COMUNI ALESSANDRINI (COLLI E CASTELLI DEL MONFERRATO)

Comune di

Tra il IX e il X secolo Villadeati fu sede di Distretto Amministrativo con castello e pieve, Iudiciaria Torrensis o Castrum Turris, che però già nel XIII secolo aveva perso il suo potere. Appartenente all’Alta Signoria del Marchese del Monferrato, nel XV secolo il ottenne i propri Statuti da parte di Guglielmo VIII. La parte antica dell’abitato è arroccata intorno alla fortificazione, sostituita a fine Settecento da uno scenografico edificio a terrazze. Il toponimo risulta dalla contrazione di Villa dei Deati , dal cognome della famiglia astigiana che nel 1325 ne divenne feudataria. L’abitato si estende su di uno dei più elevati gruppi collinari del Monferrato, spartiacque tra il bacino dello Stura e quello del torrente Versa , ai confini tra l’antico Marchesato del Monferrato e il Comitato di Asti . Le strade del concentrico, strette e tortuose, si diramano dall’asse che conduce alla rocca. Esse sono i caratteristici percorsi degli insediamenti medioevali e presentano scorci delle abitazioni e dei vicoli dai suggestivi sapori.

Elementi urbani Accesso al Castello L’accesso al Castello e al nucleo originario è ben definito ed è costituito da vicoli tortuosi che si aprono in piccoli slarghi in corrispondenza del Municipio e della Parrocchiale, fino all’ingresso al Castello. Si riconoscono ancora tratti delle mura dell’antico Fortilizio, nel percorso che conduce al monumentale ingresso del complesso.

Frazioni Lussello La frazione di Lussello ha un’antica origine. Il toponimo è il diminutivo del nome personale romano Lucius . La Chiesa di San Grato, già parrocchiale della borgata, fu costruita nel 1667. L’edificio, ad aula unica, si presenta con una facciata a tempio con lesene sormontate da un timpano triangolare. Fruizione: durante le funzioni religiose A Lussello si trova anche una piccola chiesa dedicata a San Rocco costruita verso la fine del XIX secolo. Zanco Zanco è la più importante frazione di Villadeati. Il toponimo deriverebbe dal nome personale germanico Zedenco . La sua Chiesa parrocchiale è dedicata a San Giorgio; costruita nel XVI secolo, venne ricostruita ad aula unica con altari laterali a metà Settecento. La facciata, in laterizio, si sviluppa su due ordini di lesene sovrapposte, con un oculo mistilineo al centro della parte superiore. All’interno sono conservate alcune tele di pregio tra cui un dipinto raffigurante San Giorgio di Stefano Consilio e il coro in legno intarsiato seicentesco. Il campanile originale fu in gran parte ricostruito nel 1971. Scenografico è il sagrato pensile , sostenuto da un’alta struttura voltata, ben visibile percorrendo la sottostante valle, tanto da costituire un tutt’uno con la Chiesa. Fruizione: durante le funzioni religiose

1 Elementi singoli Castello con il parco Sull’altura che domina oltre che il paese anche il territorio circostante, nel luogo in cui sorgeva la rocca fortificata, a fine Settecento fu costruita la scenografica dimora signorile tuttora esistente. Il complesso fu commissionato dal giureconsulto Giacinto Magrelli che, divenuto proprietario dell’antica fortificazione, la volle trasformare in una costruzione più elegante. Essa perse quindi le caratteristiche militari di difesa ed assunse l’aspetto di un palazzo detto Castello del Belvedere . La tradizione locale vuole che il progetto dell’edificio sia stato realizzato da Tommaso Audisio, parroco del paese. Il palazzo si colloca stilisticamente tra il più tardo barocco e il primo neoclassico, con ampie balconate e logge aperte sul paesaggio circostante. L’attuale proprietà ha promosso una campagna di restauro che ha interessato l’intero edificio e i suoi giardini. Intorno alla residenza si estende uno scenografico parco a terrazze sovrapposte. Per la varietà delle specie arboree e floreali, nonché per la bellezza del sito, il parco fu nel tempo meta di artisti e studiosi di floricoltura. Fruizione: castello e parco di proprietà privata Municipio Nei pressi della Parrocchiale, su una delle tortuose strade del nucleo originario che salgono sino al Castello, si affaccia la palazzina del Municipio. L’edificio, a cui si accede per mezzo di una scalinata, è caratterizzato dalla presenza, in facciata, di lesene a ordine gigante che inquadrano l’ingresso e il sovrastante balconcino. Parrocchiale dei Santi Sita all’ingresso del Castello, la Chiesa parrocchiale Remigio e Grato dei Santi Remigio e Grato venne costruita nel XVI secolo, nel luogo dove in precedenza sorgeva un antico oratorio. La tradizione locale vuole che il progetto fosse del prevosto Tommaso Audisio. L’edificio fu più volte rimaneggiato e dotato di una facciata a doppio ordine, caratterizzata da sei lesene che si ripetono nei due livelli. Al di sopra del portale e nel timpano triangolare sono ancora visibili decorazioni ad affresco. All’interno sono conservate tele attribuite al , raffiguranti la Tentazione di Gesù e la Madonna del Rosario . Il complesso di arredi lignei formato da organo, orchestra, confessionale, pulpito e coro è un raro esempio di mobilio sacro in stile impero, opera del Varale di Moncalvo . L’organo, della prima metà dell’Ottocento, fu realizzato dalla celebre bottega della famiglia Collino . Fruizione: durante le funzioni religiose

2 Chiesa della Santissima Nei pressi della Parrocchiale si trova la Chiesa della Trinità Santissima Trinità, le cui morbide forme ben si armonizzano con le abitazioni del nucleo originario. L’edificio, tardo-barocco, possiede un’interessante facciata a tempio con gli angoli smussati che danno risalto alle lesene e al timpano. All’interno si conservano alcune tele: San Rocco con il cane del 1731, una Santissima Trinità e un grande dipinto raffigurante l’ Immacolata, attribuito alla scuola del Moncalvo . Fruizione: durante eventi culturali Chiesa di San Remigio Ai margini del paese sorge la Chiesa sconsacrata di San Remigio. Il recente restauro dell’edifico ha valorizzato i resti della decorazione a stucco della facciata. Attualmente viene utilizzata per l'allestimento di mostre temporanee e manifestazioni. L’intervento di restauro ha interessato anche il sagrato. Fruizione: in occasione di eventi culturali Chiese campestri Le diverse località che appartengono al territorio di Villadeati sono caratterizzate dalla presenza di chiesette campestri, alcune delle quali particolarmente ricche di fascino. Esse, inoltre, costituiscono punti d’interesse per il loro inserimento nel paesaggio e itinerario tra fede e tradizione sulle Colline del Po e della Val Cerrina. San Pietro a Vadarengo, recentemente restaurata, è la più antica; San Defendente a Fontanina conserva una bella statua del Santo protettore; Sant’Andrea si trova a Pavo, mentre la piccola Chiesa intitolata alla Regina della Pace è a Quarta in frazione Zanco. Fruizione: in occasioni particolari

Elementi particolari Strade panoramiche e Villadeati rappresenta una tappa particolarmente ambiente naturale rilevante negli itinerari paesaggistici dell’area di fruizione turistica denominata Le Colline del Po e della Val Cerrina . In questa zona le colline si sviluppano a semicerchio, creando suggestivi anfiteatri naturali e formando lo spartiacque tra la Valle Versa e la Val Cerrina . Grazie alla sua posizione altimetrica tutto il paese offre numerosi scorci panoramici sui fondovalle e sulle alture circostanti. Un eccellente esempio di itinerario paesaggistico è rappresentato dalla strada che attraversa il paese, via Vittorio Veneto, con la sua prosecuzione verso i boschi che si snodano lungo la dorsale di Cardona . Fonti e fontane Villadeati è noto come il paese delle fontane grazie alla qualità delle sue acque, ricche di elementi oligominerali. In località Tribecco, tra Villadeati e , si trova la fonte di San Lorenzo , la più frequentata. La fontana delle sette gocce è situata, invece, all’interno del bosco sulla strada che porta a Lussello e che divide Villadeati da . Tra il concentrico e la frazione Zanco si incontrano due fontane dal nome particolare: Ruei e Giulio Cesare .

3 Natura geologica La zona in cui sorge Villadeati due milioni di anni fa circa era occupata dal cratere di un vulcano del diametro, ancora individuabile, di due chilometri quadrati. Dalle pendici del vulcano si estraggono ancora oggi rocce che vengono utilizzate per la realizzazione di capitelli e materiale pregiato da costruzione, la nota pietra di Cardona .

Avvenimenti Rassegna teatrale e concertistica , maggio-settembre Commemorazione dei martiri dell’eccidio di Villadeati , 9 ottobre Tradizionale scambio di auguri con concerto , dicembre Feste , iniziative enogastronomiche organizzate dall’Associazione Serenissima, nell’arco dell’anno Avvenimenti culturali, passeggiate, osservazioni astronomiche e concerti di musica classica organizzate dall’Associazione Quadrum, nell’arco dell’anno Festa del patrono , nelle frazioni, date da definirsi

Siti internet http://www.comune.villadeati.al.it/ http://www.ilmonferrato.info/cs/vdeati/vdeati1.htm

Bibliografia G. ANGRISANI, Croce sul Monferrato durante la bufera , 1949 F. BIMA, Il belvedere di Villadeati in La provincia di : rivista dell'Amministrazione provinciale , anno 12, n. 7-8, luglio-agosto 1965, pp. 11-13 A. CORBOZ, Hypothèses autour de Villadeati in Bollettino della Società piemontese di Archeologia e Belle Arti , n. 23-24, 1969-1970, pp.167-195 A. DI , Monferrato tra Po e Tanaro. Villadeati , vol. II, Cavallermaggiore 1999, pp. 1099-1130 T. FORNO, Villadeati: Giudicatura e Pretura nei primi anni dell'Unità d'Italia , Asti 1988 Il Piemonte paese per paese , vol. VII, 1995, pp.303-304 G. GASCA QUEIRAZZA, C. MARCATO, G. B. PELLEGRINI, G. PETRACCO SICARDI, A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Torino 1997, p.704 Il Piemonte paese per paese, vol. VII, Firenze 1995, p.303-304 M. PORTA, Divagazioni su Villadeati ed il suo castello in La provincia di Alessandria: rivista dell'Amministrazione provinciale , anno 13, n.6, giugno 1966, p. 34-35 E. SORACI, Resistenza e spazio vissuto: il caso di Villadeati in Contadini e partigiani , Atti del Convegno storico, 1984, pp. 249-252 E. SORACI, La percezione dello spazio nelle testimonianze di una comunità contadina: il caso di Villadeati in Valcerrina in Bollettino storico-bibliografico subalpino , vol. 91, n. 1, 1993, pp. 71-150

4