TEATRO E MODA Pescucci: vi svelo la mia filosofia Il premio Oscar ripercorre la sua carriera e le passioni nascoste di Valentina Grazzini

“La cosa più faticosa è che c’è sempre meno tempo: non è sufficiente avere un buon budget se non si ha il tempo per realizzare un progetto come si deve. Ormai il tempo è considerato come fosse denaro... in passato per fare un film c’erano tre mesi di preparazione, oggi quando si parte già si deve pensare alla fine...”. Di tempo, , ne ha passato tanto a disegnare, disegnare costumi. Costumi per il teatro di prosa, la lirica, la televisione e naturalmente il cinema. Grazie a quest’ultimo si è aggiudicata nel 1994 il premio Oscar. Un Oscar fatto di corpetti e cuffiette che incorniciavano corpo e volto di Michelle Pfeiffer ne L’età dell’innocenza di Martin Scorsese. I nomi con cui ha lavorato la costumista toscana sono da vertigine: Sergio Leone, Terry Gilliam, Ettore Scola, fino a , col quale il suo stile abbandonò per sempre la prevedibilità. Ed ancora il teatro, con Visconti, Ronconi, Patroni Griffi. Semplice, spontanea e pure simpatica, questa titolata signora dei costumi (oltre all’Oscar vinto ci sono anche due candidature, a cui si aggiungono quattro Nastri d’argento e due David di Donatello), non si è mai montata la testa. Lavora, viaggia, è presente ai cambiamenti della sua professione e del mondo con l’intelligenza illuminata di chi non sta a guardare. Ci chiama da L’Italia degli Oscar Dublino, puntuale e di buon umore. Gli assistenti la interrompono di continuo tecnico-artistici ma lei non perde il filo...

Signora Pescucci, possiamo chiederle cosa ci fa in Irlanda? Accanto agli Oscar per i migliori film Sto facendo i costumi per la serie e attori italiani vanno ricordati quelli televisiva Penny Dreadful, ambientata dei numerosi tecnici-artisti che, nel in epoca vittoriana: posso essere corso dei decenni, hanno portato sincera? Mi permettono di fare i lustro all’industria cinematografica costumi bene, perché hanno i mezzi italiana con i loro Oscar in categorie per farlo. La produzione è americana fondamentali come scenografie e e ormai gli americani, che vivono di costumi, colonne sonore, fotografia, statistiche, hanno capito che i filmoni montaggio, effetti speciali. Oltre a demenziali tipo fantascienza sono per Gabriella Pescucci, nomi indimenticabili una fascia di età ben precisa, fino ai 30 Le Pera foto Tommaso come Carlo Rambaldi, premiato tre massimo 35 anni. Per il resto si guarda volte per gli effetti speciali di King la televisione, ed è per questo che le accolsero Umberto Tirelli e , entrare nel personaggio. Il colore è Kong (1977), Alien (1980) e E.T. (1983); serie sono sempre più belle. Anche gli due maestri non solo nella professione fondamentale, è il primo messaggio che Giorgio Moroder che ha firmato le attori sono sempre più bravi, un po’ ma anche nella vita. Furono generosi a arriva allo spettatore. Tutto qui! colonne sonore di Fuga di mezzanotte come accadeva nella tv italiana degli tirarmi su. (1979), Flashdance (1984) e Top anni Settanta. Nell’epoca della tecnologia riesce Gun (1987); la costumista Milena Che vento tirava allora nella capitale? a mantenere l’artigianalità del suo Canonero, premiata agli ultimi Oscar La televisione, dunque. E il teatro, Roma era specchio di un’Italia lavoro, nel solco di una tradizione per Grand Budapest Hotel, e prima la lirica? meravigliosa, positiva: tutto si poteva che da Tosi e Tirelli passa anche per per Barry Lyndon (1976), Momenti Ah, la lirica. Mi manca molto, è da tanto fare, le banche davano i prestiti a chi un’altra grande toscana, la fiorentina di gloria (1982) e Marie Antoinette che non disegno costumi per un’opera, aveva le idee, se andavi la sera in Anna Anni? (2007); la coppia di scenografi Dante dovrei fare qualcosa. È il campo in cui trattoria trovavi Pasolini e Moravia. Si Con grande fatica. Ma attenzione: Ferretti e per si può davvero arrivare al massimo, in lavorava fino a tardi, ma poi c’erano il computer non ti fa un vestito! The aviator (2005), Sweeney Todd tutti i sensi: quando musica voci ed i cineclub, c’era tutto un mondo Anch’io faccio ricerche sul computer, (2008) e Hugo Cabret (2012); il maestro immagini si uniscono, è meraviglioso! intellettuale nell’aria. certo, ma poi devo stampare, per della fotografia Vittorio Storaro per avere delle copie in carta davanti agli Apocalypse now (1980), Reds (1982) e Parliamo di moda: in tanti anni di Lei veniva dall’Accademia d’arte di occhi, mettere insieme una cartella L’ultimo imperatore (1988); Nino Rota carriera come ha interagito con i gusti Firenze... da sfogliare di tanto in tanto. Lo dico per la colonna sonora de Il padrino del momento? Che non avevo finito: scappai dopo sempre anche ai miei assistenti: parte II (1975); Nicola Piovani per La La moda può influenzare il mio lavoro in un paio d’anni perché sentivo che il stampate. Guardare sullo schermo non vita è bella (1999). E sono ancora tanti un solo aspetto: i colori. Oggi viviamo mondo mi aspettava. Oggi il problema fa rimanere niente in testa, le immagini gli “interpreti” del genio artistico in un martellamento di colori che dei giovani è questo: non prendono scorrono via. È come leggere i libri italico – costumisti, scenografi, direttori non è prescindibile, certo, ma a parte il coraggio per fare niente, perché sull’iPad: posso rileggere un classico della fotografia, truccatori – che sono questo il mio lavoro è indipendente avvertono che il mondo non ha bisogno già letto, che so I fratelli Karamazov, saliti sul palco del Dolby Theatre di dalla moda. Del resto io vesto solo di di loro. ma mai potrei sostituire alla carta Los Angeles: , Nino nero, d’inverno, e di bianco, d’estate: un’immagine. Novarese, , Pietro Scalia, un modo per fare la valigia in un Se Tirelli e Tosi furono i suoi maestri, Pasqualino De Santis, , battibaleno! chi annovera tra i suoi allievi? Nei suoi costumi il realismo dialoga Gabriella Cristiani, Mauro Fiore, Ci sono tre ex assistenti, Carlo Poggioli, con la fantasia, come bilancia i due Dario Marianelli, e Nella sua arte quali maestri ha avuto? Massimo Cantini Parrini e Gianni elementi? Elio Altamura, Michael Giacchino, Non mi parli d’arte, ma di professione! Casalnuovo, che si faranno strada da Non credo alla parola fantasia: Manlio Rocchetti, , L’arte è un’altra cosa. Tutti oggi soli. Oltre ad Alessandro Lai, David piuttosto direi che è la conoscenza delle , e “creano” qualcosa. Per me Leonardo Donatello per Magnifica presenza di cose che dà il coraggio di mescolarle. Osvaldo Desideri. creava, io faccio solo costumi. Modesta? Ozpetek. Non necessariamente, è solo che mi Non abbiamo parlato dell’Oscar: cosa piace dare il giusto nome alle cose... Quanto un costume può aiutare la ha provato ricevendolo? regia di uno spettacolo, sottolineando Che dire? Naturalmente è stato qui sopra, Gabriella Pescucci, autrice dei Torniamo ai maestri... le scelte di lettura del testo? emozionante... È un grande costumi dello spettacolo La moglie saggia Quando arrivai a Roma, alla fine degli Il mio lavoro è semplice, è quello di riconoscimento del proprio lavoro. di Carlo Goldoni, regia Giuseppe Patroni anni Sessanta, ero una ragazzina. Mi fare dei vestiti che aiutano l’attore ad E poi, ti vede il mondo intero! Griffi (1992), con Annamaria Guarnieri

11 TEATRO E MODA Da Miuccia Prada a Filippo Timi un’avventura oltre ogni limite Zambernardi e la sua “rivoluzione” estetica per un artista senza freni

di Maria Iannuzzi

Se fino a quattro anni fa aveste un’ambientazione un po’ esagerata ispirazione per l’abito destinato alla vita In Italia ci sono moltissime scuole cercato attraverso i motori di ricerca degli anni Cinquanta, in cui quotidiana. Un modello che potrà anche di formazione. Crede che siano “Fabio Zambernardi” avreste trovato l’esperienza della moda ha molto segnare nel tempo il cambiamento di in grado di formare bene i futuri “direttore del design dei marchi Prada aiutato, perché si trattava di realizzare un’epoca, esteticamente e socialmente. stilisti e costumisti? Lei ha qualche e MiuMiu”. Dal 1981 il suo nome è modelli di un’epoca precisa. In Skianto Un po’ di teatralità nella moda va bene, suggerimento per migliorare la collegato alla stilista e imprenditrice abbiamo voluto che la realtà e l’umanità ma è bello poter cercare la novità preparazione dei giovani? Miuccia Prada con cui collabora del personaggio non fossero travolte rimanendo credibili e reali. Non conosco molto le scuole per strettamente da oltre un ventennio. dagli abiti teatrali, anche se in alcune Nell’alta moda, al contrario, c’è la costumisti e poco quelle per stilisti. Noi È infatti punto di riferimento per scene il costume è un’esasperazione del tendenza ad essere più drammatici e vediamo tanti ragazzi che sembrano lo sviluppo delle collezioni e per la sogno del protagonista. scenografici. Sono pezzi che andranno sempre più preparati, ma poi devono comunicazione dell’immagine di uno ordinati su misura, non finiranno sulla adattarsi alle abitudini e alle esigenze più importanti colossi della moda E per Il Don Giovanni? strada, quindi ci si può permettere di delle case di moda. Io non ho fatto italiana nel mondo. Nel Don Giovanni ho dimenticato essere più “spettacolari”. nessuna scuola, il mio percorso mi Da quattro anni su internet il suo tutto, dalle regole dei materiali a Il teatro lavora sull’immaginario, sulla ha portato dove sono con il passare nome è anche associato a quello di quelle del costume. Reinterpretando i fantasia, sull’emozione, sia per un degli anni, senza fretta e senza troppa Filippo Timi, artista di cinema, teatro personaggi e il periodo storico mi sono racconto contemporaneo o classico sia ambizione di affermarmi, ma cercando e televisione, con cui ha iniziato un fatto travolgere da una totale fantasia per una totale innovazione. Deve creare di imparare il più possibile. Col tempo viaggio affascinante e inaspettato e ho applicato un linguaggio moderno, il sogno attraverso la combinazione si dà forma al proprio stile che va nel mondo del costume teatrale. pop. Il progetto ci è scoppiato tra le di tanti elementi: l’interpretazione, la sempre messo al servizio degli altri. Tutto è iniziato nel 2011 con Favola, mani: all’inizio mi era difficile capire scenografia, il costume. lo spettacolo per il quale Timi ha come interpretare i costumi e l’epoca; Che consigli darebbe a un ragazzo voluto la collaborazione di una casa volevo un mix per una modernità fatta Ci sono punti di contatto fra il che desidera intraprendere il suo di moda. L’incontro fra l’attore umbro di materiali non convenzionali. Ed ecco processo creativo per l’alta moda e il mestiere? e il design director di Prada è stato allora il Settecento, i cartoni animati, lavoro di un costumista? Talento e idee, ecco i requisiti più folgorante: l’intesa e la stima prima Casanova di Fellini, il new romantic, Sicuramente negli ultimi anni la importanti. La moda vive di idee nuove. e una profonda amicizia poi hanno gli anni Ottanta, il punk e chiaramente moda ha abbinato sempre di più Anche nel semplice e nella normalità consolidato un rapporto professionale la moda, tanta moda come se Don l’uso dell’impatto scenografico alla c’è bisogno di innovazione e a volte è che è continuato, oltre il brand MiuMiu, Giovanni per la sua vanità vestisse solo presentazione degli abiti, una necessità l’obiettivo più difficile da raggiungere. anche negli spettacoli successivi (Il Don abiti realizzati da sarti della Couture. per contestualizzare l’evento attraverso È più facile fare cose di grande impatto Giovanni e Skianto). Insomma, un’esagerazione pop, il tutto una forma narrativa, un po’ astratta ma prive di vere idee innovative che “La mia avventura in teatro – racconta con grande ironia e spirito creativo. ma più emotiva e suggestiva della essere molto innovativi nelle cose Fabio Zambernardi – comincia Ad ogni passo l’entusiasmo tra di noi semplice sfilata. La mia esperienza semplici, quelle che poi possono quando Filippo ha chiesto per Favola cresceva. Ad ogni idea ne nasceva nel teatro è breve e ha un unico cambiare il modo di vestire della gente. l’assistenza di una casa di moda. un’altra. Spazio, ed eccessi di ogni riferimento, Filippo Timi; ma il processo Dopo pensavo di smettere perché genere. Ci hanno addirittura chiesto creativo è stato molto diverso da quello Ripeterà l’esperienza nel teatro? è un impegno a tempo pieno, ma di smettere per la preoccupazione di della moda, perché lo sviluppo del Sì, sicuramente. Filippo sta lavorando l’esperienza personale e professionale superare i limiti del budget. costume attraverso le sfaccettature dei ad un nuovo spettacolo per l’anno con lui è stata così travolgente da farmi Ci è sembrato di fare qualcosa di personaggi, il racconto estetico delle prossimo ed io sto cominciando a accettare di continuare anche per i due diverso e di nuovo, al limite del gusto loro personalità è più complesso ed pensarci. lavori successivi. Meno male che non fa e delle regole, è stata una liberazione e emotivo. È vero a volte la stessa ricerca spettacoli ogni sei mesi!”. un grande divertimento. narrativa viene usata nella moda per Una collaborazione sul terreno comune dare più spessore all’immaginario di un nella contaminazione: di stili (dal Quali sono le differenze fra il prêt-à- abito presentato in una sfilata: si crea classico al contemporaneo), di generi porter, l’alta moda e lo spettacolo? un look per le modelle che non hanno la sotto, Fabio Zambernardi con Miuccia Prada a fianco, Filippo Timi in Il Don Giovanni, (dal teatro alla danza) e di linguaggi, in Il prêt-à-porter crea un modello che è di stessa capacità espressiva di un attore. prod. Teatro Franco Parenti (2013) cui molto spazio hanno trovato i video, utilizzati spesso per rompere il ritmo e creare dei “siparietti” tra le varie scene. Un mix di immagini prese da you tube (“miniera straordinaria” per Timi) e di musiche tra le più disparate in cui entra persino in gioco la sigla del cartone animato L’uomo tigre. E poi tante citazioni cinematografiche, da Cocteau a Pasolini (Che cosa sono le nuvole) fino a Fellini (Otto e mezzo e ). Su tutto fondamentale è l’immagine con le infinite sfaccettature: “per essere veri a volte ci vuole una maschera, una sovrapposizione che ti rende più spudorato; solo travestendoti puoi spogliarti” (ancora Timi).

La sua collaborazione con Filippo Timi le ha aperto nuovi orizzonti. Per la produzione dei costumi di Favola la lavorazione è stata interna e interamente sponsorizzata dal brand di MiuMiu. Quando Filippo mi ha chiesto di continuare a lavorare con lui, ho scelto di essere il più indipendente possibile, pur utilizzando professionalità (una collaborazione d’eccellenza con Lawrence Steele, stilista, tra gli altri, di Moschino e Prada, ndr) e risorse del mondo della moda; ad esempio, per le calzature e per la ricerca dei tessuti mi sono appoggiato a laboratori esterni. Ho affrontato questa avventura senza troppi limiti, e il fatto di non essere dell’ambiente teatrale mi ha evitato condizionamenti.

Timi è un artista eclettico e vulcanico che con i suoi spettacoli travolge tutti i sensi dello spettatore. Come è stato lavorare con lui? Qual è stato il processo creativo e narrativo che avete seguito? Nella mia breve esperienza con Timi mi sono trovato ad affrontare di tutto. In Favola abbiamo realizzato foto Antonio Quattrone foto Brigitte Lacombe

12 foto Anthony Favazza

13 foto Michele Leccese

14 TEATRO E MODA I sogni sono fatti di stracci nei magazzini polvere di stelle L’industria pratese alimenta Hollywood, Broadway e Covent Garden di Federico Pagliai

I sogni, in fin dei conti, sono fatti di questo specifico canale di sbocco. dell’azienda fondata negli anni Oggi le scene di massa sono costruite di stracci. Non tutti, per carità. Ma Quando, qualche anno fa, sono stati Cinquanta dai genitori – hanno le idee in laboratorio, così i metraggi sono un certamente quelli in celluloide. E gli smantellati gli studi di Cinecittà molto chiare. Lavorano una giornata po’ diminuiti”. altri, quelli che si materializzano su buona parte dei tessuti custoditi nei passando a pettine fitto i nostri In compenso è salita la qualità dei un proscenio o davanti all’obiettivo magazzini sono stati ricomprati, tarme cataloghi, percorrendo, forbici in mano, tessuti, perché gli attori vogliono stare di un set televisivo. Non lo sono dal e tignole comprese, proprio dall’azienda il magazzino. La giornata in genere comodi. Soprattutto le grandi star. punto di vista della dubbia consistenza di Bernocchi. si conclude con la raccolta di una Come Johnny Depp, che ha trovato in ontologica. Lo sono in un senso molto Non è diverso il lavoro della Gori serie di piccole referenze. Gli ordini, Penny Rose la sua costumista di fiducia proprio, perché talvolta sono costruiti Tessuti, storica azienda nata nel normalmente, arrivano in seguito”. e nella Gori tessuti il supermarket di coi panni dimessi e riportati a nuova centro di Prato e in seguito trasferita E che ordini. Il record è stato segnato riferimento per costumi e altri attrezzi vita lungo il circuito dell’abbigliamento a Calenzano, in un capannone dai trentacinquemila metri di materiale di scena. Dal capannone di Calenzano, vintage. Vecchie divise sopravvissute smisuratamente grande. Nel suo spediti sui vari set del Gladiatore, in infatti, non provengono solo i tessuti alle guerra, surplus militare, abiti magazzino ci sono, stabilmente, Marocco, a Malta, secondo un criterio da cui sono nati i costumi dei vari civili provenienti – attraverso armadi circa dieci milioni di metri di tessuto, che talvolta consiglia di impiantare le episodi dei Pirati dei Caraibi (compresi o soffitte – da epoche di ben altra frantumati in un caleidoscopio di colori, sartorie direttamente sulla scena, altre i due ancora in fase di lavorazione). opulenza: sono l’umile propellente di pesantezze e composizioni diverse. volte le relega dove la manodopera Sono Gori anche molti degli accessori, tanti miti fondativi della nostra cultura. Costumisti di tutto il mondo varcano le costa meno, secondo la specifica incluso l’anello che nella terza puntata Dalla Swinging London alla frontiera porte di questo colosso – probabilmente geografia della delocalizzazione della saga indossa Keith Richard, padre americana, dallo sbarco in Normandia il più grande del settore in Europa – con manifatturiera. putativo del protagonista. alla rivoluzione sessuale del ’68: sono la certezza di poter dare corpo e anima “Quella volta abbiamo vestito tutti, dai Così come sono Gori i gioielli e vari altri snodi epocali che riposano nella pace di ai propri bozzetti. protagonisti alle comparse, un esercito monili che compaiono nel Gladiatore. un bidone per la raccolta differenziata. “Quando vengono qua – racconta intero. Le cose, tuttavia, sono un po’ “Anche questo è un nostro punto di E tornano in vita, con inesorabile Paolo Gori, titolare insieme al fratello cambiate con l’avvento del digitale. forza – conclude – cioè la capacità di cadenza, negli Studios di Hollywood, offrire, insieme a un prezzo competitivo nei teatri della Off Broadway o di e a una varietà con pochi paragoni, una Covent Garden. ricchissima collezione di complementi”. Più spesso, i costumi di scena nascono Un servizio ad ampio raggio che negli da un altro genere di stracci. Vengono anni ha conquistato costumisti del costruiti, ex novo, dallo scampolame calibro di o di Jacqueline che sgorga dagli abissi dei magazzini Durran, che nel 2013 ha vinto l’Oscar tessili. Sono i residui di produzione, le per un’Anna Karenina vestita pratese eccedenze, le partite troppo frantumate da capo a piedi. per dare profitto sui percorsi produttivi Un po’ diverso, ma neppure troppo, il primari, in un settore – quello della lavoro dei fratelli Ottone e Luigi Mesti moda – che invece ha bisogno di che, insieme al socio Emanuele Rosati, numeri a due cifre, di metri omogenei si dedicano ad ammassare materiale e di assortimento colori. Residui militare dalle più svariate provenienze. del genere saltano fuori più o meno Nel capannone di Montemurlo, dove ovunque, anche nei paesi di prima ha sede la loro Emme Erre, azienda e primissima industrializzazione. arrivata alla terza generazione, la Eppure, hanno un’intrinseca tendenza guerra fredda non è ancora finita. E si a incamminarsi verso la Toscana, in sentono ancora gli echi dell’operazione particolare verso quello spezzone di Overlord. Gli eserciti si fronteggiano piana che da Montemurlo arriva a da cataste di panni compressi alte una Calenzano. E che trova in Prato il suo decina di metri. Provengono da tutto vero centro gravitazionale. Infatti non il mondo, spesso acquistati tramite è per caso che questa chilometrica gara d’appalto dai ministeri della miscellanea tessile finisca proprio Difesa. Chi li seleziona ha l’attitudine sul Bisenzio: fin dal primissimo del cercatore di perle. Una volta dopoguerra, stracci e abiti smessi depurati dai pezzi inservibili, vengono alimentavano il ciclo produttivo smistati tra il circuito prestigioso – ma del cardato. In seguito, man mano minoritario – del vintage. E quello che selezionare i cenci e riciclarli quantitativamente più rilevante diveniva più costoso che non usare dell’abbigliamento usato. Capita che un il filato vergine, il settore ha saputo cappotto russo fuori ordinanza possa riconvertirsi, imboccando la strada del diventare un ottimo rimedio contro il vintage; raccogliendo, catalogando freddo dell’Oregon o del Montana. Altri, e smistando i fondi di magazzino. con una certe frequenza, finiscono sui Oppure, a partire dagli anni Settanta, set cinematografici o sul palco di tanti rifornendo in maniera sistematica il teatri: “Da noi trovano la convenienza mondo dello spettacolo. – spiega Luigi Mesti –. Ma anche la “Il nostro primo incarico fu per la Scala competenza di chi sa leggere, nelle di Milano” racconta Loris Bernocchi, divise e nelle attrezzature, i segni fondatore assieme a Orlando Orlandini della storia, individuando funzioni, della Ob Stock di Prato, una delle provenienza e collocazione temporale di aziende più impegnate sul fronte ogni singolo pezzo”. della fornitura a set e palcoscenici. Ma Prato non è fatta solo di stracci. “In origine eravamo dei semplici C’è anche chi coltiva un approccio più cenciaioli – spiega – poi cominciammo creativo. È il caso di Riccardo Bruni, a raccogliere stock tessili. Il primo a titolare e disegnatore della Lyria, contattarci fu il celebre costumista un’azienda tessile che più delle altre Luigi Benedetti, che ci introdusse nel ha saputo mantenere un senso del mondo dell’opera. Poi arrivò il film prodotto quasi artigianale. Se non è su Marco Polo, quindi tanti grandi l’unica, è tra le poche aziende che successi, come quelli di , riesce ad avere un dialogo sistematico dal Gladiatore a Exodus”. Fino alle con costumisti e scenografi. Il motivo recentissime collaborazioni e all’Oscar è che Lyria, più per passione che guadagnato, indirettamente, fornendo per reale tornaconto, non disdegna i materiali a , che ha di occuparsi dei pezzi quasi unici, conquistato la statuetta per i costumi di cioè di assumere lo specifico calibro Grand Budapest Hotel. dimensionale del mondo della “Il nostro lavoro – spiega ancora finzione. “È una cosa che trovo molto Bernocchi – è quello di mettere a stimolante – spiega Bruni –. Mi piace disposizione dei costumisti una varietà l’idea di entrare, con i miei tessuti, incredibile di materiali: migliaia di nella costruzione di un universo metri differenziati nei colori, nelle narrativo”. Al suo attivo ci sono molte disegnature e nelle pesantezze, collaborazioni di prestigio: con John dalle pellicce alle sete, dai panni di Malkovich, con Peter Speliopoulos, lana alle garze o alle tele di juta”. prossimamente con gli studi Disney. Oggi le collaborazioni teatrali o cinematografiche per Ob Stock hanno a pagina 14, tessuti OB Stock, assunto una tale rilevanza che anche a sinistra, costumi realizzati da Gabriella foto Tommaso Le Pera foto Tommaso la composizione del magazzino risente Pescucci per Francesco il musical (2000)

15 foto Alfredo Anceschi

MAESTRI DELLA DANZA: CRISTINA BOZZOLINI Una scouting in cerca del proprio tempo di Silvia Poletti

Nel delizioso libro di memorie Tutti Nel Centro Studi Danza fondato italiana si tratta, inizia con il Balletto di sperimentato nei primi anni Ottanta Buoni Vittoria Ottolenghi ricorda che a insieme alla collega Lilia Bertelli nel Toscana. Lasciato il Teatro Comunale, con il nome di JuniorDanza e realizza il parlarle per primo di lei era stato Vasco 1971, Cristina Bozzolini mette in atto la Bozzolini fonda nel 1985 una Balletto di Toscana Junior, chiamando Pratolini: “Al Comunale hai mai visto una pratica della danza che non è compagnia di balletto contemporaneo a collaborare per produzioni sempre ballare “la” Cristina Bozzolini? È la l’apprendimento solo e semplice di una con un repertorio aperto alle più recenti più importanti Fabrizio Monteverde, figlia di un mio amico pittore astrattista disciplina fisica, ma atto formativo che indicazioni del teatro di danza europeo. Cristina Rizzo, Eugenio Scigliano o e antifascista”. Un endorsement ante coinvolge fisico e testa, training atletico Pochi anni prima, in Emilia Romagna Davide Bombana (per il prossimo litteram nel quale si condensavano, e sviluppo della creatività, partendo da l’Associazione Teatri Municipali aveva Romeo e Giulietta). inconsapevolmente, alcune un principio fondamentale che sarà il dato vita all’Aterballetto – analogo in La nuova sfida arriva però nel 2008 caratteristiche della giovane ballerina: nerbo di tutta la sua visione: la danza è tutto, ma con una differenza di fondo: il quando viene chiamata proprio da la “fiorentinità” – intesa proprio come una forma alta di cultura, che riunisce supporto istituzionale. Contrariamente Aterballetto. Per la sua storia artistica forma mentis intrisa di innato senso estetica, tradizioni, riti sociali, pensiero, alla compagnia emiliana, nato da una è la chiusura del cerchio ma anche una per la bellezza e un’audacia talvolta ai creatività. condivisione di enti pubblici, il BdT è proiezione nel futuro. Ne rileva le sorti limiti della sfrontatezza intellettuale – e Nelle sale di Palazzo Uguccioni, in infatti frutto di una iniziativa/utopia dall’autore che lei stessa ha lanciato, una visione progressista dell’esistenza piazza Signoria, gli allievi sperimentano personale che Cristina condivide con Mauro Bigonzetti, il quale ha fatto della e dell’arte. attivamente cosa significa “fare Riccardo Donnini e la cui portata le compagnia l’espressione esclusiva della Non a caso il critico l’aveva già teatro”, trovandosi a “provare” amministrazioni – comunali, regionali sua creatività. I tempi però impongono segnalata (pur ignorandone il nome) nel l’ebrezza della messa in scena al e nazionali – recepiranno purtroppo evoluzioni all’ATB (riconosciuto di ruolo forse più scabroso e avant-garde pari dei professionisti, partecipando a tratti e superficialmente. Non così, recente a livello nazionale Centro di del Novecento, la Ragazza in Blu di Les attivamente all’invenzione dello ancora oggi, gli operatori, i critici, gli Produzione per la Danza), che come Biches di Bronislava Nijinska (1923): spettacolo, contribuendo con la studiosi e gli artisti, ben consapevoli principale compagnia nazionale, ha il una “maschietta” in mini-redingote e propria fantasia allo storyboard o alle di quello che il Balletto di Toscana ha dovere culturale di aiutare lo sviluppo guanti bianchi, che issata sulle punte scenografie. Accanto alla studio della rappresentato, in quel periodo, non della coreografia italiana attuale. Lo attraversava distaccata il salone di una tecnica classica arrivano, anche per solo sulla scena nazionale della danza. scenario attuale però appare ancor più lussuosa “casa di piacere”. gli allievi più giovani, la modern dance Perché l’indipendenza progettuale e la indistinto e confuso di quello degli anni Un ruolo però è solo un ruolo. Mentre americana e l’Ausdrucktanz tedesca; curiosità intellettuale della direttrice Ottanta e si fatica a mettere a fuoco il per Cristina cogliere il senso del proprio e intanto si accresce l’interesse e la fanno subito del BdT l’emblema di talento dei nuovi. Ma la sfida è di quelle tempo e tradurlo attraverso la danza è conoscenza proponendo filmati rari quella nuova onda coreografica che che la Bozzolini ama di più: “Finché sempre stata una necessità interiore, dall’Unione Sovietica o dagli Stati dall’inizio degli anni Ottanta emerge ho energia” dice infatti “su questo la spinta per dare anche alla propria Uniti o aprendo una biblioteca ricca anche in Italia. Anzi, è proprio grazie a non mi fermo”. E l’opera di scouting natura di artista un senso etico, di di riviste e testi sulla danza. Sono i lei, per prima in Italia, che autori fin lì prosegue, spaziando dal dinamismo partecipazione attiva allo sviluppo semi che poi sbocceranno nella futura attivi nell’ambito della ricerca compiono concettuale di Michele Di Stefano culturale del proprio paese. Scuola del Balletto di Toscana, ma un importante passo verso la maturità alla teatralità di Francesco Nappa, Nei primi anni Settanta il crescente che hanno un valore aggiunto proprio espressiva: da Fabrizio Monteverde all’esuberanza dinamica di Giuseppe interesse per il teatro di danza poggia perché “gettati” in un tempo “vuoto”, a Virgilio Sieni, da Roberto Zappalà Spota. In attesa del prossimo nome. in Italia su due pilastri: il divismo collegato al mondo della grande danza a Mauro Bigonzetti. A questi autori Perché naturalmente la ricerca è senza (grazie a figure carismatiche come internazionale disorganicamente, quasi così diversi per formazione, estetica sosta e come sempre nella sua vita “la” Rudolf Nureyev e il mito Fracci) e il ignorato dalla politica. e visione la direttrice dà carta bianca Cristina Bozzolini guarda avanti, con senso di rituale collettivo, democratico Nonostante la solita Ottolenghi dalle proteggendone le peculiarità stilistiche la gagliarda fierezza di quella Ragazza e ideologico incarnato dalla visione pagine di Paese Sera già in quei primi senza paura di arrivare alla “sfida” in Blu che indomita attraversava la umanistica di Maurice Béjart – preludio anni Settanta segnali l’urgenza di culturale (come avverrà, per esempio, scena tenendo lo sguardo fisso al futuro al più tardo approdo sulle nostre mettere a frutto istituzionalmente il con Apollon Musagète e Pulcinella a dinanzi a sé. scene del postmodern americano e positivo trend artistico, lo sviluppo di firma Virgilio Sieni); allo stesso tempo le nuove istanze espressionistiche una danza italiana originale, con un arrivano per la prima volta danzati mitteleuropee. progetto artistico definito e autorevole da una compagnia italiana nomi della La giovane danzatrice classica, formata non è ancora avviato. scena coreografica mondiale: da Hans da Darja Collin e ai mitici Studi Wacker A dargli finalmente l’abbrivio, tra Van Manen a Christopher Bruce, da di Parigi, prima ballerina del neonato i primi, è proprio la ballerina del Angelin Preljocaj a Cesc Gelabert. corpo di ballo del Maggio Musicale Maggio: con un gruppo di colleghi Quello che sorprende però è che – dopo Fiorentino, abbraccia subito questa del corpo di ballo crea il Collettivo quegli anni davvero formidabili e le seconda visione del suo ruolo e della Danza Contemporanea di Firenze, tristi traversie successive (culminate sua funzione. In scena spicca in balletti con il quale sperimenta nuove forme con la chiusura del BdT nel 2000) nei quali autori italiani del tempo espressive della danza del momento, – l’inesauribile passione non abbia sperimentano nuove modalità, ma fino a lambire il teatro danza con lasciato posto alla delusione. Tutt’altro. già in quegli anni inizia a elaborare l’argentina Zimmerman e il contributo E così, mentre in veste di direttrice anche una nuova visione di didattica di un “danzatore” indimenticabile come (2002-2007) rilancia il Balletto di Roma, della danza e a tentare nuove forme di Franco Di Francescantonio. Cristina riprende all’interno della sua Cristina Bozzolini ricerca coreografica con i suoi colleghi Il CDCdF è però solo pre-storia. La scuola l’antico progetto di compagnia in alto, Lego, coreografia Giuseppe Spota, del Maggio Fiorentino. storia, ché davvero di storia della danza di allievi del perfezionamento già Compagnia Aterballetto

16 Il Teatro Signorelli di Cortona

il Museo dell’Accademia Etrusca e della spettacoli al Teatro di Cortona. Città di Cortona. Tuttavia mandare avanti un teatro Dopo duecento anni dalla sua significava affrontare un notevole Un’antica realizzazione, la struttura ad U, carico di spese, cosa che non sempre il numero limitato dei posti, gli l’Accademia era in grado di fare stretti corridoi di accesso ai palchi, contando solo sulle proprie forze; si tradizione la collocazione stessa del teatro stabilì così il sodalizio con la Comunità di Patrizia Rocchini* nel Pretorio (di fronte alla sala del cittadina prima e con il Comune di Tribunale e sopra le prigioni pubbliche), Cortona poi che, grazie al proprio dovettero risultare condizioni non più contributo determinante, ancora oggi Sono trascorsi più di 150 anni tollerabili; tanto che a fronte della permette al Signorelli di avere ogni da quando nel 1858 i Cortonesi richiesta di nuovi restauri, fin dagli inizi anno splendide stagioni teatrali e di parteciparono all’inaugurazione del dell’Ottocento gli accademici presero portare avanti la missione culturale Regio Teatro Leopoldo intitolato ad ipotizzare l’abbandono del vecchio accademica. A pochi anni dall’apertura di lì a poco, per la forza degli eventi teatro per la costruzione di un edificio si pose il problema del nome del legati all’Unità d’Italia che travolsero del tutto nuovo. Tuttavia l’onere delle teatro che, dati gli stravolgimenti in Toscana come altrove la dinastia spese e l’assetto proprio dell’antica politici in atto, come Imperiale Regio regnante, all’illustre pittore cortonese accademia nobiliare condannarono gli Teatro Leopoldo non aveva più ragion Luca Signorelli. Un’impresa ardita, Uniti a non portare a termine l’impresa d’essere non essendo più Leopoldo di come suggeriscono il nome e il motto e anzi ad esaurire in questa le loro Lorena il Granduca della Toscana e dell’Accademia (Niente l’arresta), che ultime energie. Sarà, dunque, trent’anni soprattutto non essendo più la Toscana richiese uno straordinario impegno dopo, una nuova generazione, figlia di un Granducato Imperiale. Si era infatti economico e il coinvolgimento della un mutato contesto sociale, segnato compiuta nel frattempo la tanto attesa Comunità. Come dimostrato da oltre dalla progressiva aggregazione Unità d’Italia. Questo dicono i verbali un secolo di ininterrotta attività, la all’antico patriziato cittadino della del 1860: “il mio Sig., mi reco a dovere realizzazione di quel progetto non fu nuova borghesia agraria, a fondare una il parteciparle che l’Accademia del in ogni caso il frutto di un improvviso nuova accademia e un nuovo teatro. nostro nuovo teatro nella sua adunanza amore per il melodramma, quanto del dì del 9 luglio p.p. veduto che il *Biblioteca del Comune piuttosto il ponderato esito della e dell’Accademia Etrusca di Cortona politico rivolgimento che da oltre un necessità di aggiornare le strutture, anno agita nobilmente la nostra bella ormai vetuste, destinate a dare Italia non consente che il Teatro nostro continuità ad una tradizione teatrale vada fregiato del nome che fino dal che a Cortona affondava le sue origini memorabile 27 Aprile 1859 cessava di almeno agli inizi del Cinquecento. sua natura di appartenerle decretava La prima attestazione di un’attività L’Accademia che, per rendere un attestato solenne teatrale a Cortona è singolarmente di memoria e di venerazione al celebre Il progetto precoce. Le cronache riferiscono, infatti, Concittadino nostro Luca Signorelli, il dei molti morti provocati dal crollo degli Arditi Teatro ridetto da qui in avanti s’intitoli del solaio del Salone del Biscione, in di Eleonora Sandrelli* al di lui nome...”. architettonico palazzo Casali, tra coloro che si erano lì L’attività del Teatro Signorelli (allora di Pietro Matracchi* riuniti per assistere ad una commedia Quando, tra il 1854 e il 1858, prese ancora Leopoldo) iniziò la sera del durante il carnevale del 1511. finalmente corpo il Regio Teatro 12 maggio 1858 quando il sipario si Ma, sebbene non manchino notizie Leopoldo e Cortona poté quindi aprì per la prima volta di fronte ad di una certa vivacità nell’ambito vantare in città un centro intellettuale, una platea giustamente commossa e Progettato da Carlo Gatteschi nel 1854, musicale per tutto il Cinquecento e il uno spazio alla moda che radicò festosa; nell’occasione si rappresentava il teatro Signorelli, con la sua loggia Salone del Biscione sia ripetutamente ulteriormente l’attenzione verso il il Trovatore di Giuseppe Verdi. a sette arcate, si affaccia sulla piazza identificato nelle fonti come “Salone per dramma, già così forte in città fin dai Oggi, a oltre un secolo e mezzo di omonima inserendo nell’antico centro far commedie”, è verosimile che non secoli precedenti, divenne necessario distanza, il Teatro propone stagioni cittadino un evidente elemento di vi fosse un allestimento stabile prima dare al luogo teatrale appena terminato teatrali annuali con le migliori modernità. del Seicento, quando l’Accademia le proprie gambe. Bisognava cioè compagnie a livello nazionale, è sede Fu infatti proprio la costruzione del degli Uniti, dopo i grandi restauri che fosse in grado di essere aperto e di concerti e rappresentazioni di alto Teatro Signorelli ad offrire l’occasione di palazzo Casali, si prenderà cura funzionante. Nacque così l’istituzione livello e si è affacciato alle soglie del giusta per realizzare una vasta della gestione del teatro del Biscione, che tale luogo avrebbe fatto vivere Terzo Millennio diventando non la trasformazione urbana in un’area realizzato all’interno dello stesso da allora fino ad oggi: l’Accademia sede privilegiata ma anche promotore di grande importanza, quale quella salone che costituiva ancora l’unico degli Arditi (presidente Mario Aimi). di eventi musicali e culturali tra i interposta tra il palazzo del Comune e la spazio pubblico idoneo ad accogliere Con una struttura societaria rimasta più prestigiosi d’Italia e d’Europa: il Cattedrale. D’altro canto è indubitabile le strutture di un teatro con scene, sostanzialmente invariata per un Tuscan Sun Festival e il Cortona MIX che la costruzione dell’edificio teatrale platea e palchi. Purtroppo dell’attività secolo e mezzo, l’Accademia era ed Festival. L’Accademia porta avanti sia stata uno dei maggiori e più incisivi di quell’antico teatro non rimangono è costituita dai proprietari dei palchi l’attività di cinematografo fin dagli interventi urbanistici fra quelli compiuti che le notizie relative ad alcune opere, i quali, al loro interno, eleggevano anni Quaranta del secolo scorso e nell’Ottocento a Cortona. L’edificazione specialmente in musica, messe in il Presidente e il Consiglio direttivo. la continua anche oggi, nonostante del teatro richiese la demolizione di ben scena da compagnie di professionisti; In altre parole veniva a crearsi il le multisale, ritenendolo un dovere tre isolati, la chiusura di due strade, mentre del suo aspetto, grazie allo caso di un teatro privato gestito da sociale nei confronti della città di e parzialmente anche di una terza, scavo documentario e alla verifica un’istituzione privata. Essa provvide Cortona che ben risponde alle istanze oltre che l’abbattimento della Loggia delle strutture, si può dare oggi da una parte a strutturare uno statuto di quel lontano articolo dello Statuto del Grano, che alla fine del Settecento corpo all’immagine di un teatro ad ed un regolamento interno sulla falsa del 1858: “lo scopo dell’Accademia aveva preso il posto dell’antica chiesa U, orientato verso sud, con palchetti riga di quelli di altri importanti teatri è quello di procurare alla Patria un di sant’Andrea. a più ordini distribuiti lungo i muri toscani coevi; dall’altra rispose alle onesto divertimento col mezzo di Ma, e qui la soluzione urbanistica perimetrali della sala, di cui unica forti aspettative del pubblico cortonese rappresentanze teatrali, balli ed altri adottata diviene più interessante, traccia evidente rimane l’enorme scegliendo tra le molte compagnie divertimenti e spettacoli”. non tutta l’area fu riedificata con il volume della sala del Biscione che fa nazionali ed internazionali che si volume del nuovo teatro, poiché la parte del percorso museale del MAEC, proponevano per portare i propri *Aion Cultura nuova edificazione fu arretrata rispetto all’area occupata prima da Sant’Andrea e poi dalla Loggia del Grano al fine di ampliare sia l’attuale piazza Signorelli, che via delle Carceri (oggi via Casali) e di creare, nell’area antistante il Seminario Vescovile, la piazza che oggi prende il nome da mons. Franciolini, ultimo vescovo di Cortona. Il progetto di Carlo Gatteschi ottenne la definitiva approvazione nel 1855 e nello stesso anno i lavori furono affidati alle imprese esecutrici. La soluzione architettonica elaborata da Gatteschi comprendeva, oltre al teatro, una loggia per i mercati settimanali, magazzini per le attività commerciali e le civiche stanze collocate al piano primo. Il progetto della loggia fu messo a punto con piante, sezioni e prospetti; mentre per la parte restante fu allestito un modello ligneo, con il quale in particolare si definiva l’area della platea, dei palchi e del palcoscenico. Il nuovo teatro, grazie ai miglioramenti che la sua edificazione apportava alla viabilità e al decoro del centro cittadino, oltreché alla realizzazione di spazi commerciali e di pubblica utilità ad esso collegati, favorì l’intervento e il sostegno della Comunità. Il Comitato promotore della costruzione del teatro, presieduto dal marchese Onorio Bourbon di Petrella, poté così portare a termine l’impresa beneficiando sia delle somme ricavate dalla vendita dei palchi, che dei finanziamenti concessi dal Comune di Cortona, in rate annuali dal 1855 al 1858.

foto Simone Rossi, Tiphys srl foto Simone Rossi, Tiphys *Università di Firenze

17 I FESTIVAL DELL’ESTATE IN ITALIA Sulla scia dell’ultima “corsa rosa” Una selezione all’insegna del fascino e della originalità di Riccardo Chiari

Se il palcoscenico del ciclismo è il paese di libri, il “giallo” viene inteso nella preparazione e negli allestimenti, non fine luglio a inizio agosto ipnotizza gli intero, non è azzardato tracciare un giro sua piena accezione culturale, tanto solo come “pubblico osservante”, appassionati grazie alla severa qualità d’Italia dei festival teatrali che ricalchi da legarsi non soltanto ai concetti continua ad essere la stella polare delle produzioni. E affascina, nella il percorso dell’ultima corsa rosa. tradizionali di inchiesta e mistero, ma dell’appuntamento. L’edizione di sua naturale sede nella idroelettrica Appassionante come le venti tappe che, anche a temi solo apparentemente quest’anno è in programma dal 10 al Centrale Fies di Dro, dove negli anni nel maggio da sempre dedicato allo più distanti come l’arte, la storia, la 19 luglio, per quella che ha la palma più vicini a noi sono passati fra i tanti sport popolare per eccellenza, hanno filosofia, la musica e l’enogastronomia. della più antica rassegna italiana Motus, Romeo Castellucci, Antonio sagomato la penisola. Dalla Liguria Gli appuntamenti serali si svolgono di teatro contemporaneo in piazza Latella, Alessandro Sciarroni, Teatro alla Toscana, dalla Romagna al Veneto, sulla splendida terrazza dell’albergo (santarcengelofestival.com). Sotterraneo, Ricci/Forte, Codice dal Trentino al Piemonte. Lì dove, nei che si affaccia sul Castello di Ivan, Collettivo Cinetico, Francesca caldi mesi estivi che chiamano alla Villafranca, quelli pomeridiani nella VENETO Nella sua risalita verso il nord Grilli, Accademia degli Artefatti, scoperta dei borghi e delle piazze che piazzetta del paese, cuore di Moneglia della penisola, la corsa rosa ha fatto Pathosformel, Anagoor, Oht, Dewey si affacciano sui mari e sui monti, sulle e angolo fra i più caratteristici del borgo omaggio al Veneto, terra che ha dato i Dell e Jérôme Bel. Per non parlare del pianure e sulle colline di una terra ligure (doppiogiallo.it). natali a generazioni di corridori e che passato più remoto, vista un’anzianità di quasi ineguagliabile bellezza, si conserva una grande, genuina passione di servizio di trent’anni abbondanti celebrano appuntamenti vecchi e nuovi, TOSCANA Dopo la Liguria, l’ultima per il ciclismo. Ma anche verso il di grande teatro. Con una formula classici o contemporanei, di nicchia corsa rosa ha vissuto alcuni dei suoi teatro, almeno a giudicare dal successo semplice e affilata; dieci giorni di o di massa. Un “giro” dei festival momenti più belli in Toscana, lungo dell’idea venuta sei anni fa ai Pptv, i kermesse che da un lato ospita artisti attraverso una selezione di quelli di un percorso che ha permesso di Produttori professionali teatrali veneti, nazionali e internazionali, dall’altro minor risonanza mediatica, ma di sicuro riscoprire luoghi classici delle due ruote presenta ogni anno un tema dominante fascino e originalità. come l’Abetone, Montecatini Terme ben preciso. Un programma coerente, e Castiglion della Pescaia. Ai festival che permette allo spettatore che ne LIGURIA Come il Giro d’Italia è partito di questa regione del centro Italia è abbia voglia di pensare in profondità da Sanremo per poi attraversare la dedicata la pagina a fianco. (centralefies.it). Riviera di Ponente, poi passare Genova e abbracciare la Riviera di Levante PIEMONTE Il gran finale della corsa toccando Rapallo, Sestri Levante e rosa si è srotolato su altri terreni sacri Chiavari, il nostro viaggio parte da per gli appassionati di ciclismo. Da Albenga, dove nella prima settimana Verbania a Cervinia, da Saint Vincent al di agosto si svolge Terreni Creativi. Sestriere, il Piemonte e la Val d’Aosta Nato da un’idea di Kronoteatro, il festival si sviluppa nelle grandi serre delle aziende agricole dell’entroterra, trasformando questi spazi in luoghi di spettacolo. Arrivata alla sesta edizione, la kermesse riesce a unire le eccellenze agroalimentari del territorio a quelle culturali, sviluppando nuove modalità di coinvolgimento per gli spettatori (terrenicreativi.it).

che hanno creato il festival Sguardi. Declinato come vetrina itinerante del

foto Ilaria Scarpa teatro veneto, cartina di tornasole e manifesto della produzione artistica della regione, l’appuntamento di metà EMILIA ROMAGNA Il Giro 2015 è settembre si propone non solo come stato patrigno con il centrosud della una realtà capace di guardare a tutti penisola, con toccate e fughe nel i movimenti teatrali del territorio, ma Lazio e nelle tormentate frazioni anche come base di monitoraggio per arrivate in Molise, in Campania e nelle i fiori che ancora devono sbocciare. Marche. Ben diverso il passaggio in sono stati i giudici inappellabili della Pensato come festival itinerante, Romagna, con Forlì e Imola che sono lunga avventura del Giro 2015. Dalle organizzato nel mese di settembre e state premiate da partenze e arrivi terre di Beppe Fenoglio, Cesare aperto anche alle compagnie e agli di tappa. E proprio nella regione del Pavese, Fruttero & Lucentini e del artisti under 30 della regione per offrire Passator cortese gli appassionati santo protettore dei suiveurs Paolo anche ai più giovani una preziosa ritrovano anno dopo anno uno degli Conte, arriva anche il dono dei Teatri occasione di visibilità, recentemente appuntamenti estivi più importanti, di Confine, festival teatrale itinerante Sguardi si è aperto anche alla danza. quel Santarcangelo Festival che dal che da quasi vent’anni offre spettacoli E dopo aver toccato negli anni scorsi i 1971 ad oggi ha offerto alle platee gratuiti e non all’aria aperta, in spazi capoluoghi Padova, Belluno, Venezia, le opere e i volti di personaggi come inconsueti e tutti da scoprire. C’è il Verona e Vicenza, alla fine dell’estate si Dario Fo e Franca Rame, Giorgio Gaber teatro di strada, il teatro popolare di svolgerà in una sede ancora diversa del Nel savonese, e più precisamente e Giovanna Marini, Jerzy Grotowski vasto territorio veneto a pochi chilometri da Finale Ligure, e Carlo Cecchi, Marco Messeri e Leo troviamo Verezzi, splendido borgo di (sguarditeatro.it). origine saracena in cui è incastonata, come una pietra preziosa, piazza Sant’Agostino. Qui dall’ormai lontano 1967 è nato un festival teatrale che di anno in anno, di cartellone in cartellone, ha portato di fronte alla chiesetta di Sant’Agostino registi, attori e spettacoli che sono poi diventati degli autentici classici. Per il triennio 2015-17, il Festival Teatrale di Borgio Verezzi (nella foto) ha scelto la via della contaminazione e della multidisciplinarietà. Non solo prosa dunque, ma anche artisti attivi nel mondo del cinema e della tv, della musica, della danza e della letteratura. Dall’11 luglio al 21 agosto la quarantanovesima edizione del festival sarà dedicata alla Francia,

con un cartellone di dieci spettacoli, foto martinargylogro otto dei quali in prima nazionale. (festivalverezzi.it). Scendendo lungo la Riviera di Levante, TRENTINO Come sempre, nella terza

un festival non strettamente teatrale Le Pera foto Tommaso settimana della corsa rosa, sono ricerca, il circo e tanto altro, nei tre ma di indubbio fascino si svolge a arrivate le montagne alpine. Maestose mesi di programmazione estiva in una Moneglia, a poca distanza da Chiavari. e panoramiche, omaggiate in Trentino trentina di comuni grandi e piccoli, Qui nella prima settimana di luglio de Berardinis, Claudio Morganti, con un arrivo a Madonna di Campiglio, per riabbracciare centri storici, bricchi l’associazione Clizia organizza dal 2006 Alfonso Santagata (nella foto sopra), e con percorsi (Pinzolo, Aprica e la sulle colline, siti archeologici e fortezze la rassegna Doppio Giallo, nata con Pippo Delbono e tanti, tantissimi Tirano-Lugano) che hanno fatto la sabaude. Sono scorribande da est l’esplicito obiettivo di rendere giustizia altri. L’originaria denominazione di storia e la gloria del Giro d’Italia. Dal a ovest, confini tra territori, luoghi a un genere troppo spesso considerato “Festival internazionale del teatro Trentino arriva anche uno dei più da scoprire nella pigra estate della “minore”. Il festival di Moneglia non in piazza”, con il coinvolgimento suggestivi appuntamenti estivi di regione che ha dato i natali al Paese si limita alla semplice presentazione della popolazione anche nella teatro, il Drodesera Festival che da (teatridiconfine.com).

18 I FESTIVAL DELL’ESTATE IN TOSCANA Prosa, danza, musica, teatro di strada Tanti i protagonisti in scena per un cartellone che sfida la crisi a cura di Tommaso Chimenti e Gherardo Vitali Rosati

Toscana terra dei festival. Tra prosa, (teatropovero.it), un paese intero – il successo del 1998, il drammaturgo danza e musica, non molti anni fa se ne dopo averci lavorato insieme per tutto e regista Antonio Calenda presenta contavano cento. Ma anche con la crisi, l’inverno – va in scena e porta sul di nuovo questo suo testo che rilegge della cultura e non solo, la terra dei palco, con l’amatorialità e tutto il naïf i fatti evangelici sullo sfondo della Rossi e dei Renzi può esprimere, anche possibile, problemi, dubbi, questioni Seconda Guerra Mondiale. in ambito teatrale, varietà, qualità e della realtà del borgo che rischiava possibilità di scelta all’interno dei vari di scomparire per il depauperamento A Volterra (Pi) il quasi trentennale generi e gusti in un ampio ventaglio degli abitanti, e delle grandi tematiche festival, che si muoverà fluidamente temporale che copre tutta l’estate. dell’uomo: dal particolare al generale. dentro e fuori del carcere, sarà dedicato Abbiamo optato per un excursus in Quest’anno la 49esima edizione è alla Città sospesa. Il direttore artistico, alcune realtà che compongono questo dedicata all’andare, al lasciare la Armando Punzo invita pubblico e affresco ricco e variegato. Toscana propria terra, all’emigrare, al cercare artisti a spezzare le abitudini e a regione felix, alla quale il Teatro nuove vie di vita. cercare nuove soluzioni per sottrarsi Nazionale, fusione tra Teatro della all’efficientismo dei nostri giorni. Nel Pergola e Fondazione Pontedera Teatro, Ancora area senese con Orizzonti carcere Punzo rileggerà, con i detenuti potrà dare un grande contributo e Verticali nella torrita San Gimignano attori, l’opera di Shakespeare partendo spinta ulteriore. (Si), festival ideato e diretto da Tuccio dall’idea che il drammaturgo sia stato Guicciardini, che in soli tre anni di vita fra i padri fondatori della cultura A Sansepolcro (Ar), nella patria di ha ottenuto credibilità ed importanza occidentale. Fra i vari spettacoli in Piero della Francesca si accende in ottica nazionale. Nel programma, dal programma si segnala il nuovo progetto Kilowatt, dal 18 al 25 luglio, festival primo al 5 luglio (orizzontiverticali.net), di Archivio Zeta: il frutto del laboratorio diretto da Luca Ricci che anni fa ebbe spiccano, tra piccole e grandi sorprese, con oltre quaranta cittadini in scena l’intuizione dei “visionari”, cittadini Virgilio Sieni e la novità del gruppo cult con la performance Pilade/Campo volontari che scelgono gli spettacoli Carrozzeria Orfeo, Un luglio crudele, ma dei rivoluzionari ispirata all’opera di della rassegna dopo averne visto i anche due big di rilievo: Marco Baliani Pasolini. video. Idea illuminante. Musica e e Luigi Lo Cascio. teatro. Quotidiana.com, Oscar De Trentasei candeline per La Versiliana Summa (nella foto), Michele Sinisi L’estate prosegue a Radicondoli (Si). che dal 19 giugno al 20 agosto, a sono soltanto alcuni dei nomi previsti Nelle colline senesi il festival cerca Pietrasanta (Lu), propone prosa A Firenze (kilowattfestival.it). sempre più un dialogo con il territorio, e danza sia nella storica villa che diventa scenografia naturale degli dannunziana sia alle Scuderie spettacoli in programma. Un percorso Granducali di Seravezza (per la novità Per Estate al Bargello, Gianluigi di quest’anno “Versiliana Up Grade Tosto porterà in scena, nel cortile del Festival”, una collettiva della scena trecentesco palazzo, i dolori intimi contemporanea) e anche al Pontile di Kafka con Lettera al padre (25-27 di Tonfano con un progetto originale giugno). Poi Stefano Accorsi tornerà a sull’Iliade scelta e proposta da artisti, proporre il suo Giocando con l’Orlando Moni Ovadia (nella foto), Maddalena

foto Carlini (1-3 luglio). Marco Baliani (nella foto) Crippa fra gli altri. La sezione ufficiale col suo cult Kohlhaas, dal racconto

foto di Nino Annaloro si caratterizza per la presenza di di Kleist (4-5 luglio). Il cartellone – ospiti di alto livello, un nome per tutti impaginato dalla Fondazione Teatro Alessandra Ferri il 12 e 13 agosto della Toscana – toccherà anche il (laversilianafestival.it). Teatro Romano di Fiesole dove Gabriele Lavia metterà in scena una Medea con accenti contemporanei (19-20 giugno). (estatealbargello.it).

Dedicata alla musica contemporanea d’arte la nuova edizione di Play it! (23- 26 settembre), che mette a confronto composizioni di musicisti di oggi, quelli già affermati e quelli emergenti (orchestradellatoscana.it).

Tra le rassegne dove la drammaturgia Alessandro Riccio affronta tra giugno entra nella cittadinanza e ne diviene e luglio, nella cornice splendida di corpo unico, esplode da vent’anni ad Villa Caruso Bellosguardo a Lastra a Anghiari (Ar), La tovaglia a quadri, dal che si articola fra teatro, musica, danza Signa (dimora sulle colline del tenore 10 al 19 agosto (anghiari.it). Prodotto e nuova drammaturgia, con ospiti partenopeo), l’itinerante Don Giovanna, tipico anghiarese (esportato in tutto il illustri. Dai grandi maestri, come Franco versione al femminile del dramma di mondo) che si fa tavola imbandita con Branciaroli o Sergio Rubini, ai nuovi Tirso de Molina letta in chiave comica e cibo (prodotti a km0) e con intermezzi, gruppi, come il Teatro Sotterraneo, ombrosa, con la giovane attrice aretina cantati e recitati da abitanti/non passando per le premiatissime Federica Giovanna Raspini, lo stesso Riccio attori, nel dialetto valtiberino, rustico Fracassi e Laura Marinoni (nella foto). impegnato in più ruoli e la consueta e penetrante. Il tutto è guidato dalla Per la musica, fra gli altri, Arturo dose eccentrica di costumi e parrucche sagace penna di Paolo Pennacchini Annecchino, Nada e Antonio Aiazzi. (tedavi98.it). e dalla regia colorata di Andrea Merendelli. A bocca piena si ragiona Per gli amanti della musica, è d’obbligo A Sesto Fiorentino da qualche anno meglio. una fermata a Montepulciano (Si) dove ha preso vita, spinto dall’entusiasmo il Cantiere Internazionale d’Arte, del gruppo Nexus e della sua anima Sempre nella provincia aretina, il fondato dal compositore Hans Werner Impossibile citare tutti gli artisti che fondatrice Gisella Marilli, il festival Cortona Mix Festival, dal 25 luglio Henze, giunge alla sua 40esima faranno parte della nuova edizione Intrecci dentro Villa Gerini, spazio e al 2 agosto, propone concerti con edizione. E oltre quaranta sono gli di Inequilibrio (armunia.eu), per polmone verde. Dal primo al 31 luglio l’Orchestra della Toscana, tra cui appuntamenti sparsi fra otto diversi due lunghi fine settimana, dal 24 al (nexustudio.it) dodici spettacoli, quello con Giovanni Sollima, e centri del senese, incentrati sul tema 28 giugno e dall’1 al 5 luglio, tra gli oltre a due workshop, un programma una Cenerentola di Rossini con i Terra, guerra e pace. In programma scogli di Castiglioncello (Li). Festival davvero ricco con punte quali la nuova ragazzi delle scuole di Cortona. Tra i anche Idroscalo Pasolini (17-19 luglio), di ricerca per eccellenza, per la prosa produzione di Ciro Masella, Che fine ha personaggi lo scrittore Daniel Pennac la prima opera lirica dedicata allo e per la danza, al secondo anno di fatto Cenerentola?, e il nuovo testo di e un’incursione nella danza a cura di scrittore firmata da Stefano Taglietti direzione congiunta Angela Fumarola- Stefano Massini Before Hamlet. FTS (mixfestival.it). e da Carlo Pasquini. Per la prosa, il Fabio Masi, ritroveremo i gruppi che Castello di Sarteano ospiterà Moby Dick in questi anni hanno accompagnato le È tra le pietre medievali della terra A Siena l’Accademia Musicale Chigiana (10-16 luglio): il romanzo di Melville edizioni prima di Massimo Paganelli di nascita del Boccaccio, a Certaldo tra luglio e agosto propone, oltre andrà in scena con un cast di quaranta poi di Andrea Nanni: da Rustioni a Alto, dal 15 al 19 luglio, la grande ai consueti concerti di chiusura dei elementi guidati da Laura Fantini e Postiglione, da Oscar De Summa a girandola di Mercantia, spettacolo prestigiosi corsi di perfezionamento, Gabriele Valentini. Claudio Morganti, Nerval e Ventriglia, pirotecnico con oltre cento tra artisti la Settimana Musicale Senese sempre fino a Leonardo Capuano. di strada e compagnie, musicanti attenta alla contemporaneità. Il classico Tanta carne al fuoco per Collinarea a e attori, funamboli e saltimbanchi, inatteso, questo il tema del 2015, Lari (Pi), dal 24 luglio al primo agosto: Nel territorio di Massa Carrara nei teatro di ricerca, poesia. Tutto in presenta, fra le altre cose, la prima venti compagnie, laboratori e una città mesi di luglio e agosto è di scena, un unico calderone da respirare, di un lavoro di Salvatore Sciarrino, tutta dedicata alla festa-celebrazione per il ventunesimo anno, Lunatica, il assaporare, masticare in un sol boccone Carnaval, El Cimarrón di Hans Werner del teatro. Tra gli artisti che si progetto culturale (frutto di FTS e della (mercantiacertaldo.it). Henze e ancora il Winterreise di muoveranno attorno al castello, i Punta Provincia) che unisce musica, danza, Schubert, spettacolarizzato da William Corsara, Michele Santeramo, Cosentino, teatro, letture, riflessioni diffondendole Infine, a cavallo di più province toscane, Kentridge (chigiana.it). Scenica Frammenti di Loris Seghizzi, in tutta la provincia, dal mare alle si svolge Utopia del Buongusto, l’organizzatore di questa rassegna montagne. Tema di quest’anno la cinquanta date da giugno ad ottobre, Eccellenza toscana, insignito anche del sempre più votata al meglio dell’under “resistenza” proposta come argine direttore Andrea Kaemmerle. Connubio Premio speciale Ubu, il Teatro Povero 40 (collinarea.it). al qualunquismo e alla superficialità tra piccole grandi pièce, cene dai di Monticchiello (Si), borgo inserito dilaganti. Fra i protagonisti Paolo sapori antichi, aria conviviale, in nel patrimonio mondiale dell’Unesco, Spostandosi a San Miniato (Pi), la Rossi con uno spettacolo ad hoc, e, luoghi affascinanti tutti da scoprire. si avvia verso il mezzo secolo di Festa del Teatro dell’Istituto del fra gli altri, Alessio Boni su Piero Arezzo, Livorno, Pisa, Firenze, Lucca autodramma (definizione di Giorgio Dramma Popolare ripropone (a luglio) la Ciampi, Paolo Fresu, Lella Costa e altri venti comuni interessati Strehler). Dal 25 luglio al 14 agosto Rappresentazione della Passione. Dopo (lunaticafestival.com). (guasconeteatro.it).

19 segue dalla prima cultura e la conoscenza sono diventate Sono scelte interessanti e coraggiose, il motore dell’economia mondiale. che Luca Ronconi avrebbe approvato E adesso musica... Ronconi rinascimentale Il teatro di Ronconi è diventato un e di certo ha preparato, scelte che ci unicum possibile soltanto per il fanno essere più ottimisti. beni storici e ambientali che fa della prestigio internazionale dell’autore. Toscana un “palcoscenico diffuso” Curzio Maltese spettacolo con caricature di Berlusconi, Soltanto Luca poteva permettersi il unico al mondo (piazze, chiostri, ville Bossi e Fini in scena, come dittatori. lusso d’immaginare uno spettacolo con e giardini storici, siti archeologici…), Una censura lo costrinse a cambiare venti attori in scena e farselo approvare consentirà di dilatare la geografia dei scenografia e lui minacciò di andarsene da un consiglio d’amministrazione di un Mobilità degli artisti luoghi adibiti a spettacolo ben oltre la all’estero. Il caso, scoppiato in piena teatro stabile. Ora che non c’è più lui, soglia delle strutture teatrali, che pure era berlusconiana, scatenò una corsa chi ne sarà ancora capace? in Europa verranno in primo luogo coinvolte. ad accaparrarsi il prestigioso regista Uno potrebbe dire: pazienza. Si potrà così contribuire a dare un da parte dell’antiberlusconismo Ci sono tanti altri problemi, la significato più denso e più compiuto al militante e naturalmente da parte disoccupazione dei giovani, la crisi, la Fornire motivazioni intelligenti per binomio cultura/turismo, che sempre dell’opposizione politica. Ma l’interesse deindustrializzazione. Che importanza incoraggiare la mobilità transfrontaliera più spesso viene declinato in forme solo di Luca per la polemica partitica era volete che abbia tagliare un poco le può essere una sfida politica commerciali. molto limitato. Quello che lui vedeva sovvenzioni al teatro? Quello che non importante. Il percorso si inaugura al fianco delle nel berlusconismo era la conseguenza, si capisce è che tutto è collegato. La Un altro studio (Artisti Moving & realtà più significative – ciascuna nel più che la causa di un declino culturale ragione per cui in Italia non si riescono Learning3) ha evidenziato quattro proprio ambito – di rilievo regionale: e poi anche morale, politico, economico. più a fare spettacoli “alla Ronconi” è la modelli di apprendimento legati a l’Orchestra Regionale Toscana per i Vedeva nella volgarità trionfante stessa per cui non esiste più la grande esperienze di mobilità: concerti di musica classica; Music Pool della classe dirigente, nel suo spirito impresa, università di eccellenza, buoni - artisti di fama mondiale ipermobili, e Musicus Concentus per i concerti reazionario e nelle sue polemiche anti posti di lavoro per i giovani. Si è smesso i cui percorsi si radicano proprio nella di musica contemporanea, jazz, pop intellettuali (il famoso “con la cultura di pensare in grande, di produrre molteplicità di ispirazione; e rock. Insieme realizziamo da tempo non si mangia” del ministro Tremonti) cose, merci, idee, sistemi, spettacoli, - artisti Portfolio, che si trasferiscono programmi e iniziative, secondo una l’avvento di una controriforma che concepiti non soltanto per le nostre per accrescere le proprie competenze; modalità di lavoro “in rete” che ha avrebbe relegato l’Italia a un ruolo dimensioni sempre più anguste, ma in - artisti itineranti creativi, che si già dato buoni frutti. Il progetto ruota marginale, di retrovia e l’avrebbe resa grado di viaggiare per il vasto mondo. trasferiscono per stimolare il loro intorno all’idea della contaminazione: più povera e insignificante. Si è smesso d’inventarsi un domani processo creativo; il coinvolgimento di spazi, discipline Negli anni della meraviglia, le e dunque all’avvenire delle nuove - artisti Gap, la cui mobilità è informale. e generi diversi ispira anche le scelte macchine teatrali di Ronconi, si generazioni. E perfino il presente, La mobilità degli artisti e dei creativi artistiche del programma musicale, che pensi allo splendore dell’Orlando o con i suoi reali problemi, è rimosso è dunque un buon esempio delle per il 2015 comprende circa 40 concerti dell’allestimento degli Ultimi giorni di continuo. Per tornare alla nostra ragioni per cui c’è bisogno di più di musica classica e contemporanea, dell’umanità al Lingotto, per citare storia e all’eredità di Ronconi per il Europa. La rete artistica ha natura colta e popolare, di artisti già conosciuti i casi più celebri, erano anche lo futuro, bisogna parlare di Santacristina transnazionale ed opera per il dialogo e talenti emergenti, all’insegna della specchio di un paese capace di e del Piccolo di Milano. Sono le due e la fertilizzazione reciproca di qualità. Un ideale caleidoscopio coniugare bellezza e complessità, creature cui Ronconi ha dedicato civiltà, lingue e culture. La mobilità che punta a raggiungere territori e coraggio e visione, qualità e in questi anni i propri straordinari transnazionale di artisti e professionisti pubblici diversi. A partire dalla grande innovazione. Nell’intervista che ci ha talenti e che ora rischiano un avvenire della cultura è stata una priorità del platea degli abbonati di FTS (circa concesso, Massimo Popolizio, l’attore difficile. Sono due formidabili risorse Programma Cultura fin dal 2000, 11.000), che troveranno più musica che ne ha meglio incarnato il teatro, per la cultura italiana. Santacristina rafforzata nel programma quadro nell’offerta culturale, alternata alla osserva con ragione che Ronconi ha è uno dei laboratori più belli e per il periodo 2014-2020, “Europa prosa e alla danza nelle stagioni teatrali avuto la fortuna d’incrociare nella fecondi d’Italia e forse d’Europa, una creativa”, che sostiene lo sviluppo o all’interno di rassegne tematiche carriera l’ultimo spezzone di una classe straordinaria opportunità per gli attori di skills, di carriere internazionali e territoriali. La distribuzione degli dirigente di livello, ancora capace di usciti dall’accademia di affacciarsi e di reti internazionali capaci di spettacoli sarà accompagnata da pensare in grande. Si investiva nei al mondo del lavoro sotto la guida di creare opportunità professionali e di iniziative di promozione e di educazione costosi allestimenti di Ronconi per la un grande maestro. Sul Piccolo c’è valorizzare lo spazio culturale condiviso all’ascolto, rivolte soprattutto alle stessa ragione per la quale si investiva poco da aggiungere, rimane una delle dagli europei. Il programma Cultura fasce più giovani, per sensibilizzarli a nella scuola, nella sanità, nella pochissime istituzioni culturali italiane ed ora Europa Creativa, hanno fatto quella che Giorgio Battistelli chiama formazione dei giovani, nella ricerca, di assoluto prestigio internazionale. Ma molto per diffondere la pratica della la “musica d’arte”. Saremo al fianco nella grande industria, senza aspettare nonostante sia un’istituzione solida, ha formazione, della distribuzione, della della scuola, che, nonostante alcune un ritorno immediato, senza pensare al sempre avuto bisogno fin dalla nascita traduzione e della promozione delle importanti novità come il Liceo rendiconto trimestrale, ma guardando di una guida artistica straordinaria opere entro la UE e per sostenere Musicale, non può dedicare alla musica al futuro, al ruolo dell’Italia in Europa e per esprimersi al massimo livello, le coproduzioni, che per loro natura uno spazio adeguato al suo ruolo nel mondo. È vero che c’erano più soldi prima i fondatori Giorgio Strehler e circolano in tutta Europa. La nuova formativo; le istituzioni locali, che già pubblici da usare, ma a far esplodere Paolo Grassi, poi Luca Ronconi. Per enfasi sui giovani e sull’allargamento ai in gran numero si affidano ad FTS per il debito pubblico italiano in seguito ora entrambe hanno scelto la strada nuovi pubblici, servendosi anche della riempire di contenuti i luoghi teatrali, sono state le politiche clientelari e la della fedeltà a Ronconi e al tempo rete e di ogni veicolo digitale, guarda ai troveranno nell’attività musicale del corruzione, non certo gli investimenti stesso dell’innovazione. A Santacristina giovani artisti come ad una priorità. circuito un forte sostegno per realizzare nella cultura o nell’istruzione. Con quel questa estate saranno gli attori più Per sostenere la mobilità dei creativi il diritto alla cultura. E se gli artisti ci sistema siamo diventati una grande amati dal maestro, a cominciare proprio dobbiamo ora impegnarci con serietà aiuteranno a cogliere la sfida insita potenza industriale, da nazione in da Massimo Popolizio, a tenere i corsi e continuità a dare informazioni più nel progetto, forse non dovremo più macerie che eravamo. e produrre nuovi spettacoli. Al Piccolo efficienti, a supportare le residenze di giustapporre i generi espressivi, ma Negli ultimi vent’anni la situazione è stato chiamato Stefano Massini, il artisti europei, a usare i nuovi media nasceranno idee nuove, opere capaci è completamente cambiata. Siamo giovane e bravissimo autore dell’ultimo in chiave artistica, a creare database di integrare i linguaggi in quanto diventati un paese più piccolo, meno spettacolo ronconiano, un amico della sui regolamenti nazionali e un manuale concepite e pensate nell’ottica della ambizioso e coraggioso, assai meno Fondazione Toscana Spettacolo e di europeo che raccolga le informazioni e i multidisciplinarietà. innovativo e quindi poco competitivo in questa rivista che ospita in questo contatti utili. Buon ascolto! tutti i settori. C’entra l’emarginazione numero la sua prima intervista dopo lo della cultura? Moltissimo, visto che la straordinario e meritato riconoscimento. Silvia Costa Beatrice Magnolfi

direttore editore Curzio Maltese Fondazione Toscana Spettacolo IL SIPARIO DI... GIULIANO vice direttore vicario via Santa Reparata 10a Maria Iannuzzi 50129 Firenze tel. 055 219851 redazione [email protected] Lorenzo Paperi www.fts.toscana.it progetto grafico e impaginazione Gian Luca Vignozzi

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