Aquilegia Barbaricina Arrigoni & E. Nardi

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Aquilegia Barbaricina Arrigoni & E. Nardi INFORMATORE BOTANICO ITALIANO , 43 (2) 381-458, 2011 389 Schede per una Lista Rossa della Flora vascolare e crittogamica Italiana PIANTE VASCOLARI: SPERMATOFITE Aquilegia barbaricina Arrigoni & E. Nardi G. F ENU , E. M ATTANA , A. C ONGIU , J.L. G ARRIDO e G. B ACCHETTA Nomenclatura: Biologia. A. barbaricina è una geofita rizomatosa Specie: Aquilegia barbaricina Arrigoni & E. perenne, la cui fioritura si verifica generalmente nel Nardi periodo compreso tra maggio e giugno e la fruttifica- Sinonimi: A. vulgaris sensu Moris (1837) zione tra giugno e luglio (A RRIGONI , N ARDI , 1977; Famiglia: Ranunculaceae CONTI et al. , 1992; A RRIGONI , 2006; M ATTANA et Nome comune: Aquilegia di Barbagia al., 2011). L’unità di dispersione è costituita da semi a sezione Descrizione. Pianta rizomatosa con fusto sotterraneo trigona, lucidi, di colore nero. Recenti studi compa- robusto, ramificato e fusti aerei alti 30-60 cm, pube- rativi realizzati sulle due endemiche esclusive sarde A. rulenti, fogliosi, 1-3(4) volte ramificati nel terzo dis- barbaricina Arrigoni & E. Nardi e A. nugorensis tale, rami eretti; pedicelli glandulosi. Foglie basali in Arrigoni & E. Nardi, evidenziano la presenza di un rosetta, puberule, glaucescenti nella pagina inferiore, embrione non sviluppato al momento della disper- da biternate a ternate con segmenti variamente inci- sione dei semi e di una dormienza di tipo morfofisio- si e/o lobati a lobi troncati rotondati o ottusi. Foglie logico (M ATTANA et al. , 2011). caulinari inferiori 1-3, ternate o più raramente biter- nate, a picciolo accorciantesi progressivamente in Ecologia. Specie mesoigrofila e sciafila che si rinvie- senso acropeto, nel resto più o meno simili alle basa- ne su substrati di natura prevalentemente silicatica li; le superiori ad organizzazione più semplificata fino (graniti e metamorfiti) e secondariamente carbonati- a ridursi a brattee 3-2 volte partite, lobate o sempli- ca, a quote comprese tra 900 e 1400 m. In particola- ci, a segmenti rotondati o ottusi. Fiori solitari all’api- re le popolazioni recentemente segnalate per le ce dei rami, dapprima patenti, poi eretto-patenti, da Codule del Supramonte si rinvengono fino a 800 m bianco a bianco-rosei o più raramente violaceo-lilaci- in ambiti rupicoli o glareicoli che ampliano significa- tivamente il ecologico e l’areale della specie ni, di 30-50 mm di diametro. Sepali stellati patenti, range (F ENU et al ., 2010). lanceolati, acuti, carenati, di 17-24 x 5-8 mm, pube- Dal punto di vista bioclimatico si rinviene sia in ruli all’esterno, bianchi ad apice verdastro, talvolta ambito Mediterraneo Pluvistagionale Oceanico che con sfumature violaceo-lilacine. Petali lunghi 20-30 Temperato in variante sub-Mediterranea, con termo- mm, glabrescenti; lamine bianche o più raramente di tipi variabili tra il mesomediterraneo superiore e il colore violaceo o violaceo-lilacino, divaricate eretto- supratemperato inferiore, con ombrotipi compresi patenti, troncate o rotondato-troncate, di 12-15 x 6- tra il subumido superiore e l’umido superiore. 9 mm; sproni imbutiformi, lunghi 11-17 mm, sotti- Le cenosi nelle quali si rinviene A. barbaricina non li (1,5-2 mm nella porzione mediana), non coassiali sono ancora state indagate e descritte dal punto di con la lamina, cioè formanti all’esterno, con questa, vista fitosociologico. Sul Monte Spada la specie si un angolo ottuso, arcuati all’apice e debolmente rinviene in boschi ripariali, dominati da Alnus gluti- uncinati, di colore bianco, talvolta con sfumature nosa (L.) Gaertn. e secondariamente Ilex aquifolium violaceo-lilacine. Stami subeguali o più corti delle L. che in maniera provvisoria possono essere inqua- lamine nei fiori a completa maturazione; antere sem- drati nella classe Salici purpureae-Populetea nigrae pre gialle anche alla deiscenza. Staminodi di 4-6 x 1- Rivas-Martínez et Cantó ex Rivas-Martínez, 1,5 mm, increspati al margine, apicolati. Carpelli 5(- Báscones, T.E. Díaz, Fernández-González et Loidi 7), glanduloso-pubescenti. Peduncoli fruttiferi eretti; 2001. Tali formazioni, sul Gennargentu e sul follicoli curvato-divaricati all’apice, di 20-25 x 4-6 Supramonte, si arricchiscono spesso per la presenza mm, glanduloso-pubescenti, con venature reticolate significativa di Rhamnus persicifolia Moris e Ribes prominenti. Semi trigoni, costati, di 2-2,2 x 1-1,1 multiflorum Kit ex Roem et Schult. subsp. sandalioti- mm, neri, lucidi (A RRIGONI , N ARDI , 1977; cum Arrigoni. ARRIGONI , 2006; C AMARDA , 2006, modificati). Nelle codule del Supramonte, A. barbaricina parteci- 390 INFORMATORE BOTANICO ITALIANO , 43 (2) 381-458, 2011 pa a cenosi igrofile rizofitiche riferibili all’alleanza Gennargentu. La frammentazione e modificazione endemica del Caricion microcarpae Gamisans 1975 e dell’habitat, determinata dal pascolo e dalle attività secondariamente a cenosi rupicole casmo-comofile antropiche, costituisce una seria minaccia per il taxon ascrivibili alla classe Adiantetea Br.-Bl. in Br.-Bl., (Minaccia 1: Habitat loss/degradation , in particolare Roussine et Nègre 1952. Minaccia 1.2.2: Change of management regime ). L’esiguo numero di individui riproduttori per popo- Distribuzione in Italia. lazione costituisce una ulteriore seria minaccia Regione biogeografica : tutte le popolazioni note si rin- (Minaccia 9.5: Low densities ), cui si associa il ristret- vengono nella Regione biogeografica Mediterranea, to range ecologico (Minaccia 9.9: Restricted range ) Subregione Mediterraneo Occidentale, Provincia che impedisce al taxon di diffondersi in aree limitro- Italo-Tirrenica, Subprovincia Sarda (R IVAS - fe o in altri habitat ecologicamente similari MARTÍNEZ , 2007). Studi biogeografici di dettaglio (Minaccia 9.1: Limited dispersal ). permettono di specificare altresì una localizzazione Una minaccia potenziale, soprattutto per le popola- nella Superprovincia Italo-Tirrenica, Provincia zioni delle codule del Supramonte, è legata alla natu- Sardo-Corsa, Subprovincia Sarda (B ACCHETTA et al ., rale evoluzione delle pareti rocciose e degli ambienti 2009). Attualmente non è stata proposta una carat- glareicoli, oltre che ai frequenti fenomeni alluvionali terizzazione biogeografica a livello di settore per i ter- (Minaccia 7: Natural disasters ; Minaccia 7.2: ritori della Sardegna centrale (massiccio del Storms/flooding ; Minaccia 7.6: Avalanches/landslides ). Gennargentu), mentre sulla base dell’inquadramento biogeografico per le aree carbonatiche della Sardegna Criteri IUCN applicati. centro-orientale (Supramonte-Golfo di Orosei), si L’assegnazione di A. barbaricina a una categoria di evidenzia che il taxon si rinviene nel settore rischio è stata realizzata principalmente sulla base del Supramontano e nell’omonimo sottosettore (F ENU et criterio B. al ., 2010). Regione amministrativa : l’areale della specie è circo- Criterio B scritto alla sola Sardegna centro-orientale. Sottocriteri Numero di stazioni : il numero di stazioni conosciute B1-Areale (EOO) : 78,46 Km 2. per la specie è andato progressivamente aumentando, B2-Superficie occupata (AOO) : 8 Km 2 (griglia di 1x1 soprattutto in questi ultimi anni. Oltre alla stazione km). delle pendici del Monte Spada (Fonni, Nuoro), locus Superficie occupata effettiva : circa 80 ha. classicus per la specie (A RRIGONI , N ARDI , 1977), sono Opzioni state segnalate altre due popolazioni in territorio di a) Popolazione gravemente frammentata o presente solo Orgosolo, sul Supramonte (C ONTI et al. , 1992; C A- in una location : tutte le popolazioni conosciute si MARDA , 2006). A RRIGONI (2006) riporta tre nuove presentano frammentate, con individui riproduttori stazioni per i territori del Gennargentu e del isolati tra loro; inoltre, considerate similari le minac- Supramonte. Le recenti segnalazioni, relative alle aree ce che insistono sulle diverse popolazioni, si può delle codule sul Supramonte, consentono di amplia- dedurre che costituiscono un’unica location . re ulteriormente l’areale di distribuzione di tale spe- b) (iii) Declino della qualità dell’habitat : i monitorag- cie (F ENU et al ., 2010). gi periodici realizzati dal 2006 ad oggi hanno con- sentito di osservare un crescente degrado degli habi- Tipo corologico e areale globale. Endemismo sardo, tat, dovuto principalmente al sovrapascolamento. esclusivo delle aree montane della Sardegna centro c) (v) Declino del numero di individui maturi : sulla orientale. base del degrado e della fragilità degli habitat, della pressione turistica e del prelievo incontrollato, del Minacce. A. barbaricina è considerata una tra le spe- pascolo sia di animali allevati che selvatici, si è osser- cie più minacciate della Sardegna e, per tale motivo, vata una riduzione del numero d’individui maturi è stata inserita tra i 50 taxa in maggiore pericolo di per le popolazioni presenti nelle aree a maggiore estinzione delle Isole del Mediterraneo vocazione turistica. (M ONTMOLLIN DE , S TRAHM , 2005). Una delle prin- cipali minacce è determinata dal prelievo incontrol- Categoria di rischio. lato di individui o di parti degli stessi a scopi scienti- Il taxon presenta un areale circoscritto alla Sardegna fici o per collezionismo (Minaccia 10.2: Research ); centro-orientale, per cui sulla base del criterio B è informazioni e immagini della specie sono comune- possibile considerarlo come gravemente minacciato. mente riportate nelle numerose guide turistiche e su Categoria di rischio: Critically Endangered , CR siti internet, divenendo quindi un’attrazione per i B1ab(i, ii, iii, v)+2ab(i, ii, iii, v). collezionisti e i turisti poco sensibili.
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