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Pubblicazione quadrimestrale dell’Associazione Culturale LUMEN (onlus) Miscellanea 45 lumen Agosto 67061 Carsoli (AQ) * via Luppa, 10 - Pietrasecca * e-mail: [email protected] 2016 Sommario Michela Ramadori 2 La rappresentazione dei Turchi: dalle tele della chiesa di S. Vittoria a Car- soli ai dipinti celebrativi di Palazzo Colonna ai SS. Apostoli a Roma Gabriele Alessandri 6 Quando l’Università di Oricola “rappresagliò” un asino a Girolamo Veruli di Riofreddo Massimo Basilici 7 Il ballo della pupazza Claudio De Leoni 8 Notiziario Luciano Del Giudice 9 Storie di uomini e di lupi Redazione 10 Lettere al Duce Claudio De Leoni 11 “Cacciato papa Benedetto IX, stavano tre papi, in un medesimo tempo” Armando Verna 13 Ex Liber mortuorum, Ricetto 1758- Carsoli, chiesa di Santa Vittoria, seguace di Simone Cantarini, San Rocco e Santa Lucia con il 1839 Santissimo Sacramento, ca. 1656, olio su tela, 227x163,5 cm; particolare. don Fulvio Amici 14 el fascicolo estivo ci proponiamo di esplorare diversi campi. Storie belle e tempi brutti Redazione 16 Per l’arte seguiamo l’iconografia e il simbolismo della rappre- Giorno dopo giorno. La vita sentazione dei turchi nelle tele seicentesche conservate all’in- economica di un monastero terno della chiesa parrocchiale di Santa Vittoria a Carsoli. Sergio Maialetti 18 PNer la storia religiosa seguiamo invece la nomina a vescovo dei Marsi di Pio Oricola 1910. Verbali di querela Michele Sciò 19 Marcello Bagnoli, quando gli uffici vaticani raccoglievano informazioni sulle Don Antonio Nitoglia: un prete sue doti di pastore e di amministratore. Egli subentrò a mons. Giacci, il quale perseverante fu presente a Pereto nel 1907 nell’ambito della visita pastorale condotto nei Redazione 21 diversi paesi della diocesi. Una parrocchia per Mariano Mariani Michele Sciò 22 Interessante è il profilo biografico di papa Marcello I, che fu vescovo dei L’uomo giusto al posto giusto. Brevi Marsi e svolse importanti funzioni durante il Concilio di . note sulla nomina a vescovo di Pio Note curiose riguardano Oricola, nei rapporti non amichevoli con Riofred- Marcello Bagnoli Redazione 24 do, quando solo pronunciare la parola ‘vendetta’ si trasformava in una san- La visita pastorale del vescovo guinosa realtà. Suoi personaggi noti, vissuti in epoche diverse, furono Ma- Giacci a Pereto riano Mariani, che a fine Settecento guidò la reazione contro le forze francesi Massimo Basilici (a cura di) 25 Marcello I. Un cardinale, già vescovo che assediavano Vivaro Romano, e don Antonio Nitoglia che fu largamente dei Marsi ... (Prima parte) attivo nel Ventennio fascista. Luciano Del Giudice 28 Concludono alcune testimonianze ricavate dalla tradizione orale, sempre Lo scultore Franco Marcangeli difficili da raccogliere in un mondo in rapida trasformazione: racconti sul Vincenzo Lucarelli 29 Recensioni di stampa quotidiana e dottor Luigi Phili, sui lupi e sul ballo della pupazza che rallegrava i nostri periodica giorni di festa.

L’Associazione LUMEN (onlus) è una organiz- In evidenza: zazione di volontariato riconosciuta dalla re- gione Abruzzo. Chi vuole sostenere le nostre La rappresentazione dei Turchi nelle tele di Santa Vittoria a Carsoli attività può farlo con il contributo del 5 per 1000 firmando sotto la dicitura Sostegno del La nomina a vescovo della diocesi dei Marsi di Pio Marcello Bagnoli volontariato, delle organizzazioni non lucra- tive ... indicando il nostro codice fiscale Un asino “rappresagliato” 90021020665 2 lumen Storia dell’arte La rappresentazione dei Turchi: dalle tele della chiesa di S. Vittoria a Carsoli ai dipinti celebrativi di Palazzo Colonna ai SS. Apostoli a Roma

el corso del XVII secolo, nei cusana, a cui è dedi- N dipinti conservati presso la cato un capitolo chiesa di Santa Vittoria di Carsoli della Leggenda Aurea realizzati su committenza delle con- (7), uccisa per ordi- fraternite laicali carseolane e della Mi- ne del governatore sericordia dell’Ordine dei Cavalieri di della Sicilia Pa- Malta, si afferma ed evolve la rappre- scasio. sentazione dei Turchi che divengono Infine, nel dipinto elementi costanti, personaggi in se- raffigurante la Decol- condo piano o sullo sfondo delle sce- lazione di San Gio- ne raffigurate, rappresentando figure vanni Battista, ispira- chiave nella vita dell’epoca, caricando- to alla narrazione si di particolari significati (1). dei Vangeli di Mat- Analizzando tali tele è emersa la pro- teo (Matteo 14,3- gressiva presenza di figure di Turchi 12) (8) e Marco (2), a partire dal Martirio di San Seba- (Marco 6,14-29) (9), stiano realizzato da un seguace di Paris anche Erode Anti- Bordone intorno al 1630, poi nel di- pa, circondato da pinto raffigurante San Rocco e Santa Lu- due uomini in ar- cia con il Santissimo Sacramento compiuto matura, indossa tur- da un seguace di Simone Cantarini in- bante bianco e ros- torno al 1656, fino alla Decollazione di so, oltre al mantello San Giovanni Battista della cerchia di rosso. Bartolomeo Cavarozzi, risalente in- Nei dipinti carseo- torno al 1660 (3). lani è quindi stata Nel Martirio di San Sebastiano è rap- individuata in un presentato un Turco, con le fattezze di primo momento Fig. 1. Seguace di Simone Cantarini, San Rocco e Santa Lucia con il Santissimo Sacramento, ca. 1656, olio su tela, 227 x 163,5 cm, chiesa di arciere, alla sinistra del dipinto, in se- l’affermazione del- Santa Vittoria, Carsoli (da: il foglio di Lumen, 27(2010), p. 1. condo piano. Caratterizzato da tur- l’iconografia del bante bianco, abbozzato sommaria- “carnefice materiale del martirio” con turca. I dipinti, infatti sono datati, ri- mente, rappresenta l’esecutore ma- le fattezze turche, determinate esclusi- spetto agli altri, negli anni della guerra teriale del supplizio del Santo benché il vamente dal turbante, e solo successi- di Candia (1645-1669) (14). Inoltre, suo martirio, narrato nella Legenda Au- vamente, intorno al 1660, quella del nei dipinti di Carsoli sono associati at- rea (4), era stato compiuto per ordine turbante quale attributo di chi ordina tribuiti turchi esclusivamente a figure di Diocleziano, per mezzo di arcieri, l’esecuzione del martirio (10). maschili, come è evidente, in partico- secondo una modalità impiegata dagli Nel Martirio di San Sebastiano si tratta di lare, nella Decollazione di San Giovanni imperatori romani del III-IV secolo, un turbante bianco sbozzato in modo Battista in cui Salomè, pur essendo riservata ai propri soldati (5), affidan- approssimativo, quale simbolo del- colei che decide il martirio del santo, do l’esecuzione della condanna agli l’appartenenza alla fede islamica e al consigliata dalla madre, è abbigliata stessi commilitoni del reo. Quindi, ri- popolo arabo (11), non portato dai mi- all’occidentale, con preziose vesti da spettando alla lettera il racconto, l’ar- litari nei paesi arabi, contraddistin- dama di una corte europea e, nello ciere doveva essere un soldato romano guendo coloro che esercitano le pro- stesso dipinto, invece Erode ha il tur- e non un Turco. fessioni civili (12). bante turco (15). La Decollazione di San Nel San Rocco e Santa Lucia con il Santis- Nel San Rocco e Santa Lucia con il Santis- Giovanni Battista di Carsoli è l’unica simo Sacramento figure con turbante simo Sacramento e nella Decollazione di opera della chiesa di Santa Vittoria in bianco e rosso sono state riconosciute San Giovanni Battista figura il turbante cui le caratteristiche turche sono attri- nella scena in lontananza, all’orizzon- turco (13), con fascia bianca e berretta buite al sovrano, alla mente che ordina, te, rappresentante il martirio della San- rossa, dimostrando quindi un contatto e non all’esecutore materiale del marti- ta (6), vergine di nobile famiglia sira- più frequente e costante con la realtà rio; infatti, il carnefice in questo caso lumen 3 indossa soltanto un tessuto all’altezza famiglia romana dei fianchi (16). che determina, in La presenza dei Turchi con turbante chiave diversa, l’ico- non è stata rilevata esclusivamente a nografia carseo- Carsoli. Infatti, Nicolai ne segnala due lana. nell’affresco di Giovanni Battista Ricci La Sala della Fon- (Novara, 1537-Roma, 1627) (17), ese- tana con il soffitto guito nel 1606, al centro della volta del- raffigurante i Tur- la Sala della Fontana al piano terreno chi in catene rende di palazzo Colonna ai SS. Apostoli a esplicito il riferi- Roma, nel riquadro rappresentante lo mento alla loro stemma di Marcantonio II, retto da sconfitta. Soffer- due putti, al di sotto del quale si ve- mandosi sulle spe- dono quattro Turchi inginocchiati e cifiche rappresen- incatenati, ricondotti a ricordo della tazioni, è rilevabile vittoria di Lepanto (18). la presenza di quat- La presenza di figure con turbante nei tro individui, cia- dipinti carseolani, è stata relazionata scuno caratteriz- alle condizioni storiche e alle esperien- zato in modo di- ze del luogo che, fin dal XVI secolo, ha stinto rispetto all’al- vissuto il rapporto con i Turchi attra- tro. Infatti, mentre verso la battaglia di Lepanto (1571) le figure ai lati han- Fig. 2. Seguace di Paris Bordone, Martirio di San Sebastiano, ca. 1630, che ha seguito le invasioni della Peni- no rispettivamente olio su tela, 270 x 210 cm, chiesa di Santa Vittoria, Carsoli (da: il foglio di Lumen, 17(2007), p. 8) sola da parte dei Turchi negli anni l’uno un turbante 1553 1555 e nel 1566 (19). Infatti, nel con fascia bianca e berretta rossa e dei nudi dalle forme vigorose e solide. XVI e nel XVII secolo Carsoli fa parte l’altro un turbante ottenuto con un Le figure sono caratterizzate da grandi del ducato di Tagliacozzo (20). tessuto bianco con strisce azzurrine e e vistosi baffi. I prigioni dipinti sul Quest’ultimo nel 1497 è passato a con una sorta di corona, le due figure soffitto della Sala della Fontana non Fabrizio Colonna (1460-1520) (21), centrali hanno entrambe delle corone sono rappresentazioni di altri soggetti restando sottoposto alla famiglia fino di diverse tipologie, rappresentando a cui è stata attribuita una iconografia al 1806. dunque non un generico Turco ma turca ma sono Turchi, nemici sconfitti Palazzo Colonna ai SS. Apostoli, a una gamma che comprende anche in modo idealizzato. La loro maesto- Roma costituisce dunque il riferimen- persone appartenenti a ranghi elevati, sità serve a rendere evidente la gran- to primario per ciò che concerne l’idea con ruoli di comando. I loro corpi dezza della famiglia Colonna che ha del Turco propagandata dalla celebre offrono occasione di rappresentare saputo batterli. Stessa iconografia, con varianti, è ripetuta anche in altre sale del Palazzo ai SS. Apostoli dove, cop- pie di Turchi in catene, sottostanti lo stemma della famiglia, ricorrono in altri soffitti. La continuità cronologica della rap- presentazione dei Turchi e della loro sconfitta nell’apparato decorativo di Palazzo Colonna ai SS. Apostoli è evi- dente nella decorazione settecentesca della Galleria. Infatti, nella Sala Gran- de del Palazzo l’intero programma decorativo è volto a celebrare la vitto- ria nella battaglia di Lepanto compiuta nel 1571 da Marcoantonio II Colonna. La Sala Grande, dalle dimensioni mo- numentali (39 metri di lunghezza, 10,5 di larghezza e 13 di altezza) (22), inse- rita nel palazzo documentato resi- Fig. 3. Carsoli, chiesa di Santa Vittoria, seguace di Simone Cantarini, San Rocco e Santa Lucia con il denza dei Colonna dal primo quarto Santissimo Sacramento, ca. 1656, olio su tela, 227 x 163,5 cm, particolare (da: il foglio di Lumen, 27(2010), p. 1). del XIII secolo, impegna, per l’intero 4 lumen complesso architettonico, secondo collezione dei Musei Capitolini, è an- cifici della famiglia e delle particolari quanto riferisce Safarik, quattro gene- cora oggi rintracciabile, una scultura vicende storiche narrate. Ciò che uni- razioni della famiglia, a partire dal marmorea con la stessa posa di quella sce i dipinti di Carsoli a quelli di Palaz- progetto, appoggiato dal Contestabile dipinta nella Sala Grande della Galleria zo Colonna ai SS. Apostoli è la famiglia Marcantonio V (deceduto nel 1659), Colonna. Realizzata nel 1595, la scul- Colonna, alla quale è soggetto Carsoli, ricondotto al fratello cardinale Giro- tura ai Musei Capitolini (24), denomi- facendo parte del ducato di Taglia- lamo I (morto nel 1666), a cui segue la nata “Marco Antonio Colonna”, è ca- cozzo. Tuttavia, a Carsoli sono stati costruzione della Grande Galleria ad ratterizzata da una maggiore vicinanza trasfigurati in chiave simbolica re- opera dell’architetto Antonio del degli arti destri al busto rispetto al ligiosa gli elementi turchi, assunti a Grande tra gli anni ‘50 e ‘60 del XVII dipinto a Palazzo Colonna, misura 2,4 simboli universali con un risultato secolo (proseguita con molte inter- metri di altezza ed è contraddistinta simile a quello ottenuto quando, con la ruzioni fino al marzo 1688 e poi sotto dal numero di inventario MC1192. battaglia di Lepanto (25), è stata asso- la direzione di Girolamo Fontana, dal Nella decorazione di Palazzo Colonna ciata alla festa del Rosario alla vittoria 1693 fino al 1703); con Lorenzo Ono- ai SS. Apostoli e nelle tele conservate di Marcantonio II Colonna e della frio (figlio di Marcantonio V) viene presso la chiesa di Santa Vittoria a Cristianità. Infatti, l’istituzione della realizzata la maggior parte delle Carsoli è quindi individuabile una con- festa del Rosario è avvenuta, per opera decorazioni interne; successivamente, cezione diversa del Turco, dovuta a di Papa Pio V, nato Antonio Michele con Filippo II (morto nel 1714) ver- differenti scopi alla base dell’esecu- Ghislieri (Bosco Marengo, 17 gennaio ranno eseguite dorature di stucchi, zione delle opere e a diversi commit- 1504 Roma, 1 maggio 1572) (26), che ornamenti di porte, finestre e colonne, tenti. Infatti, la realizzazione delle tele l’ha legata alla sconfitta dei Turchi, nonché il pavimento e le pitture dei di Carsoli da parte di confraternite cogliendo quella vittoria dei Cristiani due grandi saloni attigui, superiore e laicali locali e dalla Misericordia del- in una significazione misterica, al di là inferiore; infine, con il Connestabile l’Ordine dei Cavalieri di Malta non dell’evento politico-militare e cioè nel- Fabrizio, nel 1725 tutto l’arredo e la mira a celebrare la famiglia Colonna: si la potenza liberatrice della preghiera parte ornamentale saranno ultimati. tratta di opere di devozione in cui le dell’umile popolo di Dio, forte della La decorazione della Sala Grande con vesti turche sono indossate da perso- corona del Rosario. Tuttavia, nelle tele le gesta di Marcantonio II Colonna è naggi presenti nei racconti sui martiri di Carsoli realizzate su committenza realizzata dai pittori lucchesi, di educa- della tradizione cristiana e popolare, delle confraternite laicali e dalla Mise- zione neoveronesiana e cortonesca, lontani nel tempo, contraddistinti nei ricordia dell’Ordine dei Cavalieri di Giovanni Coli e Filippo Gherardi, dipinti di Carsoli da elementi imme- Malta, gli attributi turchi non sono scelti tra il 1675 ed il 1678. diatamente riconoscibili dalle persone legati ad una specifica festa ma sono Safarik segnala che le scene raffigurate del luogo, portando con sé una simbo- elevati a simboli universali. Mentre i si susseguono, a cominciare dalla parte logia che travalica la cronaca dell’e- dipinti di Palazzo Colonna sono mo- bassa della Galleria verso quella alta, poca, pur rispecchiandola. Invece, la tivati da una celebrazione familiare rispettando l’ordine cronologico dei decorazione di Palazzo Colonna ai SS. propagandata dalle generazioni suc- singoli fatti storici, realmente accaduti: Apostoli è dovuta alla famiglia Colon- cessive alla battaglia di Lepanto da il Doge di Venezia tiene consiglio per debel- na, con lo scopo di celebrare la propria parte dei componenti della stessa fa- lare i turchi (maggio 1570), Pio V affida il casata. Mentre le tele di Carsoli sono miglia, i dipinti di Carsoli che rispon- comando della flotta a Marcantonio II (11 dipinti di soggetto sacro e i Turchi so- dono a esigenze devozionali specifi- giugno 1570, giorno in cui Marcanto- no i carnefici (materiali o immateriali) che, di volta in volta, che rientrano nio riceve un Breve in cui sono indicati che nelle tele fanno soccombere sulla nella sfera religiosa della comunità o i motivi di quella nomina: la nobiltà, il terra i Cristiani, questi ultimi destinati politica nel caso del dipinto commis- valore, la prudenza, la fede e la pratica ad una gloria ultraterrena, nella deco- sionato dalla Misericordia dell’Ordine di cose militari), la storica Battaglia di razione di Palazzo Colonna ai SS. A- dei Cavalieri di Malta, rappresentano, Lepanto (7 ottobre 1571) al centro della postoli i Turchi sono ridotti in schia- per ciò che concerne la raffigurazioni volta, l’Ingresso trionfale di Marcantonio II vitù su questa terra, come simbolo dei Turchi, quel clima europeo (27) in Roma (4 dicembre 1571), infine tangibile di una vittoria immanente particolarmente sentito in cui, tra il l’inaugurazione, il 25 novembre 1595 della celebre famiglia romana a nome XV e il XVIII secolo, il Turco (28), in Campidoglio, di una statua in bron- dell’intera Cristianità. Le decorazioni schiacciato da valutazioni di diversa zo di Marcantonio II, realizzata a spe- di Palazzo Colonna, tuttavia, non pos- natura, finisce per diventare l’Altro per se della famiglia (23). Tuttavia, l’ultima sono essere intese come delle rappre- eccellenza, il luogo simbolico in cui scena dipinta non risulta rappresen- sentazioni “fotografiche” degli eventi convergono i timori, le aspirazioni, i tare una statua di bronzo ma di mar- storici, essendo caratterizzate da forti conflitti della civiltà europea, lo spec- mo. A riprova storica della realizzazio- simbolismi che rientrano nella rap- chio delle paure e delle angosce, delle ne di una statua di marmo rappresen- presentazione figurativa dei trionfi in qualità e dei difetti della Cristianità tante Marcantonio II Colonna, nella cui sono inseriti degli elementi spe- occidentale. Incapace a risolvere quei lumen 5 traumi provocati sia dal confronto con 12) Michela Ramadori, Arte e confraternite…, del ’500 nel ducato di Tagliacozzo, Associazione l’esterno (l’America e l’Eccelsa Porta), op. cit., p. 53 Culturale Lumen (onlus), Pietrasecca di Car- 13) Per le notizie sul turbante turco: Efraimo soli (AQ) 2010, pp. 7-11. Michela Ramadori, sia dal rapporto non risolto con le Chambers, Dizionario universale delle arti e scien- Arte e confraternite…, op. cit., pp. 7-23 proprie molteplici lacerazioni interne ze, Presso Felice Repetto, In Canneto, Gene- 21) Anthony Majanlahti, The Families who ma- (le spinte riformatrici, il moltiplicarsi va 1775, ad vocem turbante, pp. 278-279 de . A history and a guide, Random House, di posizioni e gruppi eterodossi o radi- 14) Cfr. Michela Ramadori, Arte e confrater- Guernsey (Uk) 2006, p. 408 cali), la cultura occidentale, soprattutto nite…, op. cit., pp. 21-23, 31-40, 54 22) Per le notizie su dimensioni e fasi esecu- 15) Michela Ramadori, Arte e confraternite…, tive della Sala Grande e cronologia della nei momenti di maggiore difficoltà op. cit., p. 54 presenza dei Colonna al Palazzo ai SS. religiosa, economica, militare, sociale, 16) Ibid., p. 54 Apostoli: Eduard A. Safarik, Palazzo Colonna. rappresenta l’Ottomano sia come ne- 17) Per le notizie cronologiche e biografiche La Galleria. Guida, Edizioni De Luca, Roma mico sia come alter ego, in positivo e in relative a Giovanni Battista Ricci: Jacob Bean 1998, pp. 5, 8-9, 11 negativo, all’interno di un complesso with the assistance of Lawrence Turčić, 15th 23) Eduard A. Safarik, Palazzo Colonna…, op. and 16th century Italian drawings in The Metro- cit., p. 11 processo volto a recuperare, accen- politan Museum of Art, The Metropolitan Mu- 24) Numero di inventario, dimensioni, mate- tuandoli, i propri tratti accomunanti, le seum of Art, New York 1982, p. 220, n. 219 riale, data di realizzazione, soggetto e foto ragioni di un’appartenenza ora esplici- 18) Fausto Nicolai, Collezionismo, committenza della scultura sono visibili sul sito ufficiale tamente criticata ora posta in discus- pittorica e mercato dell’arte nella Roma del primo dei Musei Capitoli. Musei Capitolini, Home sione (29). Seicento. Quattro famiglie a confronto: Massimo, > Percorsi per sale > Appartamento dei Altemps, Naro e Colonna, Tesi di dottorato in Conservatori > Sala dei Capitani > Statua di Michela Ramadori “Memoria e materia delle opere d’arte attra- Marco Antonio Colonna, © 2006 Musei in verso i processi di produzione, storicizza- Comune, pagina consultata il 13/05/2016, zione, conservazione, musealizzazione” www .museicapitolini.org/collezioni/percor XX ciclo, 28 aprile 2008, Università degli si_per_sale/appartamento_dei_conservato 1) Michela Ramadori, Arte e confraternite a Studi della Tuscia, URI: http://hdl.handle. ri/sala_dei_capitani/statua_di_marco_anto Carsoli, intorno alla chiesa di Santa Vittoria. net/ 2067/2009, pp. 119, 265 nio_colonna Dipinti del ’600 commissionati dalle confraternite 19) La relazione tra i dipinti, le condizioni 25) Per le notizie sulla battaglia di Lepanto: laicali carseolane e dalla Misericordia dell’Ordine storiche e le esperienze del luogo è stata Gerolamo Diedo, La battaglia di Lepanto de- dei Cavalieri di Malta, Associazione Culturale individuata in Michela Ramadori, Arte e scritta da Gerolamo Diedo e la dispersione della Lumen (onlus), Pietrasecca di Carsoli (AQ) confraternite…, op. cit. invincibile armata di Filippo II illustrata da docu- 2014, p. 53 20) Per le notizie sul ducato di Tagliacozzo e menti sincroni, G. Daelli e Comp. Editori, 2) Cfr. Michela Ramadori, Arte e confrater- sui Colonna: Pietro Giannone, Istoria civile del Milamo 1843, p. 5. P. Alberto Guglielmotti, nite…, op. cit. Regno di Napoli, di Pietro Giannone, tomo terzo, Marcantonio Colonna alla battaglia di Lepanto per 3) Attribuzione e datazione delle tele della Presso Giambattista Pasquali, Venezia 1766, il P. Alberto Guglielmotti teologo casanatense e chiesa di Santa Vittoria a Carsoli raffiguranti p. 392. Carlo Promis, Le antichità di Alba provinciale dei predicatori, Felice Le Monnietr, il Martirio di San Sebastiano, San Rocco e Santa Fucense negli Equi misurate ed illustrate dall’arch. Firenze 1862, pp. 10-12. Edigeo, a cura di, Lucia con il Santissimo Sacramento e la Decol- Carlo Promis - Roma, 1835, in 8.°, di pag. 260, Enciclopedia Zanichelli. Dizionario enciclopedico di lazione di San Giovanni Battista sono formulate maggio 1837, in «Biblioteca italiana o sia arti, scienze, tecniche, lettere, filosofia, storia, diritto, in Michela Ramadori, Arte e confraternite…, op. giornale di letteratura, scienze ed arti economia, Zanichelli Editore, 1995, cit. compilato da varj letterati», tomo LXXXVI, ad vocem Pio V, p. 1397. Michela Ramadori, 4) Jacobi a Voragine, Legenda Aurea Vulgo anno ventesimosecondo. Aprile, Maggio e La Madonna del Rosario di Colli di Montebove: Historia Lombardica dicta ad optimorum librorum Giugno 1837, Milano, presso la direzione del ringraziamento per la vittoria nella battaglia di fidem recensuit Dr. Th. Graesse, potentissimi Regis giornale, pp. 153-172, p. 160. Gaetano Lepanto, in «il foglio di Lumen», 25, Dicem- Saxoniae Bibliothecarius, Impensis Librariae Moroni, Dizionario di erudizione storico- bre 2009, pp. 2-6. Michela Ramadori, Chiesa Arnoldianae, Bresdae & Lipsiae 1846, pp. ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, vol. di S. Nicola…, op. cit., pp. 21-22 108-113 LII, tipografia Emiliana, Venezia 1851, p. 26) Per le notizie biografiche di Pio V: Edi- 5) Per le notizie sull’esecuzione di condanna 214. Antonio Coppi, Memorie colonnesi com- geo, a cura di, Enciclopedia…, op. cit., ad vocem a morte nel III-IV secolo: Pier Luigi Gui- pilate da A. Coppi, Tipografia Salviucci, Roma Pio V, p. 1397 ducci, Prefazione, in Francesco Danieli, La 1855. Giuseppe Gattinara, Storia di Tagliacoz- 27) Il collegamento tra i dipinti carseolani freccia e la palma. San Sebastiano tra storia e pittura zo dalla origine ai giorni nostri con brevi cenni Sulla della chiesa di Santa Vittoria trattati in questo con 100 capolavori dell’arte, Edizioni Univer- Regione Marsicana compilata dal sacerdote Giusep- articolo e la rappresentazione del Turco in sitarie Romane, Roma 2007, pp. 9-12, p. 9 pe Gattinara, Tipografia dello stabilimento S. Europa tra XV e XVIII secolo è formulato 6) Michela Ramadori, Arte e confraternite…, op. Lapi, Città di Castello 1894, ristampa con il in Michela Ramadori, Arte e confraternite…, op. cit., p. 53 titolo Giuseppe Gattinara, Storia di Tagliacoz- cit., p. 54 7) Jacobi a Voragine, Legenda Aurea…, op. cit., zo, Casa editrice «Firenze» Avezzano, Roma 28) Per la figura del Turco quale specchio pp. 29-32 1968, pp. 64-65, 131-132. Fernando Pasqua- dell’Altro: Marina Formica, Lo specchio turco. 8) Vangelo e atti degli Apostoli, Edizioni Paoli- lone, Tagliacozzo, in L’Abruzzo dall’umanesimo Immagini dell’Altro e riflessi del Sé nella cultura ne, Cinisello Balsamo (MI) 1987, pp. 49-50, all’età barocca, a cura di Edoardo Tiboni, italiana d’età moderna, Donzelli editore, Roma Matteo 14,3-12 Ediars, Chieti Scalo 2002, pp. 653-658. 2012 9) Ibid., pp. 113-114, Marco 6,14-29 Nicoletta Bazzano, I Colonna a Tagliacozzo, a 29) Si tratta dell’ipotesi di fondo segnalata da 10) Michela Ramadori, Arte e confraternite…, cura di Franco Salvatori, Tagliacozzo e la Mar- Formica. Marina Formica, Lo specchio turco…, op. cit., p. 53 sica in età vicereale. Aspetti di vita artistica, civile e op. cit., in particolare p. 4 11) Per le notizie sul turbante: V.L., Turbante, religiosa, atti del Convegno (Tagliacozzo, Sa- in Cecilia Gatto Trocchi, Enciclopedia Illustrata bato 21 maggio 2003), Tipografia abilgraph dei Simboli, Gremese Editore, Roma 2004, p. Roma 2004, pp. 59-73. Michela Ramadori, 360 Chiesa di S. Nicola a Colli di Monte Bove: dipinti 6 lumen Storia Quando l’Università di Oricola “rappresagliò” un asino a Girolamo Veruli di Riofreddo l Palmieri nella seconda parte della risaliva al mese di novembre dell’anno Tribunale dell’Aquila, sosteneva che I sua Topografia statistica dello Stato precedente ed era stata originata dal- egli aveva fatto del tutto per placare gli Pontificio (Tipografia forense, 1857) l’uccisione nel territorio di Riofreddo animi, anche tenendo con loro un rileva che nel paese di Riofreddo, com- di un oricolano, tale Giuseppe di Be- “pubblico parlamento”, per convin- posto da 1167 abitanti riuniti in 205 fa- nedetto. Costui, recatosi con carico cerli a deporre l’odio e le inimicizie miglie e in 180 case, scarsissime vi sono le misto di grano e di grano d’India su contro i confinanti paesani di Rio- legne, sebbene disti 2 sole miglia dal bosco Se- due asini alla mola di Riofreddo, fu freddo, ma che nulla aveva ottenuto, sera, che appartiene al Regno di Napoli. La ucciso senza che il suo assassino venis- rimanendo in quelli la volontà di mancanza di legna da ardere nel paese se individuato e quindi punito dalle au- vendetta da farsi al momento oppor- è documentata sin dal secolo XVIII, torità del luogo. Quando poi i familiari tuno. Il Governatore, vista la sua inca- quando si trovano capitolati, bandi e dell’ucciso si recarono sul posto riusci- pacità nel risolvere il problema, si era corrispondenza inerenti a contratti rono solamente a recuperare uno dei rivolto al Tribunale per informarlo che la comunità di Riofreddo stipula due asini perché l’altro “rimase in po- della situazione “affinché i rei dell’o- con la Università di Oricola per poter tere dei figli del quondam Girolamo micidio suddetto rimanessero puniti raccogliere la legna nella macchia di Veruli di Riofreddo”. Infatti l’asino in ed i naturali di Riofreddo non danneg- proprietà di quel paese, la cosiddetta questione era stato di proprietà di que- giassero ulteriormente la cennata Sel- “Macchia di Sesera”. Raccolta che era st’ultimo fino al giorno in cui fu “rap- va di Cesari di proprietà della Univer- minuziosamente regolata nel prevede- presagliato” dagli oricolani, perché sità di Oricola”. re costi, modi, tempi e sanzioni, che rinvenuto con un carico di legna nella Il Tribunale dell’Aquila, ricevuto il poi in pratica non sempre venivano ri- macchia di Oricola in località Selva de’ rapporto del Governatore di Carsoli, spettati, anche perché il confine tra Cesari, luogo questo in cui i Riofred- lo trasmise alla Segreteria di Stato, Riofreddo e Oricola (e quindi tra Stato dani venivano spesso trovati “a dan- Giustizia e Grazia, affinché si facesse- Pontificio e Regno di Napoli), era in neggiar detta selva”, ovvero a far le- ro tutti i passi necessari presso la alcuni punti incerto e creava confusio- gna; l’asino poi era stato dagli stessi “Corte di Roma” perché si procedesse ne sui limiti territoriali della stessa oricolani messo all’asta (“subhasta”) nel punire coloro che avevano ucciso Macchia di Sesera. Una testimonianza dove era stato acquistato da Giuseppe Giuseppe di Benedetto, di modo che di questa situazione è conservata nel- di Benedetto. gli oricolani, vedendosi “vendicati l’Archivio di Stato di Napoli, e precisa- Da questi fatti, proseguiva il Gover- dalla giustizia, abbandonassero l’idea mente nel vol. 56 U.E. Ministero della natore di Carsoli, si originava il desi- di eseguire il concepito disegno di Polizia-Dispacci, ove si trova un pic- derio di vendetta degli Oricolani che, vendetta”. Solo in questo modo si colo fascicolo, portante il n. 431, dal ti- tra l’altro, veniva alimentato sia da quel sarebbero evitate le “funeste conse- tolo “Per le popolazioni di Oricola e senso di impotenza che essi prova- guenze che possano accadere quando Riofreddo” . vano contro i Riofreddani che ancora due popoli confinanti non sono in Dai documenti in esso contenuti si continuavano “a danneggiar” quella buon accordo”. Il Tribunale racco- viene a sapere che il 6 settembre 1804 il selva, sia dal fatto che il reo (o i rei) mandava inoltre di proporre al Go- Governatore di Carsoli “manifestò” al dell’omicidio erano rimasti impuniti. verno Pontificio la proibizione per gli Tribunale dell’Aquila la sua preoccu- E tutto ciò nonostante si fossero fatte abitanti di Riofreddo dell’uso delle pazione per quanto era venuto a sa- molte “insistenze” presso le autorità armi da fuoco; mentre stimolava ancor pere in seguito ai continui controlli sul pontificie alle quali era stato fatto no- di più il Governatore di Carsoli a territorio sottoposto alla sua giurisdi- tare che, pur non trovandosi prova per sorvegliare gli Oricolani affinché ri- zione; infatti, molti degli abitanti di accusare chicchessia dell’assassinio, vi spettassero le norme generali di Poli- Oricola si proponevano “ad attentar erano sufficienti indizi contro coloro zia “e l’ultima Prammatica sulle armi,” sulla vita di qualunque naturale della che possedevano, allo stato dei fatti, il astenendosi dal consegnare alla gente confinante Terra di Riofreddo nel somaro. Oltretutto non era neppure di Oricola anche le patenti di caccia Pontificio, che capitasse in detta Terra certo a chi spettasse il possesso del “per non fomentarli, anticipando però di Oricola”. Questo proponimento, se luogo ove era avvenuto il delitto poi- loro la certezza che si farà in brevissi- attuato, avrebbe potuto costituire mo- ché non era chiaro se spettasse real- mo tempo tutto ciò che sarà neces- tivo di sovvertimento dell’ordine pub- mente “al dominio pontificio” o se i sario per punire con il massimo rigore blico. riofreddani se ne fossero appropriati della giustizia l’omicidio di Giuseppe Il Governatore faceva presente che la da lungo tempo. di Benedetto”. causa di questa pericolosa situazione Il Governatore, nella sua relazione al Gabriele Alessandri lumen 7 Tradizioni Il ballo della pupazza

e feste patronali nei paesi abruz- tare la statua del santo durante le del ballo la pupazza era bruciata sulla L zesi o laziali (1) terminano con lo processioni delle feste patronali, assi- piazza tra le grida dei presenti. Se qual- sparo dei fuochi d’artificio. In tempi curava una protezione divina. che scintilla dei fuochi accesi faceva non lontani, il momento più atteso era Al momento opportuno, il guidatore prendere fuoco la struttura prima del il ballo della pupazza (2) che chiudeva la si posizionava all’interno del fantoc- tempo previsto, prontamente gli orga- festa. Le origini di questo ballo si cio. Utilizzando un foro rettangolare nizzatori della festa accorrevano a spe- perdono nel tempo. praticato nella struttura all’altezza gnerlo con le mani o qualche straccio. La pupazza è un fantoccio, alto dai due degli occhi, l’uomo riusciva a vedere Succedeva anche che le scintille faces- ai quattro metri, realizzato in passato intorno a sé. Ai lati, più in basso di sero bruciare la pupazza prima del con carta e stoffa su di uno scheletro di questo spioncino, si trovavano due previsto. Così, per far durare più a canne, in seguito si usò cartapesta co- fori liberi dal rivestimento attraverso i lungo il ballo, la pupazza si muoveva lorata come rivestimento. All’interno quali il guidatore afferrava l’armatura rapidamente o ondeggiava per allonta- della struttura vi è lo spazio per una della pupazza e la guidava nel ballo. nare le scintille dalla struttura di carta. persona (il guidatore) che la fa ballare. L’ultima sera della festa, quando tutto Le scintille finivano anche sui presenti All’esterno sono applicati alcuni gio- si avviava a conclusione, irrompeva i quali, gridando e sparpagliandosi per chi pirotecnici (fontane di fuoco o gi- nella piazza affollata sorprendendo la piazza, alimentavano il ritmo con- randole), che sono accessi nel corso tutti i presenti. fuso del ballo. del ballo. Ha sembianze femminili che Vedendola avvicinarsi, la banda o il Bruciata la pupazza, terminava il mo- ricordano una popolana grassa, con suono di qualche strumento l’acco- mento di gioia dei presenti. L’indo- forme generose e petto abbondante. glieva; in tempi più antichi la riceveva il mani ricominciava un anno di duro In alcuni paesi è realizzata anche la suono di un organetto. Iniziava la lavoro nei campi o in montagna. versione maschile che balla con la pu- danza sulle note di una marcetta svelta Il ballo della pupazza affonda le radici pazza. o di un saltarello, nel complesso i suoi nelle usanze e superstizioni di un tem- Il fantoccio è chiamato in vari modi, a movimenti erano quelli di un ballo di po ormai lontano, ma che ha lasciato seconda del posto: pupazza è il nome corteggiamento. memorie indelebili. Faceva la sua com- più usato in Abruzzo, mentre pantasi- Doveva divertire e stupire, inchinarsi parsa al termine dei raccolti, tra luglio e ma è usato nel reatino, nome che pro- sugli astanti, compiere piroette, pro- settembre, e in occasione delle feste babilmente deriva da una trasforma- vocare, mimare, ammiccare. Coinvol- patronali, quando la maggior parte dei zione del vocabolo latino phantasma, geva in modo sfrenato la gente, che vi contadini e dei pastori sospendeva il ovvero colui che si mostra. Altre va- ballava intorno formando un giro- lavoro e tornava in paese. Oggi la si ve- rianti del termine sono: pantasema, fan- tondo; bambini e adulti gli si facevano de anche al di fuori dei suoi soliti spazi tasima, mammoccia, marmotta, puchella, innanzi per fargli dispetti. Si muoveva temporali, nel corso di manifestazioni pupa, signora o signoraccia. (3) disordinata in mezzo alla gente ani- e di sagre. Era costruita in loco da qualche pae- mata dal suo guidatore, che a volte si È un simbolo di fertilità, spesso legato sano abile sia nel realizzare l’intera faceva dare il cambio da qualcuno dei ai riti agricoli della cultura pagana del impalcatura, che a dargli un minimo di presenti, dando così il via a sfide tra i centro Italia, particolarmente presente espressività. Purtroppo i custodi di diversi guidatori per chi la faceva bal- nel territorio laziale e abruzzese. questa tradizione e della tecnica per lare più a lungo. (5) Bruciare la pupazza ha vari significati: realizzarla sono scomparsi. (4) Era te- Il fascino della pupazza era inevita- * distruggere il male (la pupazza rap- nuta nascosta fino al momento del bilmente legato al carattere e alla per- presenterebbe la miseria della stagione ballo, così nessuno sapeva quali sem- sonalità di chi la faceva ballare. passata, la fame, le disgrazie, le malat- bianze avesse, ma tutti sapevano chi la Tra il frastuono della musica e dei pre- tie, le ingiustizie), poiché il fuoco ha stava realizzando e dove. senti erano accese le micce dei fuochi una funzione purificatrice con la quale Per ballare all’interno della pupazza si pirotecnici. Questi si trovavano sulla si allontanano le forze nefaste e gli in- doveva partecipare ad un’asta i cui testa, in bocca, sui seni e sulle braccia. flussi negativi. La sua morte doveva proventi venivano utilizzati per pagare Il ballo terminava quando il crescendo essere uguale a quella di una strega le spese della festa. In paese c’erano gli dei fuochi pirotecnici si esauriva con perché lei, nell’immaginario collettivo, “esperti” del ballo della pupazza, ov- l’accensione del fuoco posto sulla te- era una strega. Perciò, come nel Me- vero persone brave a farla danzare. Per sta. A volte questo ultimo fuoco era un dioevo, doveva essere bruciata dopo la cultura di questi luoghi, far ballare la petardo, il cui scoppio decretava la che il pubblico l’aveva ingiuriata, spin- marmotta aveva lo stesso valore di por- fine/morte della pupazza. Al termine tonata, presa a calci. 8 lumen * eliminare il vecchio e al contempo Eventi “fertilizzare” il nuovo. Le scintille che si sprigionano dai grossi seni possono Notiziario essere interpretate come pioggia che feconda la terra. La gestualità del ballo (i toccamenti con i presenti al ballo o i arsoli, 22 maggio 2016. È stata cognome dell’autore, luogo dello scat- dondolii durante la danza) allude al C questa la prima Giornata Na- to. Il concorso era aperto a profes- corteggiamento ed alla fecondazione. zionale dei Borghi Autentici d’Ita- sionisti ed amatori della fotografia. Il ballo era una rappresentazione gio- lia, promossa dall’Associazione Si auspica che la prossima giornata iosa che propiziava un andamento feli- Borghi Autentici d’Italia (BAI), BAI veda l’antico borgo di Colle ce delle sorti di un paese. Oggi, come con il coinvolgimento di comunità, Sant’Angelo di Carsoli, con la chiesa molte altre tradizioni, sta lentamente amministrazioni ed associazioni locali. seicentesca, il forte angioino, le mura, i scomparendo, sostituita da altre for- L’Associazione BAI è nata nel 2007, torrioni e le dimore storiche, al centro me di divertimento serale, ossia balli di per condivisione di soggetti che hanno dell’evento, tenuto conto delle sue gruppo o karaoke in piazza. creduto in modelli di sviluppo locale, sperimentate potenzialità ricettive, in rispettosi delle tradizioni. BAI non occasione di eventi similari. Al com- Massimo Basilici persegue fini di lucro ed ha come piacimento per la giornata BAI, finalità precipua la valorizzazione dei aggiungiamo l’auspicio, per analoghi Borghi caratteristici italiani, piccoli futuri eventi, di un coinvolgimento 1) L’area geografica in cui si svolge il ballo e medi, con le relative aree rurali e degli studenti del comprensorio di della pupazza ruota attorno ai comuni aqui- lani, reatini e romani. frazioni, sotto i profili architettonici, Carsoli in un concorso dal titolo: Come 2) Questo è il termine utilizzato a Pereto. urbani, culturali, turistici e delle tra- immagini il tuo borgo medievale di Castel 3) Mio nonno Raffaele, nativo di Pereto, dizioni locali. Sant’Angelo? chiamava il fantoccio pupazza, a volte panta- La giornata ha coinvolto circa cin- Roviano, 22 maggio 2016. Anche sima, ed a volte marmotta. Da segnalare che lui quanta Borghi, in un evento festoso questo importante borgo, in prossi- da giovane era un cavallaro, ovvero andava in opera presso altri paesi svolgendo servizi animato da incontri, concerti, espo- mità a Carsoli, ha preso parte alla con i cavalli. È possibile che abbia sentito gli sizioni, promozioni enogastrono- Giornata Nazionale dei Borghi. Come altri termini nei paesi in cui prestò servizio. miche ed aperture di musei locali. comunicato, congiuntamente, dal Sin- 4) Giovanni Pelone (Pereto, 26 gennaio 1911 L’evento ha portato a condividere, daco Sandro Ceccarelli e dal consi- Pereto, 4 agosto 1997), conosciuto con il oltre all’ospitalità diffusa, le buone gliere delegato alle politiche del Turi- soprannome di “Nichillittu” è stato l’ultimo costruttore di pupazze in Pereto. Figlio di pratiche per raccontare i territori e dare ad smo e del Commercio, Romina Ma- Michele e Rosa Iadeluca, sposato con Leo- essi prospettive valoriali. turi, Roviano risulta essere stato l’unico nilde Biancone. Andato in pensione, svolse il L’evento ha messo in contatto i vari borgo del Lazio a prendere parte ruolo di sagrestano, tamburino nelle locali soggetti interessati che hanno avuto all’evento. La giornata si è aperta col processioni religiose, ma soprattutto è ricor- modo di dare visibilità alle rispettive saluto istituzionale agli ospiti e l’ape- dato per le pupazze e i palloni aerostatici da lui realizzati per le feste patronali. Prima di realtà storiche, artistiche, paesaggisti- ritivo di mezzogiorno. Gli ospiti han- lui le realizzava Mario Cerignoli (Pereto, 29 che ed alle tradizioni locali, al fine di no potuto visitare il Museo della maggio 1915-Monterotondo (RM), 6 generare indotti culturali ed economi- Civiltà Contadina Valle dell’Aniene ottobre 1998), conosciuto con il nomignolo ci e ricettiva locale. ed hanno degustato i piatti della ga- di “Mertemerte”. Figlio di Emidio e Dome- L’amministrazione comunale di stronomia locale nel contesto di piazza nica Balla. Sposato a Pereto nel 1937 con Iole Moretti e nel 1971 a Mentana con Filo- Carsoli, partecipe all’evento, si è pro- San Giovanni. Nel borgo sono stati mena Marcozzi. posta con il concorso fotografico: Uno allestiti stand di prodotti tipici ed 5) Ricordo un anno in cui gli organizzatori scatto autentico, per documentare e valo- artigianato locale. Anche a Roviano si delle feste patronali di Pereto dovettero rizzare le atmosfere del proprio terri- è svolto il concorso fotografico Uno togliere la pupazza al guidatore. Tutti i fuochi torio. I soggetti fotografici previsti so- scatto autentico. pirotecnici erano stati accesi e quindi la pu- pazza doveva bruciare. L’uomo continuava a no stati i profili artistici, architettonici ballare imperterrito, voleva sfinire i presenti di Carsoli e dei suoi borghi minori, Claudio De Leoni sulla piazza. Monte sabinese, Villa Romana, Pog- gio Cinolfo, Colli di Montebove, Pie- trasecca e Tufo. Regolamento concor- suale e relativa scheda di partecipa- zione sono stati resi disponibili tramite WEB. Ciascun concorrente poteva inviare, all’apposito indirizzo, un mas- simo di 3 fotografie, scattate il 22 mag- gio, con relativi titoli, nome e lumen 9 Racconti di vita vissuta

Storie di uomini e di lupi

a nostra è una raccolte di storie la figlia adirata contro l’inevitabile L vere che hanno per protagonisti destino, le passò una carezza sul viso uomini e lupi. come un monito, quasi a voler dire in Il primo racconto riguarda il signor vernacolo: «Atteci pazienza» (1). Liberato Eleuteri (foto1), classe La seconda storia è più datata e ri- 1921, morto il 19 gennaio 2016. Li- guarda il mugnaio Giulio Proia, non- berato uomo mite (racconta la figlia no materno del narratore dell’epi- Vittoria), è nella vita un umile conta- sodio Luigi Simonetti, classe 1930. dino, tanto da meritare l’epiteto di Siamo agli inizi del ‘900, Giulio ge- “galantuomo con la zappa”; anche se stiva un mulino (foto 3), ora quasi aveva prestato servizio in alcuni car- atterrato nei pressi di Colli di ceri romani. Racconta la figlia, che al Montebove frazione di Carsoli (AQ). mattino (alle ore tre) si incamminava A sera, quando il bacino dell’acqua a piedi dalla località S. Vincenzo di (chiamato dai locali “refota”) era Carsoli per andare a prendere il treno pieno, il mugnaio azionava le pale nell’omonima stazione distante circa delle macine per produrre le varie 3 km. Nei nevosi inverni, la mancan- farine. Poneva i sacchi contenenti il za di cibo appressava i lupi alle abita- macinato davanti l’uscio con lo sco- zioni isolate, come quella in cui Li- po di bloccare l’ingresso ai lupi, che berato viveva con la sua famiglia. Per sentendo l’odore umano tentavano Foto 1. tenere lontano il pericolo incomben- di forzare lo sbarramento con le zam- te, l’uomo aveva legato con un filo di rava le lattine è un piccolo ponticello pe, spinti dal famelico languore. ferro tre barattoli metallici “di con- stradale nominato dai locali col vezzo Al mattino gli animali esausti e spa- serva”, ancorando l’estremità alla de “i ponticegli” (foto 2). La figlia, o- ventati dalle numerose persone che si parte posteriore del corpo. Il rumore gni mattina, nell’andare a scuola, recavano a caricare la merce abban- dei barattoli rimpallando sulla neve controllava la presenza dei barattoli donavano il mulino con grande sol- allontanava i lupi famelici durante il ancorati al solito chiodo, e rincuorata lievo del mugnaio. lungo tragitto. Giunto nei pressi del- pensava tra se felice: «Papà i lupi non Il terzo episodio è una narrazione di l’abitato di Carsoli posteggiava i ba- l’hanno mangiato». Negli ultimi alcuni anziani dimoranti nella fra- rattoli nei pressi di una casa, sempre giorni di vita, Liberato, ormai pros- zione di Carsoli Montesabinese. la stessa, riprendendoli a sera sulla simo ai 94 anni, senza neanche più la Raccontano che oltre al timore, il via del ritorno. Il luogo dove anco- forza per parlare, una sera, vedendo predatore, numeroso agli inizi del secolo scorso sui nostri monti, pro- duceva grandi danni agli allevamenti. Per far fronte alla situazione gli abi- tanti del piccolo paese si apposta- vano sugli alberi aspettando che i lupi adulti si allontanassero dalla tana, che restava incustodita. Le tane venivano così razziate dei cuccioli di lupo, portati nelle piazze di Carsoli per essere venduti. I piccoli venivano ben pagati ed in seguito soppressi, garantendo l’inco- lumità del bestiame e la continuità di quel mondo rurale per il futuro. La lotta contro i lupi aveva generato nella piana del Cavaliere un nuovo mestiere, quello di cacciatori di lupi o, per meglio dire, di “lupinari”. Foto 2. I lupinari dopo aver ucciso il preda- 10 lumen tore, lo impagliavano e girando le contrade con il macabro trofeo ri- scuotevano consensi e danaro, a volte il trofeo mostrato era lo stesso della volta precedente. Il quarto ed ultimo episodio, potrem- mo titolarlo: Il lupo e la guardia comu- nale. Attore protagonista è Ettore Giuliani (1920-1984), guardia comunale di Carsoli. Ettore nel 1951 è l’unico vigile di Carsoli con il gravoso compito di controllare le frazioni del capoluogo in giorni predefiniti. Il 1951 fu anche un anno particolarmente nevoso. Nel mese di dicembre doveva recarsi Foto 3. nella piccola frazione di Tufo se- Emerge in queste storie la simbiosi Storia guendo una strada sterrata, l’attuale tra l’uomo e la natura nei suoi molte- via Variante era ancora da costruire. plici aspetti, legame che a volte devia Lettere al Duce Nei pressi della zona chiamata “santa verso la paura, che l’uomo cerca di Rosa” (2), alle porte del paese, gli domare, come nel caso del vigile e del resso l’Archivio Centrale dello venne incontro un grosso lupo (foto mugnaio, con coraggio e semplice P Stato a Roma, nel fondo Segreteria 4). inventiva. Particolare del Duce. Carteggio Ordinario, La guardia impugnò la pistola d’ordi- sono conservate le lettere che gli ita- nanza ma si accorse di avere soltanto Luciano Del Giudice liani inviavano a Benito Mussolini per i un colpo, il mancato bersaglio avreb- motivi più disparati, non ultimi, per be scatenata la voracità del carnivoro. a i u t i e c o n o m i c i . In quel momento al vigile tornò alla 1) “Atteci pazienza”, in dialetto: non spa- All’interno di questa corrispondenza mente una vecchia lezione avuta dal zientirti. abbiamo rintracciato alcune richieste padre Luigi, che lo aveva erudito su 2) Santa Rosa è una località a ridosso del provenienti dai nostri paesi. Proceden- primo caseggiato del paese verso est, al di come difendersi da un lupo, guardan- sotto del ponte autostradale chiamato “il do in ordine cronologico ne riportia- dolo fisso negli occhi senza distoglie- Tavolino”, notevole opera d’ingegneria stra- mo qualcuna indicando (in alcuni casi) re lo sguardo. dale. Il nome deriva da una piccola cappella i nomi dei richiedenti con le sole ini- L’uomo e la bestia restarono fissi a votiva sita nei pressi, ora non più presente, ziali. guardarsi per oltre mezz’ora, finché il con all’interno l’archetipo di santa Rosa. La Il 29 luglio 1924 scrive da Pereto il piccola cappella documentata in una visita lupo abbassando il capo andò via. pastorale di fine ’700 è un altro esempio che commissario prefettizio Di Bari Bru- Possiamo solo immaginare il senso l’ignoranza odierna ha cancellato irrimedia- no, chiede un incontro con il Duce in di liberazione del vigile. bilmente. persona perché vuole consegnargli la pergamena della cittadinanza onoraria del paese. È una iniziativa non parti- colarmente originale perché molti altri comuni italiani lo avevano già fatto, ma il nostro commissario aggiunge che per l’occasione sarà accompagnato da que- sto Segretario Politico del nostro eterno Parti- to, sig. prof. Antonio Lozzi. Passano pochi mesi e ci si rende conto che la cittadinanza onoraria conferita dal comune di Pereto non è tra quelle più sospirate dal capo del fascismo italiano, così il 5 settembre si spedì per posta la pergamena insieme ad alcune foto (non si dice il soggetto) per le quali si chiedeva la dedica autografa di Foto 4. Mussolini (1). segue a p. 15 lumen 11 Storia “Cacciato papa Benedetto IX, stavano tre papi, in un medesimo tempo” ianluigi De Leoni, a cui ci legano ed ora solo indizi frammentari. La un medesimo tempo (tanto era la corruttela G l’antica discendenza comune e segnalazione di Gianluigi De Leoni ci ha dei tempi) stavano in Roma, e che uno ha- una sincera simpatia, con una interes- dato modo di aprire la pagina di storia bitasse in San Pietro, l’altro in Santa Maria sante segnalazione bibliografica ci ha scritta, nel 1664, dallo storico Pompeo Maggiore, e Benedetto in Laterano, e che si dato modo di conoscere i dettagli di un Pellini, facente parte della corposa o- dividessero tra loro i Patriarchiati, e l’altre evento di grande interesse storico che pera Dell’historia di Perugia, ben 1099 pa- rendite della Chiesa, con non picciol disgusto coinvolse anche un esponente dell’an- gine, molte delle quali relative a Roma. de buoni; Et Henrico, udite (come si è detto) le tica famiglia romana dei De Leoni, Abbiamo visionato l’opera del Pellini, discordie, e progressi de’ Pontefici, e per que- nell’anno 1046. tramite il web ed abbiamo trascritto, sto, e perché desiderava d’esser coronato, L’evento si inquadra nel periodo del manualmente, il testo integrale di pa- l’istesso anno, provedutosi d’un giusto esercito Sacro Romano Impero Germanico (1024- gina 158. in principio dell’Autunno in Italia con la 1125), imperatore Enrico III, e si con- Henrico Terzo eletto già Imperatore dal Pa- moglie, e composte alcune differenze in Mi- testualizzata tra la tumultuosa nobiltà dre, e approvato dai principi di Germania, lano, e per altre città di Lombardia, se ne romana del medioevo, spesso coin- udite le discordie, ch’erano per le città d’Italia, venne del, mese di dicembre a Sutri, e ivi volta in “affari di chiesa”. Secondo le e particolarmente in Roma per la eletione del congregati molti Vescovi, e altri Prelati, volse fonti storiche, l’imperatore, sceso in che sopra la creazione di Gregorio, che s’udiva Italia, intervenne, drasticamente, pro- esser stata simoniaca, si discotesse, il che prio sugli equilibri, più o meno conso- fattosi, fu giudicata invalida per esservi corso lidati, delle famiglie romane (1). denari, la qual dichiarazione intesasi da L’evento, riportato da varie fonti, co- Gregorio, si tolse subito dalla fede, e deposti i involse papa Gregorio VI, al secolo Gio- vestimenti Pontifici, prostrato in terra do- vanni Graziano De Leoni, arciprete di mandò perdono, e divenne secundo l’opinion San Giovanni a Porta Latina, successo d’alcuni privato, ma altri hanno voluto che a Benedetto IX, rinunciatario (2). perseverasse in chiamarsi Papa. Il testo si La Lumen ha pubblicato molti docu- conclude con: vi fu fatto proposto dall’Im- menti antichi relativi alla famiglia ro- peratore un Vescovo di Germania, chiamato mana dei De Leoni, molti dei quali e- Sindegero, ch ’l nome di Clemente Secondo si stratti dal Manoscritto n. 2305, di 240 prese; fatto Il pontefice, e terminato lo scisma carte conservate presso la Biblioteca de tre Papi, Clemente tornato in Roma, coro- Angelica di Roma. Il corposo mano- nò l’imperatore, e Agnese sua moglie con so- scritto comprende anche il documento lennissima pompa in Laterano, dove congre- titolato Ristretto dell’antica, e Generosa gatosi i Padri fu’ fatto un Concilio e vi fu prov- Nobiltà della Famiglia, e Casa De’ Leoni. I veduto a molti disordini ch’erano nella chiesa De Leoni, lasciata Roma nel 1360, a se- di Dio, per la mala amministrata autorità de’ guito di tumulti popolari, furono ac- Prencipi per dugento anni adietro. (4). colti alla corte del re Ladislao d’Angiò Fig. 1. Frontespizio dell’opera del Pellini. Gli accadimenti, come riportati, la- Durazzo, nel regno di Napoli, dove Pontefice, deliberò di venire in Italia, percioc- sciano intuire gli intrecci di potere tra conseguirono importanti incarichi ed chè ancor che vi fosse (come di sopra s’è detto) papato, spesso espressione delle lotte ottennero, nel XV secolo, dai sovrani Benedetto Nono, fatto dalla fattione dei Conti tra le fazioni nobili romane, e impe- Aragonesi, privilegi e riconoscimenti in Tuscolani, quali nondimeno a lor contrari, ratore. terra d’Abruzzo (3). alcuni anni dopo la sua creatione, non contenti Il passo di storia ci dà anche modo di L’antica nobiltà romana della famiglia delle sue condizioni, lo cacciarono di Roma, e riprendere, da altre fonti, alcune noti- De Leoni, comprovata dagli antichi do- crearono un altro, ch’era Vescovo de’ Sabini, zie sulla famiglia romana dei De Leoni, cumenti, fu confermata il 25 settem- che lo chiamarono Silvestro terzo, e ancorchè di anni antecedenti e successivi al XV bre 1750, con l’iscrizione nell’Albo d’o- Benedetto vi fosse da Tusculani rimesso, egli secolo. ro del Campidoglio, previsto dalla bolla di non volendo, ne potendo a’ tante avversità, e Teodoro Amayden, storico, giurecon- Papa Benedetto XI del 4 gennaio sinistri accidenti durare rinuntio’ il Pontifi- sulto e letterato fiammingo, residente 1746. cato, l’anno Millequarantasei, à Giovanni in Roma nel XVI secolo, nel suo Rag- Le nostre ricerche sui De Leoni, per i Gratiano della famiglia de’ Leoni nobile in guaglio sulle famiglie antiche e moderne di periodi precedenti il XIV secolo, han- Roma, che si fece Gregorio Sesto chiamare e Roma scriveva: Il cognome Leoni, è anti- no fornito ora notizie storiche precise soggiongono gli scrittori, che questi tre Papi in chissimo a Roma e fino dal 1440, Nicolò 12 lumen

Fig. 4. Roma, torre del Papitto all’Argentina. della torre dell’isola Tiberina, poi Cae- tani. In via Florida, all’Argentina, vi è la Fig. 2. Stamma De Leoni (da: Albo d’oro del Cam- Fig. 3. Stamma Pierleoni (da: Albo d’oro del Cam- pidoglio - Roma). pidoglio - Roma). torre detta del Papetto o Papitto, appar- tenuta ai Pierleoni, il nome diminutivo, Leoni figura in un documento citato dal Pierleoni, di probabile discendenza dal- deriverebbe dal papa Anacleto II cavalier Jacovacci. Nel 1153 è nominato Pe- la Gens Anicia, si possono ipotizzare (1130), antipapa, detto il papetto per la trus de Leone. Altri personaggi citati negli collegamenti tra i De Leoni ed i Pierleoni. bassa statura. Nella chiesa romana di spogli Jacovacci sono: 1300 Nobilis vir Questi ultimi ebbero per capostipite Santa Maria Nova, Santa Francesca Ro- Joannes Leonis 1363 Joannes fil. Olim Nob. un banchiere, tal Baruch, che, conver- mana, il fastoso pavimento, in tarsie viri Francisci Joannis de regione Pineae tito al cattolicesimo nel 1050, assunse marmoree, sopra la cripta della santa, Leonis 1381 Nob. Viri Joannis filij D. il nome di Benedetto Cristiano, con lui che riproduce lo stemma dei De Leoni, Rinaldi de Leonibus Rom. de regione Campi venne battezzato anche il figlio Leone, presenta due leoni scaccati, affrontati e Martis - 1419 Stephanus Dominici Petri legato alla causa papale. Figlio di Leone, sorreggenti un globo. Leonis de regione Ripae 1452 Lucius Joan- fu Pietro di Leone che diede origine al nuovo nis Leonis de regione Ripae, sepultus in cognome della famiglia. Uno dei figli di Claudio De Leoni Ecclesia Sti Bartholomej de insula - 1452 Pietro fu l’omonimo Pietro Leone, mo- Petrus filius Aegidiij Leonis de regione Pontis naco cluniacense e cardinale, eletto sepultus est in Ecclesia Sanctorum Celsi et papa nel 1130, dai cardinali fedeli ai 1) L. Gatto, Storia di Roma nel Medievo, Newton Juliani - 1500 Nob. Vir. D. Antonius de Pierleoni, in opposizione al legittimo Compton Editori 2004, p. 299. Leonibus advocatus Concistorialis - Fede- Innocenzo II, fu eletto l’antipapa Ana- 2) Grande Enciclopedia De Agostini, vol. 11 (ediz. 1993), p. 244. ricus de Leonibus f. egregij J. V. Doctoris et cleto II che morì nel 1138. Dal Cinque- 3) C. De Leoni, Ristretto dell’antica, e generosa Advocat. Concistorialis Dn Antonij de cento iniziò la decadenza della famiglia, Nobiltà della Famiglia, e casa De’ Leoni, Pietra- Leonibus, sepultus est in Ecclesia Sanc- comunque, iscritta nell’Albo d’oro del secca di Carsoli 2012. tae Mariae de Aracoeli (5). Campidoglio del 1746 7). 4) P. Pellini, Dell’Historia di Perugia. Parti prima e Tra le figure importanti della famiglia, A Roma, abbiamo cercato, in via San seconda, nella quale si contengono oltre l’origine, e fatti della città, li principali successi d’Italia, per il corso riportate da varie fonti storiche, vi Giovanni decollato n. 20, rione Ripa (riva d’anni 3525, parte prima, vol. I, p. 158, in sono Paolo Bussa de Leoni e Jacobella de’ del Tevere), sulla casa medievale dei Venetia MDCLXIV, pp. 1379. Ronfredeschi, dai quali, nel 1384 nacque Pierleoni, peraltro ricostruita, tra il 1935 5) T. Amayden, Storia delle famiglie Ro-mane, con Francesca De Leoni, Santa Francesca Ro- ed il 1940 con le antiche finestre bifo- note ed aggiunte del Com. Carlo Augusto mana, morta e sepolta in Roma il 9 re e trifore, lo stemma di questa fami- Bertini, vol. II, Edizioni Romane Colosseum 1887, pp. 17-18 di pp. 256, illustr. marzo 1440, patrona dell’Urbe. Dai De glia. Analoga ricerca è stata estesa alla 6) T. Amayden, op. cit. , pp.26-27. Leoni derivò anche il ramo Macarozzi casa torre della vicina via di Monte Ca- 7) C. Rendina: Le grandi famiglie di Roma, New- De Lioni, dei quali si hanno notizie dal prino, anch’essa ricostruita. In en- ton Compton editori, 2006, vol. II, pp.509- 1484 6). I De Leoni rivestirono in Ro- trambi i casi la ricerca non ha dato esiti. 510. ma incarichi importanti, come Capo- Co-munque, negli armoriali lo stemma rioni, Priori e Conservatori, come attesta- Pierleoni era d’argento al leone scaccato d’oro no alcune lapidi in Campidoglio. Stan- e di nero. In araldica il leone scaccato è do ad alcuni testi storici, relativi rappresentativo di antica nobiltà. Ai all’antichissima famiglia romana dei Pierleoni si attribuisce la costruzione lumen 13 Storia Ex Liber mortuorum, Ricetto 1758-1839

tto dicembre 1816. Guido Baldelli, di armi tra cui quattro cannoni di O nobile perugino comandante della bronzo posti in opera nel 1721. (1) Il milizia, mentre inseguiva ladroni fu colpito cardinale dispose anche l’addestra- da ferita mortale in un conflitto con quelli. mento di una sorta di milizia civica di Ricevuto il sacramento della penitenza e Collalto, che doveva fare servizi di della estrema unzione circa alle 8 della notte guardia agli ordini del castellano. I precedente detto giorno esalò l’anima all’età soldati divennero 25 nel dicembre del di circa 30 anni e all’ora consueta fu sepolto 1773; 44 con 4 caporali nel gennaio nella chiesa sepolcrale di S. Maria.Nello dell’anno seguente, per toccare il nu- stesso conflitto perirono anche 4 dei suddetti mero di 53 nell’aprile, e diminuire poi ladroni che si chiamavano: Felice Tozi (?), gradualmente fino a una trentina negli Fig. 1 un altro Tommaso Fama, il terzo Antonio anni successivi. (2) un fossa comune detta ossario, e l’area Monicelli ed il quarto Cocco ed i loro corpi Se il comando era affidato ad un ca- veniva riutilizzata. furono portati via e sepolti nella terra chia- stellano (nel 1816 Giulio Baldelli), co- Il metodo dell’inumazione (sepoltura mata Canemorto. In fede. Felice Antonio mandante della milizia, era all’epoca in-humo, ossia in terra) consiste nel Testa Parroco per forza di cose anche il castellano. seppellire i cadaveri in terra sciolta 7 giugno 1839 (fig. 1) Iacopo, detto dal po- Questo ragionamento ci porta a rite- «mercé uno scavo di terra per ciascun polo Giacomella, nato in terra di Pozzaglia, nere che anche Fabrizio Felli Dux cadavere, senza cassa alla profondità di ladro e furfante famoso, fermato per il furto militiae, era il castellano di Collalto o, se sei palmi e colla cassa alla profondità di di tre cavalli fece forza contro quelli che lo preferite il Capitano Felli, la cui pietra otto». La scelta dell’inumazione com- perseguivano per riprendersi dalle sue mani tombale è conservata nella chiesa di porta diversi vantaggi: «Questo meto- il maltolto, fu ferito improvvisamente da Sant’Andrea di Ricetto. do è il migliore sia per l’oggetto, (la una palla di fuoco sparata e morì, e il giorno Nella seconda annotazione è curioso terra) perché è il più assorbente, sia per seguente fatta la ricognizione dal ministro rilevare che, avendo ritrovato delle im- l’economia pubblica perché di altro della curia di Canemorto, nella perquisi- magini sacre nelle tasche del “ladro e non abbisogna che di un recinto mu- zione personale furono trovate le sacre im- furfante”, fu ritenuto comunque un rato». (3) magini di nostro Signore Gesù Cristo e della buon cristiano meritevole pertanto di La popolazione era fortemente avver- santissima Vergine e fu sepolto nella chiesa essere sepolto in terra consacrata. sa a tale tipo di tumulazione, ritenuta di Santa Maria. In fede. Felice Antonio La speranza dei cattolici di riposare, indegna per i cattolici. la sepoltura Testa Parroco alla propria morte, all’interno delle religiosa in terra consacrata non era chiese o comunque nelle adiacenze di negata neppure ai condannati a morte La prima annotazione ci conferma esse, determinò un uso particolare del- (purché di fede cattolica), sempre nel l’esistenza di una milizia civica istituita lo spazio consacrato che comprende- rispetto delle gerarchie sociali: i con- dal cardinale Francesco II Barberini va insieme la chiesa e le sue dipen- dannati a morte appartenenti al clero o (Roma 12 novembre 1662-17 agosto denze. All’interno di questo spazio alla nobiltà venivano sepolti in chiesa, 1738) era il pronipote di un omonimo consacrato si seppelliva dappertutto; i mentre gli altri condannati erano de- cardinale. Nel 1705 acquistò la baronia luoghi più ricercati erano naturalmen- stinati alla fossa. di Collalto dal fratello Urbano Barbe- te quelli adiacenti alle reliquie o co- rini. munque agli altari dove si celebrava Armando Verna Nei primi tempi del governo del messa ed erano appannaggio dei più cardinale Francesco II la guarnigione ricchi: le loro spoglie venivano collo- era composta di quattro soldati, un cate all’interno della chiesa diretta- 1) Furono rimossi nel 1798 e trasportati a sergente, un tamburino, un corriere e mente nella terra sotto le lastre del pa- Roma per ordine del Generale Communeau comandante la piazza. Cfr. P. Carrozzoni, un bargello con un birro, tutti stipen- vimento. I poveri, al contrario, veni- Collepiccolo e la valle del Turano, Rieti 1986, p. diati dal cardinale. Il comando era af- vano relegati in fosse che occupavano 117 fidato ad un castellano, personaggio l’area adiacente; qui venivano gettati i 2) Verna A., Ricetto di Collato Sabino. La importante, con poteri di polizia e loro cadaveri senza bara, semplice- storia e la memoria. Rieti 2009, p. 34. incarichi di fiducia, che per tutto il mente cuciti nei loro sudari. Quando 3) Marroni P. C., La modernizzazione della morte a Roma dall’epoca napoleonica al 1870, estr. da: tempo del cardinale Francesco fu Giu- le fosse non erano più in grado di Dimensioni e problemi della ricerca storica, 1998, n. seppe Morena. contenere le salme, venivano liberate 2, pp. 32-53. Dal 1710 il cardinale dispose acquisti dalle ossa ormai disseccate e poste in 14 lumen Memorie Storie belle e tempi brutti

n tante nostre parrocchie è ancora I viva la devozione antica verso il Sacro Cuore di Gesù con la messa del 1° venerdì del mese e la successiva visita a domicilio per malati ed anziani. Il loro numero, tra Pietrasecca e Tufo, permette solo qualche breve conver- sazione oltre il sacramento e, in questo rapido intrattenersi gli anziani ricor- dano volentieri fatti e personaggi del passato. Il primo venerdì di maggio di que- st’anno entrò tra i ricordi uno straor- dinario medico che, come Cristo nei vangeli, guariva tutti e non si faceva pagare. Anche il dottore, nel 1943, aveva tren- tatré anni come Nostro Signore, que- Pietrasecca di Carsoli, veduta di piazza del Popolo e del palazzetto Leggeri sede del comando sto particolare mi convinse a tornare tedesco (foto: F. Amici 2016). con il registratore. tante fedi matrimoniali d’oro vennero rata! Dopo il pasticciaccio dell’8 set- I tempi nel titolo di questo articolo so- sostituite da altrettante di alluminio. tembre 1943 però gli fecero subito ca- no quelli della Seconda Guerra Mon- Anche le scuole erano ripartite alla pire: Nein Camerata, nein! diale del secolo passato. Nei primi tre meglio per il paese, come pure la Gli alleati erano diventati quegli altri anni il conflitto era rimasto lontano e macelleria, le botteghe varie e l’ufficio che passavano spesso con gli aerei e la sola preoccupazione per chi era re- postale. bombardavano o gli ex prigionieri in stato a casa era quella di chiedersi dove La modernità e il progresso tuttavia fuga che capitavano in paese alla cerca fossero i loro cari a combattere. richiedevano ormai ben altro che la di riparo e cibo. Facile immaginare Il luogo dove si svolsero gli eventi che piazzetta del Granaio. Fu così che quanto tutti avrebbero fatto volentieri andremo a raccontare è la piazza del alcuni possidenti e previdenti comin- a meno degli uni e degli altri ma la Popolo di Pietrasecca, che negli anni ciarono a costruire intorno all’attuale guerra è guerra e lo sapevano tutti. precedenti la guerra aveva cominciato piazza del Popolo. Al palazzetto Leggeri venne appesa a perdere i connotati di Canapine. Luigi Leggeri verso il 1936 fece venire una targa segnaletica ben visibile Nel 1928, come per Tufo Alto, un brac- da Avezzano l’architetto ing. Manlio POST KOMMANDANTUR ed un cetto l’aveva collegata alla nuova strada Jetti per progettare e costruire la prima ufficiale con alcuni soldati dovettero Carsoli-Pescorocchiano. Questo permise a casa antisismica del paese, un cubo a essere ospitati senza particolari pro- turisti e curiosi, giunti in automobile, due piani con terrazzo, abbaino e pia- blemi dato lo spazio ed il compor- di esplorare le grotte (vedi: Un Abruzzo no terra con ampio magazzino dove tamento educato e civile dei militari. alla Giulio Verne, un articolo del 1930 recentemente il nipote ha aperto un Padrona di casa era la signora Leggeri ripreso nelle pagine del n. 44 di questa ristorante. Ersilia Caponi che oltre la famiglia miscellanea). La casa e la piazza nel 1943 videro arri- ospitava da anni una nipotina di dodici Mancava certo il previsto collega- vare, dopo il 25 luglio, i tedeschi, non anni, Annunziata Francesca Munzi, mento con Sante Marie-Tagliacozzo ed il quelli disponibili e gentili che avevano una delle poche persone rimaste a rac- centro nevralgico del paese era ancora esplorato a fondo le grotte, ma quelli contare. il vecchio centro storico con la chiesa decisi e ben armati che avremmo avu- Da qualche mese era ospite anche un della Madonna. Sul sagrato di questa, to per le vie e per le case nei mesi se- altro tedesco, originario di Brema, il dr. infatti, il segretario politico del fascio guenti fino all’arrivo degli alleati nel Phili Luigi, classe 1910. Antonio Battisti ed il parroco d. Mat- giugno 1944. Molto conosciuto a Roma si era riti- teo Matteucci avevano svolto la fun- A proposito di alleati è bene ricordare rato a Colli di Montebove presso co- zione di Collettori, prima della messa che tali erano quelli della Wermacht noscenti; viene invitato a prendere la delle nove; cioè avevano raccolto oro, che rispondevano bene al saluto a ma- condotta di Pietrasecca da poco la- rame e ferro per la patria. Fu lì che no alzata del segretario politico: Came- sciata dal dr. Mariano Battisti chiamato lumen 15 ad occupare quella di Carsoli. Il servi- casa era buono, spesso conversavano ... da p. 10 zio riguardava i paesi di Colli, Tufo, nella loro lingua ma il giorno della Leofreni e Santa Lucia, oltre natural- ritirata ci furono grossi guai per via di mente Pietrasecca. una squadra di probabili guastatori ri- La lista delle specializzazioni in cima masti ultimi per distruggere ponti e alla sua carta intestata non finiva mai, strade. Abituati a fare bottino, trova- dice un anziano paziente, ma la pecu- rono nel magazzino una mucca e la liarità della sua condotta era una di- bici del dottore. Pretesero che lui le sponibilità continua e generosa verso ricomprasse ambedue. Il dottore disse Carsoli, richiesta di un sussidio al Duce. tutti i pazienti che raggiungeva con che non aveva soldi e quelli gli misero Il sig.r L. S. di Oricola scrive il 10 di- una vecchia bicicletta quando pos- una corda al collo con minacce varie. cembre 1940, dicendo che è un orfano sibile altrimenti a piedi, calzati di zoc- La cosa arrivò alle orecchie dei carbo- di guerra e che si è sposato da poco, coli di legno ai quali il calzolaio aveva nari, gente di fuori che vendeva il car- domanda un aiuto economico (2). applicato una cerniera per adeguarli ad bone ammonticchiato nella piazza del La sig.ra L.E.C., sempre di Oricola, ogni terreno. Se necessario accompa- Popolo. Essi disponevano del denaro dichiara di avere 32 anni e che il 17 gnava a Roma i pazienti. A Roma scen- richiesto e supplicati dai paesani versa- maggio 1940 aveva perso il marito G. deva una volta al mese, in bicicletta, e rono quanto preteso; si tennero la De S. in una disgrazia, era stato inve- domandava spesso se occorresse qual- mucca che non si sapeva a chi appar- stito da un treno in prossimità della che servizio nella capitale. tenesse e restituirono la bici al dottore. stazione di Oricola-Pereto. La sua let- Rifuggiva dal caldo e anche d’inverno Chissà cosa avrebbero fatto con quella tera del 4 novembre 1940 è corredata chiedeva la possibilità di fare un bagno corda se avessero saputo che il dr. Phili da uno stato di famiglia dove sono ri- freddo nella mezza botte posta a rac- era di razza e religione ebraica, come a portati sette figli, il più piccolo di un cogliere l’acqua piovana. Non man- qualcuno aveva confidato. anno. Gli si accorda un sussidio di 200 giava mai il primo per un male alla La gente tuttavia aveva tremato, Luigi lire, così annota il segretario partico- parte destra dell’addome. Forse anche Leggeri decise che il suo palazzo era lare di Mussolini in calce alla richiesta per questo beveva volentieri il thè, mai troppo in piazza dati i tempi, con tutti della donna, il 30 novembre 1940 (3). il vino. Non si ricorda, il nostro testi- di casa si rifugiò a Peta Piava dove aveva Anche da Carsoli arrivano richieste di mone, quanto ricevesse dal comune di un terreno, riservando al dottore una sussidi. Il sig.r A. C., che si dice fascista Carsoli ma non doveva essere un gran cameretta tutta per lui. Rimase a casa forse per sopraggiunte necessità fa- ché visto che il municipio pagava già una zia con la gamba rotta custodita da miliari, invia una lettera che recita: tredici soldi (65 cent.) al mese per il suo uno dei soldati del comando. Quella Duce. Roma vitto e alloggio in casa Leggeri. Dati i notte tutti i tedeschi partirono facendo Il sottoscritto [C. A.] padre di sei figli, tro- tempi dai pazienti non accettava mai saltare un pezzo di strada a Santo Jorio e vandosi nella più nera miseria ed avendo la denaro, vere incredibile dictu, e cercava lui un ponte della strada sopra Tufo. moglie in stato interessante supplica la vostra stesso di pagare le derrate varie che gli Era di giugno, il giorno nessuno lo bontà per la concessione di un sussidio che venivano offerte per riconoscenza. La ricorda. valga a sopportare le spese del nuovo sgravio e padrona Ersilia spesso invitava i com- Dopo la liberazione il dr. Phili rimase per poter calzare i propri figliuoli. paesani a dargli qualche indumento ancora per un po’ a Pietrasecca poi fu Con tutto il cuore, ringrazia e saluta romana- invece dei legumi, dato che spesso ne sostituito con rimpianto da un dottore mente. […] mostrava la mancanza, specialmente di Avezzano e quindi dal dr. Pagano. Carsoli 20 aprile 1941, anno XIX (4). calze e maglie. Dottori bravi ce n’era- Pare che venisse a mancare nel 1948 in Una lettera dello stesso tenore era già no anche allora ma per questo fatto è un albergo in Sardegna. Visto che tanti stata inviata il 10 febbraio 1940. ancora oggi ricordato senza mai tra- ancora lo ricordano non sarebbe il lasciare qualche maligno riferimento a caso di dedicargli almeno una via di Redazione dottori conosciuti dopo. Di lui si ricor- questo nostro vecchio paese? dano anche i salassi e le sanguisughe 1) Archivio Centrale dello Stato (ACS), Segre- opportunamente applicate, ma un’an- d. Fulvio Amici teria Particolare del Duce. Carteggio Ordinario, b. ziana signora mi ha raccontato che sua 215, fasc. A. PSE Varia. Della cittadinanza madre aveva riportato una brutta onoraria già ne parlammo su il foglio di Lumen, ferita alla gamba per un calcio ricevuto 11(2005), p. 30, riprendendo un articolo di giornale. Il sig.r Lozzi era solo un maestro, la dalla cavalla e non sapevano come fa- sottolineatura è presente nell’originale. re, finché non trovarono il dottor Pili, 2) ACS, idem, b. 676, fasc. 207.758. così è ricordato dalla gente, che gli ap- 3) Ivi. plicò 18 punti di sutura. 4) ACS, idem, b. 1522, fasc. 516.632 Il suo rapporto coi membri del co- mando tedesco presenti nella stessa 16 lumen Archivi Giorno dopo giorno La vita economica di un monastero n modo per conoscere la quoti- cinque anni del Settecento) la metà U dianità materiale di un mona- dell’entrate del monastero. stero è quello di sfogliarne il libro dei Altra voce significativa in entrata era conti. Nel monastero benedettino di quella dei Crediti e denari riscossi. For- Santa Scolastica a Subiaco questi re- mavano questo capitolo cespiti di gistri si chiamavano Vacchette. Si tratta diversa origine: restituzione di prestiti di molti volumi, ora conservati nell’ar- (es.: il 31 gennaio 1700 Giuseppe de’ chivio del cenobio, che abbracciano Antonii restituì 131 scudi e 64 baiocchi un arco di tempo compreso tra il XVI a saldo di un prestito di 207 scudi secolo fino e buona parte del XIX. Il avuto dal monastero gratuitamente, cioè nome vacchette deriva dalla rilegatura o senza interessi); incassi derivanti dalla meglio dire da come era realizzata la vendita di frutta secca (es.: ad un dro- copertina, un pezzo di cartone rive- ghiere di Roma furono vendute 37 stito da pellame chiamato per l’ap- decine di mandorle poco più di 125 kg punto vacchetta, ricavato conciando la a 90 baiocchi la decina), o dall’affitto di pelle dei bovini con il tannino, una piccoli orti e fabbricati sparsi nei paesi sostanza estratta dalla corteccia di al- dell’abbazia sublacense e altrove, o cuni alberi, in particolare dalla quercia. dalla vendita di oggetti come botti e La scorza di questa era (ad esempio), al Fig. 1. Frontespizio della Vacchetta del 1704 con tini usati, e soprattutto dalla riscos- centro di una particolare attività com- indicazione del cellerario e dell’abate. sione degli affitti dei mulini (quello di merciale registrata a Pereto nei primi Nelle prime carte di ciascuna Vacchetta Agosta rendeva 340 scudi l’anno). decenni dell’Ottocento. il cellerario (2) si presenta e ci segnala il Non potevano mancare i Magazeni: In questi grossi volumi rilegati, giorno nome dell’abate che governa il mo- quelli del grano, della biada, della dopo giorno, venivano registrate le nastero in quel momento, a queste farina, del formaggio, del granturco, somme di denaro che entravano e premesse fa seguire una stringatissima dell’olio e, per finire, la cantina del uscivano dal monastero. Gli importi sintesi dell’entrate e delle uscite scan- vino. L’oste di Subiaco acquistò dai erano annotati ordinatamente sotto dite per mese. Di solito si parte dal monaci 40 barili di vino (23,33 et- due titoli: Officine d’entrata e Officine di giugno dell’anno precedente e si fini- tolitri) al prezzo di 1 scudo e 15 baioc- spesa, a loro volta suddivisi in numerosi sce col maggio del successivo. Tutto è chi a barile, mentre il sig.r Pietro Trom- capitoli. raccolto in un solo volume. Ma di betta che stava cuocendo la nuova Oggi li chiameremo più semplice- tanto in tanto queste scansioni tem- calcara comprò 30 fogliette di vino (13 mente giornali di cassa, ma nel nostro porali si interrompono e in un solo litri e mezzo) a 5 quattrini l’una. caso cercheremo di guardare oltre la volume si riuniscono i conti di più Nello stesso periodo un rubio di grano semplice registrazione contabile. I anni. (217 kg) si vendeva a 4 scudi, e una monaci che li scrissero, unitamente In calce a questi schemi riassuntivi ci coppa (13,56 kg) a 30 baiocchi; ma alle necessità computistiche, ci hanno sono le firme del cellerario e dell’abate anche la pelle degli animali macellati tramandato una pletora di notizie utili e, a seguire, anche quelle di altri mo- fruttava: una pelle di mucca più una di ad indagare la vita del monastero uni- naci. Il significato contabile di queste vitello valevano 2 scudi e 60 baiocchi. tamente a quella della società subla- sottoscrizioni è quello di attestare la Una singolare fonte d’entrata era lo cense del XVIII secolo, epoca sulla veridicità dei conti. Spoglio de’ morti. Passato a miglior vita quale ci siamo soffermati (1). Conclusi i preamboli si passava alle uno dei membri della famiglia mona- Tanti sono i nomi dei maestri artigiani annotazioni giornaliere. stica, semplice monaco o abate che attivi nel monastero, molti quelli degli Il primo capitolo dell’entrate riguar- fosse, si riunivano i suoi beni. Alcuni affittuari che operano nelle proprietà dava gli Affitti di beni diversi. Qui si an- potevano rimanere in monastero, i li- di Santa Scolastica. Numerose le regi- notano gli affittuari dei beni fondiari bri ad esempio, altri erano messi ven- strazioni dei visitatori e dei monaci che del monastero e quanto pagano, sia dita. Questo accadde il 30 novembre cambiano residenza. per i grossi patrimoni che per i minuz- 1700 agli averi del monaco Benedetto È un mondo che si muove all’interno zami, ossia quei piccoli appezzamenti di Toffia, ceduti all’ebreo Isach, di cui di una cornice che stenta ad evolversi, distribuiti nei posti più disparati del non conosciamo la provenienza, per 3 tutto si compie nel profondo di una Sublacense. Questi affitti rappresenta- scudi e mezzo. Comunque, fatto cu- vecchia pratica. vano per gli anni considerati (i primi rioso ma non insolito per quei tempi, lumen 17 questo cenobita aveva depositato nella Roma una buona scorta di dolciumi, cassa del monastero, poco prima di quattro casse di vino di Firenze e una morire, sessantacinque scudi. soma di salumi. Anche le Mandre delle capre, pecore e Ma è soprattutto nella lettura del vacche davano i loro frutti. Interes- capitolo Possessioni e vigne che emerge sante in tal senso la vendita di agnelli e l’intreccio tra monastero e ambiente capretti sulla piazza romana. circostante, e di quanto il primo fosse Scarsi erano invece, per questi anni, gli importante per la vita economica del incassi derivanti dalle attività di tipo secondo. Sono elencati i numerosi finanziario (depositi, censi, interessi su lavori che contadini e contadine svol- prestiti). gevano sulle terre coltivate diretta- Passiamo ora alle Officine di spesa, elen- mente dai monaci, non si parla di co più nutrito. salariati (che svolgevano tutt’al più una I capitoli più onerosi erano cinque: funzione di supervisione), ma di una Tasse et annate pesavano per il 20-25%, miriade di persone che lavoravano a l’Ordinaria, ossia le spese per il vitto dei giornata. soli monaci, incideva per un 10%, la Il capitolo delle Mutationi rappresenta Calzolaria e la Vestiaria impegnava un la pista da seguire per conoscere i tra- 15-20% e i Salariati, il personale del vasi spirituali che avvenivano tra i monastero (dalla lavandaia al garzone Fig. 2. Sintesi contabile del gennaio 1700. monasteri della Congregazione. Vi si della stalla) gravavano sul bilancio per accenna a Lorenzo Filante, pittore e annotano le spese di viaggio per quei un altro 7%. indoratore, chiamato per lavori alla monaci che da Santa Scolastica anda- Le altre voci variavano in base alle foresteria, sagrestia e monastero. Per i vano in altre sedi. Il 15 maggio 1705 si circostanze; ad esempio, le spese per lavori edili si acquistavano mattoni e pagarono le spese per fare accom- Fabriche e reparationi potevano mutare canali dalla fornace di Affile. Qualche pagnare l’infermo monaco Ippolito di notevolmente da un anno all’altro, a mese prima, nell’ottobre 1699, Gae- Piacenza (meglio noto come Ippolito seconda se c’era da far fronte all’or- tano Tommolillo ricevette 8 scudi per Pugnetti, personaggio in odore di dinaria manutenzione o si era impe- aver dipinto una tela posta sul camino santità, cui la gente del posto si rivolse gnati in grossi progetti. della camera dipinta. sempre con grande speranza), da Nel capitolo Tasse erano compresi i I cibi acquistati per la mensa dei mo- Foligno a Cesena. A fine maggio 1702 sostanziosi versamenti che Santa Sco- naci erano cipolle, fichi secchi, tinche, d. Anastasio Romano andò a Farfa; d. lastica faceva alla Congregazione Cas- trote, aringhe (saraghe), broccoli, mele, Antonio Maria di Cesena passò a sinese di cui era parte. La voce Calzol- uova (se ne compravano sempre a Ferrara; d. Filippo da Veroli insieme a aria comprendeva anche le spese per le centinaia), insalata, zucchine ed altri d. Benedetto Romano si recarono a scarpe dei salariati del monastero. ortaggi e legumi. Roma nel cenobio di San Paolo fuori le La lettura dei singoli capitoli riserva Un capitolo a sé era costituito dalla mura; il 31 gennaio 1700 d. Gregorio una massa di notizie. Foresteria. Qui si elencano le spese fatte Romano si trasferì a San Vitale di Ad esempio da quello detto Cartolaria per ospitare persone di riguardo, il cui Ravenna e a fine giugno lo raggiunse d. si apprende che molta carta usata in nome è precisato di tanto in tanto. In Arcangelo di Ravenna. monastero in quegli anni si acquistava questo caso i cibi erano più ricercati: nella fiera di Farfa da mercanti pro- fragole, capretti, polli e piccioni, lepri, Redazione venienti dall’attuale Umbria; in una so- limoncelli e formaggio Parmiggiano. Un la circostanza si fa riferimento al cartaro peccato di gola a cui era difficile sot- Segnalazione archivistica: M. Sciò di Subiaco. Si comprava carta cernaglia trarsi durante la calura estiva erano le (manufatto di seconda scelta, usato bevande fredde; così, per placare l’ar- 1) Ci siamo soffermati sugli ultimi anni del per gli imballaggi), carta dello Stellone sura degli ospiti e dei residenti, si paga- Seicento e sui primi del secolo successivo. (buona per l’allestimento delle vacchette rono a Filippo Pelliccia 7 scudi e 90 2) È il monaco a cui sono affidate funzioni stesse) e carta dell’Ancora, adatta per baiocchi per il trasporto di sessantasei amministrative. scrivere, usando penne d’Olanda acqui- some di neve. state a Roma per conto dell’abate. Il Porto di robbe è un capitolo interes- Sempre per il superiore del monastero, sante per intendere i rapporti com- nel febbraio 1700, venne realizzato merciali intrattenuti dal monastero. nell’Urbe un sigillo in acciaio con le Nel febbraio 1702 si annota un tra- insegne del cenobio. sporto di libri unitamente al moscatello In un’annotazione del 25 febbraio di Perugia e a due tele di quadro. Poco 1700 (capitolo Fabriche e reparationi) si tempo prima erano stati trasportati da 18 lumen Cronache Oricola 1910. Verbali di querela

roponiamo ai nostri lettori al- in direzione della faccia mi minacciò rimaneva avviluppato, per le gravi P cuni documenti inediti dell’Ar- e disse: “O pelle o quattrini”. Di tutto ustioni riportate nella notte suc- chivio Comunale di Oricola (AQ), questo intendo quelerarmi contro lo cessiva, il bambino stesso cessava di risalenti al biennio 1910-1912 (1). stesso individuo, riservandomi di vivere. Accede per il sopraluogo il Sono questi i primi anni in cui Ori- costituirmi parte civile, costituendo Pretore di Carsoli, e costatava la re- cola e Rocca di Botte, dopo lunghe tali fatti reati previsti e puniti dal sponsabilità di CENSI CLORINDA lotte si separarono da Pereto dive- Codice Penale, ho redatto il presente di Palmerino di anni 23 di Oricola, nendo entrambi comuni autonomi. verbale. Ad ora più tarda dello stesso alla quale il bambino era stato af- (2) giorno il De Angelis si appostò sotto fidato». Si tratta di quattro “Verbali di Que- casa mia, e mi fece chiamare dal Il terzo verbale ha come protagonisti rela” relativi a fatti di cronaca piut- ragazzino Siro Laurenti di Andrea, a due oricolani autori di una rissa che tosto gravi, redatti dal primo sindaco nome di un forestiero; ma invece uscì fortunatamente non ebbe conse- oricolano COSTANTINO NITO- mio marito, il quale sapendo ogni guenze gravi. I vecchi del posto nar- GLIA, che dovette faticare non poco cosa lo inseguì ingiuriandolo mentre rano di episodi simili che spesso nell’indagare l’esatto svolgimento dei egli fuggiva. Il ripetuto De Angelis avvenivano nell’osteria del paese. singoli episodi, e rimettere il tutto aveva manifestato alla bambina Il testo: «Comune di ORICOLA. nelle mani delle autorità: i Reali Cara- [+++], di volermi uccidere, perché […]. 25 febbraio 1912. Oggetto: binieri del limitrofo comune di Pe- sapeva che di tutto avevo dato conto Arresto di D’ORTENZIO FORTU- reto e la Reale Pretura di Carsoli. al Municipio. Letto e confermato alla NATO di Domenico. Ill.mo Sig. L’oggetto del primo verbale è: minac- presenza di BASILE REMIGIO di Comandante dei R. CC. Pereto. Alle cia a mano armata, questo il testo: « Davide e PETROCCHI LUIGI di ore 18 di oggi venivano a litigio L’anno millenovecentodieci, addì Gio Battista, in sotto firmato per D’ORTENZIO FORTUNATO di trentuno marzo, alle ore diciannove, essere la querelante analfabeta. In- Domenico e PARANINFI GIU- nell’ufficio comunale di Oricola. In- duco a testimoni: 1° D’Ortenzio Ma- SEPPE fu Lorenzo, ed avendo il nanzi di noi NITOGLIA COSTAN- ria in Graziani, 2° De Petris Fran- D’Ortenzio estratto un coltello, l’ho TINO, Sindaco del Comune suddet- cesca in Cacchione, 3° Marta De San- tratto in arresto, disarmandolo, con to, è comparsa BRUNI CATERINA, tis di Filippo, 4° Guido Minati fu l’aiuto del Messo comunale Minati di Oricola ed ANTONINI GER- Edoardo. In seguito di che il sotto- Decio. A mezzo delle Guardie Cam- MANO, la quale ha dichiarato: «In scritto Sindaco volendosi persuadere pestri Graziani Giovanni e D’Ago- uno dei giorni della settimana Santa della verità della minaccia intendo stino Anselmo, lo invio alla S. V. scorsa, che non saprei precisare, interrogare i testimoni. De Petris affinchè lo traduca innanzi al Pretore mentre ero sola in casa, entrò DE Francesca dichiarò che quel pome- di Carsoli per l’analogo procedi- ANGELIS TULLIO di Enrico, di riggio vide la Bruni, sentì questa gri- mento. Rimetto anche il corpo del Carsoli e residente a Oricola, il quale dare e voltandosi vide il De Angelis reato debitamente suggellato e fir- cominciò a dirmi parole sconcie e a con una rivoltella in mano. Le altre mato, perché venga consegnato farmi insistentemente delle proposte testimoni dichiararono di aver visto all’autorità giudiziaria. Apposito ver- oscene, tanto che fui costretta a usci- puntare l’arma stessa verso la Bruni bale sarà da me rimesso al Sig. Pre- re e chiamare per ben due volte la mia con le parole di minaccia». tore. Il Sindaco». vicina D’ORTENZIO ANTONIA. Il secondo verbale narra di un inci- Altro verbale: «Comune di ORI- Altra volta il De AngA elis incontran- dente domestico che purtroppo cau- COLA. […]. 15-09-1912. Oggetto: domi di notte vicino alla mia casa sò la tragica morte di un bambino. Minaccia a mano armata. Nell’anno azzardò mettermi le mani sotto le Il testo è come segue: «Comune di millenovecentododici, addì 15 vesti, tanto che fui costretta a chia- ORICOLA. […]. 3-2-1911. Oggetto: settembre in Oricola e nella residenza mare mio marito e il De Angelis fug- Morte di un bambino di diciotto Municipale. Innanzi di me BASILE gì. L’altro giorno poi verso le ore 14, mesi. Ieri l’altro, verso le ore nove, RINALDO, assessore anziano, in mentre tornavo unitamente a MA- nella casa posta in via PURPALAZ- assenza del Sindaco, è comparso RIA D’ORTENZIO in Graziani, dal ZO n. 11, il bambino D’ORTEN- LAURENZI MARIO fu Vincenzo, fosso RIOSECCO, ove ero stata a ZIO ANGELO, di Ernesto e di di anni 41, contadino di Oricola, il lavare della biancheria, incontrai il LUCIDI BARBTOLOMEA, di mesi quale ha esposto: Ieri l’altro verso le De Angelis il quale estrasseC dalla diciotto, nell’assenza dei propri ge- ore quattordici DE SANTIS EGEO tasca una rivoltella e puntandomela nitori, si avvicinava al fuoco e ne di Giacinto, di anni 45, contadino di lumen 19 Oricola, sapendo che io dovevo Biografie passare per la contrada CANZA- TORA, affidò la sua somara al Don Antonio Nitoglia: un prete contadino PERUZZI GIOVANNI perseverante di Antonio, e mi appostò in detta località, in un tratto di via nascosta e d Antonio Nitoglia, sacerdote un’altra pubblicazione L’Apostolato riparata da fratte, con intenzioni A oricolano, abbiamo fatto cenno degli Infermi e la principessa di Piemonte evidenti di aggredirmi. Fortunata- in un precedente fascicolo (1), ispettrice della Croce Rossa Italiana. mente io ripassai in compagnia di pubblicando l’inno dedicato alla santa Ancora in altra lettera datata Oricola LAURENZI SANTE di Francesco, patrona di Oricola, santa Restituta. 11 ottobre 1942, chiede a Mussolini un e nonostante la presenza di questo, il Torneremo ad occuparci di lui su aiuto per la stampa della sua ultima De Santis mi affrontò incolpandomi queste pagine, per vicende legate a fatica dove nella parte finale si fa rife- di avergli sottratto della calce e alle Bagnoli vescovo dei Marsi, e nel con- rimento alla morte di Bruno figlio del mie giustificazioni di non aver nulla testo di ricerche sull’OVRA, la polizia Duce. toccato, impugnò una rivoltella segreta fascista. Poiché i tempi sono difficili mi permetto di minacciandomi di morte. In quel Qui parleremo dell’abitudine del sa- chiedere un sussidio speciale per stampare mentre compare LAURINO LAU- cerdote a scrivere opere di diverso l’opuscolo, oppure prego di mandare l’opu- RENTI di Ulisse, ed il De Santis, contenuto, alla loro stampa e distri- scolo stesso alla stamperia del Popolo d’Italia sentendo come reclamavo ad alta buzione, anche con mezzi insoliti e a perché ne pubblichi duemila copie e faccia vove la ingiusta minaccia fattami a volte invadenti. notare sull’opuscolo in ciascuna copia lire 5, mano armata, rintascò la rivoltella, Nella promozione delle sue fatiche rimettendo a me l’importo. L’opera in que- senza giustificarsi innanzi al nuovo non dimenticava la veste di parroco. stione, poco più di cinque fogli datti- testimone, anzi il De Santis mi corse Il 18 aprile 1934 si recò a Roma, presso loscritti, è allegata in bozza alla lettera ancora dietro insultandomi. Costi- la sede del Ministero dell’Interno, con ed è intitolata: Pio e mesto ricordo. A Me- tuendo ciò minaccia a mano armata, l’intenzione di ottenere un appunta- moria dei propri soldati caduti in Guerra ed a ne espongo querela, con riserva di mento per incontrare Mussolini, ma conforto delle madri, delle vedove e degli Orf- costituirmi parte civile. Come pure poté vedere solo Osvaldo Sebastiani, ani. La nobile figura di Bruno Mussolini. do querela per le imputazione da segretario particolare. Questi appuntò Vistosa la dedica: ladro a me fatta per la predetta calce, le richieste di Nitoglia e prese in conse- A sua Ecc. che io non ho mai venduta. Del che gna il libro che l’oricolano aveva por- Benito Mussolini ho redatto il presente verbale che tato in dono Lezioni di religione. Egli In quest’ora di sangue, colpito da grave lutto, rimetto alla S. V. Ill.ma per l’oppor- anelava ad un incontro per ottenere una L’autore offre e dedica. tuno procedimento». (3) parola a favore del libro, ed un sussidio di £ Il contenuto è un arcipelago di pen- 10.000, più un intervento presso il Ministero sierei e riflessioni. L’autore passa da Sergio Maialetti dei LL.PP. [Lavori Pubblici] e Finanze, riferimenti biblici, ad un’umanità tra- per il sollecito di una pratica [relativa al] vagliata e afflitta dalla guerra, alla bat- terremoto. taglia di Lepanto, agli eroi del Risor- 1) I verbali si conservano presso l’ Archivio Con ironia venne annotato sotto il gimento, ai caduti sepolti a Redipuglia. Comunale di Oricola, all’interno di un volu- minoso faldone. Tutto il materiale conser- promemoria, a matita, il commento: Alle donne cristiane, che piangono i vato risulta essere in un ottimo stato di con- Solo? loro figli ricorda che la Religione vuole la servazione, purtroppo non è inventariato. Il 2 maggio dello stesso anno Nitoglia rassegnazione e rammenta le spartane, Colgo l’occasione per ringraziare l’Ammini- tornò alla carica, per conoscere l’esito che dicevano ai loro uomini di tornare strazione Comunale, per la cortese disponi- della sua richiesta. con lo scudo o sullo scudo. Chiude bilità. 2) La legge che proclamava Oricola e Rocca Il 14 febbraio 1936 era di nuovo a l’opera un richiamo a Bruno Mus- di Botte in comuni autonomi, venne pubbli- Roma (alloggiava in via Cola di Rienzo solini. Prostrati sulla tomba immatura di cata nella Gazzetta Ufficiale del Regno, il 7 52), alla ricerca di un’udienza con lui, che racchiude l’eroe dell’aria, e la purezza gennaio 1908, n. 4. Il primo Consiglio Co- Mussolini per ottenere l’appoggio alla più cara della gioventù e della patria, innal- munale venne eletto nella tornata elettorale diffusione della sua opera Balilla e ziamo a te, o Duce il cuore e lamento, a Te del 10 gennaio 1910. 3) Una copia del verbale fu inviata al Pretore Avanguardisti. Piccole e Giovani italiani. padre, trafitto da immane dolore, ma orgo- di Carsoli. Desiderava che il Duce facesse pres- glioso di aver offerto sull’altare della reden- sioni su Renato Ricci, presidente e zione italica il figlio migliore e più caro al tuo fondatore dell’Opera Nazionale cuore. Balilla, per l’acquisto di 800 copie del suo Il sacrificio di lui è prodromo della gloria libro. vittoriosa delle nostre armi e la sua memoria Il 22 settembre 1940 Antonio conse- rimarrà scolpita nell’eterno bronzo degli eroi. gnò al capo del governo 24 copie di Le richieste di Antonio, come è nel suo 20 lumen stile, non si fermano qui, coglie perciò questo Governo non è disposto a l’occasione per domandare aiuto nel corrispondergli alcun importo, facendogli risolvere la questione legata alla spe- inoltre notare le eccessive noie e perdite di dizione di libri a Rodolfo Graziani, nel tempo che ha causato ai dipendenti uffici». periodo in cui era impegnato nella Dopo questa lettera è difficile credere campagna militare in Etiopia (1935- che Amicucci si sia ancora interessato 36). della vicenda (2). Nitoglia, che definisce il generale Gra- Altri documenti attestano analoghe ziani mio compagno di scuola, gli aveva circostanze. spedito alcuni libri, ricevendo in Il 2 agosto 1934 la Sacra Congrega- cambio diecimila lire. Poi su consiglio zione Concistoriale indirizzò al ve- del fratello di lui, ne spedì altri (ben scovo dei Marsi, Pio Marcello Bagnoli, cinque casse) presumendo l’accettazione. una reprimenda sull’operato di Ni- Così Antonio scrive a Mussolini: in un toglia. primo tempo Graziani non volle accettarle, Lettera di Ermanno Amicucci. Eccellenza R.ma, il sac. Antonio Nitoglia di ma poi diede l’ordine dell’inoltro […]. Du- volumi si trovano giacenti alla R. Dogana di cotesta diocesi ha scritto al segretario di mon. rante le more della spedizione le casse furono Napoli, non saprei in che modo agevolare il Vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola un accettate sugli steccati del territorio francese di rev. Nitoglia. biglietto di cui le rimetto copia. Gibuti, con la condizione esplicita che il La nota è questa. Come l’Ecc. V. Re.ma vedrà, non solo è poco Governo Francese non intendeva rispondere Il sacerdote Antonio NITOGLIA di Ori- rispettoso il modo di esprimersi e l’insistenza delle avarie. cola (L’Aquila) si rivolse già a questo Mini- di detto sacerdote; ma è assai poco corretto Ciò risulta dalla risposta data dal sig. Am- stero per ottenere il pagamento di una cassa di l’inviare libri ai Vescovi, esigendo poi un’of- basciatore Francese, che io mandai al Mini- libri da lui spediti in Eritrea e per la quale ferta, o il ritorno dei medesimi. stero dell’Africa Italiana. aveva richiesto £.11.050 poi ridotte a Vostra Eccellenza pertanto vorrà richia- Avvenuto lo smarrimento o per furto o per £.5.500. marlo e, se crede, ammonirlo anche da parte di qualsiasi altra ragione io ho il diritto al danno Il Governo dell’Eritrea a cui la richiesta fu questa S. Congregazione […]. di guerra. Comunque per spirito patriottico comunicata per ragioni di competenza, Così Antonio rispose il 16 luglio 1934 riduco la somma di lire 22.000 a sole dimostrò la infondatezza della richiesta stessa al segretario del vescovo: nulla ho rice- diecimila. Ma prego Vostra Ecc. intervenire e trasmise copia di una lettera indirizzata alla vuto, malgrado un sollecito. Offrire è lecito, ma sollecitamente ed energicamente per tutte le R. Questura de L’Aquila affinché lo avesse nel caso non è lecito ritenere. Si compiaccia ragioni e considerazioni già ampiamente invitato a desistere dalle sue "capziose" dunque pregare il Vescovo di restituirmi i svolte nelle mie lettere precedenti. richieste facendogli ben comprendere quanto libri con cortese sollecitudine, diversamente Scorrendo le carte d’archivio trovia- appresso (si trascrive la lettera del Governo): sarò costretto invocare l’intervento della mo che si era interessato alle istanze di «che la merce non è stata mai ordinata e tanto Superiore Autorità. I libri in questione Nitoglia, Ermanno Amicucci, un per- meno la spedizione autorizzata da nessuno; erano copie delle Lezioni di religione per sonaggio importante nel fascismo che appena saputo della sua arbitraria insegnanti, oltre ad un testo di cui non ci nazionale, a quel tempo Sottosegre- iniziativa questo Governo s’affrettò ad avver- è noto il titolo (3). tario di Stato per le Corporazioni, nato tirlo di sospendere l’invio informandolo pure a Tagliacozzo, dove Antonio era par- che, qualora la spedizione fosse già avvenuta, Michele Sciò roco di San Pietro. la cassa sarebbe stata restituita; Scrive Amicucci il 13 settembre 1941 che la cassa non è stata svincolata sub condi- 1) Cfr. il foglio di Lumen, 32 (2012), p. 40. al capo gabinetto del ministro per zione di accettazione, ma semplicemente per 2) Le notizie sono tratte dall’Archivio Cen- l’Africa Orientale, dr. Renzo Mare- essere immediatamente respinta tramite la trale dello Stato, Segreteria Particolare del Duce. gazzi: vengo vivamente interessato in favore Società Gondrand, come infatti avvenne; che Carteggio Ordinario, b. 2184, fasc. 541860. del sacerdote Antonio Nitoglia di Oricola quindi la cassa stessa non è stata aperta da 3) Archivio Segreto Vaticano, Congregazione (L’Aquila), il quale ha presentato tempo fa nessuno; Concistoriale. Positiones. Marsi 1 (1904-1919), domanda al tuo Ministero per ottenere il che per una simile cervellotica iniziativa fasc. Marsi. Del sac. Nitoglia Antonio. pagamento di alcuni libri spediti a Gibuti questo Governo dovette sostenere le spese di durante la campagna italo-etiopica del 1936. rispedizione le quali, solo per una certa […] Ti sarò grato se vorrai esaminare con longanimità, non furono poste a carico del benevolenza la possibilità di accogliere la sacerdote stesso; richiesta […]. che la cassa contenente la merce, in giacenza Maregazzi rispose il 4 ottobre 1941. In presso la R. Dogana di Napoli, è tutt’ora a via riservata ti trasmetto copia della nota completa disposizione del Nitoglia; inviatami in proposito, dal competente che infine fece egli stesso male a spedire merce Ufficio. Allo stato delle cose e anche perché i senza alcuna richiesta ne autorizzazione e che lumen 21 Biografie Una parrocchia per Mariano Mariani

ariano Mariani di Oricola, pa- formassero nel seminario di Pescina; chiesa di San Nicola. Gli imposero co- M dre del più noto Livio Mariani 2) era necessaria una dispensa del so- me secondo nome: Pietro. (1), si acculturò come molti altri ra- vrano affinchè suo zio Prospero, il sa- Cosa fece Mariano dai ventitrè anni fi- gazzi delle famiglie più in vista del Car- cerdote vecchio di cui parlavano gli ammi- no alle nozze non ci è noto con certez- seolano nel seminario di Subiaco (2). nistratori di Oricola, potesse vivere za, secondo un ricordo familiare a- Terminato l’iter formativo tentò di insieme a lui. vrebbe tentato la carriera militare (6). trovare un impiego nel suo paese na- Per superare tutti gli impedimenti il Tra le carte consultate ci potrebbe es- tale e per far questo cercò i necessari nostro aspirante sacerdote inviò una sere una conferma indiretta a questa appoggi appellandosi addirittura al re supplica al re. memoria: l’assenso regio al matrimo- di Napoli. Mariano Mariani della terra di Oricola in nio datato 14 novembre 1789, autoriz- La situazione presente ad Oricola è provincia di Abruzzo Ultra, e diocesi di zazione necessaria per gli ufficiali (7), illustrata in una dichiarazione delle au- Marsi umiliato al Trono Reale della Maestà insieme all’altro consenso espresso dal torità del posto (3). Si testifica da noi qui Vostra con tutto l’ossequio le rappresenta padre Gian Nicola. sottoscritti Sindaco [ed] eletti dell’Università come dal primo uso di sua ragione fu ispirato Redazione di detta terra d’Oricola […] come questa di attendere all’Ecclesiastico, e di farsi sacer- medesima nostra Patria è composta sin’ al dote. Segnalazione archivistica: M. Sciò presente giorno di anime in numero seicento Prosegue citando gli studi nel semi- 1) M. Sciò, Livio Mariani. Note biografiche, Pie- circa, ed all’incontro non vi sono se non se nario di Subiaco, espone il desiderio di trasecca di Carsoli 2005. quattro sacerdoti, uno vecchio quasi cadente, e essere prete nel paese natale e chiude la 2) Subiaco non è l’unico posto dove la gio- due altri di competente età Paesani, ed il supplica pretendendo che gli venga ventù del Carseolano veniva inviata per quarto è forastiere, talmente che non potendo concesso di convivere con lo zio e di istruirsi, anche Tivoli era adatta allo scopo. Ad esempio il fratello di Mariano, Giacomo, nel- detti quattro sacerdoti supplire conforme si fare le necessarie pressioni sul vescovo l’ottobre 1793 si recò nella città tiburtina per deve alla coltivazione di dette anime, le affinché gli concedesse le ordinazioni entrare in seminario dove rimase cinque anni medesime per qualché si sperimenta patiscono necessarie. Non intendeva recarsi nel come convittore. Terminato il quinquennio non poco detrimento per il culto divino […], e seminario di Pescina perché attesa l’età tornò ad Oricola per una breve vacanza. Tra- di peggio venendo a morire il sudetto sacerdote di anni ventitré compiti, atteso che è acciaccoso scorsa questa proseguì per il seminario di Pe- scina con lo scopo di ultimare gli studi. Vi ri- vecchio, molto più si renderebbero le sudette di salute, ed atteso che Pescina sudetto è un mase un mese, poi adducendo che l’ambiente anime prive della coltura, ed osservanza luogo di pessima aria, così non riesce a lui di non era adatto alla sua salute se ne tornò a casa. predette, specialmente in rapporto all’ammi- potersi ivi trasferire, e dimorare, tanto più, che Altra notizia estratta dai documenti è che nistrazione dei Santi Sagramenti. Ed es- nel seminario già lungamente vi è stato […]. Giacomo, fino al 1803, non aveva mai sendo che vi è Mariano Mariani nostro Laonde il supplicante […] umilmente la indossato una divisa militare; cfr. Archivio Diocesi dei Marsi (ADM), D/187. Oricola, b. 2, concittadino unico che potrebbe farsi sacerdote, supplica degnarsi aggraziarlo, perché possa fasc.: Sec. XIX, carte non numerate. quante volte si promovesse, se gli potrebbe ascendere al sacerdozio con ordinare al prefato 3) ADM, D/186. Oricola, b. 1, fasc.: Anni 1750- dalla sua Casa liberamente costituire il patri- vescovo di Marsi, che senza obbligo di semi- 79, carte non numerate. monio senza verun pregiudizio degl’altri, ri- nario debba tutti gli ordini conferirgli (4). 4) Idem. La supplica non è datata. manendo a tutti la piucché sufficiente porzione Le carte consultate non ci rivelano 5) ADM, D/187. Oricola, b. 2, fasc.: Anni 1780- 99, carte non numerate riguardanti il matri- loro. altro, ma crediamo che non se ne fece monio del Mariani. Anche il parroco curato Gaetano Lau- nulla fino ad arrivare al 1788, quando 6) Cfr. M. Sciò, op. cit., p. 1 nota 2. rentii era favorevole all’ingresso del Mariano chiese al parroco di Oricola 7) Codice delle leggi del Regno di Napoli di Alessio De Mariani in paese, in una dichiarazione di fare li proclami per le sue nozze con la Sariis, libro I, Napoli 1792, pp. 145-146. del 6 marzo 1778 scrisse: Mariano Ma- signorina Maria Tosi della terra di Ma- riani mio parrocchiano ritrovasi di età d’anni rano Equo. 23 compiti fin da gennaro […]. Il medesimo Nel fascicolo conservato presso l’ar- sino dalla sua fanciullezza ave atteso sempre chivio diocesano (5), oltre allo stato alli studij, tanto che per lo spazio di anni libero del Mariani, datato 15 novem- quattordici continuamente è stato nel pubblico bre 1789 e testimoniato da Domenico seminario di Subiaco Stato Papale; ed è un Antonio di Evangelista, c’è il certifi- giovine di ottimi costumi. cato battesimale dove si apprende che Queste buone referenze non furono era nato il 13 gennaio 1754 a Colli di sufficenti, due gli ostacoli: 1) l’ordina- Montebove da Domenica de Fausto e Stemma Mariani-Della Tosa (da: il foglio di Lu- rio diocesano voleva che i suoi preti si lo stesso giorno venne battezzato nella men, 16 (2006), p. 33). 22 lumen Storia L'uomo giusto al posto giusto Brevi note sulla nomina a vescovo di Pio Marcello Bagnoli

’uomo è padre Pio di San Giu- In pratica alla partenza di Giacci le L seppe, carmelitano scalzo, poi condizioni della diocesi erano disa- Pio Marcello Bagnoli vescovo della strose. diocesi dei Marsi. Il posto è la Marsica; Padre Pio di San Giuseppe, conosciu- un luogo, ad inizio Novecento, ar- to nel mondo come Marcello Bagnoli, retrato e pieno di contrasti sociali resi nato il 16 giugno 1859 a Lucignano Val ancora più caotici dal governo del di Pesa, comune di Montespertoli, ar- presule Francesco Giacci. Questi resse cidiocesi di Firenze. Nei tempi in cui si la diocesi per pochi anni, dal luglio pensava alla sua promozione a vesco- 1904 all’aprile 1909 (1), spesso in con- vo, ricopriva diversi incarichi: Defini- trasto con il clero del posto e con le po- tore Generale dell’Ordine dei Carme- polazioni, finendo anche sulla prima litani Scalzi e Consultore della Sacra pagina dei giornali locali per motivi Congregazione del Concilio e dei poco edificanti. Religiosi; era stato Visitatore aposto- Gli uffici vaticani vennero subissati di lico ad Aosta, Catania, Noto, Nicosia, Monsignor Francesco Giacci (da: M. Basilici, I lettere anonime, che censuravano il vescovi ..., op. cit., p. 87). Rossano Calabro, Santa Severina, Ca- suo operato (2). Tra le denunce ne riati e Nicastro. Inoltre fu Visitatore scegliamo due: una datata Tagliacozzo 5 lire annue a chiunque volesse le sedie in dell’Ordine dei Minimi, dei Padri della 12 novembre 1908, firmata dal Devo- chiesa in tutta la Diocesi. Sempre in Avez- Penitenza e delle Suore di S. Anna e tissimo Emilio Mastrone, nome proba- zano, durante la celebrazione delle della Provvidenza. bilmente falso; un’altra, senza data, Cresime, volle cresimare alcuni ragazzi La Sacra Congregazione Concisto- scritta da un anonimo appartenente ad e non altri, scatenando vive proteste. riale, nell’istruire la pratica per la sua una delle più nobili e religiose famiglie di Riuscì a sottrarsi all’ira della gente, fug- promozione, chiese notizie a chi lo Avezzano e Diocesi. gendo scortato dai carabinieri. Tale era conosceva (3). Alcune accuse presenti nel primo testo la frattura con i suoi fedeli, che recatosi Bagnorea [Bagnoreggio] 18 dicembre ci paiono gratuite, il vescovo riceve ogni a Scurcola insieme al cardinale Sera- 1908. In risposta al venerato foglio […] col tre mesi sequestri giudiziari, è accusato di fino Vannutelli non trovò ospitalità in quale mi chiede informazioni segrete sul omicidio; è accusato per stupro, è accusato per paese e dovette ricoverarsi in un monastero conto del M. R. p. Pio di S. Giuseppe furto; altre sembrano verosimili: è rozzo, abbandonato. dell’Ordine mio, […] eccole […] quanto ineducato; ha messo la rivoluzione nel popolo Scorrendo le lettere non è difficile ca- posso riferirle di certa scienza e coram fedele […] irruento maltratta in pubblico i pire che gli anonimi erano bene in- Domino. preti, ed infine si dice che venne apo- formati delle faccende della Chiesa 1° […] strofato davanti a tutti dai sindaci di marsicana, tanto da far pensare che al- 2° Quanto a salute, va soggetto di quanto a Avezzano e Gioia dei Marsi. cuni di essi si nascondessero tra il clero quando a qualche disturbo di nervi, e lo credo E il seminario?, si domanda l’anonimo, è locale o tra la gente ad esso vicina. anche leggermente affetto da mal di cuore: agonizzante con quattro alunni. però, nel complesso, la sua salute può dirsi Particolare risultava anche il suo ecces- buona, e questi piccoli incomodi non gli impe- sivo attaccamento al denaro; si diceva discono il lavoro. avaro all’eccesso, carpisce soldi da per tutto; 3° È religioso abbastanza, pio e zelante della vende benefici, arredi sacri e stoffe preziose. regolare osservanza. Le accuse formulate dall’anonimo di 4° Non gli fanno difetto né la prudenza, né Avezzano sono meno torbide, ma l’abilità nel disbrigo degli affari, anche com- puntuali. plicati; anzi posso affermare che è di un’avve- Monsignore ha poi radunato il Sinodo che dutezza non comune e che non è punto facile a non solo è riuscito una delusione; ma per le lasciarsi ingannare. innumerevoli tasse nuove introdottesi sul clero 5° Riguardo alla scienza, purtroppo egli non è e sul popolo è stato chiamato il Sinodo dell‚e all’altezza delle altre sue qualità. Non manca tasse e del mercimonio. […] obbligando tutti i d’ingegno, ma disgarziatamente ha fatto studi parroci a pagare al vescovo dalle 5 alle 50 lire poco serii, incompleti e interrotti dal servizio all’anno malgrado le proteste degli stessi Stemma con motto di Monsignor Giacci (da: M. militare [tre anni]. Conosce passibilmente la parroci. Ordinò di far pagare una tassa fino a Basilici, I vescovi..., op. cit., p. 88). teologia morale, ed oggi, per pratica, il Diritto lumen 23 dei Regolari; ma è poco addentro nella dimissionario e con altri per il recupero dei filosofia e nella Dogmatica ed è quasi digiuno capitali della cassa ecclesiastica, e nel trattare affatto di storia, di studi biblici, di scienze con le autorità laiche per esimersi dal rispon- naturali, nonché di letteratura italiana e dere alle loro richieste e per ottenere indiretta- latina. Debbo però dire che il p. Pio conosce se mente che non si interessassero più oltre del stesso, e mentre è il primo a deplorare di non disgraziato affare dopo le provvidenze adot- aver potuto compiere regolarmente i suoi studi, tate dall’autorità ecclesiastica. […] Mi si dice a tempo e luogo sa prudentemente tacere per che non sia uomo di Dottrina, e sarà vero, non com-promettersi, e finisce per cavarsela poiché anche a me è sembrato più valente nel- abbastanza bene anche colle persone l’operare che nello scrivere […]. Ammesso intelliggenti e colte. anche quindi che sia di scienza mediocre, sarei Pertanto, mentre da una parte sono costretto, di sommesso avviso che in una diocesi che non per debito di coscienza, a dichiarare che nel abbia un clero molto colto e nella quale sia detto religioso non vi è la scienza richiesta in necessaria più operosità che dottrina, egli con un vescovo, specie a’ dì nostri, dall’altra, Monsignor Marcello Bagnoli (da: M. Basilici, I la sua attività, con la sua prudenza e col suo tenuto conto delle altre sue qualità, e posto in vescovi ..., op. cit., p. 91). buono spirito potrebbe fare gran bene. concorso di un buon segretario per la revisione, drebbe nell’inconveniente, che si voleva evitare Quindi, con tali premesse, la nomina se non anche per la composizione di tutti gli col suo concorso. Il secondo pericolo è che il alla guida della diocesi dei Marsi è scritti da darsi alla stampa, crederei non vescovo divenga troppo vincolato e debitore al sembrata opportuna (4). Tra l’altro il essere ad avvilire la dignità episcopale, specie Segretario, della cui opera non può fare a dissesto lasciato da Giacci poneva la in una Diocesi non troppo importante e dove il meno; e così si aumenterebbero i casi pur trop- dottrina in secondo piano. clero non emerga per cultura. po non infrequenti e non mai abbastanza La gerarchia vaticana seppe leggere Quanto alle regioni più adatte per il p. Pio, lamentati di segretari, che fanno da vescovi. correttamente il contesto marsicano e qualora venisse promosso all’episcopato, mi Anche Bonzano si pose il problema vi mandò l’uomo giusto, non dispia- sembrerebbero la Toscana o la bassa Italia. della sede dove mandare Bagnoli, cer- cendo chi voleva Bagnoli in una sede Questo scriveva il confratello di Ba- to non nelle diocesi di Sicilia e di Cala- non troppo in vista. gnoli, Rinaldo Rousset, vescovo di Ba- bria, funestate dal recente terremoto, Peccato che il terremoto del gennaio gnoreggio, che lo ebbe al fianco per perché va soggetto di quando a quando a 1915 evidenziò i noti limiti culturali, quasi sei anni. qualche disturbo di nervi e pare anche leg- soprattutto nei rapporti con perso- Il vescovo di Caltanisetta, Antonio germente affetto di mal di cuore. naggi, che giunti nel cratere del sisma Augusto Intreccialagli, dello stesso Più netto fu il parere espresso da frate mostrarono un diverso stile nell’essere ordine del Bagnoli, scrisse l’8 gennaio Tommaso, come riferisce in una nota uomini di Chiesa, come l’allora sa- 1909: credo che potrà riuscire sufficentemente del 23 gennaio 1909: adesso, coll’uso vol- cerdote don Luigi Orione. nel ministero episcopale. Però mi sembrerebbe garissimo delle conferenze anche nei paesucoli, meno adatto per una Diocesi dove il clero e il è inconveniete gravissimo e dannoso avere un Michele Sciò popolo fossero molto evoluti in fatto d’istru- vescovo incapace di parlare. zione, nella quale non potrebbe distinguersi. Di diverso tenore è l’informativa sti- 1) M. Basilici, I vescovi della diocesi dei Marsi dall’anno 1385 al 2014, Edizioni Lo 2014, pp. A mio parere sarebbe ben collocato in qualche lata da B. Pompili l’11 gennaio 1909, in 87-88. secondaria diocesi della Calabria o di altra cui si parla dell’azione svolta da Ba- 2) Archivio Segreto Vaticano (ASV), Sacra regione che si trovi allo stesso livello. gnoli nella diocesi di Aosta, un am- Congregazione Concistoriale. Positiones, Marsi 1 Tali punti di vista furono sintetizzati biente turbato da un furto commesso (1904-19), fasc. Marsi. Circa il governo di M[on- da d. Giovanni Bonzano, Consultore ai danni delle casse diocesane e da una signo]r Giacci. Le carte non sono numerate. 3) Notizie in ASV, idem, fasc. Marsi. Provvista della Sacra Congregazione Concisto- campagna di stampa sostenuta dai della Sede. Le carte non sono numerate. I tratti riale, il 25 gennaio 1909. È vero che egli è giornali locali contro “le sottane spor- di testo sottolineati sono tali nei documenti abbastanza prudente per non scoprire questo che”, ossia contro alcuni uomini di originali. suo lato debole [quelloA culturale], ma potra chiesa coinvolti in fatti scandalosi. 4) Immediatamente dopo Giacci la diocesi fu Egli far ciò a lungo, con persone istruite, colle In tempo relativamente breve egli ricondusse la affidata, per pochi mesi, a Cola Nicola (10 maggio 1910-14 agosto 1910), poi la sede quali, per ragioni di ufficio, debba avere fre- concordia nel clero, ricuperò quasi l’intiero rimase vacante fino all’ingresso di Bagnoli il quente contatto e sia talvolta costretto a dire patrimonio della cassa dilapidato, regolò con 4 giugno 1911; vd. M. Basilici, op. cit., pp. 89 e chiaramente la sua opinione? Poi, com- norme sicure l’amministrazione, provvide 91-92. menta, riferendosi a quanto proposto opportunamente affinché fossero sopiti gli da Rousset di affiancargli un valido scandali che minacciavano di avere un triste segretario commenta: ciò presenta per lo epilogo nei tribunali laici con grave disdoro del meno due pericoli. Il primo, che il Segretario, clero valdaostanoB. […] In modo particolare se non è più che fidato umile e prudCente, riveli debbo far menzione del tatto e dell’abilità ad altri la sua cooperazione, ed allora si ca- dimostrata dal p. Pio nelle pratiche col vescovo 24 lumen Documenti La visita pastorale del vescovo Giacci a Pereto

vendo compiuto la visita pasto- cata in modo più onorevole, e si so- custoditi nella sacrestia i sacri arredi, A rale, secondo le prescrizioni stituisca con altra più grande e meglio puliti i sacri vasi, specialmente all’in- canoniche, nella parrocchia di Pereto, visibile la piccola croce posta sulla ci- terno la coppa dei sacri calici, prov- forania di Carsoli, il 24 aprile 1907 masa. Dal lato del vangelo si provveg- veduti gli arredi che mancano, ed abbiamo disposto e decretato quanto ga a togliere la umidità che rende an- anche berrette e cotte convenienti per i segue. che gli altri altari che ci sono squallidi e sacerdoti. Tali precetti debbono essere Innanzi tutto la chiesa parrocchiale indecorosi. Nell’altare di S. Quirico pienamente e con sollecitudine ese- dovrà rimanere chiusa nelle ore del dev’essere tolto il simulacro della Ma- guiti, e nel caso contrario facciamo giorno, quando non v’intervengono i donna dei Bisognosi e sostituito con intendere fin da ora la minaccia delle fedeli, per impedire che sia profanata altro più conveniente. Le carteglorie pene canoniche, non escludendo l’in- dai ragazzi, i quali presentemente van- debbono essere rinnovate. terdetto sul luogo santo. no e si intrattengono nella chiesa e Il fonte battesimale deve essere posto La chiesa del SS. Salvatore è stata nella sacrestia senza alcuna sorveglian- dal lato del vangelo, e munito di can- recentemente ricostituita in parroc- za e salgono il campanile per dare il cello in ferro, o almeno di legno. In- chia. Con altro decreto saranno de- segno della scuola. Il sig.r arciprete tanto sia nelle pareti interne ricoperto terminati e descritti i confini del ter- renda noto questo decreto al munici- di drappo conveniente, e si metta mag- ritorio parrocchiale, e sarà armoniz- pio e procuri di ottenere, per quanto è giore attenzione alla nettezza, all’inter- zato il servizio delle due chiese par- possibile, che il suono della scuola non no sia ricoperto di un conopeo, e sia rocchiali. Intanto è necessario provve- pregiudichi al decoro della Casa di sostituita o almeno ripulita la imma- dere al restauro quasi totale del luogo Dio. Meglio sarebbe affidare tale in- gine del battesimo del N. S. G. C. santo, per il totale abbandono, in cui è combenza al sacrestano, e se questo La custodia degli oli santi sia mante- stato lasciato per tanti anni. Si cominci non si può ottenere, si rimedi, aprendo nuta con maggiore riverenza ed abbia almeno per ora dal restauro degli altari, nella parte esterna un accesso al cam- all’esterno la iscrizione possibilmente e della biancheria e paramenti neces- panile. In ogni caso la riverenza dovuta in lettere dorate: Olea Sancta, e nella sari per la celebrazione del S. Sacrifizio. al santuario deve essere ad ogni costo parte interna sia ricoperta di stoffa Nella chiesa parrocchiale si rinnovi più mantenuta, e se non si può in alcun conveniente. frequentemente l’acqua benedetta, modo provvedere al suono della Non sono state adempiute le pre- non solo nella chiesa ma eziandio nella scuola, l’arciprete dovrà compiere il scrizioni sinodali circa i confessionali sacrestia, e non si trascuri di lavare suo dovere, chiudendo la chiesa nelle ed ordiniamo, che siano sollecita- spesso diligentemente i vasi dell’acqua ore del giorno. mente e pienamente compiute. santa. Sieno meglio custoditi i sacri Non si permetta, che una vera turba di I sacri arredi furono in buona parte paramenti. Si abbiano sempre non ragazzi si raccolga nel campanile per il trovati in stato buono, alcuni furon1o meno di tre berrette convenienti e no2n suono delle campane specialmente nei dichiarati sospesi fino a che non sieno meno di 3 cotte pulite per i sacerdoti giorni festivi, e per ovviare al pericolo restaurati ed altri assolutamente che quivi convengono in occasione di di una disgrazia sia restaurato il muro, interdetti. Il medesimo fu fatto nelle uffici o di feste. Si procuri un po di che serve di parapetto sotto le cam- altre due chiese di S. Giovanni Battista biancheria più fina specialmente quella pane. e del SS.mo Salvatore. Il sig.r Arciprete che serve per il S. Sacrifizio. S’istrui- Nell’interno della chiesa si badi mag- ha il dovere di formare un catalogo scano alcuni ragazzi a servire la S. giormente alla nettezza. Il cero Pa- esatto di tutti i sacri paramenti, divi- Messa ed assistere alle funzioni con la squale sia collocato sopra un apposito dendoli nelle tre indicate categorie, e sottana e la cotta. candeliere e non sopra un bracciuolo tale catalogo sarà allegato al presente Si adempia immediatamente la pre- di ferro. Negli altari laterali in genere si decreto. scrizione sinodale circa i legati. Il sig.r ripari subito l’intonaco rotto in varie Il sig.r Arciprete intimi alla Confra- Arciprete tenga appesa nella sacrestia parti. Il medesimo difetto deve essere ternita di S. Giovanni Battista di la tabella dei legati, e faccia eseguire tolto nell’altare maggiore, e per impe- provvedere meglio al decoroso man- tale disposizione anche nelle altre dire che il guasto si rinnovi non si per- tenimento della rispettiva chiesa. Do- chiese. Acquisti un libro per il registro metta più che la chiesa sia parata. vrà essere tolta la umidità del lato del delle S. Messe. In esso dovrà registrare Si rinnovino le carteglorie, le quali in Vangelo, meglio ornati e puliti gli tutte le messe celebrate pro populo genere sono vecchie, o sucide ed ille- altari; risarciti i confessionali colla ovvero ad intenti Episcopi indicando gibili. piena esecuzione delle prescrizioni si- non solo il giorno della celebrazione L’immagine del Sacro Cuore sia collo- nodali. Debbono essere meglio ma anche la festa o la domenica, che lumen 25 ricorre secondo il calendario. In altra Storia pagina registri tutte le messe della binazione e nelle pagini seguenti le Marcello I. Un cardinale, già vescovo dei messe offerte in occasione dei funerali Marsi, legato a latere nel Concilio Tridentino e quelle in soddisfazione di elemosine (Prima parte) ordinarie o straordinarie raccolte ad es. per le anime sante. Per queste prima ell’archivio parrocchiale della chiesa Non giunsero mai ad un grado superiore a indichi la somma raccolta e quindi uno N di Santa Lucia in Magliano dei quello di Patricius, cioè governatore ufficiale, ad uno registri gli uffici e tutte le sin- Marsi (AQ) si trovano alcuni appunti di perché non vollero smentire colle forme princi- gole messe lette celebrate. Tale regi- monsignor Domenico Scipioni (Magliano dei pesche la loro propia origine e il loro pro- stro dev’essere compiuto esattamente Marsi 6 marzo 1870-15 agosto 1940), pro- gramma. Non dobbiamo nascondere che se anno per anno. fessore del seminario diocesano e rettore dello gloriosa è la loro Memoria nei fasti di Men- Compia il sig.r Arciprete l’archivio stesso. Negli ultimi anni della sua vita comin- tana, la loro potenza e il loro atteggiamento fortunatamente esistente in quella ciò a scrivere una storia della diocesi dei Mar- marziale produsse lo spopolamento e la cadu- chiesa, classificando esattamente i do- si, dal titolo Epitome storica della dio- ta di codesto paese come centro abitato. cumenti esistenti e designandoli tutti cesi dei Marsi e Catalogo biografico Veggasi come coincida la età della massima in una rubricella per poterli all’uopo dei vescovi. potenza dei Crescenzi circa al 975 colla più facilmente rinvenire. Procuri di Utilizzando parte di questo materiale, cessazione della Sede Vescovile Nomentana supplire quel che manca, rintracciando Giuseppe Di Girolamo ha prodotto un 987. Di una Marozia dei Crescenzi nomen- i documenti, che mancano ed ag- dattiloscritto la cui copia è conservata nel- tani esiste tuttora il nome e ci è noto il moderno giungendo tutti quelli che sono pre- l’archivio della diocesi dei Marsi. Nel datti- casale di Grotta di Marozia sul punto di scritti nella nostra istruzione sugli loscritto si trovano notizie storiche dei vescovi riunione delle vie Salaria e Nomentana, due archivi inserita nel nostro secondo marsicani, in particolare da pag. 38 a pag. miglia dopo Mentana, nel sito delle Acque Sinodo, e seguendo per questi ultimi il 48, è riportata la vita del vescovo Marcello Labanae, presso l’antico Eretum. (In Ar- metodo in essa istruzione indicato. Crescenzi. Di seguito è riportata la trascri- chivio della R. Società Romana di Stor. Redigga in doppio esemplare uno sta- zione del testo relativo a questo vescovo. Patr. XI, pag. 105) to esatto della mensa parrocchiale Nel testo ci sono alcuni errori di battitura o Conservatori, Priori, secondo la tradizione, descrivendo tutti i fondi con tutte le alcuni caratteri sono mancanti, per rendere Papi usciti da essa ressero questa famiglia necessarie indicazioni di località, scorrevole la lettura del testo sono riportate le tanto celebre da essere annoverata nella Bolla quantità, qualità, confini, reddito, nei parole con i caratteri corretti o mancanti. Benedettina fra in nobili coscritti. (Ama- beni rustici descriva gli alberi che vi yden T., La storia delle famiglie romane di sono, designandone il numero, le Dal 1534 al 1546 la diocesi dei Marsi fu Teodoro Amayden con note ed aggiunte del spese, lo stato di vegetazione ecc. Sia governata da Marcello I che, creato in Com. Bertini. Stampato a Roma dal Col- veridico nel noverare i proventi della seguito cardinale, divenne legato a la- legio Araldico) Parrocchia, avvertendo di essere a tere di Giulio III nel Concilio di In tempi più recenti si ha memoria di quattro questo tenuto sub gravi. Di tale stato Trento. porporati, dottissimi e di alta considerazione, un esemplare sarà inviato in curia ed Discendeva dall’antica famiglia Cre- cioè il nostro Marcello, Pietropaolo, creato nel un altro deposto nell’archivio parroc- scenzi, la cui potenza si fa risalire al 1611, Alessandro creato nel 1675, Mar- chiale. Il medesimo si prescrive per la 900. cello, nunzio di Francia nel 1743, ultimo parrocchia del SS.mo Salvatore. Per la Secondo il Tomasselli «fu la prima della secolare famiglia, che sopravvisse per due fedele esecuzione di queste disposi- famiglia di Roma nei secoli X e XI. Il anni a Virgilio Crescenzio, morto nel 1671. zioni oneriamo la coscienza del sig.r nome e le memorie, sparse in tutte le Estinti i Crescenzi con Virgilio, vi successe la Arciprete. raccolte storiche e diplomatiche della famiglia dei Marchesi Serlupi, che ne assunse città, concorrono a convincere che fu il nome e lo stemma che è di rosso a tre crescenti Dalla nostra residenza 1 maggio 1907 famiglia di origine romana». Erano i d’oro e la filiera dentata dello stesso. (Ama- Crescenzi Rectores del Comitatus Sabi- yden: opera citata) + Francesco v. de’ Marsi nensis; abitavano in Roma sul Quirinale, in I Crescenzi avevano abitazione presso il linea retta delle loro possessioni della Sabina, Panteon e possedevano palazzi in molti punti Redazione perciò erano tutti De Caballo Marmoreo (i di Roma, come Piazza S. Agostino, a Monte colossi del Quirinale) ed in età alquanto Giordano, ecc. Il documento originale è nell’Archivio della Diocesi dei Marsi, Visite pastorali, b. 10. posteriore Nomentani, perché Nomento era Tuttora vi è il ricordo dell’antica loro dimora la loro rocca nella Sabina. Dunque fu questo nella via detta la Salita dei Crescenzi, che da il primo castello di origine non feudale ma Piazza del Panteon sbocca a via della dogana romana. I Crescenzi rappresentarono sempre vecchia. la nazionalità romana e anche le aspirazioni Il nostro Marcello nacque in Roma nel repubblicane contro i Papi e gli Imperatori. 1500, da Giovambattista e Ortenzia 26 lumen Serlupi, i quali sono ricordati in una Ancor canonico di S. Maria Maggiore fino al 1539 e il secondo fino al 1546. epigrafe posta sul pavimento sotto e Uditore di Rota, vacando la sede Non deve far meraviglia che stesse l’ultimo arco della navata sinistra in S. episcopale dei Marsi per la morte di lontano dalla residenza se consideria- Maria in Vallicella. Giovandionigi Maccafani, il Papa mo gli abusi prima del Concilio di Fin dalla prima giovinezza mostrò Clemente VII lo creò Vescovo dei Trento circa la residenza dei Vescovi indole buona e inclinata allo studio. Il Marsi il 19 gennaio 1534, e nel 20 feb- nelle proprie diocesi. I più non vi di- profitto mostrò bentosto con la braio, stesso anno, prese possesso del- moravano all’epoca della Rinascenza e straordinaria erudizione e perizia nelle la Chiesa Marsa a nome della Camera della Riforma, con grave pregiudizio leggi civili ed ecclesiastiche che gli me- Apostolica. della Religione e della disciplina eccle- ritarono credito singolarissimo presso Non bene lo dicono Vescovo di Mar- siastica. la Curia Romana. Con queste qualità sico il Pastor, il Moroni e il Cardella; con Ai 10 maggio 1547 assunto all’ammi- iniziò il curriculum honorum nella precisione dovevano chiamarla dei Marsi o nistrazione del Vescovado di Conza, fresca età di venticinque anni, in cui fu Marsicano, come lo disse Paolo Arnolfo, pub- rinunziò a quella dei Marsi, perché nominato Canonico della patriarcale blicando in Roma le decisioni: “Decisiones proprio in quella primavera Paolo III basilica di S. Maria Maggiore, e, quel Roate Romanae a R.P.D. Marcello Cre- emanò una costituzione per la quale che più rileva, a uditore di Rota; l’una e scentio romano S.P.A. causarum auditore et entro certo termine i cardinali dove- l’altra nomina fatta da Clemente VII. Episcopo Marsicano etc.” e come asserisce il vano rinunciare ai loro vescovadi, Quanto sia da considerarsi l’elezione a Lilli nella Storia di Camerino, di cui in salvo uno. Furono i Padri del Concilio uditore della Rota, basta ricordare seguito. Tridentino che decretarono l’obbligo l’importanza che aveva il famoso tri- A togliere ogni dubbio si fa menzione della residenza, comminando pene se- bunale e quali requisiti si richiedevano di tre bolle che il Di Pietro e il Corsi- verissime ai trasgressori. nell’eligendo, cioè dottrina profonda e gnani affermano esistere nell’archivio Essendo vescovo dei Marsi ebbe un specchiata moralità, per quanto lo vescovile dei Marsi. L’una del 1537 delicato incarico del sacro Collegio dei permettessero i tempi paganeggianti. riguarda il conferimento della Chiesa Cardinali presso la duchessa di Came- Si doveva mostrare la dottrina con un di S. Bartolomeo nel comune di Ta- rino. La duchessa di Camerino, Cate- saggio pubblico su qualche punto del- gliacozzo nella persona di d. Giovanni rina, conforme al suo volere, trattò il le leggi civili e canoniche nell’aula del Grifoni, in essa si legge: “Riverendo in matrimonio della figlia Giulia con Palazzo della Cancelleria Apostolica Christo Patri et Domino Marcello de Guidobaldo della Rovere, principe innanzi al collegio dei cardinali ai pre- Crescetiis Dei et Apostolicae sedis ereditario di Urbino. L’unione di Ca- lati della curia Romana e degli ufficiali gratia episcopo Marsicano”. merino con Urbino non sarebbe stata adunati con solennità. Oltre al saggio Nella seconda del 1544, con la quale tollerata da verun Papa. Perciò pro- pubblico se ne doveva sostenere un conferisce i benefici di S. Nicola Fer- fittando della vacanza della Sede altro privato e più rigoroso dinanzi gli rato e di S. Simone in Canzano, si Apostolica per la morte di Clemente Uditori della medesima Rota. intitola: “Administrator Ecclesiae VII il 12 ottobre 1534 con gran fretta e Per constatare la buona morale si Marsorum”. La terza del 4 maggio segretezza si concluse il patto nuziale istituiva un processo formale circa la 1546, con la quale si conferisce il nella fortezza di Camerino. Poiché la legittimità dei natali e i buoni costumi. beneficio di S. Anzuino in Poggio sposa non aveva che undici anni e Il Crescenzi portò nell’ufficio una Filippo al chierico Lodovico Battista; mezzo fu differita la consumazione grande attività scientifica, come si porta il seguente titolo: “Marcellus del matrimonio. argomenta dalle decisiones che vanno miseratione divina tituli S. Marcelli “Trapelò dice il Lilli questo al collegio sotto il nome DICISIONES ROTAE Sanctae Romanae Ecclesiae Praesbiter dei Cardinali, che spedì incontinente ROMANAE A R.P.D. MARCELLO Cardinalis de Crescentiis, nuncupatus da Roma a Camerino Marcello Cre- CRESCENTIO ROMANO etc. Ecclesiae Marsorum perpettus Ad- scenzi, Vescovo allora dei Marsi, e, Le quali decisioni divennero celebri tanto che ministrator”. dopo, cardinale, e per esso fu fatto il Pallavicini per esse lo dichiara gran leghista Quale fosse stato il suo zelo nel go- intendere alla Duchessa che avanti MARCELLO CRESCENTIO verno della Chiesa dei Marsi non si l’elettione del nuovo Pontefice avver- GRAN LEGHISTA COME SI conosce abbastanza, poiché per l’udi- tisse di non stringere il matrimonio SCORGE DALLE SUE CELEBRI torato della Rota e per altri incarichi della principessa con alcuno e parti- DECISIONI (Pallavicino, Storia del della S. Sede fu lontano della resi- colarmente con Francesco Maria, du- Concilio di Trento) denza, anzi c’è da dubitare se venisse ca di Urbino, ch’era stato nemico della E con il Pallavicino concorda il Mo- alcuna volta in Diocesi. Per il disbrigo Sede Apostolica”. Ma poche ore dopo roni: Le sue decisioni di Rota lo resero celebre degli affari comuni nominò vicari la firma arrivò il Crescenzi, il quale (Moroni, Dizionario di erudizione storico- uomini esperti e di specchiata condot- “dopo aver esposta l’imbasciata si ecclesiastico) e il Cardella: Le sue decisioni di ta, rara avis in quei tristi tempi, quali sforzò di insinuare alla Duchessa il Rota lo rendono celebre e famoso. (Cardella: Annicchito proposto di S. Sebastiano pericolo in che quella risoluzione si IV 236 vol 5 pag. 134) e D. Serafino Leone di Lecce, il primo metteva d’una guerra ai loro vesco- lumen 27 vadi, col nuovo Pontefice e aperta- altri eletti non si trovasse alcun signore che de negozi, perché di nessuno si mente le accennò ch’era in concetto grande e ricco. A tal proposito il sentono espeditioni”. della Corte di Roma di haver fatta Serristori così notificava il 13 maggio Il Crescenzi sconsigliò il Papa dalla quella risoluzione, o per soverchia im- 1542, mettendo a confronto la gioia guerra di Parma, sia perché Giulio III becillità, e facilità, o per eccesso d’am- che regnava nella elezione dei Car- non capace di stare all’altezza di simili bitione; la quale, aggiunse, Dio non dinali Italiani con la malinconia pre- affari e corto di mezzi, sia perché com- voglia, Signora, che non sia per aver sente: “Oggi si è fatto il contrario, che prendeva che tale guerra avrebbe por- principi più tosto retrogradi, che pro- vedete ogni uomo da bene stupefatto, tato un forte contraccolpo al Concilio, gressivi e che nel voler accrescere lo attonito e disperato, li plebei allegri, che si teneva aperto per la riforma del- stato a vostra figliuola, non private la sentendo che sia il tempo loro, i mer- la Chiesa. stessa e la famiglia di quello ch’oggi canti et altri disperati che non vende- Il 27 febbraio 1550 fu chiamato a far possiede. Ciò detto, prese licenzia, con ranno pure una berretta nuova et ci è parte della Inquisizione, confermato iscusarsi, se d’ordine del Collegio una malinconia et una disperatione, da Giulio III, per combattere il movi- Apostolico per un cursore, venuto a che come questa città habbi la peste o mento protestante che minacciava quello effetto da Roma, le facesse pre- vedi a sacco et ci sia obsedione attorno l’Italia, e il 5 novembre 1550 fu incari- sentare una inibizione come fece e et ogni galante buono ha smarrito et cato con i cardinali Cervini, Morone e partì”. (Lili, loc. cit) perso la tramontana”. (Archivio di Pole per la riforma dell’Università Ro- Il Vescovo dei Marsi, Crescenzi, nel stato di Firenze) mana. Concistoro del 31 maggio 1542, fu Fatto cardinale, venne assunto a segre- Ma l’incarico più importante fu quello creato cardinale da Paolo III con il tario della segnatura dei Brevi e ad altre di presiedere il Concilio Tridentino in titolo dei SS. Giovanni e Paolo, nel cariche. Fu legato perpetuo di Bolo- rappresentanza del Papa. Concistoro del 6 novembre dello stes- gna, abate commendatario del celebre Giulio III, nell’aprile del 1550, nominò so anno, passò al titolo di S. Marcello monastero di S. Bartolomeo di Fer- una commissione per trattare la riaper- (Arch. Vat. Act. Cons. ab anno 1517 rara, protettore degli Ordini Cister- tura del Concilio. ad an. 1548), titolo che ritenne fino alla censi ed Olivetani e della confraternita Bisogna premettere che in conse- morte, così leggendosi nel decreto di di nobili cittadini, essendosi erette per guenza di una epidemia manifestatasi sospensione del Concilio Tridentino consiglio di S. Ignazio due case per in quella città e per la quale morirono del 28 aprile 1552: “tam eorum pro- catecumeni e per donne a facilitare la in breve tempo il Generale dei France- prio (nomine), quam rev.mi et illustris- conversione degli Ebrei. scani, un vescovo e parecchi altri, il simi domini Marcelli, titulo S. Marcelli Ebbe da Giulio III, insieme a De Concilio fu trasferito a Bologna. Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalis Cuois, Carafa, Sfrondato, Pole e Cibo, Composero la commissione i cardinali Crescentii legati etc”. cardinali, l’incarico per la riforma del Cupis, Carafa, Morone, Crescenzi, L’elezione a cardinale del Crescenzi fu clero, specialmente della Dataria per Sfrondato, Pole e Cervini. Veniva chia- fieramente contrastata dal Sacro Col- regolare la sconsiderata distribuzione mato dalla Germania Sebastiano Pe- legio. L’opposizione apparve giva [?] dei benefizi e mettere un freno all’a- ghinio per dar relazione. Si discussero nel Concistoro del 31 maggio 1542. varizia dei capi della curia e del lusso le difficoltà del Morone contro la rias- Ragioni disparate si accamparono degli ecclesiastici. sunzione del Concilio in Trento. Ma contro. Non ultima quella di non con- Il Papa si serviva dell’opera del Cre- dopo averle esaminate attentamente, tinuare a dar materia di sfruttamento ai scenzi in ogni circostanza di maggior la Commissione deliberò la riapertura Luterani con le infornate di molti rilievo, tanto da destare le gelosie degli del Concilio (Massarelli, vol. VI pag. cardinali, come era avvenuto per la altri, che attribuivano al Crescenzi il 56), deliberazione che fu confermata grande promozione di Leone X del ritardo degli affari. Il Massarelli dice dal Papa con bolla del 14 novembre 1517. [nel testo è segnalata una nota, ma non 1550. Furono presi di mira, in modo spe- esiste nel documento] “Buonanni ve- Nel Concistoro del 4 marzo 1551 ciale, Gianvincenzo Acquaviva, castel- de molto di cattivo occhio Crescenzi”; Giulio III nominò legatus a latere e lano di S. Angelo. Roberto Pucci e ai 7 luglio 1550 riferisce: “di qua va primo presidente del Concilio il car- Marcello Crescenzi, per ragioni di lunghissima ogni espeditione poiché dinale Marcello Crescenzi, e Nunzi condotta non del tutto infondate. sua Santità cedendo pochi negocia gli Apostolici con qualità anche di Pre- Fino all’ultimo momento il Sacro Col- rimette tutti a Crescenzi che per natura sidenti, Sebastiano Paghino, arcive- legio si sforzò di fare eccezioni, ma il et accidente va così tardo nelle espe- scovo di Siponto, e Luigi Lippomano, Papa Paolo III tenne duro e il 2 giugno ditioni, che è stento a cavargliene una vescovo di (Pallavicino, 11, 13, furono elevati alla sacra porpora i dalle mani” ai 19 luglio torna a lagnarsi 1 Massarelli) suddetti, compreso Crescenzi. delle lunghezze di Crescenzi; ai 9 ago- Nello stesso giorno fu messo il breve, Neppure la nobiltà romana e gli affa- sto aggiunge: “Sua Santità non può con il quale i predetti prelati riceve- risti rimasero soddisfatti di questa star senza lui (Crescenzi) et quando è vano il presiedere il Concilio in nome creazione, poiché videro che fra gli seco devono trattare d’ogni altra cosa del Papa, non potendo questo recar- 28 lumen visi personalmente per motivo dell’e- zione funebre, recitata in Verona in maggio si recò a Verona, presso gli tà, della salute cagionevole e di molti occasione delle solenni esequie del Olivetani, di cui era protettore. altri impedimenti (Rainaldi 1551 n.4) cardinale, dice che egli riteneva be- Racconta Giovanni Heidano di Stra- L’8 marzo il Papa, giacente in letto, nissimo a memoria le sentenze profe- sburgo che durante la malattia gli malato di gotta, consegnò nella sua rite da cento di quei padri e che all’im- sembrava vedere un fiero e orribile stanza da dormire al cardinal legato provviso con tutte le circostanze mastino. Il Cardella dice che questa Crescenzi la Croce Legatizia alla pre- esponeva il voto di ognuno di essi sia una favola; lo Spondano lo nega. senza di tutti i cardinali. Due giorni con maravigliosa eloquenza. dopo il Crescenzi partiva da Roma per Divenuta più grave la malattia, fu a cura di Massimo Basilici Bologna ad attendere nuovi ordini. costretto abbandonare Trento e il 26 Infatti il Papa, per mezzo del Massa- relli, segretario del Concilio, ordinò al Legato Cardinal Crescenzi, dimorante a Bologna, di aprire il Concilio il 1 maggio a condizione che il Dandino Artisti portasse notizie conformi alle inten- zioni dell’Imperatore; in caso con- Lo scultore Franco Marcangeli trario facessero l’apertura il Paghinio e il Lippamano. ranco Marcangeli è uno scultore di misericordia spirituale, e sette quelle In questo mentre il Massarelli, il 23 F di Carsoli nato nel 1948, il coro- relative alle opere di misericordia cor- aprile, fece ritorno a Trento per alle- namento della sua genialità e capacità porale. stire nel Palazzo Ghiroldi l’abitazione creativa viene dai consensi raccolti Nello specifico per la misericordia del legato e di disporre nella Cattedrale nelle numerose manifestazioni. Il corporale sono state realizzate le ope- di S. Vigilio il necessario per le sessioni. 2015 è stato un anno importante per re: dare da mangiare agli affamati; dare Nel 25 aprile 1551 il Crescenzi con gli Franco, in vista del corrente Anno da bere agli assetati; vestire gli ignudi; altri due presidenti fece solenne in- Santo ha realizzato due notevoli opere alloggiare i pellegrini; visitare gli in- gresso a Trento, ma i Padri del Con- d’arte per i duomi di Ascoli Piceno ed fermi; visitare i carcerati; seppellire i cilio erano in piccolo numero; infatti Avezzano (AQ). Per l’edificio mar- morti. all’incontro non vi furono che il Prin- chigiano ha realizzato 18 formelle in Per le opere di misericordia spirituale i cipe-Vescovo, quattro Arcivescovi e bronzo (foto 1), fissate ad un supporto motivi isperatori sono stati: consiglia- nove Vescovi, tutti degli stati di Cesare. ligneo appositamente realizzato, il tut- re i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; Il cardinal Madruzzi con studiato to è stato poi ancorato alla preesistente ammonire i peccatori; consolare gli af- discorso salutò il loro arrivo. Il primo porta della bussola, con faccia verso flitti; perdonare le offese; sopportare maggio 1551 ebbe luogo l’undecima l’esterno della cattedrale. le persone moleste; pregare Dio per i sessione, prima sotto Giulio III. Il Il ciclo è naturalmente dedicato alla vivi e i morti. Crescenzi celebrò il solenne ponti- Misericordia, tema dell’anno giubilare. ficale, Sigismondo Fedrio recitò la Sette formelle rappresentano le opere predica, il Segretario Massarelli la bolla di convocazione e il breve di nomina dei presidenti Alepo, arcivescovo di Sassari, lesse il decreto di ripresa del Concilio e dell’intimazione della pros- sima sessione, fissata per il primo set- tembre, affinché i Tedeschi avessero tempo di comparire a Trento. Il Crescenzi tenne la Presidenza del Concilio dall’undecima alla sedice- sima sessione, nella quale il Concilio fu sospeso, cioè il 22 aprile 1552. A questa sessione il Crescenzi non potè assistere perché fin dal marzo fu colpito da grave malattia. Della capacità del Crescenzi a giu- dicare gli atti del Concilio parlano gli storici con grandi elogi. Francesco Salazar, vescovo di Salamina nell’ora- Foto 1. Porta santa ad Ascoli Piceno. Foto 2. Porta santa ad Avezzano. lumen 29 Il lavoro è stato commissionato dal formelle bronzee che incorniciano cangeli, inorgogliendo Carsoli (AQ) vescovo di Ascoli Piceno mons. Gio- l’apparato ligneo nelle due imposte che ha l’onore di averlo come cittadino vanni D’Ercole. (foto 2). e che lo reclama come parte di “gente La cattedrale di Avezzano ha visto Alle ore 17,00 del 13 dicembre 2015 la nostra”. anch’essa riprodotte nella porta porta santa della diocesi marsicana si è d’entrata le opere della misericordia, in rivestita con l’opera del maestro Mar- Luciano Del Giudice

Attualità Recensioni di stampa quotidiana e periodica

partire da questo numero de il zione mentale. Nonché capacità quali: studio sono assai meno importanti di tutto il A foglio di Lumen, l’Associazione padronanza della lingua, astrazione, ragio- resto. Su cui si consuma il ciclo della vita omonima avvia una sintesi saltuaria di namento, manipolazione di simboli astratti, giornaliera dei giovani di oggi, nell’in- opinioni, espresse dal giornalismo ita- memorizzazione. Qualità che vengono differenza di numerosi interlocutori liano, in linea con il profilo storico e messe alla prova da un esame univer- istituzionali, raramente assaliti dalla culturale di riferimento. sitario, che rivela, in modo ineguale, più inquieta delle saggezze: quella del Filo conduttore dell’iniziativa l’im- giovani universitari più bravi di altri, dubbio. perativo a “Differenziarsi per cre- ma nel senso che, almeno la metà degli stessi scere”, mettendo a fuoco la comples- (nemmeno alla lontana) ha la preparazione Vincenzo Lucarelli sità dei problemi che turbano la so- di base corrispettiva al certificato che esibisce. cietà contemporanea. Sulla quale, ne- Quanto alle verifiche per accedere alle gli ultimi tempi, si stanno giocando varie facoltà universitarie è sempre più partite che non sempre hanno rag- frequente l’assenza di preparazione giunto il dibattito di massa. che dovrebbe essere espressa quanto- Stando così le cose, questa sintesi si meno alla pari con quella di coloro che presenta ai lettori di Lumen, e alla sono stati bloccati al terminal della cittadinanza, ispirandosi innanzitutto scuola dell’obbligo. Tanto più che an- al concetto di diseguaglianza, presente in che nella scuola elementare i ragazzi S a b a t o 2 1 ogni spazio della vita associata. E apre difettano delle competenze basilari, maggio 2016, i suoi battenti con una recensione in rappresentate dal saper far di conto e nella ex chiesa chiave critica di chi studia ed è relegato prevenire errori di ortografia. benedettina di all’ultimo banco della scuola italiana di ogni D’altra parte, l’esperienza accademica Santa Scolastica a ordine e grado (così come appare alle accumulata da Ricolfi ha fatto emer- Rieti, con la pagine 1 e 20 de “Il Sole 24 Ore” di do- gere quanto alcuni studenti non cono- presenza e l’in- menica 12/06/2016) a firma di Luca scano le modalità per portare a compi- troduzione di Ricolfi, docente universitario di materie mento l’addizione di 12+8. Mentre, Tersilio Leggio e complesse, analisi dei dati e matematica. sempre più spesso, si affidano al conteggio del dr. Pietro Accademico di rilievo, che ha a che con le dita per arrivare al risultato, pur trat- Carrozzoni, è fare con le matricole, cioè con studenti tandosi di casi limite. stata presentata l’ultima ricerca del appena diplomati che lo stesso Ricolfi Inoltre, l’autore dell’articolo, apparso nostro socio Armando Verna: L’inca- arriva a definire soggetti di carente cono- su “Il Sole 24 Ore”, condanna quella stellamento di Ricetto di Collalto Sabino. In scenza e persino affetti da disabilità cogni- Scuola che certifica erroneamente la matu- formato 17x24, pp. 50. tive. Diseguaglianze imbarazzanti, poiché rità degli studenti affidati alle sue cure, e Con una interessante documentazio- la loro diffusione ha raggiunto livelli umi- richiama l’attenzione sul titanico lavoro di ne fotografica l’autore cerca di inqua- lianti. Non foss’altro per i risultati che correzione della lingua italiana, allorquan- drare il paese all’interno del territorio emergono dai test correnti, più o meno do i docenti universitari, nel ruolo di e della storia di questo accludendo standardizzati. Comunque, assolutamente relatori, affrontano l’esame prelimina- un’utile carta topografica con Gli attrezzati a misurare in tutta la loro am- re delle tesi di laurea ad essi sottoposte. antichi sentieri che collegavano l’abi- piezza ciò che mettono in risalto. Certamente, alla fine di un percorso tato ai centri confinanti. Quanto alla loro descrizione, Ricolfi formativo mortificante, si delinea un vero Di sicuro interesse per compaesani e affida il suo excursus alla materia che in- e proprio svantaggio sociale, una specie di oriundi, ricco anche di notevoli spunti segna, la cui oggettiva comprensione modus vivendi, fatto proprio da una società in per tutti i ricercatori della zona. richiede un discreto grado di organizza- cui la cultura, la conoscenza, il saper fare, lo Il volumetto è reperibile presso la 30 lumen biblioteca Lumen o direttamente pres- Michela Ra- bino. so l’autore che sta organizzando l’atti- madori, La Il lavoro della Ramadori rappresenta vità necessaria per il restauro della Strage degli in- un esauriente ed agile strumento di let- chiesa di S. Andrea di Ricetto. (d. F. nocenti. Un di- tura dell’opera trattata. Ci preme sot- Amici) pinto post-risor- tolineare che proprio questo tipo di gimentale a Pie- ricerche, su opere non documentate Pietro Carroz- trasecca di Car- nella letteratura artistica dominante, zoni, Ancora sul soli, Pietrasecca aiutano la diffusione della cultura sulla castello di Roccasi- di Carsoli 2016. storia dell’arte, presso quelle comunità nibalda (con im- In 8°, illustr., locali minori che, pur avendo fami- magini inedite del pp. 27. Quest’ultimo lavoro monogra- liarità visiva con certe opere, non sem- restauro del 1925). fico della storica dell’arte, contestua- pre, dispongono dei relativi strumenti Pietrasecca di lizza storicamente ed analizza icono- di lettura storica ed iconografica. Per Carsoli, 2015. In graficamente il dipinto che si conserva questo auspichiamo che analoghe ri- 8°, illustr., pp. nella chiesa di Santa Maria delle Grazie cerche sulle, cosiddette, “opere minori 49. Il prof Car- a Pietrsecca di Carsoli. L’attenzione in territori marginali”, possano vedere rozoni, con questa pubblicazione, re- della Ramadori, assidua collaboratrice la luce per far lievitare conoscenze e gala ai lettori, una pregevole analisi della Associazione, è stata rivolta ad un legami culturali e diciamo pure affet- storico-architettonica della struttura dipinto non oggetto di precedenti ri- tivi in questi ambiti. (C. De Leoni). castellare di Rocca Sinibalda che con- cerche storiche ed analisi. Massimo Basilici, Militari di Pereto nota uno dei nostri più suggestivi terri- La prima parte dello studio conte- (L’Aquila). Parte 2, Edizioni LO 2016, tori di prossimità. Il Quaderno, 49 pa- stualizza, territorialmente e storica- In 8°, illustr., pp. 38. gine comprensive di rare foto d’epoca mente, l’opera, datata 1874, in un pe- Massimo Basilici, Donne di Pereto e pregevoli disegni, descrive vicissitu- riodo di importanti mutamenti po- (L’Aquila). Seconda edizione, Edizioni dini, dotazioni, architettura e restauri litici, dai moti rivoluzionari del secon- LO 2016. In 8°, illustr., pp. 156. dell’imponente castello di Rocca Sini- do decennio dell’ Ottocento all’epo- Enrico Balla, Massimo Basilici, balda. Una lettura coinvolgente nei pea garibaldina. La seconda parte della Alessandro Ippoliti, I proverbi di Pe- toni narrativi, difficile da ridurre in ricerca attiene all’analisi del dipinto. La reto (L’Aquila), Edizioni LO 2016. In sintesi, per densità concettuale, co- pubblicazione accompagna il lettore 8°, illustr., pp. 122. munque interessante sul piano tecnico con l’ausilio di sette tavole illustrative Massimo Basilici, Santa Maria dei Bi- e storico. L’introduzione del quaderno policrome, di cui sei relative all’opera sognosi: anno 1656. La peste, Edizioni LO avvia il lettore alla conoscenza del illustrata. Alcune osservazioni atten- 2016. In 8°, illustr., pp. 82. territorio sin dalle sue fasi storiche più gono allo stato di conservazione del Sono gli ultimi 4 lavori dell’autore: i remote. Dal primo castelluccio longo- dipinto che non appare dei migliori, primi due riuniscono immagini so- bardo ad edificio consono alle nuove per distacco parziale e crettature della prattutto di donne; il terzo è una rac- esigenze di difesa militare, susseguenti materia pittorica. Soggetto del dipinto colta di proverbi realizzata in compa- all’introduzione della prime “improba- è la narrazione, secondo il Vangelo di gnia di altri autori e il quarto una bili artigliere”, fino alla fastosa residenza Matteo, della strage ordinata da Erode raccolta di documenti riguardante la nobiliare. Fu il grande architetto Bal- dopo la visita dei Magi al Gesù bam- Madonna dei Bisognosi. dassare Peruzzi che, nel 1530, definì le adeguate forme anti artiglieria della rocca. Alla forma fortificata di questo palazzo baronale, dominante la Valle del Turano, l’autore dedica molte e curiose notazioni tecniche, la cui pian- Pubblicazioni dell’Associazione ta fu al centro di varie interpretazioni, Le Tesi: anche di tipo zoomorfico tanto da es- 1. J. Drabo, Les medias dans le dialogue islamo-chretien. Une opportunité pour le Mali, sere definita “a forma d’aquila”. Data la Pietrasecca di Carsoli 2010. In 8°, pp. 98. complessità del testo, non privo dei Narrativa/poesia: necessari tecnicismi, rinviamo i lettori 1. P. Fracassi, Amori di altri tempi, Pietrasecca di Carsoli 2004. In 8°, pp. 73. 2. C. De Leoni, La ragione, il cuore e l’arte, Pietrasecca di Carsoli 2011. In 16°, pp. 96. al piacere della lettura che si articola in: 3. Ciao Maestro: omaggio a Pietro Iadeluca. 1° concorso di poesia “Pietro Iadeluca e Amici”. Pereto Le motivazioni e le prime vicissitudini. Le 28 agosto 2013. A cura de “il cuscino di stelle-Pietro Iadeluca”, Associazione Culturale (onlus). artiglierie. Il castello e Bladassare Peruzzi. Pietrasecca di Carsoli 2013. In 8°, pp. 76. L’architettura. Vicissitudini. Restauri i Quaderni di Lumen: 1. G.J. Pfeiffer, Th. Ashby, Carsioli. Una descrizione del sito e dei resti romani, con note storiche Corbi. (C. De Leoni) ed una bibliografia. Versione italiana dall’inglese a cura di F. Amici e A. Crialesi. Pietrasecca di Carsoli 1994. In 4°, illustr., pp. 36. lumen 31 2. Pia dei Tolomei a Pietrasecca. Testo dal canto di Giuseppe 39. M. Ramadori, L’Annunziata di Riofreddo: il contesto storico, gli Lucantoni. Pietrasecca di Carsoli 1997. In 4°, pp. 18. affreschi, gli artisti, Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 67. 3. A. Zazza, Notizie di Carsoli. Dal ms. C/86/1924 dell’Archivio della 40. G. Nicolai, M. Basilici, Le “carecare” di Pereto, Pietrasecca di Carsoli Diocesi dei Marsi; a cura di: M. Sciò, F. Amici, G. Alessandri, 2009. In 8°, illustr., pp. 20. Pietrasecca di Carsoli 1998. In 4°, illustr., pp. 44. 41. M. Basilici, Pereto: gli statuti delle confraternite, Pietrasecca di Carsoli 4. B. Sebastiani, Memorie principali della terra di Roviano (ms. dei primi 2010. In 8°, illustr., pp. 64. decenni dell’Ottocento), a cura di M. Sciò. Pietrasecca di Carsoli 42. d. F. Amici, Domus Dei et porta coeli. Casa di Dio e porta del cielo. 2001.In 8°, illustr., pp.141. Ricordi personali e memorie storiche sul santuario di Santa Maria del 5. A. Battisti, Piccolo dizionario dialettale di Pietrasecca, Pietrasecca di Monte o dei Bisognosi, Pietrasecca di Carsoli 2010. In 8°, pp. 24. Carsoli 2001. In 8°, pp. 38. 43. M. Ramadori, Chiesa di San Nicola a Colli di Montebove: dipinti del 6. D. Guidi, Topopgrafia medica del comune di Arsoli. Da un ms. inedito ‘500 nel ducato di Tagliacozzo, Pietrasecca di Carsoli 2010. In 8°, di metà XIX secolo; a cura di G. Alessandri. Pietrasecca di Carsoli illustr., pp. 76. 2002. In 8°, illustr., pp. 20. 44. M. Basilici, Le donne dei misteri. Storie di donne e confraternite a 7. L. Verzulli, Le iscrizioni di Riofreddo, Pietrasecca di Carsoli 2002. In Pereto nei secoli XVII e XVIII. Pietrasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., 8°, illustr., pp. 48. pp. 72. 8. T. Flamini, Fortunia, il corpo di una santa a Poggio Cinolfo (AQ). 45. C. Iannola, Don Angelo Penna Canonico Regolare Lateranense. Sto- Pietrasecca di Carsoli 2003. In 8°, illustr., pp. 22. rico ed esegeta di Sacre Scritture, Pietrasecca di Carsoli 2011. In 8°, 9. Il catasto del gentilesco di Oricola (sec. XVIII), a cura di G. Alessandri. illustr., pp. 48. Pietrasecca di Carsoli 2003. In 8°, illustr., pp. 68. 46. M. Basilici, Le reliquie e i reliquiari in Pereto (L’Aquila) (parte 1), Pie- 10. I banni del governatore baronale di CollaltoSabino (1589), a cura di S. trasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., pp. 62. Maialetti. Pietrasecca di Carsoli, 2004. In 8°, illustr., pp. 24. 47. M. Basilici, Le reliquie e i reliquiari in Pereto (L’Aquila) (parte 2), Pie- 11. Dai frammenti una cronaca. San Silvestro, Pereto (L’Aquila), a cura di trasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., pp. 48. M. Basilici. Pietrasecca di Carsoli, 2004. In 8°, illustr., pp. 56. 48. F. D’Amore, Pereto. Nel terremoto del 13 gennaio 1915, tra impegno bel- 12. Don Enrico. Il cammino di un uomo. Pietrasecca di Carsoli 2004. In 8°, lico e opera di soccorso, Pietrasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., pp. 96. illustr., pp. 76. 49. M. Basilici, Voce del Santuario. Santa Maria dei Bisognosi, Pereto-Roc- 13. Luchina Branciani, Guglielmo Capisacchi ed il suo “Chronicon del ca di Botte (L’Aquila), Pietrasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., pp. 40. Sacro monastero di Subiaco (a. 1573)”. Pietrasecca di Carsoli 2004. In 50. M. Basilici, La chiesa di San Giorgio martire in Pereto: anno 2010, 8°, illustr., pp. 27. Pietrasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., pp. 47. 14. Michele Sciò, Livio Mariani. Note biografiche. Pietrasecca di Carsoli 51. M. Cerruti, Il sistema tributario in Abruzzo durante il Regno di Napoli, 2005. In 8°, illustr., pp. 36. Pietrasecca di Carsoli 2011. In 8°, illustr., pp. 36. 15. Anonimo, Vita di padre Andrea da Rocca di Botte (1585-1651), a cura 52. M. Ramadori, Iconografia francescana nella chiesa di Santa Maria di S. Maialetti. Pietra-secca di Carsoli 2005. In 8°, illustr., pp. VII+29. delle Grazie a Pietrasecca di Carsoli, Pietrasecca di Carsoli 2012. In 16. Dai frammenti una cronaca. Gian Gabriello Maccafani, a cura di M. 8°, illustr., pp. 116. Basilici. Pietrasecca di Carsoli 2005. In 8°, illustr., pp. III+24. 53. C. De Leoni, Ristretto dell'Antica, e Generosa Nobiltà della Famiglia, e 17. Dai frammenti una cronaca. Santa Maria dei Bisognosi. Pereto-Rocca Casa De' Leoni, Pietrasecca di Carsoli 2012. In 8°, illustr., pp. 34. di Botte (L’Aquila). Le fonti, a cura di M. Basilici. Pietrasecca di Carsoli 54. M. Basilici, La cartografia di Pereto (L’Aquila), Pietrasecca di Carsoli 2005. In 8°, illustr., pp. XI+33. 2012. In 8°, illustr., pp. 40. 18. M. Meuti, Le parole di Pereto. Piccola raccolta di vocaboli dialettali, 52. M. Ramadori, Iconografia francescana nella chiesa di Santa Maria Pietrasecca di Carsoli 2006. In 8°, pp. 51. delle Grazie (...), Pietrasecca di Carsoli 2012. in 8°, illustr., pp. 116. 19. M. Basilici, S. Ventura, Pereto: statue e statuette, Pietrasecca di 53. C. De Leoni, Ristretto dell'Antica, e Generosa Nobiltà della Famiglia, e Carsoli 2006. In 8°, illustr., pp. 44. Casa De' Leoni, Pietrasecca di Carsoli 2012, In 8°, illustr., pp. 36. 20. M. Basilici, La famiglia Vendettini, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, 54. M. Basilici, La cartografia di Pereto (L'Aquila), Pietrasecca di Carsoli illustr., pp. 72. 2012. In 8°, illustr., pp. 44. 21. M. Basilici, Pereto: le processioni, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, 55. M. Basilici, Poste e Telegrafo a Pereto, Pietrasecca di Carsoli 2012. In illustr., pp. 50. 8°, illustr., pp. 112. 22. M. Basilici, Pereto: il castello, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, 56. M. Basilici, Saluti da Pereto (L'Aquila), Pietrasecca di Carsoli 2012. In illustr., pp. 60. 8°, illustr., pp. 62. 23. d. F. Amici, Livio Laurenti. Un vita per la scuola, Pietrasecca di Carsoli [segue] 2007. In 8°, illustr., pp. 84. 24. Il catasto di Pietrasecca del 1749, a cura di A. Bernardini, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, illustr., pp. 138. Pubblicazioni realizzate in collaborazione con istituti culturali: 25. C. De Leoni, Colle Sant’Angelo di Carsoli. Un complesso monumenta- le da riscoprire e tutelare per le generazioni future, Pietrasecca di 1. Guglielmo Capisacchi da Narni, Chronicon Sacri Monasterii Sublaci Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 58. (Anno 1573), a cura di Luchina Branciani, Subiaco 2005. In 8°, 26. F. Malatesta, Ju ponte, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 148. illustr., pp. 1583. 27. Pereto, a cura di M. Basilici, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., Pubblicazioni speciali: pp. 32. 28. W. Pulcini, Arsoli. Il suo sviluppo e la sua cultura, Pietrasecca di 1. Paola Nardecchia, Pittori di frontiera. L’affresco quattrocinquecente- Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 164. sco tra Lazio e Abruzzo. Casamari 2001. In 8°, illustr., pp. XVII + 334. 29. Nomina eorum in perpetuum vivant, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, 2. Angelo Bernardini, Attecchia po’! Il dialetto nel territorio di Carsoli. illustr., pp. 46. Subiaco 2003. In 8°, illustr., pp. 200. 30. M. Basilici, La chiesa di San Giorgio martire in Pereto. La storia, 3. Paola Nardecchia, Note d’arte abruzzese tra la Marsica e il Car- Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 64. seolano, Subiaco 2004. In 8°, illustr., pp. X + 166. 31. M. Basilici, La chiesa di San Giorgio martire in Pereto. I documenti, 4. Terenzio Flamini (a cura di), “Prigionieri di guerra 1943-1944”. Le Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 36. fughe e le avventure attraverso Vivaro Romano, Turania, Collalto Sa- 32. M. Basilici, La chiesa di San Giovanni Battista in Pereto. La Storia, bino, Poggio Cinolfo, Tufo, Carsoli. Roma 2005. In 8°, illustr., pp. 93. Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. … 5. Domenico Iannucci, Augusto Sindici, Poggio Cinolfo. Storia, leggen- 33. M. Basilici, Pereto: le Confraternite e la vita sociale, Pietrasecca di de, poesie a braccio, versi romaneschi, ristampa a cura di Terenzio Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 56. Flamini, Roma 2006. In 8°, illustr., pp. 150. 34. A. De Santis, T. Flamini, Parole: il colore, l’odore, il rumore. Maledi- 6. Luchina Branciani, Interventi di restauro alla cinta muraria di Pereto zioni in dialetto nei paesi della Paina del Cavaliere, Pietrasecca di (AQ), Subiaco 2008. In 8°, illustr., pp. 200. Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 38. 7. 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Ristampa dei illustr., pp. 32. quaderni pubblicati dal comune di Pereto con l’Associazione Lumen, 38. T. Sironen, Un trofeo in osco da Poggio Cinolfo (AQ), ristampa da: Subiaco 2011. In 8°, illustr., pp. 852. ARCTOS, Acta Philologica Fennica, v. XL, 2006, pp. 109-130. Roma 10. Paola Nardecchia, Giacinto de Vecchi Pieralice. Un intellettuale tra la 2009. In 8°, illustr., pp. 32. provincia dell’Aquila e Roma nel secondo Ottocento, Subiaco 2014. In 8°, illustr., pp. 307. 32 lumen il foglio di Lumen ASSOCIAZIONE LUMEN (onlus) 2016, n. 45, agosto via Luppa 10, 67061 Pietrasecca di Carsoli (AQ) e-mail: [email protected] miscellanea quadrimestrale * di studi e ricerche iscritta presso il Registro del Volontariato della regione Abruzzo www.lumenassociazione.it Direttore Codice Fiscale 90021020665 don Fulvio Amici (Presidente della Associazione Lumen - onlus) Presidente: don Fulvio Amici. Segretario: Gabriele Alessandri Progetto grafico Direttivo: Fulvio Amici, Gabriele Alessandri, Claudio De Leoni, Annarita Eboli, Michele Sciò Sergio Maialetti, Pierfranco Ventura, Michele Sciò Redazione ` via Luppa 10, 67061 Pietrasecca di Carsoli (AQ) ATTIVITA DELL’ASSOCIAZIONE e-mail: [email protected] 3332478306 - 360943026 Convegni: per le date si consulti il sito web. Escursioni: itinerari naturalistici e Fulvio Amici, Claudio De Leoni, Sergio storici. Visite guidate: musei, luoghi d’arte e siti archeologici. Collaborazioni: Maialetti, Paola Nardecchia, Michele Sciò con scuole, ricercatori e studenti universitari. Biblioteca: libri di archeologia, sto- Editore ria locale e generale, arte, letteratura, periodici e materiale archivistico. Stampa: i Associazione Lumen (onlus) Quaderni di Lumen, il foglio di Lumen, monografie di vario argomento. via Luppa 10 - 67061 Pietrasecca di Carsoli (AQ) Codice Fiscale: 90021020665 I QUADERNI DI LUMEN [dalla pagina precedente] 57. L. Del Giudice, La chiesa di S. Vincenzo di Saragozza o della Madonna delle Rose in Carsoli NORME PER GLI AUTORI (AQ). Indagini archeologiche sul sito, Pietra-secca di Carsoli 2013. In 8°, illustr., pp. 68. 58. T. Flamini, Il cardinale Francesco Segna. Annotazioni comparate, Roma 2013. In 8°, illustr., pp. 36. L’Associazione Lumen (onlus) è una orga- 59. A. Verna, Ricetto di Collalto Sabino. Le chiese, Pietrasecca di Carsoli 2013. In 8°, illustr., pp. 28. nizzazione senza scopo di lucro fondata il 1 a- 60. F. Malatesta, Dagliu Bastione ... alla Portella, Pietrasecca di Carsoli 2014. In 8°, illustr., pp. 126. gosto 1999, tra le sue attività contempla la 61. A. Bernardini, Precetti di politica del Cardinal Mazarino, Subiaco 2014. In 8°, illustr., pp. 60. pubblicazione di scritti divulgativi utili alla vita 62. M. Ramadori, Arte e confraternite a Carsoli, intorno alla chiesa di Santa Vittoria. Dipinti del '600 sociale e culturale del Carseolano e dei territori commissionati dalle confraternite laicali carseolane e dalla Misericordia dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, Pietrasecca di Carsoli 2014. In 8°, illustr., pp. 92. limitrofi. 63. G. Alessandri, Il Danno Dato. Il caso Riofreddo.Disposizioni sul Danno Dato dal bestiame pasco- I contributi inviati sono editi su il foglio di Lu- lante nel territorio del Comune di Riofreddo in Comarca. 1863, Pietrasecca di Carsoli 2015. In 8°, men; distribuito ai soci, alle diverse istituzioni illustr., pp. 100. culturali regionali ed extra regionali e, a chi ne 64. M. Ramadori, L’Assunzione della Vergine della chiesa di Santa Maria Assunta a Poggio Cinolfo. fa richiesta. Un dipinto inedito di Agostino Masucci, Giuseppe Bottani e Stefano Pozzi, Pietrasecca di Carsoli I lavori spediti per la pubblicazione devono 2015. In 8°, illustr., pp. 64. pervenire all’indirizzo: Associazione Lumen, 65. M. Fracassi, Ma ne è valsa la pena? Riflessioni private sulla Grande Guerra, Pietrasecca di Carsoli 2015. In 8°, illustr., pp. 22. via Luppa, 10 - 67061 Pietrasecca di Carsoli 66. P. Carrozzoni, Ancora sul castello di Roccasinibalda (Con immagini inedite del restauro del (AQ) o, alla e-mail: [email protected] 1925), Pietrasecca di Carsoli 2015. In 8°, illustr., pp. 49. La collaborazione è da intendersi a titolo gratuito. 67. M. Ramadori, La Strage degli Innocenti. Un dipinto post-risorgimentale a Pietrasecca di Carsoli, Pietrasecca di Carsoli 2016. In 8°, illustr., Pp. 36. Preparazione dei testi Titolo. Titolo ed eventuale sottotitolo dovran- no essere brevi e chiari. Immagini scomparse Autore. Il nome dell’autore o degli autori dovrà comparire per esteso. Testo. Dovrà essere redatto in formato digitale (ambiente IBM e compatibili, non Macinto- sh), le note poste alla fine dello stesso. Saranno accettati solo scritti inediti e, in casi particolari, anche dattiloscritti, purché mai pubblicati. Illustrazioni. Disegni, grafici, fotografie e tabel- le, devono essere inviate separate dal testo. La redazione si riserva di stabilire il formato in cui saranno stampate, se in bianco/nero o colori. Per immagini di grandi dimensioni la redazio- ne deciderà caso per caso. Tutte le illustrazioni devono essere corredate da una didascalia. Bibliografia. Si invitano gli autori a contenere le voci bibliografiche. Responsabilità degli autori Gli autori sono responsabili del contenuto dei loro scritti, l’Associazione Lumen (onlus) de- clina ogni responsabilità civile e penale. 1 1 2 Compiti della redazione Le bozze verranno corrette internamente e non Civita di Oricola (giugno 1997), reperto in bronzo (7x6 cm) rinvenuto saranno allestiti estratti. L’autore riceverà 2 co- casualmente all’incrocio tra via Civita e via dei Cerri durante i lavori per la pie del fascicolo con il proprio lavoro. rete fognaria. Attualmente il manufatto è irreperibile. Gli scritti inviati, anche se non pubblicati, sa- ranno restituiti solo se richiesto, con posta or- dinaria e spese a carico del richiedente. Azienda Grafica Liberti, via Tiburtina Valeria, km 69,200 - Carsoli (AQ) E e-mail:[email protected]