Verona Partenza Da Padova in Ritardo Rispetto Al Programma, Abbiamo

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Verona Partenza Da Padova in Ritardo Rispetto Al Programma, Abbiamo Verona Partenza da Padova in ritardo rispetto al programma, abbiamo perso del tempo alla ricerca di un bar dove mangiare, quello identificato su Internet “Da Gigi” era chiuso. Il percorso da Padova (A) a Verona (B) Con Maria sono salito sull’altro Minibus per dire alle altre ragazze le stesse cose sui rifermenti essenziali: 1. il contesto storico: ( preistoria, protostoria, Italia preromana, Italia epoca romana, Italia medievale, Italia rinascimentale, Italia risorgimentale o dell’Unificazione d’Italia e storia dell’Italia moderna cioè dall’Unificazione ad oggi). 2. Il contesto spaziale: ( vedi cartine per la localizzazione) la cartina dell’Italia con il tour completo e le cartine specifiche di ogni località. 3. Il contesto artistico: - l’arte egizia, di origini antichissime, emblemi la PIRAMIDE e gli OBELISCHI, simbolo il TRIANGOLO - l’arte classica greca con i suoi ORDINI ARCHITETTONICI, con le colonne DORICHE, le colonne IONICHE e le colonne CORINZIE, emblema il PARTENONE simbolo il RETTANGOLO AUREO - l’arte Romana dalla fondazione di Roma alla caduta dell’Impero (476 d.C.)con la sua architettura che solo esteriormente si uniforma a quella greca, emblema il Colosseo, simbolo il CERCHIO - l’arte Medioevale ( arte Bizantina, arte Islamica, arte Romanica, arte Gotica) Cimabue e Giotto - l’arte del Rinascimento (Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti , Raffaello Sanzio, i grandi del rinascimento maturo , poi verrà il Manierismo, fare arte cioè alla maniera di Leonardo, Michelangelo, Raffaello) con una pletora infinita di Pittori, scultori, architetti, cui sono dedicate le splendide biografie del Vasari. L’ansa dell’Adige in cui sorge la città di Verona Romana (in bianco Cardo e Decumano) Verona città romana di grande rilievo ed importanza per la sua posizione strategica come via per accedere alle Gallie. Come Padova, la città romana sorge nel seno di un fiume: l’Adige, ho mostrato la mappa di Google con Decumano maggiore e Cardo Massimo, alla loro intersezione i romani costruivano il centro della città: il Foro. Percorreremo un pezzo del Decumano quando andremo a vedere la casa di Giulietta e proseguendo vedremo gli scavi dei fori con le strade originali romane. Arrivati a Verona ci dirigiamo al parcheggio nei pressi dell’Arena sotto le mura cinquecentesche che inglobano l’arena , le prime mura romane erano più interne restano solo alcuni ruderi e due porte, vedremo i resti della porta Leona, chiamata così per il ritrovamento di una statua di Leone , andremo a vederla, più esterni ancora le mura spagnole o Bastioni. Appena scesi dal Minibus ci accoglie una pioggia torrenziale che ci costringe a rifugiarci in un bar anche per una provvidenziale sosta idraulica. Poi improvvisamente spiove e può cominciare la nostra passeggiata. Nota: un bellissimo virtual tour dei monumenti principali di verona a questo link http://www.360globe.net/italy/verona.html L’ Arena (virtual tour) Ed eccoci all’Arena, lo spettacolo è indicibile, la struttura anche se privata dei suoi marmi esterni conserva ancora la sua fisionomia originaria ed è ancora adibita a spettacoli di musica lirica o a concerti L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l'architettura ludica romana. Durante il periodo estivo viene utilizzato per il celebre festival lirico e vi fanno tappa numerosi cantanti e band. Ai Goti di Teodorico si deve probabilmente il restauro dell'anfiteatro veronese e l'organizzazione di alcuni spettacoli, da cui derivano le diverse cronache medievali che attribuiscono a Teodorico la costruzione dell'Arena: Tutto l’insieme desta stupore e ammirazione , all’esterno sono state allestite scene di gladiatori Curiosità: Le mura che inglobano anche l’arena furono costruite dall’Imperatore Gallieno nel 265. E’ possibile che l’anfiteatro sia stato utilizzato per il martirio dei cristiani. Con l’avvento del cristianesimo i giochi gladiatori furono abbandonati e così l’arena cadde nel più completo abbandono. Nel 312 Verona fu protagonista della guerra tra Costantino e Massenzio. (in hoc signo vinces). A Verona è anche verificata l'esistenza di una caserma gladiatoria. La maggior parte dei danni all’arena è stata causata da inondazioni dell’Adige da incendi e da terremoti, utilizzata anche come cava di marmo per nuove costruzioni. In epoca Comunale e scaligera fu utilizzata come sede per le lotte giudiziarie, per risolvere processi incerti, gli interessati potevano valersi di lottatori professionisti, detti campioni. Il combattimento richiamava la cittadinanza a parteggiare per uno o l'altro campione, e i combattenti, nudi ed unti di olio, decidevano con la loro forza le sorti del processo. Perfino Dante partecipò come spettatore ad almeno una di queste lotte, descrivendola in un canto dell'Inferno. Nel 1278 furono arsi sul rogo all'interno dell'Arena per volontà di Alberto I della Scala quasi 200 eretici patarini catturati a Sirmione dal fratello Mastino I della Scala, e fu sempre Alberto I della Scala a introdurre alcune regole sull'utilizzo dell'anfiteatro: nello statuto del 1276 si stabilisce che le prostitute potevano abitare esclusivamente nell'Arena. Vi furono comunque delle eccezioni, come nel 1382, quando si tennero al suo interno 25 giorni di festa e con giostre e spettacoli per le nozze di Antonio della Scala con Samaritana da Polenta. Importante fu il riscatto di parte dell'ipoteca a vantaggio dell'Università dei Cittadini, grazie al quale nel 1537 si poté sancire l'allontanamento delle prostitute dagli arcovoli, che furono affittati ad artigiani e commercianti. Fu utilizzata per la caccia dei tori, ad uno spettacolo partecipo anche Napoleone; utilizzata anche per gare d’equitazione ed infine per spettacoli lirici Saranno le quinte di qualche spettacolo recente L’arena e sullo sfondo il Palazzo Barbieri sede del Comune di Verona (Municipio di Verona) Visita virtuale di Biazza Bra In piazza delle erbe equilibristi si cimentano in pose plastiche … ci sarà senz’altro il trucco. Piazza delle Erbe (o più semplicemente piazza Erbe) è la piazza più antica di Verona, e sorge sopra l'area del foro romano. Nell'età romana era il centro della vita politica ed economica; con il tempo gli edifici romani hanno lasciato il posto a quelli medievali. Nel 2012 viene considerata la piazza italiana più amata al mondo secondo una ricerca realizzata dalla Fondazione Marilena Ferrari, che ha monitorato per un anno 100 tra le principali testate estere.[1] In piazza delle erbe sono sempre presenti delle bancarelle per la vendita di souvenir Il lato nord è occupato dall'antico palazzo del Comune, dalla Torre dei Lamberti, dalla Casa dei Giudici e dalle case dei Mazzanti. Il Iato ovest, quello più piccolo, è chiuso dal barocco Palazzo Maffei, adornato da diverse statue di dei greci: Giove, Ercole, Minerva, Venere, Mercurio e Apollo. Il lato nord-ovest della piazza fonda sul Campidoglio romano, che guardava verso il Foro. Molte abitazioni conservano resti di pitture a fresco. Sorge nel lato sud la Casa dei Mercanti (o Domus Mercatorum), dove oggi ha sede la Banca Popolare di Verona. Le altre case, più anonime, ricordano per il rapporto altezza-larghezza le case-torri di origine comunale. Il monumento più antico della piazza è la fontana sormontata dalla statua denominata "Madonna Verona". Questa è in realtà una statua romana, datata 380. Altro monumento storico è il capitello, detto Tribuna. Viene datato intorno al XIII secolo, periodo in cui venne utilizzato per varie cerimonie: in particolare sotto di esso sedevano i podestà per la cerimonia dell'insediamento e là prestavano giuramento i pretori. Verso via Cappello sorge un'antica colonna sormontata da un'edicola di origine trecentesca, nelle cui nicchie sono scolpite a rilievo le figure della Vergine e dei santi Zeno, Pietro Martire e Cristoforo. Davanti a palazzo Maffei sorge una superba colonna in marmo bianco, sulla cui sommità è presente il leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia. Una foto ricordo alla fontana Madonna Verona in piazza delle erbe sullo sfondo Palazzo Maffei Piazza delle erbe Visita virtuale Non poteva mancare un gelato (o una granita!) Nel cortile del Palazzo della Ragione Il Palazzo del Comune, o Palazzo della Ragione, o Palazzo del Mercato Vecchio, è un palazzo di Verona, situato tra Piazza delle Erbe e piazza dei Signori. Il palazzo fu anche sede del Comune ed ha ospitato per lungo tempo la Pretura e la Corte d'Assise. Si tratta di un imponente edificio a pianta quadrangolare, con un cortile lastricato centrale. Il complesso si trova nella zona che costituiva il foro romano. Circa la data di costruzione del palazzo, sono presenti due lapidi che riportano due date differenti, una 1138 e l'altra 1193 (comunque il XII secolo). Nel 1218 il palazzo fu semi-distrutto da un incendio, fu quindi ricostruito e concluso il 1219. Durante la repubblica di Venezia il palazzo venne utilizzato anche da tribunali, dal Collegio dei Notai e vari altri uffici. Nel 1447 venne costruita lateralmente all'edificio la Scala della Ragione, all'interno del cortile, sotto la torre dei Lamberti. Palazzo della Ragione Visita virtuale In Piazza dei Signori Visita virtuale Piazza dei Signori, conosciuta anche come Piazza Dante, è una piazza situata nel centro storico di Verona, adiacente a piazza delle Erbe. La piazza nasce nel medioevo dallo sviluppo dei palazzi scaligeri, ed assunse fin dall'inizio funzioni politiche, amministrative e di rappresentanza. La piazza è inquadrata da alcuni edifici monumentali, collegati tra loro da arcate e logge. Sulla piazza si affacciano numerosi palazzi di notevole importanza storica e artistica. Palazzo del comune Il palazzo del Comune fu costruito alla fine del XII secolo e la facciata venne in parte modificata nel XIX secolo. Sulla sua destra si può passare tramite un arco al Mercato Vecchio.
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