Vegetarianesimo Spirituale
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Vegetarianesimo spirituale (seconda edizione) Parama Karuna Devi Jagannatha Vallabha Vedic Research Center Parama Karuna Devi Copyright © 1996 Parama Karuna Devi Nuova edizione: © 2018 Parama Karuna Devi Tutti i diritti riservati Title ID: 8215970 ISBN-13: 978-1986260343 ISBN-10: 1986260348 pubblicato da: Jagannatha Vallabha Vedic Research Center Website: www.jagannathavallabha.com Chi desiderasse presentare domande, osservazioni, obiezioni o ulteriori informazioni utili per migliorare il contenuto di questo libro è invitato a contattare l'autrice: E-mail: [email protected] telefono: +91 (India) 94373 00906 ii Vegetarianesimo spirituale SOMMARIO Sommario iii Prefazione alla nuova edizione 1 Prima parte: Perché vegetariani Che cosa significa vegetariano? 7 La questione nutrizionale 8 Le proteine 9 Vitamine e oligoelementi 14 Il consumo di carne è innaturale per l’essere umano 16 Il morbo della “mucca pazza” 20 Un cocktail di sostanze chimiche dannose 22 Malattie provocate dal consumo di carne 30 Vantaggi economici dell’alimentazione vegetariana 37 Seconda parte: Vegetarianesimo nelle religioni Aspetti etici 45 Il vegetarianesimo spirituale 50 La tradizione ebraica 55 La tradizione cristiana 63 La tradizione islamica 72 Giainismo, Buddhismo, Induismo 77 Cibo materiale e cibo spirituale 86 Terza parte: In cucina Qualche consiglio pratico 96 Ricette di base 98 Antipasti e stuzzichini 109 Pasta 118 iii Parama Karuna Devi Riso 127 Minestre 133 Verdure 141 Involtini 148 Polpette 152 Seitan e spezzatino di soia 156 Torte salate 160 Panini 165 Insalate 168 Dessert 175 Torte e pasticcini 178 Bevande 183 Quarta parte: Curarsi con l'alimentazione Proprietà medicinali di erbe e spezie 187 Il digiuno terapeutico 199 Indice delle ricette 211 iv Prefazione alla nuova edizione L'interesse e l'impegno verso il vegetarianesimo etico e spirituale sono stati per me un fattore decisivo e costante fin dall'infanzia. All'età di 13 anni, per essere sicura di sapere quello che mangiavo, ho cominciato a cucinare da sola i miei pasti: una svolta importante che mi ha stimolato alla ricerca e alla sperimentazione nel campo della gastronomia, utilizzando ingredienti e tecniche provenienti da varie culture e persino da diversi periodi storici, spesso ricostruendo le ricette a partire da poche informazioni disponibili in testi di divulgazione culturale, o modificando ricette non vegetariane contenute nei libri di cucina che riuscivo a trovare. Ho esplorato la macrobiotica e le varie diete "disintossicanti" che a quei tempi erano l'unico esempio di sistema alimentare che si potesse considerare vegetariano, ma le ho trovate noiose e insoddisfacenti. Nel 1978 sono entrata a far parte del movimento Hare Krishna (Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna) e sono andata a vivere nell'ashrama a tempo pieno. Il mio servizio principale consisteva nel lavoro di traduzione e pubblicazione dei libri del fondatore del movimento, Bhaktivedanta Swami Prabhupada, ma ho scoperto ben presto che i due cardini fondamentali della pratica spirituale di quella tradizione erano la recitazione dei Nomi di Dio (kirtana) e la distribuzione di cibo vegetariano offerto alle Divinità (prasada). 1 Parama Karuna Devi Inoltre il carattere internazionale della comunità dei devoti mi ha offerto numerose occasioni di fare amicizia con persone provenienti da diversi paesi e culture, e di condividere le loro esperienze nel campo dell'alimentazione e della gastronomia. Ogni domenica c'era una festa in cui tutti gli ospiti ricevevano un pasto completo, e durante le numerose cerimonie speciali nel corso dell'anno si preparavano banchetti con decine di preparazioni diverse. Tutti erano benvenuti ad aiutare in cucina - bastava aver fatto il bagno, indossare abiti puliti e osservare strettamente le norme igieniche caratteristiche della tradizione induista - e ho approfittato con entusiasmo di questa occasione per imparare il più possibile. Dal 1978 al 1984 il mio impegno nella cucina delle Divinità è diventato leggendario, perché specialmente durante i festival passavo moltissime ore a preparare le offerte, spesso rimanendo in piedi tutta la notte e producendo centinaia di piatti diversi. In una particolare celebrazione al tempio di Gallarate ho raggiunto il record di 72 ore ininterrotte di lavoro in cucina, mentre durante una festa di Janmastami a Villa Vrindavana (a San Casciano Val di Pesa, Firenze) con un piccolo gruppo di aiutanti ho realizzato 1008 preparazioni diverse. In varie occasioni ho lavorato con l'amica Lilarasa, una vera artista che amava soprattutto le decorazioni e aveva un gusto speciale che potrei definire addirittura "birichino" per il trompe l'oeil. Una volta abbiamo realizzato insieme delle "finte uova sode" che hanno scandalizzato parecchi, poiché le uova non sono considerate un alimento vegetariano nella tradizione indo- vedica. I visitatori del tempio hanno cominciato a chiedermi di scrivere delle raccolte di ricette, e il direttore dello studio 2 Vegetarianesimo spirituale radiofonico di Villa Vrindavana, Radio Krishna Centrale, che a quei tempi trasmetteva in una zona che copriva quasi tutta Italia, mi ha proposto di tenere una rubrica di cucina. E' nata così "Radio Cucina", e le centinaia di puntate prodotte in quel periodo hanno continuato ad essere trasmesse per decenni anche in seguito. Nel 1984 ho avuto l'occasione di visitare l'India e di entrare a contatto diretto con la tradizione indo-vedica nel suo contesto originario, e nel 1986 ho lasciato l'ashrama degli Hare Krishna perché mi sono gradualmente resa conto della presenza di gravi problemi ideologici ed etici che la leadership del movimento non era affatto interessata a risolvere. L'intenzione del fondatore del movimento era stata quella di creare una struttura organizzativa che sostenesse la diffusione della conoscenza vedica, della trasmissione della bhakti (devozione trascendentale) e della collaborazione nel servizio divino - "una casa dove tutti potessero vivere" e prosperare spiritualmente e materialmente, una famiglia di devoti legati da uno scopo comune e da relazioni di affetto e rispetto reciproco. Il progetto di Prabhupada era di creare, oltre a una massiccia circolazione di libri spirituali sulla conoscenza vedica, molte fattorie autosufficienti dove mandrie di mucche vivevano felici in una relazione ideale con gli esseri umani, una rete di ristoranti vegetariani per la distribuzione di cibo spirituale preparato con gli ingredienti di prima qualità provenienti dalle fattorie del movimento, e scuole olistiche dove i bambini erano educati con affetto sia nel curriculum accademico di base che nella realizzazione spirituale. Non ho potuto fare a meno di notare l'evidente disinteresse dei leader verso questi progetti, l'ipocrisia e la superficialità 3 Parama Karuna Devi nei confronti degli insegnamenti fondamentali, i gravi maltrattamenti a cui venivano regolarmente sottoposte certe categorie di devoti (specialmente le donne), gli scandali devastanti di abusi sessuali sui bambini che i genitori erano costretti ad abbandonare nelle scuole del movimento e il gravissimo fallimento spirituale di molti "guru" - tutte situazioni malsane che venivano messe a tacere con manovre politiche, ricatti e manipolazioni emotive in cui ogni umile interrogativo orientato verso la chiarezza e la giustizia veniva bollato come "grave offesa ai puri devoti". Oltre a questi fatti riconosciuti apertamente, circolavano con insistenza voci ancora più sinistre e orribili sulle quali non è utile elaborare in questa sede. Non meno angosciante è stata la scoperta che i "successori" di Prabhupada, impegnati in sordidi giochi di potere e falso ego, avevano operato molte modifiche anche importanti ma non autorizzate ai suoi libri, avevano fatto sparire le testimonianze delle sue istruzioni e stavano dirigendo l'intero movimento verso prospettive e conclusioni sempre meno "vediche" e sempre più "abramiche" (specialmente nell'atteggiamento settario e offensivo verso i Deva). Insomma, nonostante le sublimi dichiarazioni della teoria, in pratica il movimento era diventato una specie di Vaticano all'indiana. Per diversi anni ho continuato a collaborare dall'esterno con numerosi esponenti del movimento, specialmente con Gaurakrishna (Giorgio Cerquetti) per il quale ho tradotto e scritto numerosi libri, anche se molto raramente il mio nome è stato effettivamente riconosciuto come autrice e il mio lavoro non è stato ricambiato da un ragionevole compenso economico. 4 Vegetarianesimo spirituale A quei tempi mi importava ben poco dei diritti d'autore e della "proprietà intellettuale" delle pubblicazioni, ed ero più interessata a far circolare la conoscenza materiale e spirituale che avrebbe migliorato la vita del maggior numero di persone possibile. Ancora oggi queste sono le mie preoccupazioni principali, tanto che tutti i miei libri sono scaricabili gratuitamente in formato digitale dal mio sito internet, e sono sempre disponibile ad assistere chiunque mi chieda consiglio e aiuto. Però ho cominciato a mettere dei limiti. Per esempio, non sono più disposta a lasciare che altre persone affermino di possedere "diritti di copyright" sul mio lavoro o addirittura si presentino come i veri autori del mio lavoro, relegandomi a un ruolo di "consulenza" o eliminando del tutto il mio nome dai riconoscimenti. Specialmente quando queste persone mancano di soddisfare lo scopo primario del mio lavoro, che è quello di far circolare la conoscenza: il fatto che i titoli non siano più andati in ristampa costituisce per me il fattore