Serbatoi Interrati Contenenti Sostanze Liquide Pericolose

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Serbatoi Interrati Contenenti Sostanze Liquide Pericolose Regione Molise AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE CAMPOBASSO ___________________________________________________________________________________________________________ PROGETTO SERBATOI INTERRATI CONTENENTI SOSTANZE LIQUIDE PERICOLOSE Normativa di riferimento Il Decreto Ministeriale 24/05/1999 n. 246 (“Regolamento recante norme concernenti i requisiti tecnici per la costruzione, l’installazione e l’esercizio dei serbatoi interrati“), entrato in vigore nell’agosto del 1999, ha introdotto una serie di adempimenti tecnici ed amministrativi per la costruzione, installazione e gestione dei serbatoi interrati; ha inoltre fissato una tempistica di dismissione e sostituzione di quelli esistenti non dotati degli standard tecnici sufficienti a garantire la salvaguardia del suolo e delle acque sotterranee. Il Decreto delegava alle ARPA le seguenti funzioni: 1. registrazione nuovi serbatoi interrati 2. rilascio parere al comune interessato ai fini del rilascio delle autorizzazioni relative ai serbatoi interrati ad esclusione di quelli contenenti oli minerali e di quelli installati presso i distributori carburanti sulla viabilità ordinaria e sulla rete autostradale 3. ricezione notifiche relative alla messa in sicurezza, rimozione e smaltimento dei serbatoi interrati Il decreto definiva inoltre che l’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente (oggi APAT), avvalendosi delle ARPA, realizzasse e gestisse un sistema informativo nazionale con i dati derivanti dal censimento e registrazione dei serbatoi interrati e delle sostanze in essi contenuti. La Corte Costituzionale, su ricorso della Provincia autonoma di Trento, ha annullato il Decreto Ministeriale sopracitato, con sentenza n.266 del 19/07/2001, dichiarando che “…non spetta allo Stato, in assenza di base legislativa, emanare il decreto del Ministero dell’ambiente 24/05/1999 e conseguentemente annulla lo stesso decreto…”. L’attuale mancanza di uno strumento normativo di riferimento, a scala nazionale e regionale, ha pertanto determinato una situazione territoriale che risulta solo in parte regolamentata dalle precedenti normative di carattere nazionale, ovvero: ° D.Lgs. 11 febbraio 1998 n. 32 - Razionalizzazione del sistema di distribuzione dei carburanti, a norma dell'articolo 4, comma 4, lettera c ), della legge 15 marzo 1997, n. 59 e per quanto riguarda i requisiti puramente tecnici: ° Decreto 29 novembre 2002 - Requisiti tecnici per la costruzione, l'installazione e l'esercizio dei serbatoi interrati destinati allo stoccaggio di carburanti liquidi per autotrazione, presso gli impianti di distribuzione Recentemente, mediante la Legge 31/07/2002 n.179 (“Disposizioni in materia ambientale”), è stato stabilito (art.19) che il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio debba definire, con proprio decreto, i requisiti tecnici per la costruzione l’installazione e l’esercizio di serbatoi interrati al fine di prevenire l’inquinamento del suolo, delle acque superficiali e sotterranee. Arpa Molise - Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico – LUGLIO 2006 1 Regione Molise AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE CAMPOBASSO ___________________________________________________________________________________________________________ Obiettivi del progetto Il progetto che è stato realizzato al fine di adempiere alle indicazioni dettate dall’abrogato Decreto Ministeriale 24/05/1999 n. 246, si inserisce in un contesto normativo nazionale che pone in primissimo piano, attraverso l’emanazione del recente Codice dell’Ambiente, la difesa del suolo e la tutela delle acque. I serbatoi interrati possono essere, purtroppo, causa di rilasci di sostanze pericolose che, attraverso fenomeni di distribuzione e movimento, contaminano il sottosuolo. Le sostanze pericolose in oggetto sono quelle indicate nel D.Lgs. 132/92, ovvero: V Composti organoalogenati e sostanze che possono dare origine a questi composti nell'ambiente idrico V Composti organofosforici V Composti organostannici V Sostanze che hanno potere cancerogeno, mutageno o teratogeno in ambiente idrico o colconcorso dello stesso (1) V Mercurio e composti del mercurio V Cadmio e composti del cadmio V Oli minerali e idrocarburi V Cianuri V Zinco V Rame V Nichel V Cromo V Piombo V Selenio V Arsenico V Antimonio V Molibdeno V Titanio V Stagno V Bario V Berillio V Boro V Uranio V Vanadio V Cobalto V Tallio V Tellurio V Argento V Biocidi e loro derivati non compresi nell'elenco I Arpa Molise - Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico – LUGLIO 2006 2 Regione Molise AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE CAMPOBASSO ___________________________________________________________________________________________________________ V Sostanze che hanno un effetto nocivo sul sapore e/o sull'odore delle acque sotterranee, nonché composti che possono dare origine a tali sostanze nelle acque e rendere queste ultime non idonee al consumo umano V Composti organosilicati tossici o persistenti e sostanze che possono dare origine a tali composti nelle acque, esclusi quelli che sono biologicamente innocui o che si trasformano rapidamente nell'acqua in sostanze innocue V Composti inorganici del fosforo e fosforo elementare V Fluoruri V Ammoniaca e nitriti A loro volta gli idrocarburi comprendono una vasta gamma di prodotti che vengono classificati in funzione del numero di distinte molecole che li compongono che risultano in proporzioni differenti in funzione del grezzo da cui hanno origine e dei processi di raffinazione a cui sono stati sottoposti. In generale è possibile classificare tali prodotti come: ° Carburanti di uso comune quali nafta leggera, carburante per automobili (con o senza piombo), Kerosene e prodotti assimilati, carburanti diesel, combustibili per uso domestico, oli pesanti ° Solventi clorurati costituiti da composti alifatici o aromatici con differenti gradi di clorazione ° Composti monociclici aromatici clorurati e non clorurati ° Composti policiclici aromatici Il progetto in questione, attraverso la realizzazione di un “archivio storico”, raccoglie tutta la documentazione inerente le attività, attuali e passate, svolte sui singoli siti, per un’eventuale programmazione di un corretto piano di indagini avente come obiettivo preliminare l’individuazione dei comparti ambientali soggetti a fenomeni di contaminazione e la caratterizzazione quali - quantitativa dell’inquinamento. Tale documentazione permette di individuare: 1. la tipologia ed i cicli di attività condotte sul sito 2. le sostanze chimiche utilizzate, stoccate e smaltite 3. l’ubicazione degli impianti/aree di utilizzo, stoccaggio, deposito e smaltimento 4. la ricostruzione di eventuali eventi accidentali di sversamenti o perdite 5. la localizzazione di possibili sorgenti di contaminazione In tale ottica un piano di indagini deve prevedere soprattutto il raggiungimento di informazioni che risultino di valenza fondamentale per l’individuazione successiva della tecnica di bonifica più idonea al caso in esame al fine di ottimizzare le risorse umane ed economiche disponibili e concentrare gli approfondimenti indispensabili sulle situazioni più problematiche. A questo scopo si è provveduto, in particolare, a: - realizzare un data-base per la registrazione degli insediamenti nei quali risultano installati i serbatoi interrati (a tale scopo sono state raccolti e catalogati tutti i dati forniti dalla Regione Molise, dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Campobasso e dal Dipartimento ARPA di Campobasso); - realizzare una mappatura dei serbatoi interrati installati nel territorio molisano. Arpa Molise - Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico – LUGLIO 2006 3 Regione Molise AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE CAMPOBASSO ___________________________________________________________________________________________________________ Data-base e mappatura Il data-base è stato strutturato essenzialmente in due sezioni: una contenente i dati dell’azienda e dell’unità locale, l’altra dedicata alle caratteristiche principali dei serbatoi interrati (sostanza contenuta, materiale strutturale, capacità ecc.), riportate nelle schede di registrazione di cui al D.M. 246/99. Dalla prima sezione è possibile inoltre accedere alla visualizzazione di due maschere, una relativa all’individuazione del comune nella Regione, l’altra alla mappatura vera e propria che permette di georeferenziare l’unità locale presso la quale sono installati i serbato interrati (sistema di coordinate utilizzato: UTM – FUSO 33). Dal data-base è possibile stampare le mappe (suddivise per comuni) e il report contenente tutti dati inerenti il censimento delle aziende e dei serbatoi (dalla schermata iniziale del data-base) schermata iniziale data-base Arpa Molise - Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico – LUGLIO 2006 4 Regione Molise AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE CAMPOBASSO ___________________________________________________________________________________________________________ sezione 1: sezione 2: dati anagrafici azienda e unità locale caratteristiche identificative dei serbatoi esempio di georeferenzazione insediamenti, per Comune Arpa Molise - Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico – LUGLIO 2006 5 Regione Molise AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE CAMPOBASSO ___________________________________________________________________________________________________________ Epilogo Di seguito sono riportati i risultati del censimento realizzato*. • INSEDIAMENTI REGISTRATI (sono stati inclusi anche i siti dismessi) Provincia di Campobasso Provincia di Isernia Totale
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