Più di un magazine di subacquea n° 13

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zone summary news from the desk zone ScubaZone è realizzato da attenzione alla conservazione di Marco Daturi 6 ScubaPortal e Magenes Editoriale il giorno del nudibranco di Lucia Gastoldi www.scubazone.it – [email protected] bio Check Italia Onlus 112 miss scuba 2013 di Marco Daturi 118 speleo zone owner missione #898: vita nello spazio di Massimo Boyer 8 comel, un mistero ancora da svelare ScubaPortal cerianthus di Francesco Turano 18 via Don Albertario 13 di Devis Magri 96 20082 Binasco (MI) apnea Piva 05130810962 i’am a freediver di Elena Colombo 106 managing director Marco Daturi photosub: training [email protected] le basi di fotosub naturalistica di Francesco Ricciardi 126 scientific editor Massimo Boyer photosub destination: [email protected] ScubaZone pubblicato n°13 il 10/02/2014 h2o phototribe supervisor sai dov è l isola di wai? di Isabella Maffei 152 Francesco Altieri ’ ’ [email protected] portfolio uw video school associated editor un padre premuroso: il pesce cardinale tecniche di ripresa subacquea (parte xi) Magenes Editoriale di banggai di Francesco Ricciardi 28 isabella maffei di Marco Daturi 134 di Luca Coltri 158 art director & graphic executive archaeo zone Francesca Scoccia - [email protected] dd dive destinations la valorizzazione in situ di Ivan Lucherini 172 legal advice le sirene del tirreno di Sabrina Monella 36 legal zone Avv. F. Zambonin magica di Cristina Ferrari e Luigi Del Corona 52 regolamentazione dell’attività [email protected] subacquea:proposta di legge di Francesca Zambonin 176 contributors this issue Massimo Boyer • Francesco Turano • Riccardo Ricciardi • health zone Franco Banfi • Sabrina Monella • Pierpaolo Montali • Salvatore non ignorare la tua storia Marchese • Mario Spagnoletti • Cesare Balzi • Davide clinica subacquea di Scott Smith 182 Barzazzi • Cristina Ferrari • Luigi Del Corona • Marco Daturi • Ornella Ditel • Davis Magri • Davide Corengia • Erik Henchoz • Elena Colombo • Lucia Gastoldi • Ivan Lucherini • Luca Coltri attrezzatura • Francesca Zambonin • Claudio Di Manao • Valentina Morelli photosub experience il sidemount…è dappertutto, • Ketty Carere • Isabella Maffei • Scott Smith • • : ma di chi è la colpa di Steve Lewis 188 Roberta Marchetti • Gianluca Genoni • nikon creative lighting system “cls” shopping zone Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche anche nella fotografia subacquea le ultime novità per sub 194 parziale, del testo e delle immagini senza il consenso con flash ikon peedlight dell’autore. N S diving center immersioni di Erik Henchoz e Ketty Carere 146 moby diving di Roberta Marchetti 198 ScubaPortal di Marco Daturi - Magenes Editoriale srl hirondelle di Pierpaolo Montali e Mario Spagnoletti 64 infiltrazioni il relitto del rossarol abyss di Claudio Di Manao 202 da prora a poppa col dpv di Cesare Balzi 76 very important diver gianluca genoni di Claudio Di Manao 206 ScubaZone is FREE Download at www.scubazone.it scubalibre cover photo il relitto di Valentina Morelli 212 Alberto Balbi come è profondo il mare di Massimo Boyer 216 oroscopo sub di Claudio Di Manao 220

vacanze sub a sharm, la scelta dell’hotel di Ornella Ditel 88 Sono moltissimi i collaboratori che hanno accettato di partecipare al progetto ScubaZone. Qualcuno contributors è stato coinvolto dalla prima bozza, qualcuno dal primo numero e altri si sono aggiunti e si aggiungeranno in seguito.In questa pagina presentiamo alcuni dei principali collaboratori. entra nel sito di scubazone per leggere il profilio di tutti i contributors

Francesca Claudio Franco Massimo ZAMBONIN DI MANAO BANFI BOYER

Avvocato, ha conseguito Dopo anni di ‘divemasterato’ Fotografo subacqueo Biologo marino e fotografo l’abilitazione professionale nel tra Scozia e Messico diventa professionista, ha pubblicato sulle subacqueo dai primi anni ‘80, 2004 presso la Corte di Appello di istruttore a Grand Cayman. Per principali riviste naturalistiche si dedica dapprima alla ricerca Milano. Titolare dello studio Il Tuo ragioni oscure raggiunge Sharm europee, incluso National scientifica, per poi seguire la Legale.it si occupa di diversi rami el Sheikh in Egitto e vi si installa. Geographic, GEO e Focus. sua passione per i mari caldi e del diritto civile, con particolare L’ambiente surreale del luogo Scopertosi recentemente trasferirsi in Indonesia, dove apre affinità e perfezionamento in Diritto gli impone di scrivere Figli di appassionato divulgatore e tour due diving resort e una barca da di Famiglia. Da anni si occupa Una Shamandura che invece leader: organizza corsi e workshop crociera. Lavora con varie riviste inoltre dello studio del Diritto del diventa un cult. Da lì nascono di fotografia, viaggi particolari da del settore, sempre partendo dalle Turismo e dell’attività subacquea, collaborazioni inaspettate. condividere con pochi partecipanti immagini per raccontare le storie ramo in cui ha maturato una Realizza “Tra Cielo e Mare” per la interessati ad osservare la natura degli abitanti del mare. Continua particolare esperienza, nonché nel Radio Svizzera e collabora, tra gli con un approccio privilegiato. a collaborare con l’Università diritto dell’informatica e delle nuove altri, con Alert Diver e il Corriere Politecnica delle Marche. Ha tecnologie. del Ticino. Ha scritto anche: Cani www.banfi.ch pubblicato tre libri, Atlante di flora Subacquea da molti anni ha Salati nel Profondo Blu e Caraibi. e fauna del reef, Scilla (romanzo) viaggiato molto per immergersi in Il suo prossimo libro, Diveology, e la Fotografia naturalistica tutte le acque, sotto i reef dei caldi è atteso per la metà di marzo. E’ subacquea (in stampa) oltre a 500 tropici e sotto il ghiaccio delle Alpi. tra gli autori di iDiveAtlas, le più articoli. Gestisce Kudalaut Viaggi, belle immersioni del mondo, app agenzia specializzata nel viaggio www.iltuolegale.it per iOS. Il suo sogno è vedere subacqueo con attenzione agli almeno uno dei suoi libri diventare aspetti naturalistici. (davvero) un film. www.kudalaut.com www.claudiodimanao.com www.edge-of-reef.com from the desk di Marco Daturi

la possibilità di vedere un cavalluccio marino, una Pinna nobilis o anche solo una granseola. Se non andiamo nei parchi, quante volte in un’ora di immersione ci capita di incontrare un polpo, una murena, Attenzione una cernia? Spesso esploro nuovi siti di immersione ma resto quasi sempre deluso per la povertà della vita marina presente. I parchi marini stanno funzionando più o meno bene, ma dove allaConservazione finiscono i loro confini dobbiamo esserci noi, sempre attenti e vigili, a sensibilizzare l’attenzione per la conservazione della natura. Non è un compito facile, ma se non cominciamo almeno noi amanti del mare abbiamo poco da aspettarci dagli altri. Qualche settimana fa mi è capitato di passare da Rapallo, una città a cui sono molto legato affettivamente, avendoci trascorso tutte le estati per i primi quindici anni della mia vita. Alla fine degli anni ’80 ero un bambino e con il mio retino mi divertivo a pescare granchi e gamberetti sotto i pontili degli stabilimenti balneari. Il porto era già presente ed arrivava dentro al canale Boate e, seppur non fossero le acque più pulite del Mediterraneo, erano ricche di vita. Ora le cose sono cambiate molto e sotto gli stessi pontili non ci sono più né gamberi né granchi ma soltanto sabbia e qualche alga trasportata dalle correnti. Lo stesso scenario si presenta in moltissimi altri posti e mari e oceani sono sempre più poveri, vittime della pesca illegale, dell’inquinamento ma soprattutto dell’egoismo e del menefreghismo dell’uomo. Sui media tradizionali se ne parla troppo poco, così noi su ScubaZone e ScubaPortal abbiamo sempre dato molto spazio a tutte le iniziative rivolte alla tutela della natura e ci auguriamo che questa nostra missione di divulgazione venga sposata da tutti i sub, Quel poco che potremo fare, lo faremo: segnalateci le iniziative a che sono le persone più vicine ai problemi dei nostri mari. difesa della natura e sul magazine o sul sito ne parleremo, cercando “Se muoiono gli oceani moriamo anche noi” titola una recente di sensibilizzare sempre più persone anche durante le nostre attività campagna ambientalista con toni molto forti, se anche sopravvivremo in giro per l’Italia. di sicuro sarà un problema enorme. Se ormai il danno è fatto, e in molti casi è irreparabile, dovremmo cercare quantomeno di limitarlo e di non spingerci oltre con la devastazione sottomarina e anche con quella terrestre. In poche Seguiteci su ScubaZone decine di anni abbiamo assistito ad un velocissimo impoverimento dei nostri mari e di questo passo i nostri figli non avranno nemmeno e veniteci a trovare su Facebook bio di Massimo Boyer

Missione #898: Estratti dal diario di bordo della nave spaziale ZYX4666.

Giorno 1234. Dal diario di bordo del sgt. Gurb.

Finalmente abbiamo individuato un pianeta che presenta condizioni ideali per la vita: atmosfera ricca di ossigeno, temperatura favorevole al metabolismo, il rive- latore di molecole a catena lunga mi indica la presenza di molecole ad atomi di carbonio che potrebbero essere compatibili con la vita e con la trasmissione di informazioni. Da lontano la superficie del pianeta appare azzurra e liscia, interrotta da rilievi di colore verde e marrone. Domani prenderemo contatto.

Giorno 1235. Dal diario di bordo del sgt. Gurb. Qui sono concentrate moltissime forme di vita

Abbiamo preso contatto con il pianeta sconosciuto. Siamo scesi con la nostra na- vicella sulla superficie azzurra, o per meglio dire siamo sprofondati in essa, essen- Tentiamo di comunicare con un altro essere dalla bocca grande, che ci segue con dosi rivelata la sostanza azzurra come un composto di idrogeno e ossigeno, poco gli occhi e sembra incuriosito. Inseriamo anche il traduttore universale, ma non denso e facilmente penetrabile da un corpo solido. Le pillole respiratorie, che intercettiamo nessun linguaggio. prontamente ho fatto assumere a tutto l’equipaggio, ci consentono di respirare Una cosa ci appare evidente: la più ovvia ricchezza di questo pianeta sta nella di- e di muoverci all’interno della sostanza, che ha un aspetto semitrasparente e una versità delle forme di vita che lo popolano. Un capitale immenso di ambienti diver- temperatura gradevole. Continuando verso il basso incontriamo un fondo solido si, di alimenti diversi, di molecole biochimiche in perfetto equilibrio. L’ecosistema dove sono concentrate moltissime forme di vita. In poche ore (limitandoci a quelle funziona grazie a questa diversità, se si rompe in un punto qualche essere inter- lunghe almeno 1 sprtz) ne abbiamo contate 14.589 diverse. Lo spettacolo in alcuni viene immediatamente per riparare la rottura. Esseri immobili edificano un com- siti è di una bellezza disarmante. Esseri piccoli e coloratissimi, o enormi e armoniosi plesso ambiente tridimensionale che diventa habitat per altri esseri. Ogni essere si si muovono con eleganza spingendosi nella sostanza liquida. nutre di un altro, e tutti sono collegati tra loro in una sorta di rete, un complesso network che trasmette in continuazione flussi di energia, materia e informazione. Giorno 1236. Se una forma di vita più intelligente delle altre esiste, deve aver imparato a gestire Dal diario di bordo del sgt. Gurb. questa diversità e a vivere in armonia con tutte le altre, sfruttandole ma proteg- gendole. Solo così questo pianeta meraviglioso può andare avanti e propagarsi. Continuiamo l’esplorazione, e cerchiamo di comunicare con le forme di vita che ci circondano, alla ricerca di quelle intelligenti. Giorno 1241. Davanti a noi un essere provvisto di 8 tentacoli attorno alla bocca, che ricorda Dal diario di bordo del sgt. Gurb. abbastanza da vicino il soldato Frunz, si esibisce in oscillazioni che ci fanno pensare a una primitiva forma di linguaggio gestuale. Frunz oscilla a sua volta i suoi tenta- Al termine di alcuni giorni dedicati all’esplorazione dei magnifici ambienti immersi coli, ma forse dice qualcosa di offensivo, perché l’essere fugge emettendo un getto nel liquido azzurro, riscontrata l’assenza di specie disposte a comunicare con noi, nero e denso, che imbratta la tuta di Frunz suscitando la nostra ilarità. ci spostiamo per esplorare i rilievi che avevamo notato dall’alto. Nell’avvicinamen- 11 Un essere provvisto di 8 tentacoli attorno alla bocca Tentiamo di comunicare con un altro Esseri immobili edificano un complesso essere dalla bocca grande ambiente tridimensionale to, notiamo che l’ambiente diventa più uniforme, il numero delle specie cala dram- dei bipedi nervosi e dei loro parassiti) ci introduciamo attraverso un’apertura e maticamente. Il mezzo liquido diventa torbido, sostanze chimiche sconosciute vi parcheggiamo la nostra astronave in posizione elevata. Sotto di noi, attorno a un si trovano disciolte. Abbiamo la sensazione, ma sarebbe una cosa troppo assurda, tavolo rotondo, una dozzina di bipedi tutti coperti di tessuto scuro, discutono. che qualcosa stia deliberatamente erodendo la diversità biologica del pianeta. Segue trascrizione fedele della conversazione intercettata grazie al traduttore uni- versale. Giorno 1243. Dal diario di bordo del sgt. Gurb. - Signor presidente, la commissione scientifica ci ha passato le bozze del rapporto sul cambiamento climatico e sul declino della biodiversità, per il suo esame. È un Usciamo dal mezzo liquido e ci troviamo immersi in un altro fluido, molto meno tomo di 350 pagine... denso, l’atmosfera ricca di ossigeno che abbiamo attraversato scendendo. Nella - Beh. Me lo riassuma. Che noia questi scienziati! Non vi sembra un concetto deci- zona dove ci troviamo è stranamente ricca di ossidi nocivi, di molecole sconosciute samente sopravvalutato questo della biodiversità? e di particelle nere. Il substrato è stato ricoperto con una sostanza bituminosa. Es- - In sintesi dice che cambiamento climatico in corso è responsabile di una nuova seri bipedi si muovono apparentemente senza ordine, camminando o servendosi ondata di estinzioni, che si somma alla distruzione degli ambienti naturali e alla di navicelle maleodoranti, che emettono nubi di gas tossico. Non possono essere raccolta indiscriminata, e che porterà a un calo drammatico del numero di specie. loro gli organismi intelligenti, eppure nel caos sonoro che ci avvolge captiamo quel- - Che barba! Ma quante specie esistono? lo che sembra un linguaggio. Inserisco il traduttore universale, e ne ho la conferma. - Nessuno lo può dire, ne sono state descritte 2 milioni, ma si stima che ce ne Acceleriamo, percorriamo vie costeggiate di altissime costruzioni, dal pavimento possano essere fino a 8. nero percorso dalle navicelle puzzolenti. Individuata una costruzione circondata da - Ma che ci stanno a fare gli scienziati se non sanno nemmeno quante specie ab- piante (una distesa verde, una delle prime cose vive che individuiamo ad eccezione biamo? 13 - Loro lamentano la mancanza di fondi per studiarle. Comunque dicono che difficil- mente l’uomo potrà sopravvivere a questa ondata di estinzioni. Dicono che stiamo dilapidando la nostra ricchezza e che l’unico provvedimento efficace per fermare la crisi sarebbe quello di ridurre le emissioni di gas serra... - Già, e fermare la produzione, i trasporti, l’economia insomma. Impossibile. Respin- ga il rapporto, io vado a farmi una doccia e a prepararmi per la festa di stasera. - Stia fermo signor presidente. Dietro alla sua testa, un calabrone. Ci penso io. Ecco, crepa maledetto! - Grazie. Al diavolo la diversità, qualcuno mi dica a che servono i calabroni.

Il bipede ci ha spruzzato addosso un gas velenifero. Mettiamo in moto la navicella e fuggiamo: l’equipaggio inizia a contorcersi in preda agli spasmi della morte. Ho ancorra la forrrrza per digggitttare il mio rappppppzzzzcvbnnn...... M.B.

Questo articolo è liberamente ispirato a un articolo, dai contenuti molto più scien- tifici, apparso sulla rivista “Internazionale” e consultabile QUI

Esseri enormi e armoniosi si muovono con eleganza

Abbiamo la sensazione che qualcosa stia erodendo la diversità Tutti gli organismi sono collegati tra loro in una sorta di rete

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bio di Francesco Turano ono davvero tanti naceus)! Celenterato stupendo, aderisce da una sola specie, tra l’altro molto rara a particelle di fango e di sabbia, guaina gli animali che vivo- e sprofonda nei fondali d’ogni tipo ogni (Aracnanthus oligopodus). che l’animale secerne spontaneamen- no in fondo al mare volta che trova le giuste condizioni per Questi animali invertebrati hanno cor- te e continuamente; tale rivestimento, senza muoversi mai. Si tratta quasi sem- infossare il suo corpo e seppellirsi per po cilindrico lungo e stretto, delicato e coriaceo è quindi particolarmente ro- pre di invertebrati e la loro caratteristi- tutta la durata della sua vita. molle, simile a quello di un’attinia ma busto, fornisce un’efficace protezione. ca, cioè l’incapacità di muoversi e l’anco- Appartenenti all’ordine Ceriantharia, i sprovvisto del disco pedale, cioè di quel Il cerianto conduce la sua vita nascosto sraggio al fondale, in zoologia li raggruppa cerianti sono esacoralli rappresentati da disco adesivo che consente alle attinie dentro la guaina tubolare, che sporge col nome di “fauna sessile”. Ancorati a poche forme, di solito solitarie e prive di aderire alle rocce o ad altre super- dal fondo con la sua porzione terminale; un qualche tipo di substrato, questi ani- di scheletro; a differenza degli altri esa- ficie disponibili sul fondo del mare. Per da quest’ultima fuoriesce la sua fanta- mali vivono una vita molto particolare, coralli, hanno il disco boccale ornato di sopperire alla mancanza di questo disco, smagorica corona di tentacoli, disposti in fiduciosi nel fatto che il cibo può arrivare una doppia corona di tentacoli. Fino a il cerianto (il cui corpo è appuntito all’e- ben quattro file concentriche. Il corpo a tiro grazie ai continui movimenti delle non molti anni fa, la classificazione dei stremità aborale, mentre in quella orale dell’animale non è mai lungo quanto l’in- masse d’acqua (correnti). Risulta chiaro, ceriantari fu questione piuttosto con- è circondato da una corona di tentacoli) tera guaina, tanto che in caso di peri- quindi, che laddove la corrente è più in- troversa: un tempo l’ordine si riteneva usa un sistema unico: si ancora tenace- colo l’animale scivola verso la porzione tensa il substrato è maggiormente colo- composto da un’unica famiglia mentre mente al fondo seppellendosi per i due posteriore del tubo, quella sepolta, risul- nizzato da fauna sessile e la biodiversità oggi la maggioranza concorda sull’esi- terzi e vivendo all’interno di una guaina tando praticamente invulnerabile. Oltre è maggiore. Tra i tanti animali del mare stenza di almeno due famiglie: Cerian- tubolare, in una specie di profonda buca 100 tentacoli conferiscono al cerianto un ancorati al fondale, uno in particolare ha tidae e Aracnantidae. In questa sede da lui stesso creata. Il “tubo” che pro- aspetto decisamente maestoso; tanto sempre affascinato un po’ tutti i subac- prendiamo in esame la prima famiglia, tegge il corpo dell’animale è formato da bello, quanto resistente e longevo. Tubi quei per il suo aspetto elegante e la sua quella dei cerianti, essendo la seconda una guaina membranosa di mucosa rap- dei cerianti che si alzano anche 20 o 30 unicità: il cerianto (Cerianthus membra- rappresentata in Mediterraneo forse presa, secreta dall’animale e mescolata cm dal fondo, con corone di tentacoli 21 del diametro di oltre 50 cm, possono stessi sia maggiore. Predilige fondi di de- specie quelle con fondi fangosi. Spes- sono sovente zebrati, con riflessi e pun- dare l’idea delle dimensioni massime trito o sabbia, o le aree ai margini delle so questi celenterati sono ermafroditi, tinature fluorescenti, e risultano mol- degli esemplari più anziani. Ad arricchire scogliere, senza disdegnare le praterie di quasi mai però in grado di autofecon- to urticanti non solo nei confronti dei l’aspetto già molto bello di quest’animale Posidonia, ambiente dove può capitare darsi. La loro stabile posizione rende pesci: da esperienze vissute da esperti contribuisce poi la colorazione dei ten- di incontrare notevoli concentrazioni di questi animali facili da osservare in im- acquariofili che hanno allevato i cerianti, tacoli, molto variabile; vi sono esemplari esemplari per metro quadro di fondale. mersione. Gli amanti della fotografia o pare che i solitarius abbiano un potere con tentacoli viola e sfumature nere, poi Se sfiorato a tentacoli aperti, non ne- del video troveranno in lui un soggetto urticante superiore a quello dei mem- ve ne sono con tentacoli color ruggine, cessariamente si ritira all’interno del suo molto interessante, oltre che partico- branaceus, tanto che inserendo in vasca arancio, giallo fluorescente, marrone e tubo protettivo; probabilmente compie larmente fotogenico. Questa famiglia di le due diverse specie ne patisce di più persino bianco intenso, con apici fluore- uno scatto che porta ad una prima con- celenterati annovera, in Mediterraneo, la seconda, solo apparentemente più scenti o meno. Inoltre, da esemplare ad trazione dei tentacoli, che si arricciano un’altra specie poco nota, secondo alcu- robusta…Il C. solitarius le distese di esemplare, varia anche lo spessore dei all’estremità, e solo successivamente ni non ancora identificata, secondo altri sabbia e qui si seppellisce a profondità tentacoli: tentacoli più carnosi si notano può ritirarsi nel tubo, a volte scompa- riconoscibile come Cerianthus solitarius. variabili, sporgendo in misura diversa dal in quei cerianti con colorito biancastro. rendo alla vista se la sollecitazione subita Comune sui fondali sabbiosi, è diverso fondale secondo la profondità: lungo i A volte i tentacoli presentano le diver- è eccessiva. Può anche chiudersi diretta- dal cugino membranaceus non solo per litorali l’effetto dell’onda, maggiormen- se file concentriche di colori cangianti: la mente, senza passare dalla fase interme- le dimensioni, molto più contenute: il te percepibile, li porta infatti a sporgere fila più esterna bianca o gialla e le altre dia della contrazione. La sua reazione al corpo è più esile e più allungato, privo appena dal fondale, a differenza di quan- interne viola o biancastre. Ma queste disturbo è quindi diversa secondo i casi. di quella struttura eretta che è il tubo to accade invece in profondità, dove il sono solo le situazioni più frequenti. L’animale sembra che preferisca i luo- membranoso; al suo posto esiste invece corpo sporge abbondantemente dal Il cerianto tiene aperti i suoi tentacoli ghi maggiormente esposti alle correnti, una guaina semitrasparente, meno visi- fondo. F.T. sia di giorno sia di notte, anche se col per motivi alimentari, ma non disdegna bile rispetto a quella del membranaceus buio è più facile che l’estroflessione degli gli ambienti tranquilli e bui delle grotte, ma comunque esistente. I suoi tentacoli

bio di Francesco Ricciardi

Un pa dre remuroso : il pesce cardinale di Banggai p Un maschio adulto incuba le uova in bocca. Periodicamente si preoccupa di cambiare la posizione delle uova all’interno per assicurare ossigenazione e uno sviluppo omogeneo a tutti gli embrioni. Nome Scientifico: Pterapogon I cardinali di Banggai sono dei piccoli e rari kauderni, dal Greco pteron=ala, pesci tropicali dalla forma particolare e penna e pogon=barba, di un’inconfondibile colorazione. Alcune Famiglia Apogonidi, pesci speciali caratteristiche, legate alle cure cardinale. parentali da parte dei maschi, rendono questi pesci unici nel loro ambiente. Lunghezza: Massimo 8 cm. Profondità: normalmente non più di 4-5 metri. l pesce cardinale di Banggai La bellezza esteriore, anche se notevo- Distribuzione: (Pterapogon kauderni, famiglia le, non è quello che rende questi pesci originario Apogoniidae) è originario di un così speciali. I pesci cardinale di Bang- dell’isola di piccolo arcipelago del Sulawesi, gai hanno alcune caratteristiche che li Sulawesi in Indonesia (le isole Banggai), rendono unici non solo all’interno della (Indonesia), dove predilige baie riparate e loro famiglia, ma anche in tutto il mon- oggi diffuso in ipoco profonde, con fondo piano e sab- do subacqueo. altre località bioso. Il suo areale si è molto ampliato I cardinali di Banggai vivono in gruppi indonesiane negli ultimi anni, grazie al successo nel composti di anche più di dieci individui, mercato degli acquari, includendo al- fino anche a oltre 200, dipendendo dal- tre zone dell’Indo-Pacifico Indonesiano la grandezza e dell’efficacia del loro ri- come lo stretto di Lembeh (Nord Su- fugio. I cardinali restano all’interno del lawesi) e, recentemente, anche il nord loro gruppo per tutta la vita, con l’ec- dell’isola di Bali. Questi pesci vivono cezione del periodo della riproduzione. in gruppi molto numerosi, utilizzando Normalmente, una volta che una cop- principalmente anemoni di mare (prin- pia si è formata, si separa dal gruppo cipalmente Heteractiscrispa, ma non di- alcuni giorni prima dell’accoppiamento, sdegnano altre specie) o ricci del gene- trovando un luogo adatto e difenden- re Diademacome rifugio, affidandosi alle dolo da altri cardinali o potenziali pre- difese chimiche o fisiche dei loro ospiti datori. In alcuni casi, la coppia permette per proteggersi dai predatori. che un secondo maschio si avvicini al Come spesso succede nei pesci tropi- sito scelto, e che corteggi e possa ac- cali, la straordinaria bellezza non èan- coppiarsi con la femmina, in una sorta che sinonimo di eccezionali capacità di “coppia aperta”. natatorie. Planctivori come tutti i pesci La caratteristica più eccezionale è la cardinale, i Banggai non hanno bisogno cura che il padre riserva ai piccoli. Non di nuotare particolarmente veloce per è raro tra i pesci che sia il maschio in- procurarsi il cibo, principalmente piccoli caricato delle cure parentali, per esem- un maschi adulto incubando le uova in bocca. Periodicamente si preoccupa di crostacei copepodi che catturano diret- pio anche negli ippocampi (cavallucci di cambiare la posizione delle uova all’interno per assicurare ossigenazione e uno sviluppo omogeneo a tutti gli embrioni. tamente in corrente, senza bisogno di mare), è il padre che tiene le uova con inseguirli. sé fino al momento della schiusa, al si- 31 curo in una tasca addominale. Nel caso una posizione sicura e privilegiata, prima alle correnti, è molto limitata. I giovani nali di Banggai furono portate al limite dei cavallucci marini però, il compito del di essere pronti a uscire e ad affrontare cardinali di Banggai restano molto vicino dell’estinzione. Allo stesso tempo, altre padre si esaurisce con la schiusa e il rila- la loro vita. Questi eventi normalmente ai loro genitori e la densità di una popo- aree sono state colonizzate “artificial- scio degli avannotti. seguono il ciclo lunare, con un evento lazione naturale può raggiungere così mente”, come lo stretto di Lembeh e il Dopo l’accoppiamento e il rilascio delle più intenso di rilascio delle uova durante valori molto alti, in condizioni favorevoli. Nord-Est di Bali. L’ ampliamento dell’a- uova, nei cardinali di Banggai il padre le la luna piena. Ricerche genetiche basate sull’analisi del reale è dovuto all’introduzione di questi trattiene all’interno della bocca fino alla Mentre il maschio si cura dei picco- DNA hanno dimostrato che, nel loro pesci da parte di pescatori o persone schiusa, generalmente per due settima- li, la femmina si occupa di proteggerlo areale naturale, molte sub-popolazioni coinvolte nel mercato dell’acquariofilia. ne. Il genitore si occupa di muoverle e da potenziali attacchi di predatori che hanno differenze genetiche sostanziali. Queste reintroduzioni, e l’abilità rag- ossigenarle continuamente in modo da includono pesci lucertola, pesci cocco- La separazione tra questi diversi gruppi giunta nell’allevamento di questi pesci garantire a tutte la possibilità di svilup- drillo, pesci pietra e murene, oltre che è quindi piuttosto antica, considerando in cattività da parte degli acquariofili, parsi. Realmente eccezionale è poi quel- molti invertebrati predatori. Un ottimo le loro scarse capacità di nuoto e la li- hanno ridotto il rischio delle estinzioni lo che succede in seguito: dopo la lun- lavoro di squadra. mitatissima dispersione larvale. In ogni locali, anche se questa specie è anco- ga incubazione, in cui il padre cardinale Queste straordinarie cure verso la pro- caso è una situazione molto speciale, ra inserita nella lista rossa della IUCN ovviamente non si alimenta ed è molto le hanno un effetto molto importante un caso unico di separazione genetica (International Union for Conservation esposto ai predatori, i giovani pesci ap- sulla biologia ed ecologia della specie. in popolazioni divise da distanze molto of Nature) a causa dell’alto numero di pena usciti dall’uovo si trattengono nel- Poiché questi pesci non hanno una fase brevi. pesci ancora prelevati direttamente in la bocca del genitore per ulteriori dieci larvale planctonica, la dispersione delle Già dalla fine degli anni ’90, quando la natura (è stato stimato che circa 1 mi- giorni, osservando il mondo esterno da larve, che in molti altri pesci è affidata domanda di questi pesci per il mercato lione di cardinali sono catturati ogni degli acquari aumentò notevolmente, anno). F.R. alcune delle sub-popolazioni di cardi-

Le cure parentali nei pesci La maggior parte dei pesci non vipari (ovvero lo sviluppo embrio- sviluppa cure parentali per la pro- nale avviene all’interno del corpo le, specialmente quando i piccoli materno), ma generalmente una escono dalle uova. volta nati, i giovani individui sono Se la fecondazione è esterna, gli lasciati a se stessi. embrioni e successive larve sono Una piccola parte di pesci invece lasciati alla deriva nella corrente, e accudisce ai piccoli fin quando non solo una frazione minima raggiun- raggiungono una minima autosuf- gerà lo stadio adulto. ficienza, come nel Cardinale di Alcuni pesci (tra cui gli squali) han- Banggai, in molti ciclidi ed alcuni no fecondazione internae sono vi- pomacentridi (Damigelle) Il pesce Cardinale di Banggai nel suo habitat naturale, una baia poco profonda e riparata, con un fondale piatto e sabbioso ricco di vegetazione, tra i 2 ed i 10 metri di profondità.

dive destinations di Sabrina Monella foto di Franco Banfi

le sirene del tirreno un’escursione di qualche giorno nelle acque antistanti la penisola sorrentina si giustifica da sola: è un tripudio dei sensi. è una sensazione forte percepire il sapore salino e le sottili brezze a fior di pelle, che portano alle narici il profumo del mare e della macchia mediterranea. è un ritrovarsi fra amici, in qualche caletta fuoriporta, lontani dal traffico e dal caos dei natanti che invadono le marine di capri nel periodo ferragostano. la penisola ha un paesaggio da fiaba, di una bellezza intensa ed ammaliante. come le sirene che incantarono gli antichi naviganti ed al cui fascino si sottrasse con uno stratagemma solamente ulisse. noi ne siamo rimasti rapiti.

‘irresistibile richiamo della pe- dita dal rumore degli spruzzi del mare Campanella, a tutela di circa 40 km di alture elevate, le rocce impervie ed il nisola sembra non essersi mai sulla prua, dal soffio del vento, dal volo costa e del mare antistante, per una su- fascino dei paesini che si susseguono assopito. dei gabbiani e, quando la fortuna arride, perficie complessiva di oltre 1500 ettari. come i grani di un rosario lungo la costa La penisola è un portabandiera delle anche dal guizzo dei delfini. Una bellezza Non ci possiamo stupire che tanta bel- alta sul mare. bellezze dell’Italia, nonostante l’edilizia che rifugge dall’invasione dei motoscafi lezza avesse attirato, in epoche lontane, Lselvaggia che ha deturpato alcune del- e yacht che passano oltre, rombando. l’attenzione dell’aristocrazia romana di Base di partenza di questo itinerario è le sue scogliere dagli anni successivi al La penisola è uno sperone roccioso che età augustea, che disseminò i punti più Massa Lubrense, che nel 2008 ha visto secondo dopoguerra sino ai giorni più separa il golfo di Napoli da quello di Sa- panoramici del litorale sorrentino di fa- premiato il proprio impegno di tutela recenti, e ci riserva ancora angoli para- lerno. All’estremità del Promontorio di stose ville, con annessi ninfei, murenari ambientale con il riconoscimento della disiaci e solitari, che si celano ai più fret- Minerva, leggermente discosta, si erge e peschiere. Nel XVI secolo furono le Bandiera Blu assegnato dalla FEE, unico tolosi e che invece si fanno ammirare Capri, l’isola azzurra, che si presenta torri di avvistamento contro i Saraceni comune in tutta la provincia di Napoli. tramite una navigazione lenta e gode- color madreperla nel biancore delle sue ad essere erette nei luoghi più strategici. Al porticciolo di Marina della Lobra ci reccia, i cinque sensi allertati a percepi- rocce carsiche inondate di sole. A testimonianza di un certo benessere aspettano Edoardo, Gianluigi e Rosy del re ogni refolo di vento, ogni tepore ed Coste, isole e scogli che per il loro restano le ville, i palazzi e le masserie Punta Campanella Diving Centre, uno ogni aroma. Dalle prime ore del giorno valore naturale, storico ed ambientale impreziosite da eleganti cortili e loggiati dei pochi diving autorizzati dall’ente ge- al tramonto, la penisola premia coloro sono stati valorizzati con la costituzio- di epoca più vicina a noi. L’escursione store dell’Area Marina a condurre im- che hanno scelto una navigazione scan- ne dell’Area Marina Protetta di Punta lungo le coste ci porta ad ammirare le mersioni nelle acque della riserva. 39 Fino ad alcuni decenni or sono, la costa, ra e fauna: le rocce sono ricoperte dal un faro, essenziale punto di riferimento to gorgonie bicolori, rosse e gialle. Oltre il mare ed il fondale di quest’area mari- giallo dell’antozoo Parazoanthus axinelle, perché lo scoglio si trova sulla rotta fra i limiti di profondità dell’immersione ri- na offrivano ovunque scorci di rara bel- dalle distese di alghe verdi Halineda tuna Sorrento e Capri. Ma, soprattutto, è di creativa vive un grande esemplare del- lezza. In anni recenti, sui fondali sabbiosi e dalle corolle degli vermi Sabella spal- fronte al porto di Marina della Lobra, la spugna gialla Axinella cannabina, che e limacciosi, ad una profondità fra 30 e lanzani. Scendendo progressivamente solamente 0,75 miglia dalla banchina. allunga le proprie estremità nell’acqua 35 mt le praterie di Posidonia oceanica troviamo le gorgonie bianche, gialle e Questo è il regno delle gorgonie medi- blu: un fantastico contrasto di colori. si sono ridotte, a causa della mutazione rosse Eunicella singularis, Eunicella cavo- terranee. Prima di tutto quelle bianche Durante la risalita, abbiamo gettato uno dell’habitat. Il 12 dicembre 1997, il Mini- lini e Paramuricea clavata, i cui ventagli (Eunicella singularis), poco oltre quelle sguardo al fondale roccioso: le lunghe stero dell’Ambiente ha emanato il de- brulicano di Anthias rosa che si muovo- arancione (Eunicella cavolinii) che hanno antenne delle aragoste mediterranee creto istitutivo dell’Area Marina Protet- no instancabilmente. colonizzato il pendio, e poi un’inattesa sporgevano dai nascondigli per perlu- ta di Punta Campanella, riconoscendo il In questo meraviglioso palcoscenico quantità di gorgonie rosse (Paramuricea strare il fondale, e le corolle sferiche e valore naturale, storico ed ambientale nuotano molte specie ittiche, alla ricer- clavata), specialmente lungo la parete morbide dei vermi tubolari (Spirographis di quest’area, al fine di proteggere e va- ca di cibo e nascondigli. Triglie, banchi di nord, dove alcuni esemplari hanno rag- spallanzani) emergevano dai sedimenti. lorizzarne le risorse biologiche e geo- salpe, piccole cernie, alcuni labridi Tha- giunto una dimensione impressionante. Ma il nostro interesse è stato catturato morfologiche, accrescere la conoscenza lassoma pavo, ma anche un interessante I sub esperti non mancheranno l’op- dal movimento di grande banco di bar- degli ambienti marini e litoranei, pro- gruppo di barracuda del Mediterraneo, portunità di nuotare più in profondità racuda mediterranei a caccia di piccole muovere uno sviluppo sociale ed eco- che si esibisce nel classico carosello di e cercare un esemplare di gorgonia ros- prede. Senza alcun dubbio, uno degli nomico compatibile con la vocazione forme argentee nella colonna d’acqua sa le cui estremità sono colonizzate da uomini più famosi ad aver frequentato naturalistica e paesaggistica. Nelle zone antistante lo scoglio del Vervece. polipi bianchi: una strana ed affascinante le pareti del Vervece è stato Enzo Ma- che si sono salvate dalla pesca illegale Quest’ultimo emerge sulla superficie creatura. iorca: nel lontano 28 settembre 1974, dei datteri, c’è una grande varietà di flo- per pochi metri ed è sormontato da Su altri lati dello scoglio abbiamo trova- l’apneista ha raggiunto la profondità di

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87 mt! Confrontati con questa presti- gli instancabili gruppi di Anthias. Questo versato fiumi di inchiostro per descrive- A 35 mt di profondità ci sono numero- giosa performance, avvertiamo i limiti sito è noto per l’avvistamento di banchi re la bellezza di Capri e sott’acqua cer- se strette spaccature ricoperte di spu- della nostra disciplina sportiva. di pesci migratori: è una delle migliori tamente non è da meno. Ha solamente gne ed enormi colonie di Paramuricee località per la pesca sportiva, soprattut- un piccolo “difetto”: le immersioni di rosse. Per chi ha la necessaria esperien- Il capo meridionale della baia di Ieranto, to per tonni e seriole, merito anche del- Capri non sono alla portata di tutti, za ed un’adeguata preparazione, consi- il Capo di Montalto, accoglie i sub nel- le correnti marine che risalgo dal Golfo è necessario avere una discreta espe- gliamo un’immersione al grande tralic- le acque del Golfo di Salerno. Le pareti di Salerno. A causa di queste correnti, rienza. Ciò per varie ragioni: la profon- cio metallico che è adagiato sul fondale sommerse dello Scoglio A Penna sono è meglio non allontanarci troppo dal dità, le correnti, il fatto di trovarsi in sabbioso a circa 55 m di profondità: il interessanti : lo scoglio è suddiviso in limite esterno dello scoglio. Risaliamo mare aperto, il traffico dei natanti in su- suo scheletro è talmente ricoperto di due parti da un’ampia e verticale fendi- ed a 15mt di profondità notiamo un perficie e persino la trasparenza dell’ac- vita colorata da essere spesso confron- tura. Pochi anni fa, l’area più superficiale pendio punteggiato dei ventagli di gor- qua, che trae in inganno sulla profon- tato con il villaggio Pre-Continente dell’arco sommerso era ricoperta da gonia bianca Eunicella singularis: durante dità raggiunta. La parete scende ripida realizzato da Custeau nelle acque su- colonie dei celenterati arancione Para- una bella giornata di sole e con buone sino a circa 20 mt dove c’è uno stretto danesi. Ma non c’è solamente benthos : zoanthus axinellae e Astroides calycularis. condizioni marine, i raggi del sole pe- pianoro. Oltre questo gradino, la fauna non è raro l’incontro con un pesce San Ora, se gettiamo solamente uno sguar- netrano nell’acqua illuminando piacevol- mediterranea si manifesta in un calei- Pietro stanziale, intrigante giocatore di do frettoloso, l’arco appare scialbo, mente i dettagli dei polipi. In superficie doscopio di colori (imperativo portarsi nascondino, perfettamente mimetizza- sembra solo nuda roccia. Dobbiamo è necessario prestare attenzione alle una torcia!) e di vita. Condizionati dalle to nell’ambiente che frequenta. raggiungere il lato esterno e nuotare in numerose barche che incrociano nell’a- condizioni marine e dall’esperienza indi- profondità per trovare una parete ricca rea, soprattutto durante i mesi centrali viduale, è possibile effettuare differenti Sulla via del ritorno, è d’obbligo una del colorato Parazoanthus e di grandi e del periodo estivo. percorsi subacquei, alcuni specificamen- tappa alla Grotta di Mitigliano. A cau- rosse Paramuricee, dove ci sono anche L’Isola di Capri. Molti autori hanno te per subacquei tecnici. sa della natura geologica della penisola sorrentina, l’area fu soggetta ad intensi 80mt all’interno della scogliera. Le pa- dolce che percola attraverso la porosità re dell’acqua, dal blu scuro all’indaco, al fenomeni carsici che crearono una gran- reti del tunnel sono composte da roc- della roccia, qui riesce a vivere un pe- turchese del cielo. Ha una profondità de quantità di grotte emerse, che tor- cia calcarea ed il fondo è ricoperto di sce molto insolito e raro: l’ Oligopus ater, del tutto irrilevante: l’apertura è sola- narono ad essere sommerse a causa dei sedimenti pesanti; la visibilità è buona, a chiamato Brotula, un pesce dal colore mente a 4 m ed è possibile accedervi movimenti tettonici e dell’innalzamento patto di non avere davanti un sub par- molto scuro e dalla forma insolita, che anche in apnea. All’interno, sembra di del livello del mare. Anche la Grotta di ticolarmente energico nel pinneggiare. vive solamente nell’oscurità delle grotte essere accolti da un lago, largo oltre 40 Mitigliano non si addice a tutti i subac- Dopo i primi 30 m c’è un sifone verti- o nelle acque abissali. L’ultima camera è m, mentre la volta emersa è alta circa quei. L’entrata, a 15 m di profondità, è cale che sbuca in una camera solo par- ricoperta da anemoni color arancione 20 m. Dall’acqua ricca di minerali che vasta ed non ci sono difficoltà a nuotare zialmente sommersa e l’aria della volta è che, se disturbati dalla luce delle torce, percola attraverso la volta e le pareti, si attraverso il tunnel che conduce alle va- respirabile. Ci re-immergiamo e, dopo si rifugiano sotto la sabbia. sono formate numerose stalattiti e sta- rie camere, ma esso penetra per oltre una strettoia lunga circa 20 m, arrivia- Un’altra grotta impedibile e maestosa lagmiti, alcune riunite a formare colonne mo in altre due camere. Grazie all’acqua è la Grotta dello Zaffiro, con un’ina- di roccia calcarea ed incredibili forma- spettata dimensione e tonalità di colo- zioni di alabastro. S.M.

appunti di v iaggio

ОО Diving Center : Punta Campanella Diving Centre , Via Fontanella, stabilimento “Il Paguro” - Chiedere di Edoardo, Gianluigi o Rosy per qualsiasi informazione, dal tran- 80061 - Massa Lubrense [NA] - Italy - Tel.: + 081 8545547 + 39 3384712360, sfer all’alloggio. Possono veramente essere d’aiuto nell’organizzare una splen- +39 3383158841 - E-mail: [email protected] dida vacanza e soggiorno.

ОО Dove soggiornare : • Hotel Piccolo Paradiso, www.piccolo-paradiso.com tel 081 8789240 - fax 081 8089056 • Agriturismo La Lobra, www.lalobra.it Tel. e Fax +39 081 8789073 • Hotel Delfino, www.hoteldelfino.com Tel. +39.081.8789261 , Fax +39.081.8089074

ОО Pub & bar: • Kike bar, Marina della Lobra, tel.cellulare 328.8335355 • Caffè Osvaldo, Massa Lubrense, telefono 081.8789005 • Snack Bar Angelo’s, Marina della Lobra, telefono 081.8789040 ОО Ristoranti: • L’Antico Franceschiello a Massa Lubrense. • “ Funiculì Funicalà “ sul porto di Massa Lubrense. • La Primavera in piazza a Massa Lubrense • Da Gigino, porto di Marina della Lobra, telefono: 081.8789583 • Agriturismo La Lobra, telefono 081.8789073 ОО Escursioni e dintorni: • Da Cicciotto, la più vecchia pizzeria in Massa Lubrense, telefono: 081.8789862 Se l’archeologia vi appassiona e vi interessano le eruzioni vulcaniche, Pompei • Restaurant & Pizzeria La Tavernetta, Marina di Puolo, telefono 081.5339797 – il famoso villaggio romano che fu completamente ricoperto dalla lava e ОО Come arrivare: pomice del Vesuvio nel 79 a.C.- si trova solamente a 35km da Massa Lubrense. Siete incorreggibili romantici e non vedete l’ora di visitare Amalfi o l’isola AEREO: la compagnia low-cost Easyjet (www.easyjet.com) effettua voli di di Capri? Non c’è alcun problema: Amalfi dista 37km da Massa L. e Capri Milano Malpensa a Napoli; in alternativa valutare le offerte di Alitalia, Air One, emerge dalla superficie del mare proprio di fronte a Punta Campanella, il Poi suggeriamo di prendere un bus dall’aeroporto sino a Sorrento: Autolinee limite meridionale del comune di Massa L. Curreri, telefono 081.8015420, fax 081.8015744, web: www.curreriviaggi.it “-” disse Le Corbusier riferendosi ad Amalfi, assiso di fronte alle minuscole Da Sorrento a Marina della Lobra il transfer è garantito dal Marina della Lobra case inerpicate sui maestosi pendii che precipitano in mare. Oggi come allora Diving Centre la loro vista è emozionante. Se vi piace la musica raffinata e l’arte, non potete lasciarvi sfuggire una visita AUTO: per chi arriva da Roma : Autostrada Roma-Napoli. Prendere il raccordo a Ravello (distanza 43km), specialmente nel periodo del Festival della Musica. per la Napoli-Pompei-Salerno. Percorrere l’autostrada in direzione Salerno ed La costiera Amalfitana con Positano sono talmente conosciute da non uscire a Castellammare di Stabia. Seguire le indicazioni per Sorrento (circa necessitare alcuna presentazione. 25 Km. di strada costiera). Giunti a Sorrento proseguire per Massa Lubrense. . Arrivati nella piazza principale di Massa Lubrense prendere la strada in discesa ОО Shopping: per Marina della Lobra. Ampio parcheggio, a pagamento, a pochi metri dal i vicoli di Sorrento offrono una varietà di prodotti tipici locali: dall’ intarsio diving sorrentino al Limoncello, alle ceramiche, etc. .

DD le isole della maga circe di Franco Banfi & Sabrina Monella

dive destinations di Cristina Ferrari & Luigi Del Corona foto e video di Salvatore Marchese

magica Cri La prima volta che, nel Luglio Cri Si fa colazione al Dragon Inn, un piatta dell’acqua fra le isole e un mare di per appendere i vestiti che restano per lo più 2004, approdammo a Sipadan, era ancora hotel su palafitte dove avevamo già allog- ricordi, c’è anche lo zio Chang, in carne ed in valigia. La pensione completa di cibo e be- possibile soggiornare in quest’isola pinna- giato. Di fianco al ristorante c’è un acqua- ossa, con il pizzo, il lungo codino, gli occhi vande (acqua, tè, caffè) è di 35€ al giorno a colo non lontana dalla costa est del Borneo rio in cui cernie giganti, snappers, aragoste acquosi, la sigaretta che pende perenne- testa. Lo staff è simpatico e godereccio: tutte Malese: senza saperlo, fummo tra gli ultimi ed enormi granchi stanno in mare; semplici mente dalla bocca sdentata. Attracchiamo le sere suonano, coinvolgendo gli ospiti, anche fortunati sub a godere di quel privilegio. reti limitano la loro libertà. al “backpacker’s resort”, sviluppato sull’ac- con strumenti improvvisati, carburati a punti- Fu un vero colpo di fulmine e la partenza, qua, ai limiti del villaggio, e ci inseriamo no da birre e superalcolici. Ogni giovedì c’è il dopo soli tre giorni di permanenza, lasciò Gigi Nell’attiguo ufficietto di Uncle Chang subito nell’atmosfera allegra e frizzante del concerto di una banda esterna. Tutt’intorno, i in noi, come in chiunque vi sia stato, un ir- concordiamo il soggiorno a Mabul e una gita posto che accoglie ospiti da tutte le parti bambini, ad ogni ora del giorno sguazzano o resistibile desiderio di ritorno... in giornata per fare snorkelling a Sibuan, una del mondo. passano su minuscole barche, sempre sorri- minisola di fronte a Semporna. La bella spiag- denti, e si sbracciano in saluti. L’orizzonte del Gigi A fine maggio 2013 si riparte per la gia bianca è piena di gusci di tridacne, nutri- Gigi La struttura è molto spartana, inte- mare è presente, ogni momento, lì davanti, a tanto sospirata meta e, dopo gli scali di Abu mento delle famiglie di pescatori che risiedono ramente in legno. Una grande terrazza dove perdita d’occhio e i tramonti, con la splendida Dhabi e Kuala Lumpur, atterrati in tarda sera- su barche o vecchie e scalcinate palafitte in- si consumano i pasti è anche il fulcro delle variegatura infuocata di nuvole, mozzano il ta all’aeroporto di Tawau, raggiungiamo Sem- torno. Ci sono, come sempre, nugoli di bambi- attività ludiche serali; tutt’intorno si affaccia- fiato. porna con una spericolata corsa nella notte ni con cui giochiamo e condividiamo il picnic. no i nuovi mini-cottages e le camere, con e sull’ultimo taxi rimasto, sistemandoci poi al senza bagno. Nelle stanze vi è solo un letto Cri Dall’albergo una lunga passerella Sipadan Inn, un albergo pulito e silenzioso. Cri La mattina seguente sulla bella e, talvolta, un tavolino; le lenzuola però pro- inserita fra le palafitte del villaggio porta lancia per Mabul, che sfreccia sulla distesa fumano di pulito. Qualche raro chiodo serve alla terraferma. Le stradine passano fra le 55 misere case sull’acqua. Ovunque sono ste- neopatentato coreano, deambulante senza sudcoreano, ci mostra sul display uno splendi- si, ordinatamente, i panni e, meno ordina- Cri Se la pensione completa è low assetto sul fondo, lo fa scappare. Ci si consola do squalo balena immortalato il giorno prima tamente, sono sparsi in giro gli inevitabili cost, le immersioni a Sipadan sono “salate”: con la veduta del turbine dei “voracissimi” e che fa rodere d’invidia tutti. Poi si va a fare rifiuti che danno un aspetto d’insieme de- un pacchetto di tre, comprensivo di ingres- con una scorpacciata di tartarughe che dor- il bagno nell’area, delimitata dalla linea delle solante. Oltre il villaggio, iniziano i resort so al parco marino, costa 138€ (il carbu- mono o si riposano in nicchie sulla parete in boe, ai lati del jetty, in cui anche gli snorkelers di lusso, il primo sulla spiaggia, gli altri due rante influisce parecchio). In compenso con tutte le posizioni. I coralli sono belli soprattut- possono nuotare con grande soddisfazione: inseriti sul reef, in un mare di cristallo, copia il vecchio pirata dello zio Chang di “contin- to verso la superficie. cinque enormi tartarughe in corteggiamento raffinata delle abitazioni indigene. (guarda il gentamento” dei sub non se ne parla. sono quasi immobili nell’acqua bassa vicino video) Cri Mentre stiamo risalendo vediamo alla spiaggia e gli squali si avvistano facilmen- Gigi Il primo tuffo lo facciamo a Barracu- la pioggia scrosciare sulla superficie dell’ac- te. (guarda il video) Gigi Il programma giornaliero è semplice da Point. La siringa di Cristina appesa al GAV, qua. Poi il cielo si apre. Sulla spiaggia pas- e consolidato: si parte dopo colazione ed in che l’aiuta nel consueto tribolato tentativo di seggiano due varani grandicelli dall’aspetto Cri Conclusa la prima giornata ad Han- 20 minuti si arriva sul posto. Dopo la prima compensare, fa sghignazzare le due giovani inquietante. I visitatori non possono andare ging garden, torniamo il giorno successivo a immersione si scende a terra, per far vistare guide. Scesi tranquillamente a 15 m ci si para a zonzo liberamente e se ci si allontana un Barracuda point: il vortice di barracuda è l’elenco dei sub al presidio militare e si fa un davanti un “muro” di jack fish, talmente com- poco i militari minacciano di non permette- fantastico. Vediamo anche un napoleone primo spuntino. Si risale in barca per la secon- patto che non si vede oltre. Un po’ perplessi ci re più l’accesso all’isola nei giorni seguenti. veramente gigante e, oltre alle tartarughe da immersione e si ritorna per il pranzo. Un buttiamo dentro e lo attraversiamo. Dall’altra e agli squali di default in tutti i siti, un pesce po’ di siesta e, magari, un po’ di e parte, sulla spianata di sabbia, nuotano nu- Gigi Si chiacchiera amabilmente con balestra che attacca Gigi alla fine dell’im- poi via per la terza discesa, terminata la quale merosi squali grigi e, mentre Salvo, il nostro i compagni di immersione confrontando il mersione. Lui, date le esperienze pregres- si rientra a Mabul. amico fotografo, sta per immortalarne uno, un bottino digitale. Daniel, un giovane medico se, riesce a darsela “a pinne” prima di es-

57 sere beccato. A South point, ci accolgono letti, che si stagliano nel blu del mare pro- sacchettini minuscoli di plastica rossa (il cui rea uscente, alla ricerca di molluschi. Finita diversi squali grigi e un’enorme aragosta; fondo, tartarughe, gorgonie, spugne, coralli scopo è rimasto un mistero insoluto), altri la- la pioggia si presenta la mascotte di Uncle a White Tip Avenue la parete è ricoperta morbidi con le delicatissime infiorescen- vorano alla costruzione delle barche da pesca, Chang, un uccellaccio che quotidianamente da gorgonie fra le quali spicca un anemone ze “a mimosa”. Si continua a West Ridge scartavetrandone pazientemente i pannelli di passa dalla cucina a riscuotere il suo rancio verde prato in contrasto con i pesci pagliac- con un branco di bumphead. A Barracuda legno. Molti bambini stanno sotto le palafitte composto per lo più da pelle di pollo: sembra cio arancio brillante. Point, la nuvola è più grande e molto più a giocare con la sabbia o a far rimbalzare una un airone dalle piume nocciola e con gli occhi in superficie, da 13 a 15 m: li guardiamo da moneta sull’altra affinché schizzi al di fuori di bistrati di celeste. Gigi Esploriamo i dintorni di Kapalai e sotto che si profilano su uno sfondo chiaro un cerchio tracciato per terra, altri, molto pic- Mabul dove, per la ricrescita dei coralli, sono e cristallino e anche questa volta entriamo coli, trasportano pesci appesi ad un bastone. Cri Stasera dormiremo un’ultima not- stati inseriti dei telai di vecchi tubi dismessi o nel tunnel dei minacciosi predatori. Che te a Semporna nel solito Sipadan Inn. Do- delle barche affondate. Nonostante le strut- goduria! Per concludere, distese di crinoidi Cri La pioggia comincia a scrosciare e mani è prevista la partenza per Sepilok , ture artificiali, ci godiamo la vista di enormi ed enormi spugne portaombrelli, quattro corriamo a ripararci in un mini-emporio. il centro di rieducazione degli orang utang cetrioli di mare, molte murene dorate e una squaletti nutrice che oziano sotto un enor- I piccoli clienti si presentano con una mo- (uomo delle foreste), e, successivamente, verde scuro, un grosso lionfish nero in una me corallo a tavola e un’infilata di deliziose netina per comperare una caramella o, per il Kinabatangan river, dove vivono le grottina insieme a un trigone a pois, camuf- tartarughe incastonate nei coralli che for- contrattando con gli occhi imploranti, ma- scimmie con la proboscide dette Nasicae. fatissimi pesci coccodrillo e pesci scorpione, mano incredibili composizioni. (guarda il gari due. All’interno della bottega un fagot- Anche in questo caso lo zio Chang ci darà grosse cernie maculate, sgargianti nudibran- video) to, attaccato ad un gancio appeso al soffitto una mano affittandoci un pick-up con auti- chi, un’aquila di mare, un cucciolo di pesce con un elastico, oscilla su e giù, mosso ogni sta per il transfer. Arrivederci magica Sipa- scorpione foglia. Gigi Il giorno della partenza visitiamo tanto dalla mamma che culla il suo neonato. dan! C.F & L.D.C. ancora il villaggio. Passiamo fra le case os- Cri L’ultimo giorno si comincia a Mi- servando le attività della gente: dei ragazzi Gigi Nonostante il diluvio, molti loca- [email protected] dreef con un branco di una ventina di squa- mettono del petrolio densissimo e nero dentro li camminano nell’acqua bassa per la ma- informazioni utili sipadan isola oceanica

ОО Viaggio : Tappa intermedia obbligatoria è il galattico aeroporto internazionale di Kuala Lumpur (KLIA), la piacevole capitale della Malaysia, servito da un’infinità di compagnie aeree. Il balzo successivo è il volo verso la cittadina di Tawau nel Bor- neo, raggiungibile sia con la compagnia di bandiera Malaysia Airlines, sia con la più economica, ma super efficiente e capillare, AIR ASIA (Ryanair d’oriente), il cui unico neo è quello di avere un proprio scassato terminal (LCCT) che si raggiunge in bus ma fa perdere tempo nelle coincidenze. Giunti a Tawau si salta sul primo taxi che, per un modico esborso, ti conduce in un’ora a Sempoerna, la cittadina sulla East Coast base di lancio per Mabul e Sipadan. Un pernottamento a Sempoerna è quasi inevitabile. www.sabahtourism.com ОО Visto: Non è necessario alcun visto per la Malaysia che dispone di un efficiente Ente del Turismo a Milano www.turismomalesia.it a cui rivolgersi per tutte le in- formazioni riguardanti le numerose località dove immergersi e i molteplici Parchi Sipadan si erge in verticale dalla profondità di 900 m nel mare di Celebes (stato del Nazionali che rendono tutto il paese, una delle “tigri” del sud est asiatico, un vero Sabah, Borneo): unica in Malaysia, si fregia del nome di isola oceanica perché giace al di gioiello naturalistico. fuori della piattaforma continentale. La varietà e quantità di pesce pelagico che vi si può ОО Sicurezza: www.dovesiamonelmondo.it ammirare la rende, a ragione, uno dei siti d’immersione più famosi al mondo. ОО Clima: Caldo umido, il periodo migliore per andare a Sipadan va da Maggio ad Sipadan era balzata ai disonori delle cronache quando, nell’Aprile del 2000, dei guer- Ottobre, la stagione secca. A Mabul l’aria condizionata non è indispensabile. Ogni riglieri islamici filippini vi sbarcarono rapendo ben 22 turisti occidentali: rivendicavano tanto si scatenano degli acquazzoni torrenziali ma subito dopo torna il sereno. l’appartenenza di quel gruppo di isole coralline ad un antico califfato dell’adiacente ОО Temperatura: Acqua intorno ai 28°C, consigliata muta 3 mm. mare di Solu che politicamente appartiene alle Filippine, ma in realtà è il “mare dei ОО Fuso orario: GMT+8 (+7 Europa Centrale con ora solare, +6 con ora legale) pirati”. Dopo una lunga trattativa gli ostaggi vennero liberati e tutta la zona venne ОО Cibo: Cucina di tipo cinese. militarizzata per avere in giro meno visitatori possibili. Nel 2005 il Governo locale ОО Medicinali: Stante “l’isolamento” portarsi dall’Italia tutto ciò che può servire. la dichiarò Parco Marino Integrale, facendo smantellare tutti i resort ivi esistenti e ОО Vestiario: Vestiti sportivi, comodi, leggeri, mantella impermeabile, scarpe per contingentando il numero di subacquei am- camminare. messi giornalmente. Oggi i turisti vengono ОО Escursioni: Assolutamente consigliato estendere la vacanza marina con una visita ospitati sulla vicina isola (non oceanica) di ai parchi naturali del Borneo www.sabahtourism.com/en/ Mabul dove sono stati realizzati diversi re- ОО Telefono e internet: Molto conveniente acquistare SIM locale con estensione sort di alto livello, tra cui una curiosa ex Internet. piattaforma petrolifera, ancorata davanti ОО Valuta: Il RINGGIT (MYR), che nella lingua malese significa zigrinato e deriva dal alla costa, oppure a Kapalai, un reef affio- bordo del dollaro spagnolo d’argento usato un tempo come moneta di scambio in rante sopra il quale è impiantato un hotel di tutta la zona. 1€ vale circa 4,3 MYR. Le carte di credito sono accettate nelle strut- lusso costruito, come gli altri, su palafitte di ture di un certo livello. legno. Proprio in mezzo al villaggio si trova ОО Ambasciate: l’economico, vivace, Uncle Chang resort, • Ambasciata Malaysia, via Nomentana 297, 00162 Roma. Tel 068415764 frequentato da giovani scuba-globetrotter. • Sito ambasciata d’Italia in Malaysia: www.ambkualalumpur.esteri.it Un elenco completo delle sistemazioni nel sito: www.mysabah.com

immersioni di Pierpaolo Montali & Mario Spagnoletti

hirondelle ‘’immersione sul relitto della 4. la profondità di rispetto per un lago. era nostra ferma intenzione chiudere il a ottocento passeggeri con una velocità nave trasporto passeggeri Hi- Questa è tuttavia una bellissima im- trittico in bellezza con l’immersione più massima di crociera di 23 km/h. a pie- rondelle sul fondo del Lago Le- mersione, per i medesimi motivi di cui profonda su quello che, dei tre, era il no carico. Esso poteva essere definito il mano è impegnativa: questo potrei dire, sopra, riservata ad esperti ed appassio- battello più grosso e capace, nel nostro segno dei tempi moderni che stavano dopo averla compiuta a documentata nati sommozzatori, che sappiano alle- immaginario, di regalare le più intense pressantemente entrando nella menta- Lcon Mario e gli amici che hanno voluto narsi e prepararsi psicologicamente al emozioni. lità degli uomini. accompagnarci nei quattro tentativi di superamento delle difficoltà correlate. L’Hirondelle era un battello a vapore Nel 1821 il diplomatico americano riprendere delle immagini che potesse- Tutto nasce dalla nostra ferrea volontà del tipo a ponte raso con dimensioni del Edward Church infatti era giunto a Gi- ro essere proposte al pubblico in modo di documentare anche il nostro terzo tutto rispettabili: 11 metri di larghezza nevra per lavoro ed aveva notato che dignitoso. battello a vapore conosciuto ed affon- e circa 52 di lunghezza. Il suo tiraggio non esistesse alcun vapore sul grande Impegnativa per almeno quattro buone dato in un lago svizzero-francese nel dall’acqua, adattato ad un lago, era tut- lago. Egli considerava la Svizzera un pa- ragioni: cuore d’Europa. tavia mediocre: solo un metro e trenta. ese al centro dell’Europa libero ed in- 1. le di aria ed acqua; Quel che ci anima è anche la ricerca La propulsione era assicurata da una gegnoso, ma ancora privo dei benefici 2. la logistica dell’immersione; storica delle nostre passate e malaugu- macchina a vapore verticale a due cilin- della tecnica e della scienza. In altri Stati, 3. la visibilità nell’acqua (mai chiara ratamente dimenticate tradizioni. Dopo dri oscillanti che era in grado di svilup- anche non lontani da quello elvetico, i perché al fondo di un grande impluvio aver portato alla luce i relitti di Jura e pare 65 cavalli nominali. benefici della straordinaria scoperta di naturale); France nei laghi di Costanza e di Annecy, Il battello poteva far salire a bordo sino Robert Fulton,che avrebbe di lì a poco 67 cambiato il modo di navigare, la caldaia a Vapore Guglielmo Tell I, giusto poco ne battezzato appunto Hirondelle (= lago), al dicembre del 1967, mese in cui a vapore montata su nave, erano già in tempo prima dal varo del Winkelried I, rondine); questa imbarcazione vantò si registrò l’ultimo incidente mortale, si programmazione esecutiva. secondo battello a vapore a navigare sul il primato di essere la prima costruita potrebbe dire che sul lago grande di Gi- Church sottopose pertanto alle auto- lago ginevrino. interamente in Svizzera. Inizialmente nevra vi fosse una certa familiarità con rità cantonali del Vaud e di Ginevra il In due anni ben quattro compagnie di fu prevista una chiglia in ferro per l’Hi- i guai viaggiando sulle sue acque, forse progetto di introdurre la navigazione a navigazione si organizzarono, dando vita rondelle, ma non essendo ancora ter- a causa della poca esperienza di naviga- vapore sul lago Lemano in assenza della ad un’accesa concorrenza tra di loro per minata una ferrovia che fosse capace zione delle maestranze di settore, alle costruenda ferrovia a bordo lago. la divisione del mercato dei trasporti di di trasportare materiali così pesanti al prese con macchine ben più grosse e Nel maggio del 1823 così il primo mercanzie e viaggiatori. cantiere di Zurigo, si optò per il classico nuove rispetto alla piccole imbarcazioni battello a vapore della storia del lago Ancora nel 1855 le varie compagnie, fasciame interamente in legno. Il nuovo per la pesca su cui si erano tradizional- vedeva il suo varo con il nome di Gu- lontane dal confederarsi nella Compa- battello lasciò la darsena di costruzione mente formate. glielmo Tell I. Il 18 giugno del 1823 poi gnia Generale di Navigazione del lago di il 27 agosto del 1856 per prendere ser- Il 10 giugno del 1862, dopo sei anni questi faceva poi il suo primo viaggio Ginevra ed attendendo sempre l’arrivo vizio alla fine del mese seguente. di navigazione regolare, l’Hirondelle di linea, dando inizio ad una sequenza della ferrovia sul bordo lago, promette- Il 19 febbraio del 1857 purtroppo ebbe partì alle otto del mattino da Ginevra di successi di pubblico e di viaggiatori vano ampi guadagni ai loro proprietari già il suo primo incidente: si andò ad in- per arrivare verso mezzogiorno nel- davvero rilevanti. Sollecitato da tutte le con l’aumento costante dei viaggiatori cagliare alla punta del Promenthoux nei la cittadina di Vevey. Qualche minuto parti a vendere il suo battello a vapore, imbarcati. In quell’anno così la Societé pressi di Nyon, ma venne poi rimesso in più tardi, con un tempo calmo e circa Church alla fine cedette ed il 15 ago- de l’Aigle et du Lèman ordinò un nuo- grado di riprendere la sua navigazione. trecentocinquanta passeggeri a bordo, sto del 1824 un gruppo di imprendito- vo battello a vapore ai cantieri Escher Dall’ottobre del 1825, in cui si registrò si trovò di fronte ad un’imbarcazione al ri ginevrini acquistò il Guglielmo Tell I, & Wyss di Zurigo capace di trasporta- la prima vittima (un passeggero del Gu- largo della punta della Becque in località dando così vita alla Società del Battello re ben ottocento passeggeri che ven- glielmo Tell I portato via da un’onda del Tour- de- Peilz vicinissimo alla cittadina

69 di Montreux. Per evitare una collisione capitano e pilota infatti erano in quel disastrosa il timoniere si accostò troppo momento impegnati a validare i circa alla riva e portò quindi lo scafo a collide- trecento biglietti per Montreux e Cla- re con le punte delle rocce affioranti e rens agli abitanti che rientravano dal poco visibili. Si aprì una grossa falla non mercato di Vevey. contenibile. Il comandante Hoffmann La prima relazione terminava dunque diede così l’ordine ai trecentocinquanta con la poca convinzione del Prefetto di passeggeri a bordo di sbarcare, aiutati vedere rimettere in pristino facilmente dai pescatori locali, che erano già inter- l’imbarcazione. venuti sul posto compiendo le opera- Il secondo rapporto dell’autorità pre- zioni senza danno alcuno a bagagli e fettizia del giorno seguente, appurava persone. che fossero saliti a Vevey circa duecen- La prora dell’imbarcazione si riempì to passeggeri, da aggiungersi a quelli d’acqua molto rapidamente e due ore già presenti sull’Hirondelle, per un to- più tardi, nonostante il sopraggiungere tale appunto di circa trecentocinquanta del vapore Simplon e del rimorchiato- e che l’unica colpa del naufragio fosse re Mercure, il suo livello era già giunto da attribuirsi al timoniere sostituto di all’altezza dei tamburi. quello abituale, tal Visinand, che si era Il primo rapporto sull’incidente, redat- incaponito ad eseguire una manovra del to dal Prefetto Jean Roche al Consiglie- tutto arbitraria e pur avendo dovuto re di Stato Duplan, esprimeva la diffi- egli conoscere il lago per aver prestato coltà dei soccorritori nell’individuare la servizio già da due anni sui battelli a va- falla sotto il piano dell’acqua affiorante pore Leman e Mercure. che pareva entrare da sotto il locale La realtà, che appariva come una sorta macchine; egli scriveva che era convin- di denuncia delle condizioni di lavoro di- to non vi fossero attrezzature idonee al sumano che gli addetti alla navigazione salvataggio dell’imbarcazione arenatasi, erano costretti ad affrontare, era che pur sperando nell’arrivo degli ingegneri in sole quattro persone di bordo quel che due anni prima avevano salvato il giorno stavano governando un’imbar- Lèman III a Coppet. cazione tanto grande, invitando i nuovi La causa dell’incidente era di tutta evi- imbarcati a fare i biglietti ed aiutandoli denza da riferirsi all’imprecisione del anche a sistemare le merci negli appo- timoniere, che non conosceva quella siti vani. Visinand, dopo aver compreso parte di lago in quanto rimpiazzo tem- le dimensioni del disastro e della sua poraneo di chi avrebbe dovuto essere conseguente responsabilità, si diede alla alla barra quel giorno. fuga dopo aver dismesso i panni ufficiale Ignorando le grida ed i segnali dei bat- della Società di Navigazione. tellieri locali, vedendosi contro l’im- I passeggeri, tutti tratti in salvo, non la- barcazione contraria, egli finiva per mentarono mai disservizi, ma anzi, lo- manovrare ove le rocce affioranti pro- darono la disponibilità del personale di ducevano il disastroso danno definitivo; bordo nel prestar soccorso. Il Prefetto allora concludeva il suo secondo rap- intravedere ai più ottimisti il successo meni di correnti dovute allo sposta- sione complessa come quella sull’Hi- porto indicando al Consiglio di Stato totale dell’operazione. La notte tra il 13 mento delle acque del nascente Roda- rondelle? che avrebbe fatto cercare ed arrestare ed il 14 luglio purtroppo una violenta no, che prende vita proprio dal lago di Essenzialmente storico e documentati- Visinand, visto alcuni giorni dopo a Gi- ed inattesa tempesta sul lago ruppe gli Ginevra e che creano rilevanti depositi vo come detto in premessa. nevra. I tentativi di recupero dell’Hiron- ancoraggi fino a lì realizzati e devastò di tipo alluvionale. L’ultimo nostro tuffo è stato così or- delle si protrassero per un mese. la barche d’appoggio accostate. All’alba Il lago Lemano conta 89 miliardi di mq ganizzato dalla barca, con partenza dal Furono chiamati gli ingegneri del can- non si vedevano emergere dall’acqua d’acqua, con una superficie piana di cir- lato francese del lago. Si sono già effet- tiere Escher Wyss & Cie di Zurigo che che i parapetti ed i portabiti della pop- ca 580 chilometri quadrati. Il tempo di tuati tre tentativi da riva per riuscire a avevano costruito l’imbarcazione per pa dell’Hirondelle; le pompe inghiottite ricambio teorico delle acque è di undici fare le fotografie e ognuno di essi ha dirigere i lavori. Si cominciò con il collo- con il resto del vapore. L’operazione anni e la sua massima profondità è di avuto una sua differente tribolazione: care degli enormi tronchi di pino di tra- di salvataggio a questo punto era evi- 309,7 metri. dai meno sette gradi centigradi esterni sverso sul ponte di coperta legati con dentemente divenuta impossibile con i Abbiamo provato a compiere, sulla con nevicata, alla già descritta acqua lat- grosse catene allo scafo; con l’ausilio di mezzi a disposizione in quel tempo. scorta delle indicazioni degli amici Sviz- tiginosa, con una costanza di tre/quattro alcuni argani si pensava di rimettere in Mercoledì 29 luglio, dopo aver recupe- zeri, l’immersione dalla riva, in località gradi in essa, sino alla nevicata prodigio- galleggiamento il battello a vapore, sol- rato la poppa, che nel contempo si era appunto Tour de Peilz. sa al Passo del Gran S. Bernardo. levandolo centimetro per centimetro, staccata per cedimento strutturale dal Non consiglieremmo però il tentativo a Saliti sul gommone in otto, troppi per la in modo da poterlo rimorchiare sino resto del battello sommerso, i presenti nessuno in autunno ed inverno, periodo tipologia dell’immersione di cui trattasi al più vicino bacino di carenaggio. Tut- videro quel che restava dell’Hirondelle in cui ci siamo stati noi: troppo frequenti e navigato per circa 20 minuti da una tavia la gravi deformazioni della chiglia inabissarsi per sempre tra i flutti. i fenomeni meteorologici che rendono parte all’altra del lago, mentre un pallido si intuivano e fra di esse le peggiori si Sette anni più tardi un palombaro ten- l’acqua davvero molto torbida e di con- sole primaverile si fa spazio tra i nembi trovavano sotto l’alloggiamento delle tò invano di localizzare il relitto, nel seguenza impossibile, o quasi, l’orienta- minacciosi, arriviamo sul punto d’im- grandi caldaie. In quindici giorni di lavo- contempo scivolato alle attuali quote mento addirittura dei subacquei locali mersione e troviamo un’altra imbarca- ri si riuscirono a portar fuori dall’acqua sul pendio fangoso e ripido sottostante. che frequentano il sito abitualmente.. zione che ha già un pedagno sul sito. soltanto due metri di prua, lasciando In quel tratto vi sono numerosi feno- Qual è l’interesse dato da un’immer- I nostri trasportatori attendono un istante per cercare l’intesa con i colleghi estosa del battello a vapore sommerso filare invano poiché letteralmente colmi secolo di immersione su un fondale al- presenti sul posto. Gli altri desisteran- che si erge dal fondo. Inutile, a nostro di sedimento. Al fondo del relitto, verso luvionale. Il relitto fu scoperto infatti, no mentre noi verremo portati su una avviso, pensare di seguire da riva il cana- i 60 metri l’alloggiamento della caldaia dopo centoquattro anni di oblio, il 27 boa poco più avanti con corpo morto ai lone di scivolamento che Francesi e Sviz- con un albero motore enorme, scoper- febbraio del 1966, per caso, come sem- venti metri, distante però dai quaranta- zeri citano in continuazione nei siti e nei to a mostrare cilindri e bielle, proprio pre accade in certuni frangenti, da quat- due ove inizia a vedersi la prua dell’Hi- vari briefings pre-immersione. Quando come quello del Jura a Costanza. Al ter- tro sommozzatori della Federazione rondelle. Scendiamo in acqua per primi si va in un’unica soluzione altro non può mine dell’esplorazione della murata di Svizzera losannesi; il primo a fotografare noi operatori foto-video, priorità do- essere. Occorre dire che si possono re- dritta, la spaccatura della nave comple- il relitto fu Beat Arnold il 30 dicembre verosamente concordata con il diving. perire in rete anche i riferimenti della tamente insabbiata nel sedimento. La del 1970, che pubblicò le fotografie sul Sarà la svolta. Ci si lancia nell’oscurità bussola, ma che senza la minima cono- cosa più spettacolare però sono i grossi foglio degli Avvisi di Losanna. alla ricerca del relitto, nonostante io e scenza del sito, trovare il relitto da terra tronchi che furono posti di traverso sul- Nell’articolo di Arnold si vedevano Mario, con le attrezzature luci e foto- e da soli è impresa davvero ardua (riu- la coperta del battello ed incatenati allo bene la figura della prua in legno con grafiche pendenti e lo stress della forte scitaci soltanto una volta, ma senza ap- scafo che scivolarono impotenti nell’o- la Croce Federale intarsiata ed una corrente di superficie, si faccia maggior parecchiature fotografiche purtroppo). scurità quella mattina del 29 luglio del rete da pesca (rimossa dai palombari) fatica. L’immersione – s’è detto - è resa Giunti sul relitto si è letteralmente presi 1862: sono ancora lì, immobili nel buio che l’avvolgeva. Compiere l’immersione difficile dalla scarsa o nulla visibilità sino dall’incanto dell’ambiente: la finta cam- più assoluto. oggi senza l’ausilio di miscele ternarie ai trenta, trentacinque metri, oltre che pana non più originale, ma pur sempre Durante la stesura di questo articolo appare ipotesi non razionale. da un fondale che potrebbe e senza suggestiva, sulla prora, le fiancate con i ho scoperto tuttavia che sul sito dell’im- Chi scrive ha dato vita ad un’équipe di errore essere definito letteralmente di resti delle balaustre, le due cabine con mersione lavorarono per alcuni mesi, sommozzatori tutti utilizzanti miscele talco; i nostri supporti luci da ambiente alloggiamenti delle ruote a pale, la pas- neanche troppi anni fa, i palombari del ternarie in circuito chiuso ed aperto. estremo però ci rassicurano. serella per i passeggeri posta di traver- lago, con l’ausilio di idonea strumenta- P.M. & M.S Giunti ai quarantadue i potenti fari il- so sulle due medesime, i boccaporti del zione professionale, per liberarlo dei luminano il longherone della prua ma- sottocoperta, in cui ci proviamo ad in- detriti che lo ricoprivano da più di un immersioni di Cesare Balzi foto di Davide Barzazzi

il relitto delr ossarol da prora a poppa col Un team di subacquei, grazie all’utilizzo ottantacinque metri e larghi otto. Ave- dei trascinatori, ha svolto l’esplorazione di vano un notevole armamento silurante, entrambe le parti del relitto, distanti tra loro ma quando fu disposto che sarebbero oltre trecentotrenta metri al largo delle stati impiegati come piccoli esplorato- coste istriane. ri, fu aumentato l’armamento dei pezzi di artiglieria e il dislocamento a pieno carico raggiunse 1.235 ton. I «Poerio», progettati come cacciatorpediniere, im- barcarono quattro cannoni da 102 mm e otto tubi lanciasiluri. Trasformati in esploratori, l’armamento fu costituito da sei cannoni Terni da 102/35 mm, quat- tro impianti lanciasiluri binati, tipo De Luca per siluri da 450 mm e ferroguide per la posa di 42 torpedini tipo Bollo. Quando le unità entrarono in servizio non era previsto un armamento antiae- reo. A seguito di ulteriori modifiche, dal 1917, le unità imbarcarono due mitra- gliere anti aeree Vickers da 40/39 mm e dal 1918 i cannoni da 102/35 vennero Un team nelle vicinanze del cannone da 102/45 mm che sostituì sostituiti con quelli da 102/45, di conce- nel 1917 i pezzi da 102/35 mm. zione più moderna. L’apparato motore era costituito da due gruppi di turbine tipo Parson sistemate in due locali sepa- rati, mentre l’apparato generatore di va- pore era composto da tre caldaie a tubi Il Regio esploratore Cesare Rossarol «Rossarol uno e Rossarol due – mi spiegò a fine giugno d’acqua tipo Yarrow. Le eliche erano andrea grabrovic, descrivendomi su quali relitti avremmo due, a tre pale, in bronzo del diametro potuto sviluppare l’addestramento del suo successivo Appartenente alla classe «Poerio», la di 213 centimetri. La potenza totale era corso normossico – sono rispettivamente la prora costruzione dell’esploratore leggero di 24.000 h.p. con circa 585 giri delle eli- e la poppa», precisò. Una volta rientrato al Diving Center Rossarol iniziò il 30 giugno 1913 presso i che al minuto e sviluppava una velocità Shark di Medulin, dove da qualche mese conducevo corsi cantieri Ansaldo e C. di Sestri Ponente. massima di circa 32 nodi. tecnici, mi soffermai ad osservare la bacheca all’ingresso Fu varato il 15 agosto 1914 a Genova, con i disegni dei profili delle immersioni proposte dal centro. entrò in servizio il 1° agosto 1915. Il Ce- L’organizzazione delle immersioni «due immersioni distinte – pensai – ma quanto distano tra sare Rossarol e le unità gemelle Alessan- loro i relitti?» chiesi a Davor, il titolare del centro. In breve dro Poerio e Guglielmo Pepe erano con- Davor accese lo strumento cartogra- mi era balenata nella mente l’idea di un’immersione singolare siderate le prime grandi unità siluranti. fico sulla consolle della nuova barca e e, da lì a poco, l’avrei realizzata. Classificati esploratori leggeri, erano in visualizzò l’area a est di Medulin, dove realtà grossi cacciatorpediniere, lunghi giacciono oggi le due parti del relitto. Non conoscendo bene la zona, atten- bacquei e della loro programmazione, Venezia ed entrò a formare – con le Brindisi a Valona e viceversa; il 2 ottobre devo al suo fianco con ansia la risposta. Michele, per le documentazione video, unità gemelle Pepe e Poerio – il Secon- 1918 effettuò una missione di protezio- Posizionò con attenzione il cursore pri- Luca, Livio e Matteo. A questi si aggiun- do Gruppo Esploratori della Quarta ne alle unità che bombarono Durazzo, ma sul punto del relitto più a nord e sero, Andrea di Medulin, guida subac- Divisione al comando dell’Ammiraglio scortando la corazzata Dante Alighieri. poi su quello più a sud. «Trecentotrenta quea del Diving Center Shark e Davide, Cagni, di stanza nell’Alto Adriatico. Da metri la distanza tra loro – e aggiunse che si incaricò di realizzare il servizio allora le tre unità operarono insieme: il I veicoli di propulsione subacquea – quarantanove la profondità». Lo guar- fotografico. 3 maggio 1916, il Rossarol e il Pepe fu- dai sorridendo con grande soddisfazio- rono impegnati in un combattimento Assicurata la partecipazione di un ot- ne. «Allora si può fare – dissi entusia- L’attività in guerra della nave presso Punta Maestra contro quattro timo team di subacquei, per riuscire a sta all’idea di svolgere l’esplorazione cacciatorpediniere austriaci. L’11 mag- realizzare al meglio e senza intoppi le di entrambe le parti durante una sola Entrata in servizio qualche mese dopo gio 1916 effettuò, insieme alla gemella immersioni, era necessario avere la ga- immersione – con gli scooter ci trasferi- l’inizio delle ostilità fra l’Italia e l’Austria, Pepe, la posa di uno sbarramento di ranzia di mezzi subacquei con caratte- remo da una parte all’altra!». Mi guardò durante il primo conflitto mondiale, il torpedini al largo di Ancona. Si trasferì ristiche di potenza e facilità di utilizzo, con aria di sospetto, un sorriso misto «Rossarol» svolse compiti di guerriglia quindi a Brindisi, dove entrò a far par- ma soprattutto affidabilità e sicurezza. tra diffidenza e sorpresa. All’inizio di marittima nell’Alto e nel Basso Adriati- te del 4° Gruppo Esploratori della IV La scelta ricadde su un trascinatore di agosto arrivò l’occasione per proporre co. Dopo un periodo di prove in mare Divisione. Fino al termine delle ostilità ultima generazione, il Teseo Trs, che il mio progetto a precedenti compagni a La Spezia, venne trasferito a Taranto. operò nell’Adriatico Meridionale, dove avrebbe permesso nel corso dell’esplo- di esplorazioni e spedizioni. Dopo aver Nel novembre 1915 entrò a far parte si distinse in numerose missioni: il 30 di- razione di ottimizzare al meglio il tempo inviato una mail, confidando in un data del Secondo Gruppo Esploratori asse- cembre 1917, durante un trasferimento sott’acqua imposto dalle rigide regole base di istruttori e subacquei affiatati gnato alla Quinta Divisione dell’Armata, da Taranto a Brindisi, attaccò col canno- della decompressione e della sicurezza ed intraprendenti, in meno di un’ora ar- al comando dell’Ammiraglio Millo, ini- ne un sommergibile nemico che sfuggì in immersione. Ma vediamo nel detta- rivarono le prime adesioni da parte di ziando la sua attività nel Basso Adria- immergendosi; il 16 settembre 1918 fu glio cosa si intende per «trascinatore», Alessandro, esperto di trascinatori su- tico. Il 30 dicembre 1915, raggiunse impegnato in un trasporto di truppe da ovvero un mezzo subacqueo, che gene-

Un’immagine del Regio esploratore leggero «Cesare Rossarol» dall’archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare. Il cannone di poppa da 102/45 mm e un subacqueo dotato di DPV e bombole per la Un subacqueo illumina la zona in cui sono conservati decompressione. il traliccio con il telemetro, la timoneria di poppa e la mitragliera anti aerea ra sempre più curiosità nell’ambiente e in vasca a partire dal 26 ottobre 1935 luppare macchine estremamente com- maggiore autonomia. Appositi corsi, sia che grazie alla sua funzione è diventato per poi prendere il mare a novembre patte, potenti e maneggevoli. Utilizzano ricreativi che tecnici, sul loro utilizzo, indispensabile per portare a termine, in dello stesso anno. Sembra tuttavia che componenti meccanici ed elettronici di tuttavia, sono fortemente consigliati, in sicurezza, le moderne esplorazioni su- all’inizio, a causa del loro particolare alto contenuto tecnologico, un motore modo tale da apprendere, sotto la su- bacquee. Denominato in inglese DPV, impiego, questi mezzi presentassero a magneti permanenti dedicato e un pervisione di un istruttore qualificato, la il , chiamato an- qualche guasto agli impianti e fu forse riduttore epicicloidale di grande qua- corretta postura in acqua, il giusto as- che maialino o scooter subacqueo, è un proprio a causa di questo aspetto che lità che li rendono potenti e silenziosi. setto e le procedure d’emergenza de- veicolo usato durante le immersioni per furono ribattezzati con il nomignolo Oggi questi veicoli sono indispensabili dicate. facilitare gli spostamenti a lungo raggio sotto il quale gli SLC sono oggi univer- per lunghi spostamenti e quindi ecco il ed aumentare così l’area di esplorazio- salmente noti. Sembra che Tesei nel motivo per cui vengono spesso impie- L’affondamento del «Cesare Rossarol». ne. Consiste in un oggetto dalla forma corso di un addestramento finalizzato al gati nelle immersioni in grotta e in quel- idrodinamica, dotato di un motore elet- superamento di una rete, infastidito dai le tecniche, contribuendo a muovere Sir... Il 4 novembre 1918, la proclama- trico racchiuso in un guscio plastico e continui problemi del mezzo, abbia or- in acqua la pesante attrezzatura neces- zione dell’Armistizio sancì la fine del alimentato da una batteria. In immer- dinato al suo secondo pilota di «legare il saria per questo tipo di esplorazioni. Il primo conflitto mondiale e il Rossarol fu sione mantiene un assetto neutro e l’eli- maiale»: da quel momento l’SLC diven- loro impiego riduce sia il tempo di fon- trasferito in Alto Adriatico. La mattina ca, progettata in modo da non risultare ne per gli operatori dei mezzi d’assalto do necessario all’esplorazione che, di del 16 novembre, terminate le ostilità pericolosa né per il subacqueo né per semplicemente «il maiale», utilizzato in conseguenza, quello per la decompres- tra Italia e Austria - Ungheria, salpò da l’ambiente, è racchiusa in un involucro seguito dagli incursori della Marina Mili- sione, contribuendo così ad un sensibile Pola alla volta di Fiume. Oltrepassata che ha la funzione di convogliare il flus- tare italiana durante la seconda guerra aumento dei margini di sicurezza. Sono Punta Patera, alle ore 12 e 45, a meno so d’acqua. Era il 1935 quando dall’inge- mondiale per numerose operazioni di generalmente piccoli e maneggevoli, di un miglio da terra, , urtò una mina gno di Elio Toschi e nacque sabotaggio in occultamento. La filoso- ed il subacqueo viene «trascinato» in all’altezza di centro nave o per un er- il SLC (Siluro a Lenta Corsa). Il primo fia progettuale attuale della gamma di modo idrodinamico opponendo poca rore di navigazione del pilota o a causa esemplare venne sottoposto alle prove trascinatori in commercio, intende svi- resistenza all’acqua e conservando una di una delle tante ancora in mare che IL TEAM D’IMMERSIONE

Componenti del Nautica Mare Dive Team, supportati dal Diving Center Shark di Medulin, hanno svolto immersioni tecniche con l’ausilio di veicoli subacquei Teseo Trs rispettivamente sulla prora e la poppa del relitto, preventivamente collegate tra loro dalla superficie con una sagola lunga oltre 336 metri, posizionata ad una profondità di 48 metri. Nel corso delle immersioni completate con un profilo di circa 90 minuti, sono state utilizzate scorte di gas costituite da miscele trimix 20/30 e . Hanno partecipato alle immersioni, istruttori e subacquei tecnici IANTD: Cesare Balzi normoxic trimix & technical instructor trainer, Davide Barzazzi fotografo, Alessandro Boracina normoxic trimix & technical instructor, Michele Favaron vide operatore e adv nitrox instructor, Andrea Grabrovic normoxic trimix diver, Livio Loniti trimix diver, Luca Perazzolo trimix diver e Matteo Venturini trimix diver.

alla deriva andò incontro alla nave. L’e- L’immersione con i DPV Una volta a bordo del nuovo catamara- scarsa visibilità. In superficie, la barca si splosione spezzò lo scafo in due parti, no del diving, come promesso da Davor, spostò lentamente in direzione della se- provocandone il rapido affondamento. Il momento propizio per le nostre im- notammo con soddisfazione la presenza conda boa, quella che segnalava il secon- Secondo alcuni la parte poppiera si alzò mersioni arrivò alla fine di agosto. Le di un comodo elevatore, avente la fun- do relitto, dandoci il tempo di dispiegare in verticale sull’acqua, mentre la prora ottime previsioni meteorologiche, indi- zione di far risalire in barca i subacquei il rullo con la rimanente sagola. Arrivati proseguì la corsa per ancora qualche spensabili per condurre in sicurezza dalla al termine dell’immersione. Pensai che sul secondo punto e tagliata la parte in centinaio di metri per poi affondare superficie le immersioni tra i due relitti, al termine di quel fine settimana, grazie esubero, un’altra coppia scese a posizio- anch’essa rapidamente. Nel tragico ci fecero partire alla volta della Croazia. anche alla presenza all’interno del team nare il secondo capo della sagola sulla evento morirono un centinaio di uo- Arrivati al Diving Center Shark di Medu- di qualche «peso piuma», dotati di bi- poppa del relitto, fissandolo sempre in mini, tra ufficiali, sottufficiali e marinai, lin avviammo con la dovuta concentra- bombola, due o tre bombole decom- prossimità della cima del pedagno. Al compreso sia il Comandante Capitano zione le oramai consolidate procedure pressive e scooter, lo avremmo di certo termine il mio disegno si era realizzato di Vascello Ludovico De Filippi che l’Uf- che precedono le immersioni tecniche: collaudato! Stabiliti gli incarichi, come ed ora un agevole e sicuro percorso era ficiale in seconda Tenente di Vascello analisi delle miscele trimix e nitrox, as- consuetudine dalla sera precedente, fo- steso tra le parti dei due relitti, un paio Ludovico Scaccia Alberti. Una trentina semblaggio e configurazione delle at- calizzai il briefing pre immersione sulle di metri rialzato dal fondale. A questo di uomini, invece, riuscirono a mettersi trezzature, pianificazione delle immer- modalità nautiche che avremmo do- punto, le coppie con i trascinatori inizia- in salvo, soccorsi da una sopraggiunta sioni, calcolo dei profili decompressivi vuto seguire per collegare le due parti rono la discesa sulla parte prodiera del torpediniera e da due MAS. Una meda- e gestione delle scorte di gas, a cui si del relitto. Arrivati sul punto, il capo di «Rossarol», quella che presenta oggi, lo glia d’argento venne conferita nel 1919 dovevano aggiungere la programmazio- una sagola da cinquecento metri, venne scafo rovesciato, con il ponte di coper- al Comandante De Filippi per il gesto ne, attraverso PC e software dedicato, portato da una coppia di subacquei sulla ta adagiato sul fondale e la chiglia rivolta eroico di aver offerto il proprio salva- della scheda elettronica per il controllo prora del relitto del «Rossarol» e collo- verso l’alto. La cima di discesa si trova- gente ad un marinaio supplicante in cer- completo dei «trascinatori», l’inserimen- cato nelle vicinanze del punto di arrivo va fissata sulla spaccatura dello scafo e ca di aiuto. to dei pacchi batterie attraverso la slitta della cima del pedagno, in modo tale giunti in questa zona il primo team riuscì di estrazione rapida e la loro chiusura. che fosse visibile anche in condizioni di a percorrere tutta la chiglia, per una lun- 85 ghezza di 25 - 30 metri, fino ad arrivare rea iniziò il tragitto di trasferimento di prora che su quello di poppa, non fosse si la luce delle loro torce e poi anche le all’estremità opposta dove riconobbe, 336 metri da una parte all’altra, seguen- presente il castello che sosteneva, sulla sagome che, avvicinandosi, si delineava- collocata a poco dal fondo, la Stella d’Ita- do la sagola guida posizionata secondo parte a poppavia, la sala del carteggio no maggiormente. Una volta riuniti i due lia a cinque punte, fissata ancora sul drit- le già descritte procedure. «Anche con e la stazione radiotelegrafica e al diso- team sul ponte di poppa, scambiammo to di prora! Entrando nell’estrema parte la cima non è stato così facile – mi de- pra del quale si doveva trovare il ponte un reciproco e programmato controllo prodiera, in prossimità di dove era una scrisse Alessandro una volta in barca di comando. Dietro questa struttura si delle scorte di gas. Una volta accertato volta alloggiato l’equipaggio, secondo la al termine della prima immersione - il elevavano anche due grossi fumaioli, di che i consumi erano stati quelli previsti, visione degli schemi, notarono alcune fondo è tutto sabbioso, assolutamente cui quello prodiero più alto di almeno proseguimmo con grande soddisfazione scale fissate ancora all’orditura princi- piatto e monotono - continuò il subac- un metro, probabilmente adagiati oggi la documentazione fotografica del resto pale dello scafo. Addentrandomi invece queo del primo team - con questa visi- nell’area circostante le parti del relitto. del relitto posizionandoci prima sull’affu- nel corso di immersioni successive dal- bilità ridotta si naviga vedendo non oltre Sulla poppa, nelle vicinanze della cima di sto del cannone da 102/45 mm e poi la spaccatura, incontrai un consistente 2 o 3 mt di sagola bianca e il contorno discesa, il secondo team attendeva l’ar- su quello della mitragliera Vickers da numero di proiettili di grosso calibro e è tutto uniformemente verde». Matteo rivo del primo. Eravamo intenti a coglie- 40/39 mm. Il rimanente tempo di fon- cariche di lancio, ancora alloggiati nelle che invece seguì Alessandro come rife- re qualche scatto, nel corso della prima do programmato, lo trascorremmo a loro sedi originarie e sicuramente ap- rimento aggiunse: «Il tempo per percor- immersione, intorno al telemetro con- documentare il timone in compensato e partenenti ai sei cannoni da 102/45 mm rere il tragitto, mantenendo la velocità tenuto all’interno di un supporto a tra- l’elica di dritta in bronzo che fuoriesce che avevano a disposizione 135 colpi cia- a due terzi, è di 9 minuti, ma vedrai che liccio, quando un sibilo leggero di eliche dal fondale sabbioso. Al termine il «run scuno. In questa zona dovevano trovarsi dopo 4 - 5 minuti effettivamente la visio- attirò la mia attenzione. Ci avvicinammo time» totale della prima immersione anche le sistemazioni dell’equipaggio, un ne inizia a risentirne». Mi confermarono allora al punto in cui era fissata la sagola raggiunse 88 minuti, ai quali seguirono locale marinai sotto il castello, con la- che sulla linea percorsa non avevano no- e cercai di scrutare fino a dove l’occhio inevitabilmente profili decompressivi più vatoi docce e latrine ad estrema prora; tato altri resti della nave, poiché come poteva arrivava. Per comunicare al team, lunghi nel corso delle successive giorna- l’alloggio fuochisti e il quadrato sottuffi- anticipato da Andrea del diving center, che si avvicinava con i DPV, che la meta te. C.B. ciali di coperta che erano sotto il ponte si trovano oggi spostati verso terra ri- era prossima, cercai di illuminare con la di coperta sempre verso prora, ma di spetto alla traiettoria da noi tracciata. torcia la sagola bianca, riducendo l’aper- tutto ciò nulla oggi è più identificabile. Studiando i piani generali di costruzione, tura del fascio di luce, in modo da essere Al termine dell’esplorazione di quest’a- notammo, infatti, come sia sul relitto di visibile da più lontano. Da li a poco scor-

Ha sede a Medulin (Croazia) presso il campeggio omonimo. Dispone di numerose attrezzature da noleggio, spogliatoi, docce calde e risciacquo. Dispone di due compressori Coltri per la ricarica immediata di aria, nitrox e trimix e due agevoli imbarcazioni adatte alle immersioni sia ricreative che tecniche, di cui una dotata di elevatore idraulico a poppa per la risalita in barca dei subacquei. Utilizza didattiche PADI e IANTD. E’ possibile pranzare a base di ottima carne e pesce in locali adiacenti affacciati sul mare e dormire in comode Mobilhouse arredate a due passi dal diving. Per informazioni: 0038 59 8366110, [email protected], www.diving-shark.hr

Nella foto a destra- L’area a disposizione del team per la configurazione delle attrezzature e pianificazioni delle immersioni.

IL DIVING CENTER SHARK immersioni di Ornella Ditel

va c a n z e a HARM la S scelta dell’ hotel Briefing 88 89 na vacanza a Sharm El la nostra lingua e la vicinanza che con- erroneamente pensano che una vacan- il mondo. Secondo le prestigiose guide Sheikh è un’esperienza sente di pianificare vacanze convenienti za a Sharm significa solo all inclusive, balli di viaggio statunitensi, infatti, proprio a che la grandissima mag- della durata di una settimana. di gruppo, aquagym e animazione: tut- Sharm si trova un esempio di eccellen- gioranza dei sub attivi in Italia ha pro- Superfluo forse riflettere sui motivi del te cose che a un sub non interessano, za tra i migliori hotel per sub del globo: uvato, almeno una volta nella vita. Le ra- successo di questa destinazione, ma di soprattutto perché la maggior parte del il Camel Hotel, appendice naturale del- gioni per cui la capitale del Mar Rosso certo interessante indagare le ragioni tempo lo si passa in barca. lo storico Camel Dive Club, che da 27 riscuote tanto successo tra gli Italiani per cui da alcuni Sharm è considerata Ai tanti allergici a questo tipo di socia- anni accompagna sottacqua subacquei sono indubbiamente l’ottimo rapporto una meta da evitare. lità e piuttosto interessati solo alle bel- provenienti da tutto il mondo. qualità/prezzo (sia dei pacchetti volo e Di certo a Sharm non manca la disponi- lezze sottomarine sono venute in aiuto Cosa ha di speciale il Camel Hotel? hotel che delle immersioni), la qualità bilità di sistemazioni alberghiere, pronte le guide Gayot, una vera e propria au- Quando nel 1986 il proprietario del dei siti di immersione, l’ampia dispo- a soddisfare i gusti, i budget e le esigen- torità in tema di recensioni indipendenti Camel Dive Club decise di trasferirsi in nibilità di addetti ai lavori che parlano ze di vacanza di ognuno. In molti, però, su hotel, ristoranti e attrazioni in tutto Sinai e costruire un punto di appoggio 91 per l’organizzazione delle immersioni questo posto è rimasta immutata dopo pria vacanza e non solo un punto d’ap- esotica con lo show cooking dello Chef dei pochi pionieri che si avventurava- tanti anni proprio perché il suo fonda- poggio per dormire. Abhay. no nell’allora deserta Naama Bay, non tore è il primo tifoso di questo stile di Al Camel Hotel l’all inclusive non sanno La sera poi, il Camel Bar si popola di avrebbe certo immaginato che dopo vita, in cui la subacquea è al centro, ma nemmeno cosa sia, ma preparano cola- amanti dei vari sport che vengono tra- poco più di dieci anni oltre al Bar che intorno c’è molto di più. zioni da campioni per chi brucerà tante smessi sui grandi schermi HD nella zona riuniva questi sub temerari, sarebbe Per quanto possa inizialmente sembra- energie durante la giornata in barca. coperta, mentre sulla Terrace e sul Roof sorto un hotel provvisto di piscina per re paradossale, a pensarci il tuffo in sé II pontile di imbarco è a meno di 10 ci sidiverte con ottime selezioni musicali i corsi e poi due ristoranti e un’ottima non è l’aspetto prevalente nella giornata minuti a piedi dal proprio letto e quan- e un ambiente rilassato, ma di gran gu- gelateria artigianale. tipo di un subacqueo in vacanza. do i sub tornano alla base sembra che sto. Forse è davvero questo il segreto di Se consideriamo una attività media di una forza magnetica li trasporti verso Insomma, a Sharm non ci sono solo vil- questa gemma nascosta nel cuore di 2 immersioni al giorno, della durata di il cortile interno del centro sub, dove laggioni con centinaia di camere dove gli Naama Bay, quello di aver saputo an- un’ora l’una, per cinque giorni (più o ci si siede per fumare una pipa ad ac- ospiti fanno a gara per riempire il piatto ticipare e soddisfare le esigenze di una meno la situazione classica di chi sta in qua, bere una birra o mangiare l’ottimo nel buffet all inclusive e forse vale la pena clientela che via via è andata ad aumen- vacanza per una settimana), scopriremo gelato del Vanilla insieme agli altri sub andare un po’ oltre la superficie, in tut- tare e che al Camel è sempre rimasta in fretta che solo il 6% del tempo è de- conosciuti in barca. ti i sensi! Potreste trovare anche voi, affezionata. Quando si chiacchiera con dicato alle immersioni. Alla sera due tra i migliori ristoranti di come altre decine di sub appassionati, Hesham Gabr, dal cui ufficio si vede la Ecco perché diventa fondamentale Sharm si trovano proprio nella stessa la vostra dimensione-Sharm proprio al piscina per i corsi attorno alla quale si scegliere con attenzione la sistemazio- struttura. Il Pomodoro, con piatti ispi- Camel, un gioiello nascosto nato quasi sviluppa questo piccolo hotel su due ne alberghiera dove alloggiare, perché rati alla cucina italiana e ottime pizze, e 30 anni fa, dove la subacquea non si re- piani, si capisce subito che la filosofia di sia anch’essa parte integrante della pro- il Tandoori, una scelta più romantica ed spira solo…sottacqua. O.D. vuoi la tua pubblicita qui? scrivi a: [email protected] speleo zone di Devis Magri foto di Maurizio Aresi e Devis Magri

un mistero ancora da svelare

Le acque impetuose ribollono dal Comel in piena

La sorgente Rovaro dopo alcuni giorni di pioggia. L’apporto idrico della valle è trascurabile. Immersione nel sifone

l desiderio di formare una fa- deroso di replicare altrove le scoperte non si sono fatte attendere e in tutte le che stava prendendo il sopravvento. miglia e la successiva nascita di “fonteniche” del 2006, ho deciso di ap- grotte riviste sono stati allungati i limiti Purtroppo la speranza di trovare una Beatrice hanno cambiato il mio profondire le ricerche partendo proprio esplorativi fino ad allora inviolati. Il lavoro via di accesso percorribile che condu- modo di vivere la speleologia, dalle montagne più vicine a casa. maggiore si è reso necessario per allarga- cesse alle gallerie freatiche si è dovuta sia psicologicamente, che materialmente. Il Monte Poieto, in Val Seriana, con i suoi re le strettoie terminali, il più delle volte scontrare con la realtà. L’acqua infatti I 50km che percorrevo ogni mercoledì 1300 metri non è certamente una vetta in condizioni sifonanti o quasi. proviene da una fessura non transitabile iper il Progetto Sebino sono diventati che può regalare grandi abissi. A quote Nel 2011 abbiamo disceso la Val Rovaro, nella roccia. L’idea di lavorare la strettoia insostenibili ed anche la necessità di en- così basse le zone vadose cedono il pas- con l’intento di trovare nuovi ingressi. E’ all’interno di una sorgente captata, anche trare in Bueno (ndr. Bueno Fonteno, la so agli ambienti freatici, spesso occlusi da stata rilevata una nuova grotta e aggiunti se abbandonata da tempo, è stata subito grotta più lunga della provincia di Berga- depositi fangosi o dai sifoni. La speranza diversi punti all’elenco dei lavori di diso- scartata. mo, si estende nel territorio del Sebino) ovviamente non muore mai e c’è sem- struzione da fare nel “tempo libero”. La A conclusione della discesa in Val Rova- si è fatta sentire sempre meno. Troppo pre il sogno di trovare una sequenza di vera sorpresa è giunta alla fine del per- ro ci siamo spostati verso l’interno del pesante il rimorso per quel tempo non pozzi che da quota 1000 m portino ad corso, quando ci siamo resi conto che paese, alla ricerca del “torrente fanta- trascorso in famiglia. un fantomatico collettore a quota 400 m tutta l’acqua della Val Rovaro non pro- sma” visto quasi per caso alcune setti- Ovviamente il fuoco speleologico che per poi esplorare chilometri e chilometri veniva dalla valle, ma da una sorgente mane prima. brucia dentro l’anima è difficile da doma- di grandi gallerie orizzontali. captata a ridosso di una parete rocciosa. Al posto del roboante fiume abbiamo re e ad ogni momento libero la mente Con questa visione stampata in testa Ovviamente ci siamo catapultati per ve- trovato un alveo completamente secco. si ritrova a viaggiare in cerca di nuovi sono iniziate nel 2010 le prime battute dere meglio da vicino, trovando l’edificio Risalendo quella specie di trincea scavata posti e nuove grotte. E’ così che, un po’ esterne e la revisione delle cavità a ca- di captazione praticamente abbandona- nel terreno siamo giunti ad un’apertura, costretto dal poco tempo, un po’ desi- tasto. Le novità, anche se non eclatanti, to, con la porta aperta e la vegetazione chiusa da alcuni massi di frana. Lo sca- 99 vo è iniziato subito, rivelando poco più una galleria molto inclinata scendeva per rendo una distanza di circa 200 metri in giusta per immergersi in un posto simile: dentro un soffitto roccioso che volgeva alcuni metri, in un ambiente tutto rico- linea retta e pochi metri di dislivello. stretto, fangoso e con una frana sopra la al pavimento e che lasciava solo un pic- perto dal fango. Non c’erano più dubbi, L’acqua, durante gli eventi particolar- testa! colo spiraglio oltre il quale proveniva un eravamo in un sifone, dove l’acqua ritiran- mente piovosi, non riuscendo a defluire “Lavorare” la frana porterebbe sicura- eco a testimonianza della presenza di un dosi decanta lentamente, abbandonando completamente dalla sorgente della Val mente alla caduta dei massi nel sifone e ambiente più grande oltre la strettoia. il fango in sospensione. Dopo una decina Rovaro, si trova costretta a risalire lungo ciò vorrebbe dire precludere la possibili- Un ingresso di questo tipo, senza cir- di metri di discesa abbiamo raggiunto la lo scivolo del Comel, riempiendo tutti gli tà di esplorazione del sifone. Non rima- colazione d’aria, poteva significare solo zona attiva: un piccolo lago. Il sifone. ambienti da noi esplorati ed eruttando in ne che immergersi. La scelta dello spele- una cosa: saremmo finiti in un sifone! La Alla base dello scivolo il rumore d’acqua pressione dal piccolo pertugio d’ingresso. osub è abbastanza facile, non ce ne sono settimana dopo, ben equipaggiati, abbia- corrente che si infila tra in massi di una La nostra esplorazione purtroppo ter- molti in grado di fare certe cose. Se poi mo insistito sulla strettoia finché siamo grossa frana indica la presenza di ambien- mina qui, davanti ad uno specchio d’ac- vogliamo restare in territorio regionale passati, scivolando lungo un deposito di ti aerei, dove l’acqua può scorrere a pelo qua limpida dove nuotano una moltitudi- Davide Corengia è l’uomo che fa per noi. fango fino ad arrivare ad una saletta con libero. Dove uscirà tutta quell’acqua? ne di animaletti bianchi che tipicamente Dopo qualche mese riusciamo a sentir- una nuova strettoia da superare: nel si- Subito il pensiero va alla vicina sorgente popolano le acque carsiche. Le possibilità lo e lui sembra attratto da questo sifone lenzio della sala, tendendo le orecchie della Val Rovaro e, anche se non è stato esplorative restano due: forzare la grossa che per noi è off-limits. oltre lo stretto passaggio, il fragore di un ancora eseguito un test di tracciamen- frana o tentare un’immersione. La prima E’ sabato mattina ed è trascorso un fiume ci ha elettrizzati non poco. La via to, si può dedurre dal rilievo che l’acqua scelta è l’unica possibile per noi “aerei”, anno dall’ultimo ingresso in Comel. Con da percorrere era sotto di noi! defluisca proprio verso questa sorgente mentre la seconda può essere portata noi c’è Davide, la sua ragazza Valeria e Forzando anche quest’ultima strettoia, seguendo una linea di frattura, percor- avanti solo da qualcuno che abbia la testa Stefano che lo assisterà per la prepara-

All’ interno del Comel Uscita dall’ingresso del Comel...in secca

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Stanno partecipando all’esplorazione dell’area carsica Selvino - Monte Poieto:

Devis Magri . Maurizio Aresi . Anna Nava . Davide Corengia . Stefano Gallingani . Mirco Belotti . Valeria Nava . Andrea Martinelli . Paolo Mazzucchelli . Adriano Poletti . Andrea Corna . Elisa Carminati . Giorgio Pannuzzo Gruppo Speleo CAI Lovere . Gruppo Grotte Milano CAI SEM . Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole Un ringraziamento particolare a Cristian Marcassoli, che ci accompagna sempre con piacere lungo il sentiero e ci tiene aggiornati sulla situazione idrica del Comel. zione dell’immersione. Le operazioni di agganciare le sacche e le attrezzature per sta cimentando in un’impresa che non che scatto fotografico e lo salutiamo. vestizione sono meticolose e l’ambien- evitare tocchino il fango. permette errori, non c’è possibilità di ri- In pochi secondi lo vediamo sprofon- te poco confortevole. Davide decide di Nel frattempo lui si toglie la tuta e en- parare, non ci sono soccorsi, sei solo tu e dare nell’oscurità totale. Anche le bolle scendere indossando da subito la muta tra in acqua. Lo guardiamo in silenzio il tuo destino. Facendo uno sforzo cerco d’aria tacciono e di lui resta solo il filo stagna e una tuta speleo di protezione mentre si prepara, passandogli di volta di rassicurarmi analizzando solo i dati re- legato al masso. lungo la discesa dello scivolo fangoso. in volta quello che chiede: calzari, guan- ali, trascurando tutti gli scenari legati ad L’attesa è carica di domande. Quando Le sue priorità sono due: non sporca- ti, maschera, casco, bombole, erogatori, eventi condizionali che la testa mi pro- tornerà in superficie? Che notizie porte- re la muta per evitare che il fango vada computer, orologio, sagola. Sembra un pone. Davide è addestrato a muoversi in rà? Si fanno supposizioni sul percorso del in sospensione nell’acqua, azzerando la robot, freddo e metodico. ambienti stretti e fangosi, non è un inco- sifone. Ovviamente l’aspettativa migliore visibilità e rendendo impossibile l’esplo- Vedendolo lì in quel budello d’acqua e sciente che si butta di testa in situazioni è che ci sia un piccolo tratto orizzonta- razione, e proteggere l’attrezzatura dal fango mi assale un po’ d’ansia. Mi imme- che non conosce. Sono sicuro che agirà le e poi si riemerga dall’altra parte, nelle fango, per evitare che si infili da qualche desimo in lui e mi rendo conto che sto con calma, coscienza e diligenza, ferman- famose gallerie freatiche (anzi… ex frea- parte e provochi problemi, soprattutto tremando e con una battuta dico agli dosi e tornando indietro nel caso una di tiche), dove si corre per chilometri. Tut- agli erogatori. Con calma lo assistiamo altri: “che freddo che fa”, sfregando le queste venisse meno. Ora mi sento più to può succedere nel fantastico mondo nel trasporto. Giunti sul posto attrez- mani. Un sorriso nevrotico accompagna tranquillo. Davide è pronto, lega la testa delle grotte! ziamo a soffitto uno stendipanni al quale tutti, consapevoli che un nostro amico si della sagola ad un sasso, facciamo qual- Con grande eccitazione vediamo il ba- gliore delle sue luci nell’acqua. La perma- nenza è stata breve e questo fa pensare che abbia incontrato qualche ostacolo insormontabile. Uscito dall’acqua ov- viamente ci racconta tutto: “La frana prosegue anche sott’acqua creando un conoide di sassi, fino ad una profondità di quindici metri, poi la pendenza dimi- nuisce e ci sono grossi depositi di fango, servono dei pesi per poter ancorare la sagola a pavimento”. Felici per il buon esito della giornata usciamo dallo stretto passaggio che ci riporta all’esterno. Nella mia testa pro- ietto il filmato degli ambienti visti da Da- vide e fisso indelebile il rilievo della nuo- va grotta aspettando il prossimo giro in acqua. D.M. SIFONE COMEL Le immersioni di Davide Corengia accordiamo per una seconda immersione. Poche settimane dopo siamo di nuovo al sifone e questa volta ho con me un paio di pesi con dei moschettoni per tenere L’invito a esplorare un nuovo sifone è quanto di più desiderato da ogni speleosub. il filo basso, fissandoci sopra il sedimento. Mi immergo, l’idea funziona e avanzo Poi, man mano che si scoprono dettagli, a volte le prospettive cambiano e il velocemente per lo scivolo fangoso con il filo ben messo e teso, percorro circa desiderio si trasforma in perplessità, proprio come in questo caso. Mauri mi 70 mt fino ad una profondità di – 16 metri fino a quando una duna di sedimento descrive la grotta come “una fabbrica di fango”, dove il sifone rappresenta il suo mi sbarra la strada…il passaggio è stretto e mentre valuto come passare, come reparto più produttivo. Non è una descrizione delle più incoraggianti ma, tra i nella precedente immersione, la nuvola di sospensione mi raggiunge azzerando la dettagli, l’incessante scorrere dell’acqua è uno stimolo sufficiente a fare almeno visibilità. Filo alla mano lo seguo fino in superficie, che capisco di aver raggiunto un tentativo. solo quando non riesco più a nuotare. Nuovo ostacolo, nuovo tentativo. Devis e Così ci organizziamo, scegliamo una data e ci diamo appuntamento alla grotta. Mauri sono sempre sorridenti anche se ogni visita comporta una bella sfacchinata Qui Mauri mi presenta Devis, con il quale condivide ricerche ed esplorazioni. e un infangamento totale. Si decide già per l’immersione numero tre. Passa però L’intesa scatta nel momento stesso in cui iniziamo a parlare di grotte, cosa un po’ di tempo e una primavera piovosa manda più volte in piena la grotta, non rara tra chi condivide con entusiasmo la stessa passione. Preparando costringendoci ad attendere. l’attrezzatura ci conosciamo meglio e non appena pronti ci dirigiamo all’ingresso Ma l’estate porta via le nuvole e così la grotta torna pronta ad accoglierci. della grotta. Uno stretto passaggio ci costringe a passarci di mano in mano i Visto la profondità e la distanza dall’ingresso, decido di prendere due bombole sacchi contenenti l’attrezzatura e lentamente, sfruttando a nostro favore la forza da sette litri anziché due da cinque come nelle precedenti immersioni. Tutto di gravità, scivoliamo al suo interno tra massi e…fango. Tanto fango! “Ma quanto pronto, scivolo sott’acqua e in pochi minuti arrivo alla duna fangosa che mi aveva fango c’è?” continuo a chiedere ai miei due sorridenti compagni… “un po’, ma bloccato. La visibilità è buona ma purtroppo il passaggio è stretto come me lo dopo peggiora” mi rispondono quasi divertiti. Sempre più perplesso raggiungo il ricordavo… ma è sedimento, quindi magari facendo da ruspa umana riesco a sifone, o meglio una frana con sotto un sifone. Ci passo a pelo e quindi capisco forzare…spingo e senza troppa fatica passo. Ora la galleria si fa meno inclinata, subito che se metto le bombole non passo più. Che fare? Dato che una frana è è più piccola ma finalmente con sempre meno depositi argillosi. Avanzo fino a fatta di tanti massi, decidiamo di sfruttare questa sua natura ed eliminarne una un nuovo restringimento, sono a -25mt e a 110 dall’ingresso del sifone… faccio parte. Per un’ora abbondante scaviamo, spostiamo sassi e tanto per cambiare per legare il filo e le bolle che colpiscono il soffitto fanno cadere nuvole dense di palle di fango. Il lavoro dà i suoi frutti e ora posso indossare le bombole prima sospensione fino a che non vedo più nulla. d’immergermi. Pronti, via, percorro qualche metro spingendomi all’indietro fino Cavoli, ora ripassare la strettoia senza vedere il punto migliore mi preoccupa non ad un punto abbastanza largo per girarmi, trovo uno spuntone per fissare il poco, ma so che l’ho superata all’andata, quindi perché non dovrei al ritorno? filo e, mentre la visibilità si riduce, cerco di capire come muovermi in questo Sento il filo scorrere nella mano, passo la tacca dei 100, poi degli 80 mt e mi primo tratto di sifone. La frana prosegue sott’acqua ma lascia uno spazio fino incastro…sono alla strettoia. Capisco di essere nel punto sbagliato perché non al soffitto abbastanza comodo per passare, il percorso non è rettilineo e sono passo, ma non vedo nulla e quindi devo ricordarmi la mia posizione all’andata… costretto a frazionare la sagola ad ogni minimo cambio di direzione per agevolare ero tutto a destra, quindi ora devo andare tutto a sinistra…mi sposto a fatica il rientro, quando la visibilità sarà probabilmente vicino a zero. Finalmente,dopo grattando ovunque e riesco a passare. Finalmente sono nella parte che conosco venti metri, i massi spariscono e lasciano libera la galleria, che con un’inclinazione del sifone e, anche se non vedo nulla, sono già più tranquillo e piano piano di circa 25-30 gradi scende davanti a me. Il soffitto, scavato dall’incessante lavoro riguadagno la superficie dove i miei amici mi stanno aspettando. Subito racconto dell’acqua, ha una bella morfologia, mentre il pavimento è sepolto sotto una dell’immersione, della nuova parte esplorata e di quella duna insidiosa… alla distesa di fine sedimento che ricopre ogni cosa. “Un giorno, spinto dalle piene, ricerca di una soluzione per superare anche questo nuovo ostacolo, così da sarai fango anche tu” penso, mentre cerco inutilmente dove fissare il filo. Senza poter un giorno andare ancora più lontano e finalmente scoprire… “ma tutto un punto dove frazionare, non me la sento di continuare. Continuo a cercare, la quel fango da dove arriva?”. nuvola di sospensione creata dalle bolle mi raggiunge e mi avvolge… rapidamente con un elastico imbrago un sasso, ci lego il filo e faccio dietro front. Una grazie a chi ha permesso tutto questo: Devis e Mauri in particolare perché Il sifone continua, ma devo portarmi qualcosa per ancorare il filo. Una volta in se si raggiungono i risultati è grazie al lavoro di ricerca ed esplorazione, di cui le superficie descrivo la situazione e, mentre a fatica ristrisciamo verso l’uscita, ci immersioni sono solo la parte con più visibilità. D.C. apnea di Elena Colombo (Asd Apnea Italia)

a freediver Allenarsi , mettersi alla prova … composto di nuoto in superficie e nuoto pinnato. Altro indubbio vantaggio è anche con qualsiasi condizione di tempo l’ac- dialogare coi propri limiti, qua indoor non ha scuse da fornire: è sempre li ad aspettare il prossimo ascoltarsi e conoscersi. allenamento, il prossimo traguardo divenendo oltre che allenamento del corpo anche della mente perché nelle giornate più difficili si fa leva sulle proprie motivazioni per chiudere la porta di casa spesso in tarda serata e stringere sotto braccio le pinne. La piscina però se da una parte agevola quindi il perfezionamento ed il miglioramento non è mai da sottovalutare dal punto di vista sicurezza difatti può nascondere alcune insidie. La ripetitività infatti se non mantenuta viva con sempre nuovi sti- moli può scivolare nella routine: niente di più fertile per l’insor- gere di guai. Demone da allontanare è infatti la noia che causa l’abbassamento della soglia d’attenzione. La piscina per un apneista è la seconda casa, la corsia la stanza più frequenta- ta della quale si conosce ogni piastrella ed ogni fuga tra una e l’altra. I propri limiti vengono misurati in metri ma anche in piastrelle per l‘appunto e se questo da una parte può essere un segno indicativo della confidenza con l’elemento ac- quatico dall’altra vedere il bordo…poco più un là può indurre a comportamenti più azzardati. Il bravo apneista è dunque colui che misura dentro di sé le distanze e non esternamente utilizzando ostanza , determinazione, caparbietà l’apnea è questo e molto altro ancora. di conseguenza ciò che lo attornia come strumento e non come L’ apnea è supporto della mente al corpo e del corpo alla mente. L’apnea è meta. L’apnea è uno sport che regala oltre che sensazioni stupen- massima ricerca dell’idrodinamicità del corpo attraverso la sua posizione, il de anche punti di vista differenti, più ampi, più profondi sempre suo assetto, e continua scoperta di emozioni che l’acqua sa regalare ad ogni tuffo aperti a nuove sfide con sé stessi nelle quali cimentarsi e confrontarsi cma per tutto questo il percorso inizia molto spesso con l’acqua delimitata di una perché ogni allenamento ovunque venga svolto sia motivo di crescita piscina. Ripetizioni, serie, scatti e km dove la riga blu sul fondo ti accompagna e soddisfazione. E.C. silenziosa spettatrice di ore dedicate alla preparazione. Chi vive al mare o fa del lago l’esperienza quotidiana difficilmente conosce l’odore di cloro sulla pelle sulla muta. Chi non ha l’immensa fortuna di abitare in posti strategici qualcosa deve escogi- tare per contenere i costi delle trasferte e comunque coltivare la passione acqua ed ecco dunque entrare protagonista la piscina. Orari di nuoto libero nei quali è bandita l’apnea, corsie affollate e ritmi di nuotata differenti: questi sono i problemi più comuni per chi non ha un club di riferimento col quale allenarsi ma se la passione è condivisa ecco aprirsi innumerevoli possibilità per mettere a punto le pinneggiate ed allenarsi perché i limiti diventino possibilità. La piscina da’ la possibilità infatti di mantenere costante l’impegno e di variare gli allenamenti inserendo sessioni specifiche di palestra, allungamenti e preparazione a secco che possa tramite lo stretching mantenere una adeguata mobilità artico- lare. Apnea statica, apnea dinamica ma non solo: l’allenamento per un apneista è 109

news di Lucia Gastoldi - Italia Onlus foto di Massimo Boyer

il giorno del nudibranco

Flabellina affinis 16 Novembre 2013. Mi aspettavo in realtà di passare il sa- mente si avranno delle bato con un tè caldo tra le mani e una pesanti conseguenze. coperta pesante sulle gambe mentre, Gli animali e le alghe fuori dalla finestra, si preparava l’arrivo più delicati saranno i primi a soccom- del Generale Inverno. Invece, il tempo bere al cambiamento. Il problema prin- ha graziato me e tutti quelli che, come cipale in ambito marino è che spesso la me, non riescono a stare lontano dal- scomparsa delle specie, soprattutto a la propria attrezzatura subacquea e dal livello locale, passa totalmente inosser- mare. Il sole e la calma del golfo ligure vata; vuoi per l’immensità dell’ambiente, hanno concesso a tutti gli appassionati vuoi per la difficoltà nell’individuare e una nuova dose di azoto e aria com- riconoscere questi organismi. pressa nel weekend. Quindi, per ovviare a queste difficoltà Il sabato in questione però, non l’ho tecniche relative al monitoraggio, un Ri- semplicemente passato immergendomi cercatore, preoccupato per la situazio- per ammirare il mondo sommerso da- ne, che può fare? Si “ingegna”, e, prima vanti a Portofino: è stata una giornata di tutto, adotta un nuovo tipo di con- all’insegna della divulgazione scientifica, trollo ambientale in cui non si limita a legata all’interesse per l’ambiente. La raccogliere i dati in prima persona, ma Scienza è diventata monitoraggio di or- chiede aiuto a chi il mare lo vive e lo ganismi per il controllo delle condizioni respira: il Subacqueo. Questo proget- climatiche e ambientali, attraverso un to ha richiesto anche la partecipazione progetto particolare: “Il Giorno del Nu- straordinaria di animaletti che si fanno dibranco”, basato sul censimento visivo facilmente riconoscere e ricordare: i di questi piccoli molluschi da parte dei nudibranchi, le vere star della giornata volontari. appunto. L’idea è nata dalla preoccupazione per Con l’avvento della macro-fotografia i cambiamenti cui è sottoposto il mare, questi piccoli molluschi sono diventa- il tutto accompagnato dalla consapevo- ti uno dei soggetti preferiti delle foto lezza di quanto sia difficile controllar- perché hanno forme e colori particola- ne gli effetti sugli organismi. Che mi sia ri e molto vari. Portati alla ribalta dalla stato infatti possibile fare immersione loro bellezza, hanno col tempo attrat- a metà novembre (soprattutto senza to l’attenzione degli scienziati: i Biologi, troppe proteste da parte del Genera- colleghi del nostro Ricercatore, hanno le Inverno), partecipando attivamente a scoperto, informazione fondamentale, questa iniziativa, è solo l’ennesima con- che hanno una dieta specie-specifica. ferma del fatto che il clima del mondo Questo significa che il nudibranco delle sta cambiando: se la temperatura sta- nostre foto mangerà sempre lo stes- gionale impazzisce, subendo per esem- so organismo: la spugna di sempre o pio alterazioni troppo brusche, ovvia- la solita alga o, perché no, il polipo (o Marionia blainvillea 115 idroide) di cui è ghiotto. È logico che, se, fatto che questi organismi si trovano in progetto e raccogliere i dati rilevati nelle che hanno collaborato possono dunque per esempio, la spugna è molto ai cam- pratica in ogni ambiente, dal fondo sab- varie immersioni. stare tranquilli: i dati che hanno aiutato a biamenti climatici, è facile che scompaia bioso alle rocce ricoperte di spugne e “Il Giorno del Nudibranco” ha anche raccogliere non andranno sprecati. con le condizioni attuali. alghe, rende questo tipo di studio larga- avuto eco alle Cinque Terre, grazie alla Molti sperano già che l’iniziativa sia re- Se scompare la preda, ovviamente mente applicabile nel nostro mare. collaborazione con i Parco, a Portove- alizzabile anche in futuro: perché no? In scomparirà anche il predatore. Questa “catena ecologica”, che vede le- nere e all’Isola Gallinara. Non è un fatto fondo i dati che servono sono infiniti, Seguendo questo ragionamento, il Ri- gate prede e predatori come indicatori trascurabile: l’abbondanza di dati prove- sempre nuovi e diversi. Sicuramente cercatore, che sempre vive dell’arte delle variazioni dell’ecosistema, è appun- nienti da aree diverse rende più facile anche i volontari ci saranno sempre: lo dell’ingegno, ha considerato ragionevo- to alla base di questo evento proposto al nostro Ricercatore avere un quadro sappiamo, il Subacqueo non è capace di le, per monitorare lo stato delle specie da Reef Check Italia Onlus: con la colla- completo della situazione. Essendoci già stare lontano dal mare e, se può fare sensibili alle variazioni climatiche, con- borazione dell’Area Marina Protetta di state iniziative simili in passato, le foto qualcosa per aiutare a proteggerlo, s’im- trollare la presenza dei loro predato- Portofino e dei diving che si sono resi fornite dai volontari danno anche infor- mergerà sempre volentieri. ri (cioè dei nudibranchi) che sono più disponibili, è stato possibile, per i Bio- mazioni temporali sulla diversità delle Il progetto avrà futuro. L.G. semplici da individuare e identificare. Il logi coinvolti, presentare ai subacquei il specie e sulla loro variabilità. I subacquei

Peltodoris atromaculata Felimare picta Janolus cristatus 117 news di Marco Daturi

miss scuba

Cinzia Bellezza, la più votata dal pubblico di Scubaportal 

iss Scuba è il concor- una foto delle sorridenti miss. Niente so tradizionale orga- sfilate in costume, ma le candidate han- nizzato ogni anno da no semplicemente inviato tre loro fo- ScubaPortal, un gioco giunto alla setti- tografie per posta elettronica e si sono ma edizione che ha portato a parteci- poi rimesse al giudizio della giuria e di mpare molte ragazze che simpaticamente tutti coloro che le hanno volute votare. hanno accettato la sfida on-line. Anche quest’anno se ne sono viste per Uno dei motivi per cui ScubaPortal.it tutti i gusti, tutte molto belle e alcune ha indetto questo concorso è la limita- molto sensuali, e in questi casi non è ta presenza di ragazze praticanti attività mai semplice esprimere un giudizio ba- subacquea: solo una su tre persone in sandosi su una sola fotografia ma que- barca è di sesso femminile. Si è per que- sto è il gioco. sto voluto dimostrare alle spettatrici che si vogliono avvicinare a questo hob- by che non è una pratica per macho alla Il concorso di bellezza per incoronare ricerca di missioni impossibili ma un’atti- la nostra reginetta degli abissi ha visto vità piacevole, una filosofia di vita e solo vincere il titolo di MISS SCUBA 2013, in alcuni casi uno sport, ma sempre alla con votazione della giuria, Francesca portata praticamente di tutti con poche Polizzi. eccezioni di persone a cui è sconsigliato Parallelamente alla giuria ha votato solo per problemi di salute o altro tipo. il pubblico sul forum di ScubaPortal Il funzionamento del concorso è sem- dove ha ottenuto più preferenze Cinzia plice: una serie votazioni da parte della Bellezza. giuria e del pubblico on-line dato per

Durante la settimana sono una ragazza in tailleur e valigia sempre pronta (mi capita spesso di viaggiare per lavoro), mentre nel weekend tacco 12 o muta stagna e la valigia diventa borsa per l’attrezzatura

121 Breve intervista a...

Francesca Polizzi, Miss Scuba 2013 Cinzia Bellezza, Miss Scuba per il pubblico

Ti puoi presentare in 3 righe? Chi sei, dove vivi, cosa fai, di che colore hai gli occhi, Ti puoi presentare in 3 righe? Chi sei, dove vivi, cosa fai, di che colore hai gli occhi, quanti anni hai? quanti anni hai? Ciao mi chiamo Francesca, ho... beh non si chiede mai l’età ad una signora.. eheh.. Mi chiamo Cinzia, sono una mamma dinamica che si divide tra impegni familiari e Durante la settimana sono una ragazza in tailleur e valigia sempre pronta (mi capita lavoro, ho due bambini adorabili e un marito eccezionale.....con il quale condivido spesso di viaggiare per lavoro), mentre nel weekend tacco 12 o muta stagna e la questa passione per la subacquea concedendoci qualche week/end di relax facen- valigia diventa borsa per l’attrezzatura. do immersioni.

Un tuo pregio e un tuo difetto? Un tuo pregio e un tuo difetto? Risponderei ad entrambi con le stesse caratteristiche: caparbietà e testardaggine. Un mio difetto? sono molto determinata, faccio il possibile per realizzare quello Sono pregi che spesso si trasformano nei miei peggiori difetti: devo assolutamen- in cui credo....un mio pregio? sono una mamma molto affettuosa e credo una te perseguire il mio obiettivo. donna molto tenera 123 Descrivici in tre parole la tua vita legata alla subacquea Descrivici in tre parole la tua vita legata alla subacquea Relax amici e mari caldi. Solo in tre parole? I miei compagni d’immersione, il mare, e la passione x la fotografia e videoripresa subacquea. tua prima volta... sott’acqua? Dove come quando e perchè? La prima immersione è stata a Paraggi, in Liguria, 4 anni fa ed è stata indimenti- tua prima volta... sott’acqua? Dove come quando e perchè? cabile. Mi ricordo come mi sentivo impacciata e alla vista di una triglia l’entusia- ...come non ricordare.... Cala Paura in una delle splendide cale di Polignano nella smo è stato pari all’avvistamento di uno squalo balena.. eheh.. I miei compagni di mia amata Puglia....insieme agli uomini oggi più importanti della mia vita : mio corso sono tutt’ora grandi amici e il mio istruttore.. beh proprio come un papà marito e il mio grande istruttore Padre Raffaele Melacarne...... che dire grande (anche se anagraficamente è trooooppo giovane per esserlo, penso che dopo emozione.....ed un amore sbocciato ke non è più terminato verso il mondo questa risposta mi vorrà ancora più bene). sommerso..

La tua immersione più bella? La tua immersione più bella? Prima volta alle Maldive.. ero fresca fresca di brevetto AOWD e di immersioni ...dopo una suggestiva cena in mare sotto il cielo stellato di Capri.... una bellissi- nel lago di Como, ed è stato veramente indescrivibile immergermi in quell’ac- ma immersione notturna alla base dei magici Faraglioni ....che non dimenticherò quario.. più...

Una ragione per praticare sub e una per non farlo? Una ragione per praticare sub e una per non farlo? La sensazione unica che provi immergendoti, la calma e la pace che senti ascol- ....quando alzo il braccio sinistro per sgonfiare il gav e scendo.... stacco la spina tando solo il rumore del tuo respiro... beh non farlo se non si ha un buddy dalla quotidianità!! per cui non esiste agione alcuna per non fare subacquea. pronto ad aiutare a portare l’attrezzatura..eheh Qual’è il tuo buddy ideale? Qual’è il tuo buddy ideale? Ideale? : beh allora sarebbe colui che si prende carico della mia attrezzatura...., Risposta scontata ma verissima, ce l’ho già: Luca. Compagno nella vita e sott’ac- mi porta la bombola....e dopo lava tutto ..:-) Realmente: è mio marito qua dove, essendo anche più alto in “grado”, è attento, premuroso ma intransi- gente.. non me ne fa passare una :) Se tu dovessi votare un Mister Scuba chi voteresti? ...il mio istruttore : Padre Raffaele!!! Se tu dovessi votare un Mister Scuba chi voteresti? La risposta è la stessa.. La tua attrezzatura preferita? ...se si intende la marca....principalmente utilizzo attrezzatura Scubapro Consiglieresti alle amiche di partecipare? Lo faccio continuamente, infatti prima o poi riuscirò a convincerle a provare, mi daranno retta anche solo per sfinimento

Segui ScubaPortal? ti piace? occhio a quello che dici!! per vedere altre foto e conoscere tutte Ceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeerto!!! Se no come avrei fatto a sa- pere del concorso? :) le aspiranti Miss che hanno partecipato al concorso ... clicca qui

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DI FRANCESCO RICCIARDI

otografare correttamente un pesce è una sfida per molti fotografi subacquei. Con poche eccezioni, i pesci si muovono velocemente, e spesso si ha una sola possibilità per fare un buono scatto prima che si allontanino definitivamente. Piuttosto che scrivere nozioni tecniche su quali siano le migliori attrezzature o regolazioni della fotocamera per ottenere una LE BASI ffoto di un pesce tecnicamente irreprensibile, vorrei focalizzarmi su un aspetto molto importante e spesso totalmente dimenticato dai fotosub, ovvero quali sono le caratteristiche che una foto deve possedere per essere considerata “di DI FOTOSUB interesse naturalistico”. La caratteristica che trovo più interessante nella foto naturalistica è la sua intrinseca imperfezione e incompletezza. È molto difficile ottenere, in una singola immagine, tutte le informazioni che possano portare alla corretta identificazione NATURALISTICA di un soggetto, delle eventuali differenze tra maschi e femmine, dell’ambiente come fotografare un pesce dove vive, delle sue abitudini e comportamenti e delle particolarità anatomiche. Mentre è possibile (anche se difficile) ottenere una foto di un pesce tecnicamente perfetta, è in concreto impossibile ottenere una sola immagine che racchiuda tutte queste informazioni. Utilizzando diverse foto dello stesso soggetto, ripreso in momenti diversi, si può ottenere un “portfolio” di immagini che possono raccontare una storia più complessa, ed un ritratto più completo del soggetto che ci interessa, partendo dal suo nome fino alle sue abitudini.

La forma del corpo Semplificando al massimo, un pesce è composto di una parte anteriore (il capo), una centrale (con tutte le pinne, eccetto la caudale) e una posteriore. Le dimensioni, la forma generale del corpo e molti altri dettagli cambiano, ma generalmente una foto che permetta di osservare tutte queste parti è molto utile, specialmente per l’identificazione del soggetto. A parte pochi esperti, non molte persone sono in grado di identificare correttamente un pesce (specialmente quelli non troppo comuni) direttamente durante l’immersione, ma si documentano al termine utilizzando moltissimi libri di identificazione presenti sul mercato, se non siti internet e, ultimamente, anche diversi gruppi su Facebook frequentati da esperti ed appassionati. La forma del corpo permette di identificare abbastanza chiaramente a quale gruppo il pesce appartiene, mentre il numero dei raggi delle pinne, la loro conformazione e la presenza di segni distintivi sul corpo permettono di solito di Un gruppo di Anthias (Pseudanthias tuka) fotografato in prossimità del loro habitat risalire al nome e cognome (genere e specie) del soggetto. preferito, dei coralli ramificati in acque poco profonde 127 Per fare un esempio, due dei gruppi di pesci più fotografati sono i ghiozzi (chiamati ambiente naturale. Una caratteristica incredibile di alcuni pesci è l’indipendenza anche gobidi) e le bavose (o blennidi), visto che generalmente sono pesci curiosi di mobilità dei due occhi, che può essere ripresa da una foto frontale. Le bavose e non scappano al primo flash. Per un occhio inesperto, potrebbe essere difficile per esempio, ma anche i pesci ago, hanno un’incredibile mobilità oculare, distinguerli: ma un’osservazione delle pinne dorsali chiarisce ogni dubbio. Le e possono regolare il campo della loro visione binoculare per potersi meglio bavose hanno un’unica lunga pinna dorsale mentre i ghiozzi ne hanno due, di focalizzare sul bersaglio e stimarne accuratamente la distanza (preda o predatore cui la prima dotata di raggi spinosi. in avvicinamento). Con un po’ di pazienza e osservazione, è piuttosto semplice Una bella foto del pesce, che mostri correttamente specialmente le pinne dorsali, ottenere una foto frontale della bavosa, in cui si possono osservare i due occhi è importante anche per la determinazione del sesso, almeno in quelle specie che rivolti verso direzioni diverse. Più complicata, sia per il carattere meno curioso che mostrano dimorfismo sessuale (ovvero delle caratteristiche esteriori differenti anche per gli evidenti problemi di profondità di campo insufficiente, è ottenere la tra maschi e femmine). Ovviamente è difficile generalizzare, ma di solito i maschi stessa foto per un pesce ago. In generale poi, gli occhi di un predatore sono più hanno colorazioni o segni corporali più marcati e appariscenti rispetto alle grandi di quelli di un pesce erbivoro, anche se abbondano le eccezioni. I pesci che femmine. si affidano al mimetismo per rimanere nascosti, di solito hanno delle strutture Alcuni maschi hanno delle pinne incredibilmente colorate, e non sempre sono accessorie, come escrescenze o particolari cromatici, che impediscono alla preda disposti a mostrarle specialmente se percepiscono una minaccia in arrivo. Pazienza di distinguere l’occhio del predatore. Due chiarissimi e celebri esempi sono gli e prontezza di riflessi sono doti molto importanti per un fotografo naturalista: occhi dei pesci piatti (sogliole e rombi, ma anche in senso lato i pesci coccodrillo), può anche capitare di dover dedicare ore di appostamento e molte immersioni quelli degli scorfani e in generale dei pesci che cacciano per appostamento, come solo per ottenere un’immagine di un attimo fuggente. anche i pesci rana: in tutti questi gruppi, il pesce cerca di rendere l’occhio meno evidente alla potenziale preda. Una foto ravvicinata dell’occhio di un pesce può Una bavosa bianca quindi raccontarci molte cose sulle sue tecniche di caccia. (Parablennius rouxi), piuttosto comune nei fondali del Mediterraneo. In questa foto è visibile chiaramente la forma del corpo, le caratteristiche del capo e delle lunghe pinne (dorsale e anale) che in questa famiglia si estendono quasi per tutta la lunghezza del corpo.

A sinistra: la forma della bocca di questo piccolo ghiozzo dei coralli a frusta (Bryaninops yongei) evidenzia dei Particolari anatomici piccolissimi denti che il pesce utilizza La foto di un particolare corporeo, come la bocca o gli occhi, può comunicare per catturare le sue piccolissime prede informazioni importanti su molti aspetti della vita del pesce. Un ritratto ravvici- (generalmente crostacei planktonici). nato della bocca può rivelare come avviene la cattura delle prede, o il tipo di ali- mentazione preferita: denti lunghi e affilati per esempio come quelli delle murene Sopra: l’occhio di un rombo, pesce piatto che vive mimetizzato sotto sono usati per trafiggere le prede, mentre denti corti e robusti sono caratteristici la sabbia. Le escrescenze presenti di quei pesci, come i pappagallo, che sono in grado addirittura di frantumare il sull’occhio lo aiutano a mimetizzarsi corallo. meglio nell’ambiente circostante. Anche gli occhi sono un elemento importante per ritrarre un pesce nel suo l’ ambiente circostante Le interazioni sociali o con altri pesci Molto spesso si vedono fotografie di soggetti con fondo nero (o blu), oppure con La vita sociale riveste un’importanza notevole per molti pesci, non sole per le illuminazione parziale, ottenute attraverso attrezzature particolari come gli snoot relazioni che si sviluppano tra membri della stessa specie (come il corteggiamento, sui flash, o semplicemente con accorgimenti software della macchina fotografica la formazione di branchi, o l’accoppiamento), ma anche con esemplari di specie (doppia esposizione) o programmi di fotoritocco. diverse. Un esempio molto famoso di foto naturalistica di grande valore è il caso Non è questo il momento per iniziare discussioni potenzialmente infinite sulla dell’accoppiamento dei pesci mandarino (Synchiropussplendidus). Fotografare bellezza o meno di queste immagini, è sicuro però che, da un punto di vista pu- questi pesci richiede esperienza, grande tempismo, ottimo assetto e controllo ramente naturalistico, esse non assumono un grande interesse perché separano dell’illuminazione. Nonostante i colori apparentemente sgargianti, questi pesci il soggetto (in questo caso il pesce ma può essere qualsiasi altro organismo) sembrano “assorbire” la luce del flash che quindi va regolata per evitare di dall’ambiente, dove esso si trova e vive. sovraesporre lo sfondo. L’accoppiamento avviene al tramonto, in condizione di Con un po’ di esperienza, un fotografo naturalista sarà perfettamente in gra- scarsa luce, dopo una danza rituale, e dura pochissimi istanti. Riuscendo a cogliere do di capire se le immagini che sono pubblicate o esposte ritraggono l’animale il momento giusto, l’immagine che si ottiene è di una bellezza straordinaria e ritrae nel suo ambiente naturale o, come invece purtroppo troppo spesso succede, questi pesci probabilmente nel momento più importante della loro esistenza. ci siano stati degli “aggiustamenti” per sistemarlo in una posizione più consona, Alcuni pesci formano gruppi (banchi) formati anche da moltissimi esemplari. come ad esempio su un substrato che faccia risaltarne meglio i colori. Nel caso Anche se sembra impossibile, questi banchi non hanno un leader ma ciascun dei pesci, fortunatamente, costringerli a mettersi in posa è piuttosto difficile, ma pesce si limita a osservare il vicino e a fare lo stesso – un po’ quello che succede ancora possibile in caso di specie dalla scarsa mobilità come pesci rana, cavallucci nel traffico pedonale delle città molto affollate. Ottenere uno scatto che riprenda marini, o altri che si muovono lentamente sul fondo. Personalmente, penso che tutto il banco è complesso, sia per l’attrezzatura necessaria (un grandangolo, un esperto di fotografia naturalistica dovrebbe essere sempre presente nelle giu- anche abbastanza spinto a seconda delle dimensioni) che per la naturale tendenza rie dei concorsi fotografici dove purtroppo queste manipolazioni passano molto di un banco ad allontanarsi: basta spaventarne uno che tutti seguiranno il pesce spesso impunite, se non addirittura premiate – e purtroppo ne ho viste parec- meno coraggioso. La cosa migliore da fare in questo caso è di disporsi nel punto chie. desiderato e aspettare, con pazienza, che il banco decida di passare esattamente dove vogliamo noi. A destra: questa foto di un pesce falco (Oxycirrhites typus) ci Una coppia di pesci mandarino (Synchiropus splendidus) ripresi al mostra l’ambiente dove esso vive momento dell’accoppiamento. (una gorgonia Muricella), il suo mimetismo e molti particolari sia del corpo che delle pinne, completamente aperte.

A sinistra: Un pesce pagliaccio (Amphiprion ocellaris) ripreso nel suo ambiente naturale, l’anemone di mare Heteractis magnifica. Inoltre, questo piccolo pesce fa un magnifico sfoggio di tutte le sue pinne completamente aperte.

. 131 il comportamento Ritrarre in un’immagine statica il comportamento animale – spesso composto il ghiozzo lo segnala al gamberetto agitando la di una serie di fasi diverse - non è semplice, ma proprio per questo motivo è pinna caudale. Se il pericolo diventa insosteni- forse lo scatto più interessante per un fotografo naturalista. A meno di fortunate bile e si avvicina troppo, il piccolo pesce fa immagini scattate inconsapevolmente, fotografare il comportamento di un pesce una rapida inversione a U e trova rifugio richiede una conoscenza e una preparazione antecedente. Non è necessario all’interno della tana. essere degli accademici o degli esperti: le basi di comportamento, almeno delle Fotografare questa simbiosi è molto in- specie più conosciute, sono riportate in tutti i libri di biologia marina. teressante e appassionante, perché una Uno degli esempi che preferisco è quello della simbiosi tra ghiozzo e gamberetto corretta foto richiede che il ghiozzo sia pistola nei mari tropicali. È piuttosto comune osservare questi ghiozzi in corri- posto interamente fuori dal buco, con spondenza dell’entrata della loro tana, che mantengono un contatto fisico con le pinne aperte, e che contemporane- una delle antenne del gamberetto, impegnato in attività di scavo, specialmente amente anche il gamberetto sia visibi- mentre questo volenteroso compagno raggiunge la superficie per eliminare il le in modo da identificare entrambe materiale scavato all’interno della tana. Il gamberetto, con occhi adatti all’oscurità le specie. Per farlo bisogna avvicinar- del tunnel, è in sostanza cieco al di fuori di esso e sarebbe preda facile senza la si molto lentamente, in modo da protezione e la continua sorveglianza del suo compagno ghiozzo. D’altra parte, il non alzare sospensione e non spa- ghiozzo non sarebbe capace di scavare una tana da solo, e in ogni caso un tunnel ventare il ghiozzo, che altrimenti senza manutenzione collasserebbe in ben poco tempo. Se un pericolo si avvicina, inizierebbe prima a retrocedere allertando cosi il gamberetto che A sinistra: : una foto che ritrae resterebbe all’interno della tana. perfettamente un ghiozzo Anche in questo caso, la dote (Amblyeleotris yanoi) ed il suo migliore del fotosub naturalista compagno gamberetto (Alpheus è la pazienza e il dito pronto randalli). Il pesce e le sue pinne per scattare e cogliere il mo- sono completamente visibili, ed anche il gamberetto è mento, che dura pochissimo, facilmente identificabile. in cui entrambi i membri della coppia sono in po- sizione favorevole per lo scatto. Un altro esempio di una foto naturalistica di effet- to è il momento in cui i pesci cardinali portano le uova in boc- A destra: un attimo di ca, prima della schiusa. Ancora più attesa in più e questa spettacolare sarebbe cogliere il mo- foto sarebbe stata quasi perfetta per mostrare mento esatto in cui le uova si schiudo- la simbiosi tra il ghiozzo no e le larve fuoriescono, ma in questo Stonogobiops nematodes ed caso oltre che di abilità, è necessaria an- il suo gamberetto Alpheus che un’enorme dote di fortuna. F.R. randalli Un pesce cardinale di Banggai (Pterapogon kauderni) che . mostra i suoi piccoli, a uova ormai schiuse, che rimangono ancora per qualche giorno all’interno della bocca del padre prima di fare il grande salto verso il mondo esterno. 132 133 portfolio Isabella DI Marco Daturi MAFFEI

Ho quarant’anni e sono nata a Varese. Vivo da sempre vicino al lago e alle pendici Maggia (CH). La fotosub è nata come delle Prealpi lombarde. Sono cresciuta a Barasso, in prossimità del lago di Varese. Da necessità commerciale. Lasciare ai qualche anno mi sono trasferita in un paese sulla linea di confine tra Italia e Svizzera subacquei novelli un ricordo tangibile ma sempre vicino ai laghi: il Ceresio e il Maggiore. Senz’acqua vicino non posso stare! di quella meravigliosa esperienza che Sono una donna solare, positiva e di impeto passionale. Nella vita mi occupo di è il primo corso subacqueo, non poteva mancare al servizio offerto subacquea e fotosub quasi al 100%. Gestisco il mio diving center d’oltre confine, il dal mio diving e così con una Sea&Sea “Deep Avenue” (Mendrisio, CH), da oltre dieci anni. Da 5 anni a questa parte mi occupo a pellicola ho iniziato a cimentarmi della realizzazione di servizi fotografici per committenti che desiderano promuovere le nell’opera ! loro strutture turistiche sparse per il mondo, siano esse legate alla subacquea e non. Da tempo collaboro con riviste di settore italiane ed estere, scrivo articoli per dei blog e Cosa ti piace in particolare della foto- sub? nel tempo che mi resta aiuto mio marito nell’attività di famiglia. Fotografando ho imparato a guardare oltre le apparenze. Anche 1 metro quadro di fondale si rivela interessante, la stessa immersione è un milione di volte diversa. L’occhio si affina, regalandomi incontri unici. Mi piace l’idea di poter scegliere cosa guardare: a seconda dell’ottica che ho montata in Ti sei avvicinata prima alla fotografia o alla subacquea? Quando macchina, le cose cambiano. Ogni volta è come indossare un paio di occhi hai incominciato le due attività? diversi. Il rapporto con la fotografia e le arti grafiche è iniziato sin dall’infanzia. Ricordo ancora una vecchia macchina fotografica giocattolo rosa di Barbie: giocavo a fare Che attrezzatura fotografica usi? Quanto conta l’attrezzatura? la giornalista...e poi il passo fu breve, con la spudoratezza di bambina, “rubai” la Sono nata fotografa Nikon e penso lo sarò per sempre. Non certo per piccola macchina a pellicola di mia madre dal cassetto proibito. Si accorsero solo discriminazione su cosa sia meglio o cosa non lo sia, ma semplicemente quando iniziarono a trovare rullini srotolati in giro per casa! Sgridata e punizione perché con Nikon ho un certo feeling con i menù del corpo macchina, con di rito superate, a Natale ricevetti la mia prima fotocamera. E da quel giorno fu la disposizione dei tasti, e con altre funzioni che mi consentono di esprimere amore a prima vista. Una passione che si risvegliò rombante durante un corso al meglio il mio lato artistico, cosa che sott’acqua mi torna molto utile. Ho di fotografia naturalistica all’università. Mai avrei immaginato di poterla praticare due corpi macchina : una Nikon D700 e una Nikon D300S. Il primo corpo anche e soprattutto sott’acqua. macchina lo prediligo per la foto ambiente il secondo per la fotografia macro. La subacquea è arrivata in seguito. Nuotatrice sin da quando avevo 4 anni, ho Il fattore DX decisamente mi facilita di molto sulla macro con il suo fattore di fatto la mia prima esperienza con maschera e boccaglio a 16 anni durante una moltiplicazione 1.5X . Adoro le ottiche Nikon e il mio Tokina 10-17 f3.5-4.5, vacanza ligure con gli amici. Il passo successivo: diventare subacquea, avvenne unica ottica non Nikon del mio bagaglio. Sott’acqua prediligo il Nikon 105 mm due anni dopo, conseguendo il mio primo brevetto subacqueo a Dahab in Egitto. f2.8, il 16mm f2.8 che su Nikon D700 lavora in modo eccelso, il Nikon 17-35 Tornata in Italia non potei più farne a meno, e da allora m’immergo ovunque ci sia f2.8 come grand’angolo piano , il 60mm f2.8 ottica eccezionale e versatile, il acqua, in special modo nel Lago Maggiore, Ceresio e i fiumi della Valle Verzasca e 10.5mm f2.8 che su Nikon D300S è davvero un portento. Come lenti aggiuntive per macro ho una subsea +5 e una +10! Le mie macchine sono scafandrate Ikelite , come flash utilizzo ikelite DS161, soprattutto per la foto ambiente, ikelite DS51 per la macro (piccoli e davvero maneggevoli) e un SB105: mi piace farlo lavorare in slave per foto piú particolari e articolate. L’attrezzatura non è fondamentale, si fanno belle foto un po’ con tutto, quello che conta è imparare a usare bene quello che si ha. Man mano che si cresce tecnicamente, cambiano le esigenze e si richiedono più prestazioni al mezzo tecnico che utilizziamo. Non è la macchina che fa il fotografo, anche se attrezzature di elevata qualità migliorano un risultato già buono di per sé.

Quali sono le tue fotografia preferite? La fotografia d’ambiente è in assoluto la mia preferita, per seconda la fotografia di relitti. Mi piace osservare la luce, il pathos che ne sprigiona. La mia attenzione non si focalizza più sul soggetto ma solo sulla luce che può rappresentare al meglio l’intera scena. Con la luce disegno e con il flash coloro, solo dove voglio io e come voglio io, lo trovo davvero stimolante.

Qual è il più bel ricordo legato alla subacquea? Il mio primo corso open in cui l’istruttore ero io. Me lo ricordo come se fosse ieri. Erano in sei, al lago ed era marzo. La prima immersione in acqua libera del corso, non saprei dire se fossi più emozionata io o loro. Faceva freddo, erano tutti in muta umida, ci preparammo per scendere. Appena messa la testa sott’acqua, guardai negli occhi i miei allievi, vi lessi: stupore, gioia , soddisfazione. L’adrenalina era talmente alta che nessuno sentì il freddo. L’acqua era talmente limpida che pareva non esserci. All’uscita mi chiesero: “ questo è il lago?” Ed io risposi: “ questo anche può essere il lago”! Tutti i partecipanti a quel corso open si appassionarono alla subacquea. Quasi tutti divennero sub d’acqua dolce, un poco per merito mio ed un poco per quell’acqua limpida che dura solo un mese all’anno!

E alla fotosub? Dahab, lungo mare su cui si affacciano tutti gli alberghi . Sono le 6.00 del mattino. Ci prepariamo a scendere su una prateria d’erba di mare a caccia di cavallucci, dimensione massima circa 5 cm. Macchina in assetto macro. Entriamo, esploriamo. Dopo circa 30 minuti non trovo nulla, ovviamente i miei compagni d’immersione che mi avrebbero volentieri strozzata per averli portati qui alle 6.00 del mattino per veder niente, se n’erano andati. Solo mio marito si aggirava nei paraggi mosso da compassione per questa fotografa sfortunata! Sono chinata a testa in giù , con l’obiettivo infilato tra due massi per fotografare due minuscole murene grigie. Mio marito mi si para davanti, gesticola, fa bolle, ha gli occhi palesemente emozionati. Mossa da non so che istinto, giro la testa, ho il cuore in gola, un delfino è al mio fianco sinistro e alla destra ne ho un altro, probabilmente un cucciolo. Non so da quanto tempo fossero li, ma girare la testa in acqua e 136 137 incrociare lo sguardo di un delfino a portata di mano ed avere in macchina il 105 mm non mi capiterà mai più nella vita.

Solo una donna su tre uomini fa immersioni e ancora meno fotogra- fie sott’acqua. Come mai secondo te? Credo che siano limiti fisici e psicologici a dettare dei limiti alla pratica della subacquea alle nostre latitudini, da parte delle donne. Acqua fredda, condizioni meteo difficili per gran parte dell’anno rendono poco appetibile quest’attività al gentil sesso. Attrezzatura da acquistare, guanti spessi e bombole pesanti si sommano al freddo che quasi tutte lamentano, scoraggiando la pratica delle immersioni. Con gran piacere un sempre crescente numero di donne subacquee si immergono in acque tropicali. Le acque chiare e calde stimolano di più la voglia di scoprire. La logistica, molto spesso, è decisamente confortevole e l’uso di un’attrezzatura leggera e maneggevole rende più invogliante l’esperienza. Per quanto riguarda la fotografia ho avuto il piacere di riscontrare che quasi tutte le subacquee portano con se una piccola compatta , questo significa che il piacere di documentare cresce e chissà che non si trasformi in una vera passione!

Come ti sembra il livello generale della fotosub oggi? Elevato. L’evento del digitale ha reso fruibile la fotografia a tutti. L’esercizio non è più frenato dalle esposizioni, le persone si documentano e sperimentano. La reperibilità delle informazioni è molto più semplice grazie anche a internet e ai tanti siti specializzati. Anche la post produzione di base non ha più bisogno di laboratori per lo sviluppo. Moltissimi tutorial on line favoriscono gli autodidatti.

Quali sono i tuoi prossimi progetti fotografici? Mi piace l’idea di scattare fotografie dinamiche, dove l’osservatore sia catturato e trasportato all’interno dell’immagine. Voglio discostarmi sempre di più dalla “semplice” fotografia documentativa per avvicinarmi alla costruzione di un’immagine più onirica, più frutto della mia fantasia. Mi piace dire che quando l’immaginazione e la realtà si fondono, nasce la magia di una visione. In questa direzione volgerà il mio lavoro futuro. È un lavoro arduo, dove niente è lasciato al caso e le regole compositive fanno da padrone, plasmarle a mio piacimento per trovare quella magia non sarà facile, ma senza sfide non si cresce.

Trovi utili ScubaPortal e ScubaZone? Certamente. Scubaportal è stato il mio primo punto di riferimento. Da giovane subacquea qual’ ero avevo voglia di confronti, di informazione e di un sito che parlasse del mio passatempo preferito: la subacquea! Ricordo ancora la mia pri- ma login a Poverosub ! ScubaZone è ad oggi l’e-zine di taglio più elevato nel panorama dell’editoria on-line , giovane e bello il layout, fotografie di livello e contenuti di spessore, diventerà un caposaldo.

138 139 140 141 142 143 Info e prenotazioni sul sito www.kudalaut.com photosub experience

DI ERIK HENCHOZ E KETTY CARERE

Con la custodia NiMAR per lampeggiatori Nikon SB-910/900/700, dotata di connessione per comunicazione a fibre ottiche, è possibile sfruttare appieno le straordinarie potenzialità CLS anche in immersione subacquea. Vedremo semplicità e qualità del Nikon Creative NIKON CREATIVE Lighting System all’opera con Nikon D600. a custodia subacquea NiMAR per flash Nikon con connessione a fibra ottica tra flash Commander Master e flash Remote, permette LIGHTING SYSTEM “CLS”: di adottare, anche in immersione, l’evoluto Nikon Creative Light System, rivoluzionando di fatto il mondo della fotografia SUB. ANCHE NELLA FOTOGRAFIA Grazie al sistema CLS si può, infatti, gestire con precisione e costanza la regolazione della luce flash, anche in immersione. In SUBACQUEA CON FLASH NIKON Li-TTL oppure in manuale, grazie ai cavi in fibra ottica, si possono sfruttare al massimo i lampeggiatori flash Nikon con una precisione e qualità di esposizione SPEEDLIGHT automatica mai vista prima. Il CLS in i-TTL Nikon permette di lasciare spazio alla creatività, quindi, giocare con la luce anche sott’acqua, con semplicità e qualità un tempo precluse. Il Nikon Creative Lighting System è impiegabile su tutte le Reflex di gamma Nikon: in questo eXperience vedremo caratteristiche e risultati del flash Nikon SB-900 identico in prestazioni ed ingombri rispetto al più recente Nikon SB-910, usato in Commander MASTER e flash Nikon SB-700 impiegato in REMOTE, in abbinata alla Reflex Nikon D600 che, grazie alle sue fantastiche qualità di risoluzione e gamma in pieno formato 24x36 FX, è diventata una delle Reflex full frame più ambite ed apprezzate nel mondo della fotografia subacquea di fascia medio alta.

147 La custodia subacquea NiMAR NISB900 con La custodia subacquea NISB700 per il L’attrezzatura utilizzata durante le immersioni subacquee: Nikon D600 è scafandrata dalla il lampeggiatore Nikon SB-900/910 ed il cavo lampeggiatore Nikon SB-700 provvista di custodia subacquea NiMAR NI3D600ZM mentre il flash Nikon SB-900 è collegato tramite con connettore Nikonos. cavo in fibra ottica per il collegamento in cavo Nikonos per adempiere alle mansioni Commander Master e Nikon SB-700 viene pilotato CLS. come Remote CLS grazie all’apposito cavo in fibra ottica. Per una più facile messa a fuoco è stata montata la luce pilota con braccetto snodato NiMAR che, assieme alla configurazione descritta, ha permesso di raggiungere le potenzialità di seguito: • vero Through The Lens sfruttabile per esposizioni corrette raggiungibili con precisione NiMAR NI3D600ZM, la custodia subacquea per Nikon D600 e D610 i-TTL; • semplicità e praticità di utilizzo per lasciare ampio spazio alla sperimentazione e alla La custodia NiMAR NI3D600ZM per Nikon D600, costruita in policarbonato creatività gestione dei lampi flash con fine compensazione EV; trasparente, si presenta subito leggera e molto resistente. NI3D600ZM è dotata di • possibile completa gestione in manuale dei flash. uno speciale attacco a baionetta grazie al quale sarà possibile cambiare l’oblò piano in dotazione per scafandrare le varie ottiche Nikkor che andremo ad utilizzare a Nikon D600 e il sistema CLS in immersione seconda delle varie necessità. Tutto è studiato nei minimi termini e con grande precisione. La fotocamera viene fissata ad un’apposita base in alluminio tramite L’obiettivo del nostro eXperience era di sfruttare in immersione subacquea il supporto per il treppiede. Un sistema efficace che ci permette di inserire ed le impressionanti caratteristiche tecniche di Nikon D600 e di spingerci oltre, estrarre velocemente Nikon D600 dalla custodia subacquea facendola scivolare utilizzando le possibilità offerte dal pratico e funzionale sistema Nikon CLS, in lungo le guide laterali ricavate nella plastica dello scafandro. All’esterno della grado di farci lavorare in maniera precisa e creativa con i flash in dotazione, gli custodia sono riportati i vari comandi a leva, in grado di azionare meccanicamente apprezzati Nikon SB-900/910 e SB-700. Indispensabile, quindi, l’utilizzo di apposite i pulsanti di Nikon D600. Ergonomia e praticità ad alti livelli per una custodia che si custodie subacquee per la fotocamera ed i due lampeggiatori: NI3D600ZM, la brandeggia molto bene sia a secco che in acqua. Il dorso di NI3D600ZM è sempre custodia subacquea prodotta da NiMAR per Reflex Nikon D600 e gli scafandri costruito in policarbonato (Bayer Makrolon), completamente trasparente, come NISB900 e NISB700 rispettivamente per flash Nikon SB-900/910 e Nikon SB- la parte frontale della custodia, permette di visualizzare comodamente l’ampio 700. monitor posteriore da 3,2 pollici di Nikon D600 e l’interno dello scafandro. I comandi per gestire i principali menu della DSLR sono posizionati sul dorso della custodia, mentre nella parte superiore della stessa trovano alloggiamento La custodia NiMAR NI3D600ZM per il pulsante on/off, il pratico ed efficace pulsante di scatto, il connettore Nikonos reflex Nikon D600, compatibile a cinque poli per collegare il flash principale, nonché i pulsanti per la gestione anche con Nikon D610. della compensazione esposizione, il pulsante di registrazione video e quello per la selezione della modalità di esposizione. Nella parte anteriore, a destra, il comando dei diaframmi. A sinistra, lateralmente, è presente la leva per lo sblocco del comando In senso orario: La custodia NiMAR NI3D600ZM per Nikon D600. Nel dettaglio è visibile la slitta sulla quale fissare la reflex Nikon D600 e il dorso in policarbonato trasparente. • Vista posteriore di NiMAR NI3D600ZM, nella parte superiore è ben visibile il connettore Nikonos al quale verrà collegato il flash SB-900 oppure SB-910. Sul dorso i comandi per azionare i pulsanti dei menu di Nikon D600. • Particolare della leva di scatto e del comodo comando per gestire i diaframmi di NI3D600ZM. • Il pulsante On/Off ed una delle quattro cerniere di chiusura in acciaio Inox della custodia.

delle modalità di scatto. Tutto è all’insegna della praticità di utilizzo: le maniglie laterali in tecnopolimero sono comode e funzionali, facilmente smontabili per il trasporto grazie al sistema di aggancio e agli attrezzi in dotazione. Le quattro cerniere di chiusura del dorso sono in acciaio Inox AISI 316. Dotate di apposito dispositivo di sicurezza permettono una chiusura impeccabile della custodia, grazie anche al nuovo o-ring di tenuta che garantisce una operatività di - 60 metri. La progettazione del prodotto è stata curata nei minimi dettagli. L’oculare posteriore da 1,5 ingrandimenti lavora correttamente così come ogni altro comando. Le prime sensazioni, dopo aver installato la fotocamera all’interno della custodia sono di estrema ergonomicità e facilità di utilizzo.

Per acquistare i prodotti: www.scubashop.it photosub destination/h2o phototribe DI ISABELLA MAFFEI

INDONESIA: RAJA AMPAT

a risposta è semplice, osservare il mare dalle mille sfumatu- didascalica: Raja Ampat re blu, che srotolato come un prezioso (West Papua - Indone- tappeto, ai piedi della veranda, invita ad sia). Altrettanto sempli- immergersi in esso. ce non è rendere giu- Un bagno ristoratore cancella la stan- stizia con le parole, alla chezza, il profumo di pesce alla brace ’ bellezzal e purezza di quest’atollo co- si diffonde nell’aria, il tacito invito del Sai dov è rallino del perimetro di 2 km, comple- cuoco ad accomodarsi all’accogliente tamente circondato da candida sabbia ristorante sulla spiaggia, è accolto da finissima e ricoperto da una lussureg- tutti gli ospiti con gioiosa allegria! di giante vegetazione equatoriale. La notte è silenziosa, le tante stelle in l’ isola ai Lungo è il viaggio per arrivare a Wai; cielo sono così marcate da apparire pe- W ? questa piccola isola privata si fa desi- santi sulla volta celeste, abbandonarsi derare. L’accoglienza all’arrivo è com- al sonno con la ritmica canzone delle movente, i papuani originari dell’isola ci onde che frangono sulla spiaggia, è un aspettano, suonando musica tradizio- piacere che pare mai provato prima. nale fatta con strumenti da loro costru- Il giungere dell’alba non è mai banale iti ed offrendoci del latte di cocco fre- all’equatore, svegliarsi per osservare le sco, ci danno il benvenuto. L’emozione tante specie di uccelli presenti sull’isola traspare nei loro grandi occhi neri così è un dono prezioso, nei giorni a seguire come traspare dai nostri sorrisi, siamo dedicherò molto tempo all’osservazio- tra i primi turisti a giungere sin qui, un ne della fauna e della flora locali, che sogno che si realizza, per entrambe le annovera specie endemiche come il parti! Cuscus maculato (Spilocuscus papuen- Tre i bungalows per ospitare gli ospiti, sis) e numerosissimi granchi delle noci perfettamente integrati con l’ambiente, di cocco (Birgus latro), che incuranti come in ogni eco resort che si rispetti, dell’uomo passeggiano pacifici lungo i sono direttamente affacciati sul mare soffici sentieri di sabbia bianca che col- all’ombra di grandi pini Casuari (Casua- legano i bungalows alle aree ristorante rina cunninghamniana). L’arredamento e diving. semplice e ben curato, romantico il suo Dalla spiaggia osservo la sottile linea di bel letto centrale avvolto nell’eterea confine tra la laguna e l’house reef, la zanzariera, un nido avvolgente da cui macchina fotografica è pronta, l’equi- 152 153 paggiamento montato e già caricato sce di passo, notevole anche la grande ed alcionari arancioni e viola di grandi Enormi cespugli di corallo nero, spes- sulla barca diving, non resistiamo più, il quantità di critters presenti. Attorno al dimensioni, è l’ideale per scatti di note- so rifugio di pesci vetro, formano dei santo graal delle immersioni ci aspetta, vecchio pontile, un banco stanziale di vole impatto emotivo, se la corrente lo microcosmi in cui si riflette la luce del il canto delle voluttuose sirene è irre- pesci pipistrello sembra galleggiare in permette. sole, che pare sempre così vicino alla sistibile. un limbo, sospeso per nulla disturbato Immergersi nell’area di Pulau Wai, è un superficie dell’acqua. Grandi ventagli L’house reef si rivela a noi con una dalle incursioni di numerosi carangidi tuffo nella biodiversità: siti d’immersio- di gorgonie sono la casa di splendidi e spettacolare immersione, la prima di blu (Caranx melampygus) a caccia di ne come “Nikson Reef”, “Wai Wall” minuti cavallucci pigmei, che solo occhi tante data la vastità. Adatto sia agli “pesci Oci”, caratteristici di queste ac- e “Pulau Kri” regalano scenari in cui ben allenati possono scorgere. amanti della macro, che a quelli della que, molto simili ai pesci fuciliere. possiamo sentirci esploratori ogni volta Riemergere dalla superficie è come ri- foto ambiente, regala il meglio di se du- A circa cinque minuti di navigazione dal che iniziamo una discesa. Il corallo duro nascere, ogni volta con storie diverse, rante le immersioni notturne, in cui l’in- vecchio pontile si trova una vera chicca è molto colorato, madreporari giganti con emozioni trascinanti, da racconta- contro con il piccolo squalo Epaulette per gli amanti della fotografia di relitti: offrono rifugio ad Ombrine dolci lab- re la sera guardando le foto in compa- che “cammina”, endemico di queste ac- uno splendido aereo modello P47D, bra che s’impilano una vicina all’altra gnia delle guide e degli altri ospiti del que, è tutt’altro che raro. L’acqua è tra- affondato nel 1944 durante la secon- formando un variopinto muro vivente. Resort, o sorseggiando un te in riva al sparente, i coralli molli rigogliosi come da guerra mondiale. Il relitto giace an- I barracuda vorticando salutano il sole, mare. cespugli, si elevano verso l’alto sin quasi cora in buono stato di conservazione, squali tappeto, pinna nera e pinna bian- Si dice che: ”partire è un po’ morire”, è a toccare la superficie, oltre la quale si tra i 26 m e i 33 m, completamente ca del reef pattugliano il fondale, grossi vero, il commiato è triste, sulla spiaggia intravedono le nuvole. Numeroso il pe- colonizzato da organismi incrostanti tonni sfrecciano a gran velocità nel blu. i volti e gli occhi dei papuani chiedono un’immersione e l’altra o in caso di pi- glio (di solito viene già fatta dall’agenzia) oggia. per voli fino a Jakarta e poi pagare di- rettamente eventuale extra in loco Top Spot: Miano Reef, Nikson Reef, Wai per il volo interno. Nessun problema Wall, Marti Garden e Pulau Kri, tutti riscontrato, nonostante il trasporto di reef appena scoperti ed incontaminati. attrezzatura fotosub pesante ed ingom- Ci sono poi i classici famosi di Raja brante, nemmeno nei voli interni. Con- Ampat: Sardine Reef, Chicken Reef, siglio utile: chiedete sempre lo sconto, Mios Kon, Blue Magic, Manta Sandy, dite che siete subacquei ed avete at- sempre richiestissimi, ma sicuramente trezzatura pesante, spesso vi levano dei meno incontaminati dei reef di “Casa chili sul conto totale dell’extra peso! Wai”!! Periodo: Raja Ampat offre in tutto l’anno Consigli di viaggio: Il viaggio è molto buone condizioni climatiche per le im- lungo e prevede almeno due soste pri- mersioni e lo snorkeling, solo i mesi di ma di arrivare a Sorong, porta d’ingresso agosto e settembre potrebbero essere di Raja Ampat! Ma portate pazienza, ne un po’ più variabili a causa dal vento, vale la pena. Inoltre in Indonesia ritardi ma comunque è possibile fare buone e cancellazioni sono spesso all’ordine immersioni tutto l’anno con la visibilità di tornare presto, a Wai non si è un pure sulla riflettente sabbia bianca cor- del giorno, quindi nel caso, sono da sott’acqua che varia tra i 15 e i 30 m turista come un altro, si diventa presto allina, dove l’ausilio di eventuali snoot mettere in preventivo, cercate di pren- parte della famiglia. può essere utile. derla con filosofia! Temperatura 27°- 32° Per la fotografia wide, serviranno uno Consigliata estensione franchigia baga- Temperatura dell’acqua 27°- 30° Consigli fotosub: Raja Ampat è con- o due flash di adeguata potenza e co- siderato il paradiso della biodiversità. pertura, per fotografare le grandi gor- Un fotografo subacqueo troverà tanto gonie, coralli frusta e spugne giganti, di più diverso e mai visto come in nes- così come i grandi gruppi di barracuda, sun altro posto al mondo. Per quanto per i quali è necessario dosare con sen- riguarda la fotografia ambiente è un sibilità la quantità di luce dei flash per posto eccezionale tra i più spettacolari evitare troppi riflessi sulla loro livrea ar- mai visti e la macro è di grandissimo gentea. Consiglio inoltre di portare un livello. Che lenti portare? Tutte! E’ un paio di pinne abbastanza performanti, vero delitto partire e non avere un obi- se volete nuotare nella corrente e ri- ettivo adatto alla foto ambiente come prenderli da vicino. un fisheye, un super grandangolo, o Soprattutto se non viaggiate in gruppo aggiuntivi ottici per fotocamere com- portatevi ogni materiale di ricambio: patte. potrebbe essere difficile, se non impos- Tour operator: H2O viaggi Per la macro (reflex formato DX) i sibile, reperire parti anche banali. di Roma classici 60 mm o un 100 mm macro Consiglio anche una borsa impermea- sono dei must! bile da tenere in barca, per separare Le immersioni macro si possono materiale che deve rimanere asciutto www.h2oviaggi.it - Tel. 06/87451911 svolgere su piccoli relitti, su pareti op- dal resto, nel caso di cambio lenti tra [email protected] videosub - uw video school Luca Coltri

Benvenuti all’undicesimo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alla video ripresa subacquea, la volta scorsa abbiamo parlato delle ottiche più usate su reflex per fare riprese macro, oggi affronteremo La il discorso delle ormai famose Action Camera! video ripresa subacquea istruzioni

per l’uso Tutti ormai sanno cosa sono, voi stessi o ne possedete una oppure avete il vostro compagno d’immersione che ne utilizza una. PARTE XI In questo capitolo della mia rubrica non andremo a disquisire su performance e su quale sia meglio, questo non è il mio compito, cercheremo però di ottimizzare il tipo di riprese con questo meraviglioso oggetto che se usato bene può dare grosse sod- disfazioni. Dato che io posseggo una GoPro, mi baserò su di lei per scrivere questo articolo, anche se possedete un modello diverso non demoralizzatevi, le linee guida saranno uguali per tutti Per prima cosa dobbiamo rispolverare i discorsi passati sulla video ripresa, ve li ricor- date ? se è un po’ che non li leggete o ve li siete dimenticati vi consiglio di tornarci sopra. Il concetto di base, al di là delle varie regole e trucchi, era quello di costruirsi una piccola storia a tavolino prima di iniziare a riprendere, penso che queste regole deb- bano essere alla base di ogni singola ripresa che voi vi accingiate a fare, lo so che è un “lavoro” ma io vi ho avvisato fin dalla mia prima rubrica, fare riprese ad un certo livello richiede tanta costanza e impegno ! Per iniziare comincerei con il leggere in maniera approfondita Oltre alle batterie tradizionali esiste anche un battery pack più grande che vi darà il manuale in dotazione, non so per quale strano motivo ma più autonomia, attenzione però, dovrete rinunciare al monitor posteriore ! Infatti la le persone sono sempre molto restie a leggere i libretti delle batteria più grande prende il posto dello schermo LCD. istruzioni ! Sott’acqua penso che lo schermo LCD sia indispensabile, quindi ricordatevi di avere In questo articolo utilizzerò parti del libretto istruzioni della un oggetto tra le mani che non ha una grande autonomia, prendete l’abitudine di GoPro, non perché non abbia voglia di riscrivere ma perché spegnerla quando non la utilizzate. li ritengo ottimali per capire alcune impostazioni.

Conoscere l’oggetto che si sta utilizzando ma soprattutto capirne le potenzialità penso sia di vitale importanza per poter ottenere i migliori risultati.

LE IMPOSTAZIONI

Queste Action Camera non ci permettono di fare solo riprese ma possono essere utilizzate anche per fare foto, foto in sequenza e time lapse.

Una potenzialità enorme, un oggetto così piccolo che vi permette di fare tutte queste cose e con una qualità incredibile !

La GoPro, come tante altre ac- tion camera è dotata di scafan- Se diamo un’occhiata ai vari formati di ripresa ci rendiamo subito conto delle diverse dro subacqueo stagno fino a 60 risoluzioni video di cui dispone, questa telecamera non registra solo in Full HD (1080p) m, trovate poi opzionale lo sch- ma può riprendere addirittura in 4K (ultra HD), una risoluzione impensabile fino a ermo LCD da applicare posteri- qualche tempo fa. ormente molto utile e tutta una serie di oggetti che vi permet- Come prima cosa dobbiamo scegliere tra il sistema PAL e il sistema NTSC, si teranno di utilizzare al meglio la tratta semplicemente dello standard televisivo, noi in Europa, tranne la Francia (usa vostra camera ! SECAM), abbiamo il PAL, mentre in America usano NSTC. Se guardate la tabella vi renderete conto che il PAL lavora a 25 fps o multipli mentre il sistema NSTC lavora a 30 fps o multipli. 161 Attenzione però ! se riprendete in NSTC non potrete guardare le immagini sul vostro televisore direttamente dalla vostra camera, dovrete prima editarle e trasformarle in PAL. Quindi, possiamo, in fase di ripresa decidere di filmare o in PAL o NSTC per avere un numero di fps maggiore ma poi in fase di post produzione e finalizzazione dovremmo conformarlo al sistema PAL, cioè 25 fps. Questo ci darà enormi vantaggi, conformando un video da 60 o 50 fps a 25 fps otterremo tecnicamente uno slow motion, ne avevamo già parlato in uno dei primi numeri della mia rubrica, ve lo ricordate ? Questo darà più stabilità alle vostre immagini e renderà tutto più fluido. Se volessimo rinunciare al full hd (1080p) nella risoluzione Hd 720p ho addirittura la possibilità di girare a 120 o 100 fps, sott’acqua non ha senso ma fuori dall’acqua la cosa può diventare molto divertente ! Nelle riprese esterne e sportive questo numero di frame per secondo vi darà l’opportunità di ottenere immagini spettacolari, provate !

La tabella qui a destra vi spiega la differenza tra i vari formati, sott’acqua direi che la cosa migliore sia riprendere in Full HD 1080p, in base al tipo di campo visuale (FOV) che volete utilizzare potete scegliere tra i 60, 50, 48, 30, 25, 24 fps. Il FOV (angolo di campo del vostro obbiettivo) lo potete impostare su 170°, 127° e 90 °, io per le immagini subacquee lo tengo su 127° che corrisponde al grandangolo.

Attenzione all’ultra grandangolo, tende a distorcere (bombare) parecchio l’immagine perché ha ben 170° di angolo visivo, sott’acqua sono troppi.

Esiste poi un’altra impostazione di cui dobbiamo tenere conto per la risoluzione video, si tratta del PROTUNE, questa modalità video offre un’elevata velocità dati che consente di acquisire immagini con minor compressione, questo ci permetterà di ottenere dei colori più naturali e di poterli migliorare in fase di post produzione con la correzione colore. Attenzione però, questa impostazione consuma parecchia batteria, quindi andateci piano, dovete anche poi considerare se in fase di “post” siete in grado o avete la voglia di giocare con i colori. Insieme al PROTUNE possiamo decidere di registrare in CAMERA RAW, le immagini vengono catturate direttamente dal sensore alla massima risoluzione ottenendo dei file poco elaborati, lo possiamo paragonare alla differenza che c’è tra fare foto in RAW o JPG, questa impostazione però richiede un po’ di pratica, direi per ora di lasciarla da parte. La messa a fuoco è fissa, non possiamo agire su di essa, mentre l’esposizione è automatica, se dobbiamo fare riprese con grossi cambi di luce (esempio da una stanza verso l’esterno) dobbiamo attivare la funzione SPOT METER, questi automatismi però non sono un grosso problema, devo dire che la telecamera si comporta molto bene anche nelle situazioni più estreme come il controluce ! Sott’acqua lo SPOT METER non c’è bisogno di attivarlo.

Altra regolazione è il WB (white balance) bilanciamento del bianco, ne abbiamo parlato abbondantemente nei primi capitoli della mia rubrica. Questa impostazione è la croce di molti videomaker, vi ricordate che in base alla temperatura della luce ambiente e al tipo di luci artificiali che utilizziamo dobbiamo regolare il bianco, in queste piccole camere il WB è automatico quando uso le impostazioni standard.

Se invece uso il Protune o il Camera Raw ho la possibilità di utilizzare dei preset di WB, il vantaggio di questa funzione è enorme, questo significa che il WB durante le vostre riprese non cambia mai ! Infatti, uno dei problemi più grossi del WB automatico è che può cambiare in base alla distanza dal soggetto e alla quantità di luce artificiale che colpisce la scena.

Un piccolo trucco quando si usa WB automatico: Avvicinatevi al soggetto, fate lavorare il WB, aspettate che bilanci il bianco e solo allora iniziate a riprendere.

Quindi ricapitoliamo le impostazione video che potrete utilizzare, la prima la consiglio a chi inizia, la seconda è per chi ha già un po' di dimestichezza con il mondo del video e post produzione:

1080p 50 fps (PAL), grandangolo, protune off e WB automatico.

1080p 60 fps (NSTC), grandangolo, protune on e WB manuale.

165 oltre ai video possiamo fare le foto, accedendo dal menu alla funzione foto possiamo decidere l’angolo di campo (FOV) e la risoluzione in mega pixel, lo schema di seguito vi fa vedere le varie possibilità.

Potete lavorare in grandangolo a 12 MP, attenzione però, più angolo di campo vuol dire maggiore copertura luminosa, valutate sempre se avete abbastanza luce per coprire in maniera uniforme la vostra foto, se avete luci molto piccole è meglio concentrarsi su un campo medio altrimenti i risultati ci potrebbero deludere.

La modalità FOTO BURST vi permette di scattare una serie di foto ogni tot secondi una volta che ho premuto il pulsante, la tabella di seguito vi elenca le varie possibilità. Dal FOTO BURST posso accedere anche alle FOTO CONTINUE, in questo caso attiverò una sequenza di foto che durerà finché terrò premuto il tasto di scatto.

Le impostazione che utilizzerò in FOTO BURST o FOTO CONTINUA sono quelle che avrò scelto inizialmente per la sezione FOTO.

Questa funzione vi darà un sacco di soddisfazioni, del time lapse ne abbiamo parlato abbondantemente nelle rubriche passate, richiede un po’ di pratica ma può dare un tocco professionale ai vostri video. Sott’acqua è una tecnica che non viene utilizzata ancora molto per chiari problemi di autonomia e di luce, alcune cose le ho già viste e devo dire che mi hanno lasciato senza fiato.

Bene adesso conoscete tutti i comandi della vostra Action Camera, non vi resta che iniziare a sperimentare, intanto guardiamoci questo VIDEO che ci aiuta a comprendere la potenzialità del sistema !

167 SOTT’ACQUA

La camera viene venduta con una serie di accessori che servono per migliorare le nostre riprese, potremmo attaccarla ad un’auto, alla bacchetta dei nostri sci, metterla su di un casco sulla nostra testa, sulla nostra bicicletta, insomma le opzioni sono infinite, l’unico limite è la vostra fantasia.

Sott’acqua però se vogliamo creare dei video accattivanti e che raccontino una piccola storia non dobbiamo tenerla semplicemente in mano o sulla nostra testa ma dobbiamo attrezzarla per renderla il più stabile possibile, ricordatevi che le cose più sono piccole e più è difficile tenerle ferme e non c’è niente di peggio di riprese traballanti, oltre alla stabilità dobbiamo pensare a delle luci altrimenti tutto diventerebbe abbastanza anonimo e senza colori.

Ci sono in commercio tantissime slitte e luci di tutti i tipi, non avete che l’imbarazzo della scelta, io personalmente lavoro con Carbonarm e Easydive che hanno creato staffa di sostegno per GoPro una seri di oggetti ad hoc, lo scopo è quello di rendere il tutto il più stabile possibile con maniglia di brandeggio e direi che con un po’ di pratica e un assetto perfetto non è impossibile. che permette la gestione di n.2 illuminatori. Adesso avete tutte le nozioni per iniziare ad usare queste piccole telecamere i risultati vi potrebbero sbalordire ! Resta sotto inteso però tutto il discorso che abbiamo fatto nelle rubriche passate per le tecniche video e su come raccontare una piccola storia, non limitatevi a tenere accesa la video camera per tutta l’immersione, quello lo fanno già tutti !

Bene, spero di avervi aiutato con questo articolo, continuate a leggermi, arrivederci alla prossima puntata sulla video ripresa subacquea.

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archaeo zone Ivan Lucherini

la valorizzazione

ssociato al concetto reddito. Ma come produrre questo? In bypassare questo enorme limite e of- di tutela in situ, di cui italia esiste una vera e propria caccia alle frire una fruizione concreta anche a chi abbiamo trattato nel streghe quando qualcuno si permette di sott’acqua, non ci può o non ci vuole precendente contribu- argomentare su questi temi. Ma gioco andare. L’uso di telecamere a circuito to, si deve obbligato- forza occorre affrontare questo argo- chiuso collegate con la superficie, oltre riamente considerare mento perché questa è l’unica via che che garantire la tutela del sito stesso, l’altroA aspetto importante che è la va- potremo e dovremo percorrere per può rendere le immagini in diretta (con lorizzazione. Valorizzazione è una affrontare e risolvere i problemi dello tutto il fascino che ne deriva) e consen- parola che si presta, o meglio è utiliz- sviluppo in Italia. Iniziamo a sfatare un tire a chiunque di interagire con esso. La zata con diversi significati, coinvolgendo mito molto diffuso fra gli addetti ai la- produzione e proiezione di immagini a concetti e conoscenze le più disparate. vori: valorizzare un sito archeologico 3 dimensioni, può rendere in un filmato, Tuttavia se consideriamo il bene sto- sommerso non significa solo e soltanto visto seduti comodamente in una pol- rico, oltre che oggetto da tutelare e portarvi dei subacquei o apneisti a visi- trona di una sala cinematografica, una conoscenza da divulgare, anche valore tarlo. Innanzi tutto occorre fare proprio sensazione simile all’immersione diretta “monetizzabile” e mezzo, se non fonte il concetto per il quale, se ci volessimo sul sito. La creazione di plastici ricostrut- diretta di reddito, dobbiamo progetta- rivolgere solo al pubblico dei subacquei tivi e riproduzioni in scala dei reperti, re e articolare l’azione di valorizzazione brevettati, limiteremmo fortemente completa l’offerta e facilita enormemen- con questa finalità. Inutile continuare a il potenziale di fruitori di quel bene. E te il racconto della storia del sito, in rap- sbandierare la magnificenza dell’enor- questo non solo in forza dei dati statisti- porto con la storia dei luoghi, che è poi me patrimonio storico, artistico e ar- ci sull’incidenza percentuale dei brevet- il fine ultimo della produzione di con- cheologico, che l’Italia vanta, se poi da tati sub in rapporto alla popolazione in tenuti di un moderno museo. Se andia- questo non si ricava lavoro e sostegno totale. Anche le condizioni di giacitura e mo a raccontare la storia di un relitto lo all’economia di un paese, che certo non quindi la profondità e l’esposizione del dobbiamo fare inserendo questa storia ha altre e più ricche risorse. Da molte tratto di mare interessato possono in- nelle vicende legate al territorio, alla sua parte, a ragione, si proclama necessario tervenire come fattori negativi su questa frequentazione umana, allo sfruttamen- adottare piani di valorizzazione dei no- tipologia di divulgazione. to delle sue risorse. L’allestimento di un stri Beni Culturali con lo scopo di creare La tecnologia oggi ci permette di museo interattivo che riproduca con filmati, plastici, ricostruzioni in scala responsabilità deve essere addebitata tità. Pur rispettando il rigore scientifico, vacanza. La rete ci ha messo a disposi- ed esponga parte dei recuperi effettuati, ai progettisti, a chi ha concepito quelle la divulgazione e di conseguenza la valo- zione una serie infinita di collegamenti per motivi di studio e campionamen- esposizioni utilizzando linguaggi, metodi rizzazione deve essere veicolata in mille aerei a prezzi assolutamente abborda- to, è la via per riportare il pubblico alla e concetti divulgativi obsoleti. Compito modi diversi. La scienza della comunica- bili e assolutamente impensabili fino a cultura. Sono stato nel tempo sempre degli addetti ai lavori è rendere piace- zione ce lo insegna. L’utilizzo dei moder- qualche anno fa. Queste disponibilità molto critico su questo tema: credo for- vole e accattivante il bello che esiste in ni mezzi tecnologici oggi maggiormente hanno invogliato una utenza attenta al temente che la cultura debba avvicinarsi un sito archeologico. Ma nello specifi- in uso (video, immagini virtuali, rico- proprio budget a pianificare in proprio alla gente usando linguaggi e strumenti co, cos’è il bello di un sito archeologico struzioni 3D) rende possibile avvicinare le vacanze, che sono diventate più corte molto semplici, utilizzati normalmen- sommerso? Certo non quello che si può sempre più gente ai temi che ci stanno ma più frequenti. Di conseguenza una te nella vita quotidiana, piuttosto che vedere facendo un’immersione sul sito a cuore. Tutto passa necessariamente volta decisa la meta diventa necessario attendersi che sia la gente che scali le stesso. La vera bellezza sta nella possibi- dalla conoscenza. La conoscenza si deve dare contenuti a quella vacanza. Diviene piramidi della cultura costruite per ar- lità di ricostruire una storia, una vicenda trasmettere, si trasmette, attraverso l’u- quindi obbligatorio veicolare attraverso roccarsi al di sopra di tutti. I sia pur bassi umana attraverso la “lettura” di quello so di tutte quelle tecnologie oggi dispo- le stesse vie di comunicazione l’offer- prezzi dei biglietti di ingresso dei musei che è rimasto. È questo quello che dob- nibili. Con questo attrattore di interesse ta derivante dalla valorizzazione di un in Italia non soddisfano le necessità eco- biamo raccontare: il metodo, le tecno- si costruirà un indotto che sfrutterà le bene archeologico sommerso. I social nomiche di amministrazione e gestione logie in uso, le deduzioni. In altre parole nuove tendenze del comparto turi- network sono strumenti potenti in que- di tali strutture solo perché bassissima dobbiamo insegnare al pubblico il modo stico. Ogni visitatore avrà necessità di sto. Queste sono le indicazioni nel cui è la domanda di quel prodotto/cultura con cui un archeologo “legge” un sito. E alloggiare, cibarsi, acquistare suovenirs e ambito muoversi per la valorizzazione e pochi ne sono i fruitori. Sono musei quella storia, così ricostruita, insieme ad quant’altro. È fuor di dubbio che in tem- in situ così come disposto anche dalle “sbagliati”. Non è, non può essere col- altre storie vicine e parallele costituisce il pi recenti abbiamo visto modificarsi so- norme che indicano questa direzione. pa di chi non entra in quei musei, la valore culturale di un luogo, la sua iden- stanzialmente il modo di acquistare una I.L. 175 legal zone Francesca Zambonin Regolamentazione d e l l’attività subacquea: Pro posta di legge

ome più volte ricorda- la professionalità di coloro che operano nel trattandosi per ora solamente di una to, l’attività subacquea è complesso mondo delle attività subacquee, proposta di legge), il Capo I, intitolato denotata dall’assenza di senza tralasciare i parametri di sicurezza “Ordinamento delle attività subacquee” una normativa ad hoc a entro cui questi sono chiamati ad opera- disciplina l’oggetto e le finalità della nor- livello nazionale. re”, è stato insediato un tavolo tecnico mativa. Tale “vuoto normativo”, che ha coinvolto molte associazioni di L’art. 1 dispone che “La presente legge conC l’aumento delle persone che prati- categoria, le quali sono state chiamate stabilisce i principi fondamentali in mate- cano l’attività subacquea - sia in ambito a fornire un riferimento per l’analisi dei ria di attività subacquee e iperbariche e professionale sia in ambito ricreativo - documenti. di servizi di carattere ricreativo”; “L’attività è divenuto sempre più evidente e, già Il testo che è stato prodotto dal tavolo subacquea è libera. Lo Stato e le regioni nella scorsa legislatura, la Camera dei tecnico si suddivide in tre Capi, ognuno (…) garantiscono la libera concorrenza, la Deputati ha presentato molteplici pro- dei quali affronta un’area operativa spe- trasparenza e la libertà d’impresa, anche poste di legge dirette a regolamentare cifica, con l’intento di creare una legge tutelando la parità di condizioni per l’ac- la materia, tutte cadute nel vuoto. quadro completa di regolamentazione cesso alle strutture nonché l’adeguatezza “In occasione dell’iter avviato nella scorsa dell’attività subacquea sia tecnica-indu- della qualità dei servizi agli utenti, assicu- legislatura è emersa nettamente l’esigen- striale, sia ricreativa-sportiva. rando le informazioni ad essi relativi”. za di dare chiarezza ed organicità ad una Il primo Capo individua gli ambiti di ap- Le associazioni di categoria coinvolte materia così tanto lasciata a latere dell’a- plicazione della legge, identificando gli nel progetto hanno tenuto in primaria genda”, questo è quanto si legge nell’in- aspetti di portata generale delle disposi- importanza l’esigenza di sicurezza che troduzione del Disegno di Legge n. 320 zioni; il secondo Capo disciplina le attivi- deve permeare la nuova normativa, pur comunicato alla Presidenza il 26/3/13 tà subacquee di tipo tecnico-industriale senza stravolgere la libertà di opera- intitolato DISCIPLINA DELLE ATTIVI- (operatori tecnici ed iperbarici); il Capo re e lavorare in tale settore, indicando TA’ SUBACQUEE E IPERBARICHE su terzo è dedicato alla subacquea ricrea- norme operative di riferimento affinchè iniziativa dei Senatori Di Biagio, Ichino, tiva. tale materia sia regolamentata in manie- Maran, Gibiino e Pagliari. Per quanto riguarda l’ambito di appli- ra chiara ed univoca, in modo coerente Al fine di redigere un testo di legge che cazione della normativa (che ricordia- con le necessità operative e le esigen- ha la dichiarata ambizione di “difendere mo è ancora in una fase “embrionale”, ze di sicurezza ottimale (questo per lo 177 meno è l’intento dichiarato nell’introdu- nonché qualunque altra iniziativa ricondu- supporto all’immersione e all’addestra- zione del disegno di legge). cibile all’utilizzazione, da parte della per- mento subacqueo, che hanno la disponibili- L’articolo 2 del progetto di legge de- sona, del proprio tempo libero. Tali attività, tà di ri-sorse di tipo logistico, organizzativo termina l’ambito di applicazione della se effettuate con autorespiratore, devono e strumentale. norma: “Per attività subacquee si inten- essere svolte solo da persone in possesso 6. Sono organizzazioni didattiche subac- dono le attività svolte, con l’ausilio di auto- di un brevetto subacqueo, rispettando i li- quee, ai sensi dell’articolo 22, le imprese o respiratori, in ambiente iperbarico, acqueo miti di profondità, le procedure e gli stan- associazioni, italiane o estere, che hanno o gassoso; le attività subacquee si distin- dard operativi stabiliti dall’organizzazione come oggetto sociale principale, ancor- guono in due differenti settori, con finalità didattica certificante. Sono escluse dalle ché non esclusivo, l’attività di formazione diverse: a) lavoratori subacquei e iperbarici disposizioni della presente legge le attività per l’addestramento alle immersioni su- (…) regolamentati dal capo II; b) servizi subacquee di tipo agonistico, regolamenta- bacquee, dal livello di inizio dell’attività a subacquei di carattere ricreativo, effettuati te da CONI, e quelle in-dirizzate alle per- quello di istruttore subacqueo, nonché la da istruttori subacquei, guide subacquee, sone disabili, regolamentate dalle rispettive fornitura di materiali didattici e servizi a centri di immersione e di addestramento organizzazioni. istruttori, guide e centri subacquei. “ subacqueo, organizzazioni didattiche su- 2. Per brevetto subacqueo si intende un Dalla lettura del testo del disegno di bacquee, regolamentati dal capo III”. attestato di addestramento, rilasciato legge appare subito evidente la portata Tralasciando l’esame del capo II dedica- esclusivamente da un istruttore subacqueo della norma: tutte le attività subacquee to agli operatori subacquei e iperbarici ed emesso dall’organizzazione didattica effettuate con autorespiratore richiedo- professionali ed alle imprese che ope- subacquea di cui al comma 6 a cui l’istrut- no il possesso di un brevetto subacqueo, rano in tale settore e passando imme- tore stesso appartiene, previa frequenta- e possono essere effettuate nei limiti di diatamente all’esame del Capo III, che zione del relativo corso teorico-pratico. profondità e secondo le procedure e gli maggiormente ci interessa, si eviden- 3. È istruttore subacqueo chi, in possesso standard operativi stabiliti dall’organiz- zia come proprio in tale settore siano di corrispondente brevetto, rilasciato dalle zazione didattica che ha rilasciato il bre- emerse le maggiori criticità, evidenziate organizzazioni didattiche di cui al comma vetto medesimo. dalle stesse associazioni chiamate a dare 6, insegna a persone singole o a gruppi, Questo significa che, se il Disegno di il loro contributo: prima tra tutte l’inter- an-che in modo non esclusivo e non conti- legge verrà approvato senza modifiche, pretazione e la definizione stessa di at- nuativo, le tecniche dell’immersione subac- non sarà più legittimo immergersi, an- tività “ricreativa”, che nel testo in esame quea a scopo ricreativo, in tutti i suoi livelli che da riva e senza l’ausilio di un cen- includerebbe anche le attività sportive e specializzazioni. L’istruttore subacqueo tro immersioni (che già richiedevano di tipo non agonistico. può svolgere anche l’attività di guida su- la certificazione di un brevetto per ac- Ciò premesso, l’art. 18, che si riporta bacquea. compagnare i subacquei in immersione) integralmente, si occupa della definizio- 4. È guida subacquea chi, in possesso di senza essere in possesso di un brevetto ne di attività subacquea ricreativa: corrispondente brevetto, anche in modo rilasciato da una delle didattiche ricono- “1. Per immersione subacquea ricreativa si non esclusivo e non continuativo: a) assiste sciute (di cui è istituito un elenco nazio- intende l’insieme delle attività ecososteni- l’istruttore subacqueo nell’addestramento nale presso il Ministero dello sviluppo bili, effettuate in mare o acque interne, da di singoli o gruppi di persone; b) accom- economico a norma del successivo art. una o più persone e finalizzate all’adde- pagna in immersione singoli o gruppi di 22). stramento, a escursioni subacquee libere persone, in possesso di brevetto. Inoltre, sarà imposto per legge di os- o guidate, allo studio dell’ambiente e delle 5. Sono centri di immersione e di adde- servare i limiti di profondità e le pro- sue forme di vita diurna e notturna, all’ef- stramento subacqueo le imprese e le orga- cedure operative e gli standard imposti fettuazione di riprese video e fotografiche, nizzazioni senza scopo di lucro che offrono dal proprio ente certificatore, pena - si immagina - ricadute sulla richiesta di ri- c) Disponibilità di una sede per lo svol- Solo le imprese ed organizzazioni in sarcimento del danno in caso di sinistro gimento delle attività teoriche; possesso dei requisiti sopra descritti avvenuto al di fuori di tali limiti. d) Disponibilità di attrezzature; possono utilizzare la denominazione Il successivo art. 19 disciplina l’esercizio e) Disponibilità di attrezzature di primo “centro di immersione e di addestra- dell’attività di istruttore e di guida su- soccorso; mento subacqueo”, oltre all’utilizzo bacquea: lo svolgimento di tali attività è f) Copertura assicurativa; esclusivo del proprio nome. libero nei confini territoriali (“può esse- g) Avvalersi di istruttori e guide in pos- Tutte le attrezzature e gli equipaggia- Il tuo legale.it è uno Studio Legale moderno re svolta su tutto il territorio nazionale”) sesso dei requisiti imposti dalla norma- menti utilizzati da istruttori, diving e dove tradizione e cultura si sposano con le e nelle modalità di esercizio (può essere tiva in esame. centri addestramento devono essere a nuove tecnologie. È composto da un team di avvocati compe- svolta: “a) all’interno dei centri di immer- Anche le organizzazioni senza scopo norma ed essere inseriti in un registro tenti in diversi settori e materie, per coprire sione e di addestramento subacqueo; b) di lucro ottengono nella presente nor- su cui vanno annotati i dati attinenti al tutti i rami del diritto e fornire un’adeguata all’interno delle organizzazioni senza sco- mativa una disciplina specifica e devono collaudo ed alla loro manutenzione. assistenza multidisciplinare. po di lucro; c) in modo autonomo”), ma è sottostare a requisiti del tutto simili a In caso di omessa tenuta del registro La fitta rete di domiciliazioni permette di subordinato al possesso di determinati quelli richiesti per l’esercizio dell’attività o di inefficienza delle attrezzature la fornire assistenza in zone diverse d’Italia, requisiti: di centro immersioni e addestramento, Capitaneria di Porto o la direzione pur mantenendo la centralità del servizio a a) Maggiore età; ad eccezione dell’iscrizione alla Camera provinciale del lavoro possono dispor- Milano. b) Cittadinanza italiana o di altro Stato di Commercio, sostituita dalla presen- re - in base alla gravità delle omissioni dell’Unione Europea, a cui sono equipa- za di un atto costitutivo registrato e di o inefficienze rilevate - la temporanea Principlai materie trattate: rati i cittadini di altri Stati in possesso di uno statuto.Presso il Ministero dello svi- sospensione dell’attività o il sequestro Diritto di FAMIGLIA, CASA e CONDOMINIO, regolare permesso di soggiorno; luppo economico si chiede che venga delle attrezzature. Diritti del CONSUMATORE e del TURISMO, c) Godimento dei diritti civili e politici; inoltre istituito l’elenco nazionale delle Sono poi previste sanzioni di rilevan- CODICE della STRADA, Dirirtto PENALE, Diritto di IMPRESA, d) Diploma della scuola dell’obbligo; organizzazioni didattiche che si dedica- za anche penale nei casi in cui non si Diritto del LAVORO. e) Brevetto di istruttore o di guida su- no all’addestramento delle attività su- osservino le disposizioni della legge in bacquea rilasciato da un’organizzazione bacquee per il settore ricreativo. esame, sebbene l’articolo che le pre- Lo studio da anni appofondisce le tematiche riconosciuta; Solo alle didattiche comprese in tale vede (art. 25), nella sua formulazione legate alla subacquea: contratti, responsabi- f) Copertura assicurativa individuale elenco è riconosciuto il compito di non chiarissima, parrebbe riferito sola- lità, risarcimento ecc. a copertura della responsabilità civile organizzare l’addestramento - diretta- mente ai casi di cui al capo II, relativo al Sul sito trovate una raccolta dei principali verso le persone partecipanti all’attività mente o tramite i propri istruttori - e di lavoro subacqueo e iperbarico di tipo argomenti approfonditi in materia di SUBAC- svolta; rilasciare brevetti avente valore legale. professionale. QUEA. g) Copertura assicurativa per i rischi Possono richiedere l’iscrizione nell’e- Ora non resta che attendere di ve- derivanti a dipendenti, collaboratori, lenco nazionale tutte le organizzazioni rificare se tale proposta di legge ver- ecc; didattiche operanti sul territorio nazio- rà abbandonata senza alcun seguito, Il Tuo Legale h) Certificato medico annuale di ido- nale certificate EN 14153 e 14413 o ISO come era già accaduto per le prece- Studio Legale Avvocato F. Zambonin neità. 24801 e 24802, ovvero le organizza- denti, oppure se seguirà il normale iter Tel +39 02 94088188 L’art. 20 disciplina invece l’esercizio zioni che - pur non disponendo di tali - che prevede la possibilità di apporta- Fax +39 02 90090133 dell’attività dei diving centre e delle certificazioni - dispongano di standard re modifiche anche sostanziali al testo www.iltuolegale.it scuole di addestramento subacqueo, ad esse allineati (mediante autocertifi- esaminato - per divenire una legge ef- infoiltuolegale.it subordinandole ai seguenti requisiti: cazione e successivo conseguimento fettiva dello Stato. a) Iscrizione presso la Camera di Com- delle certificazioni EN o ISO entro 2 Fino a quel momento, naturalmente, mercio; anni dalla presentazione dell’autocerti- le disposizioni sopra esaminate non b) Partita IVA; ficazione). hanno alcun valore giuridico. F.Z. health zone

Scott Smith Non ignorare la tua storia clinica

L SUBACQUEO Molti dei subacquei indossavano la immersione di 10 minuti, aveva comu- Il subacqueo era una ragazza ven- muta stagna, loro abituale attrezzatu- nicato all’assistente in superficie che si tenne, in buona salute, che stava ra, e prendevano precauzioni contro il sentiva strana e accaldata e che vole- facendo immersioni per lavoro. surriscaldamento durante gli intervalli di va interrompere l’immersione. Aveva Era un ricercatore scientifico su- superficie. Le condizioni meteomarine chiesto che cominciassero a recuperare bacqueo e stava partecipando a erano buone, la temperatura dell’acqua l’ombelicale e iniziato la risalita. I in superficie 28°C; a causa di termoclini Un subacqueo di sicurezza dichiarò di uno stage addestrativo con il suo team. significativi, scendeva a 22° a 5 metri e a aver visto che, arrivata a circa 2,5 metri, LE IMMERSIONI circa 18° a 10 metri. Tutti i sub avevano gli occhi le si erano rovesciati all’indie- C’erano diversi subacquei che si eser- torce e maschere granfacciale; nell’am- tro, la testa era caduta in avanti e lei era citavano con metodi di rilevamento bito dell’addestramento, utilizzavano a riaffondata rapidamente a 6 metri, dove e nuove strumentazioni a profondità turno un nuovo casco con fornitura d’a- era stata fermata dall’ombelicale. comprese tra i 6 e i 10 metri. Quasi ria dalla superficie per abituarsi a lavo- Il subacqueo di sicurezza avviò le pro- tutte le immersioni duravano meno di rare con un cavo ombelicale e a usare il cedure di emergenza e altri subacquei 20 minuti; i sub erano costantemente in sistema di bailout del casco. si avvicinarono per dare una mano. Du- comunicazione con il personale di sup- rante la risalita, i soccorritori notarono porto in superficie. Dopo ogni scenario IL FATTO che la donna respirava e appariva rigi- proposto nell’addestramento, risalivano Verso la fine della sessione, tutti i par- da, con sporadici spasmi. Una volta in in superficie per il debriefing e per l’in- tecipanti erano stanchi e avevano caldo. superficie venne immediatamente con- troduzione allo scenario successivo. Nel La sub in questione era la penultima del dotta a riva, le venne tolta l’attrezzatura gruppo c’erano persone nuove e i su- gruppo a utilizzare il sistema con forni- e un DMT (Tecnico del Soccorso Me- bacquei cambiavano sistematicamente tura d’aria dalla superficie. Aveva avuto dico Subacqueo) presente sulla scena la compagno d’immersione, così che cia- qualche problema con l’ombelicale e liberò rapidamente dalla muta stagna, scuno potesse interagire con tutti gli al- in diverse occasioni era sembrata sco- tagliandola. Un altro del gruppo con- tri. Era estate e la temperatura dell’aria raggiata perché il cavo si impigliava in tattò i servizi medici di emergenza che era intorno ai 32°C. elementi del fondale. A metà della sua arrivarono in circa 15 minuti; il DMT 183 comunicò ai paramedici la sua valuta- no che il suo lato sinistro era debole; zione, i parametri vitali della subacquea ebbe un attacco convulsivo di circa 45 Sia che si immergano per lavoro o per divertimento, tutti i subacquei dovrebbero con- e le azioni fatte. secondi. Dato che poteva essere già la siderare attentamente la propria storia clinica e parlare di potenziali problemi con un seconda crisi, le venne somministrato medico qualificato. VALUTAZIONE E un farmaco che prevenisse ulteriori TRASFERIMENTO episodi e che la rese ancora più inson- Il DMT riferì che la subacquea aveva nolita. perso conoscenza durante la risalita e che, sulla base della rigidità muscolare DIAGNOSI E TERAPIA e degli spasmi descritti dai soccorritori, Il medico del pronto soccorso diagno- poteva avere avuto una crisi epilettica sticò EGA, basandosi sul fatto che i mentre la riportavano in superficie. sintomi erano iniziati durante la risalita Nel frattempo, la ragazza aveva iniziato da un’immersione e dalla descrizione a rispondere agli stimoli verbali apren- erano compatibili con un’insufficienza do gli occhi per alcuni secondi quando respiratoria (o anche col trattenere il le parlavano, benché non fosse in grado respiro), sussisteva una paralisi unila- di eseguire i comandi. I parametri vitali terale e non risultava che la ragazza (compreso il glucosio nel sangue) erano soffrisse di epilessia. Una TAC alla te- normali, tranne pressione sanguigna e sta non mostrò segni di emorragie; il frequenza cardiaca leggermente eleva- rischio di ictus era minimo, visto il suo te. stato di salute e l’età. Il suo stato mentale impediva una va- Venne trasferita all’unità iperbarica. La lutazione neurologica dettagliata, ma sua sonnolenza rese difficile valutare squadra subacquea. Erano anni che non ficato dal fatto che il trattamento iper- c’era preoccupazione per la possibilità la risposta al trattamento in camera aveva crisi e aveva fatto molte immer- barico non ebbe alcun effetto. I medici di embolia gassosa arteriosa (EGA), di iperbarica dove, secondo lo staff, sem- sioni ricreative senza problemi. Le crisi dichiararono che, anche se avessero co- ipertermia e per lo stato postictale che brò essere “sballata” in tre momenti di avute in passato erano avvenute en- nosciuto la storia clinica della subacquea, segue una crisi epilettica. Il gas respira- 15-30 secondi ciascuno. Dopo il trat- trambe in periodi di grande stress. probabilmente avrebbero comunque to doveva essere buono, dato che nes- tamento venne ammessa al reparto Nonostante questa informazione rela- fatto il trattamento iniziale in camera suno degli altri subacquei aveva segna- neurologico dell’ospedale. La mattina tiva alla storia clinica della paziente, la iperbarica, ma forse non il secondo, data lato problemi. A causa della gravità dei seguente venne sottoposta a un altro diagnosi rimase di EGA. I medici iper- l’assenza di miglioramenti dopo il primo sintomi, la squadra d’emergenza decise trattamento in camera iperbarica a barici e i neurologi che seguirono il e la spiegazione alternativa plausibile per di trasferire la paziente a una struttura causa di persistenti deficit neurologici caso comunque si chiesero se i sintomi le condizioni della ragazza. più attrezzata a una settantina di chilo- sul lato sinistro. fossero in realtà il risultato di una crisi Quanto accaduto a questa subacquea è metri di distanza, invece che all’ospeda- epilettica complicata da una condizio- un esempio lampante della necessità di le locale. Al momento della chiamata LA STORIA ne chiamata paralisi di Todd (un tipo mettere al corrente il proprio specialista iniziale era stato messo in stand-by un Il giorno successivo arrivò la sua fami- di paralisi che può seguire la crisi e di di medicina subacquea – e il compagno elicottero, che in pochi minuti arrivò glia. Dopo aver parlato dell’accaduto solito riguarda un solo lato). La paralisi di immersione - di qualsiasi condizione sulla scena dell’incidente. con i familiari, la ragazza disse ai medici di Todd si risolve spontaneamente in medica che potrebbe influenzare dia- Durante il volo la subacquea era in- che aveva avuto crisi epilettiche parziali qualche ora, o un paio di giorni, media- gnosi e terapia in caso di incidenti in im- sonnolita, ma in grado di rispondere a complesse e che aveva smesso di pren- mente in una quindicina di ore. mersione. S.S. qualche domanda. I paramedici notaro- dere farmaci per poter far parte della Il sospetto di paralisi di Todd è giusti- 185

attrezzatura di Steve Lewis (traduzione di Marco Daturi) tutto … è dapper idemount ? Il S ’ LA COLPA Quindi, cosa succede? Che cosa è suc- Lamar la chiama una “scelta di vita” e, MA DI CHI E cesso a quella configurazione tradizio- per la maggior parte delle persone che nale della North Florida Cave Diver utilizzano il sidemount, questo sembra con cui tutti eravamo abituati a fare essere il principale motivo. immersioni? Doppie, manifold, piastra In sostanza, con due bombole singole, posteriore e sacco? Hogarthiana, DIR, si ha la possibilità di portarle in acqua Hai mai avuto quella strana neo-classica, qualunque fosse il modo una alla volta. Anche in barca, è possibi- esperienza in cui senti una in cui si chiamava? E’ sparita dalla faccia le indossarne una e buttare l’altra sago- parola che non hai mai sentito della terra? lata e recuperarla quando il suo peso prima – per es. “varietale” - o in Beh, la risposta più semplice è che non apparente è diminuito di qualche chilo. cui leggi un articolo di giornale su è scomparsa per niente, ma un sacco Inoltre, con una bombola ad ogni lato, un’auto che non hai mai visto prima di subacquei che prima barcollavano non c’è bisogno di nessuna particola- - una Bugatti Veyron per esempio - e in giro con un bibo sulla schiena, han- re posizione yoga o di alcun esercizio dici a te stesso: “Wow, questo si che è no adottato, quello che un mio ami- di stretching per rimanere abbastanza insolito”. Poi nelle due settimane successive, co chiama, “un modo più nobile e più snodati per raggiungere con le mani le senti la parola varietale utilizzata in ogni amichevole per immergersi con due rubinetterie che non sono più dietro conversazione che hai, o durante una tua visita bombole”. la testa, ma proprio lì dove si possono al supermercato, vedi due fiammanti Veyrons Qualche tempo fa, un tizio chiamato raggiungere e vedere. Sia specifica mis- Bugatti parcheggiate affiancate? Lamar Hires ha fatto un’osservazione sione e stile di vita sono motivi perfet- molto astuta sui sub che hanno scelto tamente validi per passare al sidemout, Alcuni miei amici ultimamente mi dicono di aver quella di utilizzare una configurazione side- ma non sono il motivo principale per sensazione usando il sidemount. mount. Ha detto che l’hanno fatto per cui, quando mi immergo in circuito Solo un anno o due fa, la vista di un subacqueo in configu- due ragioni. La prima era una specifica aperto, lo faccio con il sidemount. La razione sidemount era qualcosa da segnare in agenda ... o missione. verità è che ho cambiato perché nella almeno nel logbook. “Caro diario, oggi ha visto un paio di tizi Il sidemount è nato in un ambien- mia valutazione generale, questa confi- vestiti in modo molto particolare...” te ostruito e la “missione specifica” a gurazione è “più sicura”. Ma le cose sono cambiate. Sembra che il sidemount sia diven- cui Lamar si riferiva sono quei piccoli, Lasciate che vi spieghi la logica dietro tato, recentemente, la configurazione standard per tutta una serie stretti passaggi in una grotta o in un la mia dichiarazione e la logica (ed di sub. Subacquei sportivi, subacquei tecnici, relittari, speleosub. Beh, relitto che sarebbero impraticabili con esperienza) che mi ha portato a que- almeno in Nord America. Perché l’ultima volta che sono stato a fare il sistema tradizionale. Per questi pas- sta conclusione. Vi ricorderete che la immersioni nel mio posto preferito, c’erano solo sub con sidemount. saggi stretti, il sidemount è sicuramente prima regola che insegniamo ai nuovi Beh, solo sub sidemount a circuito aperto. Gli unici sub con gav posteriore la scelta migliore. subacquei è di non trattenere il respiro sono stati un paio di tizi con ... e a pensarci bene, avevano le loro La seconda ragione è per portare le e la naturale estensione di quel sempli- bombole laterali su sidemount. bombole primarie al proprio fianco. ce consiglio, non appena le immersioni 189 diventano un po’ più impegnative è: “E avere sempre qualcosa di appropriato per dubbio, è corretto. Tuttavia, se si seguotno le procedure, poter respirare durante tutta l’immersione ... “ Un consiglio piuttosto basilare e in caso di un incidente che richiede al sub il piano di corretto. emergenza e la chiusura di una bombola, l’immersione Ma, semplice come sembra, si riferisce a un paio di concetti che i sub esperti è finita, finita, finita . E quando sono seguite le corrette usano in ogni immersione: Gas Volume Management (calcoli RMV -respiratory procedure per la gestione dei gas, il volume di gas a volume per minute-, nel corso del tempo il volume disponibile, almeno un terzo disposizione un subacqueo con sidemount con un lato del volume iniziale come riserva, immersione programmata sul volume di gas compromesso, è più che sufficiente per portarlo fuori trasportato dal membro del team con la “minore” riserva..., tutta quella roba); e dall’acqua. l’utilizzo di una miscela che bilanci le pressioni parziali di ossigeno e il carico nar- Credo di dover spiegare anche qualcosa sul cambio gas. cotico contro l’assorbimento di gas inerte e l’obbligo di decompressione (analisi In realtà, credo che il fatto che un subacqueo SM possa e controllo miscele, indicando chiaramente la massima profondità operativa su cambiare i secondi stadi durante la sua immersione sia ogni bombola, verifica della rubinetteria con i membri del team, e tutta quella un altro vantaggio che il SM ha rispetto al tradizionale roba). La realtà di questi semplici, concetti di base della gestione del gas sono tubo lungo che si ha col tuttodietro. Ci sarebbero mi- essenzialmente gli stessi, indipendentemente dal fatto che un subacqueo indossi gliaia di parole da dire per questo, ma la forma breve è un bibo o che usi un sidemount. Ma ci sono un paio di altri “motivi” che mi fan- che il sub con SM sa che entrambi i suoi secondi stadi no credere che una configurazione sidemount sia più sicura di una tradizionale sono al lavoro ... lo sa sempre. “tuttodietro”. E queste sono le capacità necessarie per risparmiare gas in caso La tesi sostenuta dai sub con tutto dietro di respirare di guasto. In termini più semplici possibili, questo si riduce alla posizione delle dalla frusta lunga e tenerla pronta da donare in caso di valvole delle bombole, da ruotare a mano, dei primi stadi degli, e delle varie emergenza OOA, è per lo più infondata. In primo luogo, fruste. Tutto è dove il subacqueo lo può vedere. Non c’è nulla di importante quante situazioni di emergenza OOA avete sperimen- dietro la testa del sub. I componenti principali del suo sistema di supporto vitale tato durante le immersioni con subacquei esperti o tec- sono proprio dove lui può vederli, dove può identificare il problema e reagire nici? Quando le linee guida per la gestione del gas sono in modo appropriato nel minor tempo possibile. Dopo aver trascorso circa 20 seguite, queste situazioni sono rare: estremamente rare. anni di insegnamento alla gente (Se vi state immergendo con subacquei OW di su come vedere i problemi ed formazione classica ai quali è stato insegnato di credere eseguire le chiusure delle valvo- che la gestione dei volumi di gas comprenda una risalita le con un bibo montato su gav controllata di emergenza come una valida opzione, con sacco posteriore tradizio- quale che sia la vostra esperienza, un sondaggio tra tutte nale, non vi è alcun dubbio nella le persone presenti nella sede TDI in Maine pochi anni fa mia mente che sia più facile da ha evidenziato quanto sia rara questo tipo di circostanza. gestire in questo modo... e che Tra tutti noi avevamo più di 14.000 immersioni con sia più sicuro. bibo e in SM, e abbiamo potuto solo citare un caso di Ci sono argomenti sui vantag- emergenza OOA.) gi percepiti nell’uso di un mo- Comunque, torniamo a quella procedura per il derno manifold quando le cose passaggio tra erogatori e a quanto questa tecnica aiuti vanno male: più comunemente a risparmiare una bella riserva di gas di scorta per un che con una valvola della bom- compagno nel caso in cui qualcosa dovesse andare bola chiusa , il gas nella bombo- storto. la difettosa è ancora disponi- Ci sono diversi metodi, ma quello che uso e insegno bile per il subacqueo . Nessun a persone che fanno parte di un team è questo. Richiede solo tre passaggi di erogatori per tutta l’immersione ... almeno fino al Hoyle e avere almeno un terzo del suo volume iniziale conservato nelle raggiungimento del gas di decompressione. sue bombole. L’unica differenza è che un po’ più di gas è contenuto nella L’immersione inizia respirando dalla bombola di destra (la bombola al lato bombola alla sua destra ... quello con un tubo lungo ... quello che avrebbe destro del sub ... che di solito è dotata di una frusta lunga), e termina con il dovuto condividere con il suo buddy se qualcosa fosse andato storto. subacqueo che respira dalla bombola alla sua sinistra. Ci sono parecchi motivi per immergersi con il SM, ma per me, OK. Va assunto che il subacqueo abbia elaborato i suoi volumi di gas e sappia soprattutto in un ambiente ostruito virtuale o reale, il più quanti bar siano un terzo e quanti bar rappresentano la metà di uno di questi importante è che credo che sia l’opzione terzi. Per rendere questo un po’ più chiaro il concetto, diciamo che un terzo più sicura dal punto di vista della gestione del gas. della pressione disponibile al nostro sub sia 60 bar, quindi, un sesto equivalga a 30 bar. Grazie per l’attenzione, gente! Inizia la sua immersione e respira dalla sua bombola di destra finché la sua pressione è scesa di 30 bar, e poi si passa alla bombola di sinistra. Respira da questa fino a quando la sua pressione scende di 60 bar, e quindi torna alla sua bombola di destra. Respira dalla sua bombola di destra fino a quando la pressione è scesa di 30 bar e, a questo punto, è un terzo in entrambe le bombole e segnala ai suoi compagni di terminare l’immersione... Comunque, continua a respirare dalla bombola a destra finché la sua pressione è scesa di ulteriori 30 bar. E’ quindi in procinto di cambiare per la terza e ultima volta ... ma ricapitoliamo un paio di cose. La bombola al suo fianco sinistro ha due terzi della sua pressione iniziale (più una piccola riserva, se sta guidando l’immersione). Quello alla sua destra da cui ha appena finito di respirare, contiene la metà della sua pressione di partenza (un sesto, più di un terzo è tre sesti, che equivale a metà). OK, quindi il nostro sub ha cambiato erogatore per l’ultima volta e sta respirando dalla bombola sinistra e lui ed i suoi amici sono sulla via del ritorno. La bombola Steve Lewis è un subacqueo tecnico attivo da cui sta respirando ha gas e istruttore del Nord America. sufficiente per tornare. Alla fine È autore, blogger, e docente a seminari dell’immersione dovrebbe con un particolare interesse per l’istruzione sub andare tutto secondo e lo sviluppo di protocolli di immersioni sicure. Ha provato le immersioni sidemount all’inizio quando era un giovane magro speleologo nel Regno Unito, e ora molti decenni più tardi ha una qualifica di istruttore di grotta TDI, ed è un istruttore PSAI per open-water/overhead Sidemount. Quindi, si potrebbe dire che lui sia colpevole come altri per la promozione delle immersioni con SM! shopping zone le ultime novità per sub

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Testo di Roberta Marchetti foto subacquee di Marco Belotti foto esterne di Moby Diving

Benvenuti in Paradiso!

Lampedusa, è conosciuta per avere una delle più belle spiagge al Mondo ed aspetta di essere scoperta anche per le Sue bellis- sime immersioni. In uno scenario da sogno, immersa in un’at- mosfera incantata, con una incredibile fau- na marina e un’acqua la cui limpidezza ma anche sfumature azzurre attraggono visita- tori da ogni parte del mondo e quasi in tutto l’anno per via del Suo clima favorevole. Non sono rimasti molti altri luoghi al mondo, dove è possibile incontrare una tale ricchez- za e varietà di pesci, ammirare gli splendi- di colori delle pareti sommerse ricoperte di Moby Diving Center gorgonie e spugne, dove si può esplorare grotte sommerse, incontrare cernie, denti- Via Delle Grotte 6 ci, aragoste, ricciole, trigoni giganti, delfini e (Porto Nuovo) Lamedusa con un po’ fortuna in alcuni periodi dell’an- no squali grigi. 3355281984 Ma straordinarie avventure si possono vivere [email protected] - www.mobydiving.it anche semplicemente con la maschera, nuotando a pelo d’acqua insieme a donzelle, MOBY DIVING CENTER

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castagnole, stelle marine e saraghi. pacità, 2 compressori Bauer per un totale di oltre 400 lt ora e di attrez- Tutto questo a poco più di un’ora di volo ae- zature complete per il noleggio sub e snorkeling. reo da qualsiasi aeroporto italiano. L’attrezzatura gode di ottima qualità in quanto si avvale come fornitore Il Moby Diving Center vi accompagnerà nel- Mares. la scoperta di queste meraviglie! Per le uscite viene utilizzato un nuovo fiammante gommone, un BAT Dire che il centro offre immersioni guidate, 850 (2 motori Mercury da 150 cv ciascuno), omologato per 22 persone corsi per il conseguimento di brevetti inter- e provvisto di tutti gli accessori / strumentazione, ma soprattutto delle nazionali e brevetti di specialità è riduttivo.. dotazioni di sicurezza necessarie per la navigazione. sono le solite frasi pubblicitarie.. Di fronte alla struttura una zona relax per scambiarsi quattro chiacchere Il Moby Diving Center ha inaugurato a Mag- prima o dopo un’immersione, ma anche un punto di riferimento per tutta gio 2013 un nuovo team, che ha riscontrato la vostra vacanza a Lampedusa. un grande successo con i clienti, in quanto Ma tante novità vi aspettano ancora per il nuovo anno, una vera ristrut- il centro si avvale solo di personale quali- turazione totale, il Moby Diving Center mira all’ECCELENZA dei servizi. ficato e professionale con esperienza ma- L’obbiettivo del centro è quello di farvi divertire, ma anche di farvi pren- turata sia all’estero che in Italia seguendo dere consapevolezza e coscienza dell’ambiente che andrete a visitare e le didattiche e gli standard di qualità PADI quindi “educarvi” attraverso i loro corsi, il tutto in totale sicurezza e nel – PSS e HSA . rispetto della natura che vi ospita. Situato direttamente su Porto Nuovo, a po- Vi seguiranno dalla A alla Z, dall’organizzazione della vostra vacanza con chi passi dal punto d’imbarco, il centro di- convenzioni particolari con strutture alberghiere/residence o solo volo, spone di servizi doccia spogliatoio, risciac- ma anche con suggerimenti speciali su come scoprire l’isola sia fuori che quo e appena inaugurata una zona riservata dentro l’acqua. ai clienti per il deposito attrezzatura. Non solo viene consigliato per chi è già subacqueo ma anche per chi La struttura è dotata di aula didattica con vuole provare a far parte di questo mondo. video per lo svolgimento di corsi teorici. Quello che lo contraddistingue è professionalità e simpatia. Il Diving utilizza inoltre bombole di varie ca- Ora l’unica cosa che dovrete fare è rivolgervi a loro! 201 Il buio è quello degli abissi in fondo alla Fossa di Cayman uno dei punti distruzione totale del pianeta. Erano gli anni in cui in Europa cadeva il muro più profondi dell’Oceano Atlantico. Laggiù un sommozzatore configurato di Berlino. Non a cannonate ma suon di musica e di champagne. Mentre in come un astronauta in passeggiata spaziale incontra quello che sembra un America la paura della fine del mondo era una bomba atomica americana gigantesco ctenoforo. La ‘cosa’ emana rivoli di lucette natalizie molto, molto caduta in mano ai russi, come se i sovietici, da parte loro, non ne avessero psichedeliche. Sottomarino sovietico dissimulato in chiave frou-frou? Mostro già abbastanza in stock. Da un regista i cui due film precedenti erano Aliens marino? Nave aliena? e Terminator non ci si aspetta certo una raffinata lezione di geopolitica, né Sul mondo che vive in fondo al mare Hollywood sembra avere un chiodo di fisiologia iperbarica mentre l’ Oscar per gli effetti speciali ci stava tutto. fisso. Come con 007 Thunderball sott’acqua ci si va soltanto per un motivo: E’ il terzo oscar per un film girato in larghissima parte sott’acqua. recuperare testate nucleari smarrite. Ed inconsapevolmente ci offre una Insomma, quand’è che qualcuno si decide a fare un film dei mie libri? grandissima, quanto incompresa, metafora. Si va sott’acqua per evitare la Pare che il successo sia garantito.

Quando la subacquea è da Oscar ABYSS • 1957 Il Mondo del Silenzio, di Louis Malle e , Anche se scientificamente poco accurato, miglior documentario. sicuramente questo film da ‘subacquei nell’abisso delle meraviglie’ chiarisce a tutti, • 1965 007-Thunderball– vedi subacquei e non, un’ idea fondamentale: ScubaZone 12 - effetti speciali andare a certe profondità negli oceani equivale il mega-ctenoforo a viaggiare nello spazio. Lo sanno bene gli • 1990 Abyss – effetti speciali. alto-fondalisti, i subacquei commerciali che Come in 007-Thunderball il 40% lavorano in saturazione e che impiegano delle scene sono state filmate in anche due settimane per tornare in superficie acqua. quanto questo concetto sia vero. Lo sanno gli oceanografi, che studiano le creature più strane ed affascinanti del pianeta, l’aveva in mente James Cameron quando ha girato questo film e successivamente nel 2013, quando con il Deep sea Challengerè riuscito a toccare il fondo del punto più fondo del pianeta nella Fossa delle Marianne. Ed Harris respira un fluido 203 Abissi in terraferma La base sottomarina messa a disposizione dei Navy SEALS da una società petrolifera sembra una stazione spaziale. Continui colpi di scena e decine Per girare Abyss è stata di trovate intriganti, come il respirare un liquido o come l’alieno fatto ricostruita l’intera stazione d’acqua che assume i tuoi connotati in 3D, Abissi è claustrofobico quanto sottomarina ‘habitat’al Cherokee lo deve essere un film ambientato qualche chilometro sotto le onde, dove Nuclear Power Station, in South la luce del sole non arriva mai e la pressione supera quella di una bombola Carolina. La centrale, dal valore piena. La mente dello spettatore è continuamente sfidata da una delle di oltre 700 milioni di dollari, paure umane peggiori, la paura di affogare. Allo stesso tempo la sollecitata Ed Harris respira un fluido era stata abbandonata in fase di nelle sue molle più proficue, come la sfida ai propri limiti, le esplorazioni e costruzione. l’ignoto visto come contenitore di meraviglie. Un film americano insomma, capacissimo di grossolane cadute di stile, come nel finale che più approssimativo non si può, ma anche di effetti L’ alieno speciali che portano l’ ambiente sottomarino, e di conseguenza il mare e la subacquea, a livelli da Oscar. E’ di poche settimane fa la notizia che l’istituto del genoma umano Claudio Di Manao ha scoperto che lo ctenoforo, l’essere marino più simile alla nave aliena di Abyss, è il parente incontro con l’alieno più prossimo di tutte le specie. * L’ autore, Claudio Di Manao, insiste nel far aggiungere in una Ovvero, il fratello di tutti. postilla che è dispostissimo a regalare copie dei sui libri, anche tradotte, ma solo a produttori cinematografici facoltosi. * guarda il trailer Ne ha scritti tre: Figli di una Shamandura, Cani Salati nel Profondo Blu, e Caraibi. Tutti contengono ottimi spunti per un film. Il primo * il video del contatto con l’alieno libro, Figli di una Shamandura, è disponibile anche in Inglese, con il titolo Shamandura Generation, e sottotitoli in lingua aliena anche * scena fatidica: quel deficiente di come e-book su Amazon. ed harris respira un liquido

incontro con l’alieno

L’IMMERSIONE CRITICA

corretto - o nei limiti galleria degli orrori Le procedure di rianimazione, l’ambientazione generale. La risalita dagli abissi senza decompressione, grazie all’intercessione di Sant’Alieno. Questo miracolo dell’azoto Cameron - almeno a noi improbabile subacquei e lui lo è - poteva risparmiarcela, o trovare un espediente più digeribile. • Riuscire ad inalare un liquido e a ventilare - anche se l’aria a quelle profondità potrebbe raggiungere una massa simile a parità di volume. • Alieni sott’acqua www.claudiodimanao.com vid very important diverdi Claudio Di Manao

Marco Daturi mi fa: “Genoni sarà nostro prossimo collaboratore, lo intervisti tu, vero?” chiamo Gianluca Genoni su Skype. È sempre un privilegio Gianluc a GENONI chiacchierare con personaggi così straordinari, fuori dalla norma. E lui lo è, lo è anche come apneista. Genoni non è mai stato uno che s’accontenta degli standard e delle regole fissate da agenzie didattiche e federazioni, è uno che ha sempre gettato il cuore e la mente oltre gli schemi. Un visionario. Chissà se s’offende se lo paragono a Steve Jobs…

Sei l’uomo che è rimasto più a lungo con la testa sott’acqua in apnea dopo aver spirato ossigeno puro. A cosa si pensa in 18 lunghissimi minuti? Si cerca di non pensare a niente, occhi chiusi. Se pensi al tempo non riesci, ho perso la concentrazione a 9 minuti e uscito a 11. Puoi abbandonarti e andare in trance, canti canzoni, pensi ai fatti della giornata. In sessioni non omologate sono arrivato a 20 mi- nuti e secondo me neanche questi tempi non sono limite.

Sei anche l’uomo che si è immerso in altitudine, cosa ti attira di queste situazioni estreme e cosa imparano la scienza e l’uomo Genoni?

Dopo anni di soli record ho iniziato a cercare stimoli nuovi, a sot- topormi ad esperimenti per capire come funziona il corpo uma- no in condizioni dove fai già fatica a vivere normalmente. Non so se sono stato l’unico, ma sicuramente il primo ad immergermi a quell’altezza. Con il CNR e l’ Università di Milano abbiamo passato più di un mese presso un lago sul fianco dell’Everest , a più di 5000 metri di quota. Non era il freddo l’unico problema, ma la ppO2, la bassa pressione parziale dell’ossigeno. Le prove estreme aiutano a migliorare la sicurezza. (VIDEO) 207 E la magia dell’Himalaya? mergenza e m’ha sparato su. Mi sono risvegliato durante la risalita. In superficie ero a Il mio mestiere sarebbe riduttivo se si trattasse solo di andare sott’acqua per trat- posto. Tranne questo episodio, per fortuna, non ho mai avuto grossi incidenti.” tenere il respiro, mi piace vedere popoli dagli usi e costumi diversi dai nostri. Siamo passati dal Nepal, tra i santoni in meditazione e monasteri buddisti. Più del singolo Il tuo ricordo più bello? individuo ti colpisce lo stile di vita non industrializzato, che vive tempi più lunghi e Agonisticamente, quelli che restano più impressi sono il primo e l’ultimo record. Il quindi consente una maggiore introspezione. La vita può essere intesa in maniere primo perché ci metti tanto ad allenarti e l’ultimo perché è il più fresco. Il primo re- completamente diversa a seconda di dove ti trovi. cord l’ho stabilito il 17 agosto ‘96 ero a Siracusa città di Enzo Majorca. Sicuramente è quello che m’è rimasto più impresso. Sei anche il detentore del record mondiale di apnea con scooter. Com’è nato l’idillio tra te e uno scooter? Gianluca Genoni è un uomo che legge? E se sì cosa legge? (tralasciando manuali e Fino al 2006 ho fatto record in tutte le discipline più importanti nell’apnea profon- protocolli) da. Un po’ stufo cercavo qualcosa di nuovo e sono rimasto affascinato da questo Anche se leggo soprattutto le versioni internet, adoro leggere i quotidiani di carta. Mi modo diverso di scendere sott’acqua. C’era un record precedente e l’ho usato piacciono i libri di avventura. Leggo volentieri Dan Brown e Ken Follet, i primi che mi come pretesto, così nel 2010 sono sceso a -152metri e nel 2012 ho fatto -160 metri. vengono in mente, i libri di avventura sono i miei preferiti. Col mare brutto. Altrimenti credo che i -170 li avrei potuti fare. Abbiamo messo a punto uno scooter che va oltre i 110m/m, garantito a pressioni di 25 atmosfere, 250 metri di profondità. Fa parte di una tecnologia sofisticata, come il jacket di emergenza utile in caso di risalita o di guasto dello scooter. Se avessi tardato in qualche operazione il jacket si sarebbe attivato e m’avrebbe portato in superficie da solo. Questi prodotti spero un giorno saranno alla portata di ancora più apnei- sti, gli scooter vengono impiegati sempre più spesso anche da chi fa assistenza. Più sono affidabili e performanti, più aumenta la sicurezza.

Come educatore, qual è il tuo messaggio più importante? Andare in acqua in sicurezza. Credo che nessuno dovrebbe iniziare pensando ai record. Tutti dovrebbero prima imparare le regole di base dell’immersione, la re- spirazione corretta, come compensare, come utilizzare le boe segna-sub, a non andare mai in acqua da soli. Quando gli allievi si avvicinano a noi nei corsi base noi abbiamo il dovere di farli appassionare trasmettendo loro le regole per andare in mare con tranquillità e sicurezza. Uno che inizia non è interessato ai record o alla profondità, è interessato a come scendere in sicurezza a due, tre metri

Hai mai avuto paura sott’acqua? Sono svenuto a più di 140 metri, e forse è stata l’unica volta che mi sono spaven- tato. Ero arrivato a più di 160 metri e dovevo risalire, ma il pallone non si apriva. Sono rimasto a lungo in profondità nel tentativo di farlo funzionare, poi ho cercato di venire su a braccia. Ad un certo punto mi sono mancate le forze, ho visto tutto Cannes-Genoni- foto di Adriano Penco giallo. Fortunatamente il subacqueo dell’assistenza mi ha attaccato il pallone d’e- 209 GIANLUCA GENONI

Classe: 1968 In Liguria, dove spesso ti alleni, grazie all’intervento del Parco di Portofino il I NUMERI: mare è ‘rinato’ a nuova bellezza. Hai potuto osservare questa rinascita dei fondali?

Il miglioramento c’è stato ed è visibile e secondo me è aumentata anche la cultura ОО 15 i record mondiali generale. Oggi è difficile trovare quello che butta in mare la bottiglia di plastica o la • 11 nell’assetto variabile spazzatura, è difficile trovare sporcizia non di mareggiata, molto più difficile di venti regolamentato, anni fa. Le aree marine potette creano zone preziose per tutti, aiutano le nuove ge- • 2 nell’assetto variabile nerazioni a rifiutare la visione del mare come di qualcosa da depredare, o da usare assoluto, come discarica. Con l’acqua calda da giugno a ottobre la Liguria non ha niente da • 2 world record di apnea statica con invidiare al Mar Rosso. C’è tanto pesce, anzi: più pesce. Le aree protette, se ben ge- ventilazione in ossigeno puro. stite e se non penalizzano troppo l’utente, avvicinano le persone al mare, allo sport. Tutti ottenuti tra il 1996 ed il Degrado dell’ambiente marino: qual’è il problema? 2012 Penso che alla fine ha rispetto per il mare solo chi lo vive in un certo modo. Il velista, ОО 18 minuti e 3 secondi il subacqueo, l’apneista il surfista, ma gli altri? Gli altri spesso se ne fregano, tanto non il tempo record di Genoni in lo vivono. Abbiamo un’isola di plastica nel Pacifico delle dimensioni imbarazzanti apnea statica dopo aver ventilato in I tuoi consigli a chi va sott’acqua? ossigeno puro. Quello che suggerisco sempre a tutti, subacquei o apneisti, è di non pensare di anda- re in mare affrontando qualcosa di difficile o di pericoloso. Dovremmo trasmettere ОО 5200 m. s.l.m. la quota record di un laghetto queste attività non come una sfida, ma come qualcosa che ci fa star bene, come sulle pendici dell’Everest, metodo per apprezzare la bellezza. In Italia ne abbiamo tantissime di belle coste. in Nepal, dove Genoni si è immerso nel 2003. Cosa bolle in pentola? (leggi QUI l’articolo di Gialuca La stagione è finita e non ho fatto neanche un’immersione oltre i cento metri! E’ Genoni per Scubaportal) il primo anno dal ’96. Mi sono concentrato sulla divulgazione e la formazione. Ho ОО 100 m/ minuto girato video in posti bellissimi. C’è un programma che si chiamerà blu e andrà in la velocità massima onda l’anno prossimo. Far conoscere il mare e farlo conoscere in sicurezza, questi i approssimativa dello scooter miei obiettivi. Suex Se poi vogliamo parlare di record oggi, beh… io la vedo dura, voglio dire: garantire la sicurezza mia e degli assistenti nei record è sempre più difficile, sempre più pesan- canale youtube te e dispendioso, diventa qualcosa su cui riflettere molto. Questo è invece il video video 1 delle Tremiti… ti mando il link, enjoy! video 2 video 3 I suoni di Skype li conosciamo tutti. Sono suoni esageratamente liquidi. video 4 E su questi suoni Genoni sparisce, sostituito da foto e links. video 5 Sploosh, Sploosh. Foto e video spuntano in superficie come boe, salgono a galla da un mondo liquido, gioioso. Un mondo che non manca mai di gratificare chi sa amarlo.

© A. Balbi scuba libre valentina morelli *- la subacquea al femminilefoto di Massimo Boyer il RE L ITTO “Il relitto si trova a una profondità di venticinque metri. La nave era un tempo in assetto di naviga- zione, ma ora è molto inclinata, appoggiata sulla fiancata di dritta. Era adibita al trasporto dell’ar- gilla; affondò negli anni settanta durante una ma- reggiata di scirocco.” Soffoco uno sbadiglio, ma la lacrimuccia tremula nell’angolo dell’occhio destro mi tradisce. Fa finta di niente, lui. Per ora. “La nave è lunga ottanta metri. Nelle stive e nel- la sala macchine ci sono ancora tracce dell’equi- paggio, delle casse di vino per esempio, ma noi non entriamo perché è pericoloso. Gli alberi sono stati abbattuti perché ostacolavano la navigazione. Peccato, perché lo spettacolo era niente male.” Stavolta sono distratta e il mio sbadiglio è plate- ale. Smette di parlare e mi guarda sorridendo a metà. Tutti mi guardano. “Tutte così, voi donne. Vi frega solo dei nudibran- chi. Oh guarda che colooooriiiii!” Grasse risate, mentre io avvampo. Vorrei tanto mollargli un cazzotto, ma è quattro volte me. Il gommone rallenta. “Qui non si può attraccare, è vietato: zona mili- tare. Quando usciamo state fermi che ci vengono 213 fondale, adagiata su un fianco, a pezzi, morta. Che tristezza, santapolenta. Scarico il gav e scendo rapida lungo il fianco della nave. Rug- gine, ossido, lamiere contorte, squarciate, ferite. Scalette e balaustre ricoperte di alghe marroni e incrostazioni; gli albe- ri, lunghissimi, che un tempo sfidavano il vento, ora giacciono abbattuti sul fondale di sabbia e posidonia. Decadenti, inutili. La corrente mi spinge, mi lascio trasportare. I miei compagni sembrano esaltati, nuotano sul ponte, si fanno segnali. Io, in di- sparte, penso che questa nave una volta era viva. Da un buco guardo all’interno, negli ambienti chiusi, e provo a immaginare com’era quando quegli spazi erano abitati dagli equipaggi. E poi. Da sotto una roccia spunta un grongo, e tutto intorno a me volano nuvole di castagnole. Punto la torcia tra le lamiere contorte e illumino una corvina dorata che nuota tranquilla in mezzo a uno sciame di re di triglie. Così penso che non è vero che la nave è morta: è viva, di nuovo, forse più di allora, adesso che i pesci e le alghe e i molluschi ne hanno fatto la loro casa. Il relitto smette di farmi tristezza. Volo tra le catene e le cime, frugo negli anfratti a scovare non tanto le tracce di quello che c’era, ma i segni della vita che c’è: spugne colorate su ponti ed eliche, pesci arancioni, pesci d’argento, pesci dorati e blu e una Cassiopea grande come un pallone da calcio che danza leggera nei giochi di luce tra den- a prendere.” Si mette l’attrezzatura, impiegherà sì e no sette tro e fuori la nave. secondi. “Vado a controllare che non ci sia troppa corrente. Non Ma c’è qualcosa lassù, su quella grossa cima. Mi stacco dal entrate in acqua se non vi faccio segno che va tutto bene.” gruppo, non molto, solo qualche metro: devo vedere cos’è. Guarda me mentre lo dice. Soltanto me. Ma per chi mi ha preso? Lo scorbutico mi fa segno di non allontanarmi, mi chiede l’aria, Mi carico la bombola, chiudo le cinghie del gav, infilo guanti 120 bar, gli dico, mollami, penso; esito un momento, gli chie- e cappuccio e non accetto l’aiuto di nessuno nemmeno do di aspettare un attimo solo e, senza aspettare la risposta, quando la torcia rotola a poppa che io ho già le pinne ai piedi. parto. “Facciodasolagrazie,” dico seccata, camminando tipo l’albatros Pinneggio rapida, temendo di aver perduto il mio obiettivo. di Baudelaire, a un poveraccio dalla faccia gentile che si stava Salgo un paio di metri lungo la cima beige ed eccolo, eccolo lì. alzando per andare a prenderla. Eccolo: un nudibranco! Anzi, no: sono due, aggrovigliati, ar- Sono la prima a essere pronta, sono la prima a entrare in acqua ravogliati, in un abbraccio amoroso di cui non si distinguono non appena lo scorbutico maschilista dei miei stivali fa segno che inizio e fine. è tutto ok. Aspetto gli altri e tuffo la faccia in acqua: la visibilità Oh, guarda! Oh guarda che coloooooriiiii! V.M. è straordinaria, e dalla superficie si vede nitida la nave; è lì, sul book zone com’è profondo il marea cura DI MASSIMO BOYER Magenes Editore creature Edizione: 2009 pericolose Il polpo ad anelli blu è uno degli animali più velenosi del mondo, OK, que- sto ce lo hanno detto in molti. Qualcuno ricorderà anche che il suo veleno dei mari e degli oceani si chiama tetrodotossina e che appartiene alla stessa famigia di veleni di recensione quello presente nel fegato del pesce palla. La medusa vespa di mare causa di Massimo Boyer più morti del grande squalo bianco lungo le coste australiane, OK. Ma di sebastiano guido che devo fare nella malaugurata ipotesi che un polpo velenoso mi morda? Quali sintomi devo aspettarmi? Cosa possono fare i miei amici per prestar- mi un primo soccorso efficace mentre si attende il trasporto in ospedale? Il grande merito del libro di Sebastiano Guido è proprio questo: da un lato ci illustra quali sono gli animali e le piante da cui ci dobbiamo guardare con particolare attenzione durante le nostre immersioni subacquee. Ci aiuta a riconoscerli, ci informa sulle parti che assolutamente dobbiamo evitare di toccare. Ma dall’altro lato ci da informazioni utili a lenire il dolore e a ridurre il rischio di fatalità nel malaugurato caso in cui... Perché non toccare niente è il principio di base, che permette di evitare danni a noi stessi e all’ambiente attorno a noi, ma un contatto accidentale può capitare. Un’opera ben scritta e ben illustrata, che a mio avviso dovrebbe essere presente nella biblioteca di ogni subacqueo, e che ogni subacqueo dovreb- be leggere. Perché è altamente improbabile venire a contatto con organi- smi marini pericolosi, ma non è un evento da sottovalutare, e se avviene... meglio essere preparati.

potete acquistarlo QUI immersioni luoghi insoliti e tecniche Magenes Editore Edizione: 2013 di pierpaolo montali Il motivo per cui andiamo sott’acqua varia da individuo a individuo, ma e mario spagnoletti io credo che in tutti ci sia, almeno all’inizio, come spinta, il desiderio di recensione esplorare ambienti nuovi, diversi, inconsueti. Poi magari la vita porta molti di Massimo Boyer di noi ad accumulare migliaia di immersioni nelle calde e comode acque del Mar Rosso o dell’Indonesia, limpide e ricchissime di vita, ma c’è anche chi continua a coltivare il desiderio di avventura, a esplorare relitti in fondo a buie e gelide acque lacustri, a infilarsi in cunicoli stretti per scoprire grotte meravigliose e laghi sommersi, a spingersi a grandi profondità alla ricerca delle testimonianze del passato. È il caso dei due autori di questo libro, collaboratori fissi di Scubazone, che ci presentano una lunga galleria di articoli già pubblicati su diverse riviste, ciascuno dedicato a un’immersione decisamente insolita. Raccontate con ricchezza di dettagli, dalla storia alla topografia e alle tecniche utilizzate per compiere l’impresa. Perché di imprese in un certo senso si tratta. Non traspare mai dalle pagine un atteggiamento da superuomini, ma si leggono costantemente il dovuto rispetto e la giusta preparazione, necessari per spingersi al di là dei limiti ricreativi dell’immersione subacquea. È ribadita più volte, giustamen- te, la necessità di costituire un team affiatato e compatto, in cui ognuno ab- bia i suoi compiti da svolgere e li svolga. E non posso fare a meno di notare come, sia pure nel rigore e nella cura dei dettagli richiesto dall’immersione tecnica, l’attenzione degli autori sia sempre concentrata sulla bellezza stra- ordinaria dei siti visitati. Siamo al significato più profondo dell’immersione, le leggi dei gas e la tecnologia non sono mai fini a se stesse ma sono uno strumento per ammirare cose viste da pochissimi. Queste le premesse. E ora immergetevi liberamente nella lettura, per am- mirare nelle belle foto e nei racconti degli autori particolarità e stranezze come un’intera abbazia sommersa sotto le acque, fiumi e laghi sotterranei, grotte interminabili, relitti di aerei abbattuti durante la guerra e di traghetti lacustri affondati durante le operazioni. Immersioni nel tempo, nella me- moria, nelle meraviglie ben nascoste dove non ce le aspetteremmo.

potete acquistarlo QUI OROSCOPO febbraio/marzoSUB 2014

di claudio di manao

Ariete Toro Gemelli Cancro Leone Vergine 21 marzo – 19 aprile 20 aprile – 20 maggio 21 maggio – 20 giugno 21 giugno – 22 luglio 23 luglio – 22 agosto 23 agosto – 22 settembre

Se c’è una cosa che ti inner- Hai comprato di recente sta- Avrai un incontro ravvicinato Si dice che iniziò a C’è solo un modo per farti fare “No water, no life. No blue, vosisce è la lentezza. Invece di gna, bibo e schienalino e ti con uno ctenoforo che ti illumi- scrivere romanzi quando la mo- immersioni brutte: farti crede- no green.” Disse Silvia Earle, la litigare con il/la buddy che ci sembra assurdo spendere altri nerà sulle tue origini, sull’origine glie, ufficiale di polizia, lo lasciava re che immergendoti in una grande oceanografa nata il 30 mette tre ore a indossare la soldi per viaggiare in Polinesia, di tutte le specie. Ma attenzio- in casa a badare ai figli durante il specie di discarica sotto la piog- agosto. E’ proprio vero, fuori umida, perché non gli/le regali dove non useresti neanche un ne: lo ctenoforo non è l’alieno turno di notte. Fai molta atten- gia o su un fondale assoluta- dall’acqua un sub come te si una stagna? Potrai permetterti pezzo della tua costosa attrez- di Abyss, quindi niente deco- zione perché una piccola noia mente brullo ne otterrai fama e sente senz’aria, senza energie questo regalo molto presto. zatura. Sappi che nel 2015 ci magia, non metterti in testa potrebbe trasformarsi in un fi- gloria. Dedicati al sole e alla vita vitali. E’ ora di fregarsene del sarà la fine del mondo. Ma strane idee sullo sciamanesimo lone di grande successo. splendente. Andrai comunque freddo e dei soldini e di rien- non lo dire a nessuno. applicato alla decompressione in TV, ma abbronzato/a. trare in acqua. aliena.

221 Bilancia Scorpione Sagittario Capricorno Acquario Pesci 23 settembre – 22 ottobre 23 ottobre – 21 novembre 22 novembre – 21 dicembre 22 dicembre – 19 gennaio 20 gennaio – 18 febbraio 19 febbraio – 20 marzo

Scopri un relitto storico mi- Riuscirai a trovare un tesoro, I tuoi amici pazzi sono fonte Hai appena ricevuto in regalo Di tutte le immersioni che hai ICon tutti quei racconti su steriosamente intatto, con la recuperarlo e nasconderlo in inesauribile di spunti per la tua un nuovo computer subac- fatto, di tutte le mappe che hai Sharm El Sheikh ti stanno in- plancia ancora in ordine, gli un posticino stretto e buio, in creatività. Uno di loro troverà queo. Anche quello preceden- disegnato, di tutte le note che nervando. Non può essere strumenti ancora al loro posto. acque nere e prive di visibilità, un tesoro sott’acqua, un altro te era un regalo. Farai finta di hai scritto, di tutte le novità che faccia così schifo, che là La sala macchine e le stive si in un luogo dove soltanto tu avrà visoni mistiche dopo esse- niente e lo rivenderai. Il modo che hai scoperto sott’acqua, siano tutti stronzi, che i coral- svelano solo a te. All’uscita ti ri- riesci ad avventurarti. Cerche- re stato punto da una tracina. migliore è venderlo a chi non ce n’è una che hai fatto solo tu li siano tutti morti o che sia trovi circondato da un plotone rai di farti aiutare da un Leone Siccome la realtà batte sempre conosce chi te l’ha dato. Se e nessun altro. Cercala, isola e mortalmente pericoloso. Co- di mante che vogliono giocare ignaro. Sapere che solo tu sai la fantasia scriverai un libro cui avevi bisogno di una scusa per mettila a frutto per: illuminare minci a sospettare che siano con te. Ding-dong! Sveglia era dov’è e chi ci passa accanto all’inizio non darai molto credi- spostarti dai soliti giri, ce l’hai. gli altri, coinvolgere nuovi su- balle messe in giro ad arte da un sogno. Ma sogno o meno, non lo vede ti manda in visi- to, ma che diventerà un best bacquei, ampliare la tua rete chi ha paura di perdere clien- se non ti schiodi dal solito tra- bilio. seller. di conoscenze, d’adepti, salva- ti o adepti. Scoprirai così che gitto casa-ufficio difficilmente ti re il mare, oppure guadagnare easy jet offre voli a/r a meno accadrà nel mondo reale. fama e denaro. del costo di due immersioni da quello lì, quello col diving in riva alla pozzanghera.

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