I Quaderni Habitat. N. 13 "Ghiaioni E Rupi Di Montagna. Una Vita Da Pionieri Tra Le Rocce"
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84 Invertebrati: parte tassonomica Paolo Audisio 85 ■ Il popolamento delle rupi sono ricoperte di terra o di escrementi concrezionati, così da incrementare Molluschi. Anche se la stragrande l’effetto anti-riscaldamento e ridurre la maggioranza delle specie vive di possibilità di individuazione da parte di preferenza in zone non aride, poco eventuali predatori. La loro dieta è basata esposte all’insolazione diretta e ben sulla vegetazione incrostante (muschi, coperte dalla vegetazione, i molluschi licheni) o sul detrito vegetale che si terrestri non mancano di elementi accumula nelle spaccature o sullo scarso adattati alla vita in ambienti che possono suolo dei gradoni e delle terrazze. sembrare particolarmente ostili come È evidente come, nonostante la loro quelli delle pareti rocciose. Le specie notevole xeroresistenza, la disponibilità rinvenibili in questi ambienti sono d’acqua rappresenti per loro il principale abbastanza numerose e appartengono fattore limitante. D’altra parte, sia ai prosobranchi, il gruppo più primitivo l’adattamento dei loro apparati escretori dei gasteropodi, sia ai polmonati, il (con altissimo riassorbimento di acqua), gruppo più evoluto che, grazie appunto lo spessore delle conchiglie, la capacità all’acquisizione di una sorta di polmone, di ritrarsi nelle conchiglie saldandone con ha potuto diffondersi, con la linea muco l’apertura alla superficie rocciosa, evolutiva degli stilommatofori, anche in ambiente subaereo. Gli uni e gli altri, seppur decisamente diversi quanto ad organizzazione anatomica e a fisiologia, sono limitati agli ambienti di roccia calcarea, dalle quote più basse a quelle più alte dei nostri principali complessi montuosi. Essi vivono qui sulle superfici esposte, sia in ombra che in pieno sole, anche se invariabilmente tendono a concentrarsi nelle fessure, nelle spaccature, sotto aggetti o rilievi, tra i Pyramidula fissate sulla superficie rocciosa muschi, ovunque, insomma, sia più facile trovare cibo e un po’ di riparo sia la possibilità di trascorrere in stasi lunghi dall’eccessiva insolazione, sia dal gelo. periodi di tempo, limitano notevolmente Le conchiglie, di dimensioni variabili, le perdite e consentono, quindi, la sono spesso caratterizzate da colorazioni sopravvivenza anche sulle rupi più non solo criptiche, ma anche capaci di esposte, sulle quali l’unico apporto di respingere i raggi solari e diminuire il acqua è, per periodi assai lunghi, quello surriscaldamento dell’animale: grigio- dovuto alla condensa notturna. biancastre, con sfumature ora giallastre, Molte specie, infine, sono anche capaci di ora violette, ora rosate. A volte, inoltre, si resistere al freddo, potendo così presentano costulate, per poter meglio colonizzare quote decisamente elevate. Parnassius apollo deflettere i raggi solari. Talvolta, infine, Da un punto di vista faunistico e 86 biogeografico, i molluschi delle rupi del dell’Appennino Toscano; C. sardoum, dei Nelle regioni prealpine centro-orientali è è stata individuata sui fianchi orientali 87 nostro paese hanno grande interesse, complessi calcarei della Sardegna centro- spesso sostituita da altre entità molto del M. Pollino. essendo diversificati in una ricca serie di orientale; C. paladilhianum, della Sicilia simili, come C. clienta e C. megacheilos. Sempre ai clausiliidi appartengono molte entità. La frammentazione in popolazioni nord-occidentale. Sulle Alpi Apuane, è, infine, conosciuta altre specie rupicole, presenti nell’Italia proprie di aree spesso limitate e, quindi, Assai più numerose sono le specie dei una specie endemica, C. oligodonta. del Sud e in Sicilia, in massima parte il forte isolamento al quale sono state polmonati stilommatofori, appartenenti ai Alla famiglia condrinidi appartiene un attribuite al genere Siciliaria, ma presenti spesso costrette hanno fatto sì, infatti, generi più diversi, collocati a vario livello altro genere, Solatopupa, con conchiglia perlopiù a basse quote, e che quindi non che si innestassero processi di nella scala evolutiva del gruppo. molto simile a quella delle specie del vengono qui trattate. In ultimo, alla diversificazione morfologica più o meno Tra i generi generalmente considerati più genere Chondrina, tuttavia di dimensioni famiglia elicidi appartengono i generi più spinti, che sono all’origine di una forte e primitivi, si annovera Pyramidula (famiglia mediamente maggiori (8-15 mm di ricchi in specie rupicole montane e non ancora completamente esplorata piramidulidi), con la specie P. pusilla, altezza) e di colore prevalentemente submontane: Chilostoma e Macularia. frammentazione tassonomica. un’entità presente a quote variabili in tutta biancastro. Solatopupa similis è la più A Chilostoma si attribuisce una serie Tra i prosobranchi, tipici elementi rupicoli Italia, caratterizzata da una conchiglia di diffusa (dal Nord della Spagna alla ricchissima di entità, descritte in passato sono quasi tutte le specie del genere appena un paio di mm di diametro, a Liguria); S. juliana è prevalentemente quasi sempre come specie distinte (ma Cochlostoma, caratterizzate da conchiglie forma di trottola, color rosso vinaccia presente in Toscana, S. pallida in un’area attualmente inserite nel ciclo di forme di di dimensioni contenute (altezza attorno scuro e lievemente striata, spesso abbastanza limitata della Liguria, Chilostoma cingulatum), proprie di singoli al cm), coniche e più o meno allungate, incrostata. Un po’ più grandi sono le S. psarolena sulle Alpi Marittime e, infine, distretti all’interno di un areale che talvolta lisce ma, più spesso, più o meno conchiglie dei generi Rupestrella e S. guidoni in Corsica, Sardegna e comprende il versante meridionale delle fittamente costulate. Il gruppo, diffuso in Chondrina (3-12 mm di altezza), all’Isola d’Elba. Alpi, la fascia prealpina e l’Appennino fino tutta Italia, grandi isole comprese, è ambedue appartenenti alla famiglia Alla famiglia clausiliidi appartengono al Matese. Si ipotizza per queste, nella differenziato in molte specie, non poche condrinidi. Queste specie hanno alcuni generi che includono entità maggior parte dei casi, una discesa delle quali limitate ad aree ristrette. un’ecologia simile, anche se le prime marcatamente rupicole, caratterizzate da nell’Appennino in coincidenza di una Tra queste vale la pena di ricordare sono più schiettamente mediterranee e conchiglie fusiformi, lunghe attorno ai qualche fase glaciale quaternaria e, Cochlostoma canestrinii, la specie perlopiù di bassa quota, mentre le 10-20 mm, piuttosto spesse e robuste, successivamente, con il ristabilirsi di più italiana di taglia maggiore, endemica del seconde sono di quota medio-alta e lisce o costulate, di colore comunemente miti condizioni climatiche, una risalita in complesso della Presolana lungo le tendente al biancastro e con apertura quota, sui complessi montuosi calcarei Prealpi Orobie; C. porroi, endemica delle esternamente dentellata, contenente, più più elevati, accompagnata da Prealpi lombarde e del Trentino all’interno, una sorta di tappo frammentazione, isolamento e, quindi, occidentale; C. villae, dei Colli Euganei mineralizzato detto clausilio. Lungo la differenziazione locale. dorsale appenninica, a quote anche Analoga è la situazione del genere rilevanti, è molto diffusa Leucostigma Marmorana, anche se questo si presenta candidescens, entità alquanto polimorfa come un taxon a distribuzione a conchiglia di colore più nettamente circumtirrenica e di aree a clima biancastro. Talvolta difficilmente mediterraneo o submediterraneo, a quote distinguibili da quest’ultima sono le medie. Una delle specie più comuni è specie del genere Medora, un gruppo a Marmorana muralis, entità decisamente geonemia transadriatica, presente in xerofila diffusa dall’uomo in ambienti Italia lungo la crinale appenninica, dalle antropogenici di varie località della Marche alla Calabria, e sul Gargano. Penisola e di altre aree del Mediterraneo. Numerose popolazioni, abbastanza affini Interessanti sono anche varie entità della Cochlostoma villae Chondrina avenacea geneticamente a Medora albescens Sicilia occidentale, le cui distribuzioni della Dalmazia, ma più o meno spesso si intersecano, come M. e Berici e delle Prealpi vicentine e capaci di tollerare il freddo. Chondrina caratterizzate morfologicamente, globularis, M. platychela, veronesi; C. philippianum e C. henricae avenacea è molto diffusa in Italia, dalle colonizzano i principali complessi M. scabriuscula. Marmorana nebrodensis, rispettivamente delle Prealpi Carniche e Alpi all’Appennino e alle isole maggiori, montuosi appenninici, mentre una invece, è diffusa nella Sicilia Giulie; C. scalarinum e C. tergestinum, del con numerose sottospecie endemiche di popolazione apparentemente attribuibile nordorientale, tra le Madonie e i Carso triestino, C. crosseanum, questo o quel settore. ad un’altra specie dalmata, M. dalmatina, Peloritani, e M. fuscolabiata in Sicilia 88 occidentale (Monti Peloritani) e sul Diplopodi. I diplopodi costituiscono un Chilopodi. Anche i chilopodi, come tutti i 89 crinale appenninico dalla Calabria alla importante gruppo di artropodi terrestri, predatori “camminatori”, non sembrano Campania. Molto prossima a questa con numerose specie presenti in ambito trovare ambienti favorevoli a livello di rupi specie è M. signata, conosciuta per varie montano. Come in molti altri gruppi non e pareti rocciose montane. L’unica località dell’Appennino centro- strettamente fitofagi, mancano dei veri specie che con maggiore frequenza può meridionale, dall’Umbria al Matese. specialisti degli ambienti rocciosi e trovare