra. ripiego in corner per la gaffe rimediata con il saluto a mez- A differenza degli ultimi anni sembra esserci meno attesa zo tweet al tecnico di fatto già sostituito da tempo. per come si evolverà il suo lavoro. La città, i tifosi, no- Spalletti a questo punto è impegnato nel ricostruire il nostante si tratti di un allenatore di provata esperienza gruppo che la società gli metterà a disposizione per can- e capacità, si sono mostrati tiepidi. cellare le spiacevoli sensazioni che tuttora permangono L’allenatore non ha certo bisogno di incoraggiamenti ma proprio per la serata di Napoli-Verona. sarà bene chiarirgli che nessuno ce l’ha con lui, anzi. La Nella conferenza di presentazione a Napoli il toscano ha situazione di torpore e di sfiducia che aleggia sul Napo- già mostrato la sua ironia nel rispondere alle domande, li riguarda soprattutto la società per come si è conclusa davvero poco incisive ed inadeguate, rivoltegli. e come è stata condotta la scorsa stagione. Gli auguriamo un buon lavoro e siamo pronti a seguir- Dalle recenti parole di De Laurentiis si sa ufficialmente lo con attenzione sperando che sin da Castel di Sangro, che il pensiero di sostituire Gattuso era balenato nella te- con il ritorno dei nazionali, Spalletti possa contare sul- sta del presidente già dopo la sconfitta di Verona al ter- la rosa definitiva con la quale preparare la stagione che mine del girone d’andata. ci si augura possa segnare l’inizio di un nuovo e duratu- Il silenzio stampa degli ultimi mesi poi non è sembrata ro ciclo.

4 Sabato 24 luglio 2021

LA PAROLA A… Antonio Sasso Auguro al Napoli di andare sempre in Champions!

Il cuore azzurro, i ricordi, le emozioni e le considerazioni del direttore del quotidiano “Roma” a proposito dell’anniversario della società azzurra

Intervista di Lorenzo Gaudiano

l primo pensiero che viene alla mente quando troppo non si riempiono. si parla del tempo che avanza è che si finisce È vero che è prossima ai 95 anni, forse anche di più stan- I sempre per fare i conti con un inesorabile pro- do ai vari racconti relativi alla fondazione della squa- cesso di invecchiamento a cui per le leggi della natura dra azzurra, ma la storia del Napoli continua ad arric- non si può in alcuna maniera sfuggire. Questo princi- chirsi con il passare del tempo di tanti nuovi ed inte- pio dovrebbe valere per qualsiasi cosa esistente al mon- ressanti capitoli che si vanno ad aggiungere a quelli già do, ma in realtà non è proprio così. Passano gli anni, l’età impressi nella memoria dei tifosi e che, nonostante fac- cresce sempre di più, si succedono milioni e milioni di ciano parte di un passato comunque lontano, trovano tortuosità, ostacoli e peripezie di ogni tipo ma il Napoli sempre l’occasione per saltare fuori, essere raccontati continua ad esistere, a battersi e a rimanere lì. e quindi risvegliare quelle emozioni indimenticabili e La città partenopea continua ad avere la sua squadra. soprattutto mai sopite, riportare alla luce quelle sod- Unica, senza rivalità cittadine con altre formazioni. Una disfazioni che al popolo partenopeo piace sempre ri- squadra verso cui il trasporto della tifoseria di gene- membrare con orgoglio profondo ed esaltare per il si- razione in generazione rimane sempre vivo, caloroso, gnificato simbolico di cui si sono caricate, legato na- passionale, sia quando si vince qualche trofeo che quan- turalmente all’appartenenza e all’amore per il proprio do si rimane a mani vuote e le teche della bacheca pur- territorio, con tutto il suo patrimonio di bellezze ed ec-

6 Sabato 24 luglio 2021 cellenze nei campi più svariati. Il calcio a Napoli non ha mai rappresentato soltanto uno sport. È sempre stato qualcosa di più, una forza in gra- do di cambiare il colore del sangue da rosso vivo ad az- zurro, così come quello del cuore che non batte mai tan- to forte quanto sugli spalti, sul divano dinanzi ad un te- levisore oppure con la radiolina all’orecchio quando un- dici uomini con la casacca azzurra scendono in campo. E quel cuore pulsante dal colore azzurro cielo lo ha sem- pre avuto sin dalla nascita anche Antonio Sasso, il di- rettore del quotidiano Roma, che nella sua vita da ti- foso e nella propria carriera da giornalista di squadre azzurre ne ha viste davvero tante. Quella ai tempi di Achille Lauro presidente, quella che ha visto in cam- 1 po giocatori come Pesaola, Vinicio, Bugatti, Comaschi, Morin, Molino, Mistone etc., quella vincente di Ma- radona fino ad arrivare a quella attuale, costruita da De Laurentiis, che dalla C è riuscita a tornare nell’Euro- pa che conta. E che ora ripartirà da Spalletti per ritrovare il proprio posto tra le grandi in Italia e la qualificazione in Champions. Direttore Sasso, una vita al quotidiano “Roma” ed una naturalmente da tifoso partenopeo. Quindi la passione per la maglia azzurra quando è nata? «Quasi certamente nel momento in cui ho visto la luce! 2 Mio padre lavorava per il Comandante Lauro, era un tifo- so sfegatato del Napoli e mi ha trasmesso sin da subito que- sta sua passione immensa. Ricordo con grande piacere le pri- me partite allo stadio al Vomero, il campionato De Marti- no dove giocavano le riserve delle varie squadre che si tene- va il giovedì e che al tempo stesso mi appassionò molto. Si può affermare con certezza che sia nato con il cuore azzurro e naturalmente questa passione continua ad accompagnar- mi ancora oggi con la stessa intensità. Sono rimasto affe- 3 zionato a tanti giocatori, per esempio Pesaola, Vinicio, Co- maschi, Bugatti, Morin, Molino e Mistone. Molti calciato- ri lavoravano nella flotta Lauro insieme a mio padre, tra que- sti è rimasto impresso nella mia memoria Enzo Di Mauro, un’ala sinistra non titolare ma che comunque giocava in Se- rie A». Tra qualche giorno la società azzurra compirà 95 anni, secondo alcuni in realtà ne dovrebbe festeg- giare anche di più. Al di là di questa questione d’età, 4 se le chiedessi di mandare un augurio personale al Foto 1 – Antonio Sasso con il presidente regionale dell’Ussi Cam- Napoli per il suo anniversario, cosa direbbe? pania Mario Zaccaria «Auguro al Napoli di rimanere con il passare delle sta- Foto 2 – Il direttore del “Roma” con il cardinale Crescenzio Sepe gioni tra le grandi del campionato, mi riferisco quindi ad Foto 3 – In compagnia di Emilio Fede e Foto 4 – Uno scatto all’insegna del sorriso con il pilota motonau- un piazzamento costante nelle prime quattro posizioni del- tico del Circolo Canottieri Napoli Diego Testa, Mimmo la graduatoria nazionale. Una società che ambisce a rima- Sica e Toni Iavarone

Sabato 24 luglio 2021 7 nere importante deve necessariamente disputare la Champions. Una squadra come il Napoli per gli Scudetti vinti, le Cop- pe Italia, le Supercoppe e la Coppa Uefa ha la necessità di affermare la propria presenza nell’Europa che conta. Non essere in quel gruppo di squadre blasonate purtroppo signi- fica mancare l’obiettivo stagionale. O meglio, fallire». Una lunga storia, tanti presidenti. Vogliamo provare a dare una definizione a quei nomi che hanno la- sciato un segno più marcato? «Certo». Come definirebbe Achille Lauro? 5 «Il Comandante innamorato di Napoli». Invece Roberto Fiore e ? «Il presidente “povero” il primo; il presidente vincente il secondo». Marino Brancaccio ed infine Aurelio De Laurentiis? «L’ingegnere lo definirei come l’uomo sempre disponi- bile, mentre l’attuale patron invece come il presidente che non riesce a sfondare». Durante la sua carriera, e anche la sua vita perso- nale da tifoso, qual è il momento della storia del Na- poli a cui si sente più legato, quello di cui conser- va i ricordi più belli? 6 «Senza dubbio gli anni di Maradona, che mi hanno fat- to vivere momenti di gloria non solo sportiva ma anche edi- toriale. Ai tempi di Diego con “Il giornale di Napoli” e poi “Ultimissime” abbiamo raggiunto picchi di vendita davve- ro irripetibili e difficili da raggiungere oggi, anche perché in seguito c’è stato un lento e progressivo declino dell’edito- ria campana». In questi 95 anni il Napoli ha vinto i suoi trofei e vissuto i suoi momenti belli e brutti. Ma secondo lei, per come sono andate le cose, si sarebbe potu- to fare di più oppure il Napoli ha ottenuto quanto gli fosse possibile conseguire? «Poteva mettere in cassaforte sicuramente molto di più. 7 La forza, il calore e la passione del tifo napoletano merita- vano non due ma cento scudetti, ma in questi anni di vita pur- Foto 5 – Con la figlia al mo- troppo il ciuccio ha finito per incassare tanti calci». mento del taglio Dopo il fallimento De Laurentiis ha saputo rico- della torta in occa- sione del 70esimo struire, riportare in Europa e rendere nuovamente compleanno competitivo in campionato il Napoli. Adesso e nel Foto 6 – Il direttore Sasso futuro cosa è necessario che si faccia per continuare con il presidente Vi- gorito e il ds. Foggia ad alzare il livello? Foto 7 – Una foto “rubata” «Ho sempre pensato che per creare un club vincente oc- a Sal da Vinci corresse strutturare un adeguato settore giovanile. Se non si Foto 8 – Un brindisi con l’ex presidente del Na- costruisce in una città metropolitana come Napoli ed in una 8 poli ing. Corrado regione come la Campania una base in cui si possano alle- Ferlaino vare i campioni del futuro, le vette a cui aspiriamo saranno

8 Sabato 24 luglio 2021 sempre un’utopia». quella partenopea? Nonostante l’incubo della Serie C e le difficoltà de- «Sì. Spalletti ha sicuramente un bel caratterino che po- gli anni precedenti alla gestione De Laurentiis sia- trebbe portarlo a confrontarsi spesso sia col presidente che con no lontani, la città è divisa sul presidente: c’è chi i giocatori ed i tifosi, ma è un allenatore che sa centrare gli lo ama e chi lo critica per la gestione forse troppo obiettivi che gli vengono richiesti. Come tutti ha i suoi pro oculata della società. Che idea si è fatto su questo e contro, ma ritengo siano maggiori i lati positivi che quel- sentimento di divisione e soprattutto sulla critica li negativi. Ho grande fiducia in un allenatore che non par- nei suoi confronti che in certi momenti sembrano te purtroppo col sostegno unanime e la simpatia della tifo- prevalere? seria, però sono convinto che alla fine il campo gli darà ra- «Al presidente vanno riconosciuti tanti meriti. Ripor- gione se gli saranno garantite le più adeguate condizioni per tare un Napoli fallito nel giro europeo è già da considera- lavorare». re come un eccezionale traguardo, a cui va aggiunto il fat- Già si può ambire alla Champions nella prossima to che negli anni hanno vestito la maglia azzurra calciato- stagione oppure è in atto una ricostruzione alla luce ri di primissimo livello come Lavezzi, Cavani ed Higuain. delle dichiarazioni recenti del presidente sulla ne- Non è riuscito a conquistare i tifosi perché non ha mai con- cessità di far quadrare il bilancio? siderato Napoli come un punto di riferimento, sia dal pun- «Si può parlare di ricostruzione fino ad un certo pun- to di vista personale che professionale. Non ha stabilito la sede to, anche perché non credo che andranno via tutti i pezzi pre- societaria in città, cerca di tenere sempre lontani i sosteni- giati. Il Napoli in organico ne ha tanti e senza dubbio non tori dalla squadra, sembra che in certi momenti snobbi i ti- li perderà tutti. Lo scorso anno avrebbe meritato un piaz- fosi anche se al tempo stesso finisce comunque per esaltarli». zamento in Champions. Per questo motivo l’obiettivo reste- Per chiudere, due domande sulla situazione attua- rà sempre ritornare tra le prime quattro in classifica e Spal- le. È iniziata l’era Spalletti. Il tecnico toscano è il letti con questa rosa ha tutte le carte in regola per centrare profilo giusto per una panchina calda e difficile come questo risultato».

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IN QUESTO NUMERO

Anno III numero 43 del 24 luglio 2021 Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018

RIVISTA DELL’EDITORIALE NAPOLI SRLS E DELLA PUBBLI AND MANAGMENT SRL IN DISTRIBUZIONE GRATUITA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Direttore Responsabile Sergio Roncelli presidente del CoNI Campania Carannante e Scarlato parlano degli anni d’oro del Napoli Giovanni Gaudiano parla delle olimpiadi e dell’anniversario del Napoli e della rinascita con l’avvento del presidente De laurentiis (da pagina 43 a pagina 46) (da pagina 29 a pagina 35) Coordinatore Editoriale Lorenzo Gaudiano All’interno Redazione Il NApolI Marco Boscia le storie di Napoli Testimone del tempo 73 Bruno Marchionibus 13 la Napoli di Gemito Napoli, 95 anni di Paola Parisi Grafica ed Impaginazione e una passione infinita TEATRo Mario de Filippis di Mimmo Carratelli Pubbli and Managment srl Il Sogno Reale 17 protagonisti 77 Il principe d’Elbeuf Le foto della sezione Sportiva Enzo d’Errico gli scavi e la villa in rovina sono dell’Agenzia Mosca Auguri Napoli di Giovanni Gaudiano Equilibrio e programmazione Pubblicità, Marketing per continuare a crescere patrimonio da salvare e Stampa a cura della di Lorenzo Gaudiano 81 Villa d’Elbeuf Pubbli and Managment srl un gioiello deturpato S. S. Sannitica Km. 22,300 Storie azzurre ph di Pietro Mosca di Domenico Sepe 81020 San Nicola La Strada (CE) 23 Giorgio Ascarelli Tel. 0823 330633 Il primo presidente lA NAZIoNAlE p arliamo con… [email protected] manager del calcio italiano 85 Claudio Di palma di Giovanni Gaudiano 51 Campioni Napoli esporta nel mondo Consulenza Amministrativa Gli eroi di Wembley la sua sapienza scenica Studio Marchionibus Gli anni d’oro 29 di Giovanni Gaudiano di Giovanni Gaudiano Hanno collaborato Antonio Carannante a questo numero: Il ricordo del Napoli vincente la notte di Wembley l’EVENTo 52 53 anni di attesa per Gigi Amati in Italia ed in Coppa Uefa Sant’Anna ad Ischia Mimmo Carratelli di Marco Boscia tornare sul tetto d’Europa 90 una festa per la ri-nascita Ciro Chiaro di Lorenzo Gaudiano di Pasquale Raicaldo Pasquale Lignelli la rinascita Francesco Marchionibus 33 Euro 2020 SCAFFAlE pARTENopEo Gennaro Scarlato 54 Paola Parisi l’era De laurentiis Gli azzurri… Yvonne Carbonaro Pasquale Raicaldo e l’importanza del un po’ più azzurri 93 “la carriera delle donne Domenico Sepe lavoro sui giovani di Marco Boscia ancora un percorso ad ostacoli” Marina Topa di Domenico Sepe l’IMpRENDIToRIA di Marina Topa Dialogo ragionato sul calcio 57 le imprese Scaffale sportivo 37 Carlo Verna Confimprese World 97 Tommaso Mandato Una nuova epopea is different “Il centravanti in SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB come con Diego e Ferlaino di Lorenzo Gaudiano giacca e cravatta” www.rivistanapoli.it di Lorenzo Gaudiano NApolI di Pasquale Lignelli l’approfondimento 62 Il tema Il BENEVENTo 48 la guerra dei Vincenzo Gemito Appunti in giallorosso diritti televisivi la bellezza da rileggere 99 Da Cascia all’attacco di Francesco Marchionibus di Ciro Chiaro nella serie cadetta

olIMpIADI Napoletani di Lorenzo Gaudiano Resta sempre 65 Antimo Casertano Rivista Napoli aggiornato Il sogno olimpico Echi dal Sannio con tutti gli articoli 40 Record di partecipanti Un attore sano 101la ricetta per tornare in A dedicati alla squadra, per l’Italia e poi… è un paradosso di Gigi Amati giornalenapoli agli eventi ed alla città di Lorenzo Gaudiano di Giovanni Gaudiano CAlCIo FEMMINIlE le olimpiadi dei campani palcoscenico 69 Il Napoli al femminile CALENDARIO PROSSIME USCITE 43 Sergio Roncelli Daniela Ioia 104Raffaele Carlino 1 olimpiade, 5 cerchi Amo Eduardo e vorrei Idee chiare e amore Numero 44 Sabato 07 agosto 2021 e 23 sogni campani interpretare Filumena per la maglia e la città Numero 45 Sabato 21 agosto 2021 di Bruno Marchionibus di Giovanni Gaudiano di Bruno Marchionibus

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l compleanno del Napoli: 95 anni, 75 campionati in i gol 3406. , 12 in , 2 in serie C, 3 nella Divisio- Questi i “numeri” soverchiati da una passione infinita. Era I ne nazionale. Due scudetti, otto volte secon- domenica il 1° agosto 1926 quando nacque il Napoli. do, dieci volte terzo, sei Coppe Italia, una Coppa Uefa, C’erano state in città due squadre, il e l’In- due Supercoppe italiane, una Coppa delle Alpi ed ternazionale, poi fuse nell’Internaples, presiden- un torneo italo-inglese. Quattro gli stadi: l’Are- te Giorgio Ascarelli, un industriale tessile di ori- naccia, un campo sportivo militare dal 1926 al gine ebraica, noto anche per il suo sostegno alle 1930; l’Ascarelli dal 1930 al 1942, denomina- arti e ai club sportivi. Ascarelli radunò i soci del- to all’inizio Stadio Vesuvio e dal 1934 Stadio Par- l’Internaples nella sede di Piazza Carità. C’era- tenopeo; il Vomero dal dopoguerra al 1959; il no Gustavo Zinzaro, Emilio Reale, Davide Pi- San Paolo, inaugurato il 6 dicembre 1959, chetti, Adriano Dumontet, Auricchio. Non oggi Stadio Diego Armando Maradona. Nel cam- senza una certa emozione disse: «Pur grati a co- pionato di serie A, il Napoli è la settima squadra loro che sono stati la nostra matrice, l’importan- per numero di punti con l‘handicap di avere disputato za del momento e la maggiore dignità cui il nostro meno campionati delle sei squadre che lo precedono sodalizio è chiamato mi suggeriscono un nome nuo- (Juve, Inter, Milan, Roma, Fiorentina, Lazio), per media-punti vo, nuovo e antico come la terra che ci tiene, un nome che è al quinto posto. Le vittorie del Napoli in serie A sono 1005, racchiude in sé tutto il cuore della città alla quale siamo ri-

Sabato 24 luglio 2021 13 conoscenti per averci dato natali, lavoro e ricchezza. Io pro- pongo che l’Internaples da oggi in poi, e per sempre, si chia- mi Associazione Calcio Napoli». Era nato il Napoli. Un grande fenomeno popolare che legò la squadra di calcio alla città come in nessun altro posto del mondo. Il calcio, a Napoli, divenne il vessillo di ambizioni e rivalse nella contrapposizione al Nord, finendo con l’es- sere la valvola di sfogo della precarietà e delle umiliazioni quotidiane come se la squadra fosse l’unico strumento di ri- scatto di una realtà cittadina depressa. Il Napoli divenne la bandiera di un popolo che non trovava altre occasioni e stru- 1 2 menti per vivere pienamente la sua carica emotiva, le sue capacità di sogno e di fantasia, il bisogno di visibilità. Fu il mastice di una realtà controversa e disgregata di una cit- tà che finì col riversare sulla squadra di calcio il suo biso- gno di identità, la sua tensione a conquistare una ribalta. L’inizio non fu facile. Nella Divisione nazionale in due gi- roni, prima che nel 1929 nascesse la serie A a girone uni- co, com’è oggi, il Napoli raccolse solo insuccessi, due vol- te salvato dalla Federcalcio. Fu allora che al Bar Brasilia- no, ritrovo del tifo all’esterno della Galleria Umberto, un tifoso esclamò: «Questa squadra nostra mi pare ‘o ciuccio 3 ‘e fichelle, trentatré piaghe e ‘a coda fracida». E il Napoli fu per sempre “il ciuccio”. Foto 1 – Il primo presidente Giorgio Ascarelli ne segnò il riscatto. Per il campionato 1929- del Napoli Giorgio Ascarelli 30, ingaggiò l’allenatore inglese William Garbutt, che ave- Foto 2 – la prima stella At- va vinto tre scudetti col Genoa, e investì mezzo milione di tila Sallustro lire in sei acquisti: il portiere Cavanna, il terzino Vincenzi, Foto 3 – Il primo allenatore carismatico, l’in- le mezz’ali Vojak e Mihalic, l’ala Perani e il portiere di ri- glese William Gar- serva Masetti. Completavano la squadra il centravanti At- butt tila Sallustro, il primo idolo del calcio, il “motorino” di cen- Foto 4 – l’indimenticabile Bruno pesaola trocampo Buscaglia, il terzino Pippone Innocenti di origi- Foto 5 – Una bandiera ed un ni brasiliane, in seguito l‘attaccante Gino Rosetti, che era grande portiere: Antonio Juliano e stato nel formidabile trio d’attacco del Torino con Libonatti Dino Zoff 4 e Baloncieri, il mediano Colombari per la cifra-record di 250mila lire, il portiere modenese Arnaldo Sentimenti che trascorse tutta la sua vita a Napoli. E al Rione Luzzatti, fa- cendo prosciugare un terreno acquitrinoso, Ascarelli rea- lizzò in sette mesi uno stadio per oltre ventimila posti con tribuna coperta in legno. Fu lo Stadio Vesuvio. Il Napoli di Ascarelli e Garbutt conquistò due volte il ter- zo posto in sei campionati che gli valse la scena internazionale con la partecipazione alla Coppa Europa. Ascarelli morì a 36 anni, stroncato da una peritonite perforante il 12 mar- zo 1930. Gli fu intitolato lo stadio del Rione Luzzatti. Il re- gime fascista ne cancellò successivamente il nome, per le ori- 5 gini ebraiche di Ascarelli, denominandolo Stadio Parteno- peo, ricostruito in muratura nel 1934 per 40mila posti, poi raso al suolo nel 1942 dai bombardamenti.

14 Sabato 24 luglio 2021 Cominciò l’epopea del Vomero, lo stadio sulla collina per tredici campionati e quattro domeniche, lo stadio di Jepp- son e Vinicio, di Amadei e Pesaola, di Casari e Gramaglia, di Bugatti e Vinyei, dei sette campionati con Monzeglio in panchina. Il San Paolo ha segnato il lungo regno di Corrado Ferlai- no da quando l’Ingegnere aveva 38 anni (gennaio 1969) fino a che ne ebbe 71 (il 12 febbraio 2002 apparve per l'ultima volta al Campo Paradiso, andandosene su un'auto giappo- nese). Nel campionato 1967-68 con Zoff e Altafini, Juliano e Canè, Orlando e Barison, Girardo e Panzanato, Nardin e Poglia- na, in panchina Pesaola, il Napoli si piazzò per la prima vol- ta al secondo posto. 6 L’epoca di Ferlaino cominciò con Chiappella in panchina (cin- que anni) e il tentativo di scudetto rintuzzato a Milano (l'In- ter, l'arbitro Gonella). L’avvento di Vinicio da allenatore por- tò il Napoli a lottare per lo scudetto per la seconda volta, impresa sfumata a Torino contro la Juventus. Mancato l’ac- quisto epocale di , arrivò Beppe-gol Savoldi alla cifra-record di due miliardi di lire (1400 milioni al Bologna più la cessione di Clerici e Rampanti). Terza illusione di scu- detto nel campionato 1980-81, in panchi- na, in squadra Krol, Bruscolotti, Castellini, Damiani, Mu- sella, Pellegrini, direttore generale Juliano. Il sogno si in- 7 franse nella gara casalinga contro il Perugia, decisivi l’au- togol di Ferrario al primo minuto e le prodezze del portiere Malizia che inchiodarono il Napoli alla sconfitta. Dopo due salvezze risicate, prima Pesaola e poi Marchesi al capezzale azzurro, l’arrivo clamoroso di Maradona. I due scudetti, la Coppa Uefa, la e la Supercoppa ita- liana, due partecipazioni alla Coppa dei Campioni, il Napoli eliminato dal Real Madrid la prima volta, dallo Spartak Mo- sca (ai rigori) la seconda volta. Dopo Diego, il declino, l’ultimo grande acquisto (Fonseca 8 9 dal Cagliari per 8 miliardi e 400 milioni nel 1992), Corbelli e Naldi, il disastro della stagione 1997-98, vergognoso ul- timo posto e quinta retrocessione in serie B, il fallimento e Foto 6 – Gioco e goal come quando la rinascita, cronaca recente o quasi, il Napoli di De Lau- giocava luis Vinicio in tuta da allenatore rentiis sedici volte in Europa (7 in Champions, 9 in Euro- Foto 7 – Mister due miliardi, il centra- pa League). vanti arrivato dal Bologna Beppe Savoldi Nell’albo d’oro azzurro, i record di Hamsik (520 presenze Foto 8 – l’elegante e forte davanti a Bruscolotti 511 e Juliano 505); i 135 gol di Mer- olandese che ancora parla di tens (Maradona 115); le 252 panchine di Pesaola, davanti Napoli Foto 9 – Capitano in campo e fuori il a Monzeglio (236) e Bianchi (211); tre capocannonieri in se- difensore bandiera del Na- rie A (15 gol Maradona nel 1987-88; 29 gol Cavani nel 2012- poli Beppe Bruscolotti 13; 36 gol Higuain nel 2015-16). Foto 10 – Il logo attuale della Società 10 Sportiva Calcio Napoli Tanti numeri, tante storie. E il 1° agosto 2021, il Napoli com- pie 95 anni.

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PROTAGONISTI Enzo d’Errico

Auguri Napoli Equilibrio e programmazione per continuare a crescere

nzo d’Errico aveva soltanto diciotto anni quan- Il direttore del Corriere do ha iniziato a dedicarsi al giornalismo. Ad una E simile età per tutti i giovani è sempre difficile pre- del Mezzogiorno parla vedere dove si andrà a finire andando avanti nel tempo, ma nel suo caso dubbi in merito non ce ne sono mai sta- dell’anniversario della squadra ti. Scrivere ha sempre costituito la sua principale pas- azzurra, dei momenti della sua sione ed oggi come allora storia a cui è maggiormente questo aspetto legato, della necessità di rilevante della sua vita è ri- rimanere sulla rotta intrapresa masto inalte- rato, anzi si è da De Laurentiis all’inizio della fortificato con sua gestione e infine del nuovo le varie espe- rienze vissute nel campo giornalistico e le numerose sod- allenatore Luciano Spalletti disfazioni ottenute in carriera che in passato hanno cer- tificato e nel presente continuano ad avvalorare la sua Intervista di Lorenzo Gaudiano professionalità. Da diversi anni è il direttore del Corriere del Mezzogiorno,

Sabato 24 luglio 2021 17 uno dei principali punti di riferimento dell’informazio- ne partenopea e non solo, il miglior riconoscimento per un personaggio che nella sua carriera ha dimostrato col passare degli anni grande competenza nel proprio campo. Lui stesso definisce questo ruolo di così gran- de importanza e responsabilità che gli è stato affidato come «la chiusura di un cerchio, il coronamento di una carriera dopo più di 20 anni trascorsi al Corriere della Sera come inviato per il Mezzogiorno e 5 nell’ufficio centrale a Milano». Il 1° agosto sarà l’anniversario del Napoli, il 95esimo, anche se per molti in realtà la squadra azzurra avreb- be molti più anni e non sarebbe quella la giornata in cui si dovrebbe festeggiare. Al di là di questo dettaglio, è pro- prio con d’Errico che si è deciso di celebrare questa data, partendo da un augurio alla società partenopea fino ad arrivare all’attualità con l’inizio dell’era Spalletti. Il 95esimo anniversario del Napoli è molto vicino. Se le chiedessi di mandare un augurio personale alla società azzurra per questa importante e significa- tiva ricorrenza, cosa direbbe? «Un augurio sicuramente scontato, ovvero di vincere un altro scudetto. Essenzialmente e seriamente gli auguro di man- tenere la rotta intrapresa e seguita in questi anni. Il calcio, come tutta la nostra vita e al tempo stesso l’organizzazione economica e sociale, è cambiato radicalmente nell’ultimo de- cennio. Gli scudetti vinti con Maradona infatti appartengo- della città. Il tifo da sempre è un sentimento che attraversa tra- no purtroppo alla preistoria, non so se oggi sarebbe possibi- sversalmente il capoluogo partenopeo, non è una cosa di esclu- le replicare un risultato di quel tipo. Il calcio oggi è un’im- sivo patrimonio popolare. Appassiona tutti, dal grande im- presa economica, è diventato necessario mantenere in ordine prenditore al disoccupato, e credo che costituirà sempre una i conti e programmare una crescita nel tempo. La strada at- parte importantissima di questa città». tuale mi appare come la migliore da seguire». Durante la sua carriera, e anche la sua vita perso- A questo punto mi interessa una sua considerazio- nale, qual è il momento della storia del Napoli a cui ne su quello che il Napoli ha rappresentato, rap- si sente più legato, di cui conserva i ricordi più bel- presenta e rappresenterà negli anni a venire… li oppure un aneddoto particolare che ha piacere di «Il Napoli è una componente fondamentale dell’anima condividere? «Dal punto di vista professionale ho seguito in partico- lare gli scudetti conquistati ai tempi di Maradona. Non vo- glio cadere nella trappola della retorica e della banalità ma senza dubbio quei successi non potrei dimenticarli. Devo es- sere sincero, per un certo periodo non ho seguito il Napoli con la stessa passione. Con la retrocessione in C e la nuova gestione avviata dal presidente De Laurentiis ho ripreso a seguire le vicende della squadra con la stessa passione che mi aveva con- traddistinto da ragazzo e si può dire sia cominciata la mia seconda vita da tifoso. Come aneddoto posso raccontare che in piena gioventù andavo con mio padre al San Paolo a ve- dere le partite, era il Napoli di Sivori ed Altafini. Ricordo in particolare una partita contro la Juventus dove Sivori ven-

18 Sabato 24 luglio 2021 suto uno sviluppo legato alla spesa pubblica, per cui non si sono mai riuscite ad affermare famiglie imprenditoriali come quel- la degli Agnelli, dei Moratti. Il Napoli ha potuto contare sem- pre e soltanto sulle forze di imprenditori singoli, come Lau- ro, Ferlaino ed ora De Laurentiis. Per questo motivo ha fat- to tutto quello che gli fosse possibile fare. Certo in alcune sta- gioni poteva essere amministrato meglio, ma sarebbe stato co- munque difficile ottenere di più». Dopo il fallimento De Laurentiis ha saputo rico- struire, riportare in Europa e mettere in condizio- ne il Napoli di giocarsi anche il campionato con le squadre più titolate. Oggi, proprio perché la socie- tà azzurra ricopre un ruolo comunque importante nel calcio italiano ed europeo, cosa è necessario fare per continuare a farlo crescere? «Tutto dipenderà dai risultati, che incrementano la ca- pacità di investimento, consentono di alzare il fatturato etc. Se oggi vogliamo una società con i conti in ordine che non si indebiti e non fallisca per comprare il Ronaldo di turno, que- sta è la strada giusta da seguire a meno che non si venda a famiglie arabe o imprenditori che possono permettersi di in- vestire senza badare ai bilanci. Sinceramente preferisco sempre una proprietà legata al territorio e che soprattutto fac- cia capire ai tifosi che questa è l’unica via percorribile». Nonostante oggi l’incubo della Serie C e le difficoltà degli anni precedenti alla gestione De Laurentiis sia- ne espulso e quel sentimento di rabbia provato allora lo rivi- no lontani, la città è divisa sul presidente: c’è chi lo vo ogni volta che il Napoli affronta i bianconeri». ama e chi purtroppo lo critica per la gestione for- Quindi se le dicessi Napoli di Vinicio, Napoli di Ma- se troppo oculata della società. Perché in certi mo- radona o Napoli di Sarri, lei quale sceglierebbe? menti prevale questo sentimento di divisione e so- «Parliamo di tre Napoli completamente diversi, per sto- prattutto la critica nei suoi confronti? ria e tutto il resto. Quello di Sarri è stato il Napoli più bel- «Il presidente De Laurentiis di sicuro non è un uomo sim- lo, a quello di Vinicio invece sono legato molto dal punto di patico e non fa molto per rendersi tale. È un tratto del suo ca- vista affettivo in quanto era la prima volta che il Napoli ap- rattere, tutti noi ne abbiamo uno, ma questo in particolare pesa pariva come una squadra spettacolare, arrembante, intrepi- nel rapporto con una città che negli strati popolari vive so- da. Quello di Maradona è stato il Napoli vincente, ma si par- prattutto di sentimenti, con tutta la volatilità che questi han- la di stagioni davvero uniche. Dal mio punto di vista però pre- ferisco le realtà che crescono e si affermano nel tempo, non il “feste, farina e forca” che è venuto fuori dopo, quando il Na- poli ha imboccato una strada di declino». In questi 95 anni sono accadute tante cose, il Na- poli ha vinto i suoi trofei e vissuto i suoi momenti belli e brutti. Per come sono andate poi le cose, si sarebbe potuto fare di più oppure il Napoli ha ot- tenuto quanto gli fosse possibile conseguire? «Il Napoli non va mai considerato come un’entità indi- pendente dal contesto che lo circonda. È una squadra di cal- cio di una città che non ha avuto nel tempo un’economia strut- turata con grandi capacità di investimenti. Ha sempre vis-

Sabato 24 luglio 2021 19 no, e purtroppo con poca ragione. Questo è un discorso che non vale solo per il calcio, ma riguarda tutta la città. Giustamente non si sta a pensare che, comprando il Ronaldo di turno, dopo qualche anno chissà che fine si potrà fare. Mi ricorda tanto il “domani penso ai debiti, stasera sono un re” di una can- zone napoletana, che è una delle maledizioni della nostra cit- tà. De Laurentiis di errori ne ha fatti sicuramente negli anni, uno di questi è la gestione troppo personalistica della socie- tà che forse andrebbe strutturata in maniera più moderna con figure intermedie finalizzate alla creazione intorno al pre- sidente stesso di una squadra di manager e professionalità. Poi qualche acquisto di sicuro è stato sbagliato, ma nella ge- stione di una società questo può capitare». Passiamo all’attualità: è iniziata l’era Spalletti. È il profilo giusto per una panchina calda e difficile come quella partenopea? «Non lo conosco personalmente. Di primo acchito è un per- sonaggio di grande temperamento, per cui posso ipotizzare che ci sarà una bella dialettica tra lui ed il presidente. Come si risolverà non lo so. Tra quelli che erano in lizza per la pan- china azzurra mi sembra un tecnico molto preparato». Per chiudere, già si può ambire alla Champions nel- la prossima stagione oppure è in atto una ricostru- zione per cui bisognerà attendere anche alla luce del mercato che la società pensa di condurre? crisi scatenata dal Covid ha colpito anche le società più bla- «Il presidente è stato molto chiaro sul fatto che il monte sonate e senza dubbio condizionerà le loro strategie di cal- ingaggi attuale non è sostenibile per una squadra che non può ciomercato. Se il Napoli manterrà i propri punti fermi ed in- usufruire dei fondi derivanti dalla Champions. Una cessio- dovinerà alcuni acquisti, la prossima stagione sarà comun- ne eccellente quasi certamente ci sarà e nonostante questo un que importante. Lo scudetto è una favola, ma nel calcio tut- piazzamento tra le prime quattro sarà alla portata perché la to è imprevedibile».

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STORIE AZZURRE Giorgio Ascarelli 1926 - Il primo presidente-manager del calcio italiano Breve storia di un uomo attaccato alla sua terra ed ai suoi valori. Ebreo, ricco commerciante di tessuti, amministratore lungimirante, filantropo e amante dello sport con le idee chiare sul valore delle strutture e su come portare il Napoli al vertice del calcio italiano

di Giovanni Gaudiano

Gli indimenticabili Una storia tanto lunga come quella del Napoli è fatta di tanti avvenimenti ani- mati da tanti personaggi. Certo su tut- ti aleggia il “genio” arrivato in una cal- da nottata d’estate da Lanùs via Bar- cellona al quale, forse anche tardiva- mente, è stato intitolato lo stadio di Fuorigrotta. Prima di lui, con lui e dopo di lui sono stati tanti però gli uomini che hanno scritto la storia del Napoli che an- drebbero opportunamente ricordati. Se parliamo della società al massimo livello come fare a non pensare a Giorgio Ascarelli, Achille Lauro, Ro- Il presidente Giorgio Ascarelli con berto Fiore, Corrado Ferlaino, Dino Celentano e Aurelio De Laurentiis. Se Michelangelo Beato, Giovanni Lam- do Monzeglio, Bruno Pesaola e Luis ci spostiamo tra i dirigenti e addetti biase, Salvatore Carmando, Gaetano Vinicio nella doppia veste anche di cal- della società è impossibile non ricor- Masturzo e Tommaso Starace. ciatori, Rino Marchesi, Ottavio Bian- dare Italo Allodi, Pierpaolo Marino, Ci tocca a questo punto scendere in chi, , , Luciano Moggi e poi tra gli addetti e campo partendo dagli allenatori, ed al- Edy Reja, , Rafa Be- specialisti a disposizione della società lora spazio a William Garbutt, Eral- nitez, e .

Sabato 24 luglio 2021 23 Siamo arrivati ai giocatori e qui occu- ti cardine della storia del Napoli sono Nasce infatti proprio quell’anno l’Istat, pano uno spazio importante Attila Sal- rappresentati da: Giorgio Ascarelli, At- l’istituto nazionale di statistica, una lustro, , Bruno Pesao- tila Sallustro, Bruno Pesaola, Luis scienza affatto esatta che nel tempo la, Luis Vinicio, Hasse Jeppson, Omar Vinicio, Antonio Juliano, Corrado condizionerà sempre più la nostra Sivori, José Altafini, Antonio Juliano, Ferlaino ed Aurelio De Laurentiis. vita di tutti i giorni. In Gran Bretagna Jarbas Faustinho Cané, Vincenzo Da questo numero come detto, par- l'ingegnere John Logie Baird presen- Montefusco, Gianni Improta, Dino tendo dall’anniversario della squadra ta il primo prototipo di apparecchio te- Zoff, Beppe Bruscolotti e Ruud Krol del Napoli, parleremo di alcuni di levisivo che oggi occupa in ogni stan- per gli anni più indietro nel tempo e loro iniziando con questo servizio da za delle nostre case un posto privile- Paolo Cannavaro, Gennaro Iezzo, Giorgio Ascarelli, un personaggio di- giato. Il fascismo scioglie tutti i con- Marek Hamsik, Edinson Cavani, Gon- ventato mitico per quello che accade sigli comunali e provinciali. L'elezio- zalo Higuain, e Lorenzo nel calcio ai nostri giorni. Un uomo ne del sindaco è sostituita dalla nomina Insigne più di recente. dalla grande visione che sfortunata- governativa dei famigerati podestà Si tratta di un elenco fatto su due pie- mente per lui, per la città e per la squa- che tanto influenzeranno la vita degli di che avrà le sue carenze. Chi ricor- dra scomparve troppo presto. Nono- italiani. Con un regio decreto viene at- derà questo o quel nome, chi dirà ma stante qualcuno storcerà il naso, pen- tuato il primo riordino nella storia del come avete fatto a dimenticare proprio siamo che si possa dire che Ascarelli Regno d’Italia del sistema bancario quello. Chiediamo venia sin da ora e sarebbe potuto essere per Napoli e la (rafforzamento del ruolo della Banca promettiamo che, scrivendo prossi- sua squadra quello che è stato e con- d’Italia e del ministero del tesoro), sot- mamente una storia analitica del Na- tinua ad essere Santiago Bernabéu per traendo definitivamente al Banco di poli anno per anno, ricorderemo tut- il Real Madrid. E se il lettore mostrerà Napoli e al Banco di Sicilia la facoltà ti, ma proprio tutti. un po’ di pazienza e fiducia, cerchere- di stampare moneta. In questo caso si Dovendo però cercare davvero una sin- mo di motivare questa similitudine. trattava di completare la spoliazione tesi per poter individuare i cosiddetti avviata con la “famosa impresa” dei indimenticabili, gli imprescindibili, a Mille. A Bologna lo studente quindi- parte l’extraterrestre argentino sceso Il 1926 cenne Anteo Zamboni spara a Benito a Fuorigrotta, a nostro avviso i pun- Si è già detto (nell’editoriale di aper- Mussolini, e viene in seguito linciato tura di questo numero ndr) che la data dalla folla. Si tratta di una vicenda poco del 1° agosto del 1926 per la nascita chiara e spregevole con il Duce scam- del Napoli debba ritenersi indicativa, pato all’attentato con il rinvio della sua ma visto che da qualche parte si deve morte, linciaggio compreso. E poi lo iniziare partiamo da quell’anno tanto scioglimento di tutti i partiti dell’op- lontano nel quale si verificarono tan- posizione con le devastazioni a danno ti avvenimenti che avranno delle for- delle Camere del Lavoro operate dal- ti ripercussioni negli anni che segui- le squadracce fasciste. La chiusura dei 1 ranno. quotidiani che si opponevano al regi-

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24 Sabato 24 luglio 2021 me. La pena di morte, il confino per i sere di tendenze mazziniane e gari- però il primo presidente della storia uf- dissidenti, etc. baldine, è anche vicina alla Loggia mas- ficiale del Napoli sarà già scomparso. In uno scenario simile sembra inve- sonica “Losanna” di rito scozzese. Il rosimile che a Napoli un ricco indu- giovane Giorgio non si sottrae alle in- striale e commerciante di origini fluenze familiari, anzi va oltre. Un manager precursore ebraiche abbia avuto l’idea di opporsi È un convinto socialista, prende in Il 12 marzo del 1930 un attacco di pe- al monopolio calcistico del nord fon- mano le redini dell’azienda familiare e ritonite perforante portò via ai napo- dando una società di calcio, costruen- la trasforma, sviluppandola e dando- letani Giorgio Ascarelli. Sulla sua at- do uno stadio e modificando il tiro dopo le un respiro internazionale stabilen- tività hanno scritto molto alcuni gior- i primi insuccessi ottenendo così i pri- do una sede a Milano. Come politico nalisti di qualche tempo fa. Tra gli al- mi risultati di rilievo della storia az- e imprenditore però fa tutto questo per tri Giuseppe Pacileo, attribuendo ad zurra. la sua città. Partecipa allo sviluppo eco- Ascarelli una serie di intuizioni, par- nomico di Napoli facendo suoi i con- la chiaramente dell’impostazione azien- cetti della legge approvata dal gover- dale data al club e dell’idea di dotare Giorgio Ascarelli no Giolitti proprio per lo sviluppo del- la società di uno stadio proprio. Era un uomo minuto, non alto, Gior- la sua città. Sono tante le cose che fa Fece a tempo a vederlo l’elegante gio Ascarelli. Nato a Napoli il 18 per la sua Napoli, la sua impresa, la sua Giorgio, visto che il 23 febbraio del maggio del 1894 nel quartiere Pendi- gente, senza dimenticare lo sport. 1930 inaugurò lo stadio “Vesuvio” dove no, proveniva da una famiglia di com- Viene considerato un filantropo e la settimana precedente il suo Napo- mercianti di tessuti. Era figlio di se- nessuno fa caso in quel momento alla li aveva strapazzato la Triestina con un condo letto, la madre si chiamava sua provenienza ebraica. Napoli di- netto 4 a 1. Bice Foà. Nella sua educazione ci mostra anche a quei tempi come nes- Ed i napoletani il 13 marzo ai funera- sono la musica e l’arte grazie proprio suna differenza di qualunque genere li si riversarono per la strada per alla giovane madre ed il fiuto per gli possa incidere nei rapporti della vita rendere al loro presidente l’estremo sa- affari ereditato dall’attempato padre Pa- di tutti i giorni. Poi arriveranno i tem- luto, al punto che una parte della cit- cifico. La famiglia Ascarelli, oltre ad es- pi bui imposti dal regime quando tà dovette essere chiusa al traffico, e

Foto 1 – la piantina dello stadio diventato “Ascarelli” vidimata dalla Federazione Foto 2 – Ascarelli al centro insieme all’allenatore Garbutt con a sinistra Marcello Mihalich ed a destra Antonio Vojak Foto 3 – lo stadio Vesuvio realizzato al Rione luzzatti dal presidente azzurro Foto 4 – Il pannello dedicato al primo presidente azzurro alla fermata della Cumana dello Stadio Maradona Foto 5 – lo stadio Ascarelli ricostruito per il mondiale del 1934 e rinominato Stadio par- tenopeo Foto 6 – Un cimelio eccezionale: il biglietto di Napoli-Roma del 1930 (collezione privata 6 Montanino)

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Sabato 24 luglio 2021 25 non si fermarono chiedendo che quel- molte probabilità avrebbe recuperato fondere le carte pensando di lanciare lo stadio da lui fortemente voluto gli il suo nome. Forse si dovrebbe pensa- un brand Campania dimenticando venisse intitolato. re ad intitolare una strada, una piaz- volutamente che il brand già esiste e E fu cosa fatta. Lo stadio voluto da za nei pressi dello stadio Maradona al si chiama Napoli) e poi aveva allesti- Ascarelli, costruito con una struttura interamente in legno al Rione Luzzatti, capace di ospitare 20.000 spettatori e con una tribuna centrale coperta, pre- se il suo nome. Poi all’Italia fu assegnato il secondo Campionato del Mondo – Coppa Ri- met nel 1934. Lo stadio Ascarelli fu og- getto di lavori di ampliamento da parte del regime che cavalcava per la sua propaganda l’enorme seguito ac- quisito dal calcio. Lo stadio fu tra- sformato in una costruzione di ce- mento armato con una capacità elevata a 40.000 spettatori. Le pressioni a quel punto per modificarne il nome prese- ro il sopravvento. Il fascismo decise sot- to la spinta di una vasta campagna di stampa e d’opinione di chiamarlo Sta- dio Partenopeo anche per evitare che Il libro del 2013 edito da Cento Autori “Napoletani” con i profili scritti da Carratelli, l’alleato tedesco storcesse il naso per Grassi, pirozzi e Santoro tra i quali uno di Nico pirozzi dedicato ad Ascarelli e la co- l’intitolazione ad un ebreo. Alla fine in pertina del libro di Adam Smulevich “presidenti” edito da Giuntina quello stadio si giocò la finale per il ter- zo e quarto posto proprio tra primo presidente azzurro. Alla to una squadra attorno alla prima Germania ed Austria e Mus- stazione della Cumana del- grande stella azzurra, Attila Sallustro, solini ringraziò quelli che la Mostra d’Oltremare nel- ingaggiando Marcello Mihalich, An- avevano fatto pressioni per il l’allestimento dedicato al tonio Vojak, Giuseppe Cavanna, Pau- cambiamento del nome del- Calcio Napoli figura per lo Innocenti, Carlo Buscaglia ed affi- lo stadio. fortuna l’immagine di dandola a William Garbutt che aveva Giorgio Ascarelli, ma non vinto tre scudetti con il Genoa. L’an- basta. no della scomparsa di Ascarelli il Na- La fine di un sogno Quell’uomo in pochi anni, poli si classificherà al 5° posto in Come tutti i sogni il lavorando anche die- campionato ma solo due stagioni dopo risveglio fu bru- tro le quinte arriverà a raggiungere il terzo posto. sco. Lo stadio ed animato Per queste ragioni riteniamo che se fu bombarda- da una Giorgio Ascarelli avesse vissuto gli to durante la vera pas- stessi 83 anni di Santiago Bernabéu guerra, di- sione, ave- quasi certamente avrebbe potuto ele- strutto, vanda- va prima di vare il Napoli nell’Olimpo delle squa- lizzato da chi ne tutto compre- dre italiane in pianta stabile e siamo si- utilizzò i materiali so che dal nome curi che, una volta passata la bufera del per alcune costruzioni della società dovesse- regime e della guerra, avrebbe fatto rie- nell’immediato dopoguerra. ro sparire altre dizioni che non dificare lo stadio dove il suo/nostro Oggi di quella struttura non c’è più fossero quelle della città (suoni da Napoli avrebbe agguantato tante vit- traccia. Si fosse salvata dalla guerra con esempio per chi di recente cerca di con- torie.

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GLI ANNI D’ORO Antonio Carannante

“È ora di tornare a vincere”

L'ex terzino partenopeo ripercorre gli anni d'oro in azzurro fino ai giorni nostri e indica la necessità per il Napoli di avere in rosa un calciatore come Emerson Palmieri per puntare al terzo tricolore della storia

Intervista di Marco Boscia

l primo agosto saranno tra- ra e Ciccio Baiano, può raccontarci cosa scorsi 95 anni dalla nascita del si prova a giocare nel Napoli e ad in- I Napoli. Stagioni condite da dossare la maglia della propria città: successi, gioie, ma anche dolori e «Vestire i colori azzurri è stata un'emo- sconfitte. Un fallimento e poi la rina- zione indescrivibile. Ho fatto un per- scita del 2004 grazie ad Aurelio De corso velocissimo: in due anni prima Laurentiis. Ancora oggi il numero gli Allievi poi la Primavera e subito uno azzurro è alla ricerca, dopo la con- dopo la prima squadra. Non mi aspet- quista in 17 anni di presidenza di tre tavo di debuttare in Serie A così gio- Coppe Italia e due Supercoppe italia- vane, non avevo ancora compiuto 17 ne, del primo scudetto della sua era, il anni, e di essere già considerato un ra- terzo della storia del Napoli. Chi quin- gazzo di prospettiva. La società pun- di meglio di Antonio Carannante, tò decisa su di me e dimostrai in que- terzino protagonista degli anni d’oro gli anni che non si erano sbagliati. En- azzurri, prodotto del vivaio napoleta- trai difatti a far parte del giro della na- no assieme, fra gli altri, a Ciro Ferra- zionale italiana giovanile fino a con-

Sabato 24 luglio 2021 29 quistare un posto in quella U21 dove sieme a Ruud Krol, che considero uno dei «A tutti in eguale misura. Quello che ho giocato assieme a Mancini e Vial- più grandi difensori della storia del cal- successe con lo scudetto forse è stato impa- li». cio. Avere l'opportunità di allenarmi e con- reggiabile ma il rammarico è quello di non Quali sono le principali differenze frontarmi con campioni di questa porta- essere stato protagonista per colpa di un in- fra il calcio di allora e quello di ta, qualche anno più tardi anche con l'im- fortunio che frenò la mia crescita proprio oggi? menso Diego, mi ha aiutato a crescere. nel momento in cui ero diventato titolare. «Prima il calcio era più tecnico, meno Quando Maradona è arrivato al Napo- Nel 1989 poi, dopo un'ottima stagione in tattico e c’era molto più agonismo. Oggi c’è li ha cambiato tutto, ha spostato gli equi- prestito all'Ascoli, tornai al Napoli. Fui molta più fisicità e gioco di squadra». libri ed esaltato la piazza. Era il periodo importante nella cavalcata europea, saltai Che emozione si prova a giocare con che in Italia c'erano pochi stranieri e i più soltanto la sfida con la Juventus, che ci por- il più grande di tutti? forti al mondo giocavano tutti in Serie A. tò ad alzare nel cielo di Stoccarda la Cop- «Ho giocato precedentemente anche as- Basti pensare che la Juve aveva Boniek e pa Uefa. Ricordo che già a Monaco, in se- Platini, la Roma Falcao e Cerezo etc.». mifinale, fin dal riscaldamento avemmo la C'è un calciatore del primo scudetto sensazione di potercela fare. Diego ci tra- che per lei era insostituibile al pari scinò sulle note di “Live is Life”. Riuscì ad di Diego? infonderci la giusta carica per scendere in «Tutti. Quella rosa era talmente for- campo motivati e andare poi a vincere la te che sarebbe stato impossibile pensare di Coppa». rinunciare anche ad una sola pedina di Per quella vittoria due uomini su quello scacchiere perfetto». tutti furono fondamentali. Mi rife- In azzurro oltre a Scudetto e Cop- risco a Bianchi e Ferlaino… pa Italia nel 1987 ha vinto anche la «Non dimenticherei Allodi e Juliano. Coppa Uefa nel 1989. A quale dei tre Sono stati importantissimi. Mi hanno cre- successi sono legati i suoi ricordi più sciuto e per me sono stati i migliori in as- belli? soluto, i fondatori di quel progetto che ha

la rosa del Napoli campione nel 1986-87. In alto da sinistra: Bruscolotti, Bigliardi, Di Fusco, Garella, Carnevale e Filardi. In mezzo: Ferrara, De Napoli, Carannante, Volpecina, Bagni, Ferrario, Sola e Renica. Seduti: Muro, Celestini, Maradona, l’allenatore Bianchi, Caffarelli, Giordano e puzone

30 Sabato 24 luglio 2021 portato il Napoli a trionfare sia in Italia «Semplicemente perché a mio parere non za è sempre stata la resistenza oltre che la che in Europa. Professionalità, serietà e di- costituiscono una coppia ben assortita». tecnica. Fossi nel presidente comunque gli namicità sempre al nostro servizio. Con loro Come mai gli azzurri non hanno rinnoverei subito il contratto. Lorenzo è na- ci sentivamo sicuri. Bianchi è stato uno dei centrato l'obiettivo Champions poletano e oggi anche i più scettici lo ado- migliori allenatori italiani, Allodi in quel quest'anno? rano e si sono ricreduti. Meriterebbe di chiu- periodo è stato il top dei direttori genera- «Credo abbiano pesato tanto gli in- dere la carriera in azzurro provando, chis- li, Ferlaino è stato prima di tutto tifoso del fortuni. Alcuni giocatori sono insostitui- sà, a regalare il terzo tricolore ai tifosi». Napoli e poi presidente. Persone come loro bili: nel momento in cui perdi Mertens, Kou- Può essere Luciano Spalletti l'uo- oggi sono impossibili da trovare nel mon- libaly, Lozano, Osimhen, Demme etc. per mo giusto per riuscirci? do del calcio». un lungo periodo, e molti anche tutti in- «Questo non lo so. Di sicuro è un alle- Quando andò via da Napoli, trala- sieme, aggiunti ai problemi e alle assenze natore esperto e mi auguro che in azzur- sciando Diego, quale è stato il cal- che il Covid ha causato, è normale che una ro possa fare bene. La prima cosa da fare ciatore più duro da affrontare? squadra ne possa risentire. Nel Napoli poi è prendere Emerson Palmieri. È un cal- «All'epoca erano tutti forti gli avver- non ci sono riserve all'altezza ed è auto- ciatore straordinario che può dare una sari. Ti parlo di ali come , matico che per una parte di stagione non grande mano agli azzurri. Potrebbe esse- , Massimo Mauro, Zbigniew siano arrivati i risultati. Si è visto come, re prima di tutto lui l'uomo giusto». Boniek solo per citarne alcuni. Ogni do- con il recupero di tutti i calciatori, la squa- menica era veramente dura, però io ero ab- dra sia cambiata». bastanza bravo a stargli addosso. Li at- Cosa ne pensa di Osimhen? taccavo sempre perché quelli non erano cal- «Per quel poco visto è un calciatore dif- ciatori che potevi aspettare, ti facevano male ficile da marcare. Se riuscirà a trovare la al minimo spazio che gli concedevi». giusta continuità potrebbe essere la gran- Veniamo quindi ad oggi. C'è un cal- de sorpresa del prossimo campionato». ciatore azzurro dell'attuale rosa Fosse in De Laurentiis rinnove- che le piacerebbe allenare? rebbe il contratto ad Insigne dopo «Poiché troppo spesso commettono de- l'ottimo Europeo? gli errori banali ed anche io sono stato ter- «È un giocatore indiscutibilmente for- zino, mi piacerebbe tanto poter lavorare sul- te, anche se inizia ad essere un pochino la difesa». avanti con l'età. Quello che gli viene richiesto Perché Koulibaly e Manolas anco- è sempre stato un gioco molto dispendio- ra non sono riusciti a trovare la giu- so e non so per quanto ancora possa reg- sta intesa? gere determinati ritmi perché la sua for-

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Napoli Cava dei Tirreni Via Medina, 19 Corso Umberto I, 272 081 365 2484 089 209 8876 351 224 0276 366 189 4031

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Lunedì – Venerdì ore 20:00 – 24:00 Sabato e Domenica ore 12:30 16:00 - 18:30 – 24:00 LA RINASCITA Gennaro Scarlato L’importanza del lavoro sui giovani

L’attuale allenatore della squadra Primavera del Benevento parla del suo Napoli, della ricostruzione con l’avvento del presidente De Laurentiis e della sua attività nel settore giovanile che parte dalla creazione di un rapporto di stima con tutti i giovani che gli vengono affidati

Intervista di Domenico Sepe

no dei protagonisti della prima stagione dell’era l’ex difensore che ha giocato anche nel Napoli prima del De Laurentiis, quella della rinascita, è stato fallimento e poi nel Napoli Soccer, fa l’allenatore nel set- U Gennaro Scarlato. Napoletano del 1977, tra- tore giovanile del Benevento. Nella sua carriera ha af- sformato in difensore centrale a Ravenna nella stagione frontato tante sfide come calciatore ed oggi trasmette la 2000-2001 dopo un inizio di carriera da esterno di cen- sua esperienza ai ragazzi che ogni anno gli vengono af- trocampo con qualche puntata al centro dell’attacco. Oggi, fidati. Scarlato stesso dice di essere molto esigente nel- la sua attività, ma sa bene che la migliore gratificazione è il ringraziamento dei suoi ragazzi a fine stagione, quan- do i risultati e in ogni caso la crescita formativa sono il frutto del lavoro profuso. Iniziamo parlando del suo attuale ruolo. «Da questa stagione sono l’allenatore della formazione Pri- mavera del Benevento dopo che mister Romaniello ha conclu- so il suo rapporto con la società ed io, che venivo dall’Under 17, sono passato alla guida della prima squadra del settore gio- vanile giallorosso, anche per proseguire il percorso che ho in- trapreso in precedenza con i ragazzi della classe 2004». Parlando del Napoli, lei è stato giocatore del Napo-

Sabato 24 luglio 2021 33 li durante gli ultimi anni della vecchia società, cosa contattò, ma il Napoli non volle cedere il mio cartellino. Fu ha pensato quando ha saputo che la società era fal- un’esperienza molto bella, anche se è durata poco». lita nel 2004? Secondo lei che progressi ha fatto la società sotto la «Ho giocato nel Napoli negli anni precedenti a quello del guida di De Laurentiis, dopo quell’iniziale stagione fallimento e per questo non ho vissuto quella situazione tanto dove lei ha vestito la maglia azzurra in versione “Na- particolare direttamente. È normale, da tifoso ho pensato ad poli Soccer”? una catastrofe, considerata l’importanza del blasone e l’at- «Il Napoli ha fatto dei progressi gigan- taccamento alla squadra della mia città. L’altra grande sen- teschi. Quando ho rindossato la maglia sazione era una strisciante incertezza, in quel periodo in- posso dire che è vero quanto si può leggere sul fatti si sentivano tante voci su vari possibili acquirenti che fatto che non ci fossero i palloni e neanche le finirono per destabilizzare l’ambiente sino poi all’arrivo di magliette. È stata una ricostruzione graduale De Laurentiis». ed è normale che poi le promozio- Com’era la società del Napoli quando lei ni ed i successi hanno aiuta- si è formato come calciatore? Che aria to allo sviluppo della si respirava dopo i grandi succes- si? «In quegli anni in cui mi for- mavo come calciatore in socie- tà si respirava un’aria fa-

nuova società. Ad oggi le evidenze mostrano una società molto at- tiva, che non ha debiti e che pos- miliare. Andavo al Centro siede un patrimonio formato Paradiso di Soccavo e mi da una rosa di calciatori di rilie- sembrava di stare a casa, dor- vo». mivo lì in foresteria ed avevo un Si può, quindi, dire che con grande rapporto con tutti i dipendenti della socie- l’attuale gestione il Napoli tà, e questo ambiente ci consentiva di concentrarci sia stato completamente ri- negli allenamenti, nel gioco. Ora che il centro spor- pensato, ritornando al posto che, tivo non è più totalmente in mano alla società, cre- per importanza, gli compete? do che l’aria sia diversa. Nella vecchia gestione an- «Certo. Del resto dobbiamo ammettere che che a Napoli era possibile impostare un lavoro sul set- sono anni che il Napoli si classifica nelle zone tore giovanile come avveniva in molte altre socie- alte del campionato ed accede costantemente alle com- tà che ancora oggi possiedono un proprio centro petizioni europee. Questa continuità di piazzamenti ha sportivo. Era una combinazione di cose che fi- una grande rilevanza perché consente di avere una pro- niva per creare l’ambiente ideale per cresce- spettiva anno dopo anno del tutto differente rispetto a quel- re come calciatore». lo che accadeva negli ultimi anni della vecchia gestione». È vero che, ad un certo punto, ha In un’intervista ha parlato di Spalletti dicendo che lui avuto la possibilità di andare a è l’uomo giusto per una rinascita del Napoli dopo le Londra perché ci fu una richie- ultime due stagioni segnate dagli eventi che hanno sta proveniente dal Chelsea? colto tutti… «Sì, sono stato a Londra in un «Negli ultimi due anni abbiamo lottato per obiettivi diversi, Chelsea dove c’erano Vialli e Zola e l’al- già se pensiamo alla qualificazione Champions persa all’ulti- lenatore era Gullit. Infatti, dopo la sentenza Bosman, io e Gat- ma partita. Premetto che Spalletti non lo conosco personalmente, tuso siamo stati, da quanto ne so, i primi due calciatori italiani ma mi sembra l’uomo più adatto in questo periodo, una per- ad andare all’estero. Poi lui restò a Glasgow mentre io tornai sona che riesce ad imporre delle regole e ad avere la capacità a Napoli per motivi personali. L’anno dopo il Chelsea mi ri- di poter discutere apertamente con De Laurentiis in quanto, alla

34 Sabato 24 luglio 2021 fine, sono entrambi uomini dalla forte personalità. Inoltre Spal- letti può vantare una carriera importante e questa sua esperienza penso possa rivelarsi determinante durante la prossima stagione». Cosa vuol dire, per lei, essere un allenatore dopo es- sere stato un giocatore? «Fare l’allenatore è un mestiere completamente differente. Andare in campo è una cosa bellissima, però dopo che è finita la partita il giocatore non ci pensa più. Da allenatore il lavo- ro non finisce con la partita, ma continua. Inoltre si deve pen- sare ai tanti giocatori della rosa e per gestirli serve una gran- de forza d’animo e tanta esperienza, oltre alla capacità di ge- stire le diverse situazioni che si vengono a creare». nevento… Quanto è importante sviluppare un settore Serve, in questo mestiere, l’esperienza da giocatore? giovanile per una società di calcio? «Come allenatore si rivedono in campo molte cose che si sono «Lo ritengo fondamentale, è la chiave di volta per la co- vissute sulla propria pelle da giocatore e su di esse spesso si è struzione di una società sana. Avere giocatori sviluppati in casa già preparati. Per cui l’esperienza come calciatore può torna- che arrivano in prima squadra si rivela decisivo, specie per le re utile in tante situazioni concrete. Ma il calcio richiede an- società più piccole, che devono cercare di formare dei propri gio- che un continuo aggiornamento perché vive una costante evo- catori da mandare in campo e, magari, cederli per continua- luzione». re nel lavoro di preparazione di altre risorse. C’è, poi, la sod- Secondo lei, dunque, è più facile creare un settore gio- disfazione quando un giocatore formato “in house” si affer- vanile in una piccola o in una grande società? ma. Del resto, le società spendono denaro per i propri settori gio- «Parto considerando quello che accade a Benevento rispet- vanili ed è importante che si riesca ad ottenere anche un ritorno economico dopo l’investimento effettuato. Il lavoro impostato seriamente nei settori giovanili aiuta ovviamente anche la Na- zionale e funge da stimolo per i giovani calciatori. In Italia però in generale c’è una cultura legata forse troppo al risultato ed una certa riluttanza a puntare sui giovani sin da subito a dif- ferenza di altri campionati europei dove si tende ad osare di più». Concludendo, ci può raccontare un episodio indele- bile sia da calciatore che da allenatore? «Da giocatore non saprei, succedono tantissime cose, tanti episodi tra cui non so scegliere. Il punto chiave nella carriera del calciatore è il saper trovare la propria strada, in questo per-

Una formazione del Napoli della stagione 2004-2005. corso possono avvenire tanti episodi, spesso anche spiacevoli. Al- Da sinistra in piedi: Toledo, Sosa, Ignoffo, Savino, Belardi. lora diventa importante trovare Accosciati da sinistra: Gatti, Mora, Corrent, Montervino, persone oneste e leali sul proprio Scarlato e Berrettoni percorso, che ti sappiano consi- to a Napoli. La società azzurra ha un blasone importante, un gliare. Per cui, ripensando a fattore che attrae i giocatori verso le proprie giovanili. Al Be- quanto mi è accaduto, restano nevento diventa più difficile, serve un importante lavoro di con- dubbi su alcune scelte e su qual- vincimento e di ricerca. Le cose però stanno cambiando e sem- cosa che avrei potuto fare in ma- pre più giovani (con i loro genitori) sono attratti dalle possi- niera differente. Da allenatore, in- bilità offerte da club come il nostro. Per cui in una società più vece, posso raccontare un episodio piccola, con un blasone meno prestigioso, la differenza la fa la che si ripete alla fine di ogni sta- forza attrattiva e la struttura organizzativa creata nel tem- gione: è la soddisfazione quando po». un giovane calciatore si avvicina e ti ringrazia per il lavoro Lei è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Na- svolto, per quello sei riuscito a trasmettergli. Ed anche se non poli ed oggi è uno dei tecnici delle giovanili del Be- è un singolo episodio, sono tutti momenti che ricordo molto bene».

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DIALOGO RAGIONATO SUL CALCIO Carlo Verna Una nuova epopea come con Diego e Ferlaino

Il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti augura al Napoli per il suo 95esimo anniversario di vedere ancora una volta un sogno trasformarsi in una meravigliosa realtà

come negli anni o sempre avuto l’idea di de- suo lato di professionista con una ottanta, a patto dicarmi al giornalismo, in grandissima esperienza ed un curri- «H particolare a quello spor- culum degno di profondo rispetto ha che il presidente tivo, ma l’ho sempre alternata a quel- dato la percezione di un uomo felice De Laurentiis ci metta la di diventare avvocato. Alla fine sono che nella sua vita ha saputo portare a riuscito a fare entrambe le cose». Al termine il proprio percorso formati- un po’ più di cuore telefono non poteva essere più limpi- vo senza rinunciare alla sua passione Intervista do e genuino di così Carlo Verna, che più grande. Quella passione che, ri- di Lorenzo Gaudiano sin dalle prime battute di quest’in- cordando i collegamenti radiofonici tervista piuttosto che mostrare il per Tutto il calcio minuto per minuto così

Sabato 24 luglio 2021 37 riusciti a portare a termine la riforma dell’accesso alla professione che è di assoluta priorità, perché il contesto è cambiato e quindi anche le regole de- vono cambiare. Mi riferisco nello specifico alla maniera di rappresentarsi del mondo del giornalismo stesso». Per un mondo in continua trasfor- mazione c’è qualcosa che, pur pas- sando gli anni, rimane sempre la stessa. Il riferimento non è alle varie personalità, ai giocatori, agli staff che si succedono nel tempo, ma all’amo- re che gli appassionati continuano a come le cronache e i racconti delle ge- disparate tra calcio ed altri sport. nutrire nei confronti della squadra del- sta degli atleti azzurri tra Europei, E infine la nomina di presidente del la propria città di appartenenza, dei Mondiali fino ad arrivare alle Olim- Consiglio nazionale dell’ordine dei suoi colori, delle sue vicissitudini, piadi, si è sempre percepita in tutti giornalisti, «che definisco come il delle sue battaglie, delle sue conqui- questi anni e tuttora si continua a co- quadriennio della resilienza. Quando ste ma anche delle sue disfatte. Tra gliere ascoltandolo alla radio, la for- sono arrivato c’era un vento che sof- poco più di una settimana per il Na- ma di giornalismo a cui inevitabil- fiava contro l’ordine e qualcuno che poli saranno 95 anni, forse anche di mente lui stesso ritiene di sentirsi più voleva persino abolirlo, poi si sono sus- più, ed è proprio con Carlo Verna, che legato. seguiti 4 governi e c’è stata una pan- non a caso cinque anni fa curò per il Nella carriera di Carlo Verna non c’è demia. Nonostante questo il bilancio Tgr Campania la videostoria E il Na- stata soltanto la radio, ma tanto altro. è da considerarsi sicuramente esal- poli fa 90 per celebrare l’importante La carta stampata ad esempio, che ha tante, uno dei risultati più importan- anniversario azzurro, che si è deciso segnato il suo esordio al quotidiano ti è stato quello relativo al fatto che di parlare di questo ulteriore tra- Roma a 16 anni, «in occasione della l’ordine stesso è stato riconosciuto da guardo d’età raggiunto dal club gui- partita tra Freccia Azzurra di Se- parte della Corte Costituzionale come dato dal presidente De Laurentiis. condigliano e Pomigliano D’Arco. titolare di un interesse qualificato Se le chiedessi di mandare un au- Avevo seguito un corso per arbitri di dedotto in giudizio ed ammesso come gurio personale al Napoli, cosa calcio al termine del quale ero risul- parte nel giudizio di legittimità sul- direbbe? tato anche primo, anche se non ave- la pena del carcere ai giornalisti, «Auguro al Napoli di vivere un’al- vo fatto i conti con un fattore che al- pena che è stata di fatto abolita salvo tra epopea come quella guidata da Ma- l’epoca non era recuperabile come oggi casi eccezionali. Purtroppo non si è radona e costruita dall’ingegner Ferlai- con l’uso delle lentine, ovvero la mio- pia, per cui un po’ per caso e su con- siglio di mio nonno dirottai il mio in- teresse verso la cronaca giornalistica». Poi la rivista mensile Il Lavoro nel Sud con Giancarlo Siani, «esperienza che non ho amato raccontare finché non sono diventato presidente dell’ordine dei giornalisti per poter evidenziare la bravura e la sensazionale passione che Giancarlo aveva per questo lavo- ro», fino ad arrivare alla televisione, sempre con la Rai, con cui ha vissu- to e continua a vivere le esperienze più

38 Sabato 24 luglio 2021 no. E soprattutto spero che nasca un al- tro Diego capace di essere non solo il gran- dissimo calciatore che è stato lui ma an- che il leader di una squadra. Quello che è mancato ad esempio agli azzurri nel- l’ultima partita della scorsa stagione contro il Verona». Qual è il momento della storia az- zurra di cui conserva i ricordi più belli? «Tutta l’epoca di Maradona è stata senza dubbio straordinaria. Quale tifo- so partenopeo avrebbe mai pensato che la Nella postazione Rai al San Paolo per Italia 90 con Enrico Ameri propria squadra del cuore sarebbe stata guidata dal calciatore più grande di come nel 1988. Quando il Milan di Sac- cui, accettando qualche piccolo rischio in sempre. Quando arrivò il primo scudet- chi e degli olandesi passò all’allora San più, si poteva tagliare il traguardo mas- to il 10 maggio 1987, lo raccontai dal vivo Paolo scavalcando il Napoli in classifi- simo. Il calcio non è una fabbrica dove con- e molte persone allora adulte ricorderan- ca, la delusione fu cocente. Non riuscivo tano i bilanci. Il calcio regala emozioni, no il sottoscritto sommerso dai tifosi a scrivere il pezzo per la delusione». è parte della vita della gente e questo De dopo il pareggio contro la Fiorentina. Al Dopo il fallimento il presidente De Laurentiis fa fatica a percepirlo. Pensa che tempo del secondo scudetto nel 90 invece Laurentiis ha saputo ricostruire la gente possa essere contenta del solo fat- fui il primo a far rompere il silenzio stam- dalla Serie C, riportare nelle com- to che il Napoli sia in Serie A e parteci- pa a Maradona a Bologna. Il Napoli ave- petizioni europee e rendere nuo- pi alle competizioni europee con continuità. va superato il Milan in classifica e Die- vamente competitivo per il cam- Senza dubbio è un suo merito tutto que- go in campo mi disse che mancava anco- pionato nazionale il Napoli. Oggi sto, ma da un certo punto in poi il tifoso ra una partita per la vittoria finale, ma che la società azzurra riveste un im- vorrebbe vedere quella passione in più che lo fece con un sorriso molto eloquente che portante ruolo nel calcio italiano ed consente di gettare il cuore oltre l’ostaco- contraddiceva le sue stesse dichiarazioni». europeo, cosa è necessario fare lo. Dal 2004 questo non l’ho mai visto». Una storia fatta di momenti belli e per continuare a crescere ed alza- Per chiudere e cambiare poi argo- brutti. Secondo lei si sarebbe po- re ulteriormente il livello? mento, è iniziata l’era Spalletti. È tuto fare di più oppure il Napoli ha «De Laurentiis è sicuramente un abi- il profilo giusto per una panchina ottenuto quanto gli fosse possibi- le ed oculato imprenditore, forse gli man- calda e difficile come quella par- le conseguire? ca un po’ di quel cuore che ad esempio ha tenopea? «Credo che già all’epoca di Sivori ed avuto negli anni della sua gestione il pre- «Non mi entusiasma sinceramente e Altafini potesse arrivare lo scudetto, così sidente Ferlaino. Ci sono stati momenti in spero di essere smentito. Non mi è piaciuto il fatto che nella conferenza stampa di pre- sentazione abbia parlato ancora di Tot- ti. Sicuramente il calciatore ha vissuto male la vicenda, ma ritengo sia umano non vo- ler chiudere un capitolo importante del- la propria vita. I fatti non li conosciamo appieno, non possiamo affidarci a quan- to visto nella serie tv e soprattutto sareb- be un errore vedere in Spalletti l’inter- pretazione, comunque magistrale, di Gianmarco Tognazzi. Il tecnico toscano in carriera non ha ancora vinto nulla di Con l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte particolarmente rilevante, per cui sono molto curioso di vederlo all’opera».

Sabato 24 luglio 2021 39 IL SOGNO OLIMPICO Record di partecipanti per l’Italia e poi… A Tokyo sarà l’ottava Olimpiade commentata da Carlo Verna che ci si augura possa essere positiva e piena di soddisfazioni per l’Italia che parte già da oggi a caccia delle medaglie

eri la cerimonia di apertura, oggi le prime gare ti ai lavori del territorio campano, alle federazioni che con e quindi le prime medaglie. Finalmente le Olim- il proprio lavoro hanno consentito a questi sportivi di po- I piadi di Tokyo, con un anno di ritardo, sono co- ter raggiungere un traguardo tanto prestigioso e di ave- minciate e il mondo continua a compiere un passo si- re l’onore di rappresentare il proprio Paese in una com- gnificativo verso il conseguimento di una normalità che petizione intercontinentale. Naturalmente senza prete- piano piano tutti si augurano di poter finalmente ritro- se, senza alcun tipo di pressione, ma con grande tranquillità vare. e serenità, anche perché «purtroppo non vedo tra tutti que- Il numero degli azzurri partito dall’Italia è aumentato si- sti chi possa essere il Rosolino, il Maddaloni o l’Abbagnale gnificativamente rispetto alle precedenti edizioni, una cre- di turno. Sarà per loro un’Olimpiade nel segno di de Cou- scita singolare considerando le difficoltà che tutti i set- bertin, ovvero che l’importante è partecipare» come com- tori e le varie componenti della società odierna hanno do- menta il giornalista partenopeo Carlo Verna. vuto affrontare a causa della pandemia. E dopo aver ap- Si è fatto accenno a Rosolino e il pensiero non può non punto superato questo primo importante step, gli obiet- andare a quell’oro che il nuotatore partenopeo riuscì a con- tivi principali dovranno essere senza dubbio quello di mi- quistare nel 2000 a Sidney nei 200m misti. A commen- gliorare la qualità delle prestazioni, cercando possibilmente tarlo allora per la Rai fu proprio un Carlo Verna sicura- di portare a casa qualche medaglia in più rispetto alle scor- mente più giovane che invitò in postazione per la radio- se Olimpiadi di Rio. cronaca della gara lo storico commissario tecnico del nuo- È giusto ricordare che una buona fetta di atleti oggi in to azzurro Alberto Castagnetti. Giappone proviene anche dalla Campania, un merito che E la prima domanda rivolta al presidente del Consi- è importante e fondamentale ascrivere a tutti gli addet- glio nazionale dell’ordine dei giornalisti verte appunto

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40 Sabato 24 luglio 2021 sul ricordo di quell’impresa rimasta naturalmente im- pure questo è soltanto il primo passo a cui dovrà se- pressa nella memoria di tutti gli italiani appassionati guire un aumento delle medaglie? di sport. «Il presidente Malagò ha dichiarato che sarebbe un succes- «È stata senza dubbio la più bella che ho raccontato. Ca- so già conquistare una medaglia in più rispetto alle preceden- stagnetti subito spiegò come avessero preparato la gara. Quan- ti Olimpiadi. Naturalmente prevedere è complicato, perché a cau- do Rosolino era abbastanza attardato dopo la prima frazio- sa della pandemia non ci sono quadri di riferimento rispetto ne, il tecnico disse con calma serafica che così sarebbe dovuta an- agli attuali valori mondiali. Saranno dei Giochi tutti da sco- dare. Quando si esegue una frazione a braccia pari, quindi far- prire e speriamo che dall’alto ci sia un “Carràmba! Che Olim- falla o rana, c’è una sollecitazione muscolare che non deve es- piade”». sere eccessiva, altrimenti quando poi tocca a quelle a braccia al- Tra le varie discipline il nuoto prevale nella sua at- ternate si va in difficoltà. Lui capì che quella frazione a far- tività giornalistica. Qualche ragione particolare? falla fosse l’ideale per il fisico di Massimiliano così come la suc- «Ho praticato il nuoto come sport, ma capii subito di non cessiva a dorso che è più di tenuta. La particolare curiosità sta poterlo svolgere a livello agonistico. Già lavoravo a “Tutto il nel fatto che al momento in cui era in testa a due metri dalla calcio minuto per minuto” e la radio mi propose di curare una fine della frazione a rana rideva in postazione dicendo che or- trasmissione sulla pallanuoto. Nella mia carriera ho avuto due mai non l’avrebbero più preso. Mancavano ancora 50 metri! maestri, Enrico Ameri e Alfredo Provenzali, e a quest’ultimo Fu davvero emozionante e singolare commentare una gara di chiesi come si facesse a raccontare una gara di nuoto. Se non nuoto con un tecnico come lui al mio fianco». si possiede una buona preparazione, non si sanno leggere i dati Dal passato al presente, è la prima volta che un’Olim- e soprattutto non si comprende come raccontare le gare con i ri- piade estiva viene rinviata e si disputa in un anno di- spettivi tempi e prestazioni diventa complicato. Poi è necessa- spari. Ci dà un suo commento su questa particolari- ria la passione, perché il giornalista che racconta un evento spor- tà destinata, si spera, a rimanere nella storia come uni- tivo deve avere la consapevolezza che lui lo racconta mentre tan- ca? ti altri attendono l’esito e vivono attraverso di lui quelle emo- «Tra l’altro l’Olimpiade ha mantenuto il suo marchio “To- zioni». kyo 2020” quando in realtà siamo nel 2021. Si tratta di una Chiudiamo con un consiglio a un giovane giornalista circostanza unica, visto e considerato che quando i Giochi non che magari si ritroverà a seguire per la prima volta si sono potuti disputare per la guerra alla fine saltarono. Un’ul- gli azzurri alle Olimpiadi. teriore particolarità sta nel fatto che si terranno a porte chiu- «Consiglio di viverle come il più alto momento di sport e se e chissà se una certa cifra di pubblico sarà poi ammessa. Ci la più grande festa del mondo in pace. Durante le Olimpiadi saranno regole draconiane per cercare di tenere sotto control- non si deve dormire, ma cercare di vivere i Giochi oltre che la lo la situazione. Gli addetti ai lavori saranno sottoposti a tam- città che li ospita, perché per alcuni giorni nella sede ospitan- poni e controlli continui, ci sarà persino una forma di quarantena te saranno concentrati nello stesso posto tutti gli angoli del mon- obbligata e un controllo tramite app che verificherà se i percorsi do, anche se in quest’occasione la situazione sarà particolare a compiuti sono congrui agli impegni lavorativi. Commento le causa delle varie restrizioni. Un giornalista della Rai, Clau- Olimpiadi dal 1992, questa sarà la mia ottava Olimpiade ed dio Icardi, parlando una volta dell’accredito, disse: “20 gior- avrò il piacere di raccontarla insieme a mio figlio Gianluca». ni sul petto, 4 anni nel cuore”. Questo deve essere lo spirito con L’Italia si presenta a Tokyo con 384 atleti, un record cui seguirle». importante. Si può considerare già un successo op- L.G.

Foto 1 – Con Massimiliano Rosolino, medaglia d’oro agli Europei di Helsinki 2000 Foto 2 – Carlo Verna insieme ad uno dei suoi maestri, Alfredo provenzali Foto 3 – Con una giovanissima Federica pellegrini Foto 4 – Il presidente dell’ordine dei giornalisti quando fu tedoforo a pompei nel 2005 Foto 5 – A Barcellona 1992 mentre intervista Carlo Silipo 4 5

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LE OLIMPIADI DEI CAMPANI Sergio Roncelli 1 Olimpiade, 5 cerchi e 23 sogni campani

Il Presidente del Comitato Regionale CONI Campania Sergio Roncelli racconta le aspettative e le speranze legate agli atleti campani e in generale alla rappresentativa italiana impegnata a Tokyo

Intervista di Bruno Marchionibus

essuna manifestazione sportiva riesce a regala- te di diamante concrete speranze di guadagnare delle me- re le emozioni che, ogni quattro anni, fanno vi- daglie. N vere i Giochi Olimpici. Tutti i paesi del mondo Presidente Roncelli, per chi come il CONI lavora scendono in campo a giocarsi medaglie in tutte le di- quotidianamente per promuovere lo sport, cosa rap- scipline, in un clima di festa e magia che riporta a ciò presenta il momento “magico” delle Olimpiadi? che lo sport dovrebbe sempre essere ma che, purtrop- «Sicuramente per noi le settimane delle Olimpiadi sono po, a volte non è. Ma le Olimpiadi sono anche il momento, un momento importantissimo, in quanto si tirano le somme per chi nello sport lavora e dello sport fa il leitmotiv del- del lavoro fatto dalle Federazioni sia a livello nazionale che la sua vita, in cui vedere ripagati l’impegno e i sacrifici nelle varie regioni. Purtroppo, a livello campano, con lo slit- di un quadriennio, o di un lustro in questo caso speci- tamento di un anno dei Giochi causato dalla pandemia ab- fico, dato il rinvio subito lo scorso anno dai Giochi di biamo perso qualcosa, perché lo scorso anno avremmo avuto Tokyo a causa della pandemia. Lo sa bene Sergio Ron- oltre 30 probabili olimpionici, mentre adesso conteremo 23 par- celli, presidente del Comitato Regionale CONI Campania, tecipanti campani nella spedizione azzurra; questo, in ogni che conscio del lavoro svolto dal Comitato Olimpico a caso, è un buon numero, che ci colloca tra le cinque regioni ita- livello regionale e nazionale ha grande fiducia negli atle- liane più rappresentate. La Campania, inoltre, come al soli- ti che saranno protagonisti in Giappone. La Campania to vanta atleti nelle discipline più disparate; pur essendo tra- d’altronde, nonostante il rinvio di un anno abbia ridot- dizionalmente un popolo di mare, infatti non abbiamo rap- to il numero dei suoi partecipanti alla rassegna, rima- presentanti solo nel nuoto e nella pallanuoto, ma anche in tan- ne comunque una delle regioni che forniranno più rap- ti altri sport, dalla pallavolo alla scherma, dal pugilato al ta- presentanti alla spedizione italiana, e ha nelle sue pun- ekwondo fino all’atletica. A parer mio, tra l’altro, abbiamo

Sabato 24 luglio 2021 43 La boxeur Angela Carini Lo schermidore Luca Curatoli

L’ostacolista Alessandro Sibilio degli sportivi che hanno ottime possibilità di ben figurare a tre al talento e alla bravura hanno anche l’esperienza. Ov- Tokyo». viamente non posso fare proclami e parlare di medaglie si- A proposito di pugilato e di speranze, nella boxe fem- cure, ma personalmente ripongo grandissime speranze in que- minile ci saranno Irma Testa e Angela Carini a di- ste due ragazze». fendere la nobile arte azzurra dopo che, nel maschile, Come lei ha ricordato, la Campania da sempre è una nessun boxeur si è qualificato ai Giochi. Crede che delle regioni che fornisce più atleti alla rappresen- le due campane possano fare un buon risultato? tativa italiana. Quanta soddisfazione c’è nel riusci- «Certamente nel pugilato femminile siamo messi bene. Irma re a far emergere tanti ragazzi nello sport in una ter- Testa e Angela Carini sono due atlete che dalla loro parte ol- ra non semplice come la nostra?

44 Sabato 24 luglio 2021 Elenco atleti campani in gara a Tokyo

Alessandro Sibilio (atletica, 400 mt ostacoli) Teodorico Caporaso (atletica, marcia 50 km) Raphaela Lukudo (atletica, 400 piani) Dariya Derkach (atletica, salto triplo e salto in lungo) Angela Carini (pugilato) Irma Testa (pugilato) Giovanni Abagnale (canottaggio, 2 senza) Marco Di Costanzo (canottaggio, 2 senza) Matteo Castaldo (canottaggio, 4 senza) Giuseppe Vicino (canottaggio, 4 senza) Gennaro Di Mauro (canottaggio, singolo) Vincenzo Abbagnale (canottaggio)* Christian Parlati (judo) Angelo Crescenzo (karate) Stefania Pirozzi (nuoto) Mario Sanzullo (nuoto) Vincenzo Dolce (pallanuoto) Vincenzo Renzuto Iodice (pallanuoto) La boxeur Irma Testa Alessandro Velotto (pallanuoto) Rossella Gregorio (scherma, sciabola) «La nostra soddisfazione è sicuramente grande. Adesso, Luca Curatoli (scherma, sciabola) Tammaro Cassandro (tiro a volo) dopo le Universiadi, abbiamo a disposizione degli impianti Cristina Chirichella (pallavolo) per fare sport ad alto livello, ma storicamente prima della ras- Monica De Gennaro (pallavolo) segna del 2019 quello delle strutture era sempre stato un pro- blema per la nostra regione. Nonostante ciò, tuttavia, abbia- * come riserva mo sempre prodotto grandi campioni in grado di ottenere ri- sultati notevoli ai Giochi Olimpici perché, fortunatamente, ab- Maria Centracchio (judo)** biamo dei dirigenti e dei tecnici di livello internazionale. Sono Giordana Sorrentino (pugilato)** proprio questi ultimi che sono riusciti negli anni a far emer- Domenico Acerenza (nuoto)** gere tanti giovani in tante discipline differenti, basti pensa- **Campani per tesseramento re all’esempio del judo». Anche a Tokyo, in effetti, ci saranno dei “nostri” ra- gazzi che recentemente hanno ottenuto risultati im- I portabandiera azzurri alla cerimonia di inaugura- portanti... zione saranno Jessica Rossi ed Elia Viviani, campioni «Assolutamente sì. Mi auguro davvero, ad esempio, di ve- rispettivamente del tiro a volo e del ciclismo su pi- der arrivare in fondo nella scherma il “nostro” sciabolatore sta. Quanto la rassegna olimpica è importante per Luca Curatoli; ultimamente ai campionati assoluti di socie- la diffusione degli sport erroneamente definiti “mi- tà l’ho visto in forma smagliante, tanto che è stato lui a tra- nori”? scinare il suo team alla vittoria finale. Ricordo anche che Ales- «Beh, sport “minori” è solamente un modo di dire. Ab- sandro Sibilio ha da poco realizzato il record italiano un- biamo vissuto qualche giorno fa il grande successo dell’Ita- der 23 nei 400 metri a ostacoli con un tempo di assoluto va- lia di agli Europei di calcio, ma general- lore; la nostra rappresentativa, insomma, ad atleti di esperienza mente, nella “quotidianità” dello sport, le grandi soddisfa- unisce giovani di grandissimo talento che senza dubbio ri- zioni le abbiamo da queste altre discipline: il nuoto, la pal- troveremo in futuro anche in altre Olimpiadi». lanuoto, il taekwondo, la scherma, il judo e tante altre anco-

Sabato 24 luglio 2021 45 ra. Questi sport, inoltre, rispetto ad altre realtà godono spes- te. L’Italia, inoltre, avrà una buona presenza di atleti anche so di una minore risonanza e presenza mediatica, ma sono in discipline nelle quali in passato non sempre ha portato ai comunque estremamente diffusi tra i giovani, soprattutto nel- Giochi un gran numero di qualificati, come ad esempio nel- le zone a rischio. È chiaro che, poi, la vetrina offerta dalle l’atletica, dove Marcell Jacobs ha da poco corso i 100 metri Olimpiadi rappresenta per tante discipline un trampolino di in 9.99. Non dimentichiamo, poi, il nuoto, che negli ultimi lancio per essere definitivamente scoperte e apprezzate da tan- tempi per i colori italiani è stato garanzia di medaglie; è sem- ti bambini e tanti ragazzi; le finali olimpiche sono un qual- pre meglio essere scaramantici, ma ritengo che abbiamo dav- cosa di stupendo, e speriamo che quelle di Tokyo avranno tra vero tante belle speranze». i protagonisti anche dei nostri atleti». Ha citato la Nazionale di basket, che ha staccato il A Londra, guardando al complesso della rappre- pass per Tokyo compiendo l’impresa di vincere in sentativa italiana, il medagliere azzurro registrò 8 casa della Serbia. Possiamo dire che i ragazzi di Sac- ori, 12 argenti e 8 bronzi. Che risultati si aspetta da chetti sono stati la rappresentazione perfetta del- Tokyo, considerando il momento generale del no- lo spirito che ci si aspetta da tutti gli atleti che di- stro sport? fenderanno la bandiera italiana? «Diciamo che la speranza deve essere quella di poter mi- «Sicuramente, ma devo dire che questo senso di apparte- gliorare ulteriormente. A Tokyo 2020 l’Italia si presenterà con nenza c’è sempre stato. In occasione di ogni Olimpiade tut- una selezione che sarà la più numerosa di sempre; ci saran- ti i nostri atleti e le nostre atlete si sono sempre presentati ai no anche, tra l’altro, dei ritorni in alcuni sport dove manca- Giochi in maniera sportivamente agguerrita e con la consa- vamo da tempo, come la pallacanestro (da Atene 2004 ndr). pevolezza di dover difendere il nostro Tricolore, facendolo con La rappresentativa, ripeto, è imponente ed è anche molto for- grande passione e grande orgoglio». “Auguri al Napoli per i suoi 95 anni”

Il 1° agosto il Napoli calcio compirà 95 anni. ci sono eccellenze come la squadra partenopea di questi Qual è il suo ricordo più bello da appassionato? anni, poi, tutto il sistema ne trae giovamento, perché in «I ricordi sono sicuramente molteplici. Al di là di Ma- tutti gli ambiti si tende a cambiare mentalità e a pen- radona che è fuori classifica, ho avuto la fortuna di ve- sare in grande per adeguarsi a queste realtà di alto li- der giocare fuoriclasse come Vinicio, Sivori, Altafini. Di- vello». ciamo che negli anni abbiamo avuto in squadra dei cam- Insigne ha giocato un grande Europeo, ma in ge- pioni che hanno saputo capire lo spirito della città e che, nerale sono pochi i napoletani che riescono a giocando per far divertire la gente, sono stati amati dai emergere in prima squadra. Nel calcio c’è trop- tifosi. In molti casi i più grandi giocatori della storia az- pa esterofilia? zurra hanno dato tanto a una regione che non riusciva «Questo è un vecchio problema. Prima tante società a uscire da una serie di problematiche lavorative e sociali». avevano settori giovanili molto forti, cosa che però com- A proposito di ciò, quanto è importante per una porta dei costi alti, e quindi, in generale, a volte si pre- città come Napoli avere una squadra stabilmente ferisce prendere ragazzi già formati dall’estero piutto- ad alti livelli come negli ultimi anni? sto che impegnarsi finanziariamente con un proprio cen- «Innanzitutto un Napoli che compete per obiettivi tro. Credo, però, che le società dovrebbero rivedere que- importanti è motivo di orgoglio per tutti noi. Quando sta loro politica e puntare sui nostri giovani».

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L’APPROFONDIMENTO La guerra dei diritti televisivi

La battaglia in corso tra l’asse Dazn-Tim e Sky e le ulteriori offerte degli altri operatori del settore disorientano i tanti telespettatori che in ogni caso saranno esposti anche a rischio di maggiori esborsi Servizio di Francesco Marchionibus

embra ieri, ma sono quasi tre anni che Dazn ha orientate verso lo streaming online, e soprattutto cor- esordito nel calcio italiano. La sera del 18 ago- rono velocemente gli interessi economici che orientano S sto 2018 Lazio – Napoli è stata la prima partita le scelte di chi governa il calcio, italiano e internazionale. del nostro massimo campionato ad essere trasmessa dal- Ed ecco dunque, nello scorso marzo, la rivoluzione del la nuova piattaforma tv, e subito ci sono state grandi po- calcio in tv: Dazn, in partnership con Tim, con un’offerta lemiche. complessiva di 2,5 miliardi si è aggiudicata i diritti per La visione del match fu infatti particolarmente compli- la trasmissione in esclusiva nel triennio 2021 – 2024 di cata, con continui problemi di connessione, interruzio- sette partite settimanali della Serie A, interrompendo la ni, blocchi di immagini e qualità video scadente, ed i ti- ventennale leadership di Sky. fosi invasero i social con migliaia di messaggi di disap- Si tratta di una rivoluzione che è anche una scommes- provazione e protesta nei confronti del nuovo operato- re. Con le partite seguenti i problemi tecnici sono stati via via ridotti e anche nei due campionati successivi Dazn ha trasmesso in esclusiva tre partite a settimana di Se- rie A e tutta la Serie B, giovandosi anche dell’accordo con- cluso con Sky Italia per l’inclusione dell’applicazione Dazn sulla piattaforma Sky Q. La qualità del servizio fornito da Dazn in questi tre anni è sicuramente molto migliorata, ma ad oggi c’è ancora un notevole gap da colmare con la storica piattaforma Sky. Il progresso tecnologico però corre veloce, cambiando anche le modalità delle trasmissioni in video sempre più l’amministratrice delegata di Dazn Veronica Diquattro

48 Sabato 24 luglio 2021 sa, visto che la principale modalità di fruizione propo- finity: ora il menu di TimVision relativo al calcio com- sta da Dazn è proprio quella in streaming, con una dif- prende Dazn con Serie A, Serie B, Europa League, Con- fusione della banda ultralarga che in Italia al momento ference League, Liga spagnola e FA Cup Inglese, e an- non è certo ottimale e non copre in maniera omogenea che Mediaset Infinity con la Champions League (tran- tutto il territorio del Paese. ne le 16 partite in esclusiva su Amazon Prime); a que- Senza il collegamento via satellite di Sky non sarà faci- sti contenuti va poi aggiunta l’offerta di film, serie tv e le vedere le partite in streaming ovunque, ma Tim in at- intrattenimento sia di TimVision che di Infinity. tesa di cavalcare l’onda della rete 5G (che si svilupperà Sky però non è rimasta a guardare: dopo aver ottenuto grazie anche alle risorse del Recovery Plan) sta già pro- le restanti tre partite di Serie A, ha offerto a Dazn 500 ponendo offerte “bundle” (partite di calcio più internet mln a stagione per la trasmissione anche sulla sua piat- ad alta velocità) nel tentativo di aumentare gli abbona- taforma delle 7 partite del competitor, e di fronte al ri- menti in fibra che, al momento, sono solo 1,5 milioni su fiuto ricevuto ha effettuato una segnalazione all’Antitrust, un totale di circa 20 milioni di linee fisse. che si è aggiunta a quelle presentate nei mesi scorsi da L’intesa Dazn/Tim ovviamente preoccupa i maggiori ope- Wind3, Vodafone e Fastweb. ratori delle telecomunicazioni, da Wind3 a Vodafone a A seguito delle segnalazioni ricevute, l’Antitrust ha de- Fastweb ed alla stessa Sky, che temono che il calcio pos- ciso di aprire un’istruttoria sull’accordo Dazn-Tim con sa essere utilizzato come “killer application”. una deadline fissata al 30 giugno 2022 per valutare se l’in- Per Tim (che si è impegnata a mettere sul piatto 340 mi- tesa possa risultare restrittiva della libera concorrenza, lioni all’anno ed a fornire tutto il supporto tecnologico paventando la possibilità di adottare sin da ora misure necessario) il calcio può infatti essere la chiave per sot- cautelari per risolvere le criticità evidenziate. trarre clienti alla concorrenza, attirandoli con offerte re- È in corso insomma una vera e propria guerra, cui fan- lative alla esclusiva della Serie A abbinate agli altri con- no da sfondo enormi interessi economici legati non solo tenuti che già assicura il pacchetto TimVision. al calcio ma all’intero mondo dell’intrattenimento tele- La preoccupazione degli operatori è stata confermata dal visivo e dello sviluppo della rete e delle comunicazioni. recente accordo fra Tim e Mediaset per il pacchetto In- Questa guerra però rischia paradossalmente di penaliz- zare proprio i tifosi, disorientati di fronte alla diversifi- cazione delle offerte TV presenti attualmente sul mer- cato; tra i “pacchetti” a pagamento occorre infatti de- streggiarsi tra quello leader di Dazn e quelli di Sky (ol- tre alle 3 di A, 121 partite di Champions, l’Europa Lea- gue e la Conference League, la Premier, la Bundesliga, la Ligue 1 e la Serie B), di Mediaset Infinity (104 parti- te di Champions), di Amazon Prime (16 partite di Cham- pions) e di Helbiz Media (la Serie B). In sostanza per guardare tutto il calcio in tv se non si combinano bene le varie offerte (e non è facilissimo) si rischia di spendere più di prima per un servizio spezzettato Il direttore di Sky Sport Federico Ferri e forse in alcuni casi meno qualitativo.

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CAMPIONI

Gli eroi di Wembley

di Giovanni Gaudiano

l titolo forse potrà sembrare esagerato ma la se- avversari e lamentandosi di continuo con l’arbitro. rata tarda arrivata in Italia attraverso l’etere ci ha La terza considerazione riguarda la volontà messa in I rimandato un’immagine incancellabile non solo campo dagli uomini selezionati dal ct azzurro. per il risultato finale ma anche per alcune considerazio- Non sono i migliori d’Europa presi singolarmente nei vari ni che è giusto svolgere. ruoli ma hanno dimostrato cosa può fare una squadra La prima riguarda la partita nel suo complesso. quando è unita per davvero. Che la nazionale inglese avesse cambiato un po’ pelle era Mancini ha il merito di aver creduto in questo mix di gio- noto da tempo, ma che al cospetto dell’Italia praticasse vani ed esperti senza smettere di guardarsi attorno alla per lunghi tratti una sorta di catenaccio era quasi im- ricerca di chi fosse in grado di rinforzare ulteriormente pensabile. L’Italia di Roberto Mancini ha proposto il suo la rosa. Questo senza dimenticare di difendere sempre e gioco per larghi tratti della partita contro un avversario comunque i suoi uomini e le sue scelte. Sulla panchina az- incapace di mettere di fila 4/5 passaggi e soprattutto di zurra circondato dai suoi amici e uomini di fiducia è sem- tirare in porta. Dove sarà finita la proverbiale fisicità e la brato di rivedere ed . voglia di attaccare sempre degli inglesi? Il risultato finale ha premiato tutti gli azzurri, il presidente La seconda considerazione riguarda la sportività. Mattarella che era in tribuna a Londra, i 7000 italiani allo Va generalmente riconosciuta agli inglesi la capacità di stadio e qualche decina di milioni di italiani che nelle va- saper accettare il risultato e la naturale inclinazione ad rie forme hanno passato una nottata senza dormire per essere sportivi. Escludendo qualche caso isolato in cam- festeggiare. po e l’allenatore Southgate che al fischio finale, dopo il ri- Il risultato ha bocciato gli inglesi che hanno dimentica- gore sbagliato da Saka, è andato subito a complimentar- to il loro gioco, un allenatore che non ha imparato dai suoi si con Mancini, il resto della squadra inglese ha mo- errori, la squadra che ha pensato di aver vinto la gara dopo strato durante tutta la gara poco senso sportivo. Ai gio- due minuti e che non ha saputo accettare la sconfitta come catori italiani che in alcuni casi tendevano la mano o si il pubblico che, anche durante la gara, pur essendo in scusavano per un fallo di gioco quasi tutti gli inglesi han- 60000, non è mai riuscito a zittire gli italiani presenti an- no risposto infastiditi, rifiutando di stringere la mano agli che quando l’Inghilterra era in vantaggio.

Sabato 24 luglio 2021 51 LA NOTTE DI WEMBLEY

53 anni d’attesa per tornare sul tetto d’Europa

di Lorenzo Gaudiano i sono dei momenti che per il loro significato sim- bolico finiscono per rimanere impressi nella memoria. C La partita tra Italia ed Inghilterra di quasi due set- timane fa nella splendida cornice dello stadio Wembley di Londra rientra tra questi. Quella notte dell’11 luglio non ha rappresentato soltanto una mera finale dell’Europeo, tra l’altro disputato con un anno di ritardo, ma qualcosa che in realtà ha un valore più gran- de, che va oltre il senso di un semplice agone sportivo e di una competizione dove si affrontano le squadre più forti e meritevoli. Bastava uno sguardo a 360° su tutto il terreno di gioco, silenziare per un attimo il commento televisivo de- gli addetti ai lavori partiti per l’Inghilterra e fortunati a vi- vere una simile esperienza dal vivo, tutti avrebbero voluto se la pandemia non avesse complicato le cose, per rivivere quella sensazionale atmosfera che una partita di calcio ha sem- pre regalato prima che un anno e mezzo fa un virus cam- biasse e mettesse in ginocchio il mondo intero. Gli spalti occupati fino all’ultimo posto. L’entusiasmo di tut- ti i tifosi presenti che sin dall’ingresso nello stadio fino a quan- do tutto è finito non hanno mai smesso di cantare, anche fi- schiare in alcune circostanze, accompagnare ed incitare quei ventidue e più giocatori in campo a giocarsi una Coppa. Le

52 Sabato 24 luglio 2021 esultanze dei calciatori stessi in occasione dei gol non più de- E alla fine i calci di rigore. Una lotteria spietata, un’entità stinate a fare eco in un impianto vuoto, ma completamente indipendente da quanto si vede nei tempi regolamentari e ricoperte da quella bolgia di cui tutti hanno sentito inevi- supplementari, un giudice a cui purtroppo non si può far ap- tabilmente la mancanza. Tutti aspetti di uno sport finalmente pello, una legge ineccepibile. E il verdetto ha dato comun- ritrovato che in un anno e mezzo ha rappresentato qualco- que ragione ai migliori in campo, che per prima cosa han- sa di diverso rispetto a quanto si era abituati e che si spera no abbracciato Gigio Donnarumma, il 22enne con il desti- possa finalmente aver superato uno spartiacque verso la ri- no di grande portiere scritto già nel nome e designato an- conquista della propria bellezza, del proprio fascino. che come miglior giocatore del torneo, per poi abbandonarsi Poco importa se dopo due minuti di gioco fosse l’Inghilterra finalmente ai festeggiamenti. ad essere passata in vantaggio, perché è stato bello rivive- Il ct Mancini in lacrime che abbraccia il suo compagno ed re quelle emozioni, rivedere i calciatori correre verso gli spal- amico di sempre, Vialli, ha fatto piangere davvero tutti, dal ti e cavalcare l’entusiasmo del pubblico, unito in una gioia primo all’ultimo tifoso italiano, per un traguardo che non rap- ed in un abbraccio caloroso accompagnato da salti e esultanze presenta soltanto un trofeo in più in bacheca ma un riscat- liberatorie, dimenticando tutto. Il resto poi naturalmente ce to dopo un anno e mezzo di paura, morte, depressione, so- lo ha messo l’Italia, brava a non disunirsi dopo il repentino litudine, infelicità. Così come ha fatto emozionare vedere Spi- svantaggio e a continuare a giocare come aveva fatto in tut- nazzola essere lì con tutta la squadra a festeggiare, andare ta la competizione. Con coraggio, convinzione ed un pizzi- per primo alla premiazione con le stampelle, condividere una co di quella spericolatezza che nelle grandi imprese non man- gioia di cui fino all’infortunio è stato un protagonista diret- ca praticamente mai. to. Non si è mai scomposta la Nazionale di Mancini, anche quan- Dispiace per l’Inghilterra, che pure è stata tra le migliori di do si faceva fatica a tirare in porta ed il pareggio sembrava quest’Europeo. Dispiace per i calciatori inglesi la cui delu- davvero difficile da conquistare. Di fronte c’era la miglior di- sione cocente si è avvertita dalle espressioni, dall’atteggia- fesa del torneo, una squadra apparsa nel suo cammino mol- mento seguente alla premiazione con la rimozione della me- to quadrata che con la forza dei singoli e la fortuna di poter daglia dal collo e l’abbandono del terreno di gioco prima che contare sul tifo come dodicesimo uomo in campo sembra- la coppa finisse nelle mani di Chiellini. Un capitano vero, sem- va destinata a conquistare quella coppa sfuggita già nel 1996 pre sereno e tranquillo in tutti i momenti decisivi della com- sempre nel proprio Paese. Eppure gli azzurri non hanno mol- petizione. lato. Hanno continuato a provare, minuto dopo minuto, se- La vittoria dell’Europeo è un trionfo che va ascritto anche condo dopo secondo, fischio dopo fischio, finché non è arri- alla Federazione per aver indovinato con grande competenza vato. Il pareggio di Bonucci. Il grido di un gruppo di leoni ed un’adeguata programmazione tutte le scelte che è stata che quella coppa non la sollevava dal 68, che ha lavorato du- chiamata a fare dopo l’eliminazione da Russia 2018. È la mi- ramente e bene dopo la mancata qualificazione al Mondia- glior risposta quindi dopo il baratro in cui si era caduti tre le 2018, che in quest’Europeo aveva fatto anche più di quan- anni fa. Un’avventura che per tutto quello che è accaduto in to fosse richiesto ma che alla fine il pensierino, come giusto questi anni sarà senza dubbio indimenticabile. che fosse, non poteva non farcelo. Grazie Italia.

Sabato 24 luglio 2021 53 EURO 2020 Gli azzurri… un po’ più azzurri

Tra i 26 azzurri di Mancini campioni d'Europa i tre napoletani Insigne, Di Lorenzo e Meret oltre allo stabiese Gigio Donnarumma decisivo ai calci di rigore proprio nella finale di Wembley contro l'Inghilterra Servizio di Marco Boscia

a Nord a Sud lo “stivale” si è D tinto d’azzurro per un intero ed intenso mese. Vissuto in- collati al televisore ad ammirare una grande nazionale italiana. Che come sempre è stata in grado di unire tutti. Anziani, bambini, adulti, giovani, uo- mini, donne e tifosi di club diversi. Quel- la che tredici giorni fa ha trionfato a Wembley aggiudicandosi il campiona- to europeo dopo 53 anni, e per di più ha fatto sognare e poi esplodere di gio- Il numero 1 degli Europei contro i padroni di casa dell’Inghilter- ia. Fra gli altri, è stata anche la nazio- Non gioca nel Napoli. Lui che è nato ra. È stata quindi l'Italia di tutti. Di Ro- nale dei tre azzurri un po’ più azzurri a soli 25 km dalla città di Partenope. berto Mancini in primis. Della gente. degli altri, i tre “napoletani” Meret, Di Magari lo farà in futuro, chissà. Ad oggi Dei tifosi. Ma ovviamente anche e so- Lorenzo ed Insigne. E poi del numero sembra improbabile anche solo im- prattutto dei 26 calciatori. Protagoni- uno, premiato come miglior giocatore maginarlo. Sì, perché Gianluigi Don- sti di una cavalcata meravigliosa che ci del torneo, Donnarumma. narumma ha spiccato il volo troppo pre-

54 Sabato 24 luglio 2021 sto. Già a 14 anni quando è emigrato si era costretto a lavorare come ven- in Lombardia per entrare a far parte ditore ambulante. Vengono i brividi a della famiglia rossonera del Milan. Che ripensarci oggi che Lorenzo sta toc- lo ha coccolato. Cresciuto. Fatto esor- cando il cielo con un dito. Che è salito dire in prima squadra a soli 16 anni. Di- sul tetto d'Europa con la nazionale ita- ventare uomo. E che gli permetterà dal liana. Dopo una stagione sfortunata con prossimo anno di essere uno dei cal- il suo Napoli ma che per lui è stata la ciatori con lo stipendio più alto d’Eu- più prolifica. 19 gol. Mai così tanti. Due ropa. Di vivere in una delle città più bel- anche con l'azzurro dell'Italia agli Eu- le, Parigi. Di allenarsi al fianco di ropei, contro Svizzera e Belgio. Ed una campioni come Neymar e Mbappè. Di qualità infinita al servizio della squa- ancor di più. Partito come riserva di giocarsi la Champions League da pro- dra. Ad inventare assist e giocate per Florenzi, il terzino partenopeo ha sa- tagonista. Tutto questo all’età di 22 i propri compagni. Con due spezzoni puto sfruttare al massimo la sua occa- anni. E dopo essere stato già protago- di gara a fare anche la prima punta e a sione. Con l'infortunio dell’ex Roma, Di nista con gli azzurri all'Europeo. Sicuro. sacrificarsi per gli altri. A Lorenzo ba- Lorenzo si è guadagnato il posto da ti- Reattivo. Caparbio. Scattante. Impe- sterebbe adesso portare i campani sul tolare sulla corsia di destra e ha im- gnato poco ma sempre sul pezzo. De- tetto d'Italia per far sì che diventi de- pressionato per corsa, fisico, testa, in- cisivo quando ha dovuto esserlo. So- finitivamente per tutti “Il Magnifico”. telligenza tattica e caparbietà tanto da prattutto ai calci di rigore che hanno essere diventato la vera rivelazione di regalato la Coppa agli azzurri. questa nazionale.

“Il Magnifico” 10 Il futuro numero 12? Dei tre “napoletani” che hanno fatto Al pari dei suoi compagni anche Alex parte della truppa europea di Manci- Meret è campione d'Europa. Guai ni ce n’è uno che, più degli altri, si è di- quindi ad etichettarlo soltanto come stinto. D'altronde lo stesso commissario l'unico dei 26 a non essere sceso in tecnico lo aveva dichiarato in tempi non campo neanche un minuto. Perché in sospetti: «Per me giocano il 10 più al- una squadra sono importanti tutti. So- tri dieci». E quel 10 fin dal primo istan- prattutto in una squadra che vince. te nella testa di Roberto Mancini è sta- Perché per arrivare al successo fina- to . Il talento di Frat- le c'è tanto lavoro dietro. Non solo tamaggiore. Il più azzurro degli azzurri. La rivelazione quello che si vede in campo. Una squa- Il napoletano che gioca nella sua squa- Giocherai mai in nazionale? Forse a dra è una squadra anche al di fuori del dra del cuore. Che ha coronato il sogno questa domanda avrebbe risposto di no rettangolo verde. Quando c'è bisogno di quando era bambino. Di quando pur lui stesso se glielo avessero chiesto quat- di fare gruppo. Di aiutarsi. Di soste- di giocare per comprarsi le scarpette tro anni fa. Quando militava in Lega Pro nersi. Di non mollare mai in allena- che la famiglia non poteva permetter- con la maglia del Matera. Giovanni Di mento. Ed allora quella azzurra è an- Lorenzo è per questo il classico esem- che la Coppa di Meret. Che oggi è sì pio da fare per spiegare ai più giovani il terzo portiere dietro all’intoccabile che si avviano a voler intraprendere la Donnarumma e a Sirigu ma che pre- carriera da calciatore quanto il lavoro sto può riuscire a sovvertire le gerar- paghi. Quanto sia importante sudare ed chie diventando il numero 12 della na- essere determinati per raggiungere i zionale. Gioca a suo favore la giova- propri obiettivi. Difatti, già essere fra ne età. 24 primavere a fronte delle 34 i 26 di Mancini è stato un sogno ad oc- del collega numero uno del Torino. Nel chi aperti. Essere diventato protagonista frattempo però Meret dovrà guada- del cammino azzurro che ha portato gnarsi la definitiva titolarità con il nuo- l'Italia a vincere gli Europei lo è stato vo Napoli di Spalletti.

Sabato 24 luglio 2021 55

LE IMPRESE Confimprese World is different Rete, sostegno e formazione per gli imprenditori campani e non solo

Fabio Desideri, Giacomo Silvano e Francesco Cardone in occasione della costituzione della sezione Campania ci introducono in quest’iniziativa finalizzata alla crescita imprenditoriale e alla

tutela del territorio Il presidente nazionale di Confimprese World Fabio Desideri in occasione della riunione per la costituzione dell’area campana tenutasi presso il Grand campano nel mondo Hotel Vanvitelli a San Marco Evangelista

l modo di fare impresa è cam- e l’imprenditore stesso con tutte le sue del brand Campania, conosciuto già in biato rispetto al passato. La possibilità di integrazione con i mer- tutto mondo, che naturalmente ne- I sua trasformazione con il pas- cati globali e le diverse specificità. cessita di essere maggiormente tute- sare degli anni naturalmente ha inte- Ed è proprio in questo contesto che lato, rispettato e valorizzato. ressato tutto il mondo imprenditoriale, entra in gioco Confimprese World, una Con il presidente nazionale di Con- soltanto che c’è chi ha saputo e volu- confederazione delle micro, piccole e fimprese World Fabio Desideri, il legal to adattarsi all’evoluzione dei tempi, medie imprese che si prefigge l’obiet- officer della Finance and Logistic Group chi invece purtroppo non disponendo tivo con la sua estensione in Campa- Srl Giacomo Silvano e il commercia- di una cultura imprenditoriale ag- nia di garantire a tutte le aziende as- lista Francesco Cardone, nominato giornata, lungimirante ed attenta alle sociate di non restare fuori da questo presidente regionale per la Campania, continue mutazioni della società e sistema, di sopperire a tutte le man- si è cercato di entrare all’interno di quindi non adeguandosi a tutti que- canze che favoriscono questo squili- questo interessante progetto che non sti fattori fortemente legati alle in- brio imprenditoriale, educando gli può fare altro che contribuire ad novazioni nel campo dell’imprendi- imprenditori stessi ad una nuova po- un’ulteriore valorizzazione del terri- toria ha finito per trovarsi escluso da litica di gestione della propria attivi- torio campano anche nel campo del- una rete dove dovrebbero essere in- tà finalizzata ad una migliore pre- la formazione imprenditoriale e del- terdipendenti tra di loro le istituzio- sentazione nel mercato globale. Tut- la tutela delle piccole e medie impre- ni, il sistema economico di sostegno to all’insegna della valorizzazione se.

Sabato 24 luglio 2021 57 l’avvocato Giacomo Silvano della Finance and logistic Group Srl Qual è la finalità di questa confe- affronteremo – continua Desideri – e che nasce per una serie di aspetti e prospetti derazione e soprattutto perché è per essere affrontati necessitano di com- che ci siamo dati per raggiungere alcuni stata pensata? petenze, professionalità e conoscenza. Il ter- fini e si fonda sulla possibilità di unire due «Le imprese micro, piccole e medie ita- mine know-how a cui facciamo riferimento grandi regioni come il Lazio e la Cam- liane – risponde Fabio Desideri – han- nel nostro statuto è legato proprio a que- pania che a volte per competenze, poteri no una grande difficoltà a competere a li- sto concetto. Per questa ragione France- e gestioni si fanno la “guerra” ma che alla vello globale, non perché siano deficitarie sco Cardone è l’uomo su cui Confimpre- fine si rivelano molto più interdipenden- e carenti di skills adeguati e spendibili nel se ha puntato per far sì che questi princi- ti di quanto possa sembrare in riferimento mercato bensì perché semplicemente man- pi diventino una serie di strumenti at- a contesti commerciali più ampi». ca un’azione di raccordo tra le istituzio- tuativi nel sistema campano affinché In tempi di Recovery Fund questa ni, il sistema economico di sostegno e l’im- questo possa essere esportato nella maniera complicità può diventare fonda- prenditore stesso in relazione alla sua in- più propria possibile in tutto il mondo, te- mentale… tegrazione con i mercati globali e le di- nendo presente che per varie ragioni par- «Perché si tratta appunto di una re- verse specificità. Il nostro obiettivo è ga- te già con un livello di conoscenza ampia. altà – chiude Silvano – creata sulla base rantire alle imprese associate alla nostra Questo è appunto il significato di com- di un sistema che prevede la collaborazione organizzazione una serie di supporti, so- petitività di sistema». tra professionalità di vario genere e il col- stegni e correlazioni dirette che possano Quali sono le motivazioni alla base legamento interdipendente con il grande supplire a questa carenza enorme a cui il dell’espansione in Campania? potenziale che il sistema commerciale sistema delle istituzioni a livello territo- «In qualità di avvocato – interviene stesso può offrire». riale, nazionale e globale non è stato in Giacomo Silvano – rappresento un’azien- Qual è la prima cosa che Confim- grado di rispondere in maniera adegua- da che si occupa di sicurezza sul lavoro, prese World farà in Campania? ta». la Finance and Logistic Group srl, che cito «Il punto di partenza di Confimpre- Questo anche nell’ottica di tutela- non per pubblicità ma esclusivamente per se – commenta Francesco Cardone – re e valorizzare la Campania nel indicare il collegamento diretto che l’am- deve essere la cultura degli imprenditori mercato globale? ministratore della stessa Pietro Ianni ha campani. Dobbiamo fare in modo che l’im- «Assolutamente sì. Sono tutti temi che con Confimprese. Questa collaborazione prenditore si educhi, che sia consapevole

58 Sabato 24 luglio 2021 l’autore del libro “Impresa Vincente” e presidente di Confimprese World Campania dottore Francesco Cardone «Al primo incontro con Fabio mi ha dello, prenderei la fantasia dei napoleta- colpito molto il suo motto “Confimprese ni, la capacità di costruire la mission e la World is different”. Mi sono trovato sin vision degli americani e l’organizzazio- da subito con lui perché mi sono sempre de- ne dei tedeschi. Sulla fantasia i napole- finito un commercialista divergente. Dob- tani non hanno nulla a che vedere con gli biamo essere differenti dalle altre asso- altri, il problema purtroppo è che il sogno ciazioni di categoria, proporci sul mercato finisce per rimanere sogno e l’azienda ri- per far capire agli imprenditori che ci sono mane a sé stante. Oggi anche una micro tante opportunità. L’internazionalizza- impresa che gestisce un’attività commer- zione sarà uno degli argomenti che sicu- ciale non può permettersi di aspettare che ramente porteremo avanti così come tut- siano i clienti ad entrare all’interno del- to il discorso annesso al Recovery, perché l’attività. Vedo il mondo imprenditoria- arriveranno tante occasioni da cogliere per le spaccato in due: da una parte chi ha ca- gli imprenditori che hanno voglia di pito come adattarsi alle evoluzioni cau- delle grandi opportunità offerte da que- sviluppare le proprie aziende. Vorremmo sate dalla pandemia; dall’altra chi è im- sto periodo post pandemico, si spera, per creare poi uno sportello di consulenza ai pegnato a lamentarsi delle istituzioni. Pro- portare avanti un nuovo modo di fare im- professionisti per far capire loro che que- prio per questo l’obiettivo di Confimpre- presa. Nel 2021 non è possibile ancora pen- st’economia va affrontata in maniera di- se è aiutare a cavalcare le opportunità». sare di fare gli imprenditori come facevano versa. La Campania e il Sud hanno gran- Quanto sarà complesso garantire i propri nonni e genitori. Occorre fare uno de possibilità di sviluppo». un’assistenza totale a tutti gli switch per presentarsi in maniera total- Cosa va fatto per far capire ai no- iscritti? mente diversa nel mercato». stri imprenditori che il brand Cam- «Quello che manca è una cultura for- Quindi il vostro obiettivo è pro- pania va adeguatamente valoriz- mativa campana. Per questo è necessario muovere una nuova visione im- zato? promuovere su tutto il territorio una prenditoriale? «Se dovessi creare un imprenditore mo- formazione a 360 gradi per gli impren-

Sabato 24 luglio 2021 59 ditori. Come già detto, le opportunità sono molte e spesso non si riesce a dare la giu- sta attenzione alla formazione e al tem- po stesso all’informazione. Confimprese World non deve essere la replica di altri strumenti già esistenti sul mercato, ma as- solutamente innovativa. Ci impegniamo ad accogliere con entusiasmo tutti coloro che vorranno un cambiamento in un contesto globale che richiede necessaria- mente un adeguamento. La finalità è ap- punto quella di aiutare gli imprenditori non nella crescita del fatturato, ma so- prattutto nella crescita della redditività del- l’azienda, che ha motivo di esistere se por- ta reddito ai soci e benefici ai collabora- tori ed investe sul proprio brand. Poi dopo seguirà un ulteriore passaggio su come tu- telare il rischio di impresa e forniremo as- sistenza sulle varie opportunità offerte dal Recovery e dai crediti di imposta delle fi- nanze agevolate». L.G.

60 Sabato 24 luglio 2021

IL TEMA Vincenzo Gemito La bellezza da rileggere

Servizio di Ciro Chiaro

ra gli spettacoli presentati al 1886 e il 1888, e alla conseguente, una guarda noi esseri umani da vicino. At- debutto al Campania Teatro Fe- volta fuggito, clausura domestica vo- traverso la sua vicenda cercheremo di T stival 2021 molta curiosità, lontaria durata oltre venti anni. entrare nella materia intima che muo- ben ripagata, ha suscitato un omaggio «Questo spettacolo nasce dalla volon- ve un artista, sperando di porre le do- allo scultore, disegnatore e orafo Vin- tà di narrare e investigare la crisi – spie- mande giuste, di poter aprire le giuste cenzo Gemito. ga l’autore e regista Antimo Caserta- fessure nei meandri delle nostre anime. Nell'intento dell’autore di Gemito – no – che affligge Gemito ma che può La risposta come al solito sarà affida- L'arte d’ ‘o pazzo, Antimo Casertano, attraversare qualsiasi artista, in qual- ta al pubblico». vi è oggi più che mai la necessità di in- siasi ambito. Quanto spesso sentiamo Nel caso di Gemito la crisi artistica dagare il motivo per cui coincise sicuramente con l’artista risulta trascurato quella umana ed è da ri- dal tempo e dalla storia, cercare nella volontà ma- forse uno dei più dimenti- niacale dello stesso Gemi- cati nonostante le opere di to di lavorare per rag- rara bellezza realizzate che giungere la perfezione. Cri- gli valsero grande fama si che viene raccontata ma- durante la sua vita. gistralmente da Wanda Abbandonato alla nascita Marasco nel suo libro Il ge- alla ruota degli esposti, ha nio dell'abbandono dedicato subito il medesimo tratta- all’artista. Un romanzo di mento nel corso degli anni, un’avventura eversiva e e ancora oggi appare ai donchisciottesca, sullo più un artista di secondo Il logo dell’interessante sezione osservatorio proposta al Campania sfondo di una Napoli vis- piano, che non ha ancora Teatro Festival del 2021 suta come «un paese im- trovato una collocazione tra i grandi di artisti, autori, musicisti, anche attori precisato che stava diventando la sua dell’800 napoletano. Una vita tor- in crisi che si trovano a fare i conti con frontiera di malato», a contatto coi pro- mentata e ossessionata dalla continua i propri demoni. Parte da questa con- tagonisti della cultura del tempo. La ricerca della perfezione e dal maniacale siderazione la volontà di realizzare uno scrittrice prende le mosse dalla fuga tentativo di lavorare non per il successo spettacolo, non solo per ridare luce alla dell'artista dalla clinica psichiatrica in ma per la conquista della verità. Os- complessa figura di Gemito, ma so- cui è ricoverato, e da lì ricostruisce la sessione che comportò addirittura la re- prattutto per esplorare questo delica- storia agitata di un “enne-enne”, un fi- clusione in manicomio, avvenuta tra il tissimo e profondo momento che ri- glio di nessuno, abbandonato sulla

62 Sabato 24 luglio 2021 ruota dell'Annunziata. Il marchio del reietto, beffardamente impresso nel suo stesso nome che è il risultato di un er- rore di trascrizione, lo accompagnerà per sempre. Gemito il suo apprendistato lo fa nei vicoli, al fianco di un altro futuro grande artista, il pittore Antonio Mancini, suo inseparabile amico che di- venterà anche coscienza di Gemito, suo complice totale e infine suo nemico. Da ragazzo nonostante la sua ammis- sione all’Accademia di Belle Arti “Vi- cienzo” frequenta le botteghe in cerca di maestri. Dopo la permanenza a Pa- rigi, tra stenti da bohème e sprazzi di celebrità, ritorna a Napoli diventando Una scena dello spettacolo di Antimo Casertano presentato al Festival un artista ambito da mercanti e da re. con lo scrittore-regista-attore nei panni di Gemito e Daniela Ioia in quelli della moglie Nannina (ph di Sabrina Cirillo) Celeberrimo il suo folle amore per la Sotto il libro di Wanda Marasco dedicato a Vincenzo Gemito modella Mathilde Duffaud, che ne se- gnò la vita come un sistema dell’ero- Quando riprese a partecipare alla vita citazione sterile, inessenziale. Gemito tismo e del dolore, un impasto di eccessi artistica italiana, nel 1909, Gemito era è stato un genio solitario». e delusioni che sfociarono in una fol- ormai considerato un uomo folle e per- Solitudine, melanconia, disagio. Sono lia tutta “napoletana”: intelligenza alla turbato. Manca tuttora un’ampia re- queste le basi, le materie prime, che con- berlina, incandescenza e passioni spes- visione critica dell’arte di Gemito, che sentono all’artista “pazzo” di creare so arrese a un destino malato di cui il risulta essere poco com- grandi opere di sfa- “vuoto” di Napoli voracemente si nu- presa e poco valorizza- villante bellezza? Al- tre. ta. Sono rare le mostre l’argomento Massi- La ricezione che la produzione artistica monografiche dedicate mo Recalcati, il noto gemitiana ha avuto in Italia e nel re- all’artista, se si eccet- psicanalista, ha dedi- sto del mondo ha subito fasi alterne di tuano quella del 1953 al cato vari scritti tra cui apprezzamento e di oblio da parte dei Palazzo Reale di Na- un libro su Van Gogh, critici e del pubblico. Al successo mon- poli, quella del 1989 te- artista che pure ha dano ottenuto ai Salons di Parigi nel nutasi a Spoleto e quel- avuto gravi problemi 1876-77 seguì infatti il terribile tracollo la del 2009 nella na- psichici. La sua tesi è psicologico che colpì l'artista nel 1887. poletana villa Pigna- che la biografia del- telli. Una retrospetti- l’artista non spiega va gli è stata dedicata l’opera, ma trova in essa a Parigi nel 2019, al la sua ultima scrittura. Petit Palais, dal titolo Quindi l’opera non è Vincenzo Gemito un effetto deterministi- (1852-1929). Le sculpteur de l’âme na- co della vita, ma è ciò che riscrive la vita politaine. Evento proposto poi a Napoli retroattivamente, trasforma la ferita alla fine dello scorso anno al Museo e dell’essere in poesia. Nel nostro caso Real Bosco di Capodimonte. non possiamo che essere d’accordo: Ge- Nel 1979 lo scultore Manzù nel par- mito ha riscritto la sua vita con opere lare di Gemito disse: «Alla scultura ser- di grande delicatezza e di rara bellez- vono tre cose: la forma, il mestiere e il za ed è giunta l’ora per tutti noi di an- genio. Il resto è inutile contorno, eser- dare a rileggerla.

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NAPOLETANI Antimo Casertano “Un attore sano è un paradosso”

onoscere Antimo Casertano è si fatte, senza le abituali generalizza- Il suo lavoro su Gemito stato un privilegio. È un gio- zioni che non rivelano nulla dell’uomo C vane consapevole di cosa è sta- che c’è sempre nascosto dietro ad una “L’arte d’ ‘o pazzo” che to e cosa è diventato. Quando dice che qualunque azione. Per parlare di Ge- ha debuttato al è cresciuto viziato lo fa sorridendo, per- mito con Antimo Casertano siamo par- ché sa che sta forzando il concetto. Ed titi dall’inizio, anche se brevemente, per Campania Teatro è stata questa la ragione che gli ha con- ripercorrere con lui la strada che lo ha sentito di trovare sulla sua strada portato a scrivere ed interpretare Festival è un piccolo tante persone giuste, che lo hanno aiu- un’opera davvero degna di nota. capolavoro. Al centro tato nel suo cammino, nella sua crescita, In quale quartiere sei nato e cre- che lo hanno sempre spronato ad an- sciuto? della rappresentazione dare avanti ponendosi obiettivi sempre «Sono nato a Fuorigrotta a due pas- l’uomo con tutte le sue più sfidanti. In fondo Gemito, l’artista si dallo stadio a via Diocleziano e da ra- che ha voluto portare sul palco, vive da gazzo andavo a giocare con i miei amici contraddizioni, dubbi sempre dentro di lui e quando enun- proprio negli spazi attorno al San Paolo cia queste parole dello scultore, «io non e qualche volta per non allontanarci uti- e in questo caso la so cosa siano 100.000 lire, a me basta lizzavamo, correndo qualche rischio, lo spa- genialità con la quale della creta, una pipa ed il lavoro, il re- zio davanti casa rappresentato dai bina- sto non conta», è quasi sicuro che Ca- ri del tram. Poi sono andato a scuola a Ba- fare i conti. Antimo sertano stia parlando anche di se stes- gnoli ed al liceo, al Labriola, ci siamo de- so. dicati a contestare la Nato, gli america- Casertano affronta Una passione profonda non è passeg- ni». tanti temi di grande gera, non è fugace. Se l’attore-regista Guardando per un attimo all’in- ha sviluppato un approfondimento dietro, che ragazzo eri, che interessi interesse parlando tale da arrivare a cercare e trovare i dia- avevi? ri di Gemito per entrare nell’intimo del- «L’interesse più significativo della mia anche della funzione l’artista, ma soprattutto dell’uomo, vita da ragazzo era il calcio, anzi dicia- curativa insita vuole dire che ha creduto sin dall’ini- molo bene, ‘o pallone. Mi sono formato in zio che “Vicienzo” andava studiato, ri- un paio di scuole calcio in una delle qua- nell’attività teatrale cordato, rappresentato in maniera li ho giocato con Antonio Nocerino, che già di Giovanni Gaudiano adeguata perché in molti potessero av- si vedeva in quell’inizio che aveva delle qua- vicinarsi un po’ di più all’arte senza fra- lità che gli avrebbero consentito di sfondare.

Sabato 24 luglio 2021 65 pre avuto una naturale inclinazione in que- sto senso. Debbo dire però che un mio pro- fessore alle superiori, Claudio Tesone, avendo compreso questa mia predisposizione quando assegnava le tracce mi stimolava a scrivere un tema trattandolo di volta in volta ironicamente, drammaticamente etc. Evidentemente avevo questo tipo di incli- nazione. Poi all’Accademia ho pensato a fare l’attore accantonandola, ma era sem- pre là». Parlando dell’attore e quindi anche di se stesso, Vittorio Gassman dis- se: “Un attore perfettamente sano è un paradosso”. Cosa voleva dire? «Lo dico con semplicità ma penso che Per la verità anche io ho avuto una pos- le piacque e la mettemmo in scena per il Pre- tutti quelli che appartengono a questo mon- sibilità con una richiesta dalla Reggiana, mio Miseno e lo vinsi. Mi scattò la scin- do, l’attore, il regista, il drammaturgo, lo ma mio padre voleva che io studiassi e non tilla e decisi di cercare di entrare all’Ac- scenografo, non stiano tanto bene con la te- se ne fece nulla. Oggi non gioco più dopo cademia del Teatro Bellini. Feci il provi- sta. La nostra attività nasce da un males- un brutto incidente che mi è capitato». no con Alvaro Piccardi e Tato Russo e mi sere, dalla voglia di comunicare, di stare In famiglia c’è un’inclinazione ver- presero. Entrai in Accademia ed iniziai a in scena, ovviamente i narcisisti sono un caso so il palcoscenico, ma quando hai studiare ed a quel punto non avevo più al- a parte. La nostra passione, ripeto, nasce pensato che la passione nata dopo cun dubbio che questo sarebbe stato il mio da un’insoddisfazione di fondo. Un atto- le prime prove sarebbe diventata il mondo». re perfettamente sano è un paradosso ed il tuo futuro, il tuo lavoro? Dall’essere attore a regista-scrittore, teatro possiamo dire sia una cura». «Mi è sempre piaciuto recitare sin da una strada che oggi in tanti intra- Hai un curriculum di qualità a par- piccolo. D’estate in campeggio c’era un ani- prendono. Nel tuo caso sembra in- tire dall’Accademia e da quello che matore, Ernesto Gaudiello, che mi faceva vece che il tutto sia avvenuto in hai fatto dopo. C’è un ruolo parti- fare sempre qualcosa. Il primo spettacolo modo naturale… colare, un ricordo più importante a cui partecipai, avevo 7 anni, fu “La fe- «Mi è sempre piaciuto scrivere. Ho sem- nella tua carriera? sta di Piedigrotta” di Viviani ed io face- vo il capo degli scugnizzi. Poi mia ma- dre iniziò a fare teatro amatoriale con il Cral della Cumana, dove lavora ancora mio padre, ed una sera andai a vederla e pen- sai subito di voler recitare. Lei ne parlò con il regista, che era Ernesto Mignano, che mi inserì subito e partecipai con un ruolo pic- colissimo ad una commedia che si chiama “Vado per vedove”. Alla rappresentazio- ne venne un altro regista, Salvatore Illia- no, che stava preparando i Menecmi di Plauto riscritti in napoletano e mi offrì di fare il ruolo di Pulcinella». Quanti anni avevi in quel momen- to? «Tra i 17 e i 18 anni. Poi scrissi una commedia che a Illiano e Salvatore Basi-

66 Sabato 24 luglio 2021 «Non in particolar modo. La spinta ini- bro con un ritratto di Gemito, lo acquistai ziale non è mai mancata e se vogliamo tut- per curiosità ed alla lettura ne rimasi su- ti quelli che ho incontrato mi hanno sem- bito affascinato. Decisi di approfondire l’ar- pre incoraggiato a continuare. Nessuno di gomento al punto da recuperare un diario loro mi ha mai detto che ero fuori posto. Il dell’artista che per una strana ragione si ruolo comunque che mi è piaciuto di più in- trova a Milano, al GAM. Ho quindi po- terpretare, anche se è molto lontano da me, tuto leggerlo, approfondirlo. Il diario si ri- è stato White ne “La paranza dei bambi- ferisce al periodo trascorso da Gemito in ni”, un folle che comunque affascina. In fon- manicomio subito dopo il suo fermo av- do il bello della vita dell’attore è proprio venuto perché fu trovato a lanciare pietre calarsi ogni volta in panni che non sono contro la statua di Carlo V di Palazzo tuoi, provare ad essere una persona diver- Reale realizzata proprio da lui. Nel dia- sa». rio ci sono momenti di delirio ma anche cose Prima di parlare di Gemito, cosa ne molto belle che parlano dell’arte. La cosa pensi della modifica intervenuta che mi ha affascinato di più è stata il suo da Napoli a Campania Teatro Fe- modo di concepire l’arte». stival? È giusto dire che con questo lavo- «Credo che fosse molto più interessan- ro volevi trattare due filoni: il pri- te chiamarlo Napoli Teatro Festival per- mo che è quello che vede ogni arti- ché ritengo che la nostra città ci identifi- sta costretto a fare i conti con la il genio sappia di esserlo e cerca di porta- chi immediatamente in tutto il mondo. È propria arte ed il secondo che ten- re questa sua qualità in evidenza. Poi di- naturale dire sono napoletano e non cam- de a disgiungere l’accoppiamento ciamo che in ognuno di noi esiste un de- pano, come dire sono milanese e non lom- tra genio e follia? mone, qualcosa di oscuro, quella vocina che bardo. Questa identità è troppo forte per «Gemito non ha fatto nulla di grande ti redarguisce o ti spinge a fare cose ne- cambiarla». nel periodo della follia. È stato fermo. La gative». Arriviamo a “L’arte d’ ‘o pazzo”. sua produzione migliore appartiene al mo- Alla fine che Vincenzo Gemito hai Quando e perché hai pensato di scri- mento in cui la sua ispirazione, la sua ge- voluto rappresentare? vere e mettere in scena qualcosa che nialità non erano inquinate dai dubbi, dai «In scena si vede l’uomo Vincenzo Ge- avesse a che fare con Gemito? demoni che poi si sono impossessati di lui. mito che fa i conti con se stesso e con i suoi «Un giorno, credo 8 anni fa, passeg- Non credo nello stereotipo rappresentato mostri. Sarà come mettere l’occhio alla ser- giavo per Port’Alba e trovai un grande li- dalla dicotomia genio e follia. Credo che ratura e spiare uno che non sa di essere guar- dato. Non c’è riferimento alle sue opere, l’ar- tista lo si può conoscere andando al mu- seo. Mi interessava l’uomo ed in fondo nel testo ci sono anch’io, parlo anche di me». Dove porterete quest’opera se la si- tuazione si stabilizzerà e tu cosa al- tro pensi di preparare? «Non è facile parlare della prossima sta- gione, di sicuro saremo al Piccolo Bellini ma non abbiamo ancora le date. Poi pen- so di partecipare a qualche festival portando in giro la rappresentazione. Nel frattem- po sto scrivendo qualcosa che riguarda l’Italsider anche perché ho scoperto che tut- ta la mia famiglia ha lavorato in quella fabbrica. Penso ad una storia di discen- denza».

Sabato 24 luglio 2021 67 OCCHI STRESSATI DAI MONITOR???

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Grande successo ne “L’arte d’ ‘o pazzo” nei panni di Nannina, la moglie di Vincenzo Gemito, per l’attrice “Mi piacerebbe portare napoletana che ha già in scena Filumena” all’attivo una serie di interpretazioni di ruoli ell’atmosfera incantata del Minuta, bellissima, dallo sguardo femminili di spessore Giardino Paesaggistico di vispo. Determinata ad affrontare un N Porta Miano nel Real Bosco ruolo difficile di una moglie quasi sco- ma spera di arrivare di Capodimonte l’attrice napoletana nosciuta, ha una volta di più messo in ad affrontare il personaggio ha potuto sul bel palco montato dal- mostra la sua versatilità, la sua ca- creato da Eduardo De Filippo l’organizzazione mostrare buona pacità di scavare nel personaggio che parte delle sue qualità. le viene affidato di volta in volta. Intervista Daniela Ioia, oramai molto nota al Oggi è anche mamma ed è consape- di Giovanni Gaudiano pubblico televisivo ed a chi ama tea- vole che la vita della donna di spet- Le photo di scena tro e cinema, ha interpretato una con- tacolo impone rinunzie ma è altret- sono di Sabrina Cirillo vincente Nannina, la moglie del tanto sicura che in ogni campo è ne- grande Vincenzo Gemito. cessario sacrificare qualcosa per po-

Due momenti de “L’arte d’ ‘o pazzo” di Antimo Casertano con in scena lo scrittore-regista, sua moglie Daniela Ioia e Luigi Credendino

Sabato 24 luglio 2021 69 ter raggiungere un preciso obiettivo e non nasconde che, se le rinunzie di un’attrice magari sono leggermente maggiori, c’è anche il grande privi- legio di potersi esprimere, di lavora- re in un mondo non ordinario, di co- gliere aspetti non comuni a tutti. Come e quando è arrivata la voglia di recitare? «Presto, molto presto. Da bambina alle elementari. Mi piaceva stare al cen- tro dell’attenzione. La prima volta che sono salita in palcoscenico con una com- pagnia amatoriale di Casalnuovo ave- vo 13 anni. In quell’occasione ho scoperto che mi piaceva ma non avevo ancora ca- pito che avrei fatto l’attrice. Poi ho fre- quentato laboratori, mi sono data da fare ma il teatro per me sembrava essere un’at- tività seria che veniva dopo. Lavoravo in Coca Cola HBC Italia a Roma, avevo un contratto a tempo indeterminato, la macchina aziendale. Poi un giorno mi sono svegliata, sono andata in ufficio, mi sono licenziata e nessuno ci poteva cre- dere a partire dai miei genitori. Era ar- rivata la consapevolezza che volevo fare questo lavoro, avevo 26 anni ed ho de- ciso di dedicare tutto il mio tempo al tea- tro». In quel momento se i tuoi genito- ri avessero sentito Sophia Loren dire che “fare l'attrice è come an- dare in guerra. Bisogna avere de- terminazione, scansare tanti peri- coli”, sarebbe cambiato qualcosa? «I miei genitori non mi hanno mai impedito nulla. Mi hanno lasciato sce- gliere cosa avrei fatto nella mia vita. Anzi hanno sostenuto per quanto potevano la mia determinazione, ovviamente au- gurandosi che avessi fatto la scelta giu- sta». Partiamo dal teatro. C’è un ruolo che ti piacerebbe affrontare più di altri? «È una domanda che prevede una ri- sposta difficile e facile allo stesso tempo. Un po’ come tutte le attrici napoletane penso a Filumena Marturano, ma cre- famiglia sempre vicina anche se in par- di interpretare la moglie non avendo a di- do di non avere ancora l’età. D’altron- tenza sa che non tutte le scelte sono con- sposizione molte informazioni. Di sicu- de chi non ama Eduardo. Poi, detto que- divisibili. Nel caso di Tiziana abbiamo ro non era un uomo lineare, semplice e c’era sto, non c’è uno specifico ruolo, un par- in comune la determinazione nel voler da chiedersi come avesse fatto questa ticolare personaggio che vorrei fare». raggiungere un obiettivo preciso. Penso donna a stare con lui per tanti anni. Que- Il ruolo di Armida ne “Il sindaco che invece i due personaggi non abbiano sto mi ha confermato sin dall’inizio che del rione Sanità” lo hai portato in un vero punto di contatto tra loro». doveva amarlo profondamente. Ha dovuto teatro e poi nel fortunato film sem- Arriviamo a Gemito. Parliamo del sopportare episodi di violenza anche nei pre di Mario Martone. Lasciamo tuo ruolo… confronti della figlia e poi la sua reclusione stare la notorietà che con un film «Ho interpretato la moglie Anna Cu- in casa durata 20 anni. Da lontano mi peraltro così premiato è certa- tolo, Nannina. È un personaggio abba- pare si possa dire che Nannina avesse svi- mente più immediata. Come de- stanza complicato perché di lei non si sa luppato un profondo senso da crocerossi- scriveresti i due momenti di Da- molto. Era stata una modella anche per na, unito all’amore e forse anche ad niela–Armida? altri artisti ma si può dire che abbia vis- un’ossessione che l’artista le procurava. Si «Con Armida penso di aver può dire anche che i due si com- dato di più nell’interpretazio- pensassero abbastanza visto che la ne al cinema, questo perché nel- moglie rappresentava anche la la commedia il suo ruolo, ose- parte femminile che sembra man- rei dire, è marginale pur essen- care nell’uomo Gemito». do la protagonista femminile Di cosa parlate con Antimo nella scrittura di Eduardo. Il quando non si tratta di tea- ruolo invece è stato maggior- tro, ruoli, testi etc. Riuscite mente valorizzato nel film per- ad abbandonare il vostro la- ché grazie a Mario Martone la voro che notoriamente è un donna Armida ha avuto mag- po’ invadente nella vita di giore spazio. In realtà il mez- coppia? zo cinematografico ha aiutato «Difficile abbandonare il tea- il personaggio delineandolo tro ma da quando abbiamo Jaco- molto di più». po, nostro figlio, siamo dotati di Da Armida che appare co- un’ancora di salvezza che ci aiu- munque come una donna ta tantissimo. Giocare con lui, de- forte sei passata a Tiziana dicargli il nostro tempo libero è un che definirei spietata per- momento importante della nostra ché sa e accetta la situa- giornata. D’altra parte lo vole- zione. Che punto di con- vamo e quindi eravamo pronti già tatto hanno queste due da prima a sostenere l’ulteriore e donne e nel carattere ge- meraviglioso impegno che ci sa- nerale a quale delle due ti rebbe toccato». senti più vicina? Dopo Gemito cosa farai? «Per abitudine quando la- «Sto lavorando ancora al mio voro su un personaggio cerco sempre di suto all’ombra del grande artista. Ho do- monologo “Mamma, mà!” scritto da metterci qualcosa che mi appartiene per vuto lavorarci molto e farlo attraverso le Massimo Andrei per la regia di Gennaro entrare nel ruolo sin dalla radice. Per cose che si conoscono di Gemito». Silvestro, che è già andato in teatro ma quanto riguarda Armida, il punto di con- Conoscevi la storia di quest’uomo c’è il progetto di farlo diventare un cor- tatto che mi lega a lei è quest’amore che tanto controverso prima di af- to cinematografico. Poi sicuramente ci sa- ha per il marito e per la sua famiglia. La frontarlo sul palcoscenico? Che ranno altre date per “Spacciatore” che ab- sua presenza anche se discreta si avver- idea ti sei fatta di questo grande biamo portato in scena al Teatro Mer- te sempre, anche quando non è in scena, artista? cadante e infine ci sono altri progetti che e si percepisce la voglia di avere tutta la «Sì, ero consapevole della difficoltà stanno maturando».

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LE STORIE DI NAPOLI La Napoli di Gemito Il Moiariello con il suo panorama mozzafiato, la Torre del Palasciano quasi un guardiano al servizio della città voluta dall’eminente e omonimo medico Ferdinando e poi le strade di Vincenzo Gemito Servizio di Paola Parisi

A sinistra il panorama visto dalla sommità del Moiariello in un famoso dipinto di Vincenzo Irolli

In basso uno scorcio della scalinata del Moiariello che collega via Foria con Capodimonte

La salita del Moiariello Una delle passeggiate più suggestive e panoramiche di Na- poli è quella che si snoda attraverso la Salita del Moiariel- lo, un percorso che collega Via Foria con Capodimonte par- tendo dalla Veterinaria, alle spalle dell’Orto Botanico. Si trat- ta di una salita che si trova sul punto più alto della collina di Miradois, un nome ormai desueto sia tra la popolazio- ne che per la toponomastica. Resta il fatto che una menzione doverosa va fatta al Marchese Miradois, che acquistò que- sti terreni abbandonati durante il periodo dei viceré e che ne fece buon uso. Fu proprio sul terreno, dove sorgeva Vil- la Miradois, che a Giuseppe Bonaparte venne l'idea di far sorgere un osservatorio astronomico; idea che raggiunse la sua piena concretezza grazie a Gioacchino Murat, che die-

Sabato 24 luglio 2021 73 de il via ai lavori a quello che sarebbe diventato il Primo Os- servatorio Astronomico del Regno di Napoli esistente ed attivo ancora ai giorni nostri. Pur essendo situata in una del- le zone più popolose della città, questa scalinata è lontana dal caos e dallo smog ed è per questo motivo che non tut- ti, grazie al Cielo, conoscono questo grazioso borgo. Sul- la cima di Salita Moiariello, cioè Capodimonte, vi è la pos- sibilità di fermarsi un attimo e godere del superlativo pa- norama di Napoli; non a caso viene chiamata “la Posillipo dei poveri” anche se, in tutta sincerità, e con il dovuto ri- spetto, non ha proprio nulla da invidiare alla più celebre col- lina. Possiamo dire che pecca di modestia tanto da aver sim- bolicamente rinunciato al “raffinato” Miradois mantenen- do il più casereccio appellativo di Moiariello. Questo nome la famosa Torre del palasciano deriva da “piccolo moggio”, ovvero un’antica misura agra- poli, ubicato in salita Moiariello, sulla collina di Capodimonte. ria. Le case qui sono piccole e graziose, talune corredate da Fu eretto per volontà dell’illustre medico napoletano e pre- giardini: la zona mantiene ancora oggi la sua primordiale cursore della Croce Rossa Ferdinando Palasciano e di sua caratteristica per la tranquillità e salubrità che l’ha con- moglie Olga Vavilow, che lo adibirono a propria dimora. Di traddistinta in passato, scusate se è poco! Per chi desidera architettura neogotica, ricalca nelle forme lo storico Palazzo intraprendere la “passeggiata” per Salita Moiariello, è con- della Signoria di Firenze. Ferdinando Palasciano fu un uomo sigliabile partire dalla Caserma Garibaldi a Via Foria. Svol- energico: prima medico e chirurgo, il cui pensiero ispirò la tando per Via Piazzi e continuando sui gradini, si procede futura nascita della Croce Rossa Internazionale. Trovò an- lungo la strada che porterà prima a Via Montagnola per rag- che il tempo per diventare un eccelso politico e parlamen- giungere la destinazione. tare del Regno di Napoli. Mente brillante, conseguì tre lau- ree in pochissimi anni: Lettere e Filosofia, Veterinaria e Me- dicina. Il suo impegno umanitario come medico e come uomo Palazzo Palasciano gli costò un periodo di reclusione in carcere, in quanto ave- Al civico 53 di Salita Moiariello nasce, incastonato nella col- va disobbedito agli ordini del generale Carlo Filangieri che lina di Miradois, il Palazzo Torre Palasciano (o torre del Pa- pretendeva di lasciare sul campo di battaglia i nemici, sen- lasciano). È un edificio di interesse storico ed artistico di Na- za prestar loro nessuna cura. Ma Palasciano, fedele al giu- ramento di Ippocrate, si oppose fermamente e prestò assi- stenza agli avversari e per questo fu condannato. Le sue idee furono alla base della Convenzione di Ginevra nel 1864 e diedero vita al pensiero ispiratore della odierna Croce Ros- sa. Il suo nome non fu mai scritto nei documenti ufficiali, lasciando il merito di questa affermazione così alta alla na- zione elvetica. La vita di questo illustre medico fu intensa e costellata di molti avvenimenti storici, tra cui la profon- da amicizia con Giuseppe Garibaldi. Quest'ultimo se ne av- valse come amico e come medico affidandogli le sue ferite di guerra (chi non ricorda il “tormentone”: Garibaldi fu fe- rito... fu ferito ad una gamba). Le “prove” di questa amici- zia si evincono da una corrispondenza epistolare che i due ebbero abbastanza assiduamente e custodite al Museo di San Martino. Palasciano era talmente attaccato ai suoi luoghi che non se ne separò nemmeno dopo il suo trapasso, tan- to è vero che c’è qualcuno pronto a giurare di aver visto il suo fantasma affacciarsi alla torre per ammirare lo splen- Ferdinando palasciano dido paesaggio di Napoli di notte. Per i “ghost hunter” o gli

74 Sabato 24 luglio 2021 ne dell'artista per antonomasia, la solita dicotomia: genio e follia. Un personaggio che non conosceva le “vie di mez- zo”. Sempre e costantemente ossessionato dalla bellezza, dai dettagli non visibili al primo impatto che finirono per fare di lui un uomo in perenne conflitto con se stesso. I comu- ni mortali gli diedero del pazzo e come tale fu trattato e nes- suno colse le sfumature che si celavano dietro a quegli at- teggiamenti estremi. Non può definirsi pazzo un uomo che scelse un esilio volontario, una reclusione forzata che non durò una settimana, un mese o un anno ma addirittura un ventennio. Questo è frutto di una mente fin troppo lucida e paradossalmente razionale. Egli preferiva la notte... quella che alla maggioranza degli esseri umani porta con- siglio. Egli la faceva sua da sveglio e iniziava la sua “ricer- ca perfetta” nella realtà della sua città dormiente. Era nel- l’immobilità dell’oscurità che egli cercava i suoi soggetti che, inconsapevoli, si prestavano alla realizzazione dei suoi ca- polavori. Guardava il mondo con quegli occhi smarriti, at-

Vincenzo Gemito e il suo Raffaele Viviani toniti... come se fosse di fronte ad una rivelazione. La cru- deltà del mondo riscattata dall’opera d'arte, dalla sua bel- amanti del genere è possibile prenotare una stanza alla tor- lezza. Nella sua concezione artistica non vi era posto per re per fare quattro chiacchiere con il dottor Palasciano poi- l’identità di genere. È tipico di un artista con la A maiuscola ché adesso è stata adibita a B&B. Un weekend col morto? non fossilizzarsi su questioni grossolane e purtroppo an- Perché no... se po’ fa! che questo aspetto fu messo sotto una lente inquisitoria da parte dei critici le cui menti superficiali sottolineavano a più riprese la propensione verso canoni d'ispirazione preva- Le vie di Gemito lentemente maschili, nascondendo certi orientamenti die- Il Moiariello e tutta la vasta estensione territoriale e pae- tro un matrimonio canonico e di facciata. E poi ci si chie- saggistica che costituisce la zona di Capodimonte “appar- de il perché egli preferisse la reclusione e la sua propensione tiene” in qualche modo a Vincenzo Gemito. Un'appartenenza ad uscire di casa nelle ore notturne. A questo punto la do- che non è censita da nessuna documentazione ma che tut- manda sorge spontanea: in base a quale criterio giuridico tavia e seppur eticamente gli spetta. Egli era l'incarnazio- si sancisce la presunta normalità? Chest so’ cose ‘e pazz...

Una veduta di Napoli da Capodimonte

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IL SOGNO REALE Il Principe d’Elbeuf

Gli scavi e il pentimento

Successo di pubblico e critica per la sezione “Il Sogno Reale” nell’ambito del Campania Teatro Festival. La splendida location del Real Bosco di Capodimonte ha fatto da cornice alle sette letture drammatizzate di altrettanti bellissimi Servizio racconti che si spera di raccogliere in un libro di Giovanni Gaudiano dopo l’eccellente guida curata da Marco Perillo

a tranquillità, il silenzio e la frescura a volte un po’ L umida ma tipica della stagione e del bosco, rotti dal- le voci dei sette attori impegnati in sette letture dram- matizzate che hanno catturato l’attenzione di tutti i presen- ti. Tutto pieno, tutto prenotato per sette viaggi di un’ora nel passato della città, nel nostro passato. Anche gli uccelli pre- senti nel parco sono sembrati fermarsi sui rami ad ascolta- re quei racconti, unendosi al pubblico per ascoltare quelle sto- rie di un tempo che fu che appartengono ad ogni napoleta- no. Il progetto di Ruggero Cappuccio curato da Marco Perillo

Sabato 24 luglio 2021 77 ci dà lo spunto per dedicare a questa parte significativa del- la nostra storia un nostro appuntamento fisso e lo faremo. Per il momento facciamo proprio con Marco Perillo un punto sul- la rassegna. Sette serate, sette splendidi racconti letti mirabilmen- te dagli attori che si sono succeduti. Un grande succes- so in un posto dalla incommensurabile bellezza. Che ac- cadrà di questi racconti? E che cosa succederà a “Il So- gno Reale”? «Negli intenti all’origine di quest’iniziativa c’è proprio quello di non farla morire quest’anno ma di riproporla nelle prossime edi- stazione del genere». zioni del Festival. Addirittura una delle idee sarebbe quella di por- Parliamo del tuo racconto, quello intitolato “Il pentimento tare questi racconti nei luoghi borbonici proprio dove sono inscenati del principe d’Elbeuf ” mirabilmente letto ed interpre- e rappresentarli là, creando anche un parterre di scrittori che lavo- tato da Claudio Di Palma. Si tratta di un personaggio mol- rino al progetto con la speranza poi di riunire tutti questi raccon- to controverso. Francese, poi al servizio dell’Austria di ti in una pubblicazione che è già allo studio da parte della Fonda- Giuseppe I, condannato a morte da Luigi XIV il Re Sole, zione». poi perdonato. Che tipo era? Grande successo anche per la guida ai luoghi borboni- «È l’emblema di un’epoca molto turbolenta con il viceré austriaco ci della Campania intitolata proprio “Il Sogno Reale – a regnare su Napoli per 27 anni. Spesso si tende a dimenticare que- I Borbone di Napoli”. Si tratta di una splendida pubbli- sto periodo perché si trova a cavallo tra il viceregno spagnolo e l’av- cazione distribuita ad ogni spettacolo ai presenti… vento di Carlo di Borbone che rappresentò un cambiamento radi- «Ne sono state stampate 10.000 copie in maniera da poterla di- cale. Il Principe è una figura che mi ha affascinato sia per la sua stribuire prima di tutti gli spettacoli previsti al Bosco di Capodi- complessità che per l’avere iniziato quello che Carlo di Borbone ha monte e non solo, perché è stata consegnata anche in alcuni siti proseguito in maniera sistematica e completa con gli scavi di Er- borbonici che sono colano. Ritengo che nonostante certe contraddizioni possa essere de- aperti al pubblico. In finito una figura di rilievo per la storia della nostra terra». effetti il lavoro mi- C’è chi lo ha definito come il primo scopritore di Erco- rava a creare una si- lano arrivando a definirlo un archeologo, mentre di fat- nergia tra tutti i luo- to era un ufficiale di cavalleria. E c’è chi addirittura ne ghi borbonici, met- parla come di un tombarolo visto che alcuni reperti rin- tendo in evidenza venuti il principe li vendette… anche quelli abban- «Questo è stato il suo limite contrapposto al sogno lungimiran- donati, e realizzare te di Carlo di Borbone. Si arricchì vendendo alcune delle sue sco- una pubblicazione perte all’estero, in Francia ed Austria ad esempio, e donandone al- univoca che servisse tre. Va considerato però che in quel periodo il concetto che abbiamo da base per fornire un oggi di conservazione dei beni culturali non esisteva e quindi Ema- quadro complessivo di nuele Maurizio d’Elbeuf pensò di beneficiarne in maniera egoi- quanto pensato, edificato stica». e messo in funzione dai La sua splendida villa sul mare a Portici oggi è ancora Borbone». in rovina. Come è potuto accadere che nel corso degli anni Aver concentrato all’interno della Reggia di Capodimonte la si sia lasciata depredare e vandalizzare da tanti? con vari allestimenti la maggior parte degli spettacoli del «È il triste destino riservato a tanti tesori che ci sono dalle no- Festival è parsa una scelta molto indovinata… stre parti. È mancata la gestione dello Stato o delle Regioni per- «Si è trattato di una scelta centrata perché è parso sin da subi- ché si trattava di proprietà privata. Però va ricordato come Villa to il posto ideale in questo particolare momento. Il tempo è stato idea- d’Elbeuf sia stata la prima delle ville vesuviane sorta prima che le e la collocazione all’aperto ha consentito di poter godere della fre- venissero edificate la Reggia di Portici e le tante ville del cosiddet- scura propria del posto. Inoltre va sottolineato il grande lavoro del to Miglio d’oro e per questo si sarebbe dovuto intervenire decisa- direttore Sylvain Bellenger che ha curato in modo straordinario il mente anche perché è un pugno nell’occhio vedere un capolavoro del parco, che è quindi diventato lo scenario naturale per una manife- Sanfelice ridotto nello stato attuale».

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PATRIMONIO DA SALVARE Villa d’Elbeuf un gioiello deturpato

Portici si sviluppa attorno al Porto del Granatello, meta preferita per passare una serata in ha avviato la stagione degli scavi di Er- Emanuele Maurizio, colano e quindi anche di Pompei. compagnia. Sullo il duca archeologo Nato a Parigi nel 1677, era il figlio mi- sfondo del porto si La storia di Villa d’Elbeuf è stretta- nore del duca Carlo e della seconda mo- mente legata all’eponimo duca, figura glie e fu principe di Lorena in quanto trova Villa d’Elbeuf, un centrale nella storia degli Scavi di discendente di Renato II del Casato di gioiello ridotto negli Ercolano. Difatti Emanuele Maurizio Guisa. La sua vita, non essendo erede di Lorena, questo il suo nome, è l’uo- primario del casato, sembrava essere de- anni ad un rudere. mo indicato, da più parti, come colui che stinata ad essere poco più di una nota Qui è iniziata la storia degli scavi di Ercolano ed ora finalmente il progetto per il recupero di quella che fu la prima villa del Miglio d’Oro sembra essere iniziato Servizio di Domenico Sepe Il dipinto di Joseph Rebell con Villa d’Elbeuf

Sabato 24 luglio 2021 81 a margine della storia. Ma il suo destino cambiò quando, in cerca di un’occasione, passò al servizio di Giuseppe I d’Au- stria, tradendo il proprio monarca, Lui- gi XIV, che lo fece condannare a mor- te in contumacia. Il suo nuovo sovrano lo nominò, nel 1706, luogotenente generale della ca- valleria a Napoli, che era di recente pas- sata all’Austria dopo la Guerra di suc- cessione spagnola, con il compito di ga- rantire che i francesi, che avevano an- cora fortissimi interessi sul Meridione d’Italia, restassero fuori da quel lato del- la Penisola ormai di egemonia austriaca. Mentre si trovava a Napoli a gestire le truppe dell’Arciduca d’Austria, il duca Emanuele commissionò a Ferdinando Sanfelice, il grande architetto napole- tano, una residenza privata a Portici da ti, ma restando sempre indissolubil- fine, duca d’Elbeuf nel 1748 a segui- poter utilizzare come residenza estiva mente legato a Napoli e a Portici. to della morte del fratello maggiore e e di rappresentanza, e che divenne poi La villa venne acquistata dal duca dei suoi figli. la prima delle 122 Ville del Miglio Giacinto Falletti di Cannalonga e, nel Egli lasciava, dietro di sé, un lascito co- d’Oro, che naturalmente venne chia- 1738, il re Carlo di Borbone e sua mo- stituito dai primi scavi ercolanesi che, mata Villa d’Elbeuf, forse come ri- glie Amalia furono costretti, durante successivamente, lo avrebbero consa- chiamo ai titoli che gli erano stati strap- un viaggio per mare, a sbarcare a crato a pioniere dell’esplorazione ar- pati da Luigi XIV. Portici a causa di una tempesta. Qui fu- cheologica delle città romane distrut- Negli anni della costru- rono accolti dal nuovo te dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. zione della villa e della sua proprietario per vari gior- permanenza a Portici, ven- ni e furono mostrate ai co- ne a sapere della presenza niugi le bellezze della La Villa protesa sul mare di reperti archeologici dis- zona ed i reperti archeo- Quando si guarda oggi la Villa d’Elbeuf sotterrati per caso nella vi- logici che erano custodi- è difficile immaginare che, tempo fa, cina Ercolano, nel 1709, ad ti nella villa. Il re rimase questa fosse la residenza di uno dei no- opera di un contadino che tanto impressionato dal- bili più potenti del Regno di Napoli, vi- stava scavando un pozzo lo stemma dei duchi d’Elbeuf la zona che volle co- sto che attualmente è coperta dai pon- per il proprio campo. struire la propria resi- teggi e dai tubi. Andò di persona a vedere questi reperti denza estiva proprio a Portici ed oggi Ma quest’edificio, che domina lo sce- di marmo pregiato e ne comprò alcu- quella splendida reggia estiva ospita la nario del Porto del Granatello, eretto ni per la realizzazione di alcune cappelle Facoltà d’Agraria della Federico II. nel 1711, è stato un elegantissimo edi- in diverse chiese di Napoli. Successi- Inoltre, incuriosito dai ritrovamenti fat- ficio fino a metà del 1800. vamente acquistò il pozzo stesso ed av- ti dal duca, il re commissionò una nuo- La costruzione voluta dal principe viò una serie di sondaggi attraverso dei va serie di scavi nella zona di Ercola- Emanuele Maurizio di Lorena fece co- cunicoli sotterranei; era, dunque, ini- no, permettendo il rinvenimento di al- noscere a Carlo di Borbone la zona ed ziata, la stagione degli scavi di Erco- tri manufatti e la sistemazione inizia- il re decise di costruire la Reggia di Por- lano. le dell’area archeologica. tici quale residenza estiva. Vennero così Nel 1719 il Duca ritornò nella natia Il duca, nel frattempo, era tornato a vi- tutte le ville che vanno da San Giovanni Francia, dove riprese possesso dei vere in Francia e morì senza eredi a Pa- a Teduccio fino a Torre del Greco, qua- propri titoli e dei propri possedimen- rigi nel 1763 dopo essere diventato, in- si tutte in stile Rococò, com’era di moda

82 Sabato 24 luglio 2021 in quegli anni. La Villa d’Elbeuf è in stile Rococò e presenta due portali in marmo e pi- perno a cui si accede da una doppia sca- linata monumentale che è collegata ad una terrazza che affaccia sul mare. Il progetto della villa fu dell’architetto Ferdinando Sanfelice, uno dei massimi esponenti del Rococò partenopeo e pro- gettista di tantissimi palazzi a Napo- li. Dopo la costruzione, il duca Emanue- le Maurizio aggiunse molte decorazioni alla sua casa, rendendola il perfetto I lavori di sostegno e di ripristino avviati per la villa esempio della residenza estiva e di rap- i bagni a mare, fatti costruire nel pe- terribili, dopo essere stata vittima di in- presentanza. Il suo aspetto, infatti, riodo napoleonico da Gioacchino Mu- cendi, di saccheggi. Inoltre gli stucchi nonostante l’attuale stato di abbando- rat ai piedi della villa per sé e per la fa- sono stati quasi completamente di- no, risulta essere imponente e maestoso miglia, che rappresentano un raro strutti e l’edificio versa in una condi- e, inoltre, riesce a dominare tutto il ba- esempio di impianto balneare in Stile zione di totale inagibilità e d’insicurezza, cino del Granatello. Impero. visto che mancano le balaustre degli Quando, come detto prima, il re Car- Ma la storia di questo esempio di ar- scaloni e vari punti del tetto sono crol- lo di Borbone fu ospite del duca di Can- chitettura rococò finì con la costruzione lati. nalonga, restò affascinato da questa re- della linea ferroviaria Napoli – Porti- Eppure nonostante i ponteggi e lo sta- sidenza e nel 1742 la comprò e la tra- ci che attraversava proprio il parco del- to d’abbandono domina ancora lo sce- sformò nella propria dépendance e la Villa d’Elbeuf. La posa dei binari, in- nario del Granatello ed è impossibile nell’approdo marittimo per la propria fatti, spezzò l’unità tra il palazzo ed il non notarla. Quest’edificio, nell’ambi- reggia, il cui giardino comincia nelle im- parco retrostante sancendo, nei fatti, to della città di Portici, presenta delle mediate vicinanze. l’inizio della decadenza per questo grandi potenzialità museali, specie in Re Carlo, inoltre, era un appassionato edificio. collegamento con la vicina Reggia di di pesca e fece costruire dei canali, sca- La villa, dopo l’Unità d’Italia, passò alla Portici, di cui per un certo periodo ha vati nella lava vesuviana che alimen- famiglia Bruno con un’asta del De- fatto parte. Nel 2019, dopo che la vil- tavano delle piccole peschiere convo- manio ed il percorso discendente ver- la era stata venduta ad una cordata di gliando l’acqua marina. so l’incuria continuò fino agli anni re- imprenditori per il restauro nel 2013, Un’altra caratteristica della villa sono centi. Oggi la villa si trova in condizioni sono finalmente cominciati i lavori di recupero sotto il controllo della So- printendenza mentre, negli anni, i cit- tadini di Portici hanno creato alcuni co- mitati per sensibilizzare l’opinione pubblica verso questo monumento storico della città. I lavori procedono a rilento, complici sia alcuni problemi finanziari della cordata che l’attuale pan- demia che non sono stati d’aiuto per il salvataggio di questo monumento. Si può solo concludere dicendo che è quantomai necessario recuperare l’edi- fico che ha rappresentato, e rappresenta, uno dei massimi esempi d’architettu- Il progetto di ristrutturazione degli architetti Ilda Manzo ed Anna Sorano della pla.Co ra e storia del Miglio d’Oro.

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PARLIAMO DI TEATRO CON… Claudio Di Palma Napoli esporta nel mondo la sua sapienza scenica

apoli e il teatro, un connubio inscindibile, un amo- L’attore, regista e scrittore re veramente passionale ed una storia che andrebbe N raccontata ai più giovani forse anche tra i banchi protagonista al Campania di scuola. Nel panorama attuale del teatro partenopeo sono tanti, ma Teatro Festival con una serie davvero tanti, gli artisti che possiedono una marcia in più. di pièces de théâtre di Merito della proverbiale vita di strada della nostra città? Oppure della stratificazione che partendo dalla grecità ha grande qualità e successo bagnato sin dall’inizio della civiltà la nostra terra? parla del mondo dello Ci potrebbero essere altre ragioni, ma conoscendo Clau- dio Di Palma ci fermiamo a queste due forti considerazioni spettacolo e delle difficoltà che ben si attagliano alla sua vicenda nel mondo dello spet- che sta affrontando senza tacolo. Non lo scopriamo di certo oggi ma vederlo di recente re- dimenticare mai il concetto citare e organizzare tanti eventi proposti dall’edizione di quest’anno del Campania Teatro Festival offrendo agli spet- prezioso di squadra tatori sempre il meglio di sé, mostrando una cura ed un’im- mersione totale nei lavori messi in scena, allarga il cuo- Intervista re. di Giovanni Gaudiano Il teatro per questa che ci si augura possa essere una ri- Le photo del servizio partenza definitiva ha bisogno di persone, attori, registi, sono di Salvatore Pastore scrittori come lui che tra l’altro non perde occasione per parlare sempre della squadra che di volta in volta lo cir-

Sabato 24 luglio 2021 85 Claudio Di palma con Marina Sorrenti ne “la morte e la fanciulla” di Dorfman conda. È quindi un piacere potergli rivolgere alcune do- sto spettacolo segue la necessità di darle ancora ascolto adeguato. mande partendo proprio dal Festival che si è concluso da Non sono al momento informato sui percorsi futuri, ma la ri- pochi giorni e che ha fatto registrare un grande succes- presa mi pare sia prevista (su Napoli e Milano) per l’autunno so se si pensa alle oltre 15.000 presenze raggiunte in un 2022». periodo come questo. Quinta edizione della sezione Sportopera del Campania Ti chiedo subito un bilancio generale e se è stato fa- Teatro Festival. Il percorso comincia ad essere lun- ticoso curare, interpretare e condurre tante serate… go e sempre più significativo. Cosa provi ad esserne «Guai a parlare di fatiche. La stanchezza che può natu- il curatore ma soprattutto ad essere stato l'ideatore ralmente insorgere durante ed al termine dei vari lavori con- del format attuale? dotti o seguiti è solo da considerare come il segno di un’esistenza «Tengo molto a ricordare la strettissima compartecipazio- e persistenza vitalistica di cui si aveva e si ha gran bisogno. Nel- ne a Sportopera di Vesuvioteatro così come gli esordi assai più lo specifico Sportopera ha confermato felicemente il crescente in- lontani, nel 2004, con edizioni, oltre che a Napoli, anche a Luc- teresse del pubblico per la singolarità del progetto. Per gli im- ca e Bellinzona. La sintonia con Cappuccio e la sua parteci- pegni sostenuti in qualità di interprete posso, invece, solo riportare pazione passionale allo spirito che anima il progetto ci ha con- una sensazione positiva tutta personale senza farmi improprio sentito di riproporre queste ultime cinque edizioni. Il percorso, interprete dei giudizi del pubblico». mi sentirei di dire che è lungo perché significativo e curare que- Quest'anno hai aperto il Festival con “La morte e la sta sezione rappresenta per me la felice risultanza di due pas- fanciulla”. Il testo di Ariel Dorfman per la regia di Elio sioni ancora vivissime: lo sport ed il teatro (in ordine rigoro- De Capitani con Paulina interpretata da Marina so)». Sorrenti… Il connubio teatro e sport inteso anche come intro- «Dorfman ha tradotto in linguaggio teatrale uno scanda- spezione dell'attività sportiva funziona benissimo. Qua- glio lucidissimo sulle violente perversioni dei poteri dittatoria- le possiamo dire sia il punto di contatto tra i due mon- li, sull’inestinguibilità del dolore e sulla contagiosità degli egoi- di? smi pubblici e privati che ne conseguono. De Capitani ha af- «In questi cinque anni abbiamo segnalato sottotraccia una frontato una materia drammaturgica così stratificata e complessa serie di nuclei tematici mai strumentali, sempre diversi e, mi sem- in modo ispirato e consapevole. La Storia apparentemente lon- bra di poter dire, evidentemente pertinenti. Segno che lo sport tana nel tempo e nei luoghi continua a parlare crudelmente, que- rappresenta davvero una declinazione tutta fisica dell’arte e che

86 Sabato 24 luglio 2021 In alto Maradona Concerto con Danilo Rea al piano per la sezione Sportopera A destra sul palco allestito nel Giardino dei principi nel Real Bosco di Capodimonte per la lettura drammatizzata de “Il penti- mento del principe d’Elbeuf” scritto da Marco perillo nel teatro può ritrovare una corrispondenza espressiva coeren- te. Se dovessi citare due elementi portanti della nostra ricerca, proporrei la sperimentazione dei limiti e la conseguente cono- scenza di sé». Un programma di grandissimo interesse e qualità. Quanto tempo hai lavorato per confezionarlo? «Sportopera si costruisce nel tempo provocando e concor- rendo pazientemente ad incontri fra scrittori, sportivi, registi, attori. La gran parte degli spettacoli e degli eventi è spesso frut- to di committenze ed ispirazioni incrociate. Bisogna recepire sug- gestioni, favorire sintonie, suggerire soluzioni, affidare intui- zioni. Un impegno paziente ed appassionato grazie al quale si scoprono inimmaginabili adesioni». Sei partito da Omero e dalla Grecia patria delle Olim- piadi. Si è trattato di un caso o il richiamo dei giochi genia dello sport di accendere la fantasia dei poeti e di proporre di Tokyo ha fornito una spinta in tal senso? naturalmente, e da sempre, drammaturgie articolate ed avvin- «Non esplicitamente. Anche la scorsa edizione fu inaugu- centi». rata, come quella di quest’anno, da un concerto ispirato ad an- Perché gli incontri con Zeman e Ferlaino e poi il tuo tichi testi su gesta e celebrazioni sportive del tempo. L’anno scor- Maradona Concerto scritto da Cappuccio, De Simo- so Virgilio con il meraviglioso atletismo vocale di Rigillo e l’istin- ne e Palmieri con Danilo Rea al piano? tiva qualità attorica di Oliva, Maddaloni e Margherita «Come dicevo, Sportopera propone ogni anno una sottile cu- Granbassi; quest’anno con l’eclettismo partecipato di Stefania citura di nesso che attraversa la rassegna. Quest’anno riguar- Rocca e l’intensa testimonianza di Gabriella Dorio e Imma Ce- dava il possibile rapporto tra lo sport ed il sacro e del più am- rasuolo. Una scelta che ha inteso rimarcare la capacità primi- biguo confronto con la Hybris. La simbiosi tra sacrificio e bel-

Sabato 24 luglio 2021 87 lezza cui tende il sempiterno “credo” tattico nella calviniana controversa, ha lasciato segni tangibili di bellezza ed arte di cui zemanlandia e il coacervo di passione/ardore e passione/do- ancor oggi godere. In quanto alla mia lettura del Pentimento lore del Napoli di Ferlaino sono sembrati moduli di lettura idea- del Principe è giusto sottolineare quanto la credibilità di un at- li per esplorare le implicazioni che intendevamo indagare in quel tore dipenda molto dal valore di un testo. In questo caso la scrit- senso. Si è potuto registrare che il rumore dei silenzi di Zeman tura di Perillo mi ha offerto una grammatica narrativa idea- è ancora penetrante e dirompente e che la passione del presidente le. Ha realizzato un’eccezionale sintesi fra teatro e letteratura degli scudetti resta inalterata nel tempo. Il concerto per Mara- nella proposta della forma e nella dinamica della storia». dona ha sancito, nel caso ce ne fosse stato bisogno, la permanenza Prima del Festival hai curato per l'associazione Ve- del corpo d’atleta al di là della sua vita. In un dialogo im- suvioteatro la rassegna “Racconti per ricominciare”. provvisato tra la scrittura di grandi autori e la straordinaria Grande interesse per uno sforzo produttivo teso a va- “balistica” di Danilo Rea ho cercato di celebrare un momento lorizzare la ripartenza. Com'è andata? doloroso ed insanabile. Siamo stati attraversati da una delle più «Devo necessariamente spendere un’espressione enfatica: Ec- grandi emozioni del Novecento e abbiamo avuto la fortuna di cezionalmente. Posso farlo senza pudore perché il gran merito averle potuto dare un nome: Diego Armando Maradona». di questa iniziativa ricade solo parzialmente su di me. Giulio Ritieni fosse proprio necessario modificare il nome del Baffi e Geppi Liguoro, sotto la sorveglianza di Dora De Mar- festival dopo 13 edizioni? tino e sostenuti dall’efficienza del nutrito staff di Vesuviotea- «Sono chiamato a commentare una scelta che mi pare non tro, hanno curato il corpo grande del progetto. Io mi limito ogni possa e non intenda compromettere la centralità di Napoli né volta a suggerire attinenze fra luoghi e nuclei tematici, a rac- all’interno del Festival né tanto meno nel cuore della storia del cogliere e rimodulare testi e a distribuire fiducia per gli attori teatro. Napoli produce, propone ed esporta nel mondo, da se- che vengono eletti, con giusto merito, a veri artefici della riu- coli, la sua sapienza scenica con la capacità sup- scita di questo articolato incastro narrativo». plementare di rimodellarsi continuamente. Concludendo, cosa hai preparato in questi mesi e Questa continuità e qualità creativa non può es- cosa preparerai per la prossima stagione e se hai sere compromessa dal cambio di una dicitura già notizia di dove ti potremo vedere e con qua- che, suppongo, risponda al desiderio di foca- le opera… lizzare l’attenzione anche su movimenti arti- «Ho, nell’immediato, l’entusiasmo di chiudere a set- stici e luoghi rappresentativi del territorio re- tembre il triennio della Scuola del Teatro di Napoli col gionale. Napoli è stata capitale di un regno gran- saggio finale e di riprendere il concerto su Ma- de, esteso per dimensione e cultura, resta una ca- radona sia ad agosto nel Cilento che pitale storica del teatro e rappresenta nel Fe- in autunno a Roma. Sono in atte- stival l’avamposto ideale per esercitare sa di vedere montato “Il sorriso di un’attrattiva culturale di ancor più am- San Giovanni” di Ruggero pio respiro». Cappuccio girato questa pri- Arriviamo alla tua lettura dram- mavera e di riprogrammare matizzata per “Il Sogno Reale”. un lavoro teatrale saltato lo Una interpretazione magistra- scorso anno ed un partico- le del racconto scritto da Mar- lare docufilm ugual- co Perillo. Cosa pensi di que- mente compromesso sta sezione fortemente volu- dalle vare chiusure che ta dal direttore che ha su- hanno contraddistinto scitato interesse e riscosso gli ultimi tempi. Non grande successo… nascondo, infine, che nell’ambito di «Occorre dire innanzitutto che quell’osservatorio che sempre dedi- questo progetto sul sogno borbonico rap- co al mondo creativo dei giovani presenta, fra gli altri, un gran merito del- artisti sono ansioso di leggere l’edizione 2021 del Festival. Un’opportu- quanto prima i testi partecipanti al na marcatura di stile e di senso per conso- bando Nuove Sensibilità 2.0 pro- lidare la nostra memoria identitaria e la co- mosso dal Teatro Pubblico Cam- scienza di una storia reale che, per quanto pano».

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L’EVENTO Ischia Il fascino della Festa di Sant’Anna che vuol dire ri-nascita

L’estate dell’isola verde propone il ritorno di uno degli eventi-clou, sintesi di devozione popolare, arte e spettacolo Servizio di Pasquale Raicaldo n principio fu la devozione po- vaglio, iniziò a tradursi in un rito col- persone, ammantando di suggestio- polare. I pescatori ischitani lettivo e condiviso che ha animato le ne il borgo di Ischia Ponte e la baia, I conducevano mogli e figlie estati di Ischia, fermandosi per la dominata da quegli scogli che porta- partorienti in quella graziosa chiesetta guerra e per il Covid, e che quest’anno no il nome della Santa, e su cui af- incastonata nella baia di Cartaroma- tornerà ad appassionare migliaia di facciano imperiosi il Castello arago- na, chiedendo a Sant’Anna la grazia nese e la Torre dei Guevara, raccon- di un parto sicuro e sereno. E inizia- tando storie che furono, e tutt’intor- rono ad addobbare i loro gozzetti con no si dipana la meraviglia di un mare drappeggi ed addobbi in un’appas- cristallino popolato da stelle marine sionata sfida di bellezze che dovette e murene, polpi e delfini. Ed è qui che ispirarli, eccome, e che cominciò a tra- si compie la magia di una Festa che sformare quel 26 luglio nella Festa a richiama la processione in acqua del- mare agli scogli di Sant’Anna, uno de- le partorienti, il 25 luglio poco prima gli eventi più straordinari ed unici del dell’imbrunire, promesse di vita che panorama regionale e nazionale. Era si riuniscono in preghiera, e che so- il 1932, quando la tradizione diven- prattutto prevede – la sera del 26 – la ne Festa, e il malcelato desiderio di sfilata in mare di barche allegoriche proteggere la vita che verrà, chie- abbellite come carri a tema, in com- dendo una tregua ai dolori del tra- Il direttore artistico Salvatore Ronga petizione per ottenere diversi premi

90 Sabato 24 luglio 2021 da giurie qualificate. Su zattere giganti tistica, non casualmente tradotta nei gli artisti del territorio amano rap- carri della spettacolare Processione presentare, con fantasia e talento, pic- del Venerdì Santo – e fino a Capri. cole e grandi storie, impreziosite Bellezze complementari che si par- dall’allestimento scenografico: uno leranno, nella serata più attesa, ancor spettacolo a uso e consumo della di più dopo una lunga vigilia di in- folla, che vi assiste entusiasta – in certezze e restrizioni. un’orgia d’angurie e sorrisi, non L’incoronazione della barca più bel- mancano neanche il coniglio al- la, tuttavia, non è l’acme della Festa Il fascino l’ischitana e la parmigiana di melan- quanto, piuttosto, il preludio al gran zane – dalle barchette disposte a se- finale, che coincide – né potrebbe es- micerchio, con la prua rivolta verso il sere diversamente – con l’incendio si- della Festa palcoscenico naturale, o dagli scogli mulato del Castello aragonese. Il della baia, tribunette naturali che maniero e le sue pendici diventano premiano la lunga attesa, magari im- rosso fuoco, sulle ormai inconfondi- preziosita da un tuffo nel mare della bili note di Blue Dolphin di Stephen di Sant’Anna baia. Schlaks, in un emozionante crescen- Al termine del corteo, accompagna- do che tiene il pubblico con il fiato so- to dalla conduzione sul palco e da speso. Quasi aggredito da fiamme e che vuol dire spettacoli musicali (quest’anno, per vampate, a rievocare antiche incur- l'edizione numero 88, la direzione ar- sioni saracene, l’isolotto diventa poi, tistica è affidata al regista teatrale Sal- a un tratto, lo sfondo di uno spetta- ri-nascita vatore Ronga, già alle redini della Fe- colo piromusicale che si lascia ap- sta nel 2014), vince la barca più bel- prezzare dalle colline dell’isola, Cam- la, naturalmente, ma una serie di ri- pagnano in primis, ma anche da Pro- conoscimenti collaterali assecondano cida e dai Campi Flegrei, in un va- il gusto del pubblico o premiano il riopinto inno alla vita e all’estate che bozzetto più bello, o ancora la rap- lascia tutti sbalorditi. «La Festa a presentazione scenica che dona mo- mare agli scogli di Sant’Anna – spie- vimento al carro. Guai però a parla- gano il sindaco di Ischia, Enzo Fer- re di Carnevale sull’acqua: qui ci randino, e il vice sindaco Luigi Di Vaia sono in gioco passione e devozione, – è da sempre il nostro Natale, il fio- l’attesa della Festa è essa stessa festa. re all’occhiello del cartellone d’even- Si rimboccano le maniche le associa- ti dell’isola d’Ischia e dell’intera esta- zioni del territorio o, come accaduto te campana, un evento in grado di rac- per anni, i Comuni dell’isola. Arti- contare al mondo la bellezza di una giani, carpentieri e artisti, interpre- baia straordinaria, ed è significativo ti del territorio e delle sue tradizio- che, sull’isola Covid free grazie alla ni, che negli anni hanno tradotto in campagna vaccinale di massa, si ri- opere d’arte galleggianti gli spunti di parta proprio da qui». Proprio così: una realtà che – dal mare alla mon- dopo un anno di stop, a causa del Co- tagna – vanta miriadi di suggestioni vid, quest’anno la tradizione quasi se- storiche e letterarie. colare torna dunque ad ammantare di Quest’anno – in una Festa dal formato suggestione Ischia e la sua baia più naturalmente ridotto – toccherà a tre rappresentativa, in un abbraccio sim- Dall’alto le partorienti devote a San- barche, che sfileranno rappresentan- bolico con le isole sorelle che è anche t’Anna, la costruzione delle barche di do le tre isole del golfo, da Ischia – un segnale importante di “ri-nascita”. una delle passate edizioni, una delle barche presentate in una passata edi- ospitale padrona di casa – a Procida Quasi che Sant’Anna, neanche a dir- zione, la festa finale con l’incendio del – che vanta una lunga tradizione ar- lo, ci abbia messo del suo. Castello

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SCAFFALE PARTENOPEO di Marina Topa Yvonne Carbonaro “La carriera per le donne è ancora un percorso ad ostacoli”

Con il suo nuovo lavoro “Storia delle donne di Napoli – Il lungo e difficile percorso verso l’emancipazione” della Kairòs Edizioni presentato al recente Salone del Libro di Napoli la scrittrice torna su uno dei temi a lei caro evidenziando come la strada da compiere per raggiungere una reale parità non sia stata ancora del tutto percorsa

toria delle donne di Napoli (Kairòs Edizioni), è sta- della nostra città che quest’anno ha battuto tutti i record to presentato nella sala Memus del Palazzo Rea- di presenze. L’evento, che è nato sin dal 2017 dall’impegno S le di Napoli il primo giorno di NapoliCittàLibro, una degli editori Diego Guida, Rosario Bianco e Alessandro Po- manifestazione di grande richiamo per il ruolo culturale lidoro coadiuvati dall’attuale direttore del Centro di Pro- duzione Rai di Napoli Antonio Parlati, ha raggiunto la ter- za edizione offrendo alla città una quattro giorni di incontri, presentazioni, approfondimenti con autori, editori e arti- sti che hanno partecipato numerosi nelle sale messe a di- sposizione a Palazzo Reale dal direttore Mario Epifani. La scelta di presentarlo in questa occasione fatta dall’au- trice, scrittrice, saggista, giornalista, docente e critica d'ar- te italiana Yvonne Carbonaro è parsa molto significativa visto che ha sempre tenuto a cuore la diffusione della cul- tura partenopea analizzandola fin dalla storia più remota e da più punti di vista (basta, fra i suoi tanti scritti, pensa-

Sabato 24 luglio 2021 93 re a Il cibo racconta Napoli, Kairòs Ed. 2017 e Le ville di Napoli. Venti secoli di architettura ed arte, Newton Compton ed. 2008) Con quest’ultima pubblicazione riprende, approfonden- done la trattazione, il tema del lungo e difficile percorso verso la parità di genere affrontato con Le donne di Na- poli. Da Partenope a Sophia Loren (Newton Compton ed. 1998) ed ampliato in una successiva edizione formato kin- dle (Amazon). In circa 600 pagine divise per tematiche in 5 capitoli, l’autrice racconta con uno stile scorrevole ed ac- cattivante, in ordine cronologico, le storie di tante donne da cui emergono i condizionamenti che il genere femmi- nile ha da sempre subito nel rapporto con la religione, con il potere, con l’altro sesso, con la creatività e fa il punto del- di genere. A suo giudizio quanto è ancora lungo il cam- la situazione dal dopoguerra ad oggi: tappe decisive che han- mino? no segnato una svolta epocale sono l’acquisizione del suf- «Purtroppo è ancora molto lungo perché, nonostante l’impe- fragio nel 1945 e la riforma del diritto di famiglia nel 1975… gno di tante donne abbia portato a modifiche radicali di leggi ma nella realtà quotidiana per troppe donne la parità è an- maschiliste, vedi l’acquisizione del suffragio del ‘45 che portò al cora lontana. primo voto delle donne nel ‘46, poi le modifiche apportate al co- “Le donne di Napoli – Il lungo e difficile percorso ver- dice Rocco riguardo al diritto di famiglia del ‘75, ancora il Co- so l’emancipazione” è la cronistoria del contributo che dice Rosso del 2019, c’è ancora tanto da fare per eliminare la vio- hanno dato all’emancipazione femminile donne na- lenza fisica e psicologica contro le donne. In campo lavorativo poletane di nascita ed altre di adozione; è un testo con sono ancora le più penalizzate; il loro accesso è ormai possibile il quale prosegue il suo impegno per una reale parità a tutte le professioni ma la possibilità di carriera è ancora un per-

94 Sabato 24 luglio 2021 corso ad ostacoli». Tra le figure femminili che ha incontrato nello scri- vere questo libro quale l’ha colpita maggiormente e per- ché? «Non c’è una figura che primeggia sulle altre; sono tantis- sime le donne che hanno lasciato una traccia indelebile, ma lo han- no fatto in contesti diversi per cui non sarebbe corretto fare una graduatoria. Nessuna domina sulle altre, tutte hanno combat- tuto e sofferto per il raggiungimento dei diritti civili; ma se pro- prio devo sceglierne una direi Eleonora Pimentel de Fonseca, de- finita da Maria Antonietta Macciocchi “superiore a qualche uomo”, ma comunque non è l’unica». Lei ha vissuto anche in Venezuela, dove forse le è nato l’amore per la cultura ispanica. Quanto è diverso l’ap- proccio alla lotta alla discriminazione sessuale tra le donne italiane e quelle latino-americane? «Forse sarò pure determinata ma non so se abbia inciso la «Lì ho studiato nel liceo italiano ma compresi che soprattutto figura di mio padre, perché andò via che avevo 5 anni e l’ho ri- negli ambienti popolari la promiscuità era tanta. Molte ragaz- visto quando lo abbiamo raggiunto dopo 6 anni. In casa mia ma- ze avevano figli senza padri e la cosa era vissuta come una del- dre non ne parlava, non sapevo cosa faceva. Nelle famiglie bor- le tante evenienze della vita; il sesso libero privilegiava una to- ghesi del dopoguerra si preferiva non ricordare la guerra. Come tale de-responsabilizzazione del maschio. Negli ambienti bor- ci insegna Eduardo in “Napoli milionaria”, si preferiva non par- ghesi c’era un po’ di tutela per le donne ma era limitata ai ma- larne perché si desiderava solo dimenticare. Gli anni in cui ho trimoni combinati, molto più diffusi che tra noi… Sono passa- vissuto con papà non ebbi molte occasioni per parlare di quel pe- ti molti anni e non so bene quanto sia cambiata la situazione». riodo. La cosa avvenne più tardi, in un momento di intimità che Nel 2019 ha scritto “Scelse la libertà – Storia straor- diventò una gioia per entrambi; fu ricoverato in ospedale per un dinaria di un eroico antifascista” (Kairòs Edizioni) che intervento ed io lasciai mio figlio a mamma e lo assistetti. Così era suo padre Biagio Carbonaro. In genere la figura pa- scoprii il suo mondo, la sua storia di eroe. Lo tartassai di do- terna è molto incisiva per le donne, quanto lo è stata mande e lui rispondeva; allora purtroppo non presi appunti, ma quella di suo padre nella determinazione che la con- quando morì mio fratello che viveva con lui in America e che è traddistingue? più piccolo di me e che sapeva ancor meno di me trovò tra le sue carte le certificazioni degli incarichi che ebbe tra il ‘43 ed il ‘45 dai servizi segreti americani. Dopo qualche anno, con l’accesso agli archivi di stato, iniziarono ad essere pubblicate diverse tesi con documenti inediti ed allora sentii che era arrivato il momento giusto per iniziare, con l’aiuto di mio fratello, il lavoro di rico- struzione dell’eroica storia del mio papà raccontata nel libro». Pensa che le donne napoletane abbiano un quid in più? Se sì, qual è? «Credo che la stratificazione storico-culturale abbia stimo- lato una certa vivacità intellettuale in tutto il popolo napoleta- no ma un po’ in più nelle donne che, in quanto madri, hanno in- sito lo spirito di accoglienza e protezione che genera un senso pra- tico risolutivo. Sono tante le cose che rendono speciali le donne napoletane: le stesse numerose difficoltà quotidiane, lo spirito di resilienza, la capacità d’iniziativa, il sapersi arrangiare per an- dare avanti che poi è una forma di intelligenza pratica. Rasse- gnati ma reattivi, ripeto, lo sono tutti i napoletani ma, senza vo- ler fare generalizzazioni, credo che le donne abbiano un quid di umanità in più, forse proprio per le sofferenze patite».

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Da Portici a Portici… dal calcio al pallone, frammenti di storia di una generazione appassionata tra passato e presente di Pasquale Lignelli

a presentazione de Il centravanti in giacca e cra- vatta, libro autobiografico scritto da Tommy L Mandato, ex centravanti del Portici, avvoca- to ed agente FIFA, è stato non solo un revival di ri- cordi e di rincontri, ma anche di emozioni e momen- ti di commozione tra amici che in qualche modo in- torno al pallone hanno scandito il loro vissuto, la for- mazione di una generazione. Il libro si è avvalso della prefazione dello scrittore Mau- rizio de Giovanni e della postfazione dell’attore Enzo Decaro. Non è quindi un caso che Enzo Decaro, accompagnato da Nunzia Schiano, abbiano testimoniato come anche le loro storie si siano intersecate con il mondo del calcio. Enzo Decaro, ad esempio, è stato calciatore negli al- lievi della SS Portici 1906, mentre la mitica Tata Rosa de Il commissario Ricciardi – Nunzia Schiano – ha vis- suto, come poche, il mondo del pallone. Il papà Pep- pino è stato oltre che importante calciatore della SS Portici 1906 anche e per molti anni allenatore e diri- gente del sodalizio porticese. È stata una bella mani- festazione quella tenutasi a Villa Fernandes a Porti- ci, arricchita dalla presenza e dalle testimonianze del sindaco Vincenzo Cuomo. Un incontro che ricorderemo a lungo a Portici.

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di Lorenzo Gaudiano

a più di una settimana con il ri- Gli allenamenti atletici sono molto duri tire ancora per un po’ e naturalmente D tiro nella città umbra di Cascia come di solito avviene nei ritiri pre- le difficoltà a muoversi sul mercato non è iniziata la nuova stagione del campionato, le prove tattiche natural- mancheranno. Benevento, che si sta preparando per mente continue per cominciare ad as- I sanniti saranno a Cascia ancora per un campionato che quasi certamente, similare i nuovi schemi di gioco e la fi- una settimana ad allenarsi prima di fare oltre che lungo, sarà particolarmente losofia del nuovo allenatore e creare il ritorno in Campania e continuare a te- tortuoso e pieno di ostacoli da fron- giusto affiatamento nello spogliatoio tra stare con qualche gara amichevole i teggiare a testa alta e superare. tutti i calciatori e lo staff tecnico. E poi progressi compiuti durante il percor- L’aria che si respira è sicuramente più c’è il lavoro della dirigenza, che con il so preparatorio. Al di là di quelli che sa- fresca rispetto alla Campania, il caldo ds Pasquale Foggia sta lavorando per ranno i calciatori che resteranno, an- si avverte senza dubbio in misura mi- trovare sul mercato i profili giusti, ido- dranno via o arriveranno, ciò che con- nore visto che si tratta di una zona di nei all’allestimento di un organico ta adesso è pensare esclusivamente a la- bassa montagna, abitata da poco più di competitivo e concordati con la nuova vorare, facendo tesoro delle esperien- 3000 abitanti, vicino a quella Perugia guida tecnica, che nelle sue passate ze delle stagioni passate, per ritorna- che il nuovo tecnico giallorosso Fabio esperienze ha sempre dimostrato di re il prima possibile nel campionato in Caserta dopo la promozione in B ha la- avere le idee chiare su quello che bi- cui il Benevento ha dimostrato am- sciato per accettare una nuova sfida alla sogna fare per poter svolgere un buon piamente con la sua organizzazione so- guida del Benevento e provare ad ini- lavoro. cietaria e la sua lungimiranza di meri- ziare un lungo lavoro che avrà come Non sarà naturalmente un calciomer- tare un posto fisso. Sarà un’odissea, ma obiettivo la costruzione di una squadra cato facile, ma non soltanto per il Be- società e squadra sono pronti ad ac- in grado di tornare per la terza volta nevento. Per tutti. Perché le conse- cettare, e superare, quest’ulteriore sfi- in massima serie. guenze della pandemia si faranno sen- da!

Sabato 24 luglio 2021 99 Contrada Piano Cappelle, 31 Benevento tel. 0824 313737 | [email protected] www.carpentierialfonso.it ECHI DAL SANNIO Lavoro, grinta e convinzione la ricetta per ritornare in A

Ha ricominciato dal Sannio il Benevento che il presidente Vigorito e il ds Pasquale Foggia hanno affidato a ed ora a Cascia prosegue la preparazione per affrontare la serie B con piglio sicuro e Dal Sannio a Cascia rie A. È quella infatti la meta, è quel- determinato a Dio non ha salvato la Regina, ma al- la la categoria perduta e da ricon- provare il ritorno meno dia un occhio benevolo alla quistare subito, con un pizzico di for- Strega che regina vuol tornare al più tuna, certo, ma soprattutto senza immediato in presto. C’è bisogno anche di questo, tante chiacchiere e con il lavoro, la all’alba di una stagione che incasel- grinta, la convinzione, la voglia giu- massima serie la il Benevento tra le protagoniste sta di lasciare un altro graffio sulla della nuova Serie B, una B da vincere serie cadetta e fra una decina di mesi Servizio di Gigi Amati o quanto meno da vivere al vertice salutare la compagnia per tornare in centrando alla fine il ritorno in Se- A, ciao ciao a tutti. Ed è proprio sul- la mentalità che già lavora Fabio Ca- serta, il nuovo condottiero giallo- rosso scelto dal presidente Vigorito e dal direttore sportivo Foggia: ha voluto lui, Caserta, la settimana di anticipo sul ritiro vero e proprio da trascorrere nel Sannio prima di tra- sferirsi a Cascia, l’ha voluta per mettere immediatamente le fonda- menta della nuova stagione puntando sulla testa e non solo sulle gambe del suo Benevento, per iniziare a spiegare com’è e come si fa a vincere, cosa si-

Sabato 24 luglio 2021 101 mercato con grande sicurezza. È lui che sta inserendo Caserta nel mon- do giallorosso e con Caserta sta mettendo in piedi il nuovo Bene- vento, quello che magari sarebbe il caso svestisse i panni della festa per indossare quelli da lavoro e av- viasse da subito la costruzione di un altro capolavoro.

La rosa da allestire C’è un asse al quale appoggiarsi, si tratta di quei calciatori che sono sta- ti sempre la forza del Benevento di Vigorito: da Letizia a Caldirola, da Improta a Roberto Insigne: tutti da ricaricare e rimotivare e nel frat- tempo affiancare agli uomini di fi- ducia che Caserta ha chiesto, come Elia e Calò. E poi c’è la perla, il gio- iello nello scrigno, Gianluca Lapa- gnifica indossare la maglia giallo- gia, non meno attento di quello del dula: protagonista di una grande rossa, di cosa parliamo quando par- patron e con quel pizzico di espe- Coppa America con il Perù, un leo- liamo di orgoglio nel portare la rienza sportiva diretta in più che gli ne con la maglia dell’Albiroqua, un Strega in giro per l’Italia. A pre- consente di navigare tra le onde del autentico predatore dell’area di ri- scindere da chi c’è e chi non c’è an- gore, di quelli che temi anche quan- cora, di chi c’è ma non ci sarà più, di do sono sazi perché mette sogge- chi non c’è ma potrà esserci di nuo- zione e paura anche solo quel loro ca- vo, Caserta sta lavorando sulla testa, racollare nei quindici metri con fin- sulle corde più interne, sulle moti- ta distrazione: è una pietra rara, La- vazioni: sta provando a dare subito padula, e potrebbe restare o non re- forma e sostanza alle ambizioni di stare, ma di certo sarebbe, se restasse, una società, di una comunità, di una pedina importante del nuovo un’intera città. Benevento, un elemento capace con il solo esempio di trascinarsi dietro A caccia la squadra. di un altro capolavoro E tutto avviene sotto lo sguardo at- La strega tento e panoramico del presidente vuole tornare regina Vigorito, di sicuro il più ambizioso Ecco, allora, ci siamo, tutto pronto e battagliero di tutti, un giovanotto per la partenza, anzi siamo già par- se parliamo di obiettivi e traguardi, titi, la Strega torna a volare nei cie- una macchina da guerra sotto il li del calcio italiano ma in Serie B si profilo organizzativo, un vulcano sente già stretta, prigioniera. Ed è di idee e soluzioni e spinte in avan- pronta a farsi prendere per mano da ti, verso l’orizzonte e oltre. Ma an- Vigorito, da Foggia, da Caserta per che sotto lo sguardo di Pasquale Fog- tornare regina.

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+*)(((('*)&%$)#$*&"!    + "((" ) ( (   ((  (  ((     )* (((*&%%"&%%* *% %"&%%* IL NAPOLI AL FEMMINILE Raffaele Carlino Idee chiare e amore per la maglia e la città

Il presidente del Napoli femminile, e patron di Carpisa, analizza con precisione la deludente stagione passata che si è conclusa con una salvezza raggiunta sul filo di lana e parla degli obiettivi da raggiungere nella prossima stagione che partirà con una rivoluzione della rosa e con il ritiro da martedì a Rivisondoli Intervista di Bruno Marchionibus Le photo sono di Vincenzo De Rosa per la S.S.D. Napoli Femminile

apoli è una città creativa, stagione in Serie A conclusa con una fatti, iniziammo con tutte giocatrici e per chi fa un lavoro salvezza ottenuta all’ultimo respiro, napoletane vincendo 4 campionati «N come il mio dove la ricer- spiega quanto l’essere napoletano consecutivi. In seguito, purtroppo, è ca e la creatività sono centrali ave- rappresenti un’arma in più nelle stato difficile mantenere questa for- re tutte ragazze napoletane all’Uffi- sue attività imprenditoriali, tanto nel- te componente partenopea in squa- cio Stile è un grande vantaggio». È l’ambito della moda quanto in quel- dra perché, rispetto al Nord, qui c’era così che Raffaele Carlino, patron di lo sportivo. «Anche nella squadra di un po’ di titubanza in più da parte Carpisa e presidente del Napoli Cal- calcio, nei primi anni, la napoletani- delle famiglie nel far giocare le ra- cio Femminile, reduce dalla prima tà ha fatto la differenza. Nel 2004, in- gazze a calcio. Ora, però, il movi-

Il direttore generale Nicola Crisano l’allenatore della salvezza Alessandro pistolesi durante una partita

104 Sabato 24 luglio 2021 mento è in grande crescita, abbiamo un settore giovanile molto forte con più di 120 iscritte e la speranza è che proprio da lì riusciremo a pescare le campionesse del futuro». Un contributo importante alla crescita del movimento è arriva- to dal Mondiale 2019… «Il Mondiale ha dato visibilità al no- stro mondo, che si avvia verso il profes- sionismo e a cui anche Sky sta dando spazio. Credo che un test importante sarà, nella prossima stagione, verificare quan- te persone verranno a vedere le nostre partite quando gli stadi riapriranno, sep- pur parzialmente». Quanto sarà importante avere nuovamente il pubblico che assi- Una delle formazioni del Napoli Femminile ste alle partite? «Nella nostra scalata verso la Serie avanti il calcio femminile a Napoli; spe- strutturati a livello organizzativo e so- A abbiamo vinto i campionati anche gra- ro in ogni caso di rivedere tanta gente cietario e credo che abbiamo piantato un zie al supporto dei tifosi; al Collana, affollare gli spalti». seme importante per il prossimo torneo, d’altronde, siamo stati capaci di avere Riavvolgiamo il nastro della scor- dato che a parer mio i campionati si vin- anche tremila spettatori. A proposito di sa stagione. Qual è il suo giudizio cono anche fuori dal campo». questo, purtroppo quella relativa agli im- sull’annata appena trascorsa? È stato più complicato ottenere la pianti è una problematica della nostra «Di buono c’è stata solo la salvez- salvezza o la promozione in Serie città; lo stadio “I caduti di Brema” non za. Certamente non abbiamo fatto bene A l’anno precedente? è stato omologato e quindi ci trasferire- né noi in società, né l’allenatore e il di- «La salvezza. Io lo scorso anno ho mo a Cercola per i match e a Casamar- rettore con cui avevamo iniziato la vissuto un vero e proprio incubo perché, ciano per gli allenamenti. Questo la dice stagione. Da quando, invece, è subentrato nonostante mi fosse stato assicurato che lunga su quanto sia difficile portare Nicola Crisano come d.g. ci siamo la squadra poteva rientrare tra le prime cinque, dopo dieci giornate avevamo un solo punto in classifica. È vero che ce ne sono capitate di tutti i colori, dal Covid che ha colpito molte nostre calciatrici fino a una serie di decisioni arbitrali discu- tibili, ma tutto ciò non deve costituire un alibi. Con l’arrivo di Pistolesi in pan- china, poi, abbiamo raccolto i 13 punti che ci hanno permesso di raggiungere la permanenza in massima serie; certa- mente, però, non era questo l’obiettivo di inizio stagione. Voglio aggiungere, ad ogni modo, che per me il risultato più im- portante è stato quello di aver fatto par- tecipare a questo progetto oltre 20 im- prenditori campani, sia come sponsor che come soci». l’esultanza per la salvezza raggiunta nel campionato scorso A riprova del fatto che non sem-

Sabato 24 luglio 2021 105 pre qui al Sud è impossibile fare zionale nella scelta di dirigenti e cal- squadra nel mondo dell’impren- ciatrici». ditoria… A proposito di calcio maschile, c’è «Evidentemente gli amici che ho coin- mai stata l’idea di creare una col- volto mi vogliono bene e credono in quel- laborazione con il Napoli di De lo che faccio perché, devo essere sincero, Laurentiis? tutti quelli che ho interpellato hanno ri- «Qualche telefonata da qualcuno vi- sposto presente con grande entusiasmo. cino alla società azzurra l’ho ricevuta. I nostri sponsor sono tutti napoletani; Non ho nessuna remora a parlare possiamo quindi dire che la nostra con De Laurentiis; a me piace la- squadra difende i colori di Napoli an- vorare in sinergia e se ci doves- che a livello societario, e proprio per se essere qualche idea interessante questo meritiamo qualcosa di più del che può fare il bene del Napoli terz’ultimo posto dello scorso torneo. Femminile sicuramente sarei Anche quest’anno effettueremo un au- favorevole alla cosa, prenden- mento di capitale e allargheremo il no- do sempre qualsiasi decisione stro azionariato popolare diffuso per far in base alle valutazioni fatte con entrare nuovi soci; credo che, in fondo, tutti i soci a cui devo dar conto». l’unica arma a nostra disposizione per Martedì inizierà il ritiro a Rivi- combattere l’egemonia delle grandi del sondoli. Quali sono gli obiettivi Nord sia quella di fare squadra anche per la prossima stagione? a livello societario». «La squadra è stata rivoluzionata, Ha accennato al ruolo di Pistole- con la permanenza di sole quattro gio- si nella salvezza; quanto è stato catrici. A dire il vero volevamo confer- importante il suo arrivo? marne qualcuna in più, ma le straniere «Pistolesi, così come Crisano, è sta- che avremmo voluto trattenere hanno fat- to determinante. Avendo vinto alla to scelte di vita diverse. Ripartiamo dal- grande il campionato di Serie B, e ra- la Goldoni, una delle ragazze più legate gionando col cuore, a inizio stagione mi alla città di Napoli, che è molto segui- ero affidato agli stessi interpreti che ave- ta sui social ed è impegnata nel sociale; vano ottenuto la promozione. La prima Eleonora per me è lei l’icona del nuovo Napoli. parte di annata, però, mi ha fatto ca- Goldoni Avremo ancora tra le nostre file anche la pire che per affrontare la mas- Popadinova e il capitano Paola Di Ma- sima serie c’è bisogno di un rino, un pezzo di storia del nostro club. allenatore e dirigenti che ab- L’obiettivo è di integrare a loro gioca- biano esperienza a questi trici di livello per assortire una squadra livelli». più competitiva rispetto a quella dello Una stagione com- scorso anno. Io non parlo mai del- plicata, insomma, che l’aspetto tecnico, ma nella passata sta- però è stata comun- gione la delusione è stata forte anche per- que un’esperienza da mettere a ché ho visto in alcuni elementi poco at- frutto nel futuro immediato… taccamento alla maglia; quest’anno vo- «Certo. Sicuramente ci aspetta un ferenza rispetto a squadre strutturate me- glio una squadra di ragazze motivate che campionato ancora più difficile perché glio di noi a livello finanziario, di im- vengano a Napoli con amore per la dalla prossima annata retrocederanno tre pianti e per quanto riguarda tutto ciò che squadra e per la città. Credo che, pur nel compagini. Solo noi e il Pomigliano, tra comporta avere il maschile alle spalle. percorso di evoluzione che sta attraver- l’altro, non abbiamo club maschili alle Personalmente la lezione principale che sando il calcio femminile, sia fonda- spalle; penso, tuttavia, che la passione con ho imparato quest’anno è stata quella di mentale non perdere i nostri valori e le cui lavoriamo possa ancora fare la dif- dover essere meno “passionale” e più ra- nostre passioni».

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PUNTI VENDITAA DELLA CAMPANIA : C.C. I SANNITI – BENEVENTO C.C. CAMPANIAA – MARCIANISE C.C. LE COTONIERE - FRATTE C.C. AUCHAN GIUGLIANO – GIUGLIANO C.C. LE GINESTRE – VOLLA C.C. LA CARTIEERA – POMPEI C.C. PEGASO – PAGANI C.C. VULCANO BUONO – NOLA C.C. IL CARRO – PASSO DI MIRABELLLA C.C. AUCHAN MUGNANO – MUGNANO VIA GIUUDICI N.7744 - ANGRI (SA) C.C. LA BIRRERRIA - NAPOLI VIA TESTA 13/15 - AVELLINO CC.C. C NEAPOLIS – NAPOLI VIALE LEONARO L DAA VINCI NN.25/27 25/277 – PORTICI C.C. QUARTO NNUOVO – QUARTO VIA EPOOMEO N.205 – NAPOLI C.C. MAXIMALLL – PONTECAGNANO FAIANO VIA ROOMA 66/68 - AVERSA C.C. LE PORTE DI NAPOLI – AFRAGOLA VIA DOOMITIANA - MONDRAGONE C.C. JAMBO – TRENTOLAT DUCENTA