Partigiani Senza Fucile Lotta Armata E Lotta Di Popolo Nella Resistenza Milanese Interventi, Testimonianze, Videointerviste

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Partigiani Senza Fucile Lotta Armata E Lotta Di Popolo Nella Resistenza Milanese Interventi, Testimonianze, Videointerviste I QUADERNI DI Partigiani senza fucile Lotta armata e lotta di popolo nella Resistenza milanese Interventi, testimonianze, videointerviste. a cura di Mauro Cereda e Piero Piccioli La foto di copertina è tratta dal libro “Milano bombardata” a cura di Robi Ronza Partigiani senza fucile Prefazione a memoria non è archeologia, come scrive Giovanni Bianchi nel suo contributo a questa pubblicazione. E, aggiungerei, non è materia esclusiva di storici e commentatori. Per questo, quando abbiamo pensato a quale poteva essere il Lnostro contributo alla celebrazione dei 70 anni della Liberazione (2015) e della Co- stituzione (2016), più che al passato, alla rievocazione, abbiamo pensato al futuro. Ai giovani, agli studenti, a tutte quelle persone che per ragioni anagrafiche non sono state nemmeno indirettamente sfiorate dal racconto diretto dei protagonisti della Resistenza al nazifascismo e dalle conseguenze di quella drammatica, e al tempo stesso entusiasmante, stagione dell’Italia e del mondo intero. Nasce così il progetto che ora raccogliamo in questo libro. Due incontri: Partigiani senza fucile e Fondata sul lavoro. Il primo dedicato all’aspetto forse meno cono- sciuto ed esaltato della Resistenza: tutti coloro che pur senza imbracciare armi, per ragioni religiose, etiche, di scelte personali, hanno contribuito in modo decisivo alla Liberazione. Questo non in contrapposizione, tutt’altro, con chi ha combattuto sul piano militare i nazifascisti. Senza la consapevolezza di un popolo non sarebbe stata possibile nessuna sollevazione contro gli oppressori. Fondata sul lavoro, invece, è il frutto più bello e originale e attuale dell’antifascismo: la Costituzione repubblicana, che è veramente la Costituzione di tutti e che, non a caso, è “fondata sul lavoro”. Un principio, per noi che siamo nel mondo del lavoro, fonte di continua ispirazione. Il mondo cambia, i processi d’innovazione marciano a una velocità impressionante, ma i valori del lavoro, della democrazia e della giusti- zia sociale restano immutati. Danilo Galvagni – Segretario generale Cisl Milano Metropoli I QUADERNI DI JOB PARTIGIANI SENZA FUCILE Lotta armata e lotta di popolo nella Resistenza milanese Interventi, testimonianze, videointerviste INDICE Prefazione di Danilo Galvagni 5 Introduzione di Giuseppe Oliva 9 Intervento di Marco Bussetti 10 Intervento di Alberto Centinaio 11 1a Parte - Contributi Giordano Fornasier 15 Giovanni Bianchi 21 Antonio Pizzinato 39 Guido Formigoni 46 Luigi Sbarra 50 2a Parte - Interviste Aldo Cazzullo 58 Suor Enrichetta Alfieri 60 Franco Castrezzati 62 Don Giovanni Barbareschi 64 Liliana Segre 67 Nedo Fiano 69 Savino Pezzotta 72 3a Parte - Videointerviste (chiavetta USB) Suor Enrichetta Alfieri Don Giovanni Barbareschi Daniele Biacchessi Franco Castrezzati Aldo Cazzullo Ferruccio de Bortoli Nedo Fiano Raffaele Mantegazza Giuseppina Marcora A. Monticelli – G. Stefanoni Giuseppe Oliva Savino Pezzotta Liliana Segre Frediano Sessi Partigiani senza fucile Introduzione iamo qui a parlare ancora di liberazione dopo oltre 70 anni. Se lo facciamo è per capire quali sono le fondamenta della nostra democrazia, conquistata con il sacrificio di tante persone che ci hanno preceduto. È importante farlo, Sricordare, fare in modo che l’oblio non prenda il sopravvento. Soprattutto in momenti complicati e difficili per il Paese, come gli attuali, è giusto sapere da dove arriviamo. L’Italia è stata colpita da una grave crisi, non del tutto superata, che non è stata solo economica, ma anche politica, sociale, morale. Una crisi che ha rischiato di farci perdere di vista gli aspetti fondamentali del vivere civile, ma a cui siamo riusciti a resistere. Rammentare, ricordare, avere memoria è importante, non possiamo farci travolgere dal contingente. Non vi è democrazia senza memoria, senza un solido ancoraggio al passato. Primo Levi nei suoi scritti ci ricorda che se “l’orrore assoluto è accaduto, può ripetersi” e purtroppo anche oggi il mondo è pieno di barbarie. Con questo nostro contributo vogliamo ricordare che la Resistenza fu un fenomeno collettivo, che vide persone usare le armi ed altri non usarle. Il titolo del libro - “Partigiani senza fucile” - vuole mettere in evidenza questi ultimi, senza tuttavia sminuire la lotta armata. Vi è stata una Resistenza non armata, un fenomeno tutt’altro che irrilevante, che ha visto coinvolti tutti gli strati della società. Noi abbiamo cercato di portare alla luce queste vicende, intervistando don Giovanni Barbareschi, prete Giusto fra le Nazioni; ricordando la figura di suor Enrichetta Alfieri, l’angelo di San Vittore; evidenziando il ruolo che hanno avuto le donne, quando facevano da messaggere per i partigiani o davano loro sostegno e rifugio. E abbiamo fatto memoria degli scioperi di quegli anni, con i lavoratori che, mettendo a rischio la propria vita (molti furono deportati nei campi di concentramen- to senza più farne ritorno), decisero di mobilitarsi per riconquistare la libertà. Giuseppe Oliva – Segretario Cisl Milano Metropoli I QUADERNI DI JOB Partigiani senza fucile ccogliamo volentieri questo lavoro di ricerca e di testimonianza sulla Resi- stenza dedicato ai ragazzi che frequentano i nostri istituti scolastici. Abbiamo visionato in anteprima i contenuti e provato a metterci nei panni di chi, più Agiovane, incontrerà alcuni dei protagonisti della storia d’Italia. L’Ufficio scolastico ambito territoriale di Milano ritiene che sia fondamentale, oggi più che mai, diffondere nelle scuole progetti come questo, che promuovono e sot- tolineano quei valori condivisi da cui nascono la Repubblica e la Costituzione. Si tratta di sollecitare una memoria storica collettiva per non dimenticare mai il nostro passato e la scuola è l’ambiente in cui si promuovono i valori fondanti della comune coscienza civile. Oggi quando parliamo in termini tecnici di “competenze di cittadi- nanza attiva” intendiamo proprio questo. In tale senso e in tale contesto ci preme far presente che è stato attivato un Pro- tocollo Miur-Anpi con l’obbiettivo di promuovere la Costituzione e la Resistenza nelle scuole (luglio 2014 a firma del ministro Stefania Giannini e del professor Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi). L’accordo punta a promuovere e sviluppare progetti didattici per divulgare i valori della Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale, attivando processi tematici di riscoperta dei luoghi della memoria e la divulgazione dei valori fondanti la Co- stituzione repubblicana. “Questo accordo - aveva sottolineato il ministro - è uno strumento fondamentale per far comprendere a tutti gli studenti il valore della nostra Costituzione e l’importanza della memoria della Resistenza raccontata anche da chi l’ha vissuta in prima persona”. Il nostro Stato nasce dalle diverse anime del mo- vimento della Resistenza che qui appaiono rappresentate e noi desideriamo che i più giovani abbiano consapevolezza di tale molteplicità e imparino ad approfondire e ad apprezzarne i contenuti anche grazie a lavori come questo. La Resistenza, emerge con evidenza dallo studio, l’hanno vissuta e compiuta tanti e tanti “senza fucile” che oggi non possono più parlare ma a cui danno voce i testimoni qui raccolti. Si trattava di persone “senza fucile”, è vero, ma fornite di coraggio, capaci di rischia- re la vita stessa per gli altri e per quella che oggi chiamiamo nazione. Oltre che nei programmi didattici, i valori della Resistenza, tramite la diffusione delle testimonianze di chi l’ha vissuta, acquistano uno spazio rilevante nell’area di pro- gettualità dei singoli istituti scolastici. Ci auguriamo che questo progetto – con la sezione di scritti e quella toccante di videointerviste - possa fornire appunti e spunti per un’educazione alla cittadinanza che faccia dialogare il presente (i ragazzi delle scuole) con quel passato (i testimoni diretti di una fase storica fondamentale) che ha posto le basi della nostra società civile. Sarà un contributo alla costruzione di un domani più giusto. Prof. Marco Bussetti - Dirigente Ufficio scolastico ambito territoriale di Milano I QUADERNI DI JOB Partigiani senza fucile ibelli, così ci chiamano, così siamo, così vogliamo essere, ma la nostra è anzitutto una rivolta morale. È rivolta contro un sistema e un’epoca, con- tro un modo di pensiero e di vita, contro una concezione dell’esistenza. “RNon vi sono liberatori, ci sono solo uomini che si liberano”. Così scriveva Teresio Olivelli, morto nel campo di concentramento di Hersbruck e di cui è in corso la causa di beatificazione. Parole che bene riassumono il senso di questa pubblicazione: quando parliamo di Resistenza non dobbiamo pensare sol- tanto alla lotta armata, bensì ad una diffusa azione di opposizione al nazifascismo da parte di uomini e donne il cui contributo fu fondamentale per restituire la libertà al nostro Paese. Sono appunto i “Partigiani senza fucile”. Quando il 25 aprile 1945 esplose l’insurrezione popolare non si trattò solo di un grande fatto militare, ma di un avvenimento di eccezionale portata politica, perché segnava il pieno riscatto pagato a duro prezzo dal popolo italiano nella lotta contro il fascismo, per gettare le basi di una democrazia moderna con la partecipazione e il consenso dei cittadini. È bene ricordare ciò, soprattutto nei momenti di crisi come quello che stiamo viven- do oggi. Custodire le proprie radici è infatti essenziale per non perdere la speranza in un domani migliore. La Resistenza è un valore che non tramonta perché è stata una guerra di popolo. La città di Legnano e tutti i comuni
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